Cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga - Febbraio 2004

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Bimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XIX - n.1 - febbraio 2004 - Spedizione A.P. 70% -Reg. Trib. Sv n.315 (1/3/1985). Distribuzione gratuita

COOPERATIVA A R N A

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FOTO FLAVIO FURLANI

ASSISTENZA TECNICA Il ritorno dei servizi “made in Albenga” LA FLOR.A.S. AD ESSEN Successo alla manifestazione pag. 9 ARTE E CULTURA Il ‘600 nell’albenganese

LIVICOLA S C O

VITICOLTORI INGAUNI

COOPINTESA

Contiene I.P.

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La Cooperativa

“ Acea - CoopIntesa ”

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Per conquistare i mercati dell’Est Con la Camera di Commercio, un piano di penetrazione in Polonia e Ungheria

Venerdì 28 novembre 2003, è stato firmato l’atto costitutivo dell’ “ACEA ALBENGA”, società consortile a responsabilità limitata, nata dall’iniziativa di 14 aziende commerciali albenganesi, tra le quali L’Ortofrutticola, che è presente anche nel Consiglio d’Amministrazione, il cui presidente è Giorgio Delfino. Lo spunto per la nascita di questo Consorzio è la commercializzazione in quattro paesi emergenti dell’Est europeo, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia, attraverso la mediazione di un’agenzia, l’Ecostudio di Savona, il tutto con la fattiva collaborazione della Camera di Commercio di Savona. La grande novità, a differenza dell’ACEA associazione di commercianti, è che quello che li raggruppa è un motivo economico, e che tutti hanno sborsato del loro per farvi parte. Per questi motivi e per una concomitanza di situazioni, crisi economica, stasi del mercato, situazione meteorologica non ottimale, che hanno cau-

Si è avviato un dialogo nel Consorzio su problematiche mai affrontate seriamente prima

sato una diminuzione dei margini, si è avviato un dialogo all’interno del Consorzio su problematiche mai affrontate seriamente prima, regole interne di mercato e di comportamento commerciale, iniziative commerciali comuni anche in altre aree già coperte dalle associate, fino alla presentazione univoca del prodotto albenganese. Una precisazione: il Consorzio non ha intenzione

■ Giorgio Delfino, presidente dell’ACEA

di fare guerra a nessuno, il suo intento anzi è di creare delle collaborazioni con le altre strutture presenti sul territorio e soprattutto con i produttori, iniziando un discorso di programmazione colturale.

È diventato prioritario un dialogo con i produttori rappresentati dalla Flor.A.S. In una situazione del genere è prioritario un dialogo con i produttori, rappresentati dall’associazione dei produttori Flor.A.S., per gettare le basi di una fattiva collaborazione. La nostra Cooperativa, svolgendo il ruolo di sintesi tra la produzione e la commercializzazione, opererà in questo contesto come garante per il mondo della produzione.

Di Sibio presidente di CoopIntesa Sostituisce Marco Ansaldi, impegnato nel Distretto floricolo del Ponente

Fabrizio Di Sibio, consigliere di amministrazione dell’Ortofrutticola, è stato nominato mercoledì 13 febbraio nuovo presidente di CoopIntesa, il Consorzio fondato da Ortrofrutticola, Olivicola di Arnasco e Viticoltori Ingauni. Marco Ansaldi, che ha visto accrescere il proprio impegno con la nomina a presidente del Distretto Floricolo del ponente

Promotore dei riconoscimenti IGP per zucchina trombetta, asparago, carciofo e cuore di bue

scimento dell’IGP per zucchina trombetta, asparago, carciofo e pomodoro cuore di bue, che ora è stata inviata a Roma e attende la successiva trasmissione a Bruxelles per il riconoscimento definitivo. Dice Di Sibio: "L’iniziativa della richiesta dell’IGP è stata voluta da CoopIntesa che riceverà nuovo slancio dal marchio di valorizzazione della produzione di quattro prodotti tipici della nostra Piana. Abbiamo tante nuove proposte ed ■ Di Sibio, neopresidente CoopIntesa idee che esporremo, prima della prossima ligure, ha deciso di lasciare la primavera, nel nostro prodirezione di CoopIntesa pro- gramma per il 2004. Si aprono prio a chi, come Di Sibio, ha interessanti prospettive". seguito in prima persona la Sulla stessa linea Ansaldi: complessa pratica di ricono- "Ho preferito lasciare la presi-

La CoopIntesa riceverà nuovo slancio dal marchio di valorizzazione della produzione denza di CoopIntesa poiché è mio costume non ricoprire cariche solo nominalmente. Il nuovo impegno del Distretto non mi consente più di dedicarmi come necessario alla cooperativa voluta da Ortofrutticola, Olivicoltori, Viticoltori". Fabrizio Di Sibio, 41 anni, è entrato nel mondo dell’agricoltura da dodici anni. Sposato, ha tre figli.


La Cooperativa

“Distretto Floricolo”

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Distretto come voce dei floricoltori Il presidente Ansaldi espone il programma dell’ organismo ortoflorovivaistico

Marco Ansaldi, un agricoltore albenganese alla presidenza del neocostituito "Distretto florovivaistico del Ponente ligure", ha sciolto l’impegno assunto nove mesi fa al momento della sua nomina al vertice dell’organismo che deve dare unitarietà di interventi e di programmazione alla floricoltura della Riviera di ponente. E lo ha fatto svolgendo la relazione centrale di una tavola rotonda organizzata al mercato dei Fiori di Valle Armea di Sanremo, nell’occasione ufficiale offerta da Fioritec 2004, venerdì 23 gennaio. Hanno preso parte alla tavola

