Trimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XXII - n.4 Inverno 2019 - Spedizione A.P. 70% - Reg. Trib. SV n. 318 (1/3/1985) - DISTRIBUZIONE GRATUITA.
NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA L’ORTOFRUTTICOLA DI ALBENGA
Un nuovo inserto da staccare e conservare! da pag. 13
Olivicoltura
Annus horribilis pag 8
Docufilm
In questo mondo pag 20
Mater Matuta Il monumento all’agricoltura pag 17
Il sistema ambientale di
Poggio Grande pagg. 15, 16
OGNI GIORNO DIAMO NUOVA VITA ALLO SCARTO 100% RICICLATO E RICICLABILE
For more information about the possibilities please contact us.
W W W. M O D I F O R M . C O M
8
da pag TERRITORIO
15
Sistema ambientale
POGGIO GRANDE
da pag
13
INDAGINE
ORTOSHOP
Olivicoltura
Quindicesimo
ANNUS HORRIBILIS
INSERTO DA STACCARE E CONSERVARE
17
ALBENGA
Mater Matuta IL MONUMENTO ALL’AGRICOLTURA
“L’ORTOFRUTTICOLA - LA COOPERATIVA”
TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA “L’ORTOFRUTTICOLA”
Direzione, Amministrazione e Pubblicità Reg. Massaretti, 30 Bastia d’Albenga (SV) - Tel. 0182 50374 Direttore responsabile: Erica Marzo Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Del Core, Massimo Enrico, Luciano Gallizia, Osvaldo Geddo, Michele Introna, Mario Mattone, Lara Ravera, Alessio Roba. Grafica e impaginazione Edoardo Caputo - Studio Orasis design - orasisdesign.it Stampa: Tipografia Ciuni - Albenga
3
A SCUOLA DI GIORNALISMO E COMUNICAZIONE AGRICOLA Continua il progetto di collaborazione tra l’Istituto Aicardi di Albenga e la Cooperativa l’Ortofrutticola di Albenga: dare la parola ai giovani del nostro territorio, a coloro che saranno il futuro dell’agricoltura ingauna, è questo lo scopo del progetto, creato grazie alla collaborazione con alcuni docenti che, sotto la guida della professoressa Gaudenti, si sono messi a disposizione per dar vita su questo periodico ad una rubrica che sia il frutto del lavoro e delle riflessioni degli studenti. Con la direttrice del periodico Erica Marzo ed il graphic designer Edoardo Caputo, è stato creato uno spazio in cui i ragazzi possono esprimere liberamente i propri pensieri e le proprie esperienze. Buona lettura!
SCUOLA AGRARIA COLTURE E… CULTURA Nell’ambito del progetto scolastico “Conosco la mia terra” portato avanti già nello scorso anno, martedì 5 novembre io e i miei compagni della classe 3B, siamo partiti da Albenga per recarci a Finalborgo, sulle orme della storia. Il nostro viaggio ha preso spunto dal racconto che un anno fa feci, alla professoressa di lettere, riguardo il recupero di una piccola cappella del 1772, sita nei pressi dell’azienda agricola di famiglia. Quand’ero bambino il nonno mi raccontava di una festa che si teneva nel piazzale di questa chiesetta, di proprietà della famiglia Sanguineti, con processione e sagra paesana a seguire. La chiesetta intitolata alla Nostra Signora della Misericordia è stata, nel tempo, interdetta al pubblico e tutte le feste religiose, motivo di ritrovo e aggregazione tra gli abitanti della valle, sono andate perdute. Pochi anni fa, con l’aiuto di qualche nostalgico abitante della zona, si è riusciti ad effettuare un parziale recupero della cappelletta che incuria e abbandono avevano seriamente compromesso (così da poterla riaprire al paese) e a riattivare la festa, con la processione e la sagra, antistante l’edificio. Da bravo Cicerone ho illustrato ai miei compagni le caratteristiche architettoniche dell’edificio e tutte le particolarità, a volte anche curiose, sulla sua costruzione e storia. Il nostro viaggio alla scoperta del territorio è continuato con la
4
visita alla Basilica o Collegiata di San Biagio, gioiello architettonico, un vero scrigno di storia, arte e cultura unico in tutta la regione. Eretta intorno al 1640, la basilica è stata realizzata in stile barocco; vede la presenza di tre navate e, al suo interno vi sono numerosissime opere d’arte quali affreschi, decorazioni, balaustre, pulpito e altro ancora, ma ciò che rappresenta una vera peculiarità è la copertura piana della struttura che, in virtù di un gioco di prospettiva ottenuto con gli affreschi, ha creato un effetto ottico tale da farla apparire una vera e propria cupola. Molte delle opere d’arte custodite all’interno della Collegiata sono derivate dallo smantellamento dell’antico convento di S. Caterina. Altro elemento di pregio , unico nel suo genere, è l’antico campanile trecentesco , a base ottagonale, con sottili e numerosissime bifore su di un lato, inserito su una torre difensiva anteriore al 1450. Il campanile, che termina con una slanciata guglia in laterizio, costituisce un significativo esempio di architettura tardo-medievale norditaliana. Accanto al sacro si trova spesso il profano e la nostra uscita didattica ha assunto una piega naturalistica con la visita alla sede del CAI (Club Alpino Italiano), posta all’interno del prestigioso edificio che ha ospitato, nel passato, il Tribunale. Qui abbiamo appreso ciò che fanno i soci volontari, quali sono i progetti portati avanti dal Club, soprattutto nell’ambito della salvaguardia del territorio montano e la pulizia dei sentieri che, nel finalese sono numerosissimi. Si è fatta l’ora della merenda e, giunti nei pressi dell’azienda agricola “Elementerre”, di proprietà della mia famiglia, che coltiva actinidia e chinotti, ci siamo fermati a parlare di agricoltura. Mio nonno, Felice Parodi e sua figlia, mia madre Marilisa, partendo dalle origini, hanno tenuto una vera lezione sulla coltivazione e utilizzo dei frutti del chinotto. Introdotta in Liguria dalla Cina, questa pianta ha trovato a Finale il microclima ideale per la sua crescita. È una pianta generosa ma delicata, da qualche anno divenuta presidio Slow Food, che si presta a vari usi: alimentare, cosmetico, erboristico e nei profumi. Siamo stati attenti, interessati e abbiamo posto anche delle domande, quindi, alla fine, come premio, abbiamo degustato l’ottima crostata della mia mamma con marmellata di chinotto. Pietro Vadone Supervisione Prof. Mariella Gaudenti
Pillole naturopatiche
IL MELOGRANO E LE SUE TANTE PROPRIETÀ
Pietro Vadone
nicoli.com
Il Melograno o Punica granatum secondo la Medicina Tradizionale Cinese toglie l’infiammazione allo stomaco, aiutando la digestione e l’intestino in caso di diarrea e aumenta l’energia. Altra sua particolarità è che nella tradizione si associa questo frutto all’abbondanza. Il Melograno ha un gran numero di semi, pensiamo che in ogni frutto ne sono presenti circa 600, detti arilli, e simboleggiano la prosperità e la fecondità mentre il raggruppamento dei semi all’interno del frutto rappresenta la coesione. Per il suo succo di colore rosso intenso si crede che richiuda in sé l’energia vitale e si pensa che sia proprio il Melograno il famoso Albero della Vita nel Giardino dell’Eden. È interessante anche associare questa credenza di prosperità alle qualità dei suoi principi attivi. Infatti in fitoterapia il suo succo è utilizzato per le problematiche della prostata. È utile negli stati infiammatori prostatici (prostatiti ed ipertrofia prostatica) e come ipolipidemizzante, ipotensivo, protettivo vascolare, antiossidante e nelle problematiche osteoarticolari. Dunque assumiamolo o mettiamone uno sulla finestra o sulla porta d’entrata come buon auspicio di ricchezza. Auguri di abbondanza a tutti!
Una rubrica a cura di Lara R. Cavallero Naturopata specializzata in fitoterapia, cromopuntura e riequilibrio del respiro Studio in Borgio Verezzi (SV) 347 1105893 - info@laracavallero - www.laracavallero.it Disciplinato ai sensi della legge del 14 gennaio 2013, n. 4 (G. V. 26 gennaio 2013, n. 22)
Vuoi fare qualcosa di concreto per l’economia circolare? Scegli Nicoli, Scegli un vaso Second life!
