Trimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XX - n.2 Estate 2017 - Spedizione A.P. 70% - Reg. Trib. SV n. 318 (1/3/1985) - DISTRIBUZIONE GRATUITA.
NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA L’ORTOFRUTTICOLA DI ALBENGA
Il sesto inserto da staccare e conservare! da pag. 11
Rosamunda Uno speciale Cuore di Bue
Fitofarmaci: etichettatura in formato CLP pag. 8
OrtoShop
Sono tornate le Pesche di Ortovero pagg. 6 e 7
VASI COLORATI IN ASSORTIMENTO
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In questo numero Editoriale
UNO SGUARDO AL NOSTRO STATUTO Lo Statuto è la “legge” di ogni Cooperativa e rappresenta una sorta di contratto tra la Cooperativa stessa ed i suoi soci. Dal lontano 12 ottobre 1941 anche L’Ortofrutticola ha il suo Statuto, che è stato periodicamente aggiornato in base alle disposizioni di legge ed alle mutate esigenze sociali ed economiche; l’ultimo di questi aggiornamenti risale al 28 novembre 2014. Da questo numero del periodico il Consiglio Di Amministrazione della Cooperativa intende dar vita ad una nuova consuetudine, pubblicando ad ogni uscita del trimestrale gli articoli più interessanti dello Statuto in modo che tutti i soci ne possano prendere visione. Un modo questo per rendere più conosciute le regole che stanno alla base dei rapporti tra la Cooperativa ed i soci che ne costituiscono il motore. Di seguito i primi tre articoli. Art. 1 (Costituzione e denominazione) È costituita con sede nel Comune di Albenga una Società Cooperativa denominata “L’ORTOFRUTTICOLA SOCIETÀ COOPERATIVA”. La Cooperativa potrà istituire, con delibera del Consiglio di Amministrazione, sedi secondarie, succursali, agenzie e rappresentanze anche altrove.
Art. 2 (Durata) La Cooperativa ha durata fino al 31 dicembre 2050 e potrà essere prorogata con delibera dell’Assemblea straordinaria. Art. 3 (Scopo mutualistico) La Cooperativa è retta e disciplinata secondo il principio della mutualità senza fini di speculazione privata. Lo scopo della Cooperativa è quello di tutelare e migliorare le condizioni di vita e di reddito dei soci, mediante la valorizzazione qualitativa e quantitativa della produzione agricola, nel rispetto delle direttive regionali, nazionali e comunitarie. In tale contesto la Cooperativa potrà promuovere la programmazione delle attività svolte dai soci, orientandone la produzione allo scopo di migliorare la qualità dei prodotti conferiti. A tal fine la Cooperativa delibera regolamenti e pro-grammi di produzione e commercializzazione proposti dal Consiglio di Amministrazione od in ottemperanza a precise disposizioni di legge che, una volta approvati, saranno vincolanti per tutti i soci. La Cooperativa può operare anche con terzi non soci. La Presidente Lara Ravera
“L’ORTOFRUTTICOLA - LA COOPERATIVA”
TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA “L’ORTOFRUTTICOLA” Direzione, Amministrazione e Pubblicità Reg. Massaretti, 30 Bastia d’Albenga (SV) - Tel. 0182 50374 Direttore responsabile: Erica Marzo Hanno collaborato a questo numero: Fabio Arrighetti, Gianfranco Barbera, Claudio Burgarello, Antonio De Andreis, Giuseppe Del Core, Massimo Enrico, Luciano Gallizia, Osvaldo Geddo, Michele Introna, Lucia Mulè, Lara Ravera, Alessio Roba. Grafica e impaginazione Edoardo Caputo - Studio Orasis design - orasisdesign.it Foto copertina: Mario Rossello - studiorossello.it
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SERVIZIO AGROTECNICO
Nuova etichettatura dei fitofarmaci in formato CLP
13 e 14 TERRITORIO
San Giorgio
e la sua Divina Commedia da pag ORTOSHOP
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Il sesto
INSERTO DA STACCARE E CONSERVARE 3
Un orologio molto speciale… Quando era l’asta all’olandese a decidere i prezzi dei prodotti orticoli della piana Un orologio che non segna l’ora. Questo può sembrare ad un primo sguardo il grande orologio che campeggia alle spalle delle casse dell’Ortoshop. In realtà questo oggetto rappresenta un pezzo della storia dell’Ortofrutticola e della storia di tutta l’agricoltura della piana di Albenga. Esso rappresenta lo “spirito imprenditoriale” degli agricoltori, pronti ad esplorare nuove idee e tecnologie. Tra il 1971 e gli anni ’80, infatti, questo strumento è stato l’ago della bilancia degli umori del mercato ortofrutticolo locale e nazionale: era l’orologio dell’Asta detta “olandese” che ogni mattina batteva il prezzo dei prodotti orticoli, diventando in breve tempo il punto di riferimento per tutti i prezzi su scala nazionale dei prodotti più rappresentativi. Nell’Asta “olandese” il prezzo iniziale è fissato sufficientemente alto da dissuadere gli acquirenti, questo poi scende progressivamente fino a quando un compratore non è disposto a comprare all’ultimo prezzo corrente. Il vincitore dell’asta pagherà quindi l’ultimo prezzo, il più basso fra quelli proposti. Nella pagina a fianco un’immagine dell’orologio nella sua collocazione originale, presso la storica sede dell’Ortofrutticola, in via Dalmazia; dalla foto emerge la particolare struttura della stanza, con gradoni su cui si collocavano i compratori ed il tavolone utilizzato per la gestione dell’asta e l’assegnazione dei lotti.
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Sono tornate all’OrtoShop
LE PESCHE DI ORTOVERO!
