Dialogo e Famiglia Giornale dell’Unità Pastorale Sacra Famiglia - Padre Marcolini N˚ 4 - Ottobre 2018
La santità dei volti i volti della santità
Sommario
Preghiera a San Paolo VI
In questo numero. . . . . . . . . . . . . . pag. 3 Don Gianpietro, il nuovo pastore delle nostre comunità. . . . . . . . . . . pag. 4 Vita della Chiesa Il bello del vivere. La santità dei volti e i volti della santità . . . . . . . . . . . . La vita del Papa bresciano, esempio di santità. . . . . . . . . . . . . I luoghi bresciani di Papa Montini . . . . Significato della canonizzazione di Paolo VI. . . . . . . . . . . . . . . . . . Paolo VI è santo! Cronaca di una canonizzazione. . . . . . . . . . . . . . .
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Vita dell’Unità Pastorale Un nuovo pastore: una grazia attraverso i segni dell’immissione in possesso. . . . Voci dal Consiglio Pastorale. . . . . . . . . Cammino formativo comunitario: una preziosa occasione . . . . . . . . . . . Liberi per servire. Il dono della legge. Centri d’ascolto 2018/2019 . . . . . . . . . Lavori in corso in commissione caritas . . Pronti partenza via. La ripresa dei cammini di catechismo di bambini, ragazzi e adolescenti . . . . . Cronaca dell’Unità Pastorale Oratori in festa!. . . . . . . . . . . . . . . All Opera - Grest 2018. . . . . . . . . . . Campi estate 2018. . . . . . . . . . . . . Passi di Santo che portano a Dio: i nostri cresimati ad Assisi . . . . . . . . La ripresa delle attività dei gruppi sportivi dei nostri oratori . . . Cineforum d’autunno: quando l’intrattenimento è di qualità . . . . . . .
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Vita dei Quartieri Vivo: festa dei compleanni 2018. . . . . . " Mostra dei presepi: partecipa anche tu! " La Madonna pellegrina di Fatima. . . . . . " Per un pugno di libri e di film. . . . . . . . "
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Redazione Don Gian Pietro Girelli, Don Fausto Mussinelli, Laura Bellini, Jessica Pasqui, Francesco Quaranta, Elena Rubaga, Elena Vighenzi, Carlo Zaniboni.
Per chi volesse scriverci: redazione.dialogoefamiglia@gmail.com
O san Paolo VI, figlio della nostra terra discepolo di Cristo nella fede, pastore della Chiesa, Santo dinnanzi a Dio e agli uomini, invochiamo la tua protezione. Tu, ora nella piena luce di Dio, continua ad intercedere per la Chiesa e la sua missione. Ottieni a noi, ancora pellegrini, le grazie necessarie per seguire Gesù Cristo, unico salvatore del mondo. Sostienici nella fiduciosa e perseverante docilità allo Spirito Santo, perché, confortati dal tuo mirabile esempio
di vita consacrata a Cristo e alla Chiesa, resi forti dalla tua potente intercessione, giungiamo al premio dell’eterna santità. Proteggi al Chiesa, sostieni gli uomini e le donne del nostro travagliato tempo, accompagnaci perché l’amore a Cristo si rafforzi nutriti dalla Parola e dall’Eucaristia, che ci fa tuo mistico Corpo, germe di quel Regno che in Dio sarà beatitudine eterna nella Comunione dei Santi. Amen Pierantonio Tremolada
Orari S. Messe Unità Pastorale Feriali:
da lun a giov ore 8.30: Badia da lun a ven ore 18.00: Violino ven ore 18.30: Badia
Festive:
sab ore 8.30: Lodi Mattutine sab ore 18.00: Violino
sab ore 18.30: Badia dom ore 8.00: Badia dom ore 9.00: Violino dom ore 10.30: Badia dom ore 11.00: Violino dom ore 17.00: Mandolossa dom ore 18.00: Violino
Contatti dei presbiteri della Unità Pastorale Parrocchia S.Giuseppe Lavoratore: Parrocchia San Giuseppe Lavoratore trav. Ottava, 4 - Villaggio Violino tel. (segreteria parrocchiale) 030 2410316 Parroco (don Gian Pietro Girelli): cell. 335 5866916 e-mail: pierzik@alice.it - www.parrocchiaviolino.it Curato (don Fausto Mussinelli): Parrocchia Madonna del Rosario via Prima, 81 - Villaggio Badia tel. 030 313492 - cell. 328 7322176 e-mail: donmussi80@gmail.com - www.parrocchiabadia.it
Riferimenti per gli oratori: Oratorio San Filippo Neri: via Prima, 83 - Villaggio Badia Oratorio Violino: via Prima, 2 - Villaggio Violino
DIRETTORE RESPONSABILE: DON A. BIANCHI - TRIBUNALE DI BRESCIA - AUTORIZZAZIONE 2/2018 DEL 23 GENNAIO 2018
STAMPATO DA: AGVA ARTI GRAFICHE VANNINI VIA ZAMARA, 31 - BAGNOLO MELLA (BRESCIA)
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In questo numero Paolo VI
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i piacerebbe che tutto convergesse verso quella che ritengo essere la nostra vocazione fondamentale e quindi anche la nostra principale missione: testimoniare la bellezza della vita che viene dal Vangelo... Per questo vorrei parlare in questa mia lettera pastorale della santità.”
Presentazione della lettera pastorale al vicariato Così il nostro vescovo, mons. Tremolada motiva, nel prologo della sua prima lettera pastorale, la scelta del tema: la santità dei volti e i volti della santità. Proponiamo la lettura della lettera pastorale attraverso alcuni articoli, con uno sguardo particolare alla figura di un nuovo Santo: Paolo VI, grande figura bresciana che il 14 ottobre a Roma è stato proclamato Santo. Assaporando l’eccezionalità di questi grandi eventi che ci fanno guardare oltre le nostre piccole mura, non possiamo però dimenticare che le nostre comunità, iniziano il nuovo anno pastorale accogliendo il nuovo parroco Don Gian Pietro. Un nuovo pastore fra noi sarà la guida che continua il cammino di noi, piccola Chiesa, inserita all’interno del cammino della Chiesa universale, progetto di Dio sulla terra.
Don Gian Pietro
La Redazione
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DON GIAN PIETRO,
il nuovo pastore delle nostre comunità
“L’
anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore”. È la preghiera che mi accompagna sin dal primo giorno del mio sacerdozio. Una esclamazione di Maria madre di Gesù che si affida alla provvidenza di Dio, e con il suo sì ne diventa madre. Con questo canto mi accingo ad entrare come parroco nelle vostre belle comunità. Periferia di Brescia costruita da gente che si è fatta da sé, che conosce il dolore della terra e la gioia dei frutti, che ha lasciato le sue origini per trapiantarle nel quotidiano di una terra ancora vergine, per renderla parte della vita e della cultura di Brescia. Arrivo a voi già con anni di ministero sulle spalle, ma con lo spirito del primo giorno. Esultante per il dono della vocazione e del sacerdozio, sia pure appesantito dalle mie negligenze, ma consapevole che la vita ha senso solo se è donata, affidata. So di essermi affidato a Lui e questo mi basta per non temere e sentirmi totalmente amato tanto da dover corrispondere a tale dono semplicemente amando. Ecco, vengo a voi per amarvi ed essere amato. Esperienza totalizzante che porta in sè il segreto della vita e prelude alla continuità della stessa. Vi voglio bene e mi auguro di sapervene sempre volere come ad una sposa che ha giustappunto quasi la mia età. Non so se faremo grandi o solo piccole cose, so solo che vengo a voi per condividere un pezzo di strada della vita, per camminare insieme nella ricerca del giusto e del vero. Sarà facile? Sarà difficile? Non lo so; di certo so che il Signore non abbandona mai e sa costruire la Città. Mi hanno già narrato delle tante iniziative presenti nelle due comunità, attendo non solo di vederle di persona, ma soprattutto di condividerne con voi lo spirito, le preoccupazioni, le difficoltà e le gioie. Di tutto dovremo sempre chiederci il perché, in modo di non fare quel che facciamo, per noi o perché “abbiamo sempre fatto così”. In una società che rapidamente va cambiando parametri di riferimento, dobbiamo saperci interrogare per dare cammino alle attese delle nuove generazioni che ci vogliono vedere uniti e capaci di dare testimonianza della fede che ci è donata. Chiedo al Signore che ci tenga una mano sulla testa e ci aiuti a costruire scelte che corrispondano all’essenziale: scegliere la strada non che piace a noi, ma che piace al Signore.
Come comprendere dunque la volontà di Dio su di noi? In primo luogo ascoltando la Parola e ricordandoci a vicenda che siamo chiamati ad essere prossimi ai fratelli più deboli, a quelli che non hanno voce, ai più fragili tra tutti, a coloro che soffrono nel corpo e nello spirito. Se qualcuno di loro ha l’opportunità di leggere questo mio saluto sappia che sono ai miei occhi l’icona stessa di Cristo e vi prego di rimproverarmi se manco in qualcosa nei loro confronti. Poi sosteniamoci vicendevolmente con la preghiera. Potremmo fare mille progetti e avere molte risorse, ma ricordiamoci sempre che il Regno di Dio cresce non per merito nostro, ma per l’abbondanza della grazia e della misericordia di Dio. Chiedo dunque a Dio per me e per voi la grazia di imparare sempre più a guardare la realtà e le persone con i suoi occhi, affinché tutta la nostra vita sia segno della sua gloria. Saremo santi nella misura in cui sapremo vivere della bellezza della sua grazia. Ringrazio dunque il Signore della gioia che mi dona nell’abitare con voi e condividere il cammino che mi attende per giungere alla Santità. Vostro in Cristo Don Gian Pietro
Ingresso di Don Gian Pietro
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Vita della Chiesa Il bello del vivere.
La santità dei volti e i volti della santità In occasione della pubblicazione della prima Lettera pastorale alla diocesi di Brescia del vescovo Pierantonio Tremolada, vi proponiamo una sintesi del suo contenuto “Vorrei che camminassimo insieme nella santità”. È l’orizzonte che il Vescovo ci propone. Nel “vorrei” c’è l’espressione di ciò che è percepito come desiderabile, bello, attraente, luminoso. Poi è un invito a camminare, non indica il traguardo, ma il percorso: è la grande parabola della vita, si intuisce che “il cammino” ne è la metafora più vera, sensibile e sensata; poi si cammina “insieme” e questo tranquillizza, ci rende più sicuri. Il cammino che il Vescovo propone indica la santità non come meta, ma come condizione nella quale procedere. “Vorrei che camminassimo insieme nella santità” non è solo il desiderio del Vescovo, ma in modo più ampio e universale è il sogno di Dio sull’uomo. Ogni volta che siamo capaci di trasformare la vita di qualche nostro fratello e sorella liberandola dalla tristezza, abbiamo compiuto un’azione santa, abbiamo fatto un passo nella direzione che ci avvicina a Dio. Non servono azioni eroiche, basta solo agire con la semplice consapevolezza che “è possibile anche per me”! In ogni epoca l’uomo va alla ricerca della felicità. Spesso, però, si ritrova a inseguire qualcosa di effimero e, alla fine, rimane anche deluso. Il cristiano, invece, dovrebbe sapere che c’è qualcuno, Cristo, capace di offrire una vita piena di significato per sé e per gli altri. E, come ripete spesso il Papa, Gesù non lascia mai soli i suoi compagni di strada. In questa lettera il vescovo ci offre una straordinaria occasione per riflettere sulla quotidianità. Il santo è colui che nell’ordinarietà vive, testimonia e trasmette la presenza di Gesù. Tutti sono chiamati alla santità. “Quel che rimane impresso dei santi è il loro modo di vivere.
