Dialogo e Famiglia - Dicembre 2016

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Dialogo e Famiglia Giornale dell’Unità Pastorale Sacra Famiglia - Padre Marcolini N˚ 5 - Dicembre 2016

La vera Gioia


Sommario Parola del Parroco Dalla grazia della visita del Vescovo, alla grazia del Natale . . . . . . . . . . . . pag. 3 Vita della Chiesa La misericordia non può essere una parentesi. . . . . . . . . . . . . . . . . . " 5 Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci .. . " 6 Vita dell’Unità Pastorale Il Pastore si fa accanto al proprio gregge. . . . . . . . . . . . . " 7 Quando le tue gambe sono stanche, cammina con il cuore . . . . . . . . . . . " 7 Siamo come nani sulle spalle dei giganti . . . . . . . . . . . . . . . . . " 10 Il Vescovo incontra le associazioni del territorio. . . . . . . . . . . . . . . . . . " 11 Il bello di fare le cose con testa e cuore . . . . . . . . . . . . . " 13 La gioia di un Dio che ci ama. . . . . . . " 13 Caro Mons. Luciano ti scriviamo.... . . . " 14 Siamo Unità Pastorale. . . . . . . . . . " 15 Scuole parrocchiali: la visita del Vescovo. . . . . . . . . . . . . . . . " 15 Generosità ed educazione . . . . . . . . " 17 L'incontro del Vescovo con il gruppo VI.VO. e gli anziani di Casa Famiglia. . . . . . " 18 Cronaca dell’Unità Pastorale Cineforum d'autunno: bilancio 2° ciclo . . . . . . . . . . . . . . " 20 Cresime e comunioni: i bambini. . . . . " 21 Cresime e comunioni: i genitori . . . . . " 22 Cresime e comunioni: la vita è un puzzle, noi siamo un puzzle, la nostra comunità è un puzzle!. . . . . " 23 L'importanza di mantenere alimentate le proprie radici. . . . . . . . . . . . . . . . " 24 Credi a ciò che proclami . . . . . . . . . " 25 Vita dei Quartieri Festa del ringraziamento e chiusura 60° villaggio Badia . . . . . . . . . . . . . . " 26 Torna la mostra dei presepi . . . . . . . " 27

Redazione Don Raffaele Donneschi, Don Fausto Mussinelli, Lucrezia Barbieri, Laura Bellini, Jessica Pasqui, Francesco Quaranta, Elena Rubaga, Guerino Toninelli, Elena Vighenzi, Carlo Zaniboni.

Per chi volesse scriverci: redazione.dialogoefamiglia@gmail.com

Tu sei venuto per noi, Gesù Signore Gesù, tu sei nato per noi, ti sei fatto bambino per noi, sei venuto per noi. La tua venuta è per noi necessaria, o Salvatore nostro: è necessaria la tua presenza. Vieni nella tua immensa bontà, abita in noi per la fede e illumina la nostra cecità. Rimani con noi e difendi la nostra fragilità. Se tu sei con noi chi ci potrà ingannare? Se tu sei con noi che cosa non potremo in te che ci dai forza? Se tu sei per noi, chi sarà contro di noi? Tu sei venuto al mondo, Gesù, per abitare in noi, con noi e per noi, per schierarti dalla nostra parte, per essere il nostro Salvatore. Grazie, Signore Gesù. San Bernardo

Orari S. Messe Unità Pastorale Feriali:

da lun a giov ore 8.30: Badia da lun a ven ore 18.00: Violino ven ore 18.30: Badia

Festive:

sab ore 8.30: Lodi Mattutine sab ore 18.00: Violino

sab ore 18.30: Badia dom ore 8.00: Badia dom ore 9.00: Violino dom ore 10.30: Badia dom ore 11.00: Violino dom ore 17.00: Mandolossa dom ore 18.00: Violino

Contatti dei presbiteri della Unità Pastorale Parroco (don Raffaele Donneschi): Parrocchia San Giuseppe Lavoratore trav. Ottava,4 - Villaggio Violino tel. (segreteria parrocchiale) 030 312620 e-mail: raffado@alice.it - www.parrocchiaviolino.it Curato (don Fausto Mussinelli): Parrocchia Madonna del Rosario via Prima, 81 - Villaggio Badia tel. 030 313492 - cell. 328 7322176 e-mail: donmussi80@gmail.com - www.parrocchiabadia.it

Riferimenti per gli oratori: Oratorio San Filippo Neri via Prima, 83 - Villaggio Badia Oratorio Violino via Prima, 2 - Villaggio Violino


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Parola del Parroco Dalla grazia della visita del Vescovo, alla grazia del Natale

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adesso che siamo Unità Pastorale, che cosa cambia?”...probabilmente più di un parrocchiano si sarà posto questa domanda, all’indomani della visita del Vescovo Luciano, culminata con la costituzione della nostra Unità Pastorale, d’ora in poi identificata con il nome-dedica “SACRA FAMIGLIA-PADRE MARCOLINI”. Se solo in pochi si fossero posti il quesito tutto sommato ne sarai abbastanza contento... è normale che qualcuno non sia riuscito a cogliere il senso e la portata di questa nuova realtà pastorale che opera non in sostituzione delle Parrocchie, ma come nuovo soggetto pastorale, con l’obiettivo di vivere al meglio la missione della Chiesa che è quella di annunciare il Vangelo di Gesù Cristo, celebrare la salvezza nei Sacramenti e vivere la carità in un determinato territorio... Il problema si porrebbe con più “drammaticità” (mi si passi il termine...) se a pensarla così fosse la mag-

gioranza dei “fedeli”, dei cosiddetti “praticanti” o “vicini” (tanto per distinguerli dai “lontani”, che sono i cristiani battezzati ma che non si interessano troppo delle cose di chiesa, se non in qualche occasione o per qualche ricorrenza, tipo funerali, cresime e prime comunioni...). A questi, infatti, è domandato di farsi portatori di questa ‘novità’ ed è a loro soprattutto che la Chiesa diocesana, rappresentata dal Vescovo Luciano, chiede di aderire con entusiasmo a questa proposta che ci deve vedere passare dall’essere ‘cristiani-spettatori’ a ‘cristiani-missionari del Vangelo’. In pratica, ciò che il Vescovo Luciano ci ha comunicato è stato di non vergognarci del Vangelo, di andare in tutti i luoghi, come ha fatto lui durante la sua visita, accostare tutte le persone, consapevoli che non portiamo noi stessi, le nostre idee e opinioni... ma portiamo il messaggio di speranza per gli uomini e le donne di oggi, con i loro problemi, le loro ansie,

Il vicario zonale Don Gianluca legge la bolla di indizione dell'Unità Pastorale


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le loro incertezze, le loro fragilità e che questa speranza si chiama Gesù, desideroso di farsi compagno di viaggio di ciascuno di noi. Questo messaggio lo rendiamo più credibile perché riusciamo a mettere insieme le differenti storie di due comunità, le differenti tradizioni, abitudini... e vivere un po’ di più in comunione! Del resto che cosa è il Natale se non la realizzazione del ‘sogno di Dio’ di fare una cosa sola con l’umanità che Lui stesso aveva creato... Per i cristiani il Natale è la celebrazione della “vicinanza e dell’umanità” del nostro Dio, come si dice nella Lettera di Paolo a Tito. Dio si è lasciato tanto appassionare per gli umani, che ha voluto essere uno di loro. Come dice elegantemente il poeta portoghese Fernando Pessoa: “Lui è l’Eterno Bambino, il Dio che mancava; Lui è il Divino che sorride e scherza; un Bambino così umano che è Divino”. Adesso abbiamo un Dio Bambino e non un Dio giudice severo dei nostri atti e della storia umana. Che gioia sentiamo quando pensiamo che saremo giudicati da un Dio Bambino. Certamente il dono del Natale esige anche un impegno da parte nostra ad accogliere il Dio che si fa uomo e viene ad abitare in mezzo a noi. Il Natale vive di gratuità, di dono di sé, di convivialità, di diventare noi stessi un regalo per gli altri... occorre però che riusciamo ancora a farci sorprendere e a provare gioia per una vita che nasce, con il progetto che ogni vita ha dentro di sé e che potrà realizzarsi, se accolta e accompagnata da un clima di fraternità e comprensione.

