Dialogo e Famiglia Giornale dell’Unità Pastorale Sacra Famiglia - Padre Marcolini N˚ 2 - Aprile 2019
Pasqua
LA VITA DA RISORTI
Sommario Parola del Parroco È la Pasqua del Signore,ma sarà anche la Pasqua degli uomini . . . .. . pag. 3 Vita della Chiesa Gesù risorto è con noi, Gesù è con la sua Chiesa . . . . . . . . " 5 Vita dell’Unità Pastorale Novità dal consiglio di Unità Pastorale . . . . . . . . . . . . Verso una rigenerazione della pastorale giovanile . . . . . . . . Per una Caritas che si interroga, quali le risposte di una comunità? . . . . . . Chiamati a percorrere spiritualmente il nostro itinerario di conversione . . . . . . . . . . . . . . Leggendo l’Antico Testamento per cogliere la verità del Vangelo . . . .. . Dai nostri asili: cresciamo attraverso i cinque sensi - a breve l’esperienza dell’orto botanico . . . . . . . . . . . . Cronaca dell’Unità Pastorale Costruiamo con Gesù la nostra ragnatela . . . . . . . . . .. . Ritiro comunitario: il volto di Cristo in famiglia. . . . . . . . . . . . . . .. . ICFR in ritiro: in preparazione alla Santa Pasqua. . . . . . . . . . . . Ritiro ADO: mi ami tu?. . . . . . . . . . Accogliere, ascoltare, servire. . . . . . Percorso affettivo. . . . . . . . . . .. . Grest 2019: una bella storia!. . . . . . Cineforum di primavera. . . . . . . . . Vita dei Quartieri ACLI Badia: campagna fiscale 2019. . . . . . . .. . MCL Violino: campagna fiscale 2019. . . . . . . .. . Vivi il quartiere . . . . . . . . . . . .. . Per un pugno di libri e di film. . . . . .
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Anagrafe Parrocchiale Parrocchia Madonna del Rosario della Badia. . . . . . . . . . . . . . . . " 23 Parrocchia San Giuseppe Lavoratore del Violino. . . . . . . . . . . . . . .. . " 23
Redazione Don Gian Pietro Girelli, Don Fausto Mussinelli, Laura Bellini, Francesco Quaranta, Elena Rubaga, Elena Vighenzi, Carlo Zaniboni.
Per chi volesse scriverci: redazione.dialogoefamiglia@gmail.com
O Signore risorto, donaci di fare l’esperienza delle donne il mattino di Pasqua. Esse hanno visto il trionfo del vincitore, ma non hanno sperimentato la sconfitta dell’avversario. Solo tu puoi assicurare che la morte è stata vinta davvero. Donaci la certezza che la morte non avrà più presa su di noi. Che le ingiustizie dei popoli hanno i giorni contati. Che le lacrime di tutte le vittime della violenza e del dolore saranno prosciugate come la brina dal sole della primavera. Strappaci dal volto, ti preghiamo, o dolce Risorto, il sudario della disperazione
e arrotola per sempre, in un angolo, le bende del nostro peccato. Donaci un po’ di pace. Preservaci dall’egoismo. Accresci le nostre riserve di coraggio. Raddoppia le nostre provviste di amore. Spogliaci, Signore, da ogni ombra di arroganza. Rivestici dei panni della misericordia, e della dolcezza. Donaci un futuro pieno di grazia e di luce e di incontenibile amore per la vita. Aiutaci a spendere per te tutto quello che abbiamo e che siamo per stabilire sulla terra la civiltà della verità e dell’amore secondo il desiderio di Dio. Amen. Tonino Bello
Orari S. Messe Unità Pastorale Feriali: Feriali:
da da lun lun aa giov giov ore ore 8.30: 8.30: Badia Badia da lun a ven ore 18.00: Violino da lun a ven ore 18.00: Violino ven ven ore ore 18.30: 18.30: Badia Badia
Festive: Festive:
sab sab ore ore 8.30: 8.30: Lodi Lodi Mattutine Mattutine sab ore 18.00: sab ore 18.00: Violino Violino
sab sab ore ore 18.30: 18.30: Badia Badia dom ore 8.00: Badia dom ore 8.00: Badia dom dom ore ore 9.00: 9.00: Violino Violino dom ore 10.30: Badia dom ore 10.30: Badia dom dom ore ore 11.00: 11.00: Violino Violino dom ore 17.00: Mandolossa dom ore 17.00: Mandolossa dom dom ore ore 18.00: 18.00: Violino Violino
Contatti dei presbiteri della Unità Pastorale Parrocchia S.Giuseppe Lavoratore: Parrocchia San Giuseppe Lavoratore trav. Ottava, 4 - Villaggio Violino tel. (segreteria parrocchiale) 030 2410316 Parroco (don Gian Pietro Girelli): cell. 335 5866916 e-mail: pierzik@alice.it - www.parrocchiaviolino.it Curato (don Fausto Mussinelli): Parrocchia Madonna del Rosario via Prima, 81 - Villaggio Badia tel. 030 313492 - cell. 328 7322176 e-mail: donmussi80@gmail.com - www.parrocchiabadia.it
Riferimenti per gli oratori: Oratorio San Filippo Neri: via Prima, 83 - Villaggio Badia Oratorio Violino: via Prima, 2 - Villaggio Violino
DIRETTORE RESPONSABILE: DON A. BIANCHI - TRIBUNALE DI BRESCIA - AUTORIZZAZIONE 2/2018 DEL 23 GENNAIO 2018
STAMPATO DA: AGVA ARTI GRAFICHE VANNINI VIA ZAMARA, 31 - BAGNOLO MELLA (BRESCIA)
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Parola del Parroco È la Pasqua del Signore, ma sarà anche la Pasqua degli uomini?
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to pensando a quali fiori mettere in chiesa per celebrare visivamente un mistero che risponde alla necessità di vita degli uomini e che si ripropone ogni anno nella celebrazione della Pasqua del Signore. Un uomo, un giovane, ha stracciato le convenzioni sociali e religiose del suo tempo e standone pienamente dentro ha “minato il sistema”, pagando di persona. Non è un rivoluzionario alla moda, neppure un uomo che ha sacrificato la sua vita per dei principi, di equità e di giustizia. È un uomo che ha saputo leggere il suo prezioso rapporto con il Padre ed ha scelto di seguire la vocazione della sua vita: essere servo dell’uomo, del fratello amato dal Padre, che siamo noi. Fiori di pesco, vorrei all’altare, a coronare la celebrazione della vita che ogni anno riprende dopo l’inverno, a celebrare la vita che continua dopo la morte.
