Poesia 1905

Page 1

febbraio

1905

N.

1


ADESIONE

DI

LETTERE

Dlerx

JLiéon

in

acclamato,

GIOVANNI

di

adesione

di

des

:

MARINETTI,

MONSIEUR

CHER

LÉON DIERX Je

MARRADI

GIOVANNI

MAZZONI

GUIDO

DE

ADOLFO

inédit

envoie

mon

prise

BOSIS

qui,

la

la

seguente

inviato a Sem Benelli Pascoli

lettera

T.

F.

e

:

les

à

à

ainsi

Veuillez

confrère GENTILI

Non

e

primo

secondo

o

tristi

di

dire

a

poi,

.*

il

c'

non

e

più

oro

des

de

compier parmi

plus

lodi

che

patisce più

non

d altro

oro

mi

meno

che,

se

questo,

non

sono

MEsLJPV&>d-i>

Giovanni scrive

per

posso

La

pei numeri seguenti.

questi giorni, E un

T.

F.

a

numero

scuola

altri

e

M.r con

la

profonda

della

Rassegna,

il

Marinetti

e

i

magnifico

adoi atoi

di

simpatia

e

gli

cose

ne

l'altro

auguro

migliori

grande

trionfi italici di questo

tutte

Spendete

vedo di

più

molte

quello e

che

i

gentilezze,

maggiori.

E

e

due

9

io

possa

trofei, ch'egli

anche

per

a

lui

c

ne

m,i

al

me,

per

di poter

giovane

l

pure

il

mio in

proprio

un

de

votre

Garibaldi,

Dicembre

1904.

AMICI,

!

mattina di

voi

qualche

impossibile

concorso

a

coMe

seguito

dalla

Collegio Romano, per

nome

Da

piace di

cosa

tre mesi

alle

9

alle

300

circa

h

vous

:

IO

Romano,

CARISSIMI

E

.

gioisco,

fece

POETI

mandarvi

mi è

commissario

vicino

auguro

eh

momento

tri-

.

da

Da u~

que

MARINETTI,

CARO

BENELLI, CARI

cantoie

e ,

serioPer

sou

8

speriamo

qui sepolto,

di sera,

come

professoresse!.

••••••••

Giovanni

e

»

rin-

sempi

augurio

è

e

più

dunque per Rassegna,

ora,

che

e

asvetto

È abbiatevi

un

bene,

vogliatemi con

gran

abbraccio

e

e

mandatemi

la

vostra

desiderio. un

saluto

dal vostro

dev.mo

il

istampa,

facilmente adempibile. Di

CA.RO

in

dell

e

letteratura

italo-francese.

grazio

Benelli

Sem

a

Collegio

atterrò

libro.

vaut

Dierx.

di

cantore

grande

invito

impegni m'occupano

suo

d'una

preconizzatore

di

e

del

Marinetti

lingue (almeno trilingue !) seguo

Ora

dell

e

m

seguo

latina

nione

primo

due

tutti

troppo.

ringrazio

pezzo

il

a

gradissimo

vous

r

#

io

et

celle

empressèes

leghe.

Tolto

petit

diverses.

pays

meno,

a

oro

ne

ami,

et

fanno

o

entre-

Enchanteresse.

Vuniverselle les

des

ècrivams

les

vous

je

belle

langues

infjniment ;

honore

tous

de

auevn

la Poesie,

pour

poètes

si

votre

Lèon

me

a

poesia

vero,

gioire

eulte

votre

vous

de

à

AMICI,

ILLUSTRI

sinceramente,

diano, prego E

tremare.

E

oeuvre

la

de

Mais

Poesia.

chaleureuse

plus

n'avoir

de

regret

la

pour

rèunion

sympathies

1904.

Dicembre

12

Pisa,

la

la

par

grande

hautes

conviez

offrir

vous

temoignant

servir

profond

mon

adlièsion

en

Cette ha

exprime

vous

poème

que

Marinetti

manda

ci

poètes

PASCOLI MON

Giovanni

fu

Mallarmé

Stéphane

prince

Francia,

questa lettera

di

morte

alla

che,

aff.mo Pascoli.

Giovanni

Marradf.


PUBBLICHEREMO Mazzoni così scrive

Guido

Sem

a

Giovanni

Cena.

E

CARO

si

calunnia!

e

ben

solo

quando

loro

finché

verli. Il

dell'invito

ringrazio

sarò

che

contento

non

è

mi

non

le

liber

ostinato

a

che

nuoce

a

non

h

ne

Paul

F.

T.

Il

Mazzoni.

x

scrive

a

Sem

Benelli:

vicino

miglior

alla sorte

di

quella

pubblicazione Convito: il

per

mio

Elle.

à

potrò tutta

de

I

V

Angiolo

POESIA.

de

Bosis.

pubblica

K.

Mousmé.

Sphinx

(m

R,osenvaI.

dei

nomi.

CatuIIe Signe

Gustave

Aganoor. -

Antolo=

Fèlicien

=

Scoglio

Deux

-

Bowles. Une Nuit

sonnets

Lueienne

Fagus.

pour

Kahn.

-

-

Riccardo

-

Fred.

Moekel. -

Mad.IIe

Pantoum.

=

Maria Star.

Albert

la

d'Inverno.

Laforgue.

Forster.

Domenico Oliva.

Aurelio

Ugolini.

-

A.

PJchard.

Chanson

-

A

-

Ode

a

-

Chanson

gitane

solamente Nella

-

-

-

des sahots

Valentin Mandelsfamm.

-

alfabetico

Orvieto.

Impératrice.

hyrics.

Saint=PauI. AdoJfo

Jeanne

-

Vittoria

tentativo.

dimostrarle

l'ordine

-

suo...

proposito.

possibile

Cité

Sorrento il

cui

quando

de

hes sept hacs, (8 sonnets).

Nietzsche. ebbe

Certamente

versi,

alla Poesia.ik

che

he

-

Hugues.

Chanson

la

Vacaresco.

Poeti, terzine.

Chanson. •

Ritorniamo

Clovis

he

lettre

-

d'Astres. la

così

Paul Fort.

-

consolatore.

hake

-

JBosìs

-

di

I/a

-

De

M

già Guido

de

Hèlène

Adam.

Kahn.

nessuno.

Signor

al

ballade.

partie

Mendès.

-

JLdolfo

Romances.

pastoral,

d'Are.

inv

dato

conferma

Ossequi

-

poema

a

potrò

se

posso,

Ciò

:

Vorrei

Deuxième La

FASCICOLI

SIGNORE.

matin Ella

Dal

-

Firenze.

1904,

Stuart-IVlerril. EGREGIO

PROSSIMI

Benelli:

Dicembre

19

NEI

jolis.

de

Albert

Yepousée.

La petite

versi

Jules

fìlle.

inediti. al


A

GIOSUÈ

CARDUCCI

"

POESIA „

E'

DEDICATA


Dalla LA

tragedia

“LA

NAVE„

GRÀTICA.

GENTE

Il

pallio

Sergio

a

!

Eletto

sia ! La

giudicatura

All'altare

All'altare! IL

a

LETTORE,

Quis IL

est

PRESBITERO

Dominus TUTTO

IL

a

iste

rex

Gràtico !

Marco le

reliquie! voce:

gran

gloriae?

SERGIO. virtutum

ispe

est

rex

gloriae.

POPOLO.

Ingredimini

in

donium

Domini.

Sergio nella

trano

si

rengo,

tico.

LE

CIURME.

0

Marco,

Hai

e

tu

tribuno.

tribuno!

combattuto.

Hai dei

Sii

Tutelari.

1

riscattato

l'ossa

acc


POESIA

Iddio nell'

a

noi

la

per

luce

è

risplenduta

0 Costruisci

la

!

grande

nave

Voce Iddio

t'ha

Mentovato Iddio IL

t'ha

sin

LUCIO

PILOTO

dal

terrore

senza

doglie

di

ventre

madre.

tua

il

se

POLO.

che

prendete

le

sopra

l'uomo d'intra

grandi

LE

voi, ponetevelo

CIURME.

del

Adunato è il è

naviglio.

!

Tu

Alla

ringhiera

alle

parla

tutto

a

vi

vi

sia

sien

mai

imperio

vostra

la le

è

il

sopra

vostre

altre

mura.

prua

giuro

pe' in

Non

!

mura

noi,

per

nostri

Dio

l'Evangelio

tribuno

e

Il

segno !

A

timone !

un

Su

del

che

parlamento

non

me

sconficcato

!

verso

Non

non

patria

il

navarco

me,

e

le

per

cuore

non

il

Udite

primavera, l'émpito ringorgo

di

dell'acque me.

dei

porti,

la

con

raffio vie

l'àssero

sollevate

dai

la

giovanezza

la

Libertà

clamor

Romana

udite

nova,

che

me

fiòcina

il

a

poppa

!

!

levàtelo !

il

servo

fuoco

i

e

il

le

nostri

colonne

remo

càrdini, vostra

perpetua

timone

non

era

la

forza

l'arche morti ; che

ove

e

nostro

altare,

padri

Ma

non

furia

tagliaste

fiumane

mai

la

abbandonando

romba

per

rapina

Tale

2

nel

fondo

in

voi ?

d'Aquileia. seppelliremo romane

ai

sùbita

quelle

quattro

sòpravi

il

di

canti

ciborio.

nembo

gòmona in travaglio

l'àncora

cappeggiare

:

Veneti !

grida

son

porremo

del

a

dei

me

giogo,

senza

sangue

Dio

desolate.

che la

1

vela

sul

squillo

Romane

della

cacciò

Croce

G-RATICO.

No,

silenzio !

GRÀTICO.

la

!

fiato

Udite !

con

figli

la

:

vorremo

Mare !

L'antichissimo

me,

ròcca,

Sii tribuno

l'acque.

placa

non

voi

a

veduti,

d'

ma

!

MARCO

parlamento

genti

tremito ;

senza

sopra

furon

dissolvimento

ròcca

Sii

Lo

al

e

Sconficcate

bùccine ! A

di

questo tuono,

morte

non

vorremo

a

Convocato

Date

O

prèdano.

l'Arengo. L'Arengo

MARCO

fiumi

manderà

Facciamo ed

ringhiera

l'ombra.

cresce

CIURME.

tribuno

Mare ! Alla

Dio

rembate

altra

sii,

udite

càssero

Non

Tribuno

i

grandi

acque,

vedetta.

per LE

abitate

come

ai dorsi

moltiplicate l'allegrezza,

di

non

delle

tuono

terra

di

giorni quali

le Voi

perocché

suscitato.

cui

senza

ben

Cieli.

dai

uscì

il

intorno

fango

cresce

la

genti

del

e

lidi,

che

acque,

forza.

tua

i

lungo

e

impresa. La

sabbia

della

dirizzato

t'ha

contro

il

peso

nel la

fondo

tempesta?

dell'antica


POESIA

cittadinanza, nuovi

Or

Nemici

fiumi

urto

in

alle

siete

fortune

di

dall'lsonzo

;

da

;

Cavàrgile

flutti il

tutto

popoli

;

Regno;

in O

marinari,

All'entrata

dei

la

giovanezza

fa

grido

u

il e

A

te

lino il

di

ferro

l'argento Arma

la

con

la il

pino per e

mari, la

le

l'oro

prora

e

la

più

per per

Ti

navi.

mille

rostri.

della

Morte.

