Onda d'urto maggio2006

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ONDA D’URTO Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno VIII, n.4, Maggio 2006 www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm

Indice:

La cultura dell’hip hop pag. 4 7 in condotta Il metal pag. 5 Il musical La musica nelle vene pag. 2 I canti gregoriani pag. 6 Parole eterne Vivere, vivere, vivere pag. 2 Felici e spensierati... pag. 7 Artisti e campioni La Classica che scioglie pag. 3 Il difensore civico pag. 8 Splash

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pag. 9 pag. 10 pag. 11 p. 12 pag. 13

ins. resp. antonio denanni

Test divertentissimo L’iPod e il Podcast Auguri mamma! Photo Forum Scambio con la Francia

pag.14 pag.15 pag.16 pag.17 pag.18

Gita in England Auto-indigestione Diariolando Lettere alla redazione Addio da Mauro e Ivan

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La musica nelle vene Il rumore è una costante della nostra vita quotidiana. Ne siamo circondati, mentre andiamo a scuola, in giro con gli amici, un po' in tutti i luoghi che frequentiamo. Forse proprio l'essere nati e cresciuti in un mondo così caotico e rumoroso ha fatto sì che la nostra generazione abbia la sonorità nel sangue e senta il bisogno di suoni e musica in ogni momento. Non siamo i primi ad avere queste caratteristiche: i giovani ascoltano musica a volontà fin dalla prima metà del secolo, con un forte accrescimento del fenomeno negli anni '50 e '60. Nel periodo della contestazione la musica si è caricata di significati e messaggi esistenziali e filosofici, esprimendo tutta la rabbia e il malessere giovanili: "No future" urlavano i Pistols, a sottolineare che i giovani con la porcheria del mondo che stava loro intorno non volevano avere niente a che fare, se ne chiamavano fuori. "Imagine" sussurrava ben più pacatamente John Lennon, con la malinconia di chi non dice, ma sa, che una realtà senza violenza, senza nulla che possa motivare il mancato rispetto di un uomo verso un altro, in fondo non è possibile, e rimarrà per sempre un'utopia. Oggi la carica "filosofica" della musica in parte è venuta meno, o se non altro non emerge più come la caratteristica fondamentale che sta alla base di ciò che ascoltano i giovani. Eppure la musica è una componente sempre più essenziale della vita di questi ultimi: meno impegnata, ma più largamente presente nella quotidianità. La diffusione di lettori portatili di cd ed mp3 è un

One degli U2

evento molto recente, e ha modificato radicalmente l'approccio con la musica. Essa non è più circoscritta a luoghi ben definiti, come l'abitazione, la festa, il concerto, bensì ci accompagna anche lungo le strade della nostra città, in mezzo alla natura, perfino sulle piste da sci: diventa dunque un elemento che permea il reale, almeno per il singolo con le cuffie nelle orecchie e il dito sul tasto "play". Un elemento che modifica la percezione delle cose. Quando cammino per strada ascoltando musica, è come se essa filtrasse anche tutto ciò che vedo o provo: un raggio di sole, il vento che spazza le vie sollevando in piccoli vortici le foglie secche, una macchina che svolta veloce, continuando a marciare chissà verso dove e chissà perchè. L'effetto che ne deriva è sicuramente straniante, e forse qualcuno potrà blaterare obiezioni riguardo alla negatività di questo isolamento e alla necessità di essere pronti a recepire gli stimoli dell'esterno con tutte le nostre facoltà; potrà anche essere vero, per carità. Ma secondo me una buona canzone nelle orecchie dà poesia e armonia al mondo, trasformando il misero luogo in cui ci si trova in un trampolino di lancio verso emozioni che meritano di essere esplorate e che normalmente non riusciremmo a provare. "Imagine", dice la voce di Lennon al mio cervello. E nonostante l'asfalto bagnato, un po' sporco, del vicolo cieco in cui mi trovo, la mia testa comincia a viaggiare e la mia mano scivola lentamente sul tasto. "Play". Michele, 3Acl Siete d’accordo con questa classifica? Qual è la vostra?

il testo più bello di sempre "One life, with each other, sisters, brothers", traduzione: "una vita, gli uni con gli altri, sorelle, fratelli". Questa la strofa che ha permesso a "One", storica e splendida canzone degli U2 tratta dall'album "Achtung Baby" (1991), di essere considerata come la migliore di ogni tempo. Il riconoscimento viene da un sondaggio condotto dal canale musicale VH1 a cui hanno risposto ben 13.000 britannici. Questa è la top ten al completo: 1 - U2 - One 2 - The Smiths - How soon is now 3 - Nirvana - Smells like teen spirit 4 - Bob Marley - Redemption Song 5 - Coldplay - Yellow 6 - Eminem - Lose yourself 7 - Robbie Williams - Angels 8 - The Who - My generation 9 - Radiohead - Creep 10 - Marvin Gaye - What's going on. Altri commenti a pag. 11

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U2 One

Titolo Originale

Ti senti meglio o non sei migliorata diventerà più facile per te ora che hai qualcuno da biasimare Tu dici un amore una vita quando è solo un bisogno nella notte é un amore che dobbiamo condividere che ti lascia se tu non te ne preoccupi Ti ho deluso? o ti è rimasto l'amaro in bocca? ti comporti come se non fossi mai stata amata e vuoi che io ne faccia a meno bene, è troppo tardi questa notte per tirare in ballo il passato per portarlo alla luce noi siamo uno ma non siamo gli stessi dobbiamo sostenerci a vicenda Sei venuta a chiedere perdono? sei venuta a riportare in vita ciò che è morto? sei venuta qui per comportarti come Gesù? verso i lebbrosi che pensi di avere nella tua testa? Chiedo troppo? più di quanto sia dovuto? tu mi hai dato niente ed ora è tutto ciò che ho noi siamo uno ma non siamo gli stessi ci feriamo a vicenda e poi lo rifacciamo ancora Tu dici l'amore è un tempio l'amore è la più nobile delle leggi mi hai chiesto di avvicinarmi ma poi mi hai fatto strisciare ed io non posso continuare a sopportare il modo in cui ti comporti se l'unico modo che conosci è ferire Un amore un solo sangue una vita devi fare ciò che devi una vita insieme sorelle fratelli...

Siamo quasi alla fine di un anno di fatiche. Vi lasciamo con i classici auguri di buone vacanze e, prima, di buon fine anno scolastico e , a chi tocca, di un buon inizio... ESAMI Vi lasciamo anche con la dolcezza della musica, delle emozioni e delle passioni che suscita in tutti noi e che è stata il tema di apertura di quest’ultimo numero di Onda.


Vivere, vivere, vivere…. zione allo stato puro. E non importa se ci dà adrenalina o ci calma, se ci aiuta a superare un momento di criCanto si o se ci dà Con una matita in mano, la forza di cambiare, in la musica nell’aria, ogni caso fa la mia voce che supera i dolori, scrivo. I pensieri sussurrano dolcemente vibrare le nostre corde Accompagnati dalla melodia mai scritpiù profon- ta Che esce dalle mie labbra. de. Sara Perro Un alito di vento, un battito d’ali… 3^BL Canto, il mio sogno sospinto dall’aria verso chi potrà udirlo, comprenderlo, musicarlo. Sara Perro 3a BL

“Vivo per lei…” intonano le splendide voci di Andrea Boccelli e Giorgia. Forse non tutti vivono per la musica, ma mi sento di dire che la maggior parte delle persone vive con la musica. Perché come i film, nessun momento della nostra vita è completo senza la giusta colonna sonora. Cosa sarebbe una cena romantica senza una dolce melodia in sottofondo, la vittoria di un atleta senza l’inno della sua nazione, un’arrabbiatura senza lo stereo a palla, il compleanno senza la classica canzoncina, una serata di falò sulla spiaggia senza chitarra… Come si potrebbe rinunciare alla mamma che canta mentre cucina? Una canzone è un concentrato di sentimenti che può dare un brivido. La musica, in tutte le sue forme, è emo-

La Classica... che scioglie dentro conoscono e quindi, non possono apprezzarla. Se qualcuno vi chiedesse “chi era Maria Callas?” sapreste rispondere?! Probabilmente pochi sarebbero in grado di rispondere a questa semplice domanda, perché, come ho detto prima, la musica classica non è conosciuta. Ad ogni modo, Maria Callas è stata la più grande cantante lirica di tutti i tempi. Per verificare se questa mia definizione è veritiera vi invito ad ascoltare qualche suo brano e vi assicuro che non rimarrete delusi. Buon Ascolto Federica 2^CL

Musica…Un termine semplice… composto da tre sole sillabe eppure… in grado di suscitare moltissime emozioni. Shakespeare ci insegna che: “Non v’è nulla di così inerte, duro e rabbioso, di cui la musica non modifichi la natura”… Infatti la musica è in grado di modificare ogni stato d’animo, di evocare vecchi ricordi. Talvolta può rivelarsi un elemento di unione fra popoli e, perché no, un elemento di confronto. Molto spesso, soprattutto tra i giovani, avviene il confronto tra i vari generi musicali: “Meglio l’hip-hop o la dance? Meglio il jazz o il pop?”… Questi sono solo alcuni esempi delle domande che noi giovani quotidianamente ci poniamo. Talvolta in questi confronti ricorre una categoria che i giovani cercano sempre di evitare poiché considerano troppo noiosa, la Musica Classica. Ma cos’è che rende noiosa la musica classica? Beh… a questa domanda è difficile rispondere e, il più delle volte, neanche i diretti interrogati, i giovani, riescono a trovare una risposta convincente... Forse perché è troppo lenta o “tranquilla”. Forse perché non vi sono quei perenni bassi della batteria che fanno aumentare l’adrenalina nel nostro corpo. Solitamente i ragazzi conoscono alcune sinfonie di musica classica soltanto perché nell’elenco Toni dei loro cellulari sono presenti, tra le tante suonerie scaricate, anche la Sinfonia n° 40, Le nozze di Figaro o La Marcia Turca di Mozart, Per Elisa di Beethoven, ecc… Io ritengo che i giovani siano restii nei confronti della musica classica non perché è noiosa, ma perchè non la

Ciascuno cresce solo se sognato di Danilo Dolci

C'è chi insegna guidando gli altri come cavalli passo per passo: forse c'è chi si sente soddisfatto così guidato. C'è chi insegna lodando quanto trova di buono e divertendo: c'è pure chi si sente soddisfatto essendo incoraggiato. C'è pure chi educa, senza nascondere l'assurdo ch'è nel mondo, aperto ad ogni sviluppo ma cercando d'essere franco all'altro come a sé, sognando gli altri come ora non sono: ciascuno cresce solo se sognato. 3


