La Pieve - Natale 2021

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La Pieve

Comunità Pastorale Santa Maria Madre di Dio

Notiziario delle parrocchie di Cadorago, Caslino al Piano e Bulgorello www.sanmartinocadorago.it - www.parrocchiacaslinoalpiano.it

S. NATALE 2021


“IL SIGNORE E’ VICINO” Avvento 2021. “Il Signore è vicino”. Quante volte in queste settimane ripetiamo nelle parole, nei canti questa frase: “Il Signore è vicino”. In questo primo Avvento fra voi, parrocchiani delle parrocchie di Sant’Anna, Santi Giacomo e Filippo, San Martino, uniti nella Comunità pastorale delle Santa Madre di Dio, vorrei condividere con voi un proposito di Avvento. Aiutarci perché dalla frase si passi alla vita. Aiutiamoci ad avere attenzione, ad essere desti, svegli, alle continue presenze di Gesù nella vita. Perché solo una Presenza reale nella vita cambia il nostro cuore. Le parole lo ridestano, una Presenza lo cambia, il cuore. Non è a caso che il Signore, il Verbo eterno , abbia deciso più di 2000 anni fa, di essere presente come uomo, nella carne di un neonato. Chiunque abbia avuto un figlio o abbia tenuto fra le braccia un neonato, conosce l’esperienza della differenza tra parlare di bambini, di vita e tenere tra le braccia una vita, reale, carnale: un BIMBO. Come sapete ho chiesto, entrando come parroco fra voi, 6 mesi di osservazione, con la possibilità di vedere la vita delle tre parrocchie nella sua normalità. E questo sto cercando di fare. Vi chiedo di avere pazienza. Non è tempo perso. Non ho progetti pastorali già pronti da attuare. Mi interessa vedere come Gesù è presente in mezzo a voi, per capire con voi come aiutarci a riconoscerlo meglio presente in mezzo a noi.

Il Signore è vicino e spesso non lo vediamo. Ripuliamo gli occhi per vedere. Buon Natale perché il Signore Gesù è in mezzo a noi.

Don Andrea Ps: ho notato che i sei mesi di osservazione “scadono” il 19 di marzo, Festa di San Giuseppe. Sono proprio contento di poter affidare il ministero di parroco a San Giuseppe. Se posso, vi suggerisco di leggere- chissà durante le feste di Natale, un romanzo, “L’ombra del Padre” di Jan Dobraczynski, per approfondire la sua figura.


CALENDARIO LITURGICO NOVENA DI NATALE Nei giorni feriali: da giovedì 16 a giovedì 23 dicembre S.Martino – Cadorago:

ore 6:30 Novena ore 8:30 S. Messa ore 16:30 Novena per Bambini e Ragazzi

S.Anna – Caslino:

ore 17:00 S. Messa con Novena

S.Giacomo e Filippo – Bulgorello: ore 20:30 S. Messa con Novena Domenica 19 dicembre durante le S. Messe (9:45 Bulgorello e 11:00 Cadorago e Caslino), ci sarà la Benedizione delle statuette di Gesù Bambino.

CONFESSIONI SERALI Presenti i sacerdoti del Vicariato Martedì 21 dicembre Mercoledì 22 dicembre Giovedì 23 dicembre

Cadorago S. Martino Rovellasca Lomazzo San Vito

ore 20:45 ore 20:45 ore 20:45

Confessioni nelle parrocchie la Vigilia Venerdì 24 dicembre

Cadorago Caslino Bulgorello

9:30 –11:30; 15:00 – 17:30 9:30 –11:30; 15:00 – 17:30 9:30 –11:30; 14:30 – 16:30

S. NATALE Ci saranno le S. Messe di “mezzanotte” nelle parrocchie S.Martino - Cadorago ore 22:00 S.Giacomo e Filippo - Bulgorello ore 24:00 S.Anna- Caslino ore 24:00


Sabato 25 dicembre S. NATALE DEL SIGNORE S.Anna- Caslino S.Giacomo e Filippo – Bulgorello S.Martino - Cadorago

ore 8:30 - 11:00 ore 9:45 ore 8:00 - 11:00 – 18:00

Domenica 26 dicembre S. STEFANO Le Sante Messe saranno secondo l’orario festivo.

Venerdì 31 Dicembre S.Messe e canto del “Te Deum” S.Giacomo e Filippo - Bulgorello ore 17:00 S.Anna- Caslino ore 17:30 S.Martino - Cadorago ore 18:00 Primo anniversario Nascita al cielo di don Alfredo

Sabato 1 gennaio SS. Madre di Dio. Festa della Comunità Pastorale di Santa Maria Madre di Dio S.Anna- Caslino ore 8:30 – 11:00 SS.Giacomo e Filippo - Bulgorello ore 9:45 S.Martino - Cadorago ore 8:00 – 11:00 – 18:00

Giovedì 6 gennaio EPIFANIA Le Sante Messe saranno secondo l’orario festivo.

BENEDIZIONE DEI BAMBINI E TOMBOLATE S.Anna - Caslino: Mercoledì 5 gennaio, ore 15:00 “Tombolata per tutti” in Oratorio. Giovedì 6 gennaio (Epifania): ore 11:00 S.Messa e Benedizione dei Bambini S.Giacomo e Filippo - Bulgorello: Mercoledì 5 gennaio, ore 20:30 Tombolata in oratorio Giovedì 6 gennaio (Epifania): ore 09:45 S.Messa e Benedizione dei Bambini S.Martino - Cadorago: Giovedì 6 gennaio (Epifania): ore 15:00 Benedizione dei Bambini in Chiesa. Al termine “Tombolata per tutti in oratorio”


