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Conferenze

MARTEDÌ 4 OTTOBRE ORE 18 Giuseppe Scaraffia

Il mondo romantico di Jules Massenet

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Chi era Jules Massenet? L’uomo che i viveur, rientrando all’alba, salutavano mentre andava su è giù sulla sua terrazza in vestaglia rossa, dopo ore di lavoro? Il maestro leggendario per la sua affabilità, sempre pronto ad accettare le tendenze dei suoi allievi del Conservatorio, anche se lontane dalle sue? Il musicista sensuale che si innamorava puntualmente di tutte le interpreti delle sue opere? Il nevrotico che rifiutava di essere chiamato Jules? Il marito affezionato? L’intellettuale che aveva intuito la grandezza di un Proust debuttante? L’impulsivo che una sera, dalla principessa Murat, irritato dal brusio degli invitati che non smettevano di chiacchierare, disturbando l’esibizione di una sua protetta, aveva chiuso violentemente il piano facendoli sussultare? Ascetico e sensuale, solitario e mondano, affabile e nevrotico, Massenet incarna tutte le contraddizioni della Belle Époque, che tramonterà definitivamente un anno dopo la sua morte.

MARTEDÌ 15 NOVEMBRE ORE 18 Mara Lacchè

Le femmes fatales nell’immaginario musicale francese fin-de-siècle

"Ogni donna è fiele": con l’epigramma del grammatico Pallada, citato in epigrafe alla novella Carmen, Prosper Mérimée delineava il fascino diabolico della gitana che ispirò l’opéra-comique di Bizet, riportando in auge l’archetipo della donna seduttrice, in grado di condurre gli uomini alla perdizione. Accanto a tale figura minacciosa e sovversiva, l’immaginario decadente-simbolista francese lasciò affiorare altre tipologie femminili dalla sensualità orientale (Dalila, Thaïs, Lakmé) o dalla malinconica inafferrabilità (Manon). Ascolti, testi letterari, documenti iconografici ci consentiranno di tratteggiare i caratteri della figura, ambigua e polimorfa, della femme fatale, sulla scena musicale del tardo XIX secolo.

Ingresso libero prenotazione obbligatoria tickets@bru-zane.com Durata 1 ora circa

MARTEDÌ 6 DICEMBRE ORE 18 Brad Carlton Sisk

Les Abencérages di Cherubini: a favore o contro Napoleone?

Non correva proprio buon sangue tra Napoleone e il celebre compositore Luigi Cherubini. L’imperatore, che promuoveva la musica lirica all’italiana come colonna sonora delle sue campagne militari in Italia, giudicava la musica di Cherubini (da tempo trasferitosi a Parigi) non sufficientemente “italiana”. Chiaramente, Cherubini non poteva rispondere a tono, ma una lettura attenta della sua opera patriottica Les Abencérages rivela una denuncia camuffata da elogio. Per un compositore orgoglioso e astuto come Cherubini, la censura imperiale diventa occasione per codificare critiche indirette in un’opera apparentemente lusinghiera. Per questa conferenza, racconteremo gli aneddoti e il contesto storico intorno a questa affascinante opera, con diversi ascolti per poterci tuffare nella musica di un importante precursore del grand opéra.

GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO ORE 18 Marco Bellano accompagnato al pianoforte da Gabriele Dal Santo con proiezione di estratti di film

Alle origini della paura. Maschere, musiche e brividi del cinema espressionista

Tante furono le maschere indimenticabili del cinema espressionista tedesco, che tradusse le inquietudini della modernità in uno stile visivo fatto di drammatici contrasti tra luci e ombre, e in storie dove le angosce della realtà incontravano miti, leggende e visioni di futuri lontani. Molti di questi film presero a prestito brani del repertorio romantico, creando indissolubili legami tra certe atmosfere sonore e il racconto della paura. Tra coloro che misero a punto questa arte del terrore vi fu anche un musicista italiano, Giuseppe Becce (1877-1973). L’evento propone un’antologia di momenti memorabili da film espressionisti, accompagnati da una selezione di “spaventose” musiche sinfoniche del Romanticismo francese ridotte per pianoforte, tratte dai repertori compilati da Becce.