Riciclato! Ecologico! Sostenibile! Zero emissioni CO2! Scelgo un vaso Second life! FATTO CON PLASTICA RICICLATA
5
T ECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA CRESCITA
SUBSTRATI PER COLTURA PROTETTA SUBSTRATI PER VIVAISMO ORNAMENTALE SUBSTRATI PER PAESAGGISTICA & VERDE PENSILE SUBSTRATI PER VERDE SPORTIVO SUBSTRATI PER FUORI SUOLO SUBSTRATI CONSENTITI IN AGRICOLTURA BIOLOGICA
TerComposti SpA Via Zille Inferiori, 42 - 25012 Calvisano (Brescia) T. +39 030 9968101 / +39 030 968561 F. +39 030 9968175
www.tercomposti.com - professionale@tercomposti.com
TerComposti dalla natura i prodotti migliori Tercomposti, dal 1985 è leader nella produzione di terricci e substrati professionali di coltivazione dedicati all’ortofloro vivaistica. Oggi, grazie al nuovo ampliamento e al moderno impianto di miscelazione e pellettattura, presenta al mercato la nuova linea di stallatici, pollina e organominerali pellettati ammessi in agricoltura Biologica.
c
to nel biolo enti gi
c
o
s on
TerComposti S.P.A. - Via Zilie Inferiori, 42 - 25012 Calvisano, Brescia - T. +39 030 9968101 www.tercomposti.com - commerciale@tercomposti.com
Olivicoltura 2019
Annus horribilis Un anno da dimenticare quello appena concluso per l’olivicoltura del Ponente Il 2019 sarà ricordato come un annus horribilis per la raccolta delle olive. Un insieme di cause, legate a siccità primaverile ed estiva, piovosità autunnale e danni causati dalla mosca olearia che ha compromesso gravemente la raccolta di quest’anno. Così Luciano Gallizia, da 34 anni presidente della Cooperativa Olivicola di Arnasco: “Questa che si conclusa è stata senz’altro un’annata difficile per quel che riguarda la quantità dell’olio prodotto, si calcola al momento che il calo della produzione si aggiri attorno al 70%. La notizia positiva è che nonostante ciò la qualità del prodotto è buona, con una acidità che si aggira sullo 0,4. Le olive sulle piante c’erano ma sono cadute perché punte dalla mosca olearia che purtroppo trova un ottimo vivaio negli uliveti abbandonati. Grazie all’uso del “mass trapping”, che facciamo da ormai vent’anni, siamo riusciti a contenere i danni negli uliveti coltivati: il “mass trapping” per la cattura massale della mosca consiste in una busta con attrattiva sessuale e alimentare per l’insetto che, una volta all’interno rimane intrappolato. I danni sono stati, appunto, limitati ma non esclusi e inoltre si è aggiunta anche la cimice asiatica che quest’anno si è accanita sui frutti maturi. I nostri soci, fortunatamente, avevano avuto un’ottima raccolta nel 2018 e questo permetterà loro di mettere in vendita tutto il
8
prodotto di quest’anno ed utilizzare quanto è avanzato dallo scorso anno per uso personale. Nell’olivicoltura capita di avere annate altalenanti e molto spesso ad una abbondante come quella dello scorso anno ne segue un’altra più scarsa. Purtroppo quindi le brutte annate capitano, coì come era successo nel 1990-91, quando abbiamo avuto la peggiore annata di sempre, ma dobbiamo continuare a lavorare nella direzione intrapresa dalla nostra Cooperativa, con la messa a frutto di questa antica tradizione olivicola contadina che fa parte delle nostre radici culturali”. Fabio Vignola, olivicoltore di Cenesi, spiega: “Se lo scorso anno la produzione è stata del 140% quest’anno ci attestiamo intorno al 40%; forse le piante erano stressate per il superlavoro del 2018 e senz’altro, essendoci meno olive in percentuale la mosca olearia ha fatto più danni. Il danno maggiore, però, lo avranno le olive da tavola perché essendoci stata poca produzione ed essendo stata la taggiasca la cultivar più colpita, facilmente il cliente finale ed i grossisti si dovranno rivolgere altrove per poter reperire il prodotto. Questo problema va a ricollegarsi a quello della mancanza di tutela dell’oliva taggiasca che non ha ottenuto un riconoscimento d’origine protetto; in parole povere oggi chiunque può coltivare la taggiasca, anche trovandosi in Toscana o in Lazio. È quello che
stanno già cercando di fare alcune grosse aziende che spingono per una coltivazione intensiva, con alberi potatati a spalliera, molto vicini tra loro e la possibilità di concimare ed innaffiare le piante. Negli anni a venire probabilmente ditte come la Saclà o altre andranno a surclassare le nostre produzioni e con i loro scarti (olive meno belle e non adatte alla tavola) produrranno anche l’olio. So che è un quadro sconfortante ma ritengo che il nostro settore stia vivendo forti criticità, legate anche all’età media degli olivicoltori: ormai sono pochissimi i giovani che si avvicinano a questo mondo ed è di conseguenza scarso il desiderio di innovazione. Manca anche una cultura dell’olio extravergine di oliva e proprio su questo dovremmo puntare per aprici a nuovi mercati; far scoprire le caratteristiche organolettiche dei nostri oli, trasmettere ai clienti finali l’idea di quanto sia importante scegliere un olio buono per valorizzare i propri piatti. Possiamo prendere spunto da quanto fatto dai piemontesi, che dopo lo scandalo metanolo hanno dovuto ricostruire una propria immagine e oggi le produzioni di vino Piemontesi sono tra le più apprezzate. Credo che i problemi del settore siano molti ma ritengo che l’eccellenza del nostro prodotto sia un valore tale e che su quello si debba puntare per il futuro dell’olivicoltura ligure”. L’Olivicoltura ligure, dunque, sta attraversando un anno difficile che si contestualizza in un periodo di grandi cambiamenti: la coltura dell’olivo è diventata principalmente di sussistenza anche se non mancano realtà ancora piuttosto forti sul mercato. Si può però iniziare a percorrere altre strade che permettano di mantenere viva questa forte vocazione e tradizione locale, sposandola, per esempio, ad una nuova forma di turismo legato alla scoperta del territorio e delle sue eccellenze. Sarebbe questo un buon modo per veicolare flussi turistici anche al di fuori dei classici periodi di vacanza estivi, destagionalizzando questo settore e permettendo alle realtà locali dell’entroterra di farsi conoscere e far conoscere i propri prodotti di eccellenza, olio ed olive in primis.
PRODUZIONE OLIVICOLA ED OLEARIA - DATI STORICI 1985 – 2019 CAMPAGNE OLEARIE
1985/1986 1986/1987 1987/1988 1988/1989 1989/1990 1990/1991 1991/1992 1992/1993 1993/1994 1994/1995 1995/1996 1996/1997 1997/1998 1998/1999 1999/2000 2000/2001 2001/2002
PARTITE KG. 250
614 314 420 487 396 55 915 442 754 845 722 992 300 1.261 619 1.002 446
Q.LI OLIVE Q.LI OLIO MOLITE PRODOTTO
1.536 785 1.049 1.217 989 137 2.287 1.106 1.884 2.112 1.806 2.481 751 3.152 1.547 2.505 1.114
320 180 244 279 230 29 524 233 392 457 367 550 143 720 317 435 211
RESA MEDIA
CAMPAGNE OLEARIE
20,8% 22,9% 23,3% 22,9% 23,3% 20,8% 22,9% 21,1% 20,8% 21,6% 20,3% 22,2% 19,0% 22,8% 20,5% 17,4% 18,9%
2002/2003 2003/2004 2004/2005 2005/2006 2006/2007 2007/2008 2008/2009 2009/2010 2010/2011 2011/2012 2012/2013 2013/2014 2014/2015 2015/2016 2016/2017 2017/2018 2018/2019
Pag. n. 11
PARTITE KG. 250
1.874 734 1.740 537 844 1.011 1.161 1.297 908 640 1.071 1.139 297 1.632 313 825 1.665
Q.LI OLIVE Q.LI OLIO MOLITE PRODOTTO
4.686 1.835 4.350 1.343 2.110 2.528 2.903 3.242 2.270 1.601 2.677 2.848 742 4.081 782 2.062 4.162
876 337 762 275 323 459 502 608 338 283 463 508 109 771 123 432 697
RESA MEDIA
18,7% 18,4% 17,5% 20,5% 15,3% 18,2% 17,3% 18,8% 14,9% 17,7% 17,3% 17,8% 14,7% 18,9% 16,8% 20,9% 16,7%
9
Sono tornati i Glucamati Una nuova formulazione più concentrata e idrosolubile Sono di nuovo disponibili i formulati a base di gluco-umati che in passato avevano dato ottimi risultati, ora in un nuovo formulato più concentrato e idrosolubile che definitivamente elimina il problema di agglomerazione che purtroppo può succedere con la leonardite, la materia prima da cui si ricava il prodotto. La leonardite è molto ricca di sostanza organica e di acidi umici, è un fossile organico formatosi in seguito all’accumulo progressivo della vegetazione morta nel corso dei millenni, che si estrae da giacimenti situati prevalentemente nel nord Europa e America. Trattando la leonardite con acido gluconico si ottiene: – Una protezione degli acidi umici che passano quindi nel prodotto finito e conservano inalterate tutte le loro proprietà biologiche; – Una protezione dei macro e micro elementi; Esaltazione dell’effetto di nutrizione delle piante, sviluppo radicale e resistenza ai parassiti. LE SOSTANZE UMICHE Sono associazioni supramolecolari di molecole organiche eterogenee, soprattutto idrofobiche, di massa molecolare relativamente piccola (interazioni deboli e non covalenti, di dimensioni molecolari solo apparentemente grandi. La parte idrofobica contribuisce alla resistenza ambientale. I PRINCIPALI COMPONENTI CHIMICI SONO: • Composti fenolici • Acidi benzoici • Acidi grassi saturi e insaturi di varia lunghezza Nei Glucoumati, vengono perfettamente protette le componenti aromatiche ossidate a basso peso molecolare, che sono le più attive per la stimolazione fisiologica (fenoli e residui ligninici, acidi benzoici, gruppi alchilici ossidati e carbossilati – acidi grassi). Nei Glucoumati, le associazioni conformazionali dei complessi supramolecolari delle sostanze umiche vengono ridotte per dimensioni e rese prontamente disponibili. La relativa associazione conformazionale, che viene garantita in modo perfetto nei Glucoumati, risulta determinante per lo stimolo del metabolismo vegetale. La loro solubilità facilita la mobilità verso le radici e la loro azione. ATTIVITÀ DELLE SOSTANZE UMICHE NEI GLUCOUMATI • Capacità di solubilizzare ioni metallici, come Fe, Zn, Mg, Cu, rendendoli biodisponibili. La capacità solubilizzante dipende dall’acidità carbossilica e fenolica: TERRENI con pH da 5.5 a 7.5 • La frazione a basso peso molecolare delle sostanze umiche è assimilata direttamente dalle piante e porta a modificare attivamente il metabolismo. • Hanno effetto sulle membrane cellulari, favorendo l’assimilazione di nutrienti. • Hanno effetto ormone simile di ormoni aromatici come le auxine, inducendo crescita e sviluppo vegetale. • Inducono un forte sviluppo radicale • Alto potere di scambio cationico , formando complessi nutritivi che hanno una grossa resistenza al dilavamento SEGRETI FORMULATIVI • Sostanza organica completamente stabilizzata non fermentabile, filtrante • Biodisponibilità potenziata degli elementi nutritivi in sinergia con