Natività - Rupnik

Il Natale vuole risuscitare la dimensione dello spirito nell’essere umano, vuole annunciare che è in questa atmosfera che Dio è venuto accanto a noi. Non è venuto come un Cesare potente, nemmeno come un sommo sacerdote, ancor meno come un filosofo o un grande della finanza o dell’economia... Si è fatto vicino a noi nella forma di un bambino povero della periferia, in mezzo ad animali, perché nessuno potesse sentirsi distante da Lui, perché tutti potessero sperimentare il sentimento di tenerezza che solo un bambino può suscitare. Questo è il cammino che Dio ha scelto per stare con noi, per poter percorrere con noi gli intricati e tortuosi cammini della nostra vita. Forse non sarà un Dio che ci spiega la ragione del male nel mondo ma, che soffre con noi. Forse non ci spiega perché tanto affannarsi per così poca felicità… ma lavora e fatica con noi e come noi: assume tutto ciò che è radicalmente umano... affinché noi possiamo diventare divini. Può valere, come conclusione, questo piccolo verso che ci fa pensare alla nostra comprensione di Dio, rivelata nel Natale: “Ogni bambino vuole essere uomo. Ogni uomo vuole essere re. Ogni re vuole essere “dio”. Solo Dio ha voluto farsi bambino.” Un Natale di pace e di serenità per tutti. Don Raffaele


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Vita della Chiesa La misericordia non può essere una parentesi Con "Misericordia et Misera" Papa Francesco chiude il Giubileo della Misericordia

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a misericordia non può essere una parentesi nella vita della Chiesa”, perché l’incontro tra Gesù e l’ adultera è l’”icona” dello stile del cristiano. Il Giubileo finisce, il Giubileo continua: nella Lettera apostolica “Misericordia et misera”, Papa Francesco afferma che “questo è il tempo della misericordia”, e auspica una “conversione pastorale” che metta al centro i poveri e l’ascolto della gente. “Le nostre comunità si aprano a raggiungere quanti vivono nel loro territorio perché a tutti giunga la carezza di Dio attraverso la testimonianza dei credenti”, l’invito di Francesco: la tentazione di fare la “teoria della misericordia” si supera “nella misura in cui questa si fa vita quotidiana di partecipazione e di condivisione”. Tra le novità del documento, la facoltà per tutti i sacerdoti, “in forza del loro ministero”, di concedere l’assoluzione dal “procurato peccato di aborto”; l’estensione dell’assoluzione dai peccati anche ai lefevbriani “fino a nuove disposizioni”; la proroga del servizio dei “Missionari della misericordia”; la proposta di dedicare una domenica alla promozione della Bibbia nelle diocesi e di istituire una Giornata mondiale dei poveri, nella XXXIII domenica del tempo ordinario. La fotografia: “In una cultura spesso dominata dalla tecnica, sembrano moltiplicarsi le forme di tristezza e solitudine in cui cadono le persone, e anche tanti giovani”, l’analisi del Papa: per un futuro non “ostaggio dell’incertezza”, la misericordia è l’unico antidoto a “malinconia, tristezza e noia, che lentamente possono portare alla disperazione”. No alle “chimere che promettono una facile felicità con paradisi artificiali”, sì alla misericordia come “vento impetuoso e salutare”, di fronte al quale “non si può rimanere indifferenti, perché cambia la vita”, come abbiamo sperimentato nell’anno giubilare appena trascorso. Ora “è tempo di guardare avanti”, tramite una “conversione pastorale” nella liturgia, nei sacramenti, nella catechesi, nell’ascolto della Parola di Dio, nella cura e nella preparazione dell’omelia. “È mio vivo desiderio che la Parola di Dio sia sempre più celebrata, conosciuta e diffusa”, scrive il Papa proponendo una domenica

dedicata “interamente” alla Bibbia, con iniziative di “creatività” pastorale tra cui “la diffusione più ampia della lectio divina”. La riconciliazione: “Il sacramento della riconciliazione ha bisogno di ritrovare il suo posto centrale nella vita cristiana”, raccomanda Francesco prorogando il ministero dei 1.142 “Missionari della misericordia” inviati nelle diocesi del mondo durante il Giubileo. “Noi confessori”, aggiunge fornendo accurate dispo-

Tutti abbiamo bisogno di consolazione

sizioni per lo svolgimento del ministero, abbiamo “la responsabilità di gesti e parole che possano giungere nel profondo del cuore del penitente, perché scopra la vicinanza e la tenerezza del padre che perdona”. Anche “nei casi più complessi”. “Tutti abbiamo bisogno di consolazione”, scrive Francesco evocando uno dei momenti più originali del suo Giubileo: la Veglia per asciugare le lacrime. In un momento di “crisi” come il nostro, la “forza consolatrice” deve andare prima di tutto alle “nostre famiglie”, le cui situazioni vanno valutate da parte del sacerdote con “un discernimento spirituale attento, profondo e lungimirante”, come si raccomanda nell’Amoris Laetitia. Anche il rito delle esequie va difeso dalla tendenza “a banalizzare la morte fino a farla diventare una semplice finzione, o a nasconderla”. Da “La Voce del Popolo”


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Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci Il venire di Gesù ci smuove dall'immobilismo

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i apre con una presentazione firmata dal segretario generale della Cei Nunzio Galantino, il sussidio liturgico pastorale per il tempo di Avvento e di Natale, disponibile sul sito della Conferenza episcopale italiana. Il titolo riprende le parole della profezia di Isaia: “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci”. «L’annuncio e la fiduciosa supplica per affrettare il ritorno del Risorto, formano il nucleo essenziale del tempo d’Avvento – osserva Galantino –. Solo in apparenza il “tempo liturgico” si presenta come tempo ciclico, come una tradizione che si ripete. Ogni anno che celebriamo, constatiamo che il Regno di Dio avanza nella storia: storia del mondo, storia della salvezza». Per il segretario Cei, «se noi andiamo verso il Signore, in realtà è il suo venire che ci smuove dall’immobilismo e rimette in moto energie sopite, ci libera da stanchezze e pigrizie». Il punto di partenza del cammino proposto è l’esperienza dell’Anno della Misericordia. Da qui, scrive ancora Galantino, il sussidio intende accompagnare le comunità ecclesiali in tutta Italia a «vivere la trasformazione della Storia che il Risorto opera incessantemente», trasfigurando «tutta la realtà». Al centro dell’attenzione del segretario Cei anche «le ferite aperte e più dolorose» del nostro tempo: le guerre,

Gesù viene e costruisce sulle nostre macerie

l’assenza di pace. «Puntare su una riduzione dei conflitti e una più attiva fiducia nel dialogo – commenta – vuol dire oggi riattivare le energie che aiutino a portare il peso del confronto non cruento, pagandone pure il prezzo, ma in un orizzonte tinto di speranza», per «riconciliare, pacificare, costruire, e ricostruire, la storia continuamente lacerata». Monsignor Galantino distingue due piani: quello «personale», che implica l’impegno ad «accogliere più a fondo l’appello che viene dallo Spirito di Pace, lasciando correggere, in particolare, il nostro modo di guardare gli “altri”; e quello comunitario, con l’esigenza di rigenerare continuamente le speranze, «per non appiattirsi nello status quo, e rilanciare invece non le utopie, ma il disegno di un mondo più abitabile, e di una vita ultima in Dio, da annunciare senza stancarsi». Per il segretario Cei, «è la strada maestra di un Avvento autentico, che ci conduce a celebrare “in spirito e verità” il Natale del Signore, come trasfigurazione dell’umano che “nella pienezza del tempo” (Gal 4,4) si fa annuncio e profezia del Regno di Dio, che è in mezzo a noi». L’auspicio è che, «in continuità dinamica con il Convegno ecclesiale di Firenze, in piena sintonia con il Magistero di Papa Francesco – fatto di gesti e parole assai eloquenti che ci interpellano – possa favorire nelle comunità cristiane una fruttuosa accoglienza dell’unico Dono, capace di trasfigurare la nostra umanità e di liberare un’esistenza troppo angustiata dalle nostre preoccupazioni, per entrare in un tempo nuovo, gioioso nel ringraziamento e lieto nella comunione». Parola di Dio, liturgia e catechesi: questi i contributi offerti dal sussidio, scanditi in dieci momenti diversi: le quattro domeniche d’Avvento, la solennità dell’Immacolata Concezione (8 dicembre), il Natale, la solennità della Santa Famiglia (30 dicembre), la solennità di Santa Maria Madre di Dio (1° gennaio), l’Epifania e il Battesimo del Signore (8 gennaio). Tratto dal portale online della diocesi di Roma


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Vita dell’Unità Pastorale Il Pastore si fa accanto al proprio gregge Visita pastorale: incontro con i sacerdoti e il diacono dell'Unità Pastorale

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a visita di conoscenza e condivisione della vita dell’Unità Pastorale da parte del nostro Vescovo Luciano, nei giorni che hanno preceduto l’istituzione ufficiale dell’Unità Pastorale, è stata una occasione di grazia per tanti nelle nostre comunità. Il vescovo si è posto accanto alle varie persone e realtà che ha incontrato, con la bontà del pastore che si fa accanto al proprio gregge e allo stesso tempo ha suggerito, con le proprie parole e gesti, delle strade concrete per rendere il nostro vivere in comunione, un riflesso dell’Amore del Padre che Gesù ci ha rivelato e che lo Spirito Santo tiene vivo nei cuori. Con questo atteggiamento, il vescovo ha fraternamente incontrato i presbiteri in servizio all’Unità Pastorale e il diacono Francesco, che in questi anni hanno cercato di costruire insieme il cammino di comunione, che si è compiuto con l’istituzione dell’unità Pastorale. L’incontro di circa un’oretta, è stato all’insegna della condivisione schietta del cammino fatto e dell’impegno a portarlo avanti con sempre maggiore decisione. L’occasione è stata propizia anche per cogliere i passaggi compiuti nella fatica e nella speranza da ogni singola comunità, verso l’unità pastorale.

