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Raduni 2020 - 1° Raduno GAN Cadetti
Raduni 2020
1° Raduno GAN Cadetti
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Riva del Garda, 15-18 ottobre 2020
[ SIMONE GESI ]
Venerdì 16: colazione alle 7,45 e trasferimento alla Fraglia per armare le barche. Uscita in acqua alle 9,30 sfruttando il peler mattutino, con cielo coperto e temperatura ancora accettabile, per essere sul Garda. Dopo una prima ora di lavoro suddiviso in 2 gruppi (1 col sottoscritto e l’altro con Michele), i ragazzi hanno lavorato assieme coi 2 istruttori riuscendo a fare anche simulazione di partenze con regatina finale, 5 partenze in serie con l’ultima partenza valevole per la regata e la classifica. Pausa pranzo al sacco in acqua giusto per aspettare l’inversione del vento a ora che puntualmente è arrivata, leggera ma sufficiente a sviluppare altro lavoro con partenze e regate sino al rientro a terra alle 15,30. Veloce disarmo delle barche e trasferimento a piedi in hotel dopo dalle 17,30 sino alle 19 è stato fatto il de-briefing della giornata con visione dei filmati. Cena alle 19,30 e poi subito a riposare. A farci compagnia a cena anche Marcello e Adriano Quan Cardi (col suo allenatore Paolo Mariotti), in partenza il giorno successivo per il campionato europeo che lo avrebbe visto trionfare. Sabato 17: colazione alle 7,45 poi trasferimento alla Fraglia per l’uscita delle 9,30 con lavoro a gruppi invertiti e poi ancora tutti insieme per simulazioni partenze e regate. La temperatura decisamente più gradevole del giorno precedente ha permesso ai ragazzi di godere di una gran bella giornata di vela, con aria leggera ma mai scontata per il bordeggio. Il pranzo al sacco in acqua ha permesso di sfruttare al meglio e il più possibile il peler che si ritirava e l’ora in arrivo sino al rientro a terra delle 15,30. Dopo aver disarmato le barche e essersi trasferiti, sempre a piedi lungolago a mo’ di defaticamento muscolare, al Centrovela che ci ospitava, Michele ha tenuto la lezione sul regolamento di regata dalle 18 sino alle 19,15 per poi andare a cena e finalmente riposarsi. Domenica 18: colazione alle 7,45 e poi trasferimento alla Fraglia per armare e andare in acqua che l’ultimo giorno è sempre quello più corto ma non meno importante e anzi spesso il più allenante, proprio perché il terzo di 3, quando si riesce a lavorare così bene e intensamente. La temperatura e il peler e l’ora hanno fatto il loro e ci hanno permesso di continuare il lavoro sulle partenze e regate dei giorni precedenti. Alle 13,30 tutti a terra dove abbiamo chiuso il raduno per le 15, congedando i ragazzi con un arrivederci per il raduno di Scarlino, restrizioni governative permettendo. Ringraziamenti: - ai ragazzi tutti per l’impegno messo nel raduno - alla Fraglia Vela Riva per l’ospitalità - all’AICO nella figura di Norberto, Letizia e
Marcello per l’organizzazione del raduno e della messa a disposizione dell’attrezzatura
AICO - a Mauro Berteotti per il trasferimento delle barche AICO a fine raduno - e ultimo ma non certo il meno importante, anzi, al mio collaboratore Michele Ricci
Questionari ex optimisti
Alessio Castellan
Cosa ti piace di più dello sport della vela?
Stare all’aria aperta, a contatto con il mare. Vivere sempre un’esperienza nuova. Ogni regata è diversa dalle altre ed è questo che rende la vela una dipendenza di cui non puoi fare a meno. Le amicizie che si formano a vela hanno un fascino diverso, perché vale la regola nemici in mare amici a terra che da un legame diverso dalle amicizie normali.
Qual è la Trasferta Internazionale che ricordi con più piacere?
Non posso non nominare il campionato mondiale di Cipro a Limassol. Un’esperienza unica che mi ha portato a scontrarmi con i migliori velisti del momento. Mi ha segnato in positivo, mi ha temprato dentro (per la grande prova psicologica degli 8 giorni di regata e 15 di trasferta) e fuori (sopportando le alte temperature mai sotto i 40 gradi). Eravamo una squadra unita di cui ho un ottimo ricordo. Da quella trasferta quando penso al nome squadra ho in mente i nomi, le voci e le faccine del team di Limassol.
Che differenza hai trovato tra l’ambiente Optimist e quello della classe successiva?
Può sembrare strano ma l’optimist mi ha trasmesso più emozioni, le sconfitte mi facevano sentire impotente, era quasi una questione di vita o di morte. Ma quando vincevo mi sentivo sul tetto del mondo, cosa che non ho ancora sentito nell’ambiente 420.