Ma che pasqua sarà questa Pasqua? Non voglio entrare nei meandri della logica secondo cui anche la Pasqua è diventata parte del processo consumistico del nostro tempo, lo sappiamo, è così e nonostante questo lo viviamo e ci caschiamo ogni anno. Mi piacerebbe una Pasqua che si fa tale perché gli uomini che Dio ama si sentono veramente amati. Ma, amati da chi? E quali gesti ci fanno sentire amati? Ognuno di noi vive situazioni in cui vorrebbe davvero godere dell’amore delle persone che ci stanno vicine e poi ci accorgiamo che a fronte di un qualsiasi evento, coloro che sembravano essere le persone maggiormente attente a te, lo erano solo apparentemente, o per interesse. Illusi, proviamo a capire che cosa si è sbagliato, nel nostro matrimonio, nel rapporto di amicizia o di
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lavoro o altro. Spesso non si trovano spiegazioni. È proprio vero che chi trova un amico trova un tesoro, ma un tesoro è ben difficile che sia alla portata di tutti, se no che tesoro sarebbe. Si rimane così, straniti e storditi dagli eventi, senza risposte e con la voglia di non farsi più domande. Disillusi dalla realtà. Ma a questa realtà possibile non vi sia rimedio? Una certezza c’è, la nostra vita non dipende dagli altri, ma dipende in primo luogo da noi. Se aspettiamo gli altri a cambiare la realtà entriamo a far parte dei molti che vivono addossando ogni responsabilità e colpe al sistema, alle lobby di potere, o al fato che ci è avverso. Oggi siamo noi vivi in questo frammento di storia, quindi tocca a noi e se vogliamo cambiare questa cruda realtà dobbiamo chiederci quali possano essere i principi e i modi. Per cambiare la logica dei rapporti basati sull’interesse il primo principio che mi sovviene è questo: se vuoi essere accolto, accogli! Mia nonna era solita, quando passava un povero a chiedere aiuto, accoglierlo in casa e aggiungere un posto a tavola, e poteva contare in quegli anni solo su mille lire al giorno per le spese di casa e spesso non bastavano neppure per noi, ma il posto lo si doveva fare. Il forestiero era comunque sacro. Accogliere significa mettere al primo posto l’altro, chiunque esso sia, perdere tempo per lui, metterci del proprio senza pensare di riceverne in cambio qualcosa. È a partire dalle cose più semplici che si può cambiare la realtà, è a partire dall’essere tolleranti con la diversità che è possibile cogliere come il diverso possa arricchirci e viceversa. L’accoglienza si esprime nei segni più semplici della vita familiare, dei rapporti coi vicini, della lettura del benessere che può sfociare dal sentirci insieme a vivere un sogno per le nuove generazioni. L’accoglienza è come una medicina che si diffonde e permea la società facendo rifiorire la speranza e la vita, una vita che ha senso e non vive di se stessa, ma
Crocifissione Bianca-Ghagal
dell’amore per gli altri, e la vita cambia, si trasforma, diventa festa, vive la Pasqua. Un secondo principio che può aiutarci a cambiare questa realtà è la custodia. Fosse vero che sappiamo custodire il bene dell’altro come custodiamo il sonno di un bambino. Dobbiamo imparare ad essere angeli custodi reciproci perché il vero angelo è colui che ti è accanto mentre cresci, ma non invade il tuo campo, ti consiglia al meglio, ti riprende con amore, non ti giudica, non parla male di te anche se vede i tuoi difetti, piuttosto ti corregge in separata sede, ma davanti a tutti ti custodisce. Sa che solo quando ti senti amato sai dare il meglio di te. Ognuno di noi può farsi angelo custode dell’altro se accetta di averne uno e impara a gestire i conflitti nella logica del dialogo. Infine questa realtà può vivere la Pasqua se la sappiamo benedire. Come parlare bene della realtà se ci è così invisa e ostile? Guardando e cercando in essa il bene che si nasconde nei tanti gesti di amore che le persone sanno fare e vivere nel silenzio e nel nascondimento. Significa abbandonare i luoghi comuni propinati da una società che usa la realtà piegandola per i propri interessi. Significa intensificare gli sforzi per conoscere la verità senza fermarsi alla superficie dei fatti e delle notizie. Ancora, significa guardare agli avvenimenti quotidiani con occhi e cuore puri, riconoscendo che tante, ma tante sono le persone che offrono tempo e vita per le necessità delle persone amate. Se penso anche solo alla vita delle nostre comunità, vedo un mondo di bene vissuto da volontari che si occupano e preoccupano di grandi e piccoli angoli della vita comunitaria. Non faccio un elenco perché non vorrei dimenticare qualcuno, ma desidero tanto che tutti si sentano riconosciuti. Li benedico di cuore e li ringrazio a nome di tutte le comunità. Grazie perché testimoniate nella quotidianità che l’accoglienza, la custodia e la benedizione fanno già parte della nostra vita ecclesiale. E ancora grazie a tutti coloro che nelle fatiche quotidiane fanno nel silenzio il loro dovere senza lamenti e maldicenze: sono segno della Pasqua quotidiana che si alimenta alla Pasqua di Gesù Cristo. Vivere la quotidianità con amore alimenta la Pasqua della vita, testimonia che la Pasqua di Cristo non è stata inutile, ma produce continuamente fiori nuovi che si tramuteranno nei frutti del Regno di Dio. Sono sicuro che troverò i fiori di pesco a cui pensavo. Don Gian Pietro
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Vita della Chiesa Gesù risorto è con noi, Gesù è con la sua Chiesa
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ristiani, siate cristiani. In (...). Questa relazione fra il mistero estrema sintesi è questa della risurrezione di Cristo e il batl’accorata esortazione che tesimo è dominante, come si sa, in il card. Montini pronunciò in octutta la liturgia pasquale. Così che casione dell’omelia nel Duomo di celebrando la Pasqua di Cristo non Milano nel pontificale del giorno possiamo non celebrare la memoria di Pasqua. Nominato arcivescodel nostro battesimo”. Il battesimo, vo di Milano il 1° novembre 1954, ricorda il card. Montini, è grazia, Giovanni Battista Montini fece il ma anche impegno. “Sappiamo noi suo ingresso in diocesi il 6 gennache battezzati siamo vivi d’una vita io dell’anno successivo: catapultato diversa e superiore di chi non lo è? Gesù risorto con la sua chiesa dagli ovattati ambienti della SegrePensiamo noi che siamo risuscitati S.Apollinare in classe teria di Stato nel fervore del mondo con Cristo, e che dobbiamo vivere milanese (o – come ebbe a dire efficacemente l’amico questa partecipazione alla sua vita risorta?” Il pastoGiulio Bevilacqua, poi cardinale – catapultato «dalla re incoraggia il suo gregge perchè è evidente ai suoi diplomazia alla brutalità»), trovò una città in piena occhi un cristianesimo ancora troppo tiepido, in cui trasformazione. Per usare immagini care al compian- “poca, o nessuna differenza distingue i cristiani da to professor Giorgio Rumi, Montini trovò una società coloro che non lo sono. (...) Il cristiano si è così afche si stava profondamente trasformando: ai campa- fievolito, da non avvertire più alcuna ripugnanza ad nili delle chiese andavano sostituendosi le ciminiere assimilarsi a quel mondo, a cui nel battesimo aveva degli stabilimenti e al suono delle campane le sirene rinunciato, e dal subire volentieri il fascino di quelle delle fabbriche. E l’arcivescovo intuì immediatamente lusinghe del male, da cui nel battesimo s’era voluto che, in prospettiva, il problema che la Chiesa avreb- immunizzare?” L’accorata omelia montiniana in quel be dovuto affrontare nell’immediato futuro sarebbe 1956 è costruita sul presente ma, nel contempo, offre stato quello di una progressiva “secolarizzazione” una, lungimirante e puntuale visione dell’essere cri(anche se il termine non compare negli scritti monti- stiani nel medio e lungo termine. niani), con lo scollamento, se non la reciproca estra- “Uno dei grandi mali del nostro tempo sarà proprio neità, tra un mondo del lavoro sempre più evoluto e questo: di vedere che i cristiani non sono cristiani, la dimensione religiosa della vita. che il mistero di novità e di coerenza loro comunicato Ripercorrendo quella omelia, l’allora card. Montini nel battesimo non è da essi vissuto”. Come non ricoaffianca più volte alla parola “Pasqua” termini come noscere una profonda verità in quelle parole, oggi, 63 luce, letizia e speranza, ammonendo che la festa sarà anni dopo? compresa e gustata da chi ha “ardente desiderio di In conclusione, la festa di Pasqua ci esorta ad essere Cristo (...). Subito ci apparirà che dobbiamo a Gesù davvero cristiani. “E se a tanto programma non valCristo un culto speciale: quello della meraviglia. Sia- gono le nostre forze, non venga meno la speranza. (...) mo davanti al miracolo più grande, più inaudito, più Gesù risorto è con noi. Gesù risorto è con la sua Chiesconvolgente: è risorto! Quello della fede: così è; è ri- sa. Pretendere di seguirlo, di imitarlo, di viverlo non è sorto veramente!”. E la risurrezione è già qui, è inizia- più temerario. (...) L’esortazione non è più rimprovero, ta in ogni cristiano con il sacramento del battesimo. è un augurio, è conforto: cristiani, siate cristiani!” “Il battesimo è il sacramento della nostra rigenerazione, perchè ci associa alla vita di Cristo. Il batteCarlo Zaniboni simo ci applica il frutto della Passione di Cristo, e ci (tratto da: G.B. Montini, Pasqua: fa partecipare, in questa vita presente, al trionfo di la novità dell’amore - omelie del triduo e Cristo; ci fa morire al peccato, e ci fa vivere alla grazia scritti pasquali, Centro Ambrosiano)
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Vita dell’Unità Pastorale Novità dal consiglio di Unità Pastorale
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umerose le informazioni tecniche e operative che il consiglio di unità pastorale di marzo ha messo sul tavolo della discussione. Le elenchiamo qui di seguito al fine di informare la comunità circa le scelte intraprese. Il Parroco comunica la scelta del CPAE del Violino di modificare l’iniziale progetto di ristrutturazione dell’oratorio ed evidenzia il desiderio, condiviso con la comunità, di non ristrutturare l’area dell’ex chiesa utilizzata come palestra e l’ex canonica. Si propone invece di abbattere i due immobili contigui ex chiesa e ex canonica, di mantenere il campanile che rappresenta il simbolo della comunità del quartiere e inserirlo nel contesto di un monumento del ricordo dell’avvio della comunità che risale al 1955, con il riposizionamento della campana e del rosone decorato, che ora si trova nel tunnel sotto la nuova chiesa. Il nuovo progetto potrebbe prevedere lo spostamento del parcheggio nell’area di sedime della ex chiesa e canonica, lascerebbe l’area ora destinata a parcheggio a servizio della vita dell’oratorio e delle sue attività; non ci sarebbe bisogno di spostare il campo sportivo che pertanto potrebbe essere rifatto senza grande aggravio di spesa e nella speranza di un contributo comunale, anche prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione dell’oratorio vero e proprio. In seguito a tali decisioni, approvate dal consiglio per gli affari economici della Parrocchia di S. Giuseppe si è proceduto a chiudere i rapporti di lavoro con il precedente studio di progettazione: le nuove opere di ristrutturazione si concretizzeranno dopo l’incontro del 2 aprile quando la comunità sarà chiamata ad esprimere le proprie esigenze nelle varie componenti, così da razionalizzare le necessità, considerando anche le analisi apportate dal gruppo che sta lavorando alla formulazione del progetto di pastorale giovanile. La realizzazione della ristrutturazione dell’oratorio del Violino è una scelta importante dell’unità pastorale, non solo della parrocchia del Violino, visto che le
funzioni che saranno assegnate all’immobile devono tenere in considerazione il servizio all’evangelizzazione delle nuove generazioni di tutte e due le parrocchie. Per quanto riguarda la comunità della Badia, si comunica che la vendita della ex casa S. Antonio è cosa fatta, il rogito sarà stipulato il nove aprile. Di certo occorrerà verificare la nuova situazione, condividendo con gli alpini alcune scelte in merito alla sistemazione della parte ad ovest della Chiesa. Il consiglio è anche stato aggiornato circa l’autorizzazione della Diocesi in merito alla realizzazione da parte di una ditta, del parcheggio davanti alla Chiesa di Santa Maria della strada presso la Mandolossa, il cui progetto è allegato al comodato che avrà valore per trent’anni. Si comunica inoltre che è avviato il gruppo di ascolto/lavoro circa la realtà giovanile con due incontri specifici. Si sottolinea l’importanza di questo gruppo che si trasformerà poi in commissione, allo scopo di realizzare un progetto che esprima l’attenzione dell’unità pastorale, nell’intento di evangelizzare le nuove generazioni con particolare attenzione agli adolescenti e ai giovani.