La floricoltura deve avere un respiro programmatorio regionale se vuole sopravvivere rotonda, oltre al nostro presidente Ansaldi, l’assessore regionale all’agricoltura Pietro Gilardino, Ivan Lombardi (presidente commercianti floricoli ANCE), Andrea Mansuino (vicepresidente del Distretto), Pietro Guglielmi (componente della giunta del Distretto), Giancarlo Cassini (presidente Uciflor). Svolgeva la funzione di moderatore il giornalista specializzato in agricoltura Arturo Croci. "Il Distretto,- ha detto Ansaldi,- rappresenta gli interessi generali dell’intera filiera florovivaistica del Ponente e vuole essere la voce del settore trasmettendo alle istituzioni e ai mercati esigenze, richieste, suggerimenti". Un ruolo che dovrà farsi spazio nella certezza che procedere come si è sinora fatto (cioè in ordine sparso sia per quanto riguarda i vari territori sia per le varie specializzazioni) significa indebolire la floricoltura ligure. Ansaldi ha delineato un programma del Distretto che "sulla base di un ‘analisi della situazione esistente e delle potenzialità di sviluppo, ha indi-

■ Ansaldi (nella foto sotto a destra) espone il programma del Distretto. Sotto l’assessore Gilardino viduato gli obiettivi e gli interventi necessari per lo sviluppo". Il presidente ha anche ricordato: "Il Distretto è un organo consultivo che deve servire in varie fasi: una, prioritaria, nella stesura delle normative regionali, che riguardano la floricoltura ed il territorio, quindi l’urbanistica. Come organo di segnalazione di problematiche a carattere nazionale e comunitario (per

indicare particolari interventi politici e normativi) e come momento di valutazione e applicazione delle norme già attive". Ansaldi ha evidenziato: "Per questi motivi, se gli enti pubblici, partendo dalla Regione, non capiscono la sua importanza e non collaborano con esso il Distretto è destinato a fallire". A questo proposito, l’assessore Gilardino da noi intervista-

to, ha detto: "Siamo stati noi, come Regione, a volere il Distretto. La floricoltura deve darsi un respiro programmatorio regionale se vuole sopravvivere. Quindi, massimo appoggio al nuovo organismo che deve crescere e diventare autorevole interlocutore e propositore". Dopo aver esposto le cifre statistiche del settore ortoflorovivaistico (cifre su cui avremo occasione di ritornare in futuro) ligure ed interprovinciale (province di Imperia e di Savona), il presidente ha elencato e sviluppato i principali punti del programma. Essi sono: la produzione (quale fulcro del Distretto); la ricerca (innovazioni di prodotto e di processo/tecnologie); formazione, assistenza tecnica, divulgazione, programmazione colturale; il mercato; la cooperazione; il marketing; le infrastrutture e l’urbanistica. Romano Strizioli


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“ Assistenza Tecnica ”

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I patogeni del pomodoro A cura di: Mattone, Bassetti, Bozzano, Amprimo, Crotti, Gualco ALEURODIDI Trialeurodes vaporariorum e Bemisia tabaci L’aleurodide origina infestazioni soprattutto sulle colture allevate in serra, sporadicamente può attaccare le colture in pieno campo. Gli adulti e le forme giovanili vivono sulla pagina inferiore delle foglie, in seguito alla sottrazione della linfa causano ingiallimenti e parziali defogliazioni, con conseguenti deperimenti vegetativi, che nei casi più gravi può portare le piante alla morte. L’aleurodide produce abbondanti quantità di melata che imbrattano la vegetazione e i frutti. Sulla melata, in modo particolare in condizioni di elevata umidità, si produce una elevata quantità di fumaggine che deturpa gli organi vegetativi e limita l’attività fotosintetica della pianta. In serra l’aleurodide compie molte generazioni all’anno, ciò è influenzato dalle condizioni di temperatura e luce (20 giorni a 30 °C, 2 mesi a 15 °C), mentre in pieno campo le generazioni si riducono e si ha lo svernamento su molte specie di piante spontanee. Per il contenimento delle infestazioni è importante ripulire bene la serra dai residui della coltivazione precedente, prima di impiantare nuovamente il pomodoro. Le coltivazioni devono essere sempre avviate con piante che non siano infestate. Nelle colture protette è utile l’impiego di trappole cromotropiche di colore giallo che attirano e catturano gli adulti Con la coltura in atto si possono applicare diversi mezzi di difesa sia chimica che biologica con l’impiego di insetti antagonisti. La difesa biologica sfrutta l’attività del parassitoide Encarsia formosa che viene introdotto allo stadio di pupa.Questo parassitoide depone le singole uova all’interno delle forme giovanili dell’aleurodide. Tale attività è influenzata da molti fattori: la fumaggine svolge un’azione repellente, la temperatura influenza la durata della vita degli adulti e la loro fecondità. Per quanto riguarda la lotta chimica è bene ricordare che

si presenta difficile in quanto l’aleurodide è vulnerabile ai fitofarmaci solo quando si trova nello stadio adulto o di neanide di 1ª età. Contro le uova e gli altri stadi la maggior parte degli insetticidi dimostra una scarsa attività. (vedi tabella)

