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L’attitudine al servizio e la gioia di dire sì

La catechesi è una delle colonne che fondano e su cui cresce una comunità cristiana e, in ottica futura, la catechesi dei ragazzi è senz’altro una tappa importante e meravigliosa del cammino di ciascun cristiano. Don Fausto lo ha sempre saputo e in questi anni vi si è dedicato anima e corpo affinché questa esperienza fosse la migliore possibile per i nostri ragazzi e ragazze e per le loro famiglie. Come catechisti ed educatori non possiamo di certo negare quanto questo compito sia arduo, ma don Fausto ci ha sempre accompagnati, supportandoci e, a volte, sopportandoci, con l’obiettivo di far crescere la nostra comunità. In fondo il messaggio di Dio, quello che la catechesi cerca di trasmettere, non è complicato: Dio ci ama e ci chiede di volerci bene, di vivere come una “famiglia”. Nulla di difficile in fondo ma, all’atto pratico, tutti noi possiamo testimoniare quanto sia complesso. E così si cercano modalità, tempi, luoghi, esperienze, racconti per fare in modo che questo messaggio di speranza sia condiviso, spiegato, interiorizzato, ragionato. In quest’ottica don Fausto ha sempre puntato su un nodo fondamentale: il “perché”. In ogni proposta che, come catechisti ed educatori, abbiamo portato avanti per i ragazzi, don Fausto ci ha sempre spinto a riflettere sul “perché” agivamo, oltre a pensare al “come”, al “quando” o al “chi”. Il perché. Il “perché” è quel tassello che fa la differenza. Non il come, o il dove... Forse nemmeno il chi... Ma il motivo, il motivo che ci spinge ad essere cristiani oggi, a seguire e fare Se fossimo in un anno “normale”, ci troveremmo in uscita da uno dei periodi più ribollenti per l’attività giovanile in oratorio: un periodo che negli ultimi anni è stato caratterizzato, per tanti ragazzi e giovani, da lunghe serate a recuperare e stendere idee per programmare attività e giochi per i più piccoli; da settimane di convivenza la volontà di Dio, imitando Gesù, è quello che può fare la differenza nel nostro mondo e nella vita dei ragazzi e delle ragazze. Ringraziamo il Signore per aver ricevuto una guida come don Fausto, attraverso lui abbiamo imparato e condiviso tanto, i nostri ragazzi lo hanno fatto, le loro famiglie lo hanno fatto… E così dovrà essere negli anni a venire. Don Fausto affronterà un’altra sfida e noi gli auguriamo ogni bene, ma anche per noi sarà così: una nuova sfida, un nuovo tratto di cammino sta per iniziare e questa volta non avremo don Fausto ad accompagnarci. Pare un po' la fine di un qualcosa, un momento triste forse, ma in fondo è la metafora della vita: ci sono sempre cambiamenti e nuove incognite sul nostro cammino, non siamo soli, impareremo ad affrontare ciò che verrà con il Suo aiuto, con l’aiuto del Signore. Questo passaggio mi ricorda tanto quello che i nostri ragazzi affrontano alla fine del cammino di iniziazione cristiana: sembra la fine del percorso ma in verità, è solo uno dei tanti passaggi che incontriamo nella crescita, si deve continuare a camminare, a scoprire, a cercare… Con la consapevolezza che le esperienze che abbiamo vissuto e le persone con le quali le abbiano vissute ci accompagneranno ancora e ci renderanno capaci di cose grandi. Grazie don Fausto, che il Signore accompagni te e noi nel cammino che ci attende.

il saluto dei giovani a Don Fausto

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Catechisti Badia-Violino stretta, tra grest, centri estivi, campi e proposte, costellate di difficoltà e imprevisti ma soprattutto di entusiasmo e crescita. Convivenza stretta non solo tra animatori, ma anche con Don Fausto, che è stato la costante attorno alla quale si raccoglievano, di anno in anno, gruppi ed esperienze diverse. Esperienze che, pur avendo spesso la loro

concretizzazione nel periodo estivo, nascevano e soprattutto continuavano durante tutto l’anno, in un processo continuo di formazione e relazione. Otto anni, nella realtà educativa e giovanile, sono tanti: chi appare nelle foto del 2012/2013 come un ragazzino delle medie o delle elementari alle prese con le prime avventure lontano dai genitori è oggi, invece, alle prese con gli ultimi anni di superiori o con gli esami universitari e si trova dall’altra parte, educatore e animatore dei più piccoli. Di questi anni rimarranno i ricordi delle esperienze e dei momenti trascorsi insieme ma, forse, più che i ricordi sono importanti le cose che abbiamo imparato da e con don Fausto, che speriamo di saper tenere presenti anche nelle future attività e di saper trasmettere: tra le tante, la cura anche per le cose piccole e il chiedersi il perché si vogliano proporre determinate attività e in un certo modo; l’entusiasmo e il divertimento, ma insieme anche la centralità della fede e della preghiera. Più di tutto, rimarranno la disponibilità a dire di sì quando si viene chiamati e l’attitudine al servizio, da svolgere con allegria e gentilezza: una disponibilità e un’attitudine che abbiamo cercato di fare nostre di fronte alle chiamate per i campi e per le nostre attività, qualche volta con preoccupazione ma spesso con un sorriso divertito. Disponibilità e attitudine al servizio delle quali don Fausto, di fronte a questa chiamata un po’ inaspettata, che accogliamo insieme a lui con fiducia ma anche con un po’ di tristezza, si fa una volta di più testimone. Le occasioni di assimilare queste attitudini non sono mancate: nella collaborazione durante le attività estive e nelle avventurose giornate dei cammini, della gmg e delle esperienze di servizio; nella partecipazione alla catechesi e nei percorsi del periodo invernale, nella condivisione di momenti informali e di numerosi caffè. Con un sincero grazie con l’augurio di un nuovo inizio ricco di entusiasmo, speriamo di saper far tesoro dell’opportunità avuta di condividere un pezzo di strada. Buon cammino!

Giovani Badia-Violino

Giovani a Roma per la santificazione di paolo vi

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