Michele De Lucchi
Perché l’ho fatto
Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa
Atlante divulgativo
i lemuri
€ 8,00
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La Pietà Rondanini nell’Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco
michelangelo la pietà rondanini nell’ospedale spagnolo del castello sforzesco
Claudio Salsi
la pietà rondanini nell’ospedale spagnolo del castello sforzesco
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Partner istituzionale del Castello Sforzesco
Redazione Giovanni Agosti, Paola Gallerani, Marco Jellinek, Jacopo Stoppa Progetto grafico Paola Gallerani Impaginazione Paola Gallerani e Serena Solla Fotolito Eurofotolit, Cernusco sul Naviglio, Milano Stampa Monotipia Cremonese, Cremona Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’Editore. isbn: 978-88-97737-69-8 © Comune di Milano, Milano, 2015 © Officina Libraria, Milano, 2015 www.officinalibraria.com Printed in Italy
Crediti fotografici © Milano, Castello Sforzesco, Museo d’Arte Antica (Foto Abbrescia Santinelli, Roma) Civico Archivio Fotografico © Archivi Alinari, Firenze © Archivio Publifoto, Torino © Ashmolean Museum, Oxford © Beaux-arts de Paris, dist. RMN-Grand Palais, Parigi © Casa Buonarroti, Firenze – Associazione Metamorfosi, Roma © Fondazione Primoli, Roma © Foto Roberto Mascaroni, Milano © Immagini da frame del regista Bruno Oliviero © Jacopo Stoppa, Milano © Veneranda Fabbrica del Duomo, Milano L’Editore dichiara la propria disponibilità a regolarizzare errori di attribuzione o eventuali omissioni sui detentori di diritto di copyright non potuti reperire.
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la pietà rondanini nell’ospedale spagnolo del castello sforzesco
a cura di Claudio Salsi
Sindaco Giuliano Pisapia
Presidente Giuseppe Guzzetti
Assessore alla Cultura Filippo Del Corno Assessore ai Lavori Pubblici e Arredo Urbano Maria Carmela Rozza Direttore Centrale Cultura Giulia Amato Direttore Centrale Tecnica Massimiliano Papetti Direttore del Settore Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici Claudio Salsi Direttore del Settore Tecnico Cultura e Beni Comunali Diversi Silvia Volpi
Segretariato Regionale per la Lombardia Alberto Artioli Direzione Polo Museale Regionale della Lombardia Sandrina Bandera Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio, Milano Antonella Ranaldi Direzione Generale per l’Educazione e la Ricerca Caterina Bon Valsassina Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, Roma Gisella Capponi
Ufficio Stampa Assessorato alla Cultura Elena Conenna Centro Beni Culturali Lucia Toniolo Responsabile Servizio Castello Giovanna Mori Conservatore Responsabile Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco Francesca Tasso Soprintendenza Castello Sforzesco Direzione di progetto Claudio Salsi Coordinamento generale Claudio Salsi Giovanna Mori Staff di progetto Segreteria tecnica del Settore Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici Giorgio Sebastiano Di Mauro Lucia Baratti Cinzia Consonni Maria Leonarda Iacovelli Ufficio Amministrativo Castello Sforzesco Renato Rossetti Rachele Autieri Piera Briani Sabrina Cosi Documentazione e archivio iconografico Anna Maria Marconi (Università Cattolica, Milano)
