da underground ad outdoor
STREET ART A ROMA
da underground ad outdoor
STREET ART A ROMA
1.
2013-2014
il Sottopasso MONEYLESS MARTINA MERLINI ANDRECO 2501 OZMO TELLAS GAIA LUCAMALEONTE
S
ono Street artist di fama internazionale, coloro che hanno realizzato quest’opera pubblica collettiva nel sottopasso di Via Ostiense: Moneyless, Martina Merlini, Andreco, 2501, Ozmo, Tellas e Gaia. Da sottolineare i due ritratti di Antonio Gramsci e Percey B. Shelley, le cui spoglie riposano nel vicino cimitero acattolico a Testaccio. L’iniziativa è stata promossa dall’XI Municipio di Roma e dall’associazione culturale 999Contemporary. Grazie a questa collaborazione che ha prodotto l’opera e il supporto tecnico di Oikos, si è avuta la possibilità di realizzare questa magnifica opera comune che mette Roma al passo delle le grandi capitali europee, in cui l’arte storica e il contemporaneo urbano convivono a testimonianza del passaggio degli uomini e del loro tempo, il tutto senza gravare economicamente sulla casse pubbliche.
Lucamaleonte #backtoblue 2014
2501 Senza titolo 2013
Andreco Inverted Pyramid 2013
Ozmo
Shelley 2013
z
Ozmo
Gramsci 2013
"Sottopasso di Via Ostiense: la street art riqualifica la città"
Da oggi in poi, i pedoni che attraverseranno il sottopasso di via Ostiense, nei pressi dell’incrocio tra via del Porto Fluviale e via Matteucci, si imbatteranno in un’opera d’arte contemporanea urbana.
53 giorni
ROMATODAY 17 febbraio 2013 ROMATODAY 10 aprile 2013 Sono stati pensati per riqualificare un sottopasso, come quello a Ostiense, sempre intasato dal traffico a pochi passi dalla Piramide Cestia e dal Gazometro. Street Art urbana realizzata dall’associazione 999 Contemporary con la collaborazione dell’XI municipio e inauguarata poco più di un mese fa. Eppure, nemmeno questo ha bloccato i writers cittadini che nella notte hanno lasciato il loro segno su quei muri con bombolette spray di diversi colori. Si va da una firma argentata a parole circondate da cuori.
C U R AT O R I
(quasi) mille modi per promuovere la street art 999 è un progetto curatoriale no-profit sulla street art fondato da Francesca Mezzano e Stefano S. Antonelli con lo scopo di promuovere la diffusione delle arti urbane contemporanee. Il progetto è declinato in 3 dipartimenti
999Contemporary
AVANGUARDIE URBANE
E’ un project-space per la sperimentazione in ambiente galleristico delle abituali pratiche di ambito pubblico della street art. Non tutti gli street artist sono interessati a confrontarsi con il mercato dell’arte contemporanea, tra quelli interessati che esprimono una determinata serie di qualità, 999Contemporary dispone di uno spazio espositivo di sperimentazione per analizzare la capacità di esprimere in ambito galleristico le stesse qualità espresse nello spazio pubblico, fatto per niente scontato. 999Contemporary ha avviato dal 2012 una ricognizione della scena street art italiana con lo scopo di costituire un gruppo di artisti da portare in quattro anni alla Biennale di Venezia. Il lavoro di ricognizione viene svolto attraverso un ciclo di mostre personali e collettive. 999Contemporary segue anche la scena internazionale mettendola in realzione con quella locale attraverso interventi sulla città e attività espositive in spazi distaccati e non convenzionali. 999Contemporary è curato e diretto da Stefano S. Antonelli.
E’ il progetto di street art pubblica di 999 sulla città di Roma. Introduce il concetto di curatela sulla città basata sulla scelta della natura degli interventi di arte pubblica. Con Avanguardie Urbane, 999 avvia la professionalizzazione del processo di crescita dell’arte urbana pubblica introducendo il concetto di Curatore Urbano o City Curator, una figura professionale che definisce lo schema curatoriale degli interventi di riqualificazione urbana e culturale, nelle sue forme site-specific, district-specific e city-specific, sia esse installative che pittoriche nelle dimensioni del piccolo, medio e grande muralismo attraverso lo studio delle pratiche di arte urbana, analisi dei linguaggi, analisi del contesto e metodologia critica specifica, lavoro svolto a diretto contatto con i municipi territoriali e le comunità locali. Il primo ciclo district-specific, tutt’ora in corso, ha visto come protagonista il quartiere Ostiense in collaborazione con il municipio Roma VIII.
CENTRO STUDI SULLE ARTI URBANE CONTEMPORANEE Il Centro Studi sulle Arti Urbane Contemporanee è una conferenza permanente con lo scopo di studio e pubblicazione di documenti sui temi connessi alle pratiche di arte urbana, analisi dei linguaggi, analisi contestuale, metodologia della critica e curatela dell’arte pubblica. La prima conferenza, IN YOUR FACE ha presentato i risultati di uno studio sulla street art di nuova generazione. Si è tenuta a Gaeta nell’ambito del festival Memorie Urbane e ha visto come relatori, tra gli atri, Rom – blogger di streetartnews e Gianluca Marziani – Direttore di Palazzo Collicola Arti Visive Museo di Spoleto Il Centro Studi sulle Arti Urbane Contemporanee realizza programmi di formazione per la creazione delle figure professionali connesse alla curatela, ideazione, progettazione e realizzazione di progetti di arte urbana pubblica.