Naviga Tn

piena d'acque,

solo

al

al

puoi,

il

la

popolo

de' la

navi, le

tue

disse

miei

Legname

:

mari,

e

e

sevo

i

pietra

pini,

i

e

prora

Immenso

tn

Alessandria !

ad

solo.

il Mondo.

e

»

cordai,

confini

e

canapa

sparto. i

Chiedi!

metallo,

Chiedi

ròveri,

Tutti

clamore

ai

e

salpa!

le

e

avrai.

querci,

faggi.

basiliche.

verso

lino,

Abbatteremo

pece la

pece

e

i boschi

ferro

Chiedi!

le

e

trevieri,

e

mastri

d'ascia,

calafati.

Comanda ! 0

principe

del Mare !

d

Gabriele

3

!

dell' isole !

d'Egitto,

mar

grande

dell'Evangelista!

corpo

Riconsegnalo

liberi !

e

il

nave

taglieremo

Arma Riscatta

la

!

daremo

veneranda

Iddio

salpa

spande

grande

mille

Chiedi !

si

Arma

Mondo !

libertà

róvero

per

Il

E

trasmutata

gloria

tue

Mondo !

trabocco

asserviti

in

POPOLO.

Sia

Lupànio

giovani

baldanza.

verrà

il

voi

e

al

all'ombra

ignudo

sasso

Po

Roma

sforzata, svergognata,

Il

nuove.

IL

Ravenna

da

al

TUTTO

ritegno.

suo

d'ogni intorno,

all'lstria di

il

tronco

d'Annunzio.


POESIA

AMEN!

rade

La

le

gonflaient

se

ou

se

dans

fus.

la

Tu

tes

payillons

noya des

sang

livrées.

batailles

Amen !

Je

dèdie

ces

vers

à

la

Tout

dePoesia.

gioite

PAUL

ainsi

soit-il

Soeur,

Frère, la

et

l'Amour

ADAM.

Toi!

que

Mort

émanent de

ta

et

de

forme; ton

geste,

sourd Amen! Tout

ainsi

soit-il

les

par

Initiatrice

rHarmonie Toi!

que

Mere.

temps, Ton

éternelle.

Toi

la

pour

marque de

paix

le 3 àmes

qui peinent

inconsoientes

des

Naguère te

on

connut

dans

et

des

l'aube

ambres

Les

vers

toucha

Tu

à

tes

chevilles

detour

au

à

la

La

cime

liorde

pour

Ils et

de

les

des des

sous

lune

gioire

les

ton

la

fus

les

mains

regard

fait

éclore

en

suivait

ta

course

les

rond

les

et

ton

voile

arrètait

au

cités,

évertué Le à

cherclie

ta

pour

seule

imitation.

monde

devenir...

Quoi

?

Ton

reflet.

tard

de

jardins

e.

républiques,

l'art

dont

perle le

dieu

Devant du

haut

des

fìeurissaient

versta

ton

vestige

terrasses. la

Les

cri

architectures, les

verte

pretresse,

annoncaient

s'exaltent;

Ton

repos.

Tu

monte

cascades.

doucement

Plus

ciel

plantes

autour

de

développent;

se

eaux

l'air

couchaient la

march.es:

gorges,

màles

aboyaient se

de

meute.

souple

voie.

le

cris

tels

des

cheveux

plus

Tu

violente,

lancais

cycles

vent

tes

sa

quand, chasseresse

le

des

monts. sonnaient

rares

et

lacs

des

rives

centre

connaìt

ne

les

le

races.

qui

pas

cantilène;

fureur

Embrasse

apparu

des

joyeuse

hommes

librement

la

Mort

loin

l'Avenir les

chars

roulant

sur

les

dalles

des

voies

militaires. ton

Car Cette

Heine

vers

Qui

étonna de

La

l'avenir Tout ses

l'lnconnaissable Tu

Aux-Yeux-de-Crime

Seuil.

soit-il

Dieu

es

Route. ainsi

galères,

que

Toi

Amen!

de

ses

amertumes,

de

ses

grands

jours...

Paul

4

Adam.


POESIA

UN'AQUILA

l'andar

verde,

di

Poema

(Bai

Un

«

dei

Figlio

Tempi »).

ha

assai

La era

della

porta

di

striscia

una

chiesa luce

il

innanzi

spinse

nonna

nipotino

ch'ebbe

poi

e

segnata

di

a

a

e

tra

s'inginocchiò, Era

il

di

e

Morti, fiori

una

corona

le

Oh,

u

umanità?

Il

bimbo la

come

si

tenea

mondo.

le

il

vedeva

al

mani che

lume

un

ognuno

ciò

:

nonna

vedea ;

egli

tutti ;

crede

Chi

La

viso

non

di

egli pensava

il

sapeva

Il

canto

facea

si

quegli orecchi

per

:...

o

nonna, «

Sì,

Ma

la

Vedi,

nonna

prego

occhi

negli

prega

di

la

la

?...

sarai...

bendata,

candela

e

la

:

prega

Usciron turba

le

prima

i

lumi

dal

ai

piano

alla

e

donne

s'erau

monti

al

dove

ciò

te

un

nell'aje bigie piangevano

E e

la

da e

al

mesta

per

il

altri

camposanto

la

silenzio

dei

voce

morti

dei

in

in

e

son

;

il

dell' dal

dei

Urbe,

questo rammentava

Morti, in

cimitero,

solo,

un

tra

tra

la

tramonto,

un

corsi

la

folla

cammino, vedi,

neppur

confino.

un'angusta valle le

cime, tue

di

in

che

tua

fede

la

alto,

tutti

e e

dice

demente

:

dell' impero ad

una

ne

tomba

rimbomba

di

l'urlo

mio

anch' io ;

volata

ancora

cielo

ch'essa

parrà

son

mordente,

e

vero

presso

sa.

trionfatrice,

quello

ti

crede,

non

che

dall'alto

uomo

spavento.

alto

nell'aria

quell'uomo quasi

fino

al

volevo

spalle

sublime.

più

valle

spirito

non

e

alle

volo

cuore

è

ho

terra

posarlo

loro...

un

un

credi

:

finita

sarei

giorno,

ma

folla in

pregavo.

levare

e,

Figlio

se

Visto

tra

lenti

il

intenda

tu

Egli

Il

che

è

cacciarono

Lo coro

tuo

giunge

gracchierà

impari,

mi

con

canto

cadere

;

alti

e...

;

attraverserà,

Piuttosto

incanto

sorriso

piccolo,

para

malsana

che

:

viventi un

la

un'aquila

perchè

galli.

canti

unita

campana

tutto

i

già spicca

non

e

doloroso

il

in

te

a

mal

un'aquila

un

schiera,

gialli

paradiso,

imploravo

me e

confino

che

Oh,

u

camposanto

fatti

brama?

ascenda ?

il

fermo

t'è

fede

un'aquila

lente ; a

tu

mio

che

ciò

nebbia

la

severa

bambini

morti

i

all'aria

soffocava.

dolorosamente,

poi

salutare

a

coi

donne

uomini

gli

uniti

tristi

uomini

:

la

e

dove

:

trafitto,

suo

chiama,

»

singhiozzava

cuore

che

dopo

Zitto

ti

intenda?

tua

prega ;

vane

fiamma

u

al

come

verso

la

Fermo

u

u

Ma

»

al

singulto

un

per

riavrai ! stretta

tacque

vicina,

più

molti !

»

per della

dicea,

preghiere

sai,

se

la

ed

mai

tu,

Anche

u

alle

mamma

brillò

lei

te,

per

quella disse,

sentita

Chi

vedevo

Morti

dei

mi

nonna

Mammina, mammina !

preghi per

nonna,

vita

volti

tu

che

crede

ritornò

non

segui u

la

fioco

più

sempre

poco ;

vicina ?

sei

!

che

conoscer

bimbo

mattino

chi

tra

forse...

mamma,

eh' è

morti

e

crede

chi

da

Io

u

paradiso...

rivedrò

mamma

atroce

aveva.

la u

Fato

hanno

querele

vane

Chi

Umanità, Cantavan

vivi

Pochi

!

voce

fondo.

nel

sul

era

querele

il

barca

dentro

Quanti

voce

infingarde vele

alle

soffi

tua

la

morte,

altre

vuote ;

—.

persona

gli uomini,

dei

giorno

memorie

di

V innocente

0

u

questa grave

!

pallidi la

lui

tacere

assai

confine

un

gagliardo spira. Quanti

ora

cautamente

fatto

:

dorata. u

La

Figlio

tu

cui

con

mattutino

a

il

vane,

in

correntìa

sicura

per

Pensava

cupa

chiusa

perenne,

ruine

desia

subito

all'aria,

libera

da

uscendo

che

d'acqua viva,

su

una

vetta

m'avrebbe che

morta

avessi sul

gli uomini

petto 1' han

:

solitaria...

dato la

firmamento

il

mia a

suo

cervello

guerra,

quel fratello ;

chiuso

sottoterra.

ritorno Sem

polla 5

Benelli.


POESIA

a

CONQUISTA

LA

de'

Canto

pleniluni.

giapetico ciglio

l'arido

sen,

cingea

di

e

Budda

tre

bronzo

di

divo:

volte

fino

riso

dell'ombra

non

più

navarchi per e

del

cui

l'alto

del il

rimutabil

lucido

delle

dell'artica

la

chiomati

ben

alla

la

trionfale

alla

muta

Che

o

d'ogni

crudel

le

del

regal

donna

ella

bramor

l'uberi ardon e

membra le

roride

violate

vomere

de'

nuziali orfane

l'urlo

concesse,

possente

e

lo

bende

ove

frugifero

incesto

e

Madre.

nutrice,

scole

maledetti

altri

infami,

amante

teatri,

di

nove

per

E

figli

suscitator

di

selve, le

che

per

amor

del

deserto

disiosi

di

tua

nome

morgane, tenesti

ordin

i

soglie orride

bellezza

mille

atroce,

lande

delle

di

lucri

o

di

ripulse

stanca,

mine schiudi

alto

alle

compone.

di

e

etadi

di

industre

pauroso

mostri

tanto

meduse,

coralli

tu, Libia,

non

ride

che

delle

mar

de'

aulenti

d'altari

all'Avvenir,

stirpe

Cicladi

tede,

stridor

de'

magli

al

le

braccia?

dio

della

e

tua

Eebre,

maggior foresta, or

non

echeggia

saluta.

del

Nell'ampia maestà Asia

e

la

sacra

il

di

bellissimo

vaga al

civiltà,

e

leggi,

eucalipti

gli

abbandono

offron

corone

avare

al

d'Atreo,

sacrilego

:

tra

ignara

primamente

a'

ad

seconda

lieta

polo.

troppo

alla

in

una

fiorir

ieri

poiché permise

da

làtèbre

inanellata

Simile

cede

vede

ermeteo.

pur

pudiche

britanno

dell'Onta,

l'aurifere

forse

o

offrendo

dell'esausta

moltiplicati

prischi

vestita,

petto

al

di

e

custodia,

data, verde

temerario

un

vele

mercante

figli

al

caddero

dal

ultimi,

grand'isola austral,

villoso

de'

