VENERDÌ 6 MARZO
ore 10 > Limes incontra le scuole Lucio Caracciolo
Direttore di Limes, rivista italiana di geopolitica
Federico Petroni
Consigliere redazionale di Limes, responsabile Limesclub Bologna
Niccolò Locatelli Coordinatore di Limesonline
Laura Canali Cartografa di Limes
Dario Fabbri
ore 17.30 > Inaugurazione della mostra
cartografica LE FRONTIERE MOBILI
Il consueto appuntamento di Limes con le scuole superiori di Genova, per un confronto con gli studenti sulle tematiche del festival e sull’attualità geopolitica.
Laura Canali Lucio Caracciolo
Incontro riservato agli studenti del Liceo scientifico e Liceo economico e sociale Luigi Lanfranconi e del Liceo statale classico, scientifico e sportivo Martin Luther King
Conversazione con il Presidente del Consiglio dei Ministri
Consigliere scientifico e coordinatore America di Limes
Fabrizio Maronta
Un viaggio nell’universo cartografico della rivista, illustrato dall’autrice.
ore 18 > Come si racconta l’Italia:
il nostro posto nel mondo
Giuseppe Conte
ore 21 > Roma: il mito fondatore di ogni mito
Giovanni Brizzi
Responsabile relazioni internazionali di Limes
Giorgio Cuscito
Krishan Kumar
Storico, docente all’Università di Bologna
Consigliere redazionale di Limes, esperto di Cina
Dario Fabbri
Professore di Sociologia, Università della Virginia
LE FRONTIERE MOBILI mostra cartografica a cura di Laura Canali
Palazzo Ducale, Sala Liguria
VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA a cura di Laura Canali con la collaborazione della Scuola di Recitazione - Teatro Nazionale di Genova sabato ore 11.30 e 17.00; domenica ore 11.30 e 15.30
Oltre e prima che realtà tangibile, la geopolitica è gioco di percezioni e rappresentazioni. Per definirsi come soggetti, accreditare un’immagine di sé, selezionare i tratti della propria fisionomia e della propria strategia che si intende proiettare all’esterno. Per affermare un’identità, generare influenza, imporre una volontà, stabilire una deterrenza. Così tutelando i propri interessi e lasciando un segno nel mondo. A tal fine, il mito è strumento essenziale. Perché crea un’epica in cui gli attori geopolitici possano riconoscersi ed essere riconosciuti. Perché postula e cementa criteri identitari che fungono da guida e riferimento nell’affrontare i dilemmi dell’umano agire. Perché configura un elemento immanente, ancorché pro tempore, cui commisurare mezzi e fini. Ma in quanto epica che aspira all’eternità, il mito è anche stereotipo, travisamento, rappresentazione parziale e idealmente statica di una realtà geopolitica complessa, dinamica e fattuale. Come tale può trasformarsi in prigione cognitiva, in feticcio. In un tabù che impedisce di cogliere appieno il senso delle dinamiche storiche, cercando per quanto possibile di orientarle. La settima edizione del festival di Limes è dedicata all’esplorazione di questa dimensione dell’agire geopolitico, oggetto di narrazioni e propagande. Una dimensione immateriale, ma tutt’altro che marginale e densa di ricadute concrete.
Il Direttore di Limes Lucio Caracciolo conversa con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sull’immagine e sulle priorità del nostro Paese nel contesto internazionale, con particolare riferimento alle sfide più immediate che ci attendono.
Introduce/modera
Lucio Caracciolo
Archetipo imperiale, fonte di forme civiche, istituzionali, giuridiche, militari ed estetiche traghettate dall’antichità all’oggi con un lavoro continuo di confronto e interpretazione. Roma è tra i miti che continuano a informare il nostro mondo. Ed è il nostro mito.