7-10// GIUGNO //2014
Francesca Mezzano
“TUTTI PARLANO DI BIGLIETTO GRATUITO NEI MUSEI, NOI LO ABBIAMO FATTO”
Urban Legends è la mostra voluta da 999contemporary che già si preannuncia come un evento di grande partecipazione di massa, trasformerà Roma nella capitale mondiale dell’arte urbana contemporanea e vedrà 12 tra i migliori street artist italiani e francesi per la prima volta al Macro, Museo d’Arte Contemporanea di Roma.
999Contemporary general manager
Sei artisti italiani e sei francesi, per un percorso comparato tra i linguaggi della street art di nuova
Una mostra gratuita, lo abbiamo voluto fortemente e siamo sicuri che apprezzerete questo dono. Il fatto è che ogni volta che qualcuno prende in mano un museo qui a Roma dichiara che si ispirerà alla Tate Modern di Londra, faro mondiale del contemporaneo. Ebbene la prima cosa che ti colpisce quando entri alla Tate Modern è che non si paga l’ingresso. Dopo tante chiacchiere, noi lo abbiamo fatto veramente. Un progetto patrocinato da istituzioni importanti, Roma Capitale, il Comune di Parigi, l’Ambasciata di Francia a Roma. Un vero scambio tra due culture che quando hanno dato slancio al fiorire delle arti, il mondo intero è rimasto a guardare. Un progetto interamente finanziato da fondi privati, 999Contemporary in primis e poi i nostri sponsor, pochi e coerenti, poichè la street art ha un portato di valori etici con il quale fare i conti, e anche un discreto parterre di contraddizioni tra le quali districarsi. Una mostra importante, perchè Roma è una capitale mondiale dell’arte che sta dimostrando di avere la sensibilità per affiancare antico e contemporaneo, e lo sta dimostrando proprio adesso. Perché la street art è il futuro dell’arte contemporanea. Sono dieci anni che le nuove generazioni ci stanno parlando attraverso questa pratica. Sono i ragazzi tra i 20 e i 30 anni che nel nostro mondo non hanno un luogo dove esprimersi e che abbiamo allevato in nome della creatività. Giovani, ribelli e creativi ma senza spazi, si sono presi i muri delle nostre città per raccontarci il mondo in cui vivono. E chi se non loro può avere la visione, le idee e le energie per rinnovare? Non possiamo e non dobbiamo dimenticare che Michelangelo dipinge la Cappella Sistina (il soffitto almeno) a 24 anni, che Einstein espone la sua teoria della relatività a 26 anni. Quando
se non a 20 anni è disponibile quel mix di ottimismo, carica fisica e mentale e voglia di futuro che ha la forza di cambiare il mondo? Negli anni ’60 in tutto l’occidente gruppi di giovani si riuniscono per vedere dei loro coetanei fare arte, è la rivoluzione del rock, nulla sarà più come prima. Nel 2012 in tutto l’occidente gruppi di giovani si riuniscono per vedere dei loro coetanei fare arte, è la rivoluzione della street art. Capire e sostenere questo movimento in altri tempi sarebbe stato compito delle istituzioni ma il mondo è cambiato, la criticità economica non favorisce il sostegno ma paradossalmente favorisce lo sviluppo delle arti e quindi, tocca ora alla società civile prendersi la responsabilità di sostenere questa ricchezza e trasformarla in eccellenza perchè ancora una volta il mondo ci guardi con ammirazione. Questo è il progetto di 999Contemporary sposato da questa amministrazione di Roma Capitale, dal Comune di Parigi e dall’Ambasciata di Francia per realizzare un’utopia, il 7 giugno saremo il primo paese al mondo a portare le migliori giovani espressioni dell’arte urbana contemporanea nel proprio museo di stato, il Macro, Museo d’arte Contemporanea di Roma che affronta questi tempi incerti come tutti noi, lottando tra volontà e difficoltà. Un sentito ringraziamento per il coraggio e la lungimiranza va a Jacqueline Zana Victor e l’Ambasciata di Francia a Roma per aver sostenuto questo prezioso scambio tra culture. E poi un ringraziamento a Flavia Barca e Giovanna Alberta Campitelli, rispettivamente assessore alla cultura di Roma e direttrice del Macro, se con questa mostra stiamo gettando le fondamenta di un pezzo di futuro della nostra cultura, è stata loro volontà a dare l’inizio ai lavori.
generazione. Molti tra loro sono già leggende, altri si preparano a diventarlo. Una mostra che porta l’esperienza ormai decennale dell’arte urbana contemporanea a confrontarsi con il museo e riporta, dopo tanto tempo, un movimento che si esprime attraverso la grande pittura in un museo di arte contemporanea. Protagonisti di questo vero e proprio evento espositivo: C215, ALEXONE, PHILIPPE BEAUDELOCQUE, EPSILONPOINT, POPAY, SETH, ERON, MONEYLESS, LUCAMALEONTE, TELLAS, 108, ANDRECO.
2.