Messa di erezione Unità Pastorale

Il Vescovo, al termine, ha invitato a proseguire il cammino, pensando anche ad un ampliamento di questa comunione che si coglie tra i sacerdoti, verso il laicato più attento della comunità, così da costituire una specie di consiglio operativo della vita delle due comunità. Nelle prossime pagine seguirà il racconto delle sensazioni e dell’emozione dell’incontro con il vescovo nelle varie realtà. Don Fausto per i sacerdoti

Quando le tue gambe sono stanche, cammina con il cuore Presentazione del cammino del consiglio pastorale e dei consigli dell'oratorio al Vescovo Luciano

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arissimo vescovo Luciano, a nome dei Consigli pastorali delle due parrocchie, dei sacerdoti in comunione con le due comunità cristiane di Badia e Violino, la ringraziamo per voler condividere con noi questi giorni così significativi per le nostre parrocchie. Il cammino verso l’Unità Pastorale è iniziato concretamente nell’ottobre

2012, quando è stato nominato un presbiterio unico a servizio delle due Parrocchie. Ci stiamo preparando e in tanti siamo in cammino, consapevoli o per lo meno alla ricerca di questa consapevolezza, che l’Unità Pastorale ci immette in una nuova modalità di essere e di vivere da comunità cristiana. È una grande novità quella delle Unità Pastorali che abbiamo colto, a vol-


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te con fatica, come una sfida, un’opportunità per le nostre parrocchie di crescere nella fede, rispondendo all’invito della nostra Diocesi di proporre questo nuovo stile di condivisione della vita di fede delle comunità cristiane. Con i precedenti Consigli Pastorali, che hanno preceduto l’attuale Consiglio si è fatto un cammino di ‘avvicinamento’ all’Unità Pastorale. Una prima tappa ha visto le parrocchie, riunite in Assemblee Pastorali, riflettere su quale ‘Modello di Chiesa’ fosse presente nelle nostre Comunità e a quale volevamo fare riferimento. Ne è emerso che l’obiettivo era quello di una Chiesa Ministeriale, che voleva mettere al centro la Parola di Dio e che, consapevole di essere ‘piccolo gregge’, voleva mettersi in atteggiamento di missione e di annuncio. Si è fatta poi una lettura della realtà, sottolineando l’esistente (la mappatura dei gruppi, dei servizi, degli impegni) cercando di capire come queste realtà fossero, chi più chi meno, a servizio di ciò che costituisce l’ossatura della Chiesa: Comunità che Annuncia il Vangelo, Celebra la Liturgia e i Sacramenti, vive la Carità. È innegabile che il percorso verso l’Unità Pastorale ha riguardato soprattutto gli ‘addetti ai lavori’: i vari Consigli, i Catechisti, gli Animatori e i Volontari. C’è la consapevolezza che l’Unità Pastorale avrà bisogno di molto lavoro e di tempo per poter essere realizzata: alcune volte fatichiamo a vedere il nuovo stile di pastorale che si vuole costruire. Nei primi incontri di questo timido cammino si è constatato come ci fosse un grande bisogno, da parte di tutti coloro che già, a vario titolo, operavano all’interno delle Comunità, di una approfondita formazione, affinché il nostro non fosse un semplice ‘fare’ ma entrasse nella consapevolezza di essere tutti corresponsabili della Pastorale. Negli ultimi due anni così si sono individuati tre ambiti formativi: quello liturgico, catechetico, educativo; quello caritativo-missionario; quello familiare e su di essi si sono costruiti dei percorsi formativi a cui in vario modo abbiamo partecipato, ognuno individuando il proprio ruolo all’interno della comunità. Gli ultimi mesi ci hanno visto coinvolti nella discussione circa la stesura del Progetto Pastorale; una commissione costituitasi ha raccolto, all’interno dei vari ambiti, gli obiettivi e i progetti che a medio periodo ci si prefig-

Incontro con i consigli

geva di raggiungere in termini di azione pastorale. Le risposte sono state il punto di partenza per elaborare un Progetto Pastorale, condiviso con il Consiglio. Lo consideriamo come la traccia di un cammino, che in parte è già iniziato e che cercheremo di attuare nei prossimi anni. In sintesi qui i punti focali del progetto che raggruppano le pastorali su cui vogliamo impegnarci a lavorare. La Pastorale Liturgica ha come priorità la realizzazione di una Commissione Liturgica, attualmente non ancora comprensiva, di tutte le sue componenti. La Pastorale Catechistica, ruota soprattutto intorno all’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi coinvolgendo le loro famiglie, unita alla proposta, rivolta agli adulti, dei Centri di Ascolto della Parola di Dio che si svolgono nei tempi forti dell’Avvento e della Quaresima. La Pastorale della Carità, è avviata da una Commissione Caritas dell’Unità Pastorale. La Pastorale famigliare è di nuova nascita e sta muovendo i suoi primi passi. La Pastorale Sociale è per ora ancora un obiettivo, non ancora concretizzato. La Pastorale Giovanile e la Pastorale Oratoriana sono invece coordinate dai due Consigli dell’Oratorio delle singole parrocchie, che stanno lavorando in modo separato al progetto educativo. Eccoci arrivati qua, le affidiamo le nostre comunità e il cammino che esse hanno intrapreso, ci uniamo a Lei nella preghiera, confidiamo nell’Amore di Cristo Gesù, certi più di ogni altra cosa che Dio ha cura del suo popolo. Consiglio Pastorale riunito


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CONSIGLIO DELL'ORATORIO VIOLINO

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Un nuovo progetto di ristrutturazione

l consiglio dell'oratorio del Violino, dopo l’esperienza pionieristica condotta al termine degli anni '90 dal parroco don Ermanno, riparte nell'anno pastorale 2006/2007 con l'approfondimento del programma diocesano “Cum Panis”. L’arrivo del curato don Sergio riavvia un percorso per riscoprire le finalità dell’oratorio, sia in termini di partecipazione, che di strutture. Si lavora per riesaminare il Progetto Educativo dell’Oratorio (PEO). Si continuano a calendarizzare le attività ricreative e sportive. Si rinnova il consiglio dell’oratorio e si stringono maggiormente i collegamenti con il Consiglio Pastorale Parrocchiale. In quegli anni i membri del consiglio sono anche impegnati nella visita ad altri oratori diocesani, al fine di cogliere indicazioni e suggerimenti da realtà già ben avviate. Dopo il trasferimento del curato don Sergio e del parroco don Agostino, i lavori proseguono nella prospettiva dell’unità pastorale. Il nuovo consiglio è composto dai rappresentanti delle varie realtà della comunità educativa e delle asso-

ciazioni operanti in oratorio. Il dibattito si concentra sulla collocazione dell’oratorio, sul reperimento delle risorse economiche e sulla stesura del progetto. Ed eccoci al presente: oggi il consiglio continua nella regolare programmazione delle varie attività e nell’elaborazione della ristrutturazione degli ambienti; un impegno che è stato recentemente presentato alla comunità e che la coinvolgerà nei prossimi mesi. Dopo tanti anni di attese e polemiche ora è finalmente possibile parlare di una nuova vita per l’oratorio del Violino. Una vita che non è nelle strutture, per quanto nuove e più accoglienti, ma è soprattutto dentro la disponibilità degli abitanti a contribuire a realizzare quegli ideali educativi e quei valori che caratterizzano la comunità cristiana, affinché tutti noi possiamo sempre trovare nell'oratorio un ambiente familiare, per noi stessi e “per i nostri figli“. Carlo Zaniboni e Claudio Guglielmina

CONSIGLIO DELL'ORATORIO BADIA

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Il suo servizio dal 2013 a oggi

l Consiglio d’Oratorio della Badia si costituisce per la prima volta agli inizi del 2013 come punto di incontro dei rappresentanti delle varie realtà attive all’interno dell’oratorio. Il cammino del Consiglio dell’Oratorio ha avuto inizio con la lettura della nota pastorale sul valore e la missione degli oratori nel contesto dell’educazione alla vita buona del Vangelo, intitolata “Il laboratorio dei talenti”, strumento con il quale il Consiglio ha ripercorso la storia dell’oratorio e riscoperto l’ancora sua attuale e fondamentale importanza come luogo educativo, accogliente e gioioso che ha nel Vangelo “il presupposto imprescindibile per lo svolgimento della sua funzione spirituale e sociale”. La tappa successiva che ha animato gli incontri del Consiglio dell’Oratorio, è stata la lettura e la discussione intorno al documento diocesano “Dal cortile - idee e scelte per l’oratorio bresciano” documento che ha contestualizzato la natura dell’oratorio della nostra diocesi, la cui proposta educativa “apre alla dimensione dell’altro, testimonia la necessità di fondare la propria vita su atteggiamenti, valori e scelte che derivano dal Vangelo”. Questo documento è stato la base da cui il Consiglio dell’Oratorio è partito per stendere il Progetto Educativo del proprio Oratorio, per il quale è stata fondamentale la domanda che è stata posta a tutti i membri della comunità: bambini e ragazzi del catechismo, giovani, adulti e anziani circa la loro definizione di oratorio.

Nel gennaio 2015, in occasione dell’incontro della comunità educativa, il Consiglio dell’Oratorio ha presentato il Progetto Educativo dell’oratorio e lo ha sottoposto alla comunità, per giungere a giugno 2015, in occasione della festa dell’oratorio, alla definitiva approvazione dello stesso. Di seguito il Consiglio dell’Oratorio ha cominciato la lettura e riflessione attorno al documento “Per la scrittura di un regolamento dell’oratorio” allegato nr. 3 di “Idee e scelte per l’oratorio bresciano”, testo che il Consiglio ha utilizzato per la stesura del proprio Regolamento d’oratorio, che è stato presentato in occasione della riunione della comunità educativa di maggio 2016, per essere definitivamente approvato a settembre 2016, durante la festa dell’oratorio. Un cammino ancora lungo Vescovo Luciano ci attende, le chiediamo di ricordarci nelle sue preghiere, affinché come disse il nostro beato Papa Paolo VI anche il nostro oratorio possa essere “la casa della gioia”. (...) La gioia del divertimento, la gioia dell’amicizia vera e leale, la gioia della bontà che fa lieti i cuori, e soprattutto la gioia di avere e possedere Cristo”. Ce lo auguriamo per tutti i membri delle nostre due comunità che lei Vescovo Luciano viene ad unire con il suo sigillo, possa anche l’oratorio testimoniare la comunione pastorale che celebreremo ufficialmente domenica prossima. Consiglio dell’Oratorio Badia


