

Maria Immacolata Vergine
L’8 dicembre la Chiesa celebra, dal sec. XI, la so lennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, cioè Maria «preservata dal peccato originale» sin dal primo istante del concepimento. Il dogma, proclamato da Pio IX nel 1854 con la bol la Ineffabilis Deus, si collega alle apparizioni di Lour des (1858) dove Maria si presentò a Bernardette come «l’Immacolata Concezione» e alle precedenti di Rue du Bac a Parigi (1830).
TUTTA BELLA SEI MARIA - Marco Frisina

Tutta bella sei, Maria, ed il peccato originale non è in te. Tu sei gloria di Gerusalemme, tu sei letizia d’Israele.
Tu, onore del tuo popolo, tu, avvocata dei peccatori, o Maria, o Maria. Vergine prudentissima, Vergine clementissima. Rit. Prega per noi peccatori, intercedi per noi presso il Signore Gesù, o Maria, Vergine tutta Santa, Vergine Immacolata. Rit. Tutta bella, tutta bella sei, Maria.


Marco Frisina
MARIA MADRE DEL SIGNORE

Paoline, Roma - Cd € 14,00 - Spartito € 13,00
Preghiera a Maria
Cara e tenera mia madre Maria, tienimi la tua santa mano sul capo, custodisci la mia mente, il mio cuore, i miei sensi perché non commetta mai il peccato.
Santifica i miei pensieri, affetti, parole ed azioni, perché io possa piacere a te e al tuo Gesù e Dio mio e giunga al paradiso con te. Gesù e Maria datemi la vostra santa benedizione: nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito San to. Amen. Beato don Giacomo Alberione
Un album di dieci canti per la Messa e le festività mariane, composti, orchestrati e diretti da monsignor Frisina. Un’opera che si ispira ai canti tradizionali più conosciuti e amati, per celebrare Maria «con confidenza e amore, cantare la sua bellezza, esaltare la sua semplicità, ammira re la sua gloria, renderle omaggio come Madre di Dio e Madre nostra».
Vergine Maria, Claudio Pastro. BrasileNATALE: IN GESÙ LUCE E PACE

Carissimi catechisti e catechiste, stiamo vivendo tempi di sofferenza e di preoc cupazione a causa di violenze e di guer re, dei cambiamenti climatici, con i disastri che ne conseguono, della crisi economica che in veste famiglie e imprese, e sembra che non sia possibile uscirne. Tutto questo crea disagio e insicurezza, in particolare nei nostri giovani e bambini, tanto che essi lanciano il loro grido di aiuto, a volte, in maniera aggressiva e scom posta… Per cui è fondamentale ascoltare le nostre paure e quelle degli altri, soprattutto dei più giovani, per non esserne schiacciati, ma trovare una possibilità di risposta. Ben ven gano le soluzioni umane, che anche il Signore suscita, ma queste non possono darci serenità, in quanto rimane l’impressione che debba ac cadere sempre qualcosa di più grave. Chi può donarci pace e consolazione? L’unico è Gesù, il Signore dell’universo e della sto ria, che viene in mezzo a noi per amore, si fa uno di noi, per partecipare della nostra vita, delle nostre sofferenze, per subire le nostre violenze, così da volgere tutto al bene e aprir ci una strada di luce, di incontro con gli altri, di custodia del creato e di pace (vedi poster di Natale). Una strada che ha i suoi primordi nel la creazione e che si va ampliando nella storia di salvezza, che Dio Padre, in Gesù, realizza con noi, come umanità, come Chiesa, come famiglie e persone singole… Se ci rendiamo attenti al Signore, ci accor giamo che egli ci sorprende costantemente,