Prima chiesa del Violino
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Evangelizzare: Il Seminatore (Van Gogh)
Circa le attività estive degli oratori Don Fausto comunica le varie date: • Attività grest: dal 10/6 al 13/07; • Azzurro compiti: dal 13/07 alla prima settimana di agosto a seconda delle richieste. Ben sappiamo, si è detto, che entrambe le attività sono da considerarsi di mero servizio alla comunità; pur tuttavia accogliendo la richiesta, è intenzione dell’oratorio continuare a proporle facendo attenzione a che siano armonizzate con il progetto dell’oratorio. • Campi estivi: 3^/4^/5^ elementare dal 13 al 20 luglio, 2^/3^ media dal 20 al 27 luglio, mentre per la 1^ media si propongono le giornate ad Assisi a fine agosto. Per gli adolescenti si comunica, con rammarico, che le proposte di entrambi i campi non hanno raggiunto il numero minimo di iscrizioni, trattandosi di attività che necessitavano di una programmazione anticipata; si era infatti pensato ad una settimana di servizio presso il Sermig di Torino per gli adolescenti di 1^ e 2^ superiore, mentre al cammino di Santiago per quelli di 3^ e 4^ superiore.
Oltre alle discussioni organizzative e tecniche, per il Consiglio è stato un bel momento di confronto la proposta di riflessione sulla parola EVANGELIZZAZIONE, che proponiamo in conclusione di questo articolo informativo. “Evangelizzare: né passeggiata, né proselitismo, ma testimonianza” è il titolo di un articolo della rivista Famiglia Cristiana che ci ha aiutato nella riflessione. “Papa Francesco, nell’ omelia a Santa Marta ricorda che purtroppo molti cristiani vedono oggi l’evangelizzazione come un vanto o una funzione. Per il cristiano, prosegue Papa Francesco, evangelizzare è un obbligo, ma conta lo stile, quando lo stile è farsi tutto a tutti, andare e condividere la vita degli altri, accompagnare nel cammino della fede, far crescere nella fede. Occorre dare innanzitutto testimonianza, senza troppi giri di parole. Dobbiamo metterci nella condizione dell’altro – dice Papa Francesco – è la testimonianza che porta la Parola. E anche tutti noi, fratelli e sorelle abbiamo l’obbligo di evangelizzare, che non è bussare alla porta del vicino e della vicina e dire: Cristo è risorto! È vivere la fede, è parlarne con mitezza, con amore, senza voglia di convincere nessuno, ma gratuitamente.” Per il consiglio pastorale Elena
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Verso una rigenerazione della pastorale giovanile
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icuramente qualcuno avrà sentito parlare della costituzione del gruppo di rilevazione della realtà giovanile che presto si trasformerà in commissione per la realizzazione di un progetto per la pastorale giovanile della nostra Unità pastorale della Sacra famiglia e padre Marcolini. Ebbene ci siamo già incontrati per tre volte con presenze alterne secondo gli impegni di ciascuno e lasciatemi dire che davvero si sta rivelando una bella esperienza. Nel primo incontro abbiamo preso coscienza delle motivazioni di ognuno di noi in merito alla partecipazione a tale lavoro pastorale. Si va da chi ha scelto di partecipare perché vuole offrire alle proprie figlie un ambiente accogliente dove possano fare esperienze positive di aggregazione e di servizio alla comunità, a chi intende consegnare la sua esperienza di molti anni di accompagnamento come volontario delle nuove generazioni alla loro crescita nell’ambito sportivo, qualcun altro partecipa per curiosità, altri vorrebbero offrire la loro esperienza lavorativa, altri ancora sognano di costruire una comunità educante che porti i giovani a vivere scelte di vita secondo il vangelo, altri ancora intendono condividere la propria esperienza di vita cristiana, vissuta sia pure con le contraddizioni proprie dell’essere umano. Si va dall’aggregazione semplice, all’aggregazione che offra proposte per un cammino di fede. Tutti comunque credono di poter dare un supporto alla realizzazione di un progetto che possa aiutare i giovani a vivere una crescita armonica. Nel secondo incontro ci siamo chiesti quale fosse il nostro sogno collegandolo in modo particolare alla vita dell’oratorio.
Il Villagio Badia nel 1958
Anche in tal caso si va da chi sogna una comunità capace di educare i ragazzi alla vita ben sapendo che prima di tutto sono gli adulti a dover fare scelte di vita cristiana, a chi sogna un oratorio unito, pieno di esperienze da fare, pieno di persone felici, con molte cose da fare. Altri ancora vorrebbero un ambiente per tutta la comunità e aperto al dialogo con tutto il territorio, capace di fare e ricevere proposte da tutti coloro che hanno a cuore la crescita delle nuove generazioni. Per altri ancora il sogno si concretizza nella possibilità che l’oratorio diventi un punto di partenza per le incursioni nel territorio e in esperienze anche al di là del nostro territorio, ma con la possibilità di rileggere tali esperienze con persone adulte che sappiano ascoltare senza giudicare, rileggere le situazioni e sostenere in particolare i giovani quando si trovano in situazioni di avversità. Per qualcuno è vivo il desiderio di comunicare a coloro che vivono un’esperienza sportiva, non solo l’opportunità di divertimento ma anche alcuni principi di vita che si alimentano alla fonte del vangelo. Nel terzo incontro, infine, abbiamo iniziato a rileggere i dati che sono stati gentilmente forniti dal consigliere Biasutti tramite l’ufficio statistica del comune di Brescia. Alcuni numeri: sapete quanti sono gli abitanti della Badia? 3.300 E quelli del Violino? 3808. Le parrocchie sono leggermente più ampie perché i dati sono solo del comune di Brescia, ma poco importa. Abbiamo rilevato l’andamento demografico ed ecco che occorre fare i conti con la caduta libera
Il Villagio Violino in una foto d’epoca
DialogoeFamiglia delle nascite per cui i nati nell’ultimo anno al Violino risultano essere solo 27 di cui otto con genitori di origine straniera, e 24 alla badia di cui sei di origine straniera. Peraltro se andiamo a vedere quanti sono i giovani da zero a trentacinque anni ci accorgiamo che alla Badia sono 1.114 di cui 989 italiani e 125 che hanno origine straniera: 17 dall’africa; 53 europei, 1 americano, 54 dall’asia, mentre al Violino sono 1.291 di cui 1061 italiani e 230 che hanno origini straniere: dall’africa 44, 53 europei, americani 7, dall’asia 71.
