Dialogo e Famiglia Giornale dell’unità pastorale delle Parrocchie Badia-Mandolossa e Violino N˚ 4 - Ottobre 2016
Unità Pastorale
Sacra Famiglia Padre Marcolini
Sommario
Preghiera alla Santa Famiglia
Parola del Parroco Sei consigli per “sopravvivere“ all'Unità Pastorale. . . . . . . . . . . pag. 3 Vita della Chiesa Il senso dell'Unità Pastorale. . . . . . " 5 L'esperienza dell'Unità Pastorale in Italia: non siamo i primi e neanche gli ultimi. . . . . . . . . . . . " 6 Un ricordo sentito della visita del Vescovo per l'indizione dell'Unità Pastorale. . . . . . . . . . . . " 7 Vita dell’Unità Pastorale Voci dal Consiglio Pastorale. . . . . . . " 9 Una fatica e una ricchezza nel cammino di Unità Pastorale nell'attività di gruppo: commissione Caritas, commissione Famiglia, Catechesi, gruppo Lampada dei miei passi, Centri di ascolto, Preadolescenti e Adolescenti . . . . . . . . . . . . . . . " 10 Cronaca dei Quartieri Grest 2016 . . . . . . . . . . . . . . . . . " Camposcuola Junior: un'estate a colori. . . . . . . . . . . . . " Camposcuola Senior: siamo tutti divergenti. . . . . . . . . . . " GMG 2016: i nostri giovani a Cracovia . . . . . . . . . . . . . . . . . " Campo Avventura da Assisi a Loreto: sulle orme di Maria. . . . . . . . . . . . " La Corrida: XXII edizione. . . . . . . . . " Festa Oratorio Badia . . . . . . . . . . . " La comunità educativa della Badia si riunisce per approvare il regolamento dell'Oratorio. . . . . . . . . . . . . . . . " Programma Pastorale 2016/17. . . . . . " Incontri di formazione sull'esortazione Evangeli Gaudium. . . . . . . . . . . . . " Cineforum d'autunno . . . . . . . . . . . " Mostra presepi 2016 . . . . . . . . . . . " Spazio compiti. . . . . . . . . . . . . . . "
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Don Raffaele Donneschi, Don Fausto Mussinelli, Lucrezia Barbieri, Laura Bellini, Jessica Pasqui, Francesco Quaranta, Elena Rubaga, Guerino Toninelli, Elena Vighenzi, Carlo Zaniboni.
redazione.dialogoefamiglia@gmail.com
Orari S. Messe Unità Pastorale Feriali:
da lun a giov ore 8.30: Badia da lun a ven ore 18.00: Violino ven ore 18.30: Badia
Festive:
sab ore 8.30: Lodi Mattutine sab ore 18.00: Violino
sab ore 18.30: Badia dom ore 8.00: Badia dom ore 9.00: Violino dom ore 10.30: Badia dom ore 11.00: Violino dom ore 17.00: Mandolossa dom ore 18.00: Violino
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Redazione
Per chi volesse scriverci:
Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore del vero amore, a voi, fiduciosi, ci affidiamo. Santa Famiglia di Nazaret, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole di Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazaret, mai più ci siano nelle famiglie episodi di violenza, di chiusura e di divisione; che chiunque sia stato ferito o scandalizzato venga prontamente confortato e guarito. Santa Famiglia di Nazaret, fa’ che tutti ci rendiamo consapevoli del carattere sacro e inviolabile della famiglia, della sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltateci e accogliete la nostra supplica. Amen.
Contatti dei presbiteri della Unità Pastorale Parroco (don Raffaele Donneschi): Parrocchia San Giuseppe Lavoratore trav. Ottava,4 - Villaggio Violino tel. (segreteria parrocchiale) 030 312620 e-mail: raffado@alice.it - www.parrocchiaviolino.it Curato (don Fausto Mussinelli): Parrocchia Madonna del Rosario via Prima, 81 - Villaggio Badia tel. 030 313492 - cell. 328 7322176 e-mail: donmussi80@gmail.com - www.parrocchiabadia.it
Riferimenti per gli oratori: Oratorio San Filippo Neri via Prima, 83 - Villaggio Badia Oratorio Violino via Prima, 2 - Villaggio Violino
Foto in copertina: La Sacra Famiglia nelle nostre case "Marcolini".
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Parola del Parroco Sei consigli per “sopravvivere” all’Unità Pastorale 11 novembre 2014 Luca Bortoli, giornalista del settimanale diocesano di Padova, "La Difesa del Popolo" e socio di Azione cattolica
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rmai ci siamo per davvero! Il prossimo 13 novembre, durante la messa alle ore 11 nella chiesa della Badia, il nostro Vescovo Luciano dichiarerà ufficialmente che le Parrocchie Madonna del Rosario e San Giuseppe Lavoratore saranno Unità Pastorale con il Titolo di “UNITÀ PASTORALE SACRA FAMIGLIA-PADRE MARCOLINI”. Da ormai quattro anni ci stiamo preparando a questo e ciò che il Vescovo farà sarà mettere il sigillo ufficiale della Chiesa Diocesana su un cammino pastorale iniziato e che ormai sarà portato avanti per il prossimo futuro… Non sarà certo il timbro del Vescovo che automaticamente ci farà cambiare prospettiva pastorale, consapevoli come siamo che tutto è rimesso al nostro discernimento, alla nostra comprensione e alla nostra buona volontà di camminare, non più come due parrocchie che collaborano su alcune proposte e iniziative, ma appunto come UNITÀ che pensa insieme, agisce insieme, verifica insieme… Per diventare realmente ciò che il Vescovo sancirà sulla carta ci vorranno certamente anni di lavoro, di sforzo, di sguardi che vanno nella stessa direzione, di scelte che tengano presente non più ‘la mia o la nostra’ parrocchia, quanto la nostra Unità Pastorale! E pensate quanto siamo fortunati rispetto ad altre situazioni: i nostri Villaggi hanno in fondo solo 60 anni di vita e di storia… non i 200-400 anni di tante parrocchie della nostra Diocesi! Ciononostante mi sembra di sentire i commenti, in atto e che dureranno ancora per molto tempo, su come si stava meglio quando avevamo il ‘nostro parroco e il nostro curato’, il ‘nostro oratorio’, le ‘nostre iniziative’… e via dicendo. A questi fratelli e sorelle, ma anche per sostenere quanti sono un po' più convinti della bontà, della necessità e della irreversibilità di questa scelta ecclesiale, offro una rilettura e un’interpretazione adattata a noi di questi ‘Consigli per sopravvivere all’Unità Pastorale’ proposti dal giornalista Luca Bortoli, del Settimanale Diocesano della Diocesi di Padova… un po' di autoironia non guasta, soprattutto nella consapevolezza
che ciò che ci salva non sono le "forme pastorale", che cambiano secondo la situazione e la storia... ma l’azione dello Spirito Santo a cui apriamo il cuore, la mente e a cui offriamo la nostra disponibilità!
Parola e Eucarestia al centro
1. Laici fino in fondo, anzi “fino in cima”. Se la tua parrocchia entra in unità pastorale e ora ci sono, per esempio, due sacerdoti a tempo pieno in due comunità parrocchiali, è evidente che il modo di fare il prete cambia. Le priorità vanno riviste, le agende ristrutturate, i compiti suddivisi tra sacerdoti e laici attraverso il consiglio pastorale. Ecco, finalmente è il momento di avverare la profezia di don Tonino Bello, vescovo: il tempo di diventare laici responsabili e corresponsabili, capaci di discernere e decidere, e anche di prendere la parola a nome della comunità, senza imbarazzi, senza sentirsi supplenti dei pastori. Unità pastorale significa, gioco forza, scelte più condivise concretizzate dai laici e gestione delle strutture che piano piano passerà ai parrocchiani. Ai sacerdoti i sacramenti, le relazioni, la nobile cura delle anime.
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2. La Parola di Dio e la preghiera al centro. Perché la parrocchia non diventi l’ennesima associazione di volontariato nella quale ognuno prova ad accaparrarsi un pezzetto di posto al sole, occorre intensificare l’ascolto a tutti i livelli della Parola di Dio, l’Eucaristia e la preghiera. Il senso dell’esistenza della comunità sta tutto nell’eucaristia. L’ha detto Papa Francesco qualche mese fa: senza la preghiera, l’eucaristia, la chiesa diventa una semplice ONG. 3. La fraternità e la comunione tra i preti. È di grande ispirazione per noi laici. “Non c’è unità pastorale se non c’è fraternità sacerdotale”, ripete spesso un anziano parroco. Rappresenta un segno chiaro della realtà verso la quale si sta andando: un cammino condiviso, che parte dalla tradizione del territorio, ma soprattutto dalle persone, e infatti 4. Quelli della parrocchia accanto non sono alieni. Sono persone che come noi guardano i cambiamenti in atto nella chiesa e nella realtà, che come noi hanno qualche preconcetto figlio del vicinato e del campanilismo, qualche abitudine pastorale di cui non comprendiamo immediatamente le motivazioni. Ma in fondo sono, esattamente come noi, persone che si spendono per la comunità, che donano la cosa più preziosa che hanno, il tempo, consapevoli che si tratta di un (piccolo) sacrificio che permette di crescere, come persone e come cristiani.
