Maggio 2004
& C
GIORNALI UFFICI STAMPA
A
pag.3
ASSISTENZA TECNICA pag.5 Malattie fungine del pomodoro
L COOPERATIVA A R N A
B LIVICOLA S C O
VITICOLTORI INGAUNI
Tesori
VINO ED OLIO Successo alla manifestazione
E
pag.9
ADDIO AI LETTORI La I&C abbandona dopo 10 anni
N
pag.11
G
Si rin i l no ma va pr ga o d zz i pi otti no ù : v e ant me a no ggi co de
CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE Positivo il bilancio 2003
FOTO GIOBERTI
Bimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XIX - n.2 - Maggio 2004 - Spedizione A.P. 70% -Reg. Trib. Sv n.315 (1/3/1985). Distribuzione gratuita
Contiene I.P.
di Strizioli
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La Cooperativa
“ Editoriale ”
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Bilancio positivo grazie al risanamento ■
Questa amministrazione si è impegnata a riorganizzare i vari settori
Questo per me questo è il quarto bilancio che presento in Assemblea, e francamente è per me, e tutto il Consiglio d’Amministrazione, motivo di orgoglio comunicare che il risultato per il secondo anno consecutivo è positivo. La scorsa amministrazione, che è stata riconfermata per i 6/9 nelle scorse elezioni, si era impegnata a risanare la gestione della Cooperativa, cercando di riorganizzare i vari settori di attività, con l’obiettivo di dare una gestione tran-
tutto del Centro Miglioramento Varietale, che ci ha permesso di non distrarre cospicue risorse dalla gestione della Cooperativa. Poi abbiamo attuato il bilancio previsionale, che sembra un’operazione di poco conto, ma che ci ha permesso, dopo una prima fase di rodaggio, grazie anche al lavoro del segretario Gianfranco Barbera, di avere l’andamento della Cooperativa sotto controllo, e di attuare strategie manageriali efficienti, e dando ad ogni componente della Coo-
di affidarne la responsabilità a Mino Oddo, che lo ha portato da un fatturato del 2001 di un milione di Euro, a quello del 2003 di 1 milione e mezzo di Euro. Contemporaneamente, tramite CoopIntesa, abbiamo presentato le domande di I.G.P. dei quattro prodotti tipici d’Albenga, e quest’anno registrato i Marchi collettivo per immettere già sul mercato i prodotti marchiati prima della certificazione, operazione che inizierà al più presto possibile. L’ampliamento del settore C.C., che, anche se non è un
■ Si è operato per rendere più snelle le procedure e la commercializzazione dei prodotti quilla alla società, per arrivare al traguardo “Spostamento” nelle migliori condizioni possibili, e cioè non rendere inutile l’operazione che vedrà la vendita della sede in via Dalmazia, e la costruzione di una nuova sede, con l’obiettivo di risparmiare le risorse necessarie per ridurre, se non azzerare, l’esposizione finanziaria accumulata negli scorsi anni. Avendo sempre presente che, una volta venduta la sede, non avremo altre occasioni per avere un utile così importante. Abbiamo cominciato la nostra opera cercando di eliminare quelle fonti di passivo che avrebbero messo in dubbio il futuro, e cioè la chiusura del “mercato orticolo”, ma soprat-
perativa, dai dipendenti agli amministratori, i compiti e le responsabilità che gli competono. Il Settore Fiori, già discretamente organizzato, ha avuto un cambiamento nello staff commerciale e, grazie anche alle strategie del responsabile Antonio De Andreis, è arrivato al risultato del 2003, e cioè più di 5 milioni di Euro di fatturato, cosa che non sarà riconfermata nel 2004 per gli evidenti problemi commerciali della stagione in corso. Il Settore Ortaggi era in una situazione operativa molto difficile, costretto infatti a lavorare in locali obsoleti e poco funzionali. Abbiamo deciso di spostare il settore a Bastia, e
servizio diretto ai soci ma indirettamente contribuisce ad un migliore gestione della logistica, è una fonte di reddito integrativo per la Cooperativa, ed un rafforzamento del ruolo di leader e punto di riferimento della Cooperativa per l’agricoltura albenganese. L’Assistenza Tecnica, è il punto di forza della Cooperativa, abbiamo i migliori tecnici operanti sulla Piana, il lavoro di ricerca e di sperimentazione ha da sempre permesso al Magazzino Concimi di avere i prodotti migliori e all’avanguardia da fornire ai soci. Ultimamente erano emerse lamentele su alcuni disservizi, tanto che alcuni soci si sono rivolti a tecnici privati. Abbia-
mo iniziato a riorganizzarlo, avendo come obiettivo di dare un servizio ai soci che credono e lavorano con la Cooperativa, innanzi tutto dando la responsabilità della riorganizzazione a Gianrico Bassetti, quindi cominciando ad allargare l’orario d’apertura anche al pomeriggio e al sabato mattina, prossimamente attueremo una strategia sulle visite in azienda, legando di più il servizio ai settori di conferimento, partendo dal principio che dobbiamo rendere sinergici tutti i settori, e non solo l’M.P.A. ai tecnici. Il Magazzino Prodotti per l’Agricoltura è sempre stato e continuerà ad essere la principale fonte di reddito della Cooperativa, ma per fare pesare il meno possibile l’utile sui prodotti professionali, e per dare un migliore servizio ai soci, abbiamo deciso, in accordo con Pino Bellantoni, di riorganizzare il punto vendita, creando una zona dedicata al professionale, con commessi diretti solo allo specifico servizio, e un’area self-service con i prodotti di hobbistica e professionali da scaffale, sperando di rendere più snello il servizio e diminuire i tempi di attesa al banco. Ribadisco, con questa operazione non vogliamo discriminare il socio, ma cercare di offrire un servizio più rapido e funzionale, partendo anche da una più approfondita preparazione tecnica dei commessi. Una parola sull’annata in corso, non è iniziata con i migliori auspici, crisi di prezzi per il settore Ortaggi e grave crisi di mercato per il settore Fiori, che naturalmente si ripercuoterà sul Magazzino Concimi, ma noi siamo determinati a ripetere se non superare il risultato positivo del 2003. Finisco ricordando che il 14 maggio ci sarà l’assemblea sociale sul Bilancio 2003, in cui saranno fornite spiegazioni più esaurienti sull’andamento della Cooperativa, e sabato 22 maggio, ci sarà l’inaugurazione del rinnovato M.P.A.. Vi invitiamo a partecipare a questi appuntamenti per avvicinarvi di più alla vita della Vostra Cooperativa. Il Consiglio di amministrazione
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“ Assistenza Tecnica ”
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Studi sulle malattie del pomodoro Il servizio qui riportato riguarda la seconda parte della ricerca relativa ai patogeni fungini MORIA DELLE PIANTINE IN SEMENZAIO Pythium spp. Phytophthora capsici Rhizoctonia solani Questo genere di funghi è estremamente polifago e quasi sempre presente nei semenzai, specialmente in condizioni di elevato tenore idrico del terreno e dell'ambiente. Il sintomo è tipico. si evidenzia una strozzatura necrotica ed imbrunita al colletto delle giovani piantine che allettano ed avvizziscono rapidamente. Questo sintomo si estende alle piantine vicine, fino ad interessare l'intero semenzaio. La lotta contro questo genere di funghi è di tipo agronomico e chimico: bisogna evitare di riciclare, nei semenzai, gli stessi terricci, le irrigazioni vanno programmate in modo tale da evitare possibili ristagni idrici, l'ambiente in generale deve essere ben aerato; la lotta chimica consiste nella concia dei terricci in presemina, nella concia del seme e successivamente con fitofarmaci registrati sulla coltura (vedi tabella a pagina 7).
