Programma Concerto "Sitientes venite ad Aqua"

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Sitientes, venite ad aquas Concerto Gregoriano in ricordo di

Mons. Antonio Mistrorigo

VenerdĂŹ 15 giugno 2012 - Ore 21 Chiesa di S. Andrea in Riva Piazza S. Andrea . Treviso

Parva Schola Gregoriana Liberalis Patrocinio CittĂ di Treviso

Ingresso libero


Il tempo celebrato nella liturgia (Guida alla liturgia) L’eternità è entrata nel tempo, ed ogni azione liturgica ne è la misteriosa celebrazione. La liturgia, infatti, celebra l’eternità, cioè Dio che, pur essendo l’eterno, entra nel tempo e lo rende pieno «abitando con l’uomo»; fa poi uscire l’uomo dai suoi confini per trovare compimento nella stessa eternità di Dio. Ne segue che in Gesù Cristo, Verbo incarnato, il tempo diventa una dimensione di Dio, che in se stesso è eterno. O Signore, nostro Dio, ogni giorno che tu ci dai è un tempo favorevole per corrispondere al tuo amore; ispira le nostre azioni e accompagnale con il tuo aiuto, perché ogni attività abbia in te il suo inizio e in te il suo compimento.

Crux fidelis - Venanzio Fortunato - VI sec. - Venerdì Santo Crux fidelis, inter omnes arbor una nobilis, Nulla talem silva profert, flore, fronde, germine! Dulce lignum dulci clavo dulce pondus sustinens! Pange, lingua, gloriosi proelium certaminis, Et super crucis trophaeo dic triumphum nobilem, Qualiter Redemptor orbis immolatus vícerit. Crux fidelis… De parentis protoplasti fraude factor condolens, Quando pomi noxialis morte morsu corruit, Ipse lignum tunc notavit, damna ligni ut solveret. Dulce lignum… Sola digna tu fuisti ferre sæcli pretium Atque portum praeparare nauta mundo naufrago, Quem sacer cruor perunxit fusus Agni córpore. Crux fidélis… Aequa Patri Filioque, ínclito Paraclito, Sempiterna sit beátae Trinitati gloria; cuius alma nos redemit atque servat grátia. Amen. Dulce lignum…

O croce fedele, albero glorioso tra tutti. Nerssuno è come te unico per fiore, fronde, frutti O dolce legno che con dolci chiodi sostieni il dolce peso. Canta, o lingua, la battaglia gloriosa, canta il nobile trionfo della croce: il Redentore del mondo, immolato sorge vittorioso. O croce fedele ... Quando il frutto dell’albero fatale precipitò alla morte il progenitore scelse il Signore un albero che distruggesse il male antico. O dolce legno ... Tu fosti degno di portare il riscatto e il mondo naufrago condurre al giusto porto cosparsa del puro sangue versato dal santo corpo dell’Agnello. O croce fedele ... Sia eterna gloria al Padre, al Figlio ed al Paraclito, alla Santa Trinità, la cui grazia ci ha redento e ci protegge. Amen O dolce legno ...


Pascha Nostrum CO. VI - Pasqua, messa del giorno Pascha nostrum immolatus est Christus, alleluia: itaque epulemur in azymis sinceritatis et veritatis, alleluia, alleluia, alleluia.

Resurrexi

Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato. Alleluia Celebriamo dunque la festa con azzimi di sincerità e verità Alleluia, alleluia, alleluia

Ant. ad Introitum IV - Pasqua, messa del giorno

Resurrexi et adhuc tecum sum Alleluia Posuisti super me manum tuam Alleluia Mirabilis facta est scientia tua. Alleluia

Sono risorto e adesso sono con te, alleluia: hai posto su di me la tua mano, alleluia: stupenda è per me la tua saggezza. Alleluia


