Lo Yark - rassegna stampa

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Lo Yark

di Bertrand Santini RASSEGNA STAMPA


«Avvenire» • 01 dicembre 2015


«Lettura candita» • 16 dicembre 2015


lettura candita: FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

http://letturacandita.blogspot.it/2015/12/fuori-d

narrativa (216)

primi (

novità (231)

riso (3

ripieni

piccoli (295)

second

piccolissimi (24)

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torte (

poesia (44)

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verdur zucca a proposito di...

adolescenza

amicizia animali arte avventura africa alberi

b cartonati ca città colori c

bellezza

co

crescita

destino difficoltà dinosauri disegno div editoria emozioni fanta fantastico fiabe dell'editoria filosofia fratelli fuga furto

gialli gioco grandi domande g identità imma

immaginazione infanzia lavoro lettura libert lupi malattia memoria mitologia mostri

Anche lei sola, non vede del mostro la bruttezza, ma la condivisione di una triste condizione. Colpito nel profondo del suo animo, lo Yark è travolto da tanto immeritato affetto e fa di tutto per esserne all'altezza. Ma l'istinto è più forte di lui e per non nuocere alla sua amica del cuore, decide di fuggire in un'isola abitata solo da un nugolo di ragazzini selvaggi che, per nulla intimoriti dalla sua natura bestiale, lo catturano e lo torturano, facendogli mangiare tutte le schifezze possibili. Costretto a ingoiare pezzetti fetidi di bambini perfidi, il mostro teme per la propria vita. Ma l'effetto è esattamente opposto, il crudele trattamento, dopo una notte di sofferenze, lo rende immune e lo Yark si sveglia più forte e più affamato di prima, con l'immaginabile risultato di papparsi tutti, ma proprio tutti, i piccoli selvaggi.

meraviglia

natura

nascita neve nonni

orsi paura pesci

amori

rappo

racconti

genitori-figli

regali ricordi

scienza

scuola separazione sicilia sonno

storia

sogno

soli

stagioni tempo

topi

u

umorismo utopia vacanze ve

viaggio

RUBRICHE (orientarsi nel b

La borsetta della sirena (lib incantare) Questa rubrica che prende il ti un libro di poesie di Ted Hughe


lettura candita: FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

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confronto) Questa rubrica che prende il dramma teatrale di Arthur Mi (Arthur Miller, Uno sguardo d ponte, Einaudi 1997) è dedic legami e agli intrecci ideali ch esistono tra i libri diversi. Si tratta di affrontare, con un distanza e secondo una lettur personale, i grandi temi (cli attraversano la letteratura pe ragazzi. Vi proponiamo relazi talvolta inaspettate, tra libri a lontani. Pescando nella memo passeggiando tra gli scaffali, di cogliere temi comuni che c riflettere.

Fuori dal guscio (libri giov cresceranno) Questa rubrica che prende il un romanzo di Jerry Spinelli ( Spinelli, Fuori dal guscio, Mon 2007) è dedicata ai libri fresc stampa. Si tratta di segnalazioni brevi puntuali delle ultime novità ( che, a nostro gusto personale sembrano più interessanti di Sono piccole scommesse sul che immaginiamo roseo, di lib appena nati.

Tornato dalla sua amica e contento di non sentire il bisogno di mangiarsela per colazione, verrà poi convertito, per amore, a una mite dieta vegetariana. Storia politicamente scorretta, che racconta direttamente la crudeltà dei mostri, che esistono proprio in quanto divoratori di bambini, ha un ritmo sostenutissimo e cadenzato, grazie alle rime, il più delle volte rispettate, dalla bella traduzione di Paola Gallerani; per questo può essere una strepitosa lettura ad alta voce, divertente per i piccoli ascoltatori ma anche per chi legge. L'editore, non a caso, ha voluto allegare al libro il cd con la lettura di Francesco Sangermano. Le illustrazioni seguono bene il racconto, rappresentandoci il nostro Yark brutto come dev'essere, piuttosto spaventoso, con quella sfilza di denti aguzzi e gli artigli affilati, ma non troppo.

Fammi una domanda! (libr divulgazione) Questa rubrica che prende il un libro di Antje Damm (Antj Damm, Fammi una domanda Edizioni Romane, 2005) acce riflettore sulla produzione dei divulgazione (clic). Una pro che è in realtà importante, pe fornisce armi e strumenti alla poliedrica curiosità infantile, spesso un po' troppo bistratta Cercheremo di consigliare i li stimolanti, più innovativi e pi divertenti. Indicheremo la fas d'età ma mai e poi mai scrive per maschi, per femmine.

Oltre il confine (libri ester Questa rubrica prende il nom libro di Cormac McCarthy (Co Carthy, Oltre il confine, Einau 1995) e si occupa, secondo c tutto personali, quindi saltabe ondivaghi e dettati soprattutt umori passeggeri, di libri est (clic) che ci hanno colpito, ch consideriamo di valore, ma ch stato attuale, sono disponibili di là dei patri confini.

