PALAZZO DELLA REGIONE LIGURIA
Arte A palazzo Orari
La collezione
Palazzo della Regione, piazza de Ferrari 1 da lunedì a venerdì 17.00-19.00; martedì 10.00-13.00; sabato e domenica 10.00-19.00
Ingresso: gratuito Come arrivare
PIAZZA DE FERRARI, 1
M S
C
I
VI
A
AS
S
O
TT
I
piazza matteotti, 9 PALAZZO DUCALE
P PA
RA
EG NT
RA
MO
SO OR
T
SER
C
ingresso gratuito
A
E
XX
V IA
STAZIONE F.S. GE-BRIGNOLE
XII
ATI
G UA R O
SI
N
ST
IA
CA
D
V IA
D IA
Z
DUC VIALE A D'A OSTA
VIA TOL E G .T . IN VR E
LAMBRUSCHINI PARK CO
RS
O B
S
IO
LO
PIAZZA CARIGNANO
V IA
GI
R
PIAZZA DELLA VITTORIA
A
RE
ZI
V IA
N
RS
AD
U
CO
U N
ORN
O
O
Q
AN
PIAZZA G.VERDI
V ATAIA L E B IS AG N
SO
' .D
CAD
U R IA
R
O
G
L IG
O
M
A VI
V IA
ATA
C
GALL ERIA COLO MBO
PIAZZA SARZANO
RE
O P O D E TÀ S
MB
V IA
PIAZZA DANTE
F IU
ARTE A PALAZZO SE TT E
B R IG
PIAZZA CAVOUR
ME
VIA
ANDRACCIO
B R IG
OPAS SO
TUR
VIA
SOTT
V IA
VI
E R IL
V A P
MA RO A VI R PIAZZA OB PICCAPIETRA S.L P IA Z OR ZA PALAZZO V IA EN Z O DUCALE PIAZZA Sbocco uscita S .L OR strada sopraelevata DE FERRARI EN ZO Ge-centro PIAZZA MATTEOTTI PALAZZO DELLA VIA REGIONE XX
PIAZZA CARICAMENTO
M
PIAZZA CORVETTO ACQ UAS OLA
SOTTOPASSO
Acquar io
liguria spazio aperto
COR SO
GAL LER IA N .BIX IO
VA
A
PIAZZA PORTELLO
AR
G R A P PA
GAL LER IA G ARIB ALD I
MARINA ORTO ANTICO
PALAZZO DELLA REGIONE
M O N TE
SPIANATA CASTELLETTO
NE
LARGO ZECCA
16 novembre
CA
M
17 settembre
DI S
NUNZIATA IO
OT
N
FU NIC OL AR E
O
VIA C
In auto: Autostrada Genova Ovest, imboccare la Sopraelevata Aldo Moro e uscire alla seconda deviazione “Centro città / De Ferrari” In treno: da Stazione Genova Brignole dista 10 minuti a piedi. Linea Bus: 14-17 direzione Piazza De Ferrari Da Stazione Genova Piazza Principe dista 20 minuti a piedi. Linea Bus: 41-35 direzione Piazza De Ferrari
R
Sandro Biasotti Presidente della Regione Liguria
wolfson 1880-1945
Liguria Spazio Aperto, Palazzo Ducale, piazza Matteotti 9 da lunedì a domenica 10.00-19.00
G
Il Palazzo della Fondiaria, che nella memoria di molti genovesi è ancora ricordato come il Palazzo della Navigazione Italia, è ora diventato la sede della Regione Liguria. Siamo particolarmente lieti di aver restituito il Palazzo, nei suoi spazi ristrutturati, alla sua funzione di rappresentanza istituzionale. Un recupero che contribuisce a far crescere di rilievo e importanza anche piazza De Ferrari, il cuore di Genova, grazie alla valorizzazione dell’insieme dei prestigiosi palazzi che vi si affacciano e la caratterizzano. Ma è anche importante che i cittadini siano coinvolti e possano fruire delle bellezze culturali e monumentali che la città offre loro. Per questo abbiamo pensato di aprire al pubblico alcuni spazi del Palazzo della Regione. Lo abbiamo fatto ideando e allestendo una esposizione d’arte con alcune significative opere della prestigiosa Wolfson Collection, scelte in sintonia con il contesto architettonico e storico che le ospita. In particolar modo sono state selezionate opere di artisti liguri del periodo liberty e déco, con l’intento di proporre al pubblico testimonianze di arte applicata, esempi di forme maggiormente espressive di questi movimenti artistici che anche la critica sta rivalutando. Un percorso strategicamente dislocato tra le sale del Palazzo della Regione che racconta ed evoca, attraverso tante testimonianze, la storia della città. Un percorso che invito tutti a fare insieme.