Donna

Ornai

giova?

l'Orsa,

Oartago,

peggior nodo

in

acciari,

vile

la

liberar

a

novo

scarseggia,

venal

più

e

tiranni

stringerla

d'occidue

Thule,

un

fior

da'

La

fuggìa gl'incanti

giovinezza

e

a

zona

pronuba

vikingi,

terra

sua

la

novella

che

il bianco

vasta

al

ecco

mostruosi

di

fragor

più

Europa

segreto,

aspro

al

s'accinge

ella

tramonto,

ammaga

argolica,

principe bruno, della

han

proseguitor

eroe,

Roma

antica

cuna

vergine

speranza

fulvido

lo

ancor,

dirige

ed

rindora ;

sogno

gran

mentre

cercante

Chimera

e

tetra

umida,

non

Ancor

perfetta

prua

con

che

spirito

intaminata; la

questa

Lusinghe,

Noemiti.

qual

il

ospizio,

fastosa

Atlantide

sommersa

bisonte,

d'ogni fede

e

èmpito l'aspra immensità

diviene

di

della

vita?

all'inquieto de'

viso,

arcano

Angusta, prigion

d'ogni gente

or

disveli

tua

reina,

fiere,

delle

e

nomade

il

cacciando

crescea,

terra

Sol

occulta

dipinto popolo fanciullo

all'erma

maritaggi,

piante

Genovese

al

promessa

già palestra

delle

amor

un

ove

custodirai

della

agli

invan

assente.

grand'Alpe

la

e

vermiglia,

India

quando,

a

giro,

in

non

brevi

d'occultamenti

sposa

pur

La

notturni

fino

e

pensiero ;

d'infecondi e

a'

ancora

e

Croce

sanguinea

acropoli stupite

tibetane

s'aprono

cieli,

naviganti,

solitudine

in

vicendar

figlia

a'

maestra

compagna

de'

gioventù

e

le

Gitana,

quando, pallida

a

alla

e

tonante

il

ma

invaditor dirocca

biondi

l'algido cinto,

saldi

più

simboli

I.

E

enorme

l'Imalaja

cui

usbergo geli sempiterni

di

tiara

restava

anco

della

ultimamente

canuta

sàssone

tallon,

quadrumane fuggir dell'atra

ignoto

6

vincitor

che

deve

Iside?

e

l'intonso il il

nepote, sacro


POESIA

il

millenario

romèi

del

il

dell'Egitto padre,

fecondo,

fiume

a'

mistero

suo

aliìn

Dubio

dissigilla

non

nel

e

tripudio

nel

?

genti assorellate

le

convocar

a

fulvi

discorre

fulmine

soggiogato

pianto.

già l'Idea,

E

0

dove

il

dirigere

ancor

pennuto

disio, al

contra

il

questa

sprona

de'

par

vinti

inferma di

vincitor mari

de'

voler

gente,

d'ogni terrestre

Troia, in

avversi,

Che delle

Colchidi,

promesse della

moltiplica

le

e

le

pugne

poi fia

il

Ocean

soggetto

del

mostrino, triste

nuora

del

del

rispeglia,

Con

lucente

Noia,

lui

per

suo

il

che

cocchio, traea

Luigi

e

placidamente. ferreo

nel

èccita

i

e

corpo carri.

ruttanti

fumo

fendere

ardor

furioso

con

dileggio de'

per

dell'alpe virginal avventarsi,

ecco

da'

grand'occhi

sovra

i

snelli

congegni

onde

un

la

fervor

vita

comunion terra sì

par

di

o

il

non

alla

sen

di

di

e

e

della e

edaci,

il

Lisbona,

la

carri

di

;

vita, il

e

vermo

il

questa

fastidio

senso

la

e

che,

ministro

patria

troppo

pensier

e

vaghezze Fantasia

in

;

Disinganno ottuso :

dogliosa,

conta, le

ebri

ornai

inibite alto

sogno

sospira. Colautti.

Arturo

immota, (La seconda parte

per

del

cor

oscuramente

ferrigna maglia,

del

breve

giorno agli

il

s'immilla;

insaziata

novo

prigionia s'accresce

mortai

spere

insieme

tumulto

in

Tempo,

dell'opre

piacer più

come

terrena

d'altre

curva

Brunechilde

il

seme;

fumo

al

nel

e

del

e

troppo diletta

Roma

l'umana

ecco

bruca

ultimo

orrendamente

a

la

titanio

vicendar

ratto

nel

fatica

volge alati

del

galoppa ;

della

incise

conosciuto

che

l'ora

sibilando,

naval

:

poi

sugli aligeri

draghi

spazio

nobilita,

precinta

come

dello

rinsalda

di

fiamma,

penduli ponti

imperadrice che

al

prometèo.

inimico

calvo

algenti

viscere

vinto

e

perdona

ecco

sue,

alfine

Sogghigna

flutto

il

dalle

nembi:

giogo

dòma,

nativa:

l'ira

liberato

mostri,

alterne

divizie

le

piagge recando

al

sopporta

superni tiranni esuli, folgori

soccorre

materno;

amor

servitù

in

lo

e

quasi belva

istesso,

cielo

nelle

contrarie

alle

velocissimamente,

perda

il

de'

ignite,

fauci

dalle

novi

ancella

navi

strani

ecco

grande

foco

mutate

Ed

il

bionda,

di

Un'anima le

e

Versaglia

duchessa

la

oltraggi,

l'aureo

più

di

fasti

ai

i

che

emispero; nè

gemino

ignoti

ribelle,

d'Omero

dio

reina

l'Ocean

stanco

intorno

Magellano

pervicace

al

cimenti

tra

addusse

che

vela,

più

di

con

e

l'ansia

assai

governa

germe

Natura,

venne

umilemente Non

al

rapita

l'ampio retaggio;

?

Tempo

vampa

l'ambizioso la

è

Paziente.

l'invitto

Caucaso la

Sole.

grand'evo, vendicato

Dopo

quelle

debellar

come

le

che

vanità

l'interminata

a

del

fronte

ottenebrar

pura

superba-

simili

vie,

audacemente

augelli,

favolosi

stormi

a

Polo

dell'aperto empirò

e

simili

imposto la

fiammeggi,

veleggiate

le

vedrà,

dell'aere

lorse,

e,

armate

le

secolo

giovinetto

estremo

termine

dell'Idea

altezze,

regale aquila;

alla

ancora,

di

palvese

mente

come

sull'attinto

e

ultime

visitar

a

azzurre

ignote

E

trionfo

del

fatai

il

Conquista,

bel

stragi

gridi

raggiunto

alla

?

piume,

l'opre

e

il

tra'

che

le

e

le l'are

e

le

sospinge

ecco

Famiglia

gran

patrie

navil

serico

un

diseredati

niegò

le

Natura

se

ritenta.

novelli

ai

e

l'impresa

vincolo,

d'Icaro

vituperata

traccia

ornai

insofferente

dell'Arte,

madre che

solerte,

prossimo

7

fascicolo).

di

questo poemetto

sarà

pubblicala

nel


POESIA

Notre

Le

des

refuge

amoureux on

theàtre,

des

refuges

de

les

de

parfumés

la

joie

s'ouvrent

les

grandes

grand

d'un

que

pare

les

0

de

de

et

à

Le

tant

cela

que La

couronne

yeux

soleil

le

désirs.

nos

beau

au

sourire.

arbrelets

des

Notre

ce

un

tanguait mais

à et

la

le

flots

rève

darde

des

voix

pour

de

notre

met

la

lieur

en

nuit

de

joie

son

fiamme

de

baiser

u

T'entendre

u

Et

dans tes

e'est

je

trop

dis

lui

si

peu...

à

traits

longs

voir...

te

je pouvais

vivants boire

yeux

soir:

un

ton àme !

Melodie

La

Je

la

Sur

sans

vis...

un

entra

le

dans

divin

d'espoir,

de

marcher

femme.

d'une

corps

sein

d'or,

clieveux

rythme

vibrante

et

neige,

et

se

oeil

qui pàme

mouvoir.

lune

d'un

Alors

pbare;

tout

du

d'amour

fard

je

m'écriai:

dans

LI

Apaise

u

Qui

de

u

Ton

regard

LI

0

LI

Redeviens

tes

u

mon

yeux

Dieu

Si

coeur

d'azur

te

cette

coule

fìt

si

belle,

fiamme

pour

cruelle

m'embraser.

d'aout

mornes

chaudes

saluer

et

rouge

rayons

la

et

Or

désir.

mon

Palpitante

amour,

qui pavoise

évoquant parmi

Melodie...

charmés.

serieux.

gris

l'oeil

aux

rugueux

steamer

Cybèle

des

1' hiver

et

Cythère

vers

vers

vieille

sur

Exaltait

notre

et

affreux

les

par

de

la

d'or;

d'or

pas

grave

barque

fut

qui

nos

l'année

octobre

un

écus

rougeàtre

passaient

C'était

feuilies

de

ses

sol

incarnée

Mélodie

La

coursier

parcimonieux

ménageait

Kahn.

!

J'aimais

jaunissait

se

bateaux.

cérémonieux

fit

te

et

fer

défaite,

chers

notre

et

grave

de

cbemin

amoureux

vers

était

Octobre

Cythère

Gustave

de

et

tes

des

avancé

s'est

notre

remportées

de

carrosse

oliere,

ma

amoureux

lutte

victoires clarté

la

madame

olière

partons,

années

mes

de

d'amour,

chauds?

temps

aux

vous

découvertes,

avous

belle

faites

transportons

par nous

1' hiver.

à

résister

chaud

plus

nombreux.

nids

et

des

avoir

pour

desertes

Nous aux

d'amoureux

l'herbette

sur

avenues

cacliettes

Les

serrent

se

mieux

Et et

bonheur;

sans

logis

un

amoureux!... et

vitres

Leurs

et

cliars

les

passer

grasse

c'est

violettes,

qui

des

palais

voir

vertes

feuilies

mais tout

boulevard

du

amoureux

de

ombreux

tout

emballeur

un

et,

pour

assez

fastueux;

pas

decouvre

en

un

Les

et

étroit

est

d'amoureux

logis

lagunes, noire

Néréides

sans

notre

Femme,

est

ò

trop

doux,

Mélodie,

invisible

ò

ta

forme

vivante

et

trop fluide...

Sylpliide,

rends-moi

ton

baiser !

ri

rides

départ.

Edouard

8

Schuré.

»


POESIA

L'AUBE

la

artifìcielle

l'Aube

et

l'Ombre

L'Aube

brodés

robe

une

et

les

Pascoli.

dessinés

chariots

de

de

alourdie

et

les

Des

front

au

du

nimbes

de

chatouillaient

Des

sentiers où

là-haut,

mordillent

les le

pagodes

aux

claires

d'aeriennes

Sur

toits

ibis

de

comme

d'un

de

nimbes

chatouillaient

de

le

gongs

qui tombe

ainsi

Les

gongs

lourds

irréel, des

Le

et et

des le

avait

campagne le

avec

et

la

d'une

les

Le

consoles.

des

des

au

désir

La

campagne

avec

que

le

bruit

font

les

jaunis

de

tòle

pieds

des

matin,

pagodes

opaques

d'ivoire,

la route

sur

la

jonques le

vers

et

de

carrés

Va

pleurer naìt

de

qu'

dans

cloche

une

en

des

devenir

laque. Marinetti.