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SIAMO COME NANI SULLE SPALLE DEI GIGANTI Le parole del Vescovo ai consigli Pastorali, per gli affari economici e d'oratorio

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artedì 8 novembre presso la Sala Don Teotti, il vescovo Luciano ha incontrato i consigli pastorali, economici e dell’oratorio, delle due parrocchie. Dopo la presentazione del cammino fatto dalle due comunità in vista dell’Unità Pastorale, il Vescovo ci ha aiutato nella lettura approfondita della lettera di S. Paolo apostolo agli Efesini. (4,1-16). Riporto, molto semplicemente, alcuni spunti tratti dalla sua relazione; possano servirci per riflettere circa il cammino che abbiamo davanti. L’erezione a Unità Pastorale infatti è chiaramente un punto di partenza che ci vede tutti coinvolti verso una strada condivisa, ma ha bisogno ancora di costruirsi con il nostro impegno, con il nostro crederci, il nostro superare abitudini e chiusure. “Una comunità cristiana” ha esordito il nostro Vescovo “esiste per produrre del bene e desiderare una forma per il bene dell’uomo. Essa riesce a crescere nella fede se sente il bisogno della Parola, dell’amore che viene da Dio, che è un amore oblativo, che non richiede nulla in cambio e che non viene scalfito da nulla. Il cammino di Gesù è in due direzioni: è disceso da Dio per incarnarsi e riportarci a Dio. La resurrezione di Gesù è l’inizio di un nuovo mondo e noi siamo un pezzettino di quel mondo, con le nostre relazioni, le nostre amicizie, i nostri affetti, la nostra vita. Vivere da cristiano significa vivere questo pezzettino nel nome di Dio e nella misura in cui rendiamo testimonianza del nome di Dio, ognuno di noi unito con l’altro insieme, crea il regno di Dio. Purtroppo in questo mondo si registra una frattura tra la vita e la fede; nella dimensione della vita quotidiana, il Vangelo scompare, mentre Gesù ci insegna che il Vangelo si gioca sempre lì, nella vita di tutti i giorni dove noi siamo.

Noi abbiamo bisogno di Santi contemporanei che sanno trovare la strada dell’evangelizzazione con strade nuove, strumenti nuovi. C’è un aspetto creativo che noi dobbiamo avere sempre davanti, non possiamo vivere solo della tradizione cristiana, dobbiamo inventarci strade nuove. Bisogna desiderare grande!!” La riflessione, accompagnata da alcuni timidi interventi, si è conclusa con questa bella citazione che Mons. Monari ci ha lasciato: Diceva Bernardo di Chartres, filosofo francese, che “noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l'acume della vista o l'altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti”. Le comunità cristiane di oggi sono come questi piccoli nani, hanno la capacità e la necessità di vedere lontano, nel presente e nel futuro, e di pensare forme di evangelizzazione nuove e creative, adatte alla società che le circonda; devono farlo però tenendo sempre presente le loro radici, quei “giganti” che sono punto di riferimento e sostegno a cui non si può rinunciare. Per il Consiglio Pastorale Elena

Incontro con i consigli


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Il Vescovo incontra le associazioni del territorio Coordinamento e spirito di servizio, qualità importanti per il volontariato

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n occasione dell’incontro tra le associazioni presenti nei nostri quartieri e il Vescovo Luciano Monari, lo scorso 11 settembre presso il teatro del quartiere Violino, sono stati presentati anche i nuovi organismi dei consigli di Quartiere Violino e Badia. Di seguito vengono riportati degli stralci degli interventi dei presidenti dei consigli di quartiere: “È noto a molti, se non a tutti, che con la finanziaria del 2010 sono state soppresse le circoscrizioni nelle città con più di 250 mila abitanti e, per non disperderne l’efficacia, l’amministrazione comunale ha istituito, da circa due anni, l’organismo dei Consigli di Quartiere, per favorire la partecipazione civica dei cittadini alla vita pubblica. I Consigli di Quartiere sono istituzioni composte da cittadini, scelti su base elettiva in proporzione al numero di abitanti del quartiere; hanno il compito di promuovere le iniziative proposte dai cittadini del quartiere verso l’amministrazione e viceversa, favorendo la condivisione dei progetti promossi dal Comune e che riguardano il quartiere. Così, il legame con le realtà associative dei nostri

quartieri è fondamentale per impostare progetti nel contesto. Il dialogo tra le realtà presenti al Violino, che operano soprattutto in ambito sociale, e il Consiglio di Quartiere si è concretizzato lo scorso anno. “I Semi del Villaggio”, attiva sull’intera unità pastorale, “Gli amici del Braciere”, la Parrocchia e il CdQ si sono coordinati per stendere un calendario comune di eventi per festeggiare il Sessantesimo anniversario del primo quartiere Marcolini. L’ultima associazione nata nel quartiere, ma già molto attiva, è il “Vi.Vo.”, che è particolarmente attenta al mondo della terza età, così numeroso al Violino”. “Per il quartiere Badia ricorre quest’anno l’evento del 60mo anniversario di fondazione del quartiere; è stata l’occasione per il Consiglio, di venire a contatto, anche in questo caso, con varie realtà, gruppi e associazioni. Ne contiamo quasi 30, presenti alla Badia, rivolte a diversi ambiti e servizi: dal supporto a bisogni sociali e servizi alla persona, a realtà con scopi culturali e ludico sportivi. La riscoperta delle origi-

Incontro con le associazioni


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riflessione di un partecipante

ni, ci ha ricordato il carattere cooperativo dei nostri quartieri che sin dagli inizi ha costituito un aspetto distintivo di queste comunità. Tra le associazioni si annoverano: “Gruppo alpinisti Badia GAB”: storica associazione, nata nel ’58 e ancora oggi attiva. Dedita ad organizzare momenti di aggregazione degli amanti della montagna; l’associazione collabora con la parrocchia ed il CdQ per le iniziative culturali e di aggregazione locali. “Gruppo Badia 30” nato dopo i 30 anni del quartiere e che si dedica alle ricerche storiche del villaggio e delle terre in cui esso è sorto. Da loro il principale contributo della mostra fotografica organizzata in occasione del 60mo. “Gruppo Alpini”: presenza attiva a supporto di varie iniziative dentro e fuori il quartiere. “Gruppo Sportivo Oratorio”: punto di aggregazione nei principi dello sport presso il no-

stro oratorio. Compagnie teatrali: Embroi e Ciacère, il gruppo teatrale oratorio. “Anteas”: associazione di anziani e pensionati che intendono essere utili alla comunità ed in particolare agli altri anziani, gestisce la casa famiglia presso i locali della Achille Papa e offre servizi alle persone anziane, come trasporto per visite ed altro. “Ant”: attiva nel supporto alle famiglie con persone malate di tumore. L’associazione Cinefila che opera su entrambi i quartieri...E molte altre ancora”. Lo sforzo dei CdQ è rivolto al coinvolgimento allargato di tutte le realtà del quartiere. L’obiettivo che ci siamo dati è quello di favorire il dialogo tra le diverse realtà, molto spesso gelose della propria autonomia e indipendenza, promuovendo il progetto della costituzione di un “Punto Comunità”, un punto che sia di riferimento per le persone, al fine di orientarsi tra le diverse proposte e servizi offerti nel territorio dalle varie associazioni, che avrebbero inoltre uno spazio in più per dialogare, confrontarsi e coordinarsi, migliorando così l’offerta fornita al territorio. Occasioni come questa offrono l’opportunità di conoscere, capire e quindi attivarsi per una qualità della vita, personale e collettiva, migliore e certamente sono da stimolo per sognare una comunità migliore. I presidenti dei consigli di quartiere Anna e Paolo

L’unione fa la forza Il Vescovo Luciano Monari, nella serata di Giovedì 10 novembre, ha incontrato i volontari dei Gruppi e delle Associazioni dei quartieri Badia e Violino. Dopo una preghiera introduttiva guidata da Don Raffaele e dopo che i Presidenti dei Consigli di quartiere, Sig.ri Frattini Anna e Galbardi Paolo, hanno illustrato le attività dei Gruppi e delle Associazioni, il Vescovo ha evidenziato come i nostri due quartieri dispongano di una molteplicità e varietà di gruppi che molti altri quartieri bresciani ci invidierebbero. Nell'esposizione del Vescovo Monari mi ha personalmente colpito il seguente concetto: quando

una persona si impegna raggiunge, determinati risultati, se l'impegno invece è quello di due persone i risultati raggiunti non si sommano, bensì si moltiplicano, se poi le persone diventano un gruppo di persone ecco che i risultati crescono esponenzialmente; “l'unione fa la forza” si potrebbe riassumere. Questo è il concetto che anima i Gruppi e le Associazioni di volontariato dei nostri quartieri. Penso che alla stessa stregua di quanto accade nei gruppi, l'Unione Pastorale Badia-Violino, possa essere l'occasione per unire le forze, porsi nuovi e più ambiziosi obbiettivi e moltiplicare i risultati. Daniel Vanoni - Gruppo Alpini Badia


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Il bello di fare le cose con testa e cuore Il Vescovo si confronta con adolescenti e giovani

