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HISTO-CUP PER UMBERTO CANTU’ E LA SUA FIAT COUPE’

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VENDO&COMPRO

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LE GARE DEI CLUB STRANIERI PERMETTONO DI DIVERTIRSI SPENDENDO POCO

Una volta si poteva gareggiare con poco, divertendosi. Bastava andare a Magione per correre il Driver’s Trophy. Un campionato di gare club organizzato da Sergio Peroni che accoglieva tutti gli esuli delle serie più costose e pretenziose. Tutti campioni con Sergio Peroni, si diceva tra i concorrenti, perché una coppa di classe si riusciva a conquistarla quasi sempre, facendo contento il piccolo sponsor che magari ti sovvenzionava. L’atmosfera nel paddock era eccezionale. Ci si conosceva tutti, ci si dava una mano, si mangiava un panino insieme, seduti sulle gomme, altro che hospitality. Ecco, un trofeo così manca, non c’è più. E allora chi cerca oggi quello spirito che fu, corre ben volentieri all’estero, se può permetterselo, specie in Germania o in Francia. Oppure sfrutta tutte le opportunità in Italia in gare organizzate da strutture straniere. Pensiamo al Campionato Svizzero a Varano, o alle prove di Monza e Franciacorta dell’AVD Race Weekend tedesca e dell’Histo-Cup austriaca di Michael Steffny, quest’ultima per auto storiche fino al ’91. Umberto Cantù è uno dei pionieri di queste competizioni, com’è unico anche nella scelta della sua auto: una Fiat Coupé 2.0 Turbo 16v di colore rosso: il capolavoro di Chris Bangle del 1994, durante la sua permanenza in Fiat. Cantù ha corso in tutte le discipline, rally, slalom, F. Challenge e pista. Si spende poco, vengono accettate tutte le auto e ci si diverte: è un modo di correre a misura d’uomo ancora accessibile ai gentlemen. Il panorama delle vetture iscritte è vario. Michael Steffny usa una BMW 320 Gruppo 5, ma in pista abbiamo visto anche la Porsche 908 ex-Steve McQueen di August Deutsch, e tre Steyr-Puch 650TR di Bernard e Thomas Deutsch, e Georg Gruber. Hanno la carrozzeria uguale a quella della Fiat 500 con portiere contro vento, ma sono completamente diverse per motore e sospensioni. L’esempio di Cantù è stato seguito ora da altri piloti italiani. Steffny organizza anche il Classica Trophy, per amatori che vogliono partecipare a raduni e raggiungere i circuiti europei principali, senza corrervi però, accontentandosi di un giro in parata.

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