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CREATORI DEGLI DEI E DEGLI UOMINI, NEMICI O ALLEATI:

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SCELTA PER VOI:

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Il Mito Degli Jotnar

Chi sono gli Jötnar, ovvero i Giganti della mitologia norrena? Nella mitologia nordica, gli Jötnar erano una razza di giganti nemici degli Dei e spesso in conflitto con loro. Sebbene siano generalmente rappresentati come antagonisti degli Dei di Asgard e del popolo di Midgard, gli Jötnar sono anche, in molti modi, degli alleati.

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di Redazione

È necessario un nemico forte per evidenziare la forza di un eroe, e i giganti della mitologia nordica erano figure quasi necessarie come rappresentazione di controparte degli Aesir, gli dei del pantheon nordico. E sebbene gli Jötunn (o Jötnar) rappresentassero certamente un formidabile nemico, hanno svolto un ruolo molto più ampio e complesso rispetto al ruolo di semplici antagonisti.

I giganti rappresentano le forze del caos primitivo e della natura indomabile e distruttiva. La loro sconfitta per mano degli dei rappresenta il trionfo della cultura sulla natura, anche se a costo di un'eterna vigilanza. Heimdall osserva perennemente il ponte Bifröst da Asgard a Jötunheim, e Thor fa spesso visita al mondo dei giganti per uccidere il maggior numero possibile di loro simili.

Gli Jotnar sono esseri potenti che simboleggiano le forze naturali fondamentali. A causa della distruzione del Ragnarok, è tuttavia semplicistico classificarli come figure puramente antagoniste e in perenne contrapposizione. Nello stesso tempo infatti, coloro che si unirono agli Aesir mostrarono la connessione fondamentale tra umano e natura.

Il loro ruolo principale nelle storie era quello di dare ai principi simbolici degli dei la possibilità di brillare o mostrare l'inevitabilità del trionfo della natura su qualunque cosa gli umani creino. Gli stessi Dei erano in gran parte imparentati con i giganti: Odino e i suoi fratelli erano i figli di Bestla. Lo stesso padre di Loki era uno jotun. I figli di Odino, incluso Thor, provenivano in gran parte da consorti gigantesse.

Un gigante è dunque molto più di una semplice rappresentazione del male, ma semmai di una componente fondamentale ai fini dell’evoluzione degli eventi. Fin dall'inizio, l'umanità non sarebbe potuta esistere senza gli Jotnar e gli Aesir assieme. Il conflitto tra le due parti diede a Odino e ai suoi fratelli la materia prima necessaria per creare Midgard, il mondo dei mortali che rappresenta la Terra.

L’origine del termine

In antico norvegese, erano chiamati per l’appunto jotnar (sing. jotunn), risar (sing. risi), in particolare bergrisar ('giganti delle montagne'), o þursar (sing. þurs), in particolare hrímþursar ('gelo o giganti del gelo '). Potrebbero anche essere chiamati gýgjur (sing. gýgr) o íviðjur (sing. íviðja).

Jötunn (dal protogermanico *etunaz”) deriva probabilmente dalla radice protogermanica *etan, 'mangiare', e avrebbe quindi il significato di 'mangiatore' o 'mangiatore di uomini'.

Seguendo questa stessa logica, þurs potrebbe derivare dalla stessa radice inglese antico þurst, o dal tedesco 'Durst', che significano entrambi 'sete' o anche 'sete di sangue'.

Risi è probabilmente un affine dell'inglese antico rīsan, "allevare", e significherebbe anche "persona dominante" (simile al tedesco Riese, all'olandese reus e allo svedese rese, che significano tutti "gigante").

In antico inglese, gli affini di jötunn sono eóten ed eten, donde nell'inglese moderno ettin e la creazione di J. R. R. Tolkien Ent. Ettin è un falso affine di yeti. L'antico inglese ha l'affine þyrs con lo stesso significato. Thurs è anche il nome della runa ᚦ, che in seguito si è evoluta nella lettera Þ.

Ad essi viene generalmente attribuito un aspetto orribile e grandi dimensioni, anche se molti sono della stessa statura degli Æsir e dei Vanir. Alcuni di loro possono anche avere più teste o una forma totalmente non umanoide; come Jormungandr e Fenrir, due dei figli di Loki, visti come giganti.

Anche quando vengono nominati e descritti in modo più dettagliato, hanno spesso caratteristiche opposte. Incredibilmente vecchi, portano la saggezza di altri tempi. Sono i giganti Mimer e Vafþrúðnir che Odino cerca per la conoscenza pro-cosmica. Come abbi- amo visto, molte delle mogli degli dei sono giganti.