INGRESSO UFFICIALE DI DON ANDREA NELLA NOSTRA COMUNITA’ PASTORALE

Già da tre mesi don Andrea è dei nostri e mentre lui continua la scoperta della nostra comunità e noi cominciamo ad apprezzarlo, torniamo con il ricordo al 19 settembre, giorno del suo ingresso. L’attesa era certamente grande, io sentivo il bisogno urgente di questa presenza e, come molti di voi, desideravo un ritorno alla “normalità”, dopo i dolorosi sconvolgimenti seguiti alla morte di don Alfredo; e aspettavo qualcuno che potesse mettersi alla guida della nostra comunità. Ci sono voluti più di nove mesi per avere il nuovo parroco, il tempo che serve a fare un bambino. La speranza è proprio questa che la stessa gioiosa vitalità che riempie una casa all’arrivo di una nuova vita possa inondare anche le nostre parrocchie. Alcuni piccoli cambiamenti si sono già visti, altri li vedremo passati i famosi “sei mesi”: don Andrea è il nuovo parroco e come tutto ciò che è nuovo porta novità. Torniamo, allora, alla sera del 19 settembre, quando, dopo il diluvio, finalmente uscì il sole e arrivò don Andrea. A guidare la presa di possesso delle parrocchie c’era il nostro vescovo Oscar e ad accoglierlo, insieme al sindaco, i rappresentanti di tutta la comunità insieme alle diverse associazioni del nostro comune e ai sacerdoti del nostro vicariato. Ai discorsi di benvenuto (qui riportati) è seguita la Messa solenne nella chiesa di san Martino animata dai nostri chierichetti e dalle tre corali per finire in allegria in oratorio. All’ingresso ufficiale a Cadorago sono seguiti quelli “ufficiosi” la domenica successiva a Bulgorello e Caslino, dove non sono mancati i calorosi benvenuti e i festeggiamenti. Dopo questo breve riassunto colgo l’occasione per ringraziare ufficialmente don Ezio e gli altri sacerdoti del seminario per il servizio che hanno fatto alla nostra comunità durante la sede vacante (ricordo che dopo Natale ci sarà la “giornata del seminario”; non manchiamo di manifestare concretamente la nostra gratitudine) A don Andrea l’augurio poter far del bene facendosi voler bene. don Remo


BENVENUTO DON ANDREA A nome dell’intera comunità civile intesa come Cadorago, Caslino e Bulgorello porgo un cordiale saluto al nostro Vescovo Mons. Oscar Cantoni, a tutti i sacerdoti presenti ed un sincero benvenuto al nuovo Parroco don Andrea Messaggi. Oggi tutti noi siamo in festa e, pur non dimenticando l’opera di don Alfredo chiamato dal Padre ad una nuova vita, questa nostra Comunità è pronta a guardare avanti ed è entusiasta di poter affrontare un nuovo tratto di strada insieme a Te don Andrea. Il primo sentimento che intendo esprimere è un profondo e sentito ringraziamento a nostro Signore, che ci dona un nuovo Parroco e ci consente di vivere momenti importanti come questi segno di un’esperienza religiosa viva e forte che contraddistingue la nostra comunità parrocchiale. Al ringraziamento al Signore, si unisce il ringraziamento al nostro Vescovo Mons. Oscar Cantoni per averti designato nostro nuovo Pastore. Il secondo sentimento è quello della volontà, che mi auguro reciproca, di proseguire ed anzi intensificare la cooperazione tra Amministrazione e Unità Pastorale S.Maria Madre di Dio sulla base del principio di sussidiarietà che ha contraddistinto il comune lavoro negli ultimi lustri. Certamente ci troverai al Tuo fianco dovunque ci sia da aggregare, da attivare politiche attive verso i giovani, speranza e ricchezza della nostra intera comunità, così come iniziative rivolte alle fasce deboli, agli anziani,

alle famiglie in difficoltà pur nei limiti delle risorse con cui devono costantemente confrontarsi le pubbliche amministrazioni. Il nostro è certamente un territorio che vive contraddizioni ed oggettive difficoltà di aggregazione tra gli storici tre campanili ma anche ricco di iniziative associative: nello sport, nella cultura, nei servizi alle famiglie. E’ un territorio non scevro dai problemi comuni alla bassa Comasca: problemi di deindustrializzazione e pendolarismo lavorativo, decrescita sensibile delle nascite per non di-

menticare poi presenza di delinquenza organizzata, zone di spaccio stupefacenti, disagio famigliare. Ti assicuro il mio personale sostegno, della squadra dei colleghi amministratori e della comunità civile che rappresento e Ti auguro, caro Don Andrea una buona permanenza a Cadorago ed i migliori auguri di una lunga e proficua attività pastorale in mezzo a noi. Il sindaco – Paolo Clerici


Signor vescovo, caro Don Andrea, reggetevi forte! Si, perché don Remo mi ha dato carta bianca per questo beve saluto. Caro don Andrea, benvenuto, siamo davvero felici di averti tra noi. Da Francescano ho subito notato i sandali, che sono un segno positivo di speranza, soprattutto per i poveri e gli ultimi e qui ne abbiamo molti. Abbiamo sofferto molto l’assenza di don Alfredo, che per molti di noi, oltre ad essere il parroco ed un riferimento, era anche un grande Amico. Don Remo ha fatto un grande lavoro, girando continuamente per le tre parrocchie, tanto da guadagnarsi il soprannome di don flipper! Noi ci aspettiamo molto da te. Cadorago è un contesto caratterizzato da tantissime brave persone, grandi lavoratori, ma anche da tanti problemi. Abbiamo un grande problema, i giovani che non riusciamo ad attirare e coloro non frequentano più l’oratorio. C’è bisogno di dedicarsi maggiormente a loro, dandogli la possibilità di esprimersi e di essere creativi, di manifestare i talenti che ognuno di loro ha, che sono doni di Dio. Cadorago non è più popolata da soli cadoraghesi doc, bensì da una moltitudine di persone provenienti da diverse parti d’Italia e del mondo; è diventata multi culturale. Chissà, forse dovremmo rivedere alcuni aspetti e cercare di fare maggiormente comunità, di essere piú attrattivi. Considerando la multietnicità che sta sempre più caratterizzando la nostra comunità, magari anche organizzando periodicamente eventi, perfino culinari, in cui possiamo incontrarci e conoscerci, senza avere paura dell’altro e dello “sconosciuto”; senza avere pura di confrontarci con chi viene da un paese che non è il nostro o pensa e vive in maniera diversa e finalmente, contrastare quella pessima politica che invece istiga l’odio per il “diverso”. Ciò che manca è trovare delle forme che ci permettano di incontrarci di più e accrescere la nostra comunità e quel meraviglioso messaggio di amore e accoglienza di Gesù. Reggetevi! Ho quasi convinto don Remo ad organizzare degli eventi anche con balli e spettacoli. Per fare un esempio, io avrei delle amiche ballerine brasiliane, timorate di Dio, che sarebbero disposte a venire per la causa. Insomma, qualcosa del genere, per iniziare … Benvenuto don Andreaa. Paolo Belligi


