A&B n. 04 anno 2023

Page 1

n. 4

ottobre / dicembre 2023

Atti e Bollettino di informazione degli Ordini degli Ingegneri della Liguria

ISSN 2611-2337 esce dal 1946 registrato nel 1949

INGEGN-IERI. OGGI E DOMANI: CENTENARIO IMPERIA INGENIO AL FEMMINILE EDIZIONE 2023 GENOVA D.E.T. 2023 - I.A. ON BOARD

A GENOVA LA CERIMONIA PER GLI INGEGNERI DECANI IN QUESTO NUMERO: ✔ L’anno europeo delle competenze ✔ Telecomunicazioni in italia ✔ Professione Metrologo ✔ Sicurezza: le cadute dall’alto in edilizia ✔ Il rumore e la normativa acustica

FORMAZIONE E CYBERSECURITY

LE SFIDE METODOLOGICHE LEGATE AL COMPORTAMENTO E ALLE COMPETENZE Trimestrale di informazione a cura dell’Ordine degli Ingegneri di Genova



L’EDITORIALE DI GEORGIA CESARONE

FORMAZIONE E CYBERSECURITY,

LE SFIDE METODOLOGICHE LEGATE AL COMPORTAMENTO E ALLE COMPETENZE Il rapporto CLUSIT (Associazione italiana per la sicurezza informatica) di ottobre 2023 mostra un quadro ancora molto drammatico per il nostro Paese. Il numero di attacchi cyber è in continua crescita. Il cyber crime non rallenta, anzi accelera a livello mondiale, nonostante gli sforzi e gli investimenti di questi ultimi anni e un quadro normativo sempre più stringente. Confrontando il numero di attacchi del primo semestre 2018 con quello del 2023 la crescita è stata addirittura dell’86% (da 745 attacchi si è passati a 1.382). Il problema è che, di pari passo, risulta aumentata anche la severity degli attacchi, cioè l’impatto creato dagli stessi nelle realtà colpite. In questo quadro globale, l’Italia è uno dei Paesi più attaccati, avendo subito il 9,6% degli attacchi globali con una tendenza che si conferma in crescita anche nel 2023. In ambito cybersecurity il fattore umano continua a rappresentare l’anello debole della catena di protezione.

Due tipi di formazione specifici: comportamento vs competenze

Secondo il report “Enisa Threat Landscape 2023”, pubblicato il 19 ottobre 2023, il 74% delle violazioni ha coinvolto l’elemento umano (dati Verizon). Il dato confortante è che sia gli errori umani sia quelli di sistema sono diminuiti, raggiungendo gli stessi numeri osservati nel 2020, ma raggiungono comunque il terzo posto tra le minacce più pericolose. Sulla base di questi dati, è evidente perché la sicurezza delle aziende e di tutti gli enti debba passare per una formazione metodologicamente e strategicamente strutturata e gestita come un vero e proprio asset aziendale. Perché il fattore umano lo è, ed è sicuramente l’asset più rilevante di ogni realtà. Quando si parla di formazione nell’ambito della sicurezza, in questo caso cybersecurity e cybersafety, è necessario operare una distinzione molto significativa tra due tipi di formazione: • una che ha come obiettivo l’aumento delle competenze; • una che si prefigge il cambio del comportamento delle persone nei riguardi di una minaccia. Va da sé che i due obiettivi richiedono due approcci completamente diversi che implicano una differente metodologia formativa.

La formazione legata alla modifica del comportamento personale prende spunto dallo studio dei comportamenti e si basa sull’evoluzione in ambito cybersecurity e cybersafety degli studi scientifici avviati nei primi anni ‘70 sugli effetti positivi di feedback e rinforzi. L’analisi comportamentale applica i principi e le leggi della scienza del comportamento, attraverso l’uso di un rigoroso metodo scientifico, ai problemi legati alla sicurezza nella vita lavorativa di tutti i giorni. Questa metodologia, sfruttando le conoscenze raggiunte dalle scienze comportamentali e applicandole ai contesti della cybersecurity e della cybersafety, cerca di anticipare le reazioni degli utenti posti di fronte a stimoli elaborati secondo le tecniche più avanzate di social engineering. Essendo una metodologia data-driven, questa tipologia di formazione si basa sulla raccolta di informazioni tramite una piattaforma di formazione correttamente configurata, atta a individuare le aree aziendali che necessitino di miglioramento, effettuare misurazioni oggettive e proporre azioni formative focalizzate più sugli aspetti cognitivo-comportamentali che sugli aspetti legati alle competenze. Dal punto di vista operativo, un progetto formativo ad esempio di Cybersecurity Awareness prevede quattro principali macro-fasi di attività che seguono il ciclo: 1) valutare, 4) misurare con modalità, 2) istruire, tempi e obiettivi differenti e misurabili. 3) rinforzare, Il processo di cambiamento è molto lungo e richiede da uno a tre anni per poter intravedere modifiche significative nei partecipanti. Un discorso molto diverso è quello che ha come obiettivo l’aumento delle competenze personali: ha un approccio molto simile a quello che tutti conosciamo e riconosciamo come “formazione” anche se con una complessità che non sempre tutti percepiscono e che può avere durata ed efficacia differente sulla base della tematica tecnica trattata dal corso. Nell’ambito della cybersecurity, in questa categoria, rientrano i corsi su alcuni tool specifici, sulla governance dei processi, sulle normative in vigore, etc. Visto il numero importante di attacchi di cui il nostro Paese è bersaglio, il corretto approccio formativo nell’ambito della cybersecurity è talmente rilevante da non poter essere affrontato in maniera dilettantesca. Il fattore umano è il nodo cruciale su cui lavorare per creare una corretta percezione del pericolo nelle persone che, insieme a processi e tecnologie, sono l’unica possibilità di limitare e mitigare i danni al Sistema Paese.

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

di Georgia Cesarone, segretario dell’Ordine degli Ingegneri di Genova

3


SOMMARIO 3

L’EDITORIALE

Formazione e cybersecurity, le sfide metodologiche legate al comportamento e alle competenze di Georgia Cesarone di Stefano Rolli

6

A Genova la cerimonia per gli ingegneri decani

12

A Imperia il Centenario dell’Ordine degli Ingegneri

16 A&B - Atti e Bollettino di Informazione degli Ordini degli Ingegneri della Liguria Periodico a cura dell’Ordine degli Ingegneri di Genova Presidente: Enrico Sterpi www.ordineingegneri.genova.it - PEC: ordine.genova@ingpec.eu Reg. Tribunale Genova n. 64 del 25 marzo 1949 Anno LXXIII Trimestrale - Proprietà: Ordine Ingegneri provincia di Genova Rappresentante legale: Enrico Sterpi

L’EVENTO

di Mafalda Meduri di Sara Frumento

Genova D.E.T. 2023 - I.A. on board di Alessandra Volpe L’ANALISI

18

Le competenze prima di tutto

20

Filiera delle telecomunicazioni in Italia Il percorso di trasformazione digitale

26

Digitalizzazione, Competence Center e PNRR

di Enrico Sterpi FOCUS

di Rodolfo Di Muro e Gaetano Di Chiara

Direzione: Piazza della Vittoria, 11/10 - 16121 Genova email: rivistaingegneri@ordineingegneri.genova.it

Il ruolo strategico dei centri di competenza nel processo di transizione digitale di Georgia Cesarone

28

Direttore Responsabile: Sara Frumento Coordinamento redazionale: Mafalda Meduri

Professione Metrologo

Un’opportunità per gli ingegneri?

di Angelo Sardi

Progetto editoriale: Sara Frumento e Mafalda Meduri Progetto grafico: Eliana Bellino e Mafalda Meduri

34

Impaginazione e disegni: Eliana Bellino Ricerca iconografica: Eliana Bellino e Mafalda Meduri

IN PRIMO PIANO

Vademecum: Lavori in quota Le cadute dall’alto in edilizia

di Massimiliano Lazzari e Gabriele Mercurio

Redazione: Alma Bellino Hanno collaborato: Max Burzi, Gianluigi Calzetta, Alberto Cella, Georgia Cesarone, Ippolita Chiarolini, Gaetano Di Chiara, Rodolfo Di Muro, Andrea Farina, Sara Frumento, Davide Foppiano, Marco Carmine Foti, Massimiliano Lazzari, Mafalda Meduri, Gabriele Mercurio, Angelo Sardi, Enrico Sterpi, Alessandra Volpe, Sara Zani

40

Questo numero è stato chiuso in redazione il 20/01/2024 Questo numero è scaricabile in pdf dal sito dell’Ordine degli Ingegneri di Genova e viene spedito in formato pdf a tutti i circa 7.000 iscritti all’Albo degli Ingegneri di Genova e agli altri Ordini provinciali Liguri per l’inoltro ai propri iscritti e ai propri contatti. Viene anche mandato agli Ordini tecnici liguri e nazionali, alle pubbliche istituzioni, ai giornalisti e ai soggetti di interesse per la categoria. Inoltre una apposita tiratura stampata su carta viene diffusa a vari soggetti e attraverso le attività formative interne e gli eventi organizzati o a cui l’Ordine di Genova partecipa. La riproduzione, anche parziale, delle pagine e dei testi è consentita purché siano espressamente citati la fonte e gli autori. È vietato riprodurre, anche in modo parziale, l’impaginazione grafica senza espressa autorizzazione della proprietà. Le immagini riprodotte sono dell’Ordine, di autori regolarmente retribuiti o di archivi, oppure sono state reperite presso fonti pubbliche e libere. I marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari. Nel caso non sia stato possibile rintracciare eventuali detentori di diritti, l’editore si dichiara disponibile ad adempiere ai propri obblighi. Il prezzo dell’abbonamento è compreso nella quota di iscrizione annuale all’albo, le copie in abbonamento a titolo oneroso sono in percentuale non inferiore al 50% del totale delle copie spedite.

DOSSIER

L’acustica nei cantieri edili e sui luoghi di lavoro Il rumore e la normativa acustica di Davide Foppiano IL PREMIO

52

Parità di Genere e Premio “Ingenio al femminile” Engineering for People. Anche per Giulia di Ippolita Chiarolini

56

Commissione Protezione Civile di Max Burzi, Andrea Farina e Sara Zani Trasporto Pubblico Locale e Mobilità Sostenibile di Marco Carmine Foti

Editore e Stampa: Microart Srl - Il Geko Edizioni - Recco www.ilgekoedizioni.com | info@ilgekoedizioni.com

4

LA VIGNETTA DI ROLLI

5

57 58

NOTIZIE DALLE COMMISSIONI

CNETO Adeguiamo gli ospedali all’evoluzione della bioingegneria di Alberto Cella

59

INARCASSA COMUNICA

Aggiornamenti & News utili

di Gianluigi Calzetta NEWS

60

ALBO CTU, periti ed elenco nazionale

61

Offerta formativa dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Genova

62

Nomi e dati degli Ordini provinciali della Liguria

ORDINE & FORMAZIONE

FEDERAZIONE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI DELLA LIGURIA

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


La vignetta di rolli Stefano Rolli (1966) è giornalista professionista. Dal 1990 lavora al Secolo XIX e dal 2002 le sue vignette escono ogni giorno sulla prima pagina del quotidiano ligure. Collabora a Il Giornalone, l’inserto satirico domenicale fondato da Luca Bottura in edicola con La Stampa e Il Secolo XIX. Sposato, niente figli, moltissimi gatti, suona la ghironda e abita sull’Appennino, dove i lupi vivono di vento. www.facebook.com/rollipage

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

5


L’EVENTO

A GENOVA LA CERIMONIA PER GLI INGEGNERI DECANI UN PATRIMONIO DI PASSIONE CHE NUTRE UN CONFRONTO TRA GENERAZIONI di Mafalda Meduri, giornalista

L’Ordine degli Ingegneri di Genova ha organizzato la tradizionale serata celebrativa per ringraziare gli ingegneri Grandi Senatori, iscritti da 60 anni, i Senatori, iscritti da 50 anni, e per la prima volta anche coloro che compiono i 25 anni di iscrizione e i nuovi ingressi. La serata si è svolta nella Villa del Principe - Palazzo di Andrea Doria Condivisione e convivialità sono gli ingredienti che hanno accompagnato l’edizione 2023 dell’ormai tradizionale incontro degli ingegneri genovesi. Presieduto da Enrico Sterpi, l’Ordine degli Ingegneri di Genova ha organizzato una bella festa culminata nella cerimonia per l’attribuzione del titolo di Grande Senatore e Senatore agli iscritti che hanno toccato, rispettivamente, il traguardo di 60 e 50 anni di “militanza”. È stato un momento per manifestare un sentimento di gratitudine da parte delle (più) giovani leve nei confronti dei colleghi che col loro lavoro, il loro impegno e le loro competenze hanno tenuto alta la reputazione della professione ingegneristica e hanno contribuito allo sviluppo dell’Italia intera. Oltre che a regalare prestigio all’Ordine degli Ingegneri di Genova. Citando Isaac Newton, il presidente Sterpi ha commentato una delle novità della serata rispetto al consueto canovaccio. «Nel 1676, Sir Isaac Newton scrisse “siamo seduti sulle spalle di giganti, per questo possiamo vedere lontano” – ha esordito Sterpi –, questa frase riassume molto bene il perché della rinnovata Festa dei Senatori di quest’anno in cui premieremo i Grandi Senatori iscritti all’Ordine da 60 anni, i Senatori iscritti al nostro Ordine da 50, e per la prima volta coloro che compiono il venticinquesimo di iscrizione e i nuovi ingressi di quest’anno». Agli insigniti, il presidente ha rivolto un invito: «Il mio auspicio – ha detto – che so essere certezza per molti di voi, è che questa cerimonia non rappresenti affatto un traguardo, ma soltanto una tappa, significativa, di un percorso umano e professionale che vi riserverà ancora tante soddisfazioni». Sull’argomento anche Remo Vaduano, vicepresidente del CNI ha sottolineato: «I nostri Senatori rappresentano un esempio per tutti i giovanissimi ingegneri e per i neoiscritti. Il loro è un riconoscimento per i sacrifici e la dedizione di 60 anni di professione al servizio della collettività. Un patrimonio di passione che nutre questo confronto tra generazioni, utile a rinnovare l’entusiasmo per la nostra professione». Ad arricchire la serata, oltre agli interventi del presidente dell’Ordine, Enrico Sterpi, e del vicepresidente del CNI Remo Vaduano, dal tavolo dei relatori, hanno preso la parola anche i vicepresidenti dell’Ordine, Greta Gualco e Silvio Rossi, Sara Frumento, tesoriere, e Georgia Cesarone, segretario.

6

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


A GENOVA LA CERIMONIA PER GLI INGEGNERI DECANI

L’importanza degli Ordini Il vicepresidente del CNI, Remo Vaduano, ha rimarcato come sia ancora attuale riscontrare il valore di chi esercita la professione. Scandire un centenario non è roba di tutti i giorni. E anche nella serata di Villa del Principe non poteva mancare il riferimento a questo storico traguardo. «Festeggiare i 100 anni d’istituzione degli ordini – ha affermato il vicepresidente del CNI Remo Vaduano – non significa guardare al passato ma al futuro: • per suggellare i valori importanti di quello che è stato il movimento culturale – oltre che sociale – che ha portato all’istituzione di enti preposti alla verifica di chi svolge attività professionali così delicate; • perché è giusto comprendere se il professionista abbia le capacità, le competenze e anche una condotta che vada al di là del rispetto delle regole. Questi valori – ha aggiunto Vaduano – stanno a significare che la nostra professione ha un riscontro forse diverso da altre, o comunque comune ad altre professioni, quello del valore del bene della collettività». Il Consigliere Nazionale ha sottolineato ancor di più il valore sociale dell’opera ingegneristica, rimarcando come la professione discenda dai tre diritti fondamentali dei cittadini stabiliti dalla Costituzione della Repubblica: il diritto alla salute, il diritto alla difesa e il diritto alla sicurezza. «La nostra professione ha un valore che va riscontrato – ha concluso – ed è per questo che dobbiamo guardare al futuro mantenendo presente che quei valori di base sono ancora validi tuttora».

In alto: manifestazione nella sala della Villa del Principe, Palazzo di Andrea Doria tenutasi il 18 dicembre 2023 In basso: l’intervento del consigliere CNI, l’ing. Remo Vaduano

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

7


L’EVENTO

In alto il banco dei relatori, da sinistra a destra: Sara Frumento, tesoriere Georgia Cesarone, segretario Enrico Sterpi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Genova

8

L’intervento “Di generazione in generazione, per affrontare con coraggio le sfide del presente” Riportiamo di seguito i passi più significativi dell’intervento del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Genova, Enrico Sterpi, che ha sottolineato come sia fondamentale il passaggio di conoscenze dai Senatori alle “nuove leve” perché la professione ingegneristica possa essere all’altezza delle nuove “rivoluzioni” in atto, in primis quella digitale. Gli ordini quest’anno hanno compiuto 100 anni e devono molto a tutti i colleghi professionisti (liberi e dipendenti) che da molti anni sono iscritti e contribuiscono attivamente al bene comune e a diffondere la cultura dell’ingegnere. L’impegno profuso come professionisti, all’interno dei loro studi e aziende o enti, ha permesso oggi di avere un’importante eredità ingegneristica che ha contribuito alla crescita del nostro Ordine, riferimento reale sul territorio per cittadini e istituzioni. La festa di oggi vuole rappresentare la continuità dell’ingegneria che passa di generazione in generazione, posandosi sempre sulle spalle dei giganti di Newton per guardare sempre più avanti. Il passaggio dai Senatori ai nuovi iscritti deve essere la consegna della conoscenza per permettere il progresso, non deve essere una visione tautologica di uno status immobile nel tempo: spetta ai Senatori consegnare con apertura mentale la conoscenza, spetta alla generazione di mezzo creare le condizioni per progredire e formare le nostre nuove leve. Creare il coinvolgimento necessario alla crescita della comunità e a tutela del pubblico interesse. Con questa visione potremo affrontare le sfide del presente con i nostri piedi fissati su un appoggio culturalmente solido. Ci aspettano sfide importanti sul territorio in tutti i nostri settori, alcune di queste ci porteranno fuori dalla nostra zona di comfort stravolgendo le nostre abitudini. La rivoluzione digitale, tanto temuta, quanto mai necessaria, è appannaggio delle nuove generazioni, guardiamo indietro e immaginiamo se non ci fosse stata la rivoluzione industriale, probabilmente oggi non avremmo tutti gli strumenti che l’ingegneria ci ha messo a disposizione. Anche all’epoca, la sostituzione del cavallo con il motore avrà avuto una certa resistenza. Una resistenza di concetto non di sostanza, in quanto basta conoscere per comprendere i limiti dell’evoluzione e inquadrare in modo chiaro le nuove prospettive e le nuove occasioni. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


A GENOVA LA CERIMONIA PER GLI INGEGNERI DECANI

L’evoluzione della medicina digitale e computazionale dove l’ingegneria è entrata non solo per gli aspetti biomeccanici ma nello sviluppo di modelli di analisi e a supporto della diagnosi e della cura anche da remoto, proiettando la sanità anche fuori dal mondo dell’ospedale dove la prospettiva è poter curare un ammalato nella propria casa. Su questo tema, l’Ordine collabora al progetto di medicina digitale e ha due commissioni attive sul tema. La tutela dell’ambiente, che ci vede tutti partecipi a perseguire l’obiettivo della riduzione delle emissioni di gas serra e l’individuazione delle migliori tecnologie a integrazione e progressiva sostituzione delle fonti energetiche, al fine di mantenere l’attuale fabbisogno energetico in linea con l’accordo di Parigi di contenimento del surriscaldamento globale entro 1,5 gradi. Anche il settore più classico dell’ingegneria civile sta subendo una profonda mutazione grazie ai nuovi strumenti di rilievo, analisi dei dati e progettazione, permettendo di risolvere problemi più complessi e aiutando gli ingegneri a mantenere quella visione globale che non sempre è facile avere nelle situazioni più complesse. In questo periodo storico, i settori dell’ingegneria invece che erigere barriere le stanno abbattendo contaminandosi l’un l’altro, generando quella virtuosa amalgama che permette la condivisione di conoscenza e competenza. Con questa visione in testa, l’Ordine strategicamente prevede la partecipazione dei nuovi iscritti alla vita ordinistica. Ciò è fondamentale in quanto essi sono portatori di idee originali e punti di vista differenti in grado di stimolare il dibattito e ampliare i temi di trattazione dell’Ordine o di modificarne sensibilmente l’approccio. Proprio in questo momento, per tutti i nuovi iscritti che hanno il coraggio di mettersi in gioco e in discussione c’è la possibilità di poter emergere. Non bisogna scoraggiarsi o avere fretta, il percorso del successo duraturo è per sua natura fatto di riflessione e strategia, e non deve basarsi su fretta e avidità. Gli ingegneri non devono essere delle meteore, ma delle stelle luminose per la società. Ricordiamoci che la nostra professione, esercitata in forma libera o dipendente, è a servizio di quelle persone che affidano a noi l’incarico, sia esso la costruzione di una infrastruttura o di un immobile, sia essa una macchina utensile o un sistema informatico. Lo Stato ha fiducia in noi e in chi ha conferito dal 1923 la figura di garanti per queste opere e ha consolidato questa posizione, oggi, ristabilendo i principi dell’equo compenso proprio per distinguerci da tutte le attività non regolamentate. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

da sinistra a destra: Greta Gualco, Silvio Rossi, vicepresidenti Georgia Cesarone, segretario Franco Manica, coordinatore Commissione Forense Sara Frumento, tesoriere Enrico Sterpi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Genova

9


L’EVENTO

Foto insigniti Grandi Senatori, da sinistra a destra e dall’alto in basso: gli ingg. Aldo Cella, Giorgio Ciuchi, Luciano Costa, Antonino Sciabà

10

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


A GENOVA LA CERIMONIA PER GLI INGEGNERI DECANI

Foto insigniti Senatori, da sinistra a destra e dall’alto in basso: gli ingg. Giancarlo Alcinesio, Enrico Bocciardo, Riccardo Bonelli, Maurizio Castagna, Giancarlo Vittorio Da Soghe, Gian Carlo Gatti, Bruno Meini, Franco Passalacqua, Sergio Picchio, Mauro Giulio Poggi, Franco Taggiasco, Giovanni Lorenzo Tognoni Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

11


L’EVENTO

A IMPERIA IL CENTENARIO DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI 100 ANNI DI TRAGUARDI E DI STORIA di Sara Frumento, ingegnere

Si è chiuso il 3 novembre scorso, con l’Ordine degli Ingegneri di Imperia, il centenario dell’Ordine degli Ingegneri, nell’affascinante location del Casinò di Sanremo. A guidare la manifestazione, il presidente Stefàna Rossi e il presidente della Federazione Regionale Ordini degli Ingegneri della Liguria (FROIL), Gianni Rolando. A corollario del meeting, la suggestiva mostra “Ingegn-Ieri, oggi e domani”

Cento anni e non sentirli, anzi far tesoro di questo secolo per affrontare le nuove sfide della professione con rinnovato entusiasmo e orgoglioso sentimento di appartenenza. L’incontro di Imperia per festeggiare l’Ordine degli Ingegneri ha rappresentato una duplice occasione, in primis, onorare un fiore all’occhiello della città, l’iscritto n. 2 nel primo albo del 1926, l’ingegnere ed ex sindaco Pietro Agosti, in secundis, cogliere il cambiamento nella professione dell’ingegnere e la sua riconoscibilità sociale in questi 100 anni. Ed è proprio in quest’ottica di ricordo e tesoro dell’esperienza e della conoscenza passata, che all’interno della manifestazione è stata allestita la mostra “Ingegn-Ieri, oggi e domani” a cui ha partecipato un nutrito pubblico.

