Dialogo e Famiglia Giornale dell’Unità Pastorale Sacra Famiglia - Padre Marcolini N˚ 3 - Giugno 2018
La santità
e possibile
Sommario
ANCHE PER TE
Parola del Parroco Una Santità inserita nel tempo: la chiamata di Papa Francesco. . . . . . pag. 3 Vita della Chiesa La Santità porta gioia, riguarda tutti ed è cosa da peccatori . . . . . . . . . . . . " 4 L’esortazione di Papa Francesco nelle parole di una parrocchiana. . . . . . " 5 Vita dell’Unità Pastorale Educarci alla carità: la raccolta viveri di maggio. . . . . . . . . . . . . . . . " Gruppo Betlemme: anche i genitori sono in cammino. . . . . . . . . . . . . . . " Pastorale famigliare: cantiere aperto e in fermento . . . . . . . . . . . . . . . . . " Piccoli oggi...grandi domani! L’anno catechistico in alcune frasi . . . . . . . . . " Cammino adolescenti: Un punto di vista diverso e “Beati gli afflitti” riflessioni dei nostri adolescenti . . . . . . . . . . . . " Grest 2018: animatori già all’opera da ottobre. . . . . . . . . . . . . . . . . . . " Notizie da spazio compitii. . . . . . . . . . " Cronaca dell’Unità Pastorale Rinnovo delle promesse battesimali e battesimo di Lara . . . . . . . . . . . . . . Rivestiti con l’abito più bello! La prima confessione dei nostri bambini. . . . . . Stella... questo è il cammino. Il pellegrinaggio del 2 giugno . . . . . . Festa degli anniversari nelle nostre comunità . . . . . . . . . . . . . . Festa più bella non ce n’é! Il meeting di AC 2018 . . . . . . . . . . . Mi piace allenare perché è bello. Bilancio ASD Violino . . . . . . . . . . . . Vita dei Quartieri Il messaggio delle montagne. . . . . . . Sessant’anni! Gruppo alpinisti Badia compie gli anni. . . . . . . . . . . . . . . Per un pugno di libri e di film. . . . . . . È successo...in foto . . . . . . . . . . . . .
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14. Per essere santi non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi. Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così. Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli. Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali.[14] 15. Lascia che la grazia del tuo Battesimo fruttifichi in un cammino di santità. Lascia che tutto sia aperto a Dio e a tal fine scegli Lui, scegli Dio sempre di nuovo.
Dall’esortazione “Gaudete et Exsultate” di Papa Francesco 10 12 13
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Orari S. Messe Unità Pastorale Feriali: da lun a giov ore 8.30: Badia da lun a ven ore 18.00: Violino ven ore 20.00: S.Antonio Sabato: sab ore 8.30: Lodi Mattutine sab ore 18.00: Violino sab ore 18.30: Badia
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Domenica: dom ore 8.00: dom ore 9.00: dom ore 10.30: dom ore 11.00:
Badia Violino Badia Violino
Luglio e Agosto: dom ore 8.00: Badia dom ore 9.00: Mandolossa dom ore 10.00: Violino dom ore 10.30: Badia dom ore 18.00: Violino
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Redazione Don Raffaele Donneschi, Don Fausto Mussinelli, Lucrezia Barbieri, Laura Bellini, Jessica Pasqui, Francesco Quaranta, Elena Rubaga, Elena Vighenzi, Carlo Zaniboni.
Per chi volesse scriverci: redazione.dialogoefamiglia@gmail.com
Contatti dei presbiteri della Unità Pastorale Parroco (don Raffaele Donneschi): Parrocchia San Giuseppe Lavoratore trav. Ottava, 4 - Villaggio Violino tel. (segreteria parrocchiale) 030 312620 e-mail: raffado@alice.it - www.parrocchiaviolino.it Curato (don Fausto Mussinelli): Parrocchia Madonna del Rosario via Prima, 81 - Villaggio Badia tel. 030 313492 - cell. 328 7322176 e-mail: donmussi80@gmail.com - www.parrocchiabadia.it
Riferimenti per gli oratori: Oratorio San Filippo Neri via Prima, 83 - Villaggio Badia Oratorio Violino via Prima, 2 - Villaggio Violino
DIRETTORE RESPONSABILE: DON A. BIANCHI - TRIBUNALE DI BRESCIA - AUTORIZZAZIONE 2/2018 DEL 23 GENNAIO 2018
STAMPATO DA: AGVA ARTI GRAFICHE VANNINI VIA ZAMARA, 31 - BAGNOLO MELLA (BRESCIA)
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Parola del Parroco Una Santità inserita nel tempo: la chiamata di Papa Francesco
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l 9 aprile scorso Papa Francesco ci ha donato l’Esortazione Apostolica di “Gaudete et Exsultate” (GE). Il titolo viene dal Vangelo di Matteo: “Rallegratevi ed esultate” (Mt 5,12) dove Gesù si dirige a coloro che sono perseguitati o umiliati per causa sua. L’obiettivo è presentato subito all’inizio: «Il mio umile obiettivo è far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità. Perché il Signore ha scelto ciascuno di noi «per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità» (Ef 1,4). (GE 2) Non si tratta tanto un trattato sulla santità quanto di un invito, di una chiamata alla santità. In questa pagina cercherò di presentarvi i passaggi che più mi sembra possano aiutare il nostro cammino di “cristiani del quotidiano, in comunità”. I santi della porta accanto - I santi, in verità non si riducono a quelli già beatificati o canonizzati... essi sono testimoni toccati dallo Spirito che “riversa santità dappertutto nel santo popolo fedele di Dio”. (GE 6). Dice il Papa: “Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante.” (GE 7) Nella visione di Francesco, per percorrere il cammino della santità “non è necessario essere vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi. Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così. Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova.” Alla luce del Maestro - A questo punto papa Francesco ci dice che dobbiamo riprendere le parole di Gesù come unico possibile cammino per la comprensione e l’esercizio dell’essenza della santità. Il cammino è tracciato in una semplice risposta: le Beatitudini del Discorso della montagna. Vivere la santità è soprattutto accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante questo ci procuri problemi. La grande regola per la santità viene additata nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (25,35-36).
Alcune caratteristiche della santità nel mondo attuale - Nel quarto capitolo Francesco afferma: “All’interno del grande quadro della santità che ci propongono le Beatitudini e Matteo 25,31-46, vorrei raccogliere alcune caratteristiche o espressioni spirituali che, a mio giudizio, sono indispensabili per comprendere lo stile di vita a cui il Signore ci chiama.” (GE 110) Tra le caratteristiche indicate sottolinea la pazienza e la mitezza, rimanendo saldi in Dio che ama e sostiene. Afferma anche l’importanza dell’umiltà, della gioia e del senso dell’umorismo che, “Senza perdere il realismo, illumina gli altri con uno spirito positivo e ricco di speranza. Essere cristiani è «gioia nello Spirito Santo» (Rm 14,17), perché «all’amore di carità segue necessariamente la gioia. Poiché chi ama gode sempre dell’unione con l’amato [...] Per cui alla carità segue la gioia». (GE 122) A fianco della gioia ci stanno l’audacia e il fervore. La santità, dice Francesco, “è audacia, è slancio evangelizzatore che lascia un segno in questo mondo. Perché ciò sia possibile, Gesù stesso ci viene incontro e ci ripete con serenità e fermezza: «Non abbiate paura» (Mc 6,50). (GE 129) Ma è importante ricordare che l’esperienza del diventare santi avviene in comunità. “La comunità è chiamata a creare quello «spazio teologale in cui si può sperimentare la mistica presenza del Signore risorto». Condividere la Parola e celebrare insieme l’Eucaristia ci rende più fratelli e ci trasforma via via in comunità santa e missionaria.” (GE 142) Combattimento, Vigilanza e discernimento - Nell’ultimo capitolo Francesco parla della necessità di un ’combattimento permanente’ che deve animare la vita del cristiano. Si tratta di uno stile di vita che ha bisogno di forza, coraggio e resistenza davanti alle insidie e tentazioni del male. Dice il Papa: “Per il combattimento abbiamo le potenti armi che il Signore ci dà: la fede che si esprime nella preghiera, la meditazione della Parola di Dio, la celebrazione della Messa, l’adorazione eucaristica, la Riconciliazione sacramentale, le opere di carità, la vita comunitaria, l’impegno missionario. Se ci trascuriamo ci sedurranno facilmente le false promesse del male...” (GE 162) Senza dubbio la Lettera di Papa Francesco è un’attualità inedita, apre cammini realmente nuovi per il nostro agire profetico nel tempo indicando piste molto concrete per vivere la dinamica della santità. Don Raffaele
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Vita della Chiesa La santità porta gioia, riguarda tutti ed è cosa da peccatori “Non è per chi non cade mai, ma per chi ogni volta si lascia rialzare dalla misericordia di Dio”. Il teologo e scrittore don Maurizio Gronchi spiega la nuova esortazione di papa Francesco.
