L'Ortofrutticola di Albenga - L'O - Primavera 2022

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NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA L’ORTOFRUTTICOLA DI ALBENGA Trimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XXV - n.1 Primavera 2022 - Spedizione A.P. 70% - Reg. Trib. SV n. 318 (1/3/1985) - DISTRIBUZIONE GRATUITA. pag.4 Il successo alla fiera MyPlant pagg.8,9 Aziende locali Marisa Rosasco pag.6 Patologie di margherita e mesembriantemo

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3 4 SETTORE FIORI La Fiera MyPlant Milano 8-9 LE AZIENDE Az. Agr. Rosasco ALLA SCOPERTA DELLE AZIENDE LOCALI 13-16 SPECIALE Erbacee Perenni “L’ORTOFRUTTICOLA - LA COOPERATIVA” TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA “L’ORTOFRUTTICOLA” Direzione, Amministrazione e Pubblicità Reg. Massaretti, 30 Bastia d’Albenga (SV) - Tel. 0182 50374
responsabile: Erica Marzo
collaborato
questo
Alberto Cannata, Emanuela Colamartino, Giuseppe Del Core, Massimo Enrico, Luciano Gallizia, Osvaldo Geddo, Michele Introna, Mario Mattone, Simone Moroni, Lara Ravera,
Roba.
Direttore
Hanno
a
numero:
Alessio
Grafica e impaginazione Edoardo Caputo - Studio Orasis design - orasisdesign.it
12 L’ORTOSHOP Novità LE SPECIALITÀ DALLE AZIENDE LOCALI
Stampa: Tipografia Ciuni - Albenga Foto copertina: Edoardo Caputo - orasisdesign.it

L’Ortofrutticola al MyPlant di Milano

Una ventata di normalità ed un grande successo per i prodotti della Cooperativa

Nonostante le molteplici perplessità legate al covid-19, quest’anno l’importante appuntamento fieristico del Myplant di Milano ha potuto svolgersi dal 23 al 25 febbraio, in completa sicurezza e con un afflusso di visitatori davvero notevole. La Cooperativa L’Orto frutticola ha partecipato alla Fiera investendo in uno stand unico, pensato ed allestito dal team del Settore Fiori, guidato dal Capo Settore Alberto Cannata.

La nostra presenza in Fiera ci ha dato l’occasione di conoscere di persona molti dei nostri clienti abituali, che con piacere ci hanno fatto visita e il più delle volte anche effettuato ordini seduta stante. Non bisogna dare per scontato che vedere e toccare le piante “dal vero”, sia la stessa cosa che leggerle su un listino o vederle in foto: lo stupore che suscita vedere un vaso del diametro 30 , per esempio, è impareggiabile, lo abbiamo davvero visto negli occhi di chi ammirava i nostri vasoni di aromi o di margherite. Abbiamo raccolto moltissimi nuovi contatti, sia italiani che stra nieri, da coloro che si sono presentati al nostro stand, affascinati dalle nostre bellissime piantine, che il più delle volte hanno fatto sì che le persone si fermassero perché attratte dai loro caratteristici profumi.

La nostra linea esclusiva di piante aromatiche Herbolaria ha riscosso un grande successo, supportato in gran parte dai

meravigliosi elementi pubblicitari esposti nello stand e creati da Orasis Design.

Infatti sono state moltissime le persone che ci hanno chiesto informazioni e si sono complimentate con noi per la lungimiranza con la quale abbiamo creato la linea ed il sito dedicato www. herbolariaherbs.eu.

Durante i 3 giorni di Fiera, abbiamo inoltre avuto il piacere di illustrare e far conoscere la nostra Cooperativa, facendo luce sui tre diversi reparti, Fiori, Ortaggi ed MPA, che collaborano al fine di raggiungere il miglior risultato comune.

Addetti ai lavori o puri appassionati di giardinaggio, in tutti loro abbiamo avvertito una grande voglia di “ripartenza”, che si è manifestata a volte con una “semplice” stretta di mano, a volte con il forte intento di creare sinergia.

In questi difficilissimi ultimi due anni, il nostro Settore è riuscito, con molti sforzi, a rimanere in piedi e ad assicurare professiona lità e qualità del prodotto, cercando al contempo di stare al passo con i cambiamenti e le nuove realtà imprenditoriali.

Tutto questo è stato possibile grazie ad una concreta collabora zione tra tutti i soci e la cooperativa, ma di sicuro anche grazie alle meravigliose piantine della Piana di Albenga, che sono state le vere protagoniste della Fiera.

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Margherita e mesembriantemo Patologie diffuse

RUGGINE BIANCA DEL MESEMBRIANTEMO (ALBUGO SP. )

Il sintomo più caratteristico è dato da pustole rotondeggianti bian castre, isolate o riunite, dapprima appena rilevate sulla superficie dell’organo infetto, e poi decisamente rigonfie. A seguito della rot tura dell’epidermide che le ricopre assumono aspetto polverulento e di colore bianco. Le alterazioni colpiscono la parte più interne della pianta, e si verificano in seguito a pioggia o irrigazione con impianto a pioggia, che mantengono bagnati gli organi delle piante per un certo numero di ore, consentendo agli sporangi di germinare. La germinazione avviene in modo ottimale intorno ai 10 gradi centigradi. Durante l’incubazione il micelio si sviluppa al di sotto dell’epidermide, negli spazi intercellulari, producendo poi con la germinazione numerose pustole. Il nome di questa malattia deriva dall’aspetto delle pustole biancastre, molto simili come forma a quelle causate dalla ruggine: in realtà il fungo è una falsa ruggine, e appartiene invece alla famiglia delle peronosporacee, e va trattato con prodotti antiperonosporici specifici.

LA PERONOSPORA DELLA MARGHERITA (PERONOSPORA SP.)

La malattia si manifesta in autunno e in primavera ed è favorita dall’elevata umidità ambientale e dalla presenza di acqua sulle foglie. Il patogeno penetra nell’ospite attraverso gli stomi ed il periodo di incubazione è di pochi giorni; è facilmente diffuso da acqua e vento. Le piante colpite manifestano arricciamento delle foglie, e un più o meno diffuso ingiallimento della chioma, a cui segue il disseccamento delle stesse, che tendono però a rimanere attaccate al fusto. Sui tessuti colpiti generalmente compare una efflorescenza grigiastra costituita dalle fruttificazioni del fungo.