Carissimo Don Andrea, Nella cornice del nostro splendido paese, oggi vestito a festa, sono a porgere un saluto sincero e affettuoso a nome di tutta la Comunità pastorale Santa Maria Madre di Dio Cadorago Bulgorello Caslino. Questo saluto è un sentito ringraziamento a nostro Signore, che ci dona un nuovo parroco e ci consente di vivere momenti importanti come questi segno di un’esperienza religiosa viva e forte. Al ringraziamento al Signore, si associa il nostro profondo ringraziamento di stima e affetto a Don Remo per aver amorevolmente guidato la nostra comunità in un percorso illuminato da valori profondi umani e cristiani in questo momento difficile, sempre attento alle persone più fragili, ai nostri bambini e ragazzi dell’oratorio Ca.Bu.Ca. A Don Alfredo, rivolgiamo un ricordo gioioso, così come lui vorrebbe, oltre alla nostra profonda riconoscenza e al nostro affetto. Ma a lei Don Andrea va il nostro più grande ringraziamento perché una volta ricevuto il mandato per questa sua nuova responsabilità ministeriale, ha accettato l’invito del nostro Vescovo Oscar Cantoni a diventare il nostro nuovo pastore. Le porgiamo il benvenuto più caloroso dei nostri bambini, dei nostri Giovani, degli anziani, degli ammalati, delle nostre famiglie, di tutta la comunità parrocchiale. La nostra comunità è composta da

tantissime persone generose, operose, vera ricchezza del nostro paese che in forma individuale o come componenti di associazioni si prodigano per puro spirito di volontariato. È un Paese ricco di tradizioni storico -culturali e religiose, tutt’ora vive ed autentiche, che costituiscono la nostra identità, il nostro senso di appartenenza. È un luogo fertile, anche se la sua conformazione risulta un po’ articolata e composta da tre campanili, che non devono essere considerati come segno di divisione territoriale, ma come metafore del dito che indichi per tutti verso Cristo, unico e vero scopo del cristiano. Per questo le chiediamo di aiutarci ad essere una comunità unita, fraterna e solidale tra noi. Le offriamo tanta buona volontà all’ascolto al confronto al sostegno, disponibilità a percorrere insieme il

cammino che Lei vorrà indicarci. In questi giorni, ognuno di noi ha pensato come accoglierla al meglio,


in realtà siamo stai noi ad essere accolti dal lei. GRAZIE! Avrà molto da lavorare. Sappiamo di chiederle molto, ma stia tranquillo, nessuno di noi pretenderà miracoli, ci basterà sapere e sentire che un uomo di Dio cammini accanto ad ognuno di noi. Caro Don Andrea, non resta che pren-

derci per mano, anche se virtualmente visto il momento, ed iniziare il nostro cammino insieme. Le rinnoviamo il benvenuto nella sua nuova casa, nella sua nuova famiglia. Benvenuto tra noi DON ANDREA! Chiara Mainardi

Caro don Andrea eccoti in una delle tre parrocchie che il Vescovo ti ha invitato a servire! Sei arrivato finalmente in mezzo a noi, ancora frastornati per la scomparsa di don Alfredo e ti accogliamo come amico, guida e riferimento! Come ha sottolineato il Vescovo Oscar nell’omelia di S. Abbondio, dobbiamo essere vicini ai nostri sacerdoti, far riacquistare loro le relazioni con le famiglie, con gli anziani, coi giovani che proprio in occasione della pandemia, si sono ritrovati a porsi domande irrisolte o rimandate. Dobbiamo imparare a sostenerti nel tuo impegno pastorale quotidiano per farti sperimentare vicinanza e affetto. La nostra comunità ha sempre accolto i propri parroci con entusiasmo, vivendo con loro rapporti di gratitudine e famigliarità, condividendone i momenti difficili, le gioie e le fatiche che la vita presenta ad ognuno! Abbiamo bisogno che tu sia pastore di tutti, che ci sostenga nella Fede, nella Speranza e nella Carità e ci aiuti a vivere in comunione con Dio e in comunione tra di noi! La nostra S. Anna ti accolga sotto la sua protezione. Buon cammino in mezzo a noi! Piercarla Monti


