L'Ortofrutticola di Albenga - L'O - primavera 2016

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Trimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XIX - n.2 Primavera 2016 - Spedizione A.P. 70% - Reg. Trib. SV n. 318 (1/3/1985) - DISTRIBUZIONE GRATUITA.

NOVITÀ

NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA L’ORTOFRUTTICOLA DI ALBENGA

L’inserto da staccare e conservare!

da pag. 12

Asparago violetto Un’eccellenza unica!

ZUCCARELLO Un borgo da scoprire pagg. 4,5

INVIACI LE TUE FOTO! L’invito della Presidente a condividere la bellezza della nostra Piana Leggi l’editoriale

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Editoriale

ARIA DI PRIMAVERA

“CACCIA” I PAESAGGI, GLI SCENARI , LE AZIONI DELLA PIANA! Invia i tuoi scatti a fotografie@ortofrutticola.it dal prossimo numero saranno pubblicati qui!

I LETTORI, I NUOVI REPORTER Ed ecco, finalmente, è arrivata la primavera. Quest’anno addirittura l’equinozio si è verificato il 20 marzo dando ufficialmente il via alla nuova stagione con un giorno di anticipo. La Piana in questo periodo è bella e vive come non mai; viola e verdi declinati in ogni sfumatura, agricoltori che si muovono velocissimi per fare arrivare queste belle produzioni sui mercati, insetti che volano da un fiore all’altro inebriati di polline e nettare... La frenesia che si scatena in questo breve lasso di tempo può sembrare, a prima vista, un momento di follia collettiva; ma in questa super operosità non c’è niente di irrazionale o di improvvisato. In poco più di due mesi si porta a compimento lo sforzo produttivo di un anno intero e questo corri corri è programmato in ogni dettaglio dagli operatori del settore. La nostra Cooperativa è tra gli attori di questo grande sforzo organizzativo e non solo, perché, con il magazzino per la vendita dei mezzi tecnici e con il settore lavorazione e vendita ortaggi, ha la possibilità di coprire, a tutto tondo, le esigenze dei soci ; anche l’Ortoshop, con i suoi prodotti a filiera corta e a km0 sta dimostrando di incontrare sempre più i gusti di chi, agricoltore e non, guarda con attenzione all’alimentazione di qualità. A questo proposito da questo numero troverete sul nostro periodico un inserto che, oltre a presentare i prodotti tipici e le ricette per il loro utilizzo, conterrà anche un interessante articolo di uno stimato nutrizionista. Prima di lasciarVi in compagnia di L’O vorrei coinvolgerVi nella stesura dell’editoriale per il prossimo numero;Vi invito, quindi, ad andare, con la macchina fotografica, a “caccia” di paesaggi, scenari o azioni della Piana per arricchire questa pagina. Buona lettura La Presidente Lara Ravera

In questo numero 4,5 TERRITORIO

ZUCCARELLO

Intervista al sindaco Claudio Pagliotto

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SERVIZIO AGROTECNICO

BONZI e BASAMID da pag ORTOSHOP

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Il nuovo “L’ORTOFRUTTICOLA - LA COOPERATIVA”

TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA “L’ORTOFRUTTICOLA” Direzione, Amministrazione e Pubblicità Reg. Massaretti, 30 Bastia d’Albenga (SV) - Tel. 0182 50374

INSERTO DA STACCARE E CONSERVARE

Direttore responsabile: Erica Marzo Hanno collaborato a questo numero: Gianfranco Barbera, Antonio De Andreis, Giuseppe Del Core, Massimo Enrico, Luciano Gallizia, Osvaldo Geddo, Michele Introna, Lucia Mulè, Lara Ravera, Alessio Roba, Claudio Burgarello Grafica: Edoardo Caputo - Studio Orasis design - orasisdesign.it Foto copertina: Fabrizio Gioberti

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ZUCCARELLO

A GOOD PLACE Tra storia e natura, un intero borgo da scoprire

Claudio Paliotto è il sindaco di Zuccarello dal 2015 ma la sua esperienza politica è iniziata già negli anni precedenti come vicesindaco nel parlamentino guidato da Stefano Mai. Quali sono le peculiarità di Zuccarello? “Zuccarello è un piccolo Comune di circa 300 abitanti; la maggior parte degli occupati lavora nel settore agricolo e si occupa principalmente della produzione di ortaggi, fiori ed aromatiche, chi non lavora nel primario gravita sulla piana di Albenga che rimane il principale bacino per lo sbocco professionale. Anche se non starebbe a me dirlo, non posso fare a meno di sottolineare che Zuccarello è un bellissimo borgo, infatti è stato selezionato fra i “Borghi più belli d’Italia”: i suoi portici sono una rarità per quest’area, l’unico altro esempio si trova a Pieve di Teco; c’è un magnifico ponte romano in perfette condizioni, le bellissime porte di accesso al centro, le torri antiche e, ovviamente, il castello, a cui è legata la bellissima e tragica storia di Ilaria del Carretto. Zuccarello, però, sa offrire a turisti e residenti molto altro: passeggiate ed escursioni, cibo genuino e servizi di ogni genere”. Per un piccolo centro come Zuccarello, quali sono le problematiche più grandi da affrontare? “Senz’altro la paura è sempre quella dello spopolamento. Il nostro paese, però, offre una serie di importanti servizi grazie ai quali le giovani famiglie sono incentivate a continuare a vivere o addirittura a trasferirsi a Zuccarello, primi fra tutti le scuole materne e le elementari, la linea Adsl, poi la Posta, la Farmacia, un negozio di alimentari, un bar, una parrucchiera, due ristoranti, oltre alla presenza del Corpo Forestale dello Stato, importante organo di tutela e vigilanza per il nostro territorio. Certo, ristrutturare una casa o un locale nel borgo ha un costo maggiore rispetto ad altri luoghi perchè si è soggetti a vincoli particolari; il Comune, però, cerca di venire incontro a chi apre nuove attività per esempio riducendo del 50% la tassa sui rifiuti. Zuccarello, poi, è un luogo tranquillo in cui vivere: la microcriminalità è scarsa o nulla, il traffico non è un problema e lo stress non ci appartiene”.