La cultura dell’hip hop Questa è cultura non è solo suono. Questa è una cultura non è solo moda. Questa è una cultura, questa è storia vera, questa è per chi c’era e per chi non c’era”. Secondo noi questa è l’esatta definizione dell’HIP HOP. Nel mondo ormai l’hip hop ha contagiato quasi tutti, soprattutto i più giovani: chi non ha mai visto qualcuno vestito oversize, qualcuno ballare la break dance o sentire almeno rappare? Tutto questo, però, non era così, basta tornare indietro nel tempo, nel 1974, nel lontano Bronx, un quartiere di New York, in cui la vita dei neri era molto difficile perché erano abbastanza poveri e vivevano in gran parte nei ghetti delle grandi città; essi, per di più, lottavano ogni giorno per l’abolizione delle discriminazioni razziali. Fu proprio in questi ghetti che nacquero i primi segni di questa nuova cultura; il termine “hip hop” nasce da Dj Kool Herc, un uomo che iniziò a notare i primi cambiamenti nel modo di vivere. Negli anni ’80, grazie ai primi produttori che li hanno appoggiati, inizia il successo per i primi rapper che decidono di staccarsi dai ghetti (anche perché i neri avevano ottenuto finalmente i pieni diritti), tra i più famosi ricordiamo i Run-DMC e, per la prima volta, inizia il successo anche per i rapper bianchi, i Beastie Boys. La vita nei ghetti, però, è sempre stata violenta. Tutti erano, e sono ancora oggi, costretti a girare con una pistola, anche i più giovani; si ha così, alla fine degli anni ’80, una vera e propria divisione tra i rapper statunitensi, dal modo di far musica al modo di vivere: la EAST COAST e la WEST COAST. La East Coast è la parte povera, dove ha avuto origine l’hip hop, in cui chi fa parte di questa cultura vive nei ghetti ed è il solo modo per vivere…non lo fanno per soldi. Un esempio può essere Eminem, che ha passato la vita in una roulotte con la madre tra le strade di Detroit e ha vissuto a pieno contatto con i neri, finché Dr. Dre l’ha reso famoso portandolo al successo che oggi tutti conoscono. La West Coast invece è la parte ricca, in cui vengono centralizzati i soldi, la droga, i gioielli e i macchinoni dotati di ogni comfort (basta pensare a Snoop Dogg o P.Diddy). Nasce col tempo anche il genere “Gangsta-rap”, che comprende in gran parte i rapper che passano la vita in mezzo alle risse tra i vari clan. Tra questi ricordiamo 50 Cent, il quale, prima di avere successo, è stato colpito dai suoi rivali da ben nove proiettili, ma fortunatamente è sopravvissuto. Purtoppo però ci sono stati anche dei morti in queste risse: tra il 1996 e 1997 sono stati uccisi il grande Tupac Shakur (ormai diventato uno dei simboli dell’hip hop) e Notorius B.I.G. e quest’anno, l’11 aprile, è stato ucciso Proof, un membro dei D12, la crew di Eminem. Rispetto ai cantanti di successo che hanno a che fare con milioni di dollari, ci sono ancora oggi molte persone che vivono ogni giorno a contatto con i pericoli dei ghetti, rischiando in qualsiasi momento la vita. Oggi l’hip hop è diviso in quattro grandi discipline: il Writing (l’arte di creare i graffiti), la Breaking (l’arte di ballare la break dance, con numerose acrobazie), la Djing (l’arte di produrre musica mixando il soul, il rock e il jazz) e infine l’MCing (l’arte del “rappare”, ovvero improvvisare delle rime). Come avrete capito, negli ultimi anni l’hip hop si è commercializzato, nascondendo i veri problemi che esistono ancora oggi tra i ghetti delle metropoli statunitensi, però continuerà a raccontare… raccontare della lotta alla discriminazione razziale, del diritto alla propria cultura e della vita passata per conquistare la gente: questa è cultura. Jodie & Elisa 4


METAL: SOLO ODIO E PESSIMISMO? Quando senti la parola “METAL”, a cosa pensi? A meno che tu non conosca veramente questo genere, senz’altro ti vengono in mente cose come il satanismo, l’odio, la violenza, gente vestita di nero da capo a piedi con borchie e teschietti, ma sei davvero sicuro che il METAL sia proprio questo? La maggior parte della gente lo giudica, senza però conoscerlo, un genere musicale oscuro e che porta i giovani sulla cattiva strada, ma non è affatto così! Non lo si può giudicare senza sapere qual è l’ideologia di fondo, perché questo è un tipo di musica spinto da idee concrete, ogni gruppo esprime attraverso la musica ciò che pensa, riguardo al mondo che lo circonda, non come le solite e banali canzoncine pop, fatte solo per guadagnare, tutte uguali e molto superficiali. Noi, in questo articolo, vogliamo offrire una brevissima “guida” ai principali tipi di METAL, in modo che almeno qualcuno smetta di avere tutti questi pregiudizi su questo genere musicale demonizzato da molti, un genere che rifiuta l’idea di “musica commerciale”. -DEATH METAL (uno dei tipi più duri, fondamentalmente pessimistico). -BLACK e BLACK SINFONY METAL (musica duUna fredda giornata di fine inverno, un noioso e triste pomeriggio piovoso: non si può uscire, tanto vale mettersi al lavoro. - Katia, hai trovato qualche idea su cosa potremmo scrivere oggi? - Sì, se a te piace l'argomento. Ho pensato che potevamo riflettere sul significato che i giovani danno alla propria vita. Ti sei mai chiesta per che cosa vivi? Che cosa vorresti fare nella tua vita? - Certo, ma non è facile darsi una risposta. Io ho tanti sogni, progetti, ma mi accorgo pure che molti di essi probabilmente non li realizzerò mai. - Per me, se uno desidera molto una cosa, o crede molto in qualcosa che ritiene giusto e lotta per essa, sicuramente otterrà qualche risultato. Anch'io ho molti desideri, ma non so ancora che cosa voglio veramente, più di ogni altra cosa; quando l'avrò trovata, però, voglio lottare fino in fondo per averla e conseguirla. - Non tutti però hanno questa determinazione. Forse perché sono troppo distratti dalla vita frenetica del mondo moderno e non riescono a fermarsi e trovare il tempo per riflettere e pensare. - Già. Molti hanno trovato la risposta ai propri interrogativi, ad esempio, nella famiglia, nell'amore, nella cultu-

ra, cantato principalmente in growl, esprime idee soprattutto atee, ma non per forza adoratrici di Satana). -POWER METAL (riguarda soprattutto mondi fantastici, da alcuni viene definito “happy metal”, perchè è di idee meno pessimistiche rispetto agli altri). -EPIC METAL (forma più pesante e dura del Power Metal). -DOOM E GOTHIC METAL (di idee pessimistiche, spesso, nel Gothic, le canzoni sono cantate da voce femminile, molto dolce e melodiosa). -INDUSTRIAL, NEW E TRASH METAL (tipi di Metal leggermente più “commerciali” e “leggeri”). Descrivere minuziosamente questo genere musicale, la sua ideologia, la storia sarebbe troppo lungo e complicato, ma vi invitiamo a cercare nuove notizie, perchè potreste rimanere positivamente stupiti! Ele & Gio’ 2A-L

La dura legge della vita ra, nel proprio lavoro o nella propria religione, ma altri evitano di dedicarsi completamente e con responsabilità a qualcosa, soprattutto i giovani. - Spesso i ragazzi più grandi cercano di evitare il più possibile di prendersi delle responsabilità, volendo continuare a divertirsi, a non pensare ai loro problemi o al loro domani, e ciò è anche giusto, perché in qualche modo significa godersi la gioventù. - Sì, però contemporaneamente bisogna anche iniziare a cercare se stessi e non lasciarsi andare a cose che distolgono l'attenzione dai veri valori della vita. - Hai ragione. Questo si può vedere soprattutto nei ragazzi che si fanno di droga, utilizzata per l'evasione da una vita quotidiana che si rifiutano di affrontare, come i ragazzi che abbiamo incontrato durante la nostra uscita scolastica alla comunità di S. Patrignano. In quel momento entra nella cameretta di Romina Fabio, capitato a sua insaputa proprio nel momento giusto per dare alle due amiche qualche altra idea. - Guarda, Katia, è arrivato Fabio! - Ciao, Fabio! Come stai? - Ciao. Bene! Cosa state facendo? - Un lavoro per Italiano, ti va di darci qualche consiglio? - Ok. tema dell'argomento? - La vita dei giovani d'oggi. - Beh, non saprei cosa dirvi. Ognuno 5

conduce la propria vita senza interesse verso il prossimo. - Ma in alcuni casi questo è qualcosa di doveroso, perché, quando ci si interessa degli altri, è la volta buona che ti considerano una che non vuole farsi gli affari suoi. - È vero, sono d'accordo. E tu Katia, cosa ne pensi? - Penso che se gli altri sono proprio amici, è giusto interessarsene! - Giustissimo, ma purtroppo oggi ci si può fidare sempre di meno delle persone. Io ho pochi amici che, quando ho un problema, si interessano veramente a me, senza pretendere niente in cambio, o che mi parlano per aiutarmi e non per sparlare poi di me in giro. - Certo, molte persone si comportano proprio così, ed è naturale che poi a noi venga spontaneo comportarci di conseguenza. - Avete ragione. Ma sarebbe bello se tutto ciò si potesse cambiare. - Magari potessimo costruirci un mondo perfetto... - Fabio, non è che per caso hai qualche altro spunto da suggerirci? - Io? Mi piacerebbe, ma... vedete... adesso purtroppo devo proprio andare! Ci vediamo, eh? - D'accordo, ciao! - Uffa, è scappato via! Beh, meglio che noi torniamo al lavoro! (dal racconto di Katia Minotti e Romina Modigliani, sedici anni, in Disordinati appunti di viaggio)


I canti gregoriani latino. Fu papa Gregorio Magno a riunire in un unico libro tutti i canti sacri scelti dalla chiesa per essere eseguiti durante le funzioni religiose. Dal nome di Gregorio questi canti furono chiamati gregoriani e si diffusero in tutta l’Europa. I canti gregoriani sono canti a “cappella” ovvero eseguiti senza il supporto di strumenti musicali e sono caratterizzati dall’assenza di ritmo e dalla loro lentezza: ciò era dovuto alla convinzione che il ritmo fosse un elemento strettamente terreno e perciò non adatto ad un canto di elevazione a Dio. Naturalmente il testo è in latino, la lingua ufficiale della Chiesa. Solitamente il canto gregoriano è “monodico”, cioè eseguito da un solista ma può anche essere corale (tutte le voci cantano la stessa melodia) oppure eseguito a dialogo tra un solista e il coro (canto responsoriale). Può accadere, anche, che il coro sia diviso in due parti, nel qual caso si dice canto “antifonale”. I canti più famosi sono il Kyrie e il Gloria. Questa è, in breve, la storia dei canti gregoriani che ancora oggi sono cantati dai monaci in parte dell’Europa e che affascinano sempre di più tutti coloro che non vogliono dimenticare di essere, per una volta, il cavaliere dei loro sogni. Gaia De Marchi Vb/ginn.

