Dialogo e Famiglia - Febbraio 2017

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Dialogo e Famiglia Giornale dell’Unità Pastorale Sacra Famiglia - Padre Marcolini N˚ 1 - Febbraio 2017

la Gioia

dell'incontro


Sommario Parola del Parroco Progetto pastorale: un’opportunità da non lasciar perdere. . . . . . . . . pag. 3 Vita della Chiesa Prendetene e mangiatene tutti . . . . La gioia dell’incontro. Incontriamo Gesù nella vita concreta. . . . . . . . La nonviolenza e i muri che ritornano. . . . . . . . . . . . . . . In un momento di scelte... un percorso di crescita . . . . . . . . . Vita dell’Unità Pastorale Ristrutturazione oratorio Violino: necessità che avanza . . . . . . . . . . Commissione Caritas: un albero con radici che crescono. . . . . . . . . Commissione famiglia: il regno di Dio è vicino . . . . . . . . . Cammino formativo: alla scuola dell’“Evangelii Gaudium” . . . . . . . La mancanza e il desiderio. I centri di ascolto riprendono nel tempo di quaresima . . . . . . . .

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È necessario credere in te, o Cristo, avere fede in te, o Cristo. Dobbiamo accettare te come Signore e Maestro amabile e adorabile; introdurti nel giro dei nostri pensieri e dei nostri affari, dei nostri avvenimenti. Occorre porti al centro delle nostre sollecitudini, preoccupazioni, speranze. Fa’ che non abbiamo paura di te, non siamo restii a conoscerti. Fa’ che sentiamo, al contrario, il grande, dolce dovere di studiarti e di accogliere i tuoi precetti. Così saremo abbagliati dalla tua luce; e poi resi felici, infinitamente, dalla tua bontà e dalla tua salvezza. Amen. Paolo VI, Roma, Chiesa di Nostra Signora di Guadalupe, quaresima 1965

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Ecco il nostro progetto Pastorale Da dove veniamo: Badia. . . . . . . . . " 11 Da dove veniamo: Violino . . . . . . . . " 12 Che cosa ci fa essere chiesa di Gesù Cristo. . . . . . . . . . . . . . . " 13 Cronaca dell’Unità Pastorale Cineforum di primavera. . . . . . . . . Raccolta viveri d’Avvento. . . . . . . . 7 dicembre 2016: tre nuovi diaconi per la chiesa bresciana. . . . . . . . . Mostra presepi. . . . . . . . . . . . . Campo adolescenti: al seguito del custode dei sogni. . . . . . . . . . Ek sal wees soos jy: sarò come te. Il lungo tragitto . . . . . . . . . . . . . Spazio compiti: una proposta che vuole crescere. . . . . . . . . . . . Pensando all’estate. . . . . . . . . . .

Orari S. Messe Unità Pastorale Feriali:

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da lun a giov ore 8.30: Badia da lun a ven ore 18.00: Violino ven ore 18.30: Badia

Festive:

sab ore 8.30: Lodi Mattutine sab ore 18.00: Violino

sab ore 18.30: Badia dom ore 8.00: Badia dom ore 9.00: Violino dom ore 10.30: Badia dom ore 11.00: Violino dom ore 17.00: Mandolossa dom ore 18.00: Violino

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Vita dei Quartieri I segni dei tempi: anticipo pensionistico . . . . . . . . . . " 21

Redazione Don Raffaele Donneschi, Don Fausto Mussinelli, Lucrezia Barbieri, Laura Bellini, Jessica Pasqui, Francesco Quaranta, Elena Rubaga, Guerino Toninelli, Elena Vighenzi, Carlo Zaniboni.

Per chi volesse scriverci: redazione.dialogoefamiglia@gmail.com

Contatti dei presbiteri della Unità Pastorale Parroco (don Raffaele Donneschi): Parrocchia San Giuseppe Lavoratore trav. Ottava,4 - Villaggio Violino tel. (segreteria parrocchiale) 030 312620 e-mail: raffado@alice.it - www.parrocchiaviolino.it Curato (don Fausto Mussinelli): Parrocchia Madonna del Rosario via Prima, 81 - Villaggio Badia tel. 030 313492 - cell. 328 7322176 e-mail: donmussi80@gmail.com - www.parrocchiabadia.it

Riferimenti per gli oratori: Oratorio San Filippo Neri via Prima, 83 - Villaggio Badia Oratorio Violino via Prima, 2 - Villaggio Violino

Foto in copertina: Gesù incontra la samaritana al pozzo.


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Parola del Parroco Progetto pastorale:

un’opportunità da non lasciar perdere

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na delle definizioni di Parrocchia che ho sempre condiviso, e che ritengo sia quella che dovrebbe avvicinarsi di più alla realtà, è quella che la ritiene una “casa tra le case”. Il fatto che dal novembre scorso siamo Unità Pastorale non toglie niente a questa idealità dell’essere Parrocchia, perché l’identità della parrocchia non è né assorbita né annullata dalla nuova forma pastorale ma, al contrario, ne viene potenziata la sua capacità di essere “casa tra le case”. Per aiutarci in questo cammino, il Consiglio Pastorale della nostra Unità Pastorale ha steso un Progetto che iniziamo a presentare in questo numero del nostro Giornale e sul quale si è voluto mettere, da una parte ciò che già esiste e che viene dalla storia delle due comunità e che vale la pena continuare a mantenere, dall’altra ciò che dovremmo contribuire tutti a mettere in atto, per crescere come Comunità (useremo sempre il termine al singolare anche per rimarcare la volontà di comunione tra le due Parrocchie...) che annuncia il Vangelo, celebra la bontà di Dio nei Sacramenti e vive la carità verso il prossimo. Progettare vuol dire, come ci ricorda molto chiaramente la stessa parola, ‘stabilire un pro’, ciò per cui vale la pena impegnarci, darci da fare, metterci in gioco, sfidarci. Questo ‘pro’, vuole essere la comunità, la Chiesa tra le case. La parrocchia ha la sua centralità, perché vuole farci fare Chiesa là dove c’è la vita, là dove c’è la gente, là dove siamo, senza alcun bisogno di accentuare l’appartenenza territoriale, anacronistica e decisamente sorpassata da una società sempre più mobile. Sarà importante allora leggere l’introduzione del Progetto Pastorale, Da dove veniamo - Chi siamo, in questa chiave ecclesiologica: abbiamo sì una storia, molto simile per quanto riguarda le origini delle nostre Comunità, abbiamo delle ‘piccole tradizioni’ locali... ma abbiamo anche molte potenzialità che potremo sviluppare meglio se affrontate ‘insieme’, con le forze migliori dell’una e dell’altra parrocchia, nella consapevolezza che la diversità crea ricchezza e qualità a beneficio di tutti... A ben riflettere, si tratta di una vera e propria sfida, nel senso di opportunità. Una sfida, poi, che deve

Messa di erezione a unità pastorale

operare tre passaggi interni, tra loro collegati, tre passaggi da leggere e applicare nella realtà e che nel nostro Progetto abbiamo chiamato: Le Pastorali della nostra Comunità. a. Da una comunità di servizi a una comunità in servizio: ossia con stile accogliente, cooperativopartecipativo, educativo. b. Da una parrocchia statica a una parrocchia in movimento: la parrocchia che si dinamizza per diventare una Chiesa che si mette in cammino, in uscita, direbbe Papa Francesco: comunità che, progettualmente e concretamente, si vive come realtà di comunione; si nutre di ascolto della Parola, di preghiera personale e liturgica; si fa luogo di comunicazione e di relazione, come riflesso pratico della sua intima natura comunionale, che nasce dall’Eucaristia; che si trasforma in cantiere e laboratorio di formazione, che genera cristiani maturi e radicati nel Vangelo. c. Da una parrocchia “clericocentrica”, o per soli pochi, preparati e zelanti, a una parrocchia tutta ministeriale, dove ognuno sa qual’ è il suo ruolo e tutti hanno la vocazione a farne parte, professando il proprio personale ‘eccomi’, dove non ci sono quelli che sanno e quelli che non sanno, né si vivono separazioni di potere, ma come in una famiglia, tutti cooperano al bene e alla edificazione di tutti.