10
i Glucoumati – SLOW RELEASE • Grande resistenza al dilavamento disponibilità più duratura • Massima efficienza nutrizionale e protettiva in qualsiasi condizione su qualsiasi terreni
I NUOVI PRODOTTI COPPER TOP (EX INDUCTOR) E’ un innovativo formulato a base di Rame, Zinco e Acido Salicilico, in grado di prevenire e curare, in modo naturale, le microcarenze nutrizionali di Rame e Zinco, nonché di rinforzare le difese endogene delle piante nei confronti di funghi e batteri, inducendo una maggiore produzione di fitoalessine e di proteine di resistenza aspecifiche. A differenza di altri formulati in commercio, contenenti sali del rame, COPPER TOP non determina fenomeni di arresto vegetativo durante i periodi caratterizzati da basse temperature. BAC TOP (EX L4) BAC TOP è un innovativo formulato liquido a base di Azoto e Rame, in grado di prevenire e curare le microcarenze nutrizionali di Manganese e Zinco e le fisiopatie connesse alla carenza di Azoto, nonché di potenziare le naturali difese endogene delle piante nei confronti di funghi e batteri. NITROGEN TOP (EX L2) NITROGEN TOP è un innovativo formulato caratterizzato dalla presenza di Azoto, Magnesio, Ferro, Manganese e Zinco, in grado di incrementare l’attività fotosintetica delle piante, di aumentare la resa produttiva, la pezzatura dei frutti e il contenuto proteico nei cereali, di ridurre gli apporti azotati al suolo e il contenuto di nitrati nelle colture (in modo particolare nelle colture da foglia, vedi IV gamma). La combinazione tra manganese, magnesio, zinco e ferro rende il NITROGEN TOP un catalizzatore nutrizionale e/o promotore di numerosi processi enzimatici e biochimici. Unitamente al ferro, il manganese interviene nella formazione delle vitamine e della clorofilla. L’elevata percentuale di azoto contenuta in NITROGEN TOP, permette di veicolare i vari microelementi contenuti al suo interno migliorando notevolmente la produttività delle colture concimate. PHOSPHOKALIUM TOP (EX L7) PHOSPHOKALIUM TOP è un innovativo formulato a base di Fosforo, Potassio e Zinco, in grado di stimolare la produzione endogena di composti fenolici ed ormoni vegetali, indispensabili per le fasi fenologiche della fioritura e dell’allegagione. PHOSPHOKALIUM TOP, inoltre, migliora l’omogeneità dei frutti incrementando il contenuto di sostanza secca ed aumentando la relativa shelf-life. I FORMULATI, A PARTE IL BAC TOP, SONO ORA DISPONIBILI IN POLVERE IDROSOLUBILE IN CONFEZIONI DA 5 KG
Poche righe per star bene
VUOI ESSERE FELICE? ALLORA MUOVITI!!!! PARTE IV:Vestitevi nel modo giusto. Un aspetto molto spesso sottovalutato, ma che può condizionare il risultato e diminuire eventuali danni alla salute, è sicuramente l’abbigliamento: calzature e vestiario appropriato. BIANCHERIA INTIMA A contatto con la pelle deve esserci un capo tecnico che consenta l’assorbimento e smaltimento del sudore. Se si va in bicicletta è importante un pantaloncino imbottito per maschi e femmine. Le donne devono indossare un reggiseno tecnico per il giusto sostegno e traspirazione. VESTIARIO L’abbigliamento deve garantire un’adeguata protezione dagli eventi atmosferici ed essere idoneo alla temperatura esterna e all’intensità dell’attività che si sta svolgendo. L’abbigliamento non deve favorire la sudorazione, perciò evitate di fasciarvi di plastica che vi fa sudare molto e perdere tanta acqua e sali minerali, ma nemmeno un grammo di grasso. SCARPE La consulenza di un esperto nella scelta della calzatura può essere necessaria, poiché le funzioni che svolge una buona scarpa sportiva sono tante: protegge il piede da infortuni evitando distorsioni o altre lesioni, rende più comodo e confortevole il movimento, potenzia il gesto atletico.
AIUTATEVI CON L’ALIMENTAZIONE Abbiamo ricordato che sport e attività fisica garantiscono i maggiori benefici se accompagnati da un’equilibrata alimentazione; ma quali nutrienti favoriscono l’utilizzo della serotonina (detto anche ormone del buon umore) e in quali alimenti si trovano? Tra i nutrienti che favoriscono il buon umore troviamo i carboidrati, pane e pasta, meglio se integrali. Alcuni studi hanno dimostrato che l’aminoacido triptofano, costituente delle proteine soprattutto di origine animale, incrementa la produzione di serotonina agendo con alcune vitamine del gruppo B. Gli aminoacidi essenziali, tra i quali il triptofano e la vitamina B, sono presenti in ottime quantità nel latte e nei formaggi soprattutto stagionati. Per la dopamina, invece, sembrano utili sostanze come la feniletilamina, contenute nel cacao e più presenti nel cioccolato fondente. CONCLUSIONI La felicità che ci regala l’attività fisica passa, quindi, anche da come la si svolge. Chi già si allena correttamente conosce benissimo la differenza tra come ci si sente quando la si fa rispetto a quando non ci si muove. Chi fa regolarmente attività fisica guadagna salute e, forse, è anche per questo che è più felice. Non perdiamo quindi l’occasione per essere un po’ più felici e sani, giù dalla poltrona, pronti, via!
Una rubrica a cura del Dott. Luca Musella Osteopata - Chinesiologo - Massofisioterapista 339-2960370 - luca-musella@virgilio.it
www.omacs.it
VENDITA-NOLEGGIO NUOVO E USATO ASSISTENZA CARRELLI ELEVATORI MACCHINE DA MAGAZZINO
Concessionario Esclusivo per le Provincie di Savona e Imperia
Corso Svizzera, 21 - SAVONA Tel. 019 264459 - 019 862657 - Fax 019 862715 - info@omacs.it
11
APERTURA CON ORARIO CONTINUATO! DA LUNEDÌ A SABATO 8,00 - 18,30
NOVITÀ! I FIORI EDULI ALL’ORTOSHOP
LA SPESA IN AUTUNNO FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE. SÌ, MA QUALE? 12
Imparare a riconoscere la frutta e la verdura di stagione significa portare in tavola prodotti che fanno bene alla salute e non svuotano il portafogli. Prodotti sani e coloratissimi, utili al benessere del nostro corpo ed in grado di rendere anche più allegre le tavole delle feste;
sono molti i frutti della terra che ci offre l’inverno. Di seguito una breve selezione.
VERDURA
Bietole, finocchi, porri, cavoli, ravanelli, sedani, spinaci, carote, rucola, cicoria, lattughe, radicchio.
FRUTTA
Melagrane, mandarini, mandaranci, pompelmi, cachi, kiwi, mele, carrube, cedri, limoni, aranci.
IMPARIAMO!
Lo sapevate che la begonia può sostituire il limone ma, grazie alla sua delicatezza, risulta più adatta per preparare alcuni piatti? E il nasturzio? È piccante ma con una nota di sapore meno penetrante del pepe. L’uso di fiori eduli in cucina è una novità che ha preso piede in questi ultimi anni; non è però una semplice moda ma più che altro una riscoperta, basti pensare all’uso del pistillo dello zafferano, da secoli protagonista in cucina. Sempre attenti alle esigenze del mercato ora presso l’Ortoshop è possibile trovare anche fiori eduli per uso gastronomico; non solo, quindi, petali e corolle decorativi ma anche con specifici impieghi in cucina. Un’ultima raccomandazione: attenzione, non tutti i fiori sono commestibili ed alcuni sono addirittura velenosi per l’uomo, il consiglio quindi rimane quello di evitare il “fai da te” e di rivolgersi a negozi specializzati per evitare brutte sorprese!
inverno 2019
15
Facile da coltivare ottimo sulla tavola
Il melograno Una pianta riscoperta recentemente come albero da frutto o ornamentale
Nonostante la sua coltivazione risalga a periodi antichissimi (era già noto ai Fenici, ai Greci e ai Persiani), il melograno ha cominciato a suscitare l’interesse di coltivatori professionisti ed hobbisti solo recentemente. Il suo recente successo è legato senz’altro alle notevoli qualità dei suoi frutti ma anche alla bellezza dei suoi fiori re alla facilità di coltivazione. Il melograno può essere arboreo o arbustivo e raggiunge dimensioni non eccessive, attestandosi solitamente sui 2 o 3 m. circa. Questa pianta predilige climi caldi e temperati e soffre a temperature sotto lo zero; per questa è meglio prediligere zone riparate e ben esposte al sole.