Una fredda sera d’inverno, un oscuro monastero, illuminato solo dalla fievole luce delle stelle e dalle rade candele che vi sono sparse. Una lunga fila di monaci, i cappucci dei sai calati sugli occhi, entra nella cappella. Dentro la chiesa, nel presbiterio, seduti sugli scranni del coro ligneo, i monaci iniziano a cantare, le loro voci si uniscono e s’innalzano al cielo. D’un tratto una voce spicca tra le altre, parla di Dio e dei suoi fedeli seguaci, il canto risuona sulle nude pareti e sulle alte volte della navata. Le altre voci, rispondono, lodando la Sua grandezza e maestà. Tutto il monastero è in silenzio, si sente solo il coro di voci che s’alzano, s’abbassano, si uniscono e poi, di colpo si dividono in tanti piccoli cori, p e r infine riunirsi. ogni nota è rivolta al Signore, o g n i voce s’innalza verso la volta celeste in armonia con le altre, in una sinfonia di suoni angelici. Chi, nei suoi sogni non si è mai visto cavaliere in armatura, impugnare saldamente una spada e spronare il cavallo verso la battaglia al limpido suono dei corni? Chi non ha mai sognato di vivere nell’epoca dei cavalieri e del l e grandi dame, dei castelli e delle sontuose corti? Il Medioevo è forse una delle epoche storiche che più affascina, con la sua aura di mistero e la sua immagine cavalleresca. Ma alla mondana vita delle corti si contrapponeva l’austera serietà dei conventi, dove la vita era scandita dalle messe e dalle preghiere. Di questi monaci è rimasto oggi forse l’aspetto più peculiare: la musica. La messa infatti era solitamente cantata per coinvolgere, nella grandezza divina, anche la plebe che non capiva la liturgia in

Per saggiare il gregoriano vi consigliamo il film IL GRANDE SILENZIO di Philip Gröning Incorniciata tra le Alpi, molto vicina alla piccola cittadina di Grenoble, c'è la Grande Chartreuse, il più antico monastero dell'ordine dei Certosini. Lì, protetti dalle mura antiche e dal silenzio del luogo, vivono uomini che per tutta la loro vita hanno scelto di amare Dio e di ascoltarne la Parola nel rumore del vento e della pioggia e di vederne l'immagine nello scorrere delle stagioni, misurando lo scorrere del tempo con i rintocchi della campana e il suono delle proprie preghiere. L'ordine dei Certosini è ritenuto una delle confraternite più rigide della Chiesa Cattolica. Nascosta dagli occhi del pubblico, la vita quotidiana dei monaci segue le regole ed i rituali secolari dell'ordine. I visitatori ed i turisti sono tenuti fuori dai locali del monastero. Non esistono di fatto pellicole sui monaci. L'ultima ripresa avvenne nel 1960 quando due giornalisti furono ammessi nel monastero. Non fu però concesso loro di riprendere i monaci. Il regista Philip Gröning, dopo aver atteso per 19 anni, è riuscito ad ottenere il permesso di entrare nella clausura e filmare per sei mesi la quotidianità della vita monastica, portando con sé solo lo stretto necessario, senza luci artificiali e senza altra colonna sonora che i rumori d'ambiente e i canti gregoriani intonati dai monaci. Questo unico permesso di girare è il risultato di una lunga e leale relazione tra Philip Gröning e il Priore Generale.

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Felici e spensierati, tristi e malinconici La musica è senza dubbio un qualcosa che ci avvolge e che fa parte della nostra vita, a volte rilassandoci, a volte facendoci tornare alla mente ricordi profondi che vivono nel nostro cuore, capace di lasciarci felici e spensierati o tristi e malinconici. A volte è persino capace di risvegliare in noi sentimenti ed emozioni che ormai si erano spente o che non erano ancora visibili ai nostri occhi. Nel film “Titanic” la colonna sonora “My heart will go on” ci trasmette un profondo senso d’amore che ci colpisce in modo particolare e che, per i più romantici, fa sognare. Anche in India la musica riveste un ruolo essenziale, poiché le è attribuito un senso di riflessione e purificazione assoluta.Questo ci può aiutare a capire come sia importante la musica in tutto il mondo. Molto spesso ci facciamo trascinare da essa nei momenti in cui ci sentiamo soli o quando ci troviamo in momenti felici e spensierati; a seconda delle situazioni in cui ci troviamo, ascoltiamo determinate canzoni (ad es. quando ci sentiamo felici tendiamo ad ascoltare più canzoni allegre rispetto a canzoni tristi). Vi sono poi anche canzoni molto ritmate come quelle da discoteca molto ascoltate dai giovani d’oggi dove però non vi sono emozioni a noi trasmesse come in altre dove il cantante ci trasmette ciò che prova legato a problemi spesso molto simili ai nostri. Da sapere è anche che ogni paese ha un suo tipo di musica che varia molto da tutti gli altri. Per questo è bene apprezzare ogni tipo di musica, anche se straniera (per es. dei paesi orientali), per poter ampliare la propria conoscenza ed esprimere il proprio parere. Chi lo sa, potrebbe inserirsi insieme alla musica che ascoltiaElena Novarino 1B/L mo come hanno fatto le canzoni inglesi…!

Il popolo, l’eskimo, De Andrè e Guccini I canti di protesta e politici sono stati ricreati sullo stile della musica popolare, nacquero a partire dalla rivoluzione industriale ed ebbero diffusione parallelamente agli sconvolgimenti politici e ai mutamenti delle realtà sociali imposti dal sistema produttivo. In occasione dei momenti cruciali della storia moderna - in Italia, ad esempio, il Risorgimento, le lotte operaie e contadine, l’avvento del fascismo e la lotta partigiana, il dopoguerra e il movimento studentesco - si ebbe un enorme rifiorire di canti popolari. Sono stati quindi tramandati canti che riguardano il lavoro con i repertori delle varie categorie di lavoratori (esempio tipico italiano sono le mondine o le filandaie), canti sull’emigrazione, sullo stato di povertà, sulle carceri, contro il servizio militare, contro la guerra, canti apologetici (ad esempio gli inni politici), canti d’indipendenza (vari inni nazionali utilizzano testi rivoluzionari e patriottici), canti della Resistenza, canti di denuncia. Nelle caratteristiche musicali dei canti sociali e politici confluiscono elementi tipici della cultura contadina (come la ballata) ed elementi tratti da modalità tipicamente urbane, desunte anche da schemi canzonettistici. Un canto sociale e politico inoltre si esprime attraverso modalità e mezzi di comunicazione che sono in stretta relazione con le occasioni d’incontro collettive, come nel caso del cantastorie che, esibendosi per le strade, narra vicende spesso anche politiche determinando così quella che è la sua funzione di comunicatore sociale. Nei giorni odierni la musica di protesta è stata fatta propria da una schiera di cantautori che a partire dal '68 hanno espresso musicalmente le proteste giovanili, tra questi cantautori spiccano De Andrè, De Gregori e Guccini, il quale con canzoni come "Eskimo", o "La locomotiva" è riuscito a sintetizzare perfettamente la condizione sociale di quel periodo riuscendo inoltre a farsi apprezzare da un sempre maggior numero di adolescenti. Karin 2AS Sappiamo tutti quanto peso abbia la musica per i giovani di oggi. La tecnologia attuale permette a tutti loro di ascoltare e anche di produrre espressioni musicali di ogni genere. Da un punto di vista economico e sociale-culturale-politico si tratta di un mercato enorme con in gioco interessi da capogiro. Tutta la produzione artistica è determinata in modo assai superiore al

persona e un popolo, ma una massa. Quest’ultima non ha un’identità, una autocoscienza precisa, una storia, una capacità di giudizio: vive di fatto avendo come unico punto di riferimento una mentalità dominante che è nello stesso tempo ciò che determina la massa e ciò che è determinato da essa, in un giro vizioso in cui la persona umana non ha più la capacità di usare la sua ragione e si adegua istintivamente ad un flusso impersonale e privo di autentiche ragioni. Ognuno è complice in qualche modo di questo flusso e ognuno è in qualche modo una sua vittima. Sta di fatto che questo flusso esiste e travolge la stragrande maggioranza delle persone senza che esse abbiano nemmeno la coscienza di essere travolte, anzi vantando una finalmente realizzata libertà. Marco Parravicini

Le manipolazioni dei gusti musicali passato da questi interessi: le case discografiche sono in grado di pilotare con mezzi potentissimi i gusti e i consumi del pubblico giovanile. Nessun gruppo musicale può emergere se non è veicolato e lanciato da un apparato complesso che è in grado di mobilitare l’intero mondo dei mass-media: il successo di un prodotto musicale è determinato dai "passaggi" nelle televisioni, nelle radio, sulla stampa, nella catena di distribuzione discografica. Chi dunque desidera essere ascoltato nella sua creazione musicale deve corrispondere ai criteri socioculturali fissati da questo apparato. Tutta questa struttura, con la sua logica interna, poggia sul fatto che il soggetto interlocutore dell’artista non è più la 7


LO SAPEVATE CHE QUASI IN OGNI COMUNE C’È UN DIFENSORE DEI CITTADINI? CHI È IL DIFENSORE CIVICO? E' il soggetto che esercita una funzione pubblica a completa disposizione della cittadinanza. E' una persona che cerca di interpretare al meglio le esigenze di rinnovamento che esprimono i cittadini, singoli o associati, gli amministratori e gli organi professionali del comune. E' il "garante" dell'osservanza delle -regole della "buona amministrazione" perché il suo intervento è diretto a rimuovere inerzie, a sollecitare il riesame di atti arbitrari ed a stimolare poteri di autotutela. QUALI SONO LE SUE FUNZIONI? Il suo compito principale è di tutelare le aspettative, i diritti, le esigenze e le richieste legittime dei cittadini e degli utenti dei servizi, assistendoli nei loro rapporti con l'Amministrazione comunale, con le aziende e le istituzioni da essa dipendenti, con i concessionari e con i gestori di pubblici servizi. COME OPERA? Il difensore civico: • imposta il problema che il cittadino segnala, individuando gli uffici competenti e le persone che possono risolverlo, nonché i tempi di risposta; • non fa propria la parte che deve essere interpretata da altri che non la fanno, ma egli si attiva affinché il titolare del procedimento "metta in campo" la necessaria assiduità per risolvere la questione che gli è posta; • elabora ogni segnalazione in articolate istruttorie, che spesso comportano approfondite ricerche e disamine normative. Le diverse modalità di intervento sono esplicitate nello Statuto comunale e nel regolamento per l'istituzione del difensore civico. IN QUALI MATERIE NON HA DIRITTO DI INTERVENIRE? Il difensore civico non può intervenire su atti o procedimenti dell'amministrazione di contenuto meramente politico, o avverso ai quali già sussistano ricorsi davanti a organi di giustizia amministrativa, civile, tributaria o su fatti dei quali la giustizia penale sia stata investita. QUALI SONO GLI OBIETTIVI? Il principale è di rispondere all'aspettativa di chi si rivolge al difensore civico contando di risolvere la questione. Segue quello di essere credibile nel proprio lavoro, facendo sì che il "passaggio" dal difensore civico diventi un ricorso risolutivo ai problemi del cittadino. Il Difensore Civico del Comune di Pinerolo è il dottor Armando Piccato. Riceve il martedì ed il giovedì dalle ore 14,30 alle ore 18,30 ed il mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 presso il piano rialzato del Palazzo comunale, Piazza Vittorio Veneto n. 1