PERONOSPORA DEL POMODORO Phytophthora infestans È una malattia abbastanza grave sia in coltura protetta , ma soprattutto in pieno campo, in relazione ad andamenti climatici particolari (umidità stagnante, rugiada intensa o piogge ravvicinate temperature non molto elevate). I sintomi si manifestano su tutti gli organi della pianta e in condizioni particolari possono essere tanto gravi da distruggere completamente la produzione. Sulle foglie il sintomo si evidenzia inizialmente con aree decolorate più o meno ampie, ben presto queste inscuriscono assumendo un aspetto verde scuro intenso e poi brunastro. In queste aree i tessuti appassiscono e poi disseccano. Sulla pagina fogliare inferiore in corrispondenza delle aree decolorate compare una muffetta biancastra. Sul fusto, sui piccioli fogliari e sui peduncoli fiorali il sintomo è identico a quello presente sulla foglie, sulle bacche la sintomatologia è tipica: si manifesta con macchie di colo-
re brunastro, successivamente queste aree si disidratano, in condizioni di elevata umidità si forma, sulla parte colpita, una debole muffa biancastra ed i tessuti si mostrano meno consistenti. La lotta contro questo patogeno è di tipo chimico (vedi tabella a pagina 7).
MAL BIANCO DELLE SOLANACEE Leveillula taurica Erysiphe spp. Il sintomo si manifesta sulle foglie con macchie clorotiche sulla pagina superiore, in corrispondenza delle macchie, sulla pagina inferiore, si evidenzia una patina polverulenta biancastra che ben presto si estende alla pagina fogliare superiore. Queste chiazze successivamente necrotizzano provocando parziali disseccamenti delle foglie; il danno si concretizza con la perdita della capacità fotosintetica, e con indebolimenti della pianta che completa il ciclo produttivo in modo irregolare. Il fungo è favorito da temperatura ed umidità atmosferica elevata. La lotta contro il mal bianco è di tipo chimico (vedi tabella a pagina 7).
VERTICILLIOSI Verticillium dahliae Il Verticillium è responsabile di una grave tracheomicosi, sul pomodoro i sintomi della malattia iniziano con un aspetto sofferente dell'apparato aereo; questo appassisce a zone a partire dalle foglie basali più vecchie. Molto presto la sintomatologia si estende alla restante parte della pianta che avvizzisce e dissecca. La sintomatologia è comunque abbastanza atipica, dunque si consiglia di eseguire analisi di laboratorio per avere la certezza della diagnosi. La lotta è di tipo preventivo, chimico (vedi tabella) e agronomico. Nella lotta agronomica sono importanti le rotazioni, che devono essere lunghe, si devono impiegare varietà resistenti e materiale riproduttivo sano, è inoltre possibile l'impiego di piante innestate.
CLADOSPORIOSI DEL POMODORO Cladosporium fulvum Colpisce il pomodoro soprattutto in coltura protetta, dove trova le condizioni di temperatura e umidità ottimali al suo sviluppo. Il fungo colpisce l'apparato aereo, in particolare le foglie dove manifesta la tipica sintomatolo-
■ A lato: Botrytis cinerea su pomodoro; sopra:Fusarium oxysporum su pomodoro gia costituita da iniziali macchie giallastre sulla pagina fogliare superiore in corrispondenza delle quali, sulla pagina inferiore, si evidenzia una tipica muffetta di colore bruno-fulvo, le macchie clorotiche fogliari tendono poi ad inscurire e a necrotizzare. Come conseguenza dell'attacco si possono avere gravi disseccamenti dell'apparato aereo con inevitabili difficoltà di accrescimento e maturazione dei frutti, oltre ad una drastica riduzione della produzione. La lotta è di tipo chimico (vedi tabella) e agronomico. Per quanto riguarda la lotta agronomica è importante l'arieggiamento degli ambienti per diminuire l'umidità, evitare i ristagni idrici e impiegare materiale propagativo sano.
FUSARIOSI Fusarium oxysporum Sul pomodoro è una malattia molto grave ed essendo una tracheomicosi manifesta sintomi simili a quelli provocati dal Verti-
cillium sp. L'esito finale della malattia è sempre la degenerazione dei tessuti vascolari, con progressivo e irreversibile deperimento e disseccamento della pianta. Le piante possono essere colpite sia in coltura protetta che in pieno campo, in qualsiasi stadio vegetativo e in ogni fase fenologica, tuttavia la malattia esplode e diventa grave con temperature mediamente elevate (26-32°C). I sintomi sull'apparato aereo sono atipici: si manifestano clorosi ed appassimenti fogliari, seguiti da fenomeni necrotici ed infine da disseccamento degli organi colpiti. Il sintomo più specifico si evidenzia sezionando i fusti o i piccioli fogliari, questi infatti manifestano marcati imbrunimenti della zona vascolare, che generalmente sono più marcati nella zone del colletto e sulle radici principali. Inoltre anche l'apparato radicale è interessato dall'infezione che si manifesta con marciumi, più o meno estesi. La diagnosi sicura deve basarsi sulle analisi di laboratorio. La lotta contro questo patogeno è solo di tipo preventivo e si basa su interventi agronomici di miglioramento genetico e su trattamenti di disinfezione del terreno. La lotta agronomica si basa sulla prevenzione e sulla scelta di varietà resistenti, molto importanti sono la distruzione dei residui della coltura precedente, le rotazioni, la disinfezione del terreno, si possono inoltre impiegare piante innestate.