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Alla scoperta delle aziende locali Intervista a Marisa Rosasco

Fiori, una passione di famiglia

Per la nostra rubrica “Alla scoperta delle aziende locali” su questo numero andiamo a conoscere Marisa Rosasco, titolare dell’omoni ma azienda floricola, e la sua allegra ed entusiasta famiglia. Marisa Rosasco, infatti, insieme al genero Michele Benedettino, e con l’aiuto del marito Manlio e della figlia Jyothi, conduce da 33 anni l’azienda agricola che pota il suo nome, riuscendo ad unire una passione ed un entusiasmo coinvolgenti ad un impegno serio ed oneroso. Mentre parliamo i sorrisi della terza generazione di floricoltori ci guardano incuriositi; si tratta di Maria Asha, sei anni, pronta ad aiutare la nonna nelle faccende più importanti, e del piccolo Luca, tre anni, molto interessato a tutti gli oggetti meccanici presenti in azienda.

“Fino a 33 anni fa facevo l’impiegata – spiega Marisa Rosasco – poi mi sono imbarcata in questo progetto floricolo. Con mio genero, che ha abbandonato la sua professione di cuoco per dedicarsi a questo lavoro, abbiamo deciso di tentare qualche strada nuova ed è per questo che ci siamo dedicati alle erbacee perenni. Inizialmente ne avevamo tre varietà, oggi ne coltivia

mo più di una settantina a cui si aggiungono piante annuali e biennali Le erbacee perenni sono piantine che vengono vendute principalmente dalla grande distribuzione; noi ci concentriamo sulle erbacee perenni fiorite, molto richieste dai garden del nord Europa dove hanno una loro produzione ma grazie al microclima ligure riusciamo ad arrivare sui loro mercati con un buon anticipo rispetto al loro prodotto locale. Queste piante non muoiono in inverno ma vanno a riposo per poi rifiorire l’anno successivo, così come fanno in natura; resistono bene al freddo (alcune soppor tano agevolmente i -5 gradi centigradi) e hanno bisogno di poca manutenzione. Le piante ci arrivano in alveolo e noi ci occupia mo dello sviluppo, con una particolare attenzione alle diverse necessità di ciascuna varietà sia per l’abbeveramento, che per la concimazione e per tutto ciò che può permettere una crescita sana della piantina. Per questo un ringraziamento speciale va a tutta l’Assistenza Tecnica de L’Ortofrutticola ed in particolare a Mario Mattone e Giorgio Bozzano che ci hanno sempre seguiti con competenza e professionalità”.

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Spiega Michele Benedettino, genero e braccio destro di Marisa: “Ho scoperto questo lavoro aiutando saltuariamente mia suocera e me ne sono innamorato: per me, abituato a lavorare sempre chiuso fra quattro mura, veder nascere e far crescere piante all’aria aperta è stata una scoperta che ha trasformato la mia vita. Naturalmente ho studiato, ho letto ed ho viaggiato per poter conoscere il settore e far crescere l’azienda che oggi si sviluppa su circa 13.000 metri quadrati, di cui 2.000 in serra. Abbiamo deciso di investire sulle fonti energetiche rinnovabili e per questo abbiamo un impianto fotovoltaico che ci rende autonomi energeti camente; inoltre in azienda ci sono 3 pozzi per cui anche l’aspetto dell’approvvigionamento idrico è garantito. In un’ottica di attenzio ne all’ambiente stiamo cercando di ridurre al minimo i fitofarmaci, soprattutto per tutelare le api, attorno alle quali stiamo creando un nuovo progetto, ancora in fase di studio”.

Continua Marisa Rosasco: “La meccanica e la tecnologia ci danno una grossa mano: abbiamo dosatori computerizzati per la conci mazione e per l’irrigazione e abbiamo adottato alcuni strumenti molto ingegnosi scovati in giro per i mercati europei che facilitano il nostro lavoro quotidiano.

Oggi la nostra azienda lavora almeno 10 mesi l’anno, suddivisi in periodi di organizzazione e di coltivazione vera e propria. Il lavoro è gestito in settimane, tra queste una delle più importanti è la 36a (a settembre) per la pianificazione del lavoro dell’anno successivo. Il periodo più intenso per le vendite va invece da metà gennaio a maggio”.

Continua Michele Benedettino: “Ci rivolgiamo soprattutto al mercato estero del nord Europa, dove le piante olandesi arrivano più tardi e con prodotti spesso meno belli: noi non forziamo la crescita delle

piante perché forzarne lo sviluppo produce piante apparentemente più belle ma che tendono a sfiorire in pochissimo tempo una volta piantumate ed esposte alle intemperie”.

Spiega Marisa Rosasco: “Attualmente produciamo circa 250 mila vasetti di fiorito per i quali usiamo diversi canali di vendita tranne la vendita al minuto. Ci piace sperimentare, provare nuove idee, spesso va bene, a volte no ma sono i rischi del mestiere. Tra le novità recenti c’è la Lachenalia, una pianta sudafricana i cui fiori profumano la sera; il Limonium Salt Lake, che deve il suo nome ai piccoli cristalli di sale sulla superficie dei suoi petali che attirano gli insetti impollinatori e le farfalle; l’Anigozanthos, chiamata anche zampa di canguro, per la particolare forma dei suoi fiori e per la sua provenienza; la Garviena, una gerbera che fiorisce tuto l’anno; la Potunia, simile alla petunia ma con fiori più grandi anche del 20%”. Nella nostra chiacchierata tra i coloratissimi fiori della produzione Rosasco interviene anche Manlio Boscaglia, marito di Marisa, che spiega: “Negli anni tanti si sono improvvisati coltivatori, pochi hanno resistito ai mutamenti del mercato; ci vuole coraggio anche nel nostro antico mestiere, bisogna tentare di percorrere nuove strade. L’Ortofrutticola ha l’importante ruolo di valorizzare i prodotti della piana e di aiutare i floricoltori ad aprirsi al mercato, vigilando anche sui prezzi e sulla loro omogeneità”.