Chi li incontra, non potrà più dimenticare le loro parole, i loro gesti, il loro atteggiamento, il tratto, lo stile, in una parola la loro testimonianza”. “Santità – scrive il Vescovo – è una parola che [...] fa pensare ad una perfezione inarrivabile che finisce per giudicarti. Ti porta a dire: “Io non sarò mai così!”. Ma non è così: “La santità ci riguarda”. La santità è l’altro nome della vita quando la si guarda con gli occhi di Dio. “La santità è il volto buono dell’umanità, il suo lato più bello e più vero. È l’umanità così come Dio l’ha desiderata da sempre. È l’umanità redenta in Cristo, liberata da ciò che la offende, la intristisce, la ferisce, la mortifica, la disonora; da ciò che la rende crudele, volgare, violenta. È l’umanità che vorremmo sempre incontrare, che non ci fa paura, che, al contrario, ci rallegra, ci stupisce, ci commuove, ci attrae, ci conquista. È l’umanità luminosa, avvolta nella luce del bene”. La santità si incontra. “La si legge nei volti e ha volti differenti. La santità non lascia mai indifferenti. “La santità è il contrario di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente, opaca e ultimamente triste. È invece un’esistenza genuina, intensa, splendente e ultimamente felice. A questo siamo da sempre destinati. Ognuno di noi nasce dentro una benedizione, cioè una promessa di vita piena”. Nella Lettera non ci sono volutamente delle ricette precostituite, ma c’è semplicemente un tentativo di avvicinare i santi all’uomo contemporaneo. Nel testo sono stati individuati anche alcuni testimoni (un volontario, due genitori, una madre medico, un curato e una Suora Operaia) che hanno raccontato in un’intervista video la loro esperienza... In questo primo anno pastorale, il Vescovo esorta, quindi, le comunità a mettere al centro la preghiera come afferma il Papa nella Gaudete et exsultate (il cui tema è proprio quello della chiamata alla santità nel mondo contemporaneo): “Non esiste santità senza preghiera. La lettura della biografia dei santi ci consegna come costante un’esperienza intensa e profonda di orazione”. Dagli articoli tratti da “La voce del Popolo” di Luciano Zanardini, “Il bello del vivere” e di don Carlo Tartari, “Il desiderio e il sogno della santità”. Laura B.
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La vita del Papa bresciano, esempio di santità
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iovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini, futuro papa Paolo VI, nasce a Concesio, dove la famiglia trascorre solitamente le vacanze, il 26 settembre del 1897 da Giorgio Montini, avvocato, giornalista e noto esponente del cattolicesimo politico e sociale del periodo e membro del Partito popolare italiano e da Giuditta Alghisi di Verolavecchia, donna piissima, benefica, caritatevole, che fu presidente diocesana dell’Unione Donne dell’Azione Cattolica (1923-1931). A 4 giorni dalla sua nascita Battista, come viene chiamato in famiglia, viene battezzato nella chiesa parrocchiale di S. Antonino e poco dopo la festa del battesimo la famiglia lascia la casa di Concesio per fare ritorno a Brescia, nella casa di via Grazie al nr. 17. Giovanni Battista ha due fratelli, Lodovico e Francesco e insieme a loro, in una grande cerchia di parenti, amici, educatori, respira una fede libera, forte e leale e sviluppa un grande attaccamento alla Chiesa e al papato, in un momento in cui Brescia vive un periodo di impareggiabile fervore nell’impegno educativo, sociale e religioso dei cattolici. Il giovane Montini frequenta dalle elementari al ginnasio e liceo classico l’istituto Cesare Arici (spesso come alunno esterno, vista la sua cagionevole salute), allora retto dai padri Gesuiti e vive con entusiasmo l’oratorio dei Padri della Pace dove incontra Padre Giulio Bevilacqua e Padre Caresana che gli rimarranno accanto per tutta la vita.
La famiglia Montini
Dopo la maturità entra in seminario e diviene uno dei fondatori della “Fionda”, un giornale studentesco a diffusione nazionale; il 29 maggio 1920 il vescovo Giacinto Gaggia lo ordina sacerdote e il 30 maggio celebra la prima messa presso il santuario delle Grazie. Avviato subito agli studi universitari a Roma, si iscrive alla facoltà di filosofia presso la pontificia università Gregoriana e a lettere presso la Sapienza; ben presto però viene invitato a frequentare la scuola di preparazione degli addetti ai servizi diplomatici e nel 1922 si Laurea in diritto canonico. Nel 1923 viene inviato come Nunzio Apostolico a Varsavia, ma viene richiamato in Italia l’anno dopo per diventare assistente spirituale del circolo universitario di Roma. Nel 1925 diviene assistente spirituale nazionale della FUCI (la Federazione Universitaria Cattolica Italiana) sino al 1933. Entrato nella segreteria di Stato, si trova dal 1937 alle dirette dipendenze di monsignor Eugenio Pacelli. In quegli anni il futuro Paolo VI dimentica tutto se stesso per dedicarsi al Papa: prima Pio XI e poi, dal 1939, Pio XII. Durante la guerra viene incaricato direttamente dal papa di dirigere l’Ufficio notizie da cui transitano informazioni, ricerche di persone e aiuti d’ogni sorta e genere con particolare attenzione ai perseguitati politici, soprattutto ebrei. Il monsignore bresciano si distingue come “instancabile annunciatore e propositore di pace e di bene”. Dopo la caduta del fascismo, Montini carica su di sé la responsabilità di restituire al paese una classe politica animata dal Vangelo e il suo cammino si incrocia con quello di politici quali De Gasperi e Moro, emblemi dell’impegno cattolico in politica. Nel 1954 Pio XII nomina il futuro Paolo VI Arcivescovo di Milano. Dopo la morte di Pio XII, nel 1958 il patriarca di Venezia, Angelo Roncalli, sale al soglio Pontificio con il nome di Giovanni XXIII e nello stesso anno nomina cardinale l’arcivescovo di Milano. Montini partecipa ai lavori del Concilio Vaticano II (1962-1965) con entusiasmo e calore, elevandosi come l’uomo del dialogo, della mediazione e dell’ascolto.
DialogoeFamiglia Nel 1963 Papa Roncalli muore: il Concilio dovrà essere portato a compimento dal suo successore. Il 21 giugno 1963, dopo un conclave breve, Giovanni Battista Montini viene eletto pontefice con il nome di Paolo VI. Egli porta a termine i lavori del Concilio Vaticano II che chiude l’8 dicembre 1965; Paolo VI è il primo pontefice ad utilizzare l’aereo (compie nove viaggi apostolici, nulla per il nostro tempo, ma tantissimi per quegli anni), é il primo papa a visitare la terra santa e a parlare alle Nazioni Unite. Nel 1967 indice il primo Sinodo dei Vescovi e nel 1968 istituisce la prima giornata della pace, nel 1970, proclama per la prima volta due donne “Dottore della chiesa” (S. Teresa d’Avila e S. Caterina da Siena). Durante il rapimento di Aldo Moro, nel 1978
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si impegna per salvare il presidente della Democrazia Cristina, che è un suo personale amico. Il 13 maggio partecipa alla veglia e al funerale dello statista italiano in san Giovanni in Laterano. Paolo VI muore il 6 agosto 1978, giorno della trasfigurazione del signore. A Brescia e nella sua provincia, il mattino del 7 agosto le campane suonano a lutto per annunciare la morte del grande concittadino. Venerabile dal 20 dicembre 2012, dopo che papa Benedetto XVI ne aveva riconosciuto le virtù eroiche, è stato beatificato il 19 ottobre 2014 da papa Francesco. È stato canonizzato il 14 ottobre 2018 da Papa Francesco. Elena V.
I luoghi bresciani di Papa Montini
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e volessimo compiere un pellegrinaggio nei luoghi bresciani nei quali Paolo VI lasciò un segno e quelli che un segno lasciarono in lui, dovremmo cominciare con la casa natale di Concesio che è dal 2009 un museo aperto al pubblico. Sempre a Concesio non possiamo dimenticare la pieve di Sant’Antonino con il fonte battesimale nel quale Giovanni Battista viene battezzato e la collezione Paolo VI composta da circa 7000 tra dipinti, disegni, stampe del ‘900 appartenuti a Montini. Appena usciti da Concesio ci fermeremo al santuario della Madonna della Stella, dove Paolo VI si recò più volte in preghiera e dove avrebbe desiderato terminare i suoi giorni come rettore del Santuario. Va detto però che la casa di Concesio in cui vide la luce Giovanni Battista Montini, era in realtà la casa degli zii. Giuditta e Giorgio Montini vivevano a Brescia, nella casa di via delle Grazie nr. 17; è infatti qua che ora ci spostiamo, o meglio, presso il Santuario della Madonna delle Grazie, sede peraltro della causa di beatificazione; qua il 30 maggio 1920 il giovane Montini celebra la sua prima messa e anche molte altre (232 in tutto); un altro luogo significativo in città è l’oratorio della Pace dei padri Filippini frequentato con entusiasmo dal futuro pontefice. Ultima tappa cittadina è la cattedrale con il monumento di bronzo e marmo dedicatogli nel 1984 dallo scultore Lello Scorzelli, lo stesso che aveva forgiato il pastorale che Paolo VI adottò alla chiusura del Conci-
lio nel 1965 e che è stata usato anche da Papa Francesco al momento di salire al soglio pontificio. L’artista ha immortalato la pensosa figura di Paolo VI in un preciso momento: durante l’apertura della porta santa all’inizio dell’anno giubilare, nella notte di Natale del 1974, alla quale Scorzelli era presente. Tornando in provincia, ricordiamo tra i luoghi legati alla memoria di san Paolo VI il monumento del Redentore sul monte Guglielmo. Fu Giorgio Montini a promuoverne la realizzazione e sempre lui a condurre il piccolo Giovanni Battista sul monte Guglielmo il giorno della consacrazione il 24 agosto del 1902, proprio papa Paolo VI ne volle il restauro nel 1966. Elena V.
