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QUANDO VELA E MOTORI S’INCONTRANO A MONACO

Anteprima

QUANDO VELA E MOTORI S’INCONTRANO A MONACO

SOLDINI, NETTUNO E IL TRIDENTE

di Max Wakefield - Foto di Daniele Deiana e Phil Ward. Courtesy of Auto Italia magazine. Remixed by A.Cittadini

Il sole risplende sopra l’orizzonte. Milioni di riflessi che sembrano diamanti luccicano sul mare e un cono argentato di luce, illumina la città, dandole una colorazione madreperla. Che mattina perfetta per starsene seduti sul terrazzo dell’Hotel Fairmont, a fare colazione. Non pernotto qui, ma mi piace troppo, e faccio come i turisti normali un po’ invidiosi, che scrutano le persone, le supercar, gli yacht, i miliardari. Ma anche senza essere tale, per sentirti a casa a Montecarlo basta solo imparare a conoscere bene questa città-stato: come muoversi, cosa fare e dove andare. Nel porto, quieta, a pelo d’acqua, si rilassa la barca Maserati, monoalbero categoria VOR70 da 21 metri e mezzo. E’ qua per celebrare la conquista del record mondiale di traversata sulla Rotta dell’Oro, da New York a San Francisco passando per Capo Horn, stabilito in 47 giorni 00 ore 42 minuti 29 secondi. Le vele sono rigonfie, ma basta un gesto dell’equipaggio e l’albero in pochi secondi viene completamente svestito, come una quercia in autunno. Mare, primati, tradizione italiana. Il Nastro Azzurro, da Gibilterra a New York, conquistato dal Rex del Comandante Francesco Tarabotto. Fino ad arrivare al Destriero di Cesare Fiorio, dal faro di Bishop Rock (UK) ad Ambrose (NY, USA). Ma viene in mente anche Azzurra nelle sua prima America’s Cup nel 1983. Io sono qua, da Brixton, Inghilterra, a bordo di una fuoriserie del mare, che vale molto di più di tante case a Kensington e mi viene da pensare a Greenwich e alla Cutty Sark, il clipper più veloce al mondo. Il lupo di mare che

comanda la barca è Giovani Soldini. Sembra un pirata, ma è il primo dei capitani coraggiosi, Signore degli oceani e dei venti. Si parte. L’equipaggio sa il fatto suo, gli altri - i giornalisti dell’auto - sembrano pesci fuor d’acqua che caracollano sul ponte. 15 uomini, e una pinta di rum. E’ chiaro perché Maserati abbia voluto legare il proprio marchio a questa impresa: velocità, senso di sfida, tecnologia, internazionalità. Infatti, dopo la simulazione di regata sul Mediterraneo, avremo la possibilità di guidare le Maserati GranTurismo Sport e GranCabrio. Scegliamo per prima quest’ultima. Forse perché aperta come la barca. Ci vengono in mente anche i motoscafi Riva Acquarama. Potrebbe essere per via dei quattro posti, per le dimensioni, per la forma senza tempo. Certo, è un peccato avere tre posti liberi quando ci starebbero benone tre modelle in bikini e occhiali da sole. Mi sorprende che non ci abbiamo mai pensato i playboy locali, possessori di minuscole spider a due posti… Se vuoi essere al centro dell’attenzione e ostentare, è meglio avere spazio in più! Compratevi la GranCabrio. Appena la metto in moto, mi accorgo che quest’auto più che a una ventenne modella da gara pronta a sfilare in passerella, è una splendida over-trentacinque fasciata in seta, che incede sfacciatamente, ondeggiando con ritmo ed equilibrio. Vera classe: sa già quello che vuole e conosce bene le regole del gioco. Il motore ha un suono ricco, che riempie i tunnel di Monaco e fa rimbalzare le note sulle roccie. Ci ricorda che quest’auto ha il suo ruolo in questa città. In velocità ci tornano alla mente i fasti del passato, fatto di star del cinema, gioco d’azzardo, viveur, battelli maestosi. Potrebbe essere la trama di un film glamour in bianco e nero, con il protagonista e l’eroina che nel lieto fine si baciano sul molo sotto la luna piena. Mi tornano alla mente altre due auto che mi hanno dato queste sensazioni: una F.1 e una Healey 100 alla Le Mans Classic. Comunicavano, come fa la GranCabrio, come se fosse la tua milady che ti sussurra all’orecchio. La GranTurismo Sport vuole correre di più, rispetto alla cabrio. Vuole strade veloci e lisce, come quelle del circuito cittadino di F.1, già allestito un mese prima la disputa del GP. Poi a fine giornata, parcheggiamo alla Rascasse, per l’aperitivo stile “sunset boulevard”. Sì, adesso capisco che Monaco è proprio il posto giusto per presentare auto come queste. Il Tridente di Nettuno, Re del mare, è a proprio agio in questo scintillante e caldo Principato sul mare, color turchese.

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