“La pandemia -conclude Marisa - ci ha mostrato quanto i fiori, con i loro colori, possano essere importanti per rendere meno grigia la nostra vita, quanto possa essere piacevole prendersi cura delle nostre aiuole e dei nostri balconi fioriti e quanto questo possa facilmente strappare un sorriso. Forse perché facciamo il nostro lavoro con passione ed entusiasmo ma ci sembra di portare davvero un po’ di colore e di calore nelle case delle persone”.

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9 LA MIGLIORE RADICAZIONE PER VIA FOGLIARE E IN FERTIRRIGAZIONE

I RAGAZZI DELL’ISTITUTO AGRARIO AICARDI SI RACCONTANO

Continua la collaborazione tra l’Istituto Agrario Aicardi di Albenga e L’Ortofrutticola per dar voce ai giovani studenti che rappresen tano il futuro del settore agricolo. Di seguito una riflessione della professoressa Gaudenti su di un parziale ritorno alla normalità per gli studenti dell’Agrario, con il progetto “tutti pazzi per il Basilico Genovese DOP dell’omonimo Consorzio di tutela”

TUTTI PAZZI PER IL BASILICO, IL PROGETTO DEL CONSORZIO DI TUTELA

“Tutti pazzi per il Basilico Genovese D.O.P.” è il nuovo progetto di informazione ed educazione alimentare del Consorzio di tutela del Basilico Genovese Dop che vuole coinvolgere i giovani futuri ope ratori del settore agroalimentare. L’attività è promossa nell’ambito della misura 3.02 del PSR della Regione Liguria a sostegno delle attività di informazione e promozione. Tutti Pazzi per Basilico Ge novese DOP, è il format divulgativo proposto dal Consorzio di tutela che racconta il lato sorprendente del prodotto, per scoprirne insie me la cultura e i segreti, mai scontati, giocando tra la leggerezza e il piacere del buon cibo. Il progetto ha lo scopo di coinvolgere gli studenti in un viaggio gustoso e divertente alla scoperta di una eccellenza della cucina mediterranea. L’incontro proposto integra la trasmissione di nozioni puntuali mediante attività’ esperienziali volte a coinvolgere da vicino le classi. Durante gli incontri vengono illustrate le caratteristiche e la storia del prodotto, approfondito il tema delle certificazioni e svelati tutti i segreti della produzione e promozione del Basilico Genovese Dop.

RIPRENDE L’ATTIVITÀ SUL TERRITORIO DA PARTE DELL’ISTITUTO AGRARIO DI ALBENGA

Finalmente si torna operativi! Da circa due anni abbiamo potuto fare un’attività pratica molto ridotta, qualche piccolo laboratorio in aula, spesso non si è potuto accedere nemmeno all’azienda agricola della scuola! Ma ora ci sembra di aver riconquistato un briciolo di normalità, mascherina e distanziamento permettendo.

Le classi quarte e quinte sono letteralmente “impazzite per il basi lico Genovese Dop”, partecipando al progetto del Consorzio di tutela del Basilico Genovese Dop, “Tutti pazzi per il Basilico”. Il progetto divulgativo che aveva come scopo di far conoscere agli studenti il mondo del Basilico Genovese, attraverso la visita ad aziende produttrici del nostro territorio.

I giovani, che dovranno, in un futuro più o meno prossimo, fornire consulenze tecniche ai coltivatori, magari proprio sul basilico Dop e sulle sue trasformazioni, hanno assistito a lezioni in aula, tenute da docenti non convenzionali ma veri e propri esperti in materia, i quali hanno approfondito e consolidato quanto i docenti curricolari hanno faticosamente svolto in lockdown.

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Nuovi prodotti in vendita a L’OrtoShop

L’offerta del negozio de L’Ortofrutticola continua ad arricchirsi di prodotti scelti e sezionati con cura

Bollito in arbanella all’OrtoShop

Marco Odasso, titolare dell’omonima azienda agricola di Carpe, arriva all’OrtoShop con i preparati di carne in arbanella. Spiega Marco Odasso: “Prima mio padre Mario, ora io, poi mio figlio Federico, che già mostra grande entusiasmo; per noi l’allevamento è una pratica seria e rigorosa, oltre ad essere una grande passione. Ci occupiamo di tutta la filiera della carne: dalla nascita dell’animale alla sua macellazione; gli animali vengono nutriti solo con cereali non OGM e vengono sempre controllati in modo rigoroso. Recentemente abbiamo deciso di tentare una nuova strada proponendo ai clienti de l’OrtoShop soluzioni già pronte, come il bollito in arbanella o la carne in gelatina o ancora il ragù pronto, lo spezzatino e il salame di bovino. Non sono i soliti piatti pronti ma veri e propri piatti gastronomici, poi sterilizzati e pastorizzati ma senza conservanti”. Vere delizie salva tempo da provare e gustare all’OrtoShop.

Le delizie di Valentina

All’OrtoShop sono arrivati i grissini alla cipolla, le merendine monoporzionate e la piccala pastic ceria realizzati da Valentina Ravera nel laboratorio del suo agriturismo, U Spigu, a Paravenna. Spiega Valentina Ravera: “Di recente con i responsabili del negozio OrtoShop, e in particolare con Paola Primo, si è deciso di proporre la nostra piccola produzione di biscotti, dolci e grissini. Tutto è realizzato con prodotti selezionati, l’olio, ad esempio, è di nostra produzione; lo scopo che mi sono prefissa è quello di fornire al cliente lo stesso prodotto che potrebbe realizzare nella sua cucina: buono, sano e genuino”. Da non perdere le merendine monoporzionate, una validissima alternativa a quelle confezionate per una pausa sana e gustosa.

Ortaggi Km0 dall’azienda Claudio Enrico

Cavoletti di Bruxelles, carciofi e melanzane sono solo alcuni dei prodotti che arrivano sui banchi dell’OrtoShop dall’azienda agricola di Claudio Enrico. “La nostra azienda è a Bastia – spiega Enrico – a poche centinaia di metri dall’OrtoShop. Da 50 anni, prima con mio nonno, poi con mio padre ed ora con me, l’azienda si è specializzata in ortaggi che, appena raccolti, raggiungono l’OrtoShop per arrivare dopo poche ore sulle tavole”. Lo scorso anno grazie alla passione ed al desiderio di sperimentare nuovi prodotti, Claudio Enrico ha coltivato e proposto all’OrtoShop le melanzane rosa: il successo è stato tale che quest’anno, con l’arrivo della bella stagione, verranno riproposte. Una novità tutta da gustare!