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on è un obiettivo esclusivo di preti, suore e frati. Riguarda tutti. «Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo», si legge nel libro del Levitico. La santità è una mèta per uomini e donne, per genitori e figli, per datori di lavoro e dipendenti, per sani e malati, per giovani e anziani. Per politici, diplomatici, operatori di borsa, militari. Nessuno escluso. Ciascuno a suo modo. Papa Francesco lo ribadisce e lo spiega nell’esortazione apostolica Gaudete et exsultate (Rallegratevi ed esultate), la terza del suo pontificato, dopo l’Evangelii Gaudium, del 24 novembre 2013, sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale, e dopo l’Amoris Laetitia, del 19 marzo 2016, sull’amore nella famiglia. Cinque capitoli, 177 paragrafi, una lunga tessitura di citazioni bibliche e di documenti del Magistero. Con una consapevolezza di fondo: «quando scrutiamo davanti a Dio le strade della vita» nulla e nessuno rimane fuori dalla portata vivificante della Grazia. «La santità», spiega don Gronchi, «è soprattutto roba da peccatori: pentiti e perdonati. Quindi per tutti quelli che hanno capito di non poter scagliare pietre verso gli altri. Anzi, soprattutto per coloro che hanno rischiato di prenderle o addirittura sono sati lapidati, i martiri ad esempio. E ce ne sono molti, nascosti, anche oggi. Quelli che il Papa chiama “popolo di Dio paziente”, “i santi della porta accanto”, “la classe media della santità”.
La Santità è cosa da peccatori Come i genitori che crescono con tanto amore i loro figli, gli uomini e le donne che lavorano per portare il pane a casa, i malati, le religiose anziane che continuano a sorridere. Insomma, non gente che non cade mai, ma che ogni volta si lascia rialzare dalla misericordia di Dio». «Tra le cinque caratteristiche che papa Francesco indica ce n’è una che la dice lunga sulla tristezza e la faccia da quaresima di certi cristiani, che prendono molto sul serio se stessi e troppo poco gli altri. È l’umorismo, così evidente, ad esempio, in san Tommaso Moro, in san Vincenzo de Paoli o in san Filippo Neri. Il malumore non è un segno di santità. La malinconia spesso dipende dal ripiegamento su se stessi, che è l’esatto contrario dell’uscire fuori, per donarsi ed aprirsi al prossimo. Come diceva León Bloy, nella vita “non c’è che una tristezza, quella di non essere santi”». Da Famiglia Cristiana del 9 Aprile 2018
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L’esortazione di Papa Francesco nelle parole di una parrocchiana
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uello che vorrei ricordare con questa esortazione è soprattutto la chiamata alla santità che il Signore fa a ciascuno di noi, quella chiamata che rivolge anche a te: «Siate santi, perché io sono santo»” (Gaudete et exsultate pag. 29). Con queste parole Papa Francesco, nella nuova esortazione apostolica Gaudete et exsultate, ci invita a mettere in atto il progetto di Dio ed affronta il tema della santità con lo stile semplice e chiaro cui ci ha abituati, accompagnandoci passo passo a riflessioni complesse e profonde. Alla santità, ci ricorda il Papa, siamo invitati tutti, non solo i vescovi, sacerdoti, religiose o religiosi: “Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova” (Ibidem p. 32). “Quello che conta è che ciascun credente discerna la propria strada e faccia emergere il meglio di sé, quanto di così personale Dio ha posto in lui” (ibidem p. 30). Papa Francesco ci spiega che nella nostra quotidianità siamo accompagnati in questo percorso dall’esempio dei Santi che già sono giunti alla presenza di Dio, ma siamo affiancati anche dalla “santità della porta accanto, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio” (Ibidem p. 28). Mi ha colpito il discorso sul “genio femminile” che manifesta la santità in stili propri ed ho apprezzato la sensibilità con cui il Pontefice ha ricordato “tante donne sconosciute o dimenticate le quali, ciascuna a modo suo, hanno sostenuto e trasformato famiglie e comunità con la forza della loro testimonianza” (Ibidem p. 31). Compagno necessario a questo percorso verso la santità, ci spiega il Papa, è lo Spirito Santo, che ci aiuterà
a crescere non solo mediante grandi sfide, ma anche e soprattutto piccoli gesti quotidiani. Papa Francesco è consapevole che la chiamata alla santità va “molto controcorrente rispetto a quanto è abituale, a quanto si fa nella società; e, anche se questo messaggio di Gesù ci attrae, in realtà il mondo ci porta verso un altro stile di vita” (Ibidem p. 66). Per questo individua nelle beatitudini le indicazioni e la spiegazione data da Gesù stesso su che cosa significa essere santi: “La parola felice o beato diventa sinonimo di santo, perché esprime che la persona fedele a Dio e che vive la sua Parola raggiunge, nel dono di sé, la vera beatitudine” (Ibidem p. 66). Tra le riflessioni sulle beatitudini particolarmente illuminante ho trovato quella riguardante “coloro che sono nel pianto, perché saranno consolati”. “Il mondo non vuole piangere: preferisce ignorare le situazioni dolorose, coprirle, nasconderle. […] La persona che vede le cose come sono realmente, si lascia trafiggere dal dolore e piange nel suo cuore è capace di raggiungere le profondità della vita e di essere veramente felice. Quella persona è consolata, ma con la consolazione di Gesù” (Ibidem p. 71). I toni dell’esortazione sono però in generale molto più in linea con il suo titolo: “Il santo è capace di vivere con gioia e senso dell’umorismo. Senza perdere il realismo, illumina gli altri con uno spirito positivo e ricco di speranza. Essere cristiani è gioia nello Spirito Santo […] poiché chi ama gode sempre dell’unione con l’amato” (Ibidem p. 100). La Gaudete et exsultate è secondo me fonte di numerosi spunti di riflessione e crescita personale; spero di avervi incuriositi ed invogliati alla lettura! Silvia
Siamo accompagnator dai Santi in cielo - Semicupola del Duomo di Padova - Giusto De Menabuoi
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Vita dell’Unità Pastorale Educarci alla carità: la raccolta viveri di maggio
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ondividere ciò che abbiamo con coloro che non hanno i mezzi per soddisfare un bisogno così primario, ci educa a quella carità che è un dono traboccante di passione per la vita dei poveri” (Papa Francesco). Nel mese di maggio la commissione Caritas con l’aiuto, il sostegno e la disponibilità dei gruppi di preadolescenti e adolescenti è riuscita a effettuare la raccolta annuale per il quartiere Badia. Il progetto di raccolta alimentare e di beni di prima necessità porta a porta vuole è e sta diventando un appuntamento di solidarietà capace di coinvolgere l’intera comunità dell’unità pastorale, dai giovani agli adulti. Un gesto d’amore per i più poveri, ma al contempo un gesto d’amore per noi stessi. L’evento nasce non solo per raccogliere alimenti, quanto soprattutto per diffondere e far riscoprire quel sentimento di carità e solidarietà che spesso dimentichiamo. Aprirsi agli altri e allo stesso tempo ritrovarsi insieme per riappropriarci della bellezza della condivisione; lavorare fianco a fianco ai nostri compagni di gruppo sapendo che si sta facendo un’opera utile alle famiglie bisognose dei nostri quartieri; un gesto semplice che si può fare insieme ai propri amici… È stato sicuramente un po’ faticoso, ma
Raccolta viveri maggio alla fine la felicità di aver preso parte a qualcosa di grande non ha paragoni perché ci da la possibilità di riscoprirci capaci di bene, capaci di donare qualcosa: tempo, cuore, fatica, amicizia. Proprio per questo la commissione Caritas tiene particolarmente a questa iniziativa e continua a spendersi per la sua riuscita: la sensibilizzazione e il coinvolgimento delle nuove generazioni è uno degli strumenti che ci aiuterà a far crescere una comunità attenta, responsabile e capace di agire per il bene. Susanna per la commissione Caritas
Gruppo Betlemme: anche i genitori sono in cammino
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iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi prevede nella proposta formativa il coinvolgimento attivo dei genitori. L’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi sembrerebbe una proposta rivolta solamente ai ragazzi alla scoperta di Gesù come amico e guida. Da alcuni anni invece, la Diocesi di Brescia propone un cammino parallelo anche ai genitori, convinta della necessità di coinvolgere anche loro nel percorso di fede. Ma quali sono le ragioni di tale scelta? Sono molte la ragioni che hanno suggerito il coinvolgimento dei genitori, prima fra tutte la necessità di riprendere coscienza dell’impor-
tantissimo ruolo di testimonianza che gli adulti svolgono a favore della crescita dei figli nella fede. Non ci si improvvisa testimoni, occorre invece riscoprire la propria amicizia con Gesù e fare un’esperienza viva di Lui. Solo così si può gustare la bellezza dell’essere testimoni, uomini e donne pienamente realizzati nel progetto che Dio. Quest’anno il cammino del gruppo Betlemme è stato seguito dalla Commissione di pastorale familiare, in particolare da 5 famiglie, che si sono rese disponibili per preparare gli incontri e proporli a tutto il gruppo dei genitori. Don Luigi ha seguito la preparazione e la realizzazione degli in-
DialogoeFamiglia contri, fornendo l’indispensabile supporto. Il cammino ha seguito un itinerario volto a far sperimentare la partecipazione attiva da parte di ogni genitore, cercando di favorire la riscoperta di una relazione viva con Gesù. Una relazione che sappia incidere nella vita quotidiana come presenza reale e significativa. Attraverso il confronto con la Parola di Dio, testimone di fatti accaduti nel passato, ma con il potere di renderli presenti e attuali nella nostra quotidianità, si è realizzato nuovamente l’invito di Gesù all’uomo e alla donna: vieni e seguimi!La sequela di Gesù è quanto di più prezioso abbiamo nella nostra vita perché ci rende testimoni del grande miracolo d’amore di Dio per le sue creature. I genitori infatti, vivendo l’amore e la comunione in famiglia, sono i primi ed indispensabili testimoni della fede nei confronti dei figli, senza i quali viene a mancare il terreno fertile in cui la fede può crescere e portare frutto.