COLTIVAZIONE SU TERRENO Ponete la pianta a dimora in un terreno ben drenato in cui potete eventualmente aggiungere anche del terriccio fresco e del concime naturale. In particolare, nel periodo compreso tra aprile e agosto, almeno una volta al mese concimate il terreno con un fertilizzante naturale.
Scegliete inoltre una posizione abbastanza luminosa e soleggiata: la pianta del melograno non ama l’ombra. Allo stesso tempo però, fate in modo che la pianta sia protetta dalle piogge forti e soprattutto dalle grandinate che potrebbero rovinare i frutti durante il periodo della maturazione. Per avere un buon raccolto, è importante, a fine inverno, effettuare una leggera potatura della pianta in modo da rimuovere i rami secchi. Ricordate però che la formazione dei fiori e dei frutti avviene nella parte finale dei rami pertanto badate bene a non accorciarli eccessivamente in modo da non pregiudicarne lo sviluppo. Gennaio, febbraio e marzo i mesi ideali in cui avviare la potatura della pianta. Il melograno è una pianta che non richiede molta acqua e che è in grado di sopportare bene la siccità anche se per brevi periodi: innaffiate pertanto l’albero una volta a settimana se optate per la coltivazione in giardino. Molto importante è evitare i ristagni idrici perché la pianta patisce particolarmente questo genere di condizione ed è una delle prime cause di sofferenza per i frutti e per la pianta stessa. È da ricordare, infatti, che la pianta, in origine, proveniva da aree aride o quasi desertiche per cui sopporta meglio la mancanza d’acqua che il suo eccesso.
COLTIVARE IL MELOGRANO IN VASO
LA RICETTA
È possibile coltivare il melograno anche in vaso e le cure sono praticamente le stesse, tranne la frequenza delle irrigazioni che deve essere intensificata. Il vaso deve essere poi sostituito con il passare degli anni con contenitori di volume crescente per assicurare sempre abbastanza spazio per la crescita delle radici. Il rinvaso risulta quindi una cura colturale di fondamentale importanza. Le varietà di melograno nano, che arrivano massimo ad 1 m di altezza, sono perfette per da coltivare in vaso sul balcone ma hanno scarsa fruttificazione.
Risotto alla melagrana
MALATTIE E PARASSITI DELLA PIANTA
300 g di riso 2 melagrane 1 bicchiere di vino bianco 1 cipolla brodo vegetale formaggio grattugiato burro olio sale pepe
Il melograno è una pianta piuttosto resistente, ma a volte può essere soggetta a patologie fungine come l’alternaria, che si manifesta con tante piccole macchioline sul frutto e con il marciume dei semi all’interno dei frutti, motivo per cui questa malattia è detta anche cuore nero. Succede anche di assistere a dei casi di muffa grigia o botrite, che si presenta sotto forma di muffa polverosa. Il melograno può essere inoltre colpito dall’oidio o mal bianco e dalla tignola o piralide, un tipo di farfalla che si nutre dei semi contenuti nei chicchi della melagrana. Per tutte le malattie su indicate esistono fitofarmaci adatti, è importante però rivolgersi a esperti del settore per le indicazioni e le informazioni necessarie sui prodotti da utilizzare, il modo ed il tempo di somministrazione.
IL MELOGRANO NANO Il melograno nano è una pianta ornamentale, un arbusto cespuglioso, che può essere coltivato in vaso su terrazzi e balconi, o in piena terra per formare delle siepi basse visto le sue ridotte dimensioni, difficilmente supera il metro di altezza. Da maggio a luglio produce dei piccoli fiori di colore rosso-aranciato a cui seguono dei piccoli e caratteristici frutti rossastri. Il melograno nano può essere coltivato in zone a clima mite, può essere coltivato anche in zone relativamente fredde, purché sia portato al riparo con temperature inferiori ai 10°C. Richiede moderate irrigazioni, nel periodo primaverile-estivo evitiamo di annaffiare il melograno nano eccessivamente, lasciando sempre che tra un’annaffiatura e l’altra il terreno rimanga asciutto per almeno un paio di giorni. In inverno se tenuto all’esterno bastano le piogge, se portato al riparo irrigare moderatamente. ATTENZIONE! I frutti della pianta di Melograno nano sono solo ornamentali e non sono commestibili.
CURIOSITÀ La melagrana ha sempre affascinato i popoli per i suoi semi dal colore intenso e numerosissimi, il suo dolce succo e la sua capacità di vivere in terreni anche aridi. Le culture di ogni epoca l’hanno spesso utilizzata come simbolo di prosperità e ricchezza. Nella cultura cristiana, ad esempio, a partire dal Medioevo, la Vergine Maria era raffigurata con una melagrana fra le mani; anche in alcuni dipinti a tema religioso di Sandro Botticelli, e Leonardo da Vinci, viene ripresa la simbologia della melagrana. Se questo frutto è tenuto fra le mani di Gesù cambia il suo significato simbolico e rappresenta una anticipazione della sua passione; per il colore del suo succo la melagrana richiama infatti da sempre il sangue. Nell’iconografia cristiana diventa quindi simbolo di martirio, un martirio fecondo come il frutto pieno di semi. La Madonna Dreyfus (Madonna della melagrana) Olio su tavola (15,7x12,8 cm) attribuito a Leonardo da Vinci
Ingredienti
Preparazione
Sgranare una melagrana e spremere il succo dell’altra. Dopo aver scaldato due cucchiai d’olio, lasciare appassire la cipolla tritata, unire infine il riso e mescolare. Sfumare con il vino e poi versare il succo della melagrana precedentemente spremuto; portare il risotto a cottura aggiungendo sale e un mestolo di brodo caldo per volta. Ritirare dal fuoco, unire i grani della melagrana, una il burro e il pepe. Mescolare, aggiungere il formaggio grattugiato e servire.
CARATTERISTICHE NUTRITIVE Quantità per 100 grammi Calorie 83 Grassi 1,2 g Acidi grassi saturi 0,1 g Acidi grassi polinsaturi 0,1 g Acidi grassi monoinsaturi 0,1 g Colesterolo 0 mg Sodio 3 mg Potassio 236 mg Carboidrati 19 g Fibra alimentare 4g Zucchero 14 g Proteine 1,7 g Vitamina A 0 IU Vitamina C 10,2 mg Calcio 10 mg Ferro 0,3 mg Vitamina D 0 IU Vitamina B6 0,1 mg Cobalamina 0g Magnesio 12 mg
Il sistema ambientale di Poggio Grande
Veduta piana albenganese dal M.te Croce.