ci stupisce con le meraviglie che opera e con quanto suscita nelle persone che incontria mo o che ci sono affidate. Così anche noi, «allertati dagli angeli», come i pastori, umili e poveri, potremo «andare a contemplare» il mistero della vita e dell’amore che avviene in mezzo a noi. Sì, perché il Natale continua a compiersi, certamente nell’Eucaristia, in cui Gesù si fa «corpo e sangue» per nutrirci di sé, ma anche nei nostri gesti di solidarietà e di bontà: scambio di un sorriso, accoglienza dell’altro, dono del nostro tempo al fratel lo e alla sorella, preghiera… In questi gesti Gesù ci mostra il suo Volto e si dona a noi, ricolmandoci della sua presenza. In lui e con lui ogni timore scompare e ci sentiamo nella pienezza.
Papa Francesco, in tale prospettiva, al III Congresso internazionale dei Catechisti (sett. 2022) ha affermato: «Voi siete chiamati a rendere visibile e tangibile la persona di Gesù Cristo, che ama ciascuno di voi e per questo diventa regola della nostra vita… Non allontanatevi mai da questa sorgente di amore, perché è la condizione per essere felici e pieni di gioia sempre e nonostante tutto. Questa è la vita nuova, che è scaturita in noi nel giorno del battesimo e che abbia mo la responsabilità di condividere con tutti, così che possa crescere in ciascuno e portare frutto». Ecco un invito forte per la nostra vita e la nostra missione. Buon Natale di pace, gioia e condivisione!
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Indice
CONFRONTIAMOCI
EditorialE
Natale: in Gesù luce e pace .............. 3 M. Rosaria Attanasio Spazio dialogo La catechesi sempre in salita .......... 6 Tonino Lasconi
ITINERARI DI VITA E DI FEDE lE domandE dEi bambini Ancora ti stupisci? ............................... 8 B. Corsano - E. Salvatore la parola dEntro la vita Stupirsi: inizio dell’esperienza di Dio ........... 10 Emilio Salvatore CElEbrarE la vita in famiglia È Natale: metti a fuoco il vero obiettivo! .................................. 12 F. Nigro - A. Pede - M. Azzolino itinErario pEr i gEnitori Un Dio che stupisce ............................ 14 Barbara Corsano

itinErario pEr i bambini L’annuncio di gioia! 16 Anna Teresa Borrelli itinErario pEr i ragazzi Signore apri i nostri occhi 18 Isabella Tiveron in piSta Con gESù E i Suoi amiCi Cosa ti stupisce?
20 N. Gribaudo - P. Dutto Colora il diSEgno Con i pastori di stupore in stupore!

SUSSIDI LITURGICI E PASTORALI

Sorge per noi la pace! Novena di Natale
E. Salvatore - M.R. Attanasio il vangElo dElla domEniCa II a IV Domenica di Avvento - A Natale del Signore
P. della Peruta - A.M. Pizzutelli
PERCORSO DI DICEMBRE
Stupirsi, riaccendere in noi la capacità di meravi gliarci è riempirci occhi e cuore della bellezza del mondo e delle persone… Chi più di un bambino ci può aprire a tutto questo? (Le domande dei bambini); lo stupore nei pastori li spinge a conoscere; vivono, così, l’esperienza dell’incontro: trovano il Bambino, come aveva detto l’angelo, avvolto in fasce, nella mangiatoia. Poi narrano tale esperienza, generan do meraviglia negli altri (La Parola dentro la vita); Betlemme e Gesù bambino sono «l’obiettivo» da cui abbracciare spazi più ampi, aprendosi alla fra tellanza e allo stupore. Si invita a realizzare il pre sepe e la celebrazione (Celebrare la vita in famiglia); l’itinerario per i genitori orienta, con dinamiche, a riaccendere la capacità di meravigliarsi di fronte all’amore di Dio che si incarna per noi; per i bambini educa allo stupore di fronte alle pic cole/grandi cose, che accadono nella loro vita. Sul la scia dei pastori vanno a incontrare Gesù; per i ragazzi conduce, tramite attività, ad assumere gli atteggiamenti e i comportamenti dei pastori: ascolto, semplicità, meraviglia davanti al Bambino. per i piccoli orienta a lasciarsi stupire dai doni del Signore che danno gioia e dal presepe che realiz zano in agamograph. Colora il disegno: Con i pastori di stupore in stupore. Sussidi: Novena di Natale - Al ritmo delle profezie e del «Vangelo della pace» che è Gesù. Gli altri contributi focalizzano: la sfida di essere ca techisti nella nostra società; Vangelo della dome nica, con riflessioni, giochi, dinamiche, preghiere; riconoscenza e gratitudine come atteggiamenti di fede; approccio narrativo e di contagio nella cate chesi; Convegno dei direttori UCD.