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Considerati i numeri dovremo essere attenti alla ridefinizione degli spazi e dei servizi che andremo rispettivamente a utilizzare e a proporre in futuro. Presto avremo un incontro con un team di esperti che ci aiuteranno nel lavoro di rigenerazione della nostra pastorale giovanile, nella speranza che tutto quanto facciamo e viviamo vada a servizio davvero delle nuove generazioni e a gloria di Dio. Rimane da fare un bel lavoro, ma le maniche sono già rimboccate. Don Gian Pietro
Per una Caritas che si interroga, quali le risposte di una comunità?
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a alcuni anni in questo spazio messo a disposizione dalla redazione del bollettino raccontiamo le iniziative della commissione Caritas della nostra Unità Pastorale. Ora ci pare giunto il momento per qualche riflessione. Abbiamo avuto modo di descrivere l’iniziativa fondante attorno alla quale è cresciuta la commissione che è la distribuzione di generi alimentari. Trattandosi di dare una risposta ad un bisogno primario, con un “piccolo” sforzo la frequenza del servizio è passata da quindicinale a settimanale. Ma la domanda è : Basta così o si deve fare di più? E come? Assolviamo al bisogno immediato o cerchiamo di intervenire alle radici del problema? In queste occasioni di incontro con queste persone, aprendoci all’ascolto , sono emerse altre richieste e necessità ben più complesse oltre a quelle alimentari : un posto di lavoro, il pagamento di debiti e bollette, assistenza medica e sanitaria... Quali le risposte possibili nelle nostre condizioni di volontari che hanno dalla loro solo disponibilità di fornire aiuto ma pochi mezzi e strutture? Siamo certi che queste siano competenze della Caritas Parrocchiale? Per assolvere ai bisogni cui sopra sono state organizzate raccolte di generi alimentari e di prima necessità nei quartieri del Violino e della Badia con il coinvolgimento di ragazzi, adolescenti ed i loro catechisti che hanno dato un contributo significativo al risultato. Significativo per i generi raccolti ed anche per la disponibilità dei catechisti, dei ragazzi e dei loro genitori cosa che di questi tempi è un bene prezioso. Conti-
Cena povera 2019 nuiamo così o possiamo mettere in campo dell’altro coinvolgendo anche altre realtà parrocchiali? Sono state presentate realtà di bisogno vicine e lontane da noi (Padre Puccini in Libano, Giuliano allevatore terremotato di Amatrice, Suor Rita e Suor Paola in Burundi e a Timor Est, la Caritas parrocchiale) creando momenti di condivisione e raccolta di fondi per dare loro sostegno. A parte il riscontro economico, tangibile in quanto facilmente monetizzabile, cosa è rimasto di quelle realtà in noi ed in coloro che vi hanno aderito? Si è parlato dell’ accoglienza e della presenza di 8 ragazzi richiedenti asilo presso una casa adattata allo scopo alla Mandolossa. Della disponibilità di alcuni volontari a seguirli e ad organizzare alcune iniziative volte a coinvolgerli nel tessuto sociale dei nostri quartieri che coincidono con la nostra unità pastorale. Cosa ne sa e ne pensa la comunità di questa presenza? Queste sono solo alcune delle situazioni che la commissione cerca di affrontare e sulle quali si interroga
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Raccolta viveri fuori dall’Italmark
per trovare delle risposte attraverso le persone che la compongono e con le risorse che queste riescono a recuperare. Pensiamo però che queste domande non possano essere solo una prerogativa di una stretta cerchia di volontari che si sono resi disponibili , ma coinvolgano l’intera comunità. Per questo, siamo convinti che utilizzare questo spazio per interrogarci e fermarci a riflettere insieme su queste tematiche sia una valida occasione per aiutarci a comprendere cosa c’è dietro le difficoltà delle persone e più in generale del nostro tessuto sociale. Crediamo debba essere un punto di partenza per alleviare le sofferenze di chi ci è accanto, partendo dall’idea e dai principi del fondatore della Caritas,(il nostro conterraneo San Paolo VI), per concretizzarli
rispondendo alle difficoltà dei nostri giorni e nel contempo crescere nella fede e nel senso comunitario. Ed in questo contesto si incarna la richiesta rivolta a tutti a contribuire a dare risposta alle domande, partendo dal presupposto che ciascuno può portarle avanti in modo personale ed individuale in funzione delle proprie sensibilità, ma che se vorrà e portarle avanti condividendole con noi, sarà benvenuto agli incontri ed alle iniziative della Commissione Caritas. È sempre possibile incontrarci il sabato pomeriggio dalle 14 alle 15.30 presso la parrocchiale del Violino e con cadenza circa mensile quando si riunisce la commissione alternandosi nelle sedi di Badia e Violino. La commissione Caritas dell’Unità Pastorale Badia e Violino.
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Chiamati a percorrere spiritualmente il nostro itinerario di conversione CENTRO DI ASCOLTO DEL VIOLINO
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esperienza da me vissuta nel centro di ascolto frequentato presso il Villaggio Violino si è rivelata indubbiamente positiva. Innanzitutto ringrazio di cuore la signora Silvia che ha accolto noi partecipanti, sia in occasione del ciclo di serate in Avvento che in Quaresima, e Serafino che le ha condotte, con impegno, pazienza e competenza, la disponibilità dei nostri sacerdoti, delle persone che ospitano e di coloro che si preparano a condurre gli incontri, consentono lo svolgersi dei medesimi in un clima di preghiera ed ascolto. In precedenza non mi era stato possibile parteciparvi con costanza e non ero riuscita quindi a percorrere un itinerario regolare; quest’anno, invece, complice un coinvolgimento diretto, in qualità di moderatrice, ne ho sperimentato direttamente l’efficacia. Ho constatato che la lettura e l’analisi della Scrittura, svolte in piccole comunità, in occasione del tempo forte dell’Avvento e della Quaresima, rappresentano un’occasione preziosa per la cura della propria vita spirituale e per l’arricchimento di quella culturale. Infatti, nella frenetica vita quotidiana, appare complicato e difficoltoso trovare del tempo per leggere e meditare la Bibbia, quasi impossibile ipotizzare di praticarlo in comunità, presso le abitazioni private in una sorta di circolo. Invece, superate le riserve personali, la stanchezza, una certa pigrizia ed un po’ di timidezza, una volta varcata la soglia della casa ospitante, al tepore del focolare domestico, ci si trova a sperimentare uno degli infiniti e creativi modi di essere attivamente Popolo di Dio. La Parola va letta, commentata e masticata. Non mi ha sorpreso, quindi che, nei giorni successivi agli incontri, mi tornassero alla mente le vicende e alcuni versetti letti, sperimentandone, inoltre, l’attualità nella vita quotidiana. Negli ultimi anni, all’interno dei Centri di Ascolto presso la nostra Unità Pastorale, stiamo realizzando la lettura, pressocchè continua, del libro dell’Esodo, penetrandone in profondità il contenuto ed il significato e dibattendo inoltre, comunitariamente, circa gli spunti che ne derivano.
Liberi di servire è stato il tema, il filo conduttore di tali incontri che condensa l’esperienza vissuta dagli ebrei, finalmente non più schiavi in Egitto, ma in cammino nel deserto, verso la Terra Promessa, che sperimentano la relazione con Dio loro Salvatore, nella nuova condizione di persone finalmente libere. Come l’antico ebreo, anche il cattolico contemporaneo è chiamato, quotidianamente, a percorrere spiritualmente il personale itinerario di conversione, caratterizzato da segni divini, ma anche da ostacoli, da deserto e da oasi rigeneranti, da soste e da riprese, seguendo con fede, speranza e carità la via da Dio indicata. ServirLo da uomini liberi, docili alla Provvidenza, ci permette di realizzare in pieno il compimento della nostra umanità, predestinata ad essere a Sua immagine e somiglianza. Marina S.