2011-2013
via del porto fluvialE VIA DELLE CONCE VIA DEL GAZOMETRO
N
on capita spesso di imbattersi in un vero e proprio museo a cielo aperto. Questo accade svoltando su Via del porto fluviale dove è possibile ammirare la maestosa opera dell’artista di strada Blu, che ha realizzato un arcobaleno di volti ed espressioni sull’intera facciata dell’ex magazzino militare. Poco più avanti, in Via delle conce, quella di Herbert Baglione dal Brasile, già presente alla Biennale d’Arte di San Paolo. Proseguendo appare il murales del talentuosissimo Agostino Iacurci, Il suo disegno, un immenso nuotatore circondato da pesci e da una mano bianca che emerge, sorge proprio sul palazzo della pescheria Ostiense, vecchio centro di stoccaggio del pescato. Queste due opere sono figlie della manifestazione OUTDOOR URBAN ART FESTIVAL, così come quella dell’artista Momo in Via del Gazometro.
BLU AGOSTINO IACURCI HERBERT BAGLIONE MOMO
Agostino Iacurci Fish’n’Kids 2011
Momo Senza Titolo 2012
Blu Senza titolo 2013
Herbert Baglione Senza titolo 2011
il fronte del porto IL MANIFESTO 16 giugno 2013
V
ado a vedere i tre murales di Blu, lungo la via Ostiense, come si farebbe coi Caravaggio nelle chiese del centro. Blu è uno street artist italiano. È nato a Senigallia, ha poco più di trent’anni. Sta sui muri di Bologna dove ha cominciato, e ha frequentato l’Accademia, il giro dei centri sociali, i graffitari fine anni ’90. Sta in Spagna, Portogallo, Palestina, in Sudamerica. A Niscemi dove, lo scorso maggio, durante le manifestazioni no Muos, ha affrescato un grande muro cadente col megafumetto della battaglia tra un mostro-antenna robotizzato e un detta gliatissimo esercito di popolo. Blu è uno dei dieci street artist «più influenti» al mondo, secondo la vecchia classifica pubblicata dal Guardian che viene citata ogni volta per ammorbidire il codice di segretezza che avvolge i protagonisti di questa pratica. Certamente atletica, sicuramente politica, e pure un poco criminale a norma dei regolamenti sul decoro urbano. Da qui il segreto. Ma tutto è relativo, come vedremo. All’incrocio con via del Porto Fluviale enormi teste colorate che coprono l’intera facciata dell’ex magazzino dell’Aeronautica militare, occupato.
“
Durante i due anni impiegati per crearlo ho lavorato e vissuto in questo edificio ed e stata una delle migliori esperienze della mia vita.
Un maniero vagamente carcerario, coi finestroni larghi e bassi, e il tetto curvo di un hangar che si distingue dietro il muro di cinta sotto il cavalcavia della ferrovia. Una testa è fatta di banane, un’altra di foglie, un’altra ha il colore blu del mare e ospita dentro il cranio un’arca della salvezza. Un diavolo rosso e ter ribile le sovrasta. Minatori col martello pneumatico frugano dentro il cervello. E tutte le teste hanno per occhi i finestroni della facciata, con effetto tipicamente marziano; raccontano le storie e i pen sieri di chi abita là dentro: ottantacin que famiglie immigrate dal Sudamerica e dal Nordafrica, una delle occupazioni abitative più lunghe e tenaci della città nonostante progetti di ristrutturazione e sgombero lungamente annunciati, mai fin qui neppure cominciati. In uno dei rari quadranti ex industriali della capitale, ristrutturazione è ancora un concetto vago e molto confuso. Si combatte quasi strada per strada: piz zerie alla moda contro finti ristoranti giapponesi contro veri negozietti cinesi, loft per uffici affittasi. I Mercati Generali dietro l’angolo, incartati come una moz zarella in attesa della ristrutturazione di Rem Koolhas, i due grandi gazome tri gioia del fotografo della domenica, specie se inquadrati dal nuovo ponte bianco per Garbatella. Con Eataly e la stazione di Italo duecento metri più su. Il traffico spesso inestricabile che incombe agli incroci, nell’attesa. Per settimane lo street artist si è appeso indisturbato e silenzioso a una corda come un ragno sulla sua ragnatela, manovrando un rullo attaccato ad un asta telescopica. Solo dopo l’uscita di
un infelice articolo della cronaca romana di Repubblica, nel quale vigili urbani e negozianti della zona si interrogavano in toni mica tanto amichevoli sulle gesta del misterioso «imbianchino» e sul futuro dell’occupazione, Blu ha cam biato aria e da un po’ non si fa vedere. Qualcuno l’ha segnalato in Spagna. Tornerà, non c’è dubbio. L’aria di attesa che si respira in questi giorni davanti al palazzo occupato (che ha un nome, si chiama Fronte del Porto) è il vero motivo di questo itinerario. Oltretutto, grazie all’interessamento del Municipio da sempre di sinistra, la zona sarebbe graffiti-friendly: in poche decine di metri sotto i cavalcavia della ferrovia se ne vedono di belli e recenti, come una piccola galleria a cielo aperto. Ma Blu è un’altra cosa. Ha dipinto i muri della Tate Gallery e del Museo d’arte contemporanea a Los Angeles ché gliel’hanno chie sto, ma sic (per come le bare dei soldati coperte da fogli di dollaro un po’ li turbavano, hanno cancellato tutto con una sola mano di bianco). I suoi graffiti animati, straor dinari per tecnica e inventiva, corteg giati senza successo da ogni festival di cinema del globo, raccolgono su you tube milioni di contatti. Blu non ama comparire, non rilascia interviste. La ricca documentazione fotografica sul suo sito internet lo riprende a volte di spalle, con la testa coperta da sciarpe e cappello. I critici citano per lui Robert Crumb, l’anti-architetto Matte Blanco, certi affreschi medievali. Le opere par lano per lui, ripete, con l’evidenza di chi – politicamente parlando – ha pochi dubbi sulla parte giusta.