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Significato della canonizzazione di Paolo VI
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l 14 ottobre Papa Francesco, davanti ad una piazza gremita di fedeli, ha proclamato santo papa Paolo VI. La canonizzazione di Papa Montini è il compimento del processo di riconoscimento della santità del papa bresciano, consegnato ora alla chiesa universale. L’immagine che solitamente viene associata alla figura di Paolo VI è quella del monumento bronzeo nel duomo della nostra città, dove il pontefice pare schiacciato dal peso delle responsabilità; ma è davvero così?, certo il “nostro” Papa non aveva la personalità bonaria di Papa Giovanni XXIII e neanche quella travolgente di Papa Giovanni Paolo II, eppure Montini è stato il papa che ha traghettato nel mondo la chiesa uscita dal Concilio, ha dialogato con la modernità senza fuggirla o condannarla a priori, ha affrontato la guerra del Vietnam, le crude tensioni sociali con le nude mani del Vangelo. Paolo VI guardava lontano, sapeva scrutare a fondo alcuni fenomeni che investono anche la società dei nostri giorni; era un uomo consapevole dei propri limiti, fiducioso nella misericordia che salva. Fu il primo papa del Novecento a varcare i confini italiani, dopo 2000 anni fece si che Pietro tornasse in Terra Santa; con lui la chiesa, fu chiesa in uscita (tanto cara oggi a Papa Francesco), chiesa sinodale, che cammina insieme, che scruta i segni dei tempi; non a caso fu lui che nel discorso con cui chiuse il Concilio Vaticano II, il 7 dicembre 1965, parlò di “una chiesa samaritana, ancella dell’umanità, più incline a incoraggianti rimedi che a deprimenti diagnosi, a messaggi di fiducia che a funesti presagi”. Il pontificato di Paolo VI fu estremamente prolifico: sette Encicliche, sedici costituzioni Apostoliche, dieci esortazioni apostoliche, quarantadue interventi Motu Proprio, ventuno Lettere aposto-
Paolo VI apre la porta santa nel 1974
liche, centinaia di discorsi e Omelie. La sua attenzione fu rivolta a tematiche sociali, etiche e in molti casi fu anticipatore dei tempi; l’attenzione per la dignità della persona umana nella sua complessità fu uno dei capisaldi del pontificato di Paolo VI, egli fu accanto al mondo operaio, ai diritti dei campesinos a Bogotà, si prodigò perché venissero costruite abitazioni popolari per i quartieri periferici di Roma; questa attenzione nei confronti dei più deboli, la possiamo ritrovare anche nel suo magistero: ricordiamo tra tutte le encicliche, la Populorum Progressio (1967) l’enciclica dedicata alla cooperazione tra i popoli, in cui vi è la denuncia dell’aggravarsi dello squilibrio tra paesi ricchi e paesi poveri, la proclamazione del diritto di tutti i popoli al benessere e la proposta della creazione di un fondo mondiale per gli aiuti ai paesi in via di sviluppo. Altra enciclica fondamentale è l’Humanae Vitae (1968), volta a specificare la dottrina sul matrimonio come definita dal Concilio Vaticano II offrendo una risposta alla problematica della vita dei coniugi e dei rapporti di coppia a tutela dell’atto sponsale. Vista l’importanza dell’argomento, Paolo VI destinò al proprio personale giudizio lo studio di tutte le implicazioni di tipo morale legate a tale argomento. Grande la sua sensibilità e il suo impegno ecumenico, verso le chiese orientali e verso le confessioni riformate e famoso fu il gesto compiuto nella cappella sistina nel 1975, quando Paolo VI baciò i piedi del delegato del patriarca Atenagora. Tutto questo e molto di più è stato consegnato domenica 14 ottobre alla chiesa universale; il pontificato di Paolo VI è stato un pontificato profondo, coraggioso, anticipatore dei tempi, umile, certo anche doloroso, e allora forse la statua in duomo del nostro concittadino salito ora agli onori degli altari, ci potrà sembrare raffigurante un uomo non schiacciato, ma umile, caritatevole, che portò, per amore e con amore, sulle sue spalle la chiesa, di cui fu servitore fedele. Nelle sue annotazioni personali, papa Paolo VI scrisse infatti: “Forse il Signore mi ha chiamato e mi tiene a questo servizio non tanto perché io vi abbia qualche attitudine, o affinché io governi e salvi la Chiesa dalle sue presenti difficoltà, ma perché io soffra qualche cosa per la Chiesa e sia chiaro che Egli, e non altri, la guida e la salva”. In questa umiltà, come ha detto papa Francesco, risplende la grandezza del nostro san Paolo VI. Elena V.
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PAOLO VI È SANTO! Cronaca di una canonizzazione Roma, 13/14 ottobre 2018 - ‘CONCITTADINI DEI SANTI E FAMILIARI DI DIO’
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artiti in pochi, di buon mattino, da Brescia, ci siamo trovati durante il nostro viaggio, tappa per tappa, ad incontrare tanti pellegrini e ad unirci a loro in questo cammino verso Piazza San Pietro dove, l’indomani, papa Francesco avrebbe proclamato Santo papa Paolo VI. Giunti nel pomeriggio al Santuario del Divin Amore, nel cuore del Vaticano, eravamo in più di cinquemila bresciani che, emozionati e un po’ orgogliosi, ci preparavamo a vivere il grande mistero della Santificazione grazie alle parole del vescovo Pierantonio Tremolada che, in poche e semplici parole, ha ribadito la grandezza della fede, dell’operato e del legame con in nostro territorio di papa Paolo VI. Conclusa la celebrazione tra gli applausi, l’assemblea si è sciolta sotto le luci del tramonto romano, consapevole di ritrovarsi ancora una volta tutti insieme la mattina seguente. Giunto il momento della sera ci siamo ritrovati a condividere insieme il momento della cena e una camminata nelle strade notturne di Roma. Ecco il grande giorno. Sveglia all’alba e subito pronti per riuscire a vivere al meglio la gioiosa giornata che ci attendeva. Arrivati in Piazza San Pietro è stato emozionante vedere quante persone sia laiche sia religiose
stessero aspettando impazienti, fuori dalle colonne, il proprio turno per entrare in piazza. Puntuale alle 10.30 comincia la celebrazione e dopo una breve presentazione di tutti i futuri santi, il papa ha finalmente proclamato Santo il nostro papa Paolo VI tra gli applausi delle migliaia di fedeli riuniti. “Il nostro cuore è come una calamita: si lascia attirare dall’amore”: così Papa Francesco nell’omelia della messa di santificazione di Papa Paolo VI, ha messo in luce la centralità dell’amore nel comportamento cristiano come aveva sempre voluto Paolo VI, impegnato col suo operato ad instaurare una civiltà ispirata all’amore. Ha poi continuato “Egli (il Signore) dà tutto e chiede tutto: dà un amore totale e chiede un cuore indiviso.” prendendo proprio come esempio il novello santo Paolo VI, che “anche nella fatica e in mezzo alle incomprensioni, ha testimoniato in modo appassionato la bellezza e la gioia di seguire Gesù totalmente” Anche oggi col suo esempio, Paolo VI, ci esorta ancora, a vivere la nostra comune vocazione alla santità. Francesco ci esorta “non alle mezze misure, ma alla santità.” Ed è questo messaggio che affascina anche noi giovani che abbiamo così sete di totalità. Sara D.
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Vita dell’Unità Pastorale Un nuovo pastore: una grazia attraverso i segni dell’immissione in possesso Il Vicario Generale chiede al nuovo parroco di esprimere ad alta voce la propria volontà di assumere i compiti del pastore, dei quali risponde davanti alla comunità e al Vescovo, che in concreto sono ricordati nel testo delle domande, che per la loro importanza ci permettiamo di riportare integralmente:
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abato 6 ottobre abbiamo avuto la grazia di vivere l’ingresso del nostro nuovo parroco, don Gian Pietro. La celebrazione è stata intensa e ricca di segni che dicono con forza il significato del parroco per la comunità parrocchiale, in questo caso per le nostre comunità parrocchiali inserite nell’unità pastorale Sacra Famiglia - Padre Marcolini. È significativo soffermarsi a riprendere alcuni di questi segni, così che arricchiti del significato, possano trovare poi attuazione nella vita quotidiana di accoglienza e di cammino con il nuovo pastore. La celebrazione dell’ingresso del nuovo parroco prevede che sia presieduta all’inizio da un delegato dal Vescovo, che ha l’incarico di chiarire come colui che davvero guida la comunità è il Vescovo stesso, il quale poi nomina un parroco con l’incarico di rappresentarlo in concreto in una porzione di territorio della diocesi. Nel nostro caso la celebrazione ha avuto l’onore di essere presieduta direttamente dal Vicario Generale, mons. Gaetano Fontana, che è il vicario diretto del Vescovo Pierantonio. Proprio seguendo questa linea di significato viene letta all’inizio la bolla di nomina del vescovo, cioè l’atto ufficiale che davanti alla comunità parrocchiale, ma anche civile, stabilisce nella persona del parroco il nuovo rappresentante del vescovo per quella porzione di popolo di Dio, con il compito di guida e pastore unico, seppur coadiuvato da altri sacerdoti che ne favoriscono l’assolvimento del compito stesso.
Vicario: Carissimo, mentre ti accingi ad assumere il compito di Pastore in queste parrocchie, sei invitato ad esprimere pubblicamente la tua piena volontà di servizio in comunione con il Vescovo e con il presbiterio diocesano. Vuoi esercitare con perseveranza il tuo ufficio come fedele cooperatore dell’ordine dei Vescovi nel servizio del popolo di Dio, sotto la guida dello Spirito Santo? Parroco: Sì, lo voglio. Vicario: Vuoi adempiere degnamente e sapientemente il ministero della parola nella predicazione del Vangelo e nell’insegnamento della fede cattolica? Parroco: Sì, lo voglio. Vicario: Vuoi celebrare con devozione e fedeltà i misteri di Cristo, secondo la tradizione della Chiesa, specialmente nel sacrificio eucaristico e nel sacramento della riconciliazione, a lode di Dio e per la santificazione del popolo cristiano? Parroco: Sì lo voglio. Vicario: Vuoi implorare la divina misericordia per il popolo a te affidato, dedicandoti assiduamente alla preghiera, come ha comandato il Signore? Parroco: Sì, lo voglio. Vicario: Vuoi essere sempre più strettamente unito a Cristo sommo sacerdote, che si è offerto come vittima pura a Dio Padre per noi, consacrando te stesso insieme con lui per la salvezza di tutti gli uomini? Parroco: Sì, con l’aiuto di Dio, lo voglio. Vicario: Dio che ha iniziato in te la sua opera, la porti a compimento. Dopo aver invocato lo Spirito Santo, vista la solennità del momento, l’insediamento si conclude con la benedizione divina, che passa attraverso le parole della preghiera del Vescovo/Vicario:
DialogoeFamiglia Vicario: Sii benedetto, Dio nostro Padre, Pastore dei Pastori, per i grandi doni del tuo amore. In Cristo tuo Figlio, presente e operante nella santa Chiesa, ci hai fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, per formare un’unica famiglia, riunita nella celebrazione dell’Eucaristia, centro e fulcro della vita cristiana. Guarda con paterna benevolenza il nuovo Parroco, a cui affidi un’eletta porzione del tuo gregge; fà che l’unità pastorale Sacra Famiglia - Padre Marcolini cresca e si edifichi in tempio santo del tuo Spirito e renda viva testimonianza di carità, perché il mondo creda in te e in colui che hai mandato, il Signore nostro Gesù Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Assemblea: Amen. Alla espressione verbale della volontà seguono dei riti esplicativi, cioè dei segni che rendono concreto quanto richiesto nelle domande. Il primo segno è l’aspersione con l’acqua benedetta che ricorda al nuovo parroco e a ciascuno dei fedeli che tutti siamo parte dell’unica famiglia di Dio: la Chiesa. Il secondo è il bacio e l’incensazione dell’altare che rappresenta l’onore che d’ora in avanti il nuovo pastore dedicherà all’Eucaristia, fonte e culmine della vita in Cristo. Terzo, sale in cattedra a presiedere la celebrazione e riceve le chiavi della chiesa come segno da un lato del suo ruolo di guida autorevole della comunità e allo stesso tempo riceve fiducia dalla comunità che si affida alle sue mani dando le chiavi della chiesa, ma soprattutto del cuore e della volontà di camminare verso il compimento del Regno.