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La Quaresima, lo sappiamo, è un tempo di conversione, di cambiamento... Tra le conversioni necessarie, oltre a quella personale e familiare, mettiamoci anche quella che ci chiede di rimettere in discussione il nostro percepirci come ‘cristiani in Comunità’! Quella che ci aspetta è una sfida che impegna e costa. Certamente è più comodo rimanere a casa davanti alla televisione dopo una giornata di lavoro che andare dai vicini che ospitano il Centro di Ascolto della Parola di Dio e condividere la nostra fede e la nostra vita; è più semplice criticare i politici o i governi che non fanno a sufficienza per la società che impegnarsi in prima persona per aiutare i più poveri, magari entrando attivamente nella Commissione della Caritas; è più facile puntare il dito contro chi si impegna in Oratorio perché ‘potrebbero fare questo oppure or-

ganizzare quello...’ piuttosto che metterci la faccia ed entrare in prima persona nelle varie realtà che richiedono, anzi, hanno bisogno, del contributo di tanti! Mi permetto di chiudere con un “Cari genitori”, rivolto di certo non ai pochi che si danno da fare ma ai molti che stanno alla finestra a guardare: non pensate sia venuto il momento di far vedere ai vostri figli che anche voi siete disposti a ‘perdere’ una sera, qualche ora... per la Comunità, nella certezza che questa vostra testimonianza sarà molto più educativa di tante parole e predicozzi o critiche gratuite? Vi auguro che tra i buoni propositi quaresimali ne peschiate almeno uno che vi faccia scegliere un servizio verso la vostra Comunità. Don Raffaele

Vita della Chiesa Prendetene e mangiatene tutti Il percorso quaresimale della diocesi di Brescia

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nche quest’anno siamo invitati, durante il periodo quaresimale, a riflettere su una tematica, che sarà il filo conduttore della nostra preghiera in famiglia e in comunità, per prepararci con fede alla celebrazione del triduo pasquale. Per questo un libretto, ricco di spunti di approfondimento e di testimonianze di vita missionaria, ci guiderà nel nostro percorso interiore attraverso i vari momenti della produzione del pane, evidente richiamo eucaristico: il pane nasce da ingredienti che sono frutto della terra (dono gratuito di Dio) e del lavoro dell’uomo (trasformati dall’impegno e dall’intelligenza); che devono essere impastati (cioè mescolati e non lasciati ognuno separato dall’altro); c’è poi il tempo della lievitazione (il tempo della pazienza e dell’attesa); della cottura (attraverso il fuoco che lo trasforma). Infine, questo pane deve essere spezzato e distribuito perché possa diventare cibo e nutrimento per molti. Proprio per riflettere sulla condivisione e far sì che essa si realizzi, verrà distribuito anche un salvadanaio, per il sostegno ai progetti missionari proposti quest’anno: dai poveri del Venezuela, al centro di formazione per le ragazze in Congo, dai terremotati in Italia ed in Ecuador fino al reparto di neonatologia in Burundi. Laura


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LA GIOIA DELL’INCONTRO Incontriamo Gesù nella vita concreta

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elle nostre comunità la quaresima ormai alle porte intende porsi in continuità con il cammino dell’avvento (La vera Gioia) e in linea con il cammino comunitario fondato sulla “Evangelii Gaudium” di Papa Francesco: per questo è stato deciso il titolo “La gioia dell’incontro”. In tale titolo si legge come Gesù, che è la vera Gioia, chiede di essere incontrato nella vita concreta. Il momento più grande in cui si incontra Gesù con i suoi discepoli è il dono di sé sulla croce, anticipato dalle parole di Gesù “Prendete e mangiatene tutti...”. Questo sottotitolo richiama il tema offerto dalla diocesi per la quaresima. Il riferimento al pane, come segno sacramentale lasciatoci da Gesù per ricordare il suo amore donato, ci porta alla gioia dell’incontro che nella Messa ha il suo fulcro. Partendo dai Vangeli domenicali della quaresima, si è pensato di trovare una parola chiave che aiutasse a concretizzare un atteggiamento di vita, necessario all’incontro con la vera Gioia da parte di tutti, dai piccoli agli adulti. Parallelamente ogni settimana per bambini e ragazzi si propone come “segno” un elemento costitutivo del “fare il pane”, con l’obbiettivo che accogliendo i vari “ingredienti” si possa giungere man mano al completamento del pane, che diventa segno del proprio incontro con Lui (Eucarestia) e anche condivisione di fraternità reale. Così nella 1° settimana al Vangelo delle Tentazioni è legata la parola “Impegno” in quanto per superare la tentazione del male è necessario l’impegno, la buona volontà. Da qui la proposta concreta della rinuncia come stimolo a vivere nell’impegno. L’ingrediente basilare del pane è il grano: la materia prima. Come per fare il pane è indispensabile il grano, così nella vita di incontro con Gesù è necessario l’impegno.

Nella 2° settimana il Vangelo della Trasfigurazione suggerisce l’atteggiamento dell’”Ascolto”: Gesù è stato mandato nel mondo come Colui che deve essere ascoltato. Nell’incontro autentico con Lui non può essere tralasciato l’ascolto. L’impegno dell’ascolto in famiglia costituisce l’applicazione, nella vita, di tale atteggiamento. L’ingrediente del sale per fare il pane indica come l’ascolto dona sapore alla vita: senza l’ascolto di Dio e degli altri la vita appare insipida e chiusa nel proprio egoismo. Nella 3° settimana con il Vangelo della Samaritana Gesù ci mostra la necessità della conversione della vita: la nostra vita se incontra Gesù non può rimanere la stessa, vive in continua conversione. Il segno dell’acqua, che ben richiama il Vangelo, è l’elemento tra gli ingredienti del pane che ci ricorda la purezza, ma anche la semplicità e l’umiltà che servono per la conversione. L’impegno concreto ci riporta alla neces-

Gesù incontra la Samaritana, Rupnik Casa degli incontri cristiani, Capiago


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sità dell’essere umili con chi ci circonda, superando il male dell’orgoglio e del pensare solo a se stessi. La 4° settimana il Vangelo del cieco nato ci fa riflettere sul dono del “Perdono”: la Misericordia di Dio è ben più ampia dell’orizzonte umano. Il dono del perdono diventa una grazia da condividere con altri da perdonare. L’ingrediente del pane scelto, il lievito, mette in luce che basta poco per trasformare la vita, così come poco lievito trasforma il pane. Nella 5° settimana, con il Vangelo della resurrezione di Lazzaro, il tema non può che essere la “vita”: in concreto si tratta di sentire come vitale l’incontro con la vera Gioia. Il sorridere e salutare sembra apparentemente facile, ma è un impegno che richiede la forza anche per superare i propri pregiudizi. Per fare un buon pane serve anche il “tempo” giusto: il tempo

della gioia che è solo nelle mani del Padre, sta a noi riservarci il giusto tempo per l’incontro. La settimana santa è la settimana del “Dono”: un dono grande quello della vita che Gesù pone nelle mani del Padre e che gli ritorna in pienezza, il giorno della Pasqua. La forza che porta al dono è l’amore, il cui segno è reso dal fuoco. Gli ingredienti e il giusto tempo non porteranno mai al pane se non passano attraverso il fuoco. Le azioni buone e di carità costituiscono il modo vero e reale per amarsi all’interno della comunità e lasciarsi sedurre dall’Amore divino. Un buon cammino di quaresima a tutti, bambini, ragazzi e alle famiglie. I catechisti

La nonviolenza e i muri che ritornano IL MESSAGGIO PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

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embra che Francesco si diverta a sorprendere. Oltre a quelli che non lo sopportano, anche chi, come me, tanti anni fa, fece la scelta dell’obiezione di coscienza. Richiamare, nel messaggio per la Giornata mondiale della pace, la nonviolenza come stile di una politica per la pace può sembrare azzardato in un mondo in cui gli equilibri del ’900 vacillano e tornano i muri. Eppure è proprio lo stile di Francesco, fedele all’idea che “è più importante iniziare processi che occupare spazi”. Lo ha dimostrato già in molti modi: dalla mediazione tra Cuba e Stati Uniti, all’ecumenismo,

dal dialogo con l’Islam, alla critica a un’economia che uccide. Ma questo impegno non riguarda solo le grandi strategie internazionali. «Dal livello locale e quotidiano fino a quello dell’ordine mondiale, possa la nonviolenza diventare lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme» chiede il Papa. Perché, come diceva Tiziano Terzani, dialogando con Oriana Fallaci ai tempi della rabbia e dell’orgoglio, «se la pace non è dentro di noi, non sarà mai da nessuna parte». Paolo Ferrari