TRIPIDE Frankliniella occidentalis Il tripide con le sue punture di nutrizione causa la comparsa di numerose punteggiature argentate e necrotiche a carico dei tessuti fogliari, rallentando e riducendo lo sviluppo delle piante e causando malformazioni dei frutti. Questo insetto è molto pericoloso poiché è vettore del virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro (TSWV), malattia che colpisce diverse colture orticole (pomodoro, peperone, melanzana, lattuga, indivia, carciofo, fagiolo, basilico, cipolla) e numerose piante da fiore. I primi sintomi della virosi compaiono sulle foglie e sono costituiti da macchioline tondeggianti prima giallastre poi di colore scuro, che successivamente evolvono in bronzature e necrosi. Le piante infette mostrano una riduzione di crescita ed incurvamento dell’apice vegetativo verso il basso. A seconda che la pianta sia infettata precocemente o tardivamente, va incontro ad avvizzimento rapido e morte oppure viene interessata dai sintomi e porta a maturazione frutti con macchie di colore giallastro o brunastro e di forma tondeggiante o anulare. Per il contenimento delle infestazioni è necessaria l’adozione congiunta di provvedimenti agronomici, biologici e chimici. La distruzione dei residui colturali a fine ciclo, la pulizia delle serre e dell’ambiente circostante dalle erbe infestanti che ospitano l’insetto e l’impiego di piante sane riducono o ritardano il rischio di eventuali infestazioni. In ambiente protetto, per quanto riguarda la lotta biologica, può essere impiego il predatore specifico Orius laevigatus, mentre la difesa chimica viene effettuata con diversi fitofarmaci che a volte hanno un’efficacia limitata a causa della sovrapposizione

delle generazioni dell’insetto. (vedi tabella)

RAGNETTO ROSSO Tetranychus urticae Questo acaro è in grado di infestare un grande numero di specie vegetali, sia coltivate che spontanee, in particolar modo le piante ortive. I sintomi si manifestano con decolorazioni e ingiallimenti delle foglie che finiscono spesso per disseccare e cadere. Le foglie infestate vengono a volte ricoperte da fitte ragnatele sotto le quali si possono trovare uova e forme adulte dell’acaro. Sul pomodoro l’acaro causa anche la comparsa di argentature, necrosi e decolorazioni delle bacche. L’elevato numero di specie che lo ospitano e la capacità di sviluppare rapidamente ceppi resistenti ai prodotti acaricidi rendono la lotta contro questo acaro molto difficile. Nelle serre un’alternativa alla lotta chimica è costituita dall’impiego del predatore naturale Phytoseiulus persimilis. (vedi tabella)

ERIOFIDE RUGGINOSO Aculops lycopersici Sul pomodoro l’attacco determina sul fusto la comparsa di alterazioni rugginose seguite da fessurazioni, anche le foglie colpite, che si deformano accartocciandosi ai bordi e ripiegandosi verso il basso, vanno incontro a cambiamenti cromatici diventando di colore bronzeo, successivamente si staccano dal fusto. Sui frutti l’attacco dell’eriofide determina alterazioni che si manifestano con la comparsa di aree più o meno estese, suberificate e percorse da screpolature. I fiori colpiti vanno incontro a cascola oppure daranno origine a frutti deformi. I danni si verificano soprattutto durante i mesi più caldi essendo questo acaro favorito da temperature ottimali intorno ai 27-28 °C. Nelle zone con clima caldo l’eriofide sopravvive nei mesi invernali su piante spontanee, mentre nelle zone fredde riesce a sopravvivere solo nelle serre. Per ridurre l’incidenza dei danni è importanti intervenire alla comparsa dei primi sintomi ricorrendo a

trattamenti specifici con acaricidi. Le popolazioni di questo acaro vengono inoltre ostacolate da trattamenti con Zolfo. (vedi tabella)

NOTTUE Spodoptera littoralis, Heliothis armigera La nottua è estremamente polifaga, infatti diverse sono le specie ortive colpite. Le larve compiono inizialmente piccole erosioni fogliari per divorare ampie porzioni del lembo, in un secondo tempo penetrano anche nel fusto e nelle bacche che perdono ogni valore commerciale e vengono aggredite secondariamente da marciumi batterici. Le infestazioni sulle piante ortive avvengono soprattutto nei mesi estivi e si protraggono fino ad autunno inoltrato. Per rilevare la presenza degli adulti nelle coltivazioni e il loro periodo di volo sono di notevole utilità le trappole a feromoni. Per il contenimento dei danni è necessario intervenire alla nascita delle larve o all’inizio della loro attività utilizzando insetticide specifici. Per contenere le infestazioni degli stadi larvali può essere utile impiegare il Bacillus Thuringiensis. (vedi tabella)

AFIDI Aphys gossypii, Aphis fabae, Macrosiphum euphorbiae L’afide infesta le foglie, i fiori e i frutti appena allegati delle piante ospiti causando rallentamenti vegetativi, cascola dei fiori e dei giovani frutti. L’afide produce inoltre un’abbondante melata che imbratta la vegetazione e favorisce lo sviluppo della fumaggine. Oltre ai danni diretti, l’afide è particolarmente pericoloso poiché vettore di virus (virus del mosaico del cetriolo, virus dell’accartocciamento della patata). L’afide viene combattuto in natura dalle larve e dagli adulti di coccinellidi, ciò nonostante le popolazioni sfuggono spesso al loro controllo rendendo necessario il ricorso ad aficidi ammessi sulle colture. (vedi tabella)

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“ Assistenza Tecnica ”

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I prodotti ammessi sulle piante Insetticidi e acaricidi per migliorare i pomodori della Piana PRINCIPIO ATTIVO Abamenctina Acefate Acrinatrina Alfametrina Cipermetrina Azadiractina Bifentrin Bromopropilato Buprofezin Carbaril Ciflutrin Cipermetrina Clofentezin Clorpirifos Clorpirifos- metile Deltametrina Dimetoato Endosulfan Etoprofos Exitiazox Fenamifos Fenazaquin Fenitrotion Fenpiroximate Fluvalinate Imidacloprid Indoxacarb Lambda – cialotrina Lufenuron Malation Metomil Oxamil Paration – metile Piretro Pirimicarb Pimetrozine Rotenone Spinosad Tebufenpirad Thiacloprid Thiametoxam

NOME COMMERCIALE

DOSE (PER HL)