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Un ulteriore e ultimo segno è la professione di fede, il Credo, recitato davanti alla comunità che verifica la rettitudine nell’insegnamento e ne conferma la validità. A questi segni esplicativi si aggiungono dei segni, potremmo dire un po’ più burocratici, ma comunque significativi, che sono la firma di un verbale dell’immissione, cioè uno scritto che verbalizza quanto è appena avvenuto, che viene firmato dal Vicario a nome del Vescovo, dal nuovo parroco e controfirmato dai rappresentanti della comunità che sono alcune persone del consiglio pastorale e quindi l’accoglienza da parte della comunità e degli altri sacerdoti presenti con il segno dell’abbraccio di pace. Il rito dell’ingresso rappresenta in sintesi il senso di un ministero grande: quello del parroco, per il quale è bene che la comunità non manchi mai di pregare, perché pur nella grandezza del servizio affidato, non viene meno la dimensione della limitatezza umana che solo la preghiera e l’affetto della comunità possono sostenere. Basta un semplice “gloria” allo Spirito Santo o una “Ave Maria” detti ogni giorno con questa intenzione: sia questo un bell’impegno che ciascuno si prende, in particolare chi può dedicarsi maggiormente alla preghiera, chi offre le proprie sofferenze per il bene della Chiesa e delle comunità. Buon cammino Don Fausto
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Voci dal consiglio pastorale
L’
anno pastorale appena cominciato vede le nostre comunità impegnate nei percorsi di formazione e nell’esperienza dei centri di ascolto che i sacerdoti, insieme al consiglio di unità pastorale, hanno esaminato in sede di verifica negli incontri di inizio estate. Per quanto riguarda i centri d’ascolto si è evidenziato in consiglio come sia stato difficile, in un primo momento, l’approccio con il Vecchio Testamento, quale tematica dei centri. Nonostante la fatica iniziale però, il percorso è stato stimolante: ha dato la possibilità di rivivere la nostra fede nella storia del popolo ebraico, scoprendo come il loro cammino di fede non sia poi così lontano dal nostro. L’Antico Testamento, si è detto, è sempre una parola viva: ha aiutato i partecipanti a comprendere meglio la figura del Padre, facendo nascere il desiderio di approfondire le conoscenze della Bibbia. I centri sono sempre un’occasione di crescita profonda: nel leggere la Parola di Dio e nel confrontarsi, entrano in gioco la vita e la fede di ciascuno; in una realtà come quella parrocchiale, in cui siamo spesso chiamati a “fare”, i centri d’ascolto sono un’importante opportunità di riflessione e crescita nella fede. Non si può non evidenziare purtroppo, la poca presenza di partecipanti in alcuni centri: è importante, infatti ed è un nostro compito, cercare di raggiungere
Formazione dei centri
più persone, specialmente quelle più giovani che, c’è da tener conto, sono sicuramente più impegnate nel lavoro e in famiglia. Rispetto agli incontri formativi che si sono svolti a gennaio, si è rimarcato la ricchezza delle tematiche che, proposte da relatori esterni, hanno chiamato anche parecchie persone non coinvolte nella comunità. Per questo possiamo dire che, questi ultimi incontri, sono stati meno comunitari, più calati ad una formazione individuale, in quanto le tematiche trattate sono state d’aiuto specialmente in ambito educativo. Rispetto alla proposta formativa pastorale dell’anno iniziato, il consiglio si è chiesto se le tematiche proposte siano da intendersi rivolte agli operatori pastorali oppure a tutta la comunità? Tra le varie proposte arrivate in consiglio si è menzionato la possibilità di incontri formativi sui documenti di Paolo VI, proposta fra l’altro appoggiata anche dai referenti di AC che, in un loro incontro, avevano suggerito come formazione dell’associazione il tema “cammini di santità”. Inoltre, alla luce dell’esperienza dei centri di ascolto, si avanza in consiglio anche la possibilità di una formazione biblica. Un ampio confronto ha portato così a proporre alla comunità i seguenti due cammini calendarizzati nei due momenti dell’anno, come nel precedente anno pastorale: una prima formazione tratta dai documenti di Paolo VI e una seconda sul documento ultimo di Papa Francesco, l’esortazione apostolica Gaudete et exsultate, con un approfondimento sui temi della santità. In particolare una commissione, riunitasi durante l’estate, di consiglieri e sacerdoti, ha proposto un calendario di incontri da tenersi invitando relatori esterni; l’obbiettivo è che questi incontri abbiano un’impronta meno di conferenza e siano più occasione di confronto, per aiutare la comunità a declinare la santità nella vita comunitaria. Consiglio di unità pastorale
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CAMMINO COMUNITARIO
Proposta anno pastorale 2018-2019
I
l cammino delle nostre comunità continua seguendo le linee guida del progetto pastorale. A fare da filo conduttore è la lettera pastorale del nostro Vescovo Pierantonio che ci invita a rinnovare la certezza della chiamata alla Santità. Gli ambiti fondamentali della nostra azione pastorale restano l’ascolto della Parola di Dio (Cammino formativo e centri di Ascolto), la catechesi (Iniziazione Cristiana e pastorale familiare), la vita di carità (Commissione Caritas). LA FORMAZIONE COMUNITARIA È una occasione formativa per tutta la comunità, in particolare per chi fa parte dei vari consigli parrocchiali e di oratorio, per i catechisti, per gli animatori dei centri d’ascolto, per gli accompagnatori del cammino familiare e per chi opera nella Caritas. Nel 1° periodo si conoscerà la figura di san Paolo VI attraverso i suoi scritti attualizzati nella nostra realtà; nel 2° periodo, partendo dall’Esortazione di Papa Francesco “Gaudete e exsultate” e dalla lettera pastorale “Il bello del vivere” del nostro Vescovo Pierantonio, sarà presentato il tema della santità. GRUPPO LETTORI Incontri di formazione e organizzazione • venerdì 14 dicembre ore 20.30 Sala don Teotti Violino • giovedì 4 aprile ore 20.30 Sala don Teotti Violino • mercoledì 10 ottobre ore 20.45 - Oratorio Badia • mercoledì 17 ottobre ore 20.45 - Oratorio Badia • mercoledì 24 ottobre ore 20.45 - Oratorio Badia • mercoledì 30 ottobre ore 20.45 - Oratorio Badia • mercoledì 9 gennaio ore 20.45 - Teatro Violino • mercoledì 16 gennaio ore 20.45 - Teatro Violino • mercoledì 23 gennaio ore 20.45 - Teatro Violino • mercoledì 30 gennaio ore 20.45 - Teatro Violino CENTRI DI ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO IN FAMIGLIA .."che permettono di confrontarsi con gli altri fratelli e sorelle sulla Parola di Dio e crescere come comunità"... “Liberi per servire” Il libro dell’Esodo (II parte) • • • • • • •
5 dicembre - Il Dio fedele (Es 14,5-31) 11 dicembre - Un futuro di speranza (Es 15,1-27) 19 dicembre - Il pane del deserto (Es 16) 13 marzo - Giustizia e pace per tutti (Es 18) 20 marzo - La Legge (Es 19,16 -20,27) 27 marzo - Camminare secondo la Legge (Es 21-25) 3 aprile - Un patto da rinnovare dopo il tradimento (Es 32)
Preparazione ai centri per animatori, coordinatori ed ospitanti Per tale proposta è previsto un percorso di preparazione per gli animatori, i coordinatori e gli ospitanti del centro d’ascolto in due orari per favorire la partecipazione: 3 incontri prima dei centri di avvento • mercoledì 14 - 21 - 28 novembre ore 16.30 Sala don Teotti e ore 20.30 oratorio Badia
4 incontri prima dei centri di quaresima: • mercoledì 6 - 13 - 20 - 27 febbraio ore 16.30 Sala don Teotti e ore 20.30 oratorio Badia Momenti comunitari di ritrovo • 21 dicembre: Liturgia della Misericordia • 10 aprile: Cena di solidarietà • 12 aprile: Via crucis comunitaria RITIRI COMUNITARI FAMILIARI • 16 dicembre • 31 marzo ADORAZIONE EUCARISTICA • Primo Mercoledì del mese dalle 9.15 alle 11.45 presso la Chiesa della Badia (cappellina in inverno) • Primo Venerdì dalle 17.00 alle 18.00 presso cappellina del Violino • Primo Giovedì del mese dalle 20.00 alle 21.00 adorazione guidata INCONTRO COMMISSIONE PASTORALE FAMILIARE Incontri di formazione aperti a tutte le famiglie • 22 settembre ore 16.30 - Oratorio Violino • 14 ottobre ore 15.00 - Oratorio Badia • 17 novembre ore 16.30 - Oratorio Violino • 12 gennaio ore 16.30 - Oratorio Badia • 2 febbraio ore 16.30 - Oratorio Violino • 9 marzo ore 16.30 - Oratorio Badia • 5 maggio ore 16.30 - Oratorio Badia • 9 giugno incontro dell’intera giornata in luogo da definire INCONTRI IN PREPARAZIONE ALLA CELEBRAZIONE DEL BATTESIMO Chi desidera richiedere il Sacramento del Battesimo per i propri figli deve partecipare ad un percorso di formazione appositamente pensato: • 1° percorso: 13/10 - 20/10 - 27/10 presso Sala don Teotti - Violino • 2° percorso: nel mese di gennaio/febbraio da definire presso Oratorio Badia • 3° percorso: nel mese di aprile/maggio da definire presso Sala Teotti INCONTRI COMMISSIONE CARITAS La commissione Caritas per elaborare insieme le proposte e le iniziative volte a favorire la vita di carità all’interno delle comunità si incontra un giovedì al mese alle ore 20.45 alternando la sede tra le due comunità: 18/10 - 15/11 - 13/12 - 17/01 - 14/02 - 14/03 - 18/04 - 16/05 INCONTRI AZIONE CATTOLICA ADULTI Mensilmente sono proposti degli incontri per un percorso di crescita nella vita associativa e comunitaria per gli adulti. Presso Sala Don Teotti alle ore 20.45 19/10 - 16/11 - …/12 - 18/01 - 22/02 - 15/03 - …/04 - 17/05
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Liberi per servire. Il dono della legge CENTRI DI ASCOLTO 2018-2019
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l nuovo anno pastorale, che si è aperto con l’ingresso del nuovo parroco, continua il cammino degli anni scorsi e, quindi, prosegue anche la proposta dei centri d’ascolto. I centri d’ascolto sono l’occasione concreta vissuta nelle case di incontrarsi come comunità che si confronta con la Parola di Dio. Un modo di formarsi e crescere, sia nella esperienza della Parola di Dio che è fondamentale per la vita cristiana sia per aumentare il senso di comunione e condivisione che caratterizza lo stile della comunità. L’esperienza fatta in questi anni è stata per tanti arricchente e ne è un segno concreto l’attesa che si crea attorno a questa proposta: alcuni cominciano a chiedere quando saranno i centri, di cosa si tratterà e così via.Come ogni proposta porta con sé la necessità di cambiare e migliorarsi continuamente, il rischio di sedersi sulle proprie comodità è grande. Per questo rinnoviamo l’invito a dare la propria disponibilità sia a entrare a servizio dei centri come animatori, coordinatori o ospitanti dei centri (un maggior coinvolgimento è sempre auspicabile così da migliorare sempre la partecipazione) ma anche a estendere l’invito a partecipare a nuove persone, pensiamo in particolare a come sarebbe importante un invito diretto a qualche persona nuova, anche solo una semplice aggiunta è una grazia dello Spirito Santo. Questo è un impegno che comporta pazienza e agire per tempo, entrando in relazione, offrendo modalità anche creative per la gestione familiare di chi intende parteciparvi: lo spazio, il tempo ci sono, serve la buona volontà di ciascuno… potremmo dire che se in ognuno dei nostri 13 centri si aggiungessero due persone avremmo raggiunto un bel risultato!