MUFFA GRIGIA Botrytis cinerea Questo fungo è estremamente polifago, sul pomodoro attacca prevalentemente gli organi aerei e i frutti. Sul fusto si possono trovare forti imbrunimenti sui quali poi compare la classica muffa grigia, sulle bacche compaiono imbrunimenti che precedono il disfacimento dei tessuti interni del frutto con la comparsa dell'infruttescenza in corrispondenza del marciume. La lotta si basa essenzialmente su mezzi agronomici quali una sufficiente aerazione dell'ambiente, somministrare concimazione azotate adeguate, evitare ristagni idrici; la lotta chimica è ammessa impiegando i fitofarmaci ammessi sulla coltura (vedi tabella a pagina 7).
“ Assistenza Tecnica ”
La Cooperativa
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Malattie fungine del pomodoro In base ai risultati di un’accurata ricerca dell’Assistenza Tecnica Ortofrutticola PRINCIPIO ATTIVO
FORMULATO COMMERCIALE
DOSE/HL
CARENZA gg
PYTHIUM SPP. I RHIZOCTONIA PHYTOPHTHORA SOLANI
MAL BIANCO
PERONOSPORA CLADOSPORIUM BOTRYTIS FULVUM
CINEREA
X
X
CAPSIC
Azoxystrobin
Ortiva
80-100 ml
3
Cimoxanil
Curzate
50 gr
10
X
R 6 oro blu tre
200 gr
28
X
Ciproconazolo
Caddy
10 gr
10
Ciprodinil +Fludioxonil
Switch
80 gr
7
Daconil 75 WG
75 gr
14
Dicloran
Curital
150 gr
20
Difenoconazolo
Score
15 ml
7
Delan / Agrition
150 gr
21
X
Syllit
80 ml
10
X
Equation pro
30 gr
7
X
Fenexamid
Teldor
70 gr
20
Fosethyl Al
Arpel / Aliette
150 gr
20
X
R 6 triplo
300 gr
21
X
R 6 bordeaux
200 gr
20
X
Iprodione
Rovral
150 gr
21
Mancozeb
Dithane M 45
200 gr
28
Metalaxyl + Clorotalonil
Ridomil Multi
250 gr
14
X
X
Ridomil R
200 gr
20
X
X
Ridomil Gold M2
200 gr
20
X
X
Penconazolo
Topas
50 ml
20
Procymidone
Sumisclex
100 gr
14
Propamocarb
Previcur
150 ml
20
Pyrifenox
Dorado
30 ml
7
Pyrimetanil
Scala
80 ml
20
Rame idrossido
Kocide
200 gr
21
Cimoxanil+Mancozeb + rame
Clorotalonil
Diatianon Dodina Famoxadone + cimoxanil
X
X
X
X X
X
X X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
FosethyilAl + Cimoxanil + Mancozeb Fosethyl Al + rame
Metalaxyl + Rame Metalaxyl + Mancozeb
Rame ossicloruro
X
X X X
X X X X
Vari
X
Rame solfato
Poltiglia bordolese 200 gr
21
Tiram
Pomarsol 50 WG 150 gr
10
Tolclofos-metyle
X
X X
X
Rhizolex
120 gr
14
Tolyfluanide
Euparen Multi
150 gr
3
X
Triadimenol
Bayfidan EC
30 ml
14
X
Ziram
Pomarsol Z
200 gr
10
Zolfo
vari
5
I PRODOTTI SONO ACQUISTABILI PRESSO IL MAGAZZINO PRODOTTI DELL’ORTOFRUTTICOLA
X X
X
X X
“ Viticoltori - Olivicoltori ”
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Successo dei Viticoltori al VinItaly ■
Bene anche la partecipazione all’ENOGA svoltasi a Finalborgo
Al via la vendita dei vini doc prodotti con l’uva della vendemmia 2003. I viticoltori Ingauni, nel mese di marzo, hanno già imbottigliato Vermentino e Pigato in vendita dai primi di aprile. Inoltre, contemporaneamente, stanno imbottigliando gli altri vini doc, Rossese e Ormeasco di Pornassio, che sono sul mercato dalla fine di aprile. “Per quanto riguarda l’Ormeasco di Pornassio – spiega Massimo Enrico, Presidente dei Viticoltori Ingauni – abbiamo ottenuto l’autorizzazione dal comitato nazionale vini di Roma che ha concesso la deroga alla vinificazione fuori zona”. L’Ormeasco di Pornassio, infatti, è prodotto con le uve di una ventina di soci che coltivano nelle zone comprese tra Ranzo e Pornassio, in provincia di Imperia. Il nuovo disciplinare, che risale al settembre 2003, prevede che la vinificazione avvenga nel luogo in cui è prodotta l’uva, quindi,
Imbottigliati i primi vini DOC: Vermentino e Pigato
nel caso dell’Ormeasco, ad Imperia. “La deroga rilasciata dal comitato – continua Massimo Enrico – si è fatta attendere, dato che la nostra richiesta al Ministero risale al 10 ottobre scorso. Inoltre, prima del decreto, unifica-
vano il vecchio Ormeasco dal 1994, per cui rivendichiamo una sorta di diritto acquisito. Intanto le attività dei viticoltori procedono e crescono ogni anno. Già in marzo, la cooperativa ha deliberato il primo acconto delle uve sulla vendemmia 2003, mentre si è partecipato nello stand della Regione al VinItaly di Verona, la vetrina più prestigiosa d’Italia per l’enologia. Ma i viticoltori non trascurano nemmeno gli eventi locali dopo il successo del “Salone dei Gusti” Enoga a Finalborgo di fine marzo, il 17 aprile c’è stata la manifestazione UIP di Albenga, nell’ambito di CoopIntesa. Anche qui la Cooperativa ha presentato i suoi prodotti, tutti di eccellente qualità. Silvia Campese
Una tesi sulla storia dell’Olivicola Il neo-ingegnere Brunengo parla di Arnasco e della produzione d’olio
■
Martedì 23 marzo Giuseppe Brunengo si è laureato a pieni voti in ingegneria meccanica presso la facoltà di Genova; relatore il professore Pietro Giribone e correlatore l’ingegnere Riccardo Melioli. “Modelli per l’analisi della produzione, ottimizzazione delle risorse e delle strategie operative per un’azienda di processo oleario” è il titolo della tesi discussa. La tesi riporta la storia della Cooperativa Olivicola di Arnasco, nata nel 1984 con 50 soci; oggi il numero è cresciuto sino a 180, con aderenti del paese e del comprensorio Ingauno, e la coltivazione di 170 ettari di uliveto. Nel testo di Brunengo è descritta la dotazione di attrezzature per la frangitura delle olive, la gramolatura della pasta e la separazione dell’olio con metodo tradizionale. Seguono le analisi, la valutazione delle caratteri-