L’abbraccio tra cattolici e Musulmani a Roma


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In un momento di scelte... un percorso di crescita

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insegnamento della religione cattolica è scelto da quasi il 90% degli studenti, segno di una marcata vivacità educativa che continua a raccogliere consensi in un’epoca segnata da profonde trasformazioni sociali. A poche settimane dalla pubblicazione del rapporto “Una disciplina alla prova”, la Presidenza della CEI nel “Messaggio in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico 2017-2018”, ricorda l’importanza dell’istruzione religiosa “chiave di lettura fondamentale della realtà”, dove gli insegnanti, “testimoni credibili”, accompagnano i ragazzi nel loro “personale ed autonomo percorso di crescita”; nel messaggio del 23 gennaio u.s., la CEI sottolinea che questa scelta “non è una dichiarazione di appartenenza ad una religione, né è un modo per influenzare la coscienza di qualcuno, ma vuole esprimere solo la richiesta alla scuola di essere istruiti anche su quei contenuti religiosi previsti dalle indicazioni didattiche e che costituiscono una chiave di lettura fondamentale della realtà in cui

noi tutti oggi viviamo”; come più volte riportato da Papa Francesco, stiamo vivendo in un’epoca di cambiamento e trasformazione, ma non possiamo negare che le tracce che la Chiesa cattolica ha lasciato e continua a lasciare nella storia della società italiana, “costituiscono un contributo alla crescita della società di tutti”. a cura della Redazione

Vita dell’Unità Pastorale Ristrutturazione oratorio Violino: necessità che avanza

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ono ormai innumerevoli anni che al Violino si parla di rinnovare l’oratorio in modalità che spaziavano dalla ristrutturazione, alla costruzione di un edificio ex novo. Le infinite discussioni su quale fosse la modalità migliore e la scarsità di manifestazioni di interesse da parte dei parrocchiani, hanno portato ad un lungo stallo decisionale. A risolvere la questione sono intervenuti due fattori: la crisi economico-finanziaria degli ultimi anni, che ha fatto sì che il terreno su cui sorge l’attuale oratorio non abbia ottenuto una valutazione economica sufficiente a coprire le spese di una nuova costruzione, e il

sorgere dell’Unità Pastorale, che ha rimesso in gioco l’esistenza di due oratori, ognuno con le proprie caratteristiche e i propri difetti strutturali, ma soprattutto introducendo prospettive di complementarietà che dovranno farsi sempre più strette per i prossimi anni. La collaborazione tra le due parrocchie, ora riunita, deve infatti prevedere un utilizzo ottimale delle strutture a disposizione dei parrocchiani nel complesso, il che comporta una gamma di scelte che puntino non a interessi particolari o conservatori, ma piuttosto a distribuire luoghi e servizi utili unificati ai parrocchiani (di Violino e Badia) sul territorio


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trovano a transitare per la struttura. Nel progetto globale si è pensato allora di spostare il bar e la Segreteria presso l’attuale facciata – sostituendola con un atrio d’ingresso – dove ora c’è la sede-segreteria dell’USO Violino e gli spogliatoi. Per fare questa operazione, e quindi rendere liberi questi ambienti, si è individuata la Zona palestra nuovo oratorio Violino collocazione delle varie realtà sportive dell’intera Unità Pastorale. Tutto ciò ha fatto sì che, presso la palestra e l’attiguo fabbricato (ex canonica) d’accordo con i responsabili diocesani per gli Ora- e iniziare da qui i lavori di ristrutturazione. Il che ci tori, si optasse infine per una ristrutturazione e un permetterebbe anche di mantenere operative le attimiglioramento della struttura esistente, adeguando vità che garantiscono un introito nelle casse dell’oraambienti e impianti alla normativa vigente in termini torio, che contribuirà a pagare il resto dei lavori. di sicurezza. La situazione della struttura al momen- Terminata questa prima fase, seguirà il secondo lotto to è decisamente carente su questi punti e l’oratorio di lavori, che riguarderanno la costruzione di un piarischia seriamente la chiusura da un giorno all’altro. no rialzato, di due sale per incontri e di una cucina C’è quindi la necessità impellente di lavorare insieme attrezzata con annesso locale per feste e pranzi coper realizzare una struttura a norma, funzionale, che munitari. Infine, verranno sistemate il secondo piano, possa ospitare i figli, gli eventi e le attività di tutta con le aule per la catechesi, il salone seminterrato e la zona esterna, con le relative aree gioco. Altri dettagli l’Unità Pastorale. Da dove partire? Balza agli occhi il fatto che l’attua- tecnici sul progetto di ristrutturazione e le previsioni le oratorio non ha un vero punto di aggregazione: ci dei costi per lotto sono consultabili sui pannelli esposono almeno sette ingressi diversi e ognuno si sposta sti presso la Chiesa del Violino. verso una direzione e un’attività specifica, senza dare Corrado l’opportunità di incontrarsi con le altre persone che si

COMMISSIONE CARITAS: un albero con radici che crescono

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ontinuando a parlare di Caritas ci è stato chiesto di presentare brevemente alcune iniziative della Commissione Caritas di Badia e Violino. Innanzi tutto, i componenti la commissione hanno un appuntamento circa mensile, dove ci si incontra e sotto la guida di Don Raffaele si riflette sul senso di quanto si sta facendo, rapportandosi al messaggio evangelico. Cercare, trovare ed irrobustire le radici che sono alla base dell’albero che sta crescendo nella nostra unità pastorale, riscoprendo le motivazioni di ciascuno di noi, è fondamentale per non perdersi di fronte alle difficoltà e superarle con l’aiuto di tutti. Dopo questo momento di approfondimento, l’incontro prosegue con gli aggiornamenti e le valutazioni delle attività in corso...

Alcune attività sono consolidate grazie all’impegno di alcune/i parrocchiani che le hanno avviate già da alcuni anni. La prima di queste è la preparazione e distribuzione di generi alimentari e di consumo per alcune famiglie presenti nell’unità pastorale, che avviene nel primo pomeriggio di ogni sabato. Per questa attività sono impegnati due gruppi di volontarie, che si alternano ogni quindici giorni, col supporto di altri volontari, che provvedono a recuperare e selezionare il materiale da distribuire. Una seconda, è conosciuta come “emergenza freddo” in quanto prende il nome dall’omonima iniziativa messa in campo dal Comune di Brescia, attraverso l’associazione “il Calabrone”, che offre ospitalità ai senza dimora nel periodo invernale.


DialogoeFamiglia L’attività per noi, consiste nel preparare e/o distribuire una cena al sabato sera presso due luoghi di accoglienza messi a disposizione dal Comune in Via Marchetti e dalla Caritas in Via Garzetta. A seconda delle circostanze, l’attività si completa anche con un momento di incontro e di gioco con gli ospiti. Coinvolge un buon numero di persone che si autogestiscono nella copertura dei turni. Strettamente correlata con quest’ultima attività, vi è la raccolta dei generi alimentari che avviene attraverso la cesta messa a disposizione in chiesa nelle parrocchiali di Badia e Violino, ma anche cogliendo le opportunità che si presentano di volta in volta, come il ritiro delle eccedenze di pane a fine giornata dalle mense scolastiche, ma anche attraverso iniziative mirate di raccolta, come fatto recentemente da un gruppo di ragazzi del catechismo. Il recente terremoto nel centro Italia inoltre, che continua a far cronaca ancora in questi giorni, ci ha spinto ad interessarci di quanto sta accadendo in quelle zone, così abbiamo avviato un’iniziativa a sostegno di un allevatore che ha perso tutto, tranne le sue mucche da carne. Il nostro pensiero è stato quello di dare una mano a sostegno della sua attività, affinché avesse modo di mantenerla. Da qui il progetto “aiutiamoli a ripartire” che intende rivolgersi in primis a sostegno di questo allevatore - con un’iniziativa che prevede l’acquisto di forniture di 5 kg di carne di allevamento biologico ad un costo di 80 euro - ma anche con l’intenzione di aiutare altre realtà colpite dal terremoto. Un’altra iniziativa, più recente, è l’accoglienza riservata a 8 ragazzi migranti provenienti dalla Nigeria e giunti da noi poco più di un anno fa. Questa iniziativa proposta dalla Caritas Diocesana in stretta collaborazione con la questura di Brescia, costituisce un’esperienza nuova per le nostre parrocchie ed in particolare per tutti coloro, che non sono pochi, e che si sono resi disponibili a supportarla. Si è rivelata una esperienza complessa, talvolta faticosa, ma che ha sicuramente arricchito chi l’ha pratica-