Centro d'ascolto
I centri d’ascolto come ogni anno saranno costituiti da sette incontri: tre in avvento e quattro in quaresima. Le case e gli orari saranno comunicati in seguito, anche se è bello sapere che nella sera dei centri d’ascolto (normalmente il mercoledì) le attività delle nostre comunità si fermano perché c’è qualcosa di più importante rispetto allo scorrere frenetico dei giorni. Il numero limitato di partecipanti non ci deve spaventare, nel vangelo si legge “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sarò in mezzo a loro” (cfr. Mt 18,20). Ecco i nostri centri sono proprio pensati per raggiungere questo numero perché ogni centro ha almeno un ospitante, un animatore della Parola di Dio e un coordinatore della condivisione: certo ogni persona che partecipa è un dono e sappiamo che come tale va accolta e ascoltata. Gli animatori, i coordinatori e gli ospitanti si ritrovano per tempo a preparare il centro, e questo permette di condividere e sperimentare già il bello della Parola di Dio che parla a ciascuno. Il tema di quest’anno è la continuazione di quello dello scorso anno, cioè la seconda parte del libro dell’Esodo così che in questi due anni abbiamo la grazia di leggerlo e meditarlo insieme in forma integrale... sembra poco, ma forse poche altre volte nella nostra esperienza abbiamo potuto leggere un libro intero della Bibbia e condividerne le fatiche nella comprensione, ma anche i frutti che la Parola porta sempre con sè. Certo l’Antico Testamento porta tanti dubbi e incertezze, che si chiariscono solo alla luce di Cristo, ma non possiamo nascondere l’importanza di questa parte della Bibbia, visto che ogni domenica una delle tre letture è tratta proprio dall’Antico Testamento. La sfida di leggere e meditare su testi non semplici ma profondi continua anche quest’anno, arricchita dal bello del riflettere e condividere insieme per crescere come comunità. La Legge e l’esperienza del Popolo di Israele nel deserto ci aiuterà a mettere a frutto quella libertà che è stata ridonata dopo la schiavitù del peccato. Il servire liberamente Dio e i fratelli è la sintesi del cammino della santità, tema che ci accompagna nell’anno pastorale che abbiamo iniziato. Non ci resta che appuntarci le date riportate nel programma comunitario alla pagina precedente e preparare con desiderio il cuore al cammino vissuto insieme! Don Fausto
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Lavori in corso in commissione caritas
L’
autunno coincide con la ripresa di tutte quelle attività che si sono fermate con la pausa estiva e come tutti, anche la nostra commissione ha sospeso alcuni incontri mensili, ma gli impegni principali hanno subìto solo qualche rallentamento. In particolare, l’attività di sostegno alimentare alle famiglie che si effettua il sabato pomeriggio ha visto la sospensione solo di un paio di distribuzioni ad agosto per consentire di godere di qualche giorno di riposo ai volontari, in compagnia di famigliari ed amici che tradizionalmente si ritrovano in quel mese. La priorità resta quella di non sospendere il servizio in nessun sabato, in quanto la Carità non va mai in ferie, ma purtroppo le risorse sono quelle che sono e per far questo servirebbe qualche volontario in più che non vada in vacanza in quel periodo. Per ora stiamo organizzando una turnazione che consenta ai volontari che operano in questo settore di avere un impegno ogni tre settimane in modo da garantire loro di avere liberi alcuni fine settimana. Con l’inizio dell’anno scolastico è ripresa anche la raccolta trisettimanale delle eccedenze delle mense scolastiche per essere distribuite immediatamente ad alcune famiglie. Anche questa iniziativa che unisce un servizio ed una attenzione a evitare gli sprechi, richiede un impegno costante e preciso nel rispetto dei tempi e delle modalità operative per garantire la corretta conservazione dei cibi. Nei prossimi mesi durante l’avvento e la quaresima verranno riproposte le ormai tradizionali raccolte di generi alimentari e di generi di consumo per i pacchi settimanali, con il coinvolgimento dei ragazzi del catechismo e dei loro catechisti e di alcuni genitori che si rendono disponibili. Questa proposta risulta essere di grande importanza in quanto ci consente di raccogliere gran parte delle risorse necessarie per la composizione dei pacchi, ma anche perché riteniamo sia una importante opportunità per coinvolgere i più giovani nell’attenzione verso il dono e la Carità. Cogliamo quindi l’occasione per invitare tutti a sostenerci quando verranno distribuiti gli avvisi con le date della raccolta e l’indicazione dei generi più necessari. Nel corso degli ultimi anni sono aumentate sempre più le richieste di aiuto per trovare un lavoro, anche solo part-time ma anche di concreto sostegno economico per pagare bollette e spese correnti.
Se per quanto riguarda la possibilità di trovare lavoro ci rendiamo conto di essere in oggettiva difficoltà, invece crediamo che si potrebbe fare di più per raccogliere risorse economiche per rispondere meglio a questo tipo di richieste. Stiamo quindi pensando a specifiche iniziative da proporre nei prossimi mesi e che confidiamo riscuotano una generosa adesione nell’unità pastorale.
Anche l’attività con i ragazzi richiedenti asilo non ha praticamente avuto pause in quanto in concomitanza con la fine della loro attività di formazione scolastica è maturata la convenzione col Comune di Brescia per consentire loro di svolgere sul territorio alcune attività di volontariato socialmente utili. Le attività, consistenti nella pulizia dai rifiuti urbani (bottiglie e sacchetti di plastica, carta e foglie) lungo i vialetti dei parchi e delle strade dei nostri villaggi accompagnati da un volontario, sono iniziate gradualmente nel mese di agosto con l’obiettivo di andare a regime nel mese di Ottobre. Non si tratta di una attività sostitutiva di quanto già previsto dal Comu-
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ne di Brescia che opera adeguatamente sul territorio, quanto piuttosto un piccolo contributo offerto alla comunità dai nostri richiedenti asilo e nel contempo una crescita personale nella conoscenza delle regole che governano la raccolta dei rifiuti e la cura dei beni comuni. E non ultimo, occasione di rapporto e dialogo con gli accompagnatori e con i cittadini che si mostrano interessati all’iniziativa. Ricordiamo anche la possibilità di adesione a progetti di aiuto in terra di missione mediante l’adozione “a distanza” di bambini e di interi nuclei famigliari attraverso l’attività missionaria di Suor Rita e Suor Paola che dalla Badia operano in Burundi e Timor Est. (importi di 200/260 €) Lo scorso 21 Marzo è stata organizzata una cena comunitaria finalizzata ad una raccolta fondi per questo scopo, ora resta in campo per tutti la possibilità di aderire alle adozioni a distanza. Così come merita di essere ricordato che in caso di improvvise difficoltà economiche, tramite la Caritas parrocchiale è possibile fare richiesta per un microcredito fino a 3000 € da restituirsi a tasso zero in tre anni. Una commissione facente capo alla Caritas Diocesana ed alla banca convenzionata valuteranno i requisiti e qualora fossero conformi si potrà erogare il finanziamento. Per finire, ma non ultima, una nota relativamente alla situazione del centro raccolta missionario che per quanto non direttamente connesso con la nostra commissione Caritas, risulta emblematica delle difficoltà che attraversano le iniziative finalizzate all’aiuto ed al sostegno dei più bisognosi.
Il centro missionario che opera da decenni in Via Violino di Sotto svolgendo un servizio di raccolta mensile di quanto intendiamo disfarci per poterlo recuperare al meglio mettendolo a disposizione di chi ne ha bisogno e con questo ricavare quanto possibile per distribuirlo alle missioni ed alla carità, sta attraversando grosse difficoltà che possono pregiudicarne l’esistenza. Infatti oltre a Piero che da sempre ne è il riferimento, sono rimasti pochi e sempre più anziani volontari a condurlo e necessitano di nuove forze per darvi continuità. È chiaro che effettuando il servizio nei giorni di lunedi, mercoledi e venerdi oltre che il sabato mattina l’aiuto può essere dato prevalentemente da persone in pensione. Siamo altresì convinti che nella nostra unità pastorale esistano molti pensionati in grado di donare un po’ del loro tempo per questa attività e quindi contribuire a mantenere in vita una realtà che rappresenta un punto di riferimento non solo per il Violino ma anche per tutto l’Oltremella. Chi fosse disponibile può contattare Piero Civini recandosi al centro raccolta nei giorni indicati . Come avete avuto modo di comprendere “la messe è molta ma gli operai” ...sono sempre pochi... Quindi resta aperto l’invito a tutti a contribuire come ciascuno meglio crede a queste iniziative, sia in termini di aiuto materiale che di partecipazione personale, e cogliamo l’occasione per un cordiale ringraziamento a tutti per il sostegno fin qui dimostratoci. La commissione Caritas dell Unità Pastorale.