La storia dell’Ordine degli Ingegneri di Imperia: costruiamo il futuro La visione e la guida dell’ingegnere Stefàna Rossi, insieme alla collaborazione del Consiglio e di alcuni colleghi volenterosi, hanno trasformato questa eccezionale esposizione in un momento significativo di celebrazione e riflessione sulla professione ingegneristica. La sinergia tra l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Imperia e il Casinò di Sanremo ha reso possibile onorare il centenario della costituzione dell’Ordine degli Ingegneri, evidenziando il ruolo cruciale degli ingegneri nel plasmare il territorio della nostra Provincia. «Scopo dell’ingegnere è quello di risolvere problemi, trovare soluzioni e progettare/realizzare strumenti, strutture ed infrastrutture con il fine di migliorare la qualità della vita delle persone, garantendone la sicurezza. Il lavoro dell’ingegnere si è dunque adattato e modificato secondo le necessità della società civile, seguendo le esigenze di un mondo che è fortemente cambiato negli ultimi cento anni». Era il 1926 e il numero di iscrizione all’Ordine era rigorosamente in ordine alfabetico: 41 ingegneri e un architetto, ai tempi i due albi erano uniti. Un concetto a cui fa eco l’ingegnere Gianni Rolando, con il racconto dei passaggi che hanno portato alla costituzione degli ordini e del CNI, elementi poi riassunti in una serie di roller esposti alla mostra. «La necessità di un regolamento per le professioni di ingegnere e di architetto, con la relativa creazione di un albo, emerse con forza per la prima volta nel 1875, in occasione di un congresso congiunto delle due professioni. Regolare le professioni tecniche era un modo per riconoscerne la forte valenza sociale a garanzia della comunità».

12

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


A IMPERIA IL CENTENARIO DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI

Ci vuole, però, il 1902 per la prima proposta di legge di tutela della professione e istituzione dell’Albo, grazie all’iniziativa dell’onorevole Luigi De Seta, ingegnere. Il testo si basava su tre principi: • la tutela del pubblico interesse, ovvero l’interesse della società civile, attraverso l’assegnazione dell’esecuzione delle opere pubbliche a tecnici diplomati; • la salvaguardia del professionista dall’abuso del titolo da parte di individui non qualificati; • il collegamento tra categorie professionali e committenza pubblica, con l’obbligo, per quest’ultima, di affidare determinati incarichi solo a ingegneri e architetti qualificati.

In alto: inaugurazione nella sala privata del Casinò In basso: stralcio della prima pagina dell’Albo degli Ingegneri e degli Architetti di Imperia del 1923

La mostra “Ingegn-Ieri, oggi e domani” Nel suggestivo scenario delle sale Privata e Dorata del Casinò di Sanremo, Stefàna Rossi ha guidato la celebrazione del centenario, onorando contemporaneamente, in collaborazione col Casinò di Sanremo, l’ingegnere Pietro Agosti nel 150º anniversario della sua nascita. L’evento ha attirato l’attenzione di numerosi professionisti e autorità provenienti da tutta la regione che hanno presenziato all’inaugurazione della straordinaria mostra “Ingegn-Ieri, oggi e domani”, il 3 novembre scorso, a cui hanno partecipato oltre 200 persone. L’inaugurazione, moderata dalla dottoressa Taruffi, è iniziata con un breve video che l’Ordine ha fatto montare con foto e filmati quale piccolo tributo all’attività realizzata in provincia di Imperia dagli ingegneri negli ultimi 100 anni, con particolare attenzione a quelle dell’ingegner Pietro Agosti. «Sono convinta – ha dichiarato la presidente Rossi – che se l’ingegner Agosti avesse vissuto ai nostri tempi avrebbe visto realizzato un 10% dei suoi progetti, perché per la restante parte sarebbe ancora in attesa di autorizzazioni. E non sono sicura che oggi la Soprintendenza avrebbe approvato il progetto della Chiesa Russa». Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

In basso: il manifesto dell’evento “Ingegn-Ieri, oggi e domani”

13


L’EVENTO

In alto: la delegazione dell’Ordine degli Ingegneri di Genova. Da sinistra: Georgia Cesarone, Silvio Rossi, Sara Frumento e il Consigliere CNI, Deborah Savio Qui a destra: esposizione di strumenti di misura, documenti e apparecchiature elettriche (curata dall’Ing. Sardi) Nella pagina a fianco: la Chiesa Russa ortodossa di Cristo Salvatore a Sanremo progettata dall’Ing. Pietro Agosti e realizzata nel 1913, e la Tomba di Pietro Agosti, prima e dopo il restauro

La mostra “Ingegn-Ieri, oggi e domani” ha fornito una panoramica coinvolgente del progresso e dell’evoluzione della professione ingegneristica nel corso di un secolo ed è rimasta aperta gratuitamente al pubblico fino al 12 novembre 2023 dalle 16 alle 23.

EVENTI SUL TERRITORIO

IL NUOVO REGOLAMENTO MACCHINE Il 14 giugno 2023 è stato approvato il Regolamento UE n. 2023/1230, relativo ai requisiti di sicurezza delle macchine, che abrogherà, dal 20 gennaio 2027, la Direttiva n. 2006/427CE (cd. “Direttiva Macchine”). Il 6 ottobre il Club Sicurezza di Confindustria Genova e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova, con il patrocinio di CTI Liguria, hanno organizzato un evento di approfondimento e confronto per discutere le principali novità. Tra i moderatori, il nostro segretario Georgia Cesarone e Andrea Delucchi, Responsabile area sostenibilità e innovazione tecnologica di Confindustria Genova, che hanno guidato l’evento, iniziato con una panoramica delle maggiori novità e del ruolo svolto da Confindustria nella stesura del nuovo regolamento. Si è poi passati ad una parte più tecnica, con i contributi dell’ing. Andrea Gozzi che ha raccontato dello stretto legame tra sicurezza fisica dei lavoratori e la cybersecurity, e dell’importanza della sicurezza del Firmware, anche dal punto di vista del GDPR, trattato dall’ing. Raffaele Rialdi.

14

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


A IMPERIA IL CENTENARIO DELL’ORDINE DEGLI INGEGNERI

Il Restauro della Tomba di Pietro Agosti Nell’ambito della straordinaria mostra “Ingegn-Ieri, oggi e domani”, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Imperia ha reso omaggio a Pietro Agosti in modo tangibile attraverso il restauro della sua tomba nel cimitero di Ospedaletti. L’antica sepoltura dell’ingegnere visionario è stata trasformata grazie all’impegno dedicato degli ingegneri di Imperia. Il Prima e il Dopo della ristrutturazione raccontano una storia di rispetto per la memoria di Agosti, evidenziando il lavoro meticoloso e il sincero tributo dell’Ordine. La tomba, ora restaurata a nuova vita, rappresenta un luogo di devozione e riconoscimento per l’eredità straordinaria di Pietro Agosti. Questo gesto significativo testimonia l’impegno dell’Ordine degli Ingegneri di Imperia nel preservare e onorare il patrimonio culturale della professione ingegneristica, mentre la mostra continua a ispirare e a celebrare la storia e l’innovazione nel mondo dell’ingegneria.

SMARTWEEK INNOVATION EVERYWHERE_ Questo è stato il filo conduttore della nona edizione della “Genova Smart Week” che si è svolta dal 25 novembre al primo dicembre. L’evento, promosso dall’associazione Smart City (l’unica in Italia pubblico-privata di questo tipo) e dal Comune di Genova ha visto la partecipazione di istituzioni, enti e stakeholder partendo da esperienze sulla mobilità sostenibile, in piazza De Ferrari con eventi aperti a tutti i cittadini. A Palazzo Tursi si sono tenuti oltre cinquanta incontri dedicati a temi come digitalizzazione e sviluppo delle smart city, intelligenza artificiale e cyber security, rigenerazione urbana, transizione ecologica, mobilità sostenibile, infrastrutture e logistica. Oltre a numerosi ingegneri e società di ingegneria, anche l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova è stato protagonista di alcuni interventi di grande impatto su temi di attualità.

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

15


L’EVENTO

GENOVA D.E.T. 2023 I.A. ON BOARD IL CONVEGNO SU INTELLIGENZA ARTIFICIALE E LIBERE PROFESSIONI, UN SUCCESSO di Alessandra Volpe, avvocata

Dal 9 all’11 novembre 2023 si è svolta la quarta edizione del convegno Genova D.E.T., Diritto Etica Tecnologia. Il tema ha riguardato le ricadute dell’intelligenza artificiale negli ambiti di competenza delle libere professioni, organizzato dall’Ordine degli Avvocati con la partecipazione di altri ordini professionali tra cui l’Ordine degli Ingegneri di Genova

Come nasce Genova D.E.T.

È da tutti conosciuto come “IL D.E.T.” ed è un convegno di altissimo livello scientifico, sia per i temi trattati sia per il profilo dei relatori coinvolti. Si rivolge soprattutto al mondo delle libere professioni, accreditato dagli ordini ai fini della formazione continua, ma aperto a tutta la cittadinanza. Nato nel 2017, con lo scopo di rispondere all’esigenza degli avvocati genovesi di iniziare a ragionare intorno al grande tema dell’intelligenza artificiale, Genova D.E.T. si è caratterizzato per l’intuizione originaria di voler trattare l’I.A. affrontando le varie implicazioni delle nuove tecnologie, sotto il profilo del diritto, ma anche in un confronto con l’etica, che diventa un parametro necessario e imprescindibile di tutto il lavoro di approfondimento scientifico. Ecco quindi che lo scenario del dibattito fuoriesce dall’ambito del settore legale e si apre a una sinergia che coinvolge gli altri ordini professionali, ampliando quindi la platea dei soggetti interessati. Queste caratteristiche rendono Genova D.E.T., acronimo di Diritto, Etica, Tecnologia, un unicum tra le moltissime iniziative esistenti sul tema, tanto che il marchio è stato registrato e l’evento si è velocemente imposto come punto di riferimento nel dibattito nazionale sull’I.A. L’edizione 2023 si è confermata come l’occasione grazie a cui i mondi delle libere professioni, dell’imprenditoria e delle istituzioni si incontrano a Genova ogni anno per consolidare e stimolare il confronto tra le varie professionalità, attraverso approfondimenti sempre nuovi e attuali, in una interdisciplinarietà che diventa, nel D.E.T., la modalità operativa prescelta per evidenziare come in ogni settore vadano esaminate le numerose implicazioni dell’I.A. legate al diritto e all’etica. È stata una tre giorni molto intensa, quella del convegno Genova D.E.T. Tantissimi professionisti hanno dialogato tra loro, con i rappresentanti di istituzioni locali e nazionali, scienziati, ricercatori e imprenditori per affrontare i temi più appassionanti di questa sfida, che deve essere affrontata come una componente del nostro presente, che fa parte della nostra vita, così come indica il titolo di questa edizione “I.A. on board”. Il convegno si è aperto con un intervento introduttivo dell’ospite, avvocato Luigi Cocchi, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Genova, e i saluti dei rappresentanti delle istituzioni forensi e di quelli del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, dell’assessora Lorenza Rosso, in rappresentanza del sindaco Marco Bucci, del Magnifico rettore di Unige, professor Federico Delfino, e del direttore scientifico di IIT, professor Giorgio Metta. A seguire, si è tenuta un’interessante tavola rotonda con i presidenti degli ordini professionali coinvolti, volta a fare il punto sull’impatto dell’intelligenza artificiale nei vari ambiti di competenza delle libere professioni. Poi, numerose sessioni tematiche in cui si sono avvicendati avvocati, ingegneri, architetti, medici, notai, commercialisti e giornalisti ad animare diverse tavole rotonde.

16

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


GENOVA D.E.T. 2023 - I.A. ON BOARD

Grande interesse ha suscitato la sessione sui risvolti di costituzionalità dell’intelligenza artificiale, dal titolo “I.A. e giustizia: un binomio costituzionalmente possibile?”, con la partecipazione, tra gli altri, del professore Guido Alpa. Altrettanto rilevanti sono state, tra le altre, la sessione in tema di diritto del lavoro, “I.A. e diritti della persona che lavora”, con contributi di numerosi esperti e autorevoli giuslavoristi. Le ha fatto eco la sessione a tema I.A. in ambito medico e sanitario, con gli approfondimenti del presidente dell’Ordine dei Medici Alessandro Bonsignore e della dottoressa Monica Puttini, e di seguito quella su robotica e neuroscienze, e la tavola rotonda con i giornalisti sul tema dei media e delle fake news.

I.A. e Ingegneria

Particolarmente significativa, la sessione curata dell’Ordine degli Ingegneri, introdotta dall’ing. Georgia Cesarone, consigliera e segretario dell’Ordine degli Ingegneri di Genova e moderata dall’avvocata Alessandra Volpe, in cui si sono svolte le relazioni del professor Davide Anguita (Scuola Politecnica di Genova) su “Intelligenza Artificiale: un grande avvenire dietro le spalle”, del dottor Andrea Pescino (StratejA.I. - A.I. e Digital Technology Expert) su “Intelligenza Artificiale: come questa tecnologia sta impattando le professioni”, dell’ingegner Angelo Carpi su “Applicazioni dell’I.A. in ambito legale”, in un dibattito nel quale, a fronte delle indicazioni dei giuristi su quali siano le regole di una tecnologia “responsabile”, gli ingegneri hanno spiegato alcuni meccanismi delle nuove tecnologie, svelando aspetti fondamentali alla loro comprensione e indispensabili per un uso consapevole delle nuove tecnologie.

Nella foto partendo da sinistra: Andrea Pescino, StratejA.I. A.I. e Digital Technology Expert Davide Anguita, ing. Scuola Politecnica di Genova Georgia Cesarone, ing. segretario dell’Ordine degli Ingegneri di Genova

Alessandra Volpe, avv. consigliera dell’Ordine degli Avvocati di Genova e coordinatrice della Commissione Diritto Etica e Tecnologia

Il D.E.T. LAB

Punto nodale dell’evento Genova D.E.T. 2023, è stata la presentazione del D.E.T. Lab, suggellata dalla presenza dell’amministratore unico e direttore generale di Liguria digitale Enrico Castanini, intervenuto per l’occasione nella sessione di venerdì 10 novembre. D.E.T. Lab è un’iniziativa dell’Ordine degli Avvocati e mira a creare una progettualità di sviluppo per alcuni temi ritenuti strategici, con un sistema di sperimentazione e studio di ultima generazione, nel quale vengono coinvolti soggetti provenienti da diversi ambiti di ricerca. Il D.E.T. Lab ha lo scopo di individuare e aggregare un gruppo di giuristi che, insieme a esperti del settore tecnologico-scientifico e del mondo accademico, si dedichi alla stesura di white paper aventi rilevanza scientifica e dedicati all’approfondimento di tre temi che nell’immediato futuro avranno una rilevanza di carattere professionale. Al centro di questi, quello legale e le sue connessioni con le nuove tecnologie e con i principi dell’etica. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

17


L’ANALISI

LE COMPETENZE PRIMA DI TUTTO L’ANNO EUROPEO DELLE COMPETENZE di Enrico Sterpi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Genova

Riflettere sulle nuove conoscenze richieste dal mercato del lavoro significa prepararsi adeguatamente ad affrontare in modo tempestivo ed efficace i neonati bisogni formativi. Per l’Ordine degli Ingegneri di Genova andare incontro a queste esigenze è un obiettivo primario, come quello dell’importanza dell’iscrizione all’albo che gioca per il professionista un ruolo decisivo e caratterizzante. Il presidente Enrico Sterpi ne ha discusso in un dibattito, il cui focus era “Liguria: lavoro e giovani”

Guardare alle significative trasformazioni che stanno definendo il panorama della formazione e del lavoro è un’opportunità per tutti. La difficile situazione della pandemia ha evidenziato alcuni fattori di cambiamento, mettendo in luce anche nuove prospettive. Pensiamo alla crescente diffusione del lavoro da remoto e alla sempre più diffusa pratica della formazione on-line. Queste trasformazioni richiedono nuove competenze e conoscenze, sia per le imprese che per la Pubblica Amministrazione. In molti casi, l’analisi e la risoluzione di tali bisogni può risultare complessa. Sempre più spesso si verificano situazioni in cui le competenze richieste dalle imprese non corrispondono a quelle possedute dai professionisti. Questa situazione di “mancato allineamento” può manifestarsi come carenza o discrepanza tra ciò è richiesto e ciò che è effettivamente nella conoscenza del professionista. Il 2023 è stato l’anno delle competenze, aggiornare e definire quelle che sono le competenze è uno degli obiettivi fondamentali che l’Ordine degli Ingegneri di Genova si è prefisso.

Iscrizione all’albo e responsabilità strategiche dell’ingegnere In questo panorama di cambiamento, la funzione che gioca l’iscrizione all’Albo nella professione di ingegnere e dell’aggiornamento delle competenze diventa assai rilevante. Innanzitutto, però, bisogna capire cos’è un ingegnere. Per dirla in breve, è quel laureato in ingegneria che dopo un percorso accademico fa un esame di stato e si iscrive a un albo professionale. Questo è un passaggio focale e lo differenzia in maniera macroscopica da un laureato in ingegneria o anche da un accademico, che seppur in possesso di fama internazionale, se privo di iscrizione all’Albo, non può, ad esempio, firmare progetti. Ciò perché lo Stato ha ritenuto di porre dei limiti già dal 1923 quando ha istituito gli Ordini e poi, con le prime riserve di legge nel 1925 ha identificato la responsabilità dell’ingegnere come una responsabilità strategica per lo Stato e per il pubblico interesse. Per questa finalità sono stati istituiti gli Ordini, e da qui nasce la questione della “tenuta” dell’Albo e della somministrazione della disciplina. Le due questioni sono a oggi separate, nel senso che in seno all’Ordine degli Ingegneri sono stati costituiti due Consigli: • un Consiglio di tipo Amministrativo, che è quello che presiedo io, e • un Consiglio di Disciplina, che è quello che si occupa del giudizio disciplinare. Queste sono le due anime dell’Ordine e le due figure non si vanno a intersecare tra di loro; quindi, la disciplina non è più mischiata all’aspetto meramente politico.

18

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


LE COMPETENZE PRIMA DI TUTTO

Liberi professionisti e dipendenti Gli iscritti all’Ordine degli Ingegneri di Genova viaggiano su una cifra media compresa tra i 4.640 e i 4.680 iscritti. Nella ripartizione possiamo considerare una percentuale di circa il 25% di liberi professionisti, mentre la restante percentuale è suddivisa tra pensionati o dipendenti pubblici e privati. Questa percentuale, seppur con piccole oscillazioni, è abbastanza costante e a volte viene vista negativamente. Mentre invece bisogna guardarla sotto un altro punto di vista: quando ci iscriviamo all’ordine, siamo tutti professionisti, sia chi esercita la libera professione, sia chi è inquadrato come dipendente pubblico o privato, ognuno con le proprie peculiarità e limiti di applicazione. L’importante è tenere il focus sulla professione dell’ingegnere per comprendere la necessità delle riserve di legge, che si possono esplicare in forme esplicite, ad esempio, nel mondo dell’ingegneria civile e nel deposito dei progetti in cui è richiesta la firma del professionista abilitato e quelle più sfumate nel mondo dell’ingegneria industriale e dell’ingegneria dell’informazione. La professione raccoglie moltissimi temi: lavoriamo con gli enti pubblici, abbiamo interazioni con il mondo della ricerca, con l’industria per quanto riguarda il mondo del secondo settore e quindi con la camera di commercio, tocchiamo il tema dei cantieri e dell’edilizia, inoltre il tema dell’ICT è riservato sia ai periti sia agli ingegneri. I tre grandi temi sul tavolo dell’attualità che ci vedono impegnati come ingegneri sono: la transizione digitale, la transizione verde, PNRR. Analizzando i dati degli iscritti, quello che si nota è un lieve aumento dei laureati in generale, nell’Ordine di Genova, la percentuale si mantiene costante, solo osservandoli più nel dettaglio notiamo una variazione rispetto al passato. Prima, tendenzialmente, gli iscritti all’Ordine erano più orientati verso la professione civile, mentre oggi il mondo civilista sta leggermente calando, quello industriale si mantiene costante e sta aumentando quello del terzo settore, dell’informazione e dell’ICT (Information Communication Technology). C’è una grande tendenza alla digitalizzazione e questa visione di evoluzione si sta faticosamente affacciando e in molte aziende si manifesta la difficoltà a trovare persone qualificate. È proprio in questo scenario che fondamentale diviene il ruolo della figura dell’Ingegnere, delle competenze e dell’Ordine. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

COMPETENZE E

FORMAZIONE 19


FOCUS

FILIERA DELLE TELECOMUNICAZIONI IN ITALIA A CHE PUNTO È IL PERCORSO DI TRASFORMAZIONE DIGITALE? di Rodolfo Di Muro e Gaetano Di Chiara, ingegneri

Abbiamo messo sotto la lente e analizzato lo stato dell’arte italiano delle TelCo rispetto a sfide tecnologiche, politiche europee e barriere politiche che le portano a essere svendute anziché salvaguardate come asset strategico Per parlare di trasformazione digitale delle imprese, occorre parlare del livello di connettività (normale o stabile che sia) che gli operatori di servizio (CSPs) riescono a garantire e senza il quale non esisterebbe nessun tipo di servizio mobile. Seppure la tecnologia 5G presenti delle grandi opportunità, sia economiche che di innovazione, coinvolgendo e creando un ecosistema con diverse altre filiere associate (ad esempio sanità, manifatturiero, trasporti e bancario), in quella delle telecomunicazioni, TelCo (Telecommunications Company), si è aperta da tempo una fase critica, caratterizzata da una sperequazione tra investimenti e ritorni e da criticità quali: investimenti, aspetti regolatori e trasformazione interna.

Cos’è la TelCo È l’acronimo di Telecommunications Company usato per le aziende che sviluppano e operano reti di telecomunicazioni e relativi servizi agli utilizzatori finali (siano essi individui – mercato Consumer o Aziende – mercato Enterprise). Talvolta il termine fa riferimento al comparto che all’interno di un’organizzazione si occupa della gestione degli asset dedicati alle telecomunicazioni. E identifica anche Big Tech, quali multinazionali leader nel settore IT (Amazon, Apple, Facebook/Meta, Google, Microsoft). La tecnologia 5G ha fatto passi da gigante in poco tempo (2019-2022), ma la costruzione di servizi con il 5G e con il puro 5G SA (Stand Alone) – e di conseguenza la possibilità di creare servizi dedicati insieme ad altre filiere con le dovute protezioni e garanzie – in Italia tarda a decollare. Le ragioni sono molteplici. La connettività degli operatori di TelCo rappresenta il pilastro trainante della transizione digitale associata con la sostenibilità e l’innovazione. La crisi del settore è da ricondurre a diversi fattori: gli investimenti richiesti, l’assenza di una regolamentazione che ne consenta la sostenibilità da parte del Governo, la maturità delle soluzioni tecnologiche e le trasformazioni interne che stanno coinvolgendo questa filiera.

Investimenti coordinati con sostenibilità e diversificazione dei servizi

Molti degli operatori internazionali hanno maturato esperienze con i problemi inerenti all’applicazione della tecnologia 5G, i piani di investimenti e le potenziali trasformazioni da compiere internamente. Tutto combinato con aspetti di sostenibilità e diversificazione dei servizi per continuare a essere competitivi in un mercato che ha grosse potenzialità. Per rendere remunerativi – o almeno sostenibili – gli investimenti, alla filiera TelCo serve partecipare (in forma di venture o partnership) in ambiti noti come B2B (Business to Business) e per Over The Top (OTT) creando offerte sinergiche e soluzioni più efficienti.