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Rifugio CARITAS in via Garzetta ta, sia in termini di rapporti umani, che di conoscenza della realtà dei migranti e dell’organizzazione che lo Stato mette a disposizione a questo scopo. In questi giorni sono in corso le valutazioni delle commissioni tecniche, dal cui esito dipende il loro futuro per il riconoscimento della condizione di rifugiato politico o di immigrato clandestino, con tutte le relative conseguenze. Si tratta di una realtà sulla quale abbiamo già iniziato ad interrogarci e che necessita di approfondimenti per trovare scelte coraggiose ed innovative, che riconoscano dignità a queste persone e nel contempo le rendano in grado di integrarsi con la nostra difficile realtà economica e sociale. Altre ancora le iniziative promosse dalla Caritas dell’Unità Pastorale che, per ragioni di spazio e di tempo, meritano ciascuna un adeguato approfondimento per farne comprendere la portata, che va ben oltre i gesti concreti che producono e che ci auguriamo di poter sviluppare nelle prossime occasioni. Nel frattempo rinnoviamo l’invito a partecipare agli incontri periodici della commissione che sono aperti a tutti, in modo da conoscere più da vicino le iniziative e, se lo desiderano, impegnarsi in prima persona per sostenerle; c’è spazio, tempo e soprattutto bisogno di chiunque voglia dedicare del tempo agli altri! Claudio


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COMMISSIONE FAMIGLIA: il regno di Dio è vicino

Ritiro d’Avvento

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a commissione famiglia ha ricevuto l’incarico di organizzare i ritiri di Avvento e Quaresima per i genitori che stanno seguendo il cammino del ICFR. Il ritiro di Avvento si è svolto domenica 11 dicembre per i genitori dei ragazzi del 4° e 5° anno, 1°/2°/3° media e la domenica successiva per i genitori dei bambini del 1°/2°/3° anno.

Nella lettera per l’inizio dell’anno pastorale 2016-2017 intitolata “Il regno di Dio è vicino” il Vescovo Monari suggeriva: le famiglie sono chiamate a prendere sempre più chiaramente la forma della volontà di Dio proprio come Gesù che - pienamente sottomesso alla volontà del Padre ci ha indicato la strada. Sulla base di questo suggerimento, durante il ritiro, i genitori divisi in 4 gruppi hanno riflettuto sul significato della frase di Gesù citata nel Vangelo di Marco (Mc 1, 9-15) “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”, condividendo i risultati di tali riflessioni nell’omelia della S. Messa. Il ritiro si è concluso con il pranzo in compagnia delle (purtroppo) poche famiglie che hanno deciso di passare insieme questo momento di convivialità. Elena e Daniel

Cammino formativo: alla scuola dell’“Evangelii Gaudium”

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he questo Papa fosse una persona eccezionale lo si era capito dal primo momento, ma sicuramente lo è anche dopo questa meravigliosa esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” (La Gioia del Vangelo). Negli incontri avuti con relatori laici e sacerdoti, si è potuto capire intimamente quello che il Papa ci esorta, dicendoci di accettare ogni chiamata, quale sia il cammino che il Signore chiede: uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo. Si ribadisce inoltre il NO ad un uso spregiudicato delle risorse economiche e finanziarie idolatrandole come unica via nella nostra vita; un SI marcato alle relazioni nuove, generate uscendo da sè stessi per unirsi agli altri nella comunione del Vangelo. Essere Chiesa significa essere Popolo di Dio, siamo chiamati alla condivisione, alla fratellanza anche con le “periferie”, sforzandoci di annunciare e non temere di non trovare le parole per esprimere la nostra fede. Il Papa affronta anche le difficoltà per un cristiano di impegnarsi in un ambito sociale anche attraver-

so la politica, che deve essere alla ricerca di un cambiamento che abbia come risultato uno sguardo più incisivo sui poveri e gli emarginati, per offrire un futuro migliore e dignitoso. Tutte queste intenzioni sarebbero vanificate se non accettassimo che Maria è la Madre della Chiesa evangelizzatrice e che senza di Lei non possiamo comprendere pienamente lo spirito della nuova evangelizzazione. È la missionaria che si avvicina a noi per accompagnarci nella vita, aprendo i cuori alla fede con il suo affetto materno. Pace e bene. Elena e Giordano

Formazione 2016-2017


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La mancanza e il desiderio I CENTRI DI ASCOLTO RIPRENDONO NEL TEMPO DI QUARESIMA

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pifania, tutte le feste le porta via”. Dal punto di vista del calendario questo proverbio è vero, del cuore e di quanto vissuto no: penso al Natale e al cammino dell’Avvento che lo ha preparato. Eppure sento una sensazione fastidiosa: adesso manca qualcosa, come un amico che è da un po’ che non incontri o non senti. Ci rifletto un momento e ci arrivo. Ecco cosa manca: i centri di ascolto della Parola! Un incontro in un clima di amicizia e di familiarità durante il quale si ascolta la parola di Dio, si riflette su di essa con l’aiuto degli altri, si condividono opinioni, esperienze di vita, sentendosi accolti, ascoltati, accettati. Negli incontri dell’Avvento abbiamo assaggiato l’“antipasto” del ricco banchetto relativo ai discorsi in parabole di Gesù. Superata la fase in cui delle parabole si dice “questa parabola la conosco (?!), l’ho già sentita tante volte” e capito quanto esse siano profonde e

Formazione centri di quaresima

coinvolgenti la nostra vita, ora ci attendono “i primi ed i secondi piatti”: saranno invitanti, gustosi, saporiti? Sono convinto di sì. L’unico modo per saperlo è partecipare ai centri di ascolto che si terranno in Quaresima! Dimenticavo: è meglio essere accompagnati da un amico/a, vicino/a di casa... Più si è, meglio è! Serafino

Ecco il nostro progetto Pastorale a Nuov e n sezio

Il cammino della nostra novella unità pastorale dovrà misurarsi con il progetto pastorale elaborato dal Consiglio Pastorale riunito della nostra comunità. È importante essere consapevoli del suo contenuto per poter camminare tutti nella medesima direzione; per tale ragione troverete il progetto allegato all’interno di questa edizione di “Dialogo e Famiglia” sotto forma di inserto staccabile. A partire da questo numero cominceremo a prendere in considerazione le singole parti del documento per cercare di comprenderne il senso più profondo. La redazione

Da dove veniamo: Badia

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il 13 novembre 2016. Durante la messa delle ore 11.00, nella chiesa della Badia, viene letto il decreto vescovile di erezione dell’Unità Pastorale “Sacra Famiglia - Padre Marcolini”. Ma facciamo un po’ di storia... È il 15 settembre 1957. Durante la messa delle ore 11.00 viene letto il decreto vescovile di erezione a parrocchia della Badia, intitolata alla Madonna del Rosario. Da quel momento prende avvio una storia durata

sessant’anni. Il primo parroco, don Carlo Pacetti, si fa anche muratore per innalzare i muri della chiesa, dell’asilo e dell’oratorio, attorno ai quali, insieme ai curati don Battista Recaldini e don Silvio Bonardi, va costruendo una comunità di persone che vengono da realtà diverse, ma che sono alla ricerca di un ambiente accogliente e familiare. Ben presto, nella parrocchia, nascono gruppi e associazioni che si preoccupano di gestire e riempire il tempo libero di ragazzi, giovani


