LA PIEVE – NATALE 2022

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Comunità Pastorale Santa Maria Madre di Dio La Pieve Notiziario delle parrocchie di San Martino, Sant’ Anna e Santi Giacomo e Filippo www.sanmartinocadorago.it - www.parrocchiacaslinoalpiano.it - don Andrea 348.900.81.35

LA PAROLA DEL PARROCO

Cari parrocchiani e parrocchiane, il Vangelo della solennità del S. Natale ci parla dei pastori, di questi pastori che tornano glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto. Ebbene, guardando anche il Presepe, che cosa hanno udito e visto quella notte i Pastori? Hanno udito gli Angeli annunciare una grande gioia: che è nato il Salvatore. Cominciamo a guardare a quell’evento che è tradizionalmente rappresentato nel Presepe, avendo nella testa e nel cuore una domanda: che cosa è per me un Salvatore?

Per gli Ebrei, per la loro storia, per tutta la storia della salvezza il Messia è colui che libera Israele, che ricostituisce il trono di Davide, che rimette Israele al centro della storia.

Per me cos’è un Salvatore? Che cosa dovrebbe fare o essere un Salvatore, un Redentore, un liberatore, un Messia? Minimo uno che realmente porti il vaccino definitivo, che ci liberi dalla pandemia, dalle guerre, soprattutto quelle che vanno ad incidere sulle nostre bollette, tolga la fame, sistemi le ingiustizie, si schieri dalla parte dei poveri, metta a posto ogni cosa. Che cosa si trovano davanti quella notte i pastori? Che Salvatore trovano quella notte i pastori? Un neonato. Nell’elenco delle cose che deve fare un salvatore cosa può fare un neonato? Assolutamente niente. E allora a che cosa serve? Semplicemente

a niente, Gesù non è venuto a sistemarci la vita, non è venuto a fare la “collaboratrice domestica” che mette in ordine il caos che c’è nella nostra casa. Non viene a fare questo. Ma come? Non viene a mettere a posto, a sistemare, a mettere in ordine. No! Avete mai visto un bambino appena nato, in grado di fare così? Questo vedono i pastori: un bambino appena nato nella paglia con suo padre e con sua madre, basta. E lo vanno anche a raccontare, loro, i pastori quelli che dormivano all’aperto per custodire le loro greggi di capre e per questo non erano mai ben accetti in città, lo vanno a dire a quelli colti saggi, intelligenti, quelli che tessono diplomazia e atti di vario genere, vanno a dire che degli angeli gli hanno annunciato: “E’ nato il Salvatore”. Ed era un bambino appena nato che sapeva fare una sola cosa: succhiare il latte del seno di sua madre. Nient’altro! Un salva-

tore che esce dallo schema che abbiamo in testa. E allora perché nasce Gesù? Un salmo dice: “Sto alla porta e busso, attendendo che tu apra”. Che cosa accade quando un bambino appena nato entra in una casa portato da suo padre e da sua madre? Una cosa semplicissima: “Comanda lui”. E tutti i miei schemi, i miei progetti, le mie pretese vanno a farsi benedire in un secondo. “Ah, va bene avere un bambino purché non si svegli di notte, purché mi lasci dormire, purché non si agiti, non si ammali e non crei problemi, perché io ho le mie cose da fare, io ho la mia vita da costruire, io ho i miei progetti, c’è già il virus e la crisi energetica che rompono le scatole, ci manca solo un bambino che si mette a comandare”. Forse sarà anche per questo che il nostro civilissimo mondo occidentale, come ben sappiamo, si sta suicidando demograficamente di anno in anno generando sempre meno bambini. perché un bambino appena nato fa così, fa saltare ogni piano, ogni progetto. “Ah, ma oggi, bello, domenica, nevi-

