Quando un editore sceglie il primo autore di una nuova collana, lo fa perché è convinto di tracciare una strada e di indicare un modello.
Per noi di Omero i Racconti carnivori di Bernard Quiriny sono questo e anche di più.
Quiriny ci ha convinto con la forza della sua prosa e ci ha divertito con la brillantezza della sua immaginazione. Ci siamo sorpresi a seguire i suoi personaggi lungo percorsi che si muovono da un picco narrativo all’altro, da un’idea all’altra. Ma i suoi racconti non sono un repertorio di trovate letterarie, che pure non mancano, piuttosto ognuna delle sue storie apre squarci surreali e produce rivelazioni profonde nel tessuto grigio del quotidiano.
Non si può dimenticare tanto facilmente un personaggio come Pierre Gould. Nè si può rimanere indifferenti leggendo il finale di Qui habet aures... Se leggere è un’esperienza, dopo aver attraversato il fantastico mondo di Quiriny possiamo dire di aver davvero sperimentato qualcosa di nuovo, intenso e raro come lo Zveck