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Le pesche di Ortovero sono tornate all’Ortoshop. Questo prodotto, unico per le sue caratteristiche organolettiche è entrato a far parte di diritto della storia recente di Ortovero. Il microclima di questo paese e del territorio circostante, le caratteristiche del terreno e la cura dei coltivatori, hanno dato vita ad un prodotto di grande qualità. La pesca di questa zona è diventata famosa perché nel dopoguerra i terreni di Ortovero sono passati da una agricoltura di sussistenza a produzione commercialmente rilevante proprio grazie ai pescheti, la cui realizzazione è stata possibile grazie a un sistema irriguo già in uso a partire del 1500 e chiamato beudo: un sistema di canali che parte da Pogli e si sviluppa su tutto il paese di Ortovero. La conversione dei terreni di quest’area ha visto il passaggio, nel dopoguerra, da coltivazioni di sussistenza a quelle più commercializzabili, come le pesche, appunto, richieste sui mercati del nord Italia. Il grande successo di questo frutto è testimoniato dal mercato ad esso dedicato che, a partire dagli anni ‘50 e fino agli ’80, si teneva nella piazza principale di Ortovero. In un primo tempo i frutticoltori portavano le pesche nelle ceste che, sempre ad Ortovero, venivano acquistate e lavorate, selezionate e messe nelle cassette basse, dette “padelle”, dando vita a un’embrionale esempio di “filiera corta”. In seguito la lavorazione venne fatta direttamente dai frutticoltori. Nel 1967 per promuovere il prodotto venne creata la “Sagra delle pesche e del vino Pigato”, che si tiene ancora oggi a metà agosto con grande successo di pubblico. Col tempo, dopo aver sfruttato i terreni per molti anni e grazie anche al riconoscimento della DOP (metà degli anni ‘90) per il vino Pigato, molti agricoltori hanno abbandonato le coltura delle pesche per dedicarsi alla più remunerativa vigna. Dopo anni di declino, la volontà e l’impreditorialità di alcuni coltivatori ha fatto rinascere questa coltura e oggi all’Ortoshop è possibile nuovamente acquistare e consumare le pesche di Ortovero, premiando così il lavoro dei nostri coltivatori e la qualità dei prodotti locali.
Foto: MarioRossello.it
Dal produttore al consumatore: il km0 dell’Ortoshop con i volti dei due agricoltori che forniscono le pesche per i nostri clienti
CONSIGLI UTILI
LA PESCA
Il pesco è uno degli alberi che più frequentemente si trova nei frutteti domestici. Questo successo è senz’altro dovuto alla duttilità dei suoi frutti, oltre che alla bellezza della sua fioritura. Per coltivare in maniera proficua il pesco non va dimenticato che esso non ama i terreni argillosi, eccessivamente compatti o soggetti a ristagni idrici perchè le sue radici sono soggette a marciume. Per quanto riguarda il terreno il pesco predilige terreni sciolti e profondi e anche se il suolo è sabbioso vegeta bene se viene concimato e irrigato. Altro fattore importante sono le gelate: anche per il pesco, così come per gli altri alberi da frutto, sono molto dannose le gelate tardo invernali o primaverili che danneggiano il fiore ed inibiscono la crescita del frutto. Quindi se si è deciso di intraprendere la coltivazione del pesco in zone soggette a gelate tardive la pianta dovrà essere protetta dandole un riparo, per esempio addossandola contro un muro. La pianta del pesco si presta comunque a diverse forme di coltivazione: oltre all’orto vero e proprio è possibile coltivare questo albero anche in vaso (a tre o quattro branche, oppure a palmetta o a fuso). Una delle ragioni del buon successo del pesco come albero da frutto domestico è anche la sua produzione piuttosto precoce: questa pianta entra in produzione già dal terzo anno della messa a dimora.
La pesca ha molte proprietà: depurative, digestive, vermifughe e, secondo la medicina tradizionale, è addirittura utile per la circolazione e per eliminare il mal di testa. Certamente le pesche sono frutti ricchi di acqua e fibre, poco calorici, privi di grassi; posseggono inoltre proprietà antiossidanti, sono minimamente lassativi, grazie alla pectina, ma sono soprattutto diuretiche. Come per la maggior parte dei frutti è importante non ingerire il nocciolo che può risultare tossico.
IL PESCO NEL GIARDINO DOMESTIC0
PROPRIETÀ E VALORI NUTRIZIONALI
Valori nutrizionali Una pesca di 100 grammi contiene: 89 grammi d’acqua, un grammo circa di fibre, circa dieci grammi di zucchero, per un totale di circa 30 kcal. I minerali più presenti sono potassio (190 mg), fosforo (20 mg), e poi, in quantità più ridotte, magnesio e calcio. Tra le vitamine la più presente è la C ma, in quantità ridotte, sono presenti anche vitamine B1, B2, B3, B5, B6 e la vitamina A. Questi valori vanno ritenuti validi per la frutta fresca, mentre per le confetture, le pesche sciroppate o conservate in altro modo essi possono essere notevolmente differenti. Di qui l’importanza di consumare preferibilmente questo frutto fresco e secondo la disponibilità stagionale.
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Nuova etichettatura dei fitofarmaci in formato CLP Come devono mettersi a norma le aziende agricole Dal 1 Giugno 2015, sono iniziate a cambiare le etichette dei fitofarmaci. La nuova etichettatura prevede infatti l’adeguamento del vecchio formato, denominato DPD, avente dei pittogrammi quadrati con sottofondo arancione, con la nuova CLP, con dei pittogrammi romboidali con il bordo rosso, in ottica anche di una globalizzazione del sistema di classificazione dei prodotti chimici. La Direttiva Europea prevedeva la vendita dei prodotti con la vecchia etichetta in DPD entro il 31 maggio 2017 mentre non era chiaro come le aziende agricole dovevano adeguarsi dal 1 Giugno 2017. Dalle prime interpretazioni della direttiva, c’era addirittura il rischio che le aziende agricole, i prodotti etichettati con la vecchia DPD, dovessero essere smaltiti come i prodotti scaduti dal commercio. Fortunatamente l’ultima comunicazione del ministero della salute per quanto riguarda la gestione dei fitofarmaci con le vecchie etichette in DPD da parte dell’azienda agricola (denominata utilizzatore finale) prevede: Dal 1 giugno 2017 in caso di giacenza di confezioni con la vecchia classificazione in DPD, l’agricoltore è tenuto ad aggiornare l’etichetta del prodotto all’ultima versione in CLP. Inoltre dovrà aggiornare all’ultima versione anche la scheda di sicurezza (SDS). Possono essere aggiornati, allegando la stampa della nuova etichetta, solo i prodotti confezionati antecedentemente il 31 maggio 2015 anche se acquistati oltre tale data dal rivenditore e comunque non oltre il 31 maggio 2017. (In questo caso si fa riferimento al lotto sulla confezione).