In pista con Gesù e i suoi amici
Nives Gribaudo - Paola Dutto
coSa ti StuPiSce
OBIETTIVO. Aiutare i bambini di 3-5 anni a lasciarsi stupire dalle piccole cose che danno gioia e dai doni del Signo re. Gli adulti, prima di proporre l’argo mento, preparano alcuni esempi di vita personali facilmente compren sibili dal bambino.
Catechiste/i o insegnanti adat tano il percorso agli incon tri di gruppo.
IN DIALOGO CON I PICCOLI
Canto: SENTO LA GIOIA (G. e G. Tittarelli - M. Piccotti - M. Danieli, È la musica di festa, Paoline), cerca su YouTube (Guarda, impara e danza!).
Il Natale, spesso oggi, non lascia spazio allo stupore: i bambini scelgono in anticipo il regalo, sanno cosa faranno, espongono il presepe preconfezionato. Proviamo, invece, a risvegliare la loro curiosità mettendo in scena la venuta di Gesù attraverso l’allestimento del presepe.
Mamma Si avvicina il Natale! Ti ricordi chi festeggiamo il 25 dicembre? Ascoltiamo il bambino.
Papà A Natale ricordiamo che Dio ha man dato il suo Figlio Gesù in mezzo a noi. Per non dimenticarcene san Francesco ha avuto una bellissima idea.
Mamma Vuoi sapere di cosa si tratta? Guar diamo insieme un video (il primo presepe di maestra Justyna, cerca su YouTube).
Papà Chissà che sorpresa! Qualcuno avrà im maginato di essere a Betlemme e si sarà stupito di fronte a quel bimbo che richiamava Gesù!
Mamma Ricordo anch’io la prima volta che ti ho visto (rivolta al bambino)! Ti avevo imma
PREGHIERA
ginato… (raccontare) e invece eri… (raccontare). È stata una sorpresa che mi ha riempito il cuore di gioia! È capitato anche a te di essere felice per qualcosa che ti ha stupito? Ascoltiamo il bambino.
Papà Che ne dici di preparare insieme il presepe? Ne faremo uno speciale!
Mamma Prepariamo la capanna e l’am biente intorno. Per aggiungere i personaggi ci faremo guidare dal Vangelo secondo Luca (2,1-18).
Papà Mentre io leggo, tu e mamma, con le statuine. interpretate quanto succede.
Mamma Vedrai che bello! Ti sentirai anche tu sulla strada che conduce alla capanna!
Signore, donaci di guardare il mondo con occhi buoni, per stupirci e gioire delle piccole cose e dei gesti di amore. Amen.
Canto: NATALE È MOLTO DI PIÙ (Gabriella Locuratolo, Caro Gesù, Paoline), ascolta da YouTube.
PROGRAMMAZIONE
2022-2023
Set.Ott. | Gen 18,1-8
Perché accogliere con gioia?
Catechisti parrocchiali • dicembre 2022
Dicembre | Lc 2,1-18
Cosa ti stupisce? marzO | Gv 13,1-11
Chi ti ama veramente?
aprile | Gv 15,9-17 Cosa ti rende felice? maggiO | Gv 6,4-13 Insieme è più bello?
Disegni sono elaborati con immagini riprese dal blog «El rincón de Las Melli».

ATTIVITÀ: AGAMOGRAPH
«LA GIOIA DELLO STUPORE»
Mamma Per ricordarci di guardare il mondo con stupore, coloriamo i disegni di un presepe e di un bimbo che si stupisce di fronte alla natura. Ti piace l’idea? Papà E poi… prepariamo un fiocco gigante per una sorpresa originale a qualcuno che non se lo aspetta (vedi «Un’idea in più» a fondo pagina).