Si ricade nel “Sistema Ambientale Poggio Grande” istituito dalla Provincia di Savona che comprende l’aria protetta ambientale “Monte Acuto – Poggio Grande – Valle Ibà”, e tale valore ambientale è stato riconosciuto a livello europeo con la sua designazione a Sito di Interesse Comunitario “Monte Acuto – Poggio Grande – Rio Torsero”, che con una propaggine meridionale arriva ad inglobare la “Riserva Naturale Regionale Rio Torsero” istituita nel 1985. Tale Riserva comprende un importante giacimento fossilifero ben noto e studiato già a metà 800 sia per l’abbondanza e varietà degli esemplari di fossili pliocenici che per l’eccezionale stato di conservazione per la protezione del terreno argilloso. Tale riserva è consigliata per portarvi le scolaresche della zona con la visita al Museo paleontologico di Peagna, a seguito di accordo con il Comune di Ceriale cui è stata affidata la gestione. L’ Areale in oggetto il cui nucleo è costituito dalle valli Ibà ed Auzza ed i monti Acuto, Poggio Grande e Poggio Ceresa - racchiude eccezionali pregi botanici, faunistici e geopaleontologici. Il territorio è costituito da terreni calcarei di differenti formazioni geologiche, in cui si osservano importanti fenomeni carsici. La vegetazione dei fondovalle e dei versanti Nord è rappresentato dai boschi di latifoglie mentre sui versanti rivolti a Sud dominano le specie arbustive della macchia mediterranea; sugli alti versanti, tra estese praterie e pascoli, si trovano boschetti a Pino marittimo. L’area ha un eccezionale valore botanico per la compresenza di piante alpine a stretto contatto con specie
tipicamente mediterranee. L’importanza floristica delle praterie di crinale è testimoniata anche dall’eccezionale ricchezza di orchidee: ne sono state censite ben 34 specie, tutte protette dalla legge. L’endemica Campanula di Savona è presente solo qui ed in poche altre località della provincia. Un terzo dell’intera flora ligure protetta ai sensi della L.R. 9/84, è presente in questo territorio. La ricca fauna comprende specie endemiche di insetti, numerosi anfibi e rettili (con i rari Colubro Lacertino e Lucertola ocellata). Tra i mammiferi è presente una numerosa popolazione di daino e di caprioli. Tutti i comuni presenti vantavano una storia millenaria, con i nuclei storici - fondati tutti tra il IX e il XIII secolo - che ci tramandano vestigia dell’età feudale. Dai centri costieri di Ceriale e Peagna, fino ai borghi fortificati di Cisano sul Neva, Zuccarello, Castelvecchio di Rocca Barbena e Balestrino, questo territorio vide intrecciarsi le vicende storiche legate alla marca aleramica e quindi ai vescovi di Albenga , alle famiglie feudali dei Del Vasto, Del Carretto e Clavesana. Testimoni dell’importanza strategica dei diversi Comuni sono i castelli e le fortificazioni che ancor oggi caratterizzano il territorio. Anche l’architettura “minore” conserva aspetti caratteristici negli antichi nuclei rurali, soprattutto nei pressi di Peagna, e in singoli manufatti quali mulini e frantoi nei fondovalle e, sugli alti versanti, le “caselle”: piccole costruzioni in pietra a secco utilizzate sin dai tempi remoti dai pastori come ricoveri lungo le vie di transumanza dalle Alpi, di cui nella foto seguente è raffigurata una con architettura singolare. L’interesse escursionistico è favorito dalla rete di sentieri di facile percorribilità, segnalati e gestiti dalla Sezione di Albenga del CAI, dalla morfologia prativa delle dorsali collinari che permette delle vedute aeree sull’areale agricolo ed urbano della piana albenganese e loanese, dalla facilità di incontrare esemplari di daino tra i più belli della Regione Liguria, dal facile accesso in senso orario Particolare struttura di casella
foto: Roberto Macciò
foto: Roberto Macciò
In questo numero vi porteremo a passeggiare lungo la dorsale collinare che delimita la piana di Albenga verso nord e che è compresa tra il mare a lato est e la borgata di Zuccarello e di Castelvecchio di Rocca Barbena lato ovest, che possiede peculiari particolarità naturalistiche, studiate da tempo ma non molto conosciute. Si fornisce un inquadramento generale.
foto: Roberto Barbera
Combattimento tra due esemplari maschi in novembre
proporremo; sulla sua sommità fu costruito con un’opera di sbancamento in roccia il “Forte dei Due Fratelli” ultimato nel 1897, che si trova a circa 250 m dal “Santuario di monte Croce” in fase di ristrutturazione con una struttura ipogea. Il forte è raggiungibile con circa 10 minuti di tratto sentieristico in salita della sottostante strada bianca carrabile che arriva al santuario, occasione per una gita congiunta alle due strutture. Il forte è di proprietà pubblica, è stato restaurato in parte a scopo di rifugio per un uso pubblico mai avvenuto, ovvero alla data attuale è privo di una gestione. Dal prossimo numero inizieremo a conoscere più nel dettaglio ciascuno degli itinerari di questa interessante area. Materiale fornito da
CAI di Albenga
Trimestrale de L’Ortofrutticola di Albenga
dai centri abitati di Ceriale, di Peagna, di Salea, di Cisano sul Neva, di Zuccarello, di Castelvecchio di Rocca Barbena e di Balestrino e Toirano. Nei mesi invernali è facile incontrare gruppi escursionistici che provengono dalle Regioni del Nord, attirati dal clima mite e dalle vedute panoramiche, e più difficile intercettare maschi di daino in combattimento. Il territorio in oggetto oltre agli ambiti di crinale privi di alberatura comprende alcunI fondovalli boscosI, pertanto è preferibile non frequentarli nel periodo di apertura della caccia al cinghiale. Si precisa che i sentieri presenti furono in passato segnalati con il simbolo di un fiore rosso contenente una sigla tipo P1, poi sostituiti dalla Sezione di Albenga del CAI, a seguito di incarico della Regione, con l’usuale simbolo di una bandiera rosso-bianco-rosso con scritte nere in campo bianco e cartelli segnaletici nei punti strategici. Il Poggio Grande che conferisce il nome al sistema ambientale ha una quota di 813 m.s.l.m. ed è il più elevato di tutta la rete sentieristica che
Mater Matuta Un Monumento dedicato alla storia dell’agricoltura di Albenga Un viaggio dal passato al presente realizzato dagli studenti del Liceo Artistico
È stato inaugurato il 30 novembre, in piazza Azzurri d’Italia, il monumento intitolato “Mater Matuta”, dedicato alla storia dell’agricoltura ad Albenga e nel suo comprensorio. L’iniziativa è stata promossa e finanziata dall’Associazione “Vecchia Albenga” e dal Rotary Club di Albenga e realizzata dagli studenti di due classi (3AA e 4AA) dell’indirizzo di Scenografia del Liceo Artistico “Giordano Bruno” di Albenga. Il progetto è stato coordinato dal prof. Pietro Marchese in collaborazione con i professori di scenografia, prof.ssa Leda Cupelli, prof. ssa Arianna Rossello e prof. Pietro Di Nardo. Dopo un percorso di approfondimento storico-artistico su Albenga e sul suo territorio agricolo, gli allievi, apprese alcune nozioni di progettazione e modellazione plastica, hanno creato una serie di formelle in terracotta policroma in grado di raccontare il rapporto tra la città e le produzioni agricole locali, attraverso la tecnica del bassorilievo. Le formelle in terracotta policroma raccontano, in dieci punti esemplificati, differenti fasi della storia dell’agricoltura di Albenga, dalla bonifica della piana, fino ad arrivare alle nuove produzioni agricole, mediante nuove tecnologie. L’opera rappresenta una Grande Madre, una divinità femminile primordiale, che si concretizza in forme molto diverse in una vasta gamma di culture. Ad essa si lega il Mito degli agricoltori, secondo il quale il mistero della nascita della vegetazione si associa al mistero della nascita della vita e il campo che germoglia evoca
l’immagine della donna che concepisce il frutto del suo ventre. La sua forza generativa rappresenta una dimensione senza tempo. La silouette della statua ricorda le Statue Stele di Luni, rinvenute nel territorio della Lunigiana e rappresentanti il più antico e misterioso patrimonio di questa terra: stele antropomorfe, scolpite nella pietra arenaria ed innalzate dalle popolazioni che abitavano la Lunigiana tra l’età del rame e l’età del ferro. Esse avevano un ruolo propiziatorio e di protezione del territorio. Il titolo dell’opera vuole ricordare il legame di Albenga con le fondamenta romane del centro storico. Il culto di Mater Matuta è sicuramente etrusco-romana e rappresenta la Dea italica, come provato da numerose sue raffigurazioni rinvenute nei grandi centri etrusco-romani delle dodecaopoli tosco-laziali. Nella mitologia romana la divinitá Mater Matuta era la dea del Mattino o dell’Aurora e quindi protettrice della nascita degli uomini e delle cose. Questo progetto si prefigge, oltre che all’approfondimento di contenuti didattici diversificati, una maggiore autonomia proiettata a rafforzare la produzione artistica, in questo caso di tipo pubblico, come un “territorio aperto” alle idee, alla ricerca e alle sperimentazioni. Il laboratorio diviene il luogo per eccellenza del sapere e del saper fare, ma anche confronto tra saperi che mirano all’interdisciplinarità. Oggi più che mai è necessario ritrovare il senso di una comune appartenenza alla natura e all’umanità, da cui ogni altra appartenenza etnica, politica, culturale, di genere discende.
17
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Speciale
Basilico La coltivazione del basilico (Ocimum basilicum) appartiene alle colture più diffuse. Largamente coltivato in serra e in pieno campo, per la produzione di piantine in vaso e del più famoso pesto alla genovese, questa pianta rappresenta una buona fonte di reddito per il settore agricolo italiano. Recentemente alcuni patogeni stanno limitando il potenziale agronomico di questa aromatica, tra questi quello della peronospora del basilico provocata dall’oomicete Peronospora belbahrii giunto nel 2003 in Europa. Trasmissibile tramite semi infetti questo fungo è in grado di compromettere completamente le produzioni di basilico soprattutto quello destinato all’industria di trasformazione.
P
er la coltivazione fuori suolo raccomandiamo, prima di ogni ciclo di coltivazione, di sanificare con STERIL tutte le superfici con una soluzione al 2% (min. 2 litri di STERIL per 1000 m2 ) senza risciacquo per garantire l’attività residuale del prodotto. Per le coltivazioni in piena terra, soprattutto nel caso in cui nelle stagioni precedenti si siano osservate infezioni
a carico delle colture, è consigliabile effettuare un trattamento in presemina alla dose di 7-10 litri per 1000 m2 con KEN, concime con particolare attività ossidativa che favorisce la disgregazione dei residui colturali i quali aumentano la possibilità di propagazione delle malattie nei cicli successivi. Il seme, come dimostrato da recenti studi, è il principale veicolo di infezione per la peronospora del basilico. A questo proposito consigliamo immediatamente dopo la semina: per la coltivazione fuori suolo un trattamento con BIOBACTER a 500 ml per 100 lt d’acqua; mentre per la coltivazione in piena terra utilizzare KEN a 3-5 lt per 1000 m2 . L’azione disgregante e di ossigenazione di questo trattamento, garantisce al basilico un substrato ideale per la crescita.