dizioni con cui un nuovo organismo come l’unità pastorale viene introdotto non sono ottimali. Ma sentirsi i derelitti, l’ultima ruota del carro della situazione, non ha senso. Ogni nuova unità ha la possibilità di diventare centro propulsivo, motore aggregante, laboratorio pastorale dove vengono sintetizzate le buone pratiche del futuro, gli stili capaci di sdoganare dal Vaticano la chiesa di papa Francesco. Si tratta di prescrizioni singolari per una ricetta medica, non c’è dubbio. Ma forse è anche il caso di chiedersi se l’avvento di una nuova unità pastorale sia davvero un male... Rinnoviamo quindi la pratica della virtù teologale della speranza e guardiamo al futuro con ottimismo. È il tempo del ritorno all’essenziale: cambiare i modi, allargare il giro delle persone, imparare preghiere nuove non può che renderci cristiani migliori. Don Raffaele, ringraziando Luca Bortoli
5. Sperimentare la novità. L’unità pastorale rappresenta la fine del mai abbastanza vituperato “Facciamo così perché si è sempre fatto così”. I tempi cambiano, le persone si incontrano, le idee circolano e le scelte maturano. Annunciare il Vangelo non ha forme standard, anzi, pratiche lise perché infinitamente ripetute rischiano di sfibrare anche la forza del Messaggio. Apriamo le porte al vento dello Spirito, da meri esecutori si può diventare ideatori, sperimentatori. La nostalgia dei bei tempi andati non aiuta di certo a guardare, progettare, cesellare il futuro. L’importante, come al solito, è non innovare solo per il gusto di farlo. 6. Sentirsi parte viva della diocesi. Quale vantaggio può portare starsi a scervellare sul perchè il Vescovo abbia deciso di unire a un’altra proprio la nostra parrocchia? Le motivazioni a volte sono evidenti, a volte meno. Le stesse con-
Saremo Unità Pastorale
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Vita della Chiesa Il senso dell’Unità Pastorale
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n questi anni di cammino sono state diverse le occasioni in cui ci siamo chiesti il senso dell’Unità Pastorale e il perchè del cambiamento richiesto quando, in fondo, con un poco di buona volontà si riesce a sopravvivere come singole parrocchie. L’occasione del Sinodo sulle Unità Pastorali è stata preziosa per dare una risposta ampia ed esauriente come possiamo leggere sotto, tuttavia a nulla serve se non ci mettiamo l’impegno personale nel perseguire quegli obbiettivi che insieme ci si pone, se non ci si mette in gioco! Il vero senso delle Unità Pastorali è questo: mettersi in gioco come cristiani, lasciare “la panchina” della quiescenza o della delega e mettersi seriamente “in campo” per riuscire a superare il mondo spesso così prevalente rispetto alla scelta di vita cristiana.
Ecco come il documento del sinodo presenta il senso delle Unità Pastorali: “Le Unità Pastorali intendono rinnovare l’azione pastorale della Chiesa bresciana, dandole uno stile più missionario, in risposta agli aspetti caratteristici del nostro tempo, che rappresentano per noi ‘i segni dei tempi’, cioè fatti significativi, da discernere accuratamente, attraverso i quali lo Spirito parla alla Chiesa di Cristo e la sollecita a una conversione permanente e ad un aggiornamento continuo. Ormai anche la nostra diocesi è ‘terra di missione’, non solo per la presenza di appartenenti ad altre tradizioni religiose, ma pure per l’aumento di coloro che, battezzati, hanno abbandonato la pratica della fede cristiana.” Il senso profondo della scelta fatta dalla diocesi, nel cui solco si inseriscono le nostre comunità, consiste nell’ottica missionaria, cioè di apertura e impegno verso coloro che hanno abbandonato la pratica religiosa o sono “freddi” rispetto alla vita della comunità. Verrebbe da chiedersi perché unire le parrocchie sia una risposta a questo anelito missionario proprio
della Chiesa, quando nel concreto sembra che il senso dell’Unità Pastorale sia per una organizzazione migliore delle forze, sia dei ministri che dei laici, che vengono numericamente meno e, quindi, ci si raggruppa per mantenere in piedi al meglio un po' tutto. Proprio la nostra esperienza in realtà ci ha insegnato come l’Unità Pastorale non è stato un fondere le realtà presenti, ma ciò che ha avuto corso nella nostra esperienza sono le attività e le proposte partite “exnovo” insieme. Questo a conferma che è proprio nella missionarietà, cioè nell’impegno a costruire qualcosa di nuovo, che si fonda la bellezza e la positività del cammino unitario. In tal senso quindi trovano pienezza di significato queste parole del sinodo che chiarificano il senso profondo e pratico dell’essere Unità Pastorale: “Le UUPP non aboliscono la struttura giuridica e pastorale della parrocchia né la figura del parroco per le singole parrocchie: intendono invece essere, entro l’azione pastorale unitaria della Chiesa bresciana, una forma di più stretta collaborazione che favorisca la cura pastorale dei fedeli, attraverso una maggiore comunione tra parrocchie vicine e una migliore valorizzazione delle molteplici risorse presenti nelle comunità parrocchiali e nel territorio. La riuscita delle UUPP si misurerà, quindi, dalla capacità di far uscire le singole comunità parrocchiali da una illusoria autosufficienza per farle vivere “con“ e “per“ altre comunità parrocchiali: in questo senso le UUPP sono una preziosa opportunità per la Chiesa bresciana, poiché sollecitano e favoriscono l’unità di discernimento, di decisione e di azione nell’attività pastorale.” Ci auguriamo proprio che questa opportunità trovi la sua pienezza nel cammino insieme, che il Vescovo incoraggerà con la sua presenza tra noi! Liberamente tratto dal documento “Comunità in cammino”
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L’esperienza dell’Unità Pastorale in Italia NON SIAMO I PRIMI E NEANCHE GLI ULTIMI...
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esperienza dell’Unità Pastorale come nuovo stile di impostazione pastorale della Chiesa, si origina a partire dal Codice di Diritto Canonico (1983) che sancisce la possibilità di superare l’organizzazione parrocchiale attraverso nuove forme organizzative da sperimentare e applicare alle varie realtà sparse nel mondo ecclesiale. Da questa indicazione la Chiesa Italiana si è posta in cammino e le prime esperienze risalgono ai primi anni ’90; alcune diocesi poi nel decennio tra il 2000 e il 2010, si sono strutturate in maniera stabile nella forma di Unità Pastorale. Ecco di seguito alcuni dati che danno ragione nel tempo a questo cammino delle diocesi italiane; ci guida in questa analisi lo studio condotto dal pastoralista don Giovanni Villata della diocesi di Torino. Nel 1999 il Centro di Orientamento Pastorale (una commissione della CEI che studia l’evoluzione della pastorale italiana) commissiona una ricerca sulle nuove realtà pastorali di unione tra le parrocchie, appunto le cosiddette Unità Pastorali. I primi a muoversi nell’ottica delle Unità Pastorali sono state le diocesi del triveneto e in particolare Treviso e Pordenone a partire dal 1992. In tali diocesi, i vescovi tracciano un piano di riorganizzazione sistematica delle parrocchie in Unità Pastorali, così da far fronte alla penuria di presbiteri, ma anche per rinnovare e rinvigorire la pastorale. Alla fine del millennio sono circa 50 su 226 le diocesi che hanno avviato lo studio e la sperimentazione delle Unità Pastorali e quasi esclusivamente si trovano nel Nord d’Italia. Sintomatico in tal senso è che, anche il nostro vescovo emerito mons Giulio Sanguineti nella lettera pastorale del 1999, chiedeva che si sperimentassero in maniera massiccia anche a Brescia le Unità Pastorali innanzitutto a carattere giovanile, cioè un sacerdote giovane per più oratori. Le esperienze avviate non furono troppo esaltanti, in quanto era ancora troppo forte lo spirito territoriale degli oratori e le aspettative e le richieste, anche burocratiche, degli stessi rispetto al solo sacerdote giovane. A distanza di un decennio, nel 2010, una seconda ricerca mette in luce un fermento non indifferente, ma anche una impostazione ormai affermata. Le dio-
cesi organizzate ormai definitivamente con le Unità Pastorali solo 100 su 226, mentre le rimanenti, come Brescia per esempio, si stanno muovendo in questo senso. Anche la distribuzione sul territorio cambia: al Nord sono organizzate in Unità Pastorali il 68% delle diocesi, al centro il 19%, al sud il 13%. La diffusione dell’esperienza porta anche a mettere in luce limiti e fatiche di questa nuova organizzazione, ma anche i pregi e le possibilità di crescita. Ecco in sintesi i risultati del sondaggio: “La strada nuova è subito apparsa più impegnativa, perché proiettata sulla realizzazione di comunità fra parrocchie vicine, fraterne ed aperte, che attivino, con determinazione, la corresponsabilità fra risorse pastorali, penetrino ‘dentro’ la vita della gente di un territorio. Gli esiti sono buoni e soddisfacenti per il 54% delle diocesi italiane che si stanno muovendo in questa direzione di nuova pastorale. Rimangono tre principali nodi da sciogliere: la resistenza della vecchia mentalità di parrocchia; una concezione di pastorale – vero e proprio tranello – per la quale la riuscita è proporzionale al numero di attività che si mettono in campo; le enormi difficoltà di elaborare concretamente un progetto unitario. Dal modo con cui verranno sciolti questi nodi – a livello di riflessione teologica e non solo di azione pastorale – dipende, secondo le indicazioni che emergono dalla ricerca, anche “una valorizzazione adeguata del laicato.” Prosegue la ricerca evidenziando i passi da fare: “Globalmente si può affermare che siamo sulla buona strada. La ricerca evidenzia che tale strada continua a passare soprattutto attraverso quella che alcuni (vedi mons. Brambilla, ausiliare di Milano) chiamano “conversione ministeriale”, sia dei ministri, che dei ministeri. È ormai un dato di fatto che nessuna “conversione pastorale” della comunità è possibile se il clero non è d’accordo, non la promuove o non la sostiene. Al contrario, ogni cambio anche faticoso è possibile, se il clero è consenziente; comunque appare inderogabile lavorare, adesso, perché l’ecclesiologia di comunione si compia fin da ora e nella quotidianità. Non domani o quando venga a mancare uno degli interlocutori.” Ecco il contesto nel quale le nostre parrocchie si tro-