Materiale: due disegni stampati in formato A4, due fogli bianchi A4, colori, colla, forbici, righello, nastro adesivo. Per il fiocco: due nastri colorati modellabili di 2 m l’uno e un pezzetto di spago. Per la realizzazione: GUARDA IL VIDEO sul canale YouTube Paoline: Tutorial Agamograph «La gioia dello stupore - In pista con Gesù e i suoi amici», playlist Catechisti parrocchiali.
LA GIOIA E LO STUPORE DEL NATALE… … SONO
DI DIO
UN’IDEA IN PIÙ: il giorno di Natale, se si invitano nonni, parenti o amici a casa, far entrare il bimbo in una grande scatola infiocchettata, naturalmente aperta. Agli ospiti il compito di liberarla dai nastri e scoprire il dono per loro!
Catechisti parrocchiali • dicembre
CON I PASTORI DI STUPORE IN STUPORE!
Si consegna a ogni ragazza/o la fotocopia ingrandita del disegno da colorare ispirandosi all’illustrazione del poster Ognuna/o riporta sul proprio disegno le parole del Vangelo (Lc 2,1-18) o del suo commento, che sente più significative. Poi le condivide in gruppo. Scrive, quindi, un’invocazione di lode a Gesù che è nato per noi, da pregare in gruppo. A ogni intervento si risponde: Grazie, Gesù, perché sei con noi.


SORGE PER NOI
Novena di Natale LA PACE

La tradizione della Chiesa ci fa pregare ogni giorno il canto del Benedictus (Lc 1,68-79), che unisce due immagini: la visita di Dio nella persona del Messia, paragonato a un sole che porta salvezza e pace a Israele; il nostro camminare sui sentieri dell’alleanza, nella pace con Dio e con gli altri.
Tale profezia del sacerdote Zaccaria, che sinte tizza quelle dell’AT, ha ispirato questa novena di Natale. Il mondo è segnato da guerre e da mille forme di violenza contro tutto e tutti. Riviviamo la nascita di Gesù come rivelazione di pace, a cui collaboriamo assieme a Dio: il dono della pace costituisce l’essenza del messaggio evangelico ed è, forse, l’impegno più difficile e importante della Chiesa nel mondo d’oggi.
La novena è ritmata sulle scene raffigurate nel poster: ogni giorno siamo chiamati a interioriz zare un messaggio del «Vangelo della pace», attraverso simboli tratti dalle antiche profezie. Il presepe è una sorta di «mappa della pace», an tica e sempre nuova, che il Natale ci ripresenta.
Il poster si legge dal basso verso l’alto. I primi simboli sono tratti dai salmi messianici e dalle profezie di Isaia; gli ultimi dal Vangelo secondo Luca. Simbolo dopo simbolo si giunge alla scena della natività, rappresentata come un’alba, in cui sorge il sole di giustizia, il Re della pace.
• Costruzione del poster. Il poster si incolla su cartoncino, e si ritagliano con il taglierino, stac candoli, gli ovali che delimitano le scene.

• A ogni tappa, come in un puzzle, si ricompone l’immagine, aggiungendo il tassello. Si realizza, inoltre, un cartellone con le scritte PACE in di verse lingue, su cui si incollano gli striscioni sulla PACE, che si introducono a ogni tappa.
• Ogni step è costituito da: Invitatorio - Riflessione Proclamazione della parola di Dio Gesto/Impegno - Preghiera e canto Canti da: Aa.vv, Prepariamo il Natale, Paoline
INVITATORIO



Viene il Signore, re della Pace: venite adoriamo! Godi, figlia di Sion, esulta, figlia di Gerusalemme: Ecco il Signore verrà, e in quel giorno vi sarà gran luce, i monti stilleranno dolcezza e dai colli scorrerà latte e miele, perché verrà un gran profeta, ed egli rinnoverà Gerusalemme. Rit. In quei giorni spunterà la giustizia e l’abbondanza della pace: tutti i re della terra lo adoreranno e i popoli lo serviranno. Rit. Verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace. Rit.