Museo Pietà Rondanini Michelangelo Progetto allestimento museale Studio AMDL, Michele De Lucchi Testi Università degli Studi di Milano Giovanni Agosti Jacopo Stoppa Coordinamento, progettazione e supervisione aspetti conservativi Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano Alfredo Cigada Emanuele Zappa Coordinamento, progettazione tecnologica della base antivibrante e controlli manutentivi sulla superficie della Pietà Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, Roma Giuseppina Fazio Elisabetta Giani Riprese fotografiche Abbrescia Santinelli Roberto Mascaroni Documentario Palatino Film, Bruno Oliviero
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n occasione dell’Esposizione Universale 2015 Milano fa un bel regalo a sé stessa e al mondo: una nuova collocazione per la Pietà Rondanini di Michelangelo, il capolavoro cui il mondo guarda con rinnovato interesse. In quella pietra vive l’energia di Milano. Quel «non finito», quel sovrapporsi progettuale, ci parla di Milano. Il Comune, che acquistò l’opera nel 1952, si è impegnato da subito a valorizzarla, sia con l’allestimento firmato BBPR che con quello attuale, che consente la visione da ogni punto. Il volume rende conto di questo impegno, della competenza dei tecnici, della capacità dei progettisti. Rileggerlo significa apprezzare un metodo e uno stile: quello milanese. Giuliano Pisapia Sindaco di Milano
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ilano custodisce dal 1952 la Pietà Rondanini, una delle opere più straordinarie di Michelangelo, espressione della forza creatrice e del tormento intellettuale che accompagnano la fine della vita dell’artista. In occasione di Expo e dell’inaugurazione di Expo in città, la Pietà Rondanini viene ridonata alla città in un nuovo spazio espositivo che ne valorizza tutto il significato espressivo e ne sprigiona la potenza iconica. Un luogo speciale è stato infatti scelto per ospitare questo capolavoro dell’arte italiana: l’ex Ospedale Spagnolo, sottoposto a un attento restauro che ne ha portato alla luce l’originale aspetto decorativo. Questo luogo appare il più adatto ad accogliere la Pietà Rondanini per il fortissimo legame che intreccia con la scultura di Michelangelo: non solo per la sua affinità al soggetto dell’opera avendo ospitato la sofferenza e la preghiera, ma soprattutto dal punto di vista cronologico essendo stato infatti realizzato pochissimi anni dopo la morte di Michelangelo. Nella splendida cornice dell’ex Ospedale Spagnolo trova quindi nuova sede il Museo della Pietà Rondanini, interamente dedicato all’ultimo capolavoro di Michelangelo, con un nuovo allestimento progettato dall’architetto Michele De Lucchi che prevede anche la costruzione di una pedana tecnologica antisismica e antivibrazioni. Il Museo della Pietà Rondanini è frutto di un bellissimo lavoro di squadra che ha coinvolto nella progettazione e nella realizzazione innanzitutto dirigenti e funzionari del nostro Comune, che hanno messo a disposizione di questo progetto energia, competenza e disponibilità a collaborare con molti altri attori pubblici e privati. L’unione di sapere artigianale e innovazione tecnologica che è rappresentata dall’esito finale di questo museo è il migliore viatico possibile per l’inizio del semestre di Expo 2015. È per questo motivo che proprio con l’apertura del Museo ai cittadini e ai visitatori si festeggia l’avvio di Expo in città riportando al centro dell’attenzione di tutto il mondo una delle opere più significative e sconvolgenti della storia dell’arte del nostro Paese, testimonianza unica del valore universale del patrimonio artistico di Milano.