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Durante l’anno, i genitori del gruppo Betlemme sono stati sollecitati ad identificare una parola chiave che rappresentasse il senso del tema trattato, queste sono le parole maggiormente usate: conoscenza, ricerca, preghiera, felicità, il bene, accoglienza, credere. Rappresentano la traccia del cammino di riscoperta di un’esperienza con Dio che non si accontenta di gesti esteriori, ma che si impegna con tutto sé stessi nella ricerca di un rapporto vivo e profondo con Lui. L’impegno del gruppo si è concluso con una riflessione sulla famiglia Chiesa domestica (LG 11/d), chiamata a rendere presente Gesù nella vita di ogni giorno attraverso la preghiera, la comunione e l’esempio concreto dei genitori. Il Signore ci accompagna sempre, buon cammino a tutti! La Commissione di pastorale familiare
Pastorale famigliare cantiere aperto e in fermento
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l 19 maggio alcune famiglie della Commissione di pastorale familiare si sono incontrare per una verifica delle proposte finora realizzate e per pensare alle iniziative da realizzare nel prossimo futuro. Mi pare importante però sottolineare almeno due novità: anzitutto la prima, rivolta ai giovani sulla tematica della CHIAMATA ALL’AMORE, orientata alla scoperta della vocazione all’amore; la seconda, più complessa, ma ugualmente necessaria e più volte richiamata come urgenza dalla Chiesa, AL POZZO DI SICAR, rivolta a genitori separati o divorziati che sentono il bisogno di un cammino di fede a loro
dedicato. La Commissione è un cantiere aperto e in fermento, ricco di idee e soprattutto di famiglie che condividono momenti di sincera comunione: è evidente quanto alcune proposte che sono state pensate, attendano altre famiglie che offrano la loro disponibilità e la loro energia per poter essere realizzate per il bene di tutta la comunità. Non fatevi scrupoli allora, la commissione si incontrerà il 22 settembre alle ore 16.30 presso l’oratorio del Violino ed è pronta ad accogliere la vostra preziosa presenza! La Commissione di pastorale familiare
Famiglie Pastorale famigliare
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PICCOLI OGGI...GRANDI DOMANI! L’ANNO CATECHISTICO IN ALCUNE FRASI
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una comunità di fanciulli e ragazzi, quella che ogni anno inizia il cammino di catechismo e, se potessimo fotografarli a settembre e poi a giugno, ci accorgeremmo del cammino fatto, diventando “GRANDI”. Ci auguriamo che il crescere possa riferirsi anche ad un buon cammino di catechesi, che
fa maturare la nostra comunità nel silenzio, o anche nel rumore, delle aule di catechismo. Ascoltiamo i cammini dei nostri ragazzi attraverso queste brevi riflessioni raccolte fra i catechisti o fra i ragazzi stessi.
Quest’anno è stato un anno di gioia per il nostro gruppo perché insieme abbiamo conosciuto meglio Gesù e con il suo battesimo abbiamo riscoperto i segni del nostro battesimo. (Nazareth Badia)
Conoscendo la Bibbia abbiamo scoperto che Dio è fedele alle sue promesse e non ci abbandona mai. (Gerusalemme Violino)
Il nostro anno di cammino è stato un viaggio per conoscere Gesù e i suoi insegnamenti e capire un po’ meglio il battesimo: non è stato un viaggio semplice perché siamo un gruppo vivace e non sempre disponibile all’ascolto, ma in alcune occasioni abbiamo anche stupito, perché nel nostro “caos” sembra che qualcosa resti dentro di noi! Speriamo di continuare verso il meglio! (Nazareth Violino) “Il perdono del Padre ci rende liberi”. Con questa frase i bambini del gruppo Cafarnao sintetizzano l’esperienza della Prima Confessione, tappa importante del cammino di Iniziazione Cristiana. Durante il percorso di quest’anno abbiamo conosciuto chi è il Padre che è sempre pronto ad incontrarci nella Confessione: è colui che accoglie e riaccoglie a braccia aperte come nella parabola del Padre Misericordioso, che si prende cura delle sue creature come in quella della pecorella smarrita, e che viene a “casa nostra”, perché per Lui siamo importanti, come nel brano dell’incontro con Zaccheo. I bambini non nascondono di aver vissuto il momento della Confessione con un po’ di agitazione, che alla fine ha lasciato spazio ad una sensazione di leggerezza, ed il sacerdote è stato colui che li ha aiutati ad essere più leggeri: hanno sperimentato la calda sensazione dell’abbraccio del Padre che ci auguriamo li accompagni per tutta la vita. (Cafarnao Badia)
Per il nostro gruppo l’anno appena trascorso è stato molto importante perché ci ha chiamati a prendere consapevolezza dei sacramenti che presto ormai riceveremo. Questo ha richiesto più assiduità nella partecipazione al catechismo e alla messa e una volontà un po’ più accesa di conoscere Gesù, di scoprire la Chiesa come grande famiglia e di incontrare figure importanti come san Pietro e san Paolo. A settembre ci aspetta un ultimo tratto di preparazione per poter “gustare” in pienezza il dono dello Spirito Santo e dell’Eucaristia. (Emmaus Badia) Quest’anno è stato un anno di gioia per il nostro gruppo perché ci siamo preparati ai sacramenti e, anche se non sempre attenti, abbiamo imparato ad ascoltare e rispettare gli interventi di tutti, abbiamo formato un grande gruppo unito sia a catechismo, che negli incontri. (Emmaus Violino)
Ai bambini del gruppo Cafarnao in questo anno catechistico Gesù ha svelato un segreto: Dio Padre è il re dell’amore che accoglie e perdona i suoi figli. (Cafarnao Violino) Con il nostro gruppo abbiamo iniziato a conoscere la bibbia. È la storia della salvezza: l’antica alleanza tra Dio e gli uomini. (Gerusalemme Badia)
Catechesi 4° anno
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Catechesi 1° anno preadolescenti Il nostro gruppo, Antiochia, con l’inizio dell’anno ha ricevuto i sacramenti di Confermazione e Prima Comunione. Dopo una partenza così emozionante, la sfida è stata quella di continuare a camminare per conoscere figure di santi che hanno lasciato la loro impronta nella storia “PASSI DI SANTO CHE PORTANO A DIO!” ... è così che, conoscendo chi ci ha preceduto, potremo imparare a lasciare la nostra impronta di cristiani nella nostra comunità e domani nel mondo. (Antiochia Badia) È stato l’anno più bello! Abbiamo stretto amicizia, sebbene in un gruppo ristretto, creato anche un gruppo di WA, approfondito le amicizie e l’unità parrocchiale con i nostri amici della Badia. Dopo aver ricevuto i Sacramenti a Novembre, il percorso di catechismo è continuato in modo multiforme... abbiamo conosciuto alcuni santi (Massimiliano Kolbe, Carlo Acutis, don Bosco, madre Teresa di Calcutta, Arcangelo Tadini, San Francesco), partecipato alle iniziative della Caritas (raccolto i viveri, servito alla cena del povero, venduto il riso), visitato le suore Clarisse Cappuccine di via Arimanno. Abbiamo anche fatto colazione insieme, mangiato la pizza e vorremmo concludere l’anno con il pellegrinaggio ad Assisi. Peccato che alcuni abbiano rinunciato al percorso!! (Antiochia Violino) Il gruppo di seconda media, primo anno preadolescenti, ha avuto come sottofondo quest’anno il racconto della “Storia infinita”; partiti per sconfiggere il Nulla che è assenza di fede, di speranza, di prospettive, di Dio, solo un piccolo gruppo, tendenzialmente maschile e della Badia, ha frequentato con assiduità gli incontri. È stato un anno avventuroso, a tratti faticoso, ma stimolante, nel quale abbiamo “lavorato” affinché i ragazzi potessero andare alla ricerca di ciò che può contrastare questo Nulla, per aiutarli ad essere davvero liberi e col passare degli incontri abbiamo colorato di volta in volta le parti grigie del nostro Nulla. (Preadolescenti seconda media)
