La via del conflitto

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“LA V.I.A. DEL CONFLITTO” Uno sguardo alla Valutazione d’Impatto Ambientale in

RICERCA #3 ANNO 2015

Veneto di Sol Carolina Buffoni

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“La V.I.A. del Conflitto. Uno sguardo alla Valutazione d’Impatto Ambientale in Veneto” Autrice: Sol Carolina Buffoni Ricerca # 3 Anno 2015 Serie: le ricerche dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia Numero 3 A cura di Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia Email: osservatorio@legambienteveneto.it www.osservatorioambientelegalitàvenezia.it © 2015 Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia Tutti i diritti riservati. Nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo, incluso qualsiasi tipo di sistema meccanico ed elettronico, senza la preventiva autorizzazione degli autori. Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia è un progetto di Legambiente Veneto.

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Un ringraziamento speciale per la collaborazione ai docenti dello IUAV esperti di valutazione ambientale Domenico Patassini e Virginio Bettini e alla coordinatrice del comitato scientifico dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia, l’urbanista dell’ istituto veneziano Laura Fregolent.

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Indice 6

Introduzione

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Strumenti ricerca – normativa

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Valutazione fa rima con corruzione?

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1.1 Lo scandalo Mose

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1.2 La VIA in Parlamento Europeo

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1.3 Inchiesta Buondì

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1.4 Nuova direttiva comunitaria: deficit della VIA

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1.5 Indagine UE sulle infrazioni alla VIA: l’aeroporto Canova di Treviso

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1.6 Dall’indagine all’infrazione UE: le escavazioni sul fiume Piave

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1.7 VAS

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Una prima conclusione

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La VIA in Veneto: una rassegna di casi e alcune proposte

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2.1 La VIA veneta

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2.2 Indagine a campione

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2.3 Tipologie progetti presentati

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2.4 Proteste e criticità rilevate

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2.5 Rischio, società e percezione

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2.6 La cava di Monte San Giorgio

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2.7 La centrale di Campo San Martino 45

2.8 Il revamping di Alles

49.

2.9 Quadro delle criticità emerse

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3.0 Trasparenza e informazioni

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3.1 Partecipazione

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3.2 La regione Toscana

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3.3 Q-cumber

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Conclusioni

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Bibliografia – sitografia – normativa di riferimento

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Allegato I

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Allegato II

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Introduzione Il presente lavoro d’indagine sull’applicazione della VIA-Valutazione d’Impatto Ambientale in parte rappresenta la prosecuzione del lavoro avviato con il dossier dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia relativo alla Commissione VIA della regione Veneto 1. Pubblicato nel 2013 il dossier ha messo in luce le contraddizioni tra la composizione della Commissione e il dettato della legge regionale d’istituzione così come i diversi casi di conflitto d’interesse. A più di un anno dalla pubblicazione del dossier le inchieste in corso, tra le quali ricordiamo “Mose” e “Buondì”, evidenziano come la protezione ambientale sia percepita quale ostacolo allo sviluppo economico a scapito del bene comune 2 e delineano “l’incerto confine tra legale e illegale”3 nel quale agiscono diversi attori. Nell’aprile 2014 l’Europa ha approvato la nuova direttiva VIA inserendo un articolo ad hoc sul conflitto d’interesse proposto dall’allora eurodeputato veneto, Andrea Zanoni. Il dibattito critico sulle procedure di valutazione ambientale ha carattere nazionale e verte soprattutto sulla legittimità dei pareri espressi. Nella primavera 2015 alcuni deputati hanno presentato interrogazione ai Ministeri dell’Interno e della Tutela del Territorio e del Mare 4 in merito al coinvolgimento di diversi membri della commissione VIA nazionale in inchieste su corruzione e malaffare. Ad aprile, trentacinque tra coordinamenti, comitati e associazioni hanno scritto alla Presidenza e ai Ministeri della Repubblica una lettera nella quale viene chiesta la verifica delle accuse rivolte ai membri della commissione riportate nelle testate nazionali, nonché il fermo delle grandi opere valutate e approvate da suddetta commissione5. Il titolo scelto per questa ricerca si riferisce in senso ampio al tema conflitto: movimenti e associazioni locali pongono un’attenzione crescente nei confronti dei fenomeni di corruzione e conflitto d’interesse che investono opere e soggetti coinvolti nella realizzazione e nel governo del territorio. Nei processi valutativi il conflitto emerge in diversi modi, ma natura e intensità dipendono soprattutto dalle forme delle interazioni fra soggetti coinvolti: promotori, produttori, consumatori, beneficiari e vittime del discorso valutativo. Il conflitto può nascere mentre matura la domanda valutativa, può diventarne la 1

Dossier VIA. Ombre e disfunzioni della Commissione VIA, consultabile alla pagina http://www.osservatorioambientelegalitavenezia.it/dossier-v-i-a-commissione-valutazione-impatto-ambientale/ 2 Gli studi di impatto ambientale e le pratiche connesse evidenziano come gli stessi concetti di ‘bene comune’, ‘rilevante interesse pubblico’ e così via mutino a seconda delle circostanze, dei contesti, dei progetti e dei soggetti coinvolti. Poiché non esiste il bene pubblico o il bene comune in quanto definito da soggetto pubblico in cerca di legittimazione, ma in quanto possibile convergenza su effetti pubblici di interazioni nella società, i conflitti di interesse restituiscono una geografia utile allo scopo. 3 Mazzaro, R:, I padroni del Veneto, p. 180, Laterza, Bari, 2012. In realtà, prima di codificare la contrapposizione fra legale e illegale sarebbe utile riconoscere il rapporto fra formale e informale. Relativizzando la connotazione negativa, l’informale conserva un significato opposto, alternativo a formale. ‘(L’)informale, in definitiva, come modo di fare “da sé per sé” nella società, quelle stesse cose che le istituzioni formali (lo stato) non riescono più a fare, ovvero non riesce a fare in modo efficiente’, PL Crosta, 2010, Pratiche. Il territorio “è l’uso che se ne fa”, FrancoAngeli, Milano, p. 95. 4 Si veda l’atto: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/01379&ramo=CAMERA&leg=17&parlamentare=DAGA&primoFirmatario=DAG A&testo=3%20DAGA 5 https://gruppodinterventogiuridicoweb.files.wordpress.com/2015/05/lettera_comitati_via_28_04_2015_def.pdf ;

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“motivazione” per gli interessi in gioco. Si può sviluppare durante lo svolgimento della valutazione, in particolare quando diventa “critico” il ruolo del valutatore, quando si discute in merito alle logiche valutative da seguire (temi, analisi e modelli), nel modo in cui viene costruito il disegno della valutazione, ma anche nel modo in cui si riconoscono benefici e costi dell’azione oggetto di VIA. Il conflitto può acuirsi quando si deve esprimere un giudizio valutativo analitico o sintetico. In queste occasioni non è raro che il giudizio esperto crei asimmetrie che le relazioni non tecniche contribuiscono ad alimentare, piuttosto che a ridurre. Ciò è principalmente dovuto al fatto che questi documenti sono spesso sintesi delle relazioni tecniche, con i loro pregi e difetti. Le ragioni del conflitto non finiscono qui: durate il “ciclo procedurale” (fissato per legge) si possono evidenziare difetti, spesso fonte di contenzioso, che si combinano con conflitti più sostantivi nel “ciclo politico” del progetto e della stessa VIA. E’ ovvio che questi fattori influiscono negativamente sulla efficacia dell’esercizio valutativo e sulla sua rilevanza sociale. La normativa europea sulla VIA evidenzia la necessità di un approccio preventivo a monte dei progetti e pone enfasi sull’importanza della partecipazione: si richiede un cambio di prospettiva che vada nella direzione della sostenibilità e della condivisione, supportato dal crescente interesse dei cittadini per le questioni territoriali. Interesse che, non trovando un interlocutore nelle istituzioni, spesso si traduce in conflitto e crisi della rappresentanza6. Lo scopo di questo lavoro è mettere in luce le criticità emerse nella procedura di VIA declinata a livello regionale. La prima parte della presente ricerca è dedicata alle vicissitudini nostrane di corruzione e conflitto d’interessi e ai richiami europei in merito all’applicazione della VIA. Nella seconda parte sui presentano i risultati di una ricerca specifica sull’applicazione della direttiva VIA in regione a partire dallo spoglio dei dati disponibili nel sito regionale (2001 – 2014)7. Data la grande quantità di progetti presentati sia per la valutazione che per la procedura di screening si è scelto di analizzare un campione corrispondente a quattro province: Venezia, Padova, Vicenza, Verona e di rilevarne le tipologie. In seguito sono stati individuati i progetti oggetto di contestazione da parte di cittadini, comitati, associazioni e amministrazioni locali8. Vengono infine descritti alcuni casi che rappresentano il divario tra interessi diversi in gioco. La seconda parte si pone come percorso ibrido tra il lavoro critico svolto dall’Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia in merito all’applicazione della VIA in regione e il lavoro di ricerca compiuto da Legambiente Veneto assieme a IUAV Università di Venezia 6

Fregolent, L., Malessere territoriale e proteste dei cittadini. Caratteri e peculiarità delle mobilitazioni territoriali nel Veneto, studio sull’esito delle ricerche compiute per l’Atlante dei Conflitti Territoriali, un progetto di Legambiente Veneto e Università IUAV di Venezia http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/atlante_dei_conflitti_territoriali_i_conflitti_territoriali_nel_veneto_0.pdf 7 http://www.regione.veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/via 8 Atlante dei conflitti territoriali nel Veneto, consultabile al sito http://www.atlanteconflittiveneto.it/

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nell’ambito dei conflitti territoriali.

Strumenti ricerca L’indagine utilizza i dati disponibili sul sito della regione Veneto nella sezione riguardante la Valutazione d’Impatto Ambientale che raccoglie i documenti dei progetti presentati (relazione tecnica del progetto, SIA- studio d’impatto ambientale, sintesi non tecnica, osservazioni, pareri) e parallelamente spogliando delibere regionali, articoli di testate online, documenti e dichiarazioni di diversi attori, interrogazioni, mozioni. Conseguentemente sono state effettuate alcune interviste dirette tra le quali nel mese di luglio 2014 ad Andrea Zanoni ex-eurodeputato in Parlamento Europeo e relatore della nuova Direttiva VIA. Altri intervistati sono membri di associazioni e gruppi coinvolti in conflitti di opere contestate, un dirigente regionale e un dirigente provinciale. Ulteriori dati sono stati raccolti attraverso un questionario inviato ad associazioni e gruppi cittadini.

Normativa La Valutazione d’Impatto Ambientale (EIA-Environmental Impact Assessment) è uno strumento concepito negli Stati Uniti e introdotto in Europa attraverso la direttiva comunitaria 85/337/CEE. La direttiva è strutturata in base al principio dell’azione preventiva quindi è una valutazione degli effetti diretti e indiretti di determinati progetti sull’ambiente (flora, fauna, suolo, acqua, paesaggio, patrimonio culturale) e sulla salute umana9. La VIA è una procedura volta a rendere disponibili informazioni dettagliate che influiscano sul processo decisionale, procedimento che prevede la partecipazione delle popolazioni interessate. La direttiva è stata elaborata secondo un approccio ex-ante affinché la progettazione sia sostenibile e condivisa. Il medesimo approccio è stato utilizzato anche nella VAS (Valutazione Ambientale Strategica - 42/2001/UE) relativa alla valutazione degli effetti di determinati piani e programmi e nella VINCA (Valutazione d’Incidenza Ambientale) relativa alla valutazione di piani e progetti che vadano ad interferire con i siti della rete Natura 2000 (direttiva Habitat 92/43/CE). L’ultima direttiva VIA è la 2014/52/UE; in Italia l’attuale normativa di riferimento è il decreto legislativo 152/2006 “Norme in materia ambientale”10 che disciplina l’applicazione vigente nazionale e regionale. La 152/2006 ha fatto chiarezza sulle modalità di attuazione e sui diversi livelli di competenza dei progetti. Negli allegati II e III sono descritte rispettivamente le tipologie di progetti di competenza nazionale e regionale: il IV allegato si riferisce ai progetti da sottoporre a verifica di assogettabilità (screening) che ad oggi sono in attesa di specifico provvedimento per una corretta selezione dei casi. 11 Lo screening è un 9

Si veda il sito dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale); http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/valutazionedi-impatto-ambientale-via 10 Parte II, titolo III 11 Terra Srl, Cras Srl, Studio di settore inerente l’analisi comparativa (tra i Paesi analizzati e tra questi e il quadro italiano) Valutazione

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procedimento volto ad appurare la necessità o meno di procedere alla valutazione d’impatto ambientale; il proponente deve presentare uno studio preliminare ambientale (SPA). Nel caso si procedesse a valutazione, lo studio preliminare può essere ri-utilizzato per lo scoping, un procedimento non obbligatorio ma interessante in quanto è una prima fase di concertazione nella quale il proponente illustra il piano di lavoro e l’autorità competente esamina la situazione richiedendo i documenti e gli studi necessari. I contenuti dello studio d’impatto ambientale condotto generalmente dai progettisti dell’opera assieme a consulenti esperti,12 sono definiti dall’articolo 22 del decreto 152/2006. In termini generali lo studio deve contenere informazioni sulle caratteristiche del progetto, sugli impatti previsti, sulle mitigazioni e sulle alternative (tra le quali l’opzione zero) e sul monitoraggio previsto. L’allegato VII articola maggiormente i contenuti richiesti. La redazione di una sintesi non tecnica a disposizone del pubblico interessato è un obbligo per il proponente. Nell’attesa di nuove specifiche norme tecniche resta valido il DPCM 27 dicembre 1988 “Norme tecniche per la redazione degli Studi d’Impatto Ambientale” che dispone tre quadri di riferimento: - Quadro di riferimento programmatico; - Quadro di riferimento progettuale; - Quadro di riferimento ambientale13. L’Autorità competente per la VIA a livello statale è il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che nomina la “Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA e VAS. Le regioni con specifico provvedimento hanno nominato gli uffici competenti (quasi sempre Asssessorato all’Ambiente) e delineato le forme di attuazione dell’istruttoria tecnica anche delegando alcune competenze alle province e/o comuni 14. Nella regione Veneto l’attuazione è definita dalla legge regionale 10/99 “Disciplina dei contenuti e delle valutazioni d’impatto ambientale”; autorità competente è la Giunta regionale che si avvale del parere della commissione VIA nominata dalla stessa. Alcuni progetti sono di competenza provinciale. Attualmente sono state fatte delle proposte di legge per adeguare organicamente la normativa regionale al decreto legislativo 152/2006. Il provvedimento di valutazione d'impatto ambientale sostituisce o coordina tutte le autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque denominati in materia ambientale, necessari per la realizzazione e l'esercizio dell'opera o

d’Impatto Ambientale nei Paesi UE della governance del processo di con particolare riferimento a Francia, Germania, Inghilterra e Spagna., Programma Operativo Nazionale “Governance e Azioni di Sistema”FSE 2007-2013, Asse E: Capacità Istituzionale, Ob. Specifico 5.5 Rafforzare e integrare il sistema di governance ambientale, Azione 7B: Azioni di supporto ai processi di VAS e ai procedimenti di VIA; 2015, p. 44 12 Ibidem, p. 59 13 Terra Srl, Cras Srl, Op. Cit.,, p. 50 14 Ibidem, p. 25

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intervento, inclusa l'autorizzazione integrata ambientale15.

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Parte II Tit. I art 5 comma 1 “o�

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Valutazione fa rima con corruzione?

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1.1 Lo scandalo Mose Nel merito dell’inchiesta Mose16, tra le accuse mosse all’ex presidente regionale Giancarlo Galan e all’ex assessore alla mobilità e alle infrastrutture Renato Chisso ci sono i pagamenti effettuati dal Consorzio Venezia Nuova con la finalità di influire sulle decisioni della commissione VIA regionale (e commissione Salvaguardia Venezia) e di accelerare gli iter di approvazione corrispondenti alle attività del Consorzio. L’ipotesi accusatoria dell’inchiesta è che l’allora presidente del regione Veneto, Giancarlo Galan abbia ricevuto denaro anche per il rilascio di pareri favorevoli presso le sopracitate commissioni contestualmente ai progetti del “sistema Mose” e delle scogliere esterne alle bocche di porto di Malamocco e Chioggia. Secondo la ricostruzione dei magistrati inquirenti il funzionario regionale del settore infrastrutture Giuseppe Fasiol riceveva la nomina a componente della commissione di collaudo - finalizzata alla verifica funzionale di tutto il sistema Mose - in cambio dell’accelerazione dell’iter di alcuni project financing promossi dalla Mantovani Spa. Fasiol risulta far parte, dal 2008, della commissione tecnica nazionale di verifica VIA e VAS presso il Ministero dell’Ambiente in qualità di rappresentante della regione Veneto per progetti di riconosciuto interesse regionale17. Nell’ambito dell’inchiesta sono state rilevate anomalie riguardanti le “progressive estromissioni di enti e uffici competenti in materia ambientale dai monitoraggi e dai procedimenti autorizzativi dei lavori Mose e la loro sostituzione con altri enti e uffici”. Le medesime perplessità evidenziate nel precedente dossier dell’Osservatorio: si è ritenuta perlomeno “anomala” l’attribuzione della presidenza della commissione VIA al settore Infrastrutture e non al settore Ambiente, tramite delibera della Giunta Regionale presieduta dal presidente Galan. La segreteria alle infrastrutture concentrava così in sé la valutazione dei progetti di infrastrutture e impianti vari, la valutazione di compatibilità ambientale, urbanistica e paesaggistica degli stessi e la pianificazione territoriale regionale. L’Ispra (Istituto Superiore per per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che ha effettuato il monitoraggio dei lavori del Mose18 è stato progressivamente estromesso nonostante la richiesta dell’intervento di un organo imparziale fosse stata formulata dalla Commissione Europea. In seguito alla procedura d’infrazione 2003/4762 per violazione della Direttiva comunitaria 92/43/UE (Habitat) di salvaguardia della biodiversità era stato indicato l’Ispra come ente competente (2008) ma la funzione di controllo è stata riportata alla regione Veneto attraverso una delibera del 201319 relativa ad un accordo di programma tra Ministero dell’Ambiente, Ministro delle Infrastrutture e Regione Veneto. Delibera per la

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Le informazioni di seguito riportate sono disponibili nel testo dell’ordinanza misure cautelari – GIP Scaramuzza , testo consultabile nel sito della camera alla pagina http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/documentiparlamentari/IndiceETesti/004/008/INTERO.pdf. 17 http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/09/28/news/indagato-per-il-mose-ora-e-nella-commissione-via-del-contorta1.10010081 18 Interrogazione al Parlamento Europeo in merito all’estromissione dell’ISPRA dal monitoraggio presentata da Andr ea Zanoni ad agosto 2013: http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=WQ&reference=E-2013-009581&language=IT; 19 Delibera n.33 21 gennaio 2013, http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=245408

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quale è stata presentata interrogazione al Parlamento Europeo 20. Le conflittualità evidenti nello scandalo Mose dovrebbero comunque essere analizzate alla luce della peculiarità lagunare che investe il quadro giuridico e le pratiche di governo del territorio. I diversi ordinamenti (ordinario, speciale, commissariale) sono privi di coerenza pianificatoria e manca un’approccio strategico in riferimento a un sistema complesso 21. La detenzione del controllo per la procedura di VIA da parte del settore Infrastrutture era stata evidenziata nel precedente dossier dell’Osservatorio che tra i diversi casi di conflitto d’interessi ha rilevato la posizione dell’Ing. Silvano Vernizzi, caso quello del Segretario Regionale alle Infrastrutture e Mobilità che ha inciso nella revisione della nuova direttiva VIA all’interno del Parlamento Europeo che si riporta di seguito.

1.2 La VIA in Parlamento Europeo Il percorso di revisione della normativa comunitaria, avviato dalla Commissione europea, si è concluso il 15 maggio 2014 con l’entrata in vigore della nuova direttiva VIA (EIA – Environmental Impact Assesment ) 2014/52/UE che dovrà essere integrata dagli Stati membri entro il 16 maggio 2017. In linea generale la direttiva ha subito un processo di “rafforzamento” nel senso numerosi emendamenti parlamentari sono volti a migliorare l’efficacia delle proposte della Commissione europea. Tuttavia, il relatore Andrea Zanoni ha introdotto delle novità non contemplate nel progetto della Commissione e che sono entrate a far parte della nuova direttiva. Il primo emendamento significativo riguarda il conflitto d’interessi diventato articolo 9 bis: Gli Stati membri provvedono affinché la autorità o le autorità competenti assolvano i compiti derivanti dalla presente direttiva in modo obiettivo e non si ritrovino in situazione che dia origine al conflitto d’interessi. Qualora l’autorità competente coincida con il committente, gli Stati membri provvedono almeno a separare in maniera appropriata, nell’ambito della propria organizzazione delle competenze amministrative, le funzioni configgenti in relazione all’assolvimento dei compiti derivanti dalla presente direttiva. Il secondo emendamento riguarda la qualità delle sanzioni (articolo 10 bis): Gli Stati membri determinano le regole per le sanzioni da applicare in caso di violazione delle disposizioni nazionali adottate ai sensi della presente direttiva. Tali sanzioni sono effettive, proporzionate e dissuasive 20

Testo dell’interrogazione: http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-2013009581+0+DOC+XML+V0//IT&language=it 21 Patassini D., Sistema di pianificazione a Venezia, luglio 2014

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Significativo il fatto che un eurodeputato italiano abbia promosso l’inserimento di una clausola contro il conflitto d’interesse. Il relatore, intervistato in merito alle motivazioni del suo impegno, ha raccontato che operandosi per la tutela ambientale, ha spesso denunciato le infrazioni regionali in sede europea e che l’esperienza veneta ha influito nelle decisioni sovranazionali: Avevo seguito nel tempo vicende dove era palese che il conflitto d’interessi poteva creare grossi problemi riguardanti la correttezza, i rapporti controllori-controllati di alcune grandi opere della regione Veneto in particolare: ero intervenuto con delle interrogazioni alla Commissione europea durante il mio mandato su un caso di conflitto d’interessi eclatante che era quello che vedeva la singola persona, non solo delle autorità, in conflitto d’interessi, ma una sola persona ricoprire un numero molteplice d’incarichi tra i quali appunto quello del controllato e quello del controllore, come l’ing. Vernizzi, amministratore delegato di Veneto Strade, la società che aveva presentato il progetto della Superstrada Pedemontana Veneta e l’ing. Vernizzi in veste di presidente della Commissione VIA e VAS della regione del Veneto. Il conflitto d’interessi che riguardava anche altre opere e altre cariche, ricoperte sempre dalla stessa persona, come il Passante Nord di Rovigo era stato attuato in seguito ad una modifica del progetto proposto da Vernizzi ed era stato sottoposto all’attenzione della Commissione VAS e approvato, a capo della quale c’era sempre lui e il progetto era sempre di Veneto Autostrade22. Quindi avevo denunciato questo caso di conflitto d’interessi estremo anche all’Autorità Anticorruzione dello Stato italiano perché era evidente che c’era non solo una commistione tra controllorecontrollato, ma la coincidenza della stessa persona a capo di autorità che presentavano progetti e autorità che gli dovevano in qualche modo valutare e autorizzare di conseguenza. Allora questi casi, tutti veneti, mi hanno consentito non solo di presentare gli emendamenti ma soprattutto di convincere i miei colleghi. L’ex eurodeputato durante l’intervista ha descritto la costruzione del consenso relativo ai due emendamenti all’interno della Commissione ENVI (Ambiente, Sanità Pubblica, Sicurezza Alimentare) che raccoglie rappresentanti di tutti i partiti e che in seguito avrebbe appoggiato le proposte anche nei negoziati finali con Commissione Europea, Consiglio Europeo e Trilogo. Se da un lato una clausola sul conflitto d’interessi rappresentava una novità e doveva passare al vaglio di tutti gli organi, dall’altro lato era una norma non voluta da tutti gli stati membri. La contrarietà era originata dal fatto che alcuni paesi hanno già un proprio ordinamento sul conflitto d’interessi e che l’eventuale introduzione di ulteriore normativa sullo stesso tema avrebbe creato problemi di sovrapposizione legislativi. Un discorso simile riguarda l’emendamento sulle sanzioni “effettive, proporzionate e dissuasive” che ha sollevato pareri contrastanti perché incide sulla libertà decisionale degli 22

La Superstrada Pedemontana Veneta, unica superstrada a pagamento che collegherà Montecchio Maggiore (VI) a Spresiano (TV), opera contestata da numerosi comitati e amministratori comunali ma valutata come intervento strategico dal CIPE, vede l’Ing. Vernizzi nel ruolo di presidente della commissione regionale di Valutazione Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica (VAS), commissario per la Pedemontana Veneta e amministratore delegato di Veneto Strade. A settembre 2011 Veneto Strade Spa ha presentato il progetto per il “Passante Nord”, una variante urbanistica al PAT di Rovigo firmata dall’Ing. Vernizzi, il quale a novembre dello stesso anno in veste di presidente della commissione VAS regionale accoglieva la variante.

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stati membri, difatti non tutti gli stati prevedono sanzioni. Anche per quanto riguarda la legislazione ambientale vige il principio di sussidiarietà; diventando parte integrante della normativa queste clausole di fatto danno maggior potere all’Unione Europea di intervento in caso di inottemperanza. L’esempio veneto di confusione di ruoli tra controllati e controllori ha palesato il consenso di diversi paesi e gruppi politici sulla necessità di arginare un modello di comportamento pernicioso. L’interrogazione inviata alla Commissione europea sulla “situazione di palese incompatibilità e di violazione del principio di imparzialità dell'azione amministrativa nella regione Veneto” che denunciava i molteplici incarichi di Silvano Vernizzi risale al 2012 23; a gennaio 2013 il commissario all’ambiente Janez Potočnik dichiarava che le autorità italiane sarebbero state contattate dalla Commissione europea per avere informazioni sulle modalità attraverso le quali le autorità ambientali competenti avevano svolto le consultazioni24. C’è da chiedersi se e in quale modo le denuncie presentate abbiano inciso sul cambiamento della presidenza in commissione VIA regionale; dal 2014 il presidente risulta essere Alessandro Benassi, curriculum di dirigente chimico con incarichi direttivi nell’Arpav. Attualmente Silvano Vernizzi, amministratore delegato di Veneto Strade,25 è in indagato per turbativa d’asta assieme ad altri dirigenti regionali relativamente al project financing “Via del Mare-A4, Jesolo e Litorali”26. Nel 2007 Adria Infrastrutture Spa (Claudia Minutillo e Piergiorgio Baita) assieme a Strada del Mare Spa e Consorzio Via del Mare (in seguito congiuntamente Strada del Mare Srl, comunque tutti riconducibili a Piergiorgio Baita e Claudia Minutillo) hanno proposto in via preliminare tale finanza di progetto, riconosciuta pubblico interesse dalla regione. Nel 2010 la commissione VIA regionale si espresse favorevolmente al progetto27 (proponente la direzione infrastrutture) e nel 2013 con il decreto del dirigente regionale strade, autostrade e concessioni, Giuseppe Fasiol, viene indetto il bando di gara con procedura ristretta e diritto di prelazione delle imprese che avessero presentato progetto preliminare28. Ad oggi la procedura di gara risulta sospesa in seguito alle inchiesta del Tribunale di Venezia che coinvolge oltre a Vernizzi altri cinque dirigenti regionali tra i quali l’avvocato Paola Noemi Furlanis che è stata vice presidente della commissione VIA regionale dal 2006 al 2010, segretaria della commissione regionale VAS (in corso dal 2006) e del Nucleo Valutazione per gli Investimenti Pubblici (NUVV, in corso dal 2006).

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Interrogazione del 4 dicembre 2012, http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-2012011067+0+DOC+XML+V0//IT 24 Risposta all’interrogazione del 29 gennaio 2013, http://www.europarl.europa.eu/sides/getAllAnswers.do?reference=E-2012011067&language=IT 25 E commissario per la Superstrada Pedemontana Veneta 26 http://mattinopadova.gelocal.it/regione/2015/01/28/news/autostrada-del-mare-vernizzi-indagato-1.10755625 27 Dal 2015 il progetto non è visibile né consultabile nel sito degli uffici VIA regionali. 28 https://giampieropiovesan.wordpress.com/2015/01/09/meolo-via-del-mare-indaga-cantone/

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1.3 Inchiesta Buondì Come si evince da un articolo apparso sul Corriere del Veneto, il dirigente regionale Fabio Fior aveva “compiuto tutta la scalata all’interno dell’organigramma del settore ambiente”29, con incarico dapprima nel settore rifiuti ed in seguito come direttore generale del settore ambientale, vicepresidente commissione tecnica regionale ambiente, vice presidente regionale commissione VIA per un paio di anni. Durante l’emergenza rifiuti campana nel 2008 è stato chiamato come “consulente esperto della soluzione dei problemi di smaltimento dei rifiuti di Napoli e della Campania”, nella squadra Guido Bertolaso. 30 Fabio Fior è stato oggetto di una prima indagine nel 2013 per evidenti situazioni di conflitto d’interesse non avendo fatto richiesta per incarichi esterni all’istituzione regionale, ad esempio Fior ha svolto consulenza per il collaudo del’impianto della Mestrinaro Spa a Zero Branco (TV) e ha partecipato alla fase istruttoria di approvazione del progetto31 in quanto dirigente dell’ufficio rifiuti. In seguito l’impianto è passato alla cronaca per il sequestro e i responsabili della ditta sono stati accusati di aver riciclato e distribuito illecitamente rifiuti tossici pericolosi per le infrastrutture (A4, parcheggio del Marco Polo, Valdastico A31)32. Al momento delle indagini Fabio Fior era stato spostato al settore energia regionale perché c’erano già state evidenze del comportamento scorretto. Ad ottobre 2014 da una costola dell’inchiesta Mose è scaturita l’operazione Buondì con protagonista Fior ed alcuni imprenditori del settore ambientale accusati di peculato e malversazione assieme a indagati noti del Mose (Chisso, Casarini, Piva, Cuccioletta) e dei sindaci. L’inchiesta ha portato allo scoperto il sistema ideato da Fior che in quanto membro della commissione tecnica regionale ambiente e della commissione di valutazione d’impatto ambientale, in totale conflitto d’interesse, proponeva alle ditte che richiedevano autorizzazioni nel settore rifiuti di essere assunto in veste di collaudatore omettendo il suo ruolo istituzionale e chiedendo compensi onerosi rispetto all’attività in quanto le consulenze erano volte ad accelerare gli iter e con la promessa di una sorta di copertura istituzionale33. Tra le discariche per le quali Fior ha assunto la doppia veste di collaudatore/valutatore ci sarebbero Caluri di Villafranca, Casette a Sommacampagna, Cà Bianca a Zevio, tutte nel veronese34 . Fior agiva anche attraverso diverse società di consulenza nelle quali operava (anche nel giro dei terzi controllori indipendenti); ha ideato, ad esempio, con la società Green Project il progetto di forestazione della discarica di Sant’Urbano (Padova) creando i presupposti per l’istituzione di un fondo pubblico regionale per la realizzazione di un

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http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2014/8-ottobre-2014/fior-super-tecnico-rifiuti-che-viaggiava-yacht-18-metri230300665470.shtml 30 Ibidem 31 http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2013/31-ottobre-2013/regione-indagato-sospeso-l-ex-dirigente-settore-rifiuti2223571728800.shtml 32 http://www.andreazanoni.it/it/news/comunicati-stampa/mestrinaro-e-conflitti-dinteresse-i-nodi-vengono-al-pettine.html 33 Collegamento al testo dell’ordinanza disponibile alla pagina: http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/10/07/news/blitzdella-finanza-tre-arresti-c-e-anche-dirigente-regione-1.10070153; http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/07/veneto-arrestato-dirigenteregionale-e-indagati-due-ex-assessori/1146407/ 34 http://www.veronasera.it/cronaca/verona-il-business-delle-discariche-dell-ex-dirigente-regionale-nel-mirino-tre-impianti-veronesi.html

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boschetto di aceri compensativo35. Gea Srl che gestisce la discarica avrebbe versato 4 milioni per l’operazione, parte dei quali sono stati restituiti ma mancano all’appello 1,7 milioni che la Green Project sostiene di aver speso per la forestazione e adducendo di aver pagato consulenze a società delle quali loro stessi erano parte assieme alle amministrazioni 36. Si stima che tra il 1997 e il 2012 abbia riscosso, in veste di collaudatore, quasi 2 milioni di euro37.

1.4 Nuova Direttiva Comunitaria: deficit della VIA La Valutazione d’Impatto Ambientale (EIA – Environmental Impact Assesment) è stata introdotta con la direttiva comunitaria 85/337/CEE e nel corso di 25 anni ha subito diverse modifiche di stampo tecno - burocratico, ma è solo nel 2012 che è stata attuata una significativa rivisitazione alla luce del mutato contesto politico, giuridico e ambientale dell’Unione europea. Il processo di revisione avviato dalla Commissione europea è il frutto di un consistente lavoro di ricerca sull’implementazione della VIA negli stati membri attraverso le informazioni scambiate con i diversi paesi nei processi di attuazione delle precedenti direttive (tuttora non è stata formalizzata una specifica modalità di report), la raccolta dati attuata da esperti assunti per lo scopo, presentazione di casi studio, denunce e casi giudiziari. Nel 2010 è stata lanciata una consultazione pubblica attraverso il web (disponibile nelle lingue ufficiali) sotto forma di questionario; la consultazione ha ricevuto 1365 risposte (648 cittadini, 479 organizzazioni e ONG, 202 amministrazioni e pubbliche autorità)38. Sebbene la Commissione abbia raccolto opinioni favorevoli diffuse in merito alla direttiva VIA, ha comunque riscontrato numerose falle relative all’applicazione a diversi livelli. La direttiva ispira il suo dettato al principio di prevenzione dei danni ambientali con l’obiettivo di integrare la tutela dell’ambiente all’interno del project design ma, i limiti riscontrati spesso sfociano in denuncie e ricorsi. La valutazione d’impatto ambientale rappresenta il 12% dei casi d’infrazione avviati dalla Commissione che riguardano la legislazione ambientale e il 13% delle proteste e petizioni presentate in Europa hanno a che vedere con una scorretta implementazione della procedura VIA.