Musica sdolcinata Musica: il termine indica un insieme di suoni. Una definizione un po’ freddina, no? La musica è molto di più: è magia, passione, vita. E’ un qualcosa che ci appartiene, ci differenzia e soprattutto ci emoziona. Eh sì, perché la musica è fatta per questo. Sto proprio parlando della musica chiamata “sdolcinata”, che alcuni definiscono troppo mielosa e tutta strappa-lacrime, ma che per altri è diventata una vera e propria dipendenza. Meno male che non si muore di overdose per canzoni sdolcinate, altrimenti io probabilmente non sarei qui a scrivere!!! La categoria “musica svenevole” è molto varia e ampia, poiché la maggioranza delle canzoni è di tipo sentimentale, ma soprattutto comprende brani che riguardano il sentimento per eccellenza: l’amore. Non parlo solo di musica commerciale, in tutti i modelli musicali vengono incluse emozioni, infatti non penso che Beethoven abbia scritto il suo famoso brano classico “Per Elisa” per sua zia!!! Quello che voglio dire è che nelle note di qualsiasi spartito sono racchiusi sentimenti che ci vengono trasmessi. La music a è un’emozione dettata dall’anima; l’arte di un musicista consiste proprio nel saper trasmettere le sue sensazioni attraverso suoni, parole e note. Nella musica troviamo una vera armonia tra questi elementi, ancor più marcata in quella sentimentale, che ci porta a sognare, a fantasticare ed ad abbandonare per la durata del brano la nostra lucidità mentale! Pensandoci, almeno una volta nella vita, tutti ci saremmo fermati ad ascoltare, anche solo per pochi secondi, una canzone dolcissima ( affermando poi con gli amici che si è trattato di uno sbaglio per evitare di rovinarci la reputazione!!!). Chi non si è trovato a canticchiare (magari perché innamorato!) quel banale ritornello della canzone “Ti amo” di Tozzi? Mi auguro per voi davvero tanti, altrimenti saremmo un popolo di sdolcinati! Tavola della pace Personalmente penso PER UNA GIORNATA che la musica dolce, D’INFORMAZIONE SULLA PACE romantica e tenera sia Lista di film sulla pace quella che ci accompa- Benvenuti a Sarajevo gna tutta la vita, perché di Michael Winterbottom - 1997; parla di amori, di storie - Joyeux noel - una verità dimenticata dalla folli e a volte tristi, di storia di Christian Carion - 2005 sorrisi e di lacrime, di Sito internet: www.joyeuxnoel-lefilm.com -Good night and good luck storie che ci apparten- di George Clooney - 2005 gono, insomma: parla Sito internet: www.mediafilm.it/goodnight - La seconda guerra civile americana di noi!!! E allora perché non di Joe Dante - 1997; niente di nuovo soffermarsi più di quei -diAll´ovest Lewis Milestone - 1930; 10 secondi all’inizio di - L´uomo che ho ucciso una c a n z o n e di Giorgio Ferrara - 1995; - No man´s land “mielosa”? Beatrice 2CL ? di Danis Tanovic - 2001 Sito internet: www.nomans-land.de - Nema problema di Giancarlo Bocchi - 2004 Sito internet: http://www.nemaproblema.info

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7 in condotta Iniziamo una nuova rubrica: “7 in condotta”, che raccoglie le imprese scolastiche degli studenti e le note dei professori che le hanno descritte. Pubblichiamo solo le migliori!!! Naturalmente le note sono autentiche. Sono riprese dal blog http://notadisciplinare.blogspot.com/ e anche da www.mrcnetwork.it/cms/forum/veditopic1550.html Ridere con moderazione!!!!

L'alunno C***** lancia dalla finestra del laboratorio di fìsica, situato al secondo piano dell'istituto, un assorbente con le ali urlando ai compagni incuriositi "Vola colomba bianca vola". L'alunno B++++ D++++++ partecipando ad una strana competizione tra compagni sbatte continuamente la testa contro il muro nel tentativo di fermare con la fronte una monetina lasciata cadere radente il muro stesso dai compagni. Il rimbombo continuo provocato impedisce alle aule vicine il regolare svolgimento delle lezioni. S***** C****** lascia l'aula prima dell'orario di uscita dopo aver fotografato la lavagna con il cellulare sostenendo che avrebbe riesaminato la lezione a casa sua.

Felicità di Pasqualino Ricossa

Passa. Io rimango.

L'alunno M. tenta di accecare S. con dopo aver constatato che la resistenconsentire l'impiccagione di S.

la corda della veneziana Quando me ne accorgo, za del cavo non è tale da allora so Felicità, un attimo. Un alitare lieve dalle ore 12.03, rientra in che mi avvolge.

L'alunno A. assente dall'aula classe alle ore 12.57 con un

nuovo taglio di capelli.

Piccole cose da nulla La studentessa Muolo, ripetutamente stuzzicata da Savino e Terranova, risponde vestite di semplicità, vibranti di gioia. con un linguaggio degno delle più fumose taverne del porto di Genova.

“Gli alunni M. P. e D. A. dopo aver rubato diversi gessetti dalla lavagna di classe, simulano durante la lezione l’uso di sostanze stupefacenti tramite carte di credito e banconote arrotolate, tentando inoltre di vendere le sopracitate finte sostanze ai propri compagni. A mia insistente richiesta di smetterla vengo incitato a provare pure io per non avere così tanti pregiudizi”. La classe non mostra rispetto per l'illustre filosofo Pomponazzi e ne altera il nome in modo osceno. L'alunno M. dopo la consegna del pagellino da far firmare ai genitori riconsegna il pagellino firmato 2 minuti dopo. Sospetto che la firma non sia autentica. L'alunno G**** esce dall'armadio dopo 20 minuti dall'inizio della lezione di disegno intonando la canzone 'we wish you a merry christmas'.

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Alcuni dei musical più belli della storia del cinema COSA POSSO FARE PER TE? Cantando sotto la pioggia (1952) parole e musica di Bob Dylan Bellissimo musical di cui Gene Kelly è ottimo ballerino, Mi hai donato tutto cantante, regista e coreografo. Diventò molto celebre la canzone intonata e ballata da Cosa posso fare io per Te? Mi hai dato gli occhi per vedere Gene Kelly “Singing in the rain”.

West Side story (1961) La storia è ispirata a “Giulietta e Romeo” di Shakespeare, ambientato nell' Upper West Side di New York city tra bande di strada americane e portoricane. Tony e Maria si innamorano, nonostante facciano parte di bande rivali. Celebri canzoni e splendidi balletti fecero vincere a questo musical ben dieci Premi Oscar, tra cui miglior film del 1961. Jesus Christ Superstar (1973) Dramma musicale di Broadway che ha avuto molto successo. Ispirato alla vita di Gesù, rievocata da giovani turisti in Israele: l'ingresso a Gerusalemme, il processo, la condanna a morte e la crocifissione. Tratto dall'opera rock di Tim Price e Andrew Lloyd Webber, all’ epoca scatenò l’ira degli ultrà cristiani. Efficace, energico, spettacolare. Attori e ballerini bravissimi. Hair (1979) Il giovane Claude, arrivato a New York per arruolarsi nei marines in partenza per la guerra in Vietnam, incontra un gruppo di simpatici hippie e pacifisti che cercano di distoglierlo dal suo proposito. Un’ ottima versione cinematografica della nota commedia musicale di Galt MacDermot, che rese giustizia alle splendide canzoni (Let the sunshine in, Aquarius). A chorus line (1985) Venti ottimi ballerini in lizza per un ingaggio a Broadway devono affrontare un’ importante audizione, poiché i posti disponibili sono solo otto. Il coreografo è un uomo cupo ed enigmatico, che pone ai ballerini domande molto personali sulla loro vita e scava nel profondo della loro anima alla ricerca delle giuste motivazioni professionali. Giulia 1AS

Cosa posso fare io per Te? Mi hai liberato dalla schiavitù e mi hai rigenerato dentro hai saziato una fame che avevo sempre cercato di negare, hai aperto una porta che nessun uomo può chiudere, l'hai spalancata e sei stato Tu che mi hai scelto tra i pochi Cosa posso fare io per Te? Hai rinunciato alla Tua vita per me Cosa posso fare io per Te? Hai spiegato ogni mistero Cosa posso fare io per Te? Non appena un uomo è nato, sai che le scintille cominciano a volare, si autoconvince di esser saggio ed è costretto a credere alle menzogne Chi lo libererebbe dalla morte di cui sarà condotto a morire? Beh, Tu l'hai fatto e non esiste uomo che possa fingere di poterlo fare Cosa posso fare io per Te? Hai donato tutto quello che c'era da donare Cosa posso fare io per Te? Mi hai donato una vita da vivere Cosa posso fare io per Te? So tutto del veleno, so tutto dei dardi fiammeggianti, non mi preoccupa quando dura sia la strada, mostrami dove incomincia, qualsiasi cosa ti dia gioia, dillo al mio cuore Beh, non me lo merito ma certo ce l'ho fatta Cosa posso fare io per Te?

Il musical Il musical è un genere cinematografico tipicamente americano, come il western. Di derivazione teatrale, nasce dallo spettacolo; è quindi espressione di una poetica d'evasione, del “sogno americano”, dell' entertainment, più volte ribadito in numerosi musical. Esso è sintesi di percorsi che vanno dalla commedia all'avventura, con una frequente incursione nei modelli della fiaba, tutti elementi che prevedono naturalmente l'happy end: le “prove” sono gli ostacoli da superare e si concretizzano nei numeri musicali. I luoghi e gli scenari sono lo spettacolo, ma anche l'arte e la moda hanno la loro importanza. Lo sforzo e il lavoro, almeno nel musical americano, non sembrano avere peso e gli impedimenti sono solo esterni, mentre il ballo e la musica fluiscono naturalmente in modo estatico e onirico. Tecnicamente è un genere complesso e spesso rigidamente codificato dalle case di produzione per le competenze e le esigenze tecnologiche che richiede. Uno dei primi musical fu “La danza delle luci” (1933), di Melvin LeRoy. Poco tempo dopo sia affermò l’imbattibile coppia Fred Astaire e Ginger Rogers, ottimi cantanti e ballerini, protagonisti di numerosi musical, tra i quali “Cappello a cilindro” e “Swing time”. Negli anni ’40, fece capolino Gene Kelly, interprete di molteplici film musicali, quali “Cantando sotto la pioggia”, “Il pirata” e “Un americano a Parigi”. Successivamente, nacquero molti altri importanti musical, come “Hair”, “Jesus Christ Superstar”, “My fair lady”, “Sette spose per sette fratelli”, “Grease”, “Cats”, “Il mago di Oz”, e altri ancora. Giulia 1AS 10


SUPPLEMENTO D’ANIMA Dibattito sulla spiritualità (by Irene)

