Cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga - Primavera 2013

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Trimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XVII - n.1 Primavera 2013 - Spedizione A:P: 70% - Reg. Trib. SV n. 318 (1/3/1985) - Distribuzione gratuita.

Riorganizzazione: Questa la sfida del 2013 La Cooperativa al Salone Agroalimentare Ligure

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Bombi: utili alleati per una 15 8 Icorretta impollinazione


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EDITORIALE

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iorganizzazione: questa la sfida del 2013

Anche se ormai da tempo inaugurata e da altrettanto tempo operativa, solo nel mese di febbraio sono stati effettuati gli ultimi lavori ed il collaudo finale della nuova sede; con questo atto si chiude un percorso lunghissimo, iniziato tanti anni fa e durato, a mio avviso, troppo. Le cause sono state molteplici e di svariata natura e forse, strada facendo, non solo la lentezza burocratica ha fatto da padrona! Adesso voltiamo pagina!!! Ora è importante imparare a utilizzare al meglio questa sede. Mi spiego: essere in una struttura nuova, con spazi più ampi e utilizzabili in maniera più razionale, dà sicuramente ad ogni settore stimoli e possibilità di sviluppo. Sarebbe difficile e rischioso intraprendere o cogliere nuove opportunità senza un’adeguata organizzazione interna. Ecco perché il 2013 sarà importante sotto l’aspetto organizzativo: non dobbiamo e non possiamo avere tempistiche lunghe, il contesto economico e i mercati non ce lo permettono! Da tempo si sta valutando come riuscire a dare maggior completezza e professionalità al servizio che offriamo ai soci limitando i costi per la cooperativa. Oggi vediamo che con un continuo rapporto e confronto tra i responsabili dei diversi settori certe problematiche si riescono spesso a risolvere senza aggravio di costi; la vicinanza dei settori conferimento con il mpa e la possibilità di ottimizzare il personale a seconda delle necessità inizia, soprattutto con il lavoro stagionale del settore fiori, a dare buoni risultati. Inoltre credo che, se riusciremo a creare una buona organizzazione del personale, ci saranno sicuramente vantaggi per noi soci ma saremo in grado di offrire ai nostri clienti italiani ed esteri servizi migliori. Lo so, è difficile cambiare le abitudini: il concetto di settore chiuso e ben definito, in passato aiutato anche dalla separazione fisica tra le attività della cooperativa, in questo momento e in questa struttura non deve esistere. La cooperativa ha bisogno di soci che cooperino e di lavoratori dei settori che collaborino tra di loro! Il Presidente Fabrizio di Sibio

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BOMBI:

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utili alleati per una corretta impollinazione

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rriva la POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA

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omunicazioni ai soci

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Una nuova sinergia tra i diversi settori è di fondamentale importanza

Primavera 2013

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organizzano un incontro per illustrare le nuove prospettive che, grazie a caldaie e a generatori d’aria calda di nuova concezione, le Biomassa offrono come alternativa ai carburanti tradizionali per il riscaldamento delle Serre. Durante l’incontro verranno presentati anche i nuovi schermi ad alto risparmio energetico. Chiuderà l’incontro l’intervento della ESCO Elettrogreen Power di Genova (Società di Servizi Energetici certificata dal GSE) che illustrerà gli interessanti incentivi conosciuti sotto il nome di CERTIFICATI BIANCHI.

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I bombi: utili alleati per una corretta impollinazione