Cammino di conversione
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Leggendo l’Antico Testamento per cogliere la verità del Vangelo La mia esperienza di coordinatrice del centro di ascolto della Mandolossa
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e tre ’figure’ richieste per la conduzione dei centri di ascolto della Parola sono: l’ospitante, l’animatore e il coordinatore. Alla Mandolossa, ho iniziato in qualità di OSPITANTE, poi ho fatto l’ANIMATRICE, e da qualche anno sono COORDINATRICE. E’ riguardo a quest’ultima esperienza che mi si chiede un contributo. Davvero accolgo la richiesta come occasione per esprimere il dono di questo servizio. Dico subito che il compito non è semplice perché si tratta di stimolare le partecipanti (in questo centro siamo infatti solo donne) in modo tale che ognuna si possa raccontare, o esprimere, alla luce della Parola di Dio ascoltata. Elda sempre ci accoglie con gioia e tanta cordialità nella sua grande casa. Nelle serate fredde c’è anche il camino acceso e scoppiettante. Dopo la lettura del testo biblico, il nutriente pane della Parola viene spezzato, anche quando i brani sono particolarmente impegnativi! Ad una ad una vorrei presentarle tutte le care signore, amiche e compagne di viaggio, che sempre partecipano con fedeltà agli appuntamenti serali del Tempo di Avvento e di Quaresima. Se non lo faccio è perché di tanto in tanto qualcuna ancora si avvicina. Coi tempi che corrono... un miracolo! E fin qui va tutto bene. Il più è fatto e potremmo anche tornarcene a casa, magari riflettendo ognuna per conto proprio e durante la settimana.
Al termine dell’incontro, qualcuna dice ’intanto abbiamo interiorizzato la Parola e ci siamo ascoltate, a casa poi ci pensiamo su e riflettiamo meglio’. Al Signore soprattutto siamo grate per questa preziosissima opportunità! Lo sappiamo che Gesù è in mezzo a noi ed è alla sua luce che ci accostiamo anche alle pagine dell’Antico Testamento, per accogliere con meraviglioso stupore tutta la verità del Vangelo. Insieme prendiamo coscienza che, nello Spirito Santo, possiamo ’essere comunione’, riflesso di quel volto di Dio che Gesù è venuto a mostrarci. Non per niente don Fausto, nella sua traccia di domande che ci aiutano nella condivisione, insiste sugli atteggiamenti concreti emersi dal confronto con la Parola di Dio e che riguardano la Comunità.
Invece manca ancora qualcosa di importante. La condivisione. Perciò anche questa fase non è per niente da sottovalutare. Qui entra in gioco la coordinatrice. Ed è la sottoscritta, con l’aiuto di tutte, a fare in modo di stimolare la riflessione su quanto la Parola di Dio ha suggerito nella mente e nel cuore, affinchè ognuna si possa esprimere e così mettersi in gioco. Certamente non è detto che si debba sempre e per forza parlare, si può essere vivamente partecipi anche con l’ascolto. D’accordo, l’obiettivo non è subito chiaramente raggiungibile. Le nostre riflessioni e il nostro raccontarci possono, a tratti, uscire dai binari del tema proposto. La cosa certa è che comunichiamo, che parliamo di noi, con Dio insieme a noi nella nostra vita.
Santina
In Giovanni 17,21 troviamo bene espresso il modello della Trinità e la meta da raggiungere: “Tutti siano una cosa sola. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato”. Un sogno: sarebbe bello che i centri di ascolto fossero un trampolino di lancio per delle piccole comunità territoriali che rendano concreta la comunione di fede e che si sviluppino in forme di aiuto reciproco soprattutto nei confronti di anziani soli o di famiglie con ammalati. Qui si aprirebbe un altro discorso.
Centro di ascolto
DialogoeFamiglia
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DAI NOSTRI ASILI Scuola dell’infanzia nuova Badia
CRESCIAMO ATTRAVERSO I CINQUE SENSI
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nche quest’anno i bambini della scuola dell’infanzia nuova badia, dopo attenta osservazione da parte delle insegnanti, hanno intrapreso un percorso didattico atto all’approfondimento della conoscenza del proprio corpo con la considerazione che lo sviluppo dell’uso dei sensi mediante gli organi sensoriali è uno strumento fondamentale per l’osservazione della realtà.Le insegnanti hanno deciso di intraprendere un percorso relativo ai CINQUE SENSI che renda i bambini più consapevoli di ciò che utilizzano quotidianamente per vedere, toccare, odorare, udire e gustare. Attraverso semplici esperienze, idonei laboratori creativi e uscite didattiche i bambini hanno avuto la possibilità di sviluppare le loro capacità senso percettive, facendo di ogni esperienza occasione di apprendimento. Con l’utilizzo di un personaggio mediatore “TUGOV” (nome composto da tutte le iniziali dei cinque sensi TATTO, UDITO, GUSTO, OLFATTO, VISTA) una burattina molto speciale che vive in un bosco, viene a trovare i bambini ed insieme a loro va alla scoperta dei 5 sensi accompagnandoli in un viaggio straordinario.
In questo percorso sono state privilegiate le attività manuali, di gioco e creatività, esperimenti con odori e sapori nuovi, percorsi al buio, assaggi di cibi differenti, giochi con la musica e conoscenza di erbe aromatiche... tutte le attività atte a far mettere in gioco i bambini in prima persona e a dare loro la possibilità di sperimentarsi con il proprio corpo. - Più precisamente per quanto riguarda il GUSTO i bambini hanno preparato le tagliatelle, una gustosa frittata, la marmellata di mele... e una buonissima spremuta.
- Per il senso del TATTO sono stati creati quadri utilizzando le differenti sabbie e Terre. - Per quanto riguarda l’OLFATTO i bambini si sono divertiti ad utilizzare le spezie aromatiche e con esse hanno creato quadri aromatici pieni di sfumature naturali. Il progetto didattico è stato molto apprezzato ed i bambini hanno partecipato con interesse ai vari laboratori. Ci risentiamo presto con il senso dell’udito e della vista.
Le insegnanti, Angiola, Elena, Lara e Graziella
Scuola dell’infanziaSandro Bonicelli
A BREVE L’ESPERIENZA DELL’ORTO DIDATTICO
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a scuola dell’infanzia Bonicelli propone uno stile educativo ricco di esperienze che favoriscono la crescita, lo sviluppo armonico e globale dei bambini e delle bambine, per questo vengono stimolati a pensare, scegliere e proporre, rendendoli parte attiva del fare quotidiano.
Per facilitare questo, si organizzano nell’anno scolastico proposte differenti, come attività di sezione e laboratori con un tema diverso ogni anno, in base alle esigenze colte dalle insegnanti sugli alunni. A breve le sezioni lavoreranno all’ orto didattico, questo progetto ha una valenza educativa forte, favorendo progetti interdisciplinari e rafforzando nei bambini e nelle bambine l’amore per la natura e il rispetto dell’ambiente.
Sabrina C.