NOVELLO SACERDOTE DON GABRIELE Il 13 giugno 2021 sarà una data che resterà a lungo nella memoria dei bulgorellesi e in quella di tutta la nostra comunità. Dopo tanti anni abbiamo finalmente avuto la gioia di celebrare la prima Messa di un novello sacerdote: don Gabriele Mandaglio. Questo è un dono, non abbiamo altre parole per descrivere la straordinaria realtà di un nuovo prete. Certamente a quest’opera hanno collaborato mamma Lucia e papà Bartolo, la parrocchia di Bulgorello, il seminario e, non ultimo, lo stesso don Gabriele che ci ha messo la vita, ma il sacerdozio resta un dono gratuito del Cielo davanti al quale non possiamo fare altro che inginocchiarci pieni di stupore e gratitudine. Tutto è cominciato la mattina di sabato 12 quando lo Spirito Santo, attraverso l’imposizione delle mani del vescovo, ha consacrato presbiteri don Andrea, don Mauro e il nostro don Gabriele. La sera dello stesso giorno eravamo tutti a Bulgorello, addobbata a festa, per accogliere il nuovo sacerdote che tornava a casa. Non mancava nessuno: mamma e papà, numerosi sacerdoti e seminaristi, il sindaco, gli animatori dell’oratorio, gli alpini, l’ASB, i bambini dell’asilo, la protezione civile e soprattutto tanti amici. In quella bella sera di inizio estate abbiamo affidato a Maria, con

la preghiera del rosario davanti alla grotta di Lourdes, il ministero del novello sacerdote. Il giorno dopo la gioia è arrivata al suo culmine quando il nostro don ha celebrato la sua prima Messa nel campo dell’oratorio. Lì, sul bell’altare preparato per l’occasione, nel caldo torrido, don Gabriele, per la prima

volta, pronunciando le parole sante, ha rinnovato il miracolo e ha chiamato il Signore tra le sue mani per donarlo a noi. E allora, mentre il sole ci bruciava la testa, i cuori ardevano di gratitudine e da ciascuno di noi saliva al Padre un inno di grazie perché non si stanca di rinnovare i suoi prodigi per noi. Anche nel mezzo della pandemia che ha, in parte, limitato i festeggiamenti che avremmo voluto tributare al Signore e a don Gabriele, quei giorni di grazia resteranno sempre nei cuori di tutti noi che abbiamo avuto il dono di viverli accanto al nostro Novello. don Remo


SIA LODATO GESU’ CRISTO! Carissimo don Gabriele, cari confratelli sacerdoti, cari fedeli, oggi, in questo solenne giorno di festa, sono qui a testimoniarvi la gioia dell’essere sacerdote di Cristo. Certamente il Signore ama di un amore infinito tutti i suoi figli, ma allo stesso tempo il mio cuore di sacerdote avverte che noi preti siamo amati in modo speciale; siamo dei privilegiati della Grazia, amati dal Signore in modo singolare. Ma, in fondo, non è così l’amore di un Padre che ama tutti i suoi figli egualmente, eppure ciascuno in modo speciale? Certamente quella che tu hai scelto, don Gabriele, è una via impegnativa. Siamo chiamati ad essere sradicati dal nostro paese, dalla nostra famiglia e dai nostri affetti per andare dove un altro ci indica, e questo non solo una volta… Siamo chiamati ad abbracciare quella forma di martirio che è il celibato. Chiamati ad essere per la gente ogni giorno, ad ogni ora, per tutta la vita, molte volte incompresi e criticati a volte addirittura ostacolati. Spesso soli davanti a un campo di lavoro nel quale servirebbero dieci di noi… Eppure ne vale la pena, vale la pena di affrontare tutto questo e anche molto di più, se fosse necessario, per poter godere di quell’intimità unica col Signore che è concessa solo a noi sacerdoti. Quante fortune, quante doni il Signore ci fa ogni giorno! Lasciamo ogni cosa per il Signore, confidando nella sua promessa del cento per uno, ma in realtà scopriamo che quello di Gesù era solo un eufemismo, non è il cento per uno, è molto di più! Siamo celibi eppure pianamente virili nel nostro donarci corpo e anima alla Chiesa in unione a Cristo che sulla croce, talamo ed altare, ha offerto il suo sacrificio sacerdotale e ha consumato le nozze con la sua mistica Sposa. Le spose degli altri invecchiano, la nostra è sempre bella, senza macchia e senza rughe! Ci diamo al popolo, pronti a morire per esso, sull’esempio del Buon Pastore, ma certi che nulla è perduto di quello che diamo in tempo, energie, fatiche, lacrime… ci stiamo preparando un tesoro per il Cielo. Di quante dolci consolazioni il Signore dissemina le nostre vite. Dalle più banali, cari confratelli, non so se a voi capita, ma io mi sento fortunato per il semplice fatto di avere le chiavi della chiesa: ho davvero a disposizione il Signore 24/24h, dopo una lunga giornata, a tarda sera torno a casa e posso mettermi ai suoi piedi e trovare ristoro. Da questi piccole cose, fino a quelle più grandi: possiamo chiamarlo sull’altare; tenerlo tra le nostre povere mani come lo


stringeva a sé la Vergine Maria; possiamo accostare le labbra al calice e attingere alla sorgente inesauribile del suo Cuore. E tutto questo non per nostro merito! Non abbiamo fatto nulla per guadagnare il sacerdozio, ci è stato donato gratuitamente e questo rende il tutto ancora più sublime: quanto siamo amati! Caro don Gabriele, siamo come gli altri, forse peggiori, perché ciò che è scusabile in loro non può esserlo in noi; eppure quanta Grazia! Quante gioie il Signore ci dona ogni giorno: nel passare dai malati e vederli sorridere semplicemente perché è arrivato il prete, e con lui il Signore. Nello stare al confessionale ascoltando i peccati, che sono sempre quelli, come anche i nostri, ma allo stesso tempo vedendo e toccando con mano come la misericordia del Padre trasforma il cuore degli uomini. Nell’essere fedeli al breviario, con la fatica del rispettare le ore presi dall’apostolato, e scoprire col passare del tempo che quelle parole forgiano nelle nostre menti i pensieri di Cristo e dilatano i nostri cuori alla misura del Cuore di Gesù. Nello stare in mezzo ai ragazzi e ai giovani e scoprire che, anche senza generare nella carne, noi siamo realmente padri. Nella piccola e immensa gioia del sapere che non perderemo mai una Messa, per il semplice fatto che possiamo celebrarla noi stessi. Don Gabriele, hai davvero scelto la parte migliore che non ti sarà tolta. L’altro ieri ho celebrato il quinto anniversario di ordinazione, e ti confesso che dovessi rifare oggi quella scelta non la farei come allora, la farei con più entusiasmo, perché allora non sapevo cosa fosse l’essere prete, oggi lo intuisco e ringrazio Dio del suo dono. Ieri ti è stato donato un seme del Regno: vivi al meglio il tuo sacerdozio, coltiva questo seme e lo vedrai diventare enorme, come il granello di senape del Vangelo. Solo se fecondato dalla pioggia il seme può fruttificare. Dove manca l’acqua c’è aridità e morte, così è dove manca lo Spirito. Sei per la gente, ma non sei della