Parole eterne per grandi note Chiamatela pure la forza della semplicità, poche parole evocative al servizio di concetti universali. La strofa è contenuta nel testo di One degli U2 e fa così: One life, with each other, sisters, brothers («Una vita, gli uni con gli altri, sorelle, fratelli»). Secondo 13 mila inglesi contattati dal canale televisivo VHl, sono i versi più belli che siano mai stati scritti nella storia della musica: parole semplici e a loro modo eterne al servizio del rock. Reco uno di quei sondaggini fatti apposta per fare accapigliare gli appassionati: quella razza di sermone degli U2 il testo più bello? E i classici dei Rolling Stones, allora? E Dylan? E Imagine di Lennon? La discussione - una volta letta la notizia - non può non tracimare. Fatto che sta che One rimane una delle canzoni più belle di sempre, piaccia o non piaccia l'ecumenismo di Bono e compagni, si apprezzi o meno quel testo; così come va riconosciuto che della carriera del gruppo irlandese quel brano rappresenta il vertice più luminoso, visto che da quel momento—era il 1991, l'album si chiamava ActbungBdby - gli U2 iniziarono a infilare una serie di dischi «di routine» e a posteriori indistinguibili tra loro. Rimangono le canzoni, per fortuna. Così come sono state registrate. In questi giorni di One può capitare di ascoltare la versione che gli U2 hanno realizzato con Mary J. Blige e che è contenuta nell'ultimo disco della diva americana. Thè Breokthrough. C'è chi parla di capolavoro, ma quelle performance vocali sono troppo: il brano è già stupendamente enfatico di suo e una dose di retorica in più non gli fa affatto bene. Il testo a pag. 2

I commenti su One sul Web www.u2place.com/pages/commenta_canzoni/dettagli.asp?IDCanzone=85

Titolo: One Album: Achtung Baby, Anno: 1991 Media voti: 9,4758064516129 Mittente: Federika!!! * Inviato il 25/02/2006 Credo ke ogni canzone meriti rispetto: ce ne sono alcune però che dovrebbero essere lasciate del tutto immacolate, e si dovrebbe cantarle quasi a bassa voce per non offenderle, per non rompere l'incantesimo...Spiegatelo a Mary J. Blige, che ha massacrato ONE in occasione dei Grammy. Per renderle giustizia almeno in parte la voto di nuovo!Ovviamente 10! Mittente: Memole * Inviato il 17/02/2006 ... LA PERFEZIONE ASSOLUTA!!! ... Mittente: the silver edge * Inviato il 17/02/2006 sfido chiunque a trovare una canzone + bella. Voto 100000000000000000000000000-

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Mittente: giulietta93 * Inviato il 16/02/2006 Anke se ho circa 13 anni mi piacciono tantissimo gli u2!!! one è in assoluto la canzone + bella che ci sia al mondo!!!!! ti tira sù il morale soprattutto nei momenti tristi... ti fa capire il senso della vita!!!!!!! Mittente: Supermegafan U2 * Inviato il 15/02/2006 E' veramente STUPENDA !!! NON HO PAROLE!!! ho riscoperto la GIOIA DI VIVERE ! grazie U2 !!!!!! Siete la mia vita!!!!!!! Mittente: vincent * Inviato il 14/02/2006 ..vorrei dire solo che quando ascoltavo questa canzone, in molte occasioni chiudevo la porta della mia stanza spegnevo le luci e chiudevo gli occhi...per ammirare la bellezza e la perfezione di questa splendida e unica canzone. one U2. Mittente: gamma ray * Inviato il 10/02/2006 one è poesia.forse è questa la migliore anke se è veramente dura decidersi

La musica esalta l’armonia «La musica tra tutte le arti esalta l’armonia universale e suscita la fraternità dei sentimenti al di là di tutte le frontiere. Per sua natura, fa risuonare interiori armonie, solleva intense e profonde emozioni, esercita un potente influsso con il nuovo incanto» (Giovanni Paolo II)

Mittente: Stecca77 * Inviato il 07/02/2006 Più di 10 anni fa, quando la ascoltai per la prima volta mi vennero i brividi... ONE è per me la Canzone per eccellenze, il perfetto equilibrio fra parole e musica......in un parola Emozione allo stato puro....Grazie U2! 11


Artisti e campioni tra noi Ginevra Converti della 4A L e Sara Ameduri di 2B Cl, campionesse di pallavolo Quali sono gli impegni della vostra squadra? Di quale categoria fa parte? Siamo nella 1a divisione, che è la categoria prima della serie D. Partecipiamo al campionato FIPAV (Federazione Italiana Palla A Volo). Non partecipiamo invece alle partite che avvengono in occasioni particolari (feste, anniversari di associazioni…), perché ciò non è previsto per le squadre della 1a divisione. Quanto tempo dedicate a questo sport? Quali sacrifici comporta? Abbiamo 3 allenamenti di 2 ore alla settimana ed una partita. Se quest’ultima è in casa è compresa nei tre allenamenti, altrimenti è in cerlo. Grazie alla vittoria mi sto preparan- un quarto giorno. do proprio in questi giorni per partecipare Per le partite non dobbiaal concorso organizzato da Mogol “Senza mo mai fare lunghi viaggi, perché sono sempre in zoEtichetta”. Canti in qualche gruppo o da solista? na o al massimo a Torino. Purtroppo non ho ancora trovato dei musi- Sacrifici? Beh, si ha meno cisti, perciò canto da solista.Tra l’altro ho tempo per studiare ed usciappena inciso un cd…(se voleste ascoltar- re Che cosa ti piace della lo,venite nella mia classe..). pallavolo? Perché consiChe qualità bisogna avere per cantaglieresti? re? SARA: Lo consiglierei perInnanzitutto bisogna essere un minimo ché è un gioco di squadra e portati, ma poi passione, sicuramente. Tanta passione e costanza con queste due ti fa capire che cosa signifiqualità si può arrivare dappertutto, o quasi! ca stare con altre persone. GINEVRA: Si impara ad Come ti senti quando canti? aiutarsi, si fanno amicizie, E’ una sensazione bellissima e stranissima…non so se sarei in grado di descriver- ci si diverte. Ti aiuta anche molto a sfogarti. la ,però è come se mi trovassi in un mio mondo a parte, dove esistiamo solo io e la Avete ambizioni per il futuro? musica…ed è bellissimo! SARA: Sogno di Ti poni qualche obiettivo? andare più in là Forse più di uno! Sicuramente mi possibile piacerebbe arrivare a cantare a GINEVRA: Chislivello professionale e magari posà, professioniste ter affermarmi come cantante,in in serie A… modo da trasmettere le mie emoAlice 1B/Cl zioni anche agli altri.

Di quale squadra fate parte? Giochiamo entrambe a pallavolo nel Pinasca. Quando avete iniziato a giocare e qual è la vostra storia sportiva? SARA: Ho cominciato a 5 anni a Riva con delle amiche, poi sono entrata nella squadra “Cerutti” di Pinerolo dove sono rimasta fino a 3 anni fa. In seguito la squadra è entrata nel gruppo Vbc Pinerolo. A causa di alcuni problemi nel gruppo la squadra si è divisa ed ognuna di noi ha preso la sua strada. Io sono entrata nel Pinasca. GINEVRA: Io ho iniziato a 7 anni ad Abbadia nella palestra vicino a casa con un gruppo di amiche. Sono entrata nella squadra “3s” di Pinerolo dove sono rimasta fino a 3 anni fa, quando la società è diventata “Virtus Bricherasio”. Ci sono poi stati problemi nella squadra e quest’anno io ed alcune altre ragazze siamo andate a giocare nel Pinasca, mentre il resto della squadra ora gioca nel Perosa con lo stesso allenatore. Qual è il vostro ruolo nella squadra? SARA: Io sono palleggiatrice. GINEVRA: Io sono centrale. Cosa significa quest’ultimo ruolo? Chi ricopre il ruolo di centrale attacca in posto 3 che è in 1° linea al centro e spesso quando va in 2° linea non riceve ma fa cambio con il libero dopo la battuta.

Isabella Racca, 3AL, cantante Come è nata la tua passione per il canto? Per quel che ricordo ho sempre cantato, ma la prima esibizione in pubblico è stata con la colonna sonora del film “Titanic”, “My heart will go on”, all’età di sette anni. Mi esibii di fronte ai miei compagni di classe e alle maestre nella mensa scolastica…Meglio lasciar perdere! Da quanti anni studi canto e che musica canti? Studio canto da 3 anni e canto musica leggera, vale a dire canzoni di Anastacia, Elisa, Evanescence… cercando di dare però ogni volta una mia interpretazione. Come coltivi la tua passione? Canto con un’insegnante una volta la settimana per tre quarti d’ora e tutti i giorni mi esercito per circa un’ora e mezza-due. Cosa ti ha spinto a studiare canto? L’idea e il desiderio che questa passione potesse diventare “ qualcosa di più! Hai già partecipato a qualche concorso canoro? Sì, certo. L’ultimo a cavallo di Giugno e Luglio dell’anno scorso riuscendo a vin-

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splash

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5. In un gruppo di 18 persone, ciascuna parla almeno una lingua, tra inglese, francese e tedesco. 6 parlano inglese, 9 francese , 12 tedesco. 2 parlano inglese e tedesco, nessuno parla inglese e francese. Quante parlano francese e tedesco? a) 7 b) 12 c) 9

1. Come si chiama la piattaforma tripartita sulla quale poggiavano le colonne dei templi greci? a) Crepidoma b) Stilobate c) Agora 2. In un cortile vi sono galline e conigli. In tutto si contano 40 teste e 100 zampe. Quante sono le galline e quanti i conigli? a) 20 b) 30 c) 10 3. Un pesce di mare non può vivere in acqua dolce perché: a) Non ha un apparato respiratorio tale da estrarre l'ossigeno dall'acqua non salata b) Le sue cellule hanno una pressione osmotica calibrata sull'ambiente acqueo salato e scoppierebbero se immerse nell'acqua dolce c) I pesci di acqua salata vivono benissimo in acqua dolce, per esempio nell'estuario dei fiumi; non è vero il contrario 4. In informatica come è definito il computer sul quale alloggia un sito a) URL b) Server c) Protocollo

web?

Soluzioni: 1-a; 2-c; 3-b; 4-b; 5-a; 6-c; 7-a; 8-c; 9-a; 10-b.