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vano oggi a vivere questo passaggio: possiamo davvero affermare che non siamo i primi, nè a Brescia, ma neanche in Italia, anzi forse siamo un po' più lenti di altre diocesi anche vicine, come Milano, Verona, Trento che già da alcuni anni sono totalmente organizzate in Unità Pastorali; tuttavia non siamo neppure gli ultimi segno che il cammino è segnato, ma non concluso per nessuno, perché solo una autentica crescita interiore di fede ed esteriore di organizzazio-
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ne sempre più consolidata, è in grado di offrire dei risultati significativi. Questa constatazione è di aiuto a superare i timori o le paure legate ad un processo di unificazione che sia solo temporaneo e un po' forzato; ma anche uno stimolo a sentirsi parte attiva e viva di un cammino ben più ampio che vede il sorgere di una nuova organizzazione della Chiesa, che aiuti tutti a sentirsi autenticamente cristiani attivi e accompagnati dalle proprie guide. Concludendo, pare bella una citazione del testo di don Villata che aiuta ad aprire lo sguardo con fiducia al futuro: “Non bisogna smettere di dare all’unità pastorale quello che Giovanni Paolo II diceva della parrocchia: “la parrocchia è la casa della comunità cristiana a cui si appartiene per la grazia del santo battesimo; è la scuola della santità per tutti i cristiani, anche per coloro che non aderiscono a determinati movimenti ecclesiali o non coltivano particolari spiritualità: è il laboratorio della fede in cui vengono trasmessi gli elementi basilari della tradizione cattolica; è la palestra della formazione, dove si viene educati alla fede ed iniziati alla missione apostolica.” I vostri sacerdoti
Un ricordo sentito della visita del Vescovo per l’indizione dell’Unità Pastorale Testimonianza di un parrocchiano dell’Unità Pastorale Maria Santissima Madre della Chiesa (Bornato-Calino-Cazzago Pedrocca)
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l primo incontro del Vescovo è stato con tutti gli operatori pastorali (Consigli Pastorali, catechisti, lettori, educatori, volontari,…) venerdì 26 febbraio presso l’Oratorio di Cazzago. Tale incontro – una sorta di anteprima della visita pastorale – è stato introdotto dalla Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi, dove al capitolo 12, Paolo paragona la Chiesa a un corpo, composto di molte membra ognuna con la propria funzionalità e unicità “Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo”. Il Vescovo ha sottolineato come nella Chiesa ognuno è membro vivo del corpo ecclesiale e come sia necessario il contributo di tutti – anche di quegli organi che paiono meno
importanti – perché il Corpo di Cristo sia vivo, quel Corpo che ci fa Chiesa, alimentandoci alla mensa eucaristica. Mons. Monari ha tenuto una breve catechesi sull’unità del Corpo ecclesiale e sottolineato la necessità di impegnarsi nel cammino dell’Unità Pastorale secondo l’insegnamento di San Paolo, facendo in modo che un programma pastorale sia stabilito insieme per far vivere meglio le nostre comunità cristiane, discernendo i segni dei tempi e rendendoci conto che anche le nostre parrocchie sono oggi terre di missione. In seguito il Vescovo ha risposto ad alcuni interventi. In particolare si è sottolineata la difficoltà ad esercitare la carità nelle nostre comunità parrocchiale e a vivere le opere
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di misericordia corporali e spirituali. Il Vescovo ha fortemente incoraggiato a vivere la carità quale ministero (= servizio) proprio della Chiesa. Il venir meno delle vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa e anche la diminuzione delle nascite – per il Vescovo più preoccupante e grave della “crisi delle vocazioni” – comporterà un maggiore coinvolgimento dei fedeli laici e l’esercizio di una corresponsabilità sempre più condivisa tra presbiteri e laici. (...) Nei diversi incontri delle quattro giornate trascorse nelle nostre comunità parrocchiali, ci si è confrontati circa l’importanza del Progetto pastorale. L’organizzazione di un programma pastorale deve permettere allo Spirito del Signore di operare con efficacia, tenendo presenti i tempi che viviamo, in cui siamo immersi, in una società sempre più secolare meno cristiana, stiamo diventando una terra di missione, in cui non si può dare per scontato che le persone vivano secondo l’insegnamento del Vangelo, dove è necessario testimoniare l’amore di Dio, dobbiamo annunciare il Vangelo in maniera autentica e chiamare le persone alla fede. Per far in modo che la Comunità Cristiana viva, c’è bisogno di servizi fondamentali, di ministeri, per l’annuncio della Parola, la celebrazione dei sacramenti e per la costruzione di una rete di aiuto reciproco, fraternità, collaborazione tra i credenti, ossia quello che chiamiamo carità. Accanto ai ministri ordinati (sacerdoti e diaconi) a cui compete la celebrazione dei sacramenti e che sono al centro dell’impegno pastorale, abbiamo bisogno di persone, di servizi indispensabili perché la Parola di Dio possa correre dentro la comunità cristiane e incarnarsi nel vissuto quotidiano, di persone che aiutino a celebrare bene il mistero di Cristo, di animare le celebrazioni liturgiche, di persone che aiutino la comunità cristiana ad essere “un cuore solo e un’anima sola” secondo l’esempio della prima comunità cristiana di Gerusalemme, ad essere legati gli uni agli altri, ad esercitare le Opere di Misericordia.
Il Vescovo in visita all’U.P. di Bornato-Cazzago Calino
In seguito il Vescovo si è reso disponibile per un ampio momento di confronto con i presenti, rispondendo ad alcuni interventi. Inoltre il Vescovo ha spiegato che in virtù del battesimo, ogni battezzato è sacerdote, quindi tutti sono qualificati a trasformare la propria vita in offerta gradita a Dio; i preti con la loro vocazione integrale aiutano i cristiani a vivere il proprio sacerdozio, i cristiani dall’esempio dei diaconi, che per vocazione sono chiamati a servire, imparano a servire gli uni gli altri; nella comunità cristiana l’esercizio della carità compete a tutti, ma alcune persone in particolare aiutano gli altri a vivere la carità e a compiere le Opere di Misericordia, avendo il dono del conforto e dell’aiuto agli altri. La specificità del laico, rispetto al consacrato, consiste nel cambiare il mondo, l’economia, la politica; il laico deve mettere la carità nel mondo che vive, deve riuscire a portare la presenza di Dio nella famiglia, nel luogo di lavoro, lavorando con onestà e competenza. Abbiamo iniziato un cammino che speriamo porti sempre più frutti di gioia nel vivere il Vangelo.
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Vita dell’Unità Pastorale Voci dal Consiglio Pastorale UNITÀ PASTORALE E PROGETTAZIONE
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I consigli pastorali riuniti delle due parrocchie da alcuni incontri, prima dell’estate e dopo, si sono riuniti per elaborare un Progetto Pastorale che accompagni le due parrocchie nei prossimi anni. È un lavoro complesso che comporta soprattutto alcuni passaggi fondamentali: l’analisi della situazione pastorale e sociale, la definizione degli obiettivi (generali e particolari) che si intendono raggiungere e la precisazione dell’itinerario che permette di raggiungerli. Il progetto, ora ancora in fase di preparazione, verrà consegnato in bozza alla Commissione Diocesana che proporrà gli opportuni suggerimenti, dopo di ché verrà presentato alla comunità. In vista poi della ormai prossima visita pastorale dei giorni 10/11/12/13 novembre del Vescovo Luciano, alla luce di quanto vissuto nelle comunità che ci hanno preceduto nella costituzione dell’Unità Pastorale, i Consigli Pastorali delle due parrocchie hanno individuato alcuni incontri con il Vescovo, elencati nel seguente programma:
09.00 - 10.30
Incontro con i sacerdoti
10.45 - 11.15
Scuola materna Parrocchiale Nuova Badia
11.15 -12.00
Scuola elementare Sorriso (Montessori) (Badia)
15.00 - 16.00
Scuola elementare Don Milani (Badia)
16.15 - 17.00
Centro Bresciano Down (Violino)
18.00
S. Messa presso la Chiesa del Violino
20.30
Gruppi e associazioni (presso il teatro del Violino)
VENERDÌ 11 08.00 - 09.00
Scuola media Kennedy (Badia)
09.30 - 11.00
Scuola elementare Montale (Violino)
11.30 - 12.30
Centro Diurno e Casa Famiglia (Badia) (Pranzo con gli ospiti di Casa Famiglia)
15.00 - 16.00
Scuola materna Parrocchiale Bonicelli (Violino) e Volontari e Anziani del VI.VO.