ca, se non fosse per il virus e i costi energetici andrei a sciare”. Ma hai un bambino piccolo appena nato e nella notte di sabato gli sale la febbre fino a 39. Che fine fa la tua programmazione di sciata o altro? O lo accogli o lo butti fuori dalla finestra. Il Signore chiede di accoglierlo perché accogliendolo e stando con Lui, giorno dopo giorno, cominciamo a capire qualcosa. Il Signore viene e ci ridice che tutti i nostri progetti non sono i suoi progetti, che le nostre strade non sono le sue strade. Anche oggi ci chiede: “Vuoi aprire la porta della tua vita, c’è spazio nella tua vita per me? Il Signore in questo giorno di Natale ci chiede proprio questo, perché un bambino appena nato non fa altro che domandare. Domanda che tu apra la porta di casa. Chiediamo al Signore di aprire la porta della nostra vita a questo Bambino che domanda di essere accolto e di stare con noi. E ci cambia la vita, senza fare nulla! Con la sua Presenza!

CALENDARIO LITURGICO

Confessioni

Lunedì 19 dicembre: confessioni vicariali a Lomazzo ore 20.45

Martedì 20 dicembre: confessioni vicariali a Cadorago San Martino ore 20.45

Mercoledì 21 dicembre: confessioni vicariali a Rovellasca ore 20.45

Giovedì 22 dicembre: a Caslino Sant’Anna ore 14.30-17.00

Venerdì 23 dicembre: a Cadorago San Martino ore 14.30-17.00

Sabato 24 dicembre: a Bulgorello Santi Giacomo e Filippo ore 14.30-17.00

Sabato 24 dicembre

Ore 18.00 a Bulgorello Santi Giacomo e Filippo: Santa Messa prefestiva di Natale

Ore 18.00 a Cadorago San Martino: Santa Messa prefestiva di Natale, animata per i bambini

Ore 22.30 a Cadorago San Martino: Santa Messa di Natale nella notte, animata dalla Corale parrocchiale (dalle 22.00 veglia con letture e canti)

Ore 24.00 a Caslino Sant’ Anna: Santa Messa di Natale nella notte, animata dalla Corale parrocchiale (dalle 23.30 veglia con letture e canti)

Domenica 25 dicembre

Solennità del Santo Natale

Ore 8.00 Santa Messa a Cadorago San Martino

Ore 8.30 Santa Messa a Caslino Sant’Anna

Ore 9.45 Santa Messa a Bulgorello Santi Giacomo e Filippo

Ore 10.15 Santa Messa a Caslino Sant’Anna

Ore 18.00 Santa Messa a Cadorago San Martino

Lunedì 26 Dicembre

memoria Santo Stefano martire

Ore 8.30 Santa Messa a Cadorago San Martino

Ore 17.00 Santa Messa a Bulgorello Santi Giacomo e Filippo

Sabato 31 Dicembre

Ore 17.00 Santa Messa a Bulgorello Santi Giacomo e Filippo, con Inno Te Deum

Ore 17.30 Santa Messa a Caslino Sant’Anna, con Inno Te Deum

Ore 18.00 Santa Messa a Cadorago San Martino, con Inno Te Deum

Domenica 1° gennaio

Solennità di Santa Maria Madre di Dio

Ore 8.00 Santa Messa a Cadorago San Martino

Ore 8.30 Santa Messa a Caslino Sant’Anna

Ore 9.45 Santa Messa a Bulgorello Santi Giacomo e Filippo

Ore 10.15 Santa Messa a Cadorago San Martino

Ore 18.00 Santa Messa a Cadorago San Martino

Ore 18.00 Santa Messa a Caslino Sant’Anna

Giovedì 5 Gennaio

Ore 18.00 Santa Messa a Cadorago San Martino, Santa Messa prefestiva dell’Epifania

Venerdì 6 gennaio

Solennità dell’Epifania del Signore

Ore 8.00 Santa Messa a Cadorago San Martino

Ore 8.30 Santa Messa a Caslino Sant’Anna

Ore 9.45 Santa Messa a Bulgorello Santi Giacomo e Filippo

Ore 10.15 Santa Messa a Caslino Sant’Anna

Ore 18.00 Santa Messa a Cadorago San Martino

Domenica 8 gennaio

Festa del Battesimo del Signore

Ore 15.30 a Cadorago San Martino

La Chiesa celebra la festa liturgica del Battesimo del Signore.