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e adulti con attività sportive e culturali, che hanno anche lo scopo di creare una comunità di fede. Nel 1970 arriva come curato don Battista Rossi, un prete operaio che, dal 1973, si occuperà in particolare della chiesa della Mandolossa, attorno alla quale si crea una comunità di base. Nel 1975, alla morte di don Carlo, arriva il nuovo parroco, don Gino Regosini. Negli stessi anni, grazie alla fattiva operosità e alla disponibile umanità di don Luigi Bracchi e poi di don Federico Pellegrini, l’oratorio trova nuovo impulso e vigore: gli ambienti parrocchiali sono sempre aperti per accogliere tutti coloro che desiderano collaborare o semplicemente esserci. Gli anni ’70 e ’80 sono anni di grande fervore: le messe molto frequentate, le aule di catechismo piene di ragazzini di tutte le età, l’oratorio vivacizzato da mille iniziative, le estati ricche di attività come i grest o gli indimenticabili campeggi a Madonna di Campiglio. I curati che si sono succeduti poi, don Alberto Cinghia e don Piergiuseppe Sarnico, hanno mantenuto vivo e vitale il nostro oratorio, sotto la guida dei parroci don Gino prima e don Benvenuto Zucchelli poi. Nel 1999 arriva don Biagio Claudio Fontana che, pur non potendo contare sulla collaborazione di un curato, prende a cuore tutte le attività parrocchiali e dell’oratorio. In tutti questi anni anche la chiesa della Mandolossa è affidata a vari preti che si occupano della cura della chiesetta e collaborano con i sacerdoti della parroc-

Esterno chiesa Badia, anni '60 chiale: ricordiamo don Vitale Savoldi, don Ippolito Capuzzi, don Ruggero Zani e don Mario Benedini. La vitalità della parrocchia è testimoniata anche dall’ordinazione di due diaconi permanenti: Mario Colli e Francesco Turla. Poi, nel 2012, don Biagio diventa parroco di Lograto. La Badia per qualche mese resta senza parroco, ma la vita comunitaria non si ferma. Dalla fine dell’estate inizia la sua attività don Fausto Mussinelli e successivamente viene nominato parroco don Raffaele Donneschi. Inizia così la collaborazione tra Badia e Violino e il cammino che ci ha portati alla creazione dell’Unità Pastorale “Sacra Famiglia - Padre Marcolini”. Jessica

Da dove veniamo: Violino

L

a Chiesa di S. Giuseppe Lavoratore iniziò, come Delegazione Vescovile, l’8 dicembre 1955 con la benedizione impartita dal Vescovo G. Tredici, nell’edificio, ora Palestra, realizzato in

Prima pietra chiesa Violino

40 giorni in via Prima, nr. 4, costruito dalla “Coop. La Famiglia” sorta per iniziativa di Padre Marcolini per dare una casa agli stessi soci, operai degli stabilimenti della città. Il Violino, denominazione che prevale sul civico “Quartiere la Famiglia”, resta il primo villaggio del genere. La Chiesa il 23.07.1961 venne eretta a Parrocchia dal Vescovo G. Tredici e riconosciuta giuridicamente l’8.04.1962 con D.P.R. di G. Gronchi. Nel 1981 anche il nuovo edificio, realizzato al centro del villaggio, per un’allocazione più baricentrica, a seguito di ulteriori insediamenti, data la caratteristica prevalente degli abitanti, venne, come il primo, dedicato a San Giuseppe Lavoratore, secondo la denominazione di Papa Pio XII, che l’1.05.1955, istituendo la festa dei lavoratori italiani, indicava San Giuseppe Lavoratore come loro patrono e modello. Franco


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Che cosa ci fa essere chiesa di Gesù Cristo

I

l Progetto Pastorale della nostra Unità Pastorale, inizia ricordando su che cosa fondiamo il nostro essere Chiesa e il nostro essere cristiani e queste radici le abbiamo chiamate “Le funzioni costitutive della Pastorale”. Per pastorale si intende il complesso delle attività che la Chiesa esercita per svolgere la sua missione. Oggi si parla spesso del bisogno di un rinnovamento della pastorale e questo nasce da un atto di autocoscienza della Chiesa. Dobbiamo cioè essere consapevoli di che cosa significa per ogni battezzato far parte di questo Popolo di Dio che è la Chiesa. Non è scontato che i cristiani, anche praticanti, vivano questa consapevolezza: basterebbe partecipare a qualche incontro con i genitori dell’iniziazione cristiana sul tema della Chiesa, per constatare come per molti la chiesa si identifichi ancora con la gerarchia, con l’istituzione, oggetto solo di critiche pesanti e accuse... e non come una famiglia di cui facciamo parte e che, con amore, siamo chiamati a migliorare! Facciamo allora un po’ di ‘ripasso teologico’ su questi fondamenti dell’essere Chiesa. La Chiesa vive la missione stessa di Gesù Cristo, Sacerdote, Re, Profeta. Come Cristo, poiché i battezzati fanno parte del suo corpo mistico, nello Spirito che le è donato, la Chiesa (e quindi la Comunità Parrocchiale e quindi ogni cristiano) è chiamata a vivere, nello spirito di Comunione del Figlio Gesù col Padre e, quindi, nello sforzo di comunione che dobbiamo avere tra di noi fratelli nella stessa fede:

- la “profezia” nell’annuncio che fa della Salvezza a se stessa e al mondo: Dio è Padre e ci vuole bene; - il suo culto: la liturgia e i Sacramenti, che ci aiutano a vivere questa comunione con Gesù; - la regalità del servizio, soprattutto agli ultimi e ai più poveri: “lavatevi i piedi gli uni gli altri”. La Chiesa è organismo che vive nel tempo e perciò cresce e si sviluppa verso la pienezza del Regno e questo cammino a volte è faticoso, perché siamo tutti peccatori, anche quelli che sono capaci solo di puntare il dito lo sono, non se ne dimentichino... La Chiesa è Santa per vocazione e viene santificata dallo Spirito. La Parola di Dio la convoca e la fa crescere nella fede; i Sacramenti celebrano e producono la sua comunione con la Trinità; questa vita interiore si esprime necessariamente nel servizio ai fratelli della comunità e al mondo intero in cui vive l’umanità. Queste dimensioni sono costitutive e coessenziali della vita e della crescita della Chiesa. La missione della Chiesa è unica, inscindibile, a servizio di tutti gli uomini, in ogni tempo e luogo: rendere presenti come segno e primizia del grande progetto di Dio, i quattro grandi doni di cui è portatrice: un amore universale, una nuova forma di convivenza fraterna, una Parola carica di salvezza e di speranza, un insieme di riti trasparenti e che vogliono manifestare quella che solo alla fine di tutto sarà vita in pienezza. Per una retta interpretazione di queste funzioni vanno tenute presenti alcune considerazioni conclusive. a) Le tre funzioni ecclesiali non possono venire separate come realtà a sé stanti; esse sono costitutivamente e intimamente legate tra di loro e nessuna salva veramente la sua autenticità e trasparenza se isolata dal contesto delle altre. b) L’insieme delle funzioni costituisce un tutto organico, che manifesta l’esperienza cristiana ecclesiale nella sua totalità. In concreto: che faccia il Volontario al


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Bar dell’Oratorio o il Catechista, nel mio servizio devo mettere spazio all’annuncio del Vangelo, alla carità, alla spiritualità... certamente nei modi consoni al tipo di servizio che sto svolgendo... c) È possibile stabilire una certa gerarchia tra le diverse funzioni ecclesiali. Se si tiene presente come criterio di riferimento l’obiettivo finale del Regno di Dio, si potrebbe dire che i segni del servizio e della comunione meritano un posto di primato nella prassi ecclesiale. Si può dire che la Chiesa si qualifica di più nel mondo, come annuncio del Regno, per quello che fa ed è, nella linea dell’amore e della fraternità, rispetto a quanto dice e celebra...