stiche organolettiche ed il grado di acidità di ogni singola partita d’olio e lo stoccaggio nel deposito, se il socio decide di conferirla alla Cooperativa. Viene descritta la fase di trattamento delle sanse con la separazione delle pellette, usate per la
Nel testo i metodi tradizionali e le tecniche
■ Giuseppe Brunengo al centro con amici e parenti nel giorno della tesi di laurea
concimazione, dal nocciolino che, essiccato, viene utilizzato per il riscaldamento. Dal riscontro sulle singole attrezzature, sui consumi energetici ed i tempi di lavorazione, è emersa una serie di dati. Attraverso la realizzazione di un simulatore l’ingegner Brunengo ha fornito alla Cooperativa uno strumento per il miglioramento e la realizzazione dell’intero processo di lavorazione. Molti altri dati fornisce la tesi nelle 170 pagine, consultabili presso la biblioteca della Cooperativa. La Cooperativa e tutto il suo staff nei giorni 4, 5, 6 giugno saranno impegnati in occasione degli incontri su “Olio, cultura e territorio” con l’allestimento di stands gastronomici. In conclusione della manifestazione verrà consegnato il prestigioso riconoscimento “Arnasca d’Argento”. Giacomo Bonifazio
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“ Comunicazioni ”
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AGENDA
Cooperativa “L’Ortofrutticola” Via Dalmazia 169 - 17031 Albenga (SV)
Tortello presidente di Federagricole Vivissime congratulazioni al consigliere Tortello Eugenio, che lo scorso 30 marzo nel corso dell’assemblea regionale di Federagricole, ramo agricolo di Confcooperative, ne è stato eletto all’unanimità Presidente. Fanno parte del Consiglio Regionale, oltre ad un rappresentante per ciascuna provincia, di Genova, di La Spezia, e di Imperia, per la provincia di Savona, oltre al già citato Tortello, Marco Ansaldi e Massimo Enrico, sottolineando l’importanza della cooperazione agricola della provincia in ambito regionale.
DOPO 9 ANNI DI SUCCESSI NELL’INTERESSE DELL’AGRICOLTURA
Saluto di addio ai nostri lettori Questo numero de l’Ortofrutticola è l’ultimo che, come Agenzia di Stampa I&C (Ideazione e Comunicazione), cureremo. Dopo oltre nove anni durante i quali siamo riusciti a far crescere questa pubblicazione da una edizione a quattro pagine in bianco e nero a 20 (ed anche 24) pagine tutte a colori, il direttivo della Cooperativa ha deciso di toglierci l’incarico. Non riusciamo a comprendere il perché della decisione, avvenuta senza contestazioni preventive, poiché la crescita del giornalino e la sua produzione, durante l’arco di tutti e nove gli anni, è stata realizzata a «costo zero» (cioè traendo le risorse non dal bilancio della Cooperativa ma dalla pubblicità che la nostra società ha concorso ad ottenere grazie alla fattiva collaborazione di Pino Bellantoni) e poiché offrivamo (sempre a «costo zero») anche una serie di importanti servizi (comunicati stampa, pubbliche relazioni, rassegna quotidiana dei ritagli stampa, ecc. ecc.). Una decisione che è stata confermata malgrado una nostra nuova offerta che garantiva, sempre a «costo zero», l’apertura e le gestione del nuovo sito Internet dell’Ortofrutticola. In un mondo orientato sempre di più al culto dell’immagine non capiamo i perché della scelta di affidare il giornalino ad un soggetto completamente avulso dal contesto giornalistico locale. Ci sembra che la decisione rientri in una politica destinata a far perdere immagine e peso politico alla Cooperativa e all’agricoltura ingauna, a cui siamo (per motivi storici ed affettivi) profondamente legati. Ideazione e Comunicazione di Strizioli
PRESIDENZA Tel. 0182 50374 • Fax 0182 50312 e-mail direzione@ortofrutticola.it
SEGRETERIA Tel. 0182 50374 • Fax 0182 50312 e-mail info@ortofrutticola.it
AMMINISTRAZIONE Tel. 0182 50374 • Fax 0182 50312 e-mail contabilita@ortofrutticola.it
SETTORE FIORI Tel. 0182 568109 • Fax 0182 21119 e-mail blumen@ortofrutticola.it Orario di apertura: Lunedì – Venerdì 8.00 – 12.00 • 14.00 – 18.00
ORTAGGI E DEPOSITO CC Tel. 0182 568109 (interno 213) - Fax 0182 21321 e-mail ortaggi@ortofrutticola.it
MAGAZZINO PRODOTTI PER L’AGRICOLTURA Tel. 0182 554944 • Fax 0182 555188 e-mail mpa@ortofrutticola.it Orario di apertura: Lunedì – Venerdì 8.00 – 12.30 • 14.30 – 19.00 Sabato 8.00 – 12.30
COOPERATIVA COOPINTESA Direzione e Amministrazione Tel. 0182 50374 • Fax 0182 50312 e-mail info@coopintesa.it
UFFICIO COMMERCIALE Tel. 0182 568109 • Fax 0182 21119 e-mail blumen@ortofrutticola.it
“L’ORTOFRUTTICOLA – LA COOPERATIVA” Bimestrale della cooperativa “L’Ortofrutticola” DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ Via Dalmazia 169 – 17031 Albenga (SV) tel. 0182.50374
REDAZIONE I&C Ideazione e Comunicazione Via Genova 96 – 17031 Albenga (SV) tel. e fax 0182.555.305 / 0182.555.146 E- mail: info@edizionistrizioli.it Direttore responsabile: Marco Strizioli Direttore editoriale: Romano Strizioli In redazione: Giacomo Bonifazio, Silvia Campese, Cesare Oddera, Arianna Pinto, Angelo Fresia e Erica Marzo GRAFICA · FOTOCOMPOSIZIONE Daniele Griggio - 17031 Albenga (SV) - tel. 0182.555.476 © Tutti i diritti riservati. La rivista non può essere riprodotta in nessuna parte, nè trasmessa in qualsiasi forma o tramite qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta della I&C Ideazione e Comunicazione e dello Studio D.G. di Daniele Griggio di Albenga.