gente, tu appartieni a Gesù: Lui, e Lui solo, è la tua vita. Vigila sempre perché le tante relazioni con le persone che ti tirano da ogni parte, non ti distolgano dalla relazione fondamentale. Un sacerdote che non è unito a Gesù non serve a nessuno, come un seme nel deserto. Scolpisciti nel cuore le parole di Pietro che hai scelto per tua immaginetta: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna». Difendi l’intimità con Gesù come il tuo unico tesoro. Ogni giorno celebra la Messa, prima che per il popolo, per te stesso; perdi tempo in ginocchio davanti al tabernacolo, perché è l’unico tempo che non è mai sprecato; confessati ogni volta che ne hai l’occasione, solo nella santità potrai riflettere bene il volto del Signore; frequenta la Parola di Dio, non solo perché devi annunciarla, ma perché illumini i tuoi passi; il Rosario sempre in tasca e l’”Ave Maria” sulle labbra, da Maria abbiamo ricevuto tutto, affidati a lei e non mancherai di nulla. A voi, cari confratelli sacerdoti, chiedo di mostrare sempre con la vostra vita la gioia e la bellezza di quanto abbiamo ricevuto. A voi, cari parrocchiani, chiedo di unire all’orgoglio per aver generato don Gabriele il senso di profonda responsabilità nell’accompagnare lui con la preghiera e nel continuare ad adoperarvi per le vocazioni. A voi, famiglie, chiedo di essere luogo in cui la fede si fa’ quotidianità, di difendere come irrinunciabile l’appuntamento con la Messa domenicale e di avere un cuore grande capace di pregare perché il Signore scelga uno dei vostri figli per farlo suo. A voi, giovani, chiedo di avere il coraggio di sognare in grande, non spaventatevi di quello che il Signore può chiedervi, quello che dona in cambio è sempre di più. A voi, cari mamma Lucia e papà Bartolo, chiedo di continuare a fidarvi di Gesù, gli avete donato il figlio che amate, non abbiate paura di ciò che sarà, anch’egli lo ama come voi. A voi, amati don Alfredo, don Mario, don Alberto, don Bruno, insieme a tutta la Chiesa celeste, oso chiedere di vegliare sul cammino di questo novello sacerdote perché imitando i tanti buoni esempi che ha ricevuto possa un giorno ricevere dalle mani del Signore Gesù la ricompensa riservata ai servi fedeli. Amen. don Remo


GREST Estate in oratorio vuol dire Grest! E anche quest’anno il Grest si è portato dietro tutto ciò che lo rende, puntualmente, anno dopo anno, un’esperienza importante di crescita per tutti. Il Grest è iniziato il 13 giugno con il suo carico di...bambini, animatori, don, Alessio (il nostro seminarista) e di volontari che hanno voluto vivere 3 settimane piene di gioie, condivisione, giochi e momenti di riflessione e preghiere. Dato il particolare momento in corso, le modalità ridotte dettate dalle regole anti-covid ci hanno permesso di vivere in presenza questo periodo e l’esperienza è stata comunque positiva per tutti. Il tema di quest’anno, lo stesso per tutti gli oratori della diocesi è stato “Hip Hip Hurrà”, un inno alla gioia, quindi. Proprio come il Grest. Abbiamo giocato tanto insieme e ci siamo divertiti davvero e quando la stanchezza e il caldo si facevano sen-

tire era bello vedere i più piccoli incoraggiati e supportati dai più grandi. E se ci penso, il Grest è anche un pò una terapia: se sei bambino, entri al primo giorno timido e impaurito e ne esci “più grande”; se sei animatore, magari alle prime esperienze, entri in punta di piedi, sentendoti “non pronto” e invece ne esci fortificato e più sicuro di te stesso, certo di aver contribuito a far qualcosa di bello per la tua comunità. Quindi il Grest non è solo “far giocare i bambini”, ma è di più. Credo che esperienze di questo tipo ti arricchiscono, nel profondo. E solo dopo se ne percepisce il valore. Ve lo garantisco. Perchè ci si ricorda solo delle cose belle. I momenti di timidezza e di paura vengono messi da parte. Perchè è mettendoci in gioco che si scopre il lato più bello di noi. Quello più vero. Che ci rappresenta al meglio. Simone Borghi

CAMPI ESTIVI Lo scorso luglio, dal 4 al 18, dopo lo stop pandemia, i ragazzi dell’Oratorio Ca.Bu.Ca., guidati da Don Remo, Don Gabriele e il nostro seminarista Alessio, hanno potuto vivere l’esperienza del campo in montagna, passando giornate a stretto contatto con la natura incontaminata della Valmalenco e, soprattutto, INSIEME. Le settimane di vita comunitaria sono state due. La prima dedicata ai ragazzi delle medie, che hanno alloggiato a Campo Moro (2000 m), mentre, la seconda settimana, sono subentrati i ragazzi delle superiori, che però hanno vissuto a Campo Franscia (1600m). Nella meravigliosa cornice della Valtellina, sono state tante le escursioni che i ragazzi hanno effettuato, talvolta superando anche i propri limiti e giungendo