Come posso riconoscere se l’etichetta del fitofarmaco che ho in magazzino è a norma? Lo schema seguente può aiutare a riconoscere velocemente le differenze. La cosa che salta più facilmente all’occhio è il formato dei simboli (pittogrammi). Quelli arancioni e quadrati sono nel vecchio sistema e conseguentemente dovrò adeguare l’etichetta.
SIMBOLI VECCHI
SIMBOLI NUOVI
Ci sono casi però di prodotti che non hanno simboli in quanto non classificati. In questo caso se c’è scritto “FRASI DI RISCHIO” allora l’etichetta è da aggiornare, infatti nella nuova etichetta al suo posto troviamo la scritta “INDICAZIONI DI PERICOLO”. Supplemento ordinario n. 149 alla GAZZETTA UFFICIALE 17-6-2011
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INSETTICIDA CONCENTRATO EMULSIONABILE (EC) DECIS® Composizione: 100 g di Decis contengono 2,8 g di deltametrina pura (= 25 g/L) coformulanti quanto basta a 100 Contiene: nafta solvente (petrolio), aromatica leggera
Indicazioni di pericolo H226 Liquido e vapori infiammabili. H302 Nocivo se ingerito. H304 Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie. H315 Provoca irritazione cutanea. H318 Provoca gravi lesioni oculari. H332 Nocivo se inalato. H335 Può irritare le vie respiratorie. H336 Può provocare sonnolenza o vertigini. H410 Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. EUH401 Per evitare rischi per la salute umana e per l'ambiente, seguire le istruzioni per l'uso. Consigli di prudenza P240 Mettere a terra/a massa il contenitore e il dispositivo ricevente. P280 Indossare guanti/indumenti protettivi/proteggere gli occhi/il viso. P305 + P351+ P338 IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquare. P308 + P311 In c as o di espos izion e o di pos sibile es posi zione: contattare un CENTRO ANTIVELENI/un medico. P501 Smaltire il contenuto/recipiente in conformità alla regolamentazione nazionale. Titolare dellʼAutorizzazione: Bayer CropScience S.r.l. – Viale Certosa 130 – 20156 Milano – Tel. 02/3972.1 Officine di produzione: Bayer CropScience S.r.l. – Filago (BG); Bayer AG – Industriepark Hoechst, Francoforte – Germania; Bayer CropScience S.L. – Quart de Poblet (Valencia) – Spagna; Bayer S.A.S. – Villefranche – Francia
Cosa devo fare per mettermi a norma di legge? Registrazione n° 4426 del 29/7/1981 del Ministero della Sanità Contenuto netto: 10 – 250 ml / 1 - 3 - 5 l Partita N°°
PERICOLO
Innanzitutto il prodotto deve essere ancora autorizzato e non INFORMAZIONI PER IL MEDICO revocato. Deltametrina: blocca la trasmissione nervosa iperstimolando pre-postsinapticamente le terminazioni neuronali. Particolare sensibilitaʼ da parte di allergici ed asmatici, nonché dei bambini. Lapazienti cosa più delveloce è farsi unatassia; elenco di delle prodotti aggiornare e e dispnea; reazioni allergiche Sintomi a carico SNC: tremori, convulsioni, irritazione vie aeree:da rinorrea, tosse, broncospasmo scatenanti: anafilassi, ipertermia, sudorazione, edemi cutanei, collasso vascolare periferico. Terapia: sintomatica e di rianimazione. dividerli per ditta. A questo punto vado nel sito internet della ditta N.B. diluenti (idrocarburi) possono provocare broncopolmoniti chimiche, aritmie cardiache. Consultare un Centro Antiveleni che mi interessa e scarico l’etichetta che alla confezione — 21allegherò — PRESCRIZIONI SUPPLEMENTARI gli organismi acquatici adottare una fascia di rispetto non trattata dai corpi idrici superficiali come da indicazioni della tabella in calce. e Per la proteggere SDS aggiornata. Non contaminare lʼacqua con il prodotto o il suo contenitore. Non pulire il materiale dʼapplicazione in prossimità delle acque di superficie. Evitare la contaminazione attraverso i sistemi di scolo delle acque dalle aziende agricole e dalle strade. Il prodotto è nocivo per e insetti utili: osservare scrupolosamente alcuni le dosi e le modalità dʼimpiego indicate. Non trattare durante la fioritura. Effettuare Per facilitare laapiricerca vi elenchiamo siti delle principali lo sfalcio delle eventuali infestanti fiorite prima dellʼapplicazione del prodotto. aziende di Agrofarmaci. CARATTERISTICHE DECIS è un insetticida che agisce per contatto e ingestione, con ampio spettro di attivitaʼ contro gli insetti nocivi. Dotato di una rapida azione iniziale, http://www.adama.com/italia/it/; http://www.arystalifescience.it/ ; consente una protezione dei vegetali sufficientemente duratura con una grande sicurezza dʼimpiego. MODALITAʼ DI IMPIEGO Melo, Pero: Aphis pomi, Quadraspidiotus perniciosus, Psylla pyri, Cydia pomonella, Capua reticulana, Pandemis cerasana, Pandemis heparana, http://www.agro.basf.it/agroportal/it/it/homepage.html ; Archips podanus, Archips rosanus, Anthonomus pomorum, Hoplocampa brevis, Hoplocampa minuta, Dasyneura pyri, Dasyneura mali, Ceratitis capitata, Lithocolletis blancardella, Lithocolletis (=Phyllonorycter) corylifoliella, Leucoptera scitella: 30-50 ml/hl (0,3-0,7 l/ha). Intervenire in pre-fioritura contro Afidi, alla migrazione delle neanidi contro Cocciniglie, a caduta foglie contro la Psilla del pero, http://www.cropscience.bayer.it/ ; http://www.belchim.it/ ; alla comparsa del parassita negli altri casi. Effettuare al massimo 3 applicazioni a distanza di 14 gg. Nel caso di trattamenti in pre-fioritura intervenire con trattamenti successivi solo in postfioritura. http://www.biogard.it/index.php/it/ ; http://www.certiseurope.it/ Pesco, Albicocco, Susino, Ciliegio: Myzus persicae, Hyalopterus amygdali, Quadraspidiotus perniciosus, ;Diaspis pentagona, Cydia molesta, Anarsia lineatella, Hoplocampa brevis, Hoplocampa minuta, Hoplocampa flava, Ceratitis capitata, Rhagoletis cerasi, Thrips major, Thrips meridionalis, Thrips tabaci, Lithocolletis (=Phyllonorycter) pomonella, Lyonetia clerckella, Aromia bungii: 30-50 ml/hl (0,3-0,7 l/ha). Intervenire alla comparsa del http://www.cheminova.it/home.cfm?; parassita, in pre-fioritura (bottoni rosa) contro Afidi e Tripidi. Effettuare al massimo 3 applicazioni a distanza di 14 gg. Nel caso di trattamenti in prefioritura intervenire con trattamenti successivi solo in post-fioritura. http://www.massoagro.com/it/ ; http://www.demetra.eu/ Vite (da tavola e da vino): Lobesia botrana, Clysia ambiguella, Empoasca flavescens, Scaphoideus ;titanus, Metcalfa pruinosa: 30-60 ml/hl (0,25-0,7 l/ha). Intervenire alla comparsa del parassita. Effettuare al massimo 3 applicazioni a distanza di 14 gg. Agrumi:Toxoptera aurantii, Aphis gossypii, Aphis spiraecola, Dialeurodes citri, Aleurothrixus floccosus, Ceratitis capitata, Saissetia oleae: 35-40 ml/hl http://www.dowagro.com/it-it/italia ; (0,4-0,5 l/ha). Effettuare 1 applicazione alla comparsa del parassita, nelle primissime fasi dellʼinfestazione. Kiwi: Ceratitis capitata, Metcalfa pruinosa, Diaspis pentagona, Saissetia oleae: 50 ml/hl (0,4-0,5 l/ha). Intervenire alla comparsa del parassita. Effettuare al massimo 3 applicazioni a distanza di 14 gg http://www.gowanitalia.it/it/home/1 ; http://www.dupont.it/prodotti-e-servizi/protezione-colture.html ; http://www.kollant.it/ ; http://www.monsanto.it/ ; http://www.scam.it/Home.cfm ; http://www.sipcamitalia.it/it/home/1 ; http://www.sumitomo-chem.it/ ; http://www.syngenta.it/ http://www.uplitalia.com/it/home/1 ; Etichetta adeguata ai sensi del D.D. emesso in data 29/12/2016 e modificata ai sensi dellʼart. 7, comma 1, D.P.R. n. 55/2012, con validità dal 02/01/2017
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Assemblea annuale
Confermato il trend positivo
lavori che hanno mostrato un grandissimo interesse per tutto il comparto vitivinicolo ligure e nello specifico hanno potuto apprezzare la grande qualità dei nostri vini che anche quest’anno hanno fatto bella mostra di sé a Verona. Grande partecipazione hanno avuto le degustazioni curate da Vite in Riviera (la Rete d’impresa di cui la nostra cooperativa è capofila) nei primi tre giorni della manifestazione scaligera.
Una continua crescita confermata anche nei primi mesi del 2017 Il 29 maggio si è tenuta l’annuale assemblea dei soci, per l’approvazione del bilancio 2016, il quale ha evidenziato un’ulteriore trend di crescita rispetto i due anni precedenti, crescita che si sta confermando in questi primi mesi del 2017. Nel corso dell’assemblea è stato confermato l’apporto che la nostra cooperativa riconosce a tutti i soci in termini di assistenza tecnica del vigneto, mediante la collaborazione sempre presente con l’agrotecnico Passaniti Diego, questo per cercare di supportate tutti nel raggiungimento della migliore qualità. Come anticipato nello scorso numero, anche quest’anno la nostra Cooperativa ha partecipato al Vinitaly di Verona, nell’ambito dello stand realizzato dalla Regione Liguria, che conferma una volta di più di essere la vetrina mondiale del vino. Grande afflusso di pubblico, dai curiosi agli estimatori, ma sopratutto tanti addetti ai
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Estate, tempo di pomodoro! Con l’arrivo del caldo questo prodotto, squisito e versatile, diventa il re di ogni tavola
Una storia antica Il pomodoro è una pianta originaria delle regioni tropicali e sub tropicali del continente americano (Perù, Messico), importata dagli spagnoli in Europa nel corso del XVI secolo. Ritenuto pianta tossica, il pomodoro è dapprima coltivato come specie ornamentale e solo nel XIX secolo si diffonde in Europa come coltura alimentare. In Italia la coltivazione si estende prima in Sicilia e Campania e poi, verso nord, in Emilia ed in Liguria. Una rara citazione del pomodoro si trova in un trattato, risalente alla metà del 1500, del medico e botanico senese Pietro Andrea Mattioli, che, dissertando di “… quei pomi, che si chiamano in Lombardia Melanzane, e in Toscana Petranciani …”, a proposito delle pressoché sconosciute bacche importate dal nuovo mondo, assimilandole in qualche modo alle melanzane, scrive: “Portasene à i tempi nostri un’altra spetie in Italia, le quali si chiamano POMI d’oro. Sono queste schiacciate come mele rose, e fatte a spichi, di color prima verdi, e come sono mature in alcune piante rosse come sangue, e in altre di color d’oro. Si mangiano pur anch’esse nel medesimo modo”. Dice lo stesso Mattioli, “Mangiansi volgarmente fritte nell’olio con sale, e pepe, come i fonghi”. Per la prima vera ricetta con pomodori bisogna aspettare il 1705 con l’opera di Francesco Gaudentio. Nella seconda metà dell’Ottocento il dottor Agostino Bertani, deputato al Parlamento, incaricato per la Liguria della relazione sulle condizioni della classe agricola, scrive: “Il pomodoro … ha …
Rosamunda Un cuor di bue tutto speciale
Il pomodoro da mensa Rosamunda appartiene alla tipologia Cuore di bue e si differenzia dalle altre varietà in commercio soprattutto per l’accentuato colore rosa a maturazione; un gusto morbido e delicato, un colore unico ed una buona conservabilità sono i suoi tratti distintivi. Si tratta di un ibrido recente ed anche se è a tutt’oggi una produzione piuttosto di nicchia, esso è già abbastanza diffuso nel nord est del paese. Si tratta di un prodotto piuttosto resistenze a numerose virosi. È un prodotto molto versatile, adatto ai piatti più diversi (dalle semplici insalate fino alle pietanze più elaborate). Una consistenza elevata, la resistenza alle spaccature ed alla sovra maturazione; queste caratteristiche rendono Rosamunda un prodotto unico nel suo genere. La pianta ha una produzione ben distribuita e costante, mentre la pezzatura è varia per tutto il ciclo di coltivazione. Con una polpa soda e profumata, un gusto morbido e delicato ed un colore unico, Rosamunda sa essere un importante alleato per una cucina sana e saporita. Una delle caratteristiche che rendono il Rosamunda un pomodoro da non perdere è anche la sua facile conservabilità: dai 5-15 giorni in frigorifero a 3-6°.