Si potrebbe dire che siamo più credibili in quel che diciamo, se lo testimoniamo con coerenza! d) È importante affermare la profonda interrelazione e complementarità dei diversi momenti della prassi ecclesiale. Ci deve essere un legame forte tra liturgia e vita, tra Parola e Sacramento, tra annuncio, celebrazione e impegno: questo per una testimonianza il più possibile visibile ed efficace del progetto del Regno che Gesù ha portato nel mondo e ha lasciato ai suoi discepoli come compito da realizzare, annunciare e vivere. Don Raffaele

Cronaca dell’Unità Pastorale Cineforum di primavera

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marzo torna il consueto appuntamento con il Cineforum di primavera, articolato in cinque appuntamenti, il giovedì pomeriggio al Violino e il venerdì sera alla Badia. Niente di nuovo per quel che concerne l’organizzazione e il calendario, mentre nuovo è il tema che verrà sviluppato in questo ciclo: Il coraggio delle donne. Si inizia con il poetico film giapponese Little sister, che racconta l’incontro di tre sorelle adulte con la sconosciuta sorellina scoperta al funerale del padre. Seguirà Suffragette, importante film che narra delle donne che all’inizio del secolo scorso, in Inghilterra, lottarono per la parità dei diritti aprendo per prime la strada ai movimenti femminili nel mondo. Il terzo appuntamento è con un film italiano, 7 minuti, nel quale un consiglio sindacale di fabbrica, composto da sole donne, deve decidere se accettare o

rifiutare la proposta-ricatto della direzione aziendale che vorrebbe ridurre la pausa da 15 a 8 minuti. È poi la volta di un’opera canadese di qualche anno fa, La donna che canta, drammatica storia di una donna sulle tracce del passato della madre; un film straordinario di un grande regista, impeccabile, emozionante e ricco di valori da recuperare. A chiudere il ciclo sarà La sposa bambina, coraggioso film diretto da una donna dello Yemen, che racconta la travagliata esistenza di giovani donne vittime di usanze barbare e arcaiche. Dando a tutti un arrivederci ai primi di marzo di seguito pubblichiamo il programma e le date. Cineforum Badia-Vi.Vo Salemi, Dioni, Didonè, Maianti


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Unità Pastorale Parrocchia Madonna del Rosario Sacra Famiglia (Badia - Mandolossa) - Padre Marcolini (Parrocchia S.Giuseppe Lavoratore Violino)

CINEFORUM BADIA - ASSOCIAZIONE VI.VO. VIOLINO in collaborazione con F.N.P. CISL BS - ACLI Bresciane

Propongono cinque incontri cinematografici sul tema: IL CORAGGIO DELLE DONNE

VIOLINO

BADIA

Proiezioni ore 15.30

Proiezioni ore 20.45

presso il cinema/teatro Trav. Ottava, 4 - Violino

presso il saloncino Via Prima, 83 - Badia

LITTLE SISTER

Venerdì 3 Marzo

SUFFRAGETTE

Venerdì 10 Marzo

7 MINUTI

Venerdì 17 Marzo

LA DONNA CHE CANTA

Venerdì 24 Marzo

LA SPOSA BAMBINA

Venerdì 31 Marzo

Giovedì 2 Marzo

di Hirokazu Kore-Eda - Giappone 2015

Giovedì 9 Marzo

dì Sarah Gavron - Gran Bretagna 2015

Giovedì 16 Marzo

dì Michele Placido - Italia 2016

Giovedì 23 Marzo

di Denis Villeneuve - Canada/Francia 2010

Giovedì 30 Marzo

di Khadija Al-Salami - Yemen/Francia 2015

Raccolta viveri d’Avvento

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a Caritas dell’UP ha tra i suoi obiettivi la sensibilizzazione di tutti i parrocchiani verso le emergenze e i bisogni locali e internazionali e il coinvolgimento dei preadolescenti nelle iniziative. È nata così l’idea di una raccolta “porta a porta” effettuata dai ragazzi delle medie che li ha visti impegnati, in prima battuta, nel volantinaggio per informare tutte le famiglie e poi la raccolta vera e propria casa per casa per tutto il quartiere Violino. Così per due sabati pomeriggio di avvento, vie e traverse sono state abitate da circa una ventina di ragazzi che armati di borse, zaini e tanta buona volontà hanno dedicato il loro tempo ed energie alla solidarietà. Sono stati raccolti generi alimentari e per l’igiene che serviranno per sostenere le famiglie in difficoltà delle nostre comunità. In quaresima ci aspetta il villaggio Badia e perciò a tutti i ragazzi che quasi quasi sarebbero venuti... ma: “Bho??!... Non so... Chi ci sarà? Ma sarà utile?” diciamo: VI ASPETTIAMO!!! Perché il bene che si fa non va mai perso e a fare il bene non si sbaglia mai!!!! Gruppo Caritas


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7 dicembre 2016: tre nuovi diaconi per la chiesa bresciana

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l momento é arrivato: mi trovo nella sacrestia del Duomo, col camice indosso e pronto per essere ordinato diacono. Pronto, è una parola grossa quando si tratta di eventi del genere; non è che non ci si sente pronti, è che ci si sente sempre inadeguati. Ma come ho sempre fatto in questi lunghi anni di preparazione al diaconato, mi ripeto con sincerità ’sulla tua parola, Signore, getterò le reti’, perchè ho imparato anzitutto a fidarmi di Lui, piú che di me stesso. La celebrazone ha inizio, uno sguardo a Elisabetta, per scrutare la presenza di chi ha camminato con me in questi anni. Ricevo una grande grazia, quella di vivere in-

tensamente questa celebrazione, senza distrazioni, unicamente concentrato sul momento in cui senti che qualcosa accade veramente: senti che lo Spirito è lí, presente, vicino, che ti sostiene. Il tempo della celebrazione scorre, ma è talmente intensa la mia partecipazione, che sembra un tempo infinitamente dolce e breve, vorrei che non finisse. Quando il Vescovo Luciano mi impone le mani sul capo, nulla rimane come prima, senti la presenza di qualcosa che ti supera e che ti abbraccia, é impossibile da descrivere. Sono diacono, servo del Signore. Nella mia piccolezza di uomo, maldestro e limitato, devo lasciare lo spazio perchè in me agisca ancora lo Spirito che mi ha chiamato. Questo è il mio servizio e la mia vocazione. Non da solo, ma con Elisabetta e per certi versi anche con Luca e Chiara, che con disponibiltá e molta pazienza (come solo chi ama sa fare), sono parte con me di questo cammino verso Lui. Vittorio

Mostra presepi

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a ormai 6 anni il gruppo presepi, come da tradizione, si attiva per organizzare la mostra dei presepi. È stata allestita nella chiesetta “S. Antonio sul colle”. Gli espositori sono stati numerosi e con opere di rilievo. È stata inaugurata giovedì 8 dicembre 2016 con un concerto e lettura di poesie dialettali a cura del gruppo “I MAC DE LE URE”. Venerdì 6 gennaio 2017 si è conclusa la 6^ edizione con preghiere di benedizione dei bambini, accompagnati dal coro “Smile” del Violino diretto dalla maestra Miriam Regola. Rispetto agli altri anni la partecipazione è stata scarsa, ma chi l’ha visitata ha apprezzato con entusiasmo sia le opere presentate e la chiesetta del XV secolo, che si può definire un “gioiello” per la nostra comunità. A questo proposito, chiediamo eventualmente suggerimenti per un locale più consono a tutte le persone, e nuove idee, visto la validità della stessa, per essere sempre meglio. I partecipanti ci hanno ringraziato per quanto facciamo per la comunità, incitandoci a proseguire essendo il presepio una tradizione per noi

cattolici. Si rinnova ogni anno con la nascita di Gesù, perché la nostra cultura è legata a questo evento. Non vogliamo rinunciare a questa nostra manifestazione di fede, convinti che non allestire il presepio o organizzare concerti di Natale con canti tradizionali nelle scuole non serva ad allentare le tensioni tra credenti e non credenti. Tensioni create ad arte da persone con la scusa di mettere a disagio scolari appartenenti ad altre culture o religioni. Ringraziamo i gruppi che ci hanno allietato con le loro canzoni; un grazie ai nostri sacerdoti sempre disponibili, agli espositori e a quanti ci hanno visitato nonostante la salita per raggiungere la chiesetta. Un grazie particolare a chi, gentilmente ci ha offerto i premi per la sottoscrizione, dalla quale tolte le spese per l’allestimento, il resto è stato suddiviso una parte alla parrocchia e una parte ai terremotati. Ci auguriamo di ricevere nuove idee e suggerimenti per la prossima mostra. Rita e Guerino


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CAMPO ADOLESCENTI: al seguito del custode dei sogni

