L'albero delle sorprese - Estratto

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il parco delle storie



Rosa Tiziana Bruno

L’albero delle sorprese

Illustrazioni di Elisa Enedino


Collana diretta da Fulvia Degl’Innocenti Progetto grafico di Ivo Kaplun

PAOLINE Editoriale Libri

© FIGLIE DI SAN PAOLO, 2021

Via Francesco Albani, 21 - 20149 Milano www.paoline.it • www.paolinestore.it edlibri.mi@paoline.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Piazza Soncino, 5 - 20092 Cinisello Balsamo (MI)


Capitolo 1

UN EVENTO ECCEZIONALE

Dove finiscono le stelle cadenti quando precipitano giù?

Era dalla scorsa estate che Alessia si poneva questa domanda, dalla sera in cui suo padre le aveva fatto notare qualcosa di insolito nel cielo. Stavano passeggiando in spiaggia quando, d’improvviso, lui puntò il dito verso l’alto: – Guarda lassù! – le disse con entusiasmo. Sollevando il viso, Alessia vide dei puntini luccicanti muoversi in alto nel cielo. Si alternavano come in una danza, 5


producendo un’incredibile pioggia di luce. Magia? Niente affatto. Suo padre le spiegò che erano frammenti di comete e di asteroidi che vagavano nell’atmosfera terrestre. Alessia si fidava di quella spiegazione, ma sentiva che doveva esserci dell’altro. Anche se non si trattava di magia, lo spettacolo delle stelle cadenti racchiudeva in sé qualcosa di magico, come accade per tutte le cose veramente belle. Quei piccoli fiori luminosi precipitavano così vicini che sembrava quasi di riuscire ad afferrarli, anche se in realtà erano talmente lontani da poterli soltanto guardare. Ora che l’estate era finita, Alessia ripensava spesso a quella bella serata, specialmente mentre andava a scuola. Quello era il momento della giornata in cui 6


sentiva più forte la mancanza del mare e del cielo stellato. Sua madre la accompagnava tenendole ben stretta la mano: – Attenta alle automobili! – ripeteva con voce timorosa. – Potrebbero investirti! In effetti, non bisognava assolutamente distrarsi e mai abbandonare il marciapiede senza prima guardarsi bene intorno! A dirla tutta, la città dove Alessia viveva era un po’ noiosa. O, almeno, questa era la sua impressione. Non si poteva correre liberi in strada, non si poteva giocare a nascondino nella piazza, non si poteva lanciare la palla dal balcone, non si poteva pattinare sui marciapiedi. È vero, la città aveva anche degli angoli graziosi, con monumenti antichi e fontane zampillanti, ma ogni cosa sembrava quasi 7


soffocare sotto una coperta di polvere grigia. Una polvere che di giorno entrava nei pensieri della gente e poi saliva in alto, fino a coprire il cielo. I vigili urbani si davano un gran da fare per disciplinare il viavai delle automobili, ma il traffico aumentava ogni giorno di più. Lo smog puzzolente prodotto dalle auto cancellava tutti i profumi e, ormai, era l’unico padrone dell’aria. – Ehi, c’ero prima io! – No, tocca a me. – Vada per di là, che è meglio. – Ci vada lei, signor Non-so-come-sichiama. – Faccia presto, prima che il semaforo torni rosso! – Vada piano, che a momenti colpisce il mio paraurti! 8


ALESSIA RIPENSAVA SPESSO A QUELLA SERATA ESTIVA.

SPECIALMENTE MENTRE ANDAVA A SCUOLA...

... NELLA CITTÀ PIENA DI TRAFFICO E DI SMOG.

ATTENTA! POTREBBERO INVESTIRTI!