alla meta. Non sono mancati momenti di ogni tipo, in queste due settimane. Di gioia, per esempio durante la visione delle partite di Euro 2020, dove gli Azzurri hanno prima battuto la Spagna e poi l’Inghilterra in finale. Di paura, quando magari di fronte a un tratto impervio in salita ci si è fatti sopraffare dall’ansia, scacciata subito via, però, dal conforto di un animatore o di un coetaneo. Di fatica, infine. Ma di fatica bella, come quando, ad esempio, ci si deve rimboccare le maniche e lavare piatti e stoviglie con gli altri ragazzi facenti parte del mio gruppo di lavoro, in cui si condivide un momento di servizio. Non sono mancati momenti di riflessione e preghiera, in cui ci si è concentrati sulla figura di San Filippo Neri, cogliendone anche i tratti più personali e umani. Io ho avuto la fortuna ma anche la responsabilità di mettermi in gioco per due settimane, prima come animatore con i ragazzi delle medie, poi come adolescente nel campo delle superiori. E non vi nascondo che momenti “down” ce ne sono stati, in cui la malinconia di casa si è fatta sentire. Ma sapere che


tornato a Cadorago, avrei avuto mille rimorsi e che era importante vivere l’attimo, l’adesso, sono state le mie più grandi consolazioni. Perchè non avevo motivo di essere giù. Ero in mezzo ai miei amici, a persone con cui sto vivendo qualcosa di speciale. Vi assicuro che il detto “canta che ti passa!” è proprio vero. Perchè quando si è in tanti a cantare, attorno a un falò, con una chitarra, lì sì che la malinconia lascia spazio alla felicità. A quel senso di pienezza, come se non ci fosse altro posto dove vorresti essere al mondo. Simone Borghi

Ciao cari lettori! Sto per farvi fare un viaggio nei ricordi del campo di noi ragazzi delle medie, che si è tenuto dal 4 al 10 luglio, pronti? Ci troviamo in mezzo alle alte montagne di Campo Moro, tra caprette e marmotte, nevi perenni e prati verdi. Ci siamo avventurati verso mete memorabili, mete agognate, mete sudate, ma alla fine sperate e conquistate. Questa nostra esperienza ha abbracciato sette nostri giorni; come dimenticare il primo di questi, subito, una sfida avvincente? Ancora prima che il gallo cantasse eravamo tutti svegli, chi più chi meno e abbiamo iniziato il nostro viaggio verso le montagne innevate. Tra fatica e risate abbiamo attraversato queste con sudore, ma allo stesso tempo con meraviglia, i paesaggi

erano dei quadri ammirevoli. Arrivati quasi all’altezza di 3000 m, possiamo dire di aver vissuto un’esperienza

unica. Questa fu solo l’inizio di molte altre passeggiate, tra sentieri sterrati, alberi imponenti, sotto un sole pizzicante e un cielo limpido e azzurro. Abbiamo scalato rocce fin quasi ad arrivare al confine con la Svizzera,


visto laghi naturali e incantati, e già che c’eravamo tutti a fare il bagno! Ogni giorno una avventura diversa, da quelle sulla neve, a quella della diga, a quella del ghiacciaio. Ma ovviamente oltre a questo c’era molto altro! Innanzitutto la compagnia; senza telefoni abbiamo potuto creare legami ancora più forti, e perché no, anche nuove amicizie. Nel tempo libero si facevano giochi di squadra, dalle partite a scala quaranta a quelle di Risiko. Di certo non mancava il tempo per

sentire i propri cari, ma ahimè insufficiente per raccontare loro la marea di cose fatte in quella giornata e per esprimere la completa felicità. C’erano momenti di preghiera, momenti di riflessione, per ringraziare dell’opportunità che stavamo vivendo e molto altro. Il cibo non mancava mai, sempre buonissimo e più che abbondante! Questo campo è stato collaborazione, determinazione e amicizia e pure qualche marmotta a farti compagnia! Alice Bergo

Il Natale si avvicina e con lui il tanto atteso Campo invernale, quindi quale momento migliore per ricordare quello di luglio riservato ai 20 ragazzi delle superiori ? Bene, partiamo dal presupposto che è difficile quasi impossibile poter raccontare a parole ciò che abbiamo vissuto. Il miglior modo per esprimere questa esperienza infatti sarebbe cantando: sì, perché a campo Franscia dal 10 al 18 luglio abbiamo cantato davvero tanto, accompagnati da intraprendenti chitarristi. La giornata iniziava presto con la Messa, seguita dalla colazione. Tempo permettendo si faceva una bella gita sui monti e poi quando si tornava, ad aspettarci c’era sempre una gustosa merenda preparata dalla cuoca della vacanza: Chiara, che è riuscita a far mangiare verdura anche ai più ostili. La giornata veniva riempita da giochi di gruppo e per chi voleva anche con la preghiera dei Vespri. Dopo cena iniziavano i momenti più belli dove, malgrado la stanchezza, il desiderio di restare insieme era forte, come se nessun attimo dovesse essere sprecato. L’ attività serale preferita era “Lupus in fabula” condotta dal caro seminarista Alessio, premuroso e attento


ad alleggerire il peso di qualche nostra fatica. Prima di andare a dormire ci salutavamo con la preghiera della sera insieme a qualche sbadiglio e sonnellino. Durante la nostra permanenza a Franscia il mal tempo non ha lasciato spazio alla tristezza e alla noia. La pioggia e il freddo hanno permesso meno camminate vere e proprie sui bei sentieri di montagna, ma sicuramente hanno lasciato spazio al profondo cammino spirituale guidato da don Remo che ci ha fatto conoscere la figura di San Filippo Neri. Il don è stato un po’ come si dice un “pastore” che ha radunato tante pecorelle incerte, smarrite: ci ha offerto gli strumenti per salire sul sentiero che conduce alla vetta: il Paradiso. Un concetto che sembra così distante nella quotidianità ma quasi raggiungibile in quello spicchio di vita in comunione con gli amici, in cui si percepiva la presenza del Signore. Lui c’era nei sorrisi, nel cibo donatoci, nei pianti, nei canti, nel silenzio, nei giochi, nel lavoro, nella preghiera, nella Messa e in tanto altro. Ricordo l’ultima sera del campo in cui tutti davanti al falò stavamo con il naso in su a guardare le stelle, il cielo era sereno, i nostri cuori uniti in una grande gioia sfumata da un tocco di nostalgia: “metti da parte questa tua tristezza, canta con noi, la tristezza passerà!”. Tornare a casa sarebbe stato difficile ma necessario per poter raccontare a tutti ciò che avevamo vissuto in Cristo. Sofia Pera