Foto: MarioRossello.it
estate 2017
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capitale importanza, e forma da qualche anno un cespite di discreta entrata per gli agricoltori del litorale. …I pomodori primaticci si hanno in Liguria, specialmente nell’Albenganese … mercé la coltivazione forzata, si ottengono fin nel mese di maggio. Vengono poi esportati sui maggiori mercati d’Italia e dell’estero, con forte guadagno dei produttori. I più tardivi, oltre a servire all’ingente consumo locale di tutta la regione, vengono confezionati in conserva. La conserva di pomodoro è una proficua industria agricola … La maggior parte di questi [barili] vengono esportati in America … confrontando il reddito che può dare una determinata misura di terreno piantata a pomodori con uguale misura piantato ad altri prodotti, non si dubita affermare che il prodotto del pomodoro lo sorpassa e di gran lunga” .*
LA RICETTA
Per un acquisto attento
Trofie con pesto di zucchine trombette, cozze e pomodoro cuor di bue
Al momento dell’acquisto è importante osservare con attenzione il pomodoro. Queste sono le principali caratteristiche che deve possedere: - aspetto sano, turgido e fresco; - assenza di marciumi, attacchi di parassiti; - assenza di odori e sapori anomali; - assenza di ammaccature, spellature, tagli e difetti evidenti, salvo piccole lesioni non cicatrizzate dovute ad urti accidentali contro le pareti del contenitore di trasporto; - assenza di umidità esterna anormale; - attenzione: piccole spaccature cicatrizzate, un piccolo ombelico con lievi formazioni legnose sono tipiche della varietà quindi non ne pregiudicano la qualità.
Caratteristiche nutrizionali Il pomodoro è un alimento ricco di calcio, fosforo e acido ascorbico. In partocolare questa varietà è molto apprezzata per la consistenza della polpa e la quasi assenza di semi ed gusto dolce.
Ingredienti
300g di zucchine trombette di Albenga, 100g di mandorle Mezzo spicchio di aglio dolce Olio Riviera ligure di ponente DOP qb. Cozze del golfo di La Spezia Sale, pepe e buccia di limone non trattato
Realizzazione
Frullare le zucchine con le mandorle, l’olio, lo spicchio d’aglio ed un pizzico di sale sino ad ottenere una consistenza cremosa. In una padella porre un cucchiaio di olio, il pesto e le cozze, quando le trofie saranno cotte saltare tutti gli ingredienti velocemente lasciando per pochissimo tempo sul fuoco. Aggiustare di sale e pepe impiattare e cospargere di buccia di limone grattugiata finemente Decorare con fette di cuor di bue tagliato finemente e fiori eduli Ricetta proposta dallo chef
Cinzia Chiappori
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Frutta e verdura di stagione. Sì, ma quale? Imparare a riconoscere la frutta e la verdura di stagione significa portare in tavola prodotti che fanno bene alla salute e non svuotano il portafogli. L’estate è il periodo in cui la natura offre probabilmente la più grande varietà di prodotti sani e coloratissimi, ideali per preparare i caratteristici piatti freschi di questa stagione. Di seguito una breve selezione dei vegetali tipici di questo periodo. 74,5% Carboidrati 16,9% Proteine 8,6%
Grassi
*Informazioni tratte da: “Quattro d’Albenga” realizzato da L’Ortofrutticola di Albena – Tipografia Ciuni – 2015.
VERDURA
Zucchine, fagiolini, melanzane, peperoni, pomodori, cetrioli
FRUTTA
Pesche, albicocche, meloni, angurie, prugne, pere
IMPARIAMO!
La spesa in Estate
San Giorgio e la sua Divina Commedia L’enigma di Dante, Virgilio e il Conte Ugolino negli affreschi della chiesa
anno di distanza, anche della torre campanaria. Tutto il complesso è stato oggetto di restauri a più riprese, iniziati fin dal 1901.
La struttura architettonica La chiesa romanica primitiva era costruita, come appare evidente guardando la facciata, con diversi materiali. Particolari sono le tre finestre a croce, simbolo della Trinità e del sacrificio di Cristo, che si aprivano nella muratura romanica. La porta, simbolo di Cristo che nel Vangelo di Giovanni ha definito se stesso “porta delle pecore” (i fedeli che attraverso di Lui entrano nella salvezza), è originaria e non ha mai subito trasformazioni. Nel secolo XIV l’edificio è stato interessato da interventi di ampliamento e di innalzamento, mentre sulla facciata venne aperta una trifora che richiama simbolicamente le tre Persone Divine (le tre luci) e le due nature di Cristo, l’umana e la divina (le due colonnine in marmo). Nel fianco sud-est, verso l’attuale chiesa parrocchiale, si ricavarono tre finestrelle (un ulteriore richiamo alla Trinità) e le absidi furono realizzate in forma rettangolare.