Pubblicità - invito Il Laboratorio Teatrale del Liceo Porporato invita Lunedì 15 maggio alle ore 15 e Martedì 16 maggio alle ore 20,30 al teatro “La Cavallerizza” di Torino per lo spettacolo NON MI ARRENDO, NON MI ARRENDO! Storie di donne, di diritti conquistati e da riconquistare a cui prenderanno parte più di 50 donne tra cui expartigiane e alcune ragazze del nostro Laboratorio e Mercoledì 24 maggio in orario da definire all’Auditorium del Liceo Porporato per una dimostrazione di lavoro del Laboratorio che includerà l’azione scenica BREVE SOGNO E’ LA VITA preparata durante i 13 incontri svoltisi durante l’anno scolastico e la proiezione degli spettacoli NON MI ARRENDO, NON MI ARRENDO! presentato al Teatro Carignano il 26 e il 27 aprile 2005 e NON MI ARRENDO, NON MI ARRENDO!Storie di donne, di diritti conquistati e da riconquistare sopra citato. VI ATTENDIAMO NUMEROSI E PLAUDENTI!!! 14

6. I gatti bianchi mangiano di più dei cani bianchi. I gatti neri mangiano di più dei gatti bianchi. I gatti neri mangiano meno dei cani neri. Quale di questi è l'animale domestico che vi costerebbe di meno per il vitto? a) Un gatto nero b) Un cane nero c) Un cane bianco 7. Marco dice a Francesco: "Se mi dai una biglia, ne avremo lo stesso numero". Francesco risponde: "Se me ne dai una tu, io ne avrò il doppio delle tue". Quante biglie hanno Marco e Francesco? a) 5 e 7 b) 1 e 3 c) 2 e 5 8. Ho sei pezzi di una catena, ognuno consistente in quattro anelli. Se tagliare e aprire un anello costa 10 centesimi di Euro e saldarne due insieme costa 25 centesimi, quanto mi costerà riunire i sei pezzi per formare una sola catena, calcolando che voglio spendere il meno possibile? a) 1.35 € b) 1.25 € c) 1.40 € 9. In una boccia di vetro ci sono tre tipi di gomme da masticare: rosse, gialle e blu. Quante occorre prenderne al buio affinché se ne abbiano almeno tre dello stesso colore? a) 7 b) 10 c) 5 10. Due amici non si rivedono dopo molti anni. Il primo dice al secondo: "Quanti figli hai adesso?". E l'altro risponde: "Ho una figlia femmina, che ha tanti fratelli quante sorelle ha. Ognuno dei suoi fratelli ha un numero di sorelle doppio rispetto al numero dei fratelli che ha". Quanti figli maschi e quante femmine ha quest'uomo? a) Due maschi e tre femmine b) Tre maschi e quattro femmine c) Quattro maschi e sette femmine

Romina Bouvier 4° A/l

Studiare con il PC: un'abitudine per un ragazzo su due Un’indagine fatta tra 1000 ragazzi tra i 14 e i 24 anni per conto dell’AIE (Associazione Italiana Editori) afferma che uno su due (il 51%) si avvale per le sue ricerche sia di materiali attinti dai libri di testo, sia di informazioni tratte da cd, e, soprattutto, dalla Rete. Non solo: quasi uno studente su quattro (il 24%) si affida esclusivamente ai supporti tecnologici e appena l’11% continua a consultare solo materiali cartacei. In media, ogni ragazzo passa sul Pc un terzo delle ore dedicate allo studio. Il dottor Mannheimer, autore della ricerca, ha sottolineato che “Internet è diventata l’enciclopedia per eccellenza”. E in questa fonte di dati, notizie ed approfondimenti, gli studenti mostrano di sapere dove mettere le mani.


1. Perché la base spaziale americana più importante è in Florida, a Cape Canaveral? a) Perché è la parte degli Stati Uniti più vicina a Cuba e durante gli anni '60 si sarebbe potuta riconvertire facilmente in una base missilistica per operazioni militari contro il regime comunista dell'isola. b) Perché il clima caldo pone meno problemi alla gestione delle operazioni a terra. c) Perché si è più vicini all'equatore, e si sfrutta maggiormente la rotazione terrestre per avere una spinta in più "gratuita" per i razzi. 2. La stazione spaziale internazionale con che cosa viene alimentata? a) Con pannelli solari b) Poiché i pannelli solari non sono sufficienti, ha a bordo un generatore nucleare intrinsecamente sicuro c) Sono i motori che le consentono di rimanere in orbita a far funzionare anche gli alternatori di bordo, come nelle automobili. 3. La gelosia è in genere un segno di: a) Amore b) Insicurezza

c) Competitività

4. I componenti di una banda avanzano schierati formando un quadrato. Quando si fermano per suonare, il numero delle colonne aumenta di 3, formando quindi un rettangolo. Quanti sono i componenti della banda? a) 11 b) 28 c) 36 5. Qual è la nota sulla quale è accordata la maggioranza dei clacson delle automobili? a) Re b) Fa c) Si bemolle 6. Dove vive una persona che in una notte sola si alza 180 volte? a) Al polo nord b) Al polo sud c) In Madagascar 7. Qual è il comportamento sociale degli elefanti? a) Il maschio è il patriarca del gruppo che comprende numerose femmine e i loro piccoli b) Maschi e femmine vivono separatamente e i gruppi di femmine e di piccoli sono matriarcali, cioè guidati dalla femmina più anziana c) Le famiglie sono molto ristrette : un maschio, una femmina e i loro piccoli. 8. In quale nazione il Natale e il Capodanno si festeggiano nello stesso anno? a) In Italia b) In Germania c) Ovunque 9. Per valutare se un nuovo aereo è adatto al volo si fa, tra

l'altro, la prova del: a) Pollo. Si spara un pollo morto contro il parabrezza e contro i motori per vedere se essi riescono a sopportare un eventuale impatto contro un uccello in volo. 15

b) Cavallo. Così chiamata da quella che al tempo dei Fratelli Wright (1903) si conduceva per stabilire se nella corsa di decollo l'aereo riesce a superare da fermo nei primi 200 metri la velocità di un purosangue (70 km/h). c) Topo. Per valutare se le riserve di ossigeno, in caso di depressurizzazione, sono adeguate, si valuta il tempo di sopravvivenza di un topo da laboratorio collocato nella fusoliera. 10. Quanti bambini nascono mediamente ogni giorno sulla Terra? a) 18.900 b) 137.200 c) 382.600

Romina Bouvier 4° A/l Next Generation

L’iPod e il Podcast In meno di cinque anni, Apple ha venduto in tutto il mondo quasi 50 milioni di iPod, trasformando un gadget per maniaci dell’high tech nel protagonista di una rivoluzione culturale. In primo luogo, ovviamente, nell’ambito della musica: con iTunes Music Store, si è riusciti a introdurre nel mare di internet il concetto di download a pagamento. Ma è entrato anche nelle scuole e nelle università come aiuto alla didattica. La parola chiave è “Podcast”. Il termine è composto da “pod” e “broadcast”: si tratta di una trasmissione radio da seguire sull’iPod o su un qualsiasi lettore di file audio digitali. Un po’ come fosse la versione audio del blog, ma con il vantaggio di poter essere scaricata da internet (tecnica-mente è un file mp3) e ascoltata in un secondo momento. Ad un podcast ci si può iscrivere, ossia scegliere di scaricare automaticamente i nuovi file ogni volta che vengono messi online. All’ascolto, il podcast assomiglia ad una trasmissione radio, ma la novità è che comincia a diffondersi in scuole e università. Serve soprattutto per registrare le lezioni e diffonderle via web. È una forma di didattica telematica e allo stesso tempo un modo pratico di avvicinare il computer ai giovanissimi. Esistono intere classi che i podcast non solo li ascoltano, ma li creano. Per gli alunni della Crosshall Junior School, non lontano da Londra, il podcast è un mezzo divertente per sostituire il compito in classe; se, ad esempio, si studia il clima nei vari

Paesi del mondo, poi si imparano le capitali, si approfondiscono i vari termini per descrivere la forza del vento o il moto del mare, alla fine tutte le nozioni confluiranno nella realizzazione di una sorta di bollettino meteo, che i bambini (tra i 6 e i 10 anni), registrano lavorando in coppia con un piccolo computer portatile. Il risultato è un perfetto podcast, completo perfino di sigla musicale. Anche a Torino c’è chi adotta il podcast come strumento didattico: Alberto Pian, insegnante presso l’istituto di Istruzione superiore “Bodoni”, è uno dei pionieri in Italia e ha scritto un manuale per spiegare come realizzare un podcast. Non ci vuole molto: basta un computer e qualche microfono, il resto è tutta fantasia; non sono richieste grandi conoscenze tecniche, non esistono vincoli di durata, la spesa per diffondere in tutto il mondo il prodotto finale è irrilevante. La prossima sfida del podcasting è la multimedialità: con i programmi più recenti è possibile integrare fra loro immagini e filmati, per creare un mezzo di comunicazione che non guarda più come modello alla radio, ma alla tv. Il videocast non è solo la logica evoluzione del podcast: è realizzato come un ipertesto, con link e rimandi interni ed esterni, e può anche includere documenti di testo da leggere e stampare, recuperando un rapporto organico con la parola scritta. Ora si tratta solo di accendere il computer e dare il via alle trasmissioni. Giacomo 4B Ginn

Soluzioni: 1-b; 2-a; 3-a; 4-c; 5-b; 6-b; 7-b; 8-c; 9-a; 10-c.


Film Forum The Truman Show, di Peter Weir (MERCOLEDI 10 MAGGIO, ore 13) Truman Burbank conduce una tranquilla vita da rappresentante assicurativo, circondato da amici e da una splendida moglie, in una ridente cittadina americana. Ma, pian piano, comincia a rendersi conto che qualcosa nella sua vita non funziona: è l’inizio di una presa di coscienza devastante. Truman si trova infatti fin da quando era un lattante in un gigantesco set televisivo, ed è stato inconsapevolmente al centro, per tutta la vita, di un reality show. Tutti i suoi amici, tutte le persone che ha conosciuto, sono in realtà attori che recitano una parte; il suo mondo si rivela di colpo come un’immensa finzione; gli occhi di decine di milioni di spettatori lo osservano in ogni sua attività fin dalla nascita. Truman viene distrutto da questa nuova consapevolezza, ma decide di prendere l’iniziativa e di non sottostare a una situazione divenuta ormai insostenibile. E tenta la fuga. Il film da surreale diventa, a questo punto, apertamente drammatico: fugge per mare, che però è controllato dai gestori del set, che scatenano una terribile tempesta per tentare di fermarlo. Ma il protagonista, in qualche modo, ce la fa: arriva ai limiti del suo “mondo” e nonostante il regista lo supplichi tramite altoparlanti di rimanere, se ne va, e sceglie la realtà, con tutte le storture che essa può implicare. Film bellissimo, molto scorrevole ma che si presta allo stesso tempo a moltissime chiavi di lettura, “The Truman Show” fa riflettere su molti punti. In primo piano, la labile differenza tra finzione e realtà: cosa è vero, e cosa fittizio? E, più ampiamente: possiamo essere veramente certi delle nostre certezze? Un problema che assilla l’uomo almeno a partire dalla filosofia classica, se non dalla stessa nascita della specie umana. Più originale è un altro spunto di riflessione: Truman, da uomo adagiato nella propria normalità, si trasforma in un essere assetato di conoscenza. Cresce dentro di lui un disperato desiderio di vedere la realtà “vera”, qualunque sia il prezzo di questa ricerca. Weir sembra quindi dirci che i limiti per l’uomo esistono solo se questi fa di tutto per crearseli, e che per ampliare i propri orizzonti talvolta è sufficiente controllare lo sgabuzzino della nostra stessa casa. Bellissimo è il dialogo finale tra Christof, il regista del programma, e Truman: il primo tenta di dissuadere “la propria creatura” dal proposito di abbandonare la città, sostenendo (e si capisce che in quel momento sta parlando col cuore) che quel mondo fittizio costruito apposta per lui è un luogo perfetto, un paradiso da cui la discordia e la violenza sono escluse. Si profila, insomma, una sentita contrapposizione tra vero e ideale, tra ciò che vorremmo e ciò che abbiamo. Truman, in ogni caso, sceglie la via della disillusione, essendo consapevole che la felicità dettata dall’inconsapevolezza non vale la pena di essere vissuta. Michele, 3Acl

