Ragazzi & Dintorni n. 4 - gennaio 2018 - Paoline

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D O S S I E R

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U n P a d r e c’ è

“Io ci sto” Inserto da e staccar

Anno 2017-2018

Ragazzi &

Dintorni

2018

Gennaio

4


Ragazzi & dintorni

Dossier Gennaio_Layout 1 27/10/17 16:37 Pagina 2

2

«Padre… venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà»: sono due richieste collegate strettamente tra loro. Si può iniziare il percorso, mettendo a confronto la visione dei ragazzi su «Regno e volontà» con quella di Dio, così da giungere a compromettersi per lui (Focus). Si rilevano, poi, i modi diversi di intendere Regno e volontà nella nostra società, per scoprire la bellezza e la grandezza del regno di Dio (Bibbia nella vita); e i semi del Regno, presenti nel mondo, grazie all’impegno gratuito di tanti (Attualità). Il confronto può continuare con la visione del film, in cui l’impegno comune, per salvare la vita di una ragazza ebrea, fa superare i conflitti (Ciak si gira). È fondamentale anche evitare il potere del cyberspazio, per non esserne soggiogati e recuperare la propria intimità (Generazioni digitali, CP pp. 32-33). Le canzoni conducono ad aderire alla volontà di Dio: «Io ci sto!», perché la vita di tutti sia capace di Dio, e semini giustizia, pace, amore… (Musica e fede). Ora, perché i propositi di bene non rimangano miraggi, si propone un percorso che conduce alla «consapevolezza del desiderio» dell’altro/Altro, per diventarne collaboratori (EducAzione). Un’interpellanza forte viene da Gesù al Getsemani, che assume la volontà di Dio, perché si compia il suo Regno, con l’offerta della propria vita (Dio Padre nell’arte). Su questa scia si pone Rosario Livatino, uomo di fede, che dà la vita per combattere la criminalità organizzata (Testimone). «E tu sei disposto a collaborare per un mondo di giustizia e pace?» (Test). «Nella preghiera lasciati trasformare dallo “stile di Dio”: stile di condivisione e di amore» (Celebrazione).

SOMMARIO

Un regno per noi - Barbara Corsano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.

Focus

Bibbia nella vita Un Regno al contrario - Tonino Lasconi

Attualità EducAzione Musica e fede Ciak, si gira

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Testimoni

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Un regno da attendere o da costruire? - M. Tassielli . . . . »

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La consapevolezza del desiderio - Luigi Russo Nemici solidali - Alberto Anile

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Gesti di amore e di pace - Maria Teresa Panico

Celebrazione

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Il bene esiste, ma non fa rumore - Fausto Negri

Dio Padre nell’arte La preghiera di Gesù nel Getsemani - Fausto Negri Test

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Questione di stile: batti il 5 con Dio! - M.G. Rasia Rosario Livatino - Biancarosa Magliano

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RAGAZZI & DINTORNI - In una società «senza padre», dove ai ragazzi (12-16 anni) mancano punti di riferimento, è fondamentale proporre il «Padre nostro», perché scoprano la propria identità di figli e la relazione con Dio. Si parte dalle loro interpellanze su Dio e sulla relazione genitoriale. A condurci è Gesù, «volto di amore e di misericordia del Padre». L’utilizzo di tutti i linguaggi rende l’itinerario coinvolgente e fruibile nella catechesi, in campiscuola, ritiri e a scuola.

Tema: Un Padre c’è Ma ci sei? - Dove sei? - Apro spazi a te - Io ci sto Pane per tutti - Al rancore, dico no - Stammi vicino - Difendimi!

Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, gennaio 2018


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Dio Padre nell’arte

LA PREGHIERA DI GESÙ NEL GETSEMANI

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Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, gennaio 2018

LABORATORIO

• Vedere: Ognuno evidenzia un elemento del quadro che lo ha colpito: personaggio, colore, paesaggio, luce/ombra… • Sentire: Qual è il sentimento o la sensazione che il quadro ispira a prima vista (tristezza, paura, serenità, sconforto, equilibrio, turbamento…)? • Comprendere: Si proclama il brano di Luca 22,39-46 e si confronta il racconto evangelico con la raffigurazione del dipinto. Si legge, poi, la spiegazione di cui sopra, domandandosi quali sono gli elementi che non erano stati notati prima.

O

• Gesù ha una veste rossa, colore del sangue, ed è inginocchiato a terra sul suo mantello blu, colore del cielo. È Dio che si è fatto uno di noi e che si è abbassato al punto da subire la violenza di una morte ingiusta. El Greco lo raffigura al Getsemani, nel momento in cui si affida alla volontà di Dio, dopo aver trascorso tutta la notte in preghiera. Cristo è rappresentato come in estasi con gli occhi al cielo e con le palme delle mani rivolte a terra, a testimonianza della sua obbedienza alla volontà del Padre. • Alla destra di Gesù è dipinto, su una nuvola, un angelo biondo vestito di bianco che si inchi-

• Nel buio della notte, la principale fonte di luce proviene dal Cielo e dall’angelo stesso, il quale proietta sfumature bianche sulle vesti di Gesù. • Nella parte bassa del dipinto, in primo piano, separati da un albero spezzato e caduto a terra, sono rappresentati i tre discepoli addormentati: Giovanni e Giacomo dormono stanchi per la fatica, mentre Pietro, con la mano destra alzata, pare quasi non voler vedere il Maestro angosciato. Gli apostoli sono ritratti in atteggiamenti molto naturalistici che ricordano il manierismo. • Sullo sfondo, a destra, si distingue Giuda Iscariota che sta guidando le guardie del Tempio, inviate dal Sinedrio per arrestare il Messia. • Il paesaggio è particolarmente arido e privo di vegetazione. • A destra, in fondo al quadro, sono riportate le scritte «Doménikos Theotokópoulos Epoiei» e «Del Griego de Toledo». La prima è la firma dell’artista stesso, mentre la seconda è stata aggiunta in tempi successivi.