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Queste erano alcune delle tipiche esclamazioni che capitava di sentire dalla viva voce degli automobilisti, nei momenti di traffico più intenso. Non un dialogo, ma piuttosto un parlare da soli, nell’impossibilità di ascoltare e farsi ascoltare. Il rumore prodotto dai motori rombanti era, infatti, talmente forte che impediva alle persone di conversare tra loro. Per farsi sentire bisognava alzare la voce, e nemmeno così si era certi di poterci riuscire. La gente allora si rassegnava e procedeva frettolosa sulla propria strada, a piedi o in automobile, con fare indifferente, senza curarsi di nessuno. Di sera, le cose non andavano meglio. La luce artificiale dei lampioni, sparsi ovunque, impediva di vedere le stelle nella 10


volta celeste. E spesso la luna restava nascosta dietro i numerosi palazzoni di cemento. La mattina, a scuola, si poteva stare in compagnia degli altri bambini e questa era una bella opportunità. Alessia, poi, risultava simpatica perché sapeva inventare giochi divertenti e perché aveva un sorriso allegro, che sfoderava spesso senza farsi molti problemi per i denti davanti un po’ storti. A Luca, il suo compagno di banco, segretamente piacevano tanto la spruzzata di lentiggini sulle sue guance e il rosso dei suoi capelli. Ma anche tra i banchi, a volte, i minuti diventavano ore senza alcun divertimento e la noia si affacciava dispettosa. Per fortuna, con il nuovo anno 11


scolastico, la classe di Alessia era stata trasferita al secondo piano. L’aula era più spaziosa e c’era un largo finestrone che affacciava direttamente sulla piazza. Durante la ricreazione si poteva sbirciare dietro ai vetri, in cerca di novità. Tuttavia la vista era sempre la stessa: gente di corsa, negozi, macchine e vigili urbani. C’era anche un vecchio albero che si ergeva solitario in mezzo ai palazzoni di cemento. Nessuno gli dava un’occhiata né tanto meno ricordava chi l’avesse piantato. Probabilmente era accaduto molti anni addietro. Ma, di sicuro, lui aveva resistito nel tempo e adesso se ne stava lì, forte e robusto, nel mezzo della piazza, in un’ampia aiuola che ospitava un piccolo prato con alcune panchine. Era un albero bello e piuttosto imponente. 12


Eppure, le persone gli passavano accanto senza nemmeno notarlo. Figuriamoci, erano tutti troppo indaffarati per prestare attenzione a un fusto brullo! Per molti mesi all’anno, infatti, l’albero non aveva da mostrare altro che il proprio tronco, da cui si allungavano decine di rami sottili, che d’inverno diventavano completamente spogli. I bambini della scuola gettavano un’occhiata di tanto in tanto alla piazza, ma senza troppa attenzione, perché avevano mille altre cose più importanti a cui pensare! Il voto era una tra queste. Prendere buoni voti è una questione assai importante, perché porta con sé una serie di conseguenze. Per esempio una cascata di complimenti e poi tanti regali dai genitori. Infine, la promozione assicurata. 13


Insomma, un buon voto evita un sacco di problemi, a casa e a scuola. Anche quel mercoledì mattina di marzo sembrava cominciare come tutti gli altri. Alessia era arrivata a scuola puntuale, passando come al solito accanto al vecchio albero. E, come al solito, non lo aveva degnato nemmeno di uno sguardo. Salita in classe, la scena le apparve subito identica a quella delle mattine precedenti. La maestra Pina si stava sistemando alla cattedra e i compagni nei banchi, pronti a cominciare. Non le restava che sedersi al suo posto e tirare fuori dalla cartella l’astuccio con penne e matite a colori. – Domani c’è la verifica di matematica! – sussurrò a voce bassa Luca, urtandola con il gomito. 14


