Posate e accessori della tavola rinascimentale

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POSATE E ACCESSORI

DELLA TAVOLA RINASCIMENTALE


La tovaglia Le tavole rinascimentali, come in passato, prevedevano l’uso della tovaglia. Da quello che si può osservare nelle opere, ma anche da quello che ci è stato tramandato dalle fonti, gli invitati piĂš importanti, in occasione dei banchetti, avevano bicchieri individuali, ma non posate proprie.


Nell’antichità, si credeva che la tovaglia stimolasse l’appetito, per questo è presente sulle tavole sin dall’antichità. La tovaglia più usata era quella bianca, ma alcune fonti parlano anche dell’uso di antichissime tovaglie colorate nella Persia del III secolo a.C. Tovaglie bianche di lino, ornate di strisce e riquadrate con balze dai colori intensi, erano usate nei banchetti più eleganti del Medioevo. Fra ‘400 e ‘500, si affermano le tovaglie perugine, caratterizzate da fasce blu lungo i lati, tradizionali nei corredi nuziali e usate anche nella liturgia religiosa. Dal Rinascimento in poi, l’uso della tovaglia e dei tovaglioli sarà sempre legato a importanti eventi.


Il tovagliolo Il tovagliolo nasce dalla necessità di doversi asciugare le mani, dopo averle lavate in appositi bacili, visto che si mangiava con esse; se, tuttavia, prima vi era un tovagliolo per due commensali, nel XVI secolo nasce l'idea del tovagliolo individuale. Nel Cinquecento e nel Seicento, il tovagliolo diventa anche un elemento ornamentale, con piegature spettacolari; solo dal secolo successivo il galateo stabilirà che esso debba essere collocato sulle ginocchia, per mantenere pulito l’abito.


Il cucchiaio Il termine cucchiaio deriva dal latino “cochlea” cioè chiocciola, proprio perché il guscio di questi animali fu il primo strumento naturale ad essere usato per portare i liquidi alla bocca. In effetti, il cucchiaio esiste da sempre, anche se, principalmente, come strumento per cucinare. Nel ‘500 le persone più ricche, per ostentare la propria ricchezza e posizione sociale, si fecero realizzare cucchiai da tavola con materiali preziosi, come l’oro smaltato, spesso impreziositi con gemme. Nel ‘600 vennero realizzati in argento, perché più facilmente lavorabile e dal minor costo; ciò consentì una sua maggiore diffusione anche presso la ricca borghesia. Alla fine del ‘600 il galateo stabilì il modo in cui dovesse essere impugnato: se prima veniva stretto a pugno, dalla fine del XVII secolo, il cucchiaio doveva essere retto solo con tre dita per reggerlo e ciò comportò, con il tempo, l’attuale forma ovale del cucchiaio, con un manico più sottile al centro.


Il coltello Il coltello fu da sempre presente nelle tavole, ma non come posata individuale, fino almeno al XIII secolo, visto che il cibo veniva servito già tagliato. I coltelli, come posate, vennero realizzate sicuramente dal 1244, dove è presente, a Firenze, una vera e propria industria di coltelli. I coltelli, però, non servivano per tagliare il cibo, bensì per prenderlo con la lama, per svolgere la funzione che ha oggi la forchetta; la lama, quindi era molto più appuntita di oggi. Nel 1669, Luigi XIV decise che questi coltelli, troppo acuminati, fossero considerati illegali a tavola e li sostituì con quelli meno affilati, ancora oggi in uso.


La forchetta è la posata più recente. Infatti prima, in epoca antica, venivano usate solo per cucinare e servire il cibo. L’uso della forchetta si mantenne, in epoca medievale, solo in Oriente, mentre venne reintrodotta in Occidente, nell'XI secolo, a Venezia, quando una principessa bizantina andò sposa a un giovane nobile veneziano. La Chiesa, però, la vietò, considerandola un oggetto demoniaco. Alla fine del ‘400, sicuramente, era in uso presso alcune famiglie nobili, come i Pucci e i de’ Medici. Caterina de’ Medici, poi, la introdusse in Francia e da qui si diffuse in molte corti europee, anche se questo uso fu molto osteggiato. Carlo V ne aveva persino una collezione, ma il suo uso rimase a lungo raro, essendo considerata uno strumento stravagante.

La forchetta


L' apparecchiatura Presso il popolo e i contadini i cibi erano messi su taglieri o su piatti comuni, fatti, a volte, anche di pasta indurita o cotta, mentre, presso le classi pi첫 abbienti, l'invitato trovava piatti individuali e persino un tovagliolo per pulirsi le mani. Nella tavola dei sovrani o dei nobili pi첫 facoltosi vi erano oggetti preziosi, come ci testimonia, ad esempio, la saliera di Francesco I. Ai banchetti, alcuni nobili portavano il proprio coltello, come oggetto di lusso e di distinzione sociale. In tali occasioni, prima venivano serviti gli uomini e poi anche le loro dame.


Il vasellame era posto su un’apposita credenza dove boccali d’argento, bicchieri di vetro, saliere preziose, candelieri, taglieri, bacili per le mani e oggetti ornamentali, mostravano la ricchezza del proprietario. Questa usanza cessò nel '700. Nel XVIII sec. la borghesia cominciò ad adottare le usanze dei nobili a tavola.


Siti consultati: http://ladolcevita.blogfree.net/?t=2754439 http://the-borgias.forumfree.it/?t=65280657 http://www.taccuinistorici.it/ita/news/medioevale/ http://www.mychef.tv/essence-news/evoluzione-delle-posate/ http://www.thesocialpost.it/la-storia-di-coltelli-forchette-e-cucchiai/


Ricerca svolta dalla Scuola Secondaria di primo grado Enrico Fermi di Lainate


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