Mi voglio bene.
I ragazzi recepiscono messaggi connotati da intolleranza e violenza, a partire dalle guerre e dall’aggressività fra i gio vani, in famiglia…, per cui si sentono fragili e disorientati, carenti di una base sicura, necessa ria per vivere e crescere. All’educatore la prima competenza richiesta è l’ascolto empatico, sere no e rispettoso (Io - Tu - Noi). Iniziate dall’ascol to: al ritmo di tre canzoni entrate nel mondo dei ragazzi, lasciando raccontare le preoccupazioni e i desideri che portano nel cuore, e cercate di comprendere le loro paure e speranze. Aiutateli a cogliere che solo la fiducia in se stessi li conduce a un vero amore di sé (Musica e fede). Nel film si sin tonizzano con i giovani che cercano la verità su una bambina ebrea, e con la loro ricerca interiore, nel «prendersi cura della memoria» (Ciak, si gira). La parola di Dio indica «la roccia» su cui fondare la casa di se stessi e del volersi bene: siamo una meraviglia, perché possiamo chiamare per nome tutte le creature e perché siamo figli di Dio, amati da lui, quindi capaci di amare (Bibbia nella vita). È quanto emerge dal dipinto su san Matteo che, in ascolto dello Spirito, racconta Gesù e il suo amo re, espresso in opere e parole (Bibbia nell’arte); dall’impegno dell’ambasciatore Attanasio, che ha esercitato la sua professione come vocazio ne e servizio solidale (Testimone); dall’amore di Carmela Manco, che si dedica alla promozione culturale e sociale di ragazzi della periferia di Napoli (A tu per tu con…). «E tu, ti senti amato? Ti vuoi bene? Scoprilo con il Test. Nella Celebra zione lasciati guardare da Gesù, per accogliere il suo amore e la tua identità più vera e profonda».
Attenti ai ragazzi (12-16 anni), che soffrono un senso di solitudi ne e di abbandono delle famiglie, si intende orientarli a costruirsi un’identità equilibrata e sociale, nella libertà e responsabilità, sul la scia di Gesù e dei suoi amici/testimoni (influencer). L’utilizzo dei diversi linguaggi, che li coinvolge da protagonisti, rende il percorso fruibile nella catechesi, nei ritiri, nei campiscuola, e a scuola.

… CARMELA MANCO
A tu per tu con…
Barbara Corsano barbara.corsano@gmail.comCiao, Carmela, presentati ai nostri ragaz zi con 3 aggettivi.
R. Caparbia, fedele, sognatrice. Hai fondato l’Associazione «Figli in famiglia»: quale progetto la guida?
R. La volontà e la sete di uguaglianza e giu stizia sociale. L’associazione, infatti, si occupa di supportare e sostenere famiglie in grave di sagio sociale.