– Ssssst, la maestra non vuole che parliamo mentre spiega – borbottò lei infastidita. – Ma io ho paura! – E perché, io no? – Fate silenzio! – tuonò la maestra, lasciandosi la lavagna alle spalle, per osservare con attenzione i suoi piccoli allievi. – Ecco, che cosa ti avevo detto? – esclamò Alessia, che aveva un carattere orgoglioso e non amava ricevere rimproveri. La maestra Pina proseguì a scrivere alla lavagna, ma si capiva che aveva le orecchie attente. Le maestre assomigliano tanto alle mamme e ai papà quando si tratta di drizzare bene le antenne. D’improvviso una pallina di carta volò tra i banchi di Luca e Alessia, producendo 15


un lieve tonfo, che fu prontamente coperto da un colpo di finta tosse. Era un biglietto di Federica, accartocciato come si deve, per sfuggire a ogni controllo. Luca si affrettò a raccoglierlo e a srotolarlo sotto il banco, mentre Alessia allungava il collo per riuscire a leggere. Sul foglietto c’era scritto: Avete fatto i compiti di italiano per oggi? La richiesta era chiara: Federica era in difficoltà, sicuramente il giorno prima non era riuscita a svolgere gli esercizi. Alessia subito si interrogò su come aiutarla, mancava poco al controllo dei quaderni. Per fortuna Luca trovò la soluzione: – Tra 16


un po’ c’è l’intervallo, sarà il momento più adatto per passarle le soluzioni. – Giusto! – replicò sollevata Alessia e immediatamente lanciò un’occhiata rassicurante in direzione di Federica, facendole capire che l’avrebbero aiutata. Quella giornata era appena iniziata e già sembrava lunga! Non era la scuola in sé a creare problemi e nemmeno le maestre, a cui spesso bastava fare un sorriso per vederle sciogliersi di tenerezza. La vera causa di ogni noia e malessere era, piuttosto, quell’atmosfera grigia che copriva tutta la città. Il grigiore penetrava dalle finestre e si infilava nelle aule, invadeva i corridoi, si ficcava persino negli zaini, senza chiedere permesso a nessuno. Serviva armarsi di pazienza. Driiin, finalmente la campanella segnò 17


l’inizio della pausa di metà mattina! E fece rinviare il controllo dei compiti di grammatica. Così Federica poté copiarne un po’. Alessia tirò fuori la sua merenda e corse dritta alla finestra. Sentiva il bisogno di guardare il cielo. Aveva tanta nostalgia del blu cristallino dell’estate e la domanda sulle stelle cadenti continuava a ronzarle in testa. Guardare dalla finestra era anche un modo per cercare una risposta. Chissà dove si erano nascoste tutte quelle stelle cadute giù nelle notti d’estate! Dovevano pur essere da qualche parte, ma dove? Addentò la sua focaccina, reggendola con la mano destra, appoggiando il palmo della mano sinistra al vetro, come per sfiorare la libertà. 18


Il suo sguardo provò a volare oltre i palazzi che si ergevano di fronte alla scuola, nella speranza di trovare qualche indizio. Ma non era facile, quell’enorme distesa di cemento impediva ogni immaginazione. Quasi per caso, forse per stanchezza, abbassò lo sguardo giù verso la piazza e fu in quell’istante che notò qualcosa di inaspettato e sorprendente nell’aiuola centrale! Possibile? Non credeva ai propri occhi: il vecchio albero, spoglio e nodoso, adesso era ricoperto di minuscole perline rosa. Visto da lontano, sembrava addobbato a festa, con tutte quelle perline lucenti, distribuite a grappoli sui rami di legno scuro. Spalancò le palpebre per guardare 19


meglio. Come poteva essere? Accostò il naso al vetro, fino a schiacciarlo come una patata. Eh sì, le cose stavano proprio così. Quelle minuscole perline altro non erano che le gemme di fiori colorati, spuntate qua e là, tra le nodosità dei rami! Come poteva quel legno solitario e rinsecchito ritrovarsi all’improvviso così meravigliosamente adornato? Senza indugiare nemmeno un attimo, corse a chiamare Luca, Federica e gli altri. Aveva il fiato in gola per l’emozione, ma riuscì a dire: – Correte a vedere, sta succedendo qualcosa al vecchio albero! Tutti si precipitarono alla finestra, curiosi di capire cosa stesse accadendo. Emanuele cercò di farsi largo tra i compagni arrivati prima di lui. Angela si sollevò in punta di piedi per vederci meglio. Davide 20


PRESTO, VENITE A VEDERE!

