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AUTO CHE SI GUIDANO DA SOLE

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di Alessandro Saetta Vinci, http://leavemeflabbergasted.com/

Alessandro Saetta Vinci è uno spirito libero. Un sognatore, un viaggiatore, un narratore. Un collaboratore assiduo di KERB MOTORI. Forte della sua giovanissima età ( beato lui), vede il mondo da un’ottica particolare. Anche quello dell’auto, che per lui è fatto di iperboli. Tranchant, tagli netti e giudizi decisi: un’auto gli piace o non la sopporta. Ama di più lo stile British e Start&Stripes di quello italiano. Ci è simpatico perché aveva una Mazda RX8: meno quando scrive che odia le auto di colore giallo.

Se le auto si fossero evolute come si sono evoluti i telefoni cellulari oggi avremmo Bentley che costano 57 centesimi, fanno i 500 km/h in prima e con un pieno arrivano su Saturno. Non mi piace la tecnologia. Non mi interessa avere uno smartphone capace di dirmi che tempo fa in Cambogia, come vanno le mie azioni Nokia e cosa sta facendo in questo momento Miley Cyrus se poi non riesco a effettuare una chiamata perché non c’è segnale. Ho bisogno di un computer portatile per scrivere, per salvare i miei file e occasionalmente per controllare la posta elettronica. Non mi serve per giocare a Farmville. Tuttavia sono abbastanza intelligente e ho abbastanza senso pratico da capire che la tecnologia controlla il mondo e che chi non si adegua rimane indietro. Ecco perché ho cambiato cinque telefoni negli ultimi sei mesi ed ecco perché, a differenza di molti patiti di auto come me, non ho niente in contrario all’utilizzo, anche per la produzione di massa, di nuove tecnologie che vadano a sostituire il motore a scoppio. In fondo è praticamente uguale a sé stesso da più di cento anni. Ibride? Ben vengano purché si tratti di Panamera Hybrid o Porsche 918 o McLaren P1 o magari una Nissan GTR Nismo. Elettriche? La Tesla Roadster S entra nella Top 10 delle mie auto preferite. Idrogeno? Se solo la tecnologia venisse sviluppata al meglio. Non mi spiace sperperare miliardi investendoli nella progettazione di piattaforme che un giorno possano sostituire un V8 un V6 o un 4 cilindri in linea nelle auto che usiamo quotidianamente. Principalmente non mi spiace, suppongo, perché quei miliardi non sono miei. Ma se si parla di progresso nella mobilità è un conto, se si parla di progresso per gli accessori e la dotazione allora è un’altra storia. Sì, perché penso che la maggior parte dei sistemi tecnologici ideati per rendere la vita del guidatore più semplice e migliore la rendano, in effetti, una misera, deplorevole, infruttuosa e infelice ricerca del tasto giusto per trovare il comando giusto. Che poi nove volte su dieci non funzionerà. Lasciate che mi spieghi meglio partendo dal semplicissimo cruise control. Avete mai posseduto o guidato un’auto con il cruise control in dotazione? Immagino di sì. Ormai è di serie anche sulle auto a poco prezzo. Perfetto. E quand’è di preciso l’ultima volta che l’avete usato? Perché una volta superata la novità, quindi quattordici minuti dopo l’acquisto dell’auto, vi renderete conto che di fatto è inutilizzabile. Non lo si può usare dove c’è traffico o dove ci sono semafori e questo esclude città e tangenziali. Non lo si può usare nemmeno in autostrada, perché se è giorno sarete impegnati a rallentare per evitare una collisione col tir che va a 81 orari che supera l’altro tir che va a 80 orari occupando la corsia di sorpasso per otto ore e non lo si può usare di notte perché la coordinazione tra pedale del gas e del freno e volante è l’unica cosa che vi tiene svegli. Attivate il cruise control e il primo passo è togliere il piede dall’acceleratore. Il secondo è togliersi le scarpe. Il terzo è mettere i piedi sul cruscotto. Il quarto è addormentarsi. Il quinto è quello che fare in una stanza d’ospedale con un braccio, una gamba, il naso e svariate costole rotte. Parliamo dello stop/start? Serve a spegnere e riaccendere automaticamente il motore quando siete bloccati in coda o a un incrocio per risparmiare carburante. Ottimo. Ma nemmeno Adrian Newey in persona riuscirebbe a convincermi che il carburante speso per riaccendere il motore ogni sei secondi sia meno di quello utilizzato per tenere semplicemente la macchina accesa, ferma e in folle. Quindi il risparmio c’è solo sulla brochure. E per l’amor di Dio non fatemi iniziare sul parcheggio. I dispositivi per far sì che l’auto parcheggi da sola esistono e funzionano. Calcolano lo spazio disponibile fra due auto e con vari algoritmi (ho sempre desiderato usare questa parola quindi perdonatemi se non c’entra niente) vengono dati impulsi a pedale del gas e del freno e volante per coordinare l’auto in un parcheggio perfetto e automatizzato. Grandioso. Solo che prima o poi vi capiterà di trovare uno spazio di appena un millimetro più corto rispetto ai calcoli dell’elettronica dell’auto e sarete costretti a parcheggiare da soli. Immaginate la tragedia? Già non sappiamo parcheggiare adesso che dobbiamo farlo ogni giorno, e i risultati si vedono molto chiaramente su qualunque fiancata o paraurti di praticamente qualunque auto. Ma quello su cui davvero mi infervoro è il dibattito sulle auto che guidano da sole. E’ possibile. La tecnologia è già lì. Ma la ritengo l’idea più inutile del secolo. Riflettiamo un attimo. Sappiamo, perché è statisticamente provato, che il 54 % di tutti gli incidenti aerei sono causati da errore umano. Quindi, se la matematica non è un’opinione, togliendo del tutto i piloti il numero di incidenti aerei sarebbe dimezzato. Un Airbus 380, uno degli aerei di linea più diffusi, è perfettamente in grado, da un punto di vista tecnico e pratico, di decollare e atterrare e volare da solo. Vi faccio una domanda. Vi imbarchereste su un volo sapendo che non c’è il pilota? Appunto. C’è anche un altro problema. Se anche la vostra auto fosse in grado di andare nel vostro centro commerciale preferito e anche fosse capace di trovare un posto e parcheggiarsi da sola, comunque non riuscirebbe ad entrare e comprare il pane o il latte per voi. Quindi a che serve? E poi le auto che si guidano da sole esistono da un sacco di tempo. Si chiamano taxi, o anche tram, e sono utili perché ti permettono di leggere il giornale. Ecco, sì, forse sulle auto che guidano da sole leggeremo torneremo a leggere il quotidiano … sull’iPad.

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