18.00
S. Messa chiesa Mandolossa e incontro informale richiedenti asilo
20.30
Giovani e adolescenti (saloncino Badia)
SABATO 12 10.00 - 12.00
Colloqui con i laici
20.30
Catechisti ragazzi e adulti, animatori centri di ascolto
DOMENICA 13 09.30
Incontro con le famiglie
11.00
S. Messa per l’erezione dell’Unità Pastorale presso la chiesa della Badia, segue Pranzo con i membri di Consigli Pastorali Parrocchiali, CPAE.
Padre Marcolini, uno dei protettori della nostra U.P.
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Una fatica e una ricchezza nel cammino di Unità Pastorale nell’attività di gruppo ABBIAMO CHIESTO AD ALCUNI GRUPPI DELLE NOSTRE COMUNITÀ DI INDICARCI UN ASPETTO NEGATIVO ED UNO POSITIVO DEL COLLABORARE COME GRUPPO IN UNITÀ PASTORALE. ECCO QUANTO RACCOLTO: Dalla Commissione CARITAS: Dialogo e Carità Belle parole! Ma per dialogare occorre un confronto a due o meglio a più persone, persone motivate e responsabili capaci di ascolto, di fare , di aiutare e servire quando serve. Dio solo sa quanto serve il dialogo, la partecipazione, l’ascolto e l’aiuto concreto. Certo non è facile, ma noi siamo intenzionati a ricostruire un tessuto sociale di ascolto, di aiuto, di partecipazione per contribuire a migliorare la vita di quanti si trovano in difficoltà Anziani, Ragazzi e Famiglie nella costruenda Unità Pastorale di Badia-Violino: due parrocchie, due comunità un solo obiettivo: aiutare, amare, servire la nostra grande Comunità di Don Marcolini. Dei primi incontri fra i componenti del Consiglio Pastorale Badia-Violino ricordo il gran punto interrogativo “disegnato” negli sguardi di tutti, con lo sforzo di capire fino in fondo che cosa significasse davvero la Parola “Unità”! È una parola dal significato molto impegnativo, ma con la quale dobbiamo fare i conti, noi che sempre più siamo abituati a ragionare in senso individualistico. Dobbiamo fare i conti con la Parola di Dio che abbiamo liberamente scelto come guida e sostanza della nostra Vita che ci parla sempre di Unità e di Amore reciproco... e se la parola di Dio è aperta al mondo, per riunirlo in un’unica comunità di credenti, come ci si può fermare di fronte ad un progetto di Unità Pastorale rivolto ad un pezzetto di periferia di poche migliaia di abitanti? Così, con coraggio e timidezza, Badia e Violino hanno incominciato a camminare insieme nella “Carità” dando vita alla Commissione Caritas dopo aver condiviso più incontri con un formatore della Caritas Diocesana. Abbiamo capito che la Carità non è un impeto esclusivo del “cuore” o del “fare”, ma è l’incontro di entrambi con sfumature e colori diversi. Ecco il bello della “diversità” che diventa “unità”, dell’azione frutto della consapevolezza di dover agire con la spiritualità... del donare che va
nutrito con la preghiera e della preghiera che va nutrita con il dono di sè agli altri; ecco quindi la ricchezza, ma anche la fatica, nel cammino dell’Unità Pastorale della Commissione Caritas. Ciò che già era stato creato in questi anni nelle due parrocchie è stato unito; al Violino da anni alcune signore distribuivano pacchi alimentari alle famiglie bisognose con la frequenza di due sabato al mese, oggi la distribuzione avviene ogni sabato grazie all’Unità Pastorale che ci sta insegnando a guardare e a conoscere le due realtà parrocchiali, coniugandone i bisogni di “Carità”. Assolvere a questi bisogni non è un compito facile. Innanzi tutto perché seppure le matrici possono essere sintetizzate in bisogni di assistenza economica, alimentare, sanitaria, spirituale e via dicendo, ciascuna situazione necessita di risposte specifiche, a partire dall’ascolto, il Dialogo... e quindi concretizzare la Carità. E poi i bisogni non sono prevedibili, si manifestano in tempi non governabili, con modalità e gravità specifiche e pertanto richiedono attenzioni e risposte che non possono essere sempre le stesse. Anche chi si impegna ad operare con la massima disponibilità su queste tematiche è cosciente dei propri limiti, e sa che il cammino che ci porterà fra qualche anno a consolidare l’Unità Pastorale richiede uno sforzo personale serio che deve essere affrontato guardando alla Parola di Dio per essere compreso nel cuore di ognuno. Preghiamo affinché la Commissione Caritas possa diventare sempre più partecipata, e con essa estendiamo l’invito a tutti coloro che fossero interessati in questo cammino: ogni persona in più è una ricchezza per l’altro! Caritas Badia-Violino
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Dalla Commissione Famiglia Una delle ricchezze più preziose presente nella commissione di pastorale familiare è quella che viene citata al primo capoverso del n. 11 dell’esortazione apostolica “Amoris Laetitia”: "La coppia che ama e genera la vita è la vera "scultura" vivente (non quella di pietra o d'oro che il decalogo proibisce) capace di manifestare il Dio Creatore e Salvatore"; resta la fatica di fondare una comunione che sia radicata sulla roccia, cioè Gesù, che sappia coniugare fede e vita. Commissione Famiglia
Dai catechisti dei ragazzi e degli adulti Aspetti positivi: buona collaborazione tra catechisti, scambio di idee e materiale, per i ragazzi possibilità in caso di necessità di seguire l’incontro in un giorno diverso, ricchezza di scambio quando ci troviamo insieme per la programmazione Difficoltà invece forse più per i genitori, in particolare la “dislocazione” degli incontri, che sembra però superata con il passare del tempo... catechismo genitori: In questi anni di cammino insieme, unire i percorsi delle due comunità ha certamente generato aspetti che hanno arricchito il cammino, ma anche difficoltà nella gestione delle proposte. Abbiamo sicuramente avuto la possibilità di conoscerci e di approfondire nuove dinamiche, non è stato sempre facile, ma ha inevitabilmente arricchito ognuno di noi. Essere della Badia, essere del Violino segna inevitabilmente la creazione di piccoli gruppi, e spesso la presenza di insofferenze “logistiche”; ma sentirsi parte di una famiglia più grande genera movimento, condivisione, discussione e crescita... questo assolutamente prevale sugli aspetti meno positivi! Alcuni catechisti dei ragazzi e dei genitori
Catechismo bambini
Pellegrinaggio fine anno catechismo
Dal gruppo LAMPADA DEI MIEI PASSI Un aspetto positivo è che è bello pensare che la Parola della domenica sia meditata insieme dalle nostre comunità e che, salvo le particolarità, il frutto sia che le preghiere sono le stesse...pensate oltre i propri “confini”, lo sguardo si allarga, sembra quasi di pregare più forte ed è arricchente confrontarsi con persone che hanno dentro esperienze diverse. L’aspetto “negativo”, o meglio più difficile, per chi magari già fatica a condividere “sensazioni spirituali” ...è il pensare di farlo con persone che magari conosci poco e che non hai scelto... perchè ci si sente sempre inadeguati... ma in fondo, se pensiamo che “dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” ...allora, possiamo stare tranquilli... e anche questa difficoltà diventa ricchezza.