AMIAM

• La scena è divisa in diverse parti. Nella parte superiore sono raffigurati Cristo e un angelo, mentre gli apostoli Pietro, Giovanni e Giacomo il Maggiore appaiono in basso. Le figure sono allungate e scarne, come trasfigurate, secondo lo stile dell’artista, il quale credeva che la grazia fosse l’obiettivo principale dell’arte. I colori, originali e fantasiosi, sono frutto dell’incontro tra l’arte bizantina e la pittura occidentale.

ANALISI DEL DIPINTO

na verso di lui: è inviato dal Padre per consolarlo. Egli porge il calice di dolore che Cristo ha accettato di «bere».

TI

Orazione nell’orto è un dipinto di El Greco, eseguito tra il 1597 e 1607, durante il suo ultimo periodo a Toledo, in Spagna. La passione di Cristo è uno dei temi più rappresentati dal pittore greco che ha vissuto in Italia e in Spagna: qui ritrae Gesù nel Getsemani nel momento in cui, secondo l’evangelista Luca (22,43), il Padre manda un angelo consolatore per dargli forza nella lotta. L’opera è una delle più pregiate fra le diverse versioni, dipinte dall’artista, che trattano lo stesso tema. In esso, pur seguendo globalmente gli aspetti delle altre versioni, si distacca da quelle del decennio precedente (come ad es: L’Orazione nell’orto del periodo 1590-98 custodita nel Museo dell’Arte di Toledo) per lo spostamento dei discepoli che dormono nella parte bassa del dipinto e per la forma verticale del quadro.

AMA

L’

Fausto Negri - fausto.negri@libero.it


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Testimoni

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Biancarosa Magliano - biancarosam@tiscali.it

ROSARIO LIVATINO «Martire della giustizia e della fede»

n laico che interpreta, di volta in volta, la volontà di Dio». Così è stato definito Rosario Livatino. Nato a Canicattì (AG), in terra siciliana, cresce in una famiglia dove apprende a vivere la fede, e a dedicarsi, con onestà meticolosa e fedeltà eroica, al dovere quotidiano, in una semplice e armonica commistione tra valori umani e fede cristiana. Percorre le diverse fasi della sua vita in una crescente, visibile maturazione umana e cristiana: rispetto e fedeltà, sincerità e schiettezza, obbedienza e confronto, fede e osservanza. È anche impegnato nell’Azione Cattolica. Dalla mamma apprende che, nella vita, «si deve imparare anche a perdere». Egli è consapevole – e lo assume come stile di vita – che «per il credente la fede non può essere staccata dalla vita».

Come professione opta per la Magistratura. Superato il concorso in tale ambito, lavora prima a Caltanissetta poi, come uditore giudiziario, al tribunale di Agrigento. Infine, come Sostituto Procuratore della Repubblica, si occupa delle più delicate indagini antimafia, di criminalità comune. Come ultima mansione ufficiale avrà il ruolo di giudice a latere. Si dedica ai diversi servizi richiesti con una fedeltà adamantina che non cede mai alle lusin-

ghe; non si arrende e non arretra di fronte alle minacce di chi vorrebbe meno giustizia e una condiscendenza iniqua, anzi combatte senza sosta contro gli interessi illeciti della criminalità organizzata. Possiede una deferente capacità di ascolto, una rispettosa disponibilità al confronto. La fede cristiana del giovane magistrato è attestata da due oggetti presenti sulla sua scrivania. Oltre ai fascicoli di competenza (processuali), spiccano il Crocifisso e il Vangelo, le cui pagine risultano stropicciate e alcune frasi sottolineate. Tutto egli pone sotto la paterna protezione di Dio: «Chi giudica deve mettersi nella prospettiva di Dio, porsi sotto il suo sguardo, perché ha bisogno della sua luce». Un magistrato indefettibile, coraggioso, con un profondissimo senso dello Stato e del proprio dovere, per cui, a causa delle minacce, ha la sensazione di andare incontro alla morte. Ma non tradisce mai la propria coscienza e il proprio dovere di magistrato. La morte lo raggiunge con un colpo di pistola sulla sua auto Ford arancione, mentre è in viaggio verso Agrigento. La Chiesa ha introdotto il processo di canonizzazione: lo ha dichiarato, in forza della eroicità dei suoi meriti umano-cristiani, «Servo di Dio». San Giovanni Paolo II lo ha definito: «martire della giustizia e indirettamente della fede».

Roberto Mistretta - Giuseppe Livatino (coll.)

ROSARIO LIVATINO - L’uomo, il giudice, il credente Paoline, Milano 2015 - pp. 232 - € 14,00

L’autore, in questa biografia, non si propone tanto di presentare l’impegno integerrimo del magistrato, quanto di evidenziare l’umanità e la profonda spiritualità, che era alla base di tale impegno, come emerge anche dalle «preziose agende», nelle quali il giudice annotava pensieri, travagli, preghiere. Oggi si registrano fatti straordinari avvenuti per sua intercessione, come la miracolosa guarigione di Elena Canale Valdetara. EDITORIALE LIBRI - www.paoline.it - nelle Librerie


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