Le arnie sono costituite da una scatola di cartone, con aperture per l’arieggiamento, un foro di entrata e uno per l’uscita dei bombi, e un sistema di alimentazione costituito da una sacca contenente un liquido zuccherino. La colonia che si trova all’interno dell’arnia è in una fase avanzata di sviluppo: sono presenti la regina, larve e pupe in diverse fasi di sviluppo e operaie adulte in numero di 70 - 80. Non appena installate sono in grado di svolgere immediatamente un efficace lavoro sui fiori. Il massimo dell’attività si raggiunge dopo circa 3- 4 settimane, e si riduce fino ad annullarsi completamente a partire dalla 6 – 7 settimana. Gli alimenti indispensabili per questi insetti sono di 2 tipi: - una fonte proteica costituita dal polline, indispensabile per nutrire le larve; - zuccheri, che in natura provengono dal nettare, utilizzati dagli adulti come fonte energetica per tutte le loro attività. Le arnie sono dotate di una riserva di liquidi zuccherini sufficienti per il fabbisogno della comunità, per cui l’attenzione delle operaie si può concentrare esclusivamente sulla raccolta per nutrire le larve, a tutto vantaggio dell’agricoltore. Questo rende i bombi attivi anche su altre specie vegetali, i cui fiori non sono scarsamente dotati di nettare, come i pomodori. L’installazione dei bombi nell’ambiente rappresenta una fase delicata per questi insetti mantenuti fino a quel momento in condizioni artificiali : necessitano di un periodo di acclimatazione, durante il quale ogni individuo crea una mappa del nuovo ambiente che gli servirà per il reperimento delle fonti di cibo ed il ritorno al nido. Le condizioni ambientali (temperatura, insolazione, umidità) possono condizionare le prestazioni dei bombi: è perciò di fondamentale importanza collocare bene l’arnia, evitando di sottoporla a condizioni estreme per un’eccessiva esposizione al sole o per mancanza di ventilazione. È necessario posizionarla a circa un metro dal suolo, riparandola dal sole diretto (vedi foto) il che assicura cambiamenti climatici meno bruschi. Se la temperatura nell’arnia è troppo alta, i bombi possono ventilare la stessa muovendo le ali; però il prolungarsi delle alte temperature per molte ore può essere letale per le larve. Inoltre l’energia e il tempo speso dalle operaie per ventilare vanno a scapito dell’impollinazione. È anche fondamentale che la coltura produca polline, ovvero che questo sia disponibile per gli impollinatori. Può sembrare una banalità ma spesso si trascura di considerare quanto le condizioni ambientali possono influenzare la disponibilità di polline sulla coltura, invece di colpevolizzare subito i bombi per una mancata attività. La temperatura infatti influisce in maniera determinante sulla quantità e sulla qualità del polline prodotto. Sul pomodoro temperature di 6-7 °C per quattro – cinque notti consecutive sono in grado di bloccare la produzione di polline, anche se durante il giorno si raggiungono temperature ottimali di 20 °C. Le diverse varietà di pomodoro Cuor di bue producono polline in quantità differente: alcune ne producono molto poco. Un ulteriore fattore da considerare è l’esecuzione dei trattamenti: mol-


Fondamentale un’attenta fase di acclimatazione e condizioni ambientali adeguate

ti agenti chimici, pur non avendo un effetto tossico immediato possono creare fenomeni di disorientamento negli adulti o intossicazione della colonia, determinata dal polline contaminato. E’ perciò indispensabile predisporre razionali calendari di interventi sotto stretto controllo tecnico. I bombi concentrano l’attività nelle ore più fresche della giornata, cercando solo i fiori pronti; l’attività è praticamente nulla nelle ore più calde. Nel fiore di pomodoro, a causa della sua particolare conformazione, il polline non risulta di facile estrazione: i bombi attaccandosi al fiore sono in grado di produrre una specie di vibrazione che determina una abbondante fuoriuscita di polline che in parte viene raccolto dal bombo ed in parte va a realizzare l’impollinazione del fiore. Gli stami, alcune ore dopo la visita del bombo vengono marchiati assumendo una colorazione marroncina. I bombi visitano i fiori secondo un ordine ben preciso fermandosi solo sui fiori pronti,con il polline maturo. Ognuno di loro può visitare 200 – 300 fiori ogni viaggio e compiere varie uscite al giorno. I vantaggi nell’utilizzo dei bombi per l’impollinazione sono: - notevole risparmio di manodopera per l’ormonatura; - notevole miglioramento della quantità e qualità dei frutti, che presentano pezzatura più uniforme, sono ben pieni, non scatolati e quindi più pesanti. Inoltre nei frutti impollinati dai bombi la corona dei petali tende a sfilarsi dalla bacca, riducendo molto la possibilità di attacchi di Botrytis dal peduncolo.

Fiore marcato dal bombo

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FLOR.A.S.: un 2013 di grandi successi Il nuovo anno è appena iniziato e già abbiamo portato a compimento alcuni dei punti del programma che ci siamo prefissi, nonostante la nostra situazione economica non sia assolutamente rosea; FLOR.A.S. è però abituata ad affrontare questo genere di difficoltà, anche se ora il peso da sostenere è davvero gravoso. Non toccherebbe a noi dare giudizi su come siano andate le cose, ma ancora una volta pensiamo di non sbagliare utilizzando il “molto bene” anche se il “poter far meglio” è sempre un obbiettivo che va perseguito. Partiamo dalla fiera internazionale IPM Essen tenutasi in Germania dal 22 al 25 gennaio scorso, che ci ha visto per la prima volta impegnati in uno stand comune con la presenza di ben otto aziende commerciali ingaune: la cooperativa L’Ortofrutticola, Florcoop, Floricoltura Gagliolo, Aeffe Floricoltura, Merloflor, Lorenzetto, Ciesse Flowers e Terra Alta. Tutto sommato direi: “Obbiettivo raggiunto!”, anche se è stata un’operazione veramente impegnativa, e se qualcosa si poteva far meglio (ma la prima volta è la prima volta). Un grazie di cuore a tutti agli amministratori ed ai soci FLOR.A.S. che si sono prodigati per la buona riuscita della manife-