Visite guidate per gruppi Si consiglia di prenotare le visite telefonando a: Regione Liguria - Ufficio del cittadino Tel. 010 5484656 - Fax 010 5485424
Catalogo Sagep con scritti di Silvia Barisione, Matteo Fochessati, Gianni Franzone, Maria Teresa Orengo
REGIONE LIGURIA
arte a palazzo
La mostra Arte a Palazzo. La Collezione Wolfson 1880-1945 presenta, nella sede della Regione Liguria, una selezione di opere che testimoniano il legame della Collezione con il panorama artistico ligure nel periodo compreso tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento nel campo delle arti figurative e decorative. Tra le opere esposte alcune realizzazioni dell’ebanisteria chiavarese, come le originali sedie “chiavarine” con stemma sabaudo, un salotto di Alberto Issel, la cui produzione di arredi si connotò all’inizio del secolo per una marcata evoluzione in senso art nouveau, e una sala da pranzo progettata dall’artista romano Duilio Cambellotti e realizzata dalla Cooperativa Combattenti Lavoranti Legno di Genova nel momento in cui i vari governi europei promuovevano numerose iniziative atte a reinserire i reduci di guerra nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda la ceramica, ci saranno alcuni accenni alla produzione di Albisola che, negli anni Trenta, diventò uno dei centri più interessanti a livello nazionale per il rinnovamento dell’arte ceramica connotato in senso futurista grazie in particolare alle figure di Filippo Tommaso Marinetti e Tullio d’Albisola. Per la grafica sono stati scelti due celebri manifesti di Plinio Nomellini, il pittore di origine livornese il cui trasferimento nel
la collezione wolfson
capoluogo ligure fu all’origine di una significativa svolta nell’ambito delle arti figurative. Infine alcuni dipinti di Alberto Helios Gagliardo e una serie di opere collegate all’imponente produzione navale e cantieristica ligure, anche in omaggio alla storia del palazzo che ospita la mostra, forniscono ulteriori interessanti stimoli di riflessione sulle peculiarità del panorama artistico della nostra regione nella prima metà del XX secolo. Nelle sale espositive di Liguria Spazio Aperto a Palazzo Ducale sono evidenziate le differenti tipologie presenti all’interno della Collezione, strutturata come una storia per immagini delle arti figurative e decorative e dell’architettura del periodo 1885-1945 con particolare attenzione alle implicazioni politiche, sociali, economiche, tecnologiche ed estetiche che hanno influenzato le varie espressioni artistiche. Le arti decorative sono rappresentate da un enigmatico mobile di Carlo Bugatti e da alcuni vasi in ceramica di importanti manifatture del periodo, dalla Cantagalli alla Rometti passando attraverso la produzione della ceramica romana, fiorita nei primi decenni del Novecento intorno alla figura di Duilio Cambellotti.
La scultura è rappresentata da un busto in gesso di Leonardo Bistolfi, intriso di implicazioni simboliste, decadenti e liberty, e dai dipinti dei primi anni Venti di Cornelio Geranzani e Cagnaccio di San Pietro. Per l’architetttura, accanto ai disegni dei fratelli Gino e Adolfo Coppedè, una serie di tempere di Duilio Cambellotti illustra gli interni déco del Palazzo dell’Acquedotto Pugliese di Bari. Si presenta infine un modello di littorina del 1938, esempio di quella modernizzazione spesso ammantata di propaganda politica che caratterizzò l’Italia nel periodo tra le due guerre.