L’espansione territoriale verso terre sconosciute ha dato un’enorme spinta creativa all’essere umano. Immaginare di disegnare nuove linee nere sulla crosta terrestre, conquistando nuove esotiche terre, lo ha fatto sentire forte, potente, vitale. Le scoperte e le colonizzazioni hanno dato un impulso creativo alle arti di ogni genere e arricchito la vita dei colonizzatori con materiali, odori e colori magnifici mai visti in patria. Ma, come la storia ci ha confermato, il prezzo della colonizzazione lo stiamo ancora pagando, perciò il viaggio cartografico della mostra di Limes di quest’anno partirà dall’espansione verso ovest degli americani dell’Est. Dopo aver superato e inglobato questo spazio immenso, la nuova frontiera è il mare ed è attraversandolo che gli Stati Uniti cercheranno di avvicinare l’area di controllo alle coste cinesi. Tornando al di qua dell’Atlantico, dopo una mappa delle scoperte europee in Africa analizzeremo le attuali crisi libiche, siriane e irachene, con le ultime mappe di guerra. L’uomo disegna il proprio spazio vitale sulla crosta terrestre. Ma è proprio certo che dentro queste linee si senta poi veramente al sicuro? Non è forse arrivato il momento di ripensare lo spazio nel quale viviamo? In modo completamente diverso?
IL FESTIVAL DI VII EDIZIONE
IL POTERE DEL MITO COME LE POTENZE SI RACCONTANO GRANDI
in collaborazione con
partecipanti alla Fondazione Palazzo Ducale
con il contributo di
sponsor istituzionale della Fondazione Palazzo Ducale
sponsor attività didattiche della Fondazione Palazzo Ducale
Palazzo Ducale - Piazza Matteotti 9, Genova Info www.palazzoducale.genova.it - Per aggiornamenti www.limesonline.com
PALAZZO DUCALE, 6 / 7 / 8 MARZO 2020
SABATO 7 MARZO
ore 10 > I miti degli imperi non muoiono mai. Continuità
e usi delle grandi narrazioni a confronto: Cina, Russia, Stati Uniti
con Shen Dingli
Professore all’International Studies Institute, Fudan University, Shanghai
Sergej Karaganov Phillip Orchard
Direttore del Consiglio per la politica estera e di difesa, Mosca Senior Analyst di Geopolitical Futures Introduce/modera
Dario Fabbri
L’Impero del Centro, la Grande madre, la Città sulla collina. Le grandi costruzioni nazionali e statali, specie se di taglia continentale e di vaste ambizioni, si nutrono di autorappresentazioni che ne favoriscono coesione e disciplina sociale. Aiutandole a proiettare la potenza. Come si raccontano i pesi massimi del nostro tempo.
ore 12 > L’Europa, il mito contro la storia. con
Nascita, declino e miracolosa sopravvivenza di una religione antigeopolitica
Giorgio Arfaras
Pierre-Emmanuel Thomann Direttore di Lettera Economica, Centro Einaudi
Jacob L. Shapiro
Analista geopolitico, presidente di Eurocontinent Analista geopolitico Introduce/modera
Federico Petroni
Sforzo di contenimento della Germania benedetto dagli Stati Uniti nel secondo dopoguerra, l’integrazione europea si è nel tempo dotata di una mitologia fondante per legittimare un processo improbabile e dagli esiti sovente contraddittori. La cui (r)esistenza inerziale è notevole, ma non scontata.
ore 15 > Il mito dell’interesse universale con
Matteo d’Argenio
Docente di Organizzazioni Internazionali, SSML Carlo Bo di Milano
Carlo Pelanda
Mauro Bussani
Politologo, docente all’Università Guglielmo Marconi di Roma Docente di Diritto comparato, Università di Trieste; Dir. scientifico della International Association of Legal Sciences (Unesco) Introduce/modera
Dalle grandiose rivoluzioni francese e americana l’Occidente deriva un afflato universalistico che permea tutto il Novecento, comprese le sue degenerazioni totalitarie. Nel post-1989 ci siamo illusi di poter sostituire definitivamente Kant a Hobbes e von Clausewitz. Ma non è così. Lo sarà mai?
Consigliere scientifico di Limes
ore 16.30 > America contro Iran Abdolrasool Divsallar
Esperto di Iran e Medio Oriente, Center for Advanced Studies, European University Institute
Jacob L. Shapiro Nicola Pedde
Direttore dell’Institute for Global Studies Introduce/modera
Fabrizio Maronta
Un appuntamento dedicato alla stringente attualità internazionale, dove (auto)rappresentazioni e strategia concorrono a definire un confronto serrato, dalle molteplici e pericolose implicazioni regionali. E dagli esiti difficilmente controllabili.