Cortesie per gli ospiti (libri da altri) Questa rubrica prende il nom libro di Ian McEwan (Cortesie ospiti, Einaudi 1997). È una r accogliente. Qui dentro posso scrivere tutti coloro che hann dire qualcosa sui loro libri pr (clic). Le porte sono aperte, b ed entrerete. I contributi non devono super 4000 battute, devono essere corredati di immagini (480x6


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carla ghisalberti

Mi occupo di letteratura per l'inf dal 1997. Nel 2003 ho fatto nas 'Mi leggi ti leggo' che accende la passione per la lettura e gira pe scuole, biblioteche e librerie. Ap mi si offre la possibilità, leggo li alta voce a chiunque abbia vogl starmi a sentire. Quando mi chi che lavoro faccio rispondo: "Met insieme bambini e libri. Cerco d trasformare ogni bambino in un giovane lettore". Vivo con un professore ligure dell'interno, qu silenzioso e pescatore, saltuariamente con una fanciulla scienziata e fino al 2 luglio 2012 un cagnone lento lento e ora co cagnotta veloce veloce. Da sem amo le polpette, ma quasi ogni preparo biscotti e dolcini di vari genere che distribuisco un po' in giro... contatti: lettura.candita@gmail.com

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la libraia e le cuciniere e al. eleonora rizzoni

Si ride tanto e si gioca con la paura, ma questo grande esorcismo sulle paure dei bambini è rifiutato in coro da mamme e nonne che proprio non riescono ad accettare il comico e il grottesco come terapia salvifica dalle paure, quelle vere. Lettura esilarante per bambine e bambini coraggiosi, a partire dagli otto anni. Eleonora “Lo Yark”, B. Santini e L. Gapaillard, LO Officina Libraria 2015

Libraia di lungo corso, divido il m tempo fra i libri, quelli che leggo quelli che vendo, e il nutrito bes di casa (figlio compreso). Conta negli ultimi dieci anni dalla pass per i libri per ragazzi, cerco di realizzare la curiosa utopia di fo attraverso il lato militante del m lavoro, a tutte le bambine e i ba le stesse possibilità di scelta. Condivido con Carla anche l’amo per i lupi, i cani quasi lupi; nonc per le preziose gratificazioni cul che aiutano ad affrontare le gio più faticose. In questo blog son mia cura le rubriche Uno sguard ponte, Fuori dal guscio e Famm domanda! lulli bertini

Pubblicato da carla ghisalberti a 06:30

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Né archeologa, né regista, né cu molto altro. Non ho ancora deci che cosa farò da grande: nel co degli anni i miei interessi e i mie lavori sono diventati numerosi e differenti: i laboratori con i bam all’interno di un museo, la scritt la correzione di testi all’interno redazione, la scelta dell’inquadr per un documentario, la prepara di una crostata. Con grande pas e impegno le varie attività si incastrano dando vita spesso a rapporti pieni di vitalità e di entusiasmo. In questo blog vorr condividere gli stati d’animo e i ricordi legati alla preparazione d cibo, alle discussioni di quando cucina in compagnia, al piacere stare insieme mordendo un pez focaccia. gabriella barbieri


«Andersen» • 01 gennaio 2016


«Libri Calzelunghe» • 03 marzo 2016


d’arte e non solo. La SUPSI propone una serie di lezioni in cui docenti comunali e cantonali si confrontano con linguaggi e pratiche creative che pongono l’accento sull’importanza della figura dell’educatore competente e sensibile alle arti. I musei sul nostro territorio non sono da meno, propongono una ricca offerta di attività e workshop, pensiamo, al Museo Vela, al Museo delle Culture, al MASI, a Villa dei Cedri e al m.a.x. museo. O, ancora, al Museo in Erba che nasce proprio come realtà culturale e artistica per l’infanzia. Per capire come si preparano i futuri visitatori di domani e come si spiega l’arte dei grandi ai bambini, abbiamo fatto qualche domanda a Federica Giovannini, mediatrice culturale al m.a.x. museo di Chiasso.

L’INTERVISTa zxy federica gioVannini*

«Voglio tornare alla mostra e spiegarla a mamma e pap໕ 22 luglio 2016 «Corriere del Ticino» zxy Architetto di formazione con una laurea all’Accademia di architettura di Mendrisio, Federica Giovannini ha frequentato un workshop per imparare a spiegare l’architettura ai più piccoli e ha sviluppato un progetto per la Scuola dell’infanzia di Chiasso. In questa intervista ci svela come stimolare la creatività dei bimbi e come conquistarli, tanto da portarli a dire «voglio tornare

alla mostra con mamma e papà». Si può insegnare l’arte ai bambini? «Più che spiegare , l’arte si scopre insieme a loro. I bambini sono un universo enormemente colto e sono dotati di una immensa creatività. Hanno un’ampia percezione e lavorano tanto con i sensi, si confrontano con gli spazi, la luce, i materiali, percepiscono molto più intensamente di quanto crediamo. Osser-