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http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2014/9-ottobre-2014/nel-paese-foresta-fantasma-dove-posto-tigli-cresconorifiuti-230310382172.shtml 36 http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2014/9-ottobre-2014/nel-paese-foresta-fantasma-dove-posto-tigli-cresconorifiuti-230310382172.shtml 37 In attesa di giudizio finale, Fior ha richiesto il rito abbreviato http://mattinopadova.gelocal.it/regione/2015/07/14/news/il-pmcondannate-fior-a-tre-anni-e-due-mesi-1.11777162 38 Il presente paragrafo si basa sulle informazioni presenti nel Commission Staff Working Paper Impact Assestment di accompagnamento al documento Proposal for a Directive of the European Parliament and of the Council amending Directive 2011/92/EU on the assessment of the effects of certain public and private projects on the environment , disponibile al seguente indirizzo: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX:52012PC0628. I dettagli della consultazione pubblica del 2010 sono invece consultabili alla pagina http://ec.europa.eu/environment/consultations/eia.htm

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Nell’indagine della Commissione emerge il problema dell’assenza di gerarchia tra i principi di prevenzione, adattamento e compensazione: le azioni preventive infatti vengono spesso eluse. Di conseguenza le possibilità legate ad una progettazione sostenibile, sono messe in secondo piano a favore dell’intervento di riparazione ex post di eventuali danni collaterali. I maggiori gap relativi all’implementazione che in seguito sono diventati emendamenti alla direttiva riguardano: 1- procedura di screening ; 2- partecipazione pubblica; 3- qualità degli studi d’impatto ambientale (SIA) presentati; 4- salami slicing ovvero la suddivisione di un progetto in più sotto progetti; 5- effetto cumulativo quindi l’impatto di più progetti in un territorio. L’indagine della Commissione ha rilevato che molto spesso, relativamente alla procedura di VIA, sono state avviate dispute legali tra i diversi portatori d’interesse che aumentano costi e tempistiche39. L’inclusione del punto di vista dei cittadini nella direttiva VIA è in linea con la “Convenzione di Århus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale” recepita nella direttiva 2003/35/CE (ratificata dall’Italia con a legge n. 108 del 16 marzo 2001). Stando all’indagine della Commissione, il problema principale legato alla partecipazione sembra essere la questione temporale (paesi con consultazioni pubbliche dilatate o viceversa nulle) e secondariamente la parzialità degli studi d’impatto ambientale (SIA) che descrivono gli impatti diretti (es. emissioni di inquinanti) e di rado quelli indiretti (es. depauperamento delle risorse naturali, impoverimento paesaggistico). La conseguenza di questo sarebbe un pubblico privo di tutte le informazioni necessarie e potrebbe tradursi in conflitto durante il processo decisionale. Il report della Commissione ha evidenziato oltretutto la necessità di rielaborare la direttiva considerando nuove questioni quali: efficienza e sostenibilità delle risorse, tutela della biodiversità, cambiamenti climatici, rischi di incidenti e calamità 40. Da sottolineare ai fini della nostra ricerca, il fatto che la Commissione ha rilevato problemi d’implementazione della VIA anche negli Stati Membri che hanno declinato a livello regionale e locale la direttiva. Di seguito riportiamo alcuni casi regionali per i quali l’Europa ha avviato delle verifiche relative ad errata applicazione della Direttiva o per i quali sia in corso una procedura d’infrazione.

1.5 Indagini UE su infrazioni alla VIA: l’aeroporto Canova di Treviso Un caso interessante riguarda le indagini europee tutt’ora in corso volte ad accertare eventuali infrazioni di procedura VIA legate alle strutture aeroportuali, tra le quali spuntano 39

Tra le problematiche rilevate dalla Commissione il conflitto d’interessi è assente Analisi e tabella comparativa della nuova Direttiva 2014/52/UE rispetto e 2011/92/UE sono disponibili sul sito dell’Ispra, http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/valutazione-di-impatto-ambientale-via/la-nuova-direttiva-via-2014-52-ue 40

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tre aerostazioni venete (Marco Polo di Venezia, Catullo di Verona e Canova di Treviso) e gli aeroporti di Reggio Calabria, Crotone e Lamezia Terme 41. La pratica Eu Pilot 3720/12/ENVI non è la prima aperta relativamente agli aeroporti italiani (anche EU-PILOT 240/08/ENVI sul potenziamento dell’aeroporto Catullo di Verona) 42. Molte strutture sono state costruite precedentemente all’obbligatorietà di sottoporre opere di chiaro impatto ambientale a VIA, ma le infrazioni ipotizzate riguardano, ad esempio, il mancato avvio della procedura (o l’avvio dello screening) relativo ad opere di ampliamento effettuate in seguito all’entrata in vigore della direttiva 97/11/CE. Quindi a partire dal 1999 per opere come nel caso del Catullo di Verona riguardanti “adeguamento e riqualificazione di pista”, “prolungamento della pista”, “quadruplicazione del piazzale di sosta degli aerei”. Secondo gli operatori aeroportuali si tratta di “interventi che non comportano incrementi della capacità, ma migliorano le condizioni operative e di sicurezza della struttura” (ENAC - Ente Nazionale per l’Aviazione Civile)43. Il caso dell’aeroporto Canova di Sant’Angelo a Treviso è significativo. Preesistente a Tessera era una piccolissima aerostazione civile che tuttavia effettuava anche voli internazionali per la vicinanza a Venezia. A partire dagli anni ’60 con l’apertura del Marco Polo fu utilizzato come aeroporto militare fino all’accordo del ’96 tra Save Spa (grande società che gestisce l’aeroporto di Venezia) e Aertre Spa per il quale entra a far parte del sistema aeroportuale veneziano ed inizia una progressiva ascesa nell’universo dei grandi numeri. Ad esempio, nel 2004 le statistiche disponibili sul transito aeroportuale riportano il dato di 884,268 passeggeri annui; nel 2013 la quota sale a 2,156,11544, il tutto a tre chilometri dal centro città nel quartiere Sant’Angelo, zona a vocazione residenziale ampliatasi negli anni in cui l’aerostazione era poco attiva. Mentre l’aerostazione cresce i residenti e le amministrazioni interessate di Quinto e Zero Branco temono gli impatti generati dall’attività aeroportuale, le richieste di ampliamento e l’inquinamento acustico e si costituisce un comitato locale45. Nel 1999 il Ministero dell’Ambiente invitava a procedere alla valutazione d’impatto ambientale46. Nel 2002 viene inoltrata la richiesta per “incremento del traffico aereo” che 41

I dettagli sono disponibili sul sito www.vivicaselle.eu di Beniamino Sandrini, il cittadino che ha raccolto e inviato i dati che hanno permesso l’avvio delle pratiche; la notizia risalente al 2012 è stata riportata anche alla pagina http://www.aerohabitat.eu/news/dettaglio/archivio/2012/luglio/article/verona-treviso-venezia-reggio-calabria-crotone-lamezia-termescatta-una-presunta-violazione/ di Aerohabitat Centro Studi. 42 Risale a gennaio 2014 il comunicato di Andrea Zanoni che da notizia dell’ampliamento dell’ambito della procedura d’indagine 3720/12/ENVI a ricoprire tutti i possibili casi di cattiva applicazione della VIA relativi agli aeroporti italiani, procedura avviata anche in seguito a diverse interrogazioni presentate in merito, http://www.andreazanoni.it/it/news/comunicati-stampa/l-ue-passa-al-setaccio-tuttigli-aeroporti-italiani.html 43 Nota dell’Enac in risposta all’indagine EU Pilot 240/08/ENVI (ampliamento aeroporto Catullo), http://www.vivicaselle.eu/file/CE-CaNota%20ENAC%209-9-09.PDF 44 Statistica disponibile alla pagina http://www.aeroporti.com/statistiche/statistiche.php?nome=8&submit=%5B+Visualizza+Statistiche+%5D , per informazioni comparate anche http://www.assaeroporti.com/statistiche/ 45 Molti riuniti nel “Comitato Aeroporto Treviso – Stop Ampliamento. Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Treviso” 46 I fatti espressi nel presente paragrafo e nei tre a seguire sono tratti da diverse fonti, principalmente dalle osservazioni presentate dal cittadino Beniamino Sandrini nel 2012 in merito alla richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale del Masterplan (2011-2030) dell’aeroporto A. Canova, osservazioni che contengono la ricostruzione dello sviluppo aeroportuale, disponibili al link http://www.vivicaselle.eu/OLAF/VIAaerTRE-01oss.pdf . Alte fonti sono il sito del comitato Aeroporto di Treviso,

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rimane sospesa per cinque anni, periodo durante il quale i proponenti inviano documentazioni integrative. Nel 2007 la commissione VIA si esprime con parere negativo relativamente all’incremento del traffico47e pone un limite cautelativo di 16.300 voli annui 48. Dal 2007 ad oggi, Save e Aertre Spa49 hanno effettuato diverse interventi frazionati di ampliamento interni ed esterni alla struttura aeroportuale. Nel 2011 ENAC ha presentato “verifica di assoggettabilità alla VIA relativamente al progetto degli interventi di potenziamento e sviluppo delle infrastrutture di volo dell’aeroporto Antonio Canova di Treviso” consistente nella totale demolizione e ricostruzione della pista, richiesta che esaminata dalla commissione VIA nazionale ha ricevuto parere favorevole all’esclusione dalla procedura di VIA alla condizione che comunque il numero dei voli non superasse quello autorizzato50. Nell’attesa del giudizio della commissione VIA nazionale sul “Masterplan 2011-2030”che prevede un investimento per 130 milioni nel quale tra gli interventi più importanti figurano l’ampliamento della pista e delle infrastrutture di volo e ulteriori parcheggi, il comitato “Aeroporto Treviso – Stop Ampliamento – comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Treviso” assieme ad Italia Nostra si è interrogato sullo scopo della presentazione a verifica di assoggettamento proposta dall’ENAC. L’eventualità che il progetto previsto al costo di 18 milioni potesse essere propedeutico al Masterplan è stata accolta dal Tar che alla luce del dubbio sollevato dal comitato aveva arrestato i lavori. 51 Nel 2012 viene quindi presentato lo studio d’impatto ambientale relativo al Masterplan52 in commissione VIA nazionale che esprime parere negativo (48 contrari 2 favorevoli su 50 membri) e chiede al proponente una nuova presentazione ridimensionata affiancata dalla richiesta di eseguire una serie di lavori urgenti per limitare l'impatto ambientale e migliorare la sicurezza sia della pista aeroportuale che della viabilità con la realizzazione di due nuove rotatorie sulla Noalese53, interventi questi ultimi di compensazione dovuta al territorio circostante. Il progetto di volta in volta rivisto e integrato ha ricevuto l’ultimo parere negativo ad agosto 2014 e nella primavera dello stesso anno la regione Veneto era stata invitata dal Ministero ad esprimersi in merito, richiesta per la quale è stata presentata interrogazione dal consigliere regionale Bruno Pigozzo54 e che ha visto l’intervento della parlamentare Simonetta Rubinato55. La regione ha risposto attraverso nota tecnica dell’assessorato all’ambiente ribadendo la competenza statale della gestione di tale valutazione mentre la commissione VIA regionale si impegna a svolgere un istruttoria con

http://www.comitatoaeroportotv.it/, la stampa locale che ha trattato ampliamente il caso, http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso, http://www.oggitreviso.it/, http://www.gazzettino.it/NORDEST/TREVISO/, http://corrieredelveneto.corriere.it/treviso/ 47 Recepita con Decreto del Ministero dell'ambiente n. 398 del 14.5.2007, http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/663 48 http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/663/884 49 L’80%delle azioni di Aertre sono di Save 50 http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/389 51 http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2011/09/11/news/canova-lo-stop-costera-10-milioni-1.1107738 52 http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/609 53 http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2013/10/26/news/il-ministero-boccia-il-nuovo-canova-1.7990852 54 http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2014/05/13/news/la-regione-prenda-posizione-sul-caso-dell-aeroporto-1.9222259 55 http://www.trevisotoday.it/politica/aeroporto-canova-rubinato-regione.html

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parere non vincolante56. Un ulteriore questione per la quale è stata presentata interrogazione al Parlamento Europeo risale al 2012 ed è relativa al mancato rispetto della direttiva “Habitat” 92/43/CEE relativa al taglio di alberi nella adiacente zona SIC “Fiume Sile dalle Sorgenti a Treviso Ovest”; l’aeroporto Canova si trova a ridosso del Parco naturale del Sile 57 motivo per cui il progetto di sviluppo aeroportuale è soggetto anche a VINCA. Non si sa quale sarà il destino del raddoppio proposto nel Masterplan (si vorrebbero che i passeggeri salissero a quota 4 milioni entro il 2030) ma quel che è certo è che nonostante gli anni nei quali comunque si è intervenuti sull’area senza un’adeguata valutazione, la volontà di mettere in atto le prescrizioni del Ministero dell’Ambiente, che ad esempio impongono la copertura finanziaria degli interventi sugli edifici in zona acustica “A”, la delocalizzazione o la mitigazione acustica degli edifici siti in zona “B” 58 e che porterebbero ad un riconsiderazione del progetto sembra non esserci, probabilmente perché permane il limite cautelativo dei voli che alla fine è il nocciolo della questione per la società aeroportuale. C’è anche da chiedersi una volta conclusa l’indagine europea quali saranno le possibili conseguenze. Nel dicembre 2014 Enac ha ricevuto notifica da parte del Ministero dell’Ambiente dell’avvio di un’indagine sui danni prodotti dagli sforamenti aerei volta a quantificare l’entità dell’inquinamento prodotto e relative sanzioni. 59 Una domanda trasversale che in molti si pongono è quale sia il ruolo dell’ENAC (che ricordiamo essere l’ente nazionale per l’aereazione civile) ovvero come la funzione tecnica e ispettiva cioè di regolamentazione e controllo nel contesto aeroportuale si sposi col ruolo di soggetto proponente di procedure di valutazione ambientale? Nell’attesa di una risposta l’Ente ha inviato nel dicembre 2014 la documentazione per il Masterplan di Tessera (Venezia) di Save Spa che ha già ricevuto osservazioni contrariate dall’amministrazione comunale, Unesco e cittadini.

1.6 Dall’Indagine all’infrazione UE: le escavazioni sul fiume Piave In seguito alle alluvioni del novembre 2010 e le piene sul Piave sono stati avviati dal Genio Civile dei lavori di messa in sicurezza nell’alveo del fiume (comuni di Maserada sul Piave, Ormelle, Cimadolmo, Breda di Piave, Ponte di Piave). Senza essere sottoposte a procedura di VIA le operazioni sono iniziate l’anno seguente, ma è stata effettuata la VINCA (valutazione incidenza ambientale) dato che si trovano in sito d’interesse comunitario SIC e protezione speciale ZPS quindi fanno parte della Rete Natura 2000. Gli 56

http://www.oggitreviso.it/ampliamento-canovala-decisione-spetta-alla-commissione-di-nazionale-87636; in merito alla VINCA il parere favorevole della regione è consultabile al seguente indirizzo http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/609/824?Testo=&RaggruppamentoID=188#form-cercaDocumentazione 57 http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-2012-003886+0+DOC+XML+V0//IT&language=it 58 http://www.comitatoaeroportotv.it/2014/04/commenti-al-parere-nr-1363-del-25102013.html#more 59 Nel dicembre 2014 è stato presentato a Treviso il libro Rethinking Treviso Airport Urbanism. Landscape design strategies from now on, della docente Laura Cipriani, nel quale convergono i risultati del lavoro svolto assieme ai propri studenti del laboratorio di urbanistic a Iuav. L’esito della riflessione è l’inadeguata collocazione dell’aeroporto di Sant’Angelo che andrebbe, se fosse possibile, d islocato; http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2014/12/14/news/lo-studio-dell-universita-boccia-l-aeroporto-canova-1.10496471

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studi presentati per la VINCA però sono privi di analisi sull’alveo fluviale e di una relazione idraulica che dimostri in quale modo siano funzionali alla messa in sicurezza del sito, difatti si tratta di lavori di escavazione (ed i cavatori ricevono compenso oltre che materiale) per i quali sono state effettuate diverse piste d’accesso ai camion60. Nel 2012 Andrea Zanoni presenta interrogazione parlamentare 61 nella quale viene descritta la situazione e in risposta della quale la Commissione Europea avvia l’indagine EU PILOT 560/2013/ENVI con il sospetto che la Direttiva VIA non sia stata correttamente recepita, precisamente nel punto dell’allegato II che concerne l’obbligatorietà di screening per la “costruzione di vie navigabili interne non comprese nell’allegato I, opere di canalizzazione e regolazione dei corsi d’acqua” (Allegato II – 10 “f”). Nel 2013 l’indagine si chiude con una procedura d’infrazione per l’Italia (n. 2013/2170) per l’errata trasposizione del punto sopracitato nella legislazione nazionale (D.Lgs 152/2006) e conseguentemente in quella regionale (L.R. 10/99)62. La procedura d’infrazione se l’Italia non risolve la questione si traduce in sanzione pecuniaria, ma il fiume Piave resta una delle “vittime” del circuito veneto delle escavazioni; la regione è seconda solo alla Lombardia quanto a cave attive e dismesse63.

1.7 VAS Come già accennato, altri due strumenti in coordinamento con la valutazione d’impatto ambientale sono la VAS (valutazione ambientale strategica) e la VINCA (valutazione incidenza ambientale. La VAS da applicare a piani e progetti ha suscitato un grande interesse sia tra gli addetti ai lavori che tra i cittadini sensibili alle questioni territoriali in quanto intervento a monte sulla pianificazione che si basa sugli stessi presupposti sostenibili della VIA. Una prova dell’interesse per le politiche regionali si riscontra ad esempio nel numero di osservazioni presentate per il PTRC (Piano Territoriale Regionale di Coordinamento) Veneto adottato nel 2009 che nel contesto della procedura VAS ha ricevuto oltre 15mila osservazioni da parte di enti locali, associazioni, cittadini, docenti universitari.64 Le critiche rivolte all’applicazione della Valutazione Ambientale Strategica in Regione non hanno solo a che vedere con l’ottemperanza dell’iter, ma spesso anche con la non applicazione della procedura che a detta di più testimonianze ascoltate per la ricerca non sempre ha luogo. Ad esempio Veneto City, un accordo di programma che prevede la costruzione di una smart city green in uno spazio di 718mila mq non è stato sottoposto a VAS perché la commissione regionale (all’epoca presieduta da Silvano Vernizzi) ha

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Per le problematiche legate alla Vinca in regione si consulti Fregoli T., “Valutazione d’incidenza nel Veneto” in Patassini D ., Moroni S., a cura di, Problemi valutativi nel governo del territorio e dell’ambiente, p. 245 – 288, Franco Angeli, Milano, 2006. 61 http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-2012-009412+0+DOC+XML+V0//IT&language=it 62 http://www.andreazanoni.it/it/news/comunicati-stampa/italia-sotto-infrazione-per-le-escavazioni-sul-piave.html e http://www.va.minambiente.it/it-IT/Comunicazione/DettaglioNotizia/274 63 Raporto Cave 2014 Legambiente, http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/rapporto_cave_2014_web.pdf 64 Procedura VAS e osservazioni: http://www.regione.veneto.it/static/www/ambiente-e-territorio/ParerePTRC.pdf e concertazione prevista per PTRC http://www.ptrc.it/ita/progetto-concertazione-veneto.php

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ritenuto non necessario l’assoggettamento 65. Sull’esclusione di alcuni progetti dalla procedura di VAS è intervenuta la giurisdizione nazionale. La Corte Costituzionale con sentenza n. 58 del 25 - 29 marzo 2013 relativamente ai piani urbanistici attuativi (PUA) di piani urbanistici e agli accordi di programma ha decretato che la legge della Regione Veneto 6 aprile 2012, n. 13, art. 40 (al comma 1) nella parte in cui prevede la sottoposizione a VAS solo nel caso che questi piani prevedano progetti o interventi per i quali sia prescritta la VIA, compie un atto di “arbitraria riduzione del campo di applicazione della disciplina statale in materia di VAS” 66. Negli ultimi anni si riscontrano interventi simili della Corte contestualmente a numerose leggi regionali volte ad escludere la procedura di VAS 67.

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http://www.regione.veneto.it/static/www/ambiente-e-territorio/ParereVerificaAssoggVenetocity.pdf e http://www.opzionezero.org/veneto-city/ 66 http://www.urbanisti.it/2013/rubriche/normativeasentenze/695-nas13002sentenza-582013-regione-veneto-incostituzionalita-vas e 67 http://www.studiolegalesantiapichi.it/varianti-prg-valutazione-ambientale-strategica-lorientamento-corte-costituzionale/

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Una prima conclusione Che le politiche ambientali legate a piani e progetti presenti sul territorio siano spesso eluse o raggirate è cosa che non stupisce più nessuno e sappiamo anche che spesso le grandi opere vengono attuate attraverso procedure “straordinarie” che richiamano emergenze a vario titolo. Tuttavia abbiamo messo in luce come azioni poco trasparenti diano spazio a “reazioni”, interrogazioni, ricorsi, sentenze, inchieste, infrazioni che poi si traducono in revisioni normative in un continuum carico di conflittualità e tempi incerti.

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La VIA in Veneto: una rassegna di casi e alcune proposte

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2.1 La VIA veneta Nella regione Veneto alcuni progetti fortemente contrastati sono stati o sono oggetto di valutazione d’impatto ambientale presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. La riconvensione della centrale di Porto Tolle, conflitto aggravato dalla “classica” contrapposizione tra diritto al lavoro e diritto alla salute, sottoposto al giudizio della commissione nazionale VIA è stato approvato nel 2009 nonostante una prima condanna per crimini ambientali (2006) a carico di dirigenti della centrale Enel. In seguito alla valutazione positiva per la VIA, associazioni ambientaliste e comitati hanno presentato ricorso immediato presso il Tar (che ha respinto) e nel 2010 al Consiglio di Stato che ha invece recepito l’istanza. Il parco del Delta del Po istituito con la legge regionale 36/97, prevedeva in origine l’uso di gas metano o di altre sorgenti alternative con uguale o minore impatto sull’ambiente, motivo per il quale il Consiglio ha accolto il ricorso. Sucessivamente la regione Veneto è intervenuta modificando l’articolo 30 della 36/97 (con legge 14/2011) inserendo tra le possibili alternative la riconversione a carbone. La modifica dell’articolo ha consentito lo sblocco del progetto che nonostante la forte opposizione e le indagini a carico dei dirigenti era in iter di approvazione. Lo stop del progetto (2014) è però dell’Enel stessa che nelle mutate condizioni di mercato ha deciso di non investire ulteriormente nella riconversione a carbone68. In data odierna, al vaglio della commissione VIA nazionale vi è il progetto per lo scavo del Canale Contorta Sant’Angelo, ideato con il fine di “risolvere” la questione del passaggio delle Grandi Navi nella laguna di Venezia. Il progetto presentato come possibile soluzione ai disagi e al pericolo odierno è ai fatti fortemente contestato dal movimento civile contro le grandi navi ma anche da rappresentati del mondo accademico come si evince delle tante osservazioni inviate al Ministero69. Tra le notizie relative al progetto che hanno conquistato le prime pagine dei quotidiani vi è l’attivazione dell’inchiesta pubblica da parte del Ministero in seguito alle richieste delle associazioni e gruppi cittadini interessati 70. La ricerca dell’Osservatorio è stata effettuata invece relativamente ai progetti di competenza regionale (quindi dell’allegato II del decreto 152/2006). Sono progetti di dimensioni minori ma che spesso suscitano divergenze che le istituzioni locali non sono in grado di gestire inclusivamente.

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Maggiori dettagli sul conflitto ambientale relativo alla riconversione della centrale sono consultabili sul sito dell’Atlant e Italiano dei Conflitti Ambientali: http://atlanteitaliano.cdca.it/conflitto/progetto-centrale-a-carbone-enel-in-porto-tolle 69 http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1486/2259?RaggruppamentoID=9&pagina=1#form-cercaDocumentazione 70 http://www.ansa.it/mare/notizie/rubriche/crociereetraghetti/2014/11/13/venezia-italia-nostra-inchiesta-pubblica-percontorta_3242e9ac-53b1-412b-b583-8de24f0a741c.html

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2.2 Indagine a campione Per completare il quadro abbiamo è stata effettuata un’indagine su un campione di progetti sottoposti a valutazione. La ricerca è stata svolta nel database del sito della regione Veneto dove sono consultabili gli elaborati dei progetti depositati a partire dal 2001 71. Data la mole di dati disponibili si è scelto di ridimensionare l’indagine alle quattro province di Venezia, Padova, Vicenza e Verona. Il quadro restituisce una realtà territoriale regionale esaustiva: da un lato l’area centrale caratterizzata da densità abitativa 72 e dall’altro parte dell’area Pedemontana che ha caratteri peculiari al pari dell’area lagunare. Lo spoglio dei dati disponibili sul sito era volto a documentare la presenza di criticità, contestazioni e contenziosi che investono i progetti depositati. 73

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Il campione di dati fa riferimento unicamente ai progetti sottoposti a VIA regionale e non ai progetti sottoposti a VIA nazionale o provinciale che pur ricadono nello stesso territorio. 72 Indovina F., “La città diffusa. Com’è e come si governa” in Territorio. Innovazione. Economia. Pianificazione. Politiche. Vent’anni di ricerca Daest p. 47 - 81, Daest – Dipartimento di Analisi Economica e Sociale del Territorio, Venezia, 1999 73 Dall’indagine sono esclusi i progetti sottoposti a “screening”.

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2.3 Tipologie e numeri dei progetti presentati Sono 252 i progetti riguardanti le quattro province selezionate inseriti nel sito dal 2001 al 2014 incluso sfogliabili nell’allegato I, su un totale di 348 progetti presentati in regione.

Figura 1

Come si evince dalla figura 1 e dall’allegato I, le tipologie di progetto sottoposti a VIA regionale in ordine decrescente sono: 62 trattamento rifiuti (di qualsiasi tipo: pericolosi, 28


non pericolosi, industriali, inceneritori), 32 cave (escavazioni, accorpamento cave, riqualificazioni ambientali), 30 impianti idroelettrici (centrali idroelettriche, mini impianti), , 22 per l’utilizzo di fonti rinnovabili (soprattutto pannelli fotovoltaici, geotermia, energia eolica), 21 interventi di tipo idraulico, 19 relativi a impianti di depurazione (soprattutto potenziamenti), 18 interventi strutturali in bacino o canale, 13 di espansione edilizia, strade o infrastrutture, 10 biogas (digestori anaerobici, biomasse) 74, 9 altre tipologie (riconversioni produttive, ricerca idrocarburi,) 8 progetti di riqualificazione ambientale e disinquinamento acque, 6 opere di presa e concessioni per la derivazione delle acque, 2 interventi alla rete fognaria.

2.4 Proteste e criticità rilevate Il rilevamento dati è stato effettuato attraverso la lettura delle osservazioni inviate durante l’iter procedurale e, delle delibere della Giunta regionale alle quali sono allegati i pareri espressi dalla commissione VIA con eventuali controdeduzioni. Parimenti sono state eseguite ricerche in rete con l’utilizzo di parole chiave per ricostruire il quadro delle criticità e dei conflitti riscontrati. Una prima constatazione è che nel sito regionale non tutti gli elaborati sono consultabili (si vedano le diciture “scheda in composizione” o “scheda non disponibile” nell’allegato I). Sono state rilevate complessivamente 67 contrarietà di differente entità ed espressive di istanze plurime ma sono di più i progetti coinvolti perché i casi di ripresentazione di un progetto o variante è stata considerata la connessione. Nel caso del disastro ambientale di Grezzana non si è tenuto conto dei diversi proponenti ma dell’insistenza dei progetti di escavazione sulla stessa area75. Data la verifica su 252 progetti il rilevamento di 67 situazioni di criticità rappresenta un 27% (circa) sul totale campione, percentuale superiore rispetto al 13% rilevato dalla Commissione Europea relativo a casi di protesta. I dati sono raccolti nelle tabelle di cui al allegato II nelle quali ci sono i riferimenti ai progetti contestati dalle criticità sollevate e attori della protesta.

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A seconda delle interpretazioni anche questa viene considerata una fonte di energia rinnovabile Nella lista è stato incluso il progetto del depuratore consortile di Medio Chiampo che pur non avendo sollevato contrarietà i niziali è salito alle cronache per l’indagine sul traffico rifiuti e falso in registri che coinvolge 16 tra vertici aziendali e controllori esterni. 75

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Figura 2

Figura 3 Il grafico della figura 3 rappresenta l’incidenza del conflitto nelle tipologie di progetto; come si evince dal grafico i tipi d’intervento maggiormente contestati son quelli riguardanti il trattamento rifiuti (28/62), cave e escavazioni (19/32), impianti idroelettrici (4/19), la categoria “altro” (4/9), gli impianti a biogas (4/10) e il settore edilizia e infrastrutture (3/13). Il trattamento dei rifiuti e il settore delle cave sono frutto di particolari contestazioni. L’allegato II chiarisce le motivazioni delle proteste rilevate e dice qualcosa di più in merito ad altri tipi di progetti contestati. I progetti della categoria “altro” oggetto di contestazioni sono: un’istanza di permesso di ricerca idrocarburi (7), un impianto per la produzione di calce (32), un impianto eolico (39), il potenziamento produttivo di una conceria (27). 30


Nella tipologia fonti rinnovabili, la contestazione riguarda 1 impianto fotovoltaico (52); 2 interventi idraulici proposti dalla regione in progetto di finanza sono stati contestati in quanto comportano anche operazioni di escavazioni in alveo fluviale (37, 44). Il dato riguardante la tipologia espansione edilizia, strade e infrastrutture appare fuorviante alla luce delle numerose contestazioni contro le grandi opere e all’attenzione mediatica e dell’opinione pubblica su speculazioni edilizie e fenomeni corruttivi. Tra i progetti contestati troviamo la creazione di un porto turistico al Lido di Venezia (8), il progetto “Laguna del Doge” ad Eraclea (10), l’autodromo “Motorcity” nel veronese. Uno sguardo ai conflitti territoriali che nascono o nei quali sono coinvolti progetti sottoposti a valutazione d’impatto ambientale è una riflessione sulle modalità in cui pratica valutativa e mobilitazioni s’influenzano a vicenda e se tale procedura può trasformarsi in un’arena di confronto tra le parti interessate. L’introduzione e applicazione delle pratiche valutative (VIA e VAS) ha modificato in parte l’assetto delle mobilitazioni. Una prima considerazione è legata alla disponibilità di dati che la procedura nell’ottica della trasparenza ha reso possibile; a tal proposito riporto quanto espresso da Legambiente Verona in merito all’elemento di svolta nel caso Cementirossi Spa: L’elemento più rilevante che ha modificato un processo in corso da decenni, nel quale la Proprietà si riservava relazioni con le sole Istituzioni, è stato determinato dalla necessita di ottemperare un obbligo di legge in merito alla “ Disciplina dei contenuti e delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale” (lr n. 10/99), che ha imposto un preliminare Studio di Impatto Ambientale (SIA) riguardante la progettata apertura del cantiere di estrazione mineraria di marna da cemento denominato “Marezzane”, nell’ambito della concessione mineraria “ Monte Noroni”. Questo elemento è risultato particolarmente rilevante perché ha permesso di venire a conoscenza di molti dati fino a quel momento poco conosciuti o assolutamente ignoti.76

Le critiche alla trasparenza dei dati disponibili non mancano e sono suffragate da buone ragioni, ma è pur vero che l’adempimento delle norme e la diffusione del web hanno aumentato il quadro conoscitivo degli interessati. Ciò sicuramente ha giocato un duplice ruolo nel senso che da un lato (il proponente) è stato spinto progressivamente a dover giustificare accuratamente le proprie richieste e dall’altro ha inciso nelle modalità delle proteste che sono andate verso la “tecnicizzazione” delle proprie posizioni attuata attraverso auto formazione e pareri esperti alternativi agli estensori dei progetti. I cittadini sono preparati nelle questioni ambientali ed in forma associativa sono disposti a ricorrere a professionisti per contestare i progetti e presentare le proprie istanze. Tuttavia gli sforzi sostenuti (intellettuali, temporali, economici) non sono determinanti a dispetto di progetti che incidono sul territorio77. Negli ultimi anni la contrapposizone a opere impattanti si arricchisce di nuovi elementi. 76

http://www.legambienteverona.it/iniziative/Legambiente%20word%20press/Suolo/2014/dossier%20marezzane.pdf Sulla questione di conoscenza esperta, democrazia e cittadinanza si veda Frank Fisher, Citizens, Experts and the Environment: The Politics of Local Knowledge, Duke University Press, Durham – North Carolina, 2003; progressive sfiducia e ambivalenza nei confronti dei sistemi esperti: Anthony Giddens, Le conseguenze della modernità: fiducia e rischio, sicurezza e pericolo, Il Mulino, Bologna, 1994 77

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L’antropologo Davide Torsello, impegnato nello studio della corruzione da un punto di vista discorsivo, nel corso delle ricerche relative agli effetti delle politiche stutturali dell’Unione Europea in diversi paesi ha constatato il legame tra conflitti ambientali e lotta alla corruzione. Secondo Torsello diversi movimenti ambientalisti hanno trasformato le proprie strategie discorsive e sono passate da un registro tecnicista di denuncia dei danni ambientali a una comunicazione relativa agli scandali legati alla corruzione e allo spreco di risorse nazionali78. Il discorso sulla corruzione secondo l’antropologo legittima l’attivismo locale a livello politico e rappresenta quindi un rafforzamento della partecipazione. 79

2.5 Rischio, società e percezione La pratica valutativa soprattutto se legata alla protezione ambientale è anche un’analisi del rischio, concetto che con l’avvento dell’epoca moderna ha progressivamente assunto un ruolo di rilievo nella cognizione del mondo. Il termine rischio è mutato di significato nel corso del tempo: da un pericolo oggettivo, esterno, atto di forza maggiore è divenuto un’aspetto riguardante parimenti natura e intervento umano,80 razionalizato dalla moderna scienza. Con l’aumentare del dominio sul rischio, più propriamente del calcolo delle probabilità che un evento infausto si verifichi, sono aumentati anche i rischi in circolazione o comunque la percezione di fattori di rischio latenti accanto alle conoscenze scentifiche messe in atto per attenuarli. Il rischio è alla portata di tutti ma la sua gestione rimane una prerogativa tecnico scentifica, entrata in crisi nell’anno 1986 in seguito a due eventi: la pubblicazione di Risikogesellschaft del sociologo tedesco Ulrich Beck e la catastrofe di Chernobyl. Il disastro della centrale e l’impreparazione dimostrata dalla comunità scentifica all’evento sono stati un punto di cesura nell’opinione pubblica mondiale sulle concrete possibilità di gestire i rischi.81 Parimenti, Ulrich Beck ha premonizzato la crisi epistemologica già in corso nella gestione tecnocratica del rischio ed il suo lavoro di ricerca è ora più che mai uno sguardo attuale sulla società contemporanea: La moria dei boschi, gli scandali della mucca pazza e dei mangimi ce lo hanno mostrato: dove i rischi della modernizzazione sono passati con successo per il processo di (ri)conoscimento sociale, l’ordine del modo cambia, anche se all’inizio all’atto pratico non accade quasi nulla. Le barriere delle competenze cadono. Le posizioni costruite per negare i pericoli crollano. L’opinione pubblica dice la sua fin nei dettagli tecnici82.