È una occasione bellissima per fare memoria e riscoprire il nostro Battesimo. In modo particolare vorremmo in quel giorno ricordare e pregare per tutti i bambini/e che hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo negli ultimi 6 anni.

Per vivere meglio questo abbiamo pensato di ritrovarci insieme con voi, genitori di questi bambini/e, nella Chiesa di San Martino a Cadorago, alle ore 15.30. Per questo con molta gioia vi porgiamo il nostro invito sperando nella vostra presenza.

Per motivi organizzativi e per preparare un piccolo ricordo della giornata vi preghiamo di segnalare la vostra presenza al numero 348.900.81.35 (messaggio WhatsApp) oppure via email all’indirizzo donandrea.como@gmail.com

CIAO DON REMO

Il 2 ottobre abbiamo accompagnato don Remo che veniva accolto nella comunità pastorale di Sondrio città a cui lo ha destinato S.E. mons. Vescovo.

Nelle parole dell’omelia, di cui riporto un pezzo, emerge il ringraziamento a Dio per l’esperienza fatta e tutta la fiducia nella presenza del Signore Gesù nel nuovo compito di ministero affidatogli. Continuiamo a pregare per don Remo e per tutti i sacerdoti cosciuti e sconosciuti perché svolgano con passione apostolica il loro ministero.

“La fede ci introduce nella logica del dono che il Padre ci fa continuamente di Sé nel Figlio e nello Spirito Santo e ci chiama a farci dono a nostra volta, a vivere nella logica dell’amore e della carità. In quella logica di servizio di cui ci parla il Vangelo. Una logica di servizio dentro la quale ho provato a vivere gli ultimi sei anni, a Caslino, Bulgorello e Cadorago e nella quale desidero immergermi sempre di più. Non so quanti dei miei vecchi parrocchiani se lo ricordano, ma ho celebrato la Messa di ingresso nella comunità Santa Maria Madre di Dio, sei anni fa esatti: era il 2 ottobre del 2016 e le letture, che

avevamo ascoltato nel santuario di sant’Anna, erano esattamente quelle che abbiamo ascoltato anche oggi. Piccoli fili rossi della Provvidenza… allora, pretino fresco di ordinazione da un paio di mesi, predicai su questa Parola del Signore e oggi lo rifaccio, cominciando solo ora a intuire la grandezza e la portata di questa pagina di Vangelo.

Siamo servi inutili, ci insegna a dire il Vangelo di oggi, ed è vero”

ESPERIENZE ESTIVE

NORVEGIA

Qui, noi che siamo andati in Norvegia, eravamo arrivati ad un ostello e come vedete dal totem ci mancavano solo 38 km all’arrivo a Trondheim. Quella sera abbiamo mangiato tutti la pasta con i funghi che avevamo raccolto durante il cammino ed eravamo super contenti perché la meta si stava avvicinando.

VALMALENCO

Ecco i magnifici 7 sulla cima Giovanni Paolo II, muniti di caschi per la camminata impegnativa e accompagnati dalla guida Vito. Tutti entusiasti del percorso effettuato e in attesa dell’imminente arrivo sul Pizzo Scalino a 3323m.

GREST

Ultimo giorno di grest 2022: la fine di un’avventura, stancante ma ricca di sorrisi, nuove esperienze e ricordi indimenticabili.

CAMMINO DI S. OLAV

Famiglia molto gentile nell’ostello di Ry, ci hanno dato un tetto dove mangiare e ci hanno anche servito doppio giro di waffle ad ottimo mercato (ottimo quasi quanto la qualità del cibo). Hanno affrontato diverse volte il Cammino di Santiago per capire le esigenze dei pellegrini, la nostra valutazione non può che essere un (100) dieci con lode.