CIAO! SONO ALESSIO Ciao a tutti, sono Alessio e sono il nuovo seminarista che è stato affidato alla vostra comunità pastorale. Vengo dal ridente paesino di Ponzate (per chi se lo stesse chiedendo si trova, in linea di massima, tra Tavernerio e Brunate) dove ho vissuto e sono cresciuto. Da ormai 5 anni sono

meno presente a casa perché sto vivendo il cammino in Seminario. Sono felice di come sta andando la mia vita e ci tengo a condividere con voi che in tutto questo tempo è maturata in me una convinzione: il Signore non ci abbandona mai. Mai. Tante volte noi non lo vediamo, perché lo cerchiamo lì dove speriamo di trovarlo, ma lui ci dice sempre quello che ha detto a Pietro: «vieni dietro a me» (cf. Mc 8,33). E così inizia sempre un cam-

mino nuovo e oggi sono dunque ben contento di fare qualche passo in più con voi. Per quel che riguarda la mia vita più biografica, ho 26 anni e la mia famiglia è formata dalla mamma Susanna, papà Mauro e una sorella di nome Martina. Vi ho detto questo, non solo per presentarmi, ma perché il mio paese e la mia famiglia sono le mie radici. La mia famiglia mi ha dato la vita e mi fa capire che sono amato; mentre il mio paese, o meglio l’esperienza che ho vissuto in oratorio e in Chiesa mi ha fatto scoprire che quell’amore che trovo nella mia vita viene da Dio che è Padre. Questo stesso amore è, poi, destinato a tutti. Dopo queste semplici parole concludo solo con un augurio di buon cammino e vi assicuro il mio ricordo nella preghiera. A presto! Alessio


FESTA D’AUTUNNO Domenica 17 ottobre 2021 si è svolta la "Festa d'Autunno" e quest’anno ha raggiunto la maggiore età, 18 anni! Il progressivo ritorno alla normalità, anche se non ancora del tutto, ci ha permesso di organizzare nuovamente la Festa e l'allentamento delle restrizioni ha immediatamente stimolato la voglia di stare insieme, di vivere il nostro paese e questa occasione ha voluto trasmettere un segnale positivo per tutti. Come sempre è stata preziosa per l'organizzazione, la collaborazione di tutti

i volontari che con il loro impegno e la voglia di rivedersi hanno reso ancora più speciale questa giornata all'insegna dell'amicizia, dell’allegria, della condivisione e della solidarietà. Sin dal mattino, presenti espositori, hobbisti e artigiani che hanno presentato le loro magnifiche creazioni e i loro prodotti a km 0. Presenti anche con il loro Stand la nostra preziosissima Croce Azzurra e Protezione Civile , i super sportivi della Gs Grisoni, i sempre connessi ARI Radiomatori Italiani sezione di Lomazzo, la dolcissima Scuola Materna S.Anna, Pet Teraphy con i nostri amici quattro zampe, i super ragazzi snodati Place To be Asd,i nostri abilissimi arcieri ed ultime ma non per importanza le nostre simpatiche signore della Caritas.


Un grazie lo dedichiamo a tutte le persone che sono passate a trovarci e che hanno assaggiato le nostre ormai tradizionali caldarroste e il Vin Brulè. Col cuore colmo di speranza e di felicità ci diamo appuntamento all’anno prossimo. Non vediamo l’ora! Chiara Mainardi

BENVENUTA SUOR GINETTA

Buongiorno a tutti e ben trovati. Mi è stato chiesto di scrivere due parole per presentarmi a voi tutti parrocchiani della Comunità pastorale Santa Madre di Dio, comprendente le parrocchie di San Martino, Sant’Anna, Santi Giacomo e Filippo. Sono Sr. Ginetta Quatra, milanese, e ho vissuto una parte della mia vita a Roma, Milano, Verdello, e dopo essermi laureata in Pedagogia, sono stata destinata prima come docente e poi come docente/ Dirigente nell’Istituto Comprensivo S.Agnese di Saronno, fino ad approdare in quel di Como, a lavorare con Don Andrea M. nostro attuale Parroco. Sono cresciuta negli oratori milanesi e questa passione l’ho sempre coltivata e mi è sempre rimasta come obiettivo da raggiungere. Ecco che ora mi si presenta questa occasione, grazie a don Andrea che mi ha voluta a lavorare qui con Lui e certamente

non intendo sprecarla. Mi è sempre piaciuto molto lavorare sia nel campo della pastorale parrocchiale che educativa, ho sempre mantenuto buone relazioni con i genitori ed educatori/animatori che condividevano il mio stesso ideale. Devo dire che mi piacciono molto le relazioni sincere, schiette, gioiose, mi piace collaborare con tutti ma purtroppo non sopporto le persone che giudicano senza conoscere e parlano per sentito dire. Ai giovani dico di venire, di farsi conoscere perché insieme potremmo fare tante cose, divertirci, pregare e aiutare i ragazzi a crescere. A tutti dico che sono contenta di essere tra di voi, di lavorare con voi e soprattutto di amare il Signore con Voi e per Voi. GRAZIE. Grazie per l’accoglienza riservatami e per tutto quello che insieme faremo. Sr. Ginetta