Uno studio d’impatto ambientale ad esempio è volto ad evitare danni e pericoli e a quantificare oggettivamente fino a che punto, nel rispetto delle norme, un progetto può ledere il territorio. I metodi della valutazione d’impatto ambientale sono indiscutibilmente 78

Torsello D., L’antropologia della corruzione: spunti metodologici e sui temi di ricerca, rivista Alleo, 2013. Opere relative alla corruzione Davide Torsello: Potere, legittimazione e corruzione. Introduzione all’Antropologia politica (Milano, Mondandori, 2009); The New Environmentalism? Civil Society and Corruption in the Enlarged EU, UK, Ashgate, 2013 80 Lupton D., “Il significato del termine rischio e i suoi mutamenti” in Il rischio. Percezioni, simboli, culture, p. 11 – 23, Il Mulino, Bologna, 2003. 81 De Marchi B., Pellizzoni L., et al., Il Rischio Ambientale, p. 29, Il Mulino, Bologna, 2001; 82 Beck U., La società del rischio. Verso una seconda modernità (1986), p.100, Carocci, Roma, 2000 79

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tecnici e l’investimento di molteplici competenze è una sicurezza. Eppure i progetti vengono osteggiati, i SIA e l’iter della valutazione criticati, le discariche rilasciano percolato, i manti stradali collassano. Nella tradizione degli studi sociali sul rischio, una certezza stabilita è il divario tra la percezione del rischio assunto e quello “subito”83, nel caso della realizzazione di un progetto lo stacco è ovviamente tra l’imprenditore e chi abita o ha un’interesse diverso nello stesso territorio. Uno studio d’impatto ambientale esprime la volontà del proponente che ha uno scopo preciso: portare a termine il proprio progetto. E’ il soggetto proponente a commissionare lo studio ed è quasi impensabile che uno studio sull’impatto presenti molteplici aspetti negativi che mettano a rischio la realizzazione del progetto. Questo è il motivo principale per il quale gli studi d’impatto ambientale sono ritenuti spesse volte parziali e incompleti, come si evince dal testo della Commissione Europea, dalle critiche degli attori contrari, ma anche dalla Commissione di valutazione ambientale e gli altri organi di controllo che non di rado richiedono integrazioni 84. Tuttavia la qualità degli studi d’impatto ambientale è solo un’aspetto di una pratica complessa che ha ricevuto maggior attenzione, negli studi di settore, rispetto alla fase istruttoria e decisionale85 che pure è una parte fondamentale della valutazione paragonabile, secondo alcuni, ad un processo giudiziario86: Ci si trova in un contesto deliberativo il cui oggetto è la scelta tra alternative (si deve realizzare o no l’intervento?quali caratteristiche tecnologiche deve avere?dove lo si deve localizzare?). Il giudizio si forma attraverso opinioni diverse (proponente, soggetti che esprimono pareri o si oppongono alla realizzazione dell’opera o pongono obiezioni o proposte migliorative..). Che presentano a proprio sostegno elementi di fatto, giudizi di valore, pretese basate su interessi soggettibi e legittimi87.

E’ nel percorso procedurale che la pluralità delle motivazioni e degli interessi in gioco è esposta con diverse modalità (osservazioni, controdeduzioni, richieste di integrazioni, diffide, proteste sui quotidiani, raccolta firme..) e le motivazioni sono percezioni di un rischio sicuramente più ampio rispetto a quello del proponente ma radicato nel quotidiano rapporto tra comunità e territorio. “Un sapere locale spesso idoneo a comprendere processi interconnessi, ma del tutto sottovalutato dalla scienza ufficiale” 88. Attualmente, lo sviluppo di tecnologie di semplice utilizzo e il carattere aperto e collaborativo del web possono essere una risposta alla necessità di connettere strategicamente gli interessi e le conoscenze dei diversi attori. La piattaforma georeferziata Q-cumber della quale parlerò in seguito è un ottimo strumento d’inclusione e 83

Si veda tutta l’opera di Mary Douglas Lo studio già citato di Terra Srl e Cral Srl riporta una media nazionale di 38 prescrizioni a progetto, media confermata anche a livello regionale dalle indagini a campione effettuate 85 Brunialti T., Standard di valutazione e meta-valutazione delle procedure di V.I.A. Il caso della provincia autonoma di Trento , tesi di laurea, Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Facoltà di architettura, Corso di laurea in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale, relatore Bettini V., correlatore Patassini V., anno accademico 2001 - 2002 86 Zeppetella A., “Le valutazioni ambientali tra routine amministrativa e dialogo negoziale” in Perché proprio qui?: grandi opere e opposizioni locali, Zeppetella A., Bobbio L., a cura di, p.39 Milano, Franco Angeli, 1999. 87 Ibidem 88 De Marchi B., Pellizzoni L., Op. Cit., p. 29 84

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rafforzamento della fase decisionale che prevede la co-partecipazione di proponenti, istituzioni pubbliche e popolazione. A seguire vengono esposti tre casi scelti sulla base della quantità dei dati a disposizione. Per tutti e tre i casi presentati ci sono mobilitazioni contrarie che hanno prodotto osservazioni articolate attraverso le quali si possono ricostruire le diverse posizioni.

2.6 La cava a Monte San Giorgio Progetto Nel 2012 la ditta S.E.B. – Società Escavazioni Berica Srl89 ha presentato il ”progetto di coltivazione e ricomposizione ambientale della cava di calcare denominata S.E.B." 90 localizzata nel comune di Albettone (VI) consistente nell’apertura di una cava ex novo. Il progetto è stato elaborato da uno studio di Padova, “Veneta Progettazioni” con la collaborazione di un geologo vicentino. Lo studio d’impatto ambientale (SIA) è dello studio associato veronese “Benincà”. Nella premessa del SIA è inquadrata la finalità del progetto che è quella di rispondere alle esigenze di mercato nel settore edile e stradale, particolarmente alle seconde. A seguire si evince che la società proponente “intende fare una scommessa sul futuro, anche nella prospettiva di lavori stradali già programmati che potranno interessate il territorio circostante”. I valori relativi al progetto descritti nel SIA sono due, il primo è la finalità stessa dell’operazione (rendere il materiale disponibile) ed il secondo è l’offerta lavorativa legata all’avvio dell’attività che dovrebbe incidere positivamente sull’economia locale. Localizzazione e contenuto dello studio L’area interessata dalla cava è il monte San Giorgio, rilievo boscato situata nel comune di Albettone. Come descritto nella sintesi non tecnica, il territorio comunale confina a nord con Barbarano Vicentino, a nordest con Rovolon, a sudest con Vò, a sud-ovest con Asigliaro e Campiglia dei Berici, a est con Sossano, a nord-ovest con Villaga. Il comune di Barbarano Vicentino è zona interessata dalla futura estrazione per la prossimità dal sito. Lo studio d’impatto ambientale è composto da una relazione che contiene un’inquadratura articolata (normativa, programmatica, ambientale), sintesi non tecnica, dichiarazione di non incidenza, inquadramento territoriale, estratti delle tavole di piani regionali/provinciali, uso del suolo ed elementi strutturali del suolo agricolo, aree a rischio archeologico e vincoli ambientali, variazioni ricchezza faunistica, coni ottici (stato attuale e rendering finale), zone influenza visiva nelle fasi di escavazione, emissioni inquinanti (monossido 89 90

Società di Veneta Inerti Srl, presidente Arch. Paolo Costa Dati del progetto (n.44) a pagina http://www.regione.veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/progetti-2012

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carbonio, biossido azoto, acustico, polveri sottili) emissioni in fase di gestione della cava e valutazione delle immissioni in atmosfera. Allo studio è allegata la relazione paesaggistica anch’essa articolata in diverse sezioni. Il proponente ha speso per la redazione del progetto e del SIA 200.000.000 euro su un totale complessivo del progetto stimato in 2.541.968.000. Consultando l’inquadramento programmatico dell’area interessata si evince che la pianificazione di riferimento è piuttosto articolata: Piano Regionale Attività di Cava, Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC), Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA), Piano regionale di Risanamento delle Acque (PRRA), Piano Regionale di Tutela delle Acque (PTA), Piano regionale di Tutela delle Acque (PTA), Piano di Stralcio per la Tutela dal Rischio Idrogeologico (PAI), Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), Piano d’Area dei Colli Berici, Piano Regolatore Generale (PRG). All’appello manca il Piano di Assetto Territoriale (PAT) di Albettone che è stato presentato con relativa relazione VAS nel 2014 91. In riferimento al PTRC, l’area è soggetta a vincolo idrogeologico e a vincolo di destinazione forestale; l’area è inoltre identificata come “Zona del colle di Lovertino e colline adiacenti nel territorio del comune di Albettone” ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio92. L’area è identificata come ambito naturalistico di livello regionale (art. 19) e si trova in prossimità del SIC/ZPS “Colli Euganei” e del SIC “Colli Berici”, ma secondo gli estensori non essendovi parte integrante non deve essere sottoposta a VINCA. Sempre ai sensi del Dl 42/2004 vi è apposto un vincolo per i corsi d’acqua (scoli Helmamm, Condotto, Canaletto, canale Bisatto e condotto Fracanzan). Ulteriori vincoli sono quello sismico (zona 4) e quello monumentale (Ville Cà Brusa, Cà Giustina, Pigafetta, Negri de Salvi). Il Monte San Giorgio oltretutto è situato in corridoio ambientale (principale e secondario). Lo studio del proponente considera due cave attive ad Albettone, Cà Erizzo e Monte Labbia, ambedue votate all’estrazione di calcare per l’industria; nel sito di Monte Labbia è impegnata S.e.b. Srl. Nell’elaborato del progetto presentato per Monte San Giorgio, il proponente narra di aver fatto richiesta dapprima nel 2002 e poi nel 2006 per avviare un progetto sul Monte Cogolo; avendo riscontrato la contrarietà del sindaco per tale richiesta, il progetto sul Monte San Giorgio è frutto della negoziazione con l’amministrazione locale.

Iter procedurale Il percorso del progetto a partire dalla domanda di avvio procedura presso l’ufficio VIA regionale è ben sintetizzato nella deliberazione della Giunta Regionale n.60 del 4 febbraio 2014 nella quale il progetto riceveva giudizio favorevole. Nella sintesi mancano alcuni particolari politici piuttosto che tecnici che hanno inciso nell’iter del progetto. 91 92

Lo studio per la VAS è stato curato dallo studio associato Benincà. Dl 22 gennaio 2004 n. 42

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Attendendoci a quanto espresso nella delibera si evince che il proponente ha depositato gli elaborati a settembre 2012 (progetto definitivo, studio d’impatto ambientale, sintesi non tecnica). Essendo l’area soggetta a vincolo paesaggistico, la ditta ha inviato la documentazione anche alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Verona, Rovigo, Vicenza, alla Soprintendenza Beni Archeologici del Veneto. A seguire gli uffici VIA hanno richiesto agli enti sopracitati l’espressione del parere di compatibilità paesaggistica, necessaria ai fini del rilascio del parere ambientale e dell’autorizzazione paesaggistica. La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici nel novembre 2012 si è espressa però in maniera negativa, così come l’Unità Periferica del Servizio Forestale Regionale di Vicenza che ha valutato l’entità della perdita boschiva non compensabile (gennaio 2013). Il proponente avendo ricevuto dagli uffici VIA il parere ostativo degli enti di cui sopra, ha richiesto la sospensione della procedura che è stata accolta (febbraio 2013). A giugno 2013 la ditta presenta quindi una variante in riduzione al progetto nella quale vengono recepiti i pareri di Ministero dei Beni Culturali, Servizio Forestale (e stando alla delibera anche degli altri stakeholder). Contestualmente alla variante è stato pubblicato l’avviso nei giornali ed è stata fatta la presentazione di prassi e così come avvenuto per il primo progetto presentato, sono giunti agli uffici VIA numerose osservazioni. Allo stesso modo si è ripetuto l’invio della documentazione agli enti interessati che hanno risposto positivamente (con prescrizioni) alla variante riduttiva. Ad ottobre 2013 si è svolta un’inchiesta pubblica con gli enti interessati e quelli che avessero presentato osservazioni e la ditta si è impegnata qualora il progetto ricevesse il beneplacito, di ritirare la richiesta per l’escavazione sul Monte Cogolo e di non richiedere il rinnovo per la concessione sul Monte Labbia. (Società Escavi Veneta Srl). A novembre 2013 la Commissione VIA regionale si è espressa favorevolmente per il progetto su Monte San Giorgio e a febbraio 2014 è arrivata l’approvazione della Giunta Regionale che fa proprio il parere della Commissione VIA regionale. Stando alla documentazione del proponente, quello di Monte San Giorgio viene descritto come un progetto d’indiscutibile impatto ambientale che però dovrebbe avere effetti positivi sul mercato del lavoro locale. Dalla documentazione trapela sia l’intesa raggiunta tra proponente e amministratore comunale, sia il fatto che l’iter procedurale della VIA può essere interpretato come una sorta di arena concertativa che media tra interesse privato (progetto) e bene pubblico (protezione ambientale, salute, paesaggio, ecc..). Spostando l’attenzione però alle tante osservazioni giunte e alla mobilitazione che attivatasi contro l’apertura della cava, il quadro è quello di un progetto fortemente osteggiato e che le popolazioni locali, assieme alle associazioni interessate, sono incluse nell’arena più a livello formale che sostanziale. Motivazioni del conflitto La mobilitazione contro la nuova operazione di cava è cappeggiata da Italia Nostra Medio36


Basso Vicentino con la collaborazione del comune di Barbarano Vicentino, tre comitati locali e il sostegno di Legambiente. Per capire le motivazioni del conflitto sono state consultate le osservazioni inviate agli uffici della VIA, ulteriori informazioni utili sono state raccolte attraverso i quotidiani e quesiti diretti. Osservazioni e delibere sono una fonte ricca di dati e c’è da dire che in casi come questo descritto l’inizio della mobilitazione si sovrappone a quello della procedura VIA perché gli interessati vengono conoscenza del progetto quando il proponente depositando il SIA ha informato il pubblico come da normativa. Per contestualizzare il conflitto vanno fatte un paio di premesse; la prima è che il comune di Albettone, è soggetto a sfruttamento estrattivo da diverso tempo, la seconda è che dovuto alla diffusione capillare di questa pratica nell’area Berica c’è una mobilitazione attiva in corso che è stata documentata ed inserita nell’Atlante dei Conflitti Territoriali. Come scritto all’inizio, nel 2012 il SIA di Seb Srl è stato depositato e pubblicizzato ma dalle testimonianze raccolte, c’era già il sospetto di un’ulteriore progetto. La ditta precedentemente (2002 e 2006) aveva fatto richiesta per un progetto sul Monte Cogolo nel quale è localizzata una pista da motocross e l’amministrazione comunale si è dimostrata contraria. Da quanto appreso nel SIA per Monte San Giorgio, la decisione di sottoporre questo nuovo progetto è scaturita dal dialogo con l’amministrazione comunale. Nell’aprile 2012, con variante parziale al piano regolatore comunale "Parco Campagna di Monte San Giorgio” di adeguamento al PAMOB (Piano d’Area Monti Berici), variante assoggettata a VAS93, il comune ha richiesto il cambio d’uso d’area (già tutelata in quanto Parco Naturale) al fine di valorizzarla a scopi turistico - ricreativi. La riclassificazione delle ZTO. (zone territoriali omogenee) da F (pubblica utilità) a E1 (zona agricola di salvaguardia) ha reso l’area disponibile ad eventuali richieste estrattive. Nell’ottobre dello stesso anno il progetto di “coltivazione e ricomposizione ambientale” per l’area fresca di riclassificazione è stato depositato da Seb srl. I rischi percepiti dalla popolazione sono relativi ai danni dell’attività estrattiva per ambiente e salute umana e al pari il timore per l’impoverimento paesaggistico che mal si coniuga con i numerosi vincoli attivi. Difatti le osservazioni di Italia Nostra in merito alle carenze dello studio d’impatto ambientale si riferiscono innanzitutto all’incongruenza tra il progetto proposto e gli strumenti pianificatori in atto: Incompatibilità con il vincolo paesaggistico ex legge 1497/39 ora Dlgs N. 42/2004, vincolo attinente sia aspetti ambientali (orografia, vegetazione, fauna) che quelli culturali (storia del paesaggio, monumenti architettonici di rilievo come le numerose ville venete situate in prossimità). Il progetto incide sensibilmente sulle peculiari caratteristiche del patrimonio paesaggistico tutelato. Il primo parere contrario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali era dovuto ad una scarsa attenzione del SIA agli aspetti paesaggistici oggetto di tutela. Quale “anello di congiunzione tra il complesso dei Colli Euganei e quelli Berici” vi era scarsa valutazione dei danni, mancanza progettuale di ricomposizione, riduzione di 93

http://www.regione.veneto.it/static/www/ambiente-e-territorio/VAComunediAlbettone.pdf

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elementi costitutive per le relazioni visive, “deconnotazione” ed una mitigazione nella quale si perdono i caratteri identitari ed il contrasto con il vincolo di tutela D.M. 23/09/197594. Il progetto sembra incompatibile con il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) che qualifica l’area dei Colli Berici come sito di rilevante interesse paesaggistico e appone specifiche norme di tutela vieta anche “l’apertura di nuove cave e la riapertura di quelle abbandonate o dismesse”. Contestualmente l’incompatibilità è estesa anche al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) che considera la suddetta area una zona “core” dove sono presenti biotipi, habitat naturali e seminaturali. Altresì non è compatibile con il Piano d’Area dei Monti Berici (PAMOB) a “tutela e salvaguardia dell’integrità fisico-spaziale e dei caratteri insediativi e naturalistici-ambientali consolidati nel tempo e che ne fanno elemento tipico, per la sua unicità, dell’area dei Monti Berici”. Il Piano d’Area definisce come zona di elevato valore paesaggistico il Colle San Giorgio e prescrive l’apertura di nuove cave. Il progetto contrasta il Piano Regolatore Generale comunale (PRG) che pone il divieto assoluto di importare ed asportare qualsiasi tipo di materiale nelle zone gravate da vincolo idrogeologico. Inoltre in quanto SIR (Sito d’Importanza Regionale Colline e Valli di Albettone IT3220034) compreso nel Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) S10 è richiesta la VINCA per garantire la conservazione del sito, valutazione che lo studio d’impatto ambientale presentato non ritiene necessaria. Un'altra contrarietà sollevata da Italia Nostra è relativa al fabbisogno di calcare regionale. Lo studio d’impatto in questione precisa che il materiale è di tipo industriale, per lavorazioni di tipo stradale e non di tipo cementizio. Eppure Ie osservazioni di Italia Nostra e dell’Associazione Naturalistica Berici Orientali (ANBO) evidenziano l’assenza di un preciso riferimento programmatico di stampo economico finanziario e di destinazione del materiale estratto pur auspicata legislativamente. L’aspetto paradossale della questione è legato ai “numeri” del settore e alla reale necessità regionale che non è chiara: le richieste di apertura di nuove attività o potenziamento sono collocate in uno scenario comunque di crisi del settore e di disponibilità di materiale inerte da altre fonti nell’ottica del riuso e della preservazione delle risorse ambientale. Ad esempio, la Superstrada Pedemontana Veneta, come evidenziato da Italia Nostra, renderebbe disponibili 9 milioni di mq di materiale inerte stando a quanto deliberato dalla giunta regionale nel 2012 95; Seb srl intende fornire materiale per costruzioni stradali prossime al sito estrattivo, e c’è davvero da chiedersi quali dato che la A31-Valdastico Sud è quasi terminata purtroppo contribuendo al riciclo di scarti di acciaieria e rifiuti tossico nocivi 96. Per i rifiuti sotterrati in autostrada è indagato anche il commissario straordinario della provincia vicentina, Atillio 94

Nota 30/11/2012 prot n. 0021949 CL 34.19.04/)

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Delibera della Giunta Regionale n. 1886 del 18 settembre 2012 Superstrada Pedemontana Veneta: gestione e utilizzo dei materiali di scavo. Disposizioni operative e procedurali, consultabile alla pagina: http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=242699 96 A questo proposito si potrebbe aprire un lungo capitolo a parte; si veda l’inchiesta di Paolo Tessadri per l’Espresso 2012 “Quell’autostrada è una discarica” che ha sollevato il manto dell’utilizzo di scarti tossici nella costruzione viaria, http://espresso.repubblica.it/attualita/cronaca/2012/01/04/news/quell-autostrada-e-una-discarica-1.39238 e http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/01/valdastico-rifiuti-tossici-lautostrada-gli-imputati-leghista-schnek/1185519/

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Schneck, presidente anche di A4 holding (che controlla Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova Spa della quale è ex –presidente e Serenissima Partecipazioni Spa)97. Per quanto il rischio legato alla tutela della salute umana, Italia Nostra sottolinea l’assenza dell’analisi chimica dei vulcanoclastiti, silicati che sono intrusi nei carbonati lavorati e potrebbero essere diffusi nell’aria durante la movimentazione. Oltretutto manca un’analisi puntuale della qualità dell’aria perché Albettone è priva di stazione di rilevamento e nel SIA sono contenuti i dati rilevati a Montebello che dista 10 km. Oltre agli effetti della somma delle attività estrattive andrebbe considerato l’impatto cumulativo con altri interventi in corso d’opera come i cantieri della A31 Valdastico Sud 98e del casello di Albettone che nel SIA sono opere considerate un valore che risolve la questione del traffico della cava, ma ai fatti sono infrastrutture che generano ulteriore consumo di suolo (anche possibile impianto stoccaggio di 500.000 mq nelle vicinanze) che incidono sulla qualità dell’aria e il deflusso acque. Altre attività impattanti prossime al sito sono la zona e area produttiva di Ponte di Barbarano, un essiccatoio, un impianto di produzione biogas (250 metri in linea d’aria dal progetto) che oltretutto incide notevolmente su traffico e viabilità. Le osservazioni di Italia Nostra Medio Basso Vicentino e degli altri attori interessati sono molto precise e mettono in luce l’incompletezza dello studio d’impatto ambientale. La parzialità non concerne solo gli aspetti legati alle competenze degli estensori che non sempre coprono tutti gli aspetti dovuti nel SIA, ma anche la naturale disposizione della ditta a perseguire il proprio interesse economico. A questo proposito le osservazioni d’Italia Nostra sottolineano anche come il ruolo dell’amministrazione comunale incida a seconda della posizione che apertamente o meno prende nei confronti di un progetto. Mentre negli anni precedenti per alcuni casi aveva assunto professionalità esterne (mancando tecnici competenti in materia negli uffici comunali) per avviare una perizia indipendente dello studio del proponente, per questo caso nulla è stato fatto dall’amministrazione.99 In generale, i casi qui analizzati e le testimonianze raccolte sostengono la tesi che informazione e partecipazione pur indicati nella direttiva come punti essenziali della procedura, sembrano essere scomodi compiti disbrigati assolvendo al minimo obbligo di dare comunicazione ufficiale. L’inchiesta pubblica, che può essere richiesta dal sindaco di uno dei comuni interessati, non è una prassi consolidata e come da testimonianze raccolte, più che un momento di partecipazione è una ripetizione a voce delle osservazioni presentate 100. Tornando allo specifico della cava Monte San Giorgio, come detto in precedenza è stato messo l’avviso in Albo Pretorio e su quotidiano locale ed è stata fatta la presentazione al pubblico in comune d’Albettone, ma la publicizzazione dell’evento è stata presa in carico 97

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/01/valdastico-rifiuti-tossici-lautostrada-gli-imputati-leghista-schnek/1185519/ Va anche detto che in alcune situazioni non è la volontà di perseguire il bene pubblico a mancare piuttosto le risorse finanziarie. Disciplinata attraverso art. 18 della Legge regionale 26 marzo 1999, n. 10.

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da Italia Nostra e altri in coordinamento così come la promozione di assemblee pubbliche che hanno coinvolto numerosi cittadini. Solo in seguito a richiesta espressa da associazioni e cittadini, la ditta ha fatto presentazione nel comune di Barbarano Vicentino che pur non essendo quello di localizzazione è maggiormente impattato dall’opera. Nelle osservazioni consultate vengono sollevate alcune criticità anche in merito alla posizione delle istituzioni e alla questione della trasparenza. Precedentemente è stata evidenziata la posizione dell’amministrazione comunale interessata che non ha assunto un ruolo di controllo e promosso l’informazione cittadina. Anche la posizione della regione, attraverso gli uffici competenti per la VIA, è oggetto di critiche che emergono soprattutto dalle osservazioni di ANBO. Come detto, il progetto è stato presentato nel 2012, contestato da cittadini e associazioni in coordinamento e bocciato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Corpo Forestale (gennaio 2013). A febbraio 2013 la ditta ha richiesto la sospensione della procedura di VIA e in seguito ha presentato una variante al progetto (giugno 2013) 101 e la richiesta di riavvio. Nella relazione integrativa dove s’intende “recepire il più possibile le istanze espresse dai portatori d’interesse” più che adeguamento alle osservazioni di cittadini, associazioni e comitati, intende l’adeguamento a quanto espresso dal Ministero per i beni e le attività culturali e il Corpo Forestale. riportiamo parte delle osservazioni di ANBO sulla sospensione: È questa anomala procedura che evidenzia, a fronte dello strumentale comportamento omissivo della proponente, la sostanziale a nostro avviso “complicità” dell’Amministrazione regionale come appare nella Relazione di progetto: “La società proponente ha richiesto alla Regione la sospensione del procedimento in corso, impegnandosi a concordare con la Soprintendenza le modifiche da apportare al progetto al fine di superare il predetto parere contrario. La Regione ha disposto la sospensione della procedura VIA in attesa delle modifiche del progetto. Si è proceduto quindi alla rielaborazione del progetto originale, prevedendo innanzitutto un adeguamento alle indicazioni della Soprintendenza, nonché del Servizio Forestale Regionale”. Altro che Autorità “terze”: in assoluto spregio alla pubblica Partecipazione e Informazione nonché ad una corretta e trasparente procedura autorizzativa - la Regione del Veneto, la competente Soprintendenza e il Servizio Forestale Regionale (a detta della società SEB) si sono adoperate a concertare gli aggiustamenti al progetto che ne permettessero l’autorizzazione. Autorizzazione per la quale i medesimi soggetti sono i principali referenti.

Un articolo apparso nel “Giornale di Vicenza” (ottobre 2013) riportava la notizia della concertazione avvenuta tra Soprintendenza e cavatore che in forma perequativa s’impegnava a restaurare un’antica colombara cinquecentesca e al ripristino dei resti del porto veneziano sul Bisatto102. Altre critiche rinvenute sono relative alla disponibilità dei dati sul sito regionale che pur consultabili sono poco “intellegibili” per i cittadini, escludendo la sintesi tecnica che tuttavia non è esaustiva per produrre delle osservazioni. Anche le tempistiche sembrano 101 102

http://www.regione.veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/progetto-44-2012 “I 4 milioni della cava valgono una collina”, Il Giornale di Vicenza, 9 ottobre 2013

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inadeguate, in primis perché i 50 giorni a disposizione per produrre osservazioni decorrono a partire dalla deposizione del progetto (e avviso in Albo Pretorio) e non sempre i cittadini vengono a conoscenza dell’opera nell’immediato103. Oltretutto sono i mezzi a disposizione ad essere carenti, mentre la produzione di uno studio d’impatto ambientale è un lungo lavoro di tecnici professionisti, osservazioni e gli studi complementari quando sono prodotti da associazioni e cittadini sono il frutto di un lavoro svolto nel tempo libero e volontario. Il progetto di cava a Monte San Giorgio in seguito alla presentazione della variante che riduce di un 10% l’area d’intervento ma in quanto ad altri aspetti rimane invariato (zona d’intervento, modalità coltivazione, tipologia materiali) è stato approvato dalla commissione VIA a novembre 2013 104. Italia Nostra Medio Basso Vicentino assieme ai comitati, alcuni cittadini e Legambiente ha presentato ricorso che è stato accolto dal Consiglio di Stato a settembre 2014 105. Alla fine di gennaio 2015 il Tar ha bocciato i ricorsi delle associazioni e del comune di Barbarano Vicentino che la sentenza non considera direttamente interessato dal progetto106. Il caso descritto esemplifica sia le contrarietà che emergono nella presentazione di progetti di scavo che critiche trasversali a tutti gli interventi. Anche altri casi relativi al settore minerario mettono in luce la necessità di valutazioni calate nel territorio e meno “orientate al progetto”. Interessanti le dichiarazioni fatte dal CAI di Arsiero relative alla proposta di una nuove escavazioni presentata come “ricomposizione e tutela ambientale della frana del Brustolè” nell’Alto Vicentino nel 2001107: Ci addolora, tuttavia che questo progetto, nonostante la difesa dell’ambiente e delle sue risorse sia ormai cosa ritenuta fondamentale e che anche la Regione Veneto, unitamente alla Provincia di Vicenza farcisca le proprie pubblicazioni di buoni intendimenti, possa essere arrivato comunque a questo livello di attuazione, senza aver trovato i dovuti ostacoli istituzionali108. Ci offende il fatto che la Società R.A. possa impunemente e arrogantemente (nel silenzio delle istituzioni) sostenere che l’intervento è nel solo interesse delle popolazioni locali che minacciate dall’incombente frana verrebbero "salvate" dalla cava, mentre è evidente a tutti il fine speculativo dell’operazione. La nostra opposizione si basa sulla valutazione di diversi aspetti, che ormai (purtroppo) sembrano essere diventati solo dei luoghi comuni […] L’aspetto sociale, umano: l’apertura di questa cava amplifica la sensazione di abbandono che provano gli abitanti della montagna; ancora una volta terra di conquista e di speculazione per affaristi senza scrupoli: il risultato è l’aumento dell’indifferenza e della sfiducia nei confronti delle pubbliche istituzioni nonché l’acuirsi della tendenza ad abbandonare la montagna per sistemarsi nella più tranquilla, sostenuta e valorizzata pianura; e anche qui stride la contraddizione tra le politiche regionali e provinciali per la valorizzazione e la tutela del patrimonio montano ribadite 103

Articolo 16 legge regionale 10/99 In merito al quale è stata presentata interrogazione a risposta immediata al consiglio regionale dal consigliere Fracasso in data 20/11/2013, consultabile alla pagina http://www.consiglioveneto.it/crvportal/attisp/IRI/Anno_2013/IRI_0958/testo_presentato.html . 105 http://www.italianostra.org/?p=37669 106 http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/2562_barbarano_vicentino/1035853_il_tar_boccia_i_ricorsi_sulla_cava_san_giorgio/?refresh_ ce#scroll=275 107 http://www.regione.veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/progetti-2001-2006 108 Opera in project financing 104

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in ogni sede e la realtà di tutti i giorni! La cava rappresenta una sciagurata eventualità, oltre che dal punto di vista strettamente ambientale, anche per la qualità della vita della zona […] Sappiamo che le nostre osservazioni non hanno i fondamenti tecnici che speriamo invece siano contenuti nelle osservazioni degli enti locali ma esprimono il sentire della gente comune e crediamo che questa speculazione, la cui enormità è evidente, come sono evidenti i danni che seguiranno non debba avere seguito per il rispetto dovuto ai cittadini e per coerenza con l’impegno per la tutela del patrimonio ambiente.109