Auguri mamma! Come è bella la mia mamma Sembra proprio una frittata! Attenzione a non farla arrabbiare! Allora da frittata diventa peperoncino! Come è bella la mia mamma quando sorride! Sembra un arcobaleno! Quando è triste e piange scompare il sole… Arrivano le nuvolette nere e inizia a piovere! Come è bella la mia mamma Sa proprio di cioccolata! Noemi Oddenino, 1 B Spp

DIZIONARIO INGLESE-PIEMONTESE

TYRE-TEA: taglia tu SUSPEND: egli si appende EARLY: olio BUS-IN: catino, mastello CARL-LEAN:diminutivo di Carlo CARTOON: fig.: veicolo in pessimo stato di manutenzione MACK: soltanto MAKE-UP: i miei superiori ME-CAN’T-BEAN: io canto bene ME-CLEAN: diminutivo di Michele MEN-TOO: il mento P.-TOAST: piuttosto PASS-TEA-SOON: persona confusionaria PEACE-THIN: persona pignola li utili PHIL-AT: taglio pregiato di carne Problemi col PC? Consig In caso di problemi al PC per virus o spyware un ottimo aiu- PIN-HOT: diminutivo di Giuseppe (anche PINto lo si può trovare in rete con la scansione on line (gratuita!) IN) POOH-LANCE: Pollenzo, frazione del comune di delle proprie unità disco tramite il motore della Trend Micro, Bra chiamato Housecall, che va alla ricerca di eventuali virus. PULL-MOON: organo respiratorio http://housecall65.trendmicro.com/ Margherita II A/Cl Utile anche l’analisi con HijackThis: www.ilsoftware.it/hijackthis.asp 16


PhotoForum

4BL

2BCl La classe 3AL in gita in Inghilterra

Cosa non fa Chiamparino per catturare i giovani!!!!!

3ACL

La classe 2AL con i ragazzi francesi dello scambio 17


Scambio con la Francia

Si divertono anche le insegnanti! Il nostro scambio (2AL) è iniziato il 10 marzo, il giorno in cui i nostri corrispondenti francesi sono arrivati a Pinerolo. Quando sono scesi dal pullman, ci siamo trovati uno di fronte all’altro, ignari di chi potesse essere il proprio corrispondente, ma dopo le prime presentazioni, il ghiaccio ha iniziato a sciogliersi. Il giorno dopo abbiamo iniziato a fare le prime amicizie, le prime due ore abbiamo giocato a pallavolo contro di loro, poi ci siamo recati nell’aula magna per l’accoglienza del preside e abbiamo iniziato i nostri lavori a gruppi. Dal lunedì sono iniziate le nostre presentazioni per far conoscere ai francesi la nostra zona; al mattino è stata organizzata una caccia al tesoro per le vie del centro storico di Pinerolo, è stato molto faticoso ma ci siamo divertiti molto. Al pomeriggio ci siamo recati al Museo della Cavalleria per la mostra dell’ ”uomo venuto dal ghiaccio”. Martedì siamo andati al Palaghiaccio di Pinerolo per vedere la partita di curling delle Paraolimpiadi, ha giocato anche l’Italia, ma purtroppo ha perso. Mercoledì, invece, abbiamo passato la giornata a Torino: abbiamo visitato le vie principali del centro e nel pomeriggio siamo andati al Museo de Cinema, ogni volta è sempre più bello ed emozionante, infatti ai francesi è piaciuto molto. Il giorno dopo ci sono state le premiazioni in aula magna per la caccia al tesoro e dopo pranzo ci siamo recati a Frossasco a visitare il Museo del Gusto. Venerdì i francesi sono partiti. Dopo questa settimana, eravamo tutti impazienti di rivederli…Finalmente il 30 marzo siamo partiti in pullman per Bellegarde, a circa 300 chilometri di distanza da qui…L’avventura per la 2A/L è iniziata!! Il viaggio è durato circa cinque ore, finché ci siamo trovati su una collinetta dalla quale si poteva scorgere la città di Bellegarde, ci siamo diretti verso il liceo Saint Exupery. All’arrivo, i francesi impegnati nello scambio non erano tutti presenti perché alcuni avevano lezione. All’inizio ci siamo trovati un po’ spaesati perché il liceo era davvero grande: c’era la parte dedicata al liceo, il liceo professionale, la scuola media e l’alberghiero, in tutto ci sono circa 3000 studenti, ma vedendo per la prima volta una scuola e un cortile così grandi, mi sono sentita quasi una formica! Abbiamo giocato a pallavolo contro una classe francese (tra i quali c’erano anche alcuni dei nostri corrispondenti), poi siamo stati accolti dalla professoressa Ricca, l’insegnante di italiano, e da una classe che segue il corso di italiano. Venerdì, il giorno dopo, abbiamo trascorso la giornata, dopo due ore di viaggio in pullman, a Lione insieme ai nostri corrispondenti, i nostri professori di francese, Guillot e Gerlero, e quelli di italiano, Ricca e Le Perru. Abbiamo attraversato alcune vie di questa enorme città (la seconda più grande della Francia dopo Parigi), siamo entrati all’interno della cattedrale e poi ci siamo fermati in un’enorme piazza per pranzare; io sono rimasta vicino a una statua posta al centro, guardandomi attorno mi sono resa conto delle diversità che ci sono dall’Italia: ci sono molte persone di culture diverse, per spostarsi sono molto usati i pattini, i monopattini e gli skate e ognuno la pensa e

si veste come vuole senza dare importanza a ciò che pensano gli altri come invece succede qua. Al lunedì finalmente ci siamo incontrati tutti insieme nel cortile della scuola, le lezioni sono iniziate alle 8 e i francesi hanno seguito i loro corsi abituali per le prime due ore. Noi invece siamo stati ripartiti a due a due in diverse classi per seguire delle vere lezioni in francese: i corsi che abbiamo potuto ascoltare erano di francese (letteratura), diritto ed economia, geografia e storia. Al pomeriggio, dopo l’accoglienza del preside del liceo e dalla preside della scuola media, i francesi hanno seguito i loro corsi normali, noi invece ci siamo recati in una città a circa 20 km, Annecy, per vedere un museo all’interno di un piccolo castello, all’uscita abbiamo potuto ammirare dall’alto il lago con tutto il suo splendore, dopo varie foto e aver visto una diga sul Rodano, siamo tornati a Bellegarde. Il giorno dopo, siamo andati nel CDI (Centre de Documentation et Information), la biblioteca della scuola, dotata di moltissimi libri e numerosi computer per le ricerche, dove ci sono stati distribuiti dei questionari con i quali ci sarebbero state delle premiazioni. Durante il resto della giornata abbiamo fatto un giro turistico nel centro di Bellegarde, mentre mercoledì abbiamo visitato il castello di Musinens. E’ arrivato infine il giorno della partenza: abbiamo passato le ultime due ore coi francesi a guardare un filmato sullo scambio e in seguito ci sono state le premiazioni…sono arrivata terza e ho vinto una maglietta! Verso le 10 sono iniziati i saluti che sono stati veramente tristi perché non avremmo più visto i nostri nuovi amici … prima della partenza però ci hanno giurato che continueremo a rimanere in contatto e, chissà, magari quest’estate ci rivedremo di nuovo! Purtroppo, però non sono mancati i lati negativi dello scambio, per esempio in Francia è stato difficile uscire tutti insieme non essendo i francesi tutti nella stessa classe come noi, o quando loro sono venuti a Pinerolo abbiamo speso tutta la settimana per loro, mentre quando siamo andati noi hanno dovuto seguire i loro corsi e quindi non hanno partecipato alle uscite…però non sono mancati i bei momenti! Concludendo, questo scambio è stata una bellissima esperienza, ricchissima di emozioni che resteranno per sempre nei nostri ricordi, ci siamo divertiti e abbiamo potuto migliorare la nostra pronuncia francese. …Adesso, quando guardo la maglietta vinta, mi ritornano in mente tutti quei momenti, gli indimenticabili momenti trascorsi a Bellegarde insieme a Lydie, Sebastien, Ambre, Nicolas, Audrey, Benoît, Coralie, Emma, Aura, Cindy, Maud, Maeva, Adeline, Martine, Maxime, Maurice et Kevin. Jodie 2A/L

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DIARIOLANDO La gente non vuol più sapere di sposarsi. Ieri sono andata a un matrimonio, alla fine la sposa ha lanciato un bouque e c’è stato un fuggi fuggi neanche avesse tirato una granata. Siamo realisti, esigiamo l’impossibile. Ernesto Che Guevara Chissà se le stelle per esprimere un desiderio devono aspettare che cada la Terra. Se i gatti camminano a gatton gattoni, come cammineranno i coyote? Giocatori dell’Inter che addormentano il gioco? Morfeo e Materazzi. E’ famoso per le sue fughe: gas. La peggiore battaglia non è quella che si è persa, ma quella che non si è mai combattuta. Non definirti povero perché certi tuoi sogni non si sono avverati, solo chi non ha mai sognato è veramente povero.

Barzellette online: Qual è il colmo per Pavarotti? - PAVAROTTI?!? Ma lui è già COLMO!!! - Mamma, mamma... i miei compagni mi chiamano mafioso!!! La mamma comprensiva: - Domani vado a parlarne con la preside. Il bimbo: - Sì, ma fallo sembrare un incidente... Un bambino va dal padre e gli chiede: - Papà qual è la capitale della Francia? - Non lo so figlio... - Papà in che regione è Roma? - Non lo so caro. - Papà come si chiama il nostro presidente? - Non so neanche questo. - Papà... ti da forse fastidio che ti faccia tutte queste domande? - No caro, chiedendo si imparano tante cose! - Pronto, sei Concita? - No, sono con Tarzan. - Pronto, c'è Nerone? - No, è uscito a comprare i fiammiferi... Un tizio va dal dottore: - Dottore, prevedo il futuro! E il dottore: - Da quando le succede? - Da mercoledì prossimo!!! Giulia 1AS

LE PRIME PAGINE: “apri la tua mente qualcosa ci entrerà”: “non cambiare mai (mutande a parte)”