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Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle ricchezze artistiche del nostro territorio e andiamo a visitare la Chiesa di San Giorgio, un edificio religioso fondato prima del Mille, la cui storia si intreccia anche con quella della chiesetta di Morteo (vedi numero primaverile di questo periodico n.d.r.). San Giorgio, infatti, è stata la chiesa di riferimento di molte piccole comunità, alcune delle quali ora scomparse, come Signola, Paerno, la su citata Morteo ed altri centri tuttora esistenti (come Peagna o Campochiesa). Nel Medioevo la chiesa era spesso indicata con il nome di “San Giorgio de pratis”, per i prati che la circondavano e che venivano tagliati dalla via Julia Augusta (il cui tracciato ancora oggi viene definito “Via Romana”) al margine della quale sorgeva proprio questo antichissimo edificio di culto. La fondazione probabilmente va fatta risalire ai benedettini; questa chiesa, infatti, rimase sempre un Priorato dipendente dall’abbazia di Santa Maria che aveva sede sull’Isola Gallinaria, di fronte alla città di Albenga; i monaci risedettero in San Giorgio fino al 1616, anno in cui venne istituita la parrocchia del vicino centro di Campochiesa, e questa chiesa divenne commenda per il nuovo parroco, in seguito progressivamente abbandonata. Trasformata in chiesa cimiteriale, nel 1887 fu gravemente danneggiata da un violento terremoto che causò il crollo della navata destra e, a un
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Se la chiesa di San Giorgio ha un’architettura affascinante, risultano senz’altro sorprendenti i suoi affreschi interni. La chiesa, infatti, conserva un prezioso ciclo di affreschi che copre un arco di tempo compreso fra il XIII e il XVI secolo e che testimonia le fasi di sviluppo e di decadenza dell’edificio e dell’intera area che vi gravitava intorno. Sulle pareti laterali della navata centrale ci sono affreschi del Trecento, mentre il Giudizio finale sulla parete di fondo risale al Quattrocento. Sulla parete di fondo, nel Quattrocento, venne tamponata la grande finestra che vi si apriva e si realizzò l’affresco del Giudizio finale, l’opera pittorica più notevole dell’intero ciclo. Alla sommità c’è il Cristo giudice seduto in trono e racchiuso entro una mandorla (simbolo di gloria) che mostra le piaghe della Passione ed è accompagnato da angeli che ne sorreggono le insegne. Alza la destra in segno di favore verso quelli alla sua destra, i beati, e abbassa la sinistra verso quelli alla sua sinistra, i dannati. Al di sotto, entro anfratti rocciosi, le punizioni dei sette vizi capitali. Ma è al centro, al di sotto della rappresentazione di Re Salomone, la scena che ha reso famosa questa chiesa anche al di fuori dei confini locali: l’incontro di Dante, accompagnato da Virgilio, con il Conte Ugolino che sta rosicchiando il cranio dell’Arcivescovo Ruggieri (l’episodio è descritto da Dante nella Divina Commedia, nel canto XXXIII dell’Inferno). Ancora al di sotto, entro buche infuocate, i falsi testimoni. A sinistra, emergenti dai sepolcri, i corpi dei risuscitati. Al limite inferiore dell’affresco, una scritta indica il nome del committente e l’anno di esecuzione, ma non il nome dell’artista: nell’anno del Signore 1446, il giorno 13 Dicembre, io, frate Antonio Caresia, priore di San Giorgio, ho fatto realizzare quest’opera. Il professor Carlo Lanteri, che ha dedicato studi ed una pubblicazione a questa chiesa, spiega: “E’ davvero molto raro trovare questo motivo iconografico in un affresco (attestato per lo più in miniature); questo fatto testimonia da una parte la fortuna del poema dantesco, anche in un ambiente rurale come quello in cui sorgeva la chiesa di San Giorgio, e dall’altro un riferimento senz’altro intenzionale a qualche fatto particolare, per noi oggi misterioso, ma certamente ben noto al committente e forse anche ai fedeli che frequentavano questa chiesa all’epoca in cui l’affresco venne realizzato. Sotto l’anfratto roccioso in cui in cui è alloggiata la scena dantesca ci sono i “falsi testimoni”. Non è chiaro se questa scena vada collegata all’episodio dantesco o alla scena della punizione dell’invidia; è pur vero che questa categoria di dannati non trova nel poema dantesco la stessa collocazione che troviamo nel nostro Giudizio Universale ma è probabile che la posizione possa
Per visitare San Giorgio La chiesa è aperta tutti i sabati dalle 9 alle 17; da giugno a settembre anche la domenica (dalle ore 9 alle ore 17). Ogni anno nell’ultima settimana di luglio, durante la sagra che anima l’area adiacente, è possibile visitare la chiesa anche in orario serale, con visite guidate alle ore 22. In questa occasione San Giorgio ospita anche mostre ed eventi culturali.
Trimestrale de L’Ortofrutticola di Albenga
Gli affreschi interni
Leggendo il nuovo bando, recentemente approvato, della sottomisura del Piano di sviluppo Rurale 2014/2020 di Regione Liguria, volto a finanziare investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra - agricole, in particolare l’agriturismo e le fattorie didattiche, sembra siano state recepite le indicazioni e sollecitazioni pervenute dalla CIA, circa gli interventi in opere che necessitano,
CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI
Contributi PSR recepite le nostre richieste
per essere cantierabili, di permessi, autorizzazioni o concessioni, il cui ottenimento ha bisogno di tempi molto lunghi. Il bando a sportello con apertura programmata a fasce secondo una tabella di apertura e chiusura della presentazione delle domande secondo il seguente calendario: 24 giugno – 11 agosto 2017; 15 gennaio – 15 marzo 2018; 15 gennaio – 15 marzo 2019 e 15 gennaio – 16 marzo 2020, fornisce maggiori garanzie alle aziende che vogliono proporre interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia, su fabbricati. Possono programmarsi le fasi di progettazione volte ad ottenere la cantierabilità delle opere, sapendo già ora le finestre di presentazione delle domande di contributo in vigore dal 2017 al 2020. Un buon risultato dopo l’esperienza vissuta con i primi bandi aperti a fine 2016, con tempi di scadenza molto ristretti che, per effetto dell’obbligo di dimostrare la cantierabilità degli interventi chiamiamoli strutturali già al momento della presentazione della domanda di contributo, ha creato notevoli problemi a molte aziende che non sono riuscite a partecipare ai bandi. Ebbene partendo da quell’esperienza negativa con la seconda edizione dei bandi, che vede quello delle attività extra – agricole come apripista, sembra si voglia dare una risposta positiva ai tempi lunghi che le procedure autorizzative urbanistiche impongono, a causa dei molteplici vincoli ambientali, paesaggistici e idrogeologici presenti sul nostro territorio. Pertanto speriamo che questa nuova impostazione del bando rivolto agli investimenti in attività agrituristiche e fattorie didattiche, venga riproposta anche per altri bandi, in primis quello sugli investimenti agricoli, di prossima riapertura.