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PRONTI PARTENZA VIA! La ripresa dei cammini di catechismo di bambini, ragazzi e adolescenti
I
mesi di settembre e di ottobre portano con sé nelle nostre comunità, l’inizio dei cammini ICFR e dei percorsi dei preadolescenti e adolescenti. Quest’anno l’ingresso del nuovo parroco, don Gian Pietro e, ahimè, la mancanza di catechisti su alcuni gruppi di bambini, hanno disegnato una partenza un po’ diversa rispetto al solito. Il momento ufficiale con cui inizia il cammino è costituito dalla preghiera di inizio del catechismo, dal mandato alla famiglia e ai catechisti ed educatori e dalle iscrizioni. Questo momento solitamente è vissuto in una domenica pomeriggio nella seconda metà del mese di settembre. Quest’anno l’ingresso del nuovo parroco e gli impegni legati alla canonizzazione di papa Paolo VI hanno posticipato il tutto al 21 ottobre. I cammini dell’ICFR dei nostri ragazzi sono comunque partiti già a fine settembre, anche se gli incontri per i genitori inizieranno dopo la giornata di inizio catechismo. Ecco un po’ in sintesi la proposta catechistica delle nostre comunità: • Il gruppo Betlemme (1° anno) partirà domenica 28 ottobre, con l’invito rivolto ai genitori che sono i veri protagonisti di questo cammino a ritrovarsi per i 6 incontri domenicali animati dalla nostra commissione di Pastorale Familiare. • Il gruppo Nazareth (2° anno) è partito dopo le iscrizioni nei giorni 26 ottobre al violino e 27 ottobre alla badia e ha come obbiettivo quello di far iniziare il cammino di catechismo vero e proprio per i bambini e portarli a rinnovare le promesse del proprio battesimo. • I gruppi Cafarnao, Gerusalemme ed Emmaus (3°-4°-5°anno) hanno iniziato a fine settembre gli incontri settimanali che li porteranno a conoscere rispettivamente il Dio della Padre nostro della misericordia (prima confessione), la Bibbia come testo imprescindibile per conoscere la salvezza e infine la bellezza della Chiesa popolo di Dio che ci accompagna verso la vita cristiana sacramentale. • I nostri cresimandi e comunicandi, invece, hanno come ormai consuetudine, “aperto le danze” rispetto a tutti gli altri, iniziando il loro cammino
venerdì 14 e sabato 15 settembre in vista della celebrazione del sacramento della Cresima il 10 novembre in cattedrale e l’11 novembre in parrocchia della Prima Eucaristia. • Il cammino dei preadolescenti di seconda e terza media quest’anno è partito con un assetto diverso: si è infatti ritenuto opportuno unire le due fasce d’età che cominceranno a camminare insieme nella catechesi in un unico gruppo di unità pastorale, anche se già durante l’estate, i campi proposti sono stati una preziosa occasione per cominciare a conoscersi meglio. • Ai nostri adolescenti “junior” (anni 2003-2004) verrà proposto il cammino di catechesi settimanale, mentre ai più grandi (anni 2001-2002) verrà dedicato un percorso specifico sull’affettività, oltre ai tradizionali momenti di riflessione nei tempi forti; per entrambi i gruppi sarà riproposta l’esperienza di “Animado" la domenica sera; sia preadolescenti che adolescenti inizieranno i loro cammini a partire dalla seconda metà di ottobre. • I percorsi di Azione Cattolica hanno visto la loro festa di avvio attività il giorno 30 settembre e hanno in questa sede definito la partenza dei vari cammini. A tutti un augurio di buon inizio e che la preghiera reciproca ci sostenga in questo cammino di santità al quale tutti, dai bambini, alle famiglie, ai catechisti, ai sacerdoti siamo chiamati, un cammino che trova pienezza di senso solo in Gesù.
Inizio catechismo
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Cronaca dell’Unità Pastorale ORATORIO IN FESTA!
L’
estate appena trascorsa, anche se il turbinio delle attività ordinarie la fa sembrare già tanto lontana, ha visto i nostri oratori impegnati a dare voce alla gioia che abita il cuore delle persone, attraverso i momenti di festa e di incontro. Fare festa in oratorio è diverso dal viverla in altre occasioni o altri ambienti: seppure la forma richiama quella delle feste comuni, quando si vive la festa dell’oratorio la sostanza la rende o la dovrebbe rendere diversa.
Le stelle del violino
Nella festa dell’oratorio ci si trova insieme per sentirsi comunità, per percepire che si è uniti attorno ad un unico progetto ed ideale, che siamo legati da qualcosa di più del semplice sport, se pensiamo ai tornei, o a qualche forma di solidarietà, se pensiamo alle feste con una finalità contributiva e di sostegno ad associazioni o iniziative. Questo è lo spirito che cerchiamo sempre di sottolineare come prioritario nell’organizzare i momenti di festa all’interno del consiglio dell’oratorio. Certo, non nascondiamo anche la necessità che siano occasioni per sostenere economicamente le nostre strutture, ma questo è il risvolto positivo di una faccia di medaglia ben più preziosa. In questa estate ognuno dei nostri oratori ha pensato momenti di festa con questa tonalità, magari non sempre è stata evidente, tuttavia lo sforzo da parte dei volontari è stato tanto e un ringraziamento sentito va a tutti e a ciascuno, che nel poco o nel tanto
hanno offerto il loro prezioso contributo. Per l’oratorio del Violino ci sono stati i tre venerdì del periodo del grest come momenti dove la comunità era invitata a stringersi a fare festa partendo dai più piccoli sino ai più grandi; il contributo delle varie realtà hanno permesso di raggiungere in parte l’obbiettivo di un maggior coinvolgimento, anche se tutti siamo coscienti del tanto ancora che resta da fare e il contributo di ciascuno, con la correzione fraterna e la critica costruttiva, diventa una possibilità che è data al consiglio dell’oratorio per scegliere sempre meglio come vivere e far vivere questi momenti. Per l’oratorio della Badia sono stati i giorni dal 5 al 9 settembre con diverse proposte e una preparazione remota anche nel coinvolgimento esterno della comunità con piccoli segni di festa donati alle famiglie da mettere sul cancello, come possibilità di rendere contagiosa la modalità del vivere la festa per le nostre comunità. Certo sappiamo che per migliorarsi il cammino è ancora lungo e impegnativo, tuttavia queste occasioni tengono desta l’attenzione e risvegliano lo spirito che un tempo abitava i nostri ambienti dell’oratorio nelle occasioni di festa. Così siamo a darci l’appuntamento alla prossima estate, accogliendo senza timore ogni consiglio e proposta che aiuti a rendere migliore il nostro festeggiare insieme! don Fausto
Animazione festa oratorio Badia
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AllOpera - GREST 2018 MARCO RACCONTA LA SUA ESPERIENZA
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accontare, in poche righe scritte, la mia esperienza estiva negli oratori di Violino e Badia, non è cosa semplice; mi sento un po’ come uno di quei famosi quattro elefanti nella 500 della nota barzelletta: in un piccolo spazio. La paura è quella che riassumendo si arrivi a minimizzare, dimenticare e semplificare le numerose relazioni costruite e vissute appieno nel segno della generatività. AllOpera è stato il titolo del Grest e l’imperativo per ognuno di noi. AllOpera è stato, per me, la possibilità di sperimentare nuovi modi di affrontare il Grest, nuove tradizioni da accogliere, valutare e rilanciare, nuove dinamiche e nuove aspettative soggettive che ogni animatore, bambino, famiglia ripone nel Grest. Coordinare un Grest parrocchiale non significa solo applicare una tecnica precisa e invariata, ma è prima di tutto rivisitare il proprio metodo di lavoro essendo in grado di ascoltare le varie voci in campo, partendo dai genitori, arrivando ai figli e passando dagli animatori. Spero di aver comunicato il mio desiderio di ascoltarvi; di certo porto con me molti spunti ed esperienze gioiose.
Festa grest Badia
Cosa è stato per me il Grest di Violino e Badia? Provo a rispondere con tre parole. Progettualità! Ho incontrato una comunità che con lo sguardo lungimirante, sa offrire ai propri adolescenti un percorso ponderato e ripone nel Grest la giusta importanza di preparazione educativa e accompagnamento. A questo proposito vorrei dire il mio grazie a Don Fausto, Chiara, Francesco, Nicola, Marco e Sara che nella progettualità concretizzano il loro sentimento di cura e attenzione verso i giovani e verso i più piccoli.