Il primo essere vivente, formatosi nel caos primordiale noto come Ginnungagap, era un gigante di nome Ymir, ma gli dei rivendicano la loro origine da Buri. Quando il gigante Ymir fu successivamente ucciso da Odino, Vili e Vé (i nipoti di Buri), il suo sangue (acqua) inondò Niflheim e uccise tutti i giganti, tranne quello noto come Bergelmir e sua moglie, che poi ripopolarono la loro razza.

Giganti di ghiaccio e giganti di fuoco

Sia i giganti del gelo che quelli del fuoco erano temuti dalla gente di Midgard, ma i giganti del gelo giocano un ruolo più importante nella maggior parte dei miti, probabilmente a causa del clima delle antiche terre nordiche.

Tutti i giganti del gelo discendono da Ymir, il primo gigante formatosi dalle forze primordiali. In tutti i miti, entrambi sfidano e aiutano gli Aesir. L'elenco completo dei jotnar e della loro progenie è ampio a causa della loro presenza in tutti gli Edda, Heimskringla, Gesta Danorum, poesia scaldica e altre fonti.

i giganti del fuoco fanno invece la loro comparsa nella tradizione durante la narrazione della creazione e la narrazione del Ragnarok. Mentre il fuoco e il ghiaccio si univano per formare Ymir, il grande gigante del fuoco Surt fa la guardia al regno infernale di Muspell. Durante i momenti clou del Ragnarok, Surt incendia i nove regni dell'albero Yggdrasil, bruciando ogni cosa all'interno, incluse praticamente tutte le forme di vita.

SVEZIA: L’ANTICA CELEBRAZIONE VICHINGA DELLA MEZZA ESTATE E’ PIU’

Viva Che Mai

Rievocazioni delle antiche tradizioni nordiche, ghirlande di fiori, balli e un sole che non tramonta mai. Gli svedesi lo chiamano Midsummer, mezza estate.

di Redazione

In Svezia il solstizio d’estate di celebra sin dai tempi pre cristiani. Oggi viene scelto un venerdì tra il 19 e il 25 giugno di ogni anno che segna la festa svedese di "mezza estate”, il punto più alto del sole di mezzanotte di questa latitudine - con feste, sfilate e orgoglio nazionale.

In gran parte delle campagne, le persone si vestono con costumi popolari tradizionali. Vengono preparate feste e praticamente tutti celebrano la natura e il patrimonio con musica regionale, balli e l'inevitabile palo della cuccagna, un simbolo fin dai primi inizi di Midsummer (le persone spesso iniziano la giornata raccogliendo fiori e facendo ghirlande da posizionare sul palo, che è una componente chiave delle celebrazioni).

Essenzialmente la festa incarna i rituali vichinghi precristiani che celebrano la magica rinascita della terra. Quando il cristianesimo giunse in Svezia, l'antica Chiesa svedese mantenne accortamente la festa, dedicandola semplicemente alla nascita di San Giovanni.

La celebrazione è normalmente un'occasione di grandi raduni. In molti casi, intere famiglie si riuniscono per celebrare questo tradizionale culmine della luce solare. In tempi recenti, sono soprattutto i bambini a ballare attorno all'albero di maggio e gran parte della festa è incentrata sui giovani. L'albero di maggio viene innalzato in un luogo aperto e ne seguono proprio le tradizionali danze ad anello.

Magia e mistero di Midsommer: un calderone di vecchie e nuove tradizioni

Resistono in Svezia anche le antiche usanze delle società agricole di stampo meno antico, secondo le quali la notte di mezza estate era considerata un momento di magia e mistero in cui le piante acquisivano poteri curativi e venivano utilizzate per predire il futuro. Le giovani donne raccoglievano sette diversi tipi di fiori e li mettevano sotto il cuscino per sognare il loro futuro marito. I fiori dovevano essere raccolti in silenzio, per non spezzare la magia.

Camminare a piedi nudi nella rugiada mentre la notte di mezza estate si trasformava in alba aiutava a rimanere in salute. Indossare una ghirlanda di fiori tra i capelli era invece un antico simbolo di rinascita e fertilità. Per preservare la magia dei fiori durante tutto l'anno, i mazzi venivano essiccati e talvolta messi nel bagno di Natale per mantenere in salute la famiglia durante il lungo e freddo inverno. Ancora oggi realizzare la corona di fiori con fiori raccolti a mano è un passatempo popolare che si traduce in un bellissimo ornamento per questo giorno speciale.

Secondo l’antica leggenda scandinava la notte prima del solstizio sia un momento magico anche per le relazioni sentimentali messe alla prova della verità. Esso rimane il periodo preferito per matrimoni e cerimonie di battesimo. In concomitanza con questa festività ad alcuni svedesi piace ancora sposarsi in una romantica chiesetta di campagna arricchita delle tipiche decorazioni estive.