20

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


FILIERA DELLE TELECOMUNICAZIONI IN ITALIA 5G NSA

5G SA Completata installazione Ancora in progress

25%

Completato 5G SA Core 5G SA Core in progress

16%

25%

5G SA Core in pianificazione Nessun piano su 5G SA Core 20%

75%

39%

Alcune realtà cercano di contenere gli investimenti creando sinergie per introdurre le infrastrutture, come Orange e Masmovil (il secondo e quarto operatore in Spagna), Virgin Media e O2 in Gran Bretagna (VMO2), Deutsche Telekom e Tele 2 nei Paesi Bassi, e più recentemente Vodafone e 3 in Gran Bretagna. Gli operatori si stanno riorganizzando in modo da fornire tre tipi di servizi principali: 1) Connettività sia per utenza business che residenziale, incluso high speed internet dove possibile anche con FWA (Fixed Wireless Access), oltre ai desiderati servizi di video streaming, music streaming and cloud gaming. Questa connettività si auspica sia globale e stabile come accesso tra reti di Telecom e le varie realtà del Cloud che sono gestite da IT, note come Cloud Computing. 2) Connettività specifica (premium) volte a migliorare la produttività o sostenibilità in settori particolari quali manufatturiero, logistico, città metropolitane, sanità: settori o filiere che sono governate dalle loro regole con esigenze proprie al di là della semplice connettività. 3) Soluzioni o piattaforme su industrie del manufatturiero, applicazioni mobile, piattaforme ibride per la convergenza della rete fissa con mobile, digitando un solo numero e raggiungendo utenza con rete fissa e con rete mobile. Convergenza che fa parte delle roadmap del 5G come ultima fase: con i ritardi accumulati sembra essere alquanto prematuro investire ora su questa soluzione.

Fig. 1 Rappresentazione degli sviluppi sul 5G NSA e 5G SA a livello mondiale

Analizzando il progresso degli operatori italiani sullo sviluppo del 5G, molti sono prossimi al traguardo sul 5G NSA, mentre alcuni hanno solo pianificato il 5G SA. A livello mondiale, lo scenario di sviluppi per il 5G NSA e 5G SA è riportato nel grafico dove il 25% degli operatori deve ancora terminare il roll-out delle reti per il 5G NSA, mentre circa il 25% degli operatori non intende investire nel 5G SA. I fattori più limitanti per gli investimenti nel 5G SA sono: la mancanza di un modello di business e di remunerazione della rete, oltre a costi di investimento e carenza di competenze richieste per gestire sia la legacy che le nuove infrastrutture con 5G SA.

Aspetti regolatori e strategici

Relativamente al pagamento da parte di TelCo delle licenze per l’utilizzo dello spettro (3.5G e 27GHz), quanto visto in passato per il 2G e il 3G ha creato false aspettative di remunerazione da parte del Regolatore, oltre a rendere il servizio lontano dalle attese degli utenti finali del servizio a larga banda. D’altra parte, le tecniche di compattamento dello spettro disponibile da parte degli operatori (CA = Carrier Aggregation) creano un leggero miglioramento delle prestazioni ma non formulano un ruolo determinante per lanciare servizi innovativi. Su questo panorama, si è innestata – in tutta Europa, ma in modo più pronunciato nel nostro Paese – una “guerra di prezzi” tra i diversi operatori, incoraggiata dalle Direttive U.E. che ne hanno consentito il proliferare in un contesto ormai maturo, con conseguente frammentazione degli investimenti. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

TELCO 21


FOCUS Ciò ha portato non solo a un drastico ridimensionamento dell’utile per gli operatori, ma anche a un conseguente deterioramento degli standard di servizio al cliente, sempre più “relegato” a una interazione virtuale con “chatbox” che non soddisfa con le sue risposte le esigenze degli utenti. Anzi, il crescente sentimento tra i clienti è che la digitalizzazione associata a tecniche di automazione porti a una “spersonalizzazione” nell’interazione, sempre più delegata a “risponditori” virtuali, non in grado di cogliere l’essenza della richiesta, e quindi di elaborare una risposta esauriente. Né le aspettative delle generative AI (ChatGPT o equivalenti) stanno creando condizioni di aiuto in quanto queste tecnologie sono “stateless” (non ricordano le domande fatte in precedenza), e creano quindi negli utenti una percezione di “non ascolto” molto maggiore che nei sistemi inefficienti che a oggi vengono usati. Se si aggiunge poi una certa nebulosità sulle strategie di allocazione dei fondi del PNRR tutto questo ha portato alla crisi della filiera delle TelCo in Italia e in Europa, dove “la strategia europea” ha consentito il progressivo abbassamento dei prezzi per il consumatore, tanto da rendere l’erogazione di un servizio di qualità un obiettivo sempre più arduo da conseguire. Per questo, è sempre più urgente un “modello sostenibile” per le imprese. Da ultimo, ma non meno importante: il regime di tassazione applicato alle TelCo è del 22%, completamente disallineato rispetto alla strategicità di un settore che – val bene ricordare – durante la pandemia ha consentito a molte imprese di preservare il proprio business, e a molti lavoratori di non perdere il posto di lavoro. A puro titolo di confronto, il settore dell’energia beneficia di un regime di tassazione del 4%.

Maturità della soluzione tecnologica A livello di tecnologia, occorre sottolineare diversi aspetti che pongono limiti alle strategie degli operatori di servizi: • Carenza di investimenti su ripetitori di media-banda (mid-band) che sembra siano quelli a più alto contenuto di crescita economica del paese per i servizi di 5G. • Uso della condivisione dello spettro (DSS Dynamic Spectrum Sharing) che ha permesso una condivisione degli spettri esistenti, senza investire in nuovi spettri, e favorendo un massiccio uso della tecnologia 5G NSA rispetto alla più performante 5G SA. • Realizzazione di infrastrutture sui 30Mbps che consente un’accelerazione all’introduzione di banda ultralarga per mobile e fissa con costi ridotti, secondo Gigabit Act della EU. Sono previste norme per la ripartizione dei costi da parte di operatori nella costruzione della rete e responsabilità per garantire futuri aggiornamenti della velocità del traffico dati. • Garantire una velocità di connessione delle reti fisse e mobili di almeno un 1GBps entro il 2026, portando a determinare un crescente uso di due tecnologie FTTH e di FWA. • Raggruppamento di obiettivi digitali e sostenibili (green) creando nuove regole e legislazioni sotto la nomenclatura Industria 5.0, come per esempio efficienza energetica dei data center e riduzione di effetti climatici imputabili ad opere umane.

Trasformazione interna per gli operatori TelCo I cambiamenti sono molteplici e non semplici da gestire, vediamoli: • Trasformazione del portafoglio prodotti basati su Cloud, con soluzioni in prevalenza software. • Gestione dei Centri operativi su dinamiche di Cloud, oltre a garantire supporto a soluzioni di legacy. • Avviamento alle transizioni digitali che prevedono molte applicazioni automatiche. • Transizione green per raggiungere valori di “net zero emission”. • Focalizzazione su soluzioni B2B, che oltre a un cambiamento del business model prevede anche una riorganizzazione interna con approccio alle offerte (soluzioni, modello di business, delivery) molto diverso dal mondo CSPs, e soprattutto con tempistiche diverse.

22

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


F iliera delle telecomunicazioni in italia ARPU

40

37,9

35 30 25

25

20 15

14,4

10 5 0

Europa

USA

Fig. 2 ARPU in EU, Usa e Corea del Sud nel 2022

Corea del Sud

Alcune realtà hanno differenziato il supporto alla Pubblica amministrazione riguardo alla progettazione di smart city, sanità e turismo dove le regole di gare ad assegnazione seguono processi diversi. • Adeguamento alle Normative di cybersecurity che la tecnologia 5G ha introdotto a livello di standardizzazione con imposizione certificata per quasi tutte le filiere. • Coinvolgimento e attesa del supporto PNRR per continuare a essere competitivi. In tutti questi notevoli progetti trasversali, i tagli e le nuove opportunità di rinnovo del personale con nuovi profili sembrano dominare il mondo dei media. Analizzando altri fattori rilevanti, si sta assistendo a un aumento del costo delle utenze (energia, altre materie prime come il gas, e i costi dei servizi in generale), mentre i prezzi non si allineano né a questi aumenti né all’inflazione. Questa situazione influisce sull’ARPU (Average Revenue Per User), il ricavo medio per cliente, espresso in euro/mese che è un fattore in drammatico calo, come i ricavi del settore. In Europa, l’ARPU è inferiore a quello degli Stati Uniti e dell’Asia, come riportato in Fig. 2. Nel 2011, l’ARPU in Europa ha iniziato la sua discesa da 19,2 euro/mese fino a raggiungere i 14,4 euro/mese nel 2022, secondo i dati di statista.com. La Fig. 3 mostra la dinamica dei prezzi dei servizi TelCo nei principali paesi UE degli ultimi 10 anni: da notare come in Italia si sia verificato il gap di gran lunga più consistente, con un quasi -34%. Il costo dell’energia elettrica dal 2020 risulta aver subito una impennata del 68% a inizio 2023, mentre il costo del gas, nello stesso periodo 2020/2023, ha avuto un aumento come indice di costo del 71%. I costi dei servizi delle TelCo sono rimasti pressoché invariati nello stesso arco temporale, sia per il mobile sia per i servizi di Internet (rete fissa).

Ricavo medio per utente in euro al mese

20 19,2 18,0 16,0

15

15,2

15,2

14,9

15,1

15,1

15,0

2014

2015

2016

2017

2018

2019

14,4

14,4

14,4

2020

2021

2022

19

5

0

2011

2012

2013

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

Fig. 3 ARPU in Europa dal 2011 al 2022 secondo statista.com

23


FOCUS Italia

Variazione [%]

0%

Fig. 4 Variazione prezzi tra dicembre 2012 e dicembre 2022 (Fonte: Osservatorio sulle Comunicazioni, Agcom, marzo 2023)

Francia

U.E.

-15,2%

-13,6%

Spagna

Germania

-11,6%

-10,3%

-25% -33,6%

-50%

La dinamica dei ricavi per gli operatori TelCo è andata via via calando dal 2016 (un trend discendente iniziato in realtà 10 anni indietro): • I ricavi della rete fissa sono scesi da 15,7 mld di euro nel 2016, a valori di 15,3 mld di euro, un calo del solo 2,6%. • I ricavi della rete mobile invece hanno avuto maggiori cali da un ricavato di 16,2 mld di euro nel 2016 a 12,6 mld di euro nel 2021, un calo del 28,5%. • Ebitda – guadagni prima degli interessi tasse, deprezzamento e ammortizzazione, anche conosciuto come Margine operativo lordo, degli operatori TelCo in Italia dal 2016 di 11,9 mld di euro è scesa a 7,7 mld di euro, con un calo del 55%. In Italia, nel mondo TelCo sono a rischio 20mila posti di lavoro (La Stampa), e nel 2023 si è avviato il programma di licenziamenti delle grosse aziende che in Europa cancellerà, nel solo 2023, circa 27mila posti di lavoro, circa l’8-10% della forza lavoro di tre grossi colossi (Ericsson, Vodafone, Deutsche Telecom). La pianificazione della broadband richiede investimenti per realizzare la connettività nella rete di accesso con le tecnologie di FTTH (Fibre To The Home, cablaggio in fibra ottica) and FWA (con 5G che ha costi elevati di Opex). Nel grafico seguente, Analyson Mason nel 2022 ha predetto i costi per sviluppare la FTTH per zone di copertura in Europa, sottolineando che per la realizzazione sono richiesti investimenti pubblici per oltre 71 miliardi di euro. Al netto degli investimenti sulle licenze, il saldo di cassa delle TelCo è passato da un +10,5 mld di euro nel 2010 a un -3,8 mld di euro nel 2022 – ovvero, gli investimenti superano i margini di quasi 4 mld di euro (vedi Fig. 6). A livello europeo, risulta che il costo dello spettro, la banda di frequenza trasmissiva, regolamentata dai governi, abbia avuto un impatto su investimenti e su guadagni. I costi degli spettri di 5G, su 700 MHz ha superato i 25 mld di euro tra 2016-2022. Guardando il costo normalizzato su MHz e popolazione (pop) si evidenzia che: • per lo spettro a 700 MHz: la FR, SE e NL erano i mercati più costosi, con PT, FI e DE i meno costosi; • per lo spettro a 3.4 GHz: In Italia (IT), è risultato il mercato più costoso di gran lunga rispetto ad altri paesi UK/FR/DE/NO, mentre BE, ES e FI erano i meno costosi.

Nel 2022 (già spesi) In aggiunta al 90% In aggiunta al 99%

200

Spesa [miliardi di euro]

Fig. 5 Spese dei settori privato e pubblico per realizzare la FTTH – Analyson Mason, 2022

150

7,5 15,0 18,4 67,3

100

25,8 50

89,9

22,4 12,2 11,0

Privato

Pubblico

Nel 2027 (in base ai piani dell’operatore) In aggiunta al 96%

24

0

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


F iliera delle telecomunicazioni in italia 18

CAPEX (escluse licenze)

2011 16,6

2012 15,5

EBITDA [miliardi €]

15

10,5

12

13,4

9,3

6,8

9

2013

7,9

6

Licenze

2014

EBTIDA- CAPEX

2015

2016

2017

2018

11,2

11,9

11,8

11,6

2019

2020

2021

2022

16

11,6 5,6

4,0

5,4

3

11,0

10,0

8,9

7,3;7,7

12 8

2,8

3,1

2,7

2,5

4

1,1

0 Investimenti [miliardi €]

20 EBITDA - CAPEX [miliardi €]

EBTIDA 2010 16,6

0

-3,8 6,1

5

5,9

5,5

6,2

6,0

6,6

3,9

10

6,5

0,6

7,2

7,0

7,6

7,4

7,2

7,0

1,8

1,9

0,3

0,1

0,6

4,5

Fig. 6 Dinamica del saldo di cassa delle TelCo in Italia (Fonte: Rapporto Asstel, 2022)

Le infrastrutture TelCo sono davvero strategiche? Occorre capire se le infrastrutture di Telecomunicazioni sono considerate da governi e commissioni un asset strategico, e sapere quali aiuti e quali politiche sono nelle Roadmap per far riprendere questo settore. Servono politiche settoriali per la parte di Accesso residenziale (FTTH/FTTB) in città metropolitane e in aree suburbane e rurali, così come politiche di rilancio dei servizi con 5G e FWA (Fixed Wireless Access) per garantire maggiore competitività, servizi e ricavi in ripresa alleggerendo lo sgravio fiscale e il costo dello spettro di trasmissione dati. In questo contesto, occorre ricordare che gli Over The Top (OTT), citati in precedenza, allo stato attuale della regolamentazione, richiedono servizi a banda crescente senza partecipare ai relativi investimenti necessari sulle infrastrutture per espandere la capacità – investimenti prevalentemente a carico delle TelCo – e contestualmente beneficiando dei ricavi crescenti generati dagli stessi servizi. A più riprese, gli operatori di Telecomunicazioni hanno invocato il principio del “fair share” – ovvero della partecipazione collettiva agli investimenti da parte di tutti gli ‘stakeholders’ della filiera – tra l’indifferenza delle OTT e una non ancora formulata promessa di intervento da parte del Regolatore – a oggi limitata a una generica apertura all’introduzione di una “Internet Tax” nel mese di giugno, poi ritrattata nell’ottica di un approccio molto più cauto. “A oggi, qualunque decisione è prematura, servono informazioni approfondite. Si rischia una spirale di prezzi più alti”, queste le parole del sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti in una lettera al commissario UE al Mercato interno, Thierry Breton, dello scorso 4 agosto).

0,78

Si parla tanto di sicurezza dei dati e quali politiche adottare per la protezione dei dati in Europa. Si è ridotta la competitività nel passato dichiarando che i gruppi cinesi non avevano aderito agli stessi standard Europei sulla gestione dei dati, per non avere un GDPR. Siamo fortemente esposti con i social media a una manipolazione dei nostri dati da colossi dei social quali Linkedin, Facebook, e per le nostre sottoscrizioni agli operatori si dipende dal “Managed Service” degli operatori – ad esempio, Ericsson gestisce la rete Core network di Telecom Italia. La realizzazione di reti di accesso in fibra ottica, invece che in rame, migliorerebbe le prestazioni tecniche del servizio per gli utenti, ridurrebbe la produzione di CO2 (servizi in rame producono 87% di CO2 rispetto a servizi in fibra) e anche di energia, implementando soluzioni sostenibili, e darebbe un notevole contributo per la decarbonizzazione prevista per il 2050. Occorre anche sottolineare che i target così stringenti fissati dalle Direttive UE sembrano ampiamente discutibili nella loro efficacia implementativa. Guardando alle altre filiere come aeromobile (ITA Airways), siderurgico, etc. sembra più plausibile che non esista in Italia una strategia a medio e lungo termine, e che anche in presenza di proposte politiche concrete, poi si debba assistere sempre alla messa in opera deficitaria di strategie del paese Italia. E quello che dovrebbe essere un asset strategico viene ad accogliere investitori americani. Fig. 7 Rappresentazione del costo di spettro normalizzato per MHz e per popolazione

0,75 0,67 0,58 0,41

0,37

0,37 0,25

FR

NL

SE

IT

BE

ES

DK

0,21

DE

0,20

FI

0,19

PT

0,18

0,17

0,14

NO UK

FR

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

NL

0,15 0,15

SE

IT

0,14

BE

0,08

0,07

0,06

0,05

0,05

0,05

ES

DK

DE

FI

PT

NO UK

0,04

25


FOCUS

DIGITALIZZAZIONE, COMPETENCE CENTER E PNRR IL RUOLO STRATEGICO DEI CENTRI DI COMPETENZA NEL PROCESSO DI TRANSIZIONE DIGITALE di Georgia Cesarone, ingegnere

Il processo di transizione digitale delle aziende può essere supportato dagli otto Competence Center selezionati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy come soggetti attuatori del PNRR. L’Ordine degli Ingegneri di Genova vuole segnalare il Centro Start 4.0 con sede proprio nel capoluogo ligure

Conosciamo Start 4.0

Nato nel 2019 con sede a Genova, Start 4.0 è uno degli otto Centri nazionali fondati nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0 con la missione di sviluppare progetti di trasformazione digitale sicura con particolare focus su tecnologie 4.0 e sicurezza, e ottimizzazione delle infrastrutture strategiche, che includono anche tutti i sistemi produttivi delle aziende. L’Associazione è un partenariato pubblico-privato che vede tra i suoi associati grandi centri di ricerca come il Consiglio nazionale delle ricerche e l’Istituto italiano di tecnologia, enti di rilievo del nostro territorio come le Autorità di Sistema portuale del Mare Ligure e la Camera di commercio di Genova, ed enti di rilevanza nazionale come l’INAIL, oltre a importanti aziende liguri e nazionali di ogni dimensione con competenze specifiche nel campo ICT. Il nostro Paese sta attraversando un momento di grande fermento legato agli investimenti in innovazione e transizione digitale che fanno riferimento al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In questo quadro, ci sono alcune opportunità che l’Ordine degli Ingegneri di Genova ritiene importante segnalare – per i progetti di innovazione e la sicurezza delle infrastrutture strategiche – a tutti gli iscritti sia in qualità di liberi professionisti che in qualità di dipendenti di aziende di ogni dimensione. L’Associazione senza scopo di lucro Start 4.0 è uno degli otto Centri di Competenza scelti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy come soggetto attuatore del PNRR. E proprio grazie al PNRR, il Centro di Competenza può disporre di 11,8 milioni di euro da destinare alle aziende italiane che vogliono investire nella digitalizzazione. Start 4.0 rappresenta un modo strategico, serio e concreto di utilizzare i fondi del Next Generation EU, con l’obiettivo di supportare la transizione digitale del Paese, aumentando la competitività delle imprese nazionali. Infatti, uno dei punti cardine del PNRR è la digitalizzazione, vista come principale strumento per processi di innovazione in grado di portare al rilancio della competitività delle imprese italiane. In questa prospettiva, il futuro delle aziende del nostro Paese è strettamente connesso alla loro trasformazione digitale sicura ed è per questo che le strategie del PNRR ne riconoscono il ruolo fondamentale.

Aumento del rischio

Tuttavia, è essenziale sottolineare che l’ampia adozione delle tecnologie digitali comporta un aumento del rischio. Proprio per questo motivo, il PNRR dedica una particolare attenzione a tematiche di cybersecurity che purtroppo vedono gli attacchi aumentare di anno in anno con un particolare accanimento su realtà importanti del nostro Sistema Paese. Pilastro fondamentale del processo di transizione digitale, diventa imperativo che le imprese investano nella formazione aziendale perché solo attraverso la componente del fattore umano è possibile massimizzare l’impatto dell’introduzione della tecnologia nelle realtà aziendali e, con esso, lo sviluppo dei relativi processi.

26

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


DIGITALIZZAZIONE, COMPETENCE CENTER E PNRR

In questo contesto, Start 4.0 assume un ruolo chiave in quanto utilizzerà i fondi del Next Generation Eu con l’obiettivo di supportare le imprese nazionali nel difficile processo di transizione digitale, presidiando ogni intervento di innovazione come Project Manager e garantendo l’assoluta qualità degli interventi progettati e realizzati. A riguardo, la presidente di Start 4.0, Paola Girdinio, ha recentemente dichiarato: “Siamo determinati a raggiungere gli obiettivi richiesti dal Governo e dalla Commissione europea, attraverso il PNRR, per far crescere la competitività internazionale delle imprese italiane”.

Servizi agevolati o gratuiti alle imprese Grazie alle risorse del PNRR, Start 4.0 potrà farlo. Basta che le aziende interessate manifestino il proprio interesse mediante la compilazione di un form on line, che con l’avviso pubblico è accessibile dalla homepage www.start4-0.it cliccando sul banner “Accedi ai servizi agevolati”. Successivamente, coloro che hanno fatto domanda saranno contattati dai Project Manager di Start 4.0 per valutare le specifiche esigenze aziendali e proporre il miglior intervento di innovazione. I massimali degli sconti che adotterà Start 4.0 possono variare, in quanto dipendono dalle dimensioni aziendali e dalla tipologia del servizio. Per le micro e piccole imprese, gli sconti per i servizi principali arrivano fino al 100% quindi gratuiti, per le medie e grandi imprese ci saranno sconti che andranno dal 40% all’80% del prezzo. L’agevolazione viene applicata direttamente attraverso uno sconto in fattura.

Il CNR-Irea è coinvolto in diversi progetti scientifici finanziati dal PNRR, al fine di potenziare la disponibilità, l’accesso e l’utilizzo delle tecnologie satellitari da parte della comunità scientifica e istituzionale, tramite lo sviluppo di nuovi metodi d’indagine e applicazioni a supporto di comuni, ministeri e del Dipartimento della Protezione Civile che consentono il controllo del nostro territorio in modo sempre più preciso e frequente. A questo proposito, lo scorso 12/10/2023, sono state pubblicate le “Linee Guida per l’utilizzo dei dati interferometrici satellitari ai fini dell’interpretazione del comportamento strutturale delle costruzioni” e fino al 15 novembre 2023 sono state sottoposte ad inchiesta pubblica.