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Le erbacee perenni

Tutti i colori della natura

Il successo delle erbacee perenni nasce da un desiderio profondo, di colore e semplicità; l’idea, importata dall’Inghilterra ma che si è affermata in tutta Europa, è quella di ricreare anche nelle aiuole e sui balconi fioriti la stessa varietà di forme e colori presenti in natura.

Le erbacee perenni sono piante che, generalmente, non hanno uno stelo legnoso; il loro ciclo vitale non è annuale ma dopo un riposo invernale tornano a germogliare. Sono piante rustiche, hanno una vita lunga e fioriscono per un periodo che varia dai 3 ai 5 mesi, pertanto, se abbinate sapiente mente è possibile ottenere fioriture scalari. Esse non necessitano di particolari cure, generalmente è sufficiente seguire le indica zioni dei produttori per curarle al meglio; è sufficiente ricreare un habitat simile a quello naturale nel quale crescono spontane amente.

Le erbacee perenni sono moltissime, e ne esistono a fioritura primaverile, estiva o autunnale, oppure a fioritura continua dalla primavera fino all’autunno. Le perenni più diffuse sono forse quelle di dimensioni piccole che tendono a divenire con il tempo

tappezzanti. Alcune perenni, invece, sono particolarmente ap prezzate più per il loro fogliame che per la fioritura. Altre ancora possono superare il metro di altezza con i loro fiori.

LA PIANTUMAZIONE

Le piante andranno piantumate avendo cura di non manipola re eccessivamente il loro pane di radici; è inoltre importante annaffiarle regolarmente per le prime stagioni vegetative. Prima di un nuovo ciclo vegetativo le piantine vanno pulite rimuovendo le foglie secche e le eventuali infestanti dall’aiuola e dal terreno circostante. Quando le erbacee perenni raggiungono una buona dimensione, è possibile moltiplicarle per mezzo della semplice divisione dei cespi; tale procedimento viene solitamente eseguito in autunno dividendo sia la parte aerea che quella radicale in modo equilibrato; tale procedimento, oltre a permettere di popolare con erbacee perenni altre aree verdi o vasi, aiuta anche la pianta, stimolandola a produrre nuove radici e producendo di conseguen

Primavera 2022 22

za una fioritura più ricca e abbondante. Oltre alla classica piantumazione in aiuole e in spazi verdi, molte erbacee perenni sono adatte anche ad essere coltivate in fioriere sul balcone; unica accortezza scegliere una pianta il cui sviluppo sia proporzionato al contenitore che la accoglie. Durante la stagio ne fredda non hanno bisogno di essere riparate, potranno stare tranquillamente sul balcone. Alcune perenni necessitano anche di poca acqua.

CURIOSANDO TRA LE ERBACEE PERENNI

Le varietà di erbacee perenni sono moltissime, di seguito un breve selezione.

LACHENALIA

La Lachenalia è una pianta bulbosa perenne, della famiglia delle Asparagaceae, sottofamiglia Scilloideae, ed è tipica della Namibia e del Sud Africa.

Nei mesi autunnali o all’inizio dell’inverno ciascun bulbo produ ce fusti che vanno dai 10 ai 25 centimetri sui quali compaiono fiorellini dalla forma tubolare di colore arancione, rosso, giallo, blu o verde. Questa pianta è molto adatta ad essere coltivata in vaso; va posta in un luogo molto luminoso o parzialmente soleggiato. La temperatura ideale per la sua coltivazione è intorno ai 14°-15°C. La Lachenalia va annaffiata con regolarità, ogni sette giorni circa. È comunque necessario assicurarsi che il terreno sia asciutto tra un’annaffiatura e la successiva. Non appena le foglie si se

ANIGOZANTHOS

Il curioso nome comune di questa pianta (“Zampa di canguro”) ne fa capire chiaramente l’origine. Questa erbacea perenne ha un apparato radicale rizomatoso, spesso carnoso e ben formato; in primavera produce lunghi cespi di foglie sottili ed alti fino ed oltre un metro, sviluppa all’apice di uno stelo floreale fiori con forma che ricorda proprio le zampe dei canguri.

L’Anigozanthos può essere coltivato sia in piena terra, ideale per formare bordure alte fino a un metro, oppure in vaso. Non resiste a temperatore troppo basse (sotto lo zero) ma in climi miti queste piante possono tornare a vegetare stagione dopo stagione anche se solitamente non è un’erbacea molto longeva. Un ottimo modo per rinvigorire le vecchie piante consiste nel dividere periodi camente i cespi di rizomi: praticando la divisione ogni 2-3 anni si prolunga moltissimo la vita di questa pianta, dando vita ad esemplari sani e rigogliosi.

Gli Anigozanthos possono essere coltivati in giardino, in piena terra o in vaso; hanno bisogno di un terreno ben drenato e soleggiato: l’ombra causa scarsa fioritura e favorisce un aumento del tasso di umidità nel terreno che può causare marciumi. Queste piante sopportano molto bene la siccità, anche se severa e prolungata.

LUPINUS

Il Lupinus o lupino è una pianta erbacea perenne originaria dell’America settentrionale. In estate produce delle lunghe spighe erette, costituite da numerosi fiori molto colorati che vanno dal blu al viola, ma esistono cultivar di svariati colori, dal bianco al rosso e spesso i fiori sono bicolori. Durante la fioritura le piante raggiungono i 110-120 cm di altezza. Gli esemplari di lupino si sviluppano al meglio in posizioni molto luminose, sia in pieno sole, sia all’ombra parziale; una posizione scarsamente soleggiata potrebbe compromettere la fioritura, rendendola molto scarsa o addirittura assente.

In genere queste piante non temono il freddo, anche se gelate persistenti potrebbero danneggiare la parte aerea della pianta. Per questo motivo la coltivazione delle piante di Lupinus non presen tano particolari difficoltà e possono essere facilmente sistemate all’esterno. Le annaffiature vanno effettuate molto raramente, il terreno infatti deve mantenersi il più asciutto possibile. Il Lupinus non è pianta soggetta a particolari malattie, e molto raramente viene attaccata da insetti nocivi.