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Quale tipo di turista visita Zuccarello? “Chi viene a Zuccarello in visita lo fa allo scopo di seguire itinerari storico/naturalistici o per gite eno-gastronomiche. A tal proposito sono lieto di poter dire che è in fase di ultimazione il restauro del Castello, forse già entro l’estate potremmo inaugurarlo. Un’altra importante novità riguarda la nascita di un Info Point che, oltre a fornire tutte le informazione turistiche necessarie, si occuperà di organizzare gite ed escursioni, creando una collaborazione diretta con le strutture ricettive della costa. Credo molto in questo progetto perché può essere un buon modo per fare sistema. Da non dimenticare, poi, l’importante lavoro che svolge la Pro Loco, che organizza eventi, mercatini e fiere diventati ormai appuntamenti imperdibili, come la Festa della zucca ai primi di ottobre o la festa di San Bartolomeo il 23 agosto”.

A proposito di collaborazione fra Comuni, quanto è importante per le piccole realtà dell’entroterra? “La collaborazione è fondamentale, basti pensare ad alcuni servizi, ormai insostenibili per i piccoli Comuni, soffocati dal peso di uno Stato che molto chiede e poco dà. Per questa ragione è nata una collaborazione con Castevecchio, Erli, Balestrino e Nasino in merito alla tutela ed al controllo del territorio. Lo stesso tipo di collaborazione deve interessare anche il settore turistico, offrendo ai villeggianti che scelgono la costa alternative che possono rendere la loro vacanza in Liguria davvero indimenticabile, valorizzando le ricchezze e le bellezze di tutto il territorio”.

BROKERS

Eroi per gioco E Zuccarello diventa un set Era il 2008 quando Zuccarello si è improvvisamente svegliato all’interno di un set cinematografico. La pellicola, “Brokers, Eroi per gioco”, racconta la storia di un agente di borsa che per una serie di scelte sbagliate è costretto a cambiare vita e si rifugia nello splendido borgo medievale di Zuccarello, dove gli eventi prenderanno una piega inaspettata. Il paese ha risposto all’appello del regista con grande disponibilità: tuto il paese è diventato set, ogni luogo, casa, negozio. Gli abitanti del borgo hanno lavorato come comparse e, racconta il sindaco Paliotto: “La sera ci si ritrovava tutti al bar: regista, sceneggiatore, operatori e cittadini, tutti insieme come una grande comunità. È stata una bellissima esperienza che ha anche permesso al nostro borgo di farsi conoscere in tutta Italia e non solo”.


Ilaria del Carretto

Tra mito e leggenda Una vita breve ma intensa, dall’infanzia a Zuccarello ai fasti della corte di Lucca Ilaria del Carretto ammalia da quasi 800 anni chiunque abbia la fortuna di imbattersi nella sua storia; una vita affascinante che ha ispirato artisti e ammiratori di ogni genere. Riportiamo di seguito un breve stralcio di un racconto a lei dedicato. [...] Dopo quasi tre anni di spensierata permanenza alla corte di Ferrara fummo richiamati a Lucca dove al mio maestro era stato commissionato il ritratto del signore della città, Paolo Guinigi. Il lavoro fu tanto apprezzato che ci fu chiesto di fermarci alla corte di Lucca che a breve avrebbe ospitato le nozze tra Paolo e la sua nuova giovane moglie, Ilaria Del Carretto. Fu così che si conobbero. Era il 3 febbraio 1404. Grande fu lo sfarzo con cui il Guinigi celebrò il matrimonio, ricordo ancora distintamente le tavole ricoperte di ogni leccornia, le dame avvolte in magnifici abiti sgargianti ma il ricordo che ho più vivo dinnanzi ai miei vecchi occhi è quello della splendida fanciulla che comparve nella sala del banchetto. Mai il mio sguardo si posò su creatura più bella, non sapevo allora cosa fosse ma sentivo il mio cuore battere sempre

più velocemente, il fiato invece, spezzato mentre Ilaria avanzava tra gli ospiti. Una coroncina di fiori e velluto le incorniciava il viso, trattenendo sulla nuca i lucenti capelli ramati; il viso era un ovale perfetto impreziosito da brillanti occhi nocciola; un vestito in velluto color cremisi le segnava leggermente il piccolo seno e la vita sottile. Poteva avere forse la mia età ma il suo sguardo intelligente e vivace era quello di una donna, pronta al ruolo che la sorte le aveva attribuito. [...]

Leggi il racconto completo

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Men

Il 9 febbraio, presso il Cersaa di Albenga, la Syngenta ha presentato il Bonzi, regolatore di crescita per piante floricole e ornamentali in vaso. Il prodotto è a base di paclobutrazolo 4gr /litro, molecola appartenente alla famiglia dei triazoli, con proprietà regolatorie sullo sviluppo delle piante. Il suo meccanismo di azione inibisce la sintesi delle gibberelline, responsabili dell’allungamento e della divisione cellulare; per questo motivo in seguito all’applicazione di Bonzi, la pianta assume una forma più compatta e regolare. L’assorbimento avviene per via fogliare e radicale, e attraverso lo xilema raggiunge le parti in crescita, espletando in pochi giorni la sua azione. Il prodotto va applicato da solo, senza l’aggiunta di bagnanti, su foglie asciutte ma su piante irrigate e turgide, che non mostrino segni di appassimento. L’applicazione radicale va effettuata solo su piante isolate dal terreno, ovvero coltivazioni su bancale o su pavimento impermeabile o su suolo coperto con materiale impermeabile. Il volume di acqua da utilizzare è in funzione del diametro del contenitore: 50 ml di soluzione in vaso 10; 100 ml di soluzione in vaso 15; 200 ml di soluzione in vaso 20. Queste indicazioni sono necessarie per evitare che la soluzione percoli nel terreno. La registrazione è avvenuta il 5 febbraio 2016 col numero 16305. Ora si attendono i tempi tecnici per la consegna del prodotto dalla ditta Syngenta.