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DialogoeFamiglia Dai centri di ascolto
Formazione 2016-2017
Facendo il punto sulla ricchezza dei centri di ascolto, emerge l’importanza dell’incontro con altre persone della comunità, con le quali camminare insieme in un percorso di riflessione, condivisione, dialogo e approfondimento della Parola. Dall’incontro scaturisce poi il sentirci più vicini, il “riconoscersi” anche al di fuori delle case, il ritrovarsi la domenica a Messa sentendoci parte di una comunità in cammino. Tuttavia emerge a volte anche la fatica nel dover uscire ancora la sera dopo una faticosa giornata di lavoro e trovare la giusta motivazione per rimettersi in gioco. Però è bello ritenere prioritario nella nostra vita il messaggio di Gesù, riscoprirlo e cercare di farlo nostro ad ogni incontro. La fatica dell’uscire allora di fa più leggera, l’incontro con gli altri e con la Parola diventa arricchente e da valore al nostro quotidiano. M. Grazia
“Non si finisce mai di imparare” mi diceva la maestra tanti anni fa e sempre mi ritorna in mente questa frase quando scopro cose nuove nella vita di ogni giorno. I centri di ascolto sono una bella occasione per approfondire la parola di Dio nelle nostre case, con persone differenti per età che ogni giorno svolgono attività e lavori in luoghi e ambienti completamente diversi dai nostri. Ogni persona porta con se quel bagaglio di conoscenza e dubbi che contribuiscono al rafforzamento della discussione e il solo “parlare” di argomenti legati alla fede, nelle serate, nelle nostre case, senza sacerdoti, è già un piccolo “miracolo”. Credo che l’ostacolo più difficile da superare sia vincere l’inerzia che ci trattiene dal compiere il primo passo per uscire di casa la sera a parlare di fede. La fatica che si incontra è comunque facile da dimenticare, perché ogni esperienza porta quella ricchezza che fa scordare la “faticosa” voglia di mettersi in gioco, a servizio degli altri. Silvano
Attività preadolescenti e adolescenti Lavorare con i gruppi dei preadolescenti e degli adolescenti è divertente e coinvolgente e, pensando all’Unità Pastorale, credo che questi ragazzi possano essere d’esempio per tutta la comunità: durante l’anno i ragazzi dei due oratori fanno lo stesso cammino, condividendo gli incontri e le esperienze e ritrovandosi poi d’estate ai campi e ai pellegrinaggi. Per loro l’Unità Pastorale è qualcosa di naturale e la vivono quotidianamente, senza difficoltà. La parte più bella del fare attività con i ragazzi arriva quando si lasciano coinvolgere da un progetto o da un lavoro: allora sono loro a trascinare noi animatori con il loro entusiasmo ed è bello sentirsi parte del loro gruppo. La difficoltà sta, a volte, nel far sì che le attività non restino solo momenti di divertimento o svago, ma che trasmettano anche dei messaggi importanti. Chiara
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Dagli adolescenti
A D O L E S C E N T I
come come come come come come come come come come come
ATTENZIONE DONARE - DONARSI OLTRE... guardare LEGAMI ESPERIENZE SINCERITÀ COSCIENZA ENTUSIASMO NOVITÀ TALENTI INSIEME
Questo sono gli adolescenti e molto altro ancora...il gruppo del 2001 è il primo effettivamente in unità pastorale. Uniti nella catechesi, nelle esperienze, nei ritiri... ormai non c’è più “tu sei del Violino e tu della Badia”... sono i ragazzi/e che insieme si trovano per seguire gli incontri di formazione di catechesi, sono gli stessi che si incontrano per preparare il musical, sono quelli che fanno l’esperienza caritativa a Roma, che partecipano al campo avventura o che partecipano ai ritiri di avvento e quaresima. SONO... Una fatica, come unità pastorale, può essere stata all’inizio il decidere di fare gli incontri di catechesi
un po' all’oratorio della Badia e un po' all’oratorio del Violino per accontentare tutti. Una grande ricchezza è stata la risposta che hanno dato per organizzare la festa dell’oratorio della Badia, chiamati per preparare i giochi della domenica pomeriggio si sono presentati un gruppo di ragazzi/e della Badia e del Violino senza distinzione, senza dire è la mia o la tua festa ma insieme si sono trovati, hanno inventato giochi... preparato materiale... cartelloni... e si sono impegnati al meglio per far divertire i bambini. Questa la risposta di un adolescente al messaggio di ringraziamento per aver preso parte attiva alla festa: “Grazie a voi per questa splendida occasione e se ne avrò la possibilità sarei felicissimo di fare un’altra esperienza così”. Un’educatrice degli adolescenti
GREST 2016
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l vociare dei ragazzi, il loro cantare e correre nell’oratorio rende subito presente l’estate e tutto sembra che si colori in un istante: è la forza del grest! Così anche quest’anno gli oratori di Violino e di Badia si sono colorati d’estate grazie al Grest! L’esperienza è stata occasione di crescita sia per i bambini che per gli animatori. Nel grest sono stati coinvolti nel complesso circa 120 adolescenti come animatori e 300 bambini dalla prima elementare alla terza media: i numeri sono segno di un interesse sempre grande attorno a questa attività utile alle famiglie e significativa per gli adolescenti. L’impegno nella preparazione e nello svolgimento delle giornate è stato notevole e ha coinvolto anche i genitori con la merenda e la gestione dell’ambiente e anche la cucina, per questo è doveroso un ringraziamento sentito a tutti. Un augurio va agli animatori affinché, seppur
per breve tempo, lo spirito del servizio ai più piccoli sia sempre presente in loro come prezioso valore da usare sempre nella vita e, ci si augura, che questo spirito possa trovare nell’oratorio il suo luogo di sviluppo migliore anche nell’età adulta, così da allargare lo sguardo verso un futuro ancora ricco di presenze attive in forme diverse nei nostri ambienti. Infine, un grazie a tutti i bambini che lasciandosi guidare nel cammino del grest, era questo il tema di quest’anno, hanno fatto proprio con giochi e attività varie la bellezza di pellegrinare nella vita, cioè camminare spediti e non “a zonzo“, verso una meta grande: la gioia! Ora che tutto è tornato al cammino di ogni giorno, si guarda con speranza alla prossima estate per ricolorare sempre di più i nostri quartieri! Don Fausto
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Campo Junior: un’estate a colori
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l campo junior di Cortenedolo ha avuto come sfondo il magico mondo di Colorland, una città fantastica in cui le persone rappresentano i valori attraverso i colori. I bambini di III, IV e V elementare sono stati accolti da un clima sereno, ma l’esperimento sbagliato da parte del mago nero e di suo figlio, per rappresentare loro stessi un nuovo colore, ha dato vita ad una catastrofe a colorland. Tutti i cittadini si ritrovano grigi e tristi, i valori sono scomparsi, tranne da 6 ragazzi che con i loro colori, il giallo, il marrone, il rosso, il verde, il blu e l’azzurro, intraprendono una battaglia contro i due per riportare colorland alla normalità. I 6 ci provano in tutti i modi, prima singolarmente poi uniti, ma vengono spazzati via dal colore nero. Solo con l’intervento di tutti i bambini, dopo aver riscoperto in ognuno di loro tutti i colori, il mago e suo figlio vengono sconfitti e colorati a loro volta. I bambini hanno scoperto i loro colori lungo la settimana in cui hanno svolto varie attività, tra cui due gite a contatto con la natura. Ogni giorno aveva
a tema un colore e i bambini aiutati dagli animatori sono entrati in contatto con i vari valori che erano la gentilezza, l’uguaglianza, il rispetto per il creato, il coraggio, la generosità e il rispetto. Inoltre durante il giorno i bimbi erano divisi in 4 case con le quali svolgevano le attività e i momenti di riflessione. I momenti divertenti non sono mancanti, infatti la sera degli scherzi ha avuto un successone sia tra i partecipanti che tra gli organizzatori. Un animatore
Campo Senior: siamo tutti divergenti
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uest’estate, a pochi giorni dalla fine del Grest, i ragazzi delle medie si sono lanciati nell’avventura del campo-scuola a Cortenedolo. L’ambientazione era quella del film “Divergent” e l’obiettivo era quello di allenarsi per tutta la settimana per diventare, appunto, dei veri divergenti, persone che non si lasciano inquadrare da una sola definizione, ma che possiedono qualità e caratteristiche varie, tutte importanti. I ragazzi hanno infatti sperimentato attraverso giochi e attività l’altruismo e la gentilezza, ma anche la sincerità, il coraggio e la
saggezza. Tra giochi e gite i momenti di divertimento non sono mancati, ma è stato importante anche condividere attività come apparecchiare e sparecchiare, sistemare le camere, dare una mano in cucina e partecipare alla messa e alle preghiere. È stata una settimana impegnativa, piena di sorprese e di momenti da ricordare e siamo tornati a casa tutti, ragazzi ed educatori, stanchi ma soddisfatti. Speriamo di rivivere un’esperienza così anche l’anno prossimo. Gli animatori
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GMG 2016: Cracovia
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il tardo pomeriggio di Domenica 24 Luglio quando saliamo sul pullman che parte verso Cracovia: siamo quasi venti ragazzi, guidati da don Fausto e da Fabio; tra noi qualcuno è alla quarta GMG e qualcuno alla seconda, ma per molti è la prima esperienza e l’atmosfera è carica di aspettativa ed entusiasmo. Dunque, partiamo tra chiacchiere e chitarre un po' scordate e raggiungiamo Wola Filipowska, il paesino dove siamo accolti assieme alla maggior parte dei bresciani, nel primo pomeriggio del lunedì. Come predetto dai “veterani” iniziano subito le sorprese: niente palestre giganti per dormire di gruppo; siamo invece divisi in gruppetti e assegnati ad alcune famiglie. La disponibilità e la simpatia dei nostri ospitanti riescono a superare le barriere linguistiche e il nostro iniziale sconcerto e il lunedì passa rapidamente, mentre prendiamo confidenza con il paese e i suoi abitanti. Il mattino dopo si parte alla volta di Cracovia; già sul treno ci imbattiamo in ragazzi e ragazze, italiani e non, che ci salutano come vecchi amici. Usciti dalla stazione, l’arrivo in centro è mozzafiato: le piazze sono stracolme di persone, i monumenti e gli edifici si vedono appena, nascosti dalle bandiere multicolori. Attraversiamo la città per raggiungere il Parco Jordan a Błonia, dove attendiamo la messa di apertura celebrata dal cardinal Stanisław. Quando sui teleschermi vengono trasmesse le inquadrature dall’alto sembriamo una distesa di formichine colorate che cantano e sventolano le loro bandiere, incuranti della pioggia. Magico è il momento della pace e dei canti finali e rientriamo a casa con la testa già piena di frasi e incontri da ricordare. Il giorno dopo apriamo con la catechesi del vescovo Luciano e poi ci spostiamo al Santuario della Divina Misericordia. Qui attraversiamo la Porta Santa e partecipiamo alla messa con il cardinal Bagnasco, che ci invita ad “incendiare” il nostro Paese con il fuoco della fede. Ci spostiamo poi sotto il palco allestito per la Festa degli Italiani, che inizia non appena comincia a fare buio. Qui vediamo per la prima volta Papa Francesco, che è appena arrivato a Cracovia e ci parla, anche se attraverso uno schermo; ci invita ad abbattere i muri e a costruire ponti, “ponti umani”. Sembra di tornare a casa ogni giorno un po’ più tardi, ma le famiglie che ci ospitano ci aspettano per sapere come è andata la giornata e per chiederci se abbiamo bisogno di qualcosa. Il loro desiderio di stare con noi, di esserci d’aiuto è grande e noi cerchiamo di mostrare la nostra gratitudine. Il giovedì riusciamo a raggiungere il Parco Jordan nonostante i ritardi dei treni, la pioggia e la folla e ascoltiamo le parole del Papa in apertura ufficiale della GMG: ci chiede di essere giovani attivi e non “giovani pensionati”, ad impegnarci in tutto ciò che facciamo. Venerdì, durante la Via Crucis, riprende questo tema, chiedendo questa volta di essere protagonisti, a “non scegliere i venditori di fumo, ma la gioia della vita vera: quella della fede”.