Le partite si sono svolte nel mese di giugno nei vari oratori tra cui Lomazzo, Cermenate, Rovellasca e ovviamente Cadorago.

È stata una bellissima esperienza a cui ormai partecipiamo molto volentieri da diversi anni e che sicuramente continueremo a portare avanti.

Ci siamo divertiti moltissimo soprattutto perché si conoscono sempre persone nuove e queste attività ci legano sempre di più come comunità nel nome del Signore.

Questa estate ci ha visti protagonisti nel torneo di pallavolo tra gli oratori della bassa comasca. Condivisione, gioia di stare insieme e anche un pizzico di sana competizione ci hanno portato sul secondo gradino del podio.

LANZADA

TORNEO DI PALLAVOLO Un esempio di amicizia, unione e sorrisoni dopo una delle tante camminate tra le montagne di Lanzada, durante il campo delle medie.

Foto di gruppo del dei ragazzi e animatori del Campo Medie prima di intraprendere una impegnativa escursione che li ha portati fino al rifugio Marinelli

Bombardieri 2813. Il motto del campo è stata la frase di San Paolo: “Caritas Christi urget nos”, l’amore di Cristo ci spinge. Ecco che allora, colmati da questo sovrabbondante amore, i nostri ragazzi hanno raggiunto la cima senza perdere il sorriso e aiutandosi nei momenti di sconforto.

DIOCESI IN FESTA

La nostra Diocesi ci ha riservato, in questi mesi appena trascorsi, sorprese inaspettate con la nomina a Cardinale del nostro Vescovo Oscar, con la canonizzazione del Beato Giovanni Battista Scalabrini e con la beatificazione di padre Giuseppe Ambrosoli.

Preannunciata la nomina a Cardinale del Vescovo Oscar il 29 maggio

mentre si trovava a Rovellasca per il Sacramento della Confermazione, ho subito inviato a don Oscar, con cui mi lega una ventennale amicizia, le congratulazioni per questo dono inatteso. Ho ricevuto un sollecito ringraziamento con l’invito a pregare per lui!

Persona sensibile, sempre animato da valori umani, sociali e solidali, il cardinale Cantoni, sono certa, continuerà a lavorare con passione nell’adempimento dei suoi doveri nel rispetto del prossimo, inteso come altro da sé, in tutte le sue componenti: giovani, adulti, anziani, credenti e non. Questo evento di portata storica per la chiesa di Como ci riempie di gioia e ci sprona a coltivare speranza e umanità in un periodo complesso e tormentato come quello attuale.

Matteo Leoni

Altra figura emblematica della nostra diocesi è il Beato Giovanni Battista Scalabrini, proclamato Santo il 9 ot-

de del mondo; non accoglierli vuol dire rimandarli nei lager dove sono sfruttati e venduti come schiavi”.

Scalabrini è stato il pastore dei migranti d’America che raggiungerà in due importanti viaggi la cui meta era rappresentata dal cielo e dalla strada per arrivarci, la carità!

Egli è stato anzitutto un uomo innamorato di Dio, capace di vedere negli ULTIMI lo sguardo di Gesù.

Anche padre Ambrosoli, medico e prete, ha dato lustro alla nostra

tobre da Papa Francesco.

Nativo di Fino Mornasco nel 1839 e morto a Piacenza nel 1905, fu parroco e Vescovo, fondatore di due congregazioni religiose: i missionari e le suore di San Carlo Borromeo e ispiratore delle missionarie Scalabriniane, ha vissuto in un’epoca di grandi trasformazioni e ne ha conosciuto i drammi. Alla fine dell’Ottocento erano centinaia di migliaia gli italiani e gli europei che lasciavano il proprio paese e affrontavano le incertezze e le sofferenze dell’emigrazione.

Scalabrini ha usato il suo carisma facendosi migrante tra i migranti per collaborare con la speranza divina di riunire tutti i popoli in una sola famiglia.