AnemoneLachenalia

DIGITALIS

Una pianta tra le più utili della nostra flora ma anche una delle più velenose; il suo nome è legato anche ad opere d’arte, come nel caso dei quadri di Van Gogh, e a poesie come la “Digitale purpurea” di Giovanni Pascoli.

La Digitalis è caratterizzata da un fusto semplice, non ramificato, che può arrivare a misurare fino ad un metro; le infiorescenze sono caratterizzate da fiori che hanno il calice con 5 lobi. Le varietà e gli ibridi presentano una vasta gamma di sfumature di colore; il suo ciclo vitale in natura è per lo più biennale, ma in coltivazione può comportarsi da perenne, anche per più di due-tre stagioni. Tutte le spe cie di Digitalis contengono un gruppo di glucosidi che hanno un potente effetto cardiotonico per questo sono velenose.

La piantumazione più indi cata è quella in pieno sole e resiste bene al freddo; può essere posizionata sia in zone verdi come giardini e aiuole, sia in vasi.

DELPHINIUM

Il Delphinium ha una fioritura primaverile ed estiva, produce fiori molto colorati e si sviluppa con grande velocità. Specialmente agli inizi del periodo vegetativo la pianta deve essere annaffiata molto frequentemente, evitan do comunque i ristagni idrici e, quindi, occorre evitare di inzuppare il terreno in modo eccessivo. Dopo la fioritura è possibile ridurre le irrigazioni che vanno sospese a partire dalla stagione autunnale. Il terreno deve risultare, tra una innaffiatura e l’altra, ben asciutto.

Periodicamente è necessario procedere con la potatura della pianta, eliminando i fiori secchi o danneggiati. Il Delphinium si sviluppa meglio in aree dal clima non troppo caldo ma temperato, in pieno sole o mezz’ombra e può crescere sia in giardino che in vaso. ccano va sospesa l’innaffiatura.

POTUNIA

La Potunia è una pianta perenne a portamento strisciante che appartiene alla famiglia delle Solanaceae ed è stata ottenuta per ibridazione dalla petunia. La Potunia è una delle erbacee perenni da terrazzo, da balcone, da bordura o da aiuola più diffuse in Italia.

I suoi fiori hanno forma ad imbuto, molto simili a quelli della pe tunia ma con dimensioni anche del 40% più grandi ed hanno una corolla composta da 5 petali fusi tra loro; le Potunie hanno colori sgargianti e foglie ricoperte da una peluria corta e fitta.

Per poter fiorire abbondantemente la Potunia va coltivata in luoghi non troppo ventosi e poco soleggiati; sopporta piuttosto bene il caldo e temperature rigide ma non sotto i 5° centigradi e, così come la petunia, teme la pioggia intensa.

È una pianta che si adatta facilmente ai comuni terreni da

giardino ma predilige terreni ben drenati e ricchi di sostanze organiche. La Potunia non sopporta l’aridità e per questo deve essere bagnata regolarmente. Il nome Potunia deriva dalla fusione delle parole “pot”, (cioè vaso, contenitore, ciottola in inglese) e “petunia”; questa pianta, quindi, come dice il nome stesso, è adatta ad essere coltivata in vaso.

PRIMULA

La Primula, come recita il su nome, è una delle prime erbacee a fiorire a fine inverno, anche se, a seconda della tempera tura, questa coloratissima piantina può farsi già notare a partire da gennaio. Le Primule si coltivano molto facilmente, hanno pochissime esigenze e sono resistenti alle basse temperature. Crescono in giardino ma anche in aiuole e vasi su terrazzi e balconi. La Primula è un gene re molto vario, comprende oltre 500 specie e migliaia di diverse va rietà. Oggi vengono coltivati soprattutto ibridi di Primule dai fiori coloratissimi che sbocciano singolarmente all’apice di fusti carnosi che partono dalla base di una rosetta di foglie dal colore verde brillante; a volte i fiori sono riuniti in infiorescenze ad ombrello. In natura le primule si trovano soprattutto nei boschi e sulle rive dei fiumi, per questa ragione, quando vengono piantumate in giardino si deve avere l’accortezza di posi zionarle in terreni freschi e ombreggiati, con un’esposizione diretta al sole solamente al mattino presto o prima del tramonto. È sempre importante evitare i ristagni idrici; il terreno deve esse re mescolato con concime organico e sabbia, così che il terreno risulti ricco ma in grado di non trattenere troppa umidità. Solitamente le primule vengono poste a dimora in autunno o a fine inverno; queste erbacee temono il freddo invernale.

ANEMONE

L’Anemone è una erbacea perenne che conta oltre 100 specie e molte varietà; è un fiore delicato ed elegante, tipico delle mezze stagioni. Alcune specie di Anemone crescono spontaneamente in Europa ed altre provengono dal Sud America e dal Sudafrica. Allo stato spontaneo l’Anemone cresce in prossimità di alberi ad alto fusto e nei boschi perché prediligono posti umidi, non direttamen te investiti dai raggi del sole. Gli Anemoni sono fiori dai colori sgargianti ma molto delicati, la cui fioritura è di breve durata ma dal grande impatto visivo. La fragilità di questi fiori ne richiede una piantumazione attenta in aree ombreggiate e in terreno fresco e leggero. L’Anemone fiorisce nei momenti dell’anno in cui il clima è più temperato ed è possibile la moltiplicazione per divisione in cespi o per talea di radici.

L’Anemone è chiamato anche “fiore del vento” per la fragilità dei suoi petali; proprio questa sua caratteristica lo accomuna al

senso di abbandono, rimpianto e perdita. Nella mitologia classica la sua storia è legata alla ninfa Anemone, bellissima e contesa dai due venti Borea e Zefiro che si azzuffavano continuamente per lei, provocando tempeste e bufere. Per questa ragione Flora, dea della vegetazione, decise di trasformare la bella Anemone in un fiore legato a entrambi i suoi pretendenti: il dolce Zefiro la fa schiudere in primavera, mentre il gelido Borea ne fa disperdere i petali. Un’a tra leggenda lega questo fiore alla triste storia di Adone, amato da Afrodite ed ucciso da un cinghiale; fu la stessa dea dell’amore a tramutare il bellissimo giovane in un delicato e splendido fiore.