Sabato mattina salutiamo le famiglie che ci hanno ospitato durante la settimana: siamo in partenza per il Campus Misericordiae e non torneremo a Wola Filipowska a dormire. Ci chiedono un’infinità di foto e di abbracci, poi ci accompagnano fino al pullman. Ormai abituati ai “ritmi-GMG” affrontiamo il pullman, la coda e la camminata, arrivando al nostro posto nel primo pomeriggio. Lo spauracchio della pioggia svanisce presto e un cielo completamente azzurro fa da sfondo ai 2.5 milioni riuniti in attesa del Papa. Si canta e si gioca un po’ e alle 19 comincia la veglia. C’è ancora chiaro, ma il buio arriva proprio mentre accendiamo una candela ciascuno e comincia l’adorazione. È forse il momento più raccolto ed emozionante di tutta la GMG, dominato da un silenzio surreale se confrontato con la confusione di qualche minuto prima. “Non abbiamo bisogno di giovani-divano” dice il Papa “Ci servono giovani con le scarpe, anzi, con gli scarponi ai piedi!” Il sonno arriva tardi, tra i canti e le chiacchiere che ci mettono ancora qualche ora a spegnersi del tutto. Ringraziamo una volta di più il cielo sereno che ci permette di sdraiarci e riposare qualche ora, prima che la luce dell’alba ci svegli. Rifacciamo gli zaini e aspettiamo l’arrivo del Papa, che passa proprio vicino a noi sorridendo e salutando i giovani che gridano e cantano. La messa comincia sotto un sole cocente e le parole del Papa ci ricordano che Dio ha dei progetti per noi, che conta su di noi e ci ama. “Dio è fedele nell’amarci, persino ostinato. Ci aiuterà pensare che ci ama più di quanto noi amiamo noi stessi, che crede in noi più di quanto noi crediamo in noi stessi, che ‘fa sempre il tifo’ per noi come il più irriducibile dei tifosi.” Afferma. Ci chiede anche di non avere paura, di essere testimoni sorridenti e coraggiosi. Finita la messa, il Papa annuncia la destinazione per la prossima GMG: sarà a Panama nel 2019. Dopo i canti finali cominciamo a muoverci verso l’uscita... siamo ormai alla fine, ma non è ancora tempo per il riposo e il ricordo: la strada per l’Italia è ancora lunga. Tra code sotto il sole e temporali improvvisi che ci lavano da capo a piedi arriviamo in stazione dopo quattro ore. Un paio di treni persi e qualche ritardo e finisce che saliamo sul pullman solo alle 21. L’arrivo a casa è segnato dal sollievo, dalla voglia di farsi una doccia e una bella dormita e ci salutiamo allegri. Adesso arriva la parte difficile... come ci eravamo detti ai primi incontri, la GMG è fatta da tre fasi: la preparazione, l’esperienza e il ritorno alla quotidianità. Ce lo ha detto anche il Papa durante la messa finale: “La GMG, potremmo dire, comincia oggi e continua domani, a casa...”. L’obiettivo sarà riuscire a riportare le risate e le canzoni, gli incontri e i sentimenti di questa settimana nelle nostre parrocchie e nella nostra quotidianità, non solo con i racconti, ma anche con una partecipazione attiva, da “giovani con gli scarponi ai piedi”. I ragazzi della GMG
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Campo avventura da Assisi a Loreto: sulle orme di Maria
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uest’estate noi ragazzi di Violino e Badia abbiamo partecipato al pellegrinaggio da Assisi a Loreto. La mattina del tre Agosto ci siamo trovati in stazione per poi prendere il treno e, dopo varie ore, arrivare ad Assisi. In questa magnifica città abbiamo visitato la Basilica di San Francesco e dopo ci siamo messi subito in cammino. Durante i giorni di cammino ci siamo molto stancati, accaldati e bagnati, ma soprattutto ci siamo divertiti e siamo stati in compagnia di vecchi e nuovi amici. Abbiamo anche avuto la fortuna di vedere paesaggi meravigliosi: distese di girasoli, campi di grano e le cime degli Appennini. Inoltre con la quotidiana preghiera e le messe che si svolgevano ogni (santo) giorno ci siamo avvicinati di più al Signore e lo abbiamo conosciuto meglio. Lorenzo e Davide
La Corrida: XXII edizione “La Corrida” del Violino ha compiuto 22 anni e, con la gradita complicità di una serata mite e stellata, si conferma un appuntamento da tutto esaurito in oratorio. Venerdì 9 settembre si sono alternati sul palco 7 concorrenti nella categoria “bambini”, 3 concorrenti “ragazzi” e 9 “adulti”. Ecco i vincitori: Alberto Fritzsch, Samantah Papaleo, Luca Bagni (cat. “bambini”); Roberta Quaranta, Elena Bertoni e Marco Massardi, Silvia Belotti e Chiara Sanna (cat. “ragazzi”); Raffaele Fino e Andrea Maffetti, Luca Dragoni, Cecilia Bresciani e Claudia Fogliata (cat. “adulti”). Un premio di partecipazione è stato comunque riconosciuto a tutti i coraggiosi partecipanti. Stand gastronomico a gonfie vele grazie ai bravissimi volontari. E la prossima edizione? Speriamo abbia lo stesso successo delle precedenti. Nonostante da qualche anno lo spettacolo abbia varcato i confini “violinesi” e, tra gli adulti, veda la partecipazione di concorrenti “forestieri”, sarebbe ottima cosa applaudire (o fischiare) più signore e signori della nostra unità pastorale! Carlo
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Festa dell’Oratorio Badia
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ra da un po' di tempo che in Consiglio d’Oratorio si stava ragionando sulla possibilità di spostare la data della festa dell’oratorio dall’ormai tradizionale metà giugno, ma quando abbiamo approvato nell’incontro di aprile la nuova collocazione della festa dal 12 al 18 settembre, in realtà l’abbiamo fatto con tante paure: i ragazzi iniziano la scuola proprio quella settimana! e se farà freddo? e se la gente non verrà? I timori erano tanti, ma anche la voglia di tentare qualcosa di nuovo: da qua l’accattivante proposta di don Fausto di dedicare ogni serata a qualcosa di diverso, è stata accolta con entusiasmo. Si è deciso di tenere come filo conduttore l’ormai avviato torneo di pallavolo di fine estate, che ha animato tutte le serate e ha attirato un affezionato pubblico; ma era importante che la comunità tutta si accorgesse che c’era qualcosa di nuovo in oratorio ed allora i catechisti ed alcuni
volontari si sono attivati con una maestrìa incredibile nel preparare gli addobbi per l’oratorio e un piccolo fiocco da apporre fuori da ogni casa del Villaggio che è stato consegnato dai ragazzi del catechismo, insieme al programma dettagliato di tutta la settimana. E come una bella coperta di patchwork, sapete quelle coperte fatte dall’unione di diverse parti di tessuto generalmente colorato? Anche la nostra festa dell’oratorio ha avuto inizio: dalla serata di presentazione del Gruppo Sportivo dell’Oratorio, alla serata dedicata ai gruppi teatrali e musicali attivi nella nostra comunità, seguita dalla giornata dedicata all’approvazione del Regolamento dell’oratorio da parte della comunità educativa, per passare alla serata dedicata ai bambini con uno spettacolo di burattini ed il trucca bimbi, la pioggia ha purtroppo lasciato tutti a casa nella giornata di venerdì, quando erano previste le semifinali di pallavolo, ma ci siamo rifatti il sabato
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Festa oratorio Badia: calciobalilla umano
pomeriggio con il torneo di calciobalilla umano per preadolescenti e adolescenti... in cui alla fine si sono buttati anche i bambini, non paghi del gonfiabile arrivato in oratorio, la sera musica per tutti, per arrivare alla domenica con il pomeriggio animato dai nostri