Le categorie di servizi a cui si rivolge • Servizi di assessment Sono quelli che riguardano la cybersecurity e le nuove tecnologie come I.A. e cloud, la rilevazione di potenziali vulnerabilità di ogni asset IT aziendale, la valutazione della maturità digitale, la valutazione delle competenze digitali in azienda. • Test before invest Comprendono servizi di accesso e utilizzo delle tecnologie laser scanner e utility mapping, demo e test, e sul campo, infine, proof of concept e servizi integrati per sviluppare la copia digitale (digital twin) di qualsiasi asset fisico. • Servizi di formazione Tra questi, troviamo: corsi a catalogo e su misura, certificati ISO 9001, su verticali tecnologici 4.0, formazione personalizzata, percorsi formativi di cyber awareness. • Tutela della proprietà intellettuale Riguardano consulenza su strategie di protezione, gestione pratiche e deposito brevetti e accordi di sviluppo, licenza e cessione. • Consulenza per l’innovazione Supportano le imprese nel loro processo di digitalizzazione e sicurezza cyber, tecnologie 4.0, che includono: business continuity & disaster recovery, cybersecurity framework e advisory, open innovation e networking, digital transformation advisory. • Accesso ai finanziamenti Start 4.0 si occupa con esperti del settore del reperimento di fondi regionali, nazionali ed europei offrendo: scouting e analisi dei bandi, dell’inserimento in partenariati e di scrittura nella proposta. Le attività di Start 4.0 sono portate avanti grazie al suo significativo network, estremamente esteso e in grado di rappresentare l’intera filiera produttiva dei principali settori economici e industriali in Italia. È davvero una missione sfidante quella di utilizzare i fondi PNRR per investimenti che consentano di garantire un vantaggio competitivo al Sistema Paese, ma i processi strutturati – che il Centro di Competenza garantisce per la trasformazione digitale sicura – possono essere un modo per arrivare concretamente a questi importanti obiettivi. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

È atteso il documento finale per l’anno 2024.

27


FOCUS

PROFESSIONE METROLOGO UN’OPPORTUNITÀ PER GLI INGEGNERI? di Angelo Sardi, tecnologo INRiM e freelance

Con la pubblicazione della Norma UNI CEI 11902 “Attività professionali non regolamentate - Tecnico Metrologo” si sono definiti i requisiti minimi per potersi accreditare come specialista delle misure. Vediamo in cosa consiste la professione del metrologo e quali sono gli sbocchi professionali che offre agli ingegneri

Ci sono professioni non regolamentate per le quali è opportuno verificare la preparazione di chi le esercita. Partendo dal titolo della Norma UNI CEI 11902, la prima cosa che appare opportuno chiarire è cosa si intenda per “professione non regolamentata”. La UNI CEI 11902 non ci viene in aiuto, limitandosi a definire quale sia il ruolo e le attività svolte dal metrologo, senza spiegare perché si tratta di una “professione non regolamentata”. Per trovare una definizione, chiara si può consultare la notevole bibliografia riportata in calce alla Norma. La Legge n. 4 del 14/01/2013 definisce il termine “professione non organizzata in ordini o collegi” come “l’attività economica, anche organizzata, volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con esclusione delle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell’art. 2229 del codice civile (“Esercizio delle professioni intellettuali” n.d.r.), delle professioni sanitarie e delle attività e dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative”. Le professioni non organizzate in ordini o collegi, che nella Norma 11902 diventano professioni non regolamentate, sono, quindi, tutte quelle professioni intellettuali il cui esercizio non presuppone la preventiva iscrizione ad un ordine o un collegio professionale. In questa definizione si stima che ricadano oltre 200 attività nei campi più vari. Si tratta di professioni, come quella del fotografo o del designer in cui è presente una forte componente di “talento”, e che, di conseguenza, possono essere esercitate da individui con la preparazione più varia. Per altri casi, come quello del metrologo, l’ambito tecnico/scientifico in cui ci si muove è talmente ampio (si va dalle misure chimiche in campo medico alle misure dell’energia consumata nelle nostre abitazioni) da richiedere di volta in volta competenze che vanno dalla fisica alla chimica alla matematica all’ingegneria, con livelli di preparazione di base che variano dalle qualifiche professionali al dottorato di ricerca.

Il perimetro di una professione A questo punto, la domanda sorge spontanea: data la difficoltà nel circoscrivere il perimetro di una professione non regolamentata come quella del metrologo, perché pensare di regolamentarla definendo una serie di requisiti minimi per la preparazione teorico/pratica del tecnico che la pratica e costruendo un sistema di verifica che ne qualifichi le competenze?

28

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


PROFESSIONE METROLOGO

L’importanza di valutare le competenze di chi, in un regime di libero mercato, esercita una professione, sia essa regolamentata o non regolamentata è tale da meritare l’attenzione del Consiglio dell’Unione Europea, che ha emesso la Raccomandazione del Consiglio 2017/C, 189/03 del 22 maggio 2017, “Sul quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente”. La qualifica è qui definita come il risultato di una valutazione/convalida, da parte di un’autorità competente dei risultati dell’apprendimento rispetto a standard definiti. In questo documento, che prende in esame anche i titoli di studio, si evidenzia come una qualifica permetta ai datori di lavoro di valutare quali siano le conoscenze e le capacità del professionista. Con il termine datore di lavoro si intende non solo la controparte in un rapporto di lavoro dipendente, ma, in senso generale, il committente, pubblico o privato che sia. Il professionista dotato di qualifica può, quindi “garantire” un livello di competenza in una professione nei confronti del proprio committente. L’iniziativa, da parte degli enti normativi di elaborare norme che forniscano prescrizioni sui requisiti minimi di conoscenza per una serie di professioni appare, quindi, quantomeno opportuna. Per cercare di unificare a livello europeo la normazione sulla qualificazione del personale il CEN (European Committee for Standardization) ha elaborato la guida CEN 14:2010 “Common policy guidance for addressing standardization on qualification of professions and personnel”, a cui si dovrebbero adeguare gli enti nazionali (per noi CEI e UNI).

A cosa serve la metrologia? È la scienza delle misure. Con il termine “misura” si intende il confronto tra una grandezza fisica, detta “misurando”, e un campione omogeneo. Il confronto può essere realizzato direttamente o tramite uno strumento di misura. Le grandezze fisiche, lunghezza, tempo, massa, corrente elettrica, temperatura, intensità luminosa sono proprietà di un fenomeno, corpo o sostanza. La metrologia può essere considerata una delle discipline più antiche, appena più giovane o, forse, coeva della matematica. L’esigenza di misurare si è manifestata molto prima dello sviluppo delle scienze e della nascita del concetto stesso di grandezza fisica. Il concetto di misura era già presente nell’economia di baratto, dove lo scambio tra beni e/o servizi necessitava una qualche forma di quantificazione, in peso o dimensioni. Con l’introduzione della moneta, che, peraltro, in principio veniva realizzata in metallo prezioso e caratterizzata dal suo peso, la misurazione divenne fondamentale per i commerci. La branca della metrologia legata ai commerci, detta “Metrologia Legale” si è sviluppata ben prima della metrologia scientifica. La sua importanza per l’economia è tale che, mentre la metrologia scientifica è oggetto delle norme tecniche, di indirizzo, ma non obbligatorie, la metrologia legale è disciplinata da leggi dello stato, con i conseguenti obblighi. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

29


FOCUS Nella nostra società le misure rappresentano uno strumento fondamentale per indirizzare i processi decisionali nelle attività umane, dalla culla alla tomba. La misura del peso del neonato, prima e dopo la poppata, ci permette di valutare se ha mangiato a sufficienza. La misura dei livelli di inquinamento permette di decidere se introdurre o meno limiti alla circolazione degli autoveicoli. La misura della temperatura media consente di decidere la data di prima accensione degli impianti di riscaldamento. La misura del tempo di volo di un segnale permette al sistema di navigazione di un’automobile di condurci a destinazione. La misura dei parametri fisiologici del sangue, fatta in occasione delle analisi periodiche, permette al medico di diagnosticare eventuali problemi fisici e di impostare una cura appropriata. In ambito industriale, le misure svolgono un ruolo fondamentale: l’affidabilità e la sicurezza di un prodotto è assicurata tramite una serie di verifiche, talvolta costituite da misure dirette, tal altra da prove i cui parametri sono controllati tramite misure e i cui risultati sono anch’essi risultati di misura. Anche lo sviluppo di nuovi prodotti, dopo la fase di progettazione, passa attraverso la verifica delle caratteristiche, realizzata tramite misure. Da ultimo, non si può dimenticare l’importanza delle misure per la scienza. Qualunque teoria scientifica deve essere verificata attraverso esperimenti e il risultato degli esperimenti è nella quasi totalità, costituito dai risultati di una o più misure. La fisica e la chimica, arrivate ultime tra gli utilizzatori delle conoscenze della metrologia, hanno svolto un duplice ruolo nello sviluppo della scienza delle misure: da un lato hanno richiesto misure sempre più accurate su un numero crescente di grandezze, dall’altro hanno fornito le conoscenze per il progresso delle tecnologie legate alle misure.

Cosa fa il metrologo? È l’esperto delle misure, colui che padroneggia le attività metrologiche. L’attività del metrologo non si limita all’uso di uno strumento per la realizzazione di una o più misure. Alla semplice attività di misura, per esempio la verifica delle dimensioni di un pezzo meccanico in ingresso ad una linea di montaggio, può essere dedicato un operatore con conoscenze metrologiche limitate, semplicemente addestrandolo all’uso della strumentazione. Con i sistemi di misura automatizzati attualmente disponibili, l’operatore di misura si può limitare a caricare il pezzo in prova sulla macchina di misura e a premere il pulsante “start”, senza nemmeno dover trascrivere il risultato sul quaderno di laboratorio. L’attività del metrologo sta a monte dell’atto di misurare, nella definizione di cosa si deve misurare, di come lo si deve misurare e di come devono essere trattati i dati in uscita dalla misura (risultati e incertezze), in un’ottica di gestione della qualità del processo. La sintesi di tutte queste attività è fornita dalla Norma UNI EN ISO 10012 “Sistemi di gestione della misurazione - Requisiti per i processi e le apparecchiature di misurazione” con il concetto di conferma metrologica. La conferma metrologica è l’insieme delle operazioni richieste per garantire che un dispositivo per misurazione sia conforme ai requisiti per l’utilizzazione prevista. Le attività che ricadono nella conferma comprendono la scelta dello strumento, la messa in servizio, la taratura periodica, l’esame dei risultati di taratura e le eventuali verifiche intermedie. Per scegliere lo strumento il metrologo parte dall’esame di quelle che sono le specifiche di misura. In questa fase si definiscono le grandezze da misurare, il loro andamento nel tempo e il campo di valori da misurare. Successivamente si definiscono il formato di uscita dello strumento, la sua incertezza e la sua risoluzione. Si esaminano poi le condizioni ambientali di funzionamento e si definiscono i valori attesi per altre grandezze di influenza e le condizioni di lavoro critiche. La scelta della strumentazione passa attraverso la consultazione dei cataloghi dei costruttori e/o dei manuali delle apparecchiature.

30

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


P rofessione M etrologo : un ’ opportunità per gli ingegneri ? Le operazioni per la messa in servizio comprendono la verifica dei documenti forniti dal costruttore (manuali e certificati di taratura) e la preparazione di un registro delle prestazioni in cui si conserveranno i manuali, i certificati di taratura, la documentazione delle manutenzioni/verifiche periodiche e tutta la documentazione utile per tenere traccia delle prestazioni dell’apparecchiatura. In questa fase si procede ad una prima definizione del processo di taratura, dei criteri di accettazione per le prestazioni della strumentazione e dell’intervallo di taratura/verifica intermedia. Per verificare che le caratteristiche metrologiche dello strumento si mantengano nel tempo occorre monitorarlo periodicamente attraverso la taratura, la cui periodicità è scelta considerando le indicazioni fornite dal costruttore, dalle specifiche di misura o dalle norme, la frequenza di utilizzo, l’usura, le condizioni ambientali di utilizzo e l’incertezza di misura desiderata. I risultati della taratura devono poi essere esaminati per verificare che lo strumento sia ancora idoneo per l’utilizzo previsto. Oltre che attraverso la taratura periodica, la stabilità nel tempo delle caratteristiche metrologiche può essere monitorata attraverso verifiche intermedie. Per quanto riguarda il trattamento dei dati di misura, il compito principale del metrologo consiste nella stima delle incertezze di misura. In questa attività, utilizzando gli strumenti matematici della statistica, è possibile definire l’incertezza di una misura, che altro non è se non un intervallo di valori all’interno del quale si ha una data probabilità che si trovi il valore del misurando. L’incertezza, che è parte integrante del risultato, è il parametro che permette di definire la qualità metrologica di una misura. Oltre all’attività di gestione della strumentazione, il metrologo ha il compito di progettare le stazioni di misura/prova in cui gli strumenti sono impiegati, di preparare le procedure di prova e di addestrare gli operatori di misura/ prova.

Cosa deve sapere il metrologo? Si potrebbe dire che il metrologo deve essere qualificato a realizzare tutte le attività sopra descritte. Se, però, si considerano le differenze metodologiche fra i tre ambiti principali della metrologia, la metrologia legale, la metrologia industriale, la metrologia scientifica, e le distinzioni che, all’interno di ciascun ambito, si hanno tra le misure delle grandezze elettriche, meccaniche, termodinamiche, fotometriche, chimiche e radiometriche, non stupisce il fatto che la definizione di quale debba essere la preparazione teorico/ pratica di un tecnico metrologo sia stata l’argomento di infinite discussioni. A complicare ulteriormente la situazione, si deve tenere conto che, per alcune grandezze, come quelle elettriche, si devono adottare tecniche di misura diverse a seconda del valore da misurare: la misura di tensioni dell’ordine del nanovolt (10-9 V) in un nano dispositivo presenta problemi non minori, ma del tutto diversi, di quelli della misura di una tensione di 1 MV, durante una prova di alta tensione. Davanti all’impossibilità di avere una preparazione che copra tutti gli ambiti della metrologia, si pone il problema di definire i limiti di un insieme di misure per le quali si richiede la competenza. Di fatto la competenza del metrologo deve essere tale da coprire almeno le esigenze della propria committenza. Volendo individuare le conoscenze di base, indispensabili per l’esercizio della professione di metrologo, si possono definire quali siano gli strumenti comuni a qualunque attività nel campo delle misure. Oltre alle conoscenze matematiche di base, indispensabili per qualunque attività tecnica, il metrologo deve padroneggiare gli strumenti statistici (probabilità, distribuzioni, varianza, deviazione standard) indispensabili per la stima delle incertezze. Passando alla conoscenza della fisica, una buona preparazione di base è necessaria, dato che la misura riguarda le grandezze fisiche. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

31


FOCUS

Per quanto riguarda la conoscenza della normativa, essa è necessaria per quella riguardante la gestione dei sistemi di qualità (serie ISO 9000 e ISO 17000), per quella riguardante la stima delle incertezze (JCGM 100, JCGM 200), oltre, naturalmente, alla ISO 10012 per la conferma metrologica. Acquisite le conoscenze di base, comuni a tutti gli ambiti, il metrologo deve approfondire la conoscenza nell’ambito della branca della fisica (meccanica, elettromagnetismo, fisica atomica, fisica chimica) in cui si trova a operare. È indispensabile, poi, un’approfondita conoscenza della strumentazione su cui si opera e delle eventuali norme tecniche a essa applicabili. La conoscenza della strumentazione deve comprendere anche gli aspetti di sicurezza per la prevenzione di rischi degli operatori. Chi si occupa di metrologia legale deve integrare le conoscenze tecniche con la formazione sulla normativa specifica di quell’ambito, che, come accennato in precedenza, comprende sia leggi nazionali sia direttive/regolamenti europei. Chi, nell’ambito della metrologia industriale si occupa di taratura e/o certificazione di prodotto, come i responsabili dei laboratori di taratura/prova e dei servizi metrici delle Camere di Commercio, deve avere ben presente le linee guida editate dalle organizzazioni internazionali (EA - European Accreditation, EURAMET - European Association of National Metrology Institutes, EAL - European Cooperation for Accreditation of Laboratories, ILAC - International Laboratory Accreditation Cooperation) che coordinano a livello internazionale le attività di misura/prova. Chi è chiamato a progettare stazioni di misura/prova deve possedere la padronanza degli aspetti di sicurezza per i lavoratori (tradotto nel termine inglese “Safety”) e una buona conoscenza delle implicazioni legate alla sicurezza/riservatezza nella gestione dei dati (Security), che, solitamente, sono gestiti da altri tecnici, specializzati.

La preparazione tout court del metrologo Appare evidente che la qualifica di metrologo e la relativa attività professionale è inquadrabile tra le attività che possono essere svolte dagli ingegneri. La preparazione nei campi della matematica e della fisica degli ingegneri, con laurea di primo livello o magistrale, è decisamente adeguata alle esigenze della metrologia. I piani di studio comprendono spesso corsi di statistica e di misure. In particolare, i corsi di misura trattano specificatamente dei principi di funzionamento e della struttura interna degli strumenti e dei trasduttori, ponendo l’ingegnere in una posizione di vantaggio rispetto a chi non può far altro che considerare lo strumento come una Black-Box. La preparazione accademica dell’ingegnere può essere integrata dall’esperienza maturata nell’industria o nella ricerca e dalla formazione specifica sugli aspetti normativi. Le possibilità offerte dalla rete sia per la promozione delle proprie attività, sia per la loro esecuzione, offre opportunità interessanti per l’esercizio della professione: chi scrive ha svolto attività di consulenza per una multinazionale giapponese che aveva la necessità di valutare l’incertezza della misura delle perdite nei trasformatori, realizzata in due sale prove, una in Giappone, l’altra in Cina. Nell’ambito di questa commessa, gli spostamenti sono stati limitati a un viaggio da Imperia a Genova, con il solo scopo di incontrare i tecnici italiani coinvolti e scambiare con loro qualche battuta in dialetto.

32

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


P rofessione M etrologo : un ’ opportunità per gli ingegneri ? I limiti della Norma UNI CEI

La Norma UNI CEI 11902 rappresenta una delle tante occasioni mancate dal sistema di normazione nazionale. Nonostante alcune osservazioni pervenute dal mondo della metrologia siano state recepite, la norma appare sostanzialmente non matura: • Vi sono definizioni superflue di termini che non fanno parte del linguaggio metrologico (es. reporting, gestione del rischio, piano operativo) e che non vengono poi utilizzati nel testo. Le definizioni che dovrebbero essere in comune con il EQF (quadro europeo delle qualifiche), definito dalla raccomandazione 189/03, non sono allineate con quelle del documento Europeo. • La definizione del termine Tecnico Metrologo Figura professionale in grado di progettare, realizzare e gestire misurazioni, interfacciandosi appropriatamente con le diverse funzioni coinvolte nello sviluppo di tali misurazioni e nell’utilizzo dei loro risultati, con particolare attenzione alla loro riferibilità metrologica – è un po’ fumosa: la definizione di “funzione” non è presente nella norma e sembra presa dalla normazione di qualità (non è comunque presente nel vocabolario CEI UNI EN ISO/IEC 17000 “Valutazione della conformità – Vocabolario e principi generali”) oltre a non essere utilizzata nel testo al di fuori di questa definizione. • Alcuni compiti non sono assolutamente dettagliati, ci si limita a inserire la loro denominazione, mentre il processo per la certificazione delle competenze è dettagliatissimo. Si nota una generale carenza nella definizione dei requisiti per le competenze e i compiti (es. Stesura del programma operativo dettagliato, Valutazione della congruità delle risorse, umane, tecniche ed economiche, disponibili). • Un’eccessiva enfasi è posta nella richiesta di conoscenze nell’ambito economico/gestionale, probabilmente utili per il metrologo che lavora come dipendente di un’industria, ma del tutto inutili per chi lavora come consulente per la progettazione di banchi di taratura/prova. Nel caso di una consulenza l’analisi economica sulla sostenibilità finanziaria dell’investimento in attrezzature di misura è demandata al committente, che valuta considerando i margini di redditività del prodotto/servizio per cui la misura/prova è richiesta. In generale, la norma appare più indirizzata alla definizione del processo di certificazione delle competenze, che alla definizione delle competenze stesse.

Sembra che la certificazione delle competenze sia condizione necessaria per la conformità alla norma, mentre, al contrario, è la conformità alla norma che è condizione necessaria per la certificazione. Il ripetuto inserimento di prescrizioni normative attinenti alla certificazione è in contrasto con le raccomandazioni della guida CEN 14, a cui la UNI CEI 11902 vorrebbe ispirarsi, e che recita: in linea con i principi che si applicano alle norme di prodotto e alla valutazione della conformità (…), non dovrebbe essere fornito alcun dettaglio specifico sulla certificazione anche nelle norme QPP (Qualification of professions / personnel n.d.r.). Nel caso in cui la certificazione debba comunque essere trattata, dovrebbe essere fatta una specifica richiesta di approvazione al CEN/BT, e la norma dovrebbe solo contenere l’indicazione di far riferimento alle guide e norme (bozze) esistenti elaborate dal CEN/CENELEC/ TC 1 “Criteria for conformity assessment bodies” e dall’ISO/CASCO “committee on conformity assessment”. Si può obiettare che la CEN 14 non utilizza la forma imperativa (non dovrebbe invece di NON DEVE), ma impostare la norma nella direzione diametralmente opposta alla guida CEN 14 non rappresenta una buona pratica per la sua stesura.

La professione del metrologo: una possibilità per gli ingegneri In questo paragrafo conclusivo, riprendiamo, mutuandolo, il titolo. Per rispondere alla domanda. L’esperienza lavorativa di chi scrive, testimonia la presenza di sbocchi professionali interessanti per gli ingegneri con solide basi di metrologia. Tutte le volte che ci si trova a fronteggiare un problema tecnico in ambito industriale (malfunzionamenti di dispositivi, non conformità di prodotti, problemi di affidabilità), la prima iniziativa da intraprendere è un’indagine basata sulla ripetizione delle verifiche (prove o misure) previste per l’oggetto o la realizzazione di ulteriori verifiche. Maggiore sarà la competenza metrologica dei tecnici coinvolti, maggiore sarà la probabilità di individuare le criticità dei progetti e/o dei processi. Purtroppo, l’approccio della UNI CEI 11902, che, anche se è infarcita di termini inglesi, è una norma nazionale, non favorisce la definizione di competenze spendibili sul mercato internazionale. Speriamo nel futuro che il CEN e il CENELEC ci vengano in aiuto editando una norma europea, che ci forzi a uscire dal nostro orticello e apra il mercato internazionale ai nostri tecnici.

Riferimenti utili: • ISO 9001: 2015 - Quality management systems – Requirements. • ISO/IEC 17025: 2018 - General requirements for the competence of testing and calibration laboratories. • ISO 10012: 2003 - Measurement management systems - Requirements for measurement processes and measuring equipment. • ILAC-G2: 1994 - Traceability of Measurements. • ILAC P10: 07/2020 - ILAC Policy on the Traceability of Measurement Results. • EA-4/16G: 2003 - EA guidelines on the expression of uncertainty in quantitative testing. • ILAC-G17:01/2021 - Introducing the Concept of Uncertainty of Measurement in Testing in Association with the Application of the Standard ISO/IEC 17025. • JCGM 200: 2012 - International vocabulary of metrology - Basic and general concepts and associated terms (VIM). • JCGM 100: 2008 - Evaluation of measurement data - Guide to the expression of uncertainty in measurement. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

33


IN PRIMO PIANO

VADEMECUM: LAVORI IN QUOTA LE CADUTE DALL’ALTO IN EDILIZIA di Massimiliano Lazzari e Gabriele Mercurio, ingegneri

Abbiamo ripercorso i tratti caratterizzanti, disciplina e contenuti, del documento redatto dal Tavolo Sicurezza in Edilizia della Città Metropolitana di Genova. Un Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 che prevede la realizzazione di un Piano Mirato di Prevenzione inerente proprio alle cadute dall’alto in edilizia È il 15 settembre 2021 quando, in pieno centro a Genova, un operaio esperto, intento nel montaggio di un ponteggio, cade da oltre dieci metri di altezza morendo sul colpo. Il Prefetto della città, su sollecitazione delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, convoca un tavolo tra istituzioni e parti sociali allo scopo di condividere azioni di prevenzione e contrasto degli incidenti nei cantieri edili, anche a fronte dell’incremento di attività determinato dalle diverse forme di incentivo fiscale proposte dal legislatore.