T.

D'OUEST

l'ombre

de

l'oubli

lune

Mon

cours

ciel,

d'un

d'un

coagulo

àme,

nuage

éparse

pour

des

soleil

arbres

déclinant,

sa

de

la

mourant,

de

marbré.

nuit

silence

le

lente

somnolence

affaibli.

sourire

un

se

pàleurs

des

boire

et

figer

a

feuilles

soufflé

au

sembler

pour

les

parlili

fantóme

que

feu

vide.

au

fluide

Tandis

morte

comme

la

lune,

humides

submergées bleus.

et

des

sur

la

en

mon

brùlant

encor

coeur,

comme

un

soleil ;

oublió

Un

fanal

Un

souvenir

de

On

n'entend

qu'

Au

ressac

l'aube, Ainsi

mon

sur

fée

un

invisible beau

le

mole

erre

flot

désir

au

s'óveille, sable

mou

son

dunes....

qui s'étale

trait

mourut

des

se

dans

delie

et

se

plaint

;

l'ironie,

plage,

de

Et

càbles....

mon

amour

d'émeraude

monts

marteaux

perles.

de

torpeur

serpent

les

des

de

multicolores,

safran

dans

sous

rampait

Idoles.

noirs, pareils à des gouttes

bouquet

L'àme

d'agathe,

Idoles.

fond

Yppocampes

du

des

du

argenté

feuillue

bonzes

patte,

citerne

d'étoiles

des

rampait

crissement

hàleurs

d'astres

couleur

sourire

Qui meurent

comme

resonnèrent

sonores

de

fin

babouches,

en

corselet

immense

dalles

hennissement

L'air

La

frissons

d'or

cheveux.

filigranes bleues,

aux

bruissement

un

immense

visage

s'égouttaient

un,

Neige avec

le

filigranés

fleurs.

suspendues

que

au

resonnèrent

les

velours

des

acerbe.

bout

une

sur

beo

visage

lourds sur

à

les

La Les

mandarin

polychromes

plafond

mouches

satin

sucreries,

vieux

PAYSAGE

brodés

et

fìgés

au

le

pansé

Tandis

nues

fines

monts,

nèfle

une

pendu par le

rose

tourbillons

des

lèvres

aux

retroussés

bois

de

Idoles.

les

superbes paraissaient

des

portaient

Des

soleil

grand baldaquin

un

yipères,

pierreries.

F.

arabessaient

nuages

Chinois

un

des

immense

visage

la

cimaises.

bleues

filigranes

aux

de

gorgés

la

comme

pinceaux fluets

oiel

majoliques

comme

les

le

puérils

Les

les

satin

de

de

bagués

mers,

d'aromes,

un

Des

nimbes

des

fond

au

tout

chaude,

rivières;

ses

pamoisons monstrueuses

aux

Et parmi

des

vers

de

lacs

coffres-forts

assis

Soleil

"bras des

collines

chatouillaient

foréts,

de mettaient

le

veillait

d'ébène.

des

les

senteur

d'une

ruisseaux

ses

trottina

sur

et

fond

au

des

en

elle

juché

yemis,

Japonaise,

noirs

dragons

par

et

pierreries,

aux

ses

Puis

porcelaine,

pourpre

fleurie

toute

poivrée

oils

ses

sur

robe

une

de

sourire

disparut

avait

sont

beau

son

de

yeux

joues fardées

aux

épanouit

aux

de

doigts

corame

L'Aube

étirait

enfon<jait

les Giovanni

neufs

rayons

campagne

elle

A

de

Vétue

JAPONAISE

Le

dessin

de

la

n'est

qu'

un

dessin

désespérance

fragile

et

vain,

infinie...

dorés

mousmés

sur

le

Camille

sable....

9

Mauclair.


POESIA

SONNETS

D'ITALIE

Je

dèdie

Poesia. vers autriomphe

ces

CATULLE

II.

I.

La

Terre

Au

nuptial midi

Les

est

les

bois,

Yers

le

clair

Abeilles

Mais

en

du

et

il

pàme

dono, s'exaspère à

Et

tout

à

assaille

Les

blés,

et

ce

Entre

dans

rebrousse duvet

Vérone

et

le

sous

chants

en

son

le

un

rut

vent

sei de femme.

ou

des

Venise

d'azur!

De

tes

la

lézardes

gondole

tu

fus,

Aux

de

Couvents

missel

epithalame.

total

baiser !...

de

stupre

Un

vieux

Et

solitaire,

murs

Du

le

terre.

Padoue.

à

cornine

cents

d' y

dans

l'eau

meurtrière

du

à

léger.

l'orgueil du

danger

meurtrie,

mitre,

viol

flétrie

cercueil

dans

ans,

loger,

féerie

la

un

rufiìans et

et

songe,

roses

sang

italien

la

patrie

etranger.

croupissement d'abjections opaques la

noiroeur

spleen élégant

à

des

Dans

la

Et

malaria

la

va

rat,

encor

S'y pàme

la

d'or

de

en

un

LAGUNA

DI

s'amuse

cinq

luxures

Poisse

véhément,

flancs

d'évoquer

scel,

impétueusement

roux

rève

Mais

qui clame,

s'éternisar

sentent

eiel,

Il

de

langueurs

d'enorme

l'Amant

ruó

Le

fiamme.

en

0

océans

des

légers,

Le

coup,

les

errante

ardent

qu'

est

jour qui soupire

clochers

sans

Ciel

d'époux ont

murmure

desir

le

couple universel

foudre

d'or,

et

d'enoens,

bruit

l'Amante

Leur

du

prés

Cités, abìmes,

Rode

chaleur

fureurs

des

Tout

en

ODORE

TORRIDE

fótiditó

de

relents des

des

flasque vices

nos

de

tes

du

cloaques ;

jour

communes

reliques

tendres

de

ordures

d'amour

pourritures.

Venise.

Catulle

10

Mendès.

L'HEURE

MENDÈS


POESIA

cui

della

com'elci,

pacifero Sonno, col

voi

e

di

onde

Poi

la

che

Notte,

e

ne'

il

al

e

nutrito

lunari

il

bel

tra

cui

s'

al

cui

leoni,

le

precinto

le

su

da e

Scende,

la

a'

0

fosco,

al

giace

di

porpore solcan

tu

de'

tra'

in

Come

muto, trema

ne

piange

le

il

di il

viscere

segrete

da'

Scende e

v'adduce,

l'Oblìo

0

cuori,

Cuore vene

e

cuore

non

o

di

tu,

e

tregua di

smalto ;

dissigilli

e

che

in

il

flutti, alterni,

ombre

tuoi

di

lutti.

rosai

pace

!

e

non

più

e

dolce

arco

tutto, cieca

come

ne'

regal

o

forza

l'uom

nel

puro

sacra

tuo

come

bolge hai ?

non

che

oblia

;

Malinconìa, dilegua.

face.

ne

bianchi

de

gli de'

cor

d'eroe?

Canterà

astri

di

gran

di

core

Vesta

inesausto

il Coro avverso in

cuori

Cuor

di

disfidando

un

atri

e

silenzio

suo

il

profeta? Alato

di

luce

più giuste l'immota

vittoria ?

di

e

albe

ira

la

del

gloria

Fato ?

odi

non

e

nasca

si

muoia ; Ben

mistero l'alba

del

al

saprà!

spirito

monte

de

Ei

egli

l'onte,

come

Vero; 11

Germe

senza

nome

diromperà la

d'ignoti,

da

balenante

e

la

anelo

d'ogni sua

aquila

forza,

scorza, al

cielo

:

fausto,

resta.

frodi

le

immemore

onda

:

ogni tregua:

immensità

fiamma,

messaggero

gioia !

trucidar

anelito

sogni,

tua

la

il

Cuore

sudario,

foggiar

tacenti

le

a

t'è

e

t'avvolge

cammin,

core.

Silenziario,

la

profondo.

IV.

assorto, la

la

tenne

ecco

cui

perchè

sei

che

non

giorni,

pleniluni eterni,

tuo

il

Vita,

o

fatta,

sei

basalto,

trepido

mortali,

ferro,

sai

gran

suo

omicida,

solingo,

vegli,

in

mai

che

urne

il

cieli

tuoi

ara

di

ritorni ;

Dolore

anime

ecco

i

bitume,

t'intesse

destino

sprona,

passa

umane,

di

i

mondo,

chiara

a'

salpi

e

Notte:

la

mai

II.

anime

parche,

Morte.

preda

sua

corsi

l'altro

e

Nube

vigile

cuori,

del

volto

due

sflora, recide

mari:

forme.

sue

cigli

tuo

il

tra

in

nimica

Splende,

0

:

enorme,

ne a

la

ansa

armonìa

Notte

la

ma

ma

e

le

guatan

e

sopra,

in

d'oro

qual

ombra,

medusèi l'ime

d'arche

ultimi

alàcre

ed

splendi

ti

co'

ciel

del

t'è

nave

tu

mortali.

voraci

le

de

la

Stanca

Levasi,

tenebra pensosa...

la

prima gioventù

volgi

l'un

l'Ade,

secolari

ferite

l'immensa

ne

fiera

o

ma

strade

l'eteree

prigioniera

vastità

la

:

d'ambascia

sussulti

come

l'ombra

d'ogni astro,

bosco,

de

limitar

Vita,

d'alabastro

carro

Éracle

da

Terra

fascia

cammino.

il

d'emerocali

:

alito

volgere di porte

prode

più

posa,

disgombra

T'è

guata

ma

le

si

or

d'ombra,

e

apre

profonde

case

ne

tenue

un

ecco

occulto,

III.

suo

man

discende

lieve

ella

vinse

attinti

pallidi,

Odesi

lontani,

e

balenìo ingemma il

egli aggioga i

ermi

d'ametiste

capo

perdon

grandi,

silenzio

l'Ore

de

effuse,

sibillino

di

giardini

solchi

ne'

Grande,

e,

il

si

desiderio

un

tremiti

risa,

racchiuse

gli spazi

de

cerchio

giovanetto figlio,

i

viola

settemplici

veli

pSonno,

di

chioma

la

boschi,

montani

da'

emersa

foglie labili,

più leggero

I.

tumulto,

sogni infaticabili,

come

morde

cui

petti il

i

travagliano

duri

notturna

pace

in

d'innocenza, spiriti

cuor

CANTO

IL


POESIA

Tonerà

conspetto

in

di

grand' impeto

con

a

Cela

,

guerra

l'emerse

Babilonie

Ardenti,

le

Le

le

Lussurie,

Dimonie

0

Pallidi, erranti, tutti

bel

sul

il

Mitico

lui

i

Or

l'Aèdo

e

cuor',

del

Yous

maggio

Messìa

Veggente ;

il

e

Yous

1' insonne

su

Dolce e

è

la

Tiberìde.

sul

è

dolce

che

in

che

non

all'uomo

notte

soleil Et

l'air

fait le

désespoir

bleu

dolora ;

Et Pour

fait

avez

de

la

pour

monde et

verveine àme

Moschino.

che

divine

E

pour

entre

mi

Yous

avez

Les La

soirs

seorète Les

Mais

m'è

dai

moi

pour

bras

Chi

noie.