Chiamato Padre dei Migranti, non è stato necessario un miracolo ma è bastata la consapevolezza di essere stato il punto di riferimento per i migranti di tutti I tempi!

Nel giorno in cui Scalabrini è stato proclamato Santo, sono echeggiate le parole che papa Francesco ha pronunciato nell’omelia... “l’esclusione dei migranti è scandalosa, criminale...li fa morire davanti a noi, facendo del Mediterraneo il cimitero più gran-

diocesi...è stato proclamato Beato a Kalongo, in Uganda dove è sepolto vicino all’ospedale da lui fondato.

Figlio del fondatore della nota azienda del miele, morì nel 1987 dopo aver speso oggi energia per salvare dalla guerra i pazienti del suo ospedale. Nato a Ronago nel 1923, si iscrisse alla facoltà di medicina con il desiderio di partire per le missioni.

Entrò tra i missionari comboniani e nel 1956 si imbarcò per l’Africa dove visse in un piccolo dispensario medico per 30 anni, trasformandolo in un ospedale efficiente e moderno.

Nel 1987 visse il periodo più drammatico della sua esistenza; nell’affrontare la guerra ci vile nel nord Uganda, riuscì a far evacuare e a mettere in

salvo personale e pazienti del suo ospedale in 24 ore.

Così la sua salute, già precaria, fu minata irreparabilmente, portandolo alla morte!

La nomina a Beato di padre Ambrosoli fu testimoniata col miracolo della guarigione, scientificamente inspiegabile, nel 2008 di una giovane che stava morendo di parto, i cui parenti avevano posto sotto il cuscino l’im-

magine di padre Ambrosoli.

Egli aveva annunciato ai suoi familiari e alla madre la sua vocazione missionaria con queste semplici parole “Dio è Amore, c’è un Prossimo che soffre ed io sono il suo Servitore”. La nostra Diocesi sappia camminare nella fede seguendo l’esempio di questi nostri fratelli!

LIBER SINODALIS

Lasciamo al nostro stesso vescovo, Cardinale Oscar Cantoni, con il testo della sua omelia pronunciata il 26 novembre 2022, il compito di spiegarci che cosa ci ha consegnato e quale lavoro ci attende:

Il brano evangelico appena proclamato (Mt 28, 16-20) ci aiuta a metterci nelle giuste disposizioni per accogliere il libro “Testimoni di misericordia”, che verrà distribuito a conclusione di questa Eucaristia. Successivamente sarà presentato, in appositi incontri già programmati, in diversi luoghi della diocesi, quale risposta al nostro Sinodo XI, che insieme abbiamo avuto la grazia e la responsabilità di celebrare. E’ bene ricordare che questa pubblicazione (Testimoni di misericordia) non è da tenere in biblioteca o solo per documentare l’esperienza sinodale che abbiamo avuto l’occasione di condividere in questi anni.

È piuttosto uno “strumento di ripartenza”, di carattere popolare, quindi non per tecnici, o per soli addetti ai lavori, con indicazioni operative per i discepoli di ogni età, che vogliono vivere in fedeltà a Cristo, ossia come missionari della misericordia, suoi testimoni e annunciatori.

Torniamo, quindi, al testo evangelico. Si tratta della scena finale di Matteo, quando Gesù manda in missione i suoi discepoli verso tutti i popoli e fino alla fine del mondo. Li assicura che Egli sarà con loro, tutti i giorni e per sempre. Gesù definisce fin da subito la caratteristica inderogabi-

le della missione cristiana: essa potrà svolgersi solo nella misura in cui i discepoli vivranno una profonda, esemplare comunione tra di loro. Si osservi che Gesù non ha detto a un singolo discepolo: “vai e fai discepoli“, non ha mai mandato nel mondo un discepolo da solo, ma sempre almeno in due. “Andate e fate discepoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. Gesù invia quindi i discepoli a due a due. Non si tratta solo di un sostegno reciproco. Gesù vuole che la missione dei discepoli sia caratterizzata dalla forza di Dio dentro la debolezza dell’uomo.