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al 3 al 5 Gennaio una ventina di ragazzi del Gruppo Adolescenti si sono lanciati in un’esperienza di campo e di condivisione a Spormaggiore (provincia di Trento). Ci siamo avventurati in qualche gita, abbiamo giocato e abbiamo cercato di riflettere sui nostri desideri e le nostre speranze, guidati da una fiaba che aveva come protagonista il “custode dei sogni”, un omino con una valigia piena di sfere luminose: tanti sogni che distribuiva alle persone. Soprattutto, abbiamo condiviso per tre giorni anche le cose più semplici: lavare i piatti, apparecchiare la tavola, mangiare insieme, pregare e divertirsi. Queste sono alcune risposte dei ragazzi alla domanda “che cosa ti ha insegnato il custode dei sogni?” e alcuni loro pensieri sul campo: • Il custode dei sogni ci ha insegnato a seguire sempre ciò che sogniamo con perseveranza e determinazione. Mi sono divertito un sacco e ho passato tre giorni fantastici, tra i più belli della mia vita, grazie anche alle magnifiche persone che mi sono state a fianco, sia ragazzi che animatori. Questa esperienza mi ha cambiato, mi ha lasciato dei ricordi indelebili che resteranno dentro di me per

sempre. Devo ringraziare di cuore tutti quanti, grazie di avermi sopportato, grazie di avermi fatto divertire così tanto, grazie per avermi fatto conoscere persone che magari non avrei incontrato, grazie per essere stati così gentili con me... grazie di tutto. • Il custode dei sogni ci ha insegnato che per far avverare un sogno bisogna prima visualizzare la strada da percorrere per il raggiungimento della meta e bisogna avere poi molta perseveranza nel percorrerla. Impressioni e ricordi del campo: questo campo invernale è stata un’esperienza meravigliosa perché ci ha dato la possibilità di conoscerci meglio e di crescere psicologicamente, poiché dovevamo fare tutto o quasi da noi. Spero di poter fare nuovamente un’esperienza di questo genere. • Il custode dei sogni ci ha insegnato che sognare non è da illusi, ma non è neanche facile. Bisogna avere perseveranza e determinazione. In questo campo mi sono divertito molto e ho conosciuto persone nuove, o meglio ho conosciuto in modo più “vero” persone che prima ritenevo di conoscere, ma di fatto si trattava di un’amicizia un po’ superficiale.


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• Questo campo ci ha insegnato a riflettere su come realizzare i nostri sogni... solo se noi siamo determinati a raggiungere uno scopo preciso... l’importante è non arrendersi nonostante le difficoltà che incontriamo durante il cammino... possiamo anche confidare nell’aiuto delle persone a cui vogliamo bene e di Gesù. • Secondo me il tema del sogno ci ha dato spunto per diverse riflessioni, in particolare mi ha dato modo, sia di capire di non arrendersi al primo ostacolo, sia di credere in noi stessi. Inoltre (partendo dal fatto che inizialmente non volevo nemmeno andare) mi sono proprio divertita e sono stata molto felice di aver partecipato. • Il custode dei sogni mi ha insegnato che: bisogna coltivare i sogni e non arrendersi mai. Inoltre questa esperienza mi ha permesso di legare di più con amici che già conoscevo, ma anche con quelli nuovi. • Ritengo che quest’esperienza sia stata molto positiva in quanto ho avuto la possibilità di passare del tempo con persone che non solo mi hanno fatto trascorrere delle piacevoli giornate, ma mi hanno

insegnato a non rinunciare ai propri sogni dopo le prime difficoltà. • Il guardiano dei sogni mi ha insegnato a coltivare il mio più grande sogno, fino a realizzarlo, con tanta determinazione e soprattutto con il sorriso stampato sulla faccia, affrontando qualsiasi ostacolo la vita ci riservi. Perché non è importante se ci sono momenti brutti, l’importante è arrivare fino in fondo e realizzare il proprio sogno. • “Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme è la realtà che comincia”. Questo ho imparato in quei tre giorni circondata da persone vere, sincere e simpatiche dove ci si ascolta a vicenda, ed è così che si possono realizzare grandi progetti! Grazie a tutti per questa esperienza! Ringraziamo di cuore tutti i ragazzi che hanno partecipato al campo e chi ha contribuito a renderlo possibile: tutti insieme siamo stati per tre giorni una specie di grande famiglia e speriamo di poter ripetere l’esperienza. Gli animatori

EK SAL WEES SOOS JY: sarò come te IL LUNGO TRAGITTO

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ono tutti partiti dalla Nigeria, ma non si conoscevano. Si sono incamminati verso la Libia con grandi furgoni o camionette. Raggiungono il barcone dove sono caricati insieme ad altre 80 persone. Attraversano il Mediterraneo in 4 giorni circa, però non si ricordano bene quanto tempo passa, perché il viaggio è molto stancante e difficile. Sbarcano a Lampedusa e si fermano per tre settimane. Successivamente sono mandati in Sicilia dove si fermano per riposare due giorni. Poi vengono caricati su autobus che li portano a Milano. Non hanno nemmeno il tempo di riposare perché, caricati sul treno, arrivano entro la mattinata a Brescia. Sono ragazzi molto giovani (le loro età variano dai 20 ai 28 anni).

Alcuni invece non conoscono la loro età, perché provengono da tribù. Altri invece vengono da famiglie benestanti in Africa, ma per vari problemi, che preferiscono non approfondire, hanno dovuto lasciare le proprie famiglie in Nigeria e raramente si scrivono lettere che impiegano mesi ad arrivare... «io ho due gemelli che non vedo dall’anno scorso» fatica a dire tra le lacrime Efi. Uno dei tanti motivi per cui è venuto in Italia, è per cercare lavoro, anche duro, solo per rendere vivibile la vita dei suoi figli. D’altronde, chi non desidera il meglio per le persone che ama di più? «Sono persone laureate» ci spiega Francesco, il loro “beskermengel” (angelo custode) «due di loro hanno la laurea in chimica e in economia», ma qui è come un inutile pezzo di carta... Si impegnano molto: la mattina vanno sempre a scuola per imparare l’italiano (molto difficile secondo loro). Da subito, arrivati al centro di accoglienza Marcolini, sono indirizzati a fare le cose che per noi sono banali, ma necessarie: andare a fare la spesa, cucinare con un piano ad induzione, usare la televisione... iniziano subito a dare una mano a tenere pulita la chiesa della Mandolossa e quindi a guadagnare 2 euro al giorno.


DialogoeFamiglia Hanno imparato a tenere bene il giardino dietro la casa con Francesco e con Don Raffaele (il parroco che li va a trovare sempre e li aiuta nelle cose più complicate, come cambiare una lampadina...). Molti di loro, soprattutto Frank, adorano giocare a calcio e spesso partecipano alle partite amichevoli dell’oratorio del villaggio Badia. Si sentono ben accolti, ma il ricordo della famiglia fa tornare loro ricordi troppo tristi per raccontare... Ormai, passato un anno, sanno usare la lavatrice, cucinare autonomamente e tengono la casa sempre in ordine per rispetto. Ridendo dicono: «adoriamo il cibo italiano, soprattutto la pizza» e Frank aggiunge: «e il kebab è il piatto che preferisco di più». All’interno della casa convivono bene. Ci sono cattolici, battisti e un musulmano. Teofilo e Peter vanno regolarmente a messa, ma per timidezza stanno in fondo alla navata.

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La cosa che mi ha toccato di più il cuore, è la frase che ha detto Teofilo alla fine, mentre stavo per uscire dalla porta: «Ek sien God in ’n swart persoon as ek dieselfde God sien in ’n wit persoon» (io vedo Dio in una persona nera e vedo lo stesso Dio in una persona bianca)... Secondo me la cosa che dobbiamo imparare di più da loro, oltre alla loro buona volontà di lavorare, è quella di accettare tutte le persone sia bianche, sia nere, sia gialle, come fratelli consanguinei e di accettarli e rispettarli come se vedessimo Dio al loro posto. Noi spesso non lo facciamo, ma giudichiamo prima di conoscere realmente le persone. Giulia Richelli Dedicato a: Frank, Peter, Teodofilo, Efi... e a quelli che hanno finito il loro viaggio in mare.