2.7 La centrale di Campo San Martino Gli impianti idroelettrici sono interventi sul territorio spesso contestati dalle comunità locali. Pur trattandosi di una fonte d’energia rinnovabile in un passato ancora recente la sostenibile forza motrice dell’acqua è stata più di una volte fonte d’impatti negativi per l’ecologia dei bacini idrografici e dei territori circostanti, depauperando paesaggi e attività umane come la pesca fluviale. Le motivazioni del no da parte della comunità sono varie e le nuove tecnologie ha volte riescono a “compensare” i danni arrecati, ma c’è un aspetto spesso sottovalutato da proponenti e istituzioni: i fiumi e più in generale l’elemento acqua rappresentano e sono fortemente percepiti dalla cittadinanza come un bene comune. Il rinnovato incremento dei progetti riguardanti nuovi impianti o ripristini nel settore idroelettrico è da attribuirsi agli incentivi per le fonti rinnovabili (DM 12 luglio 2012) assieme alla previa liberalizzazione del settore energetico (Decreto “Bersani” 16 marzo 1999).110 Il progetto Nel 2011 la ditta Kitaly Srl111 ha depositato il progetto e lo studio d’impatto ambientale curati dallo studio CSP Engineering Consulting di Verona; nella premessa allo studio si fa richiesta di autorizzazione unica in quanto impianti ed infrastrutture volte alla produzione di energia rinnovabile sono di pubblica utilità e da realizzarsi in maniera urgente secondo le direttive europee contenute nella 2001/77/CE recepita con DLgs 387/2003. I valori sottolineati dal proponente sono legati all’offerta di energia pulita generata e alla realizzazione della traversa necessaria alla sicurezza del bacino. Localizzazione e contenuto dello studio Il progetto interessa il Ponte della Vittoria nel comune di Campo San Martino sito sulle sponde del Brenta a nord di Padova. Lo studio d’impatto ambientale presentato è composto da un’inquadratura articolata (normativa, programmatica, ambientale), valutazione degli impatti, sintesi non tecnica, VINCA e relazione paesaggistica. Diversi sono i materiali di accompagnamento; relazione 109 110 111

http://www.intraisass.it/com_cult21.htm Che recepisce la Direttiva europea 96/92/CE Il titolare Mauro Luigi Finco è residente a Campo San Martino

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tecnico illustrativa, calcolo idraulico, calcolo preliminare strutture, inquadramento idrogeologico e tecnico, piano gestione materiali da scavo, documentazione fotografica, relazione predimensionamento parte elettrica, corografia, planimetria attuale e di progetto, opere idrauliche, planimetria catastale, profilo longitudinale Brenta, profilo opere idrauliche, sezione trasversale Brenta, sez. protezioni spondali, opere di presa, edificio turbine, opere restituzione, planimetria fasi cantiere, opere mitigazione ambientale, computo metrico estimativo di centrale e traversa, crono programma. A questo si sommano diverse integrazioni presentate nel corso dell’iter. Il costo dello studio d’impatto ambientale è di 150.000.000 euro su una stima totale per il progetto di quasi 11 milioni di euro. Anche in questo caso la pianificazione vigente è molto articolata, l’area è soggetta a Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC), Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Padova (PTCP), PATI dei comuni dell’Alta Padovana, pianificazione comunale di Campo San Martino, “Ciclopista regionale del Brenta”, Piano Energetico Regionale del Veneto, Piano Energetico Comunale di Campo San Martino, soggetto a Piano di Tutela delle Acque e Piano Stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione Consorzio bonifica Pedemontano Brenta. L’area fa parte della Rete Natura 2000 e si trova in SIC e ZPS IT3260018 “Grave e Zone Umide della Brenta” e SIC IT3220040 “Bosco di Dueville e Risorgive Limitrofe” ed è soggetta a vincolo paesaggistico legato alla presenza di corsi d’acqua. Nello studio si evince che la maggior parte dei mappali sono di proprietà della società Kitaly e solo uno è del Demanio Idrico per il quale il proponente ha provveduto ad inoltrare, al Genio Civile di Padova, una domanda di concessione ad occupare le aree demaniali interessate dall’intervento. Questo è un vantaggio perché evita le controversie legate a proprietà ed espropri. Iter Procedurale Nel comune di Campo San Martino, in seguito ad erosione della sponda sinistra del fiume, il Genio Civile presenta ad agosto 2009 il progetto per la costruzione di una traversa sul ponte Vittoria al fine di stabilizzare gli argini. A dicembre dello stesso anno con delibera n. 4153112 della giunta regionale si da notizia della richiesta della ditta Kitaly Srl di Padova per l’attivazione di un accordo di programma volto alla costruzione di una centralina elettrica sul salto all’altezza del ponte Vittoria che riporta il progetto di traversa del Genio Civile padovano, tuttavia l’accordo non può essere attuato 113 e la regione invita la ditta ad inoltrare domanda di concessione114. La ditta dunque presenta a gennaio 2010 domanda di concessione per derivazione delle 112

http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=221378 http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=221378 114 Informazioni per la ricostruzione della vicenda: video – inchiesta “Il Salto della Discordia” di Francesca Carrarini, giugno 2013, https://www.youtube.com/watch?v=iICnKqQGCfI, giornali locali: http://mattinopadova.gelocal.it/padova, http://www.gazzettino.it/NORDEST/PADOVA/, documenti regionali, http://ecopolis.legambientepadova.it/ , osservazioni alla valutazione d’impatto ambientale del comune di Campo San Martino e altri. 113

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acque del Brenta e alla gara di appalto partecipano anche altre tre aziende tra le quali Etra Spa (a partecipazione pubblica) e la Italy Style Srl di Milano. A giugno 2011 la “commissione tecnica per il parere su opposizioni, osservazioni e domande in concorrenza” all’unanimità ha approvato come miglior progetto in quanto a “razionale utilizzazione dell’acqua” quello di Kitaly Srl. In seguito vengono depositati i documenti per la valutazione d’impatto ambientale e contestualmente vengono inoltrate agli enti interessati (ad esempio, Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali, Autorità di Bacino). L’amministrazione comunale e la ditta Etra Spa si sono opposte all’approvazione da parte della “commissione tecnica per il parere su opposizioni, osservazioni e domande in concorrenza”, per la quale c’è stato il ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche riguardante aspetti formali e sostanziali del parere espresso dalla commissione tecnica. Il ricorso è stato accolto e il progetto è tutt’ora al vaglio della Commissione per la valutazione d’impatto ambientale.115 Nel merito si è espresso anche il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo con parere contrario (novembre 2013) recependo le osservazioni presentate da comuni e cittadini. Tornando alle origini del progetto, bisogna sottolineare l’importanza del tentato accordo di programma tra la regione e Kitaly. Come si evince dalla delibera della Giunta, c’èra un forte interesse da parte della regione per l’andata a buon fine di tale proposta. Il costo stimato per la traversa da parte del Genio civile è di 3 milioni e mezzo di euro circa, mentre il contributo regionale stabilito per Kitaly Srl è di 1 milione e mezzo. La delibera stessa però stabilisce che l’accordo di programma non si può sottoscrivere perché ai sensi del DGR 3178/2007: Va, infatti, ricordato che la già menzionata DGR 3178/2007 prevede, quale sistema di realizzazione di opere di difesa del suolo da remunerarsi, in tutto o in parte, attraverso"lo sfruttamento economico (il prelievo e la vendita) del materiale scavato in fase di esecuzione della stessa, anche lo strumento dell'Accordo di Programma ex art. 32 della legge regionale 35/2001 nelle ipotesi in cui l'opera programmata insista, su aree private in misura tale da provocare un eccessivo impegno economico derivante dagli oneri espropriativi e sempre che sia possibile raggiungere un accordo favorevole per l'Amministrazione con i soggetti privati in merito alla disponibilità del sedime ad opera eseguita."116

In questo caso la cifra dell’esproprio è irrisoria, proprio perché è quasi tutto di proprietà della ditta che aveva acquisito i terreni nel 2008. Motivazioni del conflitto

Il fattore di rischio principale percepito dalla popolazione è la perdita d un bene comune nelle sue diverse accezioni (paesaggio, pesca, attività, trasmissioni conoscenze, introiti economici) e in secondo luogo la sensibilità per la protezione ambientale. Nelle

115 116

Progetto n. 78, http://www.regione.veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/progetti-2011 http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=221378

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osservazioni formulate dal comune per la procedura di VIA (verbale 21 febbraio 2013) 117, si evince che una delle motivazioni della forte contrarietà locale al progetto è la superficialità con la quale nello studio d’impatto ambientale viene affrontata la questione della traversa. Le osservazioni dettagliate elaborate dal comune fanno riferimento anche in questo caso ai vincoli disattesti dal progetto. In merito al progetto di Kitaly S.r.l sono state sollecitate spiegazioni bipartisan: interrogazioni alla camera dei deputati (Massimo Bitonci, Lega Nord, settembre 2011, marzo 2012)118, interrogazione al consiglio regionale (Pietro Ruzzante, Partito Democratico, settembre 2011)119. In entrambi i testi si scorge perplessità relativa alla disponibilità regionale nei confronti della ditta padovana tramite previo tentativo di sottoscrizione dell’Accordo di Programma che ne ha privilegiato i rapporti. Bitonci si esprime in merito alla composizione della società partecipata da due fiduciarie (una delle quali riconducibile a un personaggio che ha già avuto avventure fiscali) e chiede come questo sia possibile se alla base di opere di pubblica utilità dovrebbe esserci trasparenza e interesse collettivo. Ruzzante chiede chiarimenti in merito alla valutazione della Commissione tecnica in particolare riferimento a entità degli scavi e dell’impatto ambientale, elementi questi ultimi che stando all’assessore Maurizio Conte saranno valutati in sede di VIA perché non sono connessi con la potenzialità dell’impianto 120, quindi si desume che le lacune progettuali potranno essere corrette durante l’iter della VIA recependo le prescrizioni della Commissione. Un altro elemento sollevato dalle interrogazioni è relativo alla convenzione sottoscritta dal comune di Campo San Martino e la Italy Style di Milano (delibera n. 161 del 9 dicembre 2010) ai fini di una collaborazione per l’utilizzo delle risorse. Il comune si è accordato con la Italy Style nell’interesse collettivo perché da un punto di vista perlomeno economico la suddetta ditta si è impegnata a corrispondere all’amministrazione un 10% - 13% di introito. Interrogata sull’eventuale buon fine dell’Accordo di Programma con Kitaly Srl e su eventuali benefici per l’amministrazione, la regione ha ricordato come eventuali utili non siano contemplati dalla legge vigente121. La liberalizzazione del mercato delle rinnovabili attuata col decreto “Bersani” (79/99) che recepisce la direttiva comunitaria 96/92/CE che mette sullo stesso piano in libera concorrenza pubblico e privato e il già citato decreto per lo sviluppo economico del 2010. Il fronte del no per il progetto di Kitaly Srl (amministrazione, comitato cittadini, politici) si è mosso contro l’approvazione da parte della Commissione tecnica per il parere su opposizioni, osservazioni e domande in concorrenza, per la quale c’è stato il ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche da parte del comune di Campo San Martino e dalla ditta Etra Spa. Di contro la ditta padovana ha fatto ricorso al Tar (giugno 2013) contro 117

http://www.comune.camposanmartino.pd.it/web/tl_files/archivi_segreteria/2013-delibere-cc/001_2013.pdf http://dati.camera.it/ocd/page/aic.rdf/aic4_13286_16 , http://dati.camera.it/ocd/page/aic.rdf/aic4_15193_16 119 http://dati.camera.it/ocd/page/aic.rdf/aic4_15193_16 120 http://www.consiglioveneto.it/crvportal/pdf/attisp/IRI/Anno_2011/IRI_0440/iri_0440.pdf 121 Ibidem 118

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il comune di Campo San Martino accusando il sindaco e altri della giunta di abuso d’ufficio con il fine di escludere Kitaly e favorire la ditta Italy Style di Milano con la quale il comune ha stipulato la convenzione. Dopo sei mesi d’indagine il pm ha richiesto l’archiviazione in quanto i fatti non sussistono e gli amministratori hanno agito unicamente nell’interesse della comunità122. Nel verbale comunale relativo alle osservazioni da presentare in sede di valutazione d’impatto ambientale emerge la posizione locale rispetto al progetto: «Non è quindi tollerabile che le conseguenze e gli effetti delle varie catastrofi naturali come le notissime esondazioni del Brenta o i cedimenti delle sponde siano da addebitare a carico della comunità, mentre invece i benefici derivanti dallo sfruttamento delle risorse naturali del nostro territorio escludano totalmente il territorio locale e quindi i cittadini direttamente interessati. Pertanto il Comune di Campo San Martino, aldilà delle valutazioni sulla V.I.A., si impegna con forza affinché venga riconosciuto il proprio ruolo decisionale all’interno della procedura 123 autorizzativa della Regione Veneto e dalle Autorità competenti”»

2.8 Il revamping di Alles Arriviamo dunque all’ultimo caso riguardante la gestione dei rifiuti, un settore controverso nel quale anche a livello regionale sono diversi i casi di mala gestione e di sconfinamento nell’illecito come si evince anche nell’ inchiesta sull’operazione Buondì. Nella presente ricerca sono stati rilevati numerosi casi di contestazione relativi alla gestione rifiuti, non facendo l’opportuna distinzione tra pericolosi, non pericolosi e inceneritori perché non è questa la sede per ricostruire un percorso regionale nel quale pur nell’evoluzione del panorama normativo e nella diminuzione dei solidi urbani. I conflitti permangono in particolare nei territori che hanno sofferto per la presenza di discariche e non sono disposti ad accettare promesse di future bonifiche in cambio di ulteriori conferimenti di rifiuti. Le forti contrarietà sollevate sono spesso suffragate dalla malagestione precedente del sito e dalla reputazione del proponente che non di rado è coinvolto in illeciti. Il caso del quale parleremo è particolare per certi versi in quanto a collocazione (SIN di Porto Marghera) e si è scelto di trattarlo perché esemplificativo del conflitto tra diversi livelli amministrativi, già presente nel caso della centrale idroelettrica di Campo San Martino.124 Oltretutto nella provincia di Venezia ci sono stati diversi casi d i contrapposizione tra la posizione dell’ente provinciale e di quello regionale come nel caso della riapertura della discarica sita in Via Prati a Spinea (nei pressi di un corso d’acqua con vincolo ambientale)125, il progetto di Nekta Srl a San Donà di Piave per il trattamento di ossidi di 122

http://ricerca.gelocal.it/mattinopadova/archivio/mattinodipadova/2014/07/17/NZ_33_01.html?ref=search http://www.comune.camposanmartino.pd.it/web/tl_files/archivi_segreteria/2013-delibere-cc/001_2013.pdf 124 Va ricordato che a livello cittadino sono state sollevate molte proteste, particolarmente coinvolto l’Assemblea Permanente contro il Rischio Chimico di Porto Marghera che si era già mobilitata contro il rischio del riavvio dell’inceneritore SG31 125 http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2011/05/05/news/discarica-di-via-prati-ricorso-al-tar-1.1428598 123

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ferro (per il quale la provincia ha presentato ricorso) 126 o il progetto di ampliamento della Cosmo Ambiente a Noale (bocciato dalla giunta, approvato dalla commissione VIA nonostante parere contrario di provincia, comune, Asl, Arpav) 127. Il progetto Nel 2009 è stato presentato il progetto di “Revamping dell’Impianto Alles di ricondizionamento di rifiuti speciali anche pericolosi sito in comune di Venezia” di Alles S.p.a.128 (azienda controllata da Mantovani S.p.a.) sito già dedito al trattamento di rifiuti speciali provenienti da scavi, fanghi di depurazione, bonifiche. Alles S.p.a. vorrebbe creare nuove strutture di stoccaggio, incrementare la capacità produttiva anche aumentando l’elenco di rifiuti trattabili. Il progetto è dell’Ing Guido Zanovello dello studio Altieri Spa, al momento coinvolto in un’indagine, assieme al titolare dello studio e altri noti, riguardante le bonifiche fantasma della Laguna di Grado e Marano.129Lo studio d’impatto ambientale è stato curato dallo studio tecnico Conte & Pegorer di Treviso. Nella premessa si evince che le mutate condizioni commerciali e tecnologiche inducono il proponente ad effettuare un miglioramento impiantistico e quindi aumentare la capacità di trattamento rifiuti pur nella stessa area complessiva. Localizzazione e contenuto del SIA L’impianto di Alles si trova nella zona industriale di Porto Marghera nel comune di Venezia, in località Malcontenta. Si trova accanto al Canale Industriale Sud, collegato direttamente con la laguna di Venezia. Lo studio d’impatto ambientale contiene i quadri di riferimento (ambientale, progettuale, programmatico), sintesi non tecnica, tavole varie (vincoli, destinazione d’uso, uso del suolo, Palav SIC ZPS, PTP, PTRC, corografie, sensibilità), premessa al SIA, valutazione numerica dell’impatto attraverso procedura analitica “matrice di Leopold”. Nel quadro del riferimento programmatico il progetto risulta inserito in SIN (Sito Interesse Nazionale) ed è soggetto al “Masterplan per la bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera” (2004), nel testo degli estensori l’istituzione del SIN ha comportato la redazione del Masterplan e non di vincoli o prescrizioni particolari. Altri strumenti di pianificazione sono: Piano Territorioale Regionale di Coordinamento (PTRC), Documento Preliminare al Piano Regionale di Coordinamento, Piano Territoriale Provinciale (PTP), Rete Natura 2000, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), Piano per la Prevenzione dell’Inquinamento e il Risanamento delle Acque del Bacino Idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia (Piano Direttore), Piano Regionale di Risanamento delle acque (PRRA), Piano Regionale di Tutela delle Acque (PRTA), Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA). 126

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/06/11/news/il-tar-blocca-l-ampliamento-della-nekta-1.9408448 http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2013/09/20/news/cosmo-ambiente-di-noale-bocciato-l-ampliamento-1.7782452 128 Progetto n. 47, http://www.regione.veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/progetti-2009 129 http://messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2014/10/29/news/le-bonifiche-fantasma-in-laguna-riparte-l-inchiesta-nuovaraffica-di-indagati-1.10206044 127

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Iter procedurale Nella delibera della Giunta regionale n. 448 del 10 aprile 2013 con allegato il parere della Commissione VIA viene ricostruito il percorso della richiesta per il revamping di Alles inoltrata agli uffici VIA nel giugno 2009 con la successiva richiesta accolta d’integrazione della procedura AIA130. A luglio 2009 sono state contattate diverse strutture regionali (servizio rifiuti, unità complessa atmosfera, pianificazione territoriale e parchi, urbanistica, servizio reti ecologiche) per verificare se la documentazione pervenuta risultasse completa. La Direzione Regionale Pianificazione Territoriale e Parchi ha espresso parere favorevole con prescrizioni (31 luglio 2014) per la valutazione d’incidenza (VINCA) pervenuta dagli uffici U.C. VIA a giugno 2014. A marzo e aprile 2010 sono pervenute osservazioni e parere della provincia di Venezia, poi vi sono state diverse riunioni di approfondimento con gli enti interessati e sono pervenute le integrazioni del proponente (2012) e a settembre 2012 la Commissione VIA si è espressa favorevolmente (con prescrizioni) al progetto. Nella medesima data, la Commissione è stata integrata per l’AIA e ha dato un’ulteriore parere favorevole al progetto. Per la delibera della Giunta mancava ancora il parere di Arpav al quale l’autorizzazione dell’impianto è subordinato, Arpav si è espressa con la richiesta della previa presentazione di un nuovo piano di monitoraggio e controllo dell’aria prescrittiva al progetto. Ad aprile 2013 il revamping è approvato. Motivazioni del conflitto Comune di Venezia, provincia, municipalità di Porto Marghera, comune di Mira, cittadini si sono schierati sul fronte del no; il consiglio comunale di Venezia, in seduta straordinaria, con delibera n. 85 del 18 marzo 2010 ha espresso parere contrario alla realizzazione dell’opera, osteggiata dall’aumento sensibile dei codici di smaltimento rifiuti e rilevando la non compatibilità con la variante al PRG (Piano Regolatore Generale) di Porto Marghera131 approvata dal comune nel 1996 e dalla Giunta Regionale nel 1999. La delibera comunale prosegue ricordando che il progetto ricadrebbe in area SIN e che il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio avendo preso atto in conferenza dei servizi (luglio 2009) del superamento dei limiti soglia di concentrazione di contaminazione avrebbe diffidato l’azienda “dal realizzare qualsiasi intervento che interferisca con le matrici ambientali potenzialmente e/o contaminate fino all’approvazione del progetto di bonifica” che non risultava approvato. Nella delibera sopracitata è contenuta la relazione istruttoria con le osservazioni prodotte dagli uffici di competenza comunale che articolano le motivazioni del parere negativo. A marzo del 2010 si esprime negativamente anche la provincia di Venezia che oltretutto 130

Articolo 10, comma 2 del D.Lgs. n. 152/2006

131

http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/60001

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attesta: «preoccupazione (per) la crescente richiesta di ampliamenti e nuovi insediamenti dell’area suddetta di aziende operanti nel settore dello smaltimento di rifiuti in particolare pericolosi che mal si concilia con l’auspicata riqualificazione complessiva del territorio legata a produzioni non 132 inquinanti ed allo sviluppo potenziale di comparti strategici quali logistica e portualità.»

Nonostante il parere contrario di comune e provincia, la commissione VIA nel settembre 2012 si è espressa favorevolmente per il progetto di Alles S.p.a. La conseguente delibera d’approvazione della Giunta regionale è stata sospesa ad agosto 2013 dalla sentenza del Tar al quale i comuni di Venezia e Mira si erano appellati133. A luglio 2014 la delibera è stata annullata dal Tar per l’incompatibilità del progetto al piano regolatore e all’aumento significativo dei codici che no può essere considerato un semplice adeguamento. Il progetto era privo inoltre di autorizzazione edilizia della provincia e dell’assenso del Ministero dell’Ambiente. Il parere espresso dagli enti locali è in linea con il giudizio del tribunale, ma nelle dichiarazioni dell’ex assessore comunale Bettin, fatte prima dell’ultima decisiva sentenza del Tar, si riscontra una certa amarezza relativa al conflitto istituzionale: «Rimane ancora aperta la questione più grave, e cioè la grave,insopportabile violazione di sovranità con la quale la solita Commissione regionale VIA, per autorizzare un impianto di tal fatta per Alles, ha voluto d’imperio cambiare il Piano Regolatore di Porto Marghera, calpestando l’autorità del Comune di Venezia, di tutta la città. Lo ha fatto a norma di legge, perché così recita la normativa, ma soprattutto in forza di una prepotente modalità di formazione e composizione della Commissione VIA che, per volontà della Regione, assegna uno strapotere numerico ai suoi propri membri peraltro scelti secondo l’arbitrario volere della giunta regionale. Una procedura nella sostanza antidemocratica che chiediamo venga al più presto cambiata.»134

Di fatto la commissione ha agito a norma di legge (regionale) pur dimostrando che la concertazione non è sempre auspicata; nel dossier precedente dell’Osservatorio è stato messo in luce come in sede di valutazione d’impatto ambientale, il voto della commissione regionale sia sempre una maggioranza schiacciante anche nei casi dov’è prevista la conferenza di servizi, quelli di impianti di trattamento rifiuti. La legge regionale che disciplina i contenuti e le procedure d’impatto ambientale (LR 10/99) all’articolo 23 relativo a “semplificazione amministrativa per i progetti ad approvazione o autorizzazione regionale o provinciale” prevede l’istruttoria congiunta del giudizio di compatibilità ambientale e dell’approvazione nel casi nei quali la commissione è integrata da rappresentanti provinciali e/o comunali e dai responsabili degli uffici tecnici interessati. Pur nell’approvazione contestuale, sono due fasi tecniche distinte, eppure la commissione VIA con i suoi 9 membri rappresenta la maggioranza in entrambe le fasi 135. Nel maggio di quest’anno il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso il ricorso presentato da 132

http://www.provincia.venezia.it/sites/default/files/albo_pretorio/42298.pdf http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/07/16/news/il-tar-no-all-ampliamento-dell-impianto-di-alles-1.9610850 134 http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/66367 135 La legge che disciplina il procedimento amministrativo (241/90) all’articolo 14 prevede la partecipazione di un singolo rappresentante per ente e amministrazione alla conferenza di servizi che tramite votazione esprima il proprio parere; la commissione VIA reg ionale partecipa in toto anche in questa seconda fase pur non rappresentando un ente o un amministrazione. 133

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Alles contro la sentenza del Tar Veneto del 10 luglio 2014 che aveva negato all’azienda del Gruppo Mantovani l’autorizzazione al potenziamento delle quantità e delle tipologie di rifiuti da trattare. E questo nonostante nonostante il parere contrario votato all’unanimità in Consiglio regionale, nel Consiglio comunale di Venezia e quello della Provincia.

2.9 Quadro delle criticità emerse Durante l’indagine svolta sono stati visionati numerosi casi di conflitto riguardanti progetti sottoposti a VIA regionale nelle province selezionate, i dati sono disponibili in allegato (II). Si tratta ovviamente di opere che incontrano spesso la contrapposizione delle comunità locali, ma l’accettazione degli interventi sul territorio è molto più diffusa di quanto non si creda. Abbiamo visto come nel caso dell’energia idroelettrica, non siano le opere in sé ad essere contestate, ma la qualità delle stesse, le modalità con le quali si svolge l’iter attuativo e soprattutto l’utilizzo di risorse pubbliche da parte del privato. Un aspetto sottovalutato dalla normativa stessa sulla valutazione d’impatto ambientale (europea o declinata a diversi livelli) è quello legato alle diverse percezioni del rischio che porta probabilmente il proponente ad interpretare il percorso valutativo come un adempimento tecnico burocratico mentre la popolazione vede in esso la possibilità di intervenire nelle scelte progettuali e nel governo del territorio in un’ottica inclusiva. La capillarità degli interventi in ambito regionale a scopi privatistici sommata all’esclusione della cittadinanza dalle scelti riguardanti i propri scenari di vita sono alla base di tutti i conflitti.

MOTIVAZIONI – RISCHI PERCEPITI NEI CASI ANALIZZATI (A)INQUINAMENTO - DANNI AMBIENTALI

61

(B)PAESAGGIO – BENI COMUNI

27 E

30

(D)TRASPARENZA INFORMAZIONI/PARTECIPAZIONE

20

(E)DANNI ECONOMICO SOCIALI

14

(F)CRIMINALITA’E CONFLITTO

21

(C)EFFETTO CUMULATIVO VICINANZA AREE SENSIBILI

50


D’INTERESSE (G)CONSUMO DI SUOLO SPECULAZIONE EDILIZIA

E

6

(H)INCOMPATIBILITA’ CON STRUMENTI PIANIFICATORI

25

(I) ALTRO

27

Nello schema sopra abbiamo la prima colonna con le diverse motivazioni/percezioni di rischi attribuiti ai casi analizzati e nella seconda la frequenza nella quale si ritrovano (sovrapposti) nei conflitti riscontrati. Il rischio principalmente percepito è quello relativo alla diffusione dell’inquinamento con possibili danni all’ambiente e alla salute umana. Secondariamente troviamo il paesaggio con il quale s’intersecano una serie di rischi che esprimono i valori della comunità: senso estetico, memoria, perdita di attività agricole, di saperi locali, rischio per attività turistiche nascenti. Il rischio legato all’effetto cumulativo con opere e progetti simili o impattanti, o il timore per la vicinanza ad aree sensibili, è riconducibile al rischio primario, ma l’incidenza con la quale viene espresso in questi termini dimostra la conoscenza e l’esasperazione generata da contesti territoriali densi nei quali si fatica a credere in ulteriori interventi. Sono diffusi i timori per il deprezzamento delle proprietà private, ma è quello legato alla perdita di beni comuni che unisce le proteste. Motivazioni legate alla disponibilità d’informazioni, alla trasparenza delle procedure, alla partecipazione, a eventuali conflitti d’interesse e coinvolgimento di attori in malaffari, alla pianificazione disattesa, investono tanto proponenti ed estensori quanto l’organismo di valutazione e la Pubblica Amministrazione. L’incongruenza tra gli strumenti del governo del territorio e le operazioni proposte sono, da un lato ogetto di osservazioni e ricorsi, e dall’altro fonte di preoccupazione e malcontento nei confronti dell’organo valutativo e degli enti. Le ragioni per dire no a molti interventi sono articolate e la classificazione diventa ardua: spogliando gli articoli nei quotidiani locali emergono scenari agghiaccianti. Corruzione nel settore minerario con testimonianze di sindaci- imprenditori che dichiarano di aver pagato mazzette per aprire cave,136 voragini (sinkholes) di 50 metri di profondità sulle strade causate dalla presenza di estrazioni in galleria 137. Per quanto concerne il trattamento dei rifiuti, siamo in presenza di emergenze causate da fuoriuscita di percolato 138, lotti 136

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/11-febbraio-2011/impresario-ed-ex-sindaco-pagai-avere-cava181446082159.shtml 137 http://www.lavocedelnordest.eu/nuovi-cedimenti-a-grezzana-vr-e-nessuno-si-muove-dove-la-regione/ 138 http://www.globalproject.info/public/resources/pdf/Dossier-Discarica-Roncajette.pdf

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sequestrati da anni in attesa di bonifiche proposte sempre in cambio del conferimento di ulteriori materiali139, reati compiuti dai dirigenti di imprese di trattamento rifiuti (ad esempio: Acegas – APS per discarica Roncajette a Ponte San Nicolò, Daneco S.p.a. per Cà Filissine a Pescantina, la Mestrinaro S.p.a di Zero Branco 140) per comportamenti omissivi e colposi, truffa, corruzione, traffico illecito. Opere queste sottoposte al valutazione d’impatto ambientale per ampliamenti, ristrutturazioni e quant’altro. In uno scenario del genere al quale si aggiungono fenomeni di conflitto d’interesse e di abuso d’ufficio interni agli organismi regionali è un obbligo quello di costruire un alternativa allo status quo caratterizzato da contrapposizioni e sfiducia nella rappresentanza. Come scritto precedentemente ai fini della ricerca sono state effettuate alcune interviste frontali o con l’utilizzo di questionario. Le domande vertevano principalmente sugli elementi dell’iter procedurale dei progetti relativi a informazione, trasparenza e partecipazione; per quanto riguarda quest’ultimo aspetto sono stati raccolti anche opinioni propositive riguardanti il coinvolgimento di cittadini e associazioni. Pur nella diversità dei progetti contestati e dei gruppi/attori intervistati, le risposte sono state omogenee.

3.0 Trasparenza e informazioni Alla domande su come la popolazione venga a conoscenza dei progetti contestati, il più delle volte la risposta è stata: «per puro caso». Nel caso si tratti di associazioni strutturate (ad esempio Legambiente, Italia Nostra) queste talvolta hanno la capacità di “prevedere” i progetti sostanzialmente perché il loro scopo è la tutela del territorio. Gli avvisi pubblici (obbligatorietà di affissione negli albi pubblici) non vengono sicuramente visti dai più, così come quelli nei quotidiani locali (che molti lamentano non sempre siano quelli letti nei comuni interessati) e spesso i comuni più impattati dai progetti proposti sono limitrofi a quelli nei quali l’opera viene localizzata. Con gli stessi mezzi viene indetto l’incontro pubblico che non è un momento di partecipazione ma una presentazione fatta nel comune di localizzazione (e non sempre in quelli interessati dall’opera) da parte dell’azienda. A questi momenti vuoi per mancanza di publicizzazione, vuoi per i tempi scelti (spesso giorni feriali e orari lavorativi) partecipano poche persone. Un ruolo importante lo gioca l’amministrazione comunale a seconda della posizione presa nei confronti del progetto, alla quale corrisponde un maggior o minor coinvolgimento cittadino attraverso assemblea pubblica e ovviamente alla produzione di osservazioni, disponibilità degli uffici tecnici o della chiamata di consulenti esterni per le istruttorie. L’avviso pubblico del progetto sottoposto a procedura di VIA è quindi considerato carente, stesso discorso vale per le informazioni disponibili al pubblico e relativa trasparenza. Pur constatando che i documenti sono disponibili sul sito della regione Veneto, si consta che la stessa non risponde sempre alle comunicazioni effettuate da comitati e associazioni. Si 139

http://www.veronasera.it/cronaca/verona-arriva-commissione-parlamentare-ca-filissine-discarica-trovera-trentasei-metri-percolato-28ottobre-2014.html 140 http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2013/12/03/news/rifiuti-inquinanti-i-mestrinaro-vanno-a-processo-1.8228646

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attesta che i verbali delle riunioni delle sotto commissioni VIA non sono disponibili per la non obbligatorietà di produrre verbali della commissione VIA. Alcuni sostengono che non vi siano informazioni sufficienti e che vi è la necessità di fare richiesta di accesso agli atti. Un aspetto messo in luce dalle associazioni è che i dati disponibili sul sito regionale non sono intellegibili per un cittadino comune. Lo studio d’impatto ambientale e la relativa sintesi non tecnica destinata al pubblico è commissionata dala ditta proponente a degli esperti con l’intenzione implicita di tutelare il proprio interesse e si evidenzia la mancanza quindi di uno studio al di sopra delle parti. Non sempre il comune mette a disposizione uffici o consulenti per interpretare i dati del SIA e formulare osservazioni anche perché mancano le risorse e nei casi in cui sono i cittadini (comitati, associazioni) a interpellare un esperto devono finanziare loro stessi gli studi (stesso discorso per i ricorsi al Tar). Sono sulla stessa linea le considerazioni riguardanti il tempo a disposizione per presentare eventuali osservazioni che è considerato insufficiente: di cinquanta giorni a decorrere dalla data di deposito del progetto (contestuale a affissione nell’albo comunale e nei giornali). La presentazione al pubblico deve essere fatta entro venti giorni dalla pubblicazione. Cittadini e associazioni concordano nel ritenere assolutamente insufficienti i tempi a disposizione in quanto c’è una disparità di forze notevole tra una ditta che ha assunto degli esperti per la stesura di uno SIA durata mesi, anni di lavoro e un cittadino che ha un massimo di cinquanta giorni per presentare delle osservazioni formulate possibilmente in linguaggio tecnico141.