stazione, senza dimenticare chi, anche in momenti di crisi, si ricorda dell’importanza della promozione dell’agricoltura e del nostro territorio, parlo della Regione Liguria, con l’Assessore ed i funzionari, della CCIAA di Savona, con l’Assessore ed i funzionari, e del Comune di Albenga, con il Sindaco e l’Assessore. Non abbiamo certo la presunzione di affermare che abbiamo risolto i problemi delle aziende commerciali, ma siamo sicuri di aver dato loro una bella mano, anche se questa compartecipazione può aver creato qualche problema. Alla domanda: “Esperienza da rifare?” la risposta è secca e non ha bisogno di interpretazioni: “Si!”e per questo possiamo affermare che stiamo già lavorando per l’edizione 2014. Altra grande iniziativa è stata quella realizzata con il CERSAA , dove FLOR.A.S. attraverso i propri associati ha fornito le piante necessarie per la realizzazione dell’esposizione permanente denominata “Aromi e Colori” durata dal 10 febbraio al 10 marzo, fortemente voluta dalle Organizzazioni sindacali agricole, da FLOR.A.S. e dalle Aziende commerciali della piana per accogliere i clienti e mostrare loro dal vivo le produzioni ingaune. Unica pecca è stata forse solo l’ec-

Arriva la Posta Elettronica Certificata Dal 20/10/2012 anche le imprese individuali che si iscrivono nel Registro delle Imprese hanno l’obbligo di indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) nella domanda di iscrizione (art. 5 D.L. 18/10/2012 n. 179). Le imprese individuali già iscritte saranno tenute a depositare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata entro il 30/06/2013. La posta elettronica certificata può essere utilizzata in sostituzione della posta cartacea ed è un servizio fornito solo da soggetti autorizzati, i cosiddetti gestori del servizio. I messaggi di posta elettronica certificata assicurano l’avvenuta consegna del messaggio ed equivalgono quindi alla notificazione per mezzo della posta raccomandata A.R. Importante: Le caselle con dominio @ postacertificata.gov.it (cioè le cosiddette pec del cittadino) non sono utilizzabili come PEC dell’impresa. In considerazione dell’estensione a tutte le imprese individuali di dotarsi dal 30/06/2013 di posta elettronica certificata, Confagricoltura Savona, sta perfezionando con la Società Infocert Spa, (è il Primo Ente Certificatore per la firma digitale in Italia, leader di mercato per i processi di conservazione sostitutiva dei documenti a norma di legge e per i servizi di Posta Elettronica Certificata

ed è una società di Unioncamere) una convenzione per lo svolgimento di un servizio da poter offrire a tutte le nostre imprese associate. Confagricoltura Savona ha chiesto che nella convenzione venga inserita la possibilità che i propri uffici possano rilasciare direttamente la casella di posta elettronica certificata all’azienda associata interessata. Confagricoltura ha previsto due opzioni: a) Rilascio della casella di posta elettronica certificata all’azienda associata, la quale potrà

In preparazione gli importanti eventi per la primavera cessiva durata della manifestazione, perché 1 mese di esposizione può creare grossi problemi per le piante, crediamo che 15 giorni sarebbero stati più che sufficienti. Abbiamo anche inviato una selezione delle nostre produzioni per la posa dei giardini “Rari Nantes” a Savona, dove non ci è stato possibile essere presenti fisicamente ma abbiamo comunque soddisfatto la richiesta. Da ultimo annoveriamo l’allestimento del palco del “Controfestival” svoltosi ad Albenga il 23 Febbraio. La manifestazione è stata voluta dal Comune di Albenga per valorizzare ancora di più le nostre produzioni floreali e sottolineare come, in una manifestazione importante come il Festival di Sanremo, città dei fiori, dove insieme ai cantanti dovrebbero essere i fiori a fare da padroni, invece questi fossero totalmente assenti… cambiano i tempi! Il nostro palco era davvero bello! E il giudizio non lo abbiamo certo dato noi! In conclusione ricordiamo a tutti che stiamo lavorando per “Fior d’Albenga” 2013 che inizierà il 30 Marzo e si concluderà il 1 Maggio, un periodo davvero lungo, quest’anno, ma aziende e addetti ai lavori sono fortemente motivati al buon esito dell’evento.

