Lezioni d’autore
Mi piace! Pasticche narrative contro lo stress da pagina bianca scelte da Paolo Restuccia ed Enrico Valenzi
OMERO - LEZIONI D’AUTORE
Mi piace! Pasticche narrative contro lo stress da pagina bianca scelte da Paolo Restuccia ed Enrico Valenzi ebook gratuito 2012 www.omero.it www.omeroeditore.it Illustrazione di copertina Laura Orsolini Impaginazione e graďŹ ca di Luigi Annibaldi
Lezioni d’autore
Mi piace! Pasticche narrative contro lo stress da pagina bianca scelte da Paolo Restuccia ed Enrico Valenzi
quELLO chE gLI scRIttORI cI dIcOnO
qualche volta li vedete pensierosi, stanno per dire qualcosa poi si girano da un’altra parte. qualche volta sembra che stiano per parlare poi ci ripensano. qualche volta tracciano dei segni su un foglio e lo guardano per qualche secondo poi lo accartocciano. Ma ci pensano spesso. Pensano spesso a quello. Pensano spesso a quello che vuol dire scrivere, fare arte, comunicare con le parole. Ogni tanto finalmente lo dicono. Oppure lo scrivono. E sono frasi lucide, ironiche o commosse. sono quello che gli scrittori ci dicono, quando parlano del loro mestiere. qualcuno è sfrontato, sa tutto lui. qualcuno è timido come una signorinella. qualcuno dice e non dice. Ma tutti ogni volta ci colpiscono. Perché si capisce che non parlano a caso, ma dicono quel poco o tanto che hanno capito sulla loro misteriosa ispirazione e il lavoro segreto che ci vuole per trasformarla in un romanzo oppure in un racconto che il lettore non dimenticherà mai. E noi siamo lì con il nostro taccuino spalancato a trascrivere le loro parole, per capirle meglio e per farle leggere ai nostri lettori. Le abbiamo collezionate per mesi e adesso le abbiamo raccolte in questo e-book per offrirle a tutti quelli che hanno segnato MI PIAcE sulla nostra pagina facebook. A noi cI PIAcE e a voi?
Paolo Restuccia ed Enrico Valenzi
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L’AccAdIMEntO IntERnO
A lungo ho creduto che scrivere fosse un lavoro, ora sono convinta si tratti di un accadimento interno, un “non lavoro” che si raggiunge innanzitutto facendo il vuoto dentro di sé, e lasciando filtrare quello che in noi è già evidente. non parlerei di economia, forma o composizione della prosa, quanto di rapporto tra forze contrastanti che vanno riconosciute, sistemate, arginate dal linguaggio. come fosse una partitura musicale: se non si tiene conto di questo, si faranno libri “liberi”, appunto. Ma la scrittura non ha niente a che fare con questa libertà. Marguerite duras
AccORdO
trovare un accordo fra cose di cattivo gusto: ecco l’eleganza. Jean genet
A cuORE tuttO
Lo scrittore è una persona a cui sta a cuore tutto quanto accade, fuorché la letteratura. Elsa Morante
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L’AddIO
sebbene sapessi che i libri sarebbero stati sette è stato lo stesso. sapevo come sarebbe andata a finire ma quando è finito mi sono ritrovata in uno stato di shock. All’inizio ero sollevata. Poi è arrivato il momento in cui ho pianto. solo un’altra volta nella mia vita ho pianto tanto: quando è morta mia madre. È stato incontrollabile, anche se non sono una persona che piange molto. Lo stavo scrivendo da 17 anni. sapevo che avrei continuato a scrivere altro, ma dovevo dire addio a harry. Per molto tempo l’ultima parola dell’ultimo libro di harry Potter sarebbe dovuta essere “cicatrice”. L’avevo perfino detto ai fan. Ma poi ho cambiato idea. Volevo che l’ultima frase fosse: “andava tutto bene”. J. K. Rowling
AggEttIVARE
non aggettivare senza necessità. Inutili saranno quante code di colore tu possa aggiungere a un sostantivo debole. se trovi quello preciso, esso da solo avrà un colore incomparabile. Ma bisogna trovarlo. horacio quiroga
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ALtRE VItE
Ma mia madre è stata un uomo. È stata anche un cane. Lei sa immaginarsi dentro gli altri, sa entrare nell’esistenza altrui. Io l’ho letta; lo so. È capace di farlo. non è questa la cosa più importante della letteratura: che ci tira fuori da noi stessi, che ci porta dentro altre vite? John Maxwell coetzee