3.1 Partecipazione Per quanto riguarda quest’aspetto intrinsecamente legato al precedente, nelle critiche sull’inadeguata applicazione si denota comunque una tendenza “proattiva” nel senso che al quesito su come si dovrebbe promuovere la partecipazione all’interno della valutazione d’impatto ambientale, sono pochi quelli che ritengono sia ancora una responsabilità politica al livello amministrativo più vicino alla comunità (amministrazione comunale) e molti quelli che interpretano l’iter procedurale come un momento fondamentale per l’incontro di tutti gli interessi delle parti. Lo strumento partecipativo che già c’è ma che si tende a non utilizzare pur in presenza di conflitti radicati è quello dell’inchiesta pubblica che può essere richiesta dalle amministrazioni interessate (articolo 18 lr 10/99), ha luogo nella sede regionale e alla quale partecipa chi ha presentato osservazioni. Eppure alcune testimonianze indicano che per localizzazione (in regione e non in comune) e per attori scelti (solo chi ha presentato osservazioni) rischia di configurarsi nella ricognizione di quanto presentato e non in un 141

Lo studio di settore di Terra Srl e Cral Srl sulla VIA nazionale attesta che nella gran maggioranza dei casi il processo part ecipativo consiste nell’invio di osservazioni.

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vero momento partecipativo, ma comunque recepite le critiche si vorrebbe l’obbligatorietà di questo incontro. Qualcuno vorrebbe che la fase riguardante la partecipazione pubblica fosse commissionata a terzi ed è ritenuta fondamentale in quanto gli aspetti sociali dovrebbero essere considerati quanto quelli ambientali e paesaggistici. Da parte dei comitati viene posta molta enfasi sulla localizzazione (importante che avvenga nel comune di realizzazione dell’impianto) e sulla temporalità (critiche a incontri promossi in estate, o giorni feriali, orari pomeridiani, tempi) così come sul ruolo dell’amministrazione comunale che si vorrebbe dotato di ufficio tecnico preposto all’analisi dei SIA. Le posizioni più innovative e strutturate sono quelle delle associazioni che vorrebbero anticipare le osservazioni alla fase progettuale e che a disposizione pubblica ci fossero fondi per l’analisi degli studi d’impatto ambientale. Si è parlato esplicitamente di progettazione partecipata e della necessità di coinvolgere i cittadini per capire meglio le necessità del territorio, sin dalla fase ideativa, perché l’attuale iter procedurale è sbilanciato a favore dei titolari del progetto che hanno interessi evidenti alla realizzazione delle opere. Le necessità espresse da cittadini e associazioni come abbiamo visto nella prima parte del testo, sono in linea con la filosofia della direttiva europea che auspica attenzione concreta al principio della sostenibilità dalla prima fase del project design. Ciò che emerge da queste analisi, oltre alle critiche che si vorrebbero costruttive, è anche l’importanza dell’iter procedurale della valutazione d’impatto ambientale come arena per la possibile risoluzione di conflitti. Premesso che molti, ma non tutti i conflitti territoriali riguardano opere sottoposte a valutazione d’impatto ambientale (basti pensare ai conflitti che insorgono per politiche abitative), le potenzialità della VIA come momento di “dialogo negoziale”142sono rilevanti, ma per il momento sembrano essere state intese per lo più dalla cittadinanza attiva che da proponenti e istituzioni locali. Come detto in precedenza, l’adempimento delle normative sulla VIA ha reso disponibili al pubblico numerose informazioni rispetto ai progetti e ai territori interessati, e ha stabilito la necessità di dar voce alla comunità interessata. Ma le possibilità generate dalla VIA per le comunità locali e le associazioni sono per il proponente un obbligo visssuto in modo tutt’altro che partecipativo.143 Le uniche forme di partecipazione contemplate sono quelle tra valutatori, estensori del SIA e talvolta enti interessati, come descritto nel caso della cava di Monte San Giorgio dove aggiustamenti progressivi hanno portato a “buon fine” l’operazione cava. Nel caso della centrale idrolettrica di Campo San Martino la procedura in corso pare già irrimediabilmente viziata dalla preferenzialità accordata al proponente. Nel caso di Alles è ancora più chiaro che neppure gli enti possono molto se c’è il beneplacito della regione avallato dal parere della commissione VIA regionale.

142 143

Zeppetella A., Op. Cit.. Brunialti T., Op. Cit., p. 184

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3.2 la regione Toscana Dopo un lungo percorso di preparazione, concertazione e un forte spirito rinnovatore nel 2007 è stata approvata la legge sulla partecipazione Toscana (69/2007 144), “norme sulla promozione della partecipazione alle politiche regionali e locali” 145, legislazione sperimentale con data di scadenza (2012, posticipata al 2013) con riscontri positivi che si sono tradotti nella nuova legge regionale 46/2013, “Dibattito pubblico regionale e promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali” con esplicito riferimento al modello del Débat Public francese146. La legge regionale del 2007 è nata come strumento regolativo al diritto alla partecipazione dei cittadini, con il fine di contribuire al miglioramento della democrazia e della coesione sociale. Viene istituito un organismo di garanzia volto a promuovere la partecipazione che ha il compito di valutare i progetti partecipativi ed elaborare orientamenti per la gestione degli stessi, progetti che prevedono un sostegno regionale. Altresì, l’autorità di garanzia può indire il dibattito pubblico per i grandi interventi che possono avere impatti notevoli su ambiente, territorio, natura, società. La legge 46/2013 conferma e rielabora, in seguito al monitoraggio dell’implementazione normativa, la 69/2007 ed istituisce il Dibattito Pubblico Regionale definito all’articolo 7: «un processo di informazione, confronto pubblico e partecipazione su opere, progetti o interventi che assumono una particolare rilevanza per la comunità regionale, in materia ambientale, territoriale, paesaggistica, sociale, culturale ed economica.»147

Con l’istituzione del Dibattito Pubblico Regionale e dell’Autorità Regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione la regione vuole dare forma a un idea di democrazia partecipativa che non sostituisce la rappresentanza politica ma rafforza il governo del territorio attraverso il confronto diretto con la cittadinanza. Fondamentale a tal fine è proprio l’istituzione dell’autorità di garanzia come organismo terzo di valutazione e supporto dei processi partecipativi (promossi da enti locali, cittadini o altri soggetti) che elargisce sostegno ai richiedenti (finanziario, metodologico, logistico). Ai fini della nostra ricerca la legge regionale del 2013 è molto interessante in quanto stabilisce l’obbligatorietà del dibattito pubblico regionale per opere (pubbliche e private) per le quali l’investimento superi i 50 milioni di euro e altresì la possibilità di avviare il dibattito per opere con costi inferiori (tra 10 e 50 milioni) su richiesta di Giunta o Consiglio regionale o enti locali o cittadini interessati (almeno 0,1 per cento residenti). 148 L’articolo 7 delinea come prassi l’avvio del dibattito pubblico nella fase preliminare di elaborazione di 144

Un testo esaustivo sul percorso legislativo completo di casi studio in Perrone C., Morisi M., a cura di, Giochi di Potere. Partecipazione, piani e politiche territoriali , Utet Università,Torino, 2013 145 LR Toscana 69/2007 alla pagina http://partecipazione.formez.it/content/regione-toscana-legge-regionale-27-dicembre-2007-n-69 146 http://www.regione.toscana.it/-/legge-sulla-partecipazione 147 http://raccoltanormativa.consiglio.regione.toscana.it/articolo?urndoc=urn:nir:regione.toscana:legge:2013-0802;46&pr=idx,0;artic,1;articparziale,0 148 Articolo 8 legge regionale 46/2013

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un progetto e “comunque non oltre l’avvio della progettazione definitiva”, prassi che l’articolo 8 sancisce come condizionale per quanto riguarda progetti regionali/provinciali sottoposti a VIA o VAS (o VINCA) per i quali sia stabilito il dibattito pubblico. Detto in altri termini, il dibattito è obbligatorio per queste opere e deve essere svolto a monte della progettazione definitiva, come disciplinato all’articolo 9:

Coordinamento tra Dibattito Pubblico e Valutazione di Impatto Ambientale 1.Per le opere di cui all’articolo 8, commi 1 e 2, il Dibattito Pubblico si svolge prima dell’inizio della procedura di valutazione di VIA nell’ambito della quale si tiene conto di quanto già emerso dallo stesso Dibattito Pubblico. 2.Per fase anteriore all’inizio della procedura di VIA si intendono le fasi antecedenti all’avvio: a)della procedura di verifica di assoggettabilità di cui all’articolo 48 della l.r. 10/2010; b)della valutazione di impatto di cui all’articolo 52 della l.r. 10/2010. 3.Per le opere di cui all’articolo 8, comma 4, sulle quali non è disposto il Dibattito Pubblico, l’Autorità può comunque attivare, successivamente alle fasi di cui al comma 2, processi partecipativi ai sensi dell’articolo 42 della l.r. 10/2010.

La normativa regionale Toscana è una novità a livello nazionale (ma non solo) alla quale guardare con interesse in quanto modello e strumento innovativo che interpreta la dialettica del confronto/conflitto come un valore aggiunto.

3.3 Q-cumber Nelle parole dell’ideatore “Q-cumber nasce come una mappa della sostenibilità in cui ciascuno può conoscere il livello di qualità ambientale di un territorio e contribuire in modo collaborativo a migliorarlo”149. Il GeoSocialForum Q-cumber (www.qcumber.org) è stato lanciato nel 2012 dall’ingegnere Giuseppe Magro, esperto in valutazione d’impatto ambientale, presidente della sezione italiana dell’International Association for Impact Assessment (IAIA). Nello stesso anno durante le olimpiadi delle Start Up di Londra il progetto è stato selezionato tra i 100 migliori presentati ed in seguito è stato testato sperimentato in diversi comuni italiani (nel bresciano, Foggia, Mantova) e britannici. Il progetto è stato al centro della conferenza mondiale sull’impatto ambientale IAIA 2015 tenutasi a Firenze e da quest’anno la piattaforma si apre a tutti i comuni ed enti pubblici 150.. All’atto pratico si tratta di una semplice piattaforma che utilizza come interfaccia google maps nella quale dopo la fase di registrazione il cittadino può segnalare fonti d’inquinamento, criticità ambientali, molestie olfattive ma anche beni da proteggere. Queste informazioni s’interconnettono a post di altri utenti e agli open data di ricerche 149 150

Magro G., Open Data e Ambiente. Una rivoluzione digitale per la sostenibilità, Milano, Edizioni Ambiente, 2015, p. 35 http://www.greenews.info/rubriche/qcumber-il-social-network-per-il-monitoraggio-ambientale-20140716/

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nazionali e internazionali. La sostenibilità dei progetti è resa possibile coniugando dati scentifici e partecipazione bottom up. Il paradigma di riferimento di Q-cumber è la complessità, quindi vi è la consapevolezza che i dati non bastano ma servono modelli in grado di riprodurre scenari possibili 151; in quest’ottica gli elementi non sono visti come somma di dati ma come rete di relazioni152.. A proposito della VIA, Magro ha scritto come questa “si è trasformata presto in un adempimento più burocratico che in un effettivo processo scientifico di analisi e di coinvolgimento della popolazione nella condivisione delle problematiche e delle opportunità connesse alla realizzazione d’interventi”153. La profonda conoscenza delle lacune legate alle valutazioni e alle pianificazioni ambientali fa di Q-cumber uno strumento efficace nel far fronte alle criticità riscontrate anche in questa sede. Trasparenza, partecipazione, progettazione ex-ante, valorizzazione dei saperi locali e soprattutto la costruzione partecipata di un quadro esaustivo a sostegno della valutazione stessa e della fase decisionale. Q-cumber sembrerebbe inoltre lo strumento atto a far fronte a due esigenze che finora sono state piuttosto disattese: in primis restituire un quadro territoriale complesso nel quale gli effetti cumulativi degli impatti siano evidenti. In secondo luogo rendere maggiormente disponibili i dati del monitoraggio ambientale coinvolgendo la popolazione nel controllo tramite la collaborazione sul portale affinchè gli enti locali abbiano maggiori informazioni per intervenire prontamente.

Conclusione Dallo studio effettuato sono molte le criticità che emergono. Anche la recente pubblicazione di Terra Srl e Cral Srl, lo studio di settore sulla valutazione d’impatto ambientale e la governance del processo in diversi paesi UE, riporta il dato dei numerosi ricorsi presentati per le valutazioni in Italia a livello nazionale. Tra il 2012 e il 2013 sono stati presentati 80 ricorsi che riguardano quasi esclusivamente le decisioni prese durante il procedimento e sono stati presentati da: 34% i proponenti, 17,5% enti locali, 28% cittadini o gruppi cittadini, 11% associazioni ambientaliste riconosciute154. A livello regionale il punto di partenza che mette in moto un meccanismo ambiguo è comunque il rapporto tra proponente ed estensori commissionati per il SIA che devono rispondere in primis al proponente e secondariamente ai valutatori. Sono quindi i valutatori (Commissione regionale) a detenere l’onere di guardare agli interventi da una posizione 151

Si veda l’opera di Edgar Morin Magro G., op. cit., p. 43 Ibidem, p. 29 154 Terra Srl, Cral Srl, op. cit., testo e nota al testo p. 78 152 153

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terza, ma la “reputazione” della Commissione al momento è “compromessa” dai conflitti d’interesse che si sono succeduti negli anni precedenti. Nei casi delle proteste rilevate la frequenza con la quale le istanze riguardano paesaggio e beni comuni, guardano all’effetto cumulativo delle opere in territori densamente antropizzati e rivendicano l’attuazione dei piani, dovrebbe far comprendere all’organismo deputato che la questione ambientale (e territoriale) è incontenibile all’interno di norme e prescrizioni. Se guardiamo alle motivazioni come a diverse percezioni dei rischi il passaggio è da un “problema tecnico riservato agli esperti diviene (a) problema di governance che coinvolge la società nel suo complesso”155. In data 26 novembre 2014 Legambiente Veneto ha partecipato alla consultazione indetta dal Consiglio Regionale per la presentazione di osservazioni relative a due progetti di legge, uno del Consiglio Regionale (PDL n. 413) e l’altro della Giunta Regionale (PDL n. 413) ora in fase di sintesi.156I progetti sono volti ad adeguare la normativa regionale (LR 10/99) alle novità espresse a livello statale e comunitario. La Giunta Regionale si è concentrata particolarmente sulla semplificazione e sulla regolazione del coordinamento tra diversi procedimenti (VIA e AIA ), nulla tuttavia è stato proposto dalla Giunta relativamente al problema del conflitto d’interessi che come abbiamo visto ha causato non pochi imbarazzi. Al contrario il Consiglio Regionale ha inserito nel progetto una revisione della commissione VIA e delle clausole specifiche sul divieto di incarichi legati ai progetti al vaglio della commissione. Che venga eletta più o meno direttamente dalla Giunta o dal Consiglio, la revisione dovrebbe andare in una direzione diversa nella quale la commissione VIA nello svolgimento della sua funzione prettamente tecnica possa esprimere un parere che esuli da fattori politici. Sulla partecipazione pubblica non è stata fatta nessuna proposta effettiva, eppure la proposta di legge della Giunta ha ricevuto il plauso di associazioni di categoria, ordini professionali e qualche ente locale.

La valutazione d’impatto ambientale è volta a proteggere l’ambiente, la salute umana, i territori, le comunità, il paesaggio; tuttavia la priorità sembra essere quella di garantire la fattibilità dei progetti, gli interessi di alcuni, i profitti, i guadagni, le tempistiche. Le varianti non si contano, le interpretazioni dei piani neppure; numerosi sono gli strumenti volti a decodificare la complessità dei territori e l’azione equilibrata su di essi, eppure al primo ostacolo i piani vengono disattesi. La progettazione a lungo termine è impossibile in un contesto dove molti guardano spazi e risorse e leggono spese e ricavi. La maggior conoscenza delle relazioni che intercorrono tra benessere ambientale e patologie umane, un interesse crescente delle comunità per la tutela del paesaggio, sono già in buona parte codificate all’interno delle normative e la valutazione d’impatto ambientale è una di queste. Garantire un applicazione efficace è un compito condiviso e il primo passo è quello di ascoltare tutte le parti. Questa ricerca è stata svolta con attenzione particolare alle voci “dissidenti”, quelle delle comunità locali raggruppate in comitati e associazioni constatando 155 156

De Marchi B., Pellizzoni L., Op. Cit., p. 186 http://www.consiglioveneto.it/crvportal/pageContainer.jsp?p=84&n=80&c=5&e=88&t=0&idNotizia=27525

58


i modi nei quali queste forme di cittadinanza attiva compiono sforzi incredibili per decodificare il vario lessico tecnico –burocratico, capire le norme, intervenire, chiedere l’applicazione delle leggi al fine di poter tutelare spazi residuali e beni comuni, in una spinta perpetua dal basso verso l’alto.

59


BIBLIOGRAFIA Beck U., La società del rischio. Verso una seconda modernità (1986), Carocci, Roma, 2000 Bettini V., Comunicazione, 2015 Brunialti T., Standard di valutazione e meta-valutazione delle procedure di V.I.A. Il caso della provincia autonoma di Trento, tesi di laurea, Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Facoltà di architettura, Corso di laurea in pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale, relatore Bettini V., correlatore Patassini V., anno accademico 2001 -– 2002 Commission Staff Working Paper Impact Assestment, Proposal for a Directive of the European Parliament and of the Council amending Directive 2011/92/EU on the assessment of the effects of certain public and private projects on the environment, 2012 Crosta P.L., Pratiche. Il territorio “è l’uso che se ne fa”, FrancoAngeli, Milano, 2010

De Marchi B., Pellizzoni L., et al., Il Rischio Ambientale, Il Mulino, Bologna, 2001 Fisher F., Citizens, Experts and the Environment: The Politics of Local Knowledge, Duke University Press, Durham – North Carolina, 2003 Fregolent, L., Malessere territoriale e proteste dei cittadini. Caratteri e peculiarità delle mobilitazioni territoriali nel Veneto, studio sull’esito delle ricerche compiute per l’Atlante dei Conflitti Territoriali, Legambiente Veneto, Università IUAV di Venezia, 2012 Fregoli, T., “Valutazione d’incidenza nel Veneto” in Patassini D., Moroni S., a cura di, Problemi valutativi nel governo del territorio e dell’ambiente, Franco Angeli, Milano, 2006 Giddens, A., Le conseguenze della modernità: fiducia e rischio, sicurezza e pericolo, Il Mulino, Bologna, 1994 Indovina, F., “La città diffusa. Com’è e come si governa” in Territorio. Innovazione. Economia. Pianificazione. Politiche. Vent’anni di ricerca Daest, Daest – Dipartimento di Analisi Economica e Sociale del Territorio, Venezia, 1999 Legambiente Veneto, Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia, Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo di rifiuti e su illeciti ambientali ad essa correlati, 2014 Lupton, D., “Il significato del termine rischio e i suoi mutamenti” in Il rischio. Percezioni, simboli, culture, Il Mulino, Bologna, 2003. Magro, G., Open Data e Ambiente. Una rivoluzione digitale per la sostenibilità, Edizioni Ambiente, Milano, 2015 Mazzaro, R:, I padroni del Veneto, Laterza, bari, 2012 60


Patassini, D., Sistema di pianificazione a Venezia, luglio 2014 Patassini, D., Brunialti S.,‘Standard degli studi di impatto ambientale nella Provincia Autonoma di Trento’, Rassegna Italiana di valutazione, 26, Anno VII, 2003 Patassini, D., Sistema di pianificazione a Venezia, Studi per il Piano Morfologico della Laguna di Venezia (2007-15), Corila, luglio 2014 Patassini D., Contorta: note www.eddyburg.it, 21/10/2014

sulla

valutazione

di

impatto

ambientale

(VIA),

Patassini D., Comunicazione, 2015 Terra Srl, Cras Srl, Studio di settore inerente l’analisi comparativa (tra i Paesi analizzati e tra questi e il quadro italiano) Valutazione d’Impatto Ambientale nei Paesi UE della governance del processo di con particolare riferimento a Francia, Germania, Inghilterra e Spagna, Programma Operativo Nazionale “Governance e Azioni di Sistema” FSE 20072013, Asse E: Capacità Istituzionale, Ob. Specifico 5.5 Rafforzare e integrare il sistema di governance ambientale, Azione 7B: Azioni di supporto ai processi di VAS e ai procedimenti di VIA, 2015 Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia, Dossier VIA. Ombre e Disfunzioni della Commissione VIA, Venezia, 2013 Perrone C., Morisi M., a cura di, Giochi di Potere. Partecipazione, piani e politiche territoriali , Utet Università,Torino, 2013 Zeppetella A., “Le valutazioni ambientali tra routine amministrativa e dialogo negoziale” in Perché proprio qui?: grandi opere e opposizioni locali, Zeppetella A., Bobbio L., a cura di, Milano, Franco Angeli, 1999.

SITOGRAFIA www.aerohabitat.eu www.aeroporti.com www.assaeroporti.com www.andreazanoni.it www.atlanteconflittiveneto.it www.bur.regione.veneto.it www.camera.it 61


www.comitatotrevisoaeroporto.it www.comune.camposanmartino.pd.it www.comune.venezia.it www.consiglioveneto.it www.corrieredelveneto.corriere.it www.dati.camera.it www.ec.europa.eu www.ecopolis.legambientepadova.it www.eddyburg.it www.espresso.repubblica.it www.eur-lex.europa.eu www.europarl.europa.eu www.gazzettinotreviso.it www.giampieropiovesan.wordpress.com www.globalproject.info www.gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com www.iaiaitalia.org www.ilfattoquotidiano.it www.ilgiornaledivicenza.it www.intraisass.it www.isprambiente.gov.it www.italianostra.org www.lavocedelnordest.eu www.legambiente.it www.legambienteverona.it 62


www.mattinopadova.geolocal.it www.messaggeroveneto.it www.nuovavenezia.geolocal.it www.opzionezero.org www.partecipazione.formez.it www.provinciavenezia.it www.ptrc.it www.q-cumber.org www.raccoltanormativa.consiglio.regione.toscana.it www.regione.toscana.it www.regioneveneto.it www.studiolegalesantiapichi.it www.trevisotoday.it www.tribunatreviso.geolocal.it www.urbanisti.it www.va.minambiente.it www.veronasera.it www.vivicaselle.eu www.youtube.com

NORMATIVA DI RIFERIMENTO Europea: Direttiva Comunitaria 85/337/UE (VIA) Direttiva Comunitaria 92/43/UE (HABITAT) Direttiva Comunitaria 97/11/UE (VIA) 63


Direttiva Europea 2001/42/UE (VAS) Direttiva Europea 2003/35/UE (PARTECIPAZIONE DEL PUBBLICO NELL’ELABORAZIONE DI TALUNI PIANI E PROGRAMMI IN MATERIA AMBIENTALE) Direttiva Europea 2009/147/UE (UCCELLI) Direttiva Europea 2011/92/UE (VIA) Direttiva Europea 2014/52/UE (VIA) Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico, ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale – Convenzione di Århus (25 giugno 1998) Nazionale: Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 dicembre 1988 (NORME TECNICHE PER LA REDAZIONE DEGLI STUDI D’IMPATTO AMBIENTALE) Decreto Legislativo 42/2004 (CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO) Decreto Legislativo 152/2006 (NORME IN MATERIA AMBIENTALE) Regionale: Legge regionale 10/99 (DISCIPLINA DEI CONTENUTI E DELLE PROCEDURE DI VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE)

TESTI CONSIGLIATI: Bettini V., Canter L. W., Ortolano L., Ecologia dell’impatto ambientale, Torino, Utet libreria, 2000 Fregolent, L., a cura di, Conflitto e Territorio, Milano, Franco Angeli, 2014 Morin, E., Il Pensiero Ecologico, Firenze, Hopeful Monster, 1988 Torsello D., Potere, legittimazione e corruzione. Introduzione all’antropologia politica, Milano, Mondadori, 2009 Torsello, D., The New Environmentalism? Corruption and Civil Society in the Enlarged EU, UK, Ashgate, 2013

64


ALLEGATO I Progetti sottoposti a VIA regionale nella provincia di Venezia 1

Anno 2005

Tipologia Impianto idroelettrico

2

2006

Trattamento rifiuti

3

2007

Intervento idraulico

4

2007

Intervento fognario

5

2007

Impianto idroelettrico

6

2007

Riqualificazione ambientale – disinquinamento acque

7 inter provinciale

2007

Riqualificazione ambientale – disinquinamento acque

8

2007

Intervento fognario

9

2007

Intervento idraulico

10

2008

Impianto idroelettrico

11

2008

Trattamento rifiuti

12

2008

Impianto idroelettrico

Progetto 31. Proponente: LAUT Engineering S.r.l Impianto idroelettrico di Strà, Vigonovo (VE) 65. Proponente: Vesta S.p.A. Impianto di depurazione di Fusina: Costruzione della IV linea trattamento acque - 1° lotto e progetto di adeguamento tecnologico e messa in sicurezza della sezione di essiccamento termico dei fanghi, Venezia (VE) 12. Proponente: Consorzio di Bonifica Sinistra Medio Brenta Riassetto idraulico e rinaturalizzazione dell'asta principale del bacino del Pionca a monte del sifone sotto il Taglio di Mirano nei Comuni di Mira, Pianiga e Mirano Riassetto idraulico dello scolo Pionca con raddoppio della botte a sifone sul Taglio di Mirano e ricalibratura del tratto di valle, Mira, Mirano e Pianiga (VE) 22. Proponente: Consorzio di Bonifica Sinistra Medio Brenta Progetto dimostrativo per l'integrazione di reti di fognatura bianca e reti di bonifica. Interventi sulla rete di bonifica, Dolo, Mira (VE) 35. Proponente: Alberto Voltolina Impianto idroelettrico "Mulini del Dolo", Dolo (VE) 39. Proponente: Consorzio di Bonifica Dese Sile Interventi di riqualificazione ambientale dello scolo Zermason nei Comuni di Zero Branco, Preganziol, Mogliano Veneto e Marcon, Marcon (VE) 55. Proponente: Consorzio di Bonifica Destra Piave Interventi per il disinquinamento della Laguna di Venezia nel Bacino Vela: divisione delle acque, recupero della capacità di invaso, manufatti di controllo e fitodepurazione, San Biagio di Callalta, Monastier di Treviso e Roncade (TV), Meolo (VE) 78. Proponente: ACM S.p.A. Progetto dimostrativo per l'integrazione di reti di fognatura bianca e reti di bonifica. Progetto definitivo/esecutivo. Primo stralcio - Parte C, Dolo, Mira (VE) 90. Proponente: Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta Interventi relativi alla realizzazione di vasche di espansione ed adeguamento dell'impianto di sollevamento Trezze di Chioggia, Chioggia (VE) 24.Proponente: I.S. Renewable s.r.l. e Francesco Stropparo Centrale idroelettrica di Dolo, Dolo (VE) 35.Proponente: Servizi Ecologici Scanferla S.r.l. Impianto di stoccaggio e recupero di rifiuti speciali; lavaggio e bonifica autocisterne , Camponogara (VE); Comune interessato: Dolo (VE) 51. Proponente: Power Flow s.a.s. Realizzazione impianto micro-idroelettrico,

Soggetto Soggetto privato

Esito 2012 parere favorevole

Soggetto pubblico

2009 parere favorevole

Soggetto pubblico

Scheda in composizione

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. Progetto approvato

Soggetto privato

Scheda in composizione

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. 2007 parere favorevole

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. 2008 parere favorevole

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. Approvato 2007

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. 2008 parere favorevole

Soggetto privato

2012 parere favorevole

Soggetto privato

Scheda in composizione

Soggetto privato

Scheda in composizione

65


13

2008

Trattamento rifiuti

14

2008

Trattamento rifiuti

15

2008

Altro

16

2008

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

17

2009

Trattamento rifiuti

18

2009

Impianto depurazione

2009

Intervento idraulico

2009

Intervento idraulico

2009

Intervento idraulico

22

2009

Trattamento rifiuti

23

2009

Trattamento rifiuti

24

2009

Riqualificazione ambientale – disinquinamento acque

19 inter provinciale

-

20

21 inter provinciale

-

S.Stino di Livenza (VE) 58. Proponente: Integra S.r.l. (exEcoveneta SpA) Ex discarica autorizzata cat 2B sita il loc. Prati di Spinea VE. Progetto per la messa in sicurezza difinitiva e contestuale adeguamento del sistema di ricopertura finale mediante ricarica superficiale con rifiuti inerti, Spinea (VE), comune interessato: Mira (VE) 72. Proponente: Eco Flumen S.r.l. Impianto di stoccaggio rifiuti speciali Comune di localizzazione: Jesolo (VE) 101. Proponente: Commissario delegato per l'emergenza socio economico ambientale relativa ai canali portuali di grande navigazione della laguna di Venezia Attuazione dell'art. 3 dell'AdP 31/03/08: Opere nella porzione nord di 23ha nell'ambito dell'area "43ha" a Porto Marghera (VE) - allestimento vasche provvisorie di stoccaggio, Venezia (VE) 102. Proponente: Cantiere Celli Srl Nuovo centro nautico da diporto - darsena, rimessaggio, centro servizi, attrezzature sportive a S.Elena Venezia, Venezia (VE) 3. Proponente: S.T.E. Servizi Tecnologici per l'Ecologia S.r.l. Impianto di stoccaggio rifiuti speciali liquidi e solidi, pericolosi e non pericolosi, da realizzare nell'area ex-PA2/4 del Petrolchimico di Marghera, Venezia (VE) 30. Proponente: Acqua Minerale San Benedetto S.p.A. Intervento per il potenziamento dell'impianto di depurazione della Ditta Acqua Minerale San Benedetto S.p.A. – Scorzè, Scorzé (VE) 43. Proponente: Consorzio di Bonifica Bacchiglione Interventi di trasformazione irrigua del bacino di Trezze in destra del Canale Nuovissimo nei Comuni di Chioggia e Codevigo, Chioggia (VE), Codevigo (PD) 44. Proponente: Consorzio di Bonifica Bacchiglione Interventi di trasformazione irrigua del bacino di Bernio in sinistra del canale Novissimo nei Comuni di Chioggia e Codevigo, Chioggia (VE), Codevigo (PD) 45. Proponente: Consorzio di Bonifica Bacchiglione Interventi di trasformazione irrigua in Comune Codevigo, località Conche e Fogolana , Codevigo (PD), Chioggia (VE) 47. Proponente: ALLES S.p.A. Revamping dell'impianto Alles di ricondizionamento di rifiuti speciali anche pericolosi sito in Comune di Venezia, Venezia (VE) 60. Proponente: NEKTA SERVIZI S.r.l. Impianto di recupero e smaltimento di polveri di ossidi di ferro, San Donà di Piave (VE), comune interessato: Noventa di Piave (VE) 62. Proponente: Commissario Delegato per gli eventi meteorologici che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto nel giorno 26 settembre 2007 Riqualificazione ambientale del basso corso del fiume Marzenego-Osellino per la

Soggetto privato

2010 parere favorevole

Soggetto privato

Scheda disponibile

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. 2009 parere favorevole

Soggetto privato

2009 parere favorevole.

Soggetto privato

Scheda in composizione. 2011 progetto ritirato

Soggetto privato

Scheda in composizione. 2010 parere favorevole

Soggetto pubblico

2013 parere favorevole

Soggetto pubblico

2013 parere favorevole.