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Cronaca dell’Unità Pastorale Costruiamo con Gesù la nostra ragnatela RITIRO PREADOLESCENTI
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omenica 17 marzo i ragazzi di seconda e terza media hanno vissuto il loro ritiro in preparazione alla Pasqua. Partendo da un episodio tratto dal Piccolo Principe, testo che ci sta guidando quest’anno nel cammino catechistico, i ragazzi hanno costruito una ragnatela con dei fili di lana e hanno attaccato su di essa dei foglietti riportanti i loro impegni quotidiani, fisiologici, personali, relazionali. L’intervento di don Fausto al termine di questa attività, ha sottolineato che la nostra ragnatela resiste solo se la costruiamo partendo dal filo più importante che regge tutto, dà un senso alla nostra vita e sostiene noi e le nostre fatiche e questo filo è Dio. Il ritiro è continuato con la partecipazione alla messa domenicale nella quale abbiamo ascoltato il Vangelo della trasfigurazione di Gesù che rende bella e speciale la nostra ragnatela. Dopo il pranzo che Dario, Giovanna e Marisa, hanno con gentilezza e bravura preparato, i ragazzi hanno continuato il gioco, ma anche la condivisione, riflettendo su come potrebbero organizzare meglio la loro ragnatela e in cosa potrebbero impegnarsi di più in questa quaresima. Dopo aver attraversato una ragnatela vera e propria senza
far suonare i campanellini che ad essa erano appesi (se non costruiamo bene, ma facciamo le cose senza dare loro un senso, tutto diventa difficile), ai ragazzi è stato consegnato un campanellino per ricordarsi degli impegni presi. I catechisti
RITIRO COMUNITARIO Il volto di Cristo in famiglia
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el pomeriggio di domenica 31 marzo la comunità si è riunita per prepararsi alla Pasqua attraverso un momento di ritiro. Il titolo “Il volto di Cristo in famiglia” esprime bene il desiderio di “incarnare” i tratti del volto di Gesù nella vita concreta delle persone, in particolare nell’ambito della famiglia. La riflessione iniziale sulla parola di Dio da parte di don Gian Pietro ha aiutato a comprendere più in pro-
fondità il legame tra la nostra natura umana e quella di Cristo. Il suo stile di vita diventa uno stimolo a rinnovare e migliorare anche il nostro: c’è spazio di miglioramento e conversione per ciascuno e per l’intera comunità. Per rendere ancora più concreto il legame tra Cristo e la vita quotidiana ci è stata donata una bella e intensa testimonianza da Antonio Terna, che ha raccontato come nei suoi trent’anni di matrimonio si sono susseguiti
DialogoeFamiglia vari volti di Cristo. Il volto di Gesù nella gioia che si è illuminato particolarmente quando si sono sposati. Il Gesù accogliente e benevolo si è rivelato nell’esperienza della genitorialità, quando hanno avuto le tre figlie e un quarto in affido. Quasi agli inizi della loro esperienza familiare hanno incontrato anche il volto tenace di Gesù che ammonisce allora come oggi, in particolare ascoltando padre Alex Zanotelli e dando una svolta alla loro vita verso uno stile di vita sobrio. Infine hanno riconosciuto il volto sofferente di Cristo e vi sono passati dentro quando, dopo tante fatiche educative, hanno perso il loro ultimo figlio. Questa testimonianza concreta ha aiutato tutti nella riflessione successiva a interrogarsi su quanto
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Ritiro comunitario
Gesù è dentro le pieghe della loro vita quotidiana. Ci auguriamo che questo ritiro porti i suoi frutti anche nella vita della comunità, così da affrontare il trascorrere dei giorni vivendoli in Cristo e non lasciandosi vivere. I sacerdoti
ICFR IN RITIRO in preparazione alla Santa Pasqua
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bambini dell’ICFR riuniti nella domenica 7 aprile si sono preparati alla Santa Pasqua guardando al volto di Gesù che ci ha accompagnato durante le domeniche di quaresima. È un volto tenace quello che hanno scoperto i bambini di seconda elementare che hanno conosciuto per la prima volta le fatiche di Gesù nella via Crucis, davanti a Pilato e sulla croce. “Non si arrende di fronte a nulla, non molla mai, non ha paura, è deciso...” han detto i bambini ascoltando il racconto della passione. Lo sguardo di Gesù li accompagnerà nelle loro letture con il segnalibro che è stato consegnato ai bambini come segno del ritiro, perché possano crescere facendo proprio lo sguardo di Gesù che incarna la gioia, la tenacia, l’amorevolezza, la sofferenza e la luminosità. Gruppo Nazaret
Ritiro ICFR
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RITIRO ADO: “Mi ami tu?”
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n occasione della domenica delle Palme che, per volere di San Giovanni Paolo II papa, è dedicata dalla Chiesa universale alla Giornata Mondiale della Gioventù, i nostri adolescenti hanno partecipato alla veglia delle Palme con il Vescovo, trovandosi sabato sera presso la cattedrale di Brescia insieme a tanti altri giovani e la domenica vivendo invece un loro momento di preparazione alla Pasqua. Il Vescovo ha chiesto di dimostrare rispetto e affetto per le persone che ci stanno attorno, aprendo il cuore, rompendo l’indifferenza e prendendosi cura degli altri: è lo stile che viene proposto da Gesù nella parabola del Buon Samaritano. Il Vescovo ha sottolineato che è necessario non aspettare a prendersi cura del prossimo e intervenire in favore degli altri, soprattutto di chi ha più bisogno, come i poveri che sono nelle nostre strade: questo significa non essere complici dell’ingiustizia generata dall’indifferenza del mondo e non essere freddi e apatici. In linea con quanto ha chiesto il Vescovo, il giorno dopo, la riflessione si è focalizzata sulla figura di Pie-
Veglia delle palme in Duomo
tro, come esempio di colui che è convinto di saper amare, basandosi sulla semplice fiducia in se stesso e nelle proprie capacità. L’esperienza del rinnegamento però cambia Pietro e questo può aiutare a cambiare ciascuno di noi, quando scegliamo di affidarci a Dio per imparare il giusto modo di amare. Sia un auspicio pasquale, che duri tutta la vita per i nostri adolescenti che sappiano dire con Pietro: “Tu sai tutto, Signore, tu sai che ti voglio bene!” Alcuni educatori degli adolescenti
PERCORSO AFFETTIVO: Siamo il nostro corpo o possediamo il nostro corpo?
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bbiamo chiesto ad alcuni adolescenti di condividere le loro impressioni circa il percorso affettivo che li ha accompagnati durante quest’anno: Siamo il nostro corpo o possediamo il nostro corpo?
Ecco il primo di una vasta serie di interrogativi che ci hanno accompagnato durante il percorso catechistico all’affettività svoltosi insieme ai nostri animatori e con la collaborazione della dottoressa Sara Gozzini.
DialogoeFamiglia “Fin dall’inizio siamo stati stimolati da domande le cui risposte spesso tardavano ad arrivare. Il percorso si é rivelato fin da subito interessante e allo stesso tempo tutt’altro che semplice. Sicuramente é stata fondamentale la spontaneità e la chiarezza con cui la dottoressa ha affrontato tematiche che nel dialogo quotidiano rischiano spesso di causare disagio ed imbarazzo. Gli incontri sono stati utili per trovare risposte a dubbi ed incertezze, offrendo allo stesso tempo diversi stimoli per porsi nuove domande. Infatti l’atteggiamento talvolta volutamente provocatorio della dottoressa ci ha sottoposto volenti o nolenti ad un esame di coscienza. Personalmente ritengo di aver acquisito, oltre che conoscenze, anche una maggiore consapevolezza sul tema, sperando possa considerarsi una tappa determinante del mio percorso formativo, sicuramente ancora molto lungo”.
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“Quest’anno noi ragazzi di 3 e 4 superiore ci siamo ritrovati per diverse serate e abbiamo intrapreso un percorso basato sul tema dell’affettività. Durante questo cammino siamo stati affiancati da Sara, una psicologa, che ci ha introdotto questo tema tramite l’utilizzo di slide, dialoghi, attività e diversi filmati. Abbiamo affrontato varie tematiche come i diversi tipi di relazione, l’amore e l’importanza e il rispetto verso il nostro corpo. Per noi ragazzi è stato molto educativo e interessante, speriamo che quest’esperienza venga riproposta nei prossimi anni ad altri adolescenti. Ringraziamo molto Sara, Anna e Don Fausto”. Alcuni adolescenti