La mezza estate era principalmente un'occasione per i giovani, ma veniva celebrata anche nelle comunità industriali della Svezia centrale, dove a tutti i lavoratori dei mulini veniva offerto un banchetto di aringhe in salamoia, birra e grappa. Fu solo nel 1900, tuttavia, che questa divenne poi la più svedese di tutte le festività tradizionali.

Fonte https://sweden.se/culture/celebrations/midsummerhttps://ehef.id/post/celebrate-midsummer-sweden/ en

IL FUOCO DELLA BATTAGLIA: FUNGHI E URINA PER FARE ARDERE LE ‘TORCE PERENNI’

Nell'era vichinga il materiale prediletto per accedere alle fonti di calore era chiamatao hnjóskr o fnjóskr, che di solito è tradotto come "legno di contatto”. L’uso di questo tipo di fungo, come vedremo a breve, era molto particolare.

di Redazione

Come abbiamo avuto modo di vedere nel precedente numero, i vichinghi usavano un liquido unico per accendere il fuoco. Per quanto rispettassero le norme di comune igiene, non avevano remore a sfruttare il potere di un prodotto di scarto umano, la comune urina.

Raccoglievano un fungo chiamato comunemente touchwood dalla corteccia degli alberi e lo facevano bollire per diversi giorni nel liquido prima di pestarlo in qualcosa di simile al feltro. Il nitrato di sodio trovato nelle urine permetteva al materiale di bruciare consumandosi molto lentamente, permettendo in questo modo un utilizzo prolungato nel tempo.

Il nome scientifico del fungo utilizzato è Fomes fomentarius, diffuso in Europa, Nord America e Asia e da noi conosciuto come fungo dell'acciarino, fungo dello zoccolo, legno di tocco o falso acciarino. Appartenente alla famiglia delle Polyporus o Boletus, è conosciuto anche come Polyporus fomentarius o Boletus chirurgorum.

Altri termini usati per questa sostanza sono amadou, punk, agarico del chirurgo o agarico di quercia. Veniva raccolto in Europa in agosto e settembre, principalmente da quercia e faggio. Esso cresce anche sugli alberi della specie Inonotus obliquus (tra cui alberi di betulla) e ha la forma semi sferica di legno duro nero.

Ma come funzionava? Per prima cosa, i Vichinghi preparavano il fungo acciarino tagliando via i pezzi esterni mentre quelli interni venivano ridotti in fette sottili. Queste ultime venivano poi battute fino ad ammorbidirsi. Il "feltro" di funghi veniva infine lavorato in modo simile alla tela di carbone: bruciandolo in un contenitore privo di ossigeno e infine, come già menzionato, bollito in una miscela di comunissima pipì.

I vichinghi non erano gli unici a usare il fungo per accendere il fuoco l’usanza di bagnare il fungo nell'urina, molti antichi usavano solo i funghi come esca da accensione. E’ stato accertato che persino Otzi, l'Uomo venuto dal ghiaccio che visse più di 5.000 anni fa, ne possedesse quattro pezzi. Come usare dunque il ‘fungo esca’ per accendere un fuoco?

Il fungo dello zoccolo essiccato può essere acceso con una singola scintilla. Considerato che la parte del fungo che si usa per accendere il fuoco si trova all’interno, esso va delicatamente scorticato (alcuni funghi esca sono davvero friabili all’interno). Dopo averlo ridotto in scaglie o strisce, è sufficiente avvicinarlo ad una fonte di attrito, come ad esempio un tondino di ferro. L’esca fumante può quindi essere utilizzata per accendere erba secca, foglie o piccoli ramoscelli secchi.

Scegliere di seguire la ‘ricetta’ originale dei popoli nordici è tuttavia quanto di più vicino alla vecchia tradizione possiamo trovare. La bollitura in urina è in definitiva un processo piuttosto semplice, anche se, come abbiamo visto, il procedimento può durare diversi giorni.

Perché l'urina?

L'urina contiene nitrato di sodio, che ha proprietà chimiche molto simili al nitrato di potassio (il "salnitro" che si trova nella polvere da sparo). Il nitrato di sodio consentiva al materiale di bruciare piuttosto che di fondere, trasformando l’artefatto in qualcosa di altamente infiammabile ed estremamente durevole.

Mentre i vichinghi sono gli unici che conosciamo per

Una volta acceso, il fungo rimaneva combustibile per giorni e giorni poiché di fatto “bruciava senza bruciare”. Ciò significava che i vichinghi potevano portare con sé la fonte di calore ovunque andassero. Ecco come essi si premuravano di non rimanere mai senza la possibilità di accendere il fuoco o di dare alle fiamme, potenti e distruttive, qualsiasi cosa desiderassero.

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