Uno dei festival di Urban Art più importanti di Italia. Dal 2010, anno della prima edizione, raduna artisti italiani ed internazionali.
ORGANIZZATORI
OUTDOOR Urban Art Festival innesta l’arte contemporanea
Nu Factory Art Makers
nella struttura della città e nella società in senso ampio.
Crediamo nell’arte al servizio della
Un percorso di crescita
creatività, nei messaggi nuovi come
progressiva per un’esperienza
punto di partenza in ogni progetto.
culturale condivisa in linea con i
Siamo una boutique creativa, una
più avanzati e illuminati sistemi
squadra di professionisti che opera
di governance del territorio.
nel campo della promozione e della
OUTDOOR ridefinisce le geometrie
produzione artistica. Siamo leader
urbane e ne comunica il
nella progettazione e nello sviluppo
cambiamento.
di eventi tematici a livello istituzio-
Un invito ad alzare gli occhi per
nale e privato.
porre lo sguardo oltre i confini
Sviluppiamo progetti di comunica-
imposti, per riscoprire la città che
zione integrata e branding coinvol-
cambia sotto il segno dell’arte.
gendo le migliori figure artistiche
Un momento di connessione con
contemporanee.
il panorama artistico europeo e di
La nostra costante attività di scou-
condivisione di quest’ultimo con il
ting ci permette di operare in un
nostro territorio e le persone che
network creativo sempre fresco a
lo abitano.
garanzia di qualità e flessibilità.
Ostiense - Garbatella C215 JB Rock L’Atlas Sten Lex
Edizione 2011 Ostiense Agostino Iacurci Chiara Fazi Herbert Baglione Kid Acne MCM & FT Zedz
Edizione 2012 Ostiense Borondo Brus Marchetti & Rosalem Momo Sam 3
Edizione 2013 Ostiense - Garbatella Luca di Maggio Martha Cooper Rero Sten Lex Niccolò Beretta
Lady Aiko Faith 47 Atene Blaqk Thomas Canto dot dot dot Hoek - Ike Galo Tnec Jack Fox Davide Dormino Laurina Paperina JB Rock
moving forward
Edizione 2010
Edizione 2014 Ex dogana di Roma San Lorenzo
GAZZETTA.IT 24 ottobre 2014 Bastano i numeri: 5 mila metri quadrati, al chiuso, per 15 artisti provenienti da sei nazioni differenti. L’Outdoor Urban Art Festival, dal 25 ottobre al 22 novembre, si rinnova e punta in alto. E, a proposito, Moving forward è il titolo scelto per questa edizione che si sposta dalle strade del quartiere Ostiense alla vecchia Dogana di Roma, quartiere di San Lorenzo: chiusa da più di quattro anni, grazie al Festival sarà rigenerata, in attesa della futura riconversione. In collaborazione con le Ambasciate e gli Istituti di cultura stranieri, Roma accoglierà street artist provenienti da Francia, Grecia, Giappone, Sud Africa, Norvegia: ad ognuno sarà affidato un padiglione, gli spazi restanti, invece, saranno dedicati alla scena italiana e romana. Gli artisti si confronteranno con uno spazio molto diverso dalla strada, illuminato dai fari e non dalla luce solare, chiuso da quattro mura e di passaggio (come i corridoi che uniscono le sei grandi stanze della Dogana). Insomma, una sfida in più.
3.
2010-2011
via dei magazzini generali VIA Del commercio
V
ia dei Magazzini Generali, è stata ribattezzata “via della comunicazione” in occasione del vernissage dell’evento Outdoor (15 giugno 2010) che ha visto la realizzazione di due opere permanenti commissionate dalla Mc Cann e dalla Filmmaster. Il “Wall of Fame” di JB Rock, lungo 60 metri, esalta i volti dei personaggi più o meno celebri che hanno segnato la sua esistenza e che si susseguono in ordine alfabetico. Di fronte, l’altra opera, quella di Lex e Sten, Black and White Power, che rappresenta una galleria di ritratti di persone comuni. Sempre degli stessi artisti l’immagine di una pantera dalla quale emerge un volto di donna significante “la potenza intesa come forza creativa e il controllo della mente esercitato su di essa”. Infine, in Via del Commercio, c’è Kid Acne con Paint Over the Cracks. Più di ogni altra opera racconta il concetto fondamentale della street art. Dipingere sopra le crepe per affermare la forza dell’arte sulle rovine e sull’oblio e il potere della creatività nel ridisegnare spazi e luoghi da vivere.