È BELLISSIMO!

TUTTA LA CLASSE ERA IN FERMENTO PER QUELLA NOVITÀ.

VIENI ANCHE TU, MAESTRA!

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addirittura montò su una sedia, ma il suo gesto attirò immediatamente l’attenzione della maestra, che dalla cattedra urlò spaventata: – Cosa fate? È pericoloso, venite via dalla finestra! – Maestra, è bellissimo! – rispose Luca, senza abbandonare la postazione vicino al davanzale, conquistata a fatica. – Vieni anche tu, maestra! – urlò Davide che non riusciva a contenere la meraviglia. Tutta la classe era in fermento per quella improvvisa novità. Alessia continuava a fissare con stupore i rami dell’albero, chiedendosi come avesse potuto passargli accanto ogni giorno senza notare nulla.

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Indice

1 Un evento eccezionale

pag. 5

2 Un’idea improvvisa

»

23

3 Finalmente in piazza

»

37

4 Il micio imbronciato

»

49

5 Il diario

»

67

6 Un albero per maestro

»

77

7 La lezione più importante

»

91


COLLANA

IL PARCO DELLE STORIE

Dai 4 anni

Manuela Monari, Il pinguino arcobaleno (illustrazioni di Chiara Balzarotti). Fulvia Degl’Innocenti, Martina e il coccodrillo (illustrazioni di Francesca Chessa). Maria Molino, Il pirata Federico (illustrazioni di Silvia Raga). Sofia Gallo, Il castello di riso (illustrazioni di Francesca Carabelli). Fulvia Degl’Innocenti, La cicala suona il rock (illustrazioni di Antonietta Manca). Roberto Pavanello, Niccolò e la luna (illustrazioni di Silvia Baroncelli). Maria Vago, Cirillo e Saturnino (illustrazioni di Stefania Maragna). Patrizia Ceccarelli, Dinosauri spaziali (illustrazioni di Silvia Fabris). Fulvia Degl’Innocenti, Un folletto in cucina (illustrazioni di Marilina Ricciardi). Elena Magni, Il giro dell’oca Joka (illustrazioni di Sara Benecino). Alessandra Sala, Dov’è finito Carlotto? (illustrazioni di Francesca Rucci).


Fulvia Degl’Innocenti, Amici per un dente (illustrazioni di Mirella Mariani). Fulvia Degl’Innocenti, La bottega dei sorrisi (illustrazioni di Francesca Assirelli). Ilaria Mattioni, La porta dei sogni (illustrazioni di Martina Peluso). Giuditta Campello, Che ali grandi che hai! (illustrazioni di Francesca Carabelli). Roberto Piumini, La giostra degli scontenti (illustrazioni di Marisa Vestita). Chiara Sorrentino, Il metro della gentilezza (illustrazioni di Barbara Bongini).

Dai 7 anni

Lodovica Cima, Non sono trasparente! (illustrazioni di Paola Formica). Annamaria Piccione, Una mamma di fumo (illustrazioni di Dora Creminati). Rosalia Mariani, L’ ombra del drago (illustrazioni di Mirella Mariani). Roberto Pavanello, Chi ha paura del lupo Carnera? (illustrazioni di Sara Benecino). Pierdomenico Baccalario, I mastrodonti (illustrazioni di Alexandra Colombo). Lodovica Cima, La soffitta dei sogni (illustrazioni di AntonGionata Ferrari). Francesca Marchegiano, I supereroi non bevono il brodo (illustrazioni di Silvia Provantini). Guido Quarzo, Tutta colpa del Wanga (illustrazioni di Roberto Lauciello).