“ Associazioni ”
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Una Campagna Amica libera da OGM ■
Qualità e sicurezza i criteri per la scelta di un prodotto di qualità
Negli scambi commerciali e nelle scelte di consumo sono, ormai, preferiti modelli di alimentazione e richiesti prodotti in cui la qualità e la sicurezza rappresentano criteri essenziali di riferimento. La salute dei cittadini e la corretta alimentazione appaiono compromesse infatti, da prodotti anonimi, con scarse qualità nutrizionali e di origine per lo più sconosciuta. Nell’Unione Europea e specialmente nel nostro paese il sistema agricolo ha tuttavia da tempo superato la logica dell’aumento della produttività per prestare attenzione al territorio con una positiva integrazione tra prodotti tipici, enogastronomici, risorse naturali e testimonianze artistiche e culturali. Gli interessi dei produttori vengono a coincidere, quindi, con quelli dei consumatori e appare necessario consolidare una alleanza che rappresenti un forte aumento di confronto e di incontro per garantire una alimentazione sana, territoriale e di qualità. In questo contesto è sin troppo evidente che il modello produttivo cui appare
Produttori e consumatori a confronto sull’alimentazione orientato l’impiego di organismi geneticamente modificati (OGM) sia il grande nemico della tipicità e il grande alleato dell’omologazione. La più importante considerazione riguarda, infatti, gli effetti riconducibili all’impiego degli OGM nella politica di valorizzazione del Made in Italy agroalimentare.Se lo sganciamento dal territorio può apparire irrilevante per un prodotto di tipo industriale, non lo è sicuramente per un alimento, data la rilevanza che la geografia dei luoghi ha sul piano delle caratteristiche sostanziali ed in rapporto alle identità culturali. La domanda che ci si pone riguarda, pertanto, cosa succederebbe una volta che i prodotti territoriali fossero “ingegnerizzati” con la presenza di geni di diversa origine, ovvero quale po-
trebbe essere la conseguenza sulla specificità di quelle coltivazioni e sulla relativa connotazione geografica. Fin dalla campagna 1999-2000, Coldiretti ha, dunque, promosso i progetti “Semina sicura” ed “Allevamento sicuro” con l’invito a tutti i produttori di soia e di mais ed agli allevatori di pretendere, da parte dei fornitori, una dichiarazione e una adeguata certificazione per poter avere l’espressa garanzia di assenza di OGM nelle sementi e nei mangimi acquistati e ha deciso di dare battaglia contro l’equivoco normativo di introdurre soglie di tolleranza, o meglio, di contaminazione. Con maggior impegno, si tratta ora di sollecitare e promuovere in tutto il territorio nazionale l’adozione di specifiche dichiarazioni di libertà dagli OGM, da parte di Comuni e Province, oltre a sollecitare l’approvazione di appropriate norme regionali. Ciò per far valere l’interesse delle comunità locali in una logica di partecipazione e secondo il principio di sussidiarietà, realizzando una serie molteplice di obietti-
vi rilevanti sul piano politico: • la tutela dell’identità geografica dei prodotti agricoli contro il rischio di spostamento delle tradizionali aree geografiche di produzione. • La promozione di standard di sicurezza ambientale e sanitaria attraverso l’esclusione di livelli di contaminazione legati a soglie di inquinamento genetico tollerato. • La vigilanza sulle modalità di informazione in favore di scelte di acquisto informate e consapevoli. • La promozione di un sistema obbligatorio di rintracciabilità per verificare le tecnologie di produzione a partire dall’impiego di sementi. • L’applicazione di un programma di valorizzazione di risorse genetiche locali appartenenti a tradizionali varietà. • La realizzazione di un sistema adeguato, coordinato ed efficiente di controlli sulle sementi di importazione a livello doganale e sanitario...
Acqua: un bene prezioso per l’agricoltura La CIA e le Organizzazioni Agricole sul Piano d’Ambito dell’ATO
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Il 31 marzo 2004 è scaduto il termine per presentare le osservazioni al Piano d’Ambito dell’A.T.O. (Ambito Territoriale Ottimale) Savonese per la gestione del servizio idrico integrato, approvato dalla Conferenza dei Rappresentanti degli Enti Locali (tutti i comuni della provincia di Savona e l’Amministrazione Provinciale) l’11 dicembre 2003. Premesso che la gestione del ciclo integrato delle acque (dal prelievo alla depurazione) dovrà avvenire per ambiti territoriali ottimali, l’A.T.O savonese coincide con il territorio della Provincia di Savona ed è suddiviso in comparti. Il comparto costiero di ponente va dal confine con la Provincia di Imperia fino a Pietra Ligure e tutto l’entroterra. Quindi l’acqua emunta dal sottosuolo della Piana Albenganese potrà essere distribuita nel territorio del comparto, quindi da Andora fino a Pietra Ligure. Nello stesso comparto è prevista la gestione della
depurazione con la costruzione di alcuni depuratori. Per quanto riguarda il comparto costiero di ponente, si individuano delle situazioni di criticità nell’approvigionamento idrico, chiaramente indicate nel Piano d’Ambito, fondamentalmente dovute al fenomeno dell’ingressione del cuneo salino. La posizione delle Organizzazioni Agricole Coldiretti, C.I.A., U.P.A. in merito alla gestione della risorsa idrica è la seguente: • venga posta particolare cura ad assicurare la salvaguardia delle risorse idriche del Comune di Albenga per l’importanza che rivestono nell’economia agricola della Piana, attraverso un monitoraggio costante della falda, con obbligo di intervento immediato, finalizzato alla sua tutela, nel caso di avanzamento del cuneo salino, dell’abbassamento del livello della falda medesima o del cambiamento dei suoi parametri;
Massima salvaguardia delle risorse idriche ingaune • venga dotato l’impianto di depurazione, dove verranno fatti confluire i reflui di Albenga, Ceriale e di alcuni comuni dell’entroterra, previsto a Borghetto Santo Spirito, di apposita sezione addizionale che possa assicurare al refluo depurato le caratteristiche che lo rendano idoneo per l’uso irriguo in conformità alla normativa vigente che prevede l’utilizzo per l’irrigazione di colture orticole e floricole e venga realizzato specifico collettore di ritorno dal depuratore al territorio del comune di Albenga per garantire che l’acqua ritorni sul territorio della piana e possa compensare quell’evidente maggiore prelievo dalla falda che ri-
schia di aprire scenari preoccupanti per l’economia agricola albenganese, il tutto senza gravare di costi aggiuntivi sulle aziende agricole. • venga prevista una zona di accumulo a monte del cuneo salino con duplice invaso destinato a verificare la qualità delle acque e a permettere una distribuzione più razionale della risorsa. Le Organizzazioni Agricole in questi giorni hanno formalizzato la propria posizione in merito alla questione acqua al Comune di Albenga, in modo che le faccia proprie e le trasmetta alla Segreteria d’Ambito al fine di modificare ed integrare il Piano d’Ambito che già nella sua approvazione, avvenuta l’11 dicembre 2003, aveva recepito alcuni emendamenti proposti dal mondo agricolo. Contemporaneamente le Organizzazioni Agricole hanno inviato le proprie osservazioni direttamente anche alla Segreteria d’Ambito.