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ra i vari incontri in occasione della celebrazione dell’Unità Pastorale delle nostre parrocchie, c’è stato quello del Vescovo Luciano con noi adolescenti e giovani. Ci siamo trovati nel saloncino dove spesso facciamo le nostre riunioni e le nostre attività, ma questa volta con un ospite in più. Abbiamo visto con lui alcuni video, tra i quali uno degli inviti del Papa ai giovani durante la GMG, per riflettere su cosa significhi essere giovani oggi vivendo appieno la vita. Abbiamo chiesto al Vescovo di raccontarci qualcosa della sua adolescenza e gioventù, del mondo in cui è cresciuto e di cosa lo ha portato a fare le sue scelte. È stato bello scoprire che anche lui è partito dall’oratorio, dove ha trovato i primi esempi e i punti di riferimento. Ci ha invitato a vivere con entusiasmo la nostra gioventù e a porci degli obiettivi, impegnandoci al massimo in quello che facciamo e concentrandoci su quello che vogliamo raggiungere, perché solo così riusciremo ad arrivare in fondo ai nostri progetti. Ci ha spiegato di non lasciarci trascinare, ma di fare le cose con la testa e con il cuore. Dopo il suo discorso abbiamo fatto alcune domande: abbiamo chiesto come fare a sapere se ci stiamo ponendo gli obiettivi giusti, se la strada che abbiamo

intrapreso è quella corretta. Il Vescovo Luciano ci ha risposto che non c’è una “teoria” ufficiale da apprendere, un elenco con le regole del gioco: è necessario provare, lasciarsi guidare dall’istinto e dalle persone che ci sono vicine. È stato un incontro originale e piacevole, che ci ha permesso di confrontarci con una persona di sicuro in grado di essere un esempio per noi ragazzi. Gruppo Adolescenti e Giovani

Incontro con adolescenti e giovani

La gioia di un Dio che ci ama Il messaggio del Vescovo alla pastorale catechistico-educativa

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n occasione della costituzione dell’Unità Pastorale, il Vescovo ha dedicato una sera, sabato 12 novembre, ad incontrare i catechisti dei ragazzi e degli adulti, gli animatori dei centri d’ascolto, gli educatori che operano nelle varie realtà delle parrocchie e l’Azione Cattolica. Durante la serata il Vescovo ha ribadito più volte che DIO AMA ognuno di noi: ci ama prima di tutto ed indipendentemente dalle nostre risposte. All’inizio mi sono detta che in fondo non era un concetto nuovo, ma continuando ad ascolta-


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re, e Mons. Luciano ha approfondito molto questo concetto anche leggendo dei brani della Bibbia, ho realizzato che aver sentito ancora parlare dell’amore di Dio, non vuol dire esserne consapevoli nel cuore, nella mente e nell’anima. Sicuramente se fossimo più consapevoli di essere così amati da Dio affronteremmo la vita con più serenità e fiducia, non faremmo così fatica ad avere rapporti con gli altri basati sul rispetto reciproco e sulla fraternità. Perché sapere di essere amati da valore alla nostra vita, a quella di ogni essere umano e questo non può che riempirci di gioia. Non a caso questo ragionamento è stato rivolto a noi: ho pensato che più siamo capaci di trasmettere con

la nostra vita il grande amore di Dio in particolare ai ragazzi che incontriamo (per il catechismo/azione cattolica, per le attività sportive, perché frequentano l’oratorio...), più permettiamo ai ragazzi di crescere nella Fede, di ancorare quindi la loro esistenza a Dio che sarà un punto di riferimento nelle difficoltà del diventare adulti. Scrive S. Paolo ai Romani: “ Io sono sicuro che né morte né vita, né angeli né altre autorità o potenze celesti, né il presente né l’avvenire, né forze del cielo né forze della terra, niente e nessuno ci potrà strappare da quell’amore che Dio ci ha rivelato in Cristo Gesù, nostro Signore”. Rm 8,38-39. Domenica

Caro Mons. Luciano ti scriviamo... L'incontro con le famiglie

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arissimo Mons. Luciano, ti ringraziamo per aver risposto al nostro invito, ed essere entrato nelle nostre case; lo sappiamo, siamo stati curiosi e ti abbiamo chiesto tante cose, ma eri un ospite desiderato e atteso. Abbiamo arredato con i nostri bambini, insieme a te, la casa; hai visitato con noi tutti gli ambienti e per ognuno abbiamo esposto le nostre perplessità, le nostre aspettative, e i nostri dubbi; grazie per averci risposto in modo semplice e diretto, come i nostri figli ogni giorno ci chiedono.

Tre cose ci hanno colpito in particolare; la prima, quando ti abbiamo chiesto del nostro uscio di casa, ci hai detto che deve essere aperto, per una casa accogliente e ricca, aperta ai fratelli, ma che esistono momenti privilegiati in cui l’intimità ci dice che la porta deve restare chiusa, e l’interno della casa difeso. La seconda quando ci hai esortato, soprattutto nei momenti comuni, a spegnere televisori, cellulari e tablet e riprendere il dialogo tra noi, in modo da condividere le nostre fatiche quotidiane, le nostre speranze, le nostre delusioni, in un momento di confronto e crescita, perché stiamo perdendo l’abitudine alla parola, lasciando che altri parlino, nella famiglia, al posto nostro. Terzo, quando in risposta alla nostra domanda sulla camera degli sposi, hai citato San Paolo ai Corinzi: “tutto è lecito, ma non tutto giova”; la sessualità che viviamo come sposi è una scelta comune, condivisa, e fatta per l’arricchimento reciproco; al di fuori di questo non è arricchimento ma prevaricazione. Vieni ancora a trovarci, ti aspettiamo: troverai magari disordine, pulizie di casa, lavori in corso, ma sarà per rendere più accogliente la nostra casa, piccola chiesa domestica. Angelo per le tue famiglie


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SIAMO UNITÀ PASTORALE! La S. Messa di erezione dell'Unità Pastorale

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ella festosa e affollata partecipazione delle due comunità alla celebrazione della Santa Messa delle 11:00 dello scorso 13 novembre, presso la chiesa della Madonna del Rosario della Badia, il nostro Vescovo Luciano Monari ha sancito la costituzione dell’UNITÀ PASTORALE “SACRA FAMIGLIA – PADRE MARCOLINI”. Abbiamo vissuto un momento significativo ed emotivamente coinvolgente, contraddistinto non solo dalle nostre sensazioni, quanto più dalle sollecitazioni del nostro Vescovo che, traendo spunto dagli incontri avuti e dalle Letture del giorno, rivolgendosi ai presenti, ha voluto raccomandare l’esempio di Gesù, per indicarci il cammino da compiere. Ci ha esortati alla sequela del Cristo nell’amore oblativo ai fratelli, rendendo l’atto formale di costituzione dell’Unità Pastorale, una concreta osmosi dove nes-

suno si possa sentire solo, diverso e abbandonato o privo della possibilità partecipativa, raccomandandoci il Vangelo come elemento sostanziale e ispiratore nel nostro incontro coi fratelli. Franco Orel

Scuole dell'infanzia parrocchiali IL VESCOVO IN VISITA ALLA SCUOLA MATERNA BONICELLI Venerdì 11 novembre Monsignor Luciano Monari ha visitato la nostra scuola dell’infanzia. Ad attenderlo emozionati e trepidanti i bambini e le insegnanti che hanno accolto il vescovo con entusiasmo e gioia. Nei giorni precedenti la visita, le insegnanti hanno guidato i bambini in conversazioni finalizzate a farli riflette sulla figura del vescovo ed hanno realizzato dei disegni. I loro pensieri, domande e curiosità sono state esplicitate e raccontate al vescovo durante l’incontro, così da dialogare con lui sulle questioni che ai bambini stanno a cuore. I disegni sono stati donati così che possa ricordarsi di noi. In questa occasione il vescovo ha mostrato la sua semplicità e capacità di essere vicino anche ai più piccoli. Le insegnanti


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IL VESCOVO LUCIANO ALLA SCUOLA DELL'INFANZIA "NUOVA BADIA" Nella mattinata di giovedì 10 novembre, il vescovo Luciano è venuto a far visita alla nostra scuola. I bambini l'hanno accolto con gioia; hanno intonato due canti e poi l'hanno "intervistato", ponendogli alcune domande. Inginocchiandosi tra i bambini e mettendosi alla loro altezza, il vescovo ha parlato con loro con semplicità ed entusiasmo, catturando la loro attenzione. I bambini hanno poi lasciato al vescovo un dono, "firmato" da ognuno di loro con il proprio ritratto. È stato un momento veramente emozionante e coinvolgente. Grazie vescovo Luciano! I bambini, le insegnanti, le ausiliarie

"A SCUOLA CON IL SORRISO" IL VESCOVO IN VISITA ALLA REALTÀ PARENTALE SORRISO Giovedì 10 Novembre, il Vescovo Luciano è venuto a trovarci nella nostra scuola. I bambini lo hanno accolto con gioia e con curiosa attenzione, dal momento che si è posto con un linguaggio a misura di bambino; ma non solo! Infatti, dopo aver spiegato dove si trovasse la sua casa e quale fosse il suo ruolo nella Chiesa, è stato invitato dai bambini a lavorare col materiale montessori. Il Vescovo ne è rimasto piacevolmente colpito, tanto da sedersi a terra a contare le perle della catena del mille e si è divertito a toccare le lettere smerigliate. I bambini hanno composto il suo nome con le lettere in corsivo e lui ha accolto con gioia il loro regalo. Quest’esperienza ha arricchito i bambini della realtà parentale Sorriso Montessori, poiché hanno potuto confrontarsi con una figura importante come quella del Vescovo. E. Zuelli


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Generosità ed educazione Le scuole pubbliche del territorio accolgono il Vescovo