Son

Savoir

de

la

que

plus je

fait

si

le

fango

Gelida un

petit

in

ìlot

il

au

ses

mal

lor

rayons

et

padri immortale, ostensorio,

come

i

siderei

sotto lor

miei

freschezze

i

il

sole.

cespugli,

versi,

tra

ori,

ai

cieli.

guizzi

roride !

all'inconscia

nel

o

caduta

fertile

terreno

d'un

di

gran

sementa

dell'anime?

affretta

passo a

bieche

ad

l'umanità cerche

di

gioghi, quasi

ai

erbose

rive

giù

per

le

succeder

un

di

cimiteri,

vi

fe'

strade

d'oblii.

pan,

procella

ivre

de

mon

légère

di

flutti

mai

ali

moi,

Yoi

la

dell'acque,

sorte

come

vessilli

doigt

Non

mai

erto

su

un

balzare, squassando neri !

foggiaste, Niobe avvilita

della

vostra

questi monti,

potenti,

voli'io.

bellissima

coronato

a'

di

lacera

plebe,

stuoli

beauté

fròle!

de

cuore

piegarla qual gioiosa verginità

monde,

qu'on

il

verger,

tout

dans

plus l'àge

d'aquile, lontano,

l'été,

!

aux

sacro

idee,

sogni,

dei

canto

fiori,

e

voli,

umili

rives.

du

et

miei

involge d'amplessi furiosi

penombra,

querulo

oranger,

plus profonde.

n'aurai si

belles

tiède

col

le

sanguigna,

vives,

pèche

chaude

de Noailles.

mélilot,

sensible

enfonce

ma

chances...

de'

sgorghi,

environne.

jardins

rève

qu'un jour

Cela

la

de

les

mon

épine

N'aura Savoir

comme

monti

s'opporrà

l'alte

dans

nous,

que

étroits,

bonne,

d'étoiles

leurs

avec

tendre

Aurora

verzier

dolce

foglie

folgori

niuna douceur

belles

vivere,

disperdano

Armenti

quand je suis,

rose

si

du

lin,

aròme

percés

eaux

Debout La

fait

genoux,

DISTRUTTORE

nel

libeccio

se

Così

moi

fai

statue

che

di

mes

je m'y

du

soit

Que l'immense

mes

aussi

est

matin,

mème?

s'avancent?

moi

on

bleu

moi

que

enlace

sur

j'aime?

Libertà?

joie;

ma

que

l'odeur

mon

que

fort

dédain

le

pendant

des

coeur

IL

nel Vous

au

l'Aurora

immensa

o

qu'il glisse

pour

las

faudrait, quand

turbinan

Le

soirs

délicat

Comtesse

POESIE

mon

amour

grave

àge.

mon

vif que

cou

l'ombre

que

les

Mourir

fin

Pour

mon

orgueil, plus

invocare

avez

de

du

tard,

souffrir

verrai-je

Il

;

Te,

vous

honneur

plus

gonfie

Que

Ettore

Nature,

de

d'orgueil,

sa,

che

eguaglierà

serbi,

tu

cor

Jour!

du

visage:

taciturno.

del

mondo

l'ombra mai

qual

ma

al

beau

n'ai

je

doux

Attendrai-je

leoni

foschi

tuoi

disio

pace

gioire.

verte

costellazioni

eterne

raggiano

seule

d'un

que

le

Mon

i

Nume, raggioga

savez

Qui

Sonno, notturno

tu,

croire!

soavi.

Libero

Gesù

désir,

pourrait

ne

amoureuse

fìer

soleil

Que

impetuosamente

E

aspetta.

e

servaggio ;

Terre

Que ferai-je,

il

;

a

come

O

Nuovo, egli ; il

il

e

trarranno

tace,

inni

d'usignuoli

degno, a

l'antico

da

vermiglio gonfalon

fiorirà

Sarà

trarrà

ei

qu'on

la

yous

animale

ignavi,

siz'ienti,

plus

le

langueur,

terra.

l'empia

da

la

coeur,

juvénile ardeur, voluptueux plaisir, G' est

disvellerà

egli

le

sang,

; 0

le

blesse

col

sereno

arder

sguardo insiem

vedrà

i

roghi

delle

con

l'Aurora,

città?

Vitaliano Ponti.

JL

12


POESIA

trouble

ou

PALAZZO

feuilles

du

qu'elles safran

(Poème

il

soir,

croissant

lumineuses

canal

du

long

Tel

lions.

de

et

vieux

qu'un

n'est

il

qu'

ment

joints

ction

interrompue.

utilisé

a

Par

le grille de fer forge,

courbe soit

dit

quelquefois, qui

amies mode

et

les

de

de

la

de

peottes

regarder les

à

travers

felze

dont

sonne

la

sur

ainsi

demeure et

là,

qui

et

la

habit

est

saille

sur

leur

la

flues. Et

ils

s'ils

Ils

un

logis

d'une

considèrent

me

voulaient à

Mais, ustensiles

suffisent

ne

la

pasque

valets

de

jours

leurs

à m'avertir ? La

raccourcissent

et

et

eaux

que

malicieux,

veulent dire

que

mains

vos

riches

sur

transies et

L'hiver! s'annonce

détache

fruits

marées

fortes

entière

toute

plus

lui

qui

engorgent en

et

et

nise ou

de

je

à

quoi

Novembre

toute

serait

m'en

en

grésillante

point.

Peu

irai

pas

la

de

verrerie

givre.

La

m'importe quel

ces

ces

T,

J

aime

toute

pluie ciel

déjà

trés

Tous

les

cette iroide

laiteuse meme

ne

de

Les

ges

qu'un

jusqu'

lune,

se

ou

vides,

et

de

le

par

toute

sans

se

de

bout

de

roulèrent

plus

La-haut

douter

a

des

violent, les

nua-

de la

ventre

le

pale qui faisait mal

ronflait

Eagnacaire, étendu,

vent

sur

lui,

coulait

sang

l'eclairerent.

pro-

beaucoup.

pleins fìot

qui

se

grand soldat,

le

criait

nouveau

ciel

du

on

dispersaient, passant

triste

lune

une

au

vides

et

activées

flammes,

galopaient,

fer,

cou-

flottantes,

de chevelures

davantage,

boire

che

jambes

derrière

empècher

au

comme

ouisses

les

et,

gobelets

On voulait

terre, de

de

tandis

montèrent

et

buvait

1

s

que

voir.

qu'on jouait

de

celui

V

yait

lui.

dormait...

Non, il

TT „

de

près

Harog

Pourquoi

de

ivre,

pots

des

fer

barbu

oroisées

fois

ver-

billots

de

ou

ses

dont

ornements,

en

des

sur

moussaient

sur

soldat

d'armes, coiffes

lances bleuàtres.

leurs

riant

en

chaudes

grand soldat

plusieurs

bousculant

disputaient

avertissemen

~

refìete

hommes

Un

étable, ensuite

terre,

de

un©

.

venise

chaufioirs, pe

.

11

vii.

du ven

canaux.

oicatrices

plus jeunes

corbeilles

voix

votre

sert

encore!

plus

1

il

procne.

lumineux.

et

.

ne

(1)

visages autour

les

boire

boissons

les

lourd

un

à

pots

furie.

en

lanières

de

tous

jouant des

de leur

de olartés

rougissant

billot, frappait

ces

pèle-mèle

glycmedela

en

les

gonflent

narquois? Non

de cette

frisson

un

l'air

parie par la

donc ces lanternes

faquins trop empressés,

par

presente

me

Il

sculptés?

qu

et

rare

jaunies

feuilles

l'accepte

montrez-vous

me

lumière

N'est-ce pas

ces

dejà

sais-je pas

ne

dernières

les

pierre

Ses

la

par

balustrade. de

mais

est

rivière

fond

inondation

et

corne

l'eau,

entrait d'abord de

il

au

soldats

des

oicatrices,

de

torches. T

il

une

remplissaient

la

un

noyait

torches

longue

de

jointe

ces

d'hiver?

attributs

les

longeaient

les

cela, petits

N'est-ce pas

feuillages !

les

d'une

se

les

s' achevera bientòt? Adieu

jet

Ils

ne

n'indique-t-il

chauffoir

Le

chène.

recouvraient

comme

paroles,

leurs

de

turées

lanterne.

une

est loin et que la douce s'avance, que l'ete

saisoa

pierre, les

et

braise

des

y ayait

vauchant

fìgures sont jouf-

leurs

Il

l'óoume

l'air

ont

lanterne

plus longues?

elle-mème

automne

Ils

et

chose.

defaut

point

les

à boucles

rabattu.

est

haut

du

d'eux.

manteau

mal

grande lumière,

sóe

per-

porte

glaoóe qui

averse

connais

je

leur

Par la

....

traine

a

y

attention silencieuse,

une

A ils

pasque

deviennent

Régnier.

poétique).

prose

au

d'autrefois. Leur

souliers

des

à

pot

quelque

bon?

quoi

signifìe-t-elle nuits

dire

me

de

com-

sentais

me

n'

Il

et

siècle

bord

un

ne

statues que

deux

rustiques et

avec

je

jeunes garQons

le

dont peu

si

de

(Fragment

aux

accoudé

je reste

retourne.

me

portent

chacun

tiennent

tombóes

qui auront l'air d'étre

mais

visite

un

dorè, drapó

XIII ème

Ils

culotte.

et

naifs

simples,

deux

du

mode

grands chapeaux

de

je

sinon les

terrasse,

à

devant

arron-

terre-plein,

grille pour

longtemps,

plus

représentent

bien. Elles

travers

a

LA MAIN DE FREDEGONDE

haut

un

ventrues, les agiles sandalos

noir

instinctivement,

et

observó,

ombres

ses

la

la

une

resterais

qui,

ronde

de

dessus

au

ce

que

constru-

sa

de la terrasse

vieille

à

au

soir

lune

belle

une

le

Henri

cour.