Il nostro obiettivo è quello di aiutare le fami glie a trovare, al loro interno, le risorse per per correre nuove strade fatte di giustizia e legalità. Le nostre attività cominciano con i bambini dai 2 anni in poi, e si sviluppano fino alle nonne che sono «strumenti importanti» per educare i piccoli; la loro esperienza è messa al servizio della comunità. Ci dedichiamo ad attività for mative, di prevenzione e di accompagnamen to scolastico perché crediamo che la cultura sia l’unico strumento adeguato per cambiare il territorio. La nostra municipalità è molto pro vata dal punto di vista economico e della lega lità, per questo noi ci sforziamo di contrastare i fenomeni illegali che la contraddistinguono. Abbiamo laboratori di formazione e avvia mento al lavoro per giovani e per adulti, labo ratori formativi per il riciclo creativo e l’educa zione ambientale, laboratori di informatica e di giornalismo, laboratori musicali, sportivi e teatrali. Facciamo accompagnamento di ina dempienti alla licenza media e proponiamo percorsi di riabilitazione per minori e adulti di area penale. Abbiamo uno sportello di ascolto operativo dieci ore al giorno; ci avvaliamo di una fitta rete di collaborazioni con enti pub blici e privati e con le parrocchie del territorio.
Accogliamo indistintamente persone di etnie e fedi diverse, senza alcuna preclusione.
I cambiamenti del corpo e l’inten sità delle emozioni creano spesso disagio nei nostri ragazzi e volersi bene non è facile per loro, soprattutto durante l’adolescenza: cosa possono fare gli adulti per aiutarli?
R. Farli sentire amati a prescindere dai cam biamenti, amarli per la loro bellezza interiore e non per l’apparenza.
Hai scritto «Una storia di provvidenza», nella quale racconti la tua storia, ma so prattutto la storia dell’«Oasi Figli in Fa miglia», che è diventata casa per tanti «scamazzati», come dici tu. C’è un legame tra Dio, la sua provvidenza e i giovani di periferia che accogli?
R. Assolutamente sì, la provvidenza di Dio si manifesta attraverso di loro, sono certa che essi stessi sono l’amore e la provvidenza di Dio. Quale consiglio daresti ai nostri ragazzi per imparare a prendersi cura di se stessi e a volersi bene?
R. Abbandonarsi nelle mani di Dio, ma farlo seriamente; lasciare che lui diventi «il padro ne» delle loro vite significa vivere una vita pie na, che abbia senso e valga la pena di essere vissuta, significa amarsi davvero.
L’ASCOLTO PER UNA CRESCITA INTEGRALE
Io - Tu - Noi
Franca Feliziani Kannheiser felizianikannheiser@hotmail.comGli educatori non possono ignorare che i messaggi, recepiti costantemente dai ragazzi, sono connotati da intolleranza e violenza: a partire dai macrofenomeni, come la guerra, arrivata alle nostre porte con il con flitto Russia-Ucraina, ai microfenomeni di «or dinaria» violenza fra i giovani, in famiglia, agli sconvolgimenti ambientali, ecc. Tutto questo fa sentire i ragazzi fragili e disorientati, carenti della base sicura, necessaria per vivere e cre scere. È sempre più netta l’impressione della mancanza di un codice comunicativo, che per metta di capire le ragioni dell’altro, e prima an cora di cogliere i bisogni profondi di cui si è, in prima persona, portatori. Sembrano dominare un’opacità del pensare e una difficoltà di dialo go, per cui la violenza contro se stessi, gli altri e le cose resta l’unico linguaggio: un linguaggio muto e oscuro, attraverso cui i giovani tentano di esprimere il male di vivere e un’inconscia, e spesso disperata, richiesta di aiuto.
COME USCIRNE?
L’ascolto empatico è la prima competenza richiesta all’educatore che non si riconosce mai estraneo al cammino del preadolescen te, anche se questi è lontano dai suoi schemi o dalle sue convinzioni. L’adulto deve essere un ascoltatore interessato e non soprattutto un parlatore convincente. Tale atteggiamen to non è scontato né a livello teorico, né di applicazione pratica. È difficile, infatti, per l’adulto frenare l’urgenza di offrire consigli e soluzioni, perché si ritengono parte integran
te della propria funzione di protezione e di guida. Ma i ragazzi turano le orecchie a consi gli non richiesti; nel timore di essere forzati si chiudono a riccio, impedendoci di entrare nel loro mondo interiore. Un ascolto sereno e interessato, invece, li fa sentire importanti e protagonisti del loro cammino. Li apre alla fiducia nell’adulto di cui, solo in questo clima di affidamento e di libertà, si apprezzeranno indicazioni e consi gli. Il tempo dell’ascolto è un tempo prezioso e mai troppo lungo: ci fa capire gli interessi dei ragazzi, il loro modo di vedere le cose, i loro problemi.
L’educatore, spesso, si pone in ascolto del gruppo di coetanei che si confronta. La sua azione è, in tal caso, quella di facilitatore della comunicazione. Prima di tutto egli deve favo rire il confronto fra i membri del gruppo, fre nando i più esuberanti e incoraggiando i più timidi; deve saper scongiurare il pericolo di sopraffazioni e prepotenze anche solo (!) psi cologiche, garantendo quel clima di fiducia, essenziale al dialogo. A lui spetta valorizzare le esperienze e le comunicazioni di ogni ragazzo, perché nessuno si senta deriso o svilito.
Il confronto libero e rispettoso fra compa gni è, per il preadolescente, uno strumento di correzione e di trasformazione del proprio modo di pensare e di comportarsi molto più efficace di mille ammonizioni dell’adulto, che interverrà nel dialogo educativo, esprimendo con autenticità il suo parere, senza imposizio ni. Il suo atteggiamento autentico, aperto e
accogliente lo renderà punto di riferimento af fidabile per i ragazzi, che lo ascolteranno, sen za paura di essere manipolati, riconoscendo gli una funzione di contenimento, ma anche «profetica», di anticipatore di senso. Funzione che non è un optional, ma un vero e proprio impegno etico (Charmet) della generazione adulta nei confronti dei ragazzi. Preziosa è la lezione di Senise, uno dei più im portanti psicoanalisti dell’adolescenza: «Se è difficile per l’adolescente avere di se stesso un’immagine definita e stabile, se gli è così difficile sapere cosa vuole e cosa vuole diven tare, come può un suo interlocutore adulto capirlo? Non può capirlo, ma può accettare di non capirlo e vivere questa condizione come la naturale conseguenza del suo momento evolutivo. Se l’adulto accetta questa condi zione e non si propone di fornire un’identità posticcia o inventata, se è disposto ad ascol tare con interesse rispettoso e non giudicante, se sa cogliere e accogliere l’insicurezza palese o nascosta, lo sgomento espresso o in aggua to, l’adolescente si sentirà riconosciuto nella sua non ancora raggiunta identità. Tale riconoscimento che, il più delle volte, deve essere sentito e non comunicato, pa radossalmente gli restituisce un’identità che è l’identità dell’adolescenza, quella del cam biamento, della confusione, della precarietà; contribuirà così alla migliore accettazione del suo processo evolutivo che è teso alla ricer ca e alla formazione di un’identità: quanto
più questa identità di non identità è accettata da lui e dall’adulto, tanto più sarà facilitato il cammino verso la maturità», per sentirsi bene con se stessi e con gli altri.