La Cooperativa
“Volontariato”
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Croce Bianca: 90 anni di solidarietà ■
Un lungo faticoso ma positivo cammino guidato da presidenti onesti e capaci
La Bianca di Albenga ha superato i 90 anni ma non li dimostra. Col secondo numero del 2004 l’Ortofrutticola intende ricordare le associazioni di volontariato attive nel comprensorio. Conoscere per riconoscere i meriti, per sostenere e, perché no, partecipare. Non v’è dubbio che aiutare chi ha bisogno giova a chi riceve, ma almeno in egual misura a chi dona. Le associazioni sono numerose, ma le necessità, casuali o quotidiane, non sono certo da meno. Nessun dubbio da quale incominciare: ha superato i novant’anni, ma non li dimostra; va sempre più veloce e più lontano ed è più prolifica , la nostra Croce Bianca! Nel lontano 1912 un gruppo di 110 volontari, quasi tutti contadini, uniti a quelli della Val Polcevera (a testimonianza di ciò è il recente gemellaggio con la Croce Verde di Pontedecimo), sotto la guida e la presidenza del dottor Garello fonda la Pubblica Assistenza Croce Bianca di Albenga, sulla scia della già consolidata sorella savonese. Lo stemma è quello glorioso della Società Operaia di Mutuo Soccorso, sorta nel 1853, presidente onorario Giuseppe Garibaldi. Nei primi anni ’20 i soci rinunciano alle premiazioni annuali in preziose medaglie, a favore dell’acquisto della prima lettiga. La prima sede al coperto, messa a disposizione dal Municipio, è nel complesso dell’ex Convento di S. Domenico. Il servizio viene svolto con barelle a mano fino al 1928, anno di acquisto di una Fiat 503 F, carrozzata da Garavini. Veniva custodita nella sede attuale, costruita dagli stessi militi nel 1923/1924, su un terreno donato dal Municipio. Nel ’38 è acquistata la seconda autoambulanza, la Fiat 1100, poi chiamata Annamaria I (foto 1) in ricordo delle vittime della motobarca affondata nel luglio nel 1947. Dal 1970 inizia la collaborazione con la Regione Liguria e l’Azienda Sanitaria, con trasporto di pazienti sia in emergenza (pronto soccorso), sia programmati: dialisi periodica, terapie particolari ( radianti o chemioterapiche in oncologia), accertamenti diagnostici sofisticati, così pure
recapito dei flaconi di sangue per emotrasfusioni. Nel 1981 c’è la convenzione col Sistema Sanitario Nazionale e l’adeguamento dei mezzi per il trasporto dei politraumatizzati e dei coronaropatici. Del 1982 è la prima ambulanza “moderna” e di oggi l’ultimo gioiello. E’ recente la sopraelevazione di un piano della sede, con le capienti e dignitose sale per riunioni, conferenze e socializza-
servizi sono stati 15.735, i chilometri totali percorsi 556.000, le ore di guardia notturna 16.000, di guardia festiva 9.800. I volontari in totale sono 400, i mezzi 35 complessivamente, compresi quelli che permettono il trasferimento di un paziente in coma da un centro di rianimazione ad un altro. A tutt’oggi la Bianca di Albenga ha collaborato con formazione e mezzi di soccorso di
loforte consegnava l’ambulanza avuta in precedenza ad una Pubblica Assistenza della Sardegna in stato di necessità. Come già detto è avvenuto un gemellaggio tra Albenga, che ha una strada dedicata a Carloforte e viceversa. Tutto questo ed altro ancora non avviene da solo, ma dall’insieme: la base, fornita dai militi che collaborano con entusiasmo, i Presidenti tutti, dal dottor Ga-
La Croce accorre in soccorso per alluvioni, terremoti, guerre ed esplosioni
■ Sopra i primi mezzi della Pubblica Assistenza Ingauna; accanto il libro che festeggia l’importante anniversario, pubblicato due anni fa
zione. Altrettanto utili i garages a lato della piazza. La Croce Bianca accorre in soccorso per alluvioni, terremoti, guerre, esplosioni. Subisce danni ai mezzi e nell’alluvione del 1994 sono 6 le auto danneggiate , delle quali 4 irrecuperabili. Ogni settimana Albenga con 19 turni di due militi per 6 ore, Andora, Alassio e Laigueglia ciascuna con 3 turni garantiscono la gestione dell’automedica con mezzi, materiale ed autista, per l’emergenza territoriale, il noto 118. Nel 2003 i
tecnologia avanzata all’apertura di 5 sedi distaccate a Villanova, Garlenda, Erli, Arnasco e Vendone. Da ricordare anche l’impegno in passato per la fondazione e l’avvio della Croce Bianca di Borghetto S.S., (che da anni “cammina sulle sue gambe” o meglio corre sulle sue ruote) e così per la Croce Bianca di Noli... In modo curioso, vale a dire da una parlata dialettale ligure percepita dai nostri militi in trasferta ad Olbia, è nata una simpatica e proficua collaborazione con la Croce Azzurra di Carloforte in Sardegna e conseguente gemellaggio. Conosciuta la loro precaria dotazione di ambulanze, i dirigenti di Albenga decisero di donare alla Croce consorella un’ambulanza in procinto di essere sostituita, ma correttamente revisionata. Alla prima donazione ne sono seguite altre. A sua volta la Croce di Car-
rello a Buscaglia, al Dottor G. Beffa, a F. Maglione, L.E. Viveri, N. Carcheri, G.B. Morchio, il commissario M. Rosano, il professor P. Sannazzari, il dottor L. Piantelli, L. Bertonasco, all’attuale dottor Sebastiano Gandolfo. Tutte personalità che non hanno accettato la carica per trarne prestigio, ma ne hanno arrecato. Così le Dame, sempre prodighe di contributi umani e materiali. Non trovo le parole, ma tutti sappiamo chi è Dino Ardoino, Presidente Regionale dell’ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) e per oltre 40 anni Direttore dei Servizi. Spiace chiudere in tristezza, ma l’improvvisa perdita della segretaria “a vita” Signora Carmela Marcelli Jeri, è una ferita ancora aperta. Cosa possiamo trarre da tante lezioni di vita e di dedizione di questa gloriosa istituzione? Almeno uno stimolo ad uscire dal guscio e tentare un approccio, una parola, un gesto verso il prossimo, specialmente se è in difficoltà. Giacomo Bonifazio
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“ Flor.A.S. ”
La Cooperativa
Per un rilancio del florovivaismo ■
Positivo confronto fra aziende ingaune e produttori di piante in vaso
“Dove va il mercato florovivaistico”, era così intitolata la serata divulgativa organizzata dalla Flor.A.S. il 2 marzo, svoltasi nella sala Ester Siccardi di Albenga. L’incontro, voluto dall’associazione di floricoltori, è servito per avere un confronto tra le aziende commerciali ingaune ed i produttori specializzati nella coltivazione delle piante in vaso, per dibattere sulle varie problematiche e le diverse strategie in un’ottica di rilancio del settore florovivaistico. “La qualità da sola non basta più per migliorare l’andamento di un prodotto sui mercati”, queste le parole introduttive di Giorgio Stella, Presidente della Flor.A.S., per sottolineare una difficoltà non di poco conto nel mondo della floricoltura. Saper vendere all’estero significa anche valorizzare il territorio di provenienza del prodotto, utilizzando per esempio particolari confezioni, che riportino chiaramente indicata l’origine del
