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OIL REVOLUTION

THE NEW SHAPES FOR OLIVE OIL EXCELLENCES segue da pag. 1

BERLIN PACKAGING È IL PIÙ GRANDE HYBRID PACKAGING SUPPLIER AL MONDO PER IL PACKAGING E LE CHIUSURE IN VETRO, PLASTICA E METALLO.

L’ultima collezione Gourmet by Berlin Packaging è progettata per mostrare l’eccellenza dell’olio d’oliva attraverso forme semplicemente uniche.

Eleganza e audacia, questi i concetti chiave alla base delle nuove idee sviluppate dal nostro Studio One Eleven.

Standard, o personalizzati, creeremo per voi un packaging indimenticabile!

Attraverso il contest Forme dell’Olio, Olio Officina, con l’oleologo Luigi Caricato, insieme con l’architetto-designer Mauro Olivieri e il creative director Antonio Mele, hanno ritenuto opportuno e necessario stilare un documento - denominato “Manifesto per un design oleario etico e sostenibile” - da concepire in itinere, aperto ad altri ulteriori contributi, al fine di giungere a obiettivi comuni e condivisi, in modo da dar luogo a un processo di svecchiamento e di radicale ripensamento e revisione di quanto finora concepito sul fronte del design dei contenitori e dell’abbigliaggio e della comunicazione degli oli. Tale iniziativa si estende anche agli stessi ambienti e contesti operativi e di consumo in cui si svolge l’intero processo di approccio all’olio.

Un design di sistema che parta dallo stesso oliveto (nei suoi sesti di impianto e allevamento), per giungere al frantoio (nella sua concezione, disposizione e ampliamento degli spazi), fino a contemplare pure gli stessi locali di confezionamento, luoghi tutti da ripensare e rimodulare in un’ottica nuova, con apertura al pubblico degli ambienti da destinare a una fruizione universale e popolare.

In quest’ordine di idee dovrà necessariamente cambiare - in modo anche radicale - la logica degli spazi.

Non più opifici per soli addetti ai lavori, ma luoghi cui assistere e curiosare rispetto a quanto accade intorno.

L’obiettivo è far entrare nel ciclo della produzione anche chi ne è estraneo, ovviamente con le dovute distanze e precauzioni, in merito alla sicurezza del lavoro, senza intralciare le operazioni, ma assistendo, da osservatori attenti e curiosi, alle dinamiche operative che si delineano all’interno dell’azienda. L’idea è di ripensare in chiave contemporanea quel che già in parte, e in modo differente, avveniva nei frantoi intesi come agorà e luoghi di incontro. Pensare alle aziende come entità sociale non più estranea al mondo esterno, ma aperta all’accoglienza, in qualche modo alla maniera delle fattorie didattiche, coinvolgendo le persone che fruiscono dell’olio ma senza l’impegno di esercitare una funzione pedagogica. Unica sola accortezza è non creare intoppi nel processo di produzione. L’obiettivo è rendere visibile e trasparente quanto accade in azienda. Per far ciò è necessario concepire nuovi spazi di fruizione, dalle aree destinate allo show room a quelle per l’accoglienza e l’intrattenimento, fino a progettare spazi ludici e di somministrazione degli alimenti compresa la divulgazione anche didattica dei processi.

L’azienda come organismo sociale ed etico, che opera in un luogo che comprenda anche l’esposizione, la vendita e il con sumo di olio oltre che di altre preparazioni alimentari. Un luogo di condivisione che vada oltre il concetto di “oleoteca con cu cina”, estendendo nel contempo la fruizione degli spazi anche per l’esposizione e la vendita di libri inerenti all’olivo e all’olio, creando una vera e propria “biblioteca olearia” che diventi an che un polo culturale per la città in cui ha sede. Questa idea di realizzare uno specifico documento, che par tendo dai contenitori per l’olio si estenda anche agli ambienti, segna un nuovo punto di partenza utile e quanto mai neces sario sia per l’intero comparto olio da olive, sia per lo stesso mondo del disegno creativo.

L’invito è ad accogliere e far propri i contenuti del “Manifesto per un design oleario etico e sostenibile”, condividendoli e dif fondendoli, in modo da sviluppare e dar corso a un nuovo ap proccio e a un rilancio dell’immagine dell’olio extra vergine di oliva e del suo reale valore, comprendendo - possibilmenteanche tutti gli altri elementi affini, olive comprese, nelle varie declinazioni, dando vita nuova anche alle foglie di olivo, o alla stessa sansa e acqua di vegetazione, a quel che impropriamente viene definito “scarto di lavorazione”, quando invece è risorsa viva ed economicamente valida, spendibile e concreta. Tutto ciò va ripensato e progettato nella logica del design. L’olio è quel che noi immaginiamo che sia e, come tale, va di gran lunga oltre il concetto di nuda materia prima: prima ancora che alimento e merce, l’olio extra vergine di oliva - non dimentichiamolo mai - è un marcatore culturale.

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