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Il gruppo di catechismo composto dai ragazzi preadolescenti del secondo anno, guidati dai catechisti Elena, Daniela e Carlo in questo anno pastorale si è riflesso in un ipotetico specchio, alla ricerca del “noi”, dell’identità individuale e collettiva (come eravamo all’inizio della nostra esperienza di fede e come siamo oggi), declinata nei diversi ambiti di vita cristiana e sociale. Ecco dunque “noi e...” gli amici, gli altri, l’accoglienza, la pace, la famiglia, la scuola, l’oratorio. Ogni tematica è stata affrontata in spirito di condivisione, chiedendo ai ragazzi come la vivono quotidianamente e come la vivrebbe Gesù. Ci siamo incontrati ogni domenica sera alle 18, alternativamente in oratorio Badia e Violino. Il gruppo è composto quasi esclusivamente da ragazze. Speriamo che dal prossimo anno anche qualche maschietto torni all’ovile...! (Preadolescenti terza media) Durante quest’anno catechistico noi ragazzi siamo stati invitati a riflettere in merito a parecchie tematiche. Per approfondire gli argomenti trattati ci è stata proposta la visione di film e la lettura di testimonianze di persone che hanno condiviso con noi la loro particolare esperienza di vita. Tutto questo ci ha aiutato a capire meglio ciò che gli educatori ci volevano trasmettere: l’importanza di guardare la vita dai vari nostri punti di vista e di confrontarci serenamente. Gli incontri quindi sono stati dei bei momenti di crescita, condivisione e amicizia. (Primo anno adolescenti)
Il nostro è stato un anno pieno di esperienze e incontri, nella prima parte, legati all’ambiente del servizio e del volontariato, dove ci siamo messi in gioco in prima persona; è stato anche un anno pieno di testimonianze: attraverso un percorso sulle beatitudini abbiamo scoperto persone che hanno fatto la differenza con la loro vita. (Adolescenti senjor) Quest’anno, nel nostro gruppo, abbiamo conosciuto nuove persone e siamo riusciti a divertirci tutti insieme. Le attività e i giochi che abbiamo fatto durante tutto l’anno, incentrati sui segni del Battesimo e sui momenti della Confessione, sono stati molto interessanti e ci hanno fatto imparare tante bellissime cose nuove, riuscendo sempre a stare uniti come gruppo, anche se con i nostri piccoli litigi, abbiamo passato comunque un anno emozionante! (6/8 AC)
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CAMMINO ADOLESCENTI Un punto di vista diverso... cammino primo anno adolescenti
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l primo anno degli adolescenti ha mosso i propri passi leggendo la vita concreta dei ragazzi che si sono trovati di colpo a settembre catapultati in una realtà nuova e tutta da conoscere: la scuola superiore. Proprio da questa lettura della situazione è nata l’idea di impostare il cammino su diverse tematiche, viste da “diversi punti di vista”, quello dei ragazzi stessi e quello di Gesù. All’inizio dell’anno è stato consegnato un semplice portachiavi di metallo a forma di targhetta ma che appunto essendo in metallo permetteva di fare da specchio sul proprio volto e di “vedere” così diversi punti di vista… Le modalità scelte per presentare le varie tematiche sono state varie, dando spazio al confronto in gruppo e al dialogo che, grazie alla buona disposizione dei partecipanti, è stato arricchente. Il gruppo ha visto una partecipazione a volte un po’ discontinua, anche se un gruppetto di circa una decina di ragazzi ha sostanzialmente seguito il cammino. Un momento significativo
del percorso è stato il periodo quaresimale durante il quale i ragazzi si sono confrontati con diverse figure che hanno seguito Gesù sino alla morte in croce, vedendo queste figure appunto da vari punti di vista, soprattutto il loro. Ne è uscita una “adorazione alla croce” che è stata proposta alla comunità del Violino al termine della celebrazione del Venerdì Santo. In questo caso la partecipazione della comunità è stata molto limitata, se non quasi nulla e questo non è risultato indifferente ai ragazzi, anche se ha permesso loro di pregare con più tranquillità. Il cammino ha visto anche una interazione positiva con la Caritas dell’Unità Pastorale in occasione delle raccolte viveri sui due quartieri. La speranza per il prossimo anno è quella di continuare al meglio questa esperienza, magari coinvolgendo qualche nuova presenza: lasciamo che l’estate porti i suoi frutti! don Fausto, Carlo, Nicola, Marco e Sara
Beati gli afflitti perchè saranno consolati Riflessioni dei nostri adolescenti
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urante un incontro del giovedì sera (le beatitudini il tema trattato in quel periodo) agli adolescenti viene consegnato lo sfogo di una loro coetanea con la consegna di darle un consiglio.
Catechesi adolescenti
Il testo: “Non so chi sono, cosa voglio essere, cosa sarò. Forse uno sbaglio, una lacrima o un granello di sabbia, oppure una giovane nomade che viaggia dentro se stessa, tentando disperatamente di capirsi. Non ho chiesto a nessuno di vivere. Più che cosa fare, vorrei sapere cosa non devo fare per non stare così, inutilmente male. Voglio una tregua, da cosa poi? Da me stessa. No, sì, non lo so. Non so se mi fanno più soffrire gli altri o io stessa. Ho la mente vuota e il cuore pieno; forse è il contrario. Mi sento cattiva, incoerente e ho un’enorme paura. Sono egoista, ma di me non mi preoccupo più di tanto, perchè in fondo ho fiducia in me, solo in me stessa. Però non mi accetto e non mi stimo. Io non so che fare della mia vita, perchè anche se agli adulti non sembra, anche a 15 anni bisogna fare delle scelte importanti. Ado delusa”.
DialogoeFamiglia Così hanno risposto gli adolescenti, singolarmente o a piccoli gruppi: 1. L’adolescenza è sicuramente uno dei periodi più angoscianti della nostra vita. A volte mi sembra di sentirmi come questa ragazza; in piccole dosi questa ragazza mi sembra incoerente e forse l’incoerenza in questo periodo della nostra vita non è sempre del tutto sbagliata. Pensare, fare cose diverse e schierarsi in più parti contemporaneamente aiuta a vedere diversi punti di vista. Dire di aver fiducia in se stessi e poi non accettarsi e non stimarsi è una comune negli adolescenti. La cosa positiva in tutto questo è la fiducia che questa ragazza ha. Credere, fidarsi e amarsi sta alla base delle relazioni con gli altri: se non credi in te stessa chi ti crederà? Se non ami prima te stessa come puoi amare anche un’altra persona? (...quando magari mi capita di sentirmi come questa ragazza io mi faccio sempre queste domande e a volte mi capita di sentirmi già meglio!) 2. Cara Ado delusa, nonostante siamo tuoi coetanei facciamo fatica a comprendere a pieno alcuni punti della tua lettera. Non possiamo dirti cosa sia giusto o sbagliato, come farebbe un adulto, ma possiamo scriverti come farebbe un tuo amico. Iniziamo col dirti che è normale e positivo porsi delle domande a quest’età. Ad una tua affermazione in particolare ci sentiamo in dovere di farti sapere cosa ne pensiamo. Ci riferiamo a quando dici di sentirti un granello di sabbia; anche noi ci siamo resi conto di questo quando abbiamo ampliato sempre di più la nostra visione del mondo. Ci tenevamo a dirti che piuttosto di pensare a quanto quel granello di sabbia sia piccolo e inutile, cerca di capire quanto possa essere fondamentale, quanto possa stare bene e quanto possa far star bene, in questo enorme deserto. 3.