prodotto stesso. E’ necessario far capire ai paesi esteri l’elevata qualità dei prodotti albenganesi, per dare prestigio alle ditte produttrici. Dove non si può arrivare con la sola produzione, ecco che occorre una sinergia con il settore commerciale; insieme al
nuovo Consorzio ACEA (Associazione Commercianti Esportatori Albenganesi), l’agricoltura svolge azioni rivolte alla promozione e valorizzazione dei prodotti locali. Iniziativa molto importante da intraprendere con il settore commerciale, sarebbe la
creazione di un sacchetto unico, avente come caratteristica, un marchio per contraddistinguere, sui mercati esteri, la provenienza dei prodotti ingauni. Così facendo, il consumatore finale acquisirebbe le prime indicazioni di qualità già dall’aspetto esteriore del prodotto che andrà ad acquistare. Per la realizzazione di questa iniziativa, Flor.A.S si farebbe carico della gestione e della distribuzione degli involucri. Le aziende floricole praticano un’attività intensiva e altamente specializzata, che potrebbe qualitativamente migliorare se si procedesse ad una programmazione delle produzioni in base alle reali esigenze del mercato. Questi gli obiettivi che la Flor.A.S. si propone di raggiungere nel prossimo futuro, auspicando naturalmente nella collaborazione dei settori agricolo e commerciale.
■Un momento dell’incontro con i responsabili Flor.A.S.
Arianna Pinto
Dal 10 al 25 aprile: AlbengainFiore ■
Oltre 40.000 persone hanno visitato ed apprezzato la manifestazione
Si è conclusa ieri la mostra di fiori e piante “AlbengainFiore”. A decretare il successo della manifestazione è stato l’eccezionale riscontro di pubblico, infatti oltre 40.000 visitatori hanno visitato la mostra ed apprezzato le piazze “fiorite”. Grazie al lavoro instancabile dell’associazione Flor.A.S., ricordiamo che i volontari della Flor.A.S. hanno lavorato notte e giorno per realizzare le aiuole di Piazza San Michele e la serra di Piazzetta delle Erbe, è stato possibile attirare nel centro storico di Albenga un numerosissimo pubblico, tra i quali il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Onorevole Teresio Delfino, che si è complimentato per l’idea e la particolarità della manifestazione. Domenica 25 aprile in
Piazza San Michele l’Assessore Rosy Guarnieri e il Consigliere Carlo Parodi hanno consegnato il diploma di partecipazione alle aziende, che hanno realizzato l’allestimento delle piazze e quindi reso possibile la manifestazione. Inoltre sono stati premiati: il presidente della Flor.A.S. Giorgio Stella, la presidentessa dell’Associazione Tra le Torri Eugenia Gallizia, la Confcommercio, la Confesercenti, il CIV, Fabio Zambarino e Gianluigi Nario. Sempre domenica si è tenuta la vendita di beneficenza delle piante e dei fiori presenti nelle piazze. Il ricavato è stato devoluto alla Croce Bianca e all’Associazione Pro Ospedale di Albenga. Angelo Fresia
La Cooperativa
“ Cultura ingauna ”
MAGGIO · 2004
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Vi svelo il segreto dell’eterna giovinezza A 71 anni lo scultore Flavio Furlani ci presenta la sua ultima opera: “ASSIEME”
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Tutti conosciamo “Foto Flavio”, ma Furlani chi è? Da dove salta fuori questa frenesia per scolpire, per modellare, alla sua non più verde età, per fare poi che cosa? Partiamo da una delle ultime realizzazioni di Flavio, perché le ultime sono sempre quelle più evolute nella ricerca dell’artista. L’idea parte dall’acqua, generatrice di vita, onda di conseguenza, ma quale interpretazione diamo a questa scultura? Spiega Flavio: “Il concetto è quello di ASSIEME. Un ASSIEME di 2 soggetti che scaturisce da un unico tronco, che prende vita, si muove, ruota, si espande come onda del mare, crea suoni e musica, diventa gioia di vita, coinvolgi-
La sua scultura è il frutto del contesto sociale e culturale in cui viviamo
■ Il passare degli anni non lascia segni tangibili sul volto sorridente di Flavio. A destra, all’opera nel laboratorio privato. mento, albero che si sdoppia, processo naturale, essere e ritrovarsi”. Tutti movimenti e sentimenti per una proposta universale con al suo centro una crescita vitale, diremmo “la gioia di vivere insieme”. Tutto questo si sente e risalta perfettamente nella sua ultima opera “ASSIEME”. Interessante il gioco di intrec-
cio delle mani, in un grande abbraccio di una coppia adattabile a qualsivoglia etnia, in quanto priva di caratteristiche somatiche e pertanto universale, pur evidenziando i 2 sessi. Il modulo originale, in gesso alabastrino, misura 270 cm di altezza ed è disposto per la fusione in bronzo. Secondo lo scultore ingauno, “Lo scultore è tutto questo e molto di più, se si inserisce in questo contesto politico di coesistenza tra religioni, guerre (nel nostro globo ben 62) e insofferenza fra etnie, alimentate tante volte da interessi. Passioni sportive estremizzate al limite della credibilità stessa, da non potersi più chiamare sport, come gli ultimi tragici fatti di domenica 22 marzo, allo stadio Olimpico di Roma”. Alla resa dei conti, l’artista vive all’interno della società che lo circonda, assorbendone traumi, tensioni e aspettative. Conclude il Furlani: “Assieme nelle differenze. ASSIEME nelle differenze: solo così potremo uscire da questo tunnel che ci può portare solo a qualche grande disastro. Solo ASSIEME potremo abbattere i nostri interessi meschini e vedere nell’altro la parte migliore di noi stessi”. Caro Flavio Furlani, complimenti per la vitalità, la fantasia, l’entusiasmo che sprigiona dalla creatività di questa nuova, e non ultima, stagione di vita. Giacomo Bonifazio
■ In alto: la scultura “Assieme” vista frontalmente; in basso: l’opera messa a dimora sul celebre Muretto di Alassio; a sinistra: la scultura “Adelasia” realizzata in gesso dallo scultore albenganese
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“ Mpa ”
La Cooperativa
Si rinnova il Magazzino Prodotti Più servizi e meno code per Soci ed appassionati dell’orto
Il Magazzino Prodotti per l’Agricoltura dell’Ortofrutticola si rinnova con la realizzazione di un nuovo settore dedicato agli hobbisti che avranno i propri commessi ed una specifica zona di vendita. Questo vuol dire maggiore assistenza agli appassionati dell’orto, ma soprattutto ai Soci che eviteranno scomode code e potranno contare su personale impegnato esclusivamente a soddisfare le loro esigenze. Rinnovo del Magazzino Prodotti vuole anche dire un maggiore sforzo compiuto nel rendere ancora più convenienti i già competitivi prezzi dei prodotti. Il Magazzino dell’Ortofrutticola è da anni il vero punto di riferimento nel savonese per le esigenze degli agricoltori ed ora anche degli appassionati dell’orto.