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Giovani liguri e toscani a confronto Si è svolta martedì 30 maggio la giornata di formazione “Presente Futuro in Campo”, organizzata da Coldiretti Liguria e Coldiretti Toscana, dedicata ai giovani imprenditori agricoli. La delegazione ligure, presieduta da Federico Allavena, delegato Giovani Impresa Liguria, ha avuto la possibilità di approfondire alcuni temi centrali per il settore agricolo: dalla nuova frontiera dell’agricoltura di precisione, ai PSR regionali, ai finanziamenti per primo insediamento fino alla presentazione della nuova App TerraInnova, l’app di Coldiretti dedicata allo sviluppo rurale e all’aggiornamento diretto e continuo dei suoi abbonati. “Uno strumento facile e veloce – commenta Federico Allavenna – che permette di simulare la fattibilità economica della propria idea imprenditoriale, in considerazione delle opportunità offerte dai bandi nazionali o dai Programmi di Sviluppo Rurale (PSR)”.
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PSR 2014-2020
Riapre il bando per i giovani agricoltori Il bando resterà aperto fino al 31 luglio e gode di una disponibilità finanziaria pari a 1 milione di euro. Sarà un bando a graduatoria: non è necessario essere i primi a presentare la domanda di sostegno ma occorre raggiungere un buon punteggio. Il premio base è di 18.000 euro e può arrivare fino a 34.000 euro per chi si insedia in comuni situati in zona montana e recupera terreni abbandonati. Tra i criteri di selezione c’è l’età del richiedente, l’eventuale recupero di terreni abbandonati, la presentazione di un progetto integrato con la misura 4.1 relativa agli investimenti aziendali e i posti di lavoro creati. Presso gli uffici di Coldiretti tutta la consulenza necessaria per presentare la domanda di sostegno. Sulla App TerraInnova scaricabile gratuitamente su apparati con sistema operativo Android e IOS troverete tutte le informazioni disponibili sui bandi PSR aperti in Liguria con indicate le date di scadenza e le principali caratteristiche del bando.
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Il sapore della tradizione, la forza dell’innovazione • Pianta di ottimo vigore. • Ottima continuità di allegagione e ingrossamento uniforme dei frutti anche nei palchi alti. • Colore verde brillante con ottimo viraggio. • Ottima shelf-life in post-raccolta. • Resistente al TSWV.
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Il significato degli esami del sangue GLICEMIA: è lo “zucchero” (glucosio) nel sangue, il suo livello normale a digiuno è tra 70 e 110 mg/dl; la sua presenza è di vitale importanza per il cervello, per il quale rappresenta l’unica fonte di nutrimento, e per i muscoli in movimento. Se una persona è sedentaria mangia facilmente più del dovuto il livello di zuccheri aumenta gradualmente negli anni fino ad arrivare, in alcuni casi, al diabete vero e proprio. Attenzione, quindi, perché valori ancora normali ma spostati verso l’alto potrebbero condurre a un sovraccarico del metabolismo che con il tempo può portare al diabete vero e proprio. TRIGLICERIDI: rappresentano il livello di grassi nel sangue, aumentano facilmente dopo i pasti, derivando dai grassi alimentari assorbiti dall’intestino; a digiuno, come quando facciamo il prelievo del sangue, i trigliceridi provengono dal fegato e i valori normali non devono superare i 150 mg/dl, valori alti sono spia di una situazione di eccesso alimentare, di alcool oppure di una predisposizione genetica che non dipende dal cibo. COLESTEROLO: buono o cattivo? Il colesterolo è una delle sostanze più utili all’organismo, da cui derivano importanti ormoni di tipo sessuale e regolatori del metabolismo, il colesterolo è importantissimo per il funzionamento di ghiandole, cervello e cellule in generale. Il problema del colesterolo nasce dal suo trasporto: essendo un grasso non può circolare liberamente nel sangue ma deve viaggiare all’interno di particelle chiamate LDL e HDL che come “furgoncini” lo trasportano in tutto il corpo; LDL trasporta il colesterolo dal fegato ai tessuti mentre HDL permette il ritorno dai tessuti al fegato chiudendo così il cerchio. Se qualcosa in questo complesso meccanismo si inceppa il colesterolo si accumula nel sangue. Il colesterolo nelle particelle LDL è detto “cattivo” perché quando aumenta può passare dal sangue allo spessore delle arterie: si formano così quelle placche che con il tempo le ostruiscono; il suo valore dovrebbe essere inferiore a 150 mg/dl. HDL è detto colesterolo “buono” perché si comporta da spazzino eliminando l’eccesso di LDL; la pericolosità del colesterolo dipende sia dai suoi valori che dalle condizioni di “contorno”. Ad esempio, una persona con un colesterolo 260 mg/dl ma normopeso, con glicemia, trigliceridi e pressione arteriosa normali, rischia meno di un’altra con 220 mg/dl, con sovrappeso, pressione leggermente alta, glicemia e trigliceridi border line: nel primo caso (260) si tratta di una condizione genetica, nel secondo caso (220) si tratta di una situazione metabolica in cui i fattori di “contorno” modificano la struttura dei vasi e facilitano l’ingresso del colesterolo nelle arterie rendendolo più pericoloso. Importante è anche il fumo, perché ogni sigaretta introduce nel corpo circa 10 miliardi di radicali liberi in più, questi ossidano il colesterolo e una volta entrato nelle arterie è molto più potente nel generare le placche. Dottor Claudio Burgarello Biologo, nutrizionista, specialista in microbiologia e virologia. Direttore del laboratorio analisi PREVENT in Bastiamedica. Alassio / Cisano sul Neva - claudio.burgarello@libero.it
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Che attività svolge? Rappresentanza e promozione dei prodotti dei propri associati sia in Italia che all’estero e più in generale, delle produzioni floricola e florovivaistica della provincia di Savona. Assistenza e tutela degli associati e dei loro interessi nei confronti delle strutture pubbliche, private, sociali e politiche. Organizzazione di seminari di aggiornamento professionale, e gestione di pubbliche relazioni. Rilevamento, elaborazione ed aggiornamento dei dati delle produzioni delle aziende associate, per fornire indicazioni sulla realtà produttiva e per dare precise risposte a richieste commerciali
FLOR.A.S. Floricoltori Associati Savonesi Cos’è FLOR.A.S? Un’associazione di produttori florovivaisti riconosciuta dalla Regione Liguria. La sua attività ha avuto inizio nel 1988. Ha sede ad Albenga. La base associativa è composta da produttori floricoli e florovivaisti titolari di aziende operanti nella provincia di Savona.