Primavera 2013

Confagricoltura offrirà un servizio a tutte le imprese associate gestirla autonomamente; b) Rilascio della casella di posta elettronica certificata con la gestione della stessa lasciata agli uffici di Confagricoltura Savona. Le caselle a disposizione saranno due: la prima offre 1gb di spazio e la seconda 2 gb, le quali potranno soddisfare tutte le necessità delle aziende associate. Appena verrà firmata la convenzione, si porteranno a conoscenza dei propri associati i costi per la casella e dell’eventuale servizio offerti.

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COOPERATIVA A R N A

La Cooperativa Olivicola di Arnasco in Europa LIVICOLA S C O

La Cooperativa Olivicola di Arnasco, grazie al suo impegno per il recupero degli antichi mestieri, insieme a Francia, Inghilterra, Spagna è stata coinvolta come rappresentante dell’Italia all’interno del Progetto Europeo Leonardo. Questo progetto ha come obbiettivo l’insegnamento della tecnica di costruzione dei muretti a secco, paragonando le diverse realtà europee per una maggiore conoscenza di questa arte-mestiere. Il Progetto prevede incontri nelle diverse nazioni, i nostri insegnanti del corso muretti insieme ai migliori alunni scelti tra i corsisti dell’ultimo anno, sono già stati in Francia a Cevennes, ospitati dall’Associazione artigiani e costruttori in pietra a secco, il prossimo incontro si terrà in Inghilterra. Spiega il Presidente della Cooperativa, Luciano Gallizia: “Grazie alla grande volontà, alla pazienza, e all’investimento economico, la nostra scuola di muretti a secco è stata riconosciuta non solo a livello europeo dal Progetto Leonardo ma anche a livello internazionale, infatti dal 2011 la Cooperativa è la sede dell’Alleanza Mondiale per il paesaggio Terrazzato, sezione Italiana”. La tecnica ligure fa scuola nel mondo, infatti,

la Cooperativa olivicola Arnasco ha avviato da tempo corsi di formazione per diffondere questa tecnica, anche all’estero. Continua il Presidente: “Siamo stati a Cuba ad insegnare agli ingegneri cubani la nostra tecnica. Loro la utilizzeranno per coltivare il caffè in zone collinari, con risultati molto sopra la media dal punto di vista qualitativo della produzione. E ora, grazie al Progetto Leonardo, abbiamo in programma un meeting a livello europeo. Ci confronteremo con altri Paesi, come la Spagna o la Francia. Spesso infatti, pur variando la tipologia delle pietre, la tecnica è molto simile. Vale sempre la stessa regola: l’abilità non sta tanto nella scelta (consideriamo che soprattutto qui da noi andarsi a scegliere delle pietre particolari e trasportarle avrebbe costituito un aggravio in termini di tempi e risorse), quanto nell’assemblaggio. Bisogna curare la parte davanti, delle pietre faccia vista, e quella dietro tra il pietrisco e la terra”. Il nuovo corso, a cui solitamente partecipano non solo agricoltori ma anche studenti (un paio presto diventeranno a loro volta “docenti”) e persone generalmente interessate a una tecnica così antica, si svolgerà a giugno 2013.

Salone Agroalimentare ligure

VITICOLTORI INGAUNI

Come da tradizione, e soprattutto a conferma dell’ottima esperienza della passata edizione, la Nostra Cooperativa ha partecipato alla 9° edizione del salone Agroalimentare ligure che si è tenuto nel week end dal 15 al 17 marzo, nell’ambito di uno stand comune con le Cooperative Olivicola di Arnasco, Cooperativa Ortofrutticola di Albenga, e la Cooperativa Arcadia di Ceriale. Un’esperienza forte con grande partecipazione di pubblico, e di grande interesse per i nostri prodotti tipici, dal vino agli oli alle aromatiche, alle salse, che ha visto una grande compattezza del mondo cooperativo ingauno. Prossima avventura la partecipazione della nostra cantina alla fiera Pro Wein di Dusseldrf in germania, infatti per la prima volta in 36 anni di storia la Viticoltori Ingauni va oltre i confini italiani per portare nel mondo il proprio Vino. Sarà sicuramente un forte impegno , che ha visto coinvolto tutto il consiglio di amministrazione e i dipendenti tutti per cercare di preparare al meglio un’evento tanto nuovo quanto affascinante.