IN ASCOLTO DEI RAGAZZI…
In questo gruppo mi sento ascoltato? Da chi principalmente? Compagni, catechista…?
Ricordo un momento in cui mi sono sentito ascoltato?
Che cosa ho provato? Mi sono sentito inco raggiato a risolvere un problema, a pren dere una decisione?
Quali sono, secondo me, le caratteristiche di un buon ascoltatore?
In quale ambiente mi sento più ascoltato? Famiglia, amici, gruppo sportivo, gruppo parrocchiale?
Ognuno, a suo modo, è originale, unico, indispensabile e soprattutto «amato». Tu, proprio tu, sei prezioso agli occhi di Dio! Se dimentichiamo questa grande verità, non riusciamo a volerci bene davvero. Ci sembra di vedere il bello e il buono solo negli altri. Tu, ti senti amato? Riesci a volerti bene davvero? Scoprilo…
Un’onda:
a. spumeggiante. b. minacciosa. c. rumorosa.
Suonare: a. la tromba. b. il triangolo. c. il violino.
Ti senti più:
a. talpa. b. tartaruga. c. gabbiano.
da 9 a 14 punti: TU
Un campo:
a. di grano. b. da calcio. c. minato.
Sulla porta della tua stanza:
a. divieto di accesso. b. benvenuto a tutti. c. bussare prima di entrare.
La falsità:
a. ferisce ma si perdona. b. distrugge ogni amicizia. c. la fa da padrona.
COME “TI VIVI”?
La foglia in autunno: a. ingiallisce. b. danza nel vento. c. cade a terra.
Una maschera: a. di bellezza. b. di carnevale. c. che copre il volto.
Ti guardi allo specchio e vedi… a. mille difetti. b. cambiamenti in atto. c. una «bella» persona.
I modelli proposti dalla società indicano che per volersi bene bisogna essere perfetti, adeguati a ogni situa zione sociale. Non sentirsi al livello di divi, star e personaggi famosi può incidere negativamente sull’accetta zione di sé. Invece essere originali, accettarsi, volersi bene nella propria unicità è la carta vincente. Il bello di ognuno è nella diversità. Scopri la bellezza che è in te e valorizzala. È il dono che Dio ti ha fatto.
da 15 a 21 punti:
UNA «BELLA» PERSONA
Solo se impari a conoscerti, ad accettarti e a stimarti per ciò che sei, e riesci a sorridere dei tuoi difetti, diven terai capace di volerti bene, ti sentirai realizzato e pieno di gioia. Tutto in noi è una meraviglia! Quindi anche quando ti sembra di non valere nulla, o ti ritieni poco importante, o pensi di non avere nessuna qualità, ricor dati che il Signore ti ha fatto a sua immagine e somiglianza, ti ha dato tante qualità e sei prezioso ai suoi occhi!
da 22 a 27 punti:
AMO ME STESSO E GLI ALTRI
Per capire se e quanto ti vuoi bene, fai un elenco dei tuoi punti deboli e dei tuoi punti di forza; tu cerchi di correggere gli aspetti negativi e prendi coscienza dei tuoi pregi. Sei certo che ognuno ha qualità e talenti che lo distinguono e lo rendono unico. L’originalità di ogni persona è un messaggio chiaro: Dio mi stima e mi ama Volersi bene vuol dire essere se stessi fino in fondo, ed essere in grado di aprirsi all’amore del prossimo.