Li manda perciò disarmati, senza protezioni, senza mezzi, esponendoli anche alla possibilità del martirio. “Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo ai lupi” (Lc 10,3).

L’unica condizione che Gesù richiede dai suoi discepoli in missione è l’amore fraterno, la cura reciproca, la comunione. L’andare a due a due, insieme, anche senza predicare, è già un forte segnale di comunione fraterna.

La testimonianza della nostra comunione, infatti, è lo scopo, il fine della missione della Chiesa. È frutto dell’amore reciproco, quello che Gesù ha acceso fra i suoi discepoli lavandoci i piedi, parlandoci del Padre e rimanendo in mezzo a noi. La comunione è l’amore trinitario tra il Padre e il Figlio nel dono dello Spirito Santo che è irradiante per natura. La comunione si comunica. La missione è per sua natura comunicazione. Senza comunione non c’ è missione. Come Gesù è venuto nel mondo per diffondere nella nostra umanità la comunione trinitaria, così noi siamo inviati da Gesù risorto nel mondo per annunciare, in modo esplicito e gioioso, che Dio è misericordia. Questo è il nostro compito, senza accontentarci di restare all’interno delle sole nostre comunità, rivolti quindi con attenzione verso il mondo che ci circonda, la più parte secolarizzato, e spesso già all’interno della nostra famiglia, o dentro il nostro ambiente di lavoro o di studio, a volte si tratta anche dei nostri amici!

La missionarietà (dunque il nostro essere tutti inviati da Gesù risorto) ci coinvolge da vicino, perché anche noi, in quanto battezzati, tocchiamo con mano la incapacità della nostra società nel sottolineare la dimensione spirituale, che è parte costitutiva della nostra umanità. Siamo spesso addolorati nel riconoscere la estraneità di tanta gente alla gioiosa notizia di Dio Trinità, misericordia, la lontananza, soprattutto dei giovani dalle nostre assemblee liturgiche. Nessuno può rimanere tranquillo o demandare agli altri quello che invece è compito di ciascuno: essere testimone lieto della misericordia di Dio. La testimonianza della nostra comunione esige sempre, però, il passaggio doloroso dall’io al noi. Ha bisogno di una adesione non solo formale, ma interiore, esige una conversione profonda, una trasformazione pasquale. Essa avviene quando si accoglie il sapiente consiglio di S. Benedetto, il quale, nella

sua Regola, sottolinea che: “i fratelli esprimano il loro consiglio con tutta umiltà e sottomissione, senza pretendere di imporre a ogni costo le loro vedute” (RB 3,4).

Non limitatevi, perciò, a cercate nel testo che vi sarà presentato ciò che manca o a constatare ciò che più si addice alla vostra sensibilità.

Nemmeno verificate se sono state tenute in considerazione tutte le vostre proposte. Condividete, piuttosto, semplicemente ciò che viene esposto, anche con alcune indicazioni nuove, che si aggiungono ai suggerimenti della assemblea sinodale e fatene soprattutto occasione favorevole di convergenza. Perché la tanto auspicata comunione deve essere visibile, molto concreta, a incominciare da ciò che è offerto per il bene di tutti.

Il libro sinodale sarà sempre e solo una guida di riferimento, ma per attuarlo concretamente è indispensabile la comunione fraterna in Cristo. Essa si manifesterà attraverso una adesione umile e convinta a ciò che il libro sinodale sottolinea.

Vi assicuro che questo testo è frutto di un paziente e attento ascolto, con scelte operative considerate attraverso un lungo discernimento.

E come l’apostolo Pietro, nella lettura dagli Atti degli Apostoli che ci è stata proposta, è intervenuto presso i presenti per dirimere le questioni dibattute nella Comunità, così, come vescovo, per il carisma proprio di “tessitore e garante della comunione”, sono stato chiamato a giudicare e ad agire secondo le mie responsabilità, dalle quali non ho potuto dispensarmi.