AnALIsI dEL cOMPORtAMEntO
Personalmente, preferisco definire il racconto un evento drammatico che coinvolge una persona in quanto persona, e persona particolare – in quanto, cioè, partecipe dell’umana condizione, e di una specifica situazione umana. un racconto implica sempre, in forma drammatica, il mistero della personalità. ne ho prestati alcuni a una signora di campagna che abita in fondo alla mia strada, e lei me li ha restituiti dicendo: “Beh – ‘sti racconti ti fanno vedere come certa gente si comporta comunque”, e io ho pensato che avesse ragione; quando si scrivono racconti, bisogna accontentarsi di cominciare proprio da lì: facendo vedere come certa gente si comporterà, malgrado tutto. Flannery O’connor
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AndARcI A LEttO
Il miglior modo di leggere i libri è il più semplice, ma è proprio di grandi lettori. si acquista con l’età, l’esperienza, oppure è un dono che si scopre in se stessi, da ragazzi, con la rivelazione delle prime letture. si tratta di non abbandonare mai “quel” libro, di lasciarlo e riprenderlo, di “andarci a letto”. Ma poiché questo modo è suggerito soltanto dai grandi autori, col tempo si resta circondati soltanto da ottimi libri. E si diventa perfidi, si arriva a capire un libro nuovo ad apertura di pagina, a liberarsene subito. E se invece il libro convince, a lasciarlo per qualche tempo sempre a portata di mano, sul tavolo o sul comodino, poiché la sua sola vista procura un vero piacere, né si teme di finirli presto: lo scopo di questi libri è infatti di essere riletti, di farsi riprendere quando tutto va male, quando ci sembra che la verità possa esserci confermata non da quello che succede intorno a noi, ma da quello che è nelle pagine di un libro. tutti i grandi libri sono stati letti e continuano a essere letti così. È più esatto dire che non si tratta di leggerli, ma di abitarli, di sentirseli addosso. Facendone il conto, ognuno trova che i suoi si riducono a un centinaio, largheggiando. E molti di essi hanno aspettato anni e anni prima di essere ripresi, in un giorno di particolare disgusto esistenziale. Ma è la loro forza. Ennio Flaiano
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A PIEdI
L’intera storia della letteratura non è che una nota a piè di pagina sul Faust. In ogni caso, non ho idea di che cosa io stia parlando. Woody Allen
APPEstARE LA LInguA
conosco quelle piccole frasi che hanno l’aria di niente e che, una volta consentite, vi possono appestare tutta una lingua. samuel Beckett
ARtE cOMPOsItIVA dEL ButtAR VIA
dubito di continuo del mio lavoro, non sono mai sicuro di niente e ogni volta mi rendo conto che in questo mestiere non si capitalizza nulla: le migliaia di pagine già scritte non mi servono quasi a niente al momento di iniziarne una nuova. si ricomincia sempre da capo e la scrittura romanzesca è sempre una scommessa. In fondo, scrivere un romanzo è un gesto fondamentalmente gratuito, proprio perché si tratta di un´opera d´invenzione. così, ogni volta devo scommettere che quest´atto gratuito abbia un senso non solo per me, ma anche per il lettore. naturalmente, la scommessa non sempre funziona. non a caso, butto via molto di quello che scrivo, proprio perché ho l´im12
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pressione che sia privo di tale senso. sulle prime 200 pagine della prima versione della Fata carabina ne ho conservate solo 15. Ancora di recente ho abbandonato un lavoro in corso, perché mi sembrava un testo troppo dimostrativo e noioso. E io ho orrore dei saggi travestiti da romanzi. daniel Pennac
L’AscIugAMAnO