Messa Pontificale di Pasqua- 1984 L’eternità è entrata nel tempo, ed ogni azione liturgica ne è la Che valore può avere la risurrezione di Cristo per noi uomini viventi in questo secolo? Dobbiamo ammettere innanzitutto che la risurrezione di Cristo si colloca nel cuore stesso della storia umana. Essendo perciò al centro di tutti e di tutto risponde ai problemi, alle ansie, alle attese e alle angosce che toccano tutti e tutto. In particolare la Risurrezione di Gesù dà risposta alle più angosciose contraddizioni della storia umana: la sofferenza, l’oppressione, lo sfruttamento dei poveri, la sconfitta dei buoni, il pianto degli innocenti. Resuscitando dai morti Cristo il giusto e l’innocente condannato ingiustamente Dio ci rivela che egli ascolta il grido dei poveri e degli innocenti, e che nessuna lacrima è sparsa mai invano. I vinti, gli umiliati, gli offesi, gli uccisi di oggi Dio li resusciterà un giorno, e li renderà per sempre gloriosi con Cristo. La Risurrezione di Cristo apre uno spiraglio stupendo su tutto il mistero dell’uomo, anche sul suo corpo, che per la morte si corrompe e finisce in polvere, ma come Cristo nella Risurrezione è stato glorificato anche nel corpo, così anche noi saremo ugualmente glorificati.

Iubilate Deo IN. VI - III domenica dopo Pasqua Jubilate Deo, omnis terra, alleluja: psalmum dicite nomini ejus, alleluia: date gloriam laudi ejus, alleluja, alleluja, alleluja. Dìcite Deo, quam terribilia sunt opera tua, Domine. In multitudine virtutis tuae mentientur tibi inimici tui.

Giubila in Dio, o terra tutta, alleluia, innalza inni al suo Nome, alleluia: dà a Lui gloria con le tue lodi, alleluia, Dite a Dio: quanto terribili sono le opere tue, Signore: con la grandezza della tua potenza ti rendi ossequenti i tuoi stessi nemici.


Ave Regina caelorum 3 v. / Codex Specialnik / Boemia / XV sec. Ave, Regina caelorum, Ave, Domina Angelorum: Salve, radix, salve, porta Ex qua mundo lux est orta. Gaude, Virgo gloriosa, Super omnes speciosa, Vale, o valde decora, Et pro nobis Christum exora.

Ave, regina dei cieli, ave, signora degli angeli; porta e radice di salvezza, rechi nel mondo la luce. Gioisci, vergine gloriosa, bella fra tutte le donne; salve, o tutta santa, prega per noi Cristo Signore

Factus est repente CO, Pentecoste. Ad missam in die Factus est repente de caelo sonus advenientis Spiritus vehementis ubi erant sedentes, alleluia Et repleti sunt omnes Spiritu Santo loquentes magnalia Dei Alleluia alleluia

All’improvviso si udì un suono da cielo, come di vento che soffia impetuoso, là dove gli apostoli erano riuniti. Alleluia E tutti furono pieni di Spirito Santo e magnificavano le grandi opere di Dio, Alleluia

Messa pontificale di Pentecoste - 1972 Celebrando la solennità di Pentecoste noi rendiamo presente e partecipiamo alla manifestazione della Grazia propria del mistero che si è compiuto a Gerusalemme cinquanta giorni dopo la risurrezione del Signore: la venuta dello Spirito Santo. Gesù aveva detto agli apostoli: “Riceverete forza dalla venuta dello Spirito su di voi, e sarete miei testimoni fino all’estremità della terra” Questa promessa si compie dopo pochi giorni: lo Spirito discende, rinnova la vita, la ricrea, la rigenera e avvia la Chiesa sulle strade del mondo. Questo Spirito è disceso anche su di noi nel battesimo e in modo tutto solenne e speciale nella cresima. Quest’ultima costituisce la nostra personale Pentecoste. Essa è il sacramento della pienezza e della compiutezza.


Veni, Sancte Spiritus, Sequenza, Pentecoste. Veni, Sancte Spíritus, et emítte caelitus lucis tuae radium. Veni, pater pauperum, veni, dator munerum, veni, lumen cordium. Consolator optime, dulcis hospes animæ, dulce refrigerium. In labore requies, in aestu temperies, in fletu solacium. O lux beatíssima, reple cordis íntima tuorum fidelium. Sine tuo numine, nihil est in homine nihil est innoxium. Lava quod est sordidum, riga quod est aridum, sana quod est saucium. Flecte quod est rígidum, fove quod est frígidum, rege quod est devium. Da tuis fidelibus, in te confidentibus, sacrum septenarium. Da virtutis meritum, da salutis exitum, da perenne gaudium.