La grande novità

Una settimana in Inghilterra

Visto che questo articolo è l’ultimo che scriverò di quest’anno e devo raccontare qualcosa sul soggiorno in Inghilterra ho pensato di fare una bella sviolinata generale (caso mai i prof si sentissero buoni e decidessero di alzarmi la media…) Quindi vorrei iniziare con un grande ringraziamento ai professori che ci hanno accompagnati in questo viaggio (ma perché non dire avventura?), e che hanno permesso che fosse possibile. Thank you very much alla professoressa Pozzi, alla professoressa Coniglio, alla professoressa Junck e all’unico professore presente (e miracolosamente superstite tra tutte queste donne!) il signor Pons! Nonostante l’organizzazione dei pomeriggi improvvisata sul posto sfidando the weather (il tempo atmosferico) siete riusciti a farci passare una divertente e interessante settimana dandoci la possibilità di conoscere una nuova cultura e più semplicemente Plymonth, la città in cui siamo stati ospitati. Sono sicura che tutti hanno apprezzato la serata organizzata in discoteca (udite udite dalle 6 alle 9 p.m.!!) e il ricordo della Pozzi che balla con il barista ci perseguiterà, ops! Volevo dire allieterà, per molto molto tempo…E a proposito di questo vorrei far sapere a tutta la scuola che se questa entusiasmante serata è stata possibile è anche grazie alla ragazza che era in famiglia con me. Dopo che il nostro “papà inglese” ci ha informati della possibilità di andare a ballare in un locale per studenti stranieri, lei si è fiondata dalle prof per avvertirle! Grazie Fra!!! Le giornate sono passate in fretta e grazie alle divertenti e interessanti lezioni la mattina al college e alle gite pomeridiane non c’è stato tempo di pensare, anche se forse per qualcuno la nostalgia di casa si è fatta sentire. Inutile dire che tra le gite in battello all’isola davanti a Plymonth, le passeggiate al faro, nel centro storico, le visite all’acquario, al museo della città (che non ho ben capito su cos’era, I’m sorry) e lo shopping sfrenato abbiamo riempito l’aria di scatti di macchine fotografiche e sprecato soldi tanto quanto una banda di turisti giapponesi! Ma ne è valsa la pena! Per fortuna non ci sono stati problemi con le famiglie, tutte molto disponibili. Ovviamente qualche tentato avvelenamento con il pocket lunch (pranzo al sacco) c’è stato, ma quello era da mettere in conto prima di partire! È stata una bella esperienza che rifarei (anche se all’inizio avevo così tanta paura dell’aereo da non voler partire…) e che consiglio a tutti coloro che vogliono conoscere nuove situazioni, sanno adattarsi e “hanno ali per volare”… Sara Perro 3BL (con la collaborazione di Giorgia 3BL) I quattro proff.

della gita in Inghilterra

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Lettere alla redazione

Diariolando

Auto-indigestione Ho sentito palare qualche mese fa, in assemblea d’Istituto, di autogestione e di protesta creativa. Dell’impossibilità dell’una e del desiderio dell’altra. Protestare ancora non serve senza aver ben chiaro l’oggetto della protesta. Ma per la creatività non serve alcun pretesto di protesta. Insomma, dove è finita la leggendaria fantasia burlona, o gusto per la burla fantasiosa delle comunità mediterranee, degli Italiani, ma soprattutto da quella sottospecie di Italiani malamente espressa dal termine teenagers? A sentir raccontare i prof questa doveva essere la scuola dei balocchi, dello scherzo, della ricerca del simpatico. Possibile che ce lo debbano insegnar loro? È ora di tirar fuori… la creatività. E quando sento dire questa frase, che è uno dei luoghi più comuni che si possano concepire, mi salta in mente il carnevale, la farsa per antonomasia, la festa del miscuglio e del rimescolamento, l’essenza stessa della burla, quella cosa insomma di cui leggiamo sui libri di testo a proposito del ‘400. E allora tiriamola fuori dai libri, facciamola vivere questa festa in questa scuola che pensa di potercela insegnare, illudendosi di comprimere tanta molteplicità in un pacchetto di parole, abbandonandola ad argomento di spiegazione, lei, la quintessenza della libertà, dell’anarchia, della follia, dell’autogestione… AHRG. Parolaccia! Non si deve nemmeno più pronunciare “autogestione” da quando non è stata vagliata da almeno l’ottanta percento degli studenti frequentanti l’istituto. Non riuscirò mai ad afferrare il significato di queste parole, con il loro incredibile controsenso di fondo. Ma forse un problema c’è, e allora risvoltiamo il senso di autogestione, cosa peraltro già fatta, e proponiamo, facciamo, una, che so, rivoluzione creativa. Vagliata da chi voglia. E approfittiamo di questa eredità del carnevale per insanire, impazzire, almeno semel in anno, una volta l’anno; e usiamola come valvola di sfogo al raziocinio scolastico e pedante, alla logica incessante e pressante, a questo mondo di numeri quanto mai spietato e disumano. Ritorniamo al carnevale, vestiamoci e travestiamoci, mutiamo, per un giorno, identità, epoca, età, sesso, mondo. Solo con un cambio d’abiti. Riscopriamo il fascino dell’assurdo, del buffo, dell’irrazionale. Trasformiamo la scuola in un tripudio di creatività, di autogestione, di follia, di burla, di fascino, di protesta. Nella speranza che non segua assuefazione, come un’eterna, assurda quaresima. martina pierandrea

Vagando tra le pagine dei diari… Frasi tratte dalle agende “Tremenda 2005/06” e “Pigna Nature 2004/05” Amore, tu sei la stella e tutto ruota intorno a te, ma per un giro completo quanto ci vuole? Aprilio Amore, alza gli occhi, guarda il cielo, solo lui è più grande di te; amore, osserva il sole, solo lui è più maestoso di te; amore, guarda quella mongolfiera, in questo caso vinci tu! Aprilio Ho acquistato una pillola per la memoria… dove l’ho messa? Aprilio Ho una collana di 12 videocassette con tutte le vittorie dell’Inter… utilissime… sono tutte vergini! Joks1 Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui. Ezra Pound Quello che il bruco chiama la fine del mondo, il maestro la chiama la nascita di una farfalla. Lao Tze Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero. Oscar Wilde Ogni momento è l’ultimo perché è unico. Margherite Yourcenar Il tempo della vita è lungo a sufficienza per fare qualcosa che valga la pena di essere fatta. Se cominci adesso. Charlotte Gray Il tempo è un grande insegnante, ma sfortunatamente uccide tutti i suoi alunni. Chi cerca l’amore ad ogni costo resterà deluso poiché l’amore non ha prezzo. La somma dell’intelligenza sulla Terra è costante: la popolazione è in aumento. Non preoccuparti di quello che gli altri possono pensare di te. Sono troppo occupati a preoccuparsi di quello che tu pensi di loro. Alice 1B/Cl

Ultime foto che ci sono giunte sulla body art

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Lettere alla redazione T’immagini…se da domani davvero tutti quanti smettessimo… …altro che crisi del dollaro, questa sì che sarebbe la crisi del secolo! Pensando alla musica non si può fare a meno di pensare ai grandi idoli di tutti i tempi, a partire dai grandi miti: Beatles e Rolling Stones, Doors, etc. Un vivo g fino a Vasco. l’apprezz razie all’Ordine de amento e il sostegn i giornalisti per E neanche si può fare a o al nostr o giornale meno di figurarseli mezzi drogati, o perloGrazie per una bella lezione sulla pena di morte meno con una sigaretta in mano. Ciao a tutti… In Pakistan una donna violentata può esDa qui partirei per cambiare comvi ricordate di noi? Siamo le 2 ragazze sere processata per adulterio e fornica- pletamente argomento e fare una della 2C sociale, isolate dal mondo, per- zione se non può procurare 4 testimoni riflessione; come si può immaginaché siamo nella succursale, ma uniti a maschi mussulmani che certificano che re l’argomento è il tanto amato e/o voi grazie al prof Denanni e dal giornali- lei non era consenziente. odiato fumo. no. Vi siete illuminati con il nostro arti- Un’altra battaglia in corso è in occasione Mi chiedo perché tante immagini colo sul tatuaggio, era bellissimo, vero? I dei Giochi Olimpici 2008. Amnesty vuo- subliminali sono impiegate per fare complimenti dopo…grazie, comunque… le ricordare i gravi oltraggi che avvengo- pubblicità al tanto deprecato vizio, Oggi vogliamo rendervi partecipi di no giornalmente nella Repubblica Popo- in primis in film, Motomondiali, una nostra indimenticabile esperienza, lare Cinese. Formula 1, e sponsor vari; senza che ha avuto luogo nella nostra aula il 7 Nel paese che si appresta ad ospitare gli contare la pubblicità più diretta, febbraio 2006 con la supervisione del atleti, le più elementari forme di libertà quale si può trovare nei pacchetti di prof Stefano Mattone. vengono negate ad una popolazione che, sigarette, stile “complimenti per Abbiamo avuto un incontro molto inte- si ricorda, rappresenta un quinto del ge- l’ottima scelta, sta per fumare il ressante con Emanuele, a proposito di un nere umano. Mancanza di libertà di e- tabacco più buono del mondo, ditema svolto in classe: Pena di Morte. sprimere il proprio culto, persecuzione di rettamente dalle piantagioni sudaEmanuele è un giovane ragazzo torinese, dissidenti sindacalisti e giornalisti non mericane”, collezioni di pacchetti volontario nella sezione italiana di Am- allineati. Lungi da noi dal chiedere il in tiratura limitata, e così via! nesty International. Tutti noi possiamo boicottaggio e coscienti del ruolo dello Considerando che il monopolio sostenere questa associazione, presente sport nel promuovere la fratellanza tra i delle sigarette è detenuto dallo Stain vari sedi nel mondo. popoli ed il rispetto dell’individuo, Am- to (che peraltro ne trae anche una Amnesty è un’organizzazione non go- nesty è vicina al popolo tibetano. relativamente cospicua percentuale vernativa che dal 1961 lavora in difesa Un ringraziamento speciale va a tutti i delle sue entrate), il quale in appadei diritti umani, quando questi vengono rappresentanti di “Onda d’urto” che ci renza è interessato alla salute dei violati. hanno dato la possibilità e lo spazio per cittadini, come è impegnato a sfogUn avvocato di origine inglese, Peter far conoscere a tutti quanto è importante giare nelle serate / giornate dedicaBenenson, fu chiamato per difendere i la libertà; come sempre ci siamo prolun- te alla lotta contro il cancro, pubdiritti di alcuni giovani sud americani, gati oltre. blicità progresso e così via; potrebche avevano brindato alla notizia della Un saluto e un abbraccio affettuoso va be apparire alquanto paradossale scomparsa del dittatore che manovrava alla partecipazione e apertura del prof che i metodi più persuasivi siano sulla città. Mattone e alla pazienza e preparazione utilizzati per la campagna pubbliciL’avvocato decise di inviare delle lettere di Emanuele… Grazie mille per la allet- taria delle sigarette, mentre per tualla prigione e al capo di stato, in richie- tante lezione sulla pena di morte e sulla telare i cittadini si limiti a coprire i deva la loro liberazione. salvaguardia dei diritti umani. Buona pacchetti di sigarette di provocanti Questo è solo il primo di tantissimi e- fortuna. Per maggiori informazioni visita e vuoti slogan, quali “il fumo uccisempi tangibili. il sito: www.amnesty.it de”, “Il fumo danneggia te e chi ti Ora Amnesty International è interessata Continuate a leggere i nostri articoli sta intorno”, “il fumo provoca canalla tutela e difesa delle donne. Infatti si (soprat-tutto quello sulla storia della mu- cro mortale ai polmoni”, paragonapuò inviare una lettere al nostro ministro sica che troverete su questo nuovissimo bili solo alle inutili scritte luminose degli Esteri, con la richiesta di aiutare numero) delle autostrade! tutte le donne italiane e non. By Aurora Martina 2C sociale Francesca5AL 21



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