CARENZA

Vertimec Orthofat Rufast Fastac Contest Diractin Brigata Neoron Applaud Sevilan Bayteroid Trigard Apollo Pyrinex Reldann 22 Decis Rogor Thiodan Mocap Matacar Nemacur Magister Fenitrocap Mirò Klartan Confidor Steward Karate- express Match Smart Lannate Vydate Bladan Piretrum 40 Pirimor Plenum Rotena Laser Oscar Calypso Actara

50 ml 150 gr 50 ml 150 ml 40 ml 200 ml 30 ml 200 ml 60 ml 200 gr 100 ml 40 gr 40 ml 200 ml 200 ml 60 ml 100 ml 150 ml 10Kg/1000 mq 20 ml 20Kg/1000 mq 50 ml 150 ml 150 ml 40 ml 50 ml 20 ml 100 gr 200 ml 200 ml 150 ml 10 Kg/1000 mq 150 ml 100 ml 200 ml 80 gr 200 ml 30 gr 150 ml 20 ml 40 gr

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ALEURODIDI X X X X

TRIPIDI

RAGNETTO ROSSO

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I PRODOTTI EVIDENZIATI SONO AMMESSI IN AGRICOLTURA BIOLOGICA

Continua da pag. 6 CIMICI Nezara viridula La cimice compie punture sui germogli, fiori e frutti. I danni maggiori interessano le coltivazioni di pomodoro e peperone, soprattutto quelle ubicate in prossimità di incolti che costituiscono un ambiente favorevole allo sviluppo delle popolazioni patogene. Le forme giovanili e gli adulti compiono punture sulle bacche causando decolrazioni e necrosi localizzate. Le bacche infestate assumono un sapore e un odore disgustoso, divenedo in tal modo non commestibili. In funzione delle condizioni ambientali, in corrispondenza delle punture si possono insediarsi marciumi battierici. Per contenere i danni della cimice, soprattutto sul pomodoro, è necessario intervenire nei

confronti delle forme giovanili, in quanto meno mobili e più sensibili, impiegando insetticidi autorizzati sulla coltura. (vedi tabella)

ripetutamente impiegati. La lotta biologica in serra si basa sull’introduzione del parassitoide Diglyphus isaea. (vedi tabella)

MINATRICE

ELATERIDI

Liriomyza trifolii Attacca molte piante ornamentali e ortive tra le quali il pomodoro. I danni consistono nella formazione di mine fogliari con conseguente riduzione dell’attività fotosintetica, disseccamenti fogliari. Le perforazioni operate dall’insetto favoriscono inoltre l’insediamento di infezioni di natura fungina e batterica. In ambiente protetto gli adulti possono essere attirati e catturati con trappole cromotropiche di colore giallo. La lotta chimica è abbastanza difficoltosa perché questo insetto ha un ciclo molto breve e la comparsa di fenomeni di resistenza verso i principi attivi

Agriotes spp. Le infestazioni di elateridi si verificano in primavera e in autunno, quando le larve possono giungere a contatto con le radice di cui si nutrono, ciò comporta il rapido disseccamento della pianta. In inverno le larve scendono fino a 90 cm di profondità, e risalgono in superficie in primavera per nutrirsi; si approfondiscono nuovamente in estate per sfuggire alla siccità. La lotta chimica può essere attuata in presemina e pretrapianto con prodotti specifici. (vedi tabella)

NEMATODI Meloidogyne incognita

I sintomi caratteristici degli attacchi di nematodi appartenenti a questo genere sono le galle che si sviluppano sull’apparato radicale. Esse possono essere di grandezza e forma diversa a seconda della specie coinvolta. Le galle sono la reazione della pianta alle punture del nematode, mentre sull’apparato aereo i sintomi non sono specifici.Le colture infestate presentano nel campo aree più o meno estese con piante a crescita stentata, ingiallimenti precoci, disseccamenti e scarsa di produzione. Il danno principale consiste nell’alterata funzionalità dell’apparato radicale, che non può più assorbire acqua ed elementi nutritivi i quantità sufficiente a sostenere il suo sviluppo e le produzioni. La difesa contro i nematodi si può effettuare con nematocidi specifici e con disinfezioni del terreno. (vedi tabella)


“ Flor.A.S. ad Essen ”

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Successo alla Fiera IPM di Essen ■

Utilizzo di vasi fioriti per ricreare i classici giardini delle ville liguri

Si è conclusa il primo febbraio la Fiera espositiva IPM di Essen, iniziata il 29 gennaio scorso. Per il secondo anno consecutivo, l’Associazione Floricola di Albenga (Flor.a.s.), ha preso parte alla rassegna con uno scenografico stand espositivo. All’appuntamento, il più importante d’Europa per il settore florovivaistico, con la presenza di oltre 37 paesi espositori, quest’anno il mercato ligure presente in Germania ha puntato su una grossa novità. Per la prima volta la Regione Liguria, in collaborazione con Unioncamere Liguri, ha deciso di raggruppare le varie associazioni floricole liguri, (Flor.a.s. di Albenga, UC Flor di Sanremo, Flor GeSp di Genova e La Spezia), per promuovere le produzioni floricole della regione e nello stesso tempo riuscire a valorizzare il territorio dove vengono prodotte. Davvero grande è stato l’impegno che hanno dedicato in queste giornate i rappresentanti della Flor.a.s. Il Tecnico Gianluigi Nario, la Vice Presidente Lolita Motta e il Consigliere Silvana Vella si sono occupati di tutta la parte organizzativa per allestire con

efficacia gli spazi assegnati all’interno della mostra. Con le piante messe a disposizione dalla Flor.a.s. e dalle associazioni di Sanremo, Genova e La Spezia, sono stati creati alcuni giardini espositivi con l’utilizzo di piante grasse, camelie, gardenie e fiori recisi. Le presenze più significative di quest’anno dei commercianti albenganesi sono state quelle di Della Valle, M.B. Plant, Merloflor, L’Ortofrutticola, Terra Alta, Servetto Marco e Vigo Gerolamo, RB