LO SGUARDO DI GESÙ
Celebrazione
Si prepara l’angolo della preghiera: Bibbia aperta, icona di Gesù e lampada accesa. Ci si dispone in cerchio. Al cen tro un cestino con cartoncini colorati a forma di casa.
Preghiera. Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cer cate il mio volto!». Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non la sciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia sal vezza (Sal 27,8-9).
Catechista. L’incontro tra Gesù e Zaccheo, «ca po dei pubblicani e ricco», raccontato dall’evan gelista Luca, ci sorprende profondamente in quanto, mentre pensiamo di essere noi a cerca re Gesù, di «salire su un albero di sicomoro per vederlo meglio», Gesù ci precede, volgendo il suo sguardo verso di noi, ci cerca e ci raggiunge per primo. Quando siamo guardati da Gesù, sco priamo la nostra identità più vera, ci sentiamo intimamente amati da Dio, che è misericordia, e ci apriamo alla vita nuova
IN ASCOLTO DELLA PAROLA: Luca 19,1-10
1 Ragazzo. Signore, riconosco di essere attratto dai beni di questo mondo e di riempire la mia vita di tante cose, spesso inutili.
2 Ragazzo. Signore, ho paura, mi vergogno e mi nascondo, eppure il tuo sguardo mi raggiunge sempre e mi rivela il tuo amore.
3 Ragazzo. Signore, guardami, fammi scende re dall’albero delle mie false sicurezze ed entra nella mia casa: allora tornerò a te e comincerò a compiere scelte di bon tà e di solidarietà.
Catechista: Gesù vuole fermarsi a casa di Zac cheo. L’autoinvito di Gesù e la sua attenzione per lui, che è il capo dei pubblicani, spiazza Zaccheo, che scende dall’albero delle proprie certezze e ricchezze per aprire la casa a Gesù. L’incontro con il Maestro lo trasforma, tanto da fargli capire le ingiustizie operate e da voler ripa rare il male compiuto, restituendo più di quan to la Legge richiedeva. Così la salvezza entra in questa casa. Anche oggi Gesù vuole fermarsi nella nostra casa e portare la sua misericordia. Ancora oggi possiamo scegliere di accogliere Gesù e incamminarci sulla via del pentimento e della riconciliazione, per vivere nella gioia e sta re bene con Gesù e con noi stessi.
Gesto. Ogni ragazzo scrive su un cartoncino a forma di casa quale gesto di amore e di solida rietà vuole compiere per vivere contento sotto lo sguardo di Gesù.
Preghiera. O Dio, Padre misericordioso, che mandi il tuo Figlio a «cercare e salvare ciò che era perduto», sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra. Come in cielo c’è comunione piena, dona anche a noi sulla terra di essere in comunione, accogliendo te, i fratelli e le sorelle. Fa’ che volgiamo uno sguardo di bontà quando incontriamo persone ferite, per trasformare ogni istante della nostra vita in dono d’amore, a lode della tua gloria. Amen.