Je

la

franchir la

m'arrète

gondoles

vers

partir

pour

de

souvenir

nez!

le

sur

le

ombres,

ses

lève

se

devenu

j'attends

de

ou

pourpre

le

comme

eaux

pas

blocs solide-

ses

jardin

doublé

son

hospitalier, je

balustre, ou

fait

sont

se

l'eau

de

lieu

au

d'un

nous

et

de

d'ocre,

les

savez-vous

ne

d'argent venitien, regardera s'allonger

masque

ce

les

sur

des mufles

sculptés de

jour,

dresse

qui

apercoit,

on

marches

aux

de

ras

au

presque

partie

porte,

sa

sont

Au

qui

socles

ces

reste

je

envolées,

toutes

ciel.

j'aborde

Souvent,

inachevó

son

fenètres

ses

pale.

l'unique étage

feuillage

le

dans

cyprès pointe

tire

a

on

avec

marbré

puissante où

est,

l'on

et

de

palais

vaste

base

sa

hantée,

rame

basse

facade

sa

en

d'une

l'air

a

en

mème

quand bien

Et

seraient

se

qui prolongent Oui,

!

lagune

changent

se

Giudecca, Le

la

jardin

l'automne?

prose).

en

de

sa

ne

croyait dormir,

chienne

dormait

voir atravers

malade,

pas,

les fentes

il de

le

mais

mit

un

cri, plus aigu

debout

voyait bien, lui, cette

porte! Il

tout

ce

a

qu'

il

fait. cro-

colla

contre

Rachilde

intitulé:

se

brume

me

le miroir

c

as-

clair

(1) Le

13

Ces

meneur

pages, de

sont

louves.

tirées

du

prochain

roman

de

M.me


POESIA

le

seuls

ongles orispés, cherchant

les

bois,

ses

Parmi femme

les

toute

et

luire

ne

la

bianche

si

bianche,

dit

téte s'efforcant

statue

cette

la

à

coté

bras.

avait

y

de

et

liées

Toute

tresse

de

que

très

cuir

nue,

semblait

cheveux

ses

d'un

qui

remuait

daignait pas

droit où et

fort

la

tirait

le

ce

rayon

de

figure

une

l?en-

de

main,

fois toute

avait

qu'elle

puissante

la

comprit

rideau

vent,

Cette

bout

au

il

du

pan

à

et

durer,

du

violence

paraissait

Harog

si

puissante,

main

pencher plus.

se

trouvait

se

La .

contre

protéger,

pour ne

dans

animai...

lóger

éternellement

sembla

mairi

une

très

un

comme

qui lui

temps c'était

qui

qui brillait

ce

'

Cela

derrière

frénétiquement

agitait

lune.

déméler

de

Harog essaya

une

l'homme

pale de la lune

femme

dénouer

de

il

étaient

sans

la lumière

que

elle,

sur

que

droite

mains

ses

une

trous

de

disputant,

se

tenait

se

billot,

le

aurait

on

elle

nue;

qui chevauchait elle

riant,

soldats,

les

élargir

démesurément.

s'agrandirent

yeux

à

bien

petite

l'air

de Y

pendaient entre

Le

cri

yenait

bien

frémissante et telle d'une Le

lance

de

Alors

les

Il

servante

le

les déchirant les

des

Ils

•elle

et,

du

l'un

restait

levant

dait

de

plus

de

les

montrant

droite

ses

dénouer

bourreau

suivit

horreur

craignait

pas

lerie,

fermée luisait blanc

nuit

en

par

ses

coté

de

el

il

furieusement.

elle

pleura

ne

ce

d'admiration-

que

de

cheveux

sachant

passé dou-

qui continuait... les

les tentes

du

nuées,

du camp

roi, enroulant flottantes

fìlle

ses

Alle

nue

frappant.

bras liés

la maison

de

Chose

derrière

l'un

à

étrange, sa

il

fut

le

armés,

tous de

billots

il

de

se

mais

soldats

téte

peut-étre

ou

pour s'en

l'ordre

du

criait

ce

taureau

pas

redoutait

il

compte.

Il

d'apercevoir

ne

au

l'étable,

de

cercle

demeurait

de

lune

du

cuir,

sur

un

sauf

des

close,

torches

et la

ga-

un

point où

ob.jet blanc. C'était l'objet

repeta-t-il

ne

ce

faisaient les soldats et

que

parmi d'autres

homme

un

hom-

abominable

la

fìlle

avait

lourds

ces

démons

joie, trébuchant, culbutant les il

dernière la

dessus,

de

avait

y

dents

tout

couple renversé,

nudités

des

bianche

les

un

dessous,

enfoncés

autant

de

l'amour:

de

et

celle-ci

dans

le

douleur

cou

que

le ne

de de

serra

Il

la

demanda

se

collée

lame

s'il

à

sa

poitrine par

fallait

ne

se

pas

un

brin de

précipiter,

entière

du

roi

lui de

Neustric. Certes

le le

les

pillages,

en

moment,

de

livrer de

sacs

et

de

villes

que

du

maltraiter

cote

Comme

dans

lait

regardait.

de

de

la

la

vertu

ses

la

discrète

de

vin

fllles,

bataillait

ne

par

s'ils

arpent

d'une

mais

de

esclave

il trouvait

point

prescrivaient

terre,

défen-

raison.

sans

cherchèrent

pour

ordre

un

làchant

le

rideau

s'évanouit.

petit animai très léger rentrant

Harog

derrière

pensa, ces

le

froid de la mort le

ténebres

demeurait

une

long

des

reine

membres,

qu'on

appe-

Frédegonde. Rachilde.

14

là-

obscure.

main d'un

de

Chilpéric,

yeux

maison

à regret,

fuite

viols

l'ombre....

Et que

édits

les

amphore

une

et

impie puisqu'on

Involontairement

haut,

jours qu'on traversait étaient fertiles

mauvais

spectacle plus

hermétiquement

peut étre

dégout.

troublé de la vision qui lui

seul, jeune berger, contre l'armée

tout

Ce fut la delà

de

ainsi!

qui gémissait

Harog

ce

nue.

à

sautant de

elle

chiens.

ses

plaisir.

regard, fasciné lui aussi

rendait

sentir

d'une ronde

car

coeur

dirait.

revint

se

fendre le

aimait

qui

nue.

cette

n'est pas bon ici!

regard

son

il

étalant

plus

daient

supplice.

son

ne

sa

de

ivres,

grand soldat

ce

enfin

à

elle

car

de

secours

au

pret à rendre l'àme

chène, les pots de fer,

couple

un

rideau.

d'homme,

hurlait

lui

pied,

qu'il

ce

vertige,

Au milieu

main

Mérèra

malade aussi,

trop

humilié

du

pli

d'aller

sortir,

de

coup

capables d'agir

mes

de

qu'on respire

Détachant

taille,

obscure, elle regar-

secouant

en

direction

dont

la

un

sentait

plus

le

une

pas

tourmentait.

ce

dans

roi

n'était

l'idée

eut

Non,

du

méme blancheur que le corps de la fìlle

de la

lanca

se

plus ivres et plus laids, leurs

secours

un

rideaux

rayon la

fois

l'amollissante

chevelures

aux

maison ce

qu'on

lui

Harog

désesperémént fulgurants, n'essayant

finir

la

fìlle

ses

à

maison

l'autre la de

yeux

régnait

face

un

les

la

voyait La

mous-

s'éparpiller

maintenant,

dépit

du

qui allait

Harog

que

pot

enfant

chanvre.

en

front

tous

une

le

vin.

l'embrassant,

le

la

torches

des

envelopper, attendant

par

cuisses

déjà vingt

clameurs, secouant

renvoyaient,

se

l'autre,

ses

peut posseder

étre le réve

toujours

galerie de

écarlates

suant

joues

la

de

l'hiver

de

devait

ce

faisait

des

avec

d'armes,

gens

vie.

de

haletant

eut

malgré qu'il

méchanceté

vent

rideaux

fumées

les

femme

printemps. Oui,

Dehors,

et

mais

du chef

berger Harog

la

Harog

donnait

de la maison

le

songeait

toute

rayonnait

que le

surnaturels.

autre

du

ceur

cracha

soufflet,

un

face

jaillir la

repoussa y

sa

encore

feux

farouche

la

donna

tenir

apparut nettement qu'il n'avait jamais contemplò

lui

aucune

lui

menton,

son

dans

l'une

sur

Elle

bouche

sa

effrayants, parcequ'ils étaient verts, s'échap-

de lis ?

corps

de

une

Pourtant

faire

en

pour

boire.

comme

yeux

Quelle

à

de

fraìche

l'assit

barbu

offrit

dents,

ses

ses

paient

de

lui

l'homme

De

pas.

et

entamé

ronds

fruits.

sortait

blessure

une

grand soldat

couturées seux,

deux

d'elle,

aurait

seins

petits

vipère jaune séparant

grosse

fer

deux

ses

•à^aaadlàflBi


POESIA

The

At

the

On

Two

tent

foot

Hallin

sweet

the tall

And

of

oaks

the

Lifting

Here

awhile

And

Bend

blue

Wind

and

sunlight

haunt

Darkly

firmament, walls;

the

call

And

Umile

ò

's

enter

in,

low-lapping

la

perla è

delle

glauche penombre.

tra

non

looks

Dawn

Hush !

down

stir,

a

Cometh

Of

night long,

her

Spirit

hazes

the

il

led,

with

the

glory

meduse

Night,

Warmth,

Day,

how

Set

simple little

a

stelle

e

le

so

near,

raindrop,

or

Gospels

speak

hide

Scriptures Shaken God

by

in

ev' ry in

silence

in

no

flower,

Splendours

face

di

Mi

piace

che

ev'

ry

where

sun

il

Raise

we

tent;

our

now

non

in

Children

'Neath

Thy

one

divine,

at

by

star

even,

our

night-lights

are,

See!

tremble

they

Thou

art

Guarding How

bending

this

the

at

our

night's

Flickers Father!

thy

del per

daily death;

where nearer

Il

floor

the far

Father than

un

colei

mio

sul

trod

mare

vene

fervore

suo

non

so

amore

non

che

sogno

cuore

le

con

dolore

o

insaziabile

breath

o'er,

bleu

di

oscura

taciturna

tiene

gioia

sfogliate

all'arsura

questa ebbrezza

mi

piene

star.

oleandri,

n'à

che

immobile che

world-flames

mare.

estate

dolci

ghirlande

firmament.

These Lit

house

o

vene,

suoi

ceneri,

mutevoli,

grande

vento

rosse

le

spiaggie assolate

la

i

moonlight shine,

and

tue

sulle

arde

tremare,

meandri

correnti

troppo mount.

e

Lord!

sia

e

vita.

ignora

teneri

fresche

count

may on

carne

incoronarne !

una

:

delle

eye

voglio

mia

sola,

nei

qui

shower;

shine

alla

Una

Disse:

Disse

star.

weaves

Miracles

ch'io

infinito,

far,

leaves

Summer

a

desiderio

dell'orgoglio

fiamma in

porta,

tesoro

ribelle,

carne

del

d'oro

stelle

delle

chiodi

quasi

l'onda

superbo

folgori

No.

deep!

so

in

Writ

farne

creeds

thy

how

Manifest

our

needs

sleep.

delicate

skies

in

are

che

mia

infinito how

balzò,

delle

infinito,

dim.

deserto.

cuor

martoro

le

rim

incerto.

Cometa

il

rossigne

maligne

chiamò:

nella

touch

lake

mio

dammi

sigh ;

campo, stelle

cielo

chiomate

dead

di

nastro

un

oscillava

il

vampo,

lassù:

cerulo

rocca

Sorella

nigh !

very

Violet

all

on

a

the

Morning, by

whole

tuo

chioma,

nel

il

song,

cristallo,

quel

passar

fuso

il

marino

l'astro

puro

nebulose

Non in

laughs

fondo

il

la

una

a

di

da

vide

d'oro

beach;

corallo

dove

traevi

din.

Destino.

cuore,

nel

Pareva

water

il

lontano

die;

the

Lyrical

:

sbocciò

shining reach

the

ferme

parole

fior

high.

and

Piccolo

e

fade

Colours

le

ti

shallow

on

the

on

lake

the

Parlai

Traverso

our

Curlews

door!

canvas

tent,

our

above

And

Herons

our

floor,

starry halls

vast

the

tender

raise

we

's

Heaven

surf,

its

up

“ARMONIA

poema

sentinel;

beneath

Breaks

Dal

turf,

like

grass,

lake

Tell

green

stand

the

by

che

mai

è

deluso

donò.

si

il

lo

mare

chiuso

sognò.