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto privato

2012 parere favorevole

Soggetto privato

2012 parere favorevole

Soggetto pubblico

2010 parere favorevole

non

66


25

2009

Altro

26

2009

Riqualificazione ambientale disinquinamento acque

27

2009

Impianto depurazione

28

2009

Trattamento rifiuti

-

29

2009

Intervento idraulico

30

2009

Altro

31

2010

Riqualificazione ambientale – disinquinamento acque

32

2010

Intervento strutturale

33

2010

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

34

2010

Fonti rinnovabili

35

2010

Trattamento rifiuti

riduzione ed il controllo dei nutrienti sversati in Laguna di Venezia, Venezia (VE) 72. Proponente: SIMAR Società Metalli Marghera S.p.A. Modifiche gestionali e tecniche dell'impianto di conversione "Kaldo" per la produzione di rame raffinato, Venezia (VE) 80. Proponente: Consorzio di Bonifica Acque Risorgive Interventi per il disinquinamento della laguna di Venezia - Ristrutturazione rete di bonifica tributaria dei collettori Marignana, Deviatore Piovega di Peseggia, Bacino Pisani, Peseggiana, Marocchesa e Taru in Comune di Venezia, Mogliano Veneto e Scorzè, Venezia, Scorzè (VE), Mogliano Veneto, Zero Branco (TV) 85. Proponente: Azienda Servizi Integrati - A.S.I. S.p.A. Ampliamento dell'impianto di depurazione di San Donà di Piave, San Donà di Piave (VE), comune interessato: Noventa di Piave (VE) 94. Proponente: Ecoprogetto Venezia S.r.l. Revamping del termovalorizzatore di Fusina, Venezia (VE), comune interessato: Mira (VE) 95. Proponente: Consorzio di Bonifica Acque Risorgive Completamento della sistemazione idraulico-ambientale dello scolo Lusore a monte della botte a sifone del Taglio di Mirano - Comune di localizzazione: Santa Maria di Sala (VE) 40. Proponente:Northsun Italia S.p.A. Istanza di Permesso di Ricerca di Idrocarburi denominata "La Risorta" Comuni di localizzazione. Cavarzere (VE), Rosolina, Adria, Loreo, Gavello, Taglio di Po, Villanova Marchesana, Donada, Corbola, Papozze, Ariano nel Polesine (RO) e Comuni in Provincia di Ravenna, Regione Emilia Romagna 3. Proponente: Consorzio di Bonifica Acque Risorgive Interventi strutturali in rete minore di bonifica, riqualificazione ambientale del bacino del Canale Scolmatore del Fiume Marzenego e interventi sugli affluenti. Interventi nel comparto di valle, Venezia (VE) 21. Proponente: Consorzio di Bonifica Acque Risorgive Interventi strutturali in rete minore di bonifica. Ricalibrazione e sostegni su sottobacini del Marzenego. 2ndo stralcio. Ramo di Noale e Rio Storto a monte di Maerne, Scorzé, Noale, Salzano e Martellago (VE) 23. Proponente: Unicomm S.r.l. Progetto di ampliamento del Centro Commerciale "Emisfero", Trebaseleghe (PD), Scorzè e Noale (VE) 25. Proponente: 333 Solar Italia S.r.l. Impianto fotovoltaico da 5,99 MW "Chioggia 1", Chioggia (VE) 30. Proponente: ASVO SpA Discarica "Centa Taglio" - lotto 0 Interventi di landfill mining con recupero volumetrico, Portogruaro (VE); comuni interessati: S.Michele al Tagliamento,

Soggetto privato

2010 parere favorevole

Soggetto pubblico

Scheda in composizione

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto pubblico privato

-

Scheda in composizione. In itere

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto privato

Scheda in composizione. In itere

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. 2010 parere favorevole

Soggetto pubblico

2012 parere favorevole

Soggetto privato

2012 parere favorevole

Soggetto privato

In itere

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. In itere

67


36

2010

Intervento strutturale

37

2011

Trattamento rifiuti

38

2011

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

39

2011

Fonti rinnovabili

40

2011

Trattamento rifiuti

41

2011

Fonti rinnovabili

42

2011

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

43

2011

Fonti rinnovabili

44

2011

Fonti rinnovabili

Fossalta di Portogruaro (VE) 67.Proponente: Magistrato alle Acque Ufficio di Salvaguardia Sbarramento antintrusione salina alla foce del fiume Brenta in Comune di Chioggia progetto definitivo - adeguamento del manufatto per formazione di invaso a monte e potenziamento della viabilità, Chioggia (VE) 19. Proponente: Alcoa Trasformazioni S.r.l. "Opere, impianti di gestione dei rifiuti derivanti dal Progetto Operativo di Bonifica, comprensive della realizzazione di un volume confinato di Messa in Sicurezza Permanente dei terreni" per lo stabilimento ALCOA di Fusina, Venezia (VE) 20. Proponente: EST CAPITAL - SGR S.p.A. Progetto inerente la realizzazione, nell'ambito degli interventi di riqualificazione e sviluppo del compendio immobiliare dell'ex Ospedale al Mare del Lido di Venezia e aree di prossimità, di un Porto Turistico nell'area demaniale di San Nicolň. Procedura di V.I.A. ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. (O.P.C.M. 3759 del 30/04/2009 - O.P.C.M. 3928 del 10/03/2011). 21.Proponente: 333 Solar Italia S.r.l. Impianto fotovoltaico da 5,99 MW "Chioggia 2", Chioggia (VE) 30. Proponente: S.I.F.A. S.c.p.a. Progetto definitivo degli interventi previsti nell'ambito dell'Accordo di Programma per la gestione dei fanghi di dragaggio dei canali di grande navigazione e la riqualificazione ambientale, paesaggistica, idraulica e viabilistica dell'area di Malcontenta - Marghera, comprendenti: - le infrastrutture per la ricezione, disidratazione, caratterizzazione dei materiali (fanghi di dragaggio e terre di scavo) provenienti dallo scavo dei canali portuali ovvero da altri interventi nell'ambito del Sito di Interesse Nazionale di Porto Marghera e delle attività connesse all'Accordo di Programma; - l'impianto di smaltimento definitivo per rifiuti speciali non pericolosi o pericolosi inertizzati/stabilizzati (discarica Valle Moranzani), Venezia (VE), comune interessato: Mira (VE) 32. Proponente: Aziende Agricole Munaretto Fabio, Munaretto Renato, Motta Munaretto Realizzazione di un parco fotovoltaico a terra di potenzialità complessiva pari a 2.355,20 kWp sito presso via Motta Moresolo in località Ca' Bianca, Chioggia (VE) 34. Proponente: Autorità Portuale di Venezia Terminal Autostrade del Mare, Piattaforma Logistica Fusina - Progetto Definitivo, Venezia (VE) 35. Proponente: Ditta SP05 S.a.s. di Papparotto Alessandro & C. Impianto fotovoltaico Solarpark Le Mura della potenza di 9538/56 kWp - Comune di localizzazione: Jesolo (VE) 36. Proponente: Ditta SP08 S.a.s. di Papparotto Alessandro & C. Impianto fotovoltaico Solarpark Ca' Fornera della potenza di 5299,20 kWp, Jesolo (VE)

Soggetto pubblico

2012 parere favorevole

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

2011 parere favorevole

Soggetto privato

Archiviato

Soggetto privato pubblico

e

2011 parere favorevole

Soggetto privato

2012 parere favorevole

Soggetto pubblico

2012 parere favorevole

Soggetto privato

Archiviato. Scheda in composizione

Soggetto privato

Archiviato. Scheda in composizione

68


45

2011

Fonti rinnovabili

51.Proponente: La Nova S.r.l. Autorizzazione per la realizzazione di impianto fotovoltaico da 3930,78 kWo in Comune di Jesolo, Jesolo (VE)

Soggetto privato

Archiviato. Scheda in composizione

46

2011

Fonti rinnovabili

Soggetto privato

Archiviato. Scheda in composizione

47

2011

Intervento idraulico

Soggetto pubblico

2012 esito favorevole.

48

2011

Riqualificazione ambientale – disinquinamento acque

Soggetto pubblico

2013 parere favorevole

49

2011

Riqualificazione ambientale disinquinamento acque

54. Proponente: Ditta SP02 S.a.s. di Papparotto Alessandro & C. Impianto fotovoltaico Solarpark Terzo Bacino della potenza di 11.327,04 kWp, San Michele al Tagliamento (VE) 57. Proponente: Consorzio di Bonifica Bacchiglione Accordo di Programma per la salvaguardia ambientale del bacino del Lusenzo nella Laguna di Venezia ID 357 - Stralcio 1 Potenziamento idrovora di Brondolo e adeguamento della rete di bonifica (Chioggia), Chioggia (VE) 63. Proponente: Magistrato alle Acque Riqualificazione ambientale delle sponde dei canali lagunari in Comune di Cavallino Treporti interessate dalla presenza di ormeggi per imbarcazioni da pesca, Cavallino Treporti e Venezia (VE) 70. Proponente: Consorzio di Bonifica Adige Euganeo Interventi di autodepurazione delle acque del canale Rebosola e di tutela idraulica dell'abitato di Pegolotte di Cona, Cona (VE) 88. Proponente: Consorzio di Bonifica Acque Risorgive Interventi strutturali in rete minore di bonifica. Ricalibrazione e sostegni su sottobacini del Dese e Zero - II stralcio Scolo Vernise, Zero Branco (TV) e Scorzè (VE) 15. Proponente: Cosmo Ambiente S.r.l. Impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi sito in Via Mestrina a Noale - Aggiornamento tecnologico, Noale (VE), comune interessato: Salzano (VE) 39. Proponente: S.I.F.A. S.c.p.a. Progetto definitivo del "Trattamento dei rifiuti contaminati da inorganici nella piattaforma logistica in area 23 ha", previsto dall'art. 4 punto B dell'Accordo di programma per la gestione dei fanghi di dragaggio dei vanali di grande navigazione e la riqualificazione ambientale, paesaggistica, idraulica e viabilistica dell'area di Malcontenta-Marghera, Venezia 41. Proponente: NUMERIA SGR SPA FONDO COPERNICO Laguna del Doge, Eraclea (VE) 45. Proponente: CONSORZIO DI BONIFICA VENETO ORIENTALE Bacino Cavallino - Collegamento idraulico del Bacino Cavallino al Bacino Ca' Gamba, Jesolo e Cavallino-Treporti (VE) 60. Proponente: Consorzio di Bonifica Acque Risorgive Ricalibratura della rete scolante di bonifica a servizio di 1750 ettari nei Comuni di Campagna Lupia, Camponogara e Campolongo Maggiore. Potenziamento dell'impianto idrovoro di Lova e della botte a sifone sottopassante il canale Taglio Novissimo - Comune di localizzazione: Campagna Lupia (VE); Comuni interessati: Camponogara e Campolongo Maggiore (VE) 64. Proponente: Z.A.I. S.r.l.

Soggetto pubblico

2014 parere favorevole

Soggetto pubblico

2013 parere favorevole.

Soggetto privato

2012 parere favorevole

50 inter – provinciale

2011

Intervento strutturale

51

2012

Trattamento rifiuti

52

2012

Trattamento rifiuti

53

2013

54

2013

55

2013

Intervento strutturale

56

2013

Trattamento rifiuti

-

Espansione edilizia, strade, infrastrutture Intervento idraulico

Soggetto privato pubblico

e

2012 parere favorevole

Soggetto privato

In itere

Soggetto pubblico

Archiviato

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto

In itere

69


57

2014

Biogas

58

2014

Intervento strutturale

59

2014

Biogas

60

2014

Impianto depurazione

61

2014

Intervento idraulico

62

2014

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

63

2014

Trattamento rifiuti

64

2014

Altro

65

2014

Fonti rinnovabili

66

2014

Impianto depurazione

Progetto per interventi di razionalizzazione ed ampliamento dell'impianto di smaltimento e recupero rifiuti sito in località P.I.P. Noiari Summaga di Portogruaro, Portogruaro (VE), comune interessato: Concordia Sagittaria (VE) 2. Proponente: Società Agricola Martinelle Energia S.r.l. Adeguamento tecnologico non sostanziale dell'esistente impianto di digestione anaerobica di matrici da fonti agricole per la produzione di energia elettrica e calore in un impianto in grado di trattare un mix di matrici agricole unitamente ad una sospensione di matrici biodegradabili, Cavarzere (VE) 6. Proponente:Consorzio di Bonifica Bacchiglione Ricalibratura e sostegni su corsi d'acqua nell'area della Riviera del Brenta - 3° stralcio (codice ID 014-12), Dolo, Camponogara e Campagna Lupia (VE), comuni interessati: Strà, Fossò, Vigonovo e Campolongo Maggiore (VE) 10. Proponente: Società Agricola Martinelle Energia S.r.l. (Tutela Atmosfera) Adeguamento tecnologico non sostanziale dell'esistente impianto di digestione anaerobica di matrici da fonti agricole per la produzione di energia elettrica e calore in un impianto in grado di trattare un mix di matrici agricole unitamente ad una sospensione di matrici biodegradabili, Cavarzere (VE) 14. Proponente: Azienda Servizi Pubblici Sile-Piave S.p.A. Adeguamento e potenziamento dell'impianto di depurazione di Quarto d'Altino, Quarto d'Altino (VE) 18. Proponente: Consorzio di Bonifica Veneto Orientale Scarico dei deflussi ordinari della rete di bonifica del bacino Cavallino al di fuori della Laguna - ex collegamento idraulico del bacino Cavallino al bacino Cà Gamba, Cavallino-Treporti (VE) 23. Proponente: Cantiere Celli S.r.l. Nuovo centro nautico da diporto - darsena, rimessaggio, centro servizi, attrezzature sportive a S. Elena Venezia - Comune di localizzazione: Venezia (VE) - Procedura di VIA (art. 10 della L.R. n. 10/99) conclusa con DGR n. 2404 del 04/08/2009 Richiesta di riesame della DGR n. 2404/2009: Variante non sostanziale del progetto 26. Proponente: EcoFlumen S.r.l. Impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti speciali, Jesolo (VE) 30. Proponente: SIMAR - Società Metalli Marghera S.p.A. Progetto di modifiche gestionali e tecniche dell'impianto di conversione "Kaldo" per la produzione di rame raffinato. Variante sostanziale, Venezia (VE) 39. Proponente: BRIGHENTI GABRIELE Impianto di riscaldamento a terra di serre florovivaistiche mediante utilizzo di fluido geotermico, San Michele al Tagliamento (VE), comune interessato Latisana (UD) 84. Proponente: DEPURACQUE SERVIZI S.r.l.

privato

Soggetto privato

Archiviato. Scheda in composizione

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto privato

Archiviato

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto privato

Variante procedibile

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

In itere

non

70


Lavori di aggiornamento e perfezionamento tecnologico della linea di trattamento biologico di finissaggio della piattaforma autorizzata della Depuracque di Salzano, Salzano (VE)

Progetti presentati per la Via regionale situati nella provincia di Vicenza Numero 1

Anno 2001

Tipologia Cave

Progetto 42. Proponente: R.A. Ricomposizioni Ambientali S.r.l. Lavori di stabilizzazione, ricomposizione e tutela ambientale della frana del Brustole, Velo D'Astico (VI),comune interessato: Arsiero (VI)

Soggetto Soggetto privato

Esito Richiesta integrazioni da parte della commissione VIA nel 2008. Esito non disponibile

2

2006

Cave

Soggetto privato

In itere

3

2006

Cave

Soggetto pubblico

2012 parere favorevole

4

2007

Trattamento rifiuti

Soggetto privato

2009 parere favorevole

5

2007

Trattamento rifiuti

Soggetto privato

2008 parere favorevole. Scheda in composizione

6

2007

Trattamento rifiuti

26.Proponente: SOCIETA' ESCAVI BERICA S.E.B. S.r.l. Progetto di coltivazione e ricomposizione ambientale della cava di calcare per l'industria "Monte Cogolo", Albettone (VI), comune interessato: Barbarano Vicentino (VI) 66. Proponente: Comune di Conco Progetto coordinato di coltivazione e ricomposizione ambientale del Polo estrattivo di Montagnanova di Dietro, Conco (VI) 16.Proponente: Ambiente Energia S.r.l. (ex Marzotto S.p.A.) Aumento della quantità annua di trattamento rifiuti di terzi, pericolosi e non pericolosi, nell'impianto di depurazione reflui esistente, Schio (VI) 21. Proponente: CO.STEF. Ampliamento della discarica controllata per rifiuti inorganici non pericolosi sita in località Brugiane in Comune di Montecchio Precalcino (VI) 43. Proponente: ETRA S.p.A. Polo multifunzionale di trattamento dei rifiuti in Quartiere Pré, Bassano del Grappa (VI)

Soggetto pubblico

7

2007

Cave

Soggetto privato

8

2007

Impianto idroelettrico

68.Proponente: Granulati Dolomitici Peroglio Srl Ridelimitazione della concessione mineraria di sali magnesiaci denominata "Costa Alta", ed il progetto definitivo del nuovo cantiere, San Nazario (VI), comune interessato: Valstagna (VI) 92. Proponente: Giordano Zordan Progetto di una centralina idroelettrica in località Langari sul torrente Chiampo, Crespadoro (VI)

2010 parere favorevole. Scheda in composizione 2008 richiesta integrazioni. 2009 parere favorevole

9

2007

Impianto idroelettrico

Soggetto privato

10

2007

Intervento strutturale

11

2007

Opere di presa concessione derivazione acqua

99. Proponente: Putin Riccardo e Putin Federico Costruzione di una centrale idroelettrica sul Torrente Riofreddo denominata "Centrale Idroelettrica Polo", Arsiero (VI) 100. Proponente: Regione Veneto Direzione Difesa del Suolo Progetto definitivo delle opere di laminazione delle piene del fiume Agno Guà attraverso l'adeguamento dei bacini demaniali di Trissino e Tezze di Arzignano (VI) 117. Proponente: Veneto Acque S.p.A. Opere di captazione dalle falde del Medio Brenta, Nove (VI), Carmignano di Brenta, Fontaniva e Cittadella (PD), comune interessato: Pozzoleone (VI)

Soggetto privato

Scheda non disponibile. 2009 non assoggettabile a VIA 2013 parere favorevole. Scheda in composizione

Soggetto pubblico

2010 parere favorevole. Scheda in composizione

Soggetto pubblico

2008 parere favorevole. Scheda in composizione

71


12

2007

Cave

119. Proponente: VILLAGA CALCE SPA Progetto di ampliamento e di ricomposizione ambientale della cava di calcare per calce e leganti idraulici "Monte Cuccoli", Villaga (VI), comune interessato: Barbarano Vicentino (VI) 11. Proponente: Idroelettriche Riunite S.p.A. Progetto di potenziamento dell'impianto idroelettrico di Valstagna sul fiume Brenta, Valstagna (VI) 13. Proponente: Impianti Agno Srl Lavori di riattivazione dell'impianto idroelettrico "Marchesini", Valdagno (VI) 16. Proponente: Alto Vicentino Servizi SpA Realizzazione del prolungamento del collettore di scarico dei depuratori di Thiene e Schio da Casa Graziani a Chiesa di Vivaro, Villaverla, Caldogno (VI), comune interessato: Dueville (VI) 17. Proponente: Regione del Veneto Direzione Difesa del Suolo Opere idrauliche sul sistema Chiampo Alpone a salvaguardia dell'abitato di San Bonifacio e dei territori circostanti, Zermeghedo, Montebello Vicentino, Arzignano, Montorso Vicentino e Gambellara (VI) 37. Proponente LANTECH S.r.l. Progetto per l'utliizzazione idroelettrica del salto residuo della Val Civetta - "Centrale Snidri", Lastebasse (VI)

Soggetto privato

Esito disponibile.

13

2008

Impianto idroelettrico

14

2008

Impianto idroelettrico

15

2008

Intervento strutturale

16

2008

Intervento idraulico

17

2008

Impianto idroelettrico

18

2008

19

non

Soggetto privato

2013 parere favorevole.

Soggetto privato

Soggetto pubblico

2009 richiesta integrazioni. 2011 esito favorevole Scheda in composizione

Soggetto pubblico

Scheda composizione

Soggetto privato

Scheda in composizione. 2010 parere favorevole

Impianto idroelettrico

52. Proponente: Geoenergy S.r.l. Spostamento scarico e centrale idroelettrica "Perale18" da 400 kW, Arsiero (VI)

Soggetto privato

2008

Cave

66. Proponente: ECOLATER S.r.l. Rinnovo con riduzione dell'area della concessione mineraria "Fontanone". Progetto di coltivazione e riassetto ambientale dell'area denominata "Rivelle", Schio (VI), comune interessato: San Vito di Leguzzano (VI)

Soggetto privato

Scheda non disponibile. Escluso dalla procedura di VIA 2009 parere interlocutorio non favorevole.

20

2008

Cave

Soggetto privato

Scheda in composizione. 2009 parere favorevole

21

2008

Impianto depurazione

Soggetto pubblico

Scheda in composizione.

22

2008

Trattamento rifiuti

Soggetto pubblico

2010 parere favorevole

23

2008

Impianto idroelettrico

Soggetto privato

Scheda composizione

24

2008

Trattamento rifiuti

73. Proponente: Cementeria di Monselice S.p.A. Progetto di ampliamento in profonditĂ e sistemazione ambientale della cava di calcare per cemento denominata "Alonte", Alonte (VI) 75. Proponente: Medio Chiampo S.p.A. Impianto di depurazione consortile, Montebello Vicentino (VI) 77. Proponente: Medio Chiampo S.p.A. Discarica per rifiuti non pericolosi sita in Comune di Zermeghedo (VI) 91. Proponente: Ferraro Luciano Centrale micro-idroelettrica a vita di Archimede sul Canale Unico, Nove (VI) 95. Proponente: Acque del Chiampo s.p.a. Discarica per rifiuti non pericolosi n 7 Progetto di ampliamento e copertura superficiale finale, Arzignano (VI)

Soggetto pubblico

2010 parere favorevole

25

2008

Trattamento rifiuti

Soggetto pubblico

Esito disponibile

26

2009

Cave

96. Proponente: Acque del Chiampo s.p.a. Discarica per rifiuti non pericolosi n 9 Progetto di ampliamento e copertura superficiale finale, Arzignano (VI) 14. Proponente: Vaccari Antonio Giulio

Soggetto privato

2010

in

in

non

parere

72


27

2009

Trattamento rifiuti

28

2009

Cave

29

2009

Trattamento rifiuti

30

2009

Impianto idroelettrico

31

2009

Biogas

32

2009

Impianto idroelettrico

33

2009

Trattamento rifiuti

34

2009

Impianto idroelettrico

35

2009

Trattamento rifiuti

36

2010

37

SpA Progetto per l'ampliamento della cava di ghiaia denominata "Brogiane", Marano Vicentino (VI), comune interessato: Zanè (VI) 36. Proponente: F.I.S. Fabbrica Italiana Sintetici S.p.A. Revamping impianto di combustione rifiuti liquidi, solidi e correnti gassose, Montecchio Maggiore (VI) 41. Proponente: SIG S.p.A. Progetto di ampliamento e ricomposizione ambientale della cava di calcare denominata "Cà Erizzo", Albettone (VI)

favorevole

Soggetto privato

2010 parere favorevole

Soggetto privato

2012 presentazione variante al progetto approvata nel 2013 Scheda in composizione. 2011 parere favorevole

51. Proponente: INTEGRA S.r.l. (exEcoveneta S.p.A.) Progetto definitivo aggiornamento tecnologico delle linee di trattamento fanghi, trattamento emissioni: biofiltrazione, raccolta acqua meteorica di prima pioggia, Vicenza (VI) 53. Proponente: Rillaro 1874 s.r.l. Domanda di rinnovo concessione idroelettrica per microcentrale sulla Roggia Schio-Marano, Torrebelvicino (VI) 59. Proponente: A.I.A. Agricola Italiana Alimentare S.p.A. Nuova sezione di trattamento fanghi primari mediante digestione anaerobica con produzione di biogas da avviare a recupero energetico, Castegnero (VI) 67. Proponente:VIBE S.r.l. Centrale idroelettrica Malunga, Valli del Pasubio (VI) 74. Proponente: SAVI SERVIZI S.r.l. Impianto di stoccaggio rifiuti non pericolosi e pericolosi, Sandrigo (VI)

Soggetto privato

Soggetto privato

Scheda composizione

in

Soggetto privato

Scheda composizione

in

Soggetto privato

Scheda composizione

in

Soggetto privato

2012 parere favorevole

78. Proponente: OMNIA di Bortoli Antonio & C. s.n.c. Istanza di concessione in sanatoria con variante per microcentrale idroelettrica presso l'ex mulino Michelon sulla Roggia Isacchina Superiore in localitĂ Crosara a Nove (VI) 91. Proponente: Fiorese Ecologia S.r.l. Impianto di trattamento e stoccaggio rifiuti speciali: Ampliamento funzionale aree di stoccaggio con aumento delle tipologie e dei quantitativi dei rifiuti autorizzati, Rossano Veneto (VI)

Soggetto privato

Scheda composizione

Soggetto privato

2012 parere favorevole

Trattamento rifiuti

11. Proponente: ECOTRASPORTI S.r.l. Impianto di stoccaggio rifiuti non pericolosi e pericolosi (e recupero rifiuti non pericolosi), Cassola (VI), comune interessato: Rossano Veneto (VI)

Soggetto privato

2011 parere favorevole

2010

Cave

Soggetto privato

2011 parere favorevole

38

2010

Cave

Soggetto privato

In itere

39

2011

Impianto idroelettrico

Soggetto privato

2013 parere favorevole

40

2011

Impianto idroelettrico

16. Proponente: Italcementi S.p.A. Progetto di coltivazione e recupero ambientale della cava "Orgiano" nei Comuni di Orgiano ed Alonte (VI) 62. Proponente:I.Z. Italiana Zeoliti S.r.l. Rinnovo della concessione mineraria denominata Zanconi, Posina e Laghi (VI) 2. Proponente: Eusebio Energia S.p.A. Rinnovo concessione idroelettrica impianto idroelettrico Margherita - Recoaro Terme (VI) 3. Proponente: Impianti Astico S.r.l. Progetto per la costruzione dell'impianto

Soggetto privato

2011 parere favorevole

in

73


41

2011

Impianto idroelettrico

42

2011

Impianto idroelettrico

43

2011

Trattamento rifiuti

44

2011

Trattamento rifiuti

45

2011

Impianto idroelettrico

46

2011

Intervento strutturale

47

2011

Impianto depurazione

48

2011

Trattamento rifiuti

49

2012

Impianto depurazione

50

2012

Altro

51

2012

Impianto depurazione

52

2012

Impianto idroelettrico

53

2012

Biogas

idroelettrico "Fusine", Posina (VI) 4. Proponente: Eusebio Energia S.p.A. Rinnovo concessione idroelettrica impianto idroelettrico Ponte Verde, Recoaro Terme (VI) 7. Proponente: Impianto Astico S.r.l. Adeguamento dell'opera di presa della centrale idroelettrica Rossi, Arsiero (VI) 18. Proponente: Dal Maso Agostino & C. S.a.s. Richiesta di autorizzazione all'attività di gestione rifiuti speciali quali trattamento di depurazione reflui e stoccaggio preliminare in ampliamento all'attività esistente di recupero di rifiuti speciali non pericolosi 23. Proponente: Monte Verde SRL Progetto di discarica per rifiuti non pericolosi sito in località Vanzi, Monte di Malo e San Vito di Leguzzano (VI) 24. Proponente: SIED spa Rinnovo concessione di derivazione d'acqua Centrale idroelettrica "Oliero", Valstagna e Campolongo sul Brenta (VI) 25. Proponente: Veneto Acque S.p.A. Progetto definitivo "Derivazione dalle Falde del Medio Brenta”, Carmignano di Brenta, Fontaniva, Cittadella (PD), comune interessato: Pozzoleone (VI) 37. Proponente: AVS Alto Vicentino Servizi SpA Realizzazione del comparto di equalizzazione presso l'impianto di depurazione di Trissino VI), comune interessato: Cologna Veneta (VR) 62. Proponente: FORTOM CHIMICA S.r.l. Impianto di stoccaggio e recupero rifiuti anche pericolosi esistente. Richiesta di utilizzo settimanale a ciclo continuo dell'impianto senza alcuna modifica dello stesso, dei processi e/o dei C.E.R. Modifica della quantità annua massima di rifiuti trattati, Quinto Vicentino (VI), comuni interessati: Bolzano Vicentino (VI), San Pietro in Gù (PD) 5. Proponente:A.I.A. Agricola Italiana Alimentare S.p.A. Incremento della potenzialità dell'impianto di depurazione utilizzato a supporto dei processi di macellazione e di trattamento dei residui di origine animale ottenuto per la riattivazione dell'annesso tecnico di digestione anaerobica degli stessi reflui che sono sottoposti al processo di depurazione, Castegnero (VI) 13.Proponente: CONCERIE TEZZE S.r.l. Potenziamento produttivo della fase di concia e tintura, Arzignano (VI) 16 Proponente: Alto Trevigiano Servizi S.r.l. Lavori di adeguamento dell'impianto di depurazione di Mussolente (VI) 30. Proponente: SIED S.p.A. Rinnovo di concessione di derivazione d'acqua centrale idroelettrica di Oliero, Valstagna e Campolongo sul Brenta (VI) 33. Proponente: CESARO MAC.IMPORT S.R.L. Impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (biogas) e compost di qualità, Quinto Vicentino (VI)

Soggetto privato

2013 parere favorevole

Soggetto privato

2012 parere favorevole

Soggetto privato

2012 parere favorevole

Soggetto privato

Progetto archiviato

Soggetto privato

2014 parere favorevole

Soggetto pubblico

2012 parere favorevole

Soggetto pubblico

2012 parere favorevole

Soggetto privato

2012 parere favorevole

Soggetto privato

2012 favorevole

Soggetto privato

2013 parere favorevole

Soggetto pubblico

2012 parere favorevole

Soggetto privato

2014 parere favorevole

Soggetto privato

Archiviato

74


54

2012

Cave

55

2012

Impianto depurazione

56

2013

Cave

57

2013

Impianto idroelettrico

58

2013

Trattamento rifiuti

59

2013

Altro

60

2013

Intervento strutturale

61

2013

Intervento strutturale

62

2013

Intervento strutturale

63

2013

Trattamento rifiuti

64

2013

Cave

65

2014

Impianto idroelettrico

66

2014

Impianto idroelettrico

44. Proponente: Società Escavi Berica S.E.B. s.r.l. Progetto di coltivazione e ricomposizione ambientale della cava di calcare denominata "Seb”, Albettone (VI), comune interessato: Barbarano Vicentino (VI)

Soggetto privato

2013 parere favorevole

53. Proponente: ETRA S.p.A. Interventi di potenziamento dell'impianto di depurazione di Bassano del Grappa (VI) 10. Proponente: PI.MAR. S.r.l. Progetto per la coltivazione e la ricomposizione ambientale inerente all'ampliamento della cava di marmo "Zona del Perghele", Roana (VI) 13. Proponente: IDROELETTRICHE RIUNITE S.p.A. Progetto di rinnovo della concessione di derivazione dal fiume Bacchiglione per uso idroelettrico - Centrale di Colzè, Longare (VI) 33. Proponente: TINTESS S.p.a. Conversione da impianto di recupero a impianto di trattamento rifiuti speciali liquidi pericolosi e non pericolosi, Thiene (VI) 40. Proponente: CONCERIA APE s.n.c. Ottimizzazione del processo produttivo mediante adeguamento tecnologico dell'impianto per la concia del cuoio e pellami sita in via Strada dei Laghi n. 59 in Comune di Chiampo (VI) 46. Proponente: Direzione Regionale Difesa del Suolo Realizzazione di un'opera di invaso sul torrente Tesina in località Merola del Comune di Torri di Quartesolo - ID Piano 761, Torri di Quartesolo e Vicenza (VI) 51. Proponente: Direzione Regionale Difesa del Suolo Realizzazione di un'opera d'invaso sul fiume Bacchiglione a monte di Viale Diaz del Comune di Vicenza - ID Piano 456, Vicenza e Caldogno (VI) 52. Proponente: Direzione Regionale Difesa del Suolo Estensione dell'opera di invaso di Montebello a servizio del torrente Chiampo. Progetto di ampliamento del bacino esistente nei Comuni di Montorso Vicentino, Zermeghedo e Montebello Vicentino (VI) 56. Proponente: SAVI SERVIZI S.R.L. Progetto di riqualificazione dell'impianto autorizzato con DGRV n. 1352 del 17/07/2012 con implementazione di una sezione di recupero per la produzione di combustibile solido da rifiuti , Sandrigo (VI) 61. Proponente: Granulati Dolomitici Peroglio S.p.A. Rinnovo della concessione mineraria di sali magnesiaci, denominata "Costa Alta", San Nazario (VI), comune interessato: Valstagna (VI)

Soggetto pubblico

2013 parere favorevole

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

. 2014 parere favorevole

Soggetto privato

2014 parere favorevole

Soggetto privato

2014 parere favorevole

Soggetto pubblico

2014 parere favorevole

Soggetto pubblico

2014 parere favorevole

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto privato

2014 parere favorevole

Soggetto privato

In itere

34. Proponente: EUSEBIO ENERGIA S.p.A. Rinnovo concessione idroelettrica Impianto di Marchesini, Valdagno (VI) 35. Proponente: EUSEBIO ENERGIA S.p.A.

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

In itere

75


67

2014

Impianto idroelettrico

68

2014

Impianto depurazione

69

2014

Opere di presa – concessione derivazione acqua

70

2014

Impianto depurazione

71

2014

Altro

72

2014

Cave

73

2014

Impianto idroelettrico

Rinnovo concessione idroelettrica Impianto di Seladi, Recoaro Terme e Valdagno (VI) 36. Proponente: EUSEBIO ENERGIA S.p.A. Rinnovo concessione idroelettrica Impianto di Facchini, Recoaro Terme (VI) 38. Proponente: ACQUE DEL CHIAMPO S.P.A. Lavori di adeguamento dell'impianto di depurazione industriale e civile di Arzignano (VI), Arzignano (VI); comuni interessati: Montecchio Maggiore e Montorso Vicentino (VI) 55. Proponente: ETRA S.p.A. Regolarizzazione dell'istanza di concessione per le derivazione di acqua ad uso potabile dalla sorgente Fontanazzi in Comune di Cismon del Grappa - Pratica n. 24/BR/GD del Genio Civile di Vicenza, Cismon del Grappa (VI) 58. Proponente: ETRA S.p.A. Potenziamento dell'impianto di depurazione di Asiago, Roana (VI); Comune interessato Asiago (VI) 59. Proponente: FASSA S.r.l. Nuovo impianto per la produzione di calce, Valdastico (VI), comune interessato: Pedemonte (VI) 73. Proponente: CIMA BOCCHESE SRL Rinnovo della concessione mineraria denominata "Cima Bocchese". Progetto di sfruttamento e ricomposizione ambientale del cantiere "Cima Bocchese", Recoaro Terme (VI) 75. Proponente: Idroelettriche Riunite SpA Domanda di rinnovo della concessione di derivazione dal fiume Bacchiglione per uso idroelettrico - Centrale di Debba, Vicenza (VI)

Soggetto privato

In itere

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

In itere

Soggetto Soggetto privato

Esito 2004 parere favorevole, cambio titolarità 157 nel 2008

Soggetto privato

Esito disponibile

Soggetto privato

2006 richiesta di integrazioni da parte della commissione.

