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Grazie

UnA pARolA SeMplice MA che RAcchiUDe in Sé SteSSA tAnti ASpetti che A Mio pAReRe Si ADDicono Bene Al MoMento pReSente.

nella vita dell’uomo. Non posso che fare mio questo significato. Otto anni fa è stata la volontà di Dio, che scrive oltre le righe della nostra umanità, a far incrociare il mio ministero con l’allora erigenda unità pastorale delle parrocchie Badia e Violino. Una presenza costante quella di Dio che ha guidato, in maniera misteriosa, i passi del cammino di questi anni, alcuni di questi incerti, altri più decisi, alcuni nella direzione giusta, altri si sono rivelati meno fruttuosi. Tutto però può essere compreso nel profondo e nel tempo solo nella certezza che non è l’uomo al centro, con le sue povertà, ma che tutto è Grazia.

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Sempre guardando al significato della parola “Grazie”, l’origine di questo termine è greca e deriva dalla parola “Charis” che subito ci richiama Carità. Ecco che dentro il grazie ci stanno i volti e le persone che mi hanno saputo accogliere con carità, quelle che hanno accolto gesti semplici di attenzione umana e cristiana, ma anche quelle che hanno faticato a vedere carità nelle varie scelte. La carità ha guidato e sorretto tutti, per questo il mio grazie non è un elenco di nomi, ma piuttosto uno sguardo che

Nella etimologia della parola “Grazie” vi è un riferimento profondo alla Grazia, cioè all’intervento gratuito di Dio raccoglie tutti i volti incontrati in questi anni. Infine il termine “Grazie” dà luogo ad un legame che va oltre la situazione vissuta, crea comunione, dà luogo ad un cammino fatto insieme che non si può disperdere... ora che le strade si dividono il grazie diventa per me un dono che mi accompagnerà nel ministero affidatomi e per le nostre comunità un impegno a continuare un cammino che, tra gioie e fatiche, porta a unirsi e collaborare per un futuro migliore. Quindi buon proseguimento di cammino a tutti e a ciascuno.

E semplicemente “Grazie”.

Don Fausto

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