Plant e altri rappresentanti dell’ACEA (Associazione Commercianti Export Albenganesi). Tutti i partecipanti, a conclusione di questa presenza all’estero, si sono dichiarati soddisfatti. L’afflusso di visitatori è stato elevato: le piante e i fiori liguri non sono passati inosservati, anzi, molte specie hanno suscitato interesse e curiosità. Buona, quindi, la possibilità di consolidare e ampliare il mercato floricolo ingauno all’estero. Ottimo il lavoro della Flor.a.s. che con quasi tutte le piante fiorite del periodo è riuscita a ricreare un

care le margherite; per la realizzazione delle composizioni sono state utilizzate le seguenti specie: la Camilla, la Stella 2000, e l’Europa 92. Altre piante fiorite hanno completato queste splendide aiuole con la loro bellezza e il loro profumo. Composizioni realizzate con la margherita gialla euriops, gazanie, primule, leptospermun scoparius, solanum jasminoides, garofani e garofanini, gardenie e chamaerops umilis ed excelsa non sono passate inosservate. Anche l’utilizzo della pianta di ulivo è stata essenziale per la creazione di queste vere e proprie opere d’arte. D’altronde, essendo una tra le piante più carat-

autentico giardino ispirato alle tipiche ville liguri con l’utilizzo di camelie, drachene compatte, orchidee phalenopsis, oncidium, cymbidium (due, tre o quattro steli), con l’ausilio di piante aromatiche di vario genere quali il timo Anderson e la specie variegata, rosmarino a piramide, prostrato, repens e officinale, prezzemolo riccio, maggiorana, salvia, lavanda a piramide e angustifolia. In ogni giardino che si rispetti non possono man-

teristiche della zona, rispecchiando nel miglior modo la nostra terra, non poteva di certo mancare. Visto l’afflusso di visitatori, l’esperimento della Regione Liguria e dell’Unioncamere può considerarsi perfettamente riuscito. È auspicabile per le prossime edizioni poter ripetere questa esperienza tutti assieme, e perché no?, magari, avere uno spazio dove tutti i rappresentanti della zona siano compatti. Tutto questo non sarà sicuramente facile a livello organizzativo, ma molto più pratico per il visitatore. Niente è certo per la mostra futura, ma una cosa è sicura: il prossimo anno la Flor.a.s. ad Essen ci sarà e realizzerà altri capolavori che non potranno non attirare l’attenzione dei visitatori. Arianna Pinto


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“ Comunicazioni ”

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AGENDA

Cooperativa “L’Ortofrutticola” Utili ed interessanti novità per tutti i soci de “L’Ortofrutticola”. In questo spazio i lettori potranno trovare informazioni sull’attività della Cooperativa e offerte vantaggiose.

Via Dalmazia 169 - 17031 Albenga (SV)

PRESIDENZA Tel. 0182 50374 • Fax 0182 50312 e-mail direzione@ortofrutticola.it

ATTENZIONE • ATTENZIONE • ATTENZIONE

SEGRETERIA Tel. 0182 50374 • Fax 0182 50312 e-mail info@ortofrutticola.it

AMMINISTRAZIONE Tel. 0182 50374 • Fax 0182 50312 e-mail contabilita@ortofrutticola.it

SETTORE FIORI Tel. 0182 568109 • Fax 0182 21119 e-mail blumen@ortofrutticola.it Orario di apertura: Lunedì – Venerdì 8.00 – 12.00 • 14.00 – 18.00

ORTAGGI E DEPOSITO CC Tel. 0182 568109 (interno 213) - Fax 0182 21321 e-mail ortaggi@ortofrutticola.it

MAGAZZINO PRODOTTI PER L’AGRICOLTURA

Richiediamo la collaborazione di tutti gli associati su un punto fondamentale per la sicurezza all’interno della nostra Cooperativa. Avrete senz’altro notato negli ultimi tempi un notevole incremento della cartellonistica che sancisce il divieto assoluto di fumo in tutti i locali e piazzali della Cooperativa stessa, come imposto dalle normative vigenti. Questo per il rischio, stante la particolare tipologia dei materiali stoccati, dovuto a mozziconi di sigaretta non gestiti correttamente.

Tel. 0182 554944 • Fax 0182 555188 e-mail mpa@ortofrutticola.it Orario di apertura: Lunedì – Venerdì 8.00 – 12.30 • 14.30 – 19.00 Sabato 8.00 – 12.30

COOPERATIVA COOPINTESA Direzione e Amministrazione Tel. 0182 50374 • Fax 0182 50312 e-mail info@coopintesa.it

UFFICIO COMMERCIALE Tel. 0182 568109 • Fax 0182 21119 e-mail blumen@ortofrutticola.it

“L’ORTOFRUTTICOLA – LA COOPERATIVA” Bimestrale della cooperativa “L’Ortofrutticola”

Vi invitiamo, pertanto, a dare il vostro contributo al miglioramento della sicurezza evitando di fumare all’interno del perimetro della Cooperativa. Ringraziamo anticipatamente per l’attenzione che vorrete accordare alla presente. Il Presidente

DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ Via Dalmazia 169 – 17031 Albenga (SV) tel. 0182.50374

REDAZIONE I&C Ideazione e Comunicazione Via Genova 96 – 17031 Albenga (SV) tel. e fax 0182.555.305 / 0182.555.146 E- mail: info@edizionistrizioli.it Direttore responsabile: Marco Strizioli Direttore editoriale: Romano Strizioli In redazione: Giacomo Bonifazio, Silvia Campese, Cesare Oddera, Arianna Pinto, Angelo Fresia e Erica Marzo FOTOCOMPOSIZIONE Daniele Griggio - 17031 Albenga (SV) - tel. 0182.555.476


