L’Editoriale
Ing. Maria Elena D’Effremo
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Veder nascere il Quaderno Speciale dedicato al “Progetto Urbano e Roma” è una grande soddisfazione.
Il Quaderno nasce grazie a una sinergia costruttiva per la nostra città tra esperti di diversa provenienza - Ingegneri, Architetti, Urbanisti, Professori - e il Comune di Roma Capitale.
A tal proposito vorrei ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per questa importante pubblicazione, coloro che hanno fornito il loro contributo come autori, professionisti ed esperti; l’Assessore all’Urbanistica e alla Città dei 15 minuti, Maurizio Veloccia, e un curatore speciale, il Prof. Luigi Ramazzotti. A quest’ultimo va un grande ringraziamento per aver fatto da collettore, oltre che da curatore, con i suoi preziosi consigli, la sua immensa pazienza, la sua grande professionalità e competenza.
È stata una bella esperienza che rafforza la collaborazione tra Roma Capitale e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, in continuità con il passato e che mi auguro proseguirà in modo proficuo e duraturo anche nel futuro.
Roma con la sua storia millenaria di architettura e ingegneria, modello di riferimento per altri popoli e culture, ancora incanta con la sua bellezza che oltrepassa i secoli e vince il tempo.
Roma oggi cambia per diventare sempre più una città efficiente e pronta a rispondere alle sfide del presente; ne sono la dimostrazione i tanti cantieri inaugurati l’anno scorso e quelli per i quali si prevede l’inaugurazione nel corso del 2025. Roma, anche questa volta, nonostante la sua complessità, riuscirà ad accogliere i milioni di persone e le tante manifestazioni previste per l’anno giubilare.
Basti pensare che Roma è al sesto posto nel report “World’s best cities” del 2024 in cui si esalta l’unicità della città nell’offrire la possibilità di camminare nella storia dell’Occidente; la stessa classifica evidenzia come negli ultimi 18 mesi i lavori realizzati abbiano portato alla luce moltissime scoperte. A ciò si aggiunga che quanto offerto ai residenti e ai visitatori va oltre il turismo e questo permette di collocare la nostra città tra le Top 5 sia nell’indice di Lovability che in quello di Livability su scala globale. Non mi resta che augurarvi buona lettura, ricordandovi che nell’ottica di un approccio più agile e mirato alla condivisione, anche IO Roma si è dotata di una pagina Linkedin, “IO Roma Rivista dell’Ordine Ingegneri della provincia di Roma”, che vi invito a seguire, così come vi invito a consultare la pagina https:// ioroma.info/.
Ing. Maria Elena D’Effremo Direttrice Editoriale
L’Editoriale
Maurizio Veloccia
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Un’idea di città che si compone e costruisce insieme
“Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone”, sono parole di Italo Calvino, uno scrittore appassionato di città e di visioni, e che non a caso è l’autore, tra gli altri, di un libro dal titolo Le città invisibili. Quella di una città che, per il suo solo esistere e prendere forma, si oppone al deserto, è un’immagine molto suggestiva. Il lavoro che stiamo facendo a Roma, in fondo, consiste proprio in questo, nel dare forma, nel rispondere al rischio del deserto -di servizi, spazi, sia privati che pubblici- attraverso una rigenerazione urbana che operi nel segno della sostenibilità ambientale e sociale.
Il nostro lavoro, si sa, richiede tempo, l’urbanistica richiede tempo: anche per questo è necessario avere una visione che preceda e anticipi i problemi, risolvendoli. Da soli, ovviamente, non possiamo farcela. Abbiamo bisogno di mettere a sistema le energie e le competenze, di unire le forze e i migliori talenti per poter dare davvero a Roma la possibilità di compiere il decisivo cambio di passo in cui tutti auspichiamo.
Non a caso, in questi anni, abbiamo lavorato per rafforzare la collaborazione con Ordini Professionali di primaria importanza rispetto al lavoro che portiamo avanti, come appunto l’Ordine degli Ingegneri o l’Ordine degli Architetti. È sempre più necessario fare sistema, lavorare in maniera sinfonica nell’obiettivo comune di migliorare la città, il tutto anche guidati sempre dalla consapevolezza che non
esistono piccoli o grandi interventi, ma che ogni intervento è importante per l’impatto che ha sulla vita di chi vive o lavora in quella strada o in quel quartiere.
Da un lato, quindi, le sfide sulle grandi opere, quelle iconiche, che danno il senso della unicità di Roma; dall’altro -e sono sfide non meno importanti o centrali- l’impegno per la quotidianità, per la vita dei cittadini, che passa per tante cose, dalla manutenzione straordinaria alle infrastrutture primarie.
In ogni caso, si tratta di grandi progetti, fondati su una precisa idea di città, che possono proiettare Roma dai suoi confini. Siamo a un giro di boa, ci giochiamo un’occasione che difficilmente si ripresenterà in questa forma. I fondi del PNRR, quelli per il Giubileo: mai come adesso, a Roma, abbiamo la possibilità di mettere in sinergia una serie di strumenti e finanziamenti pubblici per far crescere tutta la città, e non solo una parte: tutto questo ci può davvero consentire di restituire a Roma il ruolo che merita, anche su scala europea e più largamente internazionale.
Per realizzare tutto questo, è necessaria una visione, un’idea precisa, e non eterea di città, che dobbiamo essere capaci di tradurre giorno dopo giorno nel concreto dell’azione politica e amministrativa.
Senza passi falsi, senza finire col sabotarci da soli nelle secche dell’immobilismo, della mancanza di pianificazione, programmazione e progettazione.
Sono certo, in questo senso, che la collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri andrà avanti ancora in maniera molto proficua, contribuendo insieme al raggiungimento di tanti obiettivi ambiziosi, primo tra tutti quello di rendere Roma sempre più al passo con i tempi, e con le esigenze dei cittadini.
Maurizio Veloccia Assessore all’Urbanistica e alla Città dei 15 minuti di Roma Capitale