Nei sistemi integrati di coltivazione sta trovando largo uso l’applicazione di funghi micorrizici, contenenti tra l’altro vari ceppi di Tricoderma, un fungo ubiquitario che entra in simbiosi con le colture agrarie favorendone la crescita e riducendo lo sviluppo di funghi patogeni. Noi proponiamo TRIKO (1-2 litri per ha) che contiene una selezione di micorrize tra le quali Glomus, Azospirillum e Tricoderm, in fase liquida, resi inerti in una sospensione stabilizzata. In caso si
fossero riscontrate problematiche relativa a fusarium oxysporum f.sp. basilicum è stato recentemente testato un inoculo micorizzico contenente un ceppo ipovirulento FOXY, che permette di colonizzare il suolo limitando lo sviluppo della forma patogena. Per garantirne la massima attività biologica è stato messo a punto un concime organico ricco in aminoacidi di facile miscibilità: CARBOGEN L. Questo prodotto utilizzato in rapporto 1:1 con TRIKO o FOXY e lasciato fermentare, in ambiente opportuno, per 24 ore prima del trattamento, favorisce una pronta attività e sviluppo a tutti i microrganismi e batteri della rizosfera in esso contenuti. Per evitare fenomeni di diffusione dei patogeni, dovuti anche alle pratiche di irrigazione per aspersione, oltre all’utilizzo regolare di BIOBACTER a 200 ml per hl che neutralizza le spore fungine presenti nell’ambiente e disperse dall’acqua, consigliamo l’impiego di sistemi di microirrigazione. Il rischio di insorgenza di ceppi resistenti ai principi attivi utilizzati, fatto già ampiamente documentato in Liguria dal 2016, è favorito dalla mancanza di rotazioni e dall’utilizzo non corretto ed indiscriminato di alcuni mezzi chimici; questo ha riscritto in pratica il protocollo di coltivazione del basilico. A tal proposito la L.G. Italia ha condotto varie prove in diverse località, che hanno permesso di valorizzare l’applicazione settimanale di BIOBACTER. I trattamenti devono essere programmati già dall’emergenza delle plantule per il controllo delle infezioni primarie al fine di assicurarsi una coltivazione meno problematica. BIOBACTER in associazione a MIX PK, un fosfito di potassio ad alta assimilabilità prodotto con materie prime esenti da metalli pesanti, conferisce alle piante consistenza e un adeguato livello di fosforo. Trattamenti fogliari alternati ad apporti di calcio, favoriranno la formazione di tessuti più robusti associati all’induzione di sostanze di autodifesa da parte della pianta stessa. L’utilizzo di agrofarmaci registrati risulta in tal modo limitato al massimo. In serra le condizioni predisponenti perr l’infezione di Peronospora belbahrii si verificano già dai primi mesi con piantee po che presentano foglie ingiallite, in campo omi solitamente la comparsa dei primi sintomi avviene in corrispondenza del primo nte, taglio. Si può intervenire preventivamente, o nel caso in cui si fossero notati i primi focolai, con SILVER, un concime azotatoo arricchito con ioni d’argento e potassio..
Strategia Biologica L.G. Italia supporta con la sua ricerca la coltivazione biologica delle colture, anche per la coltivazione del basilico in vaso o in pieno campo, offrendo prodotti di altissima qualità. All’atto della semina consigliamo di applicare BAS (1-2 litri per ha), un inoculo micorizzico che contiene tra l’altro vari tipi di Bacillus tra i quali B. amyloliquefaciens e B. subtilis, il quale deve essere opportunamente coadiuvato con CARBOGEN L, un concime biologico in grado di fornire, oltre all’azoto, un’elevata percentuale di fosforo e potassio prontamente disponibile. Questa miscela deve essere applicata regolarmente ogni 7/10 giorni per ridurre gli attacchi di Peronospora belbahrii e altre patologie che afferiscono alla coltura. In caso di problematiche legate alla radice, causate da Fusarium o Phytium, è indispensabile utilizzare TRIKO o FOXY, (1-2 litri per ha) sempre coadiuvato da CARBOGEN L, un’associazione di rizobatteri contenenti anche Tricoderma in grado di contrastare la diffusione di funghi altamente virulenti. Nei periodi precedenti la raccolta, qualora la colorazione delle foglie non fosse adeguatamente marcata, l’applicazione di BIOMAMA risulterebbe vantaggiosa, in quanto questo concime fornisce magnesio e manganese di origine biologica prontamente assimilabili dall’apparato fogliare della pianta, supportando così anche l’attività fotosintetica e le rese della coltura. All’interno dei prodotti utilizzabili in coltura bio è stato sviluppato un concime che protegge l’apparato radicale e ha un’azione stimolante sulla rizosfera. START contiene aminoacidi in grado di supportare lo sviluppo radicale e può essere utilizzato sia nelle fasi iniziali che dopo tutti gli sfalci per ridurre gli stressi ambientali.
L’argento contenuto in SILVER, la cui azione antisettica è già nota, in questo prodotto viene sfruttata per offrire un elemento rafforzativo per la difesa e non rappresenta in alcun modo un elemento di contaminazione. La spinta nutrizionale fornita dall’azoto nitrico, risveglierà le gemme ascellari e favorirà un più rapido accrescimento dopo il taglio. In caso si volesse stimolare ulteriormente lo sviluppo delle piante e accorciare
il periodo di maturazione, si consiglia l’utilizzo di una miscela di ALAZIN K e ALGA POWER, prodotti di origine organica che vengono velocemente assimilati e metabolizzati dalla pianta che aiutano inoltre a ridurre lo “stress” da sfalcio. Applicazioni di BIOBACTER in preraccolta diminuiscono l’attività delle perossidasi e prolungano la shelf-life del prodotto in maniera significativa.
www.lgitaliasrl.com ww
L.G. ITALIA srl SPECIALITÀ CHIMICHE
DOCUFILM
In questo mondo Un bellissimo documentario sulle donne pastore, custodi della vita.
Chi era presente alla proiezione del docufilm “In questo mondo”, il giorno 6 novembre nella sala Gallinaro de L’Ortofrutticola di Albenga, ha avuto modo di percepire che per gli allievi dell’Istituto Agrario “D. Aicardi” non si è trattato di assistere ad una semplice visione, ma di vivere un ulteriore tassello di un’esperienza di vita iniziata nel maggio scorso durante lo stage di Alternanza Scuola Lavoro Interregionale “Coltiva il tuo lavoro nell’orto del vicino” presso diverse aziende agricole multifunzionali della provincia di Pistoia. Grazie all’incontro con Gabriella Michelozzi, presente in sala, titolare di una delle aziende ospitanti gli stagisti e coprotagonista del documentario, è stato possibile scoprire questo prezioso ritratto di donne pastore, magistralmente raccontate dalla regista Anna Kauber. L’autrice ha percorso l’Italia per due anni avvicinando e intervistando donne pastore di quasi tutte le regioni, età e titolo di studio, registrando quasi mille ore di materiale. Le donne che si raccontano nel film sono arrivate a praticare questo antico mestiere, tradizionalmente maschile, con motivazioni e attraverso percorsi diversi. Per qualcuna di loro è stata una scelta obbligata di prosecuzione dell’azienda famigliare, per altre un’opportunità di reinventarsi per superare difficoltà economiche, per altre ancora una scelta di libertà. I tratti comuni che emergono in questa autonarrazione sono l’ironia e la naturalezza nel mostrare gli aspetti anche duri di questo mestiere, che ha a che fare con la vita, la cura degli animali e la morte. Anna Kauber ha lasciato che le donne si raccontassero da sole, non registrando mai la propria voce e creando, così, una narrazione rigorosamente autentica e viva. Inoltre, il montaggio di Esmeralda Calabria, che ha ripetutamente collaborato come montatrice con il regista Nanni Moretti, ha dato alla pellicola un buon ritmo narrativo. Il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti, trionfando al 36° Torino Film Festival come miglior documentario italiano (novembre 2018), all’ExtraDoc Festival a Roma, al Trento Film Festival, al Fiorenzo Serra Film Festival (il più grande concorso di tutta Europa sul cinema etnografico), al Cook Awards2019 del Corriere delle Sera come “food reporting”, al LAFA (Los Angeles Film Awards 2019) come selezione ufficiale. Infine, Rai 1 ha acquisito i diritti del film che potrà essere visto in TV nel 2020 e che sta riscuotendo consensi in tutte le sale in cui è stato proiettato. La visione di questa pellicola è stata arricchita dalla mostra fotografica “La fatica delle donne” allestita dall’associazione “Donne in campo” (imprenditrici agricole legate a Cia), che ha proposto una serie di scatti, realizzati tra gli anni ‘30 e gli anni’ 70 del secolo scorso, appartenenti all’archivio storico dello studio Leoni di Genova, in cui viene rappresentato il lavoro femminile sia nel contesto agricolo sia industriale. Il documentario e la mostra condividono la stessa anima: la donna tenace e determinata, che,
20
senza rinunciare alla propria femminilità, si mette in gioco con coraggio per realizzarsi nel mondo del lavoro, coniugandolo con il suo ruolo all’interno della famiglia. L’evento è stato solo l’inizio di un percorso che l’Istituto Agrario ha fortemente intenzione di approfondire, teso alla valorizzazione della donna in tutte le sue sfaccettature e ruoli nel mondo del lavoro, organizzando altri eventi in sinergia con le associazioni presenti sul territorio ingauno. A tal proposito, si auspica di continuare la collaborazione iniziata con CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), “Donne in campo” e l’Ortofrutticola, ai quali vanno i ringraziamenti per aver sostenuto e reso possibile tale iniziativa.