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BASAMID

Istruzioni per l’uso Disinfezione senza sorprese seguendo i consigli dei tecnici Il primo febbraio scorso si è svolto nella sala Gallinaro un approfondimento tecnico sull’utilizzo del Basamid, organizzata dalla ditta Certis su richiesta dei coltivatori di basilico, che nello scorso anno hanno lamentato una scarsa efficacia del prodotto sulle malerbe. Alla presenza di numerosi coltivatori il dottor Alberto Santori ha illustrato le caratteristiche del prodotto e le regole da seguire per una disinfezione senza sorprese. Basamid è un geodisinfestante in formulazione microgranulare, a base di dazomet al 99%; il restante 1% è costituto da caolino necessario per ottenere i granuli. Il prodotto è attivo nei confronti di diversi funghi patogeni (in particolare Fusarium spp, Verticillium spp., Sclerotinia spp., Phoma spp, Rhizoctonia spp., Pythium spp., Phytophtora spp.), malerbe da seme e da rizoma, insetti, forme libere di nematodi, batteri. Può essere impiegato in pieno campo e serra incorporandolo nel terreno mediante fresatura in assenza di coltura: a contatto con l’umidità del terreno si trasforma in 3 differenti composti gassosi, tossici per i vari organismi patogeni: - Isotiocianato di metile, che è il principale agente disinfettante e presenta attività nei confronti di erbe infestanti, insetti, funghi e nematodi; - Formaldeide, con attività prevalentemente fungicida; - Solfuro di carbonio, ad attività nematocida. Dopo aver esplicato la loro efficacia, questi composti nel terreno si trasformano in acqua, anidride carbonica, composti solfati e azotati, che sono normalmente presenti nel suolo. Le buone pratiche per il funzionamento ottimale del prodotto iniziano 15 giorni prima dell’applicazione, quando si deve preparare il terreno, eliminando i residui vegetali e sminuzzandolo fino a 20 – 30 cm di profondità. Successivamente è indispensabile irrigare più volte, fino a raggiungere la capacità di campo del 40 -60%, in modo da favorire la sensibilizzazione dei semi di erbe infestanti. Questi due processi sono fondamentali per un ottimale funzionamento del prodotto. Giunti al momento del trattamento, il prodotto dovrà essere applicato con temperature del terreno superiori a 5-8°C e inferiori a 25°C, cercando possibilmente di operare alle condizioni termiche ottimali, le quali si registrano in un range di temperature tra 12-18°C. Con temperature superiori a 25°C il processo di fumigazione può risultare eccessivamente rapido e parzialmente efficace. Al contrario, se si operasse a temperature inferiori a 5-8°C l’azione fumigante risulterebbe rallentata e quindi poco efficace. Il terzo aspetto importante è l’interramento dei granuli: considerando che il prodotto per svolgere la sua azione disinfettante deve trasformarsi in gas, che tende a salire verso la superficie, è molto importante interrare alla profondità corretta il prodotto, per disinfettare una porzione di terreno maggiore. Dopo l’applicazione, il terreno va coperto con un film plastico; se non è possibile si devono effettuare una o più irrigazioni, per favorire la formazione della crosta, in modo da limitare la dispersione dei gas. Al fine di garantire la maggiore persistenza d’azione dei composti attivi è importante operare una rullatura superficiale del terreno immediatamente dopo l’applicazione, favorendo la sigillatura della superficie con un’irrigazione poco profonda, utile anche alla piena attivazione del prodotto. Successive e cadenzate irrigazioni garantiranno poi la completa fumigazione di dazomet e ne esalteranno l’efficacia.

A tale scopo è utile operare, dove possibile, anche la copertura immediata del terreno trattato con un film plastico in grado assicurare il perdurare della concentrazione ottimale dei gas negli strati fumigati, riducendone la dispersione nell’ambiente. L’ultima fase sarà l’arieggiamento del terreno con lavorazioni leggere, che non superino la profondità di applicazione del prodotto, 15-25 giorni dopo il trattamento. Il prodotto non va applicato con temperature del terreno inferiori a 7° C. L’impiego di Basamid Granulat va limitato ad una volta ogni tre anni. Durata del processo La durata del processo di fumigazione e in tempi di attesa sono in funzione del contenuto della sostanza organica, della tessitura, temperatura del terreno e del grado di umidità. Per esempio, con temperature superiori a 20°C sono necessari circa sei giorni per la fumigazione e ulteriori tre giorni di arieggiamento del terreno, operato con una lavorazione meccanica a profondità non superiore a quella di applicazione del prodotto. Sono invece ritenuti sufficienti 14 giorni complessivi (8 fumigazione + 6 arieggiamento) con temperature intorno a 15°C. Infine, con temperature di circa 10°C sono indicati circa 12 giorni di fumigazione e 10 di arieggiamento. Alla fine del processo è sempre considerato opportuno effettuare un “test del crescione”, allo scopo di valutare l’eventuale persistenza nel terreno di gas fitotossici. I macchinari da impiegare Per effettuare in modo ottimale l’applicazione del prodotto si deve far ricorso a specifiche macchine atte allo scopo. Queste devono quindi essere in grado di operare la distribuzione del prodotto il più possibile omogenea e alla profondità desiderata, limitando al contempo dispersioni di prodotto nell’ambiente anche dalle esigenze importanti in termini di potenza da erogare.

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FIOR D’ALBENGA 2016 Su il sipario Grande successo per una manifestazione che sa stupire Massiccia affluenza di pubblico, forte interesse di testate giornalistiche e televisive: questo il primo, positivo bilancio dell’edizione 2016 di “Fior d’Albenga” che ogni anno, in primavera (quest’’anno dal 26 marzo al 25 aprile) trasforma il centro storico d’Albenga, riuscendo sempre a stupire turisti e residenti.