JB ROCK STEN LEX KID ACNE
Jb Rock Wall of fame 2010
Sten Lex Black and White Power 2010
Kid Acne Paint Over the Cracks 2011
TUTTOSTREETART la mappa ufficiale dell’arte urbana nella capitale 1. Rebibbia | San Basilio | Pietralata Via Maiolati, Via Osmo, Via Recanati, Via Corinaldo, Via Treia, Stazione metro B Rebibbia - Ponte Mammolo - Monti Tiburtini - Santa Maria del Soccorso
2. Pigneto | Tor Pignattara | Tor Sapienza Via Prenestina, Via Fanfulla da Lodi, Via dell’Acqua Bulicante, MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove, Largo Perestrello, Via Aquilonia, Via de Magistris, Via Luchino dal Verme, Via Pavoni
3. Tor Bella Monaca | Borghesiana | Tor Vergata
13
12
Via Cambellotti, Via di Tor Bella Monaca, Viale della Sorbona, Collina della Pace, Via Paternò
4. Quadraro | Tuscolano
10
Via dei Lentuli, Via dell’Acquedotto Felice, Via del Monte del Grano, Via Antinori, Largo Pettazzoni, Via dei Pisoni, Via Serbelloni
1 11
5. Ostiense | Garbatella | Tor Marancia Via Libetta, Via del Commercio, Via Caffaro, Piazza del Gazometro, Via Ostiense, Via delle Conce, Viale di Tor Marancia, Stazione Metro B Basilica San Paolo, Via Efeso, Via del Porto Fluviale, Via dei Magazzini Generali, Palazzo Atac
5
6. Laurentino Viale Silone, Via Fenoglio
8
7. Ostia | Dragona | Casal Bernocchi Via Baffigo, Viadotto Zelia Nuttal, Piazza San Pier Damiani
8. Trullo | Magliana Parco Tevere alla Magliana, Via Massa Marittima, Via del Trullo, Via Portuense, Via Papareschi, Via Ribotti, Via Lavezzan
9. Centro Storico | Testaccio Casa dell’Architettura, Stazione Metro A Spagna, Via Galvani, Via Sabotino, Piazza del Campidoglio, Via Cavour, Via Volturno
10. Ottavia | Balduina Stazione Ottavia, Via Alfredo Durante
11. Salario | San Lorenzo Macro di Via Nizza, Via dei Volsci, Via degli Ausoni, VIa dei Sabelli, Via dei Sardi, Via degli Enotri
12. Foro Italico | Olgiata | Isola Farnese Foro Italico, Via Vejentana, Via di Grottarossa, Via Formellese, Via Cassia, Vicolo Baronale
13. Serpentara | Tufello | Val Melaina Via Conti, Via delle Vigne Nuove, Via Gaetano Martino, Via Russolino, Via Monte Ruggero
2
9
7
6
4
3
wall of fame di MARTA GARGIULO
J
B Rock irrompe nel quartiere Ostiense, polo romano della comunicazione, con un’opera che esalta il valore della parola e la sua funzione nella società. JB ha dato anima e vita ad un alfabeto che nega la lettera per dare spazio all’immagine. I volti che hanno segnato la sua esistenza si affiancano in ordine alfabetico lungo sessanta metri di muro. Famiglia, Amore, Amicizia, Rispetto sono i cardini intorno ai quali è stato costruito questo gioco di riconoscimenti, che sottolinea il carattere autobiografico che denota l’intera produzione dell’artista. La madre rappresenta la lettera M, è colei che lo ha messo nella condizione di potersi esprimere; alla D c’è Diamond compagno di tutte le prime esperienze on the road, alla N il Noyz Narcos, poeta delle strade, non rappresentato solo nel suo ruolo di icona rap italiana, ma specialmente come amico-fratello di una vita vissuta negli stessi scenari.
A - DANTE ALIGHIERI B - NOTORIUS B.I.G. C - CARLO TRIBBIOLI (FRATELLO) D - DIAMOND E - ELVIS F - FEDERICO TRiBBIOLI (FRATELLO) G - YURI GAGARIN H - JIMI HENDRIX I - IRON MAN J - MILLA JOVOVICH K - FRIDA KAHLO L - SERGIO LEONE M - MAMMA N - NOYZ NARCOS O - BARACK OBAMA P - PRODIGY - MOBB DEPP Q - QUENTIN TARANTINO R - RAY CHARLES S - SPIKE LEE T - BRUNO TRIBBIOLI (PADRE) U - UMA THURMAN V - RODOLFO VALENTINO W - CAROL WOJTYLA X - MALCOM X Y - YOKO ONO Z - ZORRO
Le presenze internazionali aiutano ad affermare una cultura globale assorbita attraverso i canali mediatici, che riguarda tutti gli aspetti del quotidiano dalla politica che in Obama intravede delle risposte positive, alla diffusione culturale di registi come Sergio Leone, Spike Lee e Tarantino; da icone musicali e rappers come Prodigy e Biggie che hanno lottato per la vita e usato parole per veicolare il disagio del ghetto in na realtà cruda come quella della N.Y. di 20 anni fa. JB si è inserito in questo alfabeto mascherandosi da Zorro, l’ultima lettera celebra le virtù di un eroe fuori legge che persegue con nobili ideali il bene dell’intera comunità, con un forte pragmatismo che non gli consente di limitarsi alla conoscenza della realtà, ma che lo mette nella condizione di compiere un’azione efficace su di essa.
4.