Rappresenterà l’Italia per il Progetto Europeo Leonardo E proprio in quell’occasione si terrà il terzo meeting del Progetto Leonardo, infatti la Cooperativa coinvolgerà i rappresentanti delle diverse nazioni nel corso che si concluderà con il consueto appuntamento dell’Arnasca d’Argento.

Primavera 2013

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Successo per il nono appuntamento con la manifestazione


L’esperienza non è cosa da nulla Il lavoro, il taleaggio, il trapianto , le concimazioni, l’andamento climatico variabile, bisogna conoscerli e saperli gestire, e le strutture e le aziende presenti sulla piana di Albenga lo hanno dimostrato. Stessa cosa per Tercomposti da anni lavora in zona con risultati riconosciuti e riconoscibili, storicamente dimostrabili; il continuo monitoraggio, l’appoggio a tecnici preparati, ha permesso di capire il microclima locale e di sapere gestire al meglio le miscele per ogni coltivazione. Innanzitutto costanza e controlli Si, innanzitutto costanza nelle materie prime e continui controlli e visite presso gli operatori che usano i nostri prodotti, sia per verificare sul campo i risultati degli studi effettuati in laboratorio, sia per conti-

nuare a migliorarci. Attenzione al pH Particolare attenzione è stata posta agli abbassamenti di pH che possono danneggiare le piante durante il periodo di coltivazione, è necessario perciò avere materie prime stabili, torbe non troppo giovani, l’essenziale torba irlandese ( stabile e molto duratura), e la presenza di inerti per dare aria e struttura al substrato. È per questo che non proponiamo substrati a base di sola torba bionda, pur reagendo bene nei primi stadi di coltivazione, rischiano di esaurirsi prima della fine del reale ciclo biologico con risultati alquanto deludenti proprio nel periodo in cui le piante dovrebbero essere nella loro migliore forma. Abbiamo puntato sulla qualità delle torbe strutturate e della torba irlandese, la migliore nelle vostre condizioni climatiche, associando il tutto alla giusta quantità di pomice e a concimazioni bilanciate, per un risultato sempre perfetto.

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Confederazione Italiana Agricoltori

Assaggiatori d’olio in attività alla CIA

Presso la sala riunioni della sede provinciale Cia di Savona in Albenga sono riprese le attività di assaggio del gruppo di assaggiatori olio savonesi, formatosi negli anni scorsi partecipando a vari corsi di 1°, 2° e 3° livello organizzati dal PANEL O.A.L. (Organizzazione Assaggiatori Liguri), riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura MIPAF, formatosi in ambiente Cia Liguria. Il gruppo Panel è abilitato a svolgere attività formative e rilasciare attestati riconosciuti dal Ministero che prosegue le attività su tutto il territorio ligure. L’esercizio dell’attività degli assaggiatori deve essere costante per riconoscere, memorizzare e descrivere le percezioni organolettiche dei diversi tipi di olio extravergine e riconoscere soprattutto eventuali difetti. Agli organismi PANEL, previsti dai regolamenti comunitari in materia di olii, sono attribuite sempre maggiori funzioni nell’ambito della lotta alla contraffazione e per la tutela delle qualità dell’olio extravergine di oliva. I corsi possono essere frequentati da produttori olivicoli, tecnici, frantoiani ma anche da soggetti non professionali interessati

a titolo di esperienza personale ad approfondire la cultura dell’olivo e dell’olio che costituisce uno dei capisaldi dell’identità territoriale della Regione Liguria. Tra le sperimentazioni è prevista anche un’esperienza di orientamento alla degustazione delle olive in salamoia, guidata dai responsabili del PANEL O.A.L., che si svolgerà presso la sede provinciale Cia. Questa forma di commercializzazione delle olive è cresciuta molto in Liguria nell’ultimo decennio e pertanto è importante formare gli operatori a riconoscere le buone caratteristiche organolettiche del prodotto trasformato, al fine di migliorare la qualità della lavorazione.