Il tavolo tecnico

A poche ore dall’incidente, il tavolo, avviato a livello metropolitano in forma emergenziale, quale risposta a quel tragico evento, diviene, concordemente, sede permanente di attuazione del Piano Regionale di Prevenzione 20212025, che prevede la realizzazione di un Piano Mirato di Prevenzione inerente alle cadute dall’alto in edilizia. A partire da un documento regionale di buone pratiche, questo strumento ha lo scopo di promuovere, anche attraverso l’autovalutazione e l’autocontrollo – in modo capillare e uniforme sul territorio –, l’adozione di misure di prevenzione e protezione, e di rendere omogeneo l’intervento di vigilanza, nell’ottica della massima trasparenza ed equità d’azione.

Il piano di prevenzione

Vademecum tecnico Piano regionale della prevenzione 2021-2025

Ai lavori partecipano le istituzioni (Regione Liguria, Servizi Psal di ASL3 Genova e ASL4 Chiavari, Ispettorato territoriale del Lavoro Genova, INAIL Direzione Regionale Liguria); l’ente paritetico edile ESSEG; i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali (RLST) delle sigle sindacali del settore (FILLEA-CGIL, FILCA-CISL, FENEAL-UIL); le associazioni datoriali (CONFAPI, ANCE Genova-Assedil); Cassa edile genovese; ordini e collegi professionali (ingegneri, architetti, geologi, geometri e periti). La redazione di un documento di buone pratiche sul rischio caduta dall’alto, che costituisce, secondo i dati Informo INAIL, la dinamica all’origine del maggior numero di infortuni con esito mortale nel settore edile, è affidata a un gruppo di tecnici in rappresentanza dei diversi soggetti partecipanti al tavolo, coordinati dal Servizio PSAL DI ASL3 Genova.

Gli obiettivi

Articolo pubblicato sulla piattaforma web “Ingenio”

34

Il traguardo è quello di pervenire a contenuti condivisi, frutto del confronto fra esperienze e punti di vista diversi e complementari: da quello dei lavoratori e dei loro datori di lavoro, a quello dei professionisti impegnati nei ruoli di Rspp, coordinatori in materia di salute e sicurezza o di consulenti, fino a quello delle istituzioni (ASL, ITL e INAIL). Il documento assume la forma di un vademecum tecnico specificatamente studiato per i “Lavori in quota” e vuole essere il primo di una collana che affronti i diversi temi della sicurezza e della salute nei cantieri edili. Utile non solo in quanto tale, ma anche come matrice comune da cui derivare strumenti di maggiore efficacia per i differenti destinatari: dalle check-list di autocontrollo per le imprese e i professionisti a prodotti di formazione e informazioni multimediali per i lavoratori. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


VADEMECUM: LAVORI IN QUOTA

I contenuti Nel vademecum “Lavori in quota” sono raccolti e approfonditi criticamente gli standard tecnici e le indicazioni, contenute nelle circolari ministeriali, nella Normativa Tecnica e nei documenti di buona pratica, in relazione alle più diffuse misure di sicurezza contro la caduta dall’alto, quale contributo all’analisi, alla valutazione e alla scelta da parte delle figure responsabili delle misure di prevenzione, così come previste dal D.Lgs. n. 81/2008. Articolato in sette capitoli, il documento prende in esame apprestamenti, dispositivi e attrezzature di lavoro, mettendo in luce caratteristiche, limiti d’impiego e valutazioni necessarie alla scelta e all’uso sicuro, fornendo risposta ai più frequenti e concreti quesiti sollevati dagli addetti ai lavori.

Punto 1. I ponteggi: modalità e impiego

LAVORI IN

QUOTA

Il primo argomento trattato è relativo ai ponteggi, chiarendo, dapprima, diversi aspetti sulla sicurezza strutturale, in relazione ad autorizzazione ministeriale, progetto di configurazioni fuori schema e miste. I ponteggi, infatti, non rientrano in direttive o regolamenti comunitari di prodotto. In Italia, il legislatore ha stabilito che la costruzione e l’impiego dei ponteggi sia sottoposta ad autorizzazione da parte del Ministero del Lavoro in applicazione dell’art. 131 D.Lgs. n. 81/2008. Di conseguenza, ponteggi, sprovvisti di autorizzazione, non posso essere impiegati sebbene conformi a norme tecniche. Il costruttore che intende fabbricare ponteggi deve richiedere l’autorizzazione al ministero del Lavoro, corredando la domanda di una relazione tecnica, nella quale, oltre ai calcoli per le varie condizioni di impiego, devono essere indicate le istruzioni per le prove di carico sul ponteggio necessarie ai fini del conseguimento dell’autorizzazione. Come riporta la circolare ministeriale n. 149/1985, le prove su prototipo sono indispensabili a risolvere le indeterminazioni di calcolo nei riguardi dei rischi di instabilità, riconducibili alle oggettive difficoltà di valutazione in relazione ai giochi esistenti fra le parti costituenti il ponteggio, al numero – necessariamente discontinuo – di ancoraggi e alla indeterminazione degli effetti stabilizzanti dovuti alle diagonali di facciata, di stilata e nei piani orizzontali. Il libretto, che accompagna l’autorizzazione, riporta gli schemi tipo cui attenersi per la messa in opera del ponteggio. Ove la configurazione di effettivo impiego non risulti fra quelle previste dagli schemi tipo, è necessario che la stessa sia progettata da ingegnere o architetto abilitati.

Il ponteggio fuori schema tipo: il progetto Il progetto del ponteggio fuori schema-tipo deve comprendere un calcolo di resistenza e stabilità, eseguito secondo le istruzioni che costituiscono specifico allegato dell’autorizzazione ministeriale, e il disegno esecutivo. La definizione di dettaglio esecutivo del progetto deve permetterne l’esecuzione da parte della squadra di montaggio. Per questo, il progetto deve essere sempre e comunque presente in cantiere. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

35


IN PRIMO PIANO

La configurazione di progetto, sebbene volta a superare i limiti degli schemi tipo, non può prescindere dagli elementi di calcolo e di prova sulla base dei quali è stata rilasciata l’autorizzazione, con particolare riguardo a quanto espresso in relazione ai rischi di instabilità, locale e globale della struttura. La configurazione di progetto dovrà, perciò, riferirsi, di norma, a elementi di ponteggio facenti capo alla medesima autorizzazione. Le soluzioni miste potranno essere ammesse solo nel rispetto delle previsioni già contenute nelle autorizzazioni (generalmente rivolte ad ammettere l’impiego di elementi a tubo e giunto anche nell’ambito di ponteggi a telai prefabbricati al fine di superare oggettivi vincoli dei luoghi) ovvero nel rispetto delle indicazioni delle circolari ministeriali. Al riguardo, la circolare ministeriale n. 20/2003 ribadisce il divieto di impiego promiscuo di telai prefabbricati appartenenti ad autorizzazioni diverse; di montanti e traversi prefabbricati appartenenti ad autorizzazioni diverse; tubi e giunti appartenenti ad autorizzazioni diverse; specificando che in tali casi non trova applicazione la disposizione sul progetto fuori schema recata dall’art. 133, D.Lgs. n. 81/2008. Parimenti il progetto dovrà considerare l’assetto di ancoraggio e di controventatura funzionale al necessario irrigidimento della struttura, il cui comportamento è stato oggetto di prova in fase di autorizzazione.

La stabilità di un ponteggio

Sempre con riguardo alla stabilità dei ponteggi, nel vademecum sono fornite indicazioni in merito alle verifiche sui piani di posa e sugli ancoraggi. Viene chiarito, in particolare, come il datore di lavoro dell’impresa incaricata del montaggio del ponteggio, sulla base della configurazione dell’opera provvisionale, debba provvedere alla verifica del piano di posa, assicurandosi che le azioni trasmesse dai montanti siano sopportabili, con adeguato margine di sicurezza, dal piano di appoggio degli stessi. Per far ciò è necessario: • conoscere le azioni massime trasmesse dai montanti al piano di appoggio, desumendone il valore dal libretto o dalla relazione di calcolo del ponteggio;

36

• conoscere la resistenza del piano di appoggio, effettuando una preliminare ricognizione finalizzata a verificare eventuali condizioni di posa particolari (presenza di solette a copertura di intercapedini; presenza di griglie e tombini; posa su balconi, poggioli e terrazzi; etc.), per le quali può essere necessario l’intervento di un professionista abilitato che attesti la capacità portante delle superfici e del terreno; • stabilire le eventuali modalità di ripartizione del carico (ad esempio, con uso di tavoloni, etc.). Per quanto attiene agli ancoraggi, parimenti, viene indicato come il datore di lavoro dell’impresa incaricata del montaggio del ponteggio debba individuare nel Pimus (Piano di montaggio uso e smontaggio) tipologia e modalità di realizzazione degli ancoraggi, in conformità al libretto e alle eventuali previsioni di progetto. E considerando, preliminarmente, anche le caratteristiche dell’opera servita alla quale si intende ancorare il ponteggio (geometria, materiale base, etc.). Quando, per esempio, si fa ricorso a tassello con golfare fissato nella muratura è necessario: conoscere le caratteristiche tipologiche e di resistenza della struttura di supporto (calcestruzzo, pietrame, laterizio, etc.); scegliere un ancorante adatto alla struttura di supporto; determinare, mediante valutazioni analitiche (secondo Norma Tecnica e istruzioni del fabbricante) e/o mediante prove di estrazione in campo, la resistenza dell’ancoraggio, verificando, conseguentemente, la capacità dello stesso a sopportare, con adeguato margine di sicurezza, le azioni previste, come desumibili dal libretto o dal progetto del ponteggio. Un chiarimento è fornito anche per quanto attiene agli ascensori e ai montacarichi di cantiere, spesso direttamente fissati al ponteggio. L’ancoraggio dell’attrezzatura deve essere realizzato in conformità alle istruzioni del fabbricante. Perciò, ascensori o montacarichi possono essere vincolati al ponteggio solo se ciò è previsto dai relativi costruttori. In tali casi, il ponteggio deve essere progettato da ingegnere o architetto abilitati in applicazione dell’art. 133, D.Lgs. n. 81/2008 per resistere alle azioni trasmesse dall’attrezzatura.

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


VADEMECUM: LAVORI IN QUOTA Il montaggio del ponteggio Ampio spazio è dedicato alle fasi di montaggio e smontaggio. Viene sottolineato come il PiMUS debba fornire informazioni ed istruzioni pratiche, realmente applicabili nella specifica configurazione di montaggio e sia facilmente leggibile dal preposto e dagli addetti, privilegiando la forma schematica e grafica. Il disegno esecutivo dell’opera provvisionale deve essere, parimenti, realizzabile in concreto, tenuto conto dello stato dei luoghi. Il PiMUS definisce, inoltre, la composizione della squadra di montaggio del ponteggio. Le linee guida Ispesl (ora INAIL) indicano, al riguardo, una composizione di almeno tre lavoratori di cui uno con funzioni di preposto in accordo all’art. 123, D.Lgs. n. 81/2008. Il preposto sorveglia direttamente tutte le fasi di montaggio, smontaggio e trasformazione dei ponteggi, affinché le operazioni procedano secondo il PiMUS, perciò la sua presenza in cantiere è indispensabile durante i lavori. Il datore di lavoro individua quale preposto un soggetto, gerarchicamente sovraordinato agli altri lavoratori, in possesso di adeguate competenze professionali, e ne prevede l’eventuale assenza, disponendo la sostituzione ovvero l’interruzione dei lavori. Il preposto deve disporre e conoscere tutta la documentazione a corredo dell’opera provvisionale (progetto, disegno esecutivo, etc.) e deve essere in possesso, oltreché della formazione da addetto (Allegato XXI), anche della formazione prevista dall’art. 37, c. 7, D.Lgs. n. 81/2008, come chiarito dall’interpello n. 16/2015.

Punto 2. I dispositivi di protezione individuale (DPI) Un capitolo del vademecum è dedicato ai sistemi di protezione individuale che proteggono il lavoratore dal rischio di caduta dall’alto, quando, in relazione alla valutazione dei rischi e avuto riguardo dei luoghi, non siano stati predisposti dispositivi di protezione collettivi, nel rispetto, comunque, delle valutazioni richieste dall’art. 111, D.Lgs. n. 81/2008. L’attenzione è richiamata sulla necessità che il sistema nel suo complesso (ancoraggio + dispositivi indossati dal lavoratore) sia progettato in modo che l’operatore, dotato di imbragatura, possa vincolarsi mediante cordino e connettore all’ancoraggio al momento dell’accesso in quota, e in posizione tale da non esporsi al rischio di caduta prima di essersi vincolato, per poi potersi spostare e posizionare in sicurezza per eseguire il lavoro. La tipologia e la posizione degli ancoraggi (siano essi in dotazione all’opera ovvero siano installati temporaneamente) devono permettere il movimento agevole e il posizionamento dei lavoratori assicurando che gli stessi siano in ogni momento vincolati a parti stabili. Al riguardo, sono da privilegiarsi soluzioni che riducano le operazioni di aggancio e sgancio. Gli stessi dispositivi indossati dal lavoratore devono essere scelti, per tipologia e dimensione, in modo da permettere il movimento e il posizionamento in sicurezza in tutte le aree e i punti raggiungibili per l’esecuzione dei lavori. Per far questo, è necessario preliminarmente: • Conoscere le caratteristiche della superficie in quota sulla quale opereranno i lavoratori (accesso, geometria, struttura, carico ammissibile e praticabilità in sicurezza, presenza di sistemi di protezione in dotazione all’opera, consultando, fra l’altro, il fascicolo dell’opera); • Valutare in ragione dei lavori da eseguirsi quali siano le aree e i punti della superficie da raggiungersi e quali siano le postazioni di lavoro; • Definire tipologia, caratteristiche e geometria degli ancoraggi, in modo che il vincolo offerto possa prevenire la caduta del lavoratore ovvero possa arrestarla in sicurezza; • Scegliere i dispositivi di protezione individuale (tipologia, caratteristiche e dimensioni) in modo che possano permettere al lavoratore, che li utilizza correttamente, di operare in sicurezza; • Informare il lavoratore, formato e addestrato all’uso dei DPI, in merito alle condizioni specifiche dei luoghi e del sistema di protezione adottato. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

37


IN PRIMO PIANO Il sistema di trattenuta per la caduta del lavoratore La protezione è offerta, alternativamente: la caduta del lavoratore (cd. sistemi di trattenuta), quando il lavoratore vincolato al sistema è materialmente impedito a raggiungere il punto di caduta, ovvero, arrestando la caduta del lavoratore (cd. sistemi di arresto caduta), in modo che le azioni dinamiche sul corpo siano contenute entro valori accettabili ed evitando che il lavoratore in caduta urti contro ostacoli. Devono prevedersi, in tal caso, anche misure di emergenza tali da garantire il recupero e il soccorso al lavoratore caduto. Il sistema di trattenuta è da privilegiarsi, adottando la soluzione in arresto caduta solo ove non sia tecnicamente possibile prevenire la caduta. Nell’ottica di fornire elementi di chiarezza a beneficio di tutti gli attori, un paragrafo tratta il tema degli ancoraggi. Sono affrontati i casi di sistemi di ancoraggio in dotazione alla copertura o alla superficie in quota (non rientranti nel campo di applicazione del Regolamento U.E. n. 2016/425 – cd. Regolamento DPI), e di sistemi di ancoraggio che seguono il lavoratore, installati non permanentemente e rientranti nel campo di applicazione del Regolamento DPI, perciò marcati CE, quali linee vita e punti di ancoraggio provvisori (UNI EN 795, classi B, E, per le quali la Norma è armonizzata al Regolamento DPI).

I sistemi in dotazione all’opera: installazione permanente o temporanea? Fra i sistemi in dotazione all’opera sono elencati: • Ganci da tetto, installati permanentemente sulle coperture inclinate per il fissaggio di scale o come supporto a piattaforme (Norma Tecnica: UNI EN 517), che possono essere usati anche come punti di ancoraggio per DPI; installazioni per l’accesso in sicurezza al tetto (passerelle, piani di camminamento, etc. – Norma Tecnica UNI EN 516), ove sia previsto che possano essere usate anche come punti di ancoraggio per DPI; • Dispositivi di ancoraggio (ancoraggi puntuali, linee vita flessibili o rigide, a massa) destinati all’installazione permanente (UNI 11578, classi A, C, D); • Dispositivi di ancoraggio (ancoraggi puntuali, linee vita flessibili o rigide, a massa) che possono essere rimossi dalla struttura alla quale sono comunque fissati in modo permanente (UNI EN 795, classi A, C, D); L’installatore di sistemi di ancoraggio destinati a essere fissati in modo permanente sulla copertura o sulla superficie in quota cura l’installazione degli stessi conformemente alle istruzioni dei fabbricanti e sulla base di una verifica di idoneità delle strutture, ai quali sono vincolati, attestata da un professionista abilitato. Il datore di lavoro, utilizzatore di sistemi di ancoraggio in dotazione all’opera, verifica, preliminarmente all’impiego da parte dei lavoratori, che sia disponibile la documentazione che attesti la corretta installazione, la manutenzione e il controllo degli stessi, nonché che siano disponibili le relative istruzioni d’uso. Quando sono utilizzati dispositivi di ancoraggio non installati permanentemente, il datore di lavoro si attiene alle istruzioni del fabbricante e verifica, prima dell’installazione, l’idoneità delle strutture cui vengono vincolati.

I dispositivi in dotazione al lavoratore Per quanto attiene ai dispositivi indossati dal lavoratore e utilizzati per collegarsi al sistema di ancoraggio (quali: imbragatura, cordini, connettori, dissipatori, dispositivi retrattili, etc.), marcati CE e accompagnati da istruzioni redatte dal fabbricante, il vademecum fornisce indicazioni in merito a corretto uso, conservazione, manutenzione e controllo, necessari a garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza. La marcatura o l’etichetta riportano il periodo di fabbricazione, in modo che l’utilizzatore possa verificarne la scadenza, considerato che per i tessili è stabilita dal fabbricante una vita utile, che non supera i 10 anni. Esperita la scadenza, il dispositivo deve essere scartato a prescindere dalle sue condizioni e dalla durata di effettivo utilizzo. L’utilizzo dei DPI è riservato ai lavoratori che abbiano ricevuto istruzione e addestramento specifici (comprensivi di prove pratiche ed esercitazioni). L’addestramento deve essere registrato. Peraltro, la recente modifica dell’art. 14, D.Lgs. n. 81/2008, a opera del D.L. n. 146/2021, prevede proprio per la mancata formazione e addestramento dei lavoratori, così come per la mancata fornitura dei DPI anticaduta, la sospensione dell’attività imprenditoriale.

38

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


VADEMECUM: LAVORI IN QUOTA

Punto 3. Attrezzature per il lavoro in quota

Il documento dedica diversi capitoli alle attrezzature impiegate nell’accesso, nella protezione e nel lavoro in quota: trabattelli; reti di sicurezza; ascensori e piattaforme auto-sollevanti su colonne (Plac); piattaforme di lavoro elevabili (Ple).

Le reti di sicurezza

In particolare, in tema di reti di sicurezza vengono fornite indicazioni sulle valutazioni propedeutiche alla scelta di questi dispositivi di protezione collettiva, sulla corretta installazione, su manutenzione, controllo e vita utile, aspetti questi ultimi ritenuti rilevanti ai fini dell’efficienza e sicurezza del dispositivo.

Ascensori e PLAC

Per quanto attiene ad ascensori e PLAC, ne viene chiarito il differente impiego: gli ascensori di cantiere sono attrezzature, temporaneamente installate, che trasportano persone e materiali fra piani definiti di un edificio; le PLAC sono attrezzature concepite per essere utilizzate, nei lavori in quota, dai lavoratori posizionati sulla piattaforma stessa. L’imbarco e lo sbarco avvengono, di norma, dal suolo. L’eventuale utilizzo quale mezzo di accesso in quota deve essere previsto dal fabbricante. Anche il quadro normativo di riferimento è fatto oggetto di approfondimento: si tratta, infatti, di attrezzature rientranti nel campo di applicazione della Direttiva n. 2006/42/ CE (cd. Direttiva Macchine), recepita in Italia con il D.Lgs. 17/2010. Ma mentre le PLAC rientravano già nel campo di applicazione della prima Direttiva Macchine (98/37/CE), e pertanto quelle messe in servizio dopo il 21/09/1996 devono essere conformi ai Requisiti essenziali di sicurezza (Res) e marcate CE, gli ascensori di cantiere erano esclusi dal campo di applicazione della prima Direttiva e, pertanto, devono essere conformi ai Res e marcati CE quando messi in servizio dopo il 06/03/2010. Per le attrezzature messe in servizio prima dell’assoggettamento alle disposizioni comunitarie valgono i requisiti recati dall’Allegato V, D.Lgs. n. 81/2008. L’installazione di ascensori di cantiere e PLAC deve essere eseguita conformemente alle istruzioni del fabbricante da parte di lavoratori in possesso delle necessarie competenze e conoscenze, acquisite me-

diante informazione, formazione e addestramento adeguati. L’installatore dell’attrezzatura deve provvedere preliminarmente al montaggio: alla ricognizione dello stato dei luoghi e delle strutture cui vincolare l’attrezzatura, al fine di verificare la congruità degli spazi disponibili rispetto a quanto previsto dalle istruzioni del fabbricante, e le caratteristiche e l’idoneità delle strutture cui ancorarsi (distanze di sicurezza; recinzione di base; posizione degli ancoraggi; etc.); alla verifica del piano di posa, ovvero ad assicurarsi che le azioni trasmesse dal basamento siano sopportabili, con adeguato margine di sicurezza, dal piano di appoggio dello stesso.

L’impiego delle PLE

Oltre a indicazioni sulla valutazione dei rischi e sulle verifiche preliminari all’uso, il capitolo sull’impiego delle PLE affronta la questione dello sbarco in quota. Lo sbarco in quota dal cestello della PLE è possibile solo se espressamente previsto dal fabbricante e secondo le procedure di sicurezza indicate nel manuale di istruzioni, opportunamente integrate in esito alla valutazione dei rischi da parte del datore di lavoro della ditta utilizzatrice, a cui farà seguire adeguata formazione per i propri dipendenti coinvolgendo nella stessa l’operatore della PLE in caso di noleggio a caldo. Sul tema dello sbarco in quota, occorre considerare che la norma armonizzata UNI EN 280 “Piattaforme di lavoro mobili elevabili – Calcoli per la progettazione – Criteri di stabilità – Costruzione – Sicurezza – Esami e prove” non tratta i rischi derivanti da tale impiego per l’accesso in quota e conseguentemente prevede l’inserimento nel manuale di istruzioni delle PLE del divieto di sbarco. Ciò non di meno, un fabbricante può provvedere alla valutazione di tale rischio e realizzare una macchina, conforme ai pertinenti Requisiti essenziali di sicurezza (Res) della Direttiva n. 2006/42/CE, che ammetta lo sbarco in quota a determinate condizioni, conseguendo la certificazione di conformità con l’intervento di un organismo notificato, secondo la procedura stabilita dalla stessa Direttiva. Un paragrafo finale, a completare il quadro, è dedicato al sollevamento – a titolo eccezionale – di persone con attrezzature non previste a tal fine, secondo quanto previsto dal punto 3.1.4, Allegato VI, D.Lgs. n. 81/2008. Sono richiamati i concetti di eccezionalità e le procedure tecniche da seguire per operare in sicurezza.