Asilo Mandolossa

molto particolare e bello, con uno stile semplice e significativo. Il giorno successivo Sua Eccellenza si è recato nell’auditorium della scuola Kennedy ad incontrare i ragazzi della scuola secondaria di primo grado, cui ha rivolto un saluto molto cordiale ed affettuoso. È stato un momento di riflessione e di ascolto, in un clima sereno e gioioso. Monsignor Monari si è rivolto ai ragazzi con parole semplici e sentite, frutto di sapienza e di esperienza di vita, di profonda umana disponibilità ed attenzione ai problemi dei giovani d’oggi, delle loro famiglie e della scuola. Dall’alto del magistero che esercita, ma ancor più grazie alla saggezza maturata in un lungo percorso di pastore e di educatore, il Vescovo ha ricordato l’importanza dell’educazione e del rispetto reciproco ed ha indicato il “segreto” della felicità. La “perla della felicità” non è quella che si

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iovedì 10 novembre e venerdì 11 novembre Sua Eccellenza il Vescovo di Brescia ha onorato l’Istituto Comprensivo Kennedy Ovest 3 di una Sua attesa e gradita visita in occasione dell’incontro pastorale con le comunità del Violino e della Badia, intrattenendosi con gli studenti e i bambini dei plessi Montale, Kennedy, Mandolossa e Don Milani. Accompagnato dal nostro parroco don Raffaele Donneschi, dal Provicario diocesano don Cesare Polvara e dal nostro curato don Fausto Mussinelli, il Vescovo ha incontrato dapprima giovedì 10 novembre, nel pomeriggio, gli studenti del plesso Montale del villaggio Violino. È stato accolto con calore e simpatia dalle maestre del plesso, guidate dalla referente Paola Lucchi, e da tutti i bambini, che hanno salutato il Vescovo con il canto “un amico è” e con diverse domande simpatiche e curiose, a cui sua Eccellenza non si è sottratto, dando un segno di attenzione e ascolto

Scuola Don Milani

Scuola Montale possiede, ma quella che si regala generosamente al vicino che ne ha bisogno e che, a sua volta, donandola diffonderà altra felicità in un circuito virtuoso che si autoalimenta. Solidarietà, generosità, educazione, rispetto, impegno: questo il messaggio regalato ai nostri ragazzi da Sua Eccellenza e questo è ciò di cui tutti noi abbiamo bisogno per crescere e vivere in questa società sempre più complessa, che a volte sembra aver perduto l’orientamento ed il senso del vivere insieme. Commovente per la semplicità e la spontaneità è stato il successivo passaggio alla scuola dell’infanzia Mandolossa, dove Monsignore si è “confuso” con i piccoli, che l’hanno accolto con canti gioiosi e manifestazioni


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di sincera simpatia, guidati dalla referente del plesso maestra Elena Alberti e dalle colleghe. Per tutti i piccoli il Vescovo ha avuto un sorriso ed una parola affettuosa, ricambiato con gesti di naturale amicizia. Il terzo appuntamento della giornata è stato presso la scuola primaria Don Milani, nel quartiere Badia. Ad accogliere l’illustre ospite in palestra c’era tutto l’Istituto, salutato all’ingresso dalla referente del plesso, maestra Anna Dioni, con parole di calda stima ed apprezzamento, a nome di tutti. Sotto la splendida guida della maestra Silvana Buttaro, il coro dei bambini ha intonato una meravigliosa melodia di voci bianche, sorprendendo tutti quanti per la qualità e la professionalità dell’esecuzione. Davvero bravi i nostri ragazzi e le loro insegnanti! Di seguito le classi a turno hanno salutato il Vescovo con brevi recite, molto apprezzate da tutti i presenti, rivolgendogli alcune domande, cui Monsignore ha risposto con grande naturalezza e semplicità, con parole affettuose ed amichevoli e sottolineando l’importanza dell’educazione, specie alla loro giovane età. Al termine con grande spontaneità gli studenti si sono raccolti intorno a Monsignor Monari, chiedendone l’autografo a ricordo ed il Vescovo, quasi divertito, si è ben volentieri adeguato anche a questa inattesa richiesta. La visita si è conclusa con un rapido passaggio nelle varie classi del plesso Don Milani, dove Monsignor

Scuola media Kennedy

Monari ha potuto vedere i ragazzi all’opera ed incontrare le loro insegnanti. Il senso della visita è apparso chiaro a tutti: testimoniare con garbo e semplicità il messaggio cristiano di amore e tolleranza, di impegno e solidarietà, di responsabilità e serietà nelle fatiche quotidiane per sviluppare e valorizzare le doti personali di ciascuno nel corso del tempo scolastico e non solo, con l’aiuto delle insegnanti, delle famiglie e dell’intera comunità, al fine di favorire la crescita di un ambiente sociale sereno e prosperoso, accogliente per tutti nel segno della speranza cristiana e delle virtù umane. Grazie monsignor Monari, è stata una bella giornata per la scuola e per tutti noi! Emilio Raizer

L'incontro del Vescovo con il gruppo VI.VO. e gli anziani di Casa Famiglia VI.VO Mentre eravamo impegnati nel nostro pomeriggio socializzante, ecco inaspettatamente è arrivato il Vescovo, una persona dolcissima ed è entrato subito in empatia con tutti gli anziani e volontari. Siamo stati invasi da una sensazione di calore, Lui con la massima semplicità ha terminato la partita che gli anziani avevano iniziato (tombola). Ha parlato con tutti come un vecchio amico, dando

Incontro con VI.VO.

parole di conforto e speranza con la naturalezza ed il calore che lo contraddistinguono, abbiamo chiesto come poterlo chiamare, con semplicità ha detto: «chiamatemi Don Luciano». Ha abbracciato, ascoltato con amore e affetto vero tutti quelli presenti, ha elogiato il lavoro fatto. Nel salutarci ci ha spronati a continuare l'attività che il VI.VO. sta svolgendo. Mauro


DialogoeFamiglia CENTRO DIURNO Nell’ambito della visita pastorale del Vescovo Luciano nelle nostre comunità, c’è stato anche lo spazio per un incontro con la piccola ma importante real-

Incontro con Casa Famiglia

Messa Violino

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tà di Casa Famiglia che accoglie da dodici anni, in via Santellone, una decina di anziani. L’incontro si è concretizzato in un pranzo frugale che il Vescovo ha consumato con gli anziani ospiti di casa famiglia, alla presenza del Presidente ANTEAS e alcuni volontari che sostengono l’iniziativa del Comune di Brescia. Nell’occasione il Vescovo ha fatto propria l’ispirazione comunitaria di Casa Famiglia come elemento di coesione tra l’ambiente locale e la condizione degli anziani che in essa vivono. In casa famiglia operano numerosi volontari dei quartieri Badia e Violino che, con la loro presenza, offrono agli ospiti sostegno affettivo e pratico. L’incontro ha ben rappresentato l’aspetto paternalmente misericordioso dell’anno giubilare appena concluso. Pinuccia

Messa Mandolossa

Centro bresciano Down


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Cronaca dell'Unità Pastorale Cineforum d'autunno: bilancio 2°ciclo

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a pochi giorni si è concluso il ciclo autunnale del cineforum, oramai diventato consolidata attività nella nostra novella Unità Pastorale Badia-Violino. Al giovedì pomeriggio, al Violino, sempre numerosissimi grazie all’associazione VIVO che in quel giorno della settimana concentra buona parte delle sue iniziative. Come pure il venerdi sera, alla Badia, la partecipazione sempre numerosa ci sprona a continuare anche in considerazione del nostro bilancio economico che, grazie agli sponsor FNP CISL Bs e ACLI Bresciane, grazie alle offerte raccolte

alle proiezioni, è sempre in attivo non gravando sui bilanci delle comunità parrocchiali. Bilancio attivo quindi, sia per la partecipazione, che economico, con il solo rammarico di non riuscire a coinvolgere quei e quelle giovani che sicuramente darebbero nuova linfa all’attività. Insieme ai collaboratori Didonè, Franceschini, Dioni e Maianti, dando l’appuntamento al prossimo ciclo, auguriamo a tutti un sincero buon Natale e buon cinema. Di seguito pubblichiamo il bilancio economico al 2/12/2016. Walter Salemi

Fondo cassa al 11.03.2016

960,57 e

Offerte Violino

422,74 e

Offerte Badia

403,64 e

Contributo FNP CISL Bs

250,00 e

Contributo “ACLI Bresciane

250,00 e

TOTALE IN CASSA Spese acquisto DVD Versati all’Unità Pastorale per contributo spese

2.286,95 e 25,00 e 500,00 e

Versati all’Unità Pastorale per rinnovo Licenza Ombrello anno 2017

1.100,00 e

TOTALE SPESE

1.625,00 e

Avanzo in cassa al 02.12.2016

661,95 e


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CRESIME E COMUNIONI Riflessioni dei ragazzi, dei genitori e dei catechisti Durante il ritiro di preparazione ai sacramenti i ragazzi hanno vissuto un momento di deserto durante il quale hanno provato a rispondere alla domanda: Perché chiedi il sacramento di Confermazione e Eucaristia? Ecco alcune loro risposte • Io ho il desiderio di farli, per me significa molto, è molto importante questo momento e non vedo l’ora di farli. Secondo me io sono pronta ad accogliere Gesù e lo Spirito Santo dentro di me. • Per me significa fare un grande passo alla maturità ed entrare in comunione con Lui. Io lo considero un passo importante per entrare nella vita cristiana. Io mi sento pronto per questo passo importante per la chiesa. • Ho il desiderio di farli perché per me è importante conoscere più a fondo Gesù e Dio e mi sento pronta ad accogliere Gesù e lo Spirito Santo. • Certo che ho il desiderio di farli! Voglio provare a mettermi in relazione con Dio e di “conoscerlo” prima di decidere se credere o no, se ha avuto senso davvero farli o no. Secondo me significano metterci in relazione con Lui. A dire il vero non so se sono un passaggio importante, ma penso di sì. Penso di essere pronta ad accoglierli dentro di me anche se dico e faccio spesso “peccati” • Ho il desiderio di farli perché mi sento pronta e per me significano molto perché così conosci meglio Gesù, lo considero molto. Per me è molto importante e mi sento anche pronta di accogliere Gesù e lo Spirito Santo. • Ho il desiderio di farli perché voglio fare ancora più parte della chiesa e per fare entrare Gesù dentro di me. Penso di essere pronta perché sono sempre andata a catechismo e in chiesa. Riflessioni dei bambini raccolte la settimana dopo la celebrazione dei sacramenti • Il vescovo era simpatico e gentile • Mi sono sentita sollevata • È stato bello il contatto con Gesù • Ero felice • Alla fine della comunione mi sono sentito una persona nuova • Mi sentivo forte, sincero, libero, saggio dopo la comunione