La Coldiretti per la floricoltura ingauna “L’azienda agricola quale fulcro di una filiera florovivaistica che investe sulla distintività e qualità del prodotto, nonché sul legame con il territorio di produzione.” I fatti oggi dimostrano che solo privilegiando questi valori - che da sempre contraddistinguono la filosofia e soprattutto l’azione di Coldiretti - si può dare una prospettiva al settore agricolo non solo agroalimentare ma anche e soprattutto a quello florovivaistico della piana albenganese. Ogni anno aumentano le difficoltà a fornire il tipo di prodotti richiesti dal mercato che richiede una produzione perfetta dal punto di vista estetico in contrasto con il basso valore aggiunto riconosciuto. Il settore è in difficoltà da prima che iniziasse la crisi internazionale, i problemi sono tanti a partire dai costi di produzione troppo alti, per non parlare della possibilità di utilizzare all’estero prodotti fitosanitari da noi vietati creando un vero e proprio dumping ambientale oltre che sociale e sanitario. Il problema dei costi di produzione è serio ma se accettiamo – e se i consumatori accettano – che le piante in vaso debbano essere considerate produzioni di massa, con un basso valore aggiunto, allora non c’è

più niente da fare e trovare una soluzione a questi problemi non servirà assolutamente a niente. Il vero problema è far uscire il settore da questa logica perversa e perdente. Alcune esperienze concrete che vanno in questa direzione esistono già nella piana albenganese e dimostrano come quelle aziende che abbiano investito in termini di marketing, legame con il territorio e qualità, uscendo dall’anonimato, abbiano ottenuto importanti risultati di valorizzazione del prodotto e soddisfazione del proprio reddito d’impresa. Coldiretti è pronta ad affrontare questa sfida che il mercato impone alle aziende che già da tempo hanno intrapreso il percorso della rigenerazione. Ma allo stesso tempo è necessario che tutti gli attori della filiera nonché gli enti e le istituzioni pubbliche ad ogni livello (amministrazioni comunali, provinciali e regionali nonché gli enti camerali e le aziende speciali) si facciano carico della propria parte al fine di garantire al comprensorio Ingauno un cammino di sviluppo economico in questo senso.

Formazione sulla sicurezza: alla Cia corso in lingua araba Sono in svolgimento nella sede provinciale Cia di Savona i corsi organizzati dalle aziende agricole della Cia per dare ai propri lavoratori dipendenti una corretta informazione per la prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro. I tre corsi sono coordinati dall’ufficio datori di lavoro Cia con le docenze di professionisti come l’agronomo, dottor Gianluigi Nario, e con la collaborazione dell’Ente Ligure di Formazione. Alle lezioni attuali partecipano 35 lavoratori di origine magrebina che non hanno superato il test di conoscenza della nostra lingua; le lezioni vengono svolte con l’ausilio di un traduttore per l’arabo. Si tratta di un’esperienza unica che testimonia l’attenzione delle imprese agricole savonesi verso la sicurezza sul lavoro e la sensibilità verso il processo d’integrazione dei lavoratori immigrati.

Gerolamo Calleri nuovo presidente di Coldiretti Savona Il 5 dicembre scorso, nella sede della Camera di Commercio di Savona, si è svolta l’assemblea elettiva della Coldiretti di Savona. Dopo i saluti del Presidente della Camera di Commercio ed alla presenza del presidente regionale Germano Gadina, si è proceduto alle operazioni di voto per l’elezione del presidente provinciale da cui è scaturita la nomina di Gerolamo Calleri, presidente della Zona di Albenga. Già presidente di Floras, è attuale componente del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa L’Ortofrutticola. Si è poi proseguito alle votazioni del Consiglio Direttivo e sono risultati eletti i signori: Bolla Martino, Calcagno Paolo, Comparato Diego, Di Sibio Fabrizio, Elena Ambrogio, Fossati Pierangelo, Ghigliazza Giulio, Ghiso Stefano, Icardo Eugenio, Lanuara Michele, Rebella Giuseppe, Rebora Mario, Ricci Michele, Ultra Lorenzo e Veglio Ezio.

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DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ Reg. Massaretti, 30 Bastia d’Albenga (SV) · Tel. 0182 50374 Direttore Responsabile: Erica Marzo Hanno collaborato a questo numero: Gianfranco Barbera, Antonio De Andreis, Giuseppe Del Core, Fabrizio Di Sibio, Massimo Enrico, Michele Introna, Gianluigi Nario, Domenico Pizzo, Alessio Roba Grafica: Studio Gioberti Stampa: Tipolitografia Bacchetta · Reg. Bagnoli, 66 · Albenga - www.litografiabacchetta.it


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