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

39


DOSSIER

L’ACUSTICA NEI CANTIERI EDILI E SUI LUOGHI DI LAVORO IL RUMORE E LA NORMATIVA ACUSTICA di Davide Foppiano, ingegnere

Abbiamo compiuto un viaggio tra norme, obblighi, responsabilità e metodi di calcolo che regolano questo particolarissimo e importante campo in tutti i suoi ambiti Iniziamo questo iter parlando della generazione del rumore nei cantieri edili. Questa è soggetta a due principali ambiti normativi, il primo a tutela dei ricettori presenti nell’area circostante il cantiere e il secondo nei comfort nit dei lavoratori stessi, addetti ai lavori. In ambito nazionale e regionale, la Normativa acustica indica i livelli sonori che non devono essere superati sui ricettori durante lo svolgimento delle attività di cantiere, ovviamente in deroga rispetto ai limiti previsti dalle classificazioni acustiche comunali. La Norma UNI 11728:2018 infine fornisce indicazioni per definire gli obblighi di conformità in carico all’appaltatore da parte del committente, al fine di garantire una gestione corretta e soddisfacente dell’impatto acustico di cantiere. A tutela dei lavoratori, la Normativa vigente – il D.Lgs. n. 81/2008 – prevede invece dei limiti di esposizione sonora a cui i lavoratori possono essere esposti. Tale Normativa è applicabile agli addetti ai lavori di un cantiere edile e a tutti gli ambienti di lavoro in genere.

L’acustica nei cantieri edili L’avvio di un’attività di cantiere deve prevedere, in fase preventiva, la valutazione di impatto acustico al fine di stimare il rispetto o meno dei limiti sonori previsti dalla Normativa. L’attività di un cantiere produce in genere un incremento significativo di rumore ambientale che può arrecare o meno disturbo al contesto in cui si opera. La valutazione di impatto acustico viene effettuata nei confronti dei ricettori sensibili presenti nei dintorni dell’area di cantiere; perciò, si riporta di seguito la definizione di inquinamento acustico e ambiente abitativo, definiti nella legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447/1995: a) inquinamento acustico: l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento. degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi; b) ambiente abitativo: ogni ambiente interno a un edificio destinato alla permanenza di persone o di comunità e utilizzato per le diverse attività umane, fatta eccezione per gli ambienti destinati ad attività produttive per i quali resta ferma la disciplina di cui al D.Lgs. 15 agosto 1991, n. 277, salvo per quanto concerne l’immissione di rumore da sorgenti sonore esterne ai locali in cui si svolgono le attività produttive.

40

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


L’ACUSTICA NEI CANTIERI EDILI E SUI LUOGHI DI LAVORO

In ambito nazionale, la valutazione di impatto acustico è determinata in base all’art. 6 della Legge Quadro n. 447/1995, come di seguito citato: h) l’autorizzazione, anche in deroga ai valori limite di cui all’art. 2, co. 3, per lo svolgimento di attività temporanee e di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico e per spettacoli a carattere temporaneo ovvero mobile, nel rispetto delle prescrizioni indicate dal comune stesso. Si demanda poi ai regolamenti comunali di attuazione della classificazione acustica in cui sono attuate i limiti per le attività in deroga di cantiere previsti dalle determine regionali. In generale, come definito dal D.G.R. n. 2510/1998 della Liguria, per le attività di cantiere sono previsti, all’art. 3, le seguenti disposizioni in termini di rumore: 2. per le attività temporanee di cantieri che comportano il superamento dei valori di cui all’art. 2 della Legge n. 447/1995, il valore limite massimo di immissione misurato in facciata dell’edificio più esposto non dovrebbe superare: - 70 dB(A) limitatamente agli intervalli lavorativi concessi, nella fascia oraria dalle ore 8.00 alle ore 19.00; - 80 dB(A) limitatamente a fasce orarie esplicitamente stabilite e ricomprese tra le ore 9.00 e le ore 12.00 e tra le ore 15.00 e le ore 19.00; potrebbero essere autorizzate fasce orarie pomeridiane diverse […omissis…] In caso di ristrutturazioni interne, nel locale più disturbato dell’edificio interessato dall’attività non dovrebbe essere superato il limite di immissione di 65 dB(A) a finestre chiuse nella fascia oraria dalle ore 8.00 alle ore 19.00. Particolari deroghe potranno essere concesse in relazione a lavori che producano livelli non tecnicamente riducibili, soprattutto in relazione alla trasmissione del rumore per via solida. È da considerarsi di regola implicita nell’eventuale attività di controllo, l’esclusione del criterio differenziale e dei fattori correttivi del rumore ambientale. L’applicazione del criterio differenziale e dei fattori correttivi potrà essere imposta qualora lo richiedano particolari esigenze, in ragione dello stato dei luoghi e della natura dei rumori.

Classificazione acustica comunale e classi acustiche Quanto sopra riportato, rende doverosa una breve spiegazione sulla classificazione acustica comunale. Le zonizzazioni acustiche comunali prevedono la suddivisione del territorio in sei “classi acustiche” in funzione delle destinazioni d’uso. E per ciascuna di esse si definiscono due diversi limiti, detti di emissione e di immissione. I primi rappresentano il rumore emesso da una singola sorgente misurato in prossimità della stessa e in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e comunità, mentre i secondi costituiscono la rumorosità complessiva prodotta da tutte le sorgenti che può essere immessa nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

IL

RUMORE

41


DOSSIER Di seguito, sono riportate le definizioni delle classi acustiche: • CLASSE I - Aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, etc. • CLASSE II - Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: appartengono a questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali e assenza di attività industriali e artigianali. • CLASSE III - Aree di tipo misto: sono le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. • CLASSE IV - Aree di intensa attività umana: sono le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie. • CLASSE V - Aree prevalentemente industriali: le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. • CLASSE VI - Aree esclusivamente industriali: sono le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. Nella Tab. 1 sono riportati i limiti di immissione ed emissione sonora per ciascuna classe. Le immissioni sonore sono in genere difficilmente rispettate nel caso dei cantieri edili e, per tale motivo, sono spesso necessarie autorizzazioni in deroga ai limiti di immissione sonora dell’area in cui il cantiere è previsto. A titolo di esempio, si riporta lo stralcio del centro di Genova in larga scala in modo tale da osservare le diverse classi acustiche presenti nell’area (Fig. 1). Tab. 1 Classificazione acustica del territorio

verde

I

Aree particolarmente protette

50

40

45

35

47

37

giallo

II

Aree ad uso prevalentemente residenziale

55

45

50

40

52

42

arancione

III

Aree di tipo misto

60

50

55

46

57

47

rosso

qualità Diurno Notturno

IV

Aree di intensa attività umana

65

55

60

50

62

52

viola

immissione Diurno Notturno

Limiti di emissione Diurno Notturno

V

Aree prevalentemente industriali

70

60

65

55

67

57

blu

Classificazione acustica del territorio Classi di destinazione d’uso del territorio Classe Tipologia

VI

Aree esclusivamente industriali

70

70

65

65

70

70

42

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


L’ acustica nei cantieri edili e sui luoghi di lavoro

Fig. 1 Stralcio della classificazione acustica di Genova

Deroghe e loro procedure Osservando i limiti di immissione previsti per le singole classi acustiche e i limiti in deroga per le attività di cantiere, appare ovvio che nella maggior parte dei casi, le immissioni sonore di classe sono ampiamente superate. La deroga è spesso necessaria quando un cantiere edile è immerso in un contesto urbano e comunque quando all’interno dello stesso sono presenti delle abitazioni. La procedura di deroga è sempre necessaria in quanto tutti i macchinari – comunemente impiegati in un cantiere – hanno emissioni sonore elevate che generano immissioni sui ricettori eccedenti i limiti di classe. Per tale motivo, occorre condurre una valutazione tecnica in cui siano vagliate, in funzione delle lavorazioni e dei macchinari previsti, le immissioni sonore sui ricettori per stimare l’entità del superamento dei limiti e il rispetto dei valori concessi in deroga. A seconda dell’entità del cantiere, la valutazione tecnica può essere svolta con un semplice foglio di calcolo, elaborato secondo i principi della Norma ISO 9613, o con l’ausilio di software acustici previsionali; questi ultimi sono fondamentali nei cantieri di grande estensione ove si vogliano valutare le immissioni sonore in larga scala e gli scenari acustici che si possano manifestare. In entrambi i casi, è fondamentale il reperimento dei livelli sonori emessi da tutti i macchinari, ma soprattutto la corretta valutazione degli scenari di rumore che si possono generare durante la vita del cantiere. Una corretta e obiettiva valutazione dovrebbe seguire una procedura analoga a quanto di seguito descritto: 1) 2) 3) 4) 5)

identificazione dei ricettori; identificazione dei macchinari, utilizzo degli stessi e delle fasi di lavorazione. valutazione previsionale di impatto acustico; indicazioni, se necessarie, di opere di mitigazione acustica; fase di monitoraggio acustico durante l’esecuzione delle opere – richiesta solitamente per cantieri con criticità particolari. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

43


DOSSIER

Fig. 2 Esempio di indicazione della potenza sonora sui macchinari

Importante puntualizzare che tutti i macchinari operanti in un cantiere edile devono essere omologati CE e possedere la marcatura con l’indicazione della potenza sonora, come previsto dalla Direttiva Europea n. 2000/14/CE recepita dal D.L. 04/09/2022, n. 262 e D.M. 24/07/2006. Tutti i macchinari dovrebbero essere provvisti di un’etichetta ove riportato il dato della potenza sonora (LW), come di seguito raffigurato per alcuni macchinari; nelle Figg. 2a,b,c la targhetta riportata su un miniescavatore e il suo martello demolitore mentre in Fig. 3 il dato di potenza sonora di una gru di cantiere. Tale informazione è preziosa sia per il professionista addetto alla valutazione di impatto acustico sia per l’operatore. Reperiti i dati di tutti i macchinari di cantiere ed effettuato in via preliminare uno o più rilievi fonometrici nella zona di interesse, al fine di stimare lo stato ante opera, si procede con la previsione e la quantificazione delle nuove immissioni di rumore prodotte dai macchinari di cantiere e dalle lavorazioni previste.

Fig. 3 Potenza acustica di una gru da cantiere

44

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


L’ acustica nei cantieri edili e sui luoghi di lavoro

Considerando le caratteristiche del territorio e la localizzazione dei ricettori in prossimità dell’area si effettuano i calcoli previsionali del rumore ipotizzando la situazione peggiore di rumore che si possa presentare durante il cantiere. Il risultato dei calcoli fornirà i livelli di rumore in diversi punti dell’area di studio, in particolare i livelli di immissione sonora assoluti sui ricettori individuati. Il criterio seguito per determinare i livelli sonori nei punti ricettori individuati è quello di massimo disturbo ovvero si dovrebbe applicare per ogni ricettore la situazione più gravosa. Nei casi in cui il terreno è in piano e non presenta avvallamenti orografici significativi, il punto più prossimo al cantiere corrisponde tipicamente alla situazione di rumore peggiore. Non sempre tali principi sono applicabili, a titolo di esempio basti pensare a un cantiere nel centro storico di Genova in cui la diffusione sonora si propaga nel contesto urbano in modo imprevedibile. Per tali motivi, i principi di seguito descritti devono essere applicati con la dovuta cautela. La Norma ISO 9613-1,2 propone un metodo per il calcolo dell’attenuazione del suono durante la propagazione nell’ambiente esterno per prevedere i livelli di rumore ambientale in diverse posizioni lontane dalle sorgenti e per i diversi tipi di sorgenti. Lo scopo principale è quello di determinare il livello continuo equivalente ponderato “A” della pressione sonora (LAeq,T) come descritto nelle ISO 9613-1 e 2, per condizioni meteorologiche favorevoli alla propagazione del suono da sorgenti di potenza nota. Le condizioni sono per propagazione “sottovento” come specificato nel paragrafo 5.4.3.3 della ISO 1996-2, ovvero: • direzione del vento entro un angolo di +/- 45° della linea che congiunge il centro della sorgente sonora dominante e la regione specificata per il ricevitore, con il vento che soffia dalla sorgente al ricevitore; • velocità del vento fra 1 e 5 m/s misurata fra 3 e 11 m da terra. Le formule che vengono introdotte in questa Norma sono da considerarsi valide per la determinazione dell’attenuazione del suono prodotto da sorgenti puntiformi. Un gruppo di sorgenti puntiformi può essere descritto da una sorgente puntiforme equivalente situata nel mezzo del gruppo nel caso in cui: • la sorgente si trovi nelle stesse condizioni di propagazione verso il punto di ricezione; • la distanza fra il punto rappresentativo e il ricettore (d) sia maggiore del doppio del diametro massimo dell’area della sorgente (D) : d > 2D. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

45


DOSSIER Il metodo di calcolo Il livello medio di pressione sonora al ricettore in condizioni di sottovento va calcolato per ogni sorgente puntiforme (o puntiforme equivalente) con l’equazione: Lp = LW+DI – A – Cs [dB(A)] dove: Lp è il livello di pressione acustica prodotto dalla sorgente sul ricettore a distanza r espresso in dB(A); LW è il livello di potenza sonora emesso dalla sorgente espresso in dB(A); DI è il fattore di direttività della sorgente (per una sorgente puntiforme non direzionale DC è uguale a 0); Cs è un coefficiente pari a 8 nel caso di propagazione semisferica; A

rappresenta l’attenuazione durante la propagazione ed è composta dai seguenti contributi:

A = Adiv + Aatm + Aground + Arefl + Ascreen + Amisc Adiv

= attenuazione dovuta alla divergenza geometrica;

Aatm

= attenuazione dovuta all’assorbimento dell’aria;

Aground = attenuazione dovuta all’effetto suolo; Arefl

= attenuazione dovuta a riflessione da parte di ostacoli;

Ascreen = attenuazione causata da effetti schermanti; Amisc

= attenuazione dovuta a una miscellanea di altri effetti.

I contributi di attenuazione sonora comunemente impiegati sono Adic e Ascreen, di seguito descritti. Adiv Il termine Adiv quantifica l’influenza della distribuzione spaziale della sorgente ed è uguale a: Adiv = 20 log (d/d0) (dB) dove: d

è la distanza fra la sorgente e il ricettore, in metri e d0 è la distanza di riferimento pari a 1 metro.

Ascreen quantifica l’attenuazione dovuta alla presenza di schermi/barriere lungo la direttrice sorgente – ricettore.

L’attenuazione è definita come la differenza tra il livello di pressione misurato al ricevitore con e senza barriera misurato al ricevitore con e senza barriera. I principi teorici sopra descritti sono usualmente applicati in forma semplificata Lp = LW - 20 log (d/d0) – 8 – Ascreen/Rw Lp

è il livello di pressione sonora stimato nella postazione ricettrice espresso in dB(A);

LW

è il livello di potenza sonora emesso dal singolo macchinario espresso in dB(A);

d

è la distanza tra la sorgente sonora e il ricettore;

d0

distanza di riferimento pari a 1;

Rw

potere fono isolante pareti perimetrali lungo il percorso sorgente – ricettore;

Ascreen quantifica l’attenuazione dovuta alla presenza di schermi/barriere lungo la direttrice sorgente – ricettore.

46

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


L’ acustica nei cantieri edili e sui luoghi di lavoro

Applicando i principi precedentemente descritti e ipotizzando i vari scenari di cantiere, si stimano quindi le immissioni sonore sui ricettori, usualmente eccedenti i limiti di immissione per la classe acustica dell’area. Se la stima conduce a livelli di immissione sonora superiori ai valori in deroga citati, ovvero 80 dB(A) in facciata al ricettore, si rendono necessari interventi di mitigazione acustica. Questi ultimi sono di più facile attuazione per quei cantieri edili previsti in aree esterne, mentre è difficoltoso per i piccoli cantieri di ristrutturazione edile interna di un appartamento, ove è di difficile attuazione la messa in opera di opere di mitigazione acustica efficaci. Nelle Figg. 4a e 4b, è riportato l’esempio di messa in opera di pannelli acustici a ridosso di un pontone durante l’esecuzione dei lavori al porto di Savona.

Fig. 4a, b Schermature acustiche da cantiere

Piano di gestione del rumore Si cita infine la Norma UNI 11728:2018 – Pianificazione e gestione del rumore di cantiere - Linee guida per il committente comprensive di istruzioni per l’appaltatore – che introduce il cosiddetto PGRUM ovvero il Piano di gestione del rumore e la figura di un responsabile che ne gestisca la corretta attuazione. Nel caso di piccoli cantieri, tale figura può coincidere con lo stesso direttore dei lavori, mentre per i grandi cantieri deve essere una persona dedicata, eventualmente il responsabile ambientale o un tecnico competente in acustica. Fondamentale, una corretta valutazione tecnica che sappia indicare all’appaltatore quanto attuare in fase di esecuzione; può sembrare banale, ma il solo rispetto delle fasce orarie di lavorazione previste dal D.G.R. n. 2510/1998 comporta la generazione di “meno” rumore in due fasce orarie, dalle 8.00 alle 9.00 del mattino e dalle 12.00 alle 15.00, e può evitare attività di controllo e sanzioni amministrative. Spesso, infatti, tali fasce orarie non vengono rispettate e, immaginando un cantiere edile in un tessuto urbano, è comprensibile da parte del “disturbato”, la presentazione di esposti in comune a causa del perpetuarsi di elevati rumori nelle prime ore del mattino e del pomeriggio. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

47


DOSSIER L’acustica nei luoghi di lavoro Unitamente a quanto sopra descritto, altro ambito normativo per la tutela dei lavoratori all’esposizione del rumore è definito dal D.Lgs. n. 81/2008. L’art. 189 del D.Lgs. n. 81/2008 definisce i valori limite di esposizione negli ambienti di lavoro; nel dettaglio, la Norma indica i livelli massimi che non possono essere superati, e i valori superiori e inferiori che fanno scattare l’azione di prevenzione. I valori indicati dalla legge hanno per riferimento il livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX, 8h), ossia il valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore e la pressione acustica di picco (Ppeak), vale a dire il valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza C. Nella seguente Tab. 2 sono riportati i valori dei limiti previsti. Tab. 2 Valori limite di esposizione al rumore Livello di esposizione giornaliera – LEX, 8h dB(A)

Pressione acustica di picco P peak

Valori inferiori di azione

80

112 Pa = 135 dB(C)

Valori superiori di azione

85

140 Pa = 137 dB(C)

Valori limite di esposizione

87

200 Pa = 140 dB(C)

Vediamo cosa prevede la Normativa in relazione ai vari livelli di esposizione. Se il livello di esposizione è superiore agli 80 decibel: • Messa a disposizione dei DPI dell’udito, da parte del datore di lavoro. • Obbligo di formazione e informazione dei lavoratori in merito ai rischi provenienti dall’esposizione al rumore, alle misure adottate, ai DPI dell’udito, all’uso corretto delle attrezzature, al significato del ruolo del controllo sanitario e della valutazione del rumore. Se il livello di esposizione è superiore agli 85 decibel: • Obbligatorietà dell’utilizzo dei DPI dell’udito. • Obbligo di formazione e informazione dei lavoratori in merito ai rischi provenienti dall’esposizione al rumore, alle misure adottate, ai DPI dell’udito, al significato del ruolo del controllo sanitario e della valutazione del rumore. • Controllo sanitario (estensibile ai lavoratori esposti a un rumore tra gli 80 e gli 85 dB(A) su richiesta del lavoratore e approvazione del medico). Il controllo sanitario comprende: • Una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva per accertare l’assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione dell’idoneità dei lavoratori. • Visite mediche periodiche, integrate dall’esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell’esposizione, anche della sensibilità acustica individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva. La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente”. Se il livello di esposizione è superiore agli 87 decibel: • Adozione immediata di misure atte a riportare l’esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione (Dispositivi di Protezione e/o interventi su attrezzature, strutture o ambienti). • Individuazione delle cause dell’esposizione eccessiva. • Modifica delle misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta.