2010-2011
via libetta BRUS AGOSTINO IACURCI
A
ll’ingresso di Via Libetta si trova il murale Citazioni calligrafiche di Brus, artista romano classe 1980. Nell’arco di 12 anni ha viaggiato attraverso le capitali europee. Le radici del suo lavoro affondano nel writing puro e una delle sue caratteristiche si connota sulla ricerca calligrafica. L’opera è stata realizzata in occasione del festival Outdoor 2012. Sulla stessa via sono presenti i murales di Agostino Iacurci, La conquista dello spazio. Si tratta di illustrazioni monumentali ispirate all’epressionismo realistico che si diffuse in Germania negli anni ’50 del 1900. L’universo pittorico dell’artista si configura infatti come un mondo magico e poetico, con richiami surrealisti che stimolano l’immaginazione di chi osserva. Iacurci si appropria della città in qualità di luogo pululante di vita, esperienze, problematiche sociali rielaborandola in un’immagine mentale personale e critica.
Brus Citazioni calligrafiche 2010
Agostino Iacurci La conquista dello spazio 2011
la conquista dello spazio THINGS I LIKE TODAY 21 aprile 2015
N
ato a Foggia nel 1986, illustratore, incisore, muralista, pittore e scenografo, il giovane Agostino Iacurci collabora dal 2009 con l’associazione Walls in nome di un’arte pubblica da diffondere per le strade e in città. I suoi uccelli bianchi hanno incontrato dromedari ed elefanti sulle pareti di una scuola elementare algerina, mentre alberi ingioiellati di colorate foglie e morbidi cactus sono cresciuti sulle mura di cinta del carcere di Rebibbia. Ha iniziato a dipingere sui muri a soli 12 anni e col tempo è diventato famoso a livello internazionale, realizzando i suoi enormi murales negli spazi pubblici e sugli edifici di tutto il mondo ed esponendo in Europa, Australia, Giappone, Corea, Taiwan, Russia e Stati Uniti. La sua street art è essenziale, un linguaggio fatto di colori piatti e squillanti e figure umane composte di forme geometriche elementari dipinte in formato extra-large. Un linguaggio semplice ma capace di veicolare messaggi con molteplici livelli di interpretazione, giocoso e poetico ma carico di ironia. Proprio oggi inaugura a Milano la sua personale, Appearance and Disappearance presso la Galleria Patricia Armocida di Milano. Per l’occasione l’artista ha realizzato dieci tele di varie dimensioni, sei sculture in legno e quindici assemblage, tutte opere che ruotano attorno al tema della scomposizione e ricomposizione della figura umana.
“
Amo pensare all artista come l artefice in possesso di conoscenze che gli permettano di affrontare con lucidita e onesta una vasta gamma di problemi
”
C U R AT O R I
Un’Arte Pubblica nel vero senso della parola Walls Contemporary Public Art è un’associazione culturale che lavora fondendo l’arte contemporanea al sociale Riattivare e rigenerare profondamente le nostre città insieme ai cittadini che le abitano Dal 2008 siamo attivi sul territorio di Roma diventando leader nel settore della street art e dell’arte pubblica partecipata. La passione per l’arte ha formato le nostre professionalità. L’interesse di Istituzioni, brand, aziende e privati verso le nostre modalità operative ci ha permesso di crescere potendo oggi offrire anche: soluzioni innovative per la comunicazione, laboratori creativi, team building, emotional speech, opere d’arte site specific e organizzazione di eventi culturali e mostre. Oggi stiamo lavorando all’implementazione delle nostre tattiche operative territoriali, ampliando la ricerca in ambiti artistici quali la land art e l’arte partecipata, l’architettura del paesaggio e il design urbano. Progettiamo interventi d’arte permanenti nello spazio urbano, attività e laboratori partecipati, per riqualificare, riattivare e rigenerare profondamente le nostre città insieme ai cittadini che la abitano. Walls produce cultura: ideazione e coordinamento di eventi e progetti artistici per aziende e istituzioni, laboratori creativi, interventi decorativi in spazi pubblici e privati.