• Per unirmi di più a Dio e per volergli più bene. Io ho molto desiderio perché Dio mi vorrà più bene. Per me è un passaggio importante. Sono pronto per accogliere Dio in ogni momento. • Ho il desiderio di fare i sacramenti. Significa poter stare con Lui per sempre. Spero che con questo passaggio sarò cristiana veramente. Spero di essere pronta. • Per me significano una cosa importante perché è una rinnovazione del Battesimo. Sono pronto ad accogliere Gesù perché faccio catechismo e credo in Lui fortemente. • Desidero farli anche perché voglio continuare il percorso che i miei genitori hanno scelto per me. Considero questa cosa come un passaggio importante anche se a volte ci si ride sopra. Penso che ricevendo lo Spirito Santo si diventa più capaci spiritualmente e si fa un passaggio importante; continuiamo la strada in cui Dio ci ha introdotto solo che al posto di una piccola strada in mezzo al nulla, ci imbarchiamo in una strada di città. Comunque aspetto con impazienza la Cresima e la Comunione.

Ririro a Fantecolo

• Ero felice perché diventavo più cristiana • Ero emozionata, batteva forte il mio cuore • Avevo vergogna a dire “eccomi” • Fare i sacramenti è stata un’ emozione unica, sapendo che lo Spirito Santo è DIO, mi sono commossa. La festa è stata bellissima, ma la cosa più importante è che DIO fa parte di me e io parte di Lui. È molto bello fare tutte le domeniche l’Eucarestia e sentirmi parte della comunità ancora di più. E ora sono più felice che mai.


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Le celebrazioni e le feste per il dono dei Sacramenti ai nostri figli…un’emozione grande! Vederli partecipi e in prima persona testimoni del Dono di Dio è stata una grande gioia. Scoprirli grandi, cresciuti nella Fede è certamente un passo decisivo per i genitori, una verifica per il cammino fatto fino a qui e un nuovo programma di accompagnamento per questa nuova fase della loro vita. Un passaggio importante e decisivo, ma sappiamo che è solo una tappa nel cammino della loro fede, un percorso pieno di insidie, paure, ripensamenti, delusioni ma anche e soprattutto di tanta Gioia, che dovremo saper trasmettere loro con il nostro esempio e la nostra vicinanza. Due giorni pieni di festa, parenti, amici e condivisione (e non dimentichiamoci di più impegno per le mamme!), ma quello che rimarrà sarà certamente il ricordo di una giornata importante e decisiva della loro vita: ora possono unirsi al Banchetto della Sua Mensa ed essere testimoni della Sua Luce! Enrica Quella di chiedere per i propri figli i sacramenti di Cresima e Eucaristia oggi non è più una scelta scontata. Oggi questa scelta è voluta e desiderata. Ci si prepara per anni, in cui si cercano profondamente le ragioni per motivare i figli, insegnare loro il valore dei sacramenti e educarli ad una vita cristiana. Anche se, avvicinandosi al momento della festa, spesso si viene sopraffatti dalle preoccupazioni per i dettagli più insignificanti. Sabato, nella cattedrale della città, l'omelia intensa del vescovo Luciano, semplice e nel contempo profonda, che ha sottolineato l'importanza di essere veri "amici" di Cristo, simili a Lui nell'amore, ci ha

Celebrazione della Confermazione in Duomo

riportato però al vero senso del sacramento e ci ha disposto alla cerimonia della Confermazione. Gli "Eccomi" dei nostri figli hanno riportato tutto nelle giuste proporzioni. Per noi genitori è stata un'emozione che si è sciolta nel loro sorriso aperto e sincero, proprio della fede intensa dei giovani. Una sfida molto difficile li attende in un mondo di forte relativismo dei valori. Abbiamo affidato a Dio le nostre incertezze e il futuro dei nostri figli. Domenica, poi, nella chiesa parrocchiale, il clima è stato più disteso e familiare. Il momento più significativo è stato quello in cui ciascuno dei comunicandi ha composto con il suo pezzo di puzzle un disegno che aveva fin dall'inizio accompagnato il gruppo di catechismo: saranno, insieme, il futuro della comunità. E Cristo in mezzo a loro sarà il collante che li unirà e il modello a cui si ispireranno, la ragione cercata e desiderata della scelta. Ed è per questo che abbiamo fatto festa! Laura Il 5 novembre 2016 la mia bambina ha ricevuto il sacramento della Confermazione. Un uggioso sabato pomeriggio, bimbi emozionati, atmosfera unica del Duomo di Brescia, presenza del Vescovo che ha parlato ai bambini come un padre... atmosfera solenne ed emozionante. Da mamma mi sono resa conto che la mia bambina, tanto bambina non è più….ha concluso un percorso importante della sua vita cominciato 11 anni fa con il Battesimo e proseguito insieme... mi sono sentita orgogliosa di averla vista salire all’altare agitata, ma sicura di sé, decisa, di averla aiutata ad arrivare a questo e mi auguro che riesca a proseguire consapevole il suo cammino nella giusta direzione…che il seme piantato nella buona terra dia buoni frutti. Barbara


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La vita è un puzzle, noi siamo un puzzle, la nostra comunità è un puzzle! la loro (vera?) arroganza, che a volte magari ci ha portato a Il puzzle composto durante la messa di prima comunione perdere la pazienza e a pensare: “basta, con questi non ce la faccio più!” Eppure nessuno s’è perso per strada, sono arrivati tutti alla fine di questa tappa del cammino! Non la prima, non l’ultima, ma sicuramente una pietra miliare sulla via di Gesù, sul cammino che li porterà a diventare uomini e donne consapevoli delle loro scelte, del loro passato e, sempre di più, del loro futuro. Ogni puzzle, facile o difficile da comporre, con poche o tante tessere, deve essere completato per trovare il suo significato ed essere apprezzato. La vita di ognuno è un puzzle individuale, con i suoi alti e hissà cosa sarà rimasto negli occhi, negli orec- bassi, così come un puzzle è la vita del gruppo a cui chi e, soprattutto, nel cuore dei nostri ragaz- apparteniamo, e più in generale la vita dalla comunizi che sabato 5 novembre hanno ricevuto dal tà in cui viviamo, cresciamo e diamo il nostro piccolo vescovo Luciano il dono dello Spirito Santo e che il contributo, ognuno un piccolo pezzo del puzzle che giorno successivo si sono accostati per la prima volta compone la bellezza del vivere insieme, con la volonal sacramento dell’Eucaristia. tà comune di completare il disegno che Dio ha penIl segno del puzzle, del disegno che si compone di sato per noi. tante parti per formare un unico capolavoro, ha ca- Cosa dire a questi ragazzi che sono diventati ormai ratterizzato l’ultimo periodo di preparazione ai sa- adulti nella Chiesa? Solo che quello completato qualcramenti conclusivi dell’ICFR dei ragazzi che, da or- che settimana fa è solo il primo puzzle, bello e signimai più di cinque anni, abbiamo accompagnato ogni ficativo ma solo il primo e forse il più “facile” di una settimana nel percorso di crescita e di scoperta della lunga serie che caratterizzerà il loro cammino, ma nostra e della loro fede, della Chiesa, di Gesù e del che non dovranno mai scoraggiarsi quando sembrerà Padre buono che ci attende sempre a braccia aperte. che il loro pezzo non combaci con quello degli altri, Durante la celebrazione della loro prima eucaristia perché solamente con la caparbietà e la voglia di ragogni tassello di questo puzzle, che hanno composto giungere l’obiettivo prefissato troveranno quei pezzi davanti all’assemblea, ha rappresentato ciascuno di mancanti che si incastreranno proprio con il loro. questi ragazzi, con le caratteristiche di ognuno, i pre- Quindi… abbiate FEDE! Buon cammino e buon gioco gi e i difetti, i grandi sorrisi e le piccole delusioni, la nella vita! loro sincerità e le innocenti bugie, la loro dolcezza e Francesco

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L'importanza di mantenere alimentate le proprie radici Un anno di commissione CARITAS

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irca un anno fa, a fine Novembre 2015 , in occasione della giornata del pane veniva annunciata la presenza della Commissione Caritas nell’erigenda Unità Pastorale. Ad un anno di distanza possiamo dire che il nostro agire ha avuto modo di affinarsi ed un pezzo di cammino è stato tracciato. I componenti della commissione sono rimasti sostanzialmente gli stessi, ma ciascuno ha avuto modo di ampliare le attenzioni negli svariati ambiti di cui vi è stata occasione e necessità di affrontare di volta in volta. Alla iniziativa di sostegno materiale ad alcune famiglie e all’emergenza freddo che costituiscono il primo impegno affrontato, è seguita una progressiva attenzione a quanto ci sta intorno, per finire con l’avvio di una attività di supporto per la recente emergenza terremoto. A mio giudizio, l’elemento importante di questa voglia di fare, non sono state le migliorie apportate al servizio che pur si sono avute, ma il modo con cui abbiamo imparato a condividere ed affrontare insieme i problemi. Il renderci partecipi delle problematiche da affrontare ed il contributo dell’esperienza