Accogliere, ascoltare, servire
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uest’anno il nostro cammino associativo è accompagnato dal brano di Marta e Maria, tratto dal Vangelo di Luca (cap. 10, 3842), il quale ci presenta due modi di vivere la fede: l’uno caratterizzato dall’azione e dal servizio, l’altro dall’ascolto e dalla contemplazione. Durante i nostri incontri ci siamo resi conto che questi due atteggiamenti, apparentemente contrapposti, in realtà, sono presenti al contempo in ciascuno di noi. Ci troviamo sempre in bilico tra l’ascolto della Parola e le tante “cose da fare” anche a servizio della Parrocchia. Molto spesso proprio queste ultime ci sopraffanno e non siamo più in grado di fermarci a riflettere sulle motivazioni di fondo per cui agiamo. Attraverso il nostro percorso annuale abbiamo riscoperto che grazie all’ascolto della Parola, che guida e arricchisce la nostra esistenza, nascono le nostre azioni. Grazie alla contemplazione è possibile la vera accoglienza, quella che genera amore, quella che si concretizza in gesti sinceri, quella che ci fa fermare per dedicarci agli altri, anche se diversi da noi. Per accogliere gli altri ed il mondo, infatti, bisogna saper ascoltare in modo autentico, lasciandosi anche turbare e sconvolgere da quell’ascolto. Dall’ascolto autentico, che viene da Dio, nascono le nostre azioni di servizio che danno senso alla nostra vita. Non nascondiamo che tutto ciò è difficile anche perché viviamo nel “tempo del rumore”, in cui risuonano le voci dell’indifferenza e dell’egoismo che
spesso non ci sentiamo in grado di sovrastare. Tuttavia, dobbiamo cercare di considerare la realtà in cui viviamo, il lavoro, le relazioni, la comunità, le spese da fare, il tempo libero, i figli da ascoltare come un tutt’uno attraverso il quale Dio ci parla e ci conduce, dobbiamo sapere cogliere l’opportunità di cambiare il nostro cuore per vedere le cose da una diversa prospettiva, senza farci spaventare dalle difficoltà. Solo così potremo essere veri generatori di speranza. Il gruppo adulti di Azione Cattolica
Marta e Maria refettorio centro Aletti - Rupnik
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GREST 2019: UNA BELLA STORIA! Grest 2019 Le date dal 10 giugno al 28 giugno presso l’oratorio del Violino dal 24 giugno al 12 luglio presso l’oratorio della Badia
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ono Nicole, una giovane laureata in Servizio Sociale presso l’Università Cattolica di Brescia. Quest’anno mi è stata lanciata la “sfida” di coordinare i grest che si svolgeranno presso le parrocchie dei villaggi Violino e Badia. In questi mesi mi sto incontrando con gli educatori e gli animatori, per far sì che diventino un gruppo affiatato, dinamico, carismatico e pronto a prendersi cura dei bambini e dei ragazzi che verranno loro affidati. Durante questi incontri ho potuto notare come il gruppo stia crescendo, si stia affiatando e abbia tanto entusiasmo e voglia di partecipare e rendersi utile. Un altro obiettivo degli incontri non è solo quello di preparare i giochi, le attività e le gite, ma di rendere queste delle esperienze a valenza educativa, ricche di valori, come il rispetto reciproco, la solidarietà e l’ascolto. Ritengo quindi il Grest un percorso inestimabile, che riempie di vita e di relazione l’estate, non solo per gli animatori, ma in modo particolare per quei bambini e ragazzi che ne prenderanno parte. Il tema del Grest 2019 è “Bella storia”: ogni uomo che nasce sulla terra riceve una missione speciale, quella di fare della propria vita una storia, d’amore. Raccontare vivendo è scegliere che il nostro tempo, le nostre energie, i nostri talenti e i nostri desideri raccontino di un amore, di una passione, di una precisa direzione con cui abbiamo provato a vivere ogni attimo la nostra esistenza. Ogni azione dell’uomo nel mondo si realizza in tutta la sua potente bellezza solo se inscritta in un orizzonte orientato ad una vita buona, che è il miglior compimento dei doni che il Creatore ha fatto all’umanità. Quindi vi aspetto numerosi per vivere insieme questa fantastica avventura. Nicole
I costi Quota di partecipazione: € 16,00 a settimana Servizio mensa: € 6,00 a pasto Quota per ogni gita: € 25,00 Servizio accoglienza a partire dalle ore 8.00 (solo su richiesta all’iscrizione) ORARIO GREST: h. 9.00 - 12.00 e h. 14.00 - 17.30 SCONTO dal secondo FRATELLO (il primo paga quota completa): NON SI APPLICANO SCONTI FRATELLI SULLA QUOTA GITA - 5,00 € a settimana su quota di € 46,00 iscrizione + mensa 5 pasti - 4,00 € a settimana se quota di € 40,00 iscrizione + mensa 4 pasti (settimana con la gita) SCONTO FEDELTÀ (viene applicato solo all’atto dell’iscrizione iniziale) se iscritto a 5 settimane complete di gita e mensa (€ 268,00) l’importo dovuto è di € 235,00. Nel caso di più fratelli la quota dal secondo fratello è di € 225,00 IN CASO DI MANCATA FREQUENZA AL GREST E ALLA MENSA NON È PREVISTO ALCUN RIMBORSO; IN CASO DI MANCATA PARTECIPAZIONE ALLA GITA SOLO CON PREAVVISO DI 24H VERRÀ RESTITUITA LA QUOTA.
AZZURRO
SPAZIO COMPITI ESTIVO dal 15 luglio al 2 agosto e dal 26 agosto al 6 settembre dalle 8.30 alle 17.00 PER FARE COMPITI, GIOCARE, DIVERTIRSI E STARE CON GLI AMICI Rivolto ai bambini e ragazzi dalla 1° elementare alla 2° media Presso l’oratorio Badia - Violino Il costo è di 65,00 € a settimana mensa inclusa oppure 50,00 € senza mensa (sconto di € 20,00 dal secondo fratello solo se comprensivo della mensa) Il servizio viene attivato con un minimo di 15 iscritti In caso di mancata attivazione verrà restituita la somma versata; non è previsto il rimborso in caso di mancata frequenza.
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Unità pastorale Sacra Famiglia - Padre Marcolini • Oratorio San Filippo Neri Badia - Oratorio Violino
campi 2019 Camposcuola junior
Assisi Cresimati
dal 13 al 20 luglio presso Cortenedolo
dal 30 agosto al 1 settembre
Costo: € 200,00 (trasporto incluso) acconto all’iscrizione € 50,00 (posti disponibili 40)
Costo: da definire massimo € 200,00 acconto all’iscrizione € 50,00
Riunione di presentazione: lunedì 1 luglio ore 20.45 presso oratorio Badia
N.B.: i campi saranno attivati al raggiungimento di un numero minimo di iscritti stabilito dall’organizzazione entro il 16 giugno
(3ᵅ- 4ᵅ- 5ᵅ elementare)
Camposcuola senior (Preadolescenti 2ᵅ - 3ᵅ media)
dal 20 al 27 luglio presso Cortenedolo Costo: € 200,00 (trasporto incluso) acconto all’iscrizione € 50,00 (posti disponibili 40) Riunione di presentazione: martedì 2 luglio ore 20.45 presso oratorio Badia
(1ᵅ media)
LE ISCRIZIONI PER LE ATTIVITÀ ESTIVE SI RACCOLGONO PRESSO: SEGRETERIA ORATORIO VIOLINO (a fianco della Chiesa) dal 03/05/2019 Lun.: ore 8.30-10.00 • Ven.: ore 20.30-21.30 SEGRETERIA ORATORIO BADIA (presso Palazzina) dal 04/05/2019 Mar.: ore 20.30-21.00 • Sab.: ore 14.30-16.00
Cineforum di Primavera BILANCIO PRIMO CICLO 2019
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on le quattro proiezioni che si sono svolte nel mese di marzo presso il saloncino della Badia si è completato anche per quest’anno l’appuntamento primaverile del Cineforum, dedicato al Cinema di qualità. In questo ciclo siamo passati dalla maestria di Steven Spielberg regista di The Post alla grande interpretazione di Daniel Day Lewis in Il filo nascosto, per continuare con la sorprendente attualità del film libanese L’insulto e chiudere con il magico racconto de La stanza delle meraviglie. Sempre buona la partecipazione del pubblico, interessato sia alla presentazione iniziale sia a partecipare al breve scambio di impressioni che conclude le serate. Dal punto di vista economico il Cineforum continua ad essere sostenibile, grazie agli sponsor Fnp Cisl e Acli ed alle offerte degli spettatori, che consentono di dare un contributo spese alle parrocchie Badia e Violino e di rinnovare i permessi delle licenze “ombrello”.