God.

Fred.

Térésah.

Bowles.

15


POESIA

al E

nel

di

core,

di

VIANDANTE

tornare,

'1

ove

0

Primavera,

l'umida

di

o

il

quando de

di

coronato io

di

nuvola a

la

di e

la

fronde

Così

a

i

favole

levandosi,

entro

insegua E

di

fiori

in

serena

e

nidi.

cèmbalo

anni

lungi Oh di

mi

ove a

la là

E

un

del

tra

alte i

ed

su

l'aia

cumuli

di

ì

avòri,

la

traendo E

fien

villanella

già

pe'

da

soffi

silenzi

vegliava

nubi

le

finestre silenzio

a'

rincontro

tetti,

d'olivi

rameggiar

1905.

Roccatagliata-Ceccardi.

FROST.

orgoglio un

!

fusto

grida

e

la di

sky

Has

cleaned

blue,

and

wholesome

frost

the

sodden

earth

again:

my

bosom

too

lost

is

l'aria !

da

e

Remembrance

quel nido

All

monti

the

of October 1

rain,

of

pain.

mistiness

dark

vento, a

me

presso

glistens

Faith

in

me,

gay

and

fair,

immenso...

radunava che

rocca

sopra un

lucciole

alitava, la

in

molli

diseccando

sedea

intorno

is

The

Unto

come

foglie ed

ramo

antica il

de

e

radunato

di

un

eterni

trascorra

Like

Ne

alberi

grandi

ne

del

l'irrequieto spirito stormir

primi voli,

s'insinuava....

compagnia

silenzi

pe'

chiomarsi

care

lontana

una

ceruleo valle

di

o

salti

e

ad

riguardavo trascorrere pe'

e

a

aeree

gronde

salienti

paterno

con

ramingo,

augello

le

un'azzurra

in

nude

siepi

libertà

dolce

posavo

la

pietre.

verde

intorno,

mia

sul

desìo

un

guadagnar l'ombrella,

a

nuvole

le

core

desio

le

mani

mie

raccogliea

salutar

alberi a

le

de

conserte

pin

rimpianto.

piccolette

stelle

vento.

al

un

cari

fughe tra le

fretta

le

de

Ceccardo

le

ne

richiami

a

nel

:

vasti

canoro

entro

verd' anni,

con

co'

con

ch'empia

effuse,

di

borgo

pendeva

stormire

umide

ed

gronde,

sepellite

miei

speranza

montagna

smarrendosi,

sotto

chiaror

un

balzava

farfalle

bisbigliava

tavole Ah

le

ne

il

entrata, risvegliava

Primavera,

favole

di

volo

un

una

abbeverando

argentee. Sul poggio

Primavera

uno

spirito

uno

indistinte

ed

la

trilli,

con

innebriata

posando al

grembo de' commossi

dal

vagare, a

con

l'ale

rifuggìa

isola

lusinga

e

che' il

fumo

battea

già

usciva

Genova

che

par

de

Spirito !

immensità

boschi,

chiaccherìo

un

dita

le

vagante

la

chiome

man

una

crescea

rondinelle,

di

vento

di

solitario

ed

;

mandorli

le

mani

le

ne

lodola

per

recando

ne

di

'1

A

farfalle,

stanza,

fantasìa

sera

finestra,

tra

tornava

che

la

con

tra

cavalca

sole.

schiudea

finestra

vetriate

chiare

mattino

nebbia

la

la

melanconia

le

su

il

la

stormendo,

batteano,

de' rami

a

de

quiete

lusingatrice

de

sospir

<

origliando

pendevano ne

alberi

gli

l'orto

un

a

sogno

melanconia crebbi

fantasìe

di

tristezze,

Sparsa serenità cara

a'

mesceasi

e

tra

volubile

ed

partire,

sconosciute

IL

pagliai

mente,

la

movean

Frammenti del poema

de'

l'ombre

Espero rosato.

d'

tremolare

e

mobil

la

di

un

I

breathe

crystals

the

keen

in

ad

the

light:

piercing

air

odora

Of

sasso

an

unmelting

courage,

white

fuso.

As sera

tra

snowy

all

that

gleams within

my

sight.

rami Laurence

melanconia

16

Alma

Tadema.


sua

canti

quei

casa,

composti

come

libera-

per

zione.

FOCHI

sur

E

Virino

classico

MONTANI

liriche

mille

andremo

mentre

noi,

cogliendo

ri-

ruspando,

o

faremo le nostre

ampio

di

cerchio di e

con

deremo

od

cercando

se,

nei

i

si

purificazione. Poesia

della

e

albero

vecchio

queste

perchè

di

e

S.

ai

ai

lontani,

degni

agli

e

hanno

disse

male

le Liriche

poi lodò

esse

condo il

dei Canti

biasimo,

ne

i

non

avevano

di

alcuna

cagione

che

sociali,

del

canti

Diego

sociale;

all'amore

votate

di

De-Bosis,

tendenza

che

Gargàno,

poesia

Adolfo

e

eran

dire

meglio

della

di

argomento che

ma

sagrestia, più

è

Campo

un

ardore ;

senza

di

sa

notevole

che le chiose Chiosa

:

e

e

vole

pure

grossa

chiose

più

di

ritardo

contro

un'

il

giovani

vita ;

per

s' è

accorto

che farle. Infatti:

macchia I

è

voi per

nei

fatti Con

:

sulla

panni

o

quelle

i i

chiose

edizione

viva

modestia,

il

del

ci

elegantissima,

ci

le

anche

dell'arte

?

a

vi

la

e

per

Società

De-Gubernatis anche

liberali,

e

Negri

sono

di Giosuè

noterà

fra

se

molto,

Carducci, gli

la

breve

una

finalIl

poesia;

ma

il Marzocco

ballatetta

ritorno

del

del

leggeva

dia

di

Corrado

Ricci

dedicata

Piviale

a

inti-

ci

Pier-

Jean

sia

quando

nell'intimità

fiero della

Le le

Beffroi,

seguenti

ha

rivolt-o

domande:

a

che si 102

stampa

letterati

a

Lille,

francesi

van

non

Charles

Cardonnel;

questa

Bataille. rassegna

constatare da

è

nordici

è

che

credersi

perchè si

Nord,

maggior

di

Henri

di

intero

nel

italiani ce

stirato!

abbia

Le

asso-

special-

hanno come

il

Beffroi,

rivolto

che

quasi

Laurent

Catulle Mendès.

vuole!

Non ci

che

sia

scelto

il

metro:

zionale

e

male

può

di

ritarda

di

capace

di

nascere

i

!

Per

randagi

un

di

il

era

che

a

i

piene

la

se

solo, che

scri-

a

versi

Però,

giorno

e

che

interna-

offrono

ti

vena;

tua

poeta

è

morta....

:

rare

e

vivaddio

grandi

fortuna !

uscio

;

cominci

si

!...

nessun

ma

ri-

che

la

prima

rassegna

Lo dicevo

li

una

Toh, busca,

fame

che

fresco.

poeti italiani

ogni !

tua

ti

poesia.

Prima

l'idea;

Francia

esclamare:

eccezioni

Ad

di

della

venuta

riempita

staresti

no,

rassegna

prima

esser

confrères se

sia

gli

la

Non

Chiedigli qualche Eh !

venuta

:

poeta italiano

rassegna

crede.

versuccio.

gli

un

Scrivigli.

una

pure

che

Meno

Hanno

Prima che

Prima

vere

prima

!

ne

qualche

o

prima

le

L'autorevole rassegna

ed

Le

di

dal

Richepin,

gì'importa.

Tali

pont Morgan.

parve

de

l'iniziativa

il

d'Eve

Poèmes

astenerci

Fonda

sponde. Che

,

Liriche

Noailles,

Maeterlinck,

ebbero

poeti di grande valore,

retta

ospitano

pubblicherà

Charles

Charles

Merrill,

di

Verhae-

de

Maurice

versi liberi

letterati

Poverini,

volume

poeta,

ti

mani ; non

numero

Moréas,

Chanson

Les

esatto

Poeti

cortesi

d'Italia

letterari

quel

X

ottimi

italiana !....

année

per

Emile

:

Comtesse

che

dell'inchiesta

a

vi

r

giornali

versi

lodando

Tailhade,

verso

Ada

quelle

non

come un

?

non

Roma

a

sempre,

cortesi di

di

Voyage

trascurato

Negri?

quando

Tanto

Angiolo

Baedecker

il

se

per

poesie

due

Negri

la

poi

e

maggior

Stuart

Dierx,

pubblica

mente

già

son

Ada

e

capire,

saranno

e

ci

si

cette

paru

Jean

Jammes,

furono: Za

possiamo

di

Convito.

prezioso

voce

che

Carducci

capire

molto! inferiori

I

sue

il

ospiti

sempre

bisogno

hanno

delle

hanno

Italia

in

il

Hégnier,

Edouard Rod ? Perchè

signor

non

per

Forestieri

volentieri

dono

signori

non

ebbero

Lerberghe;

che

les

domanda.

prima

Léon

lutamente

l'ospita,

aussi

dell' inchiesta

autore-

che

quanti

Oh,

vers

deux

Edouard

troppo

Carducci

Giosuè

banchetti

direte

malattia.

De-Bosis

il

periodico

che

leggere

non

letto

cultori

han

non

E

Francia

lettori

ai

leggere prima

saran

oh ;

di

scritto

de

successivamente

libri

Beau

non

et

Kahn.

resultato

il

di

des

nouveaux

prix?

Yiélé-Griffìn,

Gustave

van

le

che

de

Lerberghe,

suffragio

tutti.

Revue

uno

errore.

continuare

;

di

scoperta

sua

non

sa

si

sulla

grato

numero

la

invo-

la

Francis

Guérin,

I

italiana.

anche

e

grandi poeti,

tolata

risentire

l'opposto,

liriche

stesse

un'edizione

come

in

e

bere

a

Perchè

da

La

ma

;

è,

se-

sventuratamente

Adolfo

il

ricevuto in

di

troppo

facendo

queste

pubblicato

poesia

Germania

ma

Oppure

dubbio

Discorrendo

sua

in

fra

magnifico

di

ha

critico

dato

scusa

poca

evitarle

Annotazione

amici

raccolte

al silenzio.

A)

mente

altri

Egli,

la

con

Garoglio,

scritto

con

chiosa

meglio

.

Gli

tanti,

ren,

Francis

autorevole

troppo

sulla

Perchè

foglio ma

la

Rod

non

pelle. Esempio: di

di

Henri

vous, les

Belgique).

resultato

dodici

Pur

lode.

Campo...santo.

è

anche:

c'è

Poiché

ma

r Il

ama!

il

furono

voti

et

poètes:

admises

sont

de

vous

riguarda I

indegni. La

Gargàno, parlando

Garoglio,

altrove

tutti ? se

.che

amici

che

voce

Ecco

meglio.

poeta

suo

Mondes

G.