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La città diventa un giardino fiorito grazie alla collaborazione di Flor.A.S. e accoglie numerosi eventi collaterali come “Cip & Vip”(“Cuochi in Piazza e Verdure in Piazza”), celebrazione dell’eccellenza orticola ingauna, con i “quattro d’Albenga”, oppure “i fiori in Tavola”, con menù particolari che prevedono per l’appunto l’uso di fiori; numerose le iniziative per i più piccoli e le famiglie: animazione per bambini, musica, visite guidate ai musei, dibattiti culturali, mostre d’arte, degustazioni e laboratori didattici. Così la presidente di Flor.A.S., Lucia Mulè: “Anche quest’anno Flor.A.S. ha messo in campo tutta l’energia tecnica e operativa a sua disposizione. L’obiettivo è dare qualità a questo evento rendendolo unico per dare il giusto prestigio al panorama agricolo e turistico della nostra città. Flor.A.S. ringrazia tutti: l’amministrazione comunale, gli enti, le istituzioni, le associazioni di categoria, gli sponsor e gli espositori che si sono adoperati per la migliore riuscita di questo appuntamento”.


2016

Quarant’anni di Cooperativa

Tra gli appuntamenti di rilievo il Vinitaly di Verona

È iniziato il 2016, anno nel quale ricorre i 40° anniversario della nascita della nostra Cooperativa. La missione in questi quarant’anni è sempre stata improntata ad ottenere e dare il massimo ai nostri Soci, con un punto fermo, quello della qualità. Partendo dai 13 soci costituenti per arrivare all’attuale base sociale, molto è stato fatto, in termini di strutture, tecnologia e prodotto finito che ad oggi costituisce il vero punto di forza della Viticoltori Ingauni. Tra gli appuntamenti per questo 2016 c’è stata la partecipazione per il secondo anno consecutivo al Vinitaly di Verona, dal 10 al 13 aprile, con un nostro stand individuale inserito nell’ambito dell’Enoteca Regionale della Liguria, evento nel quale è stato mostrato in esclusiva il Logo celebrativo dei 40 anni di attività della Cooperativa. Ma tutto il 2016 sarà scandito da novità e traguardi importanti, volti a celebrare al meglio il 40° anniversario della nostra nascita.

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Domenica 21 febbraio presso la sala Gallinaro dell’Ortofrutticola di Albenga, è andato in scena “Io non voglio andar fra i matti”, spettacolo benefico a sostegno dell’associazione Il Barattolo. Questa Onlus si occupa da quasi vent’anni della difesa dei diritti degli ospiti delle comunità terapeutiche psichiatriche, sostenendo un percorso di riabilitazione, di inclusione sociale e di benessere. Come spiega Costanzo Cassullo, presidente dell’Associazione: “Spesso i pazienti e le loro famiglie si sentono soli e non sanno come affrontare un percorso lungo e difficile, per questo è fondamentale favorire la divulgazione di informazioni corrette sulla malattia mentale all’interno e all’esterno dei servizi e delle istituzioni deputate alla cura: ogni malato e familiare deve essere correttamente informato su diritti e opportunità di cura, inoltre maggiori informazioni permettono maggiore consapevolezza e ciò riduce la possibilità di stigmatizzazione ed emarginazione sociale”. Proprio da queste premesse è nata la collaborazione con l’associazione culturale teatrale “Seinscena”, attiva dal 2005, che ha portato nella sala Gallinaro lo spettacolo teatrale “Io non voglio andar fra i matti”, per la regia di Annapaola Bardelloni, interpretato da Fiorenza Siri nel ruolo di Donnalba, Sandro Giancardi in quello di Amleto, Anna Codino in quello di Alda, Margherita Sirello nel ruolo di Alice, Anna Alluto in quello di Anna e Glauco Desalvo nel ruolo di Astolfo; musica e luci di Jacopo Marchisio Conclude Cassullo: “Un ringraziamento particolare va alla dirigenza dell’Ortofrutticola che non solo ha colto la valenza sociale dell’evento ma ci ha messo a disposizione gratuitamente la sala Gallinaro”.

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Stacca e conserva

In sala Gallinaro uno spettacolo teatrale a scopo benefico

NOVITÀ

Il nuovo inserto

Rubriche di approfondimento, consigli di esperti, ricette e molto altro.... Da tenere sempre a portata di mano!


Primavera 2016

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ASPARAGO VIOLETTO D’ALBENGA

Un’eccellenza unica Un prodotto che nasce da accurate selezioni

L’Asparago Violetto d’Albenga è una varietà unica al mondo, inconfondibile per i turioni molto grossi e per il colore viola intenso che sfuma scendendo verso la base. Il suo particolare colore non dipende dalla tecnica di coltivazione ma è legato al suo patrimonio genetico che, proprio per la sua particolarità ne preserva la purezza: l’Asparago Violetto infatti, possedendo 40 cromosomi anziché 20 come tutti gli altri asparagi, non può incrociarsi con altre varietà. In varie parti del mondo hanno tentato di brevettarlo (dagli USA all’Australia) ma i risultati ottenuti sono stati di scarsissima qualità. I terreni alluvionali della Piana di Albenga, invece, risultano ideali per questo tipo di coltivazione e, dopo un periodo di quasi abbandono, gli agricoltori della piana sono tornati a coltivare il Violetto, apprezzato sulle tavole di mezzo mondo. Fin dai tempi più remoti i contadini della piana di Albenga hanno provveduto a selezionare gli asparagi con una metodologia arrivata