Alessandra Sala, Isotta, strega farlocca (illustrazioni di Silvia Baroncelli). Pino Pace, La guerra del miele (illustrazioni di Rossella Piccini). Francesca Ruggiu Traversi, Il principe Mirtillo (illustrazioni di Mattia Cerato). Laura Walter, Zuppa fatata, zuppa stregata (illustrazioni di Roberto Lauciello). Lodovica Cima, Un gatto in affitto (illustrazioni di Mirella Mariani). Rosa Tiziana Bruno, L’albero delle sorprese (illustrazioni di Elisa Enedino).

Dai 9 anni

Franco Signoracci, Il segreto di Grun (illustrazioni di Stefano Tognetti). Chiara Lossani, Una torre contro il cielo (illustrazioni di Sandra Bersanetti). Nuccia Resegotti, Il gatto del re mago (illustrazioni di Raffaella Zardoni). Benedetta Bonacina, Vola, Elia, vola! (illustrazioni di Chiara Dattola). Franco Signoracci, Le fantastiche macchine di Bubus (illustrazioni di Evelyn Daviddi). Annalisa Strada, Gli inventori botanici (illustrazioni di Mirella Mariani). Maurizio Giannini, Una tata terribile (illustrazioni di Sara Benecino). Pieffe Montanari, Inseguendo Airish (illustrazioni di Laura Penone).


Anna Servida, Un galeone in città (illustrazioni di Sara Vivan). Carlo Carzan e Sonia Scalco, Coraggio da lupi (illustrazioni di Giulia Zaffaroni). Pino Pace, Ciak in oratorio! (illustrazioni di Laura Penone). Giuliana Facchini, Come conchiglie sulla spiaggia (poesie di Roberta Lipparini, illustrazioni di Erika De Pieri). Chiara Valentina Segré, La Compagnia degli animali estinti (illustrazioni di Francesca Galmozzi).

Dai 10 anni

Pierdomenico Baccalario, La mosca di rame (illustrazioni di Giorgio Baldessin). Francesca Fabris, Anche le galline (nel loro piccolo) indagano (illustrazioni di Francesca Galmozzi). Roberto Monti, Orchi sporchi (illustrazioni di Simona Nicoli). Adriana Merenda, Il palazzo del principe di Ik (illustrazioni di Emanuele Grindatto). Chiara Lossani, XXL. Taglia extralarge (illustrazioni di Rossella Piccini). Licia Buganè, L’ala nera del falco (illustrazioni di Luca Salvagno). Livy Former, Marlina dei misteri (illustrazioni di Sandra Bersanetti). Annamaria Piccione, Lo stivale spezzato (illustrazioni di Tommaso D’Incalci). Annalisa Strada e Gianluigi Spini, 1861 Un’avventura italiana (illustrazioni di Luca Salvagno).


Annalisa Strada e Gianluigi Spini, I love Olimpiadi (illustrazioni di Sandra Bersanetti). Annamaria Piccione, Una rosa in trincea (illustrazioni di Roberto Lauciello). Chiara Valentina Segré, Una spiga per Kahlim (illustrazioni di Angela Allegretti). Rosa Tiziana Bruno, Un ribelle a Scampia (illustrazioni di Roberto Lauciello). Zalumia, L’estate che non ti aspetti (illustrazioni di Andrea Cuneo). David Conati ed Elisa Cordioli, La Costituzione: che storia! (illustrazioni di Angela Allegretti). Daniele Nicastro, Io, Chiara e la luna (illustrazioni di Jean Claudio Vinci). Alessandra Sala, Evvai coi diritti! (illustrazioni di Laura Penone). Roberto Morgese, Nero diamante (illustrazioni di Anna R. Carrino). Cristiana Pezzetta, Suonando sul filo (illustrazioni di Jean Claudio Vinci). Cinzia Capitanio, Una bottiglia nell’oceano (illustrazioni di Angela Allegretti) PREMIO BANCARELLINO 2021. Daniela Cologgi, Codice Oslog (illustrazioni di Simona Fabrizio).




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