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Olive e alberi da frutto, un patrimonio recuperato dall’abbandono Vogliamo dedicare questo articolo alla frutta che da diversi anni la Cooperativa trasforma in marmellata, questo risultato lo abbiamo ottenuto grazie al recupero degli uliveti dove abbiamo salvato le piante da frutto che tradizionalmente venivano coltivate per il sostentamento della famiglia dell’olivicoltore Le nostre tipologie sono: Albicocco di Valleggia: frutto tra i più coltivati in Liguria lo si riconosce grazie alla buccia sottile, di un delicato colore arancio, picchiettato da puntini color mattone, è di piccola dimensione ma il suo aroma e il suo sapore sono molto più intensi delle altre varietà. Viene coltivato nei nostri orti dove il sole e la conformità del terreno lo rendono particolarmente gustoso e adatto alla confettura di albicocche. Limoni: di origini antichissime, il limone è una pianta che ha la proprietà di fiorire in continuazione e può, pertanto, portare con-
temporaneamente fiori, frutti immaturi e frutti maturi; e la produzione dei limoni si ha, così, in tutte le stagioni, salvo un rallentamento durante i mesi più freddi. Ad Arnasco vengono coltivati dai nostri soci nei terrazzamenti maggiormente esposti al sole, al riparo da venti del nord dove trovano l’habitat ideale. Arance: l’arancia pernambucco rappresenta uno dei casi più eccellenti di produzione locale sulla costa savonese, recupero di una tradizione che vide gli agrumi affermarsi via via nell’area mediterranea e sulla riviera di ponente.L’Arancia pernambuco è stata importata in Liguria dai nostri emigrati in Argentina, la pianta si è climatizzata nei nostri terrazzamenti dove raggiunge una ottimale maturazione per la trasformazione in marmellata. Fichi Belurfe: il fico è un albero da frutto introdotto da tempo immemorabile nelle nostre aree. E’ una pianta molto resistente alla siccità, vegeta nelle regioni della vite, dell’olivo e degli agrumi.I suoi frutti sono stati per secoli alla base dell’alimentazione degli olivicoltori di Arnasco grazie all’elevato contenuto di zuccheri, minerali e vitamine. I fichi Belurfe, fichi neri o violetti (con buccia da marrone a rosso violetto o viola-nerastro) ancora oggi vengono raccolti e trasformati in confettura. Da quest’anno abbiamo introdotto una nuova produzione di eccellenti Mandarini di Arnasco, è un agrume invernale, è simile all’arancia, ma più piccolo e dolce. Questi mandarini sono di taglia piccola, con buccia sottile non aderente alla polpa. La loro polpa, di color arancione, è formata da un grande numero di spicchi succosi e aromatici ricchi di semi.
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CONFAGRICOLTURA
Quinta edizione per Floricola Una manifestazione sul mondo floricolo nel cuore di Borghetto Santo Spirito Il 22 aprile scorso il Commissario Prefettizio, Sua Eccellenza il Vice Prefetto Fabrizia Triolo, insieme all’Assessore Regionale Stefano Mai, ha tagliato il nastro per la cerimonia d’inaugurazione della 5° edizione di “Floricola”. Il fortunato evento che si è svolto per due giorni nel mese di aprile a Borghetto S. Spirito nella provincia di Savona ed è dedicato a tutto quanto ruota intorno al mondo floreale: non solo piante e fiori ma attrezzi per il giardinaggio, editoria, addobbi floreali e prodotti tipici non del solo territorio ligure. Molto apprezzata è stata l’aiuola allestita dall’azienda agricola Vivai Michelini grazie alla collaborazione di un gruppo di ragazzi diversamente abili. “Sono ormai due anni che io e mia moglie collaboriamo con questi ragazzi ed ogni giorno ci insegnano qualcosa di nuovo”, così ha dichiarato Davide Michelini, titolare dell’omonima azienda di Borghetto e Vice-Presidente di Confagricoltura Savona. Presenti anche quest’anno alla manifestazione il Presidente di Confagricoltura Savona, Luca De Michelis, e il Direttore, Michele Introna. De Michelis ha dichiarato: “E’ una manifestazione che cresce
di anno in anno e raccoglie consensi sempre maggiori perché animata da una fortissima passione ed amore per le piante, per i fiori e per il proprio paese”. Introna si è complimentato con gli organizzatori: “Mi stupisco ogni anno perché nonostante i pochi mezzi a disposizione riescono a valorizzare al massimo ogni prodotto. Bravi”. La cerimonia d’inaugurazione è proseguita con gli ospiti accompagnati a visitare sia gli stand presenti per l’occasione in piazza ma anche a percorrere i “caruggi” del centro storico di Borghetto che per l’occasione è stato addobbato a festa, grazie anche alla fattiva collaborazione dei commercianti che hanno abbellito vetrine a tema e hanno proposto menu ed apertivi speciali per l’occasione.
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SEGRETERIA Tel. 0182 50374 - Fax 0182 1980190 / 0182 50312 segreteria@ortofrutticola.eu presidenza Tel. 0182 50374 - Fax 0182 1980101 presidente@ortofrutticola.it DIREZIONE AMMINISTRATIVA Tel. 0182 50374 - Fax 0182 1980110 barbera@ortofrutticola.eu DIREZIONE commerciale Tel. 0182 568109 - Fax 0182 21119 deandreis@ortofrutticola.eu AMMINISTRAZIONE e contabilitÀ Tel. 0182 50374 - Fax 0182 1980120 / 0182 554333 contabilita@ortofrutticola.it SETTORE FIORI Tel. 0182 568109 - Fax 0182 21119 blumen@ortofrutticola.it Orario di apertura: Lunedì - venerdì: 8,00-12,30 / 14,00-18,00 SETTORE ORTAGgi Tel. 0182 568109 - Fax 0182 20979 ortaggi@ortofrutticola.it Servizio AGROTECNICo Tel. 0182 554943 asstec@ortofrutticola.it Fitofarmacia: fitofarmacia@ortofrutticola.eu
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