Era

al

si

la

spesso

che

pare

ci

di

selon

volume

quel

décerneriez

Le

X

scusa

noi

cerchi

meno

più

a

troppi.

farebbe

non

per

stretti

2)

molte stretto

uno

A

Goncourt

e

elire ?

femmes

(Les

de

indépendante

poètes fran9ais

un'altra

Eppur

à

immortels

l'academi

liomme bien renté instituait

un

1) Quels seraient,

con

Convale-

udito

poeta...

forse

poeta

rav-

avviso

purificazione:

dove

sono

il

a

fochi.

d'allegrezza e

badi

ed

A

Ai

lirica

sono

Oh, gli

donarle

non

stesso, forse

ciocchi,

non

perchè

liriche

scoprire meraviglie

grossi

amici.

comprende,

Non

qualche

con

liriche

di

del

voce

conoscenti,

accen-

chino

Fochi vicini

nostri

e

di

campi

ci verrà fatto di

infruttifero

o

viveremo

ai

montagne,

fochi

e

abbatteremo

inganni,

secco

nostre

d'allegrezza

della critica,

di

la

e

un

fede

una

Tutto abbiamo

seccume

fochi.

i

Focili E

di

e

e

dalle

poi,

esse

pruni

dalla

come

queste

forcate

nutrita;

da

di

modèle,

Académie

une

belle

più

inno

italiana,

animato

come

universale.

volta,

delle

una

impeto

un

compléter

pour

son

l'ammonimento alla convalescente par

che,

.anima

Terra

letteratura

speranze

scenti

da

agitato ,

della

respiro

Mare

VInno alla

e

;

al

Si

u

vuole!

bastonata! un

torcono

po' il

di

Paion

pane

muso.

!

cani

Niente !


naìtre

Florence

Rome,

GALE

francais

mes

bout

FANFARE

LE

d'une

donné

illustre

ratrice

M.tne

pubblicare

e

che

del

contiene

pagi

n

veramente

e

romanzo

tutta in

volge quasi

ce

un

Italia

meravigliose

ha

Les

de

misere

folle

delle

sociale.

poema

nel

à

quale fremono

,

le

agitano

verso

grandi capitali

mo-

derne. Il Mercure de France

è divenuto bimen

,

acquistando

sile,

cezionale.

di

sapiente assidua

di

Quillard

un'importanza

Mercè

la

Alfred

Valette

Henri

e

de

£*£

di

Casa

de

ha

Un

dei

edi

Fu

T.

la

siglia,

Francia,

poemi

ha

testò

(oltre des

compiuta,

poetiche.

Grymnase,

molte

étoiles

tour-

poesie brani

a

réclat

Un de

la

début,

eu

autre cette

poèmes laire. toute

poète

des

son

artiste,

beau

dont

des

d'art,

grands aìnés,

Depuis l'Italie

des

ans,

de

d'ajouter

et

Prima

più.

ce

de

poè-

Evèques

il

a

a

dire

de

Au

un

de

fragViM.

jour fer-

lyrique

versi

80

al

e,

premio

in

scolpita

e

tutto il

il

d'onore

posto

via

vin-

sua

bio-

in

prima

i

pagina,

firma,

devono

Milano

Senato, 2,

inviati

alla

Di-

tardi

più.

non ,

manoscritto

un

motto

che

trasparente

non

essere

del

1905.

Ogni

il

la

ritratto,

suo

al

appoggio

suo

premiati.

aprile

nome-del

deve

sarà ben

e

poeta

la

e

come

recare,

ripetuto

su

una

contenente

suggellata,

del

ricevuta

per

busta

proprio

abbonamento.

poème

fut

versi

Poesia

giudicati

saranno

dai

di

direttori

:

SEM BENELLT, F. T. MARINETTI, VITALIANO PJNTI.

un

Il

fran9ais.

I

la

sur

contredit

sans

libre

inchiesta

al

domande

Qual'è

il

il

Per

est

applaudi

abbonarsi

cartolina

vaglia

strazione,

via

Poesia

a

di

lire

Senato, 2,

basta

dieci

inviare

alla

una

Ammini-

Milano.

di

POESIA

Giosuè

par con-

pubblico

dei

suoi

bandirà

un

grande

internazionale.

lettori

giudizio

Orlando

ha

sul

modo

creduto

con

onorare

I

direttori di Poesia

visitatori

il

Griovedì

e

la

ricevono

gli

Domenica

amici

dalle

ore

e

i

10

Carducci f 12.

alle IL

In

quale

modo

popolo italiano possa poeta

Poesia

:

vostro

ministro

des

Baudefait fait

in

500 ;

,

».

rivolge

seguenti

Marinetti,

de

darà

pubblicherà

:

concorso

fran-

Destruction,

Hugo,

riceverà

prescelto

Prossimamente

cui

viendra

ou

vers

argo-

.

C'est là

que

les

public enthousiaste,

symphonie

du

qualunque

targa appositamente incisa

Poesia

avait

Destruction

programmo

grands ports.

d'enthousiasme

Deux

:

poesia

argento.

de' suoi

volumes

Marinetti

conférences

nous

on

d'évocateur

poème

rehausser

T.

deux

Etoiles

succès

deux

éblouissante

chef-d'oeuvre

J.

M. F.

una

tout

poètes

dont

di

Mar-

dei

stampa

aussi

ed

grafìa

nous

des

italiano,

miglior

metro.

e

genere

la

per

italiana

lingua

poeta

rezione

école,

les

le

hors

pur

abbonati,

Lire

entendrons

et

soli

in

Il

citore

dit admirablement

a

par

dit

suoi

chaude

:

l'un

art

dans

Il

des

:

les

jeune

dernier

vie

inutile

Marseille)

grand

rappelé a

portant

sa

nous

annuale

un

Destruction.

e

della

viendra

inauguration,

Conquète

un

de

mante

le

excellent

ont

Catulle Mendès.

Poesia

giudizi

la

triomphe

a

mes,

le

de

Concorso

un

I manoscritti de

le

bandisce

le

vivifiant

esthétique,

Gymnase,

Marinetti,

de

déjà applaudi

que

POESIA

litté-

:

u

doués

e

poema

Jeudis

poeti francesi) parecchi

conquète

il

importante

nei

du

a

CLe petit Marseillais)

un

Roux

Benelli.

una sua

Théàtre

Diamo qui alcuni cese

Sem

applaudito

Grand

La

:

tt

plus

vement.

giorni

declamazioni

e

declamando

ammirati

e

il movimento

Nazionale

Marinetti

specialmente del

Pierre

quest'audace

in questi

di

tempi,

conferenze

raires

e

T.

F.

au

di

concorso

admira-

remporté

et

dire,

dit

nous

i

Mari-

maitre

en

poème,

ainsi

dit

Hugo,

terreur

Poesia

r>.

Radicai,

M.

de

pour

On

lete

de

proposte

»

mento,

T.

F.

qui

et

le

appoggio

suo

e

meglio adeguate.

assurée

encore

murmurè

a

Marinetti

faisons

ment

pubblicato

F.

M.

Marinetti

Viarengo

attraverso

sonore.

(Le

collaborazione

tutto

sculptant,

et

talent

beau

ce

per-

fra

M.

par

Conscience

effet

poètes,

scritta

étant

il

tutto

parranno

Primo

a

Marinetti.

que

Baudelaire,

,

dire,

lesvers

le

con

risposte

migliori

Pinterprète.

les

parmi

séance

Il

la

de

che

le

pubblicherà

sa-

natureleur

Marseille):

grand

dans

dons

poème

Charles

parole

ec-

illuminata

G-ourmont,

Régnier,

Editrice

de

encore en

de

vers.

enorme

le

bien

du

-

Francia.

La

figlio

la

e

geniale rivista, dirige, ormai, letterario

veramente

direzione

Hachilde, Henry

le

ainsi

un

en

Richepin,

de

poète

quand

sosterrà

le

les

comme

la

au

donnera

nous

dits

poè-

arrivo

nous

Poesia

Milan,

beaux

plus

il

vers

beaux

magnifìque

blement

pour

grande

un

la

del

creatore

des

villes,

Il

temps.

poètes

part

les

succès,

,

cette

netti,

de

Radicai

triomphe

il

Kahn,

compiuto

carrefours

si

à

notre

dit aussi

La

u

Balconi

Gustave

libero,

n'a

grandes

Naples,

les

sus

Jean

(Le

Com-

Venezia.

su

e

si

quale

la

de Noailles sta per

tesse

l'azione

collabo-

de

les

en

Depuis nostra

et

serie

dire

sonne

des

d'entendre

plaisir vent

a

èlites

aux

nazionale

rispetto

che

ha

la per

migliore

dimostrare

fervida lui?

vi al

che

pare suo

il

grande

ammirazione

e

il

L'Amministratore

dalle

11

alle

12,

ogni

giorno. G-li sono

in

uffici via

di

Direzione

Senato,

2

e

Amministrazione

Milano.


nostro, di

tutta

l'opera

Poemi zione

obbligarci

senza

al

le

più

dierna

calor

vita si

lungasse

le

antiche

un

l'epoche

vivono

che forme loro

campagne

:

e

poi

indovinate dallo

GIOVANNI PASCOLI

le due

loro

dei

e

il

e

anche le

mito-

nostra

o-

Novella

sostanza. di

miti

con

vivente

mari

or

un

perdute, che pro-

di

e

e

i

misteriosa illuminata

intangibili,

nitido,

vicine

or

di

freschissime, ravviva-

forme

suoi

dei

in

misteri

lontane,

tutte delle

visibili

or

le

sue

ora

spirito nostro sapientemente guidato,

grandi capitali

uomini

la

rianimasse

ordine

lungo

paesaggio

incertezze

curare

suscitandone

Talohè

la

d'immagini

nelle

un

che

finissima

sua

tici, popolata da figure plasmate

da

antico,

nel

natura,

mai

secoli

di

fatta

l'arte

romana

tentò

per

creazione

mondo

sensibile.

nuovo

genti

e

rappresenta-

una

sommo

sensazioni.

pagana

Nulla

al

della

parti

arcane

logica,

del

mercè

efficace

minime

sono

nuova

poeta ha ottenuto moderna,

analisi

una

sua.

Conviviali

tutto

tentare

a

del

simboli,

tempo pagano, le città

degli dèi

e

L'arte di Giovanni Pascoli ha

dei

degli

semidei.

raggiunto

la

sua

per-

#•

E

incomincino,

Giovanni Pascoli, la

recente

ci

nome

e

con

l'immagine

questi medaglioni poetici

; da

fezione:

di

E

poi che che

pubblicazione dei Poemi Conviviali, il mag-

giore avvenimento periodo,

col

olire

letterario

il modo

di

italiano di

ricordare

il

questo grande

questo

la nostra

non

sanno

libro

rassegna, la

la

reca

voce

sintesi

andando tra

del

poeta

più

bella

di

questo

nuovissimo

come

genio

sua.

genti straniere,

poeta nostro, potrà

mente additare i Poemi Conviviali

ultimo

dell'opera

sicura-

la rivelazione

italiano.

S. B.

Nel con

prossimo

disegno di E.

fascicolo

Sacchetti.

pubblicheremo

il

medaglione

della

COMTESSE

DE

JSTOA-ILLES


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