Il colore della salute Da tempo è stato riconosciuto all’asparago importanti virtù; recenti studi dimostrerebbero che i turioni di asparago possiedono diverse qualità particolari e sono ottimi antifungine, antimutagene, antitumorali e antivirali. L’asparago possiede infatti saponine che sono inibitrici nei confronti di linee cellulari cancerogene ed è ricco di sostanze antiossidanti e flavonoidi con una accentuata azione antiradicali liberi. L’asparago violetto d’Albenga è ricco di vitamine, sali minerali, acido folico, sostanze antiossidanti, caroteni, magnesio e ferro. Raccomandato per coloro che soffrono di pressione alta o per le persone in regime di dieta ipocalorica, sono invece sconsigliati a coloro che sono affetti da problemi ai reni. L’asparago è un ortaggio ideale anche per le diete ipocaloriche; apporta quantità equilibrate di vitamine, sali minerali ed oligoelementi essenziali al funzionamento cardiaco e del sistema nervoso; è un buon diuretico e stimola l’intestino.

fino ad oggi: nelle asparagiaie vengono individuate 10-20 piante per 1.000 metri quadrati; queste sono maschi e femmine e vengono poi incrociate grazie ad insetti impollinatori. La possibilità di avere incroci esterni alla coltivazione non è uno svantaggio poiché tutti i produttori utilizzano criteri selettivi simili ed anzi può evitare un indebolimento della specie per eccessiva consanguineità. Gli asparagi sono liliacee, cioè piante della stessa famiglia delle cipolle, dell’aglio, dei gigli o dei tulipani. Dell’asparago si mangia il turione, cioè la porzione, di forma allungata, che emerge dalla parte interrata, detta rizoma. La coltivazione di questo prodotto è completamente manuale e la raccolta avviene da metà marzo ai primi di giugno. L’Asparago Violetto si presta a diversi tipi di preparazione ma le più adatte sono quelle che ne esaltano la delicatezza: sbollentato brevemente e intinto in un extravergine di oliva ha un gusto ed un profumo inimitabile.

Le caratteristiche Le caratteristiche peculiari dell’Asparago Violetto di Albenga (Asparagus officinalis L.) sono rappresentate dal colore viola del turione, dalla dimensione medio-grossa e dal sapore molto più delicato rispetto agli altri asparagi in commercio. Queste caratteristiche dipendono dalle tecniche di coltivazione, dal tipo di terreno e da particolarità genetiche. Zona di produzione: nella piana di Albenga e sulle alture dell’albenganese. Lavorazione: È una varietà caratterizzata da una maturazione di tipo scalare, cioè non contemporanea. Si esegue comunque una coltivazione di tipo primaverile - precoce, con periodo di raccolta relativamente breve e una coltivazione media e tardiva, la cui raccolta si prolunga per diversi tempo. Curiosità: La bontà degli asparagi di Albenga si apprezza maggiormente in piatti semplici ma è comune l’abitudine di preparare l’asparago alla parmigiana, con o senza l’aggiunta di un uovo sopra. La loro delicatezza li rende adatti ad essere abbinati anche a piatti di pesce o di carne bianca.


La coltivazione Una produzione difficile e di scarsa resa Molti agronomi hanno tentato la coltivazione di questo asparago in svariate parti del mondo, come l’America e la Nuova Zelanda, senza alcun risultato, luogo d’elezione risulta infatti essere la Piana d’Albenga, privilegiata da un particolare microclima. A rendere quest’area particolarmente adatta è il terreno alluvionale: sabbioso e limoso. La coltivazione dell’asparago violetto è completamente manuale e la raccolta avviene da metà marzo ai primi di giugno, in ritardo rispetto ad altre varietà di asparagi che quindi invadono in anticipo i mercati. E’ per questo che da sempre i contadini hanno escogitato stratagemmi per anticiparne, anche di poco, la raccolta: un tempo si scaldava il terreno con il cascame del cotone(scarto dei cotonifici) impregnato d’acqua, oggi esistono metodi più moderni e si ricorre al posizionamento di tubi d’acqua calda nel terreno.

Un marchio, una garanzia Asparago Violetto, presidio Slow Food Negli anni ‘30 del Novecento questa varietà era coltivata in Liguria su più di 300 ettari di terreno, per passare a circa 143 ettari negli anni ‘70 ed a meno di 10 nel 2000. La conseguenza di questa drastica riduzione, ha rischiato di cancellare un ortaggio che tutto il mondo ci invidia. E’ proprio per scongiurare questo rischio che nasce il Presidio Slow Food dell’Asparago Violetto d’Albenga, che riunisce gli ultimi produttori e promuove la valorizzazione e la ripresa di questa coltivazione. I Presidi Slow Food sono nati nel 1999 a sostegno delle piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire. Grazie a questi Presidi si sono salvati e si continuano a salvare dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta; oggi i presidi Slow Food sono 474 e coinvolgono più di 13.000 produttori: con l’assegnazione di un marchio da apporre sulle confezioni, per identificare, tutelare e valorizzare i prodotti dei Presidi italiani anche i consumatori possono fare una scelta consapevole e sostenere le piccole aziende locali che propongono prodotti della nostra tradizione.

ASPARAGO SELVATICO

Pianta officinale dalle importanti proprietà Specie di asparago selvatico si trovano nei boschi delle regioni centro-meridionali e anche in zone collinari più riparate del Nord Italia. Il terreno deve essere asciutto e privo di ristagni d’acqua (umidità stagnante) tali da compromettere le radici. Le specie che, messe insieme, producono l’asparago selvatico sono tre: l’asparagus acutifolius o asparago nero, l’asparagus stipularis, di un nero più intenso e poi quello più tipico della Sicilia, che si trova solo nell’isola e pochissimo in Calabria, che è l’asparagus albus o bianco. L’asparago, sia quello coltivato ma ancora di più quello selvatico, è riconosciuto da secoli come pianta officinale; è scientificamente provato che l’asparago, particolarmente quello selvatico, favorendo la filtrazione del sangue ad opera dei reni ha un forte potere diuretico, ma soprattutto contiene – cosa caratteristica solo dell’asparago – due saponine. Le saponine sono dei composti chimici la cui famiglia è molto complessa, quelle che si trovano nell’asparago sono conosciute scientificamente per avere un forte potere inibente nella proliferazione nelle cellule tumorali del colon. Nell’asparago selvatico la concentrazione di queste molecole benefiche è molto più elevata rispetto all’asparago coltivato, superiore fino a dieci volte. Ne contengono tre o quattro grammi per ogni chilo. Le saponine sono composti abbastanza resistenti al calore, sopportano fino ad una temperatura di cento gradi, ma si sciolgono in acqua. Dunque se si fanno bollire, gli asparagi perdono le loro proprietà. Meglio saltarli in padella con una cottura veloce.