Soggetto privato

2012 parere favorevole

Soggetto privato

2008 parere favorevole. 2010

Progetti presentati per la VIA regionale situati nella provincia di Verona Numero 1

Anno 2002

Tipologia Trattamento rifiuti

2

2002

Cave

3

2005

Trattamento rifiuti

4

2007

Impianto idroelettrico

5

2007

Trattamento rifiuti/cave

157

Progetto 26. Proponente: PRO-IN S.r.l. (exVE.PART.S.r.l.) Recupero ed ampliamento volumetrico ex discarica 2B sita in Sommacampagna località Casetta (VR) 88. Proponente: PAGANI CALCESTRUZZI S.r.l Progetto di ampliamento per la coltivazione della cava denominata "Ferrazza" sita in località Montorio, Verona (VR) 25. Proponente: Cooperativa di Servizi Ecologici DASTY Potenziamento delle aree di stoccaggio provvisorio esistenti presso l’impianto di riduzione volumetrica e trattamento fanghi della lavorazione del marmo, granito e litoidi in genere (che non si modifica), Dolcè (VR) 14. Proponente: EN.IN. ESCO Srl Impianto idroelettrico allo sbocco del canale demaniale SAVA nel Comune di Belfiore (VR) 44. Proponente GEO NOVA S.p.A. Recupero ambientale dell'ex cava Siberie

non

Informazioni dedotte, manca DGRV con esito

76


6

2007

Impianto idroelettrico

7

2007

Fonti rinnovabili

8

2007

Altro

9

2007

Cave

10

2008

Intervento idraulico

11

2008

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

12

2008

Fonti rinnovabili

13

2008

Impianto idroelettrico

14

2008

Trattamento rifiuti

15

2008

Trattamento rifiuti

16

2008

Trattamento rifiuti

17

2008

Biogas

18

2008

Trattamento rifiuti

mediante la progettazione definitiva per la costruzione e la gestione operativa e postoperativa di una discarica controllata programmata, Sommacampagna (VR) 95. Proponente: Consorzio di Bonifica Adige Garda Impianto idroelettrico Livelloni - Vigasio (VR) 101. Proponente: Comune di Velo Veronese Progetto per la realizzazione di una centrale mini-eolica per la produzione di energia elettrica, Velo Veronese (VR), comuni interessati: Roverč Veronese, Selva di Progno (VR) 102. Proponente: Azienda Trasporti Funicolari Malcesine - Monte Baldo Seggiovia quadriposto "Prà Alpesiona Monte Baldo" Malcesine (VR) e Avio (TN) 103. Proponente: Industria Cementi Giovanni Rossi S.p.A. Concessione mineraria "Monte Noroni" Cantiere Marezzane, Marano di Valpolicella (VR) 19. Proponente: Regione del Veneto Direzione Difesa del Suolo Lavori di regimazione idraulica mediante ricalibratura delle sezioni di deflusso, adeguamento opere di difesa e riqualificazione ambientale di un tratto del fiume Adige a monte e a valle del Monte Perez, Zevio (VR) 20. Proponente: Autodromo del Veneto S.p.A. Autodromo del Veneto "Motorcity", Trevenzuolo, Vigasio (VR), comuni interessati: Nogarole Rocca, Mozzecane, Erbč, Isola della Scala (VR) 28. Proponente: A.G.S.M. Verona S.p.A. Impianto eolico sul Monte Mesa - Comune di localizzazione: Rivoli Veronese (VR) 29. Proponente: EN.IN. ESCO Srl Impianto idroelettrico presso l'opera di scarico nel Fiume Fratta del Consorzio di Bonifica di II grado Lessino Euganeo Berico (LEB), Cologna Veneta (VR) 33. Proponente: Comune di Legnago Settore Lavori Pubblici e Urbanistica Messa in sicurezza permanente e ripristino ambientale del primo tratto in alveo della discarica per rifiuti non pericolosi di Torretta di Legnago con contestuale ampliamento della discarica in esercizio, Legnago (VR), comune interessato: Bergantino (RO) 65. Proponente: Comune di Zevio Ampliamento di una discarica controllata con bonifica di rifiuti non pericolosi in località Cà Bianca, Zevio (VR), Comune interessato: San Giovanni Lupatoto (VR) 86. Proponente: NEC - New Ecology Srl Discarica per rifiuti non pericolosi sita in Comune Roverchiara (VR) 88. Proponente: MARCOPOLO ENGINEERING S.p.A. (inviato da Dir. Tutela Atmosfera) Impianto per la produzione di energia elettrica alimentato con biogas prodotto dalla fermentazione anaerobica di biomassa, Isola della Scala (VR) 100. Proponente:Consorzio Cerea SpA Istanza di autorizzazione per la realizzazione di una variante sostanziale dell'impianto per il recupero di rifiuti inerti (autorizzazione Provincia di Verona n. 4324/04 e s.m.i.) e

istanza di riclassificazione e 2011 Soggetto pubblico

Scheda composizione

in

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. 2008 progetto approvato con prescrizioni

Soggetto privato

Scheda composizione

Soggetto privato

Esito disponibile

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. 2010 parere favorevole

Soggetto privato e pubblico

Scheda in composizione. 2009 parere favorevole

Soggetto privato

2009 parere favorevole

Soggetto privato

Scheda composizione

Soggetto pubblico

2009 parere favorevole

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. 2008 parere favorevole

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

Scheda composizione

Soggetto pubblico e privato

2009 parere favorevole

in

non

in

in

77


19

2008

Fonti rinnovabili

20

2009

Cave

21

2009

Cave

22

2009

Trattamento rifiuti

23

2009

Intervento idraulico

24

2009

Intervento idraulico

25

2009

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

26

2009

Trattamento rifiuti

27

2009

Biogas

28

2009

Cave

29

2009

Impianto idroelettrico

30

2009

Trattamento rifiuti

rifiuti plastici (autorizzazione Provincia di Verona n.5778 del 20/10/05), Cerea (VR) 104. Proponente:Clean Energy S.r.l. Progetto per la realizzazione di centrale fotovoltaica di potenza 1MWp, Legnago (VR) 1. Proponente: Cooperativa Muratori Reggiolo s.c. Progetto per l'apertura e la coltivazione di una cava di ghiaia sita in loc. Dossetto in Comune di Villafranca di Verona denominata "Elvira2", Villafranca (VR) 5. Proponente: S.E.I. Società Escavazione Inerti S.r.l. Apertura e coltivazione di una cava di ghiaia il località Betlemme denominata "Corte Betlemme",Sommacampagna (VR) 8. Proponente: Bastian Beton S.p.A. Progetto per l'ampliamento e variante al piano di ripristino ambientale di una cava di ghiaia nel Comune di Villafranca (VR) denominata "Quaderni", Villafranca di Verona (VR), comune interessato: Valeggio sul Mincio (VR) 16. Proponente: Regione del Veneto Direzione Difesa del Suolo Interventi per il riordino idraulico mediante ricalibratura delle sezioni di deflusso con movimentazione di asporto di materiale inerte, realizzazione ed adeguamento opere di difesa del fiume Adige nei Comuni di S. Giovanni Lupatoto, S. Martino Buonalbergo e Zevio, S. Giovanni Lupatoto, S. Martino Buonalbergo e Zevio (VR) 27. Proponente: Regione del Veneto Direzione Difesa del Suolo Sistemazione idraulica del torrente Illasi dalla confluenza dei torrenti Covolo e Frighi in località S. Andrea fino alla sua immissione nel fiume Adige , Selva di Progno, Badia Calavena, Tregnago, Illasi, Colognola ai Colli, Caldiero, Zevio e Lavagno (VR) 28. Proponente: Autodromo del Veneto S.p.A. Autodromo del Veneto "Motorcity", Vigasio, Trevenzuolo (VR); Comuni interessati: Nogarole Rocca, Mozzecane, Erbč, Isola della Scala, Povegliano Veronese (VR) 50. Proponente: PROGECO AMBIENTE S.p.A. Interventi da realizzare per il completamento della bonifica dell'area sita in località Cà Vecchia, San Martino Buon Albergo (VR), comune interessato: Verona (VR) 58. Proponente: A.I.A. Agricola Italiana Alimentare S.p.A. Progetto di realizzazione di un impianto di depurazione con annesso impianto di digestione anaerobica, Nogarole Rocca (VR) 63. Proponente: PETRA S.r.l. (exPROSPERO ERMES) Progetto di ampliamento 2009 cava di ghiaia denominata "Casetta" - Comune di localizzazione: Sommacampagna (VR) 73. Proponente: EN.IN.ESCO Srl Impianto idroelettrico presso l'opera di scarico nel Fiume Fratta, Cologna Veneta (VR) 79. Proponente: ROTAMFER SpA in A.T.I. con R.M.I. Srl Discarica per rifiuti speciali non pericolosi loc. Cà di Capri. Variante sostanziale al progetto di ampliamento del 3� lotto approvato con DGR n. 662/2006 finalizzato

Soggetto privato

Scheda composizione

in

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

2010 parere favorevole

Soggetto privato

In itere

Soggetto pubblico

2012 parere favorevole

Soggetto pubblico

Scheda non disponibile. 2010 parere favorevole

Soggetto privato e pubblico

Scheda in composizione. 2009 parere favorevole

Soggetto privato

Scheda non disponibile. 2013 parere favorevole

Soggetto privato

2011 approvato con prescrizioni

Soggetto privato

Scheda in composizione. 2013 favorevole

Soggetto privato

Scheda disponibile.

Soggetto privato

2013 parere favorevole con prescrizioni. 2014 parere favorevole alla modifica prescrizioni

non

78


31

2009

Cave

32

2009

Cave

33

2010

Biogas

34

Trattamento rifiuti

35

2010

Cave

36 inter – provincial e

2010

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

37

2010

Fonti rinnovabili

38

2011

Trattamento rifiuti

39

2011

Fonti rinnovabili

40

2011

Fonti rinnovabili

41

2011

Fonti rinnovabili

42

2011

Trattamento rifiuti

43

2011

Altro

158

alla messa in sicurezza generale della discarica, Sona, Verona (VR) 89. Proponente: LA M. MINERARIA S.r.l. Concessione mineraria del giacimento "Bellocca" in Comune di Tregnago (VR), comune interessato: San Giovanni Ilarione (VR) 93. Proponente: S.E.I. Società Escavazione Inerti s.r.l. Ampliamento di una cava di ghiaia, in località Betlemme, Comune di Sommacampagna, denominata "Corte Betlemme", Sommacampagna (VR) 5. Proponente: ITAL GREEN OIL S.r.l. Centrale di produzione di energia elettrica in ciclo combinato alimentato da fonti rinnovabili (olio vegetale), San Pietro di Morubio (VR) 6. Proponente: WATER & SOIL REMEDIATION Srl Centro di eccellenza recupero risorse naturali, Sorgà (VR), Comune interessato: Nogara (VR) 7. Proponente: Micromarmo Granulati S.r.l. Progetto di ampliamento della cava di calcare per granulati denominata "Rie Lunghe" - cava in sotterraneo, Grezzana (VR) 17.Proponente: Regione del Veneto Direzione Infrastrutture S.R. 10 "Padana Inferiore" - Tratto da Palugana (PD) alla località Orti in Comune di Legnago (VR), Carceri, Ospedaletto Euganeo, Ponso, Santa Margherita d'Adige, Megliadino San Fidenzio, Montagnana e Urbana (PD), Bevilacqua, Minerbe e Legnago (VR) 63. Proponente: San Francesco Energy srl Impianto fotovoltaico da 41.998,92 kWp in località Festara Nuova, Bussolengo e Sona (VR) 26. Proponente: Comune di Pescantina Bonifica e messa in sicurezza permanente della discarica controllata denominata "Ca' Filissine" e dell'adiacente fondo denominato "Vigneto Ferrari", Pescantina (VR) 53. Proponente: AGSM S.p.A. Impianto eolico "Monte delle Danzie", Affi (VR) 55. Proponente: Cave Ceriani S.r.l. Impianto fotovoltaico non integrato (moduli ubicati al suolo) nella cava ex Ceriani della potenza di 3972,42 KWp, Sommacampagna (VR) 65. Proponente: Biogas Impianti S.r.l., Eikos S.p.a. e Prima S.r.l. Realizzazione di impianto fotovoltaico della potenza di 4659,8 KWp, 4659,8 KWp e 2829, 0 KWp, Vigasio (VR) 67. Proponente: AGSM Verona S.p.A. Progetto per la realizzazione della nuova sezione di termovalorizzazione mediante tecnologia a griglia nell'ambito del revamping e valororizzazione energieticoambientale del complesso impiantistico di Cà del Bue, Verona (VR) 79. Proponente: FONDERIE SIME S.p.A. Progetto di messa in sicurezza permanente di un sito nel quale sono stati rinvenuti rifiuti non pericolosi (terre di fonderia) mediante la

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

2010 parere favorevole

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

In itere

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. 2010 parere favorevole

Soggetto privato

2012 parere 158 favorevole .

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto privato

2013 parere favorevole

Soggetto privato

Archiviato

Soggetto privato

2012 parere favorevole

Soggetto privato

Esito disponibile

non

Soggetto privato

Esito disponibile

non

Bloccato nel 2011 per ricorso al Tar contro Ministero Beni culturali

79


44

2012

Trattamento rifiuti

45

2012

Fonti rinnovabili

46

2012

Fonti rinnovabili

47

2012

Cave

48

2012

Cave

49

2012

Trattamento rifiuti

50

2012

Trattamento rifiuti

51

2012

Cave

52

2012

Cave/trattamento rifiuti

53

2012

Trattamento rifiuti

54

2012

Cave

55

2013

Fonti rinnovabili

riallocazione degli stessi in un sito confinato limitrofo in località Vignal, Verona (VR) 87. Proponente: ECO GREEN S.r.l. Impianto di recupero Rottami mettalici con annesso impianto di fusione, Nogara (VR), comune interessato: Salizzole (VR) 2. Proponente: AGSM Verona SpA Impianti fotovoltaici a terra denominati "Cava Lessinia Genziana"- "Cava Lessinia Giglio" "Cava Lessinia Ginestra" in località Montorio della potenza di 2.916,52 kWp, Verona (VR) 3. Proponente: BEL VILLA S.r.l Realizzazione di impianto fotovoltaico al suolo - "grid connected" della potenza di 5.987,52 kWp, Bartolomea (VR) 4. Proponente: S.E.I. Società ESCAVAZIONE Inerti S.r.l. Ampliamento di una cava di ghiaia, in località Betlemme denominata "Corte Betlemme" autorizzata con DGRV n. 276 del 15/03/2011, Sommacampagna (VR), comune interessato: Sona (VR) 9. Proponente:Bellamoli Granulati SpA Progetto definitivo di coltivazione di una cava denominata "Folende" in località Carrara, Grezzana (VR) 10. Proponente: ADIGE AMBIENTE S.r.l. Impianto integrato per operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi costituito da impianto di smaltimento (D1), di sottocategoria lettera "C" ed impianto per la produzione di energia da fonte rinnovabile, sito in località Ca' Baldassare nel Comune di Valeggio sul Mincio, Valeggio sul Mincio (VR), comuni interessati: Villafranca di Verona, Mozzecane, Verona, San Giovanni Lupatoto e San Martino Buon Albergo (VR), Roverbella, Marmirolo e Volta Mantovana (MN) 12. Proponente: INERTECO S.r.l. Adeguamento Tecnologico della discarica "Cà Bianca" nel Comune di Zevio (VR), comuni interessati: Bovolone, Buttapietra, Oppeano, Palů, San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo e Sommacampagna (VR) 20. Proponente: BASALTI VERONA S.r.l. Progetto di ampliamento e sistemazione ambientale della cava di basalto "Bosco Lauri", Montecchia di Crosara (VR) 45. Proponente: Inerti San Valentino S.r.l. Progetto di ampliamento della cava Ca' Cere con accorpamento della cava denominata Ca' Vigneghetta, Pescantina (VR), comuni interessati: San Pietro in Cariano e Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR) 46. Proponente: ADIGE AMBIENTE S.r.l. Impianto di stoccaggio provvisorio di rifiuti pericolosi e non pericolosi, liquidi e solidi, con operazioni di recupero e smaltimento. Delocalizzazione dell'impianto esistente con contestuale introduzione di varianti sostanziali, San Martino Buon Albergo e Verona (VR), comuni interessati: San Giovanni Lupatoto e Zevio (VR) 54. Proponente: Inerti San Valentino S.r.l. Ampliamento del progetto della cava denominata "Cà Nova Tacconi", Bussolengo (VR), comune interessato: Sona (VR) 15. Proponente: TECHNOPV SERVICE SRL Impianto fotovoltaico da 1.000,50 kWp, Cavaion Veronese (VR)

Soggetto privato

2012 parere favorevole

Soggetto privato

Archiviato

Soggetto privato

Archiviato

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

2013 parere favorevole

Soggetto privato

2013 parere favorevole

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

2014 parere favorevole

Soggetto privato

2013 approvato

80


56

2013

Cave

20. Proponente: Sant'Orsola S.r.l. Progetto definitivo di ampliamento e variante per la coltivazione della cava di calcare denominata "Orsara 1" sita in località Orsara, Grezzana (VR)

Soggetto privato

2014 favorevole

57

2013

Trattamento rifiuti

Soggetto privato

In itere

58

2013

Fonti rinnovabili

Soggetto privato

In itere

59

2013

Impianto idroelettrico

Soggetto privato

In itere

60

2013

Intervento strutturale

Soggetto pubblico

2013 parere favorevole

61

2013

Trattamento rifiuti/Cave

Soggetto privato

2014 parere favorevole

62

2013

Opere di presa concessione derivazione acqua

Soggetto privato

2014 parere favorevole

63

2013

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

Soggetto pubblico

In itere

64

2013

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

Soggetto privato

Scheda non disponibile . Archiviato

65

2014

Trattamento rifiuti

Soggetto privato

In itere

66

2014

Cave

Soggetto privato

In itere

67

2014

Trattamento rifiuti

24. Proponente: ECO GREEN SRL. Progetto di modifica di un impianto di trattamento rifiuti, Villafranca di Verona (VR) 30. Proponente: GPAR S.r.l. Realizzazione di 2 impianti fotovoltaici a terra denominati impianti FV cava crocevia Pozzolo-Roverbella A (3,36 MWp) e B (6,48 MWP) -, Valeggio sul Mincio (VR) e comuni in Provincia di Mantova 37. Proponente: VEGA S.R.L. Impianto per l'utilizzo della risorsa idrica ai fini della produzione di energia elettrica sul fiume Adige in località Rivalta, Brentino Belluno e Dolcè (VR) 39. Proponente: Direzione Difesa del Suolo Realizzazione di un'opera d'invaso sul torrente Alpone, in località Colombaretta, in comune di Montecchia di Crosara (VR) 44. Proponente: ECOBLU S.r.l. Variante al progetto della cava di sabbia e ghiaia approvato con DGRV n. 5889 del 18/11/1980 e seguenti, nonché al progetto relativo al riordino ambientale della cavità estrattiva mediante discarica per rifiuti inerti approvata dalla Provincia di Verona con Determina n. 804 del 04/02/2008 e seguenti, su area sita in località Mirabei di Caprino Veronese di proprietà della società Ecoblu S.r.l., Caprino Veronese (VR), comune interessato: Rivoli Veronese (VR) 47. Proponente: AIA - Agricola Italiana Alimentare S.p.A. Richiesta di rinnovo della concessione al prelievo di acqua dalla falda sotterranea in Comune di Nogarole Rocca per uso industriale, Nogarole Rocca (VR) 55. Proponente: Funivia Malcesine Monte Baldo Classificazione delle piste da sci sulla stazione sciistica Malcesine - Monte Baldo, Malcesine (VR), comune interessato: Avio (TN) in Provincia di Trento 58. Proponente: Gardaland S.r.l. Parco divertimenti Gardaland - Ampliamento Gardaland Hotel Resort - Progetto Definitivo, Castelnuovo del Garda (VR), comuni interessati: Peschiera del Garda e Lazise (VR) 1. Proponente: S.E.V. S.r.l. Progetto per la realizzazione di un impianto di stoccaggio e pretrattamento rifiuti, da realizzarsi in via del Lavoro, località Cappafredda, Roverchiara (VR) 11. Proponente: S.E.L.C. S.r.l. Progetto definitivo per la risagomatura con ampliamento della superficie di scavo di una cava denominata "Boarol" sita in località Gesuei, Grezzana e Negrar (VR); Comune interessato: Sant'Anna d'Alfaedo (VR) 12. Proponente: INERTECO S.r.l. Progetto definitivo per l'ampliamento dell'impianto di smaltimento D1 per rifiuti non pericolosi in località Cà Bianca in Comune di Zevio (VR) e progetto di bonifica cava Bastiello in Comune di Isola Rizza (VR),

Soggetto privato

In itere

esito

81


68

2014

Trattamento rifiuti

69

2014

Opere di presa concessione derivazione acqua

–

Zevio e Isola Rizza (VR) 22. Proponente: RO.PE. S.r.l. Discarica controllata per rifiuti non pericolosi da realizzarsi in localitĂ "Caluri", Villafranca di Verona VR); Comuni interessati: Sommacampagna, Vigasio, Povegliano Veronese, Castel D'Azzano e Mozzecane (VR) 27. Proponente: Enel Green Power Adeguamento delle opere di presa della Centrale Idroelettrica Enel Green Power di Zevio per il rilascio del Deflusso Minimo Vitale con recupero energetico, San Giovanni Lupatoto e San Martino Buonalbergo (VR)

Soggetto privato

In itere

Soggetto privato

In itere

Progetti sottoposti a VIA regionale nella provincia di Padova Numero 1

Anno 2006

Tipologia Trattamento rifiuti

Progetto 39.Proponente: GEA S.r.l. Discarica per rifiuti non pericolosi, S. Urbano (PD)

2

2007

Intervento idraulico

3

2007

Intervento fognario

4 inter provinciale

2007

Opere di presa – concessione derivazione acqua

5

2007

Intervento strutturale

6

2008

Intervento strutturale

7

2008

Trattamento rifiuti

8

2008

Intervento strutturale

9

2008

Intervento strutturale

10

2008

Trattamento rifiuti

Soggetto privato

Esito Esito disponibile

63. Proponente: Veneto Acque s.p.a. Modello Strutturale degli Acquedotti del Veneto. Schema Veneto Centrale. Serbatoio di Monselice (PD) 84. Proponente: Consorzio di Bonifica Adige Bacchiglione Integrazione di rete fognaria e rete di bonifica per l'autodepurazione nei bacini centrali, Agna, Anguillara Veneta, Arre, Bagnoli di Sopra, Conselve, Tribano (PD) 117. Proponente: Veneto Acque S.p.A. Opere di captazione dalle falde del Medio Brenta, Nove (VI), Carmignano di Brenta, Fontaniva e Cittadella (PD), comune interessato: Pozzoleone (VI)

Soggetto pubblico

Scheda composizione

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. 2008 parere favorevole

Soggetto pubblico

131. Proponente: Serenissima Costruzioni SpA Riassetto funzionale della golena "Il Bosco", Piacenza d'Adige (PD) 12. Proponente: Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta Opere di adeguamento dello scolo Menona - II lotto. Nuovo scolo Voltabrusegana, Padova (PD), comuni interessati: Abano Terme, Montegrotto Terme (PD) 44. Proponente: AcegasAps S.P.A. Impianto di incenerimento rifiuti in Comune di Padova - Linea 3, Padova (PD), comune interessato: Noventa Padovana (PD) 50. Proponente: Veneto Acque S.p.A. Intervento finalizzato alla riqualificazione morfologica, alla laminazione delle piene ed alla tutela quantitativa della falda sotterranea del corso medio del fiume Brenta. Interventi di 1 fase, Cartigliano, Tezze sul Brenta, Pozzoleone (VI), Cittadella, Carmignano di Brenta, Fontaniva (PD), comune interessato: Nove (VI) 69. Proponente: Serenessima Costruzioni SpA Riassetto funzionale della golena "Il Bosco" in Comune di Piacenza d'Adige (PD) 71. Proponente:Consorzio per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani BACINO PADOVA 2

Soggetto pubblico privato

Scheda in composizione. 2008 parere favorevole escluso comune di Nove (VI) Scheda in composizione. 2009 parere favorevole Scheda in composizione. Progetto approvato 2009

Soggetto pubblico

-

on

in

Soggetto pubblico

Scheda in composizione.

Soggetto pubblico

Scheda in composizione.

Soggetto privato

Scheda in composizione. 2009 parere favorevole

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. 2012 progetto

82


11

2008

Intervento idraulico

12

2008

Trattamento rifiuti

13

2009

Intervento strutturale

14

2009

Intervento idraulico

15

2009

Intervento idraulico

16

2009

Impianto depurazione

17 inter provinciale

2009

Intervento idraulico

18 inter provinciale

2009

Intervento idraulico

19 inter provinciale

2009

Intervento idraulico

20

2009

Impianto depurazione

21

2009

Trattamento rifiuti

Progetto di riqualificazione del territorio mediante produzione di energia da fonte solare fotovoltaica. Discarica di Roncajette - Lotti B+C, Ponte San Nicolò (PD), comune interessato: Casalserugo (PD) 81.Proponente: Consorzio di Bonifica Bacchiglione Nuovo collettore "Carpenedo-Sabbioni" nel territorio dei Comuni di Albignasego e Maserà di Padova, Albignasego, Maserà di Padova (PD), comune interessato: Casalserugo (PD) 107. Proponente: ETRA S.p.A. Centro biotrattamenti di Camposampiero – 2 fase: 3 linea di ossidazione, filtrazione,disinfezione, 2 linea disidratazione fanghi, e codigestione anaerobica, essicamento fanghi, trattamento SOA, filtrazione aria, Camposampiero (PD) 9. Proponente: Consorzio di Bonifica Acque Risorgive Ricalibratura con rinaturalizzazione del sistema di collettori di bonifica a ridosso di Camposampiero (Fossa Mauri, Orcone, San Marco e Vandura), Santa Giustina in Colle e Camposampiero (PD) 23. Proponente: Magistrato alle Acque di Venezia Nuovo impianto idrovoro "Altipiano" nel Canale Altipiano a monte dell'imbocco della botte a sifone di Conche, Codevigo (PD) 29. Proponente: Consorzio di Bonifica Adige Bacchiglione Allacciante Sorgaglia Vitella – Monselesana, Bagnoli di Sopra (PD), comuni interessati: Anguillara, Arre, Agna, Conselve (PD) 42. Proponente: ETRA S.p.A. Lavori di migioramento dell'impianto di depurazione di Carmignano di Brenta, Carmignano di Brenta (PD), Comune interessato: Grantorto (PD) 43. Proponente: Consorzio di Bonifica Bacchiglione Interventi di trasformazione irrigua del bacino di Trezze in destra del Canale Nuovissimo nei Comuni di Chioggia e Codevigo - Comuni di localizzazione: Chioggia (VE), Codevigo (PD) 44.Proponente: Consorzio di Bonifica Bacchiglione Interventi di trasformazione irrigua del bacino di Bernio in sinistra del canale Novissimo nei Comuni di Chioggia e Codevigo, Chioggia (VE), Codevigo (PD)

45.Proponente:Consorzio di Bonifica Bacchiglione Interventi di trasformazione irrigua in Comune Codevigo, località Conche e Fogolana - Comuni di localizzazione: Codevigo (PD), Chioggia (VE) 61.Proponente: San Gabriele S.p.A. Modifiche impianto di depurazione, Trebaseleghe (PD) 82.Proponente: Columbus Mode S.r.l. Impianto per il trattamento di rifiuti speciali liquidi pericolosi e non pericolosi, Saletto (PD)

escluso da VIA

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. Parere favorevole con prescrizioni 2010

Soggetto pubblico

2013 giudizio favorevole.

Soggetto pubblico

2012 parere favorevole.

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. Parere favorevole 2009

Soggetto pubblico

Scheda in composizione. 2010 parere favorevole

Soggetto pubblico

2010 parere favorevole.

Soggetto pubblico

2012 parere favorevole.

Soggetto pubblico

2009 parere favorevole. Successiva richiesta di sospensione da parte del proponente, 2013 giudizio favorevole In itere

Soggetto pubblico

Soggetto privato

2010 parere favorevole

Soggetto privato

Istanza respinta nel 2014.

83


22

2009

Intervento idraulico

23

2009

Fonti rinnovabili

24

2009

Impianto depurazione

25

2010

Trattamento rifiuti

26 inter provinciale

2010

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

27 inter provinciale

2010

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

28

2010

Fonti rinnovabili

29

2010

Intervento strutturale

30 inter provinciale

2011

Opere di presa – concessione derivazione acqua

31

2011

Biogas

32

2011

Impianto depurazione

33

2011

Biogas

34

2011

Impianto idroelettrico

83.Proponente: Consorzio di Bonifica Acque Risorgive Realizzazione di un nuovo canale scolmatore dello Scolo Piovetta in Comune di Campo San Martino (PD); Comuni interessati, Curtarolo, San Giorgio in Bosco (PD) 90. Proponente: Comune di Baone Rinnovo concessione geotermica "Val Calaona", Baone (PD) 92. Proponente: AcegasAps S.p.A. Progettazione preliminare e definitiva del completamento ed ampliamento dell'impianto di depurazione di Cà Nordio a Padova (PD) 1. Proponente: INIZIATIVE AMBIENTALI S.R.L. ex-AcegasAps S.p.A. Progetto di recupero e valorizzazione del lotto A della discarica di Ponte San Nicolò, comune interessato: Casalserugo (PD) 17.Proponente: Regione del Veneto Direzione Infrastrutture S.R. 10 "Padana Inferiore" - Tratto da Palugana (PD) alla località Orti in Comune di Legnago (VR), Carceri, Ospedaletto Euganeo, Ponso, Santa Margherita d'Adige, Megliadino San Fidenzio, Montagnana e Urbana (PD), Bevilacqua, Minerbe e Legnago (VR) 23. Proponente: Unicomm S.r.l. Progetto di ampliamento del Centro Commerciale "Emisfero”, Trebaseleghe (PD), Scorzè e Noale (VE) 26. Proponente: Elettrostudio Energia S.p.A. Progetto di un impianto fotovoltaico a inseguimento nei Comuni di Este ed Ospedaletto Euganeo (PD) denominato "Il Dosso", Este, Ospedaletto Euganeo (PD)

Soggetto pubblico

2013 parere favorevole con prescrizioni

Soggetto pubblico

Scheda composizione

Soggetto pubblico

2012 parere favorevole

Soggetto pubblico

Archiviato

Soggetto pubblico

2010 parere favorevole

Soggetto privato

2012 parere favorevole

Soggetto privato

Scheda in composizione. 2011 parere favorevole

51. Proponente: Consorzio di Bonifica Adige Euganeo Ricalibratura Canale Desturello nei Comuni di Monselice e Pernumia, Monselice (PD); Comune interessato: Pernumia (PD) 25. Proponente: Veneto Acque S.p.A. Progetto definitivo "Derivazione dalle Falde del Medio Brenta, Carmignano di Brenta, Fontaniva, Cittadella (PD); Comune interessato: Pozzoleone (VI)

Soggetto pubblico

2013 parere favorevole.

Soggetto publico

2012 giudizio favorevole

41. Proponente: Nestambiente S.r.l. Progetto definitivo per la realizzazione di un impianto da biogas da rifiuti organici da raccolta differenziata con produzione di energia rinnovabile e compost di qualità nel Comune di Padova (PD) 47. Proponente: Consorzio di Bonifica Adige Euganeo Adeguamento funzionale del bacino di fitodepurazione a servizio del canale Desturo di Monselice (PD) 56. Proponente: Nestambiente S.r.l. Progetto definitivo per la realizzazione di un impianto da biogas da rifiuti organici da raccolta differenziata con produzione di energia rinnovabile e compost di qualità nel Comune di Padova (PD) 78. Proponente: KITALY S.r.l. Realizzazione di un impianto idroelettrico sul fiume Brenta nel Comune di Campo San Martino (PD), comune interessato: Curtarolo (PD)

Soggetto privato

Archiviato Scheda disponibile

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto privato

Archiviato

Soggetto privato

In itere

in

non

84


35

2012

Impianto depurazione

36

2012

Fonti rinnovabili

37

2012

Impianto depurazione

38

2012

Trattamento rifiuti

39

2013

Trattamento rifiuti

40

2013

Impianto depurazione

41

2013

Intervento strutturale

42

2014

Biogas

43

2014

Impianto depurazione

44

2014

Trattamento rifiuti

14. Proponente: Centro Veneto Servizi S.p.A. Ampliamento impianto di depurazione di Santa Margherita d'Adige (PD) 19.Proponente: Floricoltura Gamberoni David Rinnovo concessione termica denominata "Florida" Galzignano Terme (PD) 37. Proponente: Acegas-APS S.p.A. Interventi strutturali ed infrastrutturali per l'adeguamento al Piano di Tutela delle Acque (PTA) del depuratore di Abano Terme. Progetto definitivo, Abano Terme (PD) 43. Proponente: Acegas-APS S.p.A. Impianto di trattamento chimico-fisico e biologico di rifiuti liquidi - Comune di localizzazione: Padova (PD) 8. Proponente: ETRA S.p.A. Centro biotrattamenti Camposampiero 2^ fase: 3° linea ossidazione, nuova sezione sedimentazione finale, filtrazione, disinfezione, 2° linea disidratazione fanghi e codigestione anaerobica, essiccamento fanghi, pretrattamenti percolati codigestione, filtarzione aria, Camposampiero (PD) 12. Proponente: ETRA S.p.A. Ampliamento depuratore di Cervarese Santa Croce, Cervarese Santa Croce e Teolo (PD) 49. Proponente: Direzione Regionale Difesa del Suolo Realizzazione di un'opera d'invaso (cosiddetta "Anconetta") sul fiume AgnoGuà-Santa Caterina nei Comuni di Sant'Urbano e Vighizzolo d'Este (PD) ID Piano 212 3. Proponente: Agricola Berica Società Cooperativa Progetto definitivo per la costruzione e l'esercizio di un nuovo impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili alimentato da biogas, con potenza di 999 kWe, e opere connesse presso lo stabilimento di Agricola Berica di Monselice (PD) 37. Proponente: ETRA S.p.A. Ampliamento dell'impianto di depurazione di Selvazzano Dentro (PD), comune interessato: Abano Terme (PD) 65. Proponente: GEA S.r.l. Variante al Piano di Adeguamento ex DGRV n. 2542/2004 relativa alla discarica "tattica regionale" ubicata presso il Comune di Sant'Urbano (PD), comuni interessati: Piacenza d'Adige, Vighizzolo d'Este (PD), Badia Polesine, Lendinara, Lusia (RO)

Soggetto

2012 parere favorevole

Soggetto privato

2012 giudizio favorevole

Soggetto pubblico

2013 parere favorevole

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto pubblico

2013 giudizio favorevole

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto pubblico

2014 parere favorevole

Soggetto privato

In itere

Soggetto pubblico

In itere

Soggetto privato

In itere

85


ALLEGATO II Progetti, conflitti, criticità riscontrate n 1

provincia VE

tipologia Impianto idroelettrico

progetto 2005 proponente privato: LAUT Engineering S.r.l Impianto idroelettrico di Strà, Vigonovo

Attori e motivazioni Gruppo cittadino, associazione ambientalista, rappresentanti di minoranza. (B) Interesse privato a scapito del bene comune, (D) informazioni tardive, scarsa trasparenza decisioni Gruppo cittadino, Amministrazione contermine, provincia. (C) Vicinanza quartiere residenziale, impatto cumulativo con altre aree inquinate, (B) vicinanza corso d’acqua con vincolo ambientale e paesaggistico, (A) rischio fuoriuscita percolato, (D)informazioni tardive, scarsa trasparenza e partecipazione, (F)

2

VE

Trattamento rifiuti

2008 proponente privato: Integra S.r.l. (ex-Ecoveneta SpA) Ex discarica autorizzata cat 2B sita il loc. Prati di Spinea VE. Progetto per la messa in sicurezza definitiva e contestuale adeguamento, Spinea

3

VE

Trattamento rifiuti

Gruppo cittadino, amministrazione comunale. (A) Rischio per la salute, rischio per l’ambiente, (H) incompatibilità con le prospettive di bonifica dell’area e riconversione produttiva, (F)

4

VE

Trattamento rifiuti

2009 proponente privato: S.T.E. Servizi Tecnologici per l'Ecologia S.r.l. Impianto di stoccaggio rifiuti speciali liquidi e solidi, pericolosi e non pericolosi, da realizzare nell'area ex-PA2/4 del Petrolchimico di Marghera 2009 proponente privato: ALLES S.p.A. Revamping dell'impianto Alles di ricondizionamento di rifiuti speciali anche pericolosi sito in comune di Venezia (Marghera)

5

VE

Trattamento rifiuti

2009 proponente privato: NEKTA SERVIZI S.r.l. Impianto di recupero e smaltimento di polveri di ossidi di ferro, San Donà di Piave

Comuni e provincia contraria. (D) Localizzazione in contrasto con strumenti pianificatori (PRG) e accordo di programma tra comuni, principio prossimità produzione-smaltimento non rispettato, (C) vicinanza zona abitata. (A) Inquinamento, (F)

6

VE

Trattamento rifiuti

(1) 2009 (2) 2014 proponente privato: SIMAR Società Metalli Marghera S.p.A. Modifiche gestionali e tecniche dell'impianto di conversione

Parere negativo comune e provincia, contrarietà cittadini. (H) Incompatibilità con strumenti pianificatori (PRG), (A) rischio aumento inquinamento (emissioni in atmosfera)

Gruppi cittadini, comune, provincia. (A) Rischio per la salute, rischio per l’ambiente, (H) incompatibilità con le prospettive di bonifica dell’area e con la riconversione produttiva, contrasto con strumenti pianificatori. (D) partecipazione formale, (F)

86


"Kaldo" per la produzione di rame raffinato, Venezia (Marghera) 2009 proponente privato:Northsun Italia S.p.A. Istanza di Permesso di Ricerca di Idrocarburi denominata "La Risorta" Comuni di localizzazione. Cavarzere (VE), Rosolina, Adria, Loreo, Gavello, Taglio di Po, Villanova Marchesana, Donada, Corbola, Papozze, Ariano nel Polesine (RO) e Comuni in Provincia di Ravenna, Regione Emilia Romagna 2010 proponente pubblico: ASVO SpA Discarica "Centa Taglio" - lotto 0 Interventi di landfill mining con recupero volumetrico, Portogruaro 2011 proponente privato: EST CAPITAL SGR S.p.A. Progetto inerente la realizzazione, nell'ambito degli interventi di riqualificazione e sviluppo del compendio immobiliare dell'ex Ospedale al Mare del Lido di Venezia e aree di prossimità, di un Porto Turistico nell'area demaniale di San Nicolò.