SALT LAKE LIMONIUM

Il Limonium è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Plumbaginaceae. Volgarmente è conosciuto anche come statice, limonio o fiore di carta e comprende molteplici varietà.

Si impiega per la decorazione di esterni, come aiuole, o anche per gli interni.

I fiori di questa pianta, piccoli e di colore violetto, sono adoperati anche per le composizioni di fiori secchi. La fioritura avviene nel periodo estivo e si prolunga fino a fine autunno; ha un effetto altamente decorativo e crea delle macchie di colore vivaci e spettacolari all’interno dei giardini.

Nei mesi più secchi e aridi dell’anno, è tuttavia preferibile garanti re un maggiore apporto idrico per questa pianta mantenendo una leggera umidità del terreno.

In inverno la parte aerea della pianta secca e nuovi germogli si riformano nella primavera

cioè di dimensioni adeguate alla crescita profonda del rizoma e allo sviluppo in altezza degli steli.

Il Salt Lake Limonium® deve il suo nome ai piccoli cristalli di sale che scintillano al sole ed esercitano una grande attrattiva per farfalle ed insetti. Questa pianta richiede una buona idratazione soprattutto se coltivata in vaso. Apprezza il sole o la mezz’ombra.

Trimestrale de L’Ortofrutticola di Albenga Salt lake limonium Potunia

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La gamma è ampia ed in grado di offrire le mi gliori soluzioni a tutti i professionisti del setto re. Sono stati consolidati i contratti di fornitura delle materie prime torbose che fanno ancora la differenza nei substrati di alta qualità e si è sempre alla ricerca di materie prime alternati ve in grado di soddisfare tutte le esigenze del mercato.

Particolare attenzione viene messa nel control lo di tutta la filiera produttiva iniziando dallo scarico dei mezzi che trasportano le materie prime, conformità alla quantità e qualità, fino ad arrivare al controllo della miscela sia in fase di miscelazione che prima del confezionamen to, con lo scopo di evitare l’imballo di substrati non conformi.

In considerazione della continua evoluzione del settore, con richieste sempre più frequenti di prodotti con maggiore specificità, Tercom posti ha risposto investendo e potenziando la sua struttura produttiva al fine di poter soddi sfare tutte le richieste del mercato.

Ovviamente non si parla solo di coltura protet ta ma di tutte le forme di impianto che pren dano in considerazione l’utilizzo di un suppor to di coltivazione diverso dal suolo naturale e quindi: le colture protette legate all’ortoflorovi vaismo, le colture fuori suolo di fiori ed ortag gi, la vivaistica ornamentale, la paesaggistica legata al verde pubblico o privato, il verde pensile.

Per le colture fuori suolo dove viene utilizza to il sistema del Grow Bag, Tercomposti ha già ricevuto un riconoscimento importante al Macfrut 2018 presentando la novità Multi bag. Grazie al nuovo impianto, nel corso degli anni, si sono osservati risultati importanti con incrementi produttivi ed una nuova clientela soddisfatta.

Tercomposti inoltre vanta una velocissima pressa per la produzione di balloni pressati che sono divenuti ormai la nuova forma di

utilizzo del substrato più economica per le aziende più evolute.

Ma la vera evoluzione sta nella gamma dei prodotti che prende in considerazione, in modo molto puntuale e preciso, le modalità d’uso e di gestione del substrato piuttosto che la specie da coltivare. Secondo i nostri agro nomi la scelta del substrato è legata sempre di più alle richieste del consumatore finale e quindi il substrato dovrà cambiare non tanto in funzione della specie coltivata ma secondo il periodo, la durata della coltivazione, il conteni tore utilizzato, l’esperienza del coltivatore ed il risultato che si si desidera ottenere.

Per la produzione di piante aromatiche in vaso sono disponibili una ampia gamma di prodotti. Oltre a quelli tradizionali già ben conosciuti come VEGETAL RADIC e HUMITORF si af fiancano AROMI 1, AROMI 1N, AROMI 2SC, TC7 e UNI WFT POMIX.

In particolare AROMI 1N è indicato per estati molto calde perché arricchito con torba scura in grado di assicurare una buona ritenzione idrica.

L’AROMI 2SC contiene invece solo una giusta quantità di concime starter per dar modo al vivaista di gestire la concimazione in modo personalizzato aggiungendo o meno fertiliz zanti a cessione programmata.

Il TC7 è una miscela, priva di pietra pomice, nata in Liguria su aromatiche e caratterizzata dalla presenza di torba calibrata 10-40 mm indispensabile per assicurare un efficiente drenaggio ed una durata nel tempo della struttura.

UNI WFT POMIX infine è la novità studiata per la coltivazione di aromatiche, stagionali fiorite e perenni. Si caratterizza dalla presenza di pomice vulcanica per un efficace smaltimen to dell’acqua in eccesso soprattutto in colti vazioni outdoor. La presenza inoltre di fibra di legno stabilizzata oltre ad assicurare una ottimale ossigenazione del substrato, lo rende ideale per quei mercati che richiedono sub strati più ecocompatibili, con minor contenuto di torba, in un contesto crescente di salvaguar dia ambientale.

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IL RECUPERO DEI MURETTI A SECCO

Archiviata la stagione della raccolta delle Olive, la Cooperativa Olivicola di Arnasco punta sui muretti a secco e sul recupero dei terreni abbandonati per un rilancio del territorio.

La produzione olearia purtroppo, a causa di diverse problemati che, è stata inferiore rispetto agli altri anni, ma l’impegno della Cooperativa non si arresta.

“La volontà, la pazienza, e l’investimento economico nella nostra scuola di muretti a secco ha avuto un riconoscimento oltre che a livello nazionale anche internazionale, ora infatti è anche patrimonio dell’UNESCO. La scuola dei muretti a secco continua ad interessare e a portare ad Arnasco giovani artigiani interessati ad imparare e a fare di quest’arte un mestiere, soprattutto in un momento di crisi lavorativa come questo che stiamo vivendo” dice il presidente Luciano Gallizia.

Ci eravamo imposti un obiettivo importante, quello di far riscoprire le proprie radici nel territorio, facendo capire che imparare bene questo mestiere, in periodi di crisi come questi, potrebbe creare opportunità di lavoro anche in riferimento alla riapertura del Bando Regionale sulla ricostruzione dei muretti a secco.