ASPARAGI

Saper scegliere Come riconoscere gli asparagi freschi Un vecchio proverbio dice che gli asparagi sono come il pesce azzurro: hanno quaranta qualità ma ne perdono una all’ora. Fondamentale per l’utilizzo in cucina degli asparagi diventa quindi la freschezza. Ecco alcuni trucchi per fare un buon acquisto: il colore dei turoni deve essere brillante e devono essere turgidi al tatto (torcendoli si dovrebbero rompere facilmente provocando un piccolo schiocco), le punte degli asparagi devono risultare ben chiuse e la base dell’ortaggio non deve essere legnosa e deve presentare un taglio fresco. I turioni più grossi sono tendenzialmente

meno fibrosi, ma oltre un certo limite (diametro superiore a 2 - 2,5 cm) risultano meno adatti per i più comuni piatti. Per la cottura è meglio affidarsi a quella al vapore, evitando la bollitura o la pentola a pressione, in modo da mantenere inalterate, o quasi, le qualità del prodotto. Attenzione, perché dopo la raccolta l’asparago perde rapidamente le proprie caratteristiche qualitative, quindi è importante conservarlo in modo corretto: bassa temperatura ed elevata umidità. A queste condizioni è possibile conservare gli asparagi anche per una settimana senza che ci sia una particolare riduzione delle sue caratteristiche qualitative. Se invece rimangono esposti ad alte temperature (sopra i 13° C) in soli 4 giorni si assiste ad una diminuzione degli zuccheri, della sostanza secca e dell’acqua; per contro aumenta il contenuto in fibra e la lunghezza del turione stesso.

asparagi zucchine insalata fagiolini piselli fave

FRUTTA

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IMPARIAMO!

Frutta e verdura di stagione. Sì, ma quale?

VERDURA

TAGLIATELLE AL BASILICO CON ZUCCHINE TROMBETTE E POLIPETTI Ricetta proposta dallo chef

Chantal Putrino Ristobar Ortofrutticola - Albenga www.ristobarortofrutticola.it

Ingredienti Per il sugo: 1Kg di polipetti 200g di zucchine trombette di Albenga 1 spicchio di aglio in camicia 1 bicchiere di vino bianco olio extravergine

La spesa in Primavera Impariamo a riconoscerla e riscopriamo il gusto dei prodotti stagionali che fanno bene alla salute e al portafoglio. La primavera offre una gran quantità di prodotti: dai prodotti invernali tardivi ancora sui banchi a fine marzo alle primizie estive già reperibili a inizio giugno. Di seguito una selezione di alcuni dei prodotti più versatili, tipici della stagione primaverile.

LA RICETTA

Per le tagliatelle: 200g di farina 00 200g di farina di semola 3 uova intere 2 tuorli 1 cucchiaio di olio extravergine 1 pizzico di sale basilico tritato q.b. Preparazione Preparare le tagliatelle impastando le farine con uova, olio, sale e basilico fino a creare un impasto omogeneo. Stendere la pasta in fogli, infarinare, arrotolare e con un coltello tagliare delle strisce di circa 1/2cm. Preparare il sugo in un tegame capiente mettendo l’olio e l’aglio con la buccia schiacciato. Una volta rosolato aggiungere i polipetti e cuocere per 2 minuti, quindi sfumare con il vino bianco. Tagliare a julienne le zucchine e aggiungerle ai polipetti. Cuocere per altri 5 minuti, salare, pepare e togliere dalla fiamma. In abbondante acqua salata cuocere le tagliatelle, scolare e aggiungerle al sugo mescolando bene con del basilico tritato.


La parola al Nutrizionista

I prodotti Light

QUELLO CHE NON SAPEVATE SUI GRASSI A partire dalla fine degli anni ’60, prima negli Stati Uniti e poi in Europa il crescente benessere economico è stato accompagnato da un aumento proporzionale di malattie cardiovascolari come infarto e ictus, contemporaneamente medici e biologi hanno notato nel sangue di questi pazienti un aumento di “grassi” come trigliceridi e colesterolo, quindi utilizzando l’aritmetica hanno fatto il classico ragionamento: 1+1=2 ovvero: grassi nel sangue = grassi nel cibo. Il passo successivo è stato raccomandare un’alimentazione con un apporto limitato di grassi, il messaggio è stato prontamente recepito da molte aziende produttrici nel campo alimentare e sono nati i cosiddetti prodotti “light” che hanno invaso il mercato, anche a scapito dei prodotti alimentari genuini come i formaggi (che non sono certo Light) o di ricette tradizionali che improvvisamente, dopo secoli di tradizione, sono diventate poco salutari; il bilancio, dopo almeno tre decenni di queste politiche (1977 – 2012) è stato il seguente: il consumo di grassi è diminuito mentre la percentuale di individui sovrappeso e cardiopatici è aumentata, un risultato non certo molto entusiasmante! Cercheremo ora di capirne i motivi. Prima cosa da chiarire è che i grassi (trigliceridi e colesterolo) presenti nel sangue derivano solo in parte da quelli contenuti negli alimenti, infatti una percentuale non trascurabile viene prodotta