Aamare di più Accettare le critiche come consigli Ascoltare canzoni non depresse Ricercare la fede in qualcuno o qualcosa Uscire e distrarsi
4. Cerca dentro di te; la vita è un dono dato da Qualcuno, è un regalo che non chiediamo ma riceviamo inaspettatamente e non dobbiamo sprecarlo. Non avere paura del tempo. Sentirsi persi è normale, basta cambiare il proprio sguardo/prospettiva per trovare una risposta. Non avere paura di chiedere
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un aiuto esterno. Il fatto che tu ti senta in un modo (negativo), non significa che tu lo sia. Cerca il bene in tutto ciò che fai e in te stessa. Impara ad amarti per amare meglio gli altri. 5. Credo che una ragazza di 15 anni non si debba sentire in dovere di capire chi sia davvero e quale realmente sia il suo posto. Sono domande alle quali non esiste necessariamente una risposta, ci vorrebbe tutta la vita per capirlo. Siamo persone, persone che meritano di avere un posto nel mondo, un’occasione perchè per quanto possano sembrare piccole o insignificanti, esse hanno un valore importante da dimostrare. Dobbiamo dimostrarlo solo per noi stessi, perchè soltanto Dio sa l’importanza che noi abbiamo davvero, non dobbiamo farlo vedere agli altri, vantarci magari di qualcosa che ci esce bene, teniamola per noi la nostra vita. Siamo stati messi al mondo perchè sapevano che saremmo stati in grado di stare a questo gioco, a queste regole, superando gli ostacoli della vita, anche i più difficili, perchè nulla è impossibile se si vive davvero.
Catechesi adolescenti
Gli adolescenti hanno cercato di trovare un’applicazione per la vita quotidiana del messaggio di Gesù rispondendo ad una ipotetica amica dimostrando che la “beatitudine degli afflitti” contiene un forte richiamo di Gesù alla solidarietà, a non guardare solo il proprio benessere, ad accogliere le tante lacrime che bagnano la terra per asciugarle. Dando inoltre uno sguardo di speranza, Gesù infatti esorta a non vedere tutto nero e a lavorare per un futuro migliore. A cura di Anna
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GREST 2018: gli animatori già all’opera da ottobre La formazione Grest è una parola che nelle nostre comunità fa rima con estate, ... ma che quest’anno è iniziata a circolare con largo anticipo. I corsi di formazione per gli animatori infatti sono partiti ancora a ottobre, con l’obiettivo di arrivare all’estate con un gruppo più coeso e organizzato. Si è parlato di lavoro di squadra, divisione dei ruoli, obiettivi comuni. Si è cercato di capire quali sono le motivazioni che stanno alla base delle nostre attività e quali sono quindi i metodi e gli strumenti ideali per svilupparle al meglio. Storia, giochi, laboratori, inno e balli, preghiera, tema: questi gli elementi su cui ci si è fermati a riflettere, con l’intento di avere un Grest più motivato e consapevole. Questo lavoro è stato diluito su otto mesi (ottobremaggio), attraverso lavori di gruppo e momenti di confronto e ha avuto come risultato un piccolo libretto: un manuale dell’animatore in cui sono condensate le conclusioni a cui i ragazzi sono arrivati durante questo percorso. “...secondo il suo disegno”
nonostante le differenze tra comunità e comunità, quartiere e quartiere, nella stessa direzione. Quest’anno, il tema del Grest di tutta la Lombardia è L’Agire e il titolo è All’Opera! L’agire dell’uomo sarà quindi al centro della nostra riflessione, articolato attraverso quattro verbi: • Osservare: per prima cosa, saper comprendere l’ambiente che ci circonda, le situazioni e le relazioni che ci offre; saper comprendere quello di cui c’è bisogno, per poter poi agire di conseguenza. • Creare: grazie a quello che abbiamo visto, rimboccarci le maniche per realizzare qualcosa di nuovo, per inventare e poi realizzare qualcosa di unico e progettato partendo da ciò che già abbiamo e pensando a dove vogliamo arrivare. • Scambiare: l’agire dell’uomo è l’agire di una comunità, all’interno della quale si scambiano impressioni, competenze, abilità e, poi, anche risultati e prodotti. • Raccontare: per dare testimonianza agli altri di ciò che si è fatto, per condividere e migliorare l’agire futuro. Compagno di viaggio per i nostri ragazzi sarà quest’anno un originale personaggio, protagonista della storia e delle scenette: l’abilissimo investigatore Sherlock Holmes. Speriamo sia un’avventura entusiasmante per tutte le nostre comunità. gli educatori che hanno seguito la formazione
Grest 2018 Badia Violino
Il tema Nel nostro piccolo Manuale c’è scritto che il tema è il “filo rosso” del nostro Grest, quello a cui sono ancorate un po’ tutte le attività, che distingue un Grest dall’altro e che allo stesso tempo ci fa andare tutti,
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Notizie da spazio compiti
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e campanelle scandiscono gli ultimi giorni di scuola e si avvicina il momento di pausa anche per lo Spazio Compiti.
Il servizio, avviato dalle Parrocchie San Giuseppe Lavoratore e Madonna del Rosario, è nato con l’intento di ravvivare, per i preadolescenti dagli 11 ai 14 anni, l’idea che l’Oratorio possa essere uno spazio di aggregazione da condividere con gli amici nello studio e nel divertimento, oltre che per supportare le famiglie in una delicata fase della giornata in cui molti genitori non riescono a rientrare a casa per condividere il pasto e i compiti con i ragazzi.
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Lo Spazio Compiti è stato un’esperienza preziosa nella sua semplicità. Piccoli momenti di convivialità in cui, tra fatiche e traguardi nella gestione del gruppo e delle sue dinamiche, si sono aperti spazi di discussione con i ragazzi: le regole, la responsabilità, i conflitti, le esperienze talvolta positive e spesso poco edificanti con le quali si trovano a confrontarsi ogni giorno, i dubbi e le domande. Un servizio nel quale, oltre al pasto e ai compiti, si è condivisa una grande apertura al dialogo che ha portato all’instaurarsi di relazioni di fiducia con i ragazzi e con i genitori.
onostante il cammino positivo dell’anno e la validità della proposta, le criticità che già in precedenza erano state oggetto di riflessione con i consigli dell’oratorio ci hanno portato ad una scelta per certi versi dolorosa, per altri ricca di speranza per un futuro diverso e migliore. Il servizio, iniziato più di quattro anni fa, nel settembre del 2013, non ripartirà il prossimo anno scolastico. I motivi che hanno portato a questa scelta sono in sostanza riconducibili a due. Anzitutto la constatazione della fatica sempre crescente in questi anni, ma evidenziata soprattutto nell’ultimo, che l’obbiettivo principale di questa proposta di fare dell’oratorio una “casa dei ragazzi” vivendolo quotidianamente è stato un po’ vanificato dal prevalere dell’ottica del servizio, dell’utilità dei fruitori per cui pochi ragazzi si sono fermati a usufruire dello spazio compiti e in diversi si sono appoggiati solo per il servizio di mensa. Il secondo, correlato al primo, unisce sia la parte della sussistenza economica che appunto con pochi iscritti al servizio pomeridiano non permette all’iniziativa di coprire i costi degli educatori, sia la fatica nel far comprendere lo stile oratoriano con cui si era proposto “spazio compiti” cioè una attività che si sostenesse con l’attenzione e il contributo dei partecipanti, che non avesse degli obbiettivi di resa particolari ma fosse occasione per creare rete educativa tra le famiglie e l’oratorio e con i ragazzi stessi. Questo non vuole essere un “addio” alla volontà di fare dell’oratorio la “casa dei ragazzi”, ma il mettersi in cammino per trovare altre vie che possano raggiungere questo obbiettivo e tornare a vivere nelle nostre comunità uno stile di oratorio che renda nuovo non tanto l’ambiente, ma la vita delle comunità. Ci auguriamo, quindi, un buon cammino per un futuro di speranza!
la responsabile del servizio, Flaminia
don Fausto
Da settembre a giugno, quasi 2000 pranzi (grazie alla collaborazione con la mensa della Scuola dell’Infanzia Bonicelli) sono stati consumati in compagnia e in un clima di condivisione. Ogni giorno i ragazzi sono stati accompagnati, grazie alla grande disponibilità di alcuni volontari e al personale del servizio, da tre diverse scuole secondarie di primo grado dislocate in zone diverse di Brescia (Kennedy, Lana e Fermi) fino all’Oratorio del Violino, dove ogni preadolescente è stato coinvolto e responsabilizzato con un compito legato alla preparazione della tavola e alla sistemazione degli ambienti che hanno ospitato il pranzo. Nel pomeriggio, le attività di studio in gruppo hanno perseguito l’obiettivo di stimolare l’autonomia degli studenti, lasciando ai ragazzi la possibilità di intervallare i compiti con momenti ludici e di scambio, pur con la presenza di un educatore pronto a intervenire in caso di difficoltà nello svolgimento delle attività assegnate dalla scuola.