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“Associazioni”

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Nuovo sistema di smaltimento dei rifiuti ■

La proposta del Comune di Albenga per favorire riciclaggio e ambiente

L’Amministrazione comunale di Albenga, di concerto con le Associazioni di Categoria (CIA, Coldiretti e UPA), in applicazione dell’Accordo di Programma sottoscritto nel maggio 2002 fra Regione Liguria, Province liguri, Anci e Organizzazioni Professionali Agricole, propone un nuovo sistema di smaltimento dei rifiuti derivanti da attività agricole. Il Comune ingauno propone alle aziende agricole di conferire i rifiuti speciali e non pericolosi (contenitori vuoti di fitofarmaci, sacchi di plastica per i concimi, teli di resina per la pacciamatura, films plastici di copertura delle serre e tunnel, ecc) presso un punto di raccolta gestito dal Comune stesso, che attualmente potrebbe essere il sito in Reg. Bagnoli – Ledoga. Per dare corso al servizio e, inoltre per garantire alle imprese e ai coltivatori una puntuale gestione dei rifiuti al costo effettivo di smaltimento, il Comune propone una convenzione che prevede il pagamento in base ai chilogrammi prodotti e conferiti (Euro 0,115 + IVA al chilogrammo) e non in base ai metri quadrati occupati dalle at-

Il sito per lo smaltimento in regione Bagnoli-Ledoga tività. Pertanto, precisa il Comune, tutti i locali e le aree occupate dalle aziende (avanserre, magazzini, ecc) ad esclusione della casa di abitazione, non saranno più assoggettate alla tassazione. L’adesione alla convenzione comporterà anche il venir meno degli obblighi burocratici imposti dalla legge (D.lgs. 22/97 conosciuto come decreto Ronchi) come l’iscrizione all’Albo Nazionale imprese gestione rifiuti, la compilazione del formulario per il trasporto, la tenuta del registro di carico e scarico e la dichiarazione annuale. Questa nuova proposta di smaltimento dei rifiuti agricoli è stata trasmessa dal Comune di Albenga e dalle tre Associazioni di Categoria (CIA, Coldiretti e UPA) a tutte le aziende agricole situate in Albenga, con allegato un modulo per esprimere l’interesse o

meno alla convenzione. L’iniziativa si propone di favorire la raccolta differenziata, il recupero, il riciclaggio ed il corretto smaltimento dei rifiuti, non solo perché lo impone la normativa attualmente in vigore, ma soprattutto per una ragione di civiltà e di difesa dell’ambiente. Dai primi dati forniti dal Comune, ancora parziali, la risposta alla proposta di smaltimento dei rifiuti agricoli sembra sia stata positiva, le aziende agricole che hanno manifestato interesse sono state finora circa 600 su un totale di 1100. Quindi, ora si at-

tendono le prossime mosse del Comune che, se deciderà di attivare il servizio dovrà garantire alle aziende agricole una puntuale gestione del conferimento dei rifiuti al costo di smaltimento proposto (Euro 0,115 + IVA al Kg). Comunque, successivamente all’adesione di massima, le aziende agricole dovranno ricevere un vero e proprio contratto, con specificate le condizioni di servizio e le condizioni economiche, che se sottoscritto darà l’avvio al nuovo sistema di smaltimento dei rifiuti agricoli. Cesare Oddera

Riduzioni sull’IVA per l’energia elettrica Presenti anche agevolazioni che riguardano gli atti d’acquisto dei terreni

IVA sulla fornitura di energia elettrica La Federazione provinciale Coltivatori Diretti di Savona informa che la legge finanziaria per il 2004 prevede la riduzione dell’aliquota IVA dal 20 al 10 per cento alla fornitura di energia elettrica per uso esclusivo dell’attività agricola.

Per usufruire dell’agevolazione è necessario inviare all’Enel una apposita istanza il cui fac simile si può ritirare presso gli uffici (Savona, Albenga, Finale Ligure, Cairo Montenotte) e recapiti della Coldiretti. Suoi funzionari sono a disposizione per ulteriori informazioni e per l’assistenza necessaria.

Aliquota IVA diminuita dal 20 al 10 per cento Imposta regionale sulle attività produttive (articolo2, comma1) È noto che l’IRAP ha rappresentato per il settore agricolo un aggravio netto, in quanto ha sostituito tributi e contributi che il produttore agricolo non pagava o pagava in misura ridotta. Al fine di attenuare l’incidenza della nuova imposta, in luogo dell’aliquota ordinaria del 4,25 per cento,è sempre stata applicata, per effetto di continue proroghe, l’aliquota ridotta nella misura dell’1,9 per cento. Detta misura è stata confermata anche per il periodo di imposta 2003 (dichiarazione da presentare nel 2004), mentre per il periodo di imposta 2004 (dichiarazione da pre-

sentare nel 2005) l’aliquota prevista è stata quella del 3,75 per cento. Proprietà coltivatrice (articolo2, comma3) La legge del 6 agosto 1954, n°604, concernente le agevolazioni tributarie a favore della proprietà contadina, è nata con lo scopo di facilitare la ricomposizione e il consolidamento delle strutture aziendali, mediante il miglioramento delle dimensioni della superficie agricola utilizzata dalle imprese. L’agevolazione consiste nell’assoggettamento degli atti di acquisto dei terreni agricoli da parte dei coltivatori diretti alle imposte di registro ed ipotecarle nella misura fissa di 129,11 euro ciascuna ed all’imposta catastale nella misura dell’1 per cento. Inoltre le spese notarili sono ridotte al 50 percento. L’agevolazione è stata prorogata sino al 31 dicembre 2004. Angelo Fresia