dal fegato durante la sua attività quotidiana: quando facciamo il prelievo del sangue siamo a digiuno da 10 – 12 ore, i trigliceridi che misuriamo sono quelli prodotti dal fegato. Quando si mangia più del necessario il fegato trasforma questo eccesso di cibo in surplus di grassi che possono accumularsi nel sangue; è importante sottolineare che qualunque alimento se in eccesso viene trasformato in grassi: pane, pasta, riso e anche l’alcol vengono facilmente trasformati in trigliceridi e colesterolo; Un’alimentazione eccessiva provoca anche altro: • un ormone chiamato insulina aumenta nel sangue favorendo sovrappeso e ipertensione; • la flora intestinale cambia, in particolare aumentano i batteri “cattivi” e diminuiscono quelli “buoni”, questa flora alterata produce tossine che si riversano nel sangue e infiammano le arterie, si formano così quelle placche che accumulano il colesterolo per anni e possono portare ad eventi come infarto ed ictus. Vorrei sottolineare che sono proprio l’ipertensione e le arterie infiammate (che formano placche) a causare la maggior parte dei problemi di salute noti come malattie cardiovascolari: l’infarto è una malattia delle arterie (coronarie) non del cuore, lo stesso discorso vale per l’ipertensione e l’ictus. Vediamo ora cosa succede quando trasformiamo un alimento in un prodotto light, supponiamo quindi di togliere il 20% di grassi da una merendina che pesa 50 grammi; ora il prodotto pesa meno, come potrà la merendina tornare a 50 grammi? Semplice: aggiungendo farina, quindi carboidrati, questo però farà aumentare l’insulina e i grassi prodotti dal fegato. Dottor Claudio Burgarello Biologo, nutrizionista, specialista in microbiologia e virologia. Alassio / Cisano sul Neva

Trimestrale de L’Ortofrutticola di Albenga

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NASCE “COLGIALLO” perché... con il giallo di Coldiretti si cresce! Una piattaforma di servizi per la crescita e lo sviluppo degli associati Coldiretti Ha preso recentemente il via l’iniziativa denominata “Colgiallo” una piattaforma di servizio e d’informazione riservata agli associati Coldiretti, Campagna Amica e Terranostra della Liguria, composta da uno sportello dedicato non solo a fornire quegli strumenti oggi indispensabili per lo sviluppo sul mercato delle nostre imprese ma anche notizie, informazioni e segnalazioni che saranno normalmente anticipate tramite newsletter e che, in caso di urgenza, potranno raggiungere l’iscritto anche via sms. Colgiallo è una piattaforma di servizi che Coldiretti Liguria mette a disposizione dei propri associati: lo scopo è dare la possibilità ad ogni attività associata di essere più competitiva, più informata, più capace di raggiungere e convincere il consumatore moderno. L’area “servizi” è un vero e proprio sportello dove finalmente trovare tutto quello che ti occorre per promuovere la tua impresa e farla crescere sul mercato. Vuoi realizzare un sito, hai bisogno di suggerimenti commerciali, ti servono della grafica o degli stampati, vuoi realizzare un e-commerce, vuoi aumentare le visite o fare un evento, vuoi migliorare la vendita al banco? Inviando una semplice richiesta, gli esperti di Colgiallo si prenderanno subito cura dei tuoi progetti. Lo sportello Colgiallo mette inoltre a disposizione tante soluzioni

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Convenzione Baseco Coldiretti Savona ricorda ai propri associati che è attiva la convenzione tra la Federazione e la società Baseco srl per la corretta gestione dei rifiuti speciali derivanti dal settore agricolo. Grazie alla convenzione, alla quale dovrà seguire la stipula di un contratto di servizio tra la singola azienda agricola aderente a Coldiretti e Baseco srl, le aziende associate possono conferire i rifiuti non pericolosi, con trasporto effettuato direttamente dall’impresa stessa con mezzi propri, presso l’impianto autorizzato situato in via Roma 139 a Villanova d’Albenga (in prossimità dell’uscita dell’Aurelia bis), con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 17, il sabato dalle 8 alle 12. Per il conferimento dei rifiuti verrà applicato un corrispettivo, calcolato a peso in base al listino prezzi allegato alla convenzione. Baseco S.r.l. è inoltre disponibile ad offrire un servizio di raccolta a domicilio presso le aziende agricole secondo modalità da definire in base alle esigenze della singola azienda. Informazioni ed assistenza sul servizio si posso ricevere presso gli uffici Coldiretti di Albenga.

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di sensibilizzare ed avvicinarsi tutti i cittadini ad una politica in difesa del territorio con un consumo di suolo pari a zero ed entrare così anche noi a far parte dei Comuni virtuosi”.

È arrivato ad Albenga il docufilm presentato all’Expo di Milano

Cancellate IMU e IRAP agricole

“Bioresistenze – cittadini per il territorio: l’agricoltura responsabile”, il docufilm curato dalla Confederazione Italiana Agricoltori presentato durante l’Expo di Milano è approdato nella città ingauna. Sabato 20 febbraio nell’Auditorium San Carlo è stato proiettato il cortometraggio che tratta aspetti ambientali, tutela del territorio, ma anche dei diritti e della legalità attraverso le attività agricole. Un’agricoltura che resiste alle mafie, al deturpamento dell’ambiente, del paesaggio e delle comunità. Dopo l’introduzione curata dal responsabile di zona CIA Marco Facollo, il saluto del presidente provinciale Mirco Mastroianni e del vicesindaco Riccardo Tomatis, il coordinatore del progetto “Bioresistenze”, Guido Turus, ha spiegato il senso del documentario che raccoglie testimonianze di esperienze agricole, cooperative che gestiscono beni confiscati alle mafie, aziende a conduzione femminile, esempi d’imprenditoria giovanile, di salvaguardia dell’ambiente e di tutela della fertilità del suolo. Dopo la proiezione, si è svolta una tavola rotonda alla quale hanno partecipato il presidente regionale CIA Aldo Alberto, il politico ed ambientalista Domenico Finiguerra , il vicesindaco Tomatis ed il presidente nazionale CIA Dino Scanavino, per discutere sul ruolo fondamentale dell’agricoltura sul territorio e degli aspetti normativi nazionali sul consumo di suolo. “La Liguria ha perso irreversibilmente terreno utile per l’agricoltura – ha dichiarato Marco Facollo – lo scopo di questa iniziativa è quello