Con le mie indicazioni ho inteso contribuire a promuovere tutta la Comunità nella comunione e nella missione a cui Dio la chiama, nel tempo presente, in pieno rispetto di tutti e di ciascuno in particolare. Le scelte che ho indicato sono, tuttavia, il frutto finale di una risonanza nel cuore di ciò che a lungo ho ascoltato e recepito da tanti fratelli e sorelle, dai nostri sacerdoti e da altri confratelli vescovi, sia in occasione delle assemblee sinodali, innanzitutto, ma anche attraverso colloqui o lettere a me pervenute da vari membri del popolo di Dio.

Mi auguro, quindi, che il testo che vi verrà consegnato, frutto di lunga preghiera e di riflessione, a cui hanno partecipato nella stesura varie persone, che ringrazio di cuore per il loro contributo, sia accolto con fede e con gioia da tutti voi e dalle nostre Comunità, così che mediante la comunione fraterna si sviluppi una fiducia reciproca e la nostra Chiesa possa presentarsi quale spazio radioso di fraternità e di pace.

CATECHESI 2022-23

Una comunità cristiana è una comunità VIVA se EDUCA, cioè ha il desiderio di educare alla fede e se vive il comandamento dell’unità e dell’amore tra i fratelli nella fede, i battezzati, e verso i fratelli tutti. Protagonista della proposta è la Comunità pastorale di Santa Maria Madre di Dio. La più bella e vera forma di testimonianza di fede, come ci ricorda san Giovanni nel Vangelo e nelle lettere, è l’unità. La sfida dell’educazione alla fede, è la sfida per noi adulti di verificare se la fede sia fattore decisivo di unità, oppure se l’unità è fatta su altro. Unità di fede o unità di sangue, di territorio, di comune, di parrocchia, di campanile? La sfida è aperta. Don Andrea, vostro parroco

INIZIO INCONTRI GRUPPO II° elementare

La domenica alle ore 14.30 Ritrovo; ore 14.45 incontro per i genitori di presentazione della proposta catechistica. Contemporaneamente giochi per bambini/e e ragazzi/e.

Ore 16.15: Messa “catechistica” in Chiesa

Ore 17.00-17.30: Merenda

Inizio incontri catechismo INIZIAZIONE CRISTIANA – Elementari

Cadorago, il venerdì ore 15.00 – 16.00 in oratorio

Caslino, il sabato ore 10.30 – 11.30 in oratorio

Bulgorello, la domenica ore 10.15-11.15 in oratorio

NB: gli incontri saranno ogni due settimane con alternanza dei sottogruppi A e B, formati in base alle iscrizioni, per ciascun anno.

Gruppo “MEDIE” o “Mistagogia”

Gli incontri saranno ogni due settimane. È previsto anche un incontro al sabato sera una volta al mese, per tutti i tre gruppi insieme e anche per chi non riuscisse a partecipare agli incontri al venerdì.

Venerdì a Cadorago 16.00-17.30 - I gruppo (1° media)

Venerdì a Cadorago 16.00-17.30 - II gruppo (2° media)

Venerdì a Cadorago 17.00-18.30 - III gruppo (3° media)

Un sabato al mese 19.30-22.00 - Per tutti i ragazzi/e delle medie

Superiori

Per tutti i ragazzi e ragazze che frequentano o sono nell’età di frequenza delle scuole superiori (14-18 anni). Tutte le settimane, al sabato sera, l’orario è tendenzialmente dalle 18:30 alle 22:30. L’idea è di provare a “girare” sui tre oratori. Viene sempre riportato sul foglietto di avvisi della Comunità Pastorale e nelle bacheche delle tre Parrocchie.