MERCOLEDÌ 8 MARZO ORE 17.30 Fiorella Sassanelli

Être femme et devenir quelque chose: l’impresa delle compositrici Rita Strohl, Henriette Renié e Marie Jäell

Quasi tutte le musiciste francesi vissute tra Ottocento e Novecento sono parigine. Fa eccezione l’alsaziana Marie Jäell, didatta esperta e compositrice appassionata la cui musica meritò le attenzioni di Franz Liszt. “Non è dato sapere cosa voglia dire essere donna e voler diventare qualcosa. È quasi impossibile”, scriveva nel 1878. Dalla provincia viene anche Rita Strohl, musicista visionaria di origini bretoni, che dopo aver conquistato importanti successi nella capitale (la sua musica viene eseguita dalle orchestre Lamoureux e Pasdeloup) lascia Parigi per Meudon dove insegue invano il sogno di un wagnerismo alla francese. A completare il trittico di questa conversazione c’è Henriette Renié, arpista allieva di Alphonse Hasselmans e autrice di un importante catalogo in gran parte dedicato al suo strumento.

GIOVEDÌ 16 MARZO ORE 18 Marco Bellano accompagnato al pianoforte da Gabriele Dal Santo con proiezione di estratti di film

La risata è donna! I film di Mabel Normand e le compositrici del Romanticismo francese

Chi ha detto che i grandi comici del muto siano stati solo uomini? Accanto a Charlot, Buster Keaton, Harold Lloyd e Stanlio e Ollio, brillava anche la stella di Mabel Normand (1892-1930), la regina della commedia che creò comunque un precedente indimenticabile per quel che riguarda l’affermazione della creatività femminile al cinema. Durante il suo periodo agli studi Keystone, poi, Normand fu anche sceneggiatrice e regista di diversi film in cui recitava addirittura Charlie Chaplin. L’evento propone un inedito incontro tra artiste: alcuni film diretti e interpretati da Normand, accompagnati dal vivo da musiche pianistiche di compositrici romantiche francesi come Cécile Chaminade, Mel Bonis e Louise Farrenc.

MARTEDÌ 4 APRILE ORE 18 Valeria Palumbo

Zitelle e putte: le sorprendenti protagoniste della musica veneziana

Musica oltre ogni regola, barriera e pregiudizio. Il diritto canonico vietava alle donne di partecipare alla liturgia. Venezia, tra tardo Cinquecento e fine Settecento, ovvero dopo il Concilio di Trento, infranse la norma. Negli Ospedali che accoglievano orfane e bambine abbandonate si istruirono le più dotate perché diventassero virtuose di canto e musica. Inoltre, i Chori (orchestre) degli Ospedali collaborarono ai servizi religiosi, attirando anche ospiti stranieri. Venezia scelse per l’educazione delle allieve, tutte nubili ma laiche, insegnanti esterni. Il più celebre fu Antonio Vivaldi. La scuola si interruppe con l'arrivo di Napoleone. Tra quelle donne vi furono compositrici, come Anna Bon, di cui di rado si è salvata la musica. A questa epopea e a queste "note mancanti" è dedicato questo incontro.

GIOVEDÌ 25 MAGGIO ORE 18 Federico Agostinelli

Spontini e La Vestale: genesi e metamorfosi di un capolavoro

Quando, il 15 dicembre 1807, andò in scena al Théâtre Impérial de Musique di Parigi, La Vestale aveva subito già molti cambiamenti rispetto alla versione originariamente concepita da Spontini due anni prima. Ulteriori importanti aggiustamenti vennero effettuati poi durante le recite fino a pervenire alla versione che venne stampata l'anno seguente da Imbault-Érard e che l'autore considerò poi quella definitiva. Ripercorrendo le tappe di questo tortuoso cammino, tra l'ostilità degli esecutori, gli intrighi di palazzo, le contraddizioni e le indecisioni del compositore, emerge la figura umana e artistica di un musicista che, formatosi agli ultimi bagliori della vecchia scuola napoletana, seppe rinnovare profondamente il proprio linguaggio e conquistare ruoli di primo piano nella vita musicale di capitali come Parigi e Berlino.

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