ore 18 > La fine del mondo è vicina? con
L’apocalissi ambientale annunciata
Margherita Paolini
Massimo Nicolazzi Coordinatrice scientifica di Limes
Marco Filoni
Amministratore Delegato di PB Tankers Giornalista, specialista di filosofia francese contemporanea Introduce/modera
Fabrizio Maronta
Storicamente, alle grandi fasi di svolta si accompagna il proliferare di millenarismi e teorie apocalittiche, riflesso della complessità e incombenza dei problemi indotti dal mutare di scienza, tecnica e società. L’ambiente non fa eccezione. Ma le sfide ad esso connesse sono troppo importanti per essere ridotte a dogma.
ore 21 > La geopolitica nel pallone Conversazione con
Mario Sconcerti
Lucio Caracciolo Dario Fabbri Giornalista sportivo e scrittore Introduce/modera
Marco Ansaldo
Inviato speciale de la Repubblica
ore 10 > Il mito del capo
con
Fabio Mini
Jacob L. Shapiro Fabrizio Maronta Generale
Introduce/modera
Dario Fabbri
Il calcio come metafora e ambito d’applicazione concreto delle concezioni spaziali, dei tatticismi, delle visioni strategiche e delle narrazioni che improntano la pratica geopolitica.
Dai grandi condottieri della storia all’immagine hollywoodiana del presidente-eroe, le collettività cercano una guida che sia al contempo persona e leggenda. Per accendere gli immaginari e mobilitare le energie. Il rischio? L’autoreferenziale mistica del comando. E i guasti che ne conseguono.
ore 12 > Il mito di Dio (è con noi). con
L’uso della religione per fare la guerra
Mons. Vincenzo Paglia Luca Borzani
Presidente della Pontificia accademia per la vita Storico, già presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
Virgilio Ilari
Storico, presidente della Società italiana di storia militare Introduce/modera
Piero Schiavazzi
Oggi come un tempo, andare in battaglia richiede motivazione, incoscienza e propensione all’estremo sacrificio. Da qui il ricorso a potenti strumenti mobilitanti in grado di conferire una dimensione mistica alla disumanità del combattimento. A cominciare dall’immortale Dio degli eserciti.
Vaticanista dell’Huffington Post, docente di Geopolitica vaticana alla Link Campus University
ore 14.30 > Il secolo della Cina: realtà o mito? con
Franco Bernabè Francesco Sisci
Presidente di Cellnex Telecom
Docente alla Università del Popolo cinese; consigliere scientifico di Limes
Alessandro Aresu
con
DOMENICA 8 MARZO
Lucio Caracciolo Alessandro Panaro
L’ascesa cinese ha caratteristiche che si prestano alla mitizzazione: numeri immani, inedita crasi di decisionismo autoritario e turbocapitalismo, profondità storica cui attingere per alimentare la “rinascita”. Troppo perfetto per essere (tutto) vero, specie dopo il coronavirus?
Responsabile Maritime & Energy SRM Introduce/modera
Giorgio Cuscito
ore 16.30 > L’uso geopolitico del mito jihadista Conversazione con
Giuseppe Cucchi Rosario Aitala Generale
Giudice della Corte penale internazionale Introduce/modera
Fabrizio Maronta
Il jihadismo è l’ultima, potente incarnazione dell’uso della religione a fini bellici. Come tale ha una sua cosmologia, figlia di precise circostanze storiche, sociali, geografiche e culturali. In cui responsabilità del mondo islamico e dell’Occidente si fondono in un mix letale. Ma, forse, non inestirpabile.
ore 18 > L’Italia non è (solo) un mito con
Paolo Peluffo
Giornalista, Consigliere della Corte dei conti e Segretario generale del Cnel
Ilvo Diamanti
Docente di Analisi dell’opinione pubblica e Sistema politico europeo, Università di Urbino Carlo Bo
Lapo Pistelli
Germano Dottori
Direttore relazioni internazionali Eni Docente di Studi Strategici, Luiss; consigliere scientifico di Limes Introduce/modera
Lucio Caracciolo
Noi ci percepiamo paese piccolo, debole e a lasca statualità. Pertanto, bisognoso di vestire la propria mesta realtà con i panni di una “dolce vita” che attinge alle vestigia di un passato mitizzato. Ma così scordiamo che non c’è mito senza sostanza. E tralasciamo il vasto potenziale che lo Stivale alberga ancora.