Cosa ti manca di più dell’ambiente Optimist?
Come già detto proprio la competitività che caratterizza i giovani velisti. La flotta è pronta ad azzannarti al primo errore e sta a te rispondere a tono rialzarti più forte di prima per dimostrare che puoi dare di più che sei ancora vivo che vuoi lasciare il segno come velista.
Qual è il risultato più bello della tua carriera?
Probabilmente il secondo posto al mondiale a Cipro nel team race. Ma la più grande soddisfazione me la sono tolta al campionato a squadre di Ravenna dove contro ogni pronostico con una squadra improvvisata abbiamo fatto valere il nostro nome e quello di Trieste dando filo da torcere alle squadre più forti.
Se tu dovessi consigliare a un bambino, di partecipare ad un corso di vela, come glielo diresti?
Beh, se vuole sprecare la sua vita confinato a terra può continuare a fare quello che vuole, ma se vuole scoprire una realtà nuova, diversa ma soprattutto piena di emozioni non può non provare la vela.
Come ti vedi tra 10 anni ?
Non ho progetti particolari ma vorrei vedermi all’estero a regatare portando il tricolore in alto con orgoglio
Lorenzo Pezzilli
Cosa ti piace di più dello sport della vela?
È difficile scegliere poche cose che mi piacciono di questo sport perché è l’ambiente che c’è veleggiando o allenandosi che adoro, e poi la competitività che più tardi mi ha fatto regatare al meglio ricercando la velocità, sono argomenti troppo difficili da esprimere a parole; e che la passione per questo sport può aiutarti a farlo.
Qual è la Trasferta Internazionale che ricordi con più piacere?
Il mio pri mo Europeo a squadre, a Ledro nel 2017. Non è stato un europeo né di vittoria né di sconfitta ma è stato l’europeo che mi ha fatto venire una grandissima fame di vincere che ho espresso nel bene e nel male in tutta la mia carriera optimist.
Che differenza hai trovato tra l’ambiente Optimist e quello della classe successiva ?
Sinceramente mi sono mancati i rapporti con gli allenatori e gli amici ma la più grande mancanza è stata di un rapporto tra i giudici e i regatanti.
Cosa ti manca di più dell’ambiente Optimist?
Gli allenatori anche di altre squadre, gli amici, i raduni Gan e altre persone importanti per me.
Qual è il risultato più bello della tua carriera?
È molto difficile per me scegliere solo un risultato dato che molti, per me incredibili, si sono ripetuti negli anni, ma l’ultima Opti Team Cup Berlin è stata una regata bellissima che mi ha dato molta soddisfazione vincerla, da capitano, e penso sia stato lo stesso per i miei compagni di squadra.
Se tu dovessi consigliare a un bambino, di partecipare ad un corso di vela, come glielo diresti?
Non saprei come consigliare ad un bambino come partecipare ad un corso, soprattutto perché a me non hanno dovuto convincere, ma sicuramente gli parlerei del mare e delle avventure che ho vissuto e che continuerò a vivere attraverso questo sport e tutti gli amici che ho conosciuto girando il mondo.
Come ti vedi tra 10 anni ?
Non mi sono ancora posto obbiettivi ben definiti, ma spero di essere ancora in barca magari a livelli alti.
Claudia Quaranta
Cosa ti piace di più dello sport della vela?
Il fatto che grazie ad essa riesco per qualche ora solo a divertirmi e non a pensare ad altro e che ti permette di viaggiare, di fare nuove amicizie, di vivere esperienze che non dimenticherai mai e di creare rapporti che dureranno per sempre.
Qual è la Trasferta Internazionale che ricordi con più piacere?
L’europeo in Olanda.
Che differenza hai trovato tra l’ambiente Optimist e quello della classe successiva ?
Nella classe successiva sono tutti un po’ più seri e i rapporti sono più freddi.
Cosa ti manca di più dell’ambiente Optimist?
Il GAN e tutti i tecnici.
Qual è il risultato più bello della tua carriera?
La vittoria dell’europeo a squadre E il 7 all’europeo individuale.
Se tu dovessi consigliare a un bambino, di partecipare ad un corso di vela, come glielo diresti?
Gli/le direi che sarebbe una delle esperienze migliori della sua vita, che gliela cambierebbe sicuramente in meglio e anche se ci saranno momenti più duri nei quali gli/le verrà in mente di smettere, deve continuare e credere in se stesso/a perché solo più tardi capirà di aver preso la scelta più giusta per lui/lei che gli/le avrà permesso di crescere tantissimo.
Come ti vedi tra 10 anni ?
Non lo so, probabilmente all’università e spero di continuare a fare vela.