“Siamo stati pionieri nel recupero di certi territori – conclude Luciano Gallizia – e oggi possiamo dire che coltivare la terra sta tornando di moda, in molti stanno capendo che nella nostra regio ne la presenza di particolari microclimi permette di caratterizzare i prodotti tipici sul mercato”.

Come tutti gli anni sono aperte le iscrizioni per il corso muretti a secco; per info chiamare in Cooperativa al numero 0182 761178 o scrivere via mail a info@coopolivicolarnasco.it.

Il nuovo corso si svolgerà a settembre 2022.

POTENTI, BIOLOGICI E SELETTIVI

Insetticidi a base di Bacillus thuringiensis subsp. kurstaki e subsp. aizawai Efficacia paragonabile a quella dei più potenti insetticidi convenzionali

Registrazione: N. 11793 del 09-09-2003 Composizione: Bacillus thuringiensis subsp. aizawai, ceppo ABTS 1857 54%

Efficacia ottimizzata

Formulazione ideale per bassi volumi d’acqua

Agrofarmaci autorizzati dal Ministero della salute, leggere attentamente le istruzioni riportate in etichetta. Usare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Si richiama l’attenzione sulle frasi e simboli di pericolo riportati in etichetta.

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È obbligatorio l’uso di idonei dispositivi di protezione individuale e di attrezzature di lavoro conformi (D. Lgs. 81/2008 e ss. mm.) Altri
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Facile gestione del packaging (sacchi da 1 kg)
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di stoccaggio u Non
u Non
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Sicurezza per gli operatori u Nessuna formazione di polvere u Non sporca u Non contiene solventi
N. 13061 del 05-06-2006 Composizione: Bacillus thuringiensis
u
Miglior contatto con le superfici vegetali
Maggiore efficienza rispetto alle formulazioni in polvere bagnabile Nessun problema
vi sono problemi di congelamento
avvengono fenomeni di sedimentazione
conservazione del principio attivo
Registrazione:
subsp. kurstaki, ceppo ABTS 351 54%
Un mestiere antico, nuova occasione di lavoro anche oggi

IL NUOVO PRESIDENTE DI CIA SAVONA SANDRO GAGLIOLO

EMERGENZA CINGHIALI E PESTE SUINA

È Sandro Gagliolo il nuovo presidente provinciale di CIA Savona: è stato nominato durante l’assemblea elettiva che si è svolta oggi all’Auditorium del San Carlo di Albenga. Succede a Mirco Mastroianni, in carica per due mandati consecutivi alla guida dell’associazione savonese. Gagliolo era già nella giunta CIA Savona come responsabile GIE olivicolo, a lui il compito di guidare il settore agricolo in una fase da un lato di grandi incertezze e preoccupa zioni, ma anche di grandi opportunità e sfide per l’agricoltura savonese e il suo rinnovamento per i prossimi anni. “Il territorio savonese e il nostro tessuto produttivo hanno tutte le potenzialità per poter tagliare un ambizioso traguardo di rinnovamento e crescita di un settore che sarà sempre più decisivo per l’economia della provincia, della Liguria e dell’Italia. Per questo nuovo mandato ritengo da un lato di agire nel segno della continuità rispetto al percorso avviato in questi anni, dall’altro portare il giusto rinnovamento, anche puntando sui giovani, con forze fresche e idee nuove indispensabili per condurre politiche agricole e azioni sindacali al passo coi tempi e con i processi attuali, sempre più dinamici e veloci” ha concluso Gagliolo.

Continuano le ripercussioni a catena con il caro-energia e la guerra in Ucraina nell’area rossa già colpita dalla crisi sanitaria determina ta dalla peste suina africana (PSA), con pesanti conseguenze per le filiere agricole: CIA Savona richiede misure strutturali per contenere gli ungulati, come nel caso della petizione per cambiare la legge regionale o dei ristori urgenti per i settori colpiti.

I vertici provinciali CIA Savona spiegano che l’asses sore Piana porterà in giunta regionale i contenuti della petizione, con l’auspicio che possa arrivare a breve una nuova normativa forte ed efficace, sia sul fronte dei piani faunistici, sia per le misure di sostegno alle imprese agricole.

L’epidemia è legata al sovrannumero di ungulati nei bo schi e nell’entroterra ligure e savonese; come CIA Savona ribadiamo massima collaborazione e sinergia operativa, ma serve intervenire subito e bene per arginare il problema: piano di abbattimenti e piano ristori per arginare i contraccolpi per le attività agricole, forestali e turistiche. Ad oggi non ci sono ancora adeguate certezze sulle risorse, con preoccupazione tra le imprese e gli operatori del savonese.

Con l’arrivo della primavera e della stagione turistica auspichiamo possano essere rimodulate le attuali regole per consentire una fruizione più ampia possibile del nostro entroterra.

CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI 23
Mirco Mastroianni passa il testimone Fondamentale mantenere gli impegni

MURETTI A SECCO AL VIA IL RIPRISTINO

Approvato dalla Giunta regionale, su proposta del vicepresidente con delega all’Agricoltura Alessandro Piana, lo stanziamento di 12 milioni di euro attraverso il bando a valere sulla sottomisura 4.4 del Programma di Sviluppo Rurale della Liguria per il 2022.

Si tratta di un bando che finanzia il ripristino dei “muretti a secco”.

In Liguria ci sono 42mila ettari di terrazzamenti: quella dei muretti a secco è una vera e propria arte, da tute lare e preservare anche attraverso stanziamenti come questo. Costruiti pietra su pietra dai nostri agricoltori, permettono di rendere coltivabili i terreni scoscesi, re galando anche ai turisti paesaggi mozzafiato unici. In una regione bellissima e fragile come la nostra i muretti a secco costituiscono anche un elemento importantissimo di prevenzione dei danni provocati dal maltempo e di contrasto al dissesto idrogeologico. Si tratta di uno stanziamento con modalità a sportello secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Ogni richie dente (imprese agricole, proprietari e gestori dei terreni ed enti pubblici) potrà fare domanda per una metratura non superiore ai 200 metri quadri. Gli investimenti dovranno essere realizzati sul territorio regionale entro 6 mesi dall’atto di ammissione a finanziamento.

In pillole le news fondamentali per partecipare al bando.