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Cronaca dell’Unità Pastorale Rinnovo promesse battesimali e battesimo Lara
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omenica 6 maggio 2018, è arrivato il giorno della tappa prevista per il gruppo Nazareth, secondo anno del cammino dell’iniziazione cristiana, RINNOVO DELLE PROMESSE BATTESIMALI. Trentasette i bambini della nostra unità pastorale che, più o meno consapevolmente, hanno deciso di continuare nel cammino alla sequela di Gesù, scoprendo quello che Gesù fa e dice, si sono presi un impegno grande e con loro l’hanno rinnovato i loro genitori che continuano a impegnarsi per sostenerli e ad accompagnarli. Perché la tappa d’inizio cammino prevede il RINNOVO DELLE PROMESSE DEL BATTESIMO? Nella maggior parte dei casi ognuno di noi si è ritrovato cristiano senza averlo deciso. I nostri genitori hanno pensato che per noi fosse una cosa buona farci entrare a far parte della Chiesa dei figli di Dio. E se, per i più anziani, essere cristiani, era una condizione “normale”, ora ci s’interroga se vale la pena rimanere cristiani e sul senso di essere parte della Chiesa. È importante allora scoprire personalmente il valore di questo DONO speciale. Verificare come rendere parte della nostra vita l’esperienza
Rinnovo promesse battesimali e battesimo Lara
del battesimo verificandone le ragioni e il senso per cambiare le prospettive, affinché nella vita personale divenga un dono incisivo. Per la comunità della Badia è stata un’altra occasione di festa perché ha accolto nella Chiesa, Lara. Lara con i suoi coetanei ha iniziato il cammino d’iniziazione e ha fortemente voluto fare parte pienamente della nostra comunità. In una celebrazione non proprio ordinata, si sa i bambini sono imprevedibili ed esuberanti, ma molto toccante nel suo significato, Lara ha ricevuto il dono del Battesimo. Raggiante, serena e nella sua semplicità e genuinità, orgogliosa del sacramento che stava per ricevere, ha vissuto con la sua famiglia questo importante momento. I bambini hanno partecipato attivamente per la loro amica rendendosi disponibili ad aiutarla nell’indossare la “veste bianca”. Ci auguriamo un cammino che continui per lei e per tutti i nostri ragazzi del secondo anno coerentemente con le promesse rinnovate! Monica
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Rivestiti con l’abito più bello! La prima confessione dei nostri bambini
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omenica 13 maggio i bambini del gruppo Cafarnao del Villaggio Violino e della Badia e Acr hanno vissuto la loro prima confessione. La celebrazione si è strutturata su diversi momenti: all’inizio insieme ai genitori è stato letto il brano del
fatti durante la confessione indossavano una maglia macchiata con tre colori che simboleggiavano i peccati, dopo la confessione hanno indossato una maglia bianca simbolo della purificazione e della rinnovata grazia del battesimo.
Confessioni
Padre misericordioso, poi i ragazzi hanno vissuto individualmente il momento dell’abbraccio del Padre nella confessione attraverso i nostri sacerdoti, mentre i genitori erano impegnati a riflettere sul dono del perdono; infine la celebrazione si è conclusa di nuovo insieme con gli adulti e in particolare i genitori che hanno rivestito i propri figli con “l’abito nuovo”, in-
È stato un momento di gioia e di festa che si è concluso con un rinfresco fraterno. L’impegno è ora a portare avanti nella vita l’esperienza positiva vissuta e a vivere spesso il dono della riconciliazione vissuta per la prima volta quel giorno. Erika
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Stella... questo è il cammino. Pellegrinaggio del 2 giugno
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Gita alla stella
oramai una tradizione il pellegrinaggio del 2 giugno a cui le comunità di Badia e Violino sono chiamate per concludere l’anno catechistico. Anche quest’anno la meta è stato il familiare santuario della Stella visibile come una bella cartolina dai nostri villaggi e che, come ogni cometa, durante il cammino appare e scompare ai nostri sguardi, quasi a chiamarci. Oltre alla all’allegra fatica della camminata, con cui si condividono chiacchiere spensierate, la giornata culmina con la S. Messa, a cui accedono anche coloro che non hanno potuto partecipare alla “scalata”. È sempre un momento di bella comunità questa celebrazione. Quest’anno, ad ogni ragazzo del cammino di catechismo è stato consegnato un simpatico portachiavi con raffigurata l’immagine delle nostre due chiese, segno della comunione che l’unità pastorale ci invita a coltivare e meta non solo di arrivo, ma soprattutto di partenza che insieme ci possiamo prefiggere. Un partecipante
Festa degli anniversari nelle nostre comunità Al Violino Numerose le coppie presenti a questo appuntamento a testimoniare che, quando due persone si amano profondamente, si possono raggiungere traguardi importanti. Amore, comprensione, pazienza, e tanti altri ingredienti rendono possibile l’unione di due persone... fino a che morte non ci separi. Di questi tempi sembra una cosa quasi impossibile, ma in momenti come questi si riscopre e si da testimonianza del vero valore della famiglia. Vedere in chiesa tante coppie felici di condividere questo momento insieme è stato bello e importante. Bello per la condivisione del momento davanti a tutta la comunità, importante perché vedere tante coppie unite rinfranca e rinvigorisce. Grazie ai volontari del gruppo stand, presente nella nostra comunità, è stato possibile condividere insieme il pranzo e chiacchierare con coppie “giovani” e coppie “navigate” raccontando aneddoti e episodi divertenti ma anche timori e paure che fanno parte del quotidiano. Un ringraziamento particolare a don Raffaele per le belle parole che ci ha riservato durante la celebrazione e permettetemi un ringraziamento anche a tutta la comunità del Violino che non ci fa mai sentire soli e che al suo interno conta molte persone di valore. Nicola e Elena
Alla Badia Domenica 20 maggio si è tenuta ,nella chiesa della parrocchia della Badia, la celebrazione di ringraziamento per gli anniversari di matrimonio. Numerose le coppie presenti che festeggiavano dai 5 ai 60 anni. Una celebrazione sentita e partecipata nel voler testimoniare il valore del sacramento. Non è semplice affrontare ogni giorno con i suoi problemi, difficoltà, impegni. La formula che abbiamo nuovamente recitato ci ricorda che amarci e onorarci tutti i giorni della nostra vita ci aiuterà ad affrontare la salute e la malattia, la gioia e il dolore che la vita inevitabilmente porta. Ma la scelta di sposarci in chiesa ci dà un valore aggiunto, non siamo solo “noi due”, Dio è sempre con noi. Sta a noi affidarci a Lui con tutti noi stessi. Giulia e Alessandro
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FESTA PIÙ BELLA NON C’È! IL MEETING DI AC 2018
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omenica 22 aprile, ore 8.30: una quindicina di bambini dai 7 ai 9 anni si incontrano davanti all’oratorio del Violino, muniti di zainetti, occhiali da sole e cappellino. Sono i bambini dei gruppi 6/8 e 9/11 di Azione Cattolica che, con i loro genitori ed educatori, sono pronti per recarsi al Meeting Diocesano di AC a Castelcovati, per festeggiare con altri bambini, giovani ed adulti appartenenti ai gruppi di AC di tutta la diocesi di Brescia. Il tema della giornata è NEXT TO YOU: tra canti, balli e attività pensate per ogni fascia d’età, tutti riflettono sul tema della vicinanza con il prossimo. “Voglio dire. Voglio fare. Voglio esserci”, queste le parole più volte sottolineate nel corso della giornata, anche durante la Messa conclusiva, celebrata dal neoeletto Vescovo Pierantonio. Dire, per poter diffondere con gioia la Parola di Dio nella vita di tutti i giorni.