Una storica battaglia vinta da Cia

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BIORESISTENZE per un’agricoltura responsabile

La Cia di Savona informa che la Legge di stabilità (dicembre 2015) ha cancellato l’IRAP dovuta dagli agricoltori che dal 2016 non è più dovuta; quindi non si paga nel 2017. Storica battaglia portata avanti dalla Cia è giunta ad esito positivo e la nostra associazione ne rivendica il merito. La Legge di stabilità ha reintrodotto le esenzioni dall’IMU per terreni agricoli per tutti i Comuni inseriti nell’elenco dei Comuni montani o svantaggiati già in uso dal 1992, anno di introduzione dell’ICI. L’area albenganese ed i suoi Comuni dell’interno sono tutti inseriti nei Comuni esenti. La stessa legge ha soprattutto chiarito che sono agricoli, e quindi esenti IMU, tutti i terreni che hanno la classificazione agricola del Piano Regolatore a prescindere dalle caratteristiche di chi li possiede; quindi i Comuni non possono considerare come agricoli solo i terreni posseduti da soggetto con titolarità dell’azienda agricola. A dire il vero i Comuni dell’albenganese sono sempre stati, anche negli scorsi anni, tutti negli elenchi dei Comuni dove il terreno agricolo era esente IMU, solo che la politica, per motivi di propaganda elettorale, ha fatto credere a molti cittadini e agricoltori, anche di questi territori, che fosse vero il contrario.

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CONFAGRICOLTURA

Il Festival di Sanremo PALCOSCENICO DEI PRODOTTI DI ECCELLENZA Confagricoltura ha fatto “cantare” anche i prodotti agroalimentari e floreali Il food ed i fiori ambasciatori del belcanto italiano. A “Casa Sanremo” al Palafiori - la location dove, nei giorni del Festival della Canzone italiana, il mondo dello spettacolo e della musica si sono incontrati e dove la cucina regionale l’ha fatta da padrona - sono state presenti anche le eccellenze agroalimentari delle aziende associate a Confagricoltura. Pranzi, cene, aperitivi, cooking show a taglio regionale, previsti per una platea selezionata di cantanti, discografici e giornalisti hanno visto in tavola tanti prodotti agricoli tipici e di alta qualità forniti dalle aziende di Confagricoltura di Liguria, Sardegna, Campania e Puglia. Dai vini agli oli extravergine d’oliva, dalle conserve di pomodoro agli ortaggi di quarta gamma, dalle piante aromatiche alle olive taggiasche, e tanti altri. Nell’ottica di una visione di un’agricoltura che vuole allargare i suoi orizzonti, Confagricoltura ha scelto la vetrina di Casa Sanremo per presentare quelli che sono veri ‘capolavori’ dell’agricoltura italiana. Tutti prodotti contraddistinti dalla filosofia dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, che fa della qualità, della

sostenibilità, della ricerca e della capacità di stare sul mercato il punto di forza di un’agricoltura moderna e competitiva. “Quello di Sanremo – sottolinea quindi l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - è un territorio vocato all’eccellenza floricola. Lo evidenzieranno i floricoltori dell’associazione dei giovani della Confagricoltura della Liguria che, nei giorni del Festival hanno addobbato Casa Sanremo e le vetrine dei negozi del centro cittadino con composizioni floreali sul tema cantare Sanremo”. “Quest’anno – conclude Confagricoltura - la Rai per pubblicizzare il Festival ha lanciato l’iniziativa ‘#tutticantanosanremo’ dando spazio al canto dei cittadini negli spot della kermesse. Noi invece abbiamo fatto ‘cantare’ il food ed i fiori, uno spettacolo nello spettacolo”.

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CUCINA E PROMOZIONE DEL TERRITORIO Il memorial B. Marchiano sceglie l’Arnasca per la sfida in TV VII Memorial B. Marchiano: l’alberghiero N. Bergese di Genova mette in sfida per il piatto di “Tappeto Rosso” di Telenord, Gueye Coumba e Sara Zambonin. Giunta al settimo anno consecutivo, la manifestazione, nel 2016 in format “Master Chef”, dedicata al grande gourmet della “Baia del Sole”, voluta dal figlio Angelo, già leader ligure degli albergatori, vedrà i migliori alunni delle scuole alberghiere F. M. Giancardi di Alassio, A. Migliorini di Finale Ligure, N. Bergese di Genova e G. Casini di Spezia confrontarsi, sui temi della Carta di Milano 2015, ai fornelli della trasmissione di Paolo Zerbini. Per il menu da presentare nella sfida con i ragazzi del “Giancardi”, il coach del “ Bergese” e i suoi giovani talenti si sono ispirati ai testi “sacri” della cultura del cibo regionale e nazionale: dalla

“Cuciniera Genovese” di G. B. Ratto, alla “Cucina di strettissimo magro” di padre Dellepiane, senza tralasciare “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Artusi. Un percorso di ricerca ed approfondimento che ha portato gli alunni a cimentarsi su tre ricette della tradizione: la minestra asciutta di corzetti, le dita di Nettuno e la salsa genovese. Un’esperienza didattico-formativa quella del VII Memorial B. Marchiano che ha consentito ai futuri ambasciatori della nostra cucina di arricchire, attraverso la ricerca, il proprio bagaglio personale di abilità e competenze. Così Luciano Gallizia: “Siamo onorati di partecipare come partner di questa gara culinaria che permette a ragazzi giovani e di talento di potersi confrontare sui piatti della nostra cucina ligure. L’olio, uno tra i protagonisti della cucina ligure non poteva mancare, i ragazzi hanno saputo valorizzare la nostra Arnasca nelle loro creazioni. Promozione del territorio attraverso la cucina, un canale per far risaltare le nostre radici”.

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