Spazio compiti:

una proposta che vuole crescere

I

n questo tempo di scelta e di iscrizione alle scuole, intendiamo riproporre ai genitori il servizio di “Spazio Compiti”, attivo presso i nostri oratori. Siamo al terzo anno in cui questa esperienza è proposta continuativamente nella nostra Unità Pastorale, nel frattempo il servizio è cresciuto e maturato, rispondendo sempre meglio alle esigenze dei genitori. Attualmente per i ragazzi sono attivi e consolidati due servizi (“trasporto e mensa” - “spazio compiti”) e un terzo si sta sviluppando, mentre a servizio della comunità si è proposto un interessante corso pedagogico per i genitori. L’attenzione del servizio è ancora rivolto ai ragazzi che frequentano la scuola secondaria di primo grado (scuola media), per i quali si attiva un servizio di trasporto dalla scuola all’oratorio del Violino, grazie alla disponibilità dei volontari e del furgone della parrocchia della Badia. Segue la mensa insieme che diventa un momento educativo per i ragazzi che si responsabilizzano nella gestione del pasto insieme, non senza concedersi un po’ di tempo di gioco e chiacchiera sino alle ore 14.30. Da quest’orario inizia il tempo dello studio e dei compiti nelle varie stanze dell’oratorio, a seconda delle esigenze di ciascun partecipante. Una pausa alle ore 16.00 ristora la mente e il corpo per completare il pomeriggio di impegno intorno alle ore 17.00. Accanto a questo servizio, che è consolidato grazie anche alla stabilità del personale educativo che con competenza segue i ragazzi, si sta sviluppando proprio in questi giorni il servizio

Formazione genitori

di recupero più personale in alcune materie, grazie alla generosità di alcuni volontari che si affiancano ai ragazzi in difficoltà su alcune materie specifiche; questo non ha la pretesa di essere risolutivo di ogni problema, ma certo è un aiuto a migliorare attenzione e qualità di studio e, di conseguenza, di resa. Il corso pedagogico proposto ai genitori dei preadolescenti aperto alla comunità, a cui stanno partecipando circa 25 genitori, è una ricchezza ulteriore che il servizio propone alla comunità. Esso si pone nell’ottica di una collaborazione con i genitori nel faticoso cammino educativo, così che i genitori non si sentano soli e l’oratorio venga visto come una opportunità di collaborazione nella crescita dei ragazzi. Così il servizio si propone anche per il nuovo anno scolastico 2017-2018, nella speranza che sia in crescita non solo il servizio, ma anche il numero dei partecipanti che oggi è di circa venti ragazzi, ma la speranza è che siano sempre di più a conferma della bontà del servizio! dal servizio “Spazio compiti”


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UNITà PASTORALE SACRA FAMIGLIA - PADRE MARCOLINI Parrocchia San Giuseppe Lavoratore - Violino Parrocchia Madonna del Rosario - Badia

Estate 2017 Grest oratorio violino dal 12 al 30 giugno presso oratorio badia dal 26 giugno al 14 luglio presso

Azzurro - Spazio Compiti estate le seguenti settimane saranno confermate al raggiungimento delle iscrizioni

17-21 luglio | 24-28 luglio | 31 luglio-4 agosto 28 agosto-1 settembre | 4-8 settembre

Camposcuola Junior 3° - 4° e 5° elementare

dal 15 al 22 luglio - CORTENEDOLO

Camposcuola Senior 1° e 2° media

dal 22 al 29 luglio - ponte di legno

Camposcuola Adolescenti dalla 3° media alla 3° superiore

esperienza residenziale dal 29 luglio al 4 agosto - ponte di legno


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Vita dei Quartieri I segni dei tempi: anticipo pensionistico L’Angolo del Sociale Ringrazio la Redazione del “Dialogo e Famiglia” che ha accolto la nostra richiesta di Circolo Acli, di riprendere l’articolo dell’amico Giuseppe Foresti (vera autorità in materia) pubblicato sul nr. 3 Dicembre 2016 dalla rivista “Battaglie Sociali”, edito periodicamente dalle nostre Acli Bresciane. Personalmente ritengo che il suddetto scritto sia più che esplicativo sulla questione “pensioni anticipate”, legge varata dal precedente governo Renzi. Un consiglio per chi fosse nella condizione e nell’intenzione di dovervi aderire. Consultate un Patronato sociale per avere più certezza e magari un calcolo in più. Auguri! Giuliano Pollonini Promotore sociale Acli Badia Mandolossa

Anticipo pensionistico (APE)

Viene introdotta, in via sperimentale dal 1.5.2017 al 31.12.2018, la possibilità di accedere a una forma di pensionamento anticipato a partire dai 63 anni. Nel 2017 i requisiti vigenti saranno: 66 anni e 7 mesi per gli uomini e per le donne del settore pubblico, 65+7 mesi per le donne del privato, 66+1 mese per le lavoratrici autonome. Attraverso un prestito concesso da un soggetto finanziatore e coperto da una polizza assicurativa obbligatoria per il rischio di premorienza (decesso prima di aver estinto il debito), da restituire in 20 anni dalla data di maturazione della pensione di vecchiaia, si può conseguire nel frattempo un’indennità - su 23 mensilità - con costi a carico del pensionato, attraverso una trattenuta sulla pensione: APE volontaria. A carico del datore di lavoro del settore privato, di enti bilaterali o di fondi di solidarietà

(in caso di accordi per recesso anticipato dell’attività lavorativa e l’utilizzo dell’APE volontaria) è possibile incrementare il montante contributivo accumulato di una somma pari al corrispettivo delle marche volontarie per ogni anno di anticipo. In tal modo si incrementa l’importo della pensione futura e si attutisce la trattenuta per la restituzione dell’anticipo. Una variante di questa forma di anticipo pensionistico è l’APE sociale, ovvero il medesimo tipo di anticipo pensionistico su 12 mensilità annue per talune categorie di lavoratori, ma senza oneri bancari e assicurativi a carico del pensionato. L’APE sociale non può superare l’importo massimo di 1.500 euro mensili. È evidente che la verifica dei requisiti, i calcoli e la convenienza, l’assistenza in una procedura assai complessa e ancora da definire, richiedano la consulenza del Patronato.


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Cumulo gratuito dei periodi assicurativi Il cumulo gratuito dei periodi assicurativi viene ampliato. Ora è possibile anche per le pensioni di anzianità (anticipate) e anche nel caso in cui in una gestione sia già maturato il requisito a pensione. Il calcolo della pensione avviene in capo e secondo le regole di ciascuna gestione. Restano escluse da questo cumulo le Casse dei liberi professionisti. La 14^ mensilità La somma aggiuntiva (la cosiddetta 14^ che viene pagata nel mese di luglio dal 64° anno di età) è una prestazione di sostegno alle pensioni di importo più basso. Il diritto a questa somma spetta ai pensionati, sulla base di un reddito personale IRPEF, redditi esenti e soggetti a ritenuta alla fonte o a imposta sostitutiva non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo (9.786,86 euro nel 2016). Con la nuova legge di bilancio vengono incrementati gli importi di chi già la percepisce e viene esteso il diritto a nuovi pensionati che non superano il reddito pari a 2 volte il trattamento minimo (il riferimento 2016 è a euro 13.049,14). L’importo varia in base all’anzianità contributiva maturata per conseguire la pensione. Se si supera di poco il limite, ma si sta al di sotto dell’importo della 14^, si percepisce solo la differenza.

Lavoratori precoci È previsto dal 1° maggio 2016, il diritto alla pensione anticipata con 41 anni di contributi (anziché 42 anni e 7 mesi uomini e 41 anni e 7 mesi donne) per i lavoratori “precoci”, ovvero per coloro che hanno almeno 12 mesi di contributi per periodi di lavoro effettivo versati prima del 19° anno di età. Il provvedimento interessa gli stessi lavoratori che possono ottenere l’APE sociale o che svolgono lavori usuranti (lavoro notturno etc.) No tax area per i pensionati Viene estesa ai pensionati di età inferiore a 75 anni la no tax area prevista per i pensionati con più di 75 anni fino a 8.000 euro (in precedenza fino a 7.500 euro) e aumentano progressivamente le detrazioni fino a 55.000 euro. Altre misure riguardano i lavori “usuranti” ed i lavoratori “salvaguardati” (ottava salvaguardia), ovvero col prolungamento della possibilità di maturare il diritto a pensione con le norme previgenti la legge Fornero.

rinnovo abbonamento EURO 12 EURO 20

ordinario sostenitore

Giuseppe Foresti


DialogoeFamiglia

Coro Smile in concerto

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UNITĂ PASTORALE SACRA FAMIGLIA - PADRE MARCOLINI

Parrocchia San Giuseppe Lavoratore - Violino | Parrocchia Madonna del Rosario - Badia

Gran Carnevale sabato 25 febbraio festa in maschera per ragazzi e adolescenti Dalle ore 20.30 in ORATORIO VIOLINO torneo di ping pong e biliardino per i nati 2004-2005-2006

...e divertimento per tutti!!!

domenica 26 febbraio sfilata in maschera

Ritrovo alle 14.45 al parco di Via Padre Marcolini Arrivo in ORATORIO VIOLINO

metti in m le tue emoaschera zioni !

Animazione e lattughe per tutti

martedĂŹ 28 febbraio festa in oratorio per tutti i bambini...mascherati!

Dalle ore 15.00

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