Grest Violino
Legami! Vivere una giornata di Grest a Violino e Badia ha significato, per me, respirare il profumo delle relazioni, essere immerso in un tessuto di legami genuini e gioiosi tra gli animatori, e tra animatori e bambini. Legami genuini e generativi non significa solamente pacifici e senza scontri; anzi, proprio perché a volte scontrosi e ricchi di confronti parlano della loro veridicità e fecondità, dicono del desiderio di attenzione verso l’altro e della voglia di bene e cura reciproca. Cammino! Un altro Grest è passato e lo zaino si riempie della nuova esperienza! Camminare è l’augurio che faccio, in particolare agli animatori: durante un cammino ogni passo migliora il nostro fisico, i muscoli, il respiro. Non solo il fisico ha bisogno di migliorare ed essere allenato. Anche le emozioni, lo stare assieme, il prendersi cura dei più piccoli, le relazioni quotidiane necessitano di essere allenate! E allora: camminate nelle relazioni e nel prendervi cura dell’altro! Ed ora il mio saluto! Per il Violino:...ascoltiamo per l’ennesima volta la canzone del criceto sotto il gazeb...scusate ...tendone! Per la Badia: “Ragazzi. I giochi d’acqua solo quando io sono presente!” Ciao! Marco Grassini
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CAMPI ESTATE 2018 Campo Junior: all’avventura con SCOOBY DOO Il tema di questo campo estivo è stato Scooby-Doo. Un tema basato su attività di gruppo coinvolgenti e divertenti con al centro un unico scopo: collaborare insieme al fine di raggiungere l’obbiettivo previsto. È stato un campo ricco di emozioni, sia per i bambini che per noi animatori e siamo molto contenti che il nostro impegno nella preparazione del campo sia stato ripagato con i sorrisi dei bambini. Alice
CAMPO SENIOR: “READY PLAYER ONE” DAL VIRTUALE AL REALE Il campo estivo senior ha avuto come tema conduttore il film “ready player one”, che ipotizza la fuga dal mondo reale e una vita nel futuro in una realtà virtuale. Come nel film, con il passare dei giorni i ragazzi hanno dovuto conquistare tre chiavi, attraverso sfide di ogni genere che si sono distinte per i seguenti temi: “Non seguire la massa e ragionare da sé”; “Superare le proprie paure ed essere se stessi”; “Superare i propri limiti”. Sebbene i ragazzi avessero già dei loro gruppi di riferimento, durante il campo hanno provato ad unirsi e a conoscersi meglio anche con altri amici ed hanno trascorso una settimana tra chiacchiere e risate. Carlotta Sette giorni e sette vizi. Accidia, gola, superbia, lussuria, avarizia, ira e invidia sono le parole che ci hanno accompagnato durante la settimana. Giorno per giorno, grazie alla casa situata nel sottobosco e all’ambientazione ricreata dell’Inferno della Divina Commedia, siamo riusciti a scoprire al meglio il significato di queste parole e a tradurlo nella nostra vita quotidiana. Tanti i giochi, le avventure, le gite, ma anche le attività che i ragazzi hanno fatto insieme, pronti per gettare le fondamenta di un gruppo nuovo e per cominciare insieme il cammino di adolescenti. Sara
PONTE DI LEGNO ADO 2018
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Passi di santo che portano a Dio: I NOSTRI CRESIMATI AD ASSISI Sulle orme di san Francesco e santa Chiara Assisi 28-29-30 Agosto Il cammino di iniziazione cristiana di 17 preadolescenti e di tutti i compagni, che si sono portati nel cuore, non poteva avere una conclusione più significativa: alla fine di Agosto, questo bel gruppo di ragazzi, dopo un comodo viaggio in treno, ha raggiunto Assisi e vissuto un pellegrinaggio nei luoghi che hanno visto svilupparsi la vita di san Francesco e santa Chiara. Dopo aver ricevuto i sacramenti a Novembre del 2017, il percorso di catechismo è continuato ascoltando e imparando la storia di alcuni santi (sant’Arcangelo Tadini, padre Massimiliano Kolbe, madre Teresa, don Bosco, beato Carlo Acutis, san Francesco...). Da queste figure i ragazzi hanno ricavato alcuni simboli che hanno disegnato sopra una sacca che è diventata la “sacca del pellegrino” sulle strade di Assisi. Ripercorriamo il cammino percorso sulle orme di san Francesco e santa Chiara. Alla chiesa di San Damiano: la chiamata! San Francesco davanti al crocifisso sente una voce «Francesco, và e ripara la mia chiesa che, come vedi, è tutta in rovina!». I ragazzi ricevono il TAU segno della loro chiamata. All’eremo delle carceri: preghiera e solitudine San Francesco è solo con il Signore, roccia della sua vita. I ragazzi sono invitati a verificare su cosa stanno costruendo la loro vita. Al duomo di san Rufino: Francesco viene battezzato e molti anni dopo deciderà di abbandonare tutto e sceglierà la povertà. I ragazzi rinnovano le loro promesse battesimali.
Alla Basilica di santa Maria degli Angeli: san Francesco muore presso la chiesetta della Porziuncola. Ai ragazzi viene spiegato che il 2 agosto tutti coloro che entrano nella basilica possono ricevere il perdon d’Assisi. Alla chiesa di santa Chiara: qui è conservato il crocifisso che parlò a san Francesco e molte reliquie dei due santi. I ragazzi vivono l’Eucarestia e si mettono in silenzio all’ascolto del Crocifisso. Alle basiliche di san Francesco: la venerazione del corpo di san Francesco. I ragazzi pregano intorno alla tomba di san Francesco e osservano che anche l’arte di Cimabue e Giotto rappresenta con affreschi maestosi la vita di Gesù e di Francesco. Il cammino vissuto è stato ricco di molte riflessioni, di esperienze e di incontri che non chiudono il percorso di catechismo, ma aprono a nuove esperienze di fede che aiuteranno i ragazzi a lasciare la propria impronta nel cammino della vita. Gruppo cresimati
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La ripresa dei gruppi sportivi dei nostri oratori GSO BADIA
ASD VIOLINO
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nche la nuova stagione sportiva è iniziata e siamo tutti pronti per riprendere il nostro progetto. La nostra idea di associazione sportiva è sempre quella di proporre lo sport come una preziosa esperienza formativa dove tutti i partecipanti mettono a disposizione degli altri le proprie qualità per la crescita personale e collettiva. La grande novità di questa stagione sportiva è la nascita dell’accordo di affiliazione con la società A.S.D. Brescia Academy (settore giovanile del Brescia Calcio) che aiuterà la crescita di tutti i nostri educatori attraverso la partecipazione a corsi di formazione. Quest’anno la nostra associazione ha deciso di proporre le seguenti categorie: • Scuola calcio per i nati negli anni 2012-2013-2014 seguita da Claudio • Categoria Miniscarabocchio campionato ANSPI per i nati negli anni 2010-2011 seguita ma Marco e Matteo • Categoria Scarabocchio campionato ANSPI per i nati negli anni 2007-2008-2009 seguita da Alessandro e Fabio • Categoria allievi campionato CSI per i nati negli anni 2003-2004-2005 seguita da Alessandro e Luca Lo staff della nostra associazione rivolge pubblicamente un caloroso ringraziamento a Don Raffaele per essersi sempre reso disponibile ad ogni nostra richiesta: ...boa sorte e camin feliz!!! Luca A.
A
nche quest’anno l’affluenza di ragazzi e ragazze intenzionati a praticare sport con il nostro gruppo sportivo è risultata consistente: il numero complessivo è prossimo a 100, suddivisi tra calcio e pallavolo, e comprende fasce di età comprese tra i 6 ed i 17 anni; a questi si aggiungono oltre 30 atleti adulti che parteciperanno ai campionati di calcio a 7. L’attività, iniziata già a fine agosto con la preparazione atletica, è ormai a pieno ritmo; infatti dopo che la scorsa settimana hanno preso avvio i campionati provinciali CSI per le categorie maggiori del Calcio A7 (Open Elite, e Open Promozione), ieri il Comitato Provinciale CSI ha reso noti anche i calendari delle categorie giovanili che avranno inizio il prossimo 14 ottobre. Quattro le nostre squadre che militeranno nei campionati provinciali CSI Calcio A7: • Open ELITE • Open PROMOZIONE (con il nome Atletico Borbad) • JUNIORES • UNDER 11
Purtroppo non siamo riusciti, per mancanza del numero minimo di atleti, ad iscrivere anche la squadra nella categoria ALLIEVI; poco male i ragazzi sono stati volentieri “ceduti” all’USO VIOLINO per rinforzare la squadra già costituita. Per quanto riguarda la PALLAVOLO, invece, il CSI non ha ancora pubblicato i calendari avendo prorogato di una settimana l’inizio degli stessi; vi informiamo comunque che sono state iscritte 3 squadre ai rispettivi campionati di categoria: • UNDER 10 • UNDER 12 • RAGAZZE (Under14) La nostra rappresentativa UNDER 16, invece, parteciperà al campionato FIPAV; il relativo Comitato Provinciale ha consegnato sempre nella giornata di ieri, il calendario: la nostra rappresentativa affronterà le squadre del girone D confidando di potersi qualificare per le fasi finali del titolo provinciale (obiettivo sfiorato nelle 2 precedenti stagioni nelle categorie U13 e U14). A tutti auguriamo un buon campionato, ricordando che l’importante è partecipare dando il massimo! Asd GSO Badia
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Cineforum d’autunno quando l’intrattenimento è di qualità
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ipresi in ottobre gli appuntamenti del Cineforum con 7 film di grande interesse, pluripremiati nei festival e amati dal pubblico. La prima proiezione è stata giovedì 18 ottobre al Violino, con la collaborazione del gruppo Vi.Vo., nel consueto orario pomeridiano (l’inizio è anticipato alle ore 15). La stessa pellicola è stata proposta alla Badia venerdì 19 ottobre alle 20.45. I film proposti in questo ciclo sono sette. Da notare che al Violino i pomeriggi saranno sei, perché non ci sarà la proiezione dell’1 novembre, che è festivo. Si inizia con L’ora più buia, che racconta le drammatiche ore vissute dal primo ministro inglese Winston Churchill nel 1940 durante l’assedio all’esercito inglese sulle spiagge francesi di Dunkerque (Gary Oldman ha vinto l’Oscar per questa interpretazione); seguono Ella & John, rocambolesca, divertente e amara fuga di due anziani; Tre manifesti a Ebbing - Missouri, la dura storia di una madre coraggio che ha portato l’Oscar alla protagonista Frances Mc Dorman (NB: proiettato solo alla Badia); A casa tutti bene, film co-
CINEFORUM Badia Associazione VI.VO Violino
lorato e corale, un affresco poco edificante del nostro vivere quotidiano; Lady Bird, splendido esempio di cinema indipendente diretto da una giovane regista americana; Cosa dirà la gente, drammatica storia di una adolescente pakistana, nata in Norvegia, che prende spunto dalla vicenda personale della regista; e infine La forma dell’acqua, vincitore del Leone d’Oro a Venezia e dell’Oscar a Los Angeles, straordinaria storia d’amore tra una dolcissima donna muta e un uomo/anfibio: una favola moderna, per lasciarsi andare e riscoprire il piacere del fantastico. In sintesi, quest’anno il Cineforum propone un ciclo di film di qualità, intriganti, che sanno intrattenere con intelligenza: come di consueto, tutti sono invitati a partecipare. Di seguito pubblichiamo il programma dettagliato, con l’augurio di incontrarci numerosi e ...buona visione.
in collaborazione con
Cineforum Badia - Vi.VO. Violino
FNP CISL
BRESCIA
FILM D’AUTUNNO 2018 : QUANDO L’INTRATTENIMENTO È DI QUALITÀ VIOLINO GIOVEDÌ 18 OTTOBRE GIOVEDÌ 25 OTTOBRE (solo allaBadia) GIOVEDÌ 8 NOVEMBRE GIOVEDÌ 15 NOVEMBRE GIOVEDÌ 22 NOVEMBRE GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE
BADIA L’ORA PIÚ BUIA di Joe Wright Gran Bretagna 2017 ELLA & JOHN di Paolo Virzì Italia / Francia 2017 TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI di Martin Mg Donagh Usa / Gran Bretagna 2017 A CASA TUTTI BENE di Gabriele Muccino Italia 2018 LADY BIRD di Greta Gerwig Usa 2017 COSA DIRÀ LA GENTE di Iram Haq Norvegia / Germania / Svezia 2017 LA FORMA DELL’ACQUA di Guillermo Del Toro Usa / Canada 2017
VENERDÌ 19 OTTOBRE VENERDÌ 26 OTTOBRE VENERDÌ 2 NOVEMBRE VENERDÌ 9 NOVEMBRE VENERDÌ 16 NOVEMBRE VENERDÌ 23 NOVEMBRE VENERDÌ 30 NOVEMBRE
Proiezioni del giovedì ore 15.00 presso il cinema/Teatro Violino Trav. Ottava, 4. Proiezioni del venerdì ore 20.45 presso il saloncino in Via Prima, 83, Villaggio Badia.
