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Una torta di nascosto
La mamma aveva comprato una torta per il mio compleanno, ma non l’abbiamo mangiata. Lei era troppo arrabbiata con me. Io la volevo, ma visto che il motivo di tutto è proprio il mio peso non me la sentivo di chiederla. Ho pensato di mangiarla di nascosto, magari di notte, ma lo avrebbe visto e sarebbe scoppiato ancora un inferno. Sarei stata capace di mangiarla tutta da sola. Ho pure immaginato di farlo. Andavo nella stanza della mamma per vedere se dormiva, poi socchiudevo la sua porta e andavo in cucina, senza accendere la luce. Aprivo il frigorifero e prendevo la torta. La scartavo cercando di non fare troppo rumore, buttavo via le candeline e con un cucchiaio cominciavo a divorarla più in fretta che potevo.
Prima sentivo la cremosità della panna che mi calmava i nervi, poi arrivavano le fragoline ad accarezzarmi dolcemente la guancia, poi il pandispagna mi asciugava le lacrime, infine la crema pasticciera mi dava un bacio sulla fronte.
Così tutto era passato e sorridevo. Intanto
la torta era finita e dovevo nascondere il misfatto, ma in quel momento mi giravo e dietro di me c’era mia madre che urlava come un’ambulanza. Nella mia testa urlava così forte che per un attimo ho creduto di essere davvero in cucina con la torta in mano, invece per fortuna ero ancora da sola nella mia stanza.
Il vuoto che avevo nello stomaco era davvero troppo forte, quindi decisi di ricorrere alla mia scorta segreta, che praticamente è un ripiano in fondo all’armadio che copro con le scatole delle scarpe.
È sempre piena, ci spendo tutta la paghetta. Ci sono merendine di tutti i tipi, cracker, grissini e patatine di ogni gusto. Di giorno alzo il volume della musica per evitare che la mamma mi senta masticare. La notte, invece, devo fare molta attenzione. Mi infilo dentro l’armadio, faccio una trincea di cuscini e mi metto una coperta addosso, mastico molto lentamente per limitare il rumore, poi metto tutte le carte nello zaino e l’indomani le butto fuori casa. Finora non mi ha mai scoperto o almeno non mi ha mai detto nulla, ma sono sicura che lo sa e alla prima occasione verrà fuori.
14 luglio
Chat con Mamma
Mamma
Sta per finire il giorno del tuo compleanno e io non ti ho ancora fatto gli auguri. Per tutta la vita ti ho augurato di cambiare. Ti ho augurato di trovare un tuo equilibrio, una tua forza e il coraggio di rivoluzionare il tuo aspetto e la tua salute, quindi la tua vita. Ma ora è finito il momento degli auguri, delle speranze e soprattutto è finito il momento della comprensione, perché è finita la pazienza. Adesso decido io: farai l’intervento chirurgico. È superfluo dirti che è per il tuo bene.
23:50
15 luglio
Chat con Nonno
SALVO RINAUDO, palermitano, è autore di testi per il teatro e il cinema. Diplomato al CET di Mogol, collabora abitualmente con l’attore Ernesto Maria Ponte e il duo comico I Soldi Spicci, per i quali ha scritto, oltre a contenuti web, diversi spettacoli teatrali e le sceneggiature dei film La fuitina sbagliata (2018) e Un mondo sotto social (2022).
Immagine di copertina: © Maxim Gaigul / Shutterstock