Fare, per impegnarsi sempre più ad essere prossimi con chiunque, come insegna la parabola del Samaritano, brano del Vangelo che ha guidato le attività della mattinata dei gruppi ACR. Esserci, con la mente e con il corpo, per farci portatori degli insegnamenti ricevuti dalla Parola, nella nostra parrocchia, nella nostra famiglia, con i nostri amici. Come ogni anno, questa grandissima festa si conclude nel pomeriggio, dopo una giornata ricca di scambi di esperienze, che porta a nuove conoscenze e a ritrovamenti di amici conosciuti in anni precedenti. Come ogni anno, la stanchezza non manca, specialmente a causa del sole battente che ci ha accompagnati per tutta la giornata, rendendo quest’esperienza ancora più positiva. Ma, come ogni anno, la stanchezza non può competere con la gioia di aver accompagnato i bambini a questa festa, che regala sempre infinite emozioni e spunti di riflessione, sempre in pieno stile AC! Gli educatori ACR
Chiusura anno AC
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Mi piace allenare perchè è bello BILANCIO ASD VIOLINO 2017-2018
Come ogni attività anche la nostra è arrivata a fine stagione, volendo descrivere brevemente i risultati raggiunti lascio spazio ai commenti di alcuni dei nostri educatori. Sono allenatore e responsabile della scuola calcio che si occupa di bambini nati nel 2011 (prima elementare) e di bambini nati nel 2012/2013 (scuola materna). Con i 2011 quest’anno abbiamo inserito il doppio allenamento, il mercoledì pomeriggio aggregati ai più esperti 2009/2010 per ricevere “esperienza” da quest’ultimi ed il secondo allenamento il sabato mattina dove i 2011 sono più “grandi” e danno il buon esempio ai piccoli 2012/2013. L’obbiettivo principale di noi allenatori, soprattutto della fascia di età dei miei bambini, è un’introduzione allo sport di gruppo, educando al rispetto delle regole, dei compagni, del mister e degli avversari. Tutto questo risulta fattibile allenandoli tramite giochi ed esercizi il più possibile divertenti per gettare le basi tecniche importanti che devono ovviamente migliorare di anno in anno. Anche quest’anno sono molto soddisfatto dei miglioramenti dei miei bambini (ognuno per le proprie possibilità e nel rispetto dei propri tempi) ed orgoglioso degli elogi ricevuti da vari addetti ai lavori di altre realtà che riconoscono l’alta qualità del lavoro svolto da tutto noi. Ciao a tutti e FORZA VIOLINO! Claudio N. Il paradosso del tempo: troppo veloce è trascorso un altro anno insieme, troppo poche sono le parole disponibili per raccontarlo. Se però devo sceglierne una che ben rappresenti l’anno trascorso scelgo “insieme”: “insieme” ai genitori cresciamo il nostro progetto educativo con valori e conoscenze calcistiche per i piccoli “campioni” del Violino; “insieme” ai mister discutiamo per creare un percorso condiviso, valorizzando la crescita dei bambini e dei ragazzi; “insieme” ai giocatori lavoriamo per crescere come persone e come gruppo, in uno spirito di inclusione che rende più forti. La nostra strada continua, in salita come in discesa, nell’ottica di puntare sempre in alto senza limiti o paure. Con qualcuno di voi è un arrivederci, con altri un addio, confido di ritrovarvi comunque più in la, cresciuti, ma con lo stesso spirito di oggi. La strada continua con la stessa voglia di oggi perché mi piace allenare. Grazie a tutti ! Marco P.
È bello allenare due squadre ed avere la possibilità di confrontare i diversi aspetti che si presentano con ragazzi di età differenti. Proseguire con la squadra che alleno da cinque anni è stata la scelta più facile, provare una seconda sfida è stata inizialmente una necessità che si è subito trasformata in un entusiasmante percorso dal quale imparare tanto. I tanti sforzi sono puntualmente ripagati dalle emozioni che quest’anno, più che mai, ho provato. Per questo mi piace sottolineare come la più grande crescita di questa stagione sia stata quella di trasmettere a tutti il valore del gruppo ed il concetto di squadra. Le doti tecniche sono andate poi di pari passo ripagando i ragazzi con risultati e prestazioni entusiasmanti ottenuti sempre mantenendo i principi fondamentali in cui crediamo e senza praticare un gioco esclusivamente finalizzato alla sola vittoria, ma al miglioramento di ogni singolo giocatore. Al prossimo anno! Alessandro R. È stato un anno molto positivo, al di sopra delle aspettative, c’è stata una importante crescita da parte di tutti i ragazzi (nel rispetto dei tempi e dei limiti di ognuno) è sicuramente incoraggiante in vista delle prossime annate. I ragazzi hanno mostrato impegno ed una grande voglia, mettendo spesso in pratica quanto insegnato durante gli allenamenti. Personalmente ritengo positivo anche il mio percorso formativo perché oltre ad aver cercato di educare e di insegnare ad i nostri ragazzi lo spirito “bello” del calcio, ho imparato da loro cose nuove, sviluppando esperienze e momenti importanti. Forza Violino! Matteo S.
Tra le altre varie attività vogliamo ricordare che, presso il nostro oratorio, si è tenuto nei giorni 19 e 20 maggio il torneo dedicato alla memoria del nostro caro amico Stasi; arrivato alla 11° edizione, cogliamo l’occasione per ringraziare la famiglia che sempre ci sostiene. Lo staff della nostra associazione intende ringraziare tutti gli atleti e le loro famiglie per la partecipazione, gli allenatori per la passione ed il tempo dedicato, i dirigenti per il prezioso supporto, la parrocchia per la disponibilità e TUTTI i volontari che hanno lavorato per rendere accoglienti gli ambienti dove si svolgono le nostre attività, l’augurio è quello di poter ricominciare una nuova avventura insieme, sempre nel rispetto dell’ottica che ci contraddistingue. VI ASPETTIAMO IL PROSSIMO ANNO, BUONA ESTATE! Lo staff Asd Violino
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Vita dei Quartieri Il messaggio delle montagne
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eduto all’ombra e al fresco di una pineta in Val Badia con in mano un libro appena finito di leggere, mi ritrovo a riflettere su come sia sorprendente la lettura di un testo; a volte ti fa scoprire cose della vita di tutti i giorni che passano via senza rendertene conto. È questo il caso del libro IL MESSAGGIO DELLE MONTAGNE scritto da Mons. Reinhold Stecher, vescovo di Innsbruck fino al 1998, che ha avuto la fortuna di vivere in quella parte del Tirolo Austriaco circondato da montagne meravigliose, adatte per semplici escursioni o arrampicate più importanti, confinanti con le nostre non meno belle e affascinanti Dolomiti, patrimonio dell’umanità. La lettura di questo libro meraviglioso, definito “breviario dei monti” mi ha portato a riflettere sul dono grande delle montagne e alle bellezze che le circondano, che sono per chi le frequenta durante le vacanze, “grandi e silenziosi maestri”. Si, la montagna ci forma anche alla vita, ci insegna la perseveranza, ad essere tenaci, a puntare, nonostante tribolazioni o intoppi, verso la meta. Ci insegna anche ad avere un rapporto duraturo, di amicizia e trasparenza con i nostri compagni di viaggio.Il silenzio, questo grande valore delle montagne, ci aiuta a sottrarsi per qualche ora al frastuono della città. “...questo silenzio maestoso è la prima terapia che ci viene offerta a noi uomini frettolosi, confusi, deviati e superficiali” scrive Mons. Stecher. Sembra proprio un monito alla gente di oggi che non sa più cosa sia il silenzio: vince o crede di vincere, chi urla di più. L’eco, un’altra caratteristica delle montagne, mi porta ai ricordi di quando da bambino, ho imparato a gridare contro le pareti aspettando l’eco. Oggi non siamo più abituati all’eco, il nostro mondo progredito è privo di echi. L’acqua, sorgenti che zampillano in ogni angolo attraggono il passante veloce…”e allora, immergendo la mano col bicchiere nell’acqua gelida della sorgente, riesci a comprendere il vero significato della bella espressione -tornare alle fonti- un tornare non di regresso, ma l’inizio del progredire”. La gente di montagna ha sempre considerato il bosco come sacro, per questo la protezione del bosco è un valore, per loro da non disperdere. Quando lo attraversiamo ci sentiamo piccoli esseri ed è naturale la voglia che ti prende di inchinarti davanti a questi maestosi alberi, che si ergono tenaci e maestosi anche se segnati dal tempo. Si fa presto ad abbattere un bo-
sco, con la motosega in due giorni lo distruggi, ma ci vogliono 60 anni per ricostruirlo. Come non riconoscere come un dono tutto ciò che la montagna ci dà? Il sole dopo una notte al freddo, la brezza sulle vette dopo una faticosa salita, la prima sorgente trovata lungo una discesa, perfino la grande spossatezza. E poi ancora: la sacralità delle alture, le chiesette alpine...”il vero alpinista saprà sempre riconoscere il segno del sacro sulle montagne, qui da noi come in altre terre, culture e religioni. Perciò non è solamente un sogno sentimentale dei romantici quello di parlare di alture sante. È un pensiero che scaturisce dalla esigenza della cultura umana di vedere il mondo come un simbolo. Le nostre semplici chiesette alpine ispirano un’autentica devozione. Da molto
tempo ormai sono libere dall’idea di esser lì come forme di scongiuro. Le piccole chiese alpine sono un tutt’uno con la montagna”. In chiusura del libro il Vescovo narra l’incontro con un anziano ammalato appassionato di montagna. Gli occhi di questa persona, in un volto pallido segnato dalla malattia, alla vista di una fotografia di una montagna, sprigionano una luce gioiosa che fa intravedere un tesoro nascosto, un valore da non disperdere: il ricordo! Tanti sentimenti legati alle montagne potrei ricordare anch’io, sfogliando le pagine di questo libro ricco di maestose fotografie, ma invito ciascuno a leggerlo e lasciarsi toccare dai valori profondi che la montagna ci aiuta a riscoprire nella nostra vita. Guerino
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Sessant’anni 1958-2018: Il Gruppo Alpinisti Badia compie sessant’anni
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Foto archivio GAB
enza ombra di dubbio, siamo l’associazione più longeva del Villaggio e ne siamo orgogliosi. In questi anni il GAB ha voluto essere un riferimento escursionistico per la Badia ed essere parte della comunità; crediamo, nel nostro piccolo, di esserci riusciti, aiutati in ciò anche dalla collaborazione della parrocchia. Certo, la nostra attività è senza dubbio di nicchia, camminare in montagna è faticoso, ma non per questo ci perdiamo d’animo ed, in tanti anni, abbiamo sempre proposto ai nostri concittadini un ricco assortimento di iniziative di montagna, camminando, arrampicando o sciando; poiché uno dei nostri obiettivi è la diffusione della conoscenza ed amore per la montagna, offriamo con una certa costanza anche occasioni di scoperta culturale, grazie a proiezioni, conferenze e pubblicazioni; è in distribuzione in queste settimane, alla Badia ed al Violino, il nostro giornalino “Calze verdi”. Dieci anni fa, al compimento dei “cinquanta”, abbiamo proposto a tutti una generosa serie di manifestazioni ed iniziative; quest’anno non è da meno. Siamo partiti con il giornale sopra menzionato, fitto di esperienze e racconti di montagna. È seguita la serata, ospitata nei locali parrocchiali del Violino, di diapositive della guida alpina Gianni Pasinetti; in una sala affollata il nostro amico ci ha trasmesso attraverso belle immagini le sue emozioni incontrando genti e culture dalle montagne di tutto il mondo.