7

VE

Altro

Movimenti ambientalisti, minoranza in consiglio regionale, gruppi politici, Ente parco Delta del Po. (A) Rischio ambientale, salute, contrarietà a ricerca idrocarburi e trivellazioni, danni al territorio, (H) incongruenza con finalità parco regionale

8

VE

Trattamento rifiuti

9

VE

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

10

VE

Trattamento rifiuti

2012 proponente privato: Cosmo Ambiente S.r.l. Impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi sito in Via Mestrina a Noale Aggiornamento tecnologico

Comitati cittadini, esponenti politici. (C) Vicinanza aree residenziali e corsi d’acqua a vincolo ambientale, (A) rischio per ambiente e salute.

11

VE

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

2013 proponente privato: Numeria Sgr Spa FONDO COPERNICO Laguna del Doge, Eraclea

12

VE

Biogas

13

VI

Cave

(1) 2014 (2) 2014 proponente privato: Agricola Martinelle Energia S.r.l. Adeguamento tecnologico non sostanziale dell'esistente impianto di digestione anaerobica di matrici da fonti agricole .. Cavarzere 2001 proponente privato: R.A. Ricomposizioni Ambientali S.r.l. Lavori di stabilizzazione, ricomposizione e tutela ambientale della frana del Brustole, Velo D'Astico (VI),comune interessato: Arsiero (VI)

Associazioni ambientaliste e gruppi politici contrari. (G) Speculazione edilizia, consumo di suolo, (B) depauperamento paesaggio, progetto datato incongruente con nuovo scenario ecologico economico –culturale, (E) danni attività agricole e pesca, rischio ambiente (A), (F) Comitati cittadini, gruppi politici. (A) Rischio per salute ed (E) economia locale. (C) Impatto cumulativo diversi impianti nel territorio. (I) Incompleta conoscenza scientifica dei rischi correlati alla digestione anaerobica

Gruppo cittadino. (I) Timore che l’attività della discarica si protragga indefinitamente. (A)Rischio per ambiente e salute

Comitati e associazioni ambientaliste contrarie. (G) Speculazione edilizia, (A) rischio per ambiente, (B) depauperamento paesaggio (I) Illegittimo intervento di carattere pubblico, falsa natura emergenziale, (D) nvito partecipazione scarso, (H) inadeguatezza rispetto a pianificazione Area SIC ZPS, (F)

Amministrazioni, associazioni ambientaliste e culturali, comitati. (A) Rischio ambiente e salute, (B) depauperamento paesaggistico, (E) danni economici e sociali. Area SIC con vincolo idrogeologico, (H) incongruenza con vocazione “ecomuseale” dell’area”

87


14

VI

Cave

2006 proponente privato: SOCIETA' ESCAVI BERICA S.E.B. S.r.l. Progetto di coltivazione e ricomposizione ambientale della cava di calcare per l'industria "Monte Cogolo", Albettone

Amministrazione e associazioni ambientaliste contrarie. (C) Impatto cumulativo con altre opere sul territorio, (A) rischi per ambiente e salute

15

VI

Cave

2007 proponente privato: VILLAGA CALCE SPA Progetto di ampliamento e di ricomposizione ambientale della cava di calcare per calce e leganti idraulici "Monte Cuccoli", Villaga

Associazioni ambientaliste, cittadini, esponenti politici. (A) Rischio ambiente, salute, possibile inquinamento da micro polveri e falda acquifera, (C) impatto cumulativo (con calcificio), (E) deprezzamento immobili, (B) danni al paesaggio Berico, (F)

16

VI

Trattamento rifiuti

Conflitto successivo amministrazione comunale e esponenti politici. No alla richiesta di ulteriori deroghe. (A) Rischio per falda vicina che è bacino di acqua potabile

17

VI

Cave

18

VI

Impianto depurazione

19

VI

Impianto Idroelettrico

20

VI

Cave

21

VI

Cave

22

VI

Cave

23

VI

Impianto

2007 proponente privato: CO.STEF. Ampliamento della discarica controllata per rifiuti inorganici non pericolosi sita in località Brugiane in Comune di Montecchio Precalcino (1) 2007 e (2) 2013 proponente privato: Granulati Dolomitici Peroglio Srl Ridelimitazione della concessione mineraria di sali magnesiaci denominata "Costa Alta", ed il progetto definitivo del nuovo cantiere, San Nazario 2008 Medio Chiampo S.p.A. Impianto di depurazione consortile, Montebello Vicentino (VI) 2008 proponente privato: LANTECH S.r.l. Progetto per l'utilizzazione idroelettrica del salto residuo della Val Civetta "Centrale Snidri", Lastebasse 2008 proponente privato: ECOLATER S.r.l. Rinnovo con riduzione dell'area della concessione mineraria "Fontanone". Progetto di coltivazione e riassetto ambientale dell'area denominata "Rivelle" in Comune di Schio 2008 proponente privato: Cementeria di Monselice S.p.A. Progetto di ampliamento in profondità e sistemazione ambientale della cava di calcare per cemento denominata "Alonte" 2009 proponente privato: SIG S.p.A. Progetto di ampliamento e ricomposizione ambientale della cava di calcare denominata "Cà Erizzo", Albettone 2009 proponente privato:VIBE

Comitati cittadini e associazioni ambientaliste contro. (A)Aspetti ambientali (rischio geologico e idrogeologico), polveri sottili, (E) aspetti socio economici, (H) contrasto con pianificazione vigente, (B) movimento critico contro la devastazione ambientale e paesaggistica, della Valbrenta, (F) -

Parere non favorevole di provincia e associazioni naturaliste e sportive. (A) Impatto ambientale e (B) paesaggistico, danno eco sistemico. (I) Priorità alla funzione di risorsa idrica potabile No dell’amministrazione e residenti contermini. (A) Aspetti ambientali e (B) paesaggistici, mancato (E) pagamento indennità, (I) aspetti viabilistici, mancanza di un interlocutore, inattività cava

Associazioni ambientaliste, cittadini, esponenti politici. (A) Rischio ambientale, (C) Impatto cumulativo cave di calcare in area Berica, (B) depauperamento paesaggio, (F) (A) Rischio ambientale (stabilità idrogeologica), salute, (B) depauperamento paesaggio, (H) incompatibilità pianificazione vigente, incongruenza con vocazione territorio turistico naturalistica, esistenza vincolo paesaggistico, (I) viabilità, presenza sito archeologico Gruppo cittadini, esponenti politici. (B) Interesse

88


idroelettrico

24

VI

Cave

25

VI

Trattamento Rifiuti

26

VI

Cave

27

VI

Trattamento rifiuti

28

VI

Altro

29

VI

Biogas

30

VI

Cave

31

VI

Cave

32

VI

Trattamento rifiuti

S.r.l. Centrale idroelettrica Malunga Comune di localizzazione: Valli del Pasubio 2010 proponente privato: I.Z. Italiana Zeoliti S.r.l. Rinnovo della concessione mineraria denominata Zanconi, Posina e Laghi 2010 proponente privato: ECOTRASPORTI S.r.l. Impianto di stoccaggio rifiuti non pericolosi e pericolosi (e recupero rifiuti non pericolosi), Cassola

privato a scapito del bene pubblico, (A) rischio ambientale (ecosistema e deflusso minimo vitale)

2010 proponente privato: Italcementi S.p.A. Progetto di coltivazione e recupero ambientale della cava "Orgiano" nei Comuni di Orgiano ed Alonte (VI) 2011 proponente privato: Monte Verde SRL Progetto di discarica per rifiuti non pericolosi sito in località Vanzi, Monte di Malo e San Vito di Leguzzano 2012 proponente privato: CONCERIE TEZZE S.r.l. Potenziamento produttivo della fase di concia e tintura, Arzignano

Associazioni ambientaliste, gruppi cittadini. (C) impatto cumulativo progetti analoghi, (A) possibile interferenza con acquiferi, (D) scarsa trasparenza e partecipazione, (F)

2012 proponente privato: MAC.IMPORT S.R.L. Impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (biogas) e compost di qualità, Quinto Vicentino 2012 proponente privato: Società Escavi Berica S.E.B. s.r.l. Progetto di coltivazione e ricomposizione ambientale della cava di calcare denominata "Seb", Albettone (VI);

2012 proponente privato: Inerti San Valentino S.r.l. Ampliamento del progetto della cava denominata "Cà Nova Tacconi", Bussolengo (VR), comune interessato: Sona (VR) 2013 proponente privato: Proponente: TINTESS S.p.a. Conversione da impianto di recupero a impianto di trattamento rifiuti speciali liquidi pericolosi e non pericolosi, Thiene

Associazioni ambientaliste, cittadini. (A) Rischio ambiente, salute, possibilità conversione a discarica, destabilizzazione, smottamenti e frane Gruppo cittadini, esponenti politici. (A) Rischio per ambiente e salute, (C) impatto cumulativo con progetto futuro inceneritore, vincolo idrologico per presenza falda

Comune, gruppi cittadini, esponenti politici. (A) Rischi ambientali (idrogeologico), salute, mancata compensazione ambientale (ex cava), percepita fragilità del territorio

Comune e gruppo cittadino. (A) Peggioramento condizioni ambientali, (I) attesa ricollocazione impianto, (H) contrasto pianificazione, (C) vicinanza aree sensibili (scuole, palestra), (D) carenza informazione e partecipazione Neo sindaco contrario, gruppi cittadini. (A) Rischio per salute e ambiente, (C) impatto cumulativo. Parte di movimento più ampio contro gli impianti biogas

Amministrazione contermine, associazioni ambientaliste, gruppi cittadini. (A) Rischio per ambiente e salute, (B) depauperamento paesaggio, impatto cumulativo con interventi sul territorio, (H)disattesa pianificazione, incongruenza con vocazione territoriale, area soggetta a vincoli, (D) carenza informazioni e partecipazione, informazioni carenti sito regionale VIA

Gruppo politico, azienda agricola contermine. (I) Controversie sull’effettiva proprietà dei terreni anche con amministrazione, (A) rischio ambiente, salute, (E) indifferenza per le attività economiche contermini Associazioni ambientaliste, gruppi cittadini, esponenti politici. (A) Rischi ambiente e salute, (C) presenza aree sensibili, mancato rispetto (I) principio prossimità,

89


33

VI

Altro

2014 proponente privato: FASSA S.r.l. Nuovo impianto per la produzione di calce, Valdastico

Comune e gruppi cittadini. (A) Rischio ambiente (rischi idrogeologici) e salute (inquinamento aereo), (H) contrasto con pianificazione vigente, (B) depauperamento paesaggistico, (E) impatto economico (svalutazione immobili) Comune, gruppi cittadini contrari. (H) Contrasto pianificazione vigente (PRG), (A) rischio ambientale (idrogeologico), salute, (B) depauperamento paesaggio, incongruenza con sviluppo turistico area, rischio risorse idriche area

34

VI

Cave

35

VR

Trattamento rifiuti

2014 proponente privato: CIMA BOCCHESE SRL Rinnovo della concessione mineraria denominata "Cima Bocchese". Progetto di sfruttamento e ricomposizione ambientale, Recoaro Terme 2002 proponente privato: PROIN S.r.l. (ex- VE.PART.S.r.l.) Recupero ed ampliamento volumetrico ex discarica 2B sita in Sommacampagna località Casetta (VR)

36

VR

Trattamento Rifiuti

2007 proponente privato: GEO NOVA S.p.A. Recupero ambientale dell'ex cava Siberie mediante la progettazione definitiva per la costruzione e la gestione operativa e postoperativa di una discarica controllata programmata, Sommacampagna

Provincia, cittadini, ente aeroportuale, esponenti minoranza, al momento anche il Comune. (A) Rischio ambiente (idrogeologico), salute, timore per ricambio acquiferi sottostante, (C) vicinanza aeroporto (D) informazioni, partecipazione scarsa, (F)

37

VR

Cave

38

VR

Intervento idraulico

Associazioni ambientaliste, gruppi cittadini. (A) Rischio ambiente, salute, (B) depauperamento paesaggio, (H) incongruenza con finalità istituzione del Parco Lessinia, aree a vincolo paesaggistico (e idrogeologico), (C) impatto cumulativo, (D) processo partecipativo nullo Associazione ambientalista. (A) Rischio ambientale, (B) depauperamento paesaggio, (I) progetto di escavazione “nascosto”

39

VR

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

2007 proponente privato: Industria Cementi Giovanni Rossi S.p.A. Concessione mineraria "Monte Noroni" - Cantiere Marezzane, Marano di Valpolicella 2008 proponente pubblico: Regione del Veneto - Direzione Difesa del Suolo Lavori di regimazione idraulica mediante ricalibratura delle sezioni di deflusso, adeguamento opere di difesa e riqualificazione ambientale di un tratto del fiume Adige a monte e a valle del Monte Perez in Comune di Zevio (1) 2008 e (2) 2009 proponente pubblico – privato: Autodromo del Veneto S.p.A. Autodromo del Veneto "Motorcity", Trevenzuolo, Vigasio

Comune, gruppo cittadino e ente aeroportuale contrario. (A) Rischio ambiente, salute, (I) richiesta di ampliamento fittizia, (C) prossimità all’aeroporto, (B) depauperamento paesaggio (D) informazioni, partecipazione scarsa, (F)

Associazioni, gruppi cittadini, provincia contermine. (A) Rischio ambiente, salute, (B) depauperamento paesaggio, (G) speculazione edilizia, (C) impatto cumulativo, (I) viabilità, inquinamento atmosferico, (H) incoerenza con pianificazione, opera di dubbia necessità, corso d’acqua vincolo paesaggistico, richiesta VIA statale

90


40

VR

Altro

41

VR

Trattamento rifiuti

42

VR

Cave

43

VR

Trattamento Rifiuti

44

VR

Intervento idraulico

45

VR

Trattamento rifiuti

46

VR

Cave

2008 proponente privato: A.G.S.M. Verona S.p.A. Impianto eolico sul Monte Mesa, Rivoli Veronese 2008 proponente privato: NEC New Ecology Srl Discarica per rifiuti non pericolosi sita in Comune di Roverchiara

Gruppo cittadini. (B) Depauperamento paesaggio in area di grande valenza, impatto visivo e ambientale, (C) impatto cumulativo

(1) (2) 2009 (3) 2012 proponente privato: S.E.I. Società Escavazione Inerti S.r.l. Apertura e coltivazione di una cava di ghiaia il località Betlemme denominata "Corte Betlemme", Sommacampagna 2009 proponente privato: Bastian Beton S.p.A. Progetto per l'ampliamento e variante al piano di ripristino ambientale di una cava di ghiaia nel Comune di Villafranca denominata "Quaderni" 2009 proponente pubblico:Regione del Veneto Direzione Difesa del Suolo Interventi per il riordino idraulico mediante ricalibratura delle sezioni di deflusso con movimentazione di asporto di materiale inerte, realizzazione ed adeguamento opere di difesa del fiume Adige nei Comuni di S. Giovanni Lupatoto, S. Martino Buonalbergo e Zevio 2009 proponente privato: PROGECO AMBIENTE S.p.A. Interventi da realizzare per il completamento della bonifica dell'area sita in località Cà Vecchia, San Martino Buon Albergo 2009 proponente privato: PETRA S.r.l. (ex-PROSPERO ERMES) Progetto di ampliamento 2009 cava di ghiaia denominata "Casetta", Sommacampagna

Comune e gruppo cittadino contrari. (A) Rischio ambientale, salute, inquinamento acustico, viabilità, (H) non conformità pianificazione vigente, (C) impatto cumulativo altre attività estrattive, superamento limite estrattivo (D) informazioni, momenti partecipativi scarsi

Comune, gruppi cittadini. (A) Rischio ambientale, salute, (B) depauperamento paesaggio, oasi naturale, alto pregio naturalistico, zona umida soggetta a tutela, (H) incongruenza con processo in atto di ripristino ambientale ex cava, presenza fascia boschiva e bacino, (F)

Comune, provincia e regione. Prima richiesta del 2006. (A) Rischio ambientale, salute, aree gravate da numerose escavazioni, (C) impatto cumulativo, (H) disattende pianificazione vigente

Amministrazioni, associazioni ambientaliste. (A) Rischio ambientale, salute, (B) depauperamento paesaggio, (H) incongruenza con approvazione contestuale parco fluviale, (G) operazione speculativa, messa in sicurezza non necessaria, (C) impatto cumulativo

Gruppi cittadini, associazioni ambientaliste. (A) Rischio ambiente, salute, (I) bonifica negoziata con ulteriori conferimenti, (C) impatto cumulativo con ulteriore struttura di trattamento presente nell’area, nascita abusiva della discarica, (I) posizione ambigua amministrazione comunale (D), partecipazione, informazioni scarse, (F) Amministrazione comunale contraria. (H) Superamento limite area soggetta a escavazioni, (C) impatto cumulativo territorio soggetto a molteplici escavazioni (D) informazioni, partecipazione scarsa

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47

VR

Trattamento rifiuti

2009 proponente privato: ROTAMFER SpA in A.T.I. con R.M.I. Srl Discarica per rifiuti speciali non pericolosi. Cà di Capri. Variante sostanziale al progetto di ampliamento del 3 lotto approvato con DGR n. 662/2006 Sona, Verona

Associazione ambientalista, gruppi cittadini, esponenti politici. (A) Rischio ambientale , salute, (H) storia reiterata di traffici illeciti, ambiguità burocratiche, proponenti condannati (D) scarsità informazioni, partecipazione, (F)

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VR

Cave

2009 proponente privato: LA M. MINERARIA S.r.l. Concessione mineraria del giacimento "Bellocca" in Comune di Tregnago

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VR

Cave

2010 proponente privato: Micromarmo Granulati S.r.l. Progetto di ampliamento della cava di calcare per granulati denominata "Rie Lunghe" - cava in sotterraneo, Grezzana 2012 proponente privato: Bellamoli Granulati SpA Progetto definitivo di coltivazione di una cava denominata "Folende" in località Carrara, Grezzana (VR)

Amministrazione comunale, associazioni contraria. (A) Rischio ambientale, (B) depauperamento paesaggio, degrado paesaggio storico e memoria locale, aspetti culturali, (G) irreversibilità danni morfologici, danni patrimonio boschivo e biodiversità, (I) problemi viabilità, rarità geomorfologica regionale Associazioni ambientaliste, cittadini.(A) Gravi fenomeni di dissesto ambientale denominati sinkholes dovuti alla presenza di cave in profondità, impatto ambientale, salute, pericolo incidenti gravi, deprezzamento (E) proprietà, viabilità interrotta, agricoltura a rischio, (F)

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VR

Biogas

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VR

Trattamento rifiuti

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VR

Fonti rinnovabili

2013 Proponente privato: Sant'Orsola S.r.l. Progetto definitivo di ampliamento e variante per la coltivazione della cava di calcare denominata "Orsara 1" sita in località Orsara, Grezzana 2014 Proponente privato: S.E.L.C. S.r.l. Progetto definitivo per la risagomatura con ampliamento della superficie di scavo di una cava denominata "Boarol" sita in località Gesuei, Grezzana e Negrar (VR); Comune interessato: Sant'Anna d'Alfaedo (VR) 2010 proponente privato: ITAL GREEN OIL S.r.l. Centrale di produzione di energia elettrica in ciclo combinato alimentato da fonti rinnovabili (olio vegetale), San Pietro di Morubio 2010 proponente privato: WATER & SOIL REMEDIATION Srl Centro di eccellenza recupero risorse naturali, Sorgà

2010 proponente privato: San Francesco Energy srl Impianto fotovoltaico da 41.998,92 kWp in località Festara Nuova, Bussolengo e Sona

Amministrazione ,provincia, gruppo cittadini, esponenti politici. (D) disinformazione cittadini, (A) impatto ambientale (inquinamento atmosferico), (I) viabilità, (B) depauperamento paesaggio, (G) sottrazione area agricola Amministrazione, provincia, gruppi cittadini, associazioni. (A) Rischio ambiente, salute, opera di forte impatto ambientale, rischio incidenti, (I) principi di precauzione e prossimità disattesi, (H) incongruenza con piani urbanistici

Amministrazione e Soprintendenza contrari. (B) Depauperamento paesaggio,(E) presenza di immobili di pregio storico artistico

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VR

Trattamento rifiuti

2011 proponente pubblico: Comune di Pescantina Bonifica e messa in sicurezza permanente della discarica controllata denominata "Ca' Filissine" e dell'adiacente fondo denominato "Vigneto Ferrari", Pescantina

Associazioni ambientaliste, gruppi cittadini. (H) Storia reiterata di mala gestione, sequestri, (A) ripetute fuori uscite di percolato, rischio ambiente, salute, inquinamento aree contermini, (D) scarsa informazione e partecipazione (B) interesse pubblico non tutelato, (F)

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VR

Trattamento rifiuti

Associazioni, gruppi cittadini contrari. (A) Rischio ambiente, salute, inquinamento atmosferico, (I) incongruenza con esiti raccolta differenziata

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VR

Trattamento rifiuti

2011 proponente pubblico: AGSM Verona S.p.A. Progetto per la realizzazione della nuova sezione di termovalorizzazione mediante tecnologia a griglia nell'ambito del revamping e valorizzazione energetico -ambientale del complesso impiantistico di Cà del Bue, Verona 2012 ADIGE AMBIENTE S.r.l. Impianto integrato per operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi costituito da impianto di smaltimento (D1), di sottocategoria lettera "C" ed impianto per la produzione di energia da fonte rinnovabile, Ca' Baldassare nel Comune di Valeggio sul Mincio

Associazioni ambientaliste, gruppi cittadini, amministrazioni contermini. (I) Gestione post mortem della discarica adiacente chiusa non soddisfacente, (A) gran produzione di percolato, conflitto d’interesse, rischio contaminazione falde, (C) impatto cumulativo, (E) vicinanza produzioni agricole di pregio, territorio percepito come vulnerabile, (C) vicinanza aeroporto, Cà Balestra, (D) trasparenza e partecipazione scarse, (F)

2012 ADIGE AMBIENTE S.r.l. Impianto di stoccaggio provvisorio di rifiuti pericolosi e non pericolosi, liquidi e solidi, con operazioni di recupero e smaltimento. Delocalizzazione dell'impianto esistente con contestuale introduzione di varianti sostanziali, San Martino Buon Albergo e Verona 56

VR

Trattamento rifiuti

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VR

Cave

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VR

Cave

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VR

Trattamento rifiuti/cave

2012 proponente privato: INERTECO S.r.l. Adeguamento Tecnologico della discarica "Cà Bianca" nel Comune di Zevio 2013 proponente privato: INERTECO S.r.l. Progetto definitivo per l'ampliamento dell'impianto di smaltimento D1 per rifiuti non pericolosi in località Cà Bianca in Comune di Zevio (VR) e progetto di bonifica cava Bastiello in Comune di Isola Rizza, Zevio 2012 proponente privato: Inerti San Valentino S.r.l. Ampliamento del progetto della cava denominata "Cà Nova Tacconi", Bussolengo 2012 proponente privato: BASALTI VERONA S.r.l. Progetto di ampliamento e sistemazione ambientale della cava di basalto "Bosco Lauri", Montecchia di Crosara 2013 Proponente privato: ECOBLU S.r.l. Variante al progetto della cava di

Gruppi Cittadini, minoranza politica. (A) Rischio ambiente, salute, (H) contrasto con pianificazione vigente, (D) trasparenza e partecipazione scarse, (F)

Amministrazione, gruppo politico, residenti. (I) Contenzioso per questioni di proprietà, (D) fase informativa, partecipativa carente

Comune, cittadini.(A) Rischio ambiente, salute, patologie correlate alle polveri sottili sollevate dalla lavorazione, (I) eventualità che la cava dismessa si trasformi in discarica, (C) impatti cumulativi, (E) zona agricola di pregio (vino doc) da tutelare Cittadini, associazioni ambientaliste. (A) Rischio ambiente, salute, (I) sovvertimento progetto di ripristino ambientale, presenza falde sottostanti,

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VR

Trattamento Rifiuti

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PD

Trattamento rifiuti

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PD

Trattamento rifiuti

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PD

Intervento strutturale

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PD

Trattamento rifiuti

sabbia e ghiaia approvato con DGRV n. 5889 del 18/11/1980 e seguenti, nonché al progetto relativo al riordino ambientale della cavità estrattiva mediante discarica per rifiuti inerti sita in località Mirabei di Caprino Veronese 2014 proponente privato: RO.PE. S.r.l. Discarica controllata per rifiuti non pericolosi da realizzarsi in località "Caluri", Villafranca di Verona

2006 Proponente privato: GEA S.r.l. Discarica per rifiuti non pericolosi, S. Urbano 2014 propo nente privato: GEA S.r.l. Variante al Piano di Adeguamento ex DGRV n. 2542/2004 relativa alla discarica "tattica regionale" ubicata presso il Comune di Sant'Urbano 2008 proponente pubblico: AcegasAps S.P.A. Impianto di incenerimento rifiuti in Comune di Padova - Linea 3 2008 proponente pubblico: Veneto Acque S.p.A. Intervento finalizzato alla riqualificazione morfologica, alla laminazione delle piene ed alla tutela quantitativa della falda sotterranea del corso medio del fiume Brenta. Interventi di 1 fase, Cartigliano, Tezze sul Brenta, Pozzoleone (VI), Cittadella, Carmignano di Brenta, Fontaniva (1) 2008 proponente pubblico: Consorzio per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani BACINO PADOVA 2 Progetto di riqualificazione del territorio mediante produzione di energia da fonte solare fotovoltaica. Discarica di Roncajette - Lotti B+C, Ponte San Nicolò

(C) effetto cumulativo su progetti che gravano nell’area (produzione calcestruzzo)

Amministrazione cittadini, associazione ambientalista, aeronautica militare e ente aeroportuale. (A) Rischio ambiente, salute, (C) impatto cumulativo con ulteriori discariche sul territorio, area gravata da numerosi impatti, (E) danni a terreni agricoli, risorse idriche potabili nelle vicinanze, (H) non conforme a strumenti pianificazione rispetto a fascia acquiferi Associazioni ambientaliste, gruppi cittadini. (A) Rischio ambiente, salute, presenza biogas, (I) rischio che la bonifica non venga mai effettuata, danni alla qualità dell’aria, (C) impatto cumulativo con impianti biomasse vicini, rischio contaminazione acquiferi, (I) eventi metereologici imprevisti, (F)

Associazioni ambientaliste, gruppi cittadini. (A) Rischio ambiente, salute, (C) ulteriore impatto inquinamento aereo, svalutazione/riduzione raccolta differenziata, elevata presenza diossine Enti locali, (A) timore stravolgimento ecosistema delicato, inquinamento falde, aggravi fenomeno erosione

Associazioni ambientali, gruppi cittadini. (A) Rischio ambiente, salute, fuoriuscita percolato, inquinamento falde, (F)

(2) 2010 INIZIATIVE AMBIENTALI S.R.L. exAcegasAps S.p.A. Progetto di recupero e valorizzazione del lotto A della discarica di Ponte San Nicolò 65

PD

Trattamento rifiuti

2009 proponente privato: Columbus Mode S.r.l. Impianto per il trattamento di rifiuti speciali liquidi pericolosi e non pericolosi, Saletto

Amministrazione, provincia, associazioni ambientaliste, gruppi cittadini contro. (A) Rischio ambiente, salute, alto rischio inquinamento, fabbisogno provinciale smaltimento già soddisfatto, (C) prossimità abitazioni, (I) aumento traffico, immissioni odorifere,

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PD

Impianto idroelettrico

2011 proponente privato: KITALY S.r.l. Realizzazione di un impianto idroelettrico sul fiume Brenta nel Comune di Campo San Martino

Amministrazione, gruppi cittadini.(A) Rischio ambiente, salute, (B) depauperamento paesaggio e limitazione fruizione bacino, perdita biodiversità, (E) danni agricoltura, interesse privato a scapito del bene comune, (I) procedura anomala

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PD

Biogas

Amministrazione, gruppi cittadini contro. (A) Rischio ambiente, salute, inquinamento, (I) emissioni odorose dell’azienda già insostenibili, (H) incongruenza con pianificazione

ND

VE/PD

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

2014 proponente privato: Agricola Berica Società Cooperativa Progetto definitivo per la costruzione e l'esercizio di un nuovo impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili alimentato da biogas, con potenza di 999 kWe, e opere connesse presso lo stabilimento di Agricola Berica di Monselice 2009 proponente pubblico: Regione Veneto - Direzione Infrastrutture Sistema viario di collegamento e adduzione alle autostrade nei settori ovest e nord di Padova e tra Padova e Marghera-Mestre (GRAP) - Comuni di localizzazione nelle Provincie di Padova e Venezia

-ND

VE/TV

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

2009 proponente pubblico: Regione Veneto - Direzione Infrastrutture Via del Mare: collegamento A4 Jesolo - Comuni di localizzazione: Roncade (TV), Meolo, Musile di Piave, San Donà di Piave e Jesolo (VE)

Progetto osteggiato da molti comuni interessati ed esponenti politici. Reale utilità, speculazione, impatto ambientale, indagine giudiziaria.

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Questo progetto

Associazioni ambientaliste, gruppi cittadini in coordinamento. Rischio ambiente, salute, depauperamento paesaggio, perdita suolo, percepita speculazione edilizia.

e quelli a seguire presenti nel database, nella primavera 2015 non erano ulteriormente consultabili sul

sito regionale.

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-ND

VE/VI/PD

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

2009 proponente pubblico: Regione Veneto - Direzione Infrastrutture Sistema delle tangenziali venete a pedaggio nel tratto Verona Vicenza - Padova. Comuni di localizzazione nelle Provincie di Verona, Vicenza e Padova

Associazioni ambientaliste, qualche amministrazione comunale. Rischio ambiente, salute, consumo di suolo, speculazione edilizia, reale soluzione viaria.

-ND

VE

Espansione edilizia, strade, infrastrutture

2009 proponente pubblico: Commissario Delegato per l'Emergenza Socio-EconomicoAmbientale della Viabilità di Mestre Passante autostradale di Mestre Caselli di Martellago-Scorzè e Dolo-Pianiga-Riviera del Brenta e viabilità di collegamento, Scorzè, Martellago, Venezia, Pianiga, Dolo e Fiesso d'Artico

Cittadini, associazioni ambientaliste, qualche amministrazione comunale. Rischio ambiente, salute, depauperamento paesaggio, reale soluzione problemi viabilità, speculazione, discutibilità carattere emergenziale.

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