La Cooperativa
“ Articolo Redazionale ”
MAGGIO · 2004
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Tercomposti = alta e specifica qualità ■
Si svolge a maggio l’Info Day per presentare ad Albenga le novità Tercomposti
Sono quasi dieci anni che la Tercomposti opera nella Piana albenganese. Oggi quest’azienda, cresciuta ed ampliatasi parallelamente alle attività dell’Ortofrutticola, ha stretto una fattiva collaborazione ed una profonda simbiosi con la Cooperativa. Certamente la Cooperativa, con saggezza, è stata in grado nel tempo di fornire una serie di elementi insostituibili alla Piana quali: assistenza tecnica altamente specializzata (una delle più importanti d’Italia), condizioni commerciali studiate per il rispetto e le esigenze di tutti i produttori, un ampio parco prodotti, un efficace servizio di redistribuzione e un’aggiornata e costante informazione locale grazie al giornalino. La Tercomposti fornisce buona parte dei substrati redistribuiti e dedicati in particolare alle coltivazioni da esterno. Non è certo stato compito facile mettere a punto le miscele adatte per soddisfare le esigenze di tutti i clienti. Possiamo però essere fieri di avere messo a disposizione del Magazzino Prodotti dell’Ortofrutticola una vasta e rodata gamma specifica per le colture maggiormente coltivate nella Piana: dalle aromatiche al non certo facile basilico che ogni anno riserva una sorpresa dal punto di vista fitopatologico, tanto per citarne due. L’ultimo substrato, messo a punto dalla nostra assistenza tecnica con la preziosa collaborazione del dottor Bozzano, è un prodotto specifico per le
Inaugurati nuovi piazzali al coperto e nuovi impianti per un terriccio specifico per la Piana ortensie che ha dato in prova eccellenti risultati. La Tercomposti questa primavera si è potenziata inaugurando due importanti impianti, uno per la lavorazione della torba ed uno per la confezionatura dei prodotti finiti. La Tercomposti può contare su un innovativo sistema di sfibramento e di vagliatura della torba, che permette oggi di selezionare un prodotto molto
■ La zona coperta offre garanzia di una validità del terriccio nel tempo
■ I nuovi capannoni realizzati dalla Tercomposti per tutelare meglio i prodotti omogeneo e di diminuire il cosiddetto “gnocchetto” caratteristico dei nostri substrati da esterno, trasformato in pezzi piccoli con un conseguente aumento della sua fibra. Omogeneità dei prodotti e prevalenza della fibra sono infatti diventate le nostre priorità. Problema questo tanto più difficile quanto più difficile diventa, negli anni, l’approvvigionamento delle torbe. Con i sistemi innovativi di sfibramento e di vagliatura, l’origine della materia prima diventa più importante per le caratteristiche fisiche e chimiche dei substrati finali, ma sicuramente meno importante per la gestione della granulometria delle varie frazioni ottenute. La seconda importante novità riguarda il completamento della struttura del nostro centro con un magazzino coperto di ben 15 mila metri quadri che si aggiunge a quelli già esistenti. La possibilità di stoccare quantità sempre più grandi di materia prima al coperto da un’ulteriore garanzia di controllo sulla qualità dei seguenti prodotti. Infatti preservare nel tempo la qualità delle torba stoccata (per esempio al riparo dalle acque piovane ed all’esposizione diretta della luce solare con tutti i danni che ne derivano) e proteggere
i substrati finiti è sicuramente garanzia di una ulteriore omogeneità e validità del terriccio nel tempo. Afferma il signor Ferrari, titolare della Tercomposti: “Abbiamo cominciato ad ampliarci tre anni fa ed ora, fra nuovi impianti specifici e piazzali di stoccaggio al coperto possiamo essere certi di fornire un prodotto in tutta Italia in grado di soddisfare grandi e piccoli floricoltori”. Le quantità di materia prima di cui possiamo disporre sono ora tali da poter fornire alla Piana, a nostro avviso, un prodotto di altissima qualità con, in particolare, un rapporto qualità prezzo assolutamente accettabile nonostante la notevole distanza che vi è fra le nostre due realtà. L’incidenza del trasporto è stata poi notevolmente contenuta. Infine, dopo il successo dell’ultimo “Info Day”, tenutosi nel luglio del 2003, ripeteremo con più completezza queste esperienza nel mese di maggio di quest’anno. All’”Info Day” prenderà parte il dottor Renis che molti conoscono per la sua lunga esperienza e per la sua alta specializzazione. Alla fine di quest’anno saranno inaugurati i nuovi uffici che completeranno tutti gli investimenti in atto per il nostro potenziamento e che saremo lieti di mostrare ai nostri clienti albenganesi.