UN AMICO TRA NOI Como, 10 giugno 2006, in cattedrale, vieni ordinato sacerdote e la tua prima destinazione siamo noi di Cadorago. Sotto la guida di Don Angelo hai mosso i tuoi primi passi da giovane sacerdote pieno di entusiasmo. Non c’è voluto molto per farti conoscere e farti voler bene e far apprezzare il tuo carattere schietto e sincero, il tuo essere AMICO di tutti. Ti ricordiamo giocoso con i piccoli, punto di riferimento per i giovani e gli adolescenti, guida per gli adulti, condividendo con tutti momenti di preghiera e pellegrinaggi alla Madonna del Soccorso. Trovavi sempre il tempo per passare durante gli allenamenti della squadra “ASD oratorio Cadorago” e tirare quattro calci al pallone o fermarti al bar dell’oratorio per una partitina a carte con i più “grandi”, senza dimenticare la tua costante presenza con il gruppo manutenzione oratorio da te soprannominato “club della motosega”. Sei stato nostro vicario solo 2 anni, nei quali sei riuscito a trasmetterci la tua fede semplice e genuina e il valore della famiglia e dell’amicizia, che è durata nel tempo. «Sia servizio d’amore pascere il gregge del Signore» (Sant’Agostino) Caro don questa è la frase che hai scelto per la tua ordinazione e tu hai saputo viverla fino alla fine. Ad ognuno di noi hai fatto fare, in modi diversi, esperienze che non potremo mai dimenticare. Ti ricorderemo sempre nelle nostre preghiere e tu dal cielo veglia sulla nostra comunità. Ciao Ale “stai sereno fratello” I tuoi amici


ANAGRAFICA PARROCCHIALE CASLINO AL PIANO

Battesimi 2020

Matrimoni 2020

Berardi Riccardo Edmund Maria Billaut Matilde Bulzoni Andrea Govoni Carlotta

Sala Gabriele con Perfetto Laura

Cavalloni Rosalba Corti Giovanni Nicolardi Don Alfredo

____________2021

___________ 2021

Dell’Orto Andrea con Sala Michela Monti Moreno con Romanò Mara Di Graci Matteo con Trovò Martina

Longo Reseda Bruschi Sergio Lampreda Antonietta Baschierato Luigi Perotti Patrizia Bianchi Paolo Loria Vincenzo Aiani Luigi Volontè Maria Martinelli Candido Dal Canton Edelina Maniscalco Maria Gerosa Iolanda Tagliabue Angela Bongiorno Nicola Amedeo Vittorio

___________2021 Fagnani Beatrice Valtorta Tosca Trombadore Nicole Sofia Rusconi Riccardo Romboletti Davide Alfredo Mazza Beatrice Coppola Gabriele Agalliu Michael Aziz

Defunti 2020 Feroldi Francesco Grillo Aldo Baggi Pierina Pellizzari Pierina Faverio Giannino Salvato Cesare Corbetta Maria Basilico Rino Premoli Luciana Bernasconi Rosa

BULGORELLO Battesimi

Matrimoni

Defunti

Galli Adele Beghin Edoardo Delsante Matilde Martino Chloe Viaro Andrea

Bizzotti Francesco con Veronica Peverelli

Arici Luigi Stefanoni Anna Auteri Renato Carnini Giacomo Melchiorre Evangelista Introzzi Giuseppina Longoni Sergio Guarisco Claudio Correddu Maria Vittoria Zanutto Fabrizio Messina Eugenia

Ragusano Vito con Erica Cattaneo Pasinato Simone con Greta Calizzi


CADORAGO Battesimi 2020 Penati Beatrice Millefanti Enea Palazzo Emma Lanzoni Noemi Peri Giulio Iannone Tommaso Leoni Rebecca Perego Vittoria La Rosa Antonio Coppola Vincenzo Butti Jacopo Campanello Michele ___________2021 Perrotta Edoardo Imperial Nicolo’ Chiappinim Leonardo Cattozzo Mattia Murdaca Aurora Giglio Aurora Marcati Edoardo Magni Luca Stefania Anna Figini Stefano Figini Beatrice Harpal Gaia Moreschi Bianca Scaramella Riccardo Losi Camilla Casuscelli Ginevra Anna Maffina Leonardo Sperandeo Enea Legittimo Alexander Federico Nicosia Manuel

Lauro Giuseppa Capelli Marco Negroni Giuseppe Di Biase Antonio Uboldi Silvano Rullo Bruno Pitrelli Jole Genna Giuseppa Fregapane Tommaso Moranelli Francesco Garofano Giuseppe Cretella Massimo ___________ 2021 Cusini Giacomo Caovilla Dusolina Parenti Giuseppina Mercuri Umberto Clerici Giuseppina Sterza Tirso Pozzi Giulio Cairoli Lorenzo Merlin Gina Mischiatti Agnese Chiantia Giuseppa De Falco Antonia Raimondi Agostino Nicoli Giuseppe Sala Franco

Strada Giuliana Pedone Giovanna Marzorati Giorgio Barzaghi Angelo Rosanna Annamaria Gnagni Luisa Marinetti Renato Lorenzoni Edda Paschetto Fabio Verga Giuseppina Cavagnoli Ines Ricigliano Francesco Salvi Gina (Genoveffa) Cairoli Fabrizio Pagani Vincenzina Pia Moretti Lucio Parrotta Pasqualina Corti Ferdinando Mascheroni Giuseppe Forgione Giuseppe Cavallini Attilio Clerici Giuseppe Annoni Maria Bestoletti Angela Annoni Emilio Greco Teresa Cantaro Grazia Colombo Rosanna Calani Nadia Gusatto Silvano

Defunti 2020 Fedeli Vincenzo Fabiano Giuseppina Spano’ Mario Faraon Marilena Rebosio Giuditta Trevisan Gina Numero 21 - Autorizzazione Tribunale di Como n. 2/2011 - Direttore responsabile: Antonella Sala Redazione: don Andrea, don Remo, Piercarla Monti, Renata Romano - Impaginazione: Mauro Montanelli - Stampa: Presscolor Milano


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