L’antro di Scuro MoLtaMorte (Foto © Simone Fornara)

vano, sentono, vivono, hanno una visione e una percezione molto ricca che, più crescono, più perdono. La scolarizzazione, ad esempio, toglie loro una parte di quella sensibilità di cui per natura sono dotati». Che età hanno i bimbi che incontra? «Sono a contatto con età diverse, dunque con i bambini dai tre anni fino ai ragazzi delle scolaresche liceali. E noto come davanti ad un foglio bianco i più piccoli esprimono energia pura, si

P

er gli schifosi peli della mia barbaccia! Tra un grugnito e uno sbuffo, siamo arrivati al quarto suggerimento per catturare giovani lettori. Oggi vi parlo della lettura espressiva: leggere bene, ad alta voce, per far vivere le storie. Banale, vero? Tutt’altro! Soprattutto se si pensa a quali dettagli bisogna curare per farlo. Ad esempio il ritmo: se stiamo leggendo una sequenza concitata, dovremmo adeguare la nostra voce all’incalzare degli eventi, rendere il ritmo veloce, fino a toglierci il fiato; se stiamo leggendo una sequenza dai tratti pacati e tranquilli, magari una descrizione bucolica, dovremmo leggere lentamente, con pacatezza (non mi riesce molto bene, lo ammetto); possiamo farci aiutare, nel cadenzare il ritmo, dalla guida dei segni di punteggiatura, che hanno la virtù di scandire le frasi e i periodi; ma ogni tanto possiamo an-

pera appesa alla loro altezza, un modo per fargli vedere l’arte dal loro punto di vista. La visita pensata per mamme e bebè, invece, vuole rendere accessibili anche a loro, spesso in difficoltà negli eventi affollati, mostre e incontri con gli artisti in una atmosfera serena». Cosa pensa delle app digitali? «I bimbi sono bombardati da immagini ed è giusto che possano confrontarsi con quelli che saranno sempre di più i linguaggi del futuro. Ma ci vuole la giusta misura e la giusta età per un primo approccio, deve esserci armonia tra lo sviluppo delle varie competenze. Diversi studi dimostrano come allenare sin da piccoli la creatività aiuti da grandi a risolvere con maggiore felicità problemi di qualsiasi natura». * Mediatrice culturale m.a.x. museo

dare Voce alle storie che decidere di non rispettarli, se intuiamo che un passaggio necessita di una nostra interpretazione un po’ creativa. Ci sono poi il volume, il tono e il timbro: non si deve arrivare all’urlo stridulo modello sirena dei pompieri, che può anche disturbare invece di avvincere (una volta mi è capitato di sentire una lettrice produrre un suono simile all’allarme aereo, e, siccome non ho capito subito che cosa stava succedendo, me la sono data a gambe levate, inciampando negli schifosi peli della mia barbaccia), ma se dobbiamo riprodurre il parlato di due personaggi che discutono animatamente, un innalzamento del volume è d’obbligo; così come è d’obbligo variare il tono e il timbro: se parla un orco, o un lupo, o una specie di stregone (come il sottoscritto), un tono basso e un timbro roco ci stanno a pennello; se la parola passa a una strega dall’aspetto pungente e sottile, una vo-

cina stridula e acuta è quel che ci vuole (ma, mi raccomando, evitate gli eccessi: è fin troppo facile varcare il confine che separa la bravura dalla ridicolaggine). Bisogna poi prestare molta attenzione alle parole-chiave, cioè a quelle parole nelle quali si concentrano i significati centrali della narrazione: bisogna farle sentire, pronunciarle con enfasi, con meditata lentezza, con tono diverso; insomma, l’ascoltatore deve capire che lì si annida il cuore pulsante degli eventi. Non si deve trascurare l’importanza dell’articolazione dei muscoli della bocca: in corrispondenza di scene cariche di pathos o di drammaticità, muovere la bocca in modo molto marcato, digrignare i denti, sibilare, e accompagnare il tutto con l’espressività degli occhi (le mie specialità, insomma), tutto ciò aiuta a coinvolgere l’ascoltatore e ad immergerlo nella forza emotiva del rac-

conto. Già, perché forse la cosa più importante è proprio questa: il coinvolgimento emotivo. Ed è possibile ottenerlo solo a patto di farsi, come lettore, tutt’uno con la storia: dobbiamo sentirla scorrere dentro di noi, interiorizzarla, per poi iniettarla nella nostra voce. La storia che diventa voce: ecco il segreto! Volete provarci? Non potete perdervi «Lo Yark» (LO editions, 2015) di Bertrand Santini, nella strabiliante traduzione di Paola Gallerani. Una storia molto noir, ironicamente macabra, di un orco mangia-bambini-buoni, che avvince soprattutto per il ritmo e la musicalità delle parole: è una narrazione in prosa, ma i periodi e le frasi giocano spesso con le rime, con esiti stilistici di qualità assoluta. Un invito a nozze per mettere alla prova la propria voce (magari ispirandovi al CD audio allegato, con la lettura integrale di Franco Sangermano). Che aspettate?


«Il mondo di Chri» • 09 febbraio 2018




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