Il Vescovo alla mensa Menni lo scorso Natale

di ciascuno ha reso più facile arrivare ad una sintesi concreta ed efficace. Per quanto mi riguarda ritengo di aver acquisito un ulteriore valore aggiunto imparando a riconoscere nelle sensibilità di chi mi sta intorno, un modo diverso e più efficace del mio per affrontare tutte le situazioni. Una ulteriore grande ed importante opportunità di crescita per tutti è stata la elaborazione del documento relativo alla pastorale della Carità da inserire nel più ampio Progetto Pastorale . Lo scorso 13 Novembre, il nostro Vescovo Luciano, ha ufficialmente eretto l’Unità Pastorale delle parrocchie Badia e Violino restituendo alla comunità l’approvazione del contenuto di questo documento che ora costituisce l’elemento di riferimento per il nostro agire. A questo proposito, credo possa essere utile condividere con i lettori del giornalino alcuni dei passi principali e gli obiettivi che la Pastorale della Carità si prefigge di raggiungere nelle nostre comunità, cominciando dai principi generali, con i quali vengono descritti alcuni obiettivi di grande respiro per finire con la individuazione di azioni concrete e mirate.


DialogoeFamiglia L’obiettivo primario della carità non è semplicemente risolvere “i problemi contingenti” ma testimoniare il Vangelo attraverso azioni ed opere che contribuiscono alla rimozione delle difficoltà e delle necessità di chi si trova nel bisogno. L’aiuto materiale è frutto della disponibilità e del sacrificio dell’ uomo nei confronti degli altri suoi simili, ma il motore che lo rende concreto nel suo realizzarsi è il sentimento che lo accompagna. Questo “sentimento” in un Cristiano affonda le sue radici nel Vangelo. Da qui l’importanza per ciascuno di mantenere alimentate le proprie radici e quindi estenderle verso chi è vicino per allargare questa sensibilità all’intera comunità. Ci siamo proposti di realizzare iniziative specifiche in questa direzione e proprio in questi giorni stiamo organizzando al Violino una raccolta di alimenti da mettere a disposizione di famiglie in difficoltà e dell’organizzazione di Emergenza Freddo. Questa iniziativa sarà ripetuta in quaresima alla Badia.

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Appare quindi chiaro che il valore di questa iniziativa non finisce nella semplice conta degli alimenti raccolti, bensì nella disponibilità e nella risposta dei giovani delle medie e dei loro genitori ad offrire il loro impegno a realizzare concretamente qualcosa “per gli altri”. L’auspicio è che il tempo donato, torni loro sotto forma crescita nella conoscenza di realtà spesso nascoste, della bellezza di condividere uno scopo utile per gli altri, e quindi di una crescita personale. L’idea di fondo è che per operare nel bene non serve realizzare grandi opere eclatanti da cui avere risonanza, ma basta poco, anche non visibile, purchè fatto bene . Il punto di partenza di questo metro di misura del bene non è semplicemente il prodotto o risultato che si vede, quanto piuttosto quello che riusciamo ad interiorizzare riflettendo sul significato che ha il nostro agire. E si scoprirà che il valore vero è quanto resta dentro di noi! Claudio

Credi a ciò che proclami L'ordinazione diaconale di Vittorio

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a nostra U.P. ha ricevuto un grande dono: il Diaconato di Vittorio. In questo tempo storico e sociale dove la dimensione spirituale e religiosa è considerata passata di moda e dove la fede sembra essere appannaggio solo di poche nonne che ancora recitano il rosario quotidiano, il Diaconato di Vittorio è un segno forte che ci può interrogare e può aprire finestre di speranza. La sua chiamata a vivere un ministero di servizio è una grande ricchezza. Il Vescovo, durante l’omelia della consacrazione, ha sottolineato come i diaconi riflettono la figura di Cristo Servo agli occhi di tutti, anche dei non credenti. È un ministero con una duplice valenza: servizio e sottomissione. Servizio che si può declinare in diversi

Tre nuovi diaconi per Brescia

campi: alla Parola (predicazione, catechesi, gruppi di Vangelo), all’altare (presenza all’Eucarestia, amministrazione di alcuni sacramenti), alla carità (attenzione verso i malati, gli anziani, i bisognosi e irrobustimento del tessuto di fraternità tra i membri della comunità cristiana) in base ai bisogni della parrocchia. Quindi la disponibilità non è espressione delle proprie inclinazioni e sensibilità, ma come risposta alle esigenze urgenti e reali della comunità in cui si trova ad operare. La sottomissione è intesa come impegno a vivere in funzione del Signore, con un’adesione gioiosa e volontaria alla volontà di Dio. L’”Eccomi” di Vittorio imita li Sì di Maria: si basa sulla Parola, da cui attingere “le immagini colorate” del Vangelo da trasmettere e sulla mozione dello Spirito Santo, per innamorarsi sempre più della Parola di Dio che fa nascere l’amore, il dono, ma che a volte porta anche a vivere sofferenza, dolore e sacrificio. La fedeltà a Dio va vissuta fino in fondo, tutti i giorni, anche nelle difficoltà, forti e certi dell’amore di Dio che non abbandona mai: “Non temere, fidati, perché hai come papà Me, il Signore”. E allora…BUON CAMMINO! A Vittorio, ma anche alle nostre comunità che da ora hanno una marcia in più su cui contare. Michele


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Vita dei Quartieri Festa del ringraziamento e chiusura 60° villaggioBadia Festa del ringraziamento

Chiusura celebrazioni 60° villaggio badia Si è conclusa con il concerto di corali proposto dalla Parrocchia al quartiere, il ciclo di eventi dedicati a commemorare i 60 anni del villaggio Badia. È stato un percorso, che ha visto partecipare da marzo a novembre, le diverse associazioni ad iniziative rivolte al quartiere: dalla mostra fotografica ai concerti, a convegni sul mondo del volontariato, fino alle feste conviviali. È stato un modo per festeggiare il nostro quartiere, a cui auguriamo di celebrare ancora tanti anniversari.

Festa del ringraziamento 2016 Come ogni anno gli agricoltori della nostra unità pastorale, insieme a tutta la comunità, si trovano non solo per tradizione, ma per rivolgere a Dio una preghiera di ringraziamento per i doni ricevuti. Sempre il 27 novembre presso la chiesa parrocchiale della Badia si è tenuta la decima edizione di “Musica divina in provincia - aspettando il Natale” a chiusura dei festeggiamenti del 60° del quartiere. Una chiesa affollata ha applaudito le quattro corali intervenute che si sono esibite con grande maestria.

Corali alla Badia


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Torna la mostra dei presepi Giovedì 8 dicembre u.s. si è aperta la 6° mostra dei presepi che quest’anno è ritornata nella sua sede iniziale: la meravigliosa chiesa di S. Antonio sul colle. Folta la partecipazione che ha visto molte persone presenti al momento dell’inaugurazione, gustando la musica del gruppo “I mac de le ure” che alternando poesie e canzoni dialettali in tema natalizio, ci hanno introdotto alla visita della mostra. Molti gli espositori a questa 6° manifestazione, con opere pregevoli. Il 6 gennaio, festa dell’Epifania, presso la chiesa di S. Antonio si terrà una preghiera di benedizione dei bambini, accompagnati dal coro Smile del violino diretto dalla maestra Miriam Regola. La mostra rimarrà aperta sino a domenica 8 gennaio 2017. Guerino

Inaugurazione mostra presepi 2016

“Non più bambini, non ancora adulti...preadolescenza tra crescita e cambiamento”

Spazio compiti propone A partire dal prossimo gennaio, si vorrebbe proporre ai genitori dei ragazzi preadolescenti delle nostre comunità, un percorso in sei tappe (gennaio- marzo, in date ancora da stabilirsi) guidato dalla dott.ssa Leviani, specialista di pedagogia clinica, formatrice, docente e consulente pedagogica dello Studio di pedagogia clinica “Bezzecca”. In tali incontri verranno approfondite tematiche inerenti alla preadolescenza, “un periodo caratterizzato da profondi cambiamenti fisici e psicologici, che accompagnano l’individuo dall’infanzia all’età adulta, in cui la capacità di coinvolgimento personale nella relazione educativa con i propri figli è uno strumento necessario”. In questi incontri, che si terranno presso l’oratorio del Violino, verranno sviluppate varie tematiche relative al periodo della preadolescenza e ci sarà modo anche di confrontarsi sui temi affrontati. Si tratta di un’opportunità offerta a tutti i genitori dei ragazzi preadolescenti e vuole essere un’occasione per cercare di capire in profondità la complessità di questo periodo della vita dei nostri figli che può essere una splendida opportunità di crescita reciproca. Vi aspettiamo e chiedendovi di diffondere questa interessante iniziativa, informiamo che il corso verrà attivato con un minimo di 10 adesioni e che la quota di partecipazione ammonta a euro 30,00 a famiglia. Nel caso foste interessati, vi chiediamo di confermare la vostra partecipazione: al numero 366 9985758 oppure via mail a scompiti@gmail.com Certi che farete di questa proposta una preziosa occasione, rimandiamo alla pubblicità successiva e completa nella quale compariranno date e temi del corso. Spazio Compiti


Cresime violino

COMUNIONI VIOLINO

Cresime BADIA

COMUNIONI BADIA


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