adolescenti di Badia e Violino che, insieme, hanno fatto divertire i bambini con grande pazienza e voglia di fare, per giungere alle semifinali e le finali del torneo di pallavolo la sera; ma non dobbiamo dimenticare i volontari della cucina che per tutte le sere della festa hanno cucinato manicaretti per tutti, i volontari baristi che si sono attivati per tenere aperto il bar, senza interruzione del turno delle sei e un quarto per alcune giornate, i catechisti che tutte le sere hanno dato la possibilità ai bambini di pescare giocattoli di tutti i generi al pozzo di San Patrizio e di acquistare libri alla bancarella... Una delle cose più belle che ci portiamo via da questa festa dell’oratorio è che è stata una festa in cui tutti hanno collaborato affinché potesse essere un bel momento, ognuno a suo modo, tutti nel nostro piccolo...e la gente? La gente è venuta, la comunità ha risposto, ha animato il nostro oratorio, c’erano lo spirito e il cuore giusti e si sono percepiti. Da parte nostra un sentito ringraziamento a tutti e a ciascuno per aver offerto il proprio contributo così da non dimenticare nessuno, soprattutto il grazie speciale ai bambini, agli adulti che…dopo aver letto il programma ricevuto magari nella cassetta della posta hanno pensato: “quasi, quasi vado a fare un giro in oratorio!” ...un grazie di cuore perché avete contribuito a fare della festa del nostro oratorio, una bella festa. Oh, di strada da fare ce n’è ancora... non sentiamoci arrivati, ma come dice il detto: “chi ben comincia è a metà dell’opera”! Un grazie a Dio per questa bella occasione comunitaria e un grazie a tutti voi! Consiglio dell’Oratorio Badia
La comunità educativa della Badia si riunisce per approvare il regolamento dell’Oratorio
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ercoledì 14 settembre 2016 all’interno della festa dell’oratorio, la comunità educativa della Badia si è ritrovata per approvare il Regolamento presentato a maggio di quest’anno; allora ci eravamo dati il tempo per leggerlo con attenzione, condividere eventuali osservazioni, far giungere le nostre critiche ai membri del Consiglio dell’Oratorio. Quella del 14 settembre è stata l’occasione per appro-
vare la versione definitiva dello stesso. Dopo un simpatico e stimolante video in cui il Giacomo Poretti del trio “Aldo, Giovanni e Giacomo” ha raccontato la sua esperienza di oratorio, don Fausto ha presentato non tanto il regolamento in sé, quanto il senso profondo di esso, ciò che lo anima nella sua essenza: il Regolamento dell’Oratorio mette per iscritto l’esperienza che diventa testimonianza, è l’involucro entro il quale
DialogoeFamiglia le parole trovano concretezza nella testimonianza, affinché sul nostro albero (immagine scelta a suo tempo per rappresentare il Progetto Educativo dell’Oratorio) vi siano sempre fiori e frutti secondo la volontà di Dio; quante volte in questa serata di metà settembre abbiamo sentito risuonare la parola testimonianza! le regole infatti non valgono nulla se non sono supportate da questa essenza e la testimonianza vera viene dal credere profondamente in ciò che si fa, in ciò che si vive, dal sentirlo per davvero; l’invito forte infatti è stato quello di credere davvero nell’oratorio e nel suo senso più profondo di luogo in cui testimoniare con la propria vita la bellezza dell’incontro con Gesù. E se questo incontro è stato bello e importante per noi, come non darne testimonianza con la nostra vita? Proprio come Giovanni scrive nella sua prima lettera che abbiamo letto durante il nostro incontro: “...quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.” (Prima lettera di Giovanni 1,3-4). Al termine dell’incontro, il parroco don Raffaele ha accolto il Regolamento sottolineando l’importanza di non svendere l’oratorio, ma di mantenere la sua propria identità, che è quella di essere un ambiente educativo, accogliente ed evangelizzante. Sì, è stata una serata ricca, è stato un movimento di cuore e quando il giorno dopo mi sono ritrovata a desiderare di poter riascoltare quanto avevo sentito la sera prima, un’amica mi ha giustamente risposto “Credo proprio che l’unico modo sia fare un rewind del cuore”... è vero: è da lì che le cose debbono pas-
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Comunità educativa Badia
sare per diventare nostre davvero; l’auspicio è che il nostro oratorio possa diventare sempre più un luogo accogliente, in cui la vita testimonia con gioia l’amore di Dio ed infine un augurio dal cuore appunto: sentiamoci chiamati tutti a partecipare agli incontri della comunità educativa...non è cosa per soli catechisti o addetti ai lavori... è cosa per tutti... per tutti quelli che portano la loro piccola, semplice testimonianza... per tutti quelli che credono che l’oratorio è ancora un posto in cui investire... possiamo e dobbiamo fare di più... veniamo... e allora sì che “la nostra gioia sarà piena.” Un partecipante
Programma Pastorale 2016-17 Pubblichiamo di seguito il programma pastorale 2016-2017, occasione di crescita per le nostre comunità Il cammino verso la costituzione in unità pastorale delle nostre parrocchie è giunto ad un momento fondamentale: il nostro Vescovo Luciano Monari DOMENICA 13 NOVEMBRE ufficializzerà l’Unità Pastorale e la affiderà ai patroni scelti. Se da un lato possiamo vedere questo momento come un punto di arrivo, in realtà costituisce un vero e proprio stimolo a rendere reale il cammino auspicato e progettato in questi anni: iniziamo davvero a vivere in Unità Pastorale.
Perché questo avvenga e porti i suoi frutti è necessario che “la gioia del Vangelo” ci accompagni, come ci ha esortato il nostro Santo Padre Papa Francesco. Le sue parole ci guideranno nella formazione comunitaria con l’approfondimento dell’Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium“. La gioia è virale e diventa stimolo missionario verso tutti, a partire dai più prossimi a noi: la possiamo vivere nell’ascolto della Parola di Dio (centri di Ascolto), nella catechesi (Iniziazione Cristiana e pastorale familiare), nella vita di carità.
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DialogoeFamiglia
LA FORMAZIONE COMUNITARIA
RITIRI COMUNITARI
A partire da questo anno pastorale è proposto un unico cammino di formazione aperto a tutti, in alcuni periodi dell’anno. La tematica scelta è l’Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium” tradotta nella concretezza delle nostre comunità parrocchiali.
data
data
luogo
venerdì 07 ottobre ore 20.30
oratorio Badia
venerdì 14 ottobre ore 20.30
oratorio Badia
PREPARAZIONE AI CENTRI PER ANIMATORI, COORDINATORI ED OSPITANTI
venerdì 21 ottobre ore 20.30
oratorio Badia
venerdì 13 gennaio ore 20.30
teatro Violino
venerdì 20 gennaio ore 20.30
teatro Violino
venerdì 27 gennaio ore 20.30
teatro Violino
04 dicembre nel pomeriggio 19 marzo nel pomeriggio
Per tale proposta è previsto un percorso di preparazione per gli animatori, i coordinatori e gli ospitanti del centro d’ascolto.
3 incontri prima dei centri di avvento
CENTRI DI ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO IN FAMIGLIA Permettono di confrontarsi con gli altri fratelli e sorelle sulla Parola di Dio e crescere come comunità. “Il seminatore usci a seminare…” Le parabole in Matteo cap. 13
data 30 novembre 14 dicembre 21 dicembre 08 marzo 15 marzo 22 marzo 29 marzo
data
luogo
09 - 16 - 23 novembre ore 20.30 Oratorio Violino
4 incontri prima dei centri di quaresima
data
luogo
01 - 08 - 22 febbraio ore 20.30
Oratorio Violino
01 marzo ore 20.30
Oratorio Violino
tema Il seminatore (Mt 13,1-9) Perchè parli con la parabola? (Mt 13,10-17) “Voi dunque ascoltate“ (Mt 13,18-23) La zizzania (Mt 13, 24-30) Il granello di senape e il lievito (Mt 13, 31-33) Il tesoro e la perla (Mt 13, 44-46) La rete (Mt 13, 47-52)
MOMENTI COMUNITARI DI RITROVO DEI CENTRI data 23 dicembre
Liturgia della Misericordia
05 aprile
Cena del povero
07 aprile
Via crucis vivente
PER LE FAMIGLIE DELL’ICFR RITIRI DI AVVENTO E QUARESIMA Si propone, per un maggior coinvolgimento dei genitori ICFR, in contemporanea con quello dei bambini, un momento di riflessione per i genitori: diventa questa l’occasione per staccarsi dai temi dell’ICFR e affrontare alcune proposte di Pastorale Familiare.
DialogoeFamiglia L’equipe prepara con i catechisti adulti il ritiro e si impegna nell’animazione dell’incontro. Lo schema di massima è il seguente: ore 9.00 ritrovo genitori e bambini; canto e invocazione allo Spirito insieme, segue meditazione separata e lavori; ore 11.15 S. Messa.
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ADORAZIONE EUCARISTICA Si propone di vivere in maniera più organica la preghiera di Adorazione Eucaristica.
data
data 11 dicembre
ritiro per 4°- 5°- 6° anno I.C. 1°-2° preadolescenti
18 dicembre
ritiro per 1°- 2°- 3° anno I.C.
26 marzo
ritiro per 4°- 5°- 6° anno I.C. 1°-2° preadolescenti
02 aprile
ritiro per 1°- 2°- 3° anno I.C.