Vieni, Santo Spirito, mandaci dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, soave refrigerio. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nel profondo il cuore dei tuoi fedeli. Senza il tuo soccorso, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, raddrizza ciò ch’è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

Alleluia, II, t.p.a. sett. V Alleluia. Laudate Dominum omnes gentes, et collaudate eum, omnes populi Alleluia, O genti tutte, lodate il Signore Voi tutte, nazioni, rendetegli gloria


Beata Gens Gr. I - XXIII per ann. Beata gens cuius est Dominus Deus eorum. Populus quem elegit Dominus in hereditatem sibi. Verbo Domini caeli firmati sunt et spiritu oris eius omnis virtutis eorum. Beato il popolo che ha come Dio il

Signore, il popolo che il Signore ha eletto come sua eredità. Dalla parola di Dio furono fatti i cieli, dal soffi o della sua bocca ogni loro schiera.

Corpus Domini - 1971 Sono i problemi della vita fisica, intellettuali e sociali, ma sono in special modo i problemi spirituali che trovano nell’Eucaristia la loro risposta. Penso ad uno dei momenti più tremendi dell’uomo: la solitudine. Essa può decidere fatalmente e talvolta tragicamente del destino di un individuo. Dalla forza dell’Eucaristia essa è invece superata, eliminata. Anche se abbandonato dalla società e perfino dalla famiglia; anche se respinto e dimenticato il cristiano trova sempre nel Cristo eucaristico il fratello e l’amico della sua vita, colui che non lascia mai solo, ma che fa la strada insieme, rispondendo alle sue domande ed accogliendo le sue richieste. Ma l’Eucaristia opera anche nella Chiesa, nella comunità ecclesiale. Noi sappiamo che nella Chiesa tutto nasce dall’Eucaristia e converge nell’Eucaristia. Sappiamo che è l’Eucaristia che fa la chiesa. Senza Eucaristia né si fa la Chiesa, né si del mondo la Chiesa di Cristo.


Sicut cedrus mottetto 3 v. dal Codex Specialnik / Boemia / XV sec. Sicut cedrus exaltata sum in Libano et sicut Come un cedro del Libano sono stata esaltata, e come un cipresso che svetta sul cypressus in monte Sion quasi myrrha monte Sion. Come scelta mirra, ho diffuso electa dedi suavitatem odoris un profumo soave

Universi Gr, I, Avvento. Universi qui te expectant non confundentur, Domine.

Quanti ti attendono, o Signore, non restino confusi

Jesu, dulcis memoria Inno, SS. Nome di Gesù. Jesu, dulcis memoria, dans vera cordis gaudia, sed super mel et omnia, eius dulcis praesentia. Nil canitur suavius nil au ditur jucundius, nil cogitatur dulcius, quam Jesus Dei Filius, Jesu, spes paenitentibus, quam pius es petentibus, quam bonus te quaerentibus, sed quid invenientibus? Nec lingua valet dicere, nec littera exprimere, expertus potest credere quid sit Jesum diligere. Sis, Jesu, nostrum gaudium qui es futurus praemium, sit nostra in Te gloria per cuncta semper saecula.

Gesù, dolce memoria che dai la vera gioia al cuore più del miele e di ogni cosa la sua presenza è dolce Nulla si canta di più soave nulla si ascolta di più giocondo, nulla si pensa di più dolce che Gesù, Figlio di Dio. Gesù, speranza ai penitenti, quanto pio sei a chi ti prega, quanto buono sei a chi ti cerca, ma che cosa sei per chi ti trova? Né la lingua basta a dire, né lo scritto può esprimere, solo chi prova, può credere che cosa sia amare Gesù. Sii, Gesù, la nostra gioia, Tu che sarai il nostro premio, sia in Te la nostra gloria per i secoli eterni.