Augurando a tutti buon cinema, l’appuntamento è per il prossimo autunno. Di seguito pubblichiamo il bilancio economico al 2903-2019. Cineforum Badia- Vi.Vo Violino Salemi, Didonè, Dioni, Siboni, Maianti
Fondo cassa al 30-11-2018 Contributo FNP CISL BS Offerte Badia Totale entrate in cassa
€ 793,84 € 100,00 € 320,50 € 1214,34
Noleggio e acquisto dvd Contributo alla parrocchia Badia Noleggio proiettore (29.03.2019) Totale uscite
€
37,02 200,00 25,00 262,02
Avanzo in cassa al 29-03-2019
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952,32
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Vita dei Quartieri
ACLI Badia: campagna fiscale 2019
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nche quest’anno, come consuetudine, a partire dai primi di aprile il nostro Circolo sarà presente con un suo incaricato alla ricezione, elaborazione e riconsegna dei modelli fiscali: 730/19, REDDITI 2019, IMU, TASI, ISEE e RED Inps. Ricordiamo alcuni punti riconfermati per il 2018: - l’innalzamento del tetto delle spese scolastiche a 717 euro per le scuole di prima infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola di secondo grado del sistema nazionale di istruzione; - la detraibilità delle spese sostenute dagli studenti universitari per i canoni di locazione; l’abbattimento dei costi è consentito anche se l’Università è situata entro i confini della stessa provincia e la distanza è ridotta a 50 Km per gli studenti residenti in zone montane o disagiate; - la detrazione delle spese sostenute per il trasporto scolastico e per gli abbonamenti del trasporto pubblico, su un costo massimo di 250 euro. È importante che il pagamento dell’abbonamento o delle tessere risulti da documentazione certa riferita all’anno 2018. Ricordiamo alcuni documenti necessari: • ultima dichiarazione dei redditi e copia della carta di identità o documento equivalente valido e non scaduto; • chi ha sostenuto costi per ristrutturazioni di fabbricati e per interventi di risparmio energetico,
Orari d’ufficio: Martedì e Giovedì dalle 16.00 alle 18.00 Presso la Segreteria Oratorio Via Prima 83 Villaggio Badia Chiuso nei giorni festivi Dal 15 giugno solo il martedì. anche in anni precedenti, deve allegare l’intera documentazione; • chi porta in detrazione gli interessi passivi per il mutuo per l’acquisto della prima casa deve fornire l’atto notarile e l’atto di mutuo relativi all’abitazione, nonché il documento rilasciato dalla banca relativo agli interessi pagati nel 2018. Informiamo che è in corso il rinnovo del tesseramento alle ACLI per il 2019. Ricordiamo in proposito, per chi desidera diventare nuovo socio, che la tessera dà diritto a sconti sui costi del servizio. Per domande, delucidazioni e notizie in merito ai nostri servizi vi invitiamo a rivolgervi allo sportello aperto nei giorni sopra indicati. Con l’occasione auguriamo Buona Pasqua a tutti! Per il Circolo Acli Badia - Mandolossa Il Presidente Stefano Dioni Il Promotore Sociale Giuliano Pollonini
MCL Violino: campagna fiscale 2019 Per il tuo 730 in zona Vill. Violino / Vill. Badia 730/2019 - DICHIARAZIONE DEI REDDITI CAMPAGNA FISCALE 2019 DAL 17/04 AL 23/07 VILLAGGIO VIOLINO MERCOLEDÌ E SABATO DALLE 8.30 ALLE 12.30 Traversa VIII, N.4 - Villaggio Violino Ingresso da: Portone Grigio - Lato Destro Della Chiesa PER QUESTO RECAPITO È NECESSARIA LA PRENOTAZIONE PER APPUNTAMENTI: 030/49492 - WWW.MCLBRESCIA.IT
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Vivi il quartiere
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alla fine di Febbraio 2019 all’interno degli oratori dei villaggi Badia e Violino, è iniziato un nuovo servizio di aiuto compiti, dove bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni possono trovarsi negli spazi messi a disposizione dalle strutture e svolgere i compiti per poi giocare insieme instaurando nuove amicizie, supervisionati da un’educatrice e dai volontari. I momenti comuni proposti il Lunedì e al Giovedì dalle 16 alle 18.30, vogliono essere spazi di condivisione, di creatività e di creazione del senso di squadra attraverso giochi strutturati e laboratori creativi. L’iniziativa, nata grazie alla collaborazione del Comune di Brescia, con il progetto Vivi il Quartiere, e con la cooperativa La Nuvola nel Sacco, si pone l’obiettivo di rivalutare gli spazi e le risorse dei luoghi attorno a noi cominciando proprio dall’interazione con i più piccoli, fonte e speranza del futuro da costruire insieme. Per riuscire al meglio in questo progetto, abbiamo bisogno di tanti volontari! Venite a trovarci e vi accoglieremo a braccia aperte! Elena Z.
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PER UN PUGNO DI LIBRI E DI FILM CONSIGLI DI LETTURA E DI VISIONE
(Nelle nostre chiese parrocchiali troverete delle copie disponibili per l’acquisto)
› ITALO CALVINO Chi scorresse le prime pagine del romanzo di Calvino, leggerebbe del visconte Medardo di Terralba, che si unisce alla guerra che l’imperatore combatte in Boemia contro i Turchi. Avrebbe forse l’impressione di leggere un romanzo storico, ma nulla di realistico c’è in questa narrazione che in breve assume i toni della fiaba e del racconto fantastico. Già nel primo scontro infatti Medardo viene colpito in pieno petto da una palla di cannone; i medici lo salvano, ricucendo le ferite. Chi lo crederebbe? Un miracolo! del visconte rimane esattamente la metà di destra, che tempo dopo torna a casa. Si scoprirà ben presto che è la metà cattiva, che compie ogni sorta di nefandezza, al solo scopo di godere della propria malizia. Ma un bel giorno torna anche l’altra metà, che, come si può immaginare, è totalmente buona, tanto da essere insopportabile quanto l’altra. Sì, perché se la destra manda a morte chiunque, la sinistra non vuole neppure che la destra venga imprigionata per impedirle di fare ulteriormente del male. Le due metà verranno allo scontro perché innamorate della stessa donna ma, proprio grazie alle ferite riportate, il medico riuscirà a ricucire l’intero. Una sorta di resurrezione, quindi, quella di Medardo, per nulla trascendente però: piuttosto un ritrovare l’uomo nella sua mescolanza di bene e male, nella sua identità, di cui da tempo la narrativa del ’900 denunciava la crisi e la disgregazione. Il romanzo di Calvino pare quasi essere una risposta ai romanzi di Pirandello, ed in particolare a “Il fu Mattia Pascal”. All’inizio della narrazione c’è una morte, perché Pascal, allontanatosi per qualche giorno da casa, viene riconosciuto nel cadavere di uno ignoto. Si sente finalmente libero, si costruisce una nuova identità con il nome di Meis, e crede di essere felice. Questa nuova esistenza non è tuttavia una vera resurrezione, ma solo inganno inconsistente. Pascal fingerà allora il proprio suicidio -o meglio, quello di Meis-, per rinascere nuovamente Pascal. Non potrà però riprendersi la vita che aveva: tutti sono andati avanti senza di lui.La risurrezione non è di questa terra, non è degli uomini privi di Dio, che vagano soli e smarriti alla ricerca dell’unità. Il visconte dimezzato, Italo Calvino, Oscar Mondadori, 1^ ed. 1951, euro 10,50, pagine 90 Il fu Mattia Pascal, Luigi Pirandello, Feltrinelli, 1^ ed. 1904, euro 7,00, pagine 250 circa
Laura B.
› LA MELODIE La melodie racconta di un famoso violinista che, in un momento di crisi, demotivato e senza lavoro, senza entusiasmo accetta di insegnare musica ai ragazzi di una scuola media alla periferia di Parigi. Scuola caotica, disordinata con alunni poco motivati e distratti. Saranno le inaspettate doti e il talento di un timido ragazzino, innamorato del violino, a ridare fiducia all’insegnante per affrontare la nuova sfida che la vita gli ha riservato. Il film, primo lungometraggio di Rachid Hami, in parte autobiografico, anche lui cresciuto in una banlieu parigina che come il protagonista del suo film, attraverso la musica ha iniziato il percorso artistico. Il racconto, tra momenti di delusione alternati da altri di entusiasmo e soddisfazione, è un’opera di alto valore educativo. Film di riscatto sociale e rinascita a nuova vita nel mostrare come possa essere coinvolgente un progetto artistico collettivo, condiviso e ottenere risultati inaspettati utilizzando un linguaggio universale come la musica. Niente è perduto se si lavora con serietà e spirito costruttivo con l’obbiettivo comune di una crescita sociale, culturale e morale. Film semplice senza particolari voli, capace però di coinvolgere ed emozionare. Regia: Rachid Hami-Interpreti: Kad Merad, Samir Guesmi, Renely Alfred Origine: Francia 2017 Durata: 102’
Walter S.
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ANAGRAFE PARROCCHIALE: Parrocchia San Giuseppe Lavoratore - VIOLINO Defunti
Filippini Maddalena
Delle Donne Severino di anni 88
Pasolini Elsa di anni 81
Zilioli Teresa di anni 95
Pelucchi Roberta di anni 57
Gavazzi Arrigo di anni 85
Manera Elvira di anni 96
Sina Daniele
ANAGRAFE PARROCCHIALE: Parrocchia Madonna del Rosario - Badia Battesimi Terlizzi Vittoria di Pierfrancesco e Manessi Cristina Fieni Viola di Marco e Marini Selene
Defunti
Bruneri Palmira di anni 94
Zenocchi Faustino di anni 90
Bertelli Rina Teodora di anni 93
Bonacina Pietro di anni 97
Tuo Dio è il Difensore, colui che sempre è al tuo fianco; di sorriso ti illumina il volto e nel cuore ti porta la pace
“Il giusto gioirà nel Signore e riporrà in lui la sua speranza” (dal Salmo 64,11)
(dal Salmo 41)
Filippo Piazza di anni 13
Vimercati Marisa di anni 89
Pezzolini Giuseppe (Pippo) di anni 80
CARNEVALE
VECCHIA
VIA CRUCIS