Filippo Del Corno Assessore alla Cultura
Maria Carmela Rozza Assessore ai Lavori Pubblici e Arredo Urbano
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ondazione Cariplo è impegnata da anni a sostenere la propria comunità di riferimento attraverso contributi economici a progetti che abbiano come perimetro di intervento i campi dell’ambiente, della cultura, della ricerca e del sociale. Progetti che, dopo aver superato una rigorosa fase di selezione, dimostrino innanzitutto il loro potenziale di cambiamento, in termini di qualità della vita delle persone. Progetti, in altre parole, attraverso i quali coloro che ne andranno a fruire possano migliorare il proprio rapporto con il contesto in cui vivono e con le persone che li circondano, all’insegna di una vita più ricca e piena. Crediamo quindi che aver offerto il nostro supporto al restauro conservativo dell’Ospedale Spagnolo, che da maggio 2015 consentirà alla Pietà Rondanini di avere una nuova collocazione all’interno del Castello Sforzesco, contribuirà ulteriormente ad aumentare il benessere dei nostri concittadini. Accostarsi alla bellezza, infatti, non deve rappresentare un privilegio per pochi, ma un diritto per tutti. Ed ogni iniziativa tesa a valorizzare ciò che di bello e culturalmente significativo i nostri territori sono in grado di esprimere, insieme alle azioni capaci di aumentare l’accesso ai beni culturali da parte di un numero di persone sempre maggiore, non può che incontrare il nostro favore e meritare, nei limiti delle nostre possibilità di agire, il nostro convinto sostegno. Questo è tanto più vero per un capolavoro come la Pietà Rondanini, che oltre ad aver consegnato alla posterità una preziosa testimonianza del genio di Michelangelo Buonarroti, è tra i simboli di quell’eccellenza milanese che è anche nostro compito, come istituzione al servizio della città, custodire con la massima dedizione. Che in un anno straordinariamente rappresentativo per Milano, il 2015, il Castello Sforzesco e la Pietà Rondanini possano davvero rendere la bellezza un veicolo universale di accoglienza, inclusione, condivisione, partecipazione, a beneficio dei milanesi e di quanti affolleranno la Città. Giuseppe Guzzetti Presidente Fondazione Cariplo
Fig. 1 Michelangelo Buonarroti, PietĂ Rondanini, Milano, Castello Sforzesco
Claudio Salsi
La Pietà Rondanini nell’Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco
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ella primavera 2012 l’allora assessore alla Cultura del Comune di Milano architetto Stefano Boeri valutò che la Pietà Rondanini, estremo capolavoro e ultima creazione di Michelangelo, fosse un’opera poco conosciuta e poco valorizzata rispetto alla sua grande importanza per la storia dell’arte e alla sua straordinaria potenza comunicativa ed evocativa (figg. 1, 2). Opinione condivisa anche dal soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano Alberto Artioli in diversi contributi apparsi sulla stampa. In quella circostanza prese anche avvio un dibattito culturale e museografico secondo cui l’allestimento BBPR, risalente alla metà degli anni Cinquanta del XX secolo, di grande stile ed equilibrio formale, limitava però la possibilità di apprezzare l’opera da tutti i lati, chiudendola in un’unica prospettiva circoscritta dalla nicchia in pietra serena. Non era infatti possibile, ad esempio, avere una visione completa della parte posteriore del gruppo che rivela l’emozionante lavoro di sbozzatura del marmo di inattesa forza espressiva collegata alla dimensione di «non finito» caratterizzante tutta l’opera. Per quanto concerne l’accessibilità, la collocazione museale della Pietà comportava che essa fosse poco visibile da un visitatore frettoloso (il pubblico attuale era inimmaginabile negli anni Cinquanta), nonché preclusa alla vista dei disabili perché posta in fondo a una serie di poco agevoli rampe di scale1 (fig. 3).
1. Questa situazione di critica nei confronti dell’allestimento della Pietà si era manifestata già alla fine degli anni Novanta quando, sulla scorta di istanze provenienti da personalità della cultura milanese, venne bandito dalla Direzione Centrale Cultura del Comune il concorso internazionale di idee Workshop Michelangelo (1999). Tra i diversi progetti degli architetti invitati – Alvaro Siza, Umberto Riva, Hans Hollein, Gabetti & Isola, Enric Miralles – vinse quello di Siza, che si distingueva in modo clamoroso per una radicale trasformazione dello spazio espositivo. Siza della Pietà diceva: «È un’opera drammaticamente singolare, dotata di un senso che oltrepassa la bellezza in quanto espressione della natura umana. La Pietà
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La Pietà Rondanini nell’Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco
michelangelo la pietà rondanini nell’ospedale spagnolo del castello sforzesco
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