Walls è estensione capillare dell’arte, si avvale dell’arte per offrire esperienze e prodotti unici. Da eventi a workshop, da team building a speech, dalla decorazione all’arte in spazi privati. Questo settore della nostra attività aiuta a finanziare i nostri progetti pubblici e sociali in un tandem produttivo al servizio della città. Arte Pubblica è ricominciare a fare arte direttamente a contatto con lo spettatore pubblico, ragionando sulla questione della cultura visiva ed estetica in rapporto al fruitore cittadino. E’ un lavoro sul territorio per la realizzazione di opere che non incontreranno magari il favore di tutti ma per le quali si sarà innescato un processo preliminare di dialogo volto a conoscere e comprendere le perplessità e le caratteristiche della percezione proprie dello sguardo del cittadino nel rapporto con l’opera d’arte. Noi ci siamo lasciati alle spalle vecchie diatribe come quella fra graffiti e street art, puntando ad una forma di intervento urbano che consideri solo la capacità degli artisti di relazionarsi in maniera efficace con uno spazio pub-
blico nella realizzazione di un’opera permanente. Il nostro ruolo è quello di inserirci tra le istituzioni e l’artista consentendogli di esprimersi con le proprie modalità espressive. Scegliamo artisti che riteniamo credibili, quelli in grado di produrre lavori che possano avere valore nel tempo: non un valore in sé, ma un valore di visione. La permanenza è la garanzia della durabilità della visione. Walls dà la possibilità agli artisti di crescere e noi cresciamo con loro: progettando insieme la città del futuro. Il nostro sogno è quello di lavorare su un progetto che includa tutta Roma e in particolare le periferie, portando in città artisti da tutto il mondo. Non è un progetto innovativo ma nel caso di Roma è addirittura avveniristico. Questa operazione consentirebbe di incrementare la presenza dell’arte contemporanea nello spazio urbano, riqualificando parti di città solitamente caratterizzate dalla mancanza del bello. Il che, seguendo l’esempio consolidato di città come Philadelphia, permetterebbe di fare turismo anche con le nostre periferie
11// MARZO //2012
simone pallotta Curatela e Organizzazione eventi walls
“VOLEVAMO DECORARE QUALCOSA CHE AVESSE A CHE FARE CON LA QUOTIDIANITÀ DELLE PERSONE”
REBIBBIA ON THE WALL Un progetto di arte pubblica permanete che si è svolto, in due fasi, tra il 2010 e il 2011. Il riconoscimento da parte della Provincia di Roma di Vincitore del bando «Iniziative creative» arriva solo nel marzo 2012, ma a conferma che progetti come questo sono importanti e da premiare. Il progetto Rebibbia On the Wall è un intervento di arte murale all’interno dei passeggi della sezione Alta Sicurezza del Carcere
Ho cominciato a fare graffiti nel ‘92, a tredici anni. Ho continuato fino ai venticinque anni, mescolando la mia attività in strada con lo studio della Storia dell’Arte, fino alla specializzazione a Udine. A un certo punto ho smesso di dipingere per dedicarmi totalmente all’organizzazione di eventi. Ma la vera avventura è iniziata circa cinque anni fa al Nuovo Salario, dove ho sempre vissuto. è così che Simone Pallotta, romano, classe 1979, sceglie di raccontarsi. Alla fine del 2005, insieme ad alcuni amici abbiamo pensato di chiamare qualcuno che potesse abbellire i muri del quartiere. Le nostre idee erano abbastanza confuse. Nonostante questo, però, nel 2006 è nata zerouno3nove, un’associazione dove portavo il mio essere uno storico dell’arte e, soprattutto, un writer. Inizialmente qualche parete dismessa aveva attirato la nostra attenzione, poi però ci siamo orientati sulla piccola stazione del quartiere. Volevamo decorare qualcosa che avesse a che fare con la quotidianità delle persone. Lì ha preso forma quel pensiero che ancora oggi accompagna le giornate di questo artista: la possibilità di intervenire sulla città in modo radicale. Cambiandola, rendendola più bella e accattivante. Nel 2008, mentre zerouno3nove lavorava alla decorazione di alcune stazioni di Roma producendo vere e proprie opere urbane, Simone Pallotta cominciava a collaborare con il Comune per realizzare un progetto di muri legali dedicati ai writers. Da questa esperienza nasce Walls, una delle ACU italiane (Associazioni di cultura urbana) che produce eventi e interventi, dal writing all’arte
pubblica, e di cui Simone diventa direttore artistico. Il nostro lavoro, legato in principio a un progetto di gestione di aree pubbliche destinate al writing, si sta ampliando nella direzione di un lavoro a tutto tondo sulle espressioni artistiche urbane . Si parte dalla street art, dunque, ma l’obiettivo èsuperarla, intervenendo il più possibile in modo permanente. Dal muro legale, per chi sceglie di utilizzare la città come vetrina o luogo di espressione, fino a interventi autoriali di artisti urbani e di espressione. L’obiettivo è creare un percorso che muove dalla libertà espressiva sino alla professionalizzazione degli artisti urbani e al loro impiego in grandi opere pubbliche. Avendo ben presente la situazione a livello internazionale, vogliamo dare ai nostri interventi e agli artisti che lavorano con noi una dignità che stenta a trovare spazi e finanziamenti nelle grandi città italiane, dove, invece, ce ne sarebbe bisogno e dove non mancano le possibilità. Negli ultimi anni si è occupato del progetto Cromiae, che ha legalizzato più di 30 muri nella cittàper un totale di 6000 mq di superfici. Il progetto, che nel 2008 ha vinto il bando “Giovani idee cambiano l’Italia”, con l’allora Ministero delle Politiche Giovanili, è in continuo sviluppo e punta ad aumentare i muri legali della Capitale. L’idea è di renderlo il più importante progetto d’Europa di muri legali. Per la mia città sogno un progetto di arte pubblica che riguardi tutte le periferie e che consenta l’espressione di artisti internazionali ma anche degli stessi cittadini, che nelle periferie ci vivono sembra poco?
di Rebibbia. L’idea ha il suo fondamento nella volontà, da parte de La Rondine (associazione creata dagli stessi detenuti all’interno del carcere nella sezione G12) di incrementare il livello di vivibilità negli spazi comuni. Attraverso uno scambio di idee tra i creativi di WALLS, Rubiklab e i rappresentanti della Rondine si è giunti alla decisione di far realizzare direttamente e manualmente il lavoro a 10 detenuti che volontariamente hanno deciso di partecipare alla decorazione. dell’intervento.
5.