1° mercoledì del mese 1° venerdì del mese 1° giovedì del mese
presso la Chiesa della Badia (cappellina in inverno) esposizione dalle 9.15 alle 11.45 presso cappellina del Violino dalle 17.00 alle 18.00 dalle 20.00 alle 21.00 adorazione guidata
Incontri di formazione sull’esortazione Evangelii Gaudium UNITÀ PASTORALE BADIA-VIOLINO “SACRA FAMIGLIA-PADRE OTTORINO MARCOLINI“ Il venerdì presso Saloncino Oratorio della Badia ore 20.30 • 7 ottobre La Trasformazione missionaria della Chiesa: una Chiesa in uscita Don Raffaele • 14 ottobre Nella crisi dell’impegno comunitario: alcune sfide del mondo attuale Fabrizio Molteni, Vicepresidente ACLI provinciali • 21 ottobre Tentazioni degli operatori pastorali Pierangelo Milesi, Presidente ACLI provinciali
Il venerdì presso Sala don Teotti al Violino ore 20.30 • 13 gennaio L’annuncio del Vangelo: tutto il popolo di Dio annuncia il Vangelo Don Raffaele • 20 gennaio La dimensione sociale dell’evangelizzazione Don Mario Benedini, Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale • 27 gennaio Evangelizzatori con Spirito: motivazioni per un rinnovato impulso missionario Don Carlo Tartari, Direttore dell’Ufficio Diocesano per le Missioni
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CINEFORUM D'AUTUNNO
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ono ormai alcuni anni che il Cineforum Badia e l’associazione VI.VO Violino collaborano per portare avanti gli incontri cinematografici di qualità nei nostri due quartieri. In qualche modo, anche se in piccola misura, il giusto spirito di condivisione che suggella quello che a novembre ufficializzerà l’Unità Pastorale Badia Violino.
Sono cinque i titoli proposti, sempre il giovedi pomeriggio al Violino e la sera del venerdì seguente alla Badia, tenendo presente che dopo le prime due proiezioni salteremo una settimana per non interferire con le celebrazioni che sanciranno l’Unità Pastorale. Si comincia con il film Il ponte delle spie di Steven Spielberg dove si racconta la vera storia dell’avvocato James B. Donovan quando nel 1957, in piena guerra fredda tra Usa e Urss l’Fbi arresta Rudolf Abel accusandolo di essere una spia del Kgb, inviato poi in missione in Europa proprio quando si stava erigendo il muro che separerà la Germania.
Di seguito il film danese di Martin Zandvliet Land of mine-sotto la sabbia, drammatica tragica vera storia di un gruppo di prigionieri tedeschi, poco più che adolescenti, costretti dal governo danese a guadagnarsi la libertà andando a sminare le spiagge dell’ovest che l’esercito tedesco aveva seminato. Un film di guerra senza la guerra, bellissimo e amaro. Dopo quindici giorni si continua con un terzetto di film italiani. Fuocoammare di Gianfranco Rosi, Orso D’Oro al festival di Berlino, un film documento e profonda riflessione per raccontare quella Lampedusa che i media non mostrano. Poi, per concludere, due bellissime e intelligenti commedie che fanno onore al cinema italiano. Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, divertente amaro ritratto della nostra contemporaneità pericolosamente condizionata da quell’insostituibile compagno di vita: lo smartphone. Infine, come ciliegina sulla torta, il film di Paolo Virzi’ La pazza gioia, vera, semplice, bella storia del nostro paese che racconta con leggerezza i drammi della gente comune. Di seguito la locandina con in dettaglio il programma e le date. Augurandoci di aver conquistato il vostro interesse, a tutti un presto arrivederci e buona visione. Walter Salemi
DialogoeFamiglia
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Mostra presepi 2016
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opo i successi delle scorse edizioni, con piacere comunichiamo che durante il periodo natalizio verrà predisposta la 6° edizione della MOSTRA DEI PRESEPI che troverà collocazione nella sua sede originaria: la Chiesetta di S. Antonio sul colle. Invitiamo tutti gli abitanti delle comunità dell’unità Pastorale Badia Violino a partecipare presentando una propria opera oppure un’opera di proprietà; si raccomanda di iscriversi per tempo (indicativamente
entro la fine di novembre) presso i sacerdoti o contattando i seguenti responsabili incaricati: Guerino Toninelli cell. 347 171 4851 Frassi Serafino cell. 339 568 3489 Seguiranno ulteriori indicazioni in merito alle date di consegna delle opere e di apertura della mostra. Vi aspettiamo numerosi. Gli organizzatori
Spazio compiti
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a campanella della scuola ha segnato per l’oratorio Violino la possibilità di accogliere di nuovo ogni giorno i ragazzi delle medie impegnati a crescere sempre più in oratorio come se fosse la loro seconda casa! Così per il terzo anno si apre questa esperienza che raccoglie 25 ragazzi, tra la prima e la terza media, che nel pomeriggio dal pranzo sino alle 17 si trovano insieme per svolgere i compiti e per fare gruppo accompagnati con attenzione e generosità da Camilla. I genitori e i ragazzi sono coinvolti positivamente in questo servizio degli oratori della nostra Unità Pastorale che intende fare dell’oratorio il luogo educativo per eccellenza, sia nell’animazione, ma anche da un
punto di vista culturale. Questo obbiettivo ben si sposa con le esigenze delle famiglie spesso impegnate nel lavoro, ma non solo, per qualcuno è proprio l’occasione per crescere nell’autonomia e nella capacità di gestione dello studio che nel tempo diventa una caratteristica preziosa. Per questo non perdiamo l’occasione per invitare tutti i genitori a pensare questo servizio come un prezioso strumento e per chi fosse interessato può raccogliere le informazioni presso l’oratorio del Violino nel pomeriggio da Camilla o da don Fausto oppure mandare una mail a scompiti@gmail.com A tutti auguriamo un proficuo anno scolastico!
Alcuni ragazzi di “Spazio Compiti”
Unitá Pastorale Badia -Violino “Sacra Famiglia - Padre Ottorino Marcolini“
Parrocchia Madonna del Rosario, Badia - Parrocchia San Giuseppe Lavoratore, Violino
Preghiera in preparazione alla visita del Vescovo (10-13 Novembre 2016) O Dio, nostro Padre, concedi a noi, fedeli di queste nostre parrocchie della Madonna del Rosario e di San Giuseppe Lavoratore, di comprendere e di accogliere il mistero di Grazia della visita pastorale del nostro Vescovo Luciano. Egli viene a manifestarci il Tuo amoroso disegno per la nostra salvezza; viene a consolare i nostri animi e a risvegliare in noi il senso di appartenenza alla Santa Chiesa, nostra madre e maestra; viene a ricordare la bellezza della nostra vocazione cristiana e a suggerire nuovi propositi per un impegno più serio nell’annuncio del Vangelo, nell’edificazione della comunità, nel servizio ai poveri e nella testimonianza missionaria; viene a confermare e a incoraggiare il cammino della nostra Unità Pastorale.
Per questa visita, rafforza la comunione tra di noi e con il nostro Pastore. Gli incontri e le celebrazioni che presiederà, le sue parole e i suoi gesti in mezzo a noi ci aiutino ad approfondire la conoscenza del tuo figlio Gesù e a fare esperienza viva della Chiesa, che è il suo corpo, per testimoniare la gioia del Vangelo in comunione con il Papa, vincolo visibile dell’unità e della carità della Chiesa universale. Fa’ che ciascuno contribuisca, secondo la propria vocazione, al rinnovamento pastorale che ci attende. La Madonna del Rosario, San Giuseppe Lavoratore e quanti ci hanno preceduto nel pellegrinaggio della fede, intercedano per noi e ci ottengano quanto ti abbiamo chiesto nel nome di Cristo Tuo figlio, che vive e regna con te, nell’Unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PROGRAMMA DI MASSIMA DELLA VISITA DEL VESCOVO LUCIANO alle Parrocchie Madonna del Rosario e San Giuseppe Lavoratore Giovedì 10
09.00 - 10.30 10.45 - 11.15 11.15 - 12.00 15.00 - 16.00 16.15 - 17.00 18.00 20.30
Incontro con i sacerdoti Scuola materna Parrocchiale Nuova, Badia Scuola elementare Sorriso Montessori, Badia Scuola elementare Don Milani, Badia Centro Bresciano Down, Violino S. Messa presso la Chiesa del Violino Gruppi e associazioni presso il teatro del Violino
Venerdì 11
08.00 - 09.00 09.30 - 11.00 11.30 - 12.30
18.00 20.30
Scuola media Kennedy, Badia Scuola elementare Montale, Violino Centro Diurno e Casa Famiglia, Badia; segue pranzo con gli ospiti di Casa Famiglia Scuola materna Parrocchiale Bonicelli, Violino e Volontari e Anziani del VI.VO. S. Messa chiesa Mandolossa e incontro informale richiedenti asilo Giovani e adolescenti presso il saloncino, Badia
10.00 - 12.00 20.30
Colloqui con i laici Catechisti ragazzi e adulti, animatori centri di ascolto
15.00 - 16.00
Sabato 12
Domenica 13 09.30 11.00
Incontro con le famiglie S. Messa per l’erezione dell’Unità Pastorale presso la chiesa della Badia segue pranzo con i membri dei Consigli Pastorali Parrocchiali, CPAE