La Cooperativa

COOPINTESA

“ Olivicoltori - Viticoltori ”

FEBBRAIO · 2004

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Le vie tra i rami e le fronde degli olivi ■

Tre percorsi ad Arnasco per insegnare la storia e la tradizione dell’albero

Nasce ad Arnasco un percorso che comprende tre itinerari tra l’ambiente, la storia, le radici e la cultura dell’olivo. Il primo, indicato come “Oliveto dei Bambini”, consiste in un parco giochi ambientato proprio in mezzo ad alberi d’olivo, per favorire il precoce contatto dei bimbi col tronco contorto e le ombrose fronde argentate dell’albero da sempre e da tutti considerato simbolo di pace e di prosperità. Il secondo, “Menosio Uliveto sulla roccia”, rispecchia la ridente località, adagiata sul dolce pendio delle colline che dominano la valle del Rio Arveglio, affacciata sulla piana e sul mare, terrazzata dalla laboriosità e tenacia di tante generazioni. Il terzo, “L’Oliveto Mediterraneo”, ricrea un angolo con le piante tipiche che hanno colonizzato da sempre la collina oltre le ultime fasce olivate, in alto sino alla Rocca Liverna, nei secoli baluardo e fortilizio

della nostra comunità. In questo sito sono state messe a dimora o selezionate numerose piante tipiche, quali timo, lavanda, rosmarino, mirto, corbezzolo, ginepro, ginestra, erica, cisto, salvia e molte altre. Nel 2003, anno internazio-

Un parco per far conoscere ai bambini la cultura ligure

nale dedicato alle acque, è stato allestito un cantiere per il recupero delle antiche fontane. Un percorso è stato tracciato anche per la visita degli oliveti recuperati, muretti a secco compresi , e la torre di Davì, acquisita dalla comunità di Arnasco, che sarà il fulcro dell’eco-museo all’aperto. Soci e lettori dell’Ortofrutticola sono invitati all’assaggio dell’olio nuovo 2003/2004 e dei prodotti tradizionali del territorio, dal lunedì al sabato ore 9.0012.00 e 14.3018.30 (domenica solo su prenotazione. Per informazioni telefonare al numero: 0182/761178). Giacomo Bonifazio

Entro marzo imbottigliati i vini Doc L’estate secca ha determinato una vendemmia di ottima qualità

Bilancio positivo per i Viticoltori Ingauni che vantano per il 2003 una produzione vinicola di alta qualità. “Un anno in cui, pur confrontandoci con una serie di difficoltà, abbiamo ottenuto risultati davvero soddisfacenti”, commenta Massimo Enrico, presidente della Cooperativa e aggiunge: “L’estate piuttosto secca ha determinato una vendemmia non molto ricca a livello quantitativo - inferiore a quella del 2001 e in ripresa rispetto al 2002 - ma eccezionale per la qualità”. La produzione di vini sarà quindi di alto livello e si preannuncia un ottimo impatto sul mercato, come è stato per l’anno appena concluso. “Il 2003 – spiega Massimo Enrico – ha visto l’uscita in commercio della linea per la ristorazione con la nuova etichetta, linea che ha ottenuto grande successo”. Ma non è finita. Nell’anno trascorso la Cantina è stata estremamente attiva, con una scelta di investimenti in nuove attrezzature che hanno permesso di migliorare notevolmente la lavorazione

Prevista per il 2004 la stesura del nuovo statuto

delle uve. Altrettanto attivo e denso di novità si prospetta il 2004. “Pensiamo di imbottigliare il nuovo prodotto entro marzo – dice il Presidente di Viticoltori Ingauni – e i primi vini Doc

a uscire sul mercato saranno il Pigato e il Vermentino. Inoltre al primo posto sarà messa ancora una volta l’assistenza ai soci, con la presenza di un tecnico agrario che in determinati giorni alla settimana offrirà consulenze tecniche e verifiche sul campo per tutti i Viticoltori”. Massimo Enrico preannuncia anche la stesura di una prima bozza per la creazione del nuovo statuto della Cooperativa. “Si tratta di un passaggio necessario – commenta – per adeguarsi alle nuove esigenze dei produttori, alla nuova realtà del mercato e al nuovo diritto societario”. Previsti anche per il 2004 una serie di investimenti per il rimpiazzo e l’acquisto di nuove attrezzature, in particolare per imbottigliare, in una continuità con l’operato e le scelte svolte nel 2003. “È necessario rinnovarsi costantemente e aggiornarsi – conclude Massimo Enrico – alla luce del fatto che la tecnologia, nel nostro settore, corre, ad una velocità assai elevata”. Silvia Campese


La Cooperativa

“ Cultura Ingauna ”

FEBBRAIO · 2004

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Arte e cultura del ‘600 nella Piana La mostra inaugurata il 13 dicembre 2003 si è conclusa il 1° febbraio 2004