INGRESSO LIBERO
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Vita dei Quartieri VIVO: festa dei compleanni 2018
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ome quasi tutti i gruppi o le associazioni che coinvolgono gli anziani, anche l’associazione VI.VO. festeggia i compleanni dei propri Anziani. Sembrerebbe una cosa scontata, ma i nostri “amici” ci tengono, partecipano, propongono e, possiamo dire, si divertono. È un momento di allegra aggregazione dove i coetanei si ritrovano con gli amici o di scuola o di lavoro, parlano dei momenti passati insieme, della maestra che è rimasta nella memoria di tutti, “brava... ma ohhhhh!!!”, ancora oggi diremmo, “troppo severa”. È bello avere questa occasione per parlare sì del passato, ma anche di argomenti che sono un po’ diversi dagli abituali discorsi su quale pastiglia prendi o come va il diabete ecc. È l’occasione per fare anche una distensiva tombola, di concederci qualche piccola trasgressione, come una fettina di torta, un dito, dico un dito, di quel moscato “che lè isé bu”. Spesso il brusio iniziale diventa sempre più simpatico rumore, perché il mutismo dell’anziano si trasforma
gradualmente come se, Piero, Maria Salvatore ecc... tornassero a rivivere i bei momenti della gioventù passata anche se, come tutti sappiamo, “la gioventù non torna più”. C’è poi l’inconscio paragone con gli altri che sfocia nella classica frase che tutti noi prima o poi diciamo: “Ma debù ghet otant’agn.. ma tai dimostret mia !!!” oppure l’inverso... che però non si dice. Fa molto piacere quando chiamiamo uno a uno i festeggiati per consegnare loro un piccolo presente, non è senz’altro il valore reale del dono che viene apprezzato, ma l’apprezzamento del gesto che diventa personale. Questo atteggiamento lo notiamo anche quando uno dei festeggiati non è potuto venire alla festa... subito c’è il vicino di casa, l’amico o amica, che si offre di portarlo personalmente, giustificando l’assenza per uno stato di salute o un imprevisto. E poi, molto gradita, è la chiusura della festa con una canzone del passato accompagnata dalla fisarmonica del nostro Pierangelo. Ora è il momento dei saluti dove le promesse di rivederci sono numerosissime. Forse non si verificheranno tutte ma il VI.VO. continuerà a proporre questa festa, anche con qualche suggerimento orientato a migliorararla. Naturalmente se tutto fila liscio e la festa è ben riuscita, dobbiamo ringraziare tutte le nostre Volontarie e Volontari del prezioso apporto organizzativo e dell’impegno operativo. Gianni Maianti
MOSTRA DEI PRESEPI...PARTECIPA ANCHE TU!!! Cari amici, ci stiamo avvicinando al Natale e vi comunichiamo l’invito a partecipare con una vostra opera all’ottava “MOSTRA DEI PRESEPI”. Sono gradite nuove proposte e nuove idee. Certi della vostra partecipazione vi ringraziamo anticipatamente. Potete estendere l’invito a parenti e amici. Successivamente verranno comunicati il luogo e la data del concorso. Partecipate numerosi! Gruppo Presepi Per informazioni: Serafino 030/318929 cell. 3395686489 Guerino 030/312064 cell. 3471714851
Rita 030/318696 cell. 3498636180 Don Fausto cell. 3287322176
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La madonna pellegrina di Fatima
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a alcuni anni, durante il mese di Maggio, noi parrocchiani della Badia abbiamo la gioia di poter avere ospite nelle nostre case e per le nostre vie la statua della Madonna di Fatima. Molti si sono chiesti la storia di questa figura preziosa a cui siamo affezionati. Un piccolo gruppo di pellegrini della diocesi di Brescia, terra natale di Paolo VI è arrivato al Santuario di Fatima il giorno 13 Settembre 1965, portando con sé una bella e importante Rosa d’oro da offrire alla Nostra Signora di Fatima . La loro devota offerta portava anche, oltre ad una grande devozione per la Madre di Dio, il desiderio di riportare alla terra che donò alla chiesa il grande Pontefice Paolo VI, l’immagine pellegrina della nostra Signora di Fatima. Di fronte all’impossibilità di realizzare questo dolce sogno, i pellegrini avanzarono con un sorriso un altro desiderio: E se l’immagine fosse della statua esposta in Basilica? Daremmo tutto pur di portarla con noi! I due sogni si sono disciolti, con la commemorazione della riapertura dell’ultima sezione del Concilio ha riempito le loro anime, al punto di fargli cadere dal viso lacrime di consolazione.
Alle 17,30 , il Padre Superiore del Seminario della Consolata ha celebrato la Santa Messa nella Basilica in comunione coi Padri conciliari che in Roma, in quello stesso giorno iniziavano l’ultima sessione ecumenica. In seguito c’è stata la solenne esposizione del Santissimo, presieduta dal Mons. Rettore del Santuario di Fatima, con la recita del rosario e di preghiere per il buon esito del Concilio. Dopo la benedizione eucaristica, è stata organizzata una processione con la bella statua esposta in basilica, lungo la strada per la Cappellina, accompagnata da tutti i fedeli che riempivano completamente la Basilica. La statua é stata portata all’incoronazione da PAOLO FESTA nostro parrocchiano, con ai lati due signore che portavano la corona e la Rosa D’oro offerta al Santuario di Fatima. Arrivati alla Cappellina, Mons.Rettore ha rivolto ai presenti alcune parole di spiegazione della inaspettata cerimonia, incoronando la statua della Santissima Vergine Maria che il giorno successivo sarebbe partita per l’Italia. Alla fine, tutti hanno cantato con grande fervore il Salve Regina, mentre Nostra Signora di Fatima veniva collocata sulla colonna che indica il luogo delle apparizioni del 1917. In comunione con tutti i fedeli della Chiesa, é stato poi spedito al Santo Padre il seguente telegramma: Beatissimo Padre,il gruppo di pellegrini di Brescia insieme ai fedeli del Santuario di Fatima,offre alla Santissima Vergine una Rosa d’Oro implorando la sua materna protezione sul Concilio Ecumenico. Da “Novidades” del 14 Settembre 1965 Paolo Festa, uomo di Dio, vero e grande "Innamorato di Maria" é colui che ha permesso e ci dona ogni anno nelle nostre case,nel mese di maggio, questa preziosa presenza,costante e continua, che ci elargisce grazie e benedizioni. Altre parrocchie di varie città italiane, oltre Brescia e provincia, venute a conoscenza della sua storia, hanno avuto il desiderio di poter pregare la Madonna di Fatima. La statua é custodita in una cappella dove ogni sera alle 20.30 viene recitato il Santo Rosario. Siamo grati ai fratelli Festa che con dedizione e testimonianza, continuano il servizio a Maria “Madre di Dio” iniziato da Paolo. Diacono Francesco
PER UN PUGNO DI LIBRI E DI FILM CONSIGLI DI LETTURA Una storia di adolescenza, e dell’amore fra Federico e Lucia, è quella che ci propone nel suo terzo romanzo A. D’Avenia. Fa da sfondo la Palermo del 1992 e ‘93, una città bellissima e appassionata, ma anche sconvolta dalla violenza mafiosa, in un chiaroscuro che percorre tutta la narrazione. Ma la luce è quella dell’esempio santo di 3P, cioè Padre Pino Puglisi, che attrae con la forza del suo coraggio sorridente e invita a seguire la strada di Cristo, quella cioè dell’amore, del perdono, dello spendersi per e con gli altri per costruire un mondo migliore. Federico si lascia sedurre dalla proposta di vita e dalle opere di 3P; sceglie, lui che appartiene a un quartiere bene della città, lui che potrebbe trascorrere l’estate a Oxford per un viaggio di studio, sceglie, appunto, di oltrepassare il passaggio a livello ed entrare a Brancaccio, regno di Cosa Nostra. Scopre una realtà a lui prima sconosciuta, ma a cui non può restare indifferente. La prepotenza e i soprusi sembrano vincere in ogni situazione, ma non tutto è perduto. Don Pino ha aperto il centro “Padre nostro” in cui accoglie i giovanissimi per dare un’alternativa alla strada e alla delinquenza. Don Pino incalza le autorità perché aprano scuole nel quartiere, nella convinzione che l’educazione e la cultura siano il migliore antidoto alla mafia. Don Pino è scomodo… sarà proprio nel giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno che don Puglisi, atteso alla sua festa di compleanno, verrà ucciso da due sicari. Accoglie i suoi assassini con un sorriso, con il coraggio di un martire, perchè, nell’atto stesso di morire, insegna come vivere. Don Pino non è tuttavia il protagonista del romanzo: è in Federico che si operano mutamenti dovuti alla testimonianza di don Pino Puglisi. Non si narra dunque una storia di cronaca nè la vita di un santo (che pure traspare ovunque), ma la storia di un’anima, di chi ha conosciuto, attraverso 3P, il messaggio cristiano dell’impegno e della santità quotidiana. Alessandro D’Avenia, “Ciò che inferno non è”, Mondadori 2014; Euro 14 Laura B.
LAZZARO FELICE Premiato all’ultimo festival del cinema di Cannes per la sceneggiatura, ricordando che Alice Rohrwacher nelle scorse edizioni era stata premiata anche per i film Corpo Celeste e Le meraviglie. Lazzaro felice è il commovente racconto di un giovane mezzadro, così buono da sembrare stupido, vive miseramente in una comunità contadina al servizio di una tirannica marchesa. Suo malgrado diventa amico del figlio della nobildonna, coetaneo viziato e prepotente. Per una magia che solo le favole e il cinema possono permettersi, l’azione, iniziata presumibilmente intorno agli anni novanta in una località del centro Italia dove ignari contadini vivevano come proprietà esclusiva della padrona, si sposta in avanti ci circa trenta anni, alla periferia di una città moderna scoprendo emarginati e nuovi schiavi tra degrado e rassegnazione. La storia di Lazzaro è quella di chi guarda il mondo con occhi puri, crede negli altri, non pensa il male per nessuno rappresentando una possibile bontà che gli uomini da sempre ignorano. Quello della Rohrwacher è un cinema complesso, non convenzionale, alla ricerca di un equilibrio tra poesia e realtà nel proporre una riflessione su un possibile mondo migliore se uomini e donne sapranno riscoprire il valore di una vita aperta agli altri, imprescindibile cammino verso la santità. Regia Alice Rohrwacher - Interpreti Adriano Tardiolo Alba Rohrwacher Luca Chikovani Nicoletta Braschi - Origine Italia 2018 - Durata 125’ Walter Salemi
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grazie don Raffaele
Processione festa patronale
Animazione inizio catechismo
Concerto 60 anni GAB
Bimbi ad azzurro