48

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


L’ acustica nei cantieri edili e sui luoghi di lavoro Si segnala che i mezzi individuali di protezione dell’udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale o inferiore a quello derivante da un’esposizione quotidiana personale di 87 decibel. Definiti i limiti di Norma, occorre effettuare la valutazione tecnica in maniera analoga a quella svolta per lo svolgimento del cantiere edile, ovvero: 1) identificazione dei lavoratori e relative mansioni, se definite; 2) reperimento dei dati acustici dei macchinari; 3) valutazione delle fasi di lavorazione e combinazioni di utilizzo dei macchinari; 4) Definiti stima al rumore dei singoli lavoratori oanaloga singola Definiti i limiti di norma, occorre effettuare la valutazione tecnica in maniera analoga a i delle limiti di esposizioni norma, occorre effettuare la valutazione tecnica in maniera a mansione; Definiti i limiti di norma, occorre effettuare la valutazione tecnica in maniera analoga a quella svolta lo svolgimento cantiere edile, ovvero reperire quella svolta per per lo svolgimento del del cantiere edile, ovvero reperire

quella svolta lo svolgimento del edile, ovvero 5) indicazione, sepernecessario, di cantiere utilizzo dei DPIreperire o interventi di mitigazione 1. Identificazione dei lavoratori e relative mansioni, se definite; 1. Identificazione dei lavoratori e relative mansioni, se definite; acustica.1. Identificazione dei lavoratori e relative mansioni, se definite; 2. Reperimento acustici 2. Reperimento dei dei datidati acustici dei dei macchinari; Si riportano diReperimento seguito ideiprincipi dimacchinari; calcolo definiti dalla normativa con i quali 2. dati acustici dei macchinari; sono identificati i livelli si ottiene dato di interesse. Con i termini 3. ilValutazione delle di lavorazione e combinazioni di utilizzo macchinari; 3. Valutazione delle fasifasi di lavorazione e combinazioni diLutilizzo dei dei macchinari; Eq,i-esimi 3. Valutazione delle fasi di lavorazione e combinazioni di utilizzo dei macchinari; equivalenti di utilizzo dei singoli macchinari mentre il termine Te e T0 corri4. Stima delle esposizione al rumore singoli lavoratori o singola mansione 4. Stima delle esposizione al rumore dei dei singoli lavoratori o singola mansione 4. Stima delle esposizione al rumore dei singoli lavoratori o singola mansione spondono al tempo di esposizione e al tempo di lavoro assunto pari a 8 ore. 5. Indicazione, se necessari, di utilizzo o interventi di mitigazione acustica 5. Indicazione, se necessari, di utilizzo dei dei DPIDPI o interventi di mitigazione acustica 5. Indicazione, se necessari, di utilizzo dei DPI o interventi di mitigazione acustica

LAeq,Te rappresenta la somma, il livello sonoro ottenuto dalla somma dei Si riportano di seguito i principi di calcolo definiti dalla normativa i quali si ottiene Si riportano di seguito i principi di calcolo definiti dalla normativa concon i quali si ottiene il il Si riportano di seguito i principi di calcolo definiti dalla normativa con i quali si ottiene il livelli sonori deiCon singoli macchinari, ovviamente considerando il tempo di di interesse. Con i termini LEq,i-esimi sono identificati i livelli equivalenti di utilizzo datodato di interesse. i termini LEq,i-esimi sono identificati i livelli equivalenti di utilizzo dei dei dato di interesse. Con i termini LEq,i-esimi sono identificati i livelli equivalenti di utilizzo dei utilizzo degli stessi. T0 corrispondono al tempo di esposizione singoli macchinari mentre il termine al tempo di esposizione e ale al singoli macchinari mentre il termine Te eTeTe 0 corrispondono singoli macchinari mentre il termine Te e T0 corrispondono al tempo di esposizione e al

tempo di lavoro assunto pari 8 ore. di lavoro assunto a 8 aore. tempo di lavoro assunto pari a 8 ore. Taletempo valutazione puòpari avvenire per via teorica partendo dal dato acustico LAeq,Te rappresenta la somma ilsingolo livello sonoro ottenuto dalla somma dei livelli sonori LAeq,Te rappresenta la somma il livello sonoro ottenuto dalla somma dei alternativa, livelli sonori dei dei fornito dal costruttore del o, in andando a LAeq,Te rappresenta la somma il livellomacchinario sonoro ottenuto dalla somma dei livelli sonori dei singoli macchinari, ovviamente considerando il che tempo di utilizzo degli stessi. singoli macchinari, ovviamente considerando ilsia tempo ditrattasi utilizzo degli stessi. TaleTale edile sia condurre isingoli rilievi fonometrici in sito, di un cantiere macchinari, ovviamente considerando il tempo di utilizzo degli stessi. Tale valutazione avvenire teorica partendo acustico fornito costruttore valutazione puòpuò avvenire per per via via teorica partendo dal dal datodato acustico fornito dal dal costruttore di un insediamento valutazione puòindustriale. avvenire per via teorica partendo dal dato acustico fornito dal costruttore singolo macchinario in alternativa, andando a condurre i rilievi fonometrici in sito, del del singolo macchinario o, ino,alternativa, andando a condurre i rilievi fonometrici in sito, sia sia del singolo macchinario o, in alternativa, andando a condurre i rilievi fonometrici in sito, sia

Tipicamente, incantiere industriale, questa valutazione è più semplice in trattasi di unambito cantiere edile sia di insediamento un insediamento industriale. cheche trattasi di un edile sia di un industriale. che trattasi di un cantiere edile sia di un insediamento industriale. quanto le mansioni lavorative sono definite e indifficilmente il lavoratore Tipicamente in ambito industriale valutazione è più semplice in quanto le mansioni Tipicamente in ambito industriale taletale valutazione è più semplice quanto le mansioni Tipicamente in ambito industriale tale valutazione è più semplice in quanto le mansioni conduce lavorazioni disparate; in edilizia, invece, la difficoltà nel condurre lavorative sono definite e difficilmente il lavoratore conduce lavorazioni disparate; lavorative sono definite e difficilmente il lavoratore conduce lavorazioni disparate; in in lavorative sono definite e difficilmente il lavoratore conduce lavorazioni disparate; in taleedilizia attività è la riproduzione delle giornate tipo dei lavoratori che, edilizia invece la difficoltà condurre attività la riproduzione delle giornate invece la difficoltà nel nel condurre taletale attività è laèriproduzione delle giornate tipotipo dei dei durante edilizia invece la difficoltà nel condurre tale attività è la riproduzione delle giornate tipo dei l’esecuzione dei lavori, posso svolgere le lavorazioni più disparate. lavoratori durante l’esecuzione lavori, posso svolgere le lavorazioni disparate. lavoratori che,che, durante l’esecuzione dei dei lavori, posso svolgere le lavorazioni più più disparate. lavoratori che, durante l’esecuzione dei lavori, posso svolgere le lavorazioni più disparate.

=Aeq L=Aeq + 10 LEPL,EP +e 10 log Te(T/eT(/0TT) 0 /) T ) ,= d L ,T d L ,TeL 10 (10 +log 10 log EP , d

Aeq ,Te

10

e

0

⎧⎪ 1⎧⎪Te1⎡Te⎧p⎡ (ptTe) (⎤t2) ⎤ 2⎫⎪ ⎫⎪2 ⎫ a a t ) ⎬⎤ ⎪ = 10 log LAeqL,Te 10 log ⎨ ∫ ⎢ ∫⎪⎨ ⎢1 ⎥⎡⎢ pdt⎥a ⎬(dt ⎨10log ,Te Aeq= 10 LAeq ,Te = 10 po p∫⎦o ⎦p⎪ ⎪⎥ dt ⎬ e⎣ 0 T ⎪⎩Te⎪⎩T0 10 ⎣ ⎪⎩ e 0 ⎣ ⎭o ⎭⎦ ⎪⎭

⎧ 1⎧ 1 ⎧ 1 ( Leq1( L/ 10 ⎫) ⎫ ⎫ ( Leq 2( L/ eq 102)/ 10) ( Leqi(−Lesimi / 10)/ 10 eq 1)/ 10 ) eqi − esimi ( L / 10) ( L / 10)xT (L / 10) = 10 L AeqL,Aeq loglog TΔ 10 = ⎨Δ Te 10 1x 2x Te ,L 10 ⎨10log 1 xT i 10 T1 x10 +eqΔ1+TΔ2 xT+10 T2 x10 +eqΔ2+TΔ Ti x10 eqi−⎬esimi⎬ ⎬ Δ10 Δ10 +i xΔ10 Aeq ,Te = 10 T 10 ⎨ T ⎩ ⎩e e ⎩Te ⎭ ⎭ ⎭

(( (

)) )

LEP,d è il risultato della valutazione tecnica che deve essere condotta, questo, poi, deve essere confrontato con i limiti previsti dal D.Lgs. n. 81/2008 e può comportare, o meno, l’attuazione delle disposizioni già citata. Una corretta e obiettiva valutazione assume una notevole importanza, sia a tutela del datore di lavoro sia per i lavoratori. Identificare, infatti, la corretta esposizione al rumore dei lavoratori significa informare il datore di lavoro sui propri adempimenti e “proteggere” il lavoratore dai rischi dovuti all’elevata esposizione al rumore. Le disposizioni e gli obblighi del datore di lavoro e del lavoratore sono riportati nel D.Lgs. n. 81/2008 a cui si rimanda per i dovuti approfondimenti. Nelle seguenti Tabb. 3 e 4 sono riportati gli effetti sulla salute umana dovuti all’esposizione a pressioni sonore di varia entità, ove è desumibile come in alcuni casi possa inevitabilmente comportare effetti negativi sul lavoratore. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

49


DOSSIER Tab. 3 Classificazione dei rumori Pressione acustica [dBA]

Caratteristica del danno uditivo

0-35

Rumore che non arreca né fastidio né danno

36-65

Rumore fastidioso e molesto, che può disturbare il sonno e il riposo

66-85 86-115

Rumore che disturba e affatica, capace di provocare danno psichico e neurovegetativo e in alcuni casi danno uditivo Rumore che produce danno psichico e neurovegetativo, che determina effetti specifici a livello auricolare e che può indurre malattia psicosomatica

116-130

Rumore pericoloso: prevalgono gli effetti specifici su quelli psichici e neurovegetativi

>131

Rumore molto pericoloso: impossibile da sopportare senza adeguata protezione: insorgenza immediata o comunque molto rapida del danno

Tab. 4 Effetti del rumore sulla salute umana Tipologia di rumore

Rischi per l’organismo umano

Rumore impulsivo (rumori istantanei con valore di picco elevato: L PEAK>140 dBC)

Danni irreversibili al sistema uditivo

Spostamento temporaneo della soglia uditiva. Temporaneo malfunzionamento dell’organo Esposizione breve a livelli alti dell’equilibrio con labirintite, nausea, perdita dell’equilibrio, perdita di attenzione nella guida dei veicoli Ipoacusia progressiva da trauma acustico Esposizione prolungata a livelli cronico. Difficoltà nella conversazione con rimedio-alti percussioni anche gravi nella vita di relazione. Patologie extrauditive Esposizione prolungata a livelli bassi eccedenti la normale tollerabilità

Patologie extrauditive

Stimare l’esposizione al rumore di un lavoratore, implica o meno la necessità di utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, i cosiddetti DPI; classificare la tipologia di rumore a cui il lavoratore è esposto diventa fondamentale per individuare il DPI più idoneo. Cuffie e tappi sono i DPI più comunemente impiegati in ambiente di lavoro, ma occorre fare distinzione anche tra tali dispositivi, in quanto esistono in commercio disparate tipologie di cuffie e tappi il cui “effetto di protezione” è riportato sul prodotto stesso. Nella seguente Fig. 5a, è riportato lo stralcio di un catalogo commerciale ove sono illustrate le svariate tipologie di tappi e l’effetto acustico del dispositivo stesso, che può variare da 30 a 37 dB. La scelta delle cuffie, quindi, è subordinata da diversi fattori quali, ad esempio, la tipologia di rumore a cui si è esposti e soprattutto alla quantità di rumore che si deve attenuare. Far indossare un prodotto troppo “isolante” può tuttavia non essere idoneo al contesto lavorativo in cui ci si trova; l’individuazione del corretto DPI deve essere indicato nella valutazione di esposizione al rumore. Come per i tappi, esistono in commercio svariate tipologie di cuffie, da quelle normali a quelle a controllo attivo di rumore; queste ultime vengono impiegate in contesti lavorativi particolari quali, ad esempio, quello in cui operano i piloti degli elicotteri.

50

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


L’ acustica nei cantieri edili e sui luoghi di lavoro

Fig. 5a Tipologie tappi acustici sul mercato

W

Fig. 5b Tipologie cuffie acustiche sul mercato

Le cuffie a cancellazione attiva del rumore si basano su una tecnologia DSP (Digital Signal Processor) e sono equipaggiate con un microfono interno che capta i suoni esterni e li elabora digitalmente. Il processore audio incorporato produce a sua volta delle onde sonore, che contrastano i rumori in entrata. Sono disponibili due opzioni: • Listen Only (solo ascolto) che offre alla persona che le indossa la possibilità di premere un pulsante sulla calotta per ridurre l’attenuazione, consentendo loro di ascoltare una conversazione senza rimuovere le cuffie protettive. • In alternativa, i dispositivi di protezione acustica Speak & Listen (conversazione e ascolto) sono disponibili con una radio integrata per la comunicazione senza fili a breve distanza con altri auricolari e radio a due vie portatili programmate sulla stessa frequenza, o l’ingresso per collegare un ricevitore radio e un microfono. Offrono alti livelli di consapevolezza situazionale e una sicurezza migliorata consentendo agli utenti di bloccare il rumore dannoso pur continuando a sentire gli allarmi e le comunicazioni d’importanza critica. Ideali per le attività in miniera, nel settore offshore o dei trasporti.

Cuffie DSP In taluni contesti, può non essere sufficiente l’adozione dei DPI ed emerge la necessità di attuazione di opere di mitigazione acustica; l’esempio tipico è l’ambito industriale in cui, oltre a dover proteggere dal rumore la singola postazione di lavoro occorre intervenire sull’ambiente di lavoro. In ambito industriale, l’adozione di cuffie e/o tappi può costituire impedimento o pericolo per lo svolgimento delle mansioni lavorative e, per tale motivo, a volte si interviene con opere di mitigazione acustico sull’ambiente di lavoro piuttosto che sulla postazione di lavoro. L’argomento è molto esteso e preferiamo rimandarlo a un futuro articolo, anche perché la trattazione si sposterà in ambito edile e sui principi teorici dell’acustica architettonica. Fig. 6 Esempio di cuffie DSP

Senza rimuoverle, basta utilizzare semplicemente il pulsante sulla calotta per ridurre i livelli di attenuazione e ascoltare le istruzioni e i segnali critici. Nella Fig. 5b, è riportato lo stralcio di un catalogo commerciale ove visibile le svariate tipologie di cuffie e l’effetto acustico del dispositivo stesso, che può variare nel caso specifico da 23 a 37 dB. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

51


IL PREMIO

PARITÀ DI GENERE E PREMIO “INGENIO AL FEMMINILE” ENGINEERING FOR PEOPLE. ANCHE PER GIULIA di Ippolita Chiarolini, Consigliere CNI con deleghe in Ingegneria economica; Problematiche ingegneri triennali; Ingenio al femminile

Il premio Ingenio al femminile per le migliori tesi di laurea alle laureate in ingegneria si propone di eliminare ogni forma di discriminazione e violenza per tutte le donne. L’edizione 2023 ha ricordato Giulia Cecchettin, ferocemente uccisa poche ore prima di discutere la sua tesi di laurea in ingegneria biomedica

Si è conclusa la giornata di premiazione CNI delle migliori tesi per le laureate in ingegneria presso il CNEL. Il premio Ingenio al femminile è stata un’occasione di emozioni per le ragazze che con tanta passione e libertà hanno potuto scegliere di studiare ciò che desideravano e laurearsi in ingegneria. Il Consiglio Nazionale non ha mancato di esprimere il più profondo cordoglio alla famiglia di Giulia Cecchettin, barbaramente uccisa dall’ex fidanzato. Un triste ed ennesimo caso di femminicidio che ha colpito in maniera particolare la categoria degli ingegneri. Com’è noto, infatti, Giulia è andata incontro alla tragedia poche ore prima di discutere la sua tesi di laurea in ingegneria biomedica.

Sarà istituito un premio speciale Il CNI crede fermamente nel ruolo imprescindibile che le donne svolgono nella società, in particolar modo nel mondo del lavoro, ed è impegnato a rafforzarlo per fare in modo che la passione per la conoscenza e la libertà di scelta prevalgano. Condanna fermamente il femminicidio, un crimine disgustoso che, oltre a violare ogni elementare principio del vivere comune, rende la nostra società meno civile e più povera. Oggi gli ingegneri italiani avvertono un vuoto. Giulia sarebbe diventata un ingegnere biomedico e, oltre a realizzare sé stessa, avrebbe dato il suo contributo all’ingegneria e alla società italiana, grazie alle sue competenze e alla sua passione. Un contributo perduto per sempre. Il Consiglio nazionale ha in previsione l’istituzione di un premio speciale che sarà dedicato alle laureate in ingegneria biomedica e altre iniziative che saranno discusse con i presidenti degli ordini territoriali, perché ciascuna ragazza non abbia timori nell’intraprendere gli studi di ingegneria, si senta valorizzata per il suo impegno e il contributo che liberamente può dare alla società!

Ingenio al femminile Il premio è alla sua terza edizione ed è nato nel 2021 con lo scopo di promuovere l’Obiettivo n. 5 della “Parità di Genere” dell’Agenda ONU 2030 che si propone di eliminare ogni forma di discriminazione e violenza per tutte le donne. Il Target 5.1 si propone in particolare di “Porre fine, ovunque, a ogni forma di discriminazione nei confronti di donne e ragazze”. Sono stati enti sostenitori del premio 14 atenei universitari, molte aziende sensibili alla gestione delle diversità e dell’inclusività, nonché da Aidia, l’Associazione fondata dalla prima donna ingegnere in Italia, Emma Strada. Engineering for People. L’ingegneria a supporto delle “5P” dello sviluppo sostenibile.

52

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


PARITÀ DI GENERE E PREMIO “INGENIO AL FEMMINILE”

Le “5P” dello sviluppo sostenibile corrispondono alle cinque aree di intervento all’interno delle quali si sviluppano i 17 Obiettivi dell’Agenda ONU 2030, e rappresentano in maniera sintetica il complesso sistema di correlazione esistente tra le dinamiche economiche globali e locali, la crescita sociale e la qualità ambientale. In estrema sintesi le “5P” possono così essere descritte: • Persone (people): contrasto alla povertà ed alla esclusione sociale, promozione della salute e del benessere al fine di garantire le condizioni per lo sviluppo del capitale umano; • Pianeta (planet): garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali, contrastando la perdita di biodiversità e tutelando i beni ambientali e colturali; • Prosperità (prosperity): affermare modelli sostenibili di produzione e consumo, garantendo occupazione e formazione di qualità; • Pace (peace): promuovere una società non violenta ed inclusiva, senza forme di discriminazione; promuovere in ogni settore una cultura diffusa di contrasto all’illegalità; • Partnership: intervenire nelle varie aree in maniera integrata e non sulla base di singole iniziative non coordinate fra loro. L’Ingegneria è una disciplina che attraversa in maniera trasversale tutte queste aree di intervento: sempre più si sta caratterizzando come un insieme di competenze che non si limita più al solo “saper fare tecnicamente una cosa”, ma che si è espanso fino alla capacità progettuale di saper coordinare e raccordare molteplici attività fra loro molto distinte. Alle candidate verrà richiesto di illustrare in quale modo il loro lavoro di tesi si inserisca nel contesto delle “5P” individuate dalle Nazioni Unite come driver di una corretta politica dello sviluppo sostenibile: dovranno essere evidenziate le correlazioni tra la ricerca di tesi svolta e una, o più, di queste cinque linee di azione.

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

Nella foto in alto: un’immagine della cerimonia di premiazione Ingenio al femminile avvenuta l’8 novembre 2023. Da sinistra gli ingegneri: Guido Razzano, Ippolita Chiarolini, Raffaella Caprioglio, Gilda Gallerati, al centro l’on. Renato Brunetta, Ministro per la Pubblica Amministrazione

Nella foto in basso: il presidente del CNI Angelo Domenico Perrini, le tre vincitrici del premio Ingenio al femminile (terza edizione, 2023), Serena Ascione, Alessandra Ronca e Silvia Berardelli insieme a Ippolita Chiarolini (la seconda da destra)

53


IL PREMIO I temi affrontati nelle tesi premiate Ecco la rassegna completa dei riconoscimenti di Ingenio al femminile e gli argomenti trattati Alle premiate sono stati erogati tre premi in denaro, e tre menzioni d’onore. La prospettiva di questi riconoscimenti è quella di portare in primo piano la competenza e le capacità delle laureate, perché le ingegnere sono una risorsa da includere nelle organizzazioni, per la sostenibilità sociale ma anche economica, visto che è stato evidenziato da molti studi che le aziende e le pubbliche amministrazioni perseguono risultati migliori se hanno una gestione inclusiva delle risorse di valore, e l’ambiente di lavoro migliora. Il progetto “Ingenio al femminile”, nel 2023, promuoverà attività condivise al fine di favorire la gestione della diversità e l’inclusione, per una migliore sostenibilità sociale ed economica. Nella foto in alto: Silvia Berardelli, primo premio

Primo premio Silvia Berardelli (1997) 110/110 e lode Ingegneria biomedica LM21 - Università di Pavia «Family analysis of genetic mutations: a bioinformatic tool to dynamically infer inheritance pattern». Le tecnologie di Next Generation Sequencing (NGS) riducono drasticamente il tempo necessario per ottenere una diagnosi genetica, consentendo il sequenziamento dell’intero genoma di un individuo in un unico test e permettendo l’analisi di tutte le mutazioni del DNA. Con tali tecnologie, è aumentata la comprensione dei meccanismi genetici alla base delle malattie rare. Il tool di analisi familiare applicato alle malattie rare, sviluppato nella tesi, grazie alla bioinformatica permette di individuare, con un metodo tecnico e accurato, la modalità di trasmissione, da una generazione alle successive, delle mutazioni monogeniche. in tal modo è possibile emettere una diagnosi rapida ed accurata, ed intervenire con le terapie adeguate al caso.

Secondo premio Alessandra Ronca (1996) 109/110 Ingegneria biomedica LM21 - Università di Pisa «Gait Analysis mediante scarpe sensorizzate in pazienti affetti da malattie neuromuscolari». Nella foto in alto: Alessandra Ronca, secondo premio Nella foto in basso: Serena Ascione, terzo premio

La Gait Analysis è un esame utile a studiare il passo dei pazienti in deficit di deambulazione, ed è un’analisi di grande valore, in particolare durante la fase di riabilitazione, in quanto consente di valutare i progressi e le eventuali correzioni da fare. La tesi, indirizzata alla cura dei soggetti affetti da distrofia facio-scapolo-omerale (FSHD - una malattia genetica rara) sviluppa lo studio di uno strumento indossabile (KI-Foot), che tramite connessioni bluetooth consente un monitoraggio del passo prolungato nel tempo e senza bisogno di recarsi in specifici laboratori attrezzati. In tal modo si potrà individuare in anticipo l’insorgenza della malattia ed intervenire in tempi molto più rapidi.

Terzo premio Serena Ascione (1995) 105/110 Ingegneria chimica LM22 - Università Napoli Federico II «Experimental studies of H2S capture on calcium-based sorbents in the context of municipal solid waste recovery». Il progetto mira a sviluppare una nuova tecnologia tesa a valorizzare i combustibili da rifiuti organici urbani con un contenuto relativamente elevato di zolfo, cloro, ceneri e metalli pesanti. In tal modo, da un rifiuto solido si ottengono sia un gas ripulito degli inquinanti acidi (che potrà essere utilizzato per alimentare motori e caldaie), sia diversi flussi solidi facilmente movimentabili e riciclabili. Come materiale adsorbente per la cattura degli inquinanti è stato utilizzato un residuo alcalino di un altro processo industriale (altrimenti depositato in discarica) ricco in calcio.

54

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


P arità di genere e P remio “I ngenio al femminile ”

Menzioni d’onore Veronica Biancacci (1998) 110/110 e lode Ingegneria informatica LM32 - Università di Bologna «Norm inference in Social Dilemmas: an inverse reinforcement learning approach». La tesi si propone di applicare l’Intelligenza Artificiale cooperativa all’interno di quelli che sono definiti “dilemmi sociali”, ovvero quelle situazioni nelle quali si genera un potenziale conflitto tra gli interessi collettivi e quelli individuali (tipicamente, nella gestione di risorse comuni). I dilemmi sociali nella storia sono stati risolti dall’uomo anche attraverso l’emanazione di un sistema di norme di usufrutto della risorsa comune alle quali tutti devono attenersi; la tesi intende sviluppare agenti di AI in grado di identificare, apprendere e comprendere le norme che regolano il comportamento della società che insiste sulla risorsa comune. Lo scopo finale è far sì che l’Intelligenza Artificiale aiuti i componenti di quella società ad adottare comportamenti sempre più virtuosi nello sfruttamento della risorsa comune, risolvendo il dilemma sociale. Lisa Dalle Sasse (1997) 110/110 e lode Ingegneria Edile-Architettura LM04 - Università di Trento «Costruire con materiali naturali locali integrando la tecnica della terra battuta con le strutture di bambù: il progetto della saponeria di Djébonoua per l’associazione “Eau et miel” in Costa d’Avorio». La tesi è stata redatta nel quadro di un progetto di cooperazione internazionale, ed ha riguardato il progetto di un piccolo impianto industriale (fabbrica di sapone) da costruire utilizzando materie prime locali, come la terra cruda battuta ed il bambù, e tecniche tradizionali. Il risultato è quello di un complesso produttivo completamente ecosostenibile in grado di portare lavoro in una zona rurale della Costa d’Avorio; naturalmente anche il sapone che verrà prodotto localmente sarà derivato da materie prime ecosostenibili come miele d’api e olii di palma e cocco, e gli scarti della produzione serviranno a produrre carbone vegetale.