2012-2013-2014
via ostiense BLU RERO GAIA BORONDO BEHR
R
iprendendo Via Ostiense lo spazio si apre, le distanze si dilatano, ma l’esperenzia street art resta comunque intensa e significativa. Voltando lo sguardo verso Garbatella ecco la street art geometrica del tedesco Clemens Behr, che ha trasformato l’edificio di proprietà dell’ATAC sotto il cavalcaferrovia Settimia Spizzichino, in un’opera monumentale. Proseguendo su via Ostiense, al civico 124 si trova l’opera di Blu, una pioggia di automobili incatenate tra loro che si mostrano sulla facciata del centro sociale Alexis dedicato alla memoria di Alexis Grigoropoulos, lo studente greco quindicenne ucciso nel quartiere Exarchia di Atene nel dicembre 2008. Poco più avanti c’è Rero con Supervised independence per Outdoor Festival 2013. Quindi, esattamente al civico 335, è il turno del newyorkese Gaia, con un’opera ispirata al lavoro di Giorgio De Chirico che analizza il rapporto tra identità e funzione nel processo di costruzione della città. E Infine Borondo, un artista “ultracontemporaneo” che interagisce con superfici di ogni genere. Tinte monocrome, corpi umani che evocano sensazioni, nero come costante, effusioni di tonalità.
Borondo Senza Titolo 2012
Clemens Behr Senza Titolo 2014
Blu Senza Titolo 2013
Rero Supervised Independence 2013 Gaia Senza Titolo 2013
memento mori COLLATER.AL 17 gennaio 2013
B
orondo è un artista spagnolo giovanissimo conosciuto in Italia per la sua presenza al festival di street art OUTDOOR 2012 e con la personale ISTEROFIMìA alla galleria romana di 999Contemporary. Il suo lavoro si divide dunque tra superfici a muro e lastre di vetro, in cui sperimenta tecniche diverse tra disegno e pittura. Nelle sue opere, volti e corpi sgraziati e incompleti si attorcigliano e straripano con crudeltà, appaiono raschiati da una superficie dipinta da un muro scrostato. Come Vhils toglie per far apparire. Vetrine commerciali abbandonate, cabine telefoniche, spot pubblicitari retroilluminati, muri di edifici fatiscenti lasciano emergere dal grigiore urbano figure frammentarie e sofferenti, quasi mimetizzate nella decadenza metropolitana, realizzate con uno stile che ricorda le tecniche d’incisione tradizionali. Cancellare per creare, quindi. In fondo siamo tutti formati da diversi strati avviluppati l’uno sull’altro: persone, cultura, storia. Il nostro sistema sociale è il prodotto di questa stratificazione. E forse, simbolicamente, rimuovendo alcuni di questi strati, potremmo essere in grado di raggiungere qualcosa di più puro e che era rimasto sotto. Qualcosa che abbiamo dimenticato.
“
Mi piace pensare che porto qualcosa di diverso in mezzo a tutta la finta bellezza e agli assurdi stereotipi che invadono le nostre strade.
”
ZIGULINE 13 marzo 2015 Gonzalo Borondo nasce in Spagna nel 1989. Cresce a Segovia, dove la madre lo lascia dipingere sulle mura del corridioi di casa e suo padre trascorre tutta la sua vita restaurando Cristi e Madonne. Nel 2003 si trasferisce a Madrid dove si immerge nel mondo dei graffiti. Qualche anno dopo, inizia a frequentare lo studio del suo “maestro” Jose Garcia Herranz. Qui scopre il piacere di sperimentare con tecniche diverse e studia i grandi classici della pittura. Borondo studia all’Accademia di Belle Arti di Madrid e Roma e a soli 18 anni partecipa al suo primo festival d’arte ad Istanbul e da allora si afferma con diverse mostre personali in città come Roma, Madrid, Parigi e Londra. Contemporaneamente lavora in tutto il mondo, negli spazi pubblici, le sue gallerie preferite. Memento Mori è il primo libro di Borondo, nato dalla sua esigenza di imprimere in un volume tutto quello che è stato, per continuare con quello che sarà, con la certezza che il passato, la vita, verrà conservato. L’artista si svela in libertà e con onestà, aprendo le porte del suo archivio, mostrando una parte inedita del suo lavoro, che ne costituisce il fulcro vitale: la ricerca. Sketches, bozzetti, reference fotografiche. Foto scattate durante i suoi viaggi per le strade percorse e da chi era al suo fianco. 284 pagine che raccontano il processo creativo di Borondo, la sua produzione artistica e l’artista attraverso i testi di Edoardo Sassi, Simone Pallotta, Carmen Maín e James Buxton.
L’Arte che ammiriamo è il prodotto di una casta, un manipolo di pochi che creano, promuovono, acquistano, espongono e decretano il successo dell’Arte. Quelli che hanno voce in capitolo saranno non più di qualche centinaio. Quando si visita una galleria d’arte si è solo dei turisti che osservano la vetrinetta dei trofei da qualche miliardo.
Banksy
OSTIENSE da underground ad outdoor Volume allegato alla tesi: STREET ART: UN INDEFINITO, OSCURO, ED ETEROGENEO UNIVERSO UNDERGROUND di Livia Catalanotte
Sitografia: out-door.it romatoday.it 999gallery.com ilmanifesto.info nufactory.it gazzetta.it thingsiliketoday.com onthewalls.it collater.al ziguline.com ilgorgo.com
Progetto grafico: Stefano Mencherini ste.menche@gmail.com
da underground ad outdoor
STREET ART A ROMA