Omelia di Natale - 1984 Bisogna capire che se l’umanità vuole avere ancora un avvenire, esso è legato primariamente ad un programma di vita che si opponga ai programmi di morte in atto. Pensiamo ad un istante a ciò che succede in troppe famiglie, senza parlare del terrorismo e degli attentati contro la vita, come quello compiuto l’altra sera sul treno. Per questo la vita che il Natale del Signore richiama e dona deve allargarsi e diventare impegno di tutti. Impegno dello Stato: pensiamo ai problemi non ancora risolti, a quello della casa, che condiziona sia la formazione di nuove famiglie, sia la vita di tante famiglie. Pensiamo al problema degli assegni familiari, del lavoro, specialmente della donna, della politica fiscale, che non raramente penalizza la famiglia. In tutte le scelte economiche e politiche occorre prestare una maggiore attenzione alla dimensione familiare, tenendo conto delle ripercussioni che tali scelte possono avere sulla famiglia. Impegno della Chiesa: essa da sempre predica il Vangelo della vita; in particolare il recente Concilio, Paolo VI, Giovanni Paolo II e tutti i vescovi formano un coro di voci inneggianti alla vita. Impegno degli sposi: il sacramento del matrimonio li unisce per renderli collaboratori di Dio nella trasmissione della vita.

Dominus dixit ad me In, II, Natale, Messa della notte Dominus dixit ad me: filius meus est tu. Hodie genui te. Il Signore mi ha detto: “Tu sei mio figlio. Oggi io ti ho generato”


In Natali Domini mottetto 4 v. In Natali Domini gaudent omnes angeli et cantantant cum jubilo, gloria uni Deo Virgo Deum genuit, Virgo Christum peperit. Virgo semper intacta Angeli vigilibus nuntiant pastoribus magna cum laetitia Christi natalitia Virgo... Magi eum adorant, aurum, thus, mhyrram portant Regi regum Domino, Gloria uni Deo Virgo ....

Nel Natale del Signore, gioiscono gli angeli tutti e cantano con gioia gloria al Dio unico La Vergine ha generato Dio, la Vergine ha partorito il Cristo, rimanendo intatta. Gli angeli annunciano con grande gioia ai pastori che vegliavano la nascita del Cristo. La Vergine ... I Magi lo adorano, portano oro, argento e mirra al Re dei re, gloria all’unico Dio. La Vergine


Omelia IV domenica di Quaresima - 1972 Sono convinto che la nostra fede si rischiara e prende quota alla luce dell’odierno incontro di Gesù con il cieco nato. Per me si tratta veramente dell’incontro con qualcuno, e questo qualcuno si chiama Gesù che viene sulla mia strada di laico, di sacerdote, di anima religiosa; viene come amico, come fratello maggiore e la cui presenza e la cui azione danno senso pieno alla vita. Egli viene e si incontra con me. A che scopo? Perché io veda, cioè perché io creda, perché io ami. E’ impossibile, infatti, dopo il suo incontro che io dica “credo in te” senza che io debba aggiungere subito “ti amo”; amo la tua persona, la tua parola, la tua Chiesa. Amo i fratelli nei quali tu vivi.


PARVA SCHOLA GREGORIANA LIBERALIS

Stefano Montagnani Aldo Bressan Roberto Cerulli Giancarlo De Marco Loris Grosso Enrico Longo Andrea Montagnani Gianni Ramaro Stefano Pietrobon Maurizio Viani La Parva Schola Gregoriana Liberalis nasce nel 2002, per iniziativa del suo attuale presidente, Aldo Bressan. E’ formata da giovani (e meno giovani), accomunati dalla passione per il canto gregoriano, inteso come canto della Chiesa e per la Chiesa, ancora in grado di animare le celebrazioni liturgiche donando – accompagnato da opportuni supporti che ne agevolino la comprensione – spessore di spiritualità e facilitando la meditazione dell’assemblea liturgica. Parte importante nella PSG è giocata dalla “piacevolezza” del canto gregoriano che è, sì, scuola di difficoltà, ma è anche e soprattutto un repertorio che porta intimo piacere a chi lo studia e lo canta. Al repertorio gregoriano, la PSG ha via via affiancato anche alcuni brani polifonici quattro-cinquecenteschi, per arricchire e variare la gamma di sonorità affrontate. Presta servizio liturgico nella parrocchia di S. Andrea in Riva a Treviso ed è occasionalmente impegnata in concerti con altre realtà corali nel Veneto ed in Centro Italia ed in lezioni-concerto per le scuole della provincia. Sue esecuzioni sono ospitate presso il CEMA, Centro espositivo Multimediale dell’Archeologia di Noventa di Piave (TV) Nel 2012 ha inciso il suo primo CD dal titolo “Alleluia”

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