Giovani

Per tutti i giovani e le giovani che hanno fatto la maturità o sono nell’età successiva alla scuola superiore (18-25 anni). Tutte le settimane, al lunedì sera, dalle 19:30 alle 22:30. La proposta è vicariale, quindi ogni anno si “gira” negli oratori delle Parrocchie del Vicariato di Lomazzo.

ANAGRAFICA PARROCCHIALE

Comunità Pastorale Santa Maria Madre di Dio

Battesimi

Galli Nicole

Lo Coco Lea

Guzzo Gioele

Gulino Lucie

La Russsa Tommaso

Olgiati Aurora Elisa

Melillo Enea

Artoni Tommaso

Olla’ Filippo Edoardo

Moretti Dei Giudici Azzurra

Zavaglia Edoardo

Mainardi Maria Sole

Valenti Nicolas

Canagaratnam Masella Flora

Sonvico Marco Aurelio

Battesimi

Fusi Irene

Govoni Leila

Bonomi Leonardo

Taroni Alice

Tuan Grace Manuele Campbell

Manzoni Ginevra

Binfarè Beatrice

Di Graci Matilde

Malatesta Alessandro

Tiburzi Manciano Virginia

Dell’Orto Filippo Alberto

Rinzivillo Beatrice

Mancusi Nicolò

Spalluto Rachele

Bernasconi Martino Ercole Elizabeth

Tescione Geremia Sveva

Bottinelli Achille

Bianchi Filippo

Marcati Gabriele

Matrimoni

Vasile Simone con Volonterio Eleonora

Defunti

Bianchi Pierluigi

Colombo Emilio

Lipera Pietro

Tigani Vincenzo

Campi Carolina

Gagnone Mario

Negrini Elda

Di Giovanni Rina

Alberti Margherita

Verga Gianfranco

Sonvico Elsa

Casillo Maria

Mazzoccato Iolanda

Cantaluppi Gino

Gaboardi Florinda

Verga Emilio

Viviani Mario

Pessin Maria

SANT’ANNA

Matrimoni

Bona Lorenzo Francesco Valerio con Balma Benedetta

Pacciani Carlo con Clerici Cristina

Maiano Manuel con Mutti Annalisa

Pata Nicola con Amadeo Veronica

Modolo Davide con Gianola Roberta

Piazza Lorenzo con Zini Jamila

SANTI GIACOMO E FILIPPO

Battesimi

Corti Matilde Maria

Marchetto Asia Maria

Verga Elia

Balzaretti Alison

Matrimoni

Clerici Matteo con Clerici Chiara

Defunti

Rezzonico Giampiero

Agresta Antonino

Corleta Innocente

Marangoni Nereo

Russo Antonino

Petretti Carla

Benzoni Marilinda

Pera Davide con Sala Chiara Maria Antonia

Defunti

Guarnaschelli Filomena

Ferrario Giuseppe

Mallone Olimpia

Scalzo Giuseppina

Pizzi Venanzio

Sonvico Renato

Faverio Patrizia

Bonomi Lucia

Faccini Eros

Cartolano Rosamaria

Manno Michelangelo

Clara Esposito

Balestrini Edi

Cresci Raffaele

Clerici Renza

Pellizzari Ines

Verga Maria Giuseppina

Scolaro Ines

Espejo Carbajal Anahi Elvira

Schmidt Christiane

Rimoldi Pietro Luigi

Zecca Clara

Chiappini Silvio

Mercuri Rosa Marina

Romanò Clara

Spinello Antonino

Borgonovi Rossano

Castelli Margherita

Nazzari Luigina

Amico Antonino

Spinelli Annamaria

Cappelletti Teresina

Marinoni Pietro

Pedrina Bruno

Macchiaioli Ferdinando

Romanò Donato

Cavalli Dolores

Pigozzi Felicita

Numero 23 - Autorizzazione Tribunale di Como n. 2/2011 - Direttore responsabile: Antonella Sala

Redazione: don Andrea, Piercarla Monti, Renata Romano - Impaginazione: Mauro Montanelli - Sampa: Presscolor Milano

SAN MARTINO

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