L’AZIENDA AL MICROFONO
INTERVISTA A ROBERTO PROSERPIO, Creative Strategist di Pasolini Luigi S.p.A.
Vera anima passionale della divisione Visual Solution, Roberto Proserpio ci descrive i passaggi chiave del processo creativo.
Il lavoro del Creative Strategist è complesso e suddiviso in varie fasi. Da dove si comincia? Tutto nasce da un’idea: quella del cliente, che bisogna tradurre in progetto esecutivo. Ascolto attentamente e faccio tante domande, cerco di raccogliere più informazioni possibili: è fondamentale per me cogliere l’identità e l’essenza del brand del cliente, capire quali sono le necessità, fissare delle tempistiche e delle priorità, comprendere le modalità e lo stile di realizzazione, orientarsi verso il target giusto. Tutto ciò è fondamentale per consegnare un progetto che sia adeguato alle esigenze del cliente e graficamente efficace, che funzioni. E qui il “funzionare” è certamente un concetto denso di significato: ciò che io consegno al cliente deve condensare e trasmettere il messaggio corporate e di prodotto in modo univoco e chiaro.
Quali sono i meccanismi che intervengono in fase di ideazione e “fanno correre il cricetino”? Non c’è una regola precisa: si può prendere ispirazione da una frase, da un’immagine, da un ricordo, da un’emozione, ecc. “Le idee arrivano nei modi più impensati, basta tenere gli occhi aperti” (David Lynch): aiuta molto fare brainstorming, confrontarsi con i colleghi, unire le idee e far emergere la migliore, quella in grado di rendere il messaggio che voglio trasmettere con il mio progetto il più efficace possibile. In ogni lavoro che svolgo, l’obiettivo che porto a termine è quello di creare un concept che sia unico e si differenzi dagli altri: in un parola, che sia creativo. Raccolte le idee, stilato un brief e impostata una strategia, ovvero stabilite le coordinate entro le quali muoversi, si passa all’ideazione, alla fase propriamente creativa, alla traduzione della visione e delle emozioni in tavole grafiche.
Nella fase effettiva di creazione ed esecuzione del progetto, quali principi regolano il tuo lavoro? Il mio metodo consiste nell’applicare le giuste proporzioni, utilizzare le regole del bello stile, armonizzare i colori e allinearli al brand, ma metto in gioco soprattutto la fantasia e l’inventiva per cucire un progetto che sia a misura del cliente e calzi perfettamente alle sue necessità. Il visual nasce dall’immaginazione e dall’ispirazione, ma ha bisogno di una profonda conoscenza dell’immagine, dei caratteri, dei colori. Amore per l’arte, il bello stile e una personale idea di “gusto” sono necessari e basilari per chi svolge un lavoro come il mio. Il messaggio che il brand vuole trasmettere e l’idea che vuole comunicare devono essere leggibili e comprensibili: è fondamentale costruirlo utilizzando correttamente le norme del linguaggio, applicando la grammatica visiva. Ogni progetto è pensato per essere coniugato in svariate declinazioni: dal tipico cartellone pubblicitario, allo scaffale, al web. Quella che creo è quindi un’immagine coordinata che risponde pienamente a qualsiasi esigenza comunicativa del brand cliente.
Abbiamo parlato finora di “bozze”, quando il progetto diventa effettivamente esecutivo? L’esecuzione vera e propria e la realizzazione partono solo dopo il riscontro del cliente: propongo l’idea, se è in linea alle aspettative e all’identità del brand si procede, in caso contrario il progetto viene ridiscusso e re-impostato. Ottenuto un “sì” dal cliente il progetto si concretizza, si stampa, si consegna e si installa.
Ci sono lavori che preferisci eseguire e che sono più nelle tue corde, oppure già la naturale predisposizione creativa non pone limiti nelle preferenze? Come dico sempre, ad un creativo è meglio non porre limiti, egli vede sempre “oltre la siepe” ed è naturalmente incline a seguire la sua vena creativa, da ciò deriva che i lavori assegnati con ampio mandato di fiducia risultano sempre essere i migliori e i più veloci in termini di tempi. Soprattutto nella prima fase, laddove bisogna gettare le basi di tutto l’impianto grafico, è molto importante spaziare e sentirsi liberi di farlo, poi le mediazioni saranno molto più semplici.
Quale “alchimia” esiste fra te e la Pasolini Luigi S.p.A? Presto detto: amore, passione e una vera e propria “challenge” professionale! Ogni giorno affronto sfide importanti, incontro clienti stimolanti e spesso tratto brand famosi e category leader. Ma ciò che mi tiene sveglio notti intere con adrenalina a mille sono i lanci di nuovi prodotti, per i quali mi sento come un “padre” in tutti i sensi. Vivo emozioni profonde nel mio lavoro e mi ritengo una persona fortunata, non è facile oggi avere le opportunità concrete di inseguire i propri sogni nell’ambito professionale. servizio sempre più puntuale ed efficiente.