La guida galattica per gli Autostoppisti dice alcune cose sull’argomento asciugamano. L’asciugamano, dice, è forse l’oggetto più utile che un autostoppista galattico possa avere. In parte perché è una cosa pratica: ve lo potete avvolgere intorno perché vi tenga caldo quando vi apprestate ad attraversare i freddi satelliti di Jaglan Beta; potete sdraiarvici sopra quando vi trovate sulle spiagge dalla brillante sabbia di marmo di santraginus V a inalare gli inebrianti vapori del suo mare; ci potete dormire sotto sul mondo deserto di Kakrafoon, con le sue stelle che splendono rossastre; potete usarlo come vela di una mini–zattera allorché vi accingete a seguire il lento corso del pigro fiume Falena; potete bagnarlo per usarlo in un combattimento corpo a corpo; potete avvolgervelo intorno alla testa per allontanare vapori nocivi o per evitare lo sguardo della Vorace Bestia Bugblatta di traal (un animale abominevolmente stupido, che pensa che se voi non lo vedete nemmeno lui possa vedere voi: è matto da legare, ma molto, molto vorace); infine potete usare il vostro asciugamano per fare segnalazioni in caso di emer13
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genza e, se è ancora abbastanza pulito, per asciugarvi, naturalmente. douglas noël Adams
AscOLtA LE PAROLE
Leggere per me è evasione e conforto, è la mia consolazione, il mio stimolante preferito: leggere per il puro gusto della lettura, per il meraviglioso silenzio che ti circonda quando ascolti le parole di un autore riverberate dentro la tua testa. Paul Auster
L’AtMOsFERA
un’opera letteraria non è solo quello che lo scrittore e il libro dicono, e nemmeno la maniera in cui viene presentata, ma è prima di tutto l’atmosfera che circonda il libro. Il libro diventa «vivo» in quest’atmosfera; altrimenti è simile a un corpo celeste raffreddato che riluce ma non avendo atmosfera non ha vita. quest’atmosfera non cessa di esistere alla morte dello scrittore. come nella vita reale, anche in letteratura vi sono personalità che muoiono lentamente, e anche dopo rimane comunque qualcosa della loro essenza, che si sprigiona dai loro libri come ai defunti continuano a crescere i capelli e le unghie. Perciò è viva la personalità di tolstoj, perciò è vivo Proust… sándor Márai 14
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AttEntO cOME un RAgnO
Lo scrittore per rappresentare al meglio la realtà possiede una specie di gigantesca tela di ragno, fatta dei fili di seta più tenui, sospesa nella camera della coscienza e che trattiene nella sua trama ogni particella che ondeggia nell’aria. henry James
AutOtERAPIA
La scrittura di taxi driver è stata un’autoterapia. stavo attraversando un periodo molto buio. Ero in condizioni disperate. questo personaggio iniziò a impossessarsi della mia vita. dovevo metterlo nero su bianco per non diventare come lui. Vivevo nella mia auto, stavo andando alla deriva. A 26 anni finii in ospedale per un’ulcera sanguinante. In ospedale mi venne in mente questa metafora del taxi, come una bara umana che scorre per le fogne della città, che sembra vivere al centro della società, ma in realtà è completamente solo. Alla fine ha funzionato. Paul schrader
AVERE sEnsO
La differenza tra la vita e un copione cinematografico è che il copione deve avere un senso. humphrey Bogart 15
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AVIdI dI sOgnI
nei nostri sogni siamo tutti romanzieri e cineasti e poeti. Alcuni hanno più energia e trasportano i sogni al di là delle ore notturne. non faccio differenza tra il sogno della notte e il sogno del giorno o la storia di guerra e pace. nasce tutto da uno stesso impulso. L’arte fa la stessa cosa che fanno i sogni. siamo avidi di sogni e l’arte esaudisce quell’avidità. una così gran parte della vita reale è una delusione! Per questo abbiamo l’arte. L’arte è quasi sempre inconscia e istintiva. Joyce carol Oates
un’AVVEntuRA dELLA MEntE
un’opera d’arte è soprattutto un’avventura della mente. Più mi spiego e meno mi capisco. O parole, quanti delitti si commettono in vostro nome! Eugène Ionesco
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se sei un amico vero, un conoscente o semplicemente fanatico del credo omerico c'è un regalo per te. ti basta essere nostro amico su Facebook (cerca scuola di scrittura Omero) e scriverci una email a scuola@omero.it con su scritto: "voi mi piacete, voglio il regalo segreto!" detto fatto, questo nuovo omerico manuale si materializzerà entro qualche ora sul tuo computer :)