MALTEMPO
DANNI INFRASTRUTTURALI COMPROMETTONO L’AGRICOLTURA LIGURE Cercare di tornare alla normalità per non danneggiare ulteriormente le aziende del territorio e l’immagine turistica conquistata dalla Liguria negli anni Le ondate di maltempo, che si sono susseguite per tutto il mese di novembre hanno colpito duramente la provincia di Savona e l’Albenganese con collegamenti bloccati che hanno compromesso la viabilità, campi allagati, frane, smottamenti e frazioni isolate: la situazione rischia di compromettere le vie commerciali e di tagliare conseguentemente fuori la regione dai principali sbocchi di mercato. Numerose le difficoltà riscontrate, specialmente in alcune aree savonesi, dove le strade comunali e provinciali, colpite dalle incessanti piogge, sono state riaperte a senso unico alternato mentre la caduta del viadotto dell’A6 ha notevolmente rallentato i commerci. Per chi con la terra ligure poi ci lavora, sono in sofferenza i campi, dove sono state compromesse le colture invernali e si devono ancora contare i danni per quelle primaverili. Così commentano il Presidente di Coldiretti Savona Marcello
Grenna e il Direttore Antonio Ciotta: “Ad oggi possiamo dire che le nostre imprese sono state duramente colpite, ma che ancora più gravi sono stati i danni alla viabilità che rischiano di compromettere la nostra economia. I cedimenti delle strade a valle nel savonese, ad esempio, e i ritardi nel ripararle, hanno costretto gli allevatori della zona a fare il passaggio del fieno a mano per giorni e a rallentare notevolmente le consegne di prodotto. In determinate circostanze, per accelerare il ritorno alla normalità, a nostro avviso, sarebbe opportuno che i sindaci dei vari Comuni venissero investiti di poteri di Commissari Straordinari per agire con urgenza nel proprio territorio di competenza, garantendo il ripristino totale dei collegamenti e la realizzazione delle opere necessarie. Una volta ripristinata la viabilità sarebbe inoltre auspicabile cercare di rilanciare l’immagine della nostra regione, dove purtroppo si riscontra a livello turistico, un primo calo delle prenotazioni causato proprio dalle difficoltà di spostamento che attualmente abbiamo. Inoltre per non dover fare sempre la conta dei danni a posteriori, occorre creare le condizioni affinché si contrasti la scomparsa delle campagne, valorizzando il ruolo ambientale dell’agricoltore. È indispensabile inoltre investire sulla manutenzione dei territori a rischio e sulle infrastrutture: servono interventi strutturali che vanno dalla realizzazione di piccole opere di contrasto al rischio idrogeologico, dalla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi e dei torrenti, nonché alla realizzazione di adeguate opere di protezione degli sbocchi a mare fino alla creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca, con la regia dei Consorzi di bonifica e l’affidamento ai coltivatori diretti”.
21
CONFAGRICOLTURA
CALAMITÀ NATURALI IN LIGURIA Bisogna iniziare a pensare ad interventi strutturali stabili e di prospettiva Il Presidente di Confagricoltura Savona, Luca De Michelis, in occasione dell’incontro, avvenuto in Prefettura a Savona, tra le OO.PP.AA. ed il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova, ha consegnato un documento al Ministro con le richieste avanzate dagli agricoltori savonesi. Il Ministro Bellanova ha voluto verificare le condizioni del territorio ligure in seguito alle pessime condizioni climatiche che hanno messo in ginocchio l’economia del territorio. De Michelis ha riferito che l’agricoltura ligure è fortemente basata sull’export: i 3/4 della PLV regionale è rappresentato da prodotti florovivaistici, esportati per oltre l’80%. Analoga destinazione hanno buona parte di vino, olio e pesto, produzioni di eccellenza con ben due DOP (olio e basilico) e otto DOC del vino. Le nostre infrastrutture e l’intera rete dei trasporti sono liguri solo dal punto di vista geografico: attraverso le nostre autostrade viaggia il grosso del nostro export verso la Francia e la penisola iberica e i nostri porti sono fondamentali per esportare il nostro agroalimenta-
re negli altri continenti. Dal porto di Genova parte l’80% dell’agroalimentare italiano esportato verso l’Oriente e l’Occidente. Sì quindi, senza se e senza ma, al Terzo Valico, al raddoppio della ferrovia a Ponente, alla Gronda ed alla Infrastrutturazione retro portuale. Per ciò che riguarda il dissesto del territorio, in molti casi, le responsabilità possono essere ricondotte a “cattive” attività umane, a pianificazioni disattente se non devastanti e delinquenti. L’agricoltura non è di certo la prima responsabile, anche se spesso è l’ultimo argine e la prima vittima. Siamo abituati da secoli a resistere, reagire e ricostruire, e migliaia di chilometri di muretti a secco ne sono la prova. Molto spesso la disponibilità anche gratuita delle nostre aziende ad attività di manutenzione ordinaria o ripristino si scontra con leggi e regolamenti inutilmente restrittivi. L’agricoltura è la prima custode del territorio. Abbiamo bisogno di procedure semplici per poter salvaguardare le nostre produzioni ed il territorio da smottamenti, frane, inondazioni. Abbiamo bisogno di poter curare la manutenzione del bosco. Servono, come è ovvio ed evidente, pronti rimborsi per chi ha subito danni, ma questo non è sufficiente. Bisogna pensare ad investimenti importanti su grandi opere di ingegneria idraulica nella Piana di Albenga, oltre a tante piccole opere di prevenzione nei Comuni più piccoli. Serve un piano del territorio, un piano straordinario delle infrastrutture liguri, leggi speciali che devono attingere il loro sostentamento economico anche in parte della tassazione delle attività portuali che deve rimanere qui nella logica del federalismo fiscale. Non può più esistere solo la “cultura” dell’emergenza: è il momento di pensare a soluzioni strutturali, stabili e di prospettiva.
Brill substrati Tutta la nostra esperienza dentro un sacco
AGROCHIMICA SPA · VIA COPERNICO 11 · 39100 BOLZANO T +39.0471.563.700 · WWW.AGROCHIMICA.IT
22
CIA È PER LA PREVENZIONE Le devastazioni degli eventi alluvionali eccezionali del novembre 2014 e gli eventi successivi, di minore intensità ma ricorrenti quasi ogni anno sino a questo pesante autunno 2019 che abbiamo attraversato, ci portano a considerare la costituzione di un Consorzio di Bonifica dell’Albenganese che, secondo i tecnici del settore, la legge regionale in vigore già mette a disposizione di istituzioni pubbliche e associazioni di categoria. Ovvero la possibilità di costituzione di un nuovo Consorzio di Bonifica territoriale, autonomo o in collegamento con altri, che organizzi la manutenzione del reticolo idrico e fluviale, che potrebbe nascere costituito da Regione Liguria su richiesta dei Comuni, con il consenso ed il sostegno delle rappresentanze agricole. Sappiamo di un Disegno di Legge in Regione Liguria per la riforma della Legge in vigore. Sappiamo bene anche che le norme sul risarcimento dei danni in agricoltura rimandano alle coperture assicurative escludendo dalla risarcibilità molte colture comprese le floricole che sono le prevalenti sulla piana e che inoltre, anche quando avviene il riconoscimento dei danni, il Ministero dell’Agricoltura non stanzia mai fondi adeguati ai risarcimenti richiesti. Al Tavolo Verde del Comune di Albenga dell’11 novembre scorso le associazioni agricole hanno confermato di essere favorevoli ad un approfondimento o meglio ancora ad uno studio di fattibilità sulla costituzione di un Consorzio di Bonifica a cui affidare la regimazione e la manutenzione idraulica, compresi gli adeguamenti.
Occorre subito pensare a soluzioni e comportamenti collettivi che garantiscano una difesa ed una prevenzione reale dal rischio che si ripetano continuamente danni alle aziende agricole dovuti anche solo alla grande quantità di pioggia senza che vi siano esondazioni. Cia è molto soddisfatta che il Comune, con la collaborazione di Confagricoltura e Cia, abbia ottenuto dalla Regione il finanziamento di messa in sicurezza dei rii minori a monte del Carenda, ampliando le sezioni di deflusso; senza queste opere è chiaro che a poco serve la manutenzione ordinaria. La procedura del finanziamento ha fatto capire che anche i Consorzi di Bonifica possono accedere agli stessi fondi assegnati al Comune. Quindi un Consorzio serve per gestire la rete idrica ma anche per effettuare investimenti in adeguamenti e consolidamenti della stessa ed opere di prevenzione dal rischio. Forti allagamenti si ripetono da oltre 25 nelle campagne albenganesi favoriti da cambiamenti climatici ma anche da trasformazioni nelle colture che hanno comportato un aumento del rischio e di molti altri fattori. Difficile rinunciare alle coltivazioni intensive che caratterizzano la piana e tornare tutti alle colture di cinquanta anni fa in un mondo moderno che impone il proprio ritmo e ci obbliga a continue trasformazioni; dobbiamo considerare l’opportunità di condividere responsabilità e l’onere, modesto, di contribuzione alle attività di manutenzione ordinaria di rii, canali e fossi. Per questi motivi CIA pensa che gli agricoltori e le loro associazioni debbano impegnarsi per capire cosa significa per un territorio avere anche un Consorzio di Bonifica che oltre ad assicurare la manutenzione ordinaria del reticolo idrico può accedere a finanziamenti pubblici nazionali per opere idrauliche e di contrasto al dissesto idrogeologico.
CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI
MALTEMPO IN AGRICOLTURA
23
BILANCIO 2019
PIÙ CHE POSITIVO L’ANNO CHE VA A CHIUDERSI Continuità, innovazione e nuove sfide nel segno di uno stretto legame con il territorio.
Infine al termine di questo 2019, grande soddisfazione ci ha dato la campagna promozionale promossa dalla presidenza della Regione Liguria sui vini e oli del Ponente Ligure, con una diffusione che riguarda non solo il territorio ligure, ma tutto il territorio nazionale con presenza nei maggiori aeroporti Italiani come Roma, Milano, Bergamo, ed è di particolare orgoglio il fatto che in tutta la campagna il nome del vino Pigato sia stato abbinato al nome di Ortovero, segno di grande riconoscimento e legame con il luogo che da sempre ospita la Nostra Cooperativa.
Arrivati al termine di questo anno è doveroso fare alcune riflessioni sugli aspetti che maggiormente lo hanno caratterizzato, in primis la continuità dell’operato della Nostra Cooperativa sia nel senso dell’innovazione, vedi il Pigato e Vermentino biologici, sia nel senso della continua ricerca della qualità, in questo senso la certificazione ISO 22000 costituisce il massimo riconoscimento. Estremamente importante essere riusciti a dar corso al rifacimento del tetto della nostra struttura, un’opera importante, sia dal punto di vista strutturale sia del punto di vista della salubrità dei luoghi di lavoro, un impegno economico di grande rilievo, ma che rappresenta il forte impegno che il consiglio di amministrazione profonde sempre per ottenere il meglio dalla Nostra Cooperativa. Sono incrementati notevolmente i terreni condotti direttamente, che ci hanno permesso da un lato di dare una certa continuità e garanzia di tutela i nostri soci che per vari motivi non riescono a condurre i propri vigneti, dall’altro hanno garantito alla nostra cooperativa una normale continuità sulle uve lavorate.
Scegli Terflor, scegli la qualità La linea PROFESSIONALE HOCHMOOR è nata da anni di esperienza e dedizione rivolta a soddisfare le esigenze di operatori specializzati e dalla collaborazione con importanti istituti europei di ricerca e analisi in ambito agrario. Ogni prodotto si distingue per caratteristiche idrologiche, capacità differenziate di rilascio organico nel tempo, struttura chimico-fisica delle materie prime e formulazioni specifiche certificate per il florivivaismo di pregio.
25031 Capriolo (BS) - Via delle Pozze, 131 tel. +39 030 7364325 • fax +39 030 7460349 info@terflor.it
24
w w w. t e r f l o r. i t
ALLA SCOPERTA DELLA CULTURA DELL’OLIVO Dagli oliveti di Arnasco una proposta concreta per destagionalizzare il nostro turismo
L’obiettivo è quello di intercettare, nel nostro bacino d’utenza tradizionale, tutta quella fetta di mercato, dal turismo slow a quello responsabile ed ambientale, in cerca di nuove proposte esperienziali. “Dato che la stagione olearia di quest’anno è stata molto difficile, l’idea di coinvolgere le persone nel nostro mondo contadino per far capire loro le difficoltà e le incertezze che si incontrano in questo lavoro è importante, insegnare la provenienza del prodotto, istruire il consumatore su tutta la filiera, facendogli conoscere il territorio e le sue difficoltà per portarlo a scegliere un prodotto legato al territorio, lo dice anche il nostro motto Nell’Olivo le Nostre Radici, Vieni a conoscerle”.
Arnasco. Un tempo gli olivi erano fonte di sostentamento di paesi e famiglie dell’entroterra; oggi, pur rimanendo una voce importante dell’economia dei piccoli centri pedemontani, essi restano legati alla cosiddetta agricoltura di sussistenza. Per il futuro potrebbero rappresentare, attraverso nuove proposte di turismo esperienziale, la risposta concreta alla destagionalizzazione del nostro turismo. Questa, in estrema sintesi, l’idea elaborata da presidente della Cooperativa Luciano Gallizia, che punta a dimostrare come i miti e i riti legati alla raccolta e alla frangitura delle olive possano essere quel prodotto turistico in grado di alleviare la sofferenza, in termini di presenze, dei mesi invernali, da novembre a febbraio, delle strutture ricettive della nostra costa.
25
SEGRETERIA Tel. 0182 50374 - Fax 0182 1980190 / 0182 50312 segreteria@ortofrutticola.eu
PRESIDENZA Tel. 0182 50374 - Fax 0182 1980101 presidente@ortofrutticola.it
SEGRETERIA GENERALE Tel. 0182 50374 - Fax 0182 1980110
DIREZIONE COMMERCIALE Tel. 0182 568109 - Fax 0182 21119
AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Tel. 0182 50374 - Fax 0182 1980120 / 0182 554333 contabilita@ortofrutticola.it
SETTORE FIORI Tel. 0182 568109 - Fax 0182 21119 pietrasanta@ortofrutticola.eu Orario di apertura: Lunedì - venerdì: 8,00-12,30 / 14,00-18,00
SETTORE ORTAGGI Tel. 0182 568109 - Fax 0182 20979 ortaggi@ortofrutticola.it
SERVIZIO AGROTECNICO Tel. 0182 554943 asstec@ortofrutticola.it Fitofarmacia: fitofarmacia@ortofrutticola.eu
PRESSO LA SEDE BAR RISTORANTE www.ristobarortofrutticola.it Facebook fb.me/RistoBarOrtofrutticola Twitter @risto_bar
COLDIRETTI SAVONA secondo piano interno 4 Tel. 0182 51.273 / 0182 544445 Agritel 334 7192743 / 334 7192744 Fax 0182 558007 www.savona.coldiretti.it
Comunicazioni ai Soci Gli obiettivi per il fatturato 2019
RICORDA!
1% raggiunti i 2.000 Euro 2% raggiunti i 5.000 Euro 3% raggiunti i 20.000 Euro 4% raggiunti i 40.000 Euro
Sconto
4%
per pagameniti immediat
PIÙ ACQUISTI PIÙ SCONTI! L’ORTOFRUTTICOLA PREMIA I SOCI OGNI 3 MESI
Sempre più soci stanno sperimentando la soddisfazione di effettuare i loro acquisti senza sborsare un euro. Dopo la fine di ogni trimestre, viene usato automaticamente il bonus maturato nei tre mesi precedenti. Inoltre, anche sugli acquisti compensati con il bonus, viene applicato lo sconto cassa del 4%.
PROGRAMMATE I VOSTRI ACQUISTI PER RAGGIUNGERE IL PREMIO MASSIMO! Il premio è riservato ai soci in regola con tutti i pagamenti
FATA ASSICURAZIONI DANNI spa E GENERTELLIFE spa
Vieni all’OrtoShop!
agenzia di Albenga tel. 0182 571260 - Fax 0182 545577 www.medesani.it / info@medesani.it
APERTURA DAL LUNEDÌ AL SABATO ORARIO CONTINUATO 8,00-18,30
Tel. 0182 554944 / Fax 0182 555188 / mpa@ortofrutticola.it
Seguici sul web! facebook.com/ortofrutticola
@ortofrutticola
L’ORTOFRUTTICOLA Società Agricola Cooperativa - Reg. Massaretti, 30 - 17031 Albenga (SV) Italia
26
C.F./P.IVA: 00110420098 / C.C.I.A.A. SV n. REA 17557 - Albo Export: SV 001100
WWW.SUMITOMO-CHEM.IT
L’induttore di resistenza biologico e multitarget • STIMOLA UNA POTENTE REAZIONE IMMUNITARIA • MASSIMIZZA LE DIFESE ENDOGENE • IDEALE PER LE ULTIME APPLICAZIONI E PER LA GESTIONE DELLE RACCOLTE SCALARI • UNICO REGISTRATO PER IL CONTROLLO DI PERONOSPORA, OIDIO E BOTRITE
e
Fitoalessin
R
Proteine P
Accumulo
Lignina ssidi
ipata Pero
antic Produzione
PANTONE 340
Romeo è registrato su: Vite da vino e da tavola, Cucurbitacee, Fragola, Pomodoro, Melanzana, Lattuga e altri tipi di insalata
*Autorizzazione Ministero della Salute n. 17058 del 16 aprile 2018. Agrofarmaci autorizzati dal Ministero della Salute; per relativa composizione e numero di registrazione si rinvia alle schede dei prodotti disponibili anche in internet; usare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Si richiama l’attenzione C: 100% sulle frasi e simboli di pericolo riportati in etichetta. È obbligatorio l’uso di idonei dispositivi di protezione individuale e di M: 0% attrezzature di lavoro conformi (D. Lgs. 81/2008 e ss. mm.) Y:80% K:0%