Nel 2003 ricorreva il 350° anniversario della morte del Vescovo di Albenga Pier Francesco Costa. L’Amministrazione Comunale con l’Assessorato alla Cultura ed al Turismo ed il Centro Studi di Storia della Chiesa “Gio. Ambrogio Paneri” della diocesi di Albenga-Imperia hanno doverosamente ricordato il grande ligure del ‘600 con una mostra sul percorso storico per immagini e documenti ed una pubblicazione curata dai professori Antonio Arecco e Luciano Livio Calzamiglia, che riprende il formato delle due precedenti edizioni sui "Tesori del Centa" e sul "Martire ingauno San Calocero". La mostra, inaugurata il 13 dicembre 2003 nel museo diocesano da Sua Eccellenza Mons. Mario Oliveri, con interventi dell’assessore alla cultura Gerry Delfino e del Prof. Calzamaglia, presenti il vicario generale Mons. Giorgio Brancaleoni, l’assessore Rosy Guarnieri, autorità e cultori dell’arte e della storia della diocesi di Albenga, si è conclusa il 1° febbraio 2004. Ai visitatori è stato consegnato il bell’opuscolo di 32 pagine, con prefazioni del sindaco Mauro G. Zunino, del Vescovo Mario Oliveri e del prof. Calzamiglia. Ben 50 le foto di Eugenio Lertora dei preziosi documenti, arredi e opere d’arte inerenti l’Ingaunia ed il suo grande Vescovo. Per chi è interessato, la pubblicazione è reperibile presso le librerie San Michele e S.M. Sacro. Ma chi è P.F. Costa? Nasce a Roma nel febbraio del 1594 dalla giovanissima nobile genovese Laura Spinola, che complessivamente darà alla luce 8 figli maschi e 6 femmine e dal marito Ottavio, conte di Garlenda e Paravenna, banchiere di papi, cardinali e nobiltà romana, nonché mecenate dei più noti artisti dell’epoca ed attento collezionista. Pier Francesco abbraccia lo stato ecclesiastico non perché era il destino dei figli cadetti della nobiltà dell’epoca, ma per autentica vocazione. Si laurea in Sacra Teologia nel 1622 all’Università La Sapienza di Roma e subentra allo zio Alessandro nella commenda dell’Abbazia di S. Maria e S. Martino alla Gallinaria. Consacrato Vescovo a Roma, prende

Nel 2003 cade il 350° anniversario della morte del Vescovo Pier Francesco Costa possesso della diocesi di Albenga, culla dei suoi avi, nel 1624. Dedica preghiere, tempo, energie ed impegno economico per l’applicazione delle importanti disposizioni del Concilio Tridentino nella vasta diocesi che, partendo a levante dall’attuale confine con Finale Ligure, arrivava a ponente ben oltre Porto Maurizio, Civezza e Pietrabruna, confine attuale, fino alla Valle Argentina, Sanremo e Ospedaletti compreso. Nei 29 anni di vescovato compie per ben 4 volte la visita pastorale completa delle parrocchie della diocesi, collegiate, pievi e chiese matrici. Pensiamo alle strade di allora, ai mezzi di trasporto, all’ospitalità (dimore confortevoli ma anche disagiate, accoglienze in sperdute borgate). Un quadro,

col castello e la nuova chiesa dedicata a S. Alessandro, impreziosito con un corteo in miniatura di carrozze, portantina, cavalieri e pedoni. Suo capolavoro è la pergamena dei Corpi Santi, con vista a volo d’uccello su Albenga, cintata e turrita, il fortino Genovese, l’isola Gallinaria, il complesso di San Calocero, l’ordinato reticolo degli orti nella Piana alle spalle della città. Altra meritevole iniziativa di Mons. Costa è la tem-

■ Nell’immagine la copertina del libro dedicato al celebre Vescovo Costa

custodito nel museo, riproduce a volo d’aquila tutte le parrocchie della Diocesi ed i relativi confini. L’autore è il pittore e cartografo Bernardo Raibado di Triora, assunto dal Vescovo e rimasto al suo servizio fino al decesso avvenuto in Albenga nel 1638. Opera sua è l’albero genealogico della famiglia Costa, sullo sfondo di Conscente,

pestiva e felice assunzione, come segretario, del canonico G. Ambrogio Paneri che lo segue nelle visite pastorali, annotando, con bella grafia e scorrevole descrizione, in tre tomi ancora in attesa di pubblicazione, tutto quanto di artistico è conservato in chiese, oratori, cappelle. Grande impegno profonde il Vescovo nella ricognizione e verifica dell’autenticità delle reliquie; dona quelle della Vera Croce, di S. Pietro e Paolo, di S. Gregorio, S. Filippo Neri ed altri e proibisce il culto di quelle dubbie. Riceve in dono dal padre conte Otta-

vio, per la nuova parrocchia di Conscente dedicata a Sant’Alessandro, nome del defunto zio abate, numerose opere d’arte, in particolare il "San Giovanni Battista penitente nel deserto", del: “Celebre e nominato pittore Michel’Angelo Caravaggio”, - come scrive il Paneri nel “Giardinello” in quegli anni, e la decollazione di S. Caterina d’Alessandria di Guido Reni. Anche la parrocchia della Natività di Garlenda, altro feudo della famiglia Costa, viene dotata di importanti e maestose tele seicentesche, purtroppo trafugate alcuni anni fa. Convoca due sinodi diocesani e ne pubblica gli atti. Intenso ed oneroso è il suo impegno per sostenere il seminario diocesano, fondato dal vescovo Cicada secondo le disposizioni del Concilio di Trento. Grande cura dedica al feudo di Conscente con la creazione del bel "Giardino delle crociere", su modello delle ville di Roma. Tra San Fedele e Lusignano la tenuta con villa di Piambellino è abbellita con il viale, il pergolato, le fontane e zone di frescura, dove, secondo l’usanza, si ritira in estate. Nei 29 anni del suo vescovato i duchi di Savoia cercano di staccare dalla diocesi il loro feudo di Oneglia e dei paesi della valle, con l’intento di creare una diocesi autonoma; il vescovo però riesce a respingere i ripetuti tentativi. Travagliato nello spirito e nel fisico, all’età di 59 anni, il 14 marzo 1653 si spegne ad Albenga, lasciando per testamento, alla chiesa cattedrale tutte le sue preziose suppellettili: paramenti, calice, anello, riccio del pastorale, messali miniati e quant’altro. Fu veramente un grande Pastore che mise la sua fede, la cultura, il carisma ed il patrimonio al servizio della chiesa e dei diocesani tutti. Giacomo Bonifazio


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