Abbiamo anche proposto una gita turistica al lago di Tenno, panoramica ed adatta a tutti. La mostra fotografica di inizio giugno ha offerto alla Badia una serie di meravigliose e poetiche fotografie di montagna e natura di G. Cerlini, nostro socio ed esperto fotografo, recentemente scomparso. Naturalmente non sono mancate escursioni di montagna “celebrative” ripetendo e ricordando le prime uscite del 1958. Una iniziativa fuori dal consueto è la pubblicazione su DVD, disponibile a chi ne faccia richiesta in sede, della collezione di tutti i numeri di “Calze Verdi”, uno strumento tecnologico per recuperare memorie di gioventù e per riscoprire l’evoluzione storica e culturale del villaggio attraverso i racconti e la pubblicità dei tempi che furono. Per chiudere l’anniversario stiamo cercando di organizzare, a fine stagione, una serata di festa con un coro alpino. In definitiva ci sentiamo di poter affermare che questi sessant’anni sono stati spesi bene ed, insieme agli amici del Villaggio, ci auguriamo di “camminarne” ancora tanti. Il Gruppo Alpinisti Badia
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PER UN PUGNO DI LIBRI E DI FILM Omicidio Calabresi: maggio 1972 È l’inizio della stagione degli “anni di piombo”. Il commissario è vittima del terrorismo. Ma vittime sono anche la moglie e i figli. Eppure non c’è odio nella vita di quei tre bambini, perché la madre seppe educarli al senso di giustizia, alla speranza, alla riconciliazione, nel rispetto della memoria del padre e delle istituzioni. Così Mario Calabresi, oggi direttore del quotidiano “La repubblica”, ricorda che la madre diceva: “Ho scommesso sulla vita, cos’altro potevo fare a venticinque anni con due bambini piccoli tra le mani e un terzo in arrivo? Mi sono data da fare tutti i giorni, unico antidoto alla depressione, e ho cercato di vaccinarvi dall’accidia, dall’odio, dalla condanna ad essere vittime rabbiose. Questo non significa essere arrendevoli o mettere la testa sotto la sabbia. Significa battersi per avere verità e giustizia e continuare a vivere rinnovando ogni giorno la memoria. Fare diversamente significherebbe piegarsi totalmente al gesto dei terroristi, lasciar vincere la cultura della morte.” O ancora: "Non cerchiamo vendette, cerchiamo giustizia e accetteremo i verdetti che verranno […] Ho fatto di tutto perché non cresceste nel rancore e nell’odio [...]" L’autore intreccia, alla memoria dell’esperienza della sua famiglia, le storie di altri parenti di vittime del terrorismo, private allo stesso modo di un’esistenza normale. Fra loro c’è chi non ha avuto più la forza di ripartire, di sopportare la disattenzione e l’oblio collettivo; e c’è chi non ha mai smesso di lottare perché fosse rispettata la memoria. Questo libro testimonia soprattutto il percorso personale di Mario Calabresi, che in conclusione afferma riguardo al padre: “Dovevo portarlo con me nel mondo, non umiliarlo nelle polemiche e nella rabbia, così non lo avrei tradito. Bisognava scommettere tutto sull’amore per la vita. Non ho più cambiato idea.” Mario Calabresi, “Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo.” Mondadori 2007 Euro 9,50 Laura B.
AGNUS DEI Regia: Anne Fontaine - Interpreti: Loude Laage, Agata Buzek, Agata Kulesza, Vincent Macaigne Origine: Francia / Polonia 2016 - Durata: 115’ Polonia 1945, una giovane dottoressa aiuto medico presso un ospedale da campo della Croce Rossa francese, dopo insistenti richieste d’aiuto da parte di una suora si reca al convento trovandosi coinvolta in una situazione drammatica. Sette monache, dopo aver subito più volte violenza da parte di soldati russi, sono vicine alla fine della gravidanza. Tutto è ancora nascosto agli occhi del mondo. In loro prevale la vergogna, il disonore, la violazione nella loro fede, nel loro corpo di donna. La femminile regia di Anne Fontaine, con rispetto e pudore racconta questa storia vera, fino a oggi sconosciuta, facendo emergere la comprensione e la solidarietà con quelle donne offese e impaurite che, nonostante tutto, sentono crescere in loro una nuova vita e quel sentimento di future madri come ogni donna in attesa prova. Il film è anche un profondo confronto tra chi ha fede, avendo scelto di indossare quella impegnativa veste, e chi invece come la giovane dottoressa si professa atea, custode però di quei valori capaci di darle la forza di essere la donna e l’amica che, oltre alle cure, saprà aiutare quelle sventurate sorelle. Un film emozionante nel dirci come il disegno del Divino, a volte, si manifesti seguendo le vie più impervie. Walter
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DialogoeFamiglia
Ăˆ successo.. Rosario Badia Rosario Violino
6 Maggio
C oro Smile
DialogoeFamiglia
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..in foto Anniversari Badia ’s got T he Greatest Badia
talent
Partenza pelleg rinaggio 2 giug n
27 maggio
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Unità Pastorale Sacra Famiglia e Padre Marcolini Parrocchie del VILLAGGIO BADIA e del VILLAGGIO VIOLINO
ROMA
Domenica 14 OTTOBRE 2018 Canonizzazione di Papa PAOLO VI SABATO 13 OTTOBRE
Al mattino partenza in pullman per Roma. Pranzo libero. Arrivo e partecipazione alla Messa con il Vescovo Tremolada al Santuario del Divino Amore. Sistemazione in albergo/istituto in Roma. Cena e pernottamento.
DOMENICA 14 OTTOBRE
Colazione. Partecipazione alla solenne cerimonia di Canonizzazione di Papa Paolo VI. Partenza per il rientro, pasti liberi. QUOTA DI PARTECIPAZIONE: euro 182,00 (minimo 45 paganti) Camera singola supplemento euro 50,00 LA QUOTA COMPRENDE: - Viaggio in pullman GT come da programma - Permessi e costi ZTL Roma - Alloggio in albergo 3 stelle in Roma, sistemazione in camere a 2 letti - Pasti indicati nel programma con ½ l. minerale - Assistenza sanitaria e assicurazione annullamento viaggio - Buono sconto del 15% per le consumazioni presso gli "Autogrill Italia" LA QUOTA NON COMPRENDE: Pasti non menzionati, bevande, imposta di soggiorno da pagare all'albergo, extra personali, quanto non menzionato al comprendente. Documenti: è necessario un documento d'identità valido.
Adesioni entro e non oltre il 30 agosto > salvo esaurimento posti <
iscrizioni presso i sacerdoti versando acconto di euro 50,00 e comunicando: nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo.
AZZURRO SPAZIO COMPITI ESTIVO dal 16 luglio al 3 agosto e dal 27 agosto al 7 settembre dalle 8.30 alle 17.00 PER FARE COMPITI, GIOCARE, DIVERTIRSI E STARE CON GLI AMICI Rivolto ai bambini e ragazzi dalla 1ª elementare alla 2ª media Presso l’oratorio Badia- Violino Il costo è di 65,00 euro a settimana mensa inclusa oppure 50,00 euro senza mensa (sconto di 20,00 euro dal secondo fratello solo se comprensivo della mensa) Il servizio viene attivato con un minimo di 15 iscritti e in caso di mancata attivazione verrà restituita la somma versata, non è previsto il rimborso in caso di mancata frequenza.