Nella foto in alto: Lisa Dalle Sasse, menzione d’onore Nella foto in basso: Laura Modica, menzione d’onore

Laura Modica (1999) 110/110 e lode Ingegneria Energetica e nucleare LM30 - Politecnico di Torino «Development of AI-based models for the management of energy communities». La tesi ha sviluppato un ambiente di simulazione virtuale, basato su modelli di Intelligenza Artificiale, al fine di ottimizzare i consumi energetici di una Comunità Energetica, un insieme più o meno ampio di edifici che vanno a condividere e sfruttare l’energia rinnovabile locale prodotta. Immettendo i dati di consumo di una comunità energetica reale è possibile, con l’ausilio dell’AI, estrapolare la modalità più efficiente possibile di sfruttamento dell’energia autoprodotta in relazione agli effettivi bisogni della comunità energetica. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

55


NOTIZIE DALLE COMMISSIONI COMMISSIONE PROTEZIONE CIVILE a cura di Max Burzi Andrea Farina Sara Zani

I nsediamento

28 marzo 2023

C omposizione

Coordinatore: ing. Giorgia Nebbia Referente per il Consiglio: ing. Sara Frumento A seguire: ingg. Yousef Benezzine, Max Burzi, Gianluigi Calzetta, Andrea Farina, Alice Ghiorsi, Federico Grasso, Gabriele Juvara, Daniele Mareschi, Sara Zani La commissione sta via via crescendo, chiunque voglia parteciparvi deve mandare la propria richiesta di inserimento alla segreteria dell’Ordine. 1) Promozione della Cultura della Protezione Civile (PC) nel quadro delle attività ingegneristiche: interventi non strutturali e strutturali. 2) Organizzazione di seminari inerenti ai temi della prevenzione e mitigazione dei rischi. È in corso l’organizzazione di un seminario relativo al rischio idraulico ed idrogeologico, che coinvolgerà l’Università e gli Enti territoriali. 3) Divulgazione della conoscenza del rischio e dei sistemi di allertamento nelle scuole. 4) Attività legata alla Struttura Tecnica Nazionale: rilievo del danno post sisma (scheda Aedes: edifici ordinari, grandi luci e beni culturali). 1) La Commissione propone la diffusione di strumenti utili per l’applicazione dei principi della PC tramite l’organizzazione e la partecipazione a giornate divulgative, seminari, incontri e corsi formativi, pubblicazione di articoli. 2) La Commissione vuole puntare sulla formazione degli iscritti, cercando di sensibilizzare la cultura di prevenzione e le misure di intervento provvisionale e nel lungo periodo. 3) Attività divulgative nelle scuole coinvolgendo gli enti territorialmente competenti. 4) La Commissione organizzerà un calendario in cui definirà gli autori e i temi da pubblicare sulla rivista A&B a scopo di divulgazione. Composta da ingegneri civili e ambientali, meccanici e dei trasporti, le competenze complessive della Commissione spaziano su vari settori, dall’ambito di protezione del territorio al campo energetico, dalle infrastrutture idrauliche urbane a quelle viarie e ai sistemi informatici, permettendo di coprire varie professionalità, dall’industria, alla parte civile, nonché alla libera professione. Inoltre, sono presenti nella Commissione competenze in materia di Soccorso Sanitario e assistenza alla popolazione, monitoraggio sul territorio. Mensilmente (in generale l’ultimo martedì di ogni mese) in modalità mista (remoto/presenza) al fine di facilitarne la partecipazione, venendo incontro alle proprie esigenze in termini di logistica.

O biettivi

P roposte

T emi

Q uando si riunisce ?

I nsediamento C oordinamento A ttività R egionale della L iguria La Struttura Tecnica Nazionale, cooperando con la Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e con le Strutture della Protezione Civile delle Regioni e delle Province autonome, coordina le attività dei Consigli Nazionali per la gestione degli eventi emergenziali, con particolare riferimento a quelli indicati all’art. 7 del D.Lgs. n. 1 del 2018. L’Associazione è costituita dai Consigli Nazionali di architetti, agronomi forestali, geologi, geometri, ingegneri, periti agrari e periti industriali. L’obiettivo principale della STN è sviluppare attività di formazione e informazione, per gli iscritti alle professioni tecniche, sulla cultura della prevenzione sui nove rischi riconosciuti dalla Protezione Civile. Il 17 novembre 2023 si è insediato il Coordinamento Attività Regionale della Liguria. Nell’occasione si è proceduto con la nomina delle figure rappresentative del C.A.R. Liguria: Francesca Zani - Coordinatore, Roberta Arena - Vicecoordinatore, Sara Frumento - Segretario.

I requisiti di iscrizione a STN sono i seguenti. • Possono iscriversi alla STN i tecnici delle professioni facenti parte della stessa STN, nel rispetto delle proprie specifiche competenze, individuati per le diverse specializzazioni/tipologie di rischi, riferiti agli eventi emergenziali di cui all’art. 7 del D.Lgs. 02/01/2018, n. 1, iscritti nei rispettivi Ordini/Collegi Territoriali, residenti o domiciliati nella Provincia di riferimento, qualificati dagli appositi percorsi formativi e con obbligo di disponibilità in caso di mobilitazione. • I requisiti di iscrizione tengono conto delle specificità dei compiti richiesti ai diversi profili professionali componenti la STN. • L’iscrizione dei tecnici negli Elenchi ha durata quinquennale e può essere rinnovata qualora ne ricorrano i requisiti di aggiornamento obbligatorio. • Con la richiesta di iscrizione dovranno essere sottoscritti gli impegni etico-deontologici ed operativi richiesti dalla STN. • Inoltre, gli interessati all’iscrizione dovranno possedere i requisiti previsti dal D.P.R. n. 137/2012 per il mantenimento dell’iscrizione all’Albo. Contatti per comunicazioni: stn.liguria@stnliguria.it

56

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


NOTIZIE DALLE COMMISSIONI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE E MOBILITÀ SOSTENIBILE a cura di Marco Carmine Foti

I nsediamento

30 marzo 2023

C omposizione

Coordinatore: ing. Marco Carmine Foti Referente per il Consiglio: ing. Riccardo Genova A seguire: ingg. Carlo Merlino, Gianluigi Calzetta, Mirko Narice

O biettivi

1) Fornire agli stakeholders azioni, misure e suggerimenti per una più efficace e sostenibile realizzazione degli interventi previsti e programmati sul territorio genovese in tema TPL e mobilità sostenibile. 2) Effettuare analisi ed approfondimento sotto il profilo tecnico e soprattutto “laico” da tutti i componenti della Commissione. 3) Supportare il Consiglio, responsabile della valutazione di tutte le azioni di Governo dell‘Ordine degli ingegneri in relazione alle proposte avanzate dalla Commissione.

P roposte

La Commissione “TPL e mobilità sostenibile” propone dibattiti e momenti di incontro per efficientare l’assetto della mobilità cittadina, oggetto nel prossimo (breve) futuro di una profonda rivisitazione

P rocessi ordinistici

In conformità con le indicazioni del Consiglio, la Commissione TPL e Mobilità Sostenibile dovrà lavorare sulla base dei progetti già realizzati, favorendo una più veloce realizzazione ed un minor impatto sui disagi provocati alla città ed ai cittadini, integrando i progetti con misure che tendono a migliorare gli obiettivi degli stessi.

T emi

Q uando si riunisce ?

1) Nuovo disegno del TPL. 2) Realizzazione di nuove infrastrutture (un esempio è fornito dal tunnel portuale sottomarino). 3) Adeguamento della viabilità ordinaria. 4) Sicurezza stradale. Con cadenza trimestrale, in presenza, al fine di costituire un rapporto più arricchente, includendo tuttavia la possibilità di collegamento da remoto.

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

57


CNETO

con il patrocinio di

ADEGUIAMO GLI OSPEDALI ALL’EVOLUZIONE DELLA BIOINGEGNERIA

a cura di Alberto Cella, ingegnere

Come di consueto, a febbraio 2023, il Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera (CNETO) ha organizzato a Camogli, nella splendida cornice del Cenobio dei Dogi, il suo annuale convegno, dedicato alle Case e agli Ospedali di Comunità in coordinamento con AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali). Il 26 e 27 novembre scorsi, poi, si è tenuto un ulteriore specifico incontro dedicato a “Le nuove sfide dell’Ospedale 4.0: Ripensare le Terapie intensive”.

CONVEGNO NAZIONALE

Le future sfide dell’Ospedale 4.0. Ripensare le Terapie intensive PRESIDENTE: Stefano Capolongo

CAMOGLI (GE), 26 – 27 novembre 2023

Sponsor

58

Il CNETO ha raddoppiato il tradizionale appuntamento annuale convegnistico, dopo l’interessante esperienza di febbraio 2023, infatti, il 26 e 27 novembre si è svolto a Camogli un secondo meeting. Al centro del dibattito, un tema di grandissima attualità, messo in luce dalla recente pandemia di Covid 19 che, da un lato, ha evidenziato una carenza di posti letto in unità intensive rispetto al Nord Europa e all’America, dall’altro ha fatto emergere la necessità di adeguare le strutture all’evoluzione progressiva e ineludibile di tecnologie, bioingegneria e, non ultima, di accoglienza. L’ing. Cella, anche per l’ingegner Francesco Goretti di ASL 4, ha portato il saluto dell’Ordine degli Ingegneri liguri e della Commissione Sanità dell’Ordine condividendo la grande attinenza del convegno allo sviluppo degli studi sui nuovi ospedali e in generale sull’evoluzione dell’ingegneria sanitaria, auspicando una sempre maggiore connessione con l’Università di Genova. Il dottor Marcello Saddemi, del policlinico San Martino di Genova, ha rappresentato i bioingegneri illustrando come la tecnologia costituisca una fondamentale evoluzione terapeutica, soprattutto nel campo delle terapie intensive. E dilizia ospedaliera in grave ritardo Oltre a interventi tecnici di vari membri autorevoli del CNETO, segnaliamo anche quello della dottoressa Miljana Grbic, rappresentante del WHO (Organizzazione mondiale della Sanità), che ha affrontato il tema di Sviluppo delle unità di terapia intensiva: incontrare le future domande della sanità mondiale, e quello del dottor Americo Cicchetti, direttore generale della Programmazione del ministero della Salute, che ha sviluppato il tema Programmazione delle terapie intensive sul territorio italiano. A seguire, si sono potuti ascoltare pareri di livello internazionale con Gabriele Coccia, Foster and Partners Esperienze internazionali di edilizia sanitaria: ripensare l’ospedale e Cristiana Caira, Chalmers University of Technology Layout innovativi di unità di terapia intensiva che hanno fornito un’importante sintesi di esperienze di unità ad alta intensità di cure, declinate nei nuovi ospedali in sviluppo nel mondo. In conclusione, Marco Gola, del Politecnico di Milano, ha illustrato una interessante evoluzione negli spazi organizzativi degli Ospedali del futuro. Lo spazio polmone: strategie per garantire flessibilità e resilienza nelle strutture ospedaliere e per l’area di terapia intensiva. Come si evince dalla slide in pagina, presente nel lavoro svolto dal dottor Marcello Saddemi, è emerso il conclamato ritardo nell’attuazione di nuovi ospedali, in maniera gravissima in Liguria ma, purtroppo, sistematicamente diffuso in Italia. Basti pensare che il tempo di realizzazione oscilla tra 10 e 20 anni, ma soffermandoci, ad esempio, sul Felettino alla Spezia possiamo riscontrare che il primo progetto risale alla fine degli anni 90 del secolo scorso: auspicando il rispetto dei programmi annunciati in Regione, supereremo i trent’anni e, quel che è peggio, avremo un ospedale il cui progetto di fattibilità risale al 2008 e la progettazione è ormai ampiamente superata. Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


COMUNICA a cura di Gianluigi Calzetta, delegato degli ingegneri di Genova CND

PROGETTO FORMATIVO PER CONSULENTI TECNICI IN AMBITO GIUDIZIARIO Novità per i pagamenti con Modello F24 L’Agenzia delle entrate ha diffuso il 4 dicembre 2023 la risoluzione n. 66 avente a oggetto “Istituzione delle causali contributo per il versamento, tramite il modello “F24”, dei contributi di spettanza della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti.

Approvato il bilancio di previsione 2024 Le previsioni del Budget 2024, approvato dal Comitato Nazionale dei Delegati nell’adunanza del 29 e 30 novembre, stimano per il prossimo anno un flusso di entrate contributive al di sopra di 1,7 miliardi di euro e un avanzo economico di circa 954 milioni di euro. Il patrimonio, a fine ottobre 2023, si è attestato a 13,2 miliardi di euro a valori correnti di mercato, contro i 12,5 miliardi di euro riportati nel Bilancio di previsione dello scorso anno, con impegni importanti a sostegno dell’economia reale, sia internazionale che domestica. Sono risultati importanti, – dichiara il presidente Giuseppe Santoro – se pensiamo che sono frutto di una rigorosa gestione del futuro pensionistico di ingegneri e architetti liberi professionisti. Siamo chiamati ad investire le nostre risorse nel Paese, prosegue il Presidente, e al tempo stesso veniamo penalizzati dalla tassazione sui rendimenti, meccanismo che nel 2021 ha assicurato all’erario 765 milioni di euro. Analogamente, siamo assoggettati a normative destinate alla Pubblica Amministrazione senza tuttavia poter azionare le leve di gestione ad essa riservate. Ed è per questo che, in un quadro ordinamentale sempre più complesso e incerto, conclude Santoro, abbiamo il dovere di ristabilire l’identità delle nostre Casse nel segno della buona gestione e a tutela degli interessi dei nostri associati.

Asset Allocation 2024 Il Comitato Nazionale dei Delegati, nell’assemblea del 12 e 13 ottobre 2023 ha deliberato l’Asset Allocation Strategica tendenziale per il 2024 valutando il più opportuno rapporto rischio/rendimento in relazione agli obiettivi finanziari dell’Ente in termini di incremento del rendimento prospettico, equilibrio finanziario di lungo periodo e mantenimento di un livello di rischiosità idoneo a preservare il patrimonio in un contesto di scenari avversi, e in relazione agli obiettivi di sostenibilità dell’Ente, in termini di incremento dell’ESG Quality Score e riduzione della Carbon Footprint dell’intero patrimonio investito. La nuova Asset Allocation ottimizzata, pertanto, vede una distribuzione percentuale tra le classi di investimento così rappresentata: Monetario 3,5%; Obbligazionario e BdI 40,3%; Azionario 21%; Investimenti reali 16,2%; Immobiliare 19%.

Regolarità contributiva per le Stazioni Appaltanti Stazioni Appaltanti - Regolarità contributiva per l’affidamento di attività di progettazione, direzione dei lavori e accessorie svolte da Architetti e Ingegneri. Come stabilito dall’art. 216 del D.Lgs. n. 50/2016, le stazioni appaltanti e gli operatori economici utilizzano la Banca Dati AVCPass, istituita presso ANAC, fino alla data di entrata in vigore del decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, da emanare in relazione alla Banca Dati Nazionale degli Operatori Economici, prevista dall’art. 81 del D.Lgs n. 50/2016 per le procedure di gara negli appalti di importo a base d’asta pari o superiore ad euro 40.000, vedere deliberazione AVCP n. 111 del 20 dicembre 2012. Per la partecipazione alle procedure di gara negli appalti dei settori ordinari con importo a base d’asta inferiore ad euro 40.000, la stazione appaltante deve richiedere la certificazione di regolarità contributiva on line. La richiesta del certificato potrà essere effettuata esclusivamente con la PEC dell’ente richiedente registrata presso l’indice delle Pubbliche Amministrazioni (www.indicepa.gov.it). Il certificato sarà inviato su questa PEC (in caso di mancato recapito, all’indirizzo presente nell’indice della Pubblica Amministrazione tramite posta prioritaria). La richiesta deve riferirsi ad un professionista, ad una società d’ingegneria, ad una società di professionisti, ad una società tra professionisti, ad una associazione professionale che svolgano attività di ingegneria o di architettura.

Adeguamento ISTAT 2024 Con nota del 18 dicembre 2023, i ministeri vigilanti hanno approvato la rivalutazione ISTAT per il 2024 delle pensioni e dei contributi all’8,8%. L’importo dei contributi minimi 2024 sarà pari ad euro 2.695 per il soggettivo e ad euro 815 per l’integrativo; il tetto del reddito pensionabile (oltre il quale non è dovuto alcun contributo) ad euro 142.650; la pensione minima ad euro 12.740; il contributo facoltativo minimo ad euro 245. Gli altri parametri soggetti ad adeguamento annuale sono disponibili nel Regolamento Generale di Previdenza e sono aggiornati in tutte le pagine del sito.

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

Per approfondimenti vedere il sito ufficiale di Inarcassa:

59


NEWS

News!

I scrizione T elematica

ALBO CTU, periti ed elenco nazionale Con l’art. 16-novies del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con Legge 17 dicembre 2012, n. 221, come introdotto dall’art. 14, comma 2, del D.L. 27 giugno 2015, n. 83, convertito dalla legge 6 agosto 2015, n. 132, è stato previsto che le domande di iscrizione all’albo dei consulenti tecnici d’ufficio, ex art. 13 disp. att. c.p.c., e all’albo dei periti presso il tribunale, ex art. 67 disp. att. c.p.p., siano inserite con modalità telematiche e che i medesimi albi, in ogni ufficio giudiziario, siano tenuti con modalità esclusivamente informatiche.

R egolamento

Attraverso il decreto n. 109 del 4/08/2023 è stato approvato il Regolamento concernente l’individuazione dei requisiti per l’iscrizione all’albo dei consulenti tecnici d’ufficio, nonché delle regole per la formazione, la tenuta e l’aggiornamento dell’elenco nazionale dei consulenti tecnici d’ufficio, successivamente pubblicato il 5 dicembre 2023, con la corrispondente norma primaria sul sito del Ministero della Giustizia.

O biettivi

Il portale telematico Albo CTU, periti e elenco nazionale è operativo dal 4 gennaio 2024 e apre a due possibili scenari:

C asistiche

1) Se il perito/CTU è già inserito in elenco secondo la modalità cartacea, dovrà tassativamente aggiornare la propria posizione entro il 4 marzo 2024. Il mancato inserimento del nominativo comporta la cancellazione dall’Albo Unico Nazionale dei Consulenti/Periti, art. 6, c. 4 del D.M. n. 109/2023. 2) Se si tratta di un nuovo inserimento, questo potrà avvenire ogni anno in due possibili finestre temporali: dal 1° marzo al 30 aprile e dal 1° settembre al 31 ottobre.

R equisiti

I requisiti per l’iscrizione all’albo dei CTU sono indicati all’art. 4 del D.M. n. 109/2023, la cui competenza tecnica sarà valutata dal comitato

C ontatti

Per futuri aggiornamenti in merito consultare:

60

Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4


O rdine F ormazione

Formazione e aggiornamento • Portale on-line dedicato • Sedi: Genova e Riviera di Levante (Chiavari) • Formazione in presenza, a distanza e in modalità mista • Corsi monotematici (per ogni indirizzo di laurea) e multidisciplinari

nato su tutti i Se vuoi rimanere aggior sito stro nostri corsi, visita il no o scansiona il QR Code

Corsi di aggiornamento • Corsi professionalizzanti e Certificazioni • Professionisti antincendio • Coordinatori per la sicurezza • Tecnico competente in acustica

Il calendario della formazione

SC

AN

ME

!

• Proposte formative ed Aggiornamento Professionale da tutta Italia • Progetti Formativi organizzati in collaborazione con Enti certificati • Portale della Formazione costantemente aggiornato • Sulla Vostra mail: newsletter settimanale “Formazione e Informazione”

Ultime notizie • News dal CNI • Lavoro: Offerte, Bandi, Progetti e Ricerca • Notizie, Informazioni ed Aggiornamenti • Atti e Bollettino di informazione degli Ingegneri della Liguria Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

61


FROIL - FEDERAZIONE REGIONALE ORDINI DEGLI INGEGNERI DELLA LIGURIA piazza della Vittoria, 11/4 - 16121 Genova

Presidente

tel. 010.593840 / 010.593978

Consiglieri

fax 010.5536129

Giovanni Rolando

GENOVA

Sara Frumento • Enrico Sterpi • Ivan Tortarolo

IMPERIA

Giovanni Rolando • Stefàna Rossi

LA SPEZIA

Daniele Guerrieri • Pietro Franchetti Rosada

SAVONA

Franca Briano • Paolo Taramasso

piazza della Vittoria, 11/10 - 16121 - Genova

Presidente

Enrico Sterpi

tel. 010.593840 / 010.593978

Segretario

Georgia Cesarone

fax 010.5536129

Tesoriere

Sara Frumento

C.F. 80039470101

Vicepresidenti

Greta Gualco • Silvio Rossi

www.ordineingegneri.genova.it

Consiglieri

Vittorio Bruzzo • Gianluigi Calzetta • Andrea Chiaiso • Stefano Francia • Riccardo Genova • Matteo Gentile • Felice Lombardo • Chiara Servetto • Amalia Tedeschi • Ivan Tortarolo

via della Repubblica, 11 - 18038 - Sanremo (Imperia)

Presidente

Stefàna Rossi

tel. e fax 0184.530799

Segretario

Giuseppe Cervoni

C.F. 81001410083

Tesoriere

Tommaso Buschiazzo

www.ordineingegneriimperia.it

Vicepresidente

Gian Luigi Petrini

info@ordineingegneriimperia.it

Consiglieri

Fabiano Boeri • Monica Peirano • Giovanni Rolando • Marco Savini • Stefano Scala

Presidente

Pietro Franchetti Rosada

Segretario

Massimo Laspina

Tesoriere

Daniele Guerrieri

Vicepresidente

Nicola Brizzi

Consiglieri

Veronica Barbieri • Eleonora Buzzolino • Andrea Cecchi • Paolo Ferrari • Manuela Lusardi • Sonia Parodi • Iunior Michele Taddei

Presidente

Franca Briano

Segretario

Ingrid Bonino

Tesoriere

Laura Maria Binaghi

Consiglieri

Angelo Astigiano • Nicola Berlen • Giorgio Franzoni • Federico Mazzetta • Elena Muscarella • Monica Penna • Paolo Domenico Taramasso • Luciano Vicinanza

info@federazioneingegneri.liguria.it PEC federazione.liguria@ingpec.eu

ORDINE DEGLI INGEGNERI DI GENOVA

PEC ordine.genova@ingpec.eu

ORDINE DEGLI INGEGNERI DI IMPERIA

loredana@ordineingegneriimperia.it PEC ordine.imperia@ingpec.eu

ORDINE DEGLI INGEGNERI DI LA SPEZIA via Vittorio Veneto, 19 - 19124 - La Spezia tel. e fax 0187.732768 C.F. 80017220114 www.ordineingegnerilaspezia.it segreteria@ordineingsp.com PEC ordine.laspezia@ingpec.eu

ORDINE DEGLI INGEGNERI DI SAVONA corso Italia, 8/11 - 17100 - Savona tel. 019.822678 fax 019.822696 C.F. 80003460096 www.ordineingegnerisavona.it ingegneri.savona@ordineingegnerisavona.it PEC ordine.savona@ingpec.eu

ISCRITTI ALBO PROFESSIONALE Genova*

Imperia

La Spezia

Savona

Liguria

Sezione A

4.478

465

698

1.029

6.670

Sezione B

127

28

32

76

263

TOTALE

4.605

493

730

1.105

6.933

di cui donne

797

76

117

186

1.176

*Dati aggiornati al 31/12/2023


Ordine degli Ingegneri di Genova / ottobre-dicembre 2023 / n° 4

63


Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale DL 353/2003 (Conv. In L. 27/02/04) Art. 1, Comma 1 MP-NO / Trimestrale - GENOVA ANNO LXXIV - N. 4/2023


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.