Disponibilità finanziaria: 12.000.000 di euro.

Tipologia: bando a sportello.

Presentazione domande: dalle ore 10:00 del 15 marzo 2022 alle ore 12:00 del 28 aprile 2022

Beneficiari: × imprese agricole singole e associate, × enti pubblici anche in forma associata, × proprietari e gestori dei terreni, × partenariati misti pubblico/privati tra gli enti pubblici e i soggetti privati di cui ai punti precedenti.

Esempi di investimenti non ammissibili: × la ricostruzione di muri a secco in ambito silvicolo, × muri che non sono direttamente a sostegno di terreni agricoli, × muri non crollati, × muri in cattive condizioni, spanciati, ma non ancora crollati, × muri non a secco (ad es. realizzati con cemento), × muri di nuova costruzione, × muri di confine a sostegno di terreno altrui, × muri su mappali non presenti sul fascicolo aziendale, × spese generali e tecniche, Limitazioni ed esclusioni: ogni richiedente può presentare una sola domanda di sostegno.

Aiuto massimo: per una quantità non superiore a 200 metri quadrati.

Consistenza aiuto: 70% (73,5 euro/metro quadrato) rispetto al costo standard (105 euro/metro quadrato) di muro effettivamente ripristinato.

Punteggio minimo: (criteri di selezione): 30 punti. Portale per presentazione domande: SIAN.

CONFAGRICOLTURA
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Con il PSR 21-22 si è aperto il bando per il recupero di questi storici manufatti

PESCA E AGRICOLTURA UNITE CENTINAIA IN PIAZZA PER DIFENDERE IL FUTURO

Costi di produzione alle stelle, speculazioni e peste suina: a rischio la sopravvivenza delle imprese liguri

Dalla pesca alla floricoltura, dall’agricoltura alla silvicoltura fino all’olivicoltura: tutti i comparti si sono radunati in Darsena, a Genova, per denunciare le speculazioni che stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza delle produzioni locali, accompagnati da Marcello Grenna, Presidente di Coldiretti Savona e dal Direttore Antonio Ciotta, nonché dal Delegato di Giovani Impresa Davide Bu sca e da Anna Fazio, Responsabile Provinciale di Donne Impresa insieme ai Direttori e Presidenti delle altre Federazioni provinciali. Una situazione che si è aggravata ulteriormente a causa della guerra che rischia di affossare l’economia russo-ucraina. L’esplosione dei costi energetici si sta riversando a catena sull’in tera filiera produttiva: l’energia ha subito aumenti fino al +110%, il carburante agricolo arriva a +50% e quello per la pesca addirittu ra a +90%; aumentano di conseguenza anche i costi delle materie prime con i mangimi che registrano un +80%, i concimi +143% e gli imballaggi fino a +50%, impattando su tutte le filiere. Infine, è schizzato alle stelle il prezzo dei canoni demaniali marittimi, con

i pescatori che sono passati da pagare un massimo di 370 euro annui a ben 2.700 euro, per spazi che non sono fonte di reddito e indipendentemente dalla metratura occupata.

“Il Covid-19 ha portato a uno scenario di accaparramenti, rincari e speculazioni che stanno mettendo a dura prova le nostre imprese in un momento di ripresa a seguito delle difficoltà legate alla pandemia. – spiega Marcello Grenna Presidente di Coldiretti Savona - Serve un deciso intervento che metta un freno agli aumenti delle bollette e che garantisca continuità alle produzioni e generi trasparenza nelle filiere”.

“Inoltre – continua Grenna- è quanto mai essenziale sbloccare immediatamente un flusso di risorse per accelerare la transizione ecologia e alleviare il peso del debito: devono essere sbloccati gli 1,2 miliardi per i contratti di filiera, bisogna incentivare le opera zioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso la garanzia del 100% pubblica e gratuita di Ismea e fermare le speculazioni sui prezzi pagati ai produttori con un efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali. È inaccettabile che per ogni euro speso dai consumatori per prodotti freschi o trasformati, solo 15 centesimi vadano in media agli agricoltori”.

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LA STORIA DELLA COOPERATIVA

La Viticoltori Ingauni società Agricola Cooperativa nasce nel 1976 per iniziativa di 13 soci, che si uniscono per vinificare e commer cializzare il vino più tipico della nostra zona: il Pigato. Negli anni il numero dei soci è andato gradatamente aumentando con conseguente incremento delle quantità e delle tipologie di uve vinificate, infatti oltre al Pigato si fanno sempre più strada gli altri vitigni della nostra riviera di ponente, il Vermentino, il Rossese detto di Campochiesa, l’Ormeasco di Pornassio nelle sue varianti più conosciute quali il tradizionale, il Superiore e lo Sciac-tra, e la Lumassina mossa.

La Cooperativa ad oggi conta circa 198 soci iscritti, che sono distribuiti su un territorio della Riviera Ligure di Ponente che và dal Finalese, all’Albenganese fino al territorio di Diano Marina, mentre l’entroterra riguarda in parte la Valle del Lerrone e soprattutto la Valle Arroscia risalendo da Albenga fino al comune di Pornassio passando per Ortovero. La nostra Cooperativa non ha terreni nè di proprietà nè in affitto, pertanto tutta la produzione deriva da uve conferite dai soci, che hanno le proprie aziende su un territorio molto vasto con terroir altrettanto vario, permettendo così di beneficiare delle caratteristi che migliori delle uve provenienti dalle varie zone. Attualmente vengono vinificati all’anno circa 4500/4700 q.li di uve di cui il Pigato costituisce circa il 58% il Vermentino circa il 18% l’Ormeasco di Pornasio nelle varie tipologie circa il 10% il Rossese

circa il 7% la Lumas sina e i vini IGP e da Tavola il restante 7%. Vari sono stati i riconoscimenti conseguiti dalla nostra Cooperativa negli anni quali concorso Douja d’Or anni 1994-1995-20032005-2006-2009-20102011; il premio Gran medaglia d’argento di Cangrande (conferita al Vinitaly di Verona). Attualmente la sede della nostra cooperativa, si trova ad Ortovero (SV) in Via Roma n 3, al suo interno vi è presente un piccolo punto vendita dove si possono apprezzare e acquistare tutti i nostri vini sia sfusi che in bottiglia.

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