19 settembre 2013 Commissione territorio, lavori pubblici e sociale (a cura della consigliera Luigia Puricelli)
( mentre la maggioranza si esibiva su Rete4: in commissione erano presenti Ottaviani e Mazzucchelli, presidenti delle prime due, Coghi, Lodrini – per una parte - e Zaupa; Federici, Giordano e Battistella, Santinello, Radice e Puricelli per la minoranza; molti componenti la commissione sociale, ma non il presidente; per la fondazione Maurizi, Piotti e Albè) odg: -comunicazione di Cellina -ristrutturazione ex pizzeria di via Brunelleschi -progetto RSA ( e molto altro!) delle Candie N.B. avevamo presentato richiesta di convocazione della Commissione Territorio per discutere anche del ripristino della ciclabile di via S. D’Acquisto, ma solo alla fine, quando eravamo rimasti solo io, Santinello, Battistella, Federici, Mambrin e Mazzucchelli, Mazzucchelli ci ha informato di quanto chiesto ai vigili sull’argomento e abbiamo concordato di discutere il punto nella prossima seduta della commissione. 1) Cellina propone e approviamo tutti una integrazione di mappali per l’APC 33, dovuta per incompletezza della precedente delibera. 2) Fabbricato di Via Brunelleschi, finanziato dalla Regione con 100.000 euro Gavioli illustra; nulla da eccepire. 3) RSA- Fondazione Maurizi L’architetto che ha sede a Milano e a Cannes e che si dice operante per conto di una società francese di cui non può fare il nome che ha realizzato 13.000 case di riposo in Europa e sta realizzandone una ad Agrate, presenta il progetto; Ottaviani puntualizza che si dovrà discutere di questo poiché è la prima seduta. Architetto: è un campus della terza età; in superficie 25% di copertura, 3 piani interrati con 450 parcheggi di cui 200 per gli operatori, via delle Candie pedonale, via Trento come ora, via Pellico senso unico in uscita, percorsi interrati sotto tutti gli edifici, chiesa, accesso da ellisse in acciaio e vetro, un cilindro alto 12 metri, come un’altra chiesa; grande scalinata di accesso all’edificio che ospita il centro diurno integrato; RSA per 120 posti con 45 mq per ciascuno; interrati piscina, piscina terapeutica, sale riunione per il comune e le associazioni, oltre a bar e ristorante, centro benessere e SPA; il terzo edificio è residenza per riabilitazioni e spazio per le associazioni; non recinzioni ma barriere vegetali.
Radice fa osservare che se si chiede una variante che aumenta del 30% l’edificabilità, il Comune ha già fatto una scelta di fondo e quindi bisognerebbe prima parlare di assetto idrogeologico e situazione ambientale. L’architetto risponde che la superficie è sempre la stessa. Radice chiede chi finanzia e chi gestirà la struttura L’architetto risponde che la società francese realizzerà in 18 mesi e gestirà per 99 anni. Il terreno resta di proprietà della fondazione. Radice chiede cosa dice la provincia poiché il progetto si incrocia con il piano provinciale del verde; a monte ci sono le vasche di laminazione e la collina è già troppo edificata. Come si smaltiranno le acque? Coghi dice che la provincia è già stata interpellata ma non dice cosa ha detto e accetta la compensazione con verde nell’area della bozza (commento dei presenti: ancora!!!!) L’architetto dice che si rifaranno le fognature in via Trento (ancora una volta si considera il singolo problema e non l’insieme dei problemi idraulici dell’area di San Giulio) Santinello propone di edificare la struttura (bel progetto secondo lui) sull’area dell’ex torre Nives evitando una zona molto problematica e sfruttando i terreni della fondazione al confine con Fagnano e ribadisce che 500 persone in più comporteranno sicuramente grandi cambiamenti in un’area delicata. L’architetto risponde che non conosce l’area che Lino cita ma che la società vuole fare residenze di valore, vivibili e non parcheggi pubblici. Piotti (presidente della Fondazione Maurizi) dice che l’area è stata scelta perché centrale e che la società francese è l’unica possibilità trovata in 12 anni per edificare la RSA. Gnocchi (lega ambiente) sottolinea la gravità della perdita del bosco, i problemi idrogeologici e di drenaggio delle acque e la viabilità. L’architetto risponde che qui sarà possibile fare incontri, spettacoli e altro a finalità sociale e Coghi dice che non è il caso di fare queste questioni. Federici afferma che è un bel progetto in un bel posto ma non privo di dubbi e preoccupazioni; la fondazione Maurizi non ha fatto nulla sul territorio fino ad ora e come cittadina è amareggiata per i tanti cittadini che hanno fatto lasciti e donazioni: l’unico edificio costruito, la chiesa, sarà abbattuta; resta poi il problema degli accreditamenti. A Radice che ribadisce di non approvare la variante prima di avere esaminato tutti gli aspetti, Coghi risponde che sposa in toto quanto detto da Federici e che entro il
14 ottobre saranno presentate le osservazioni, il 15 ottobre la VAS. Ma il progetto va finalmente ad attuare le finalità dei donatori. Santinello dice che il progetto è interessante ma presenta problemi che è necessario anticipare; si parla di deroghe importante per altezza e per volumi. Guzzetti lamenta la mancanza di informazione su quanto si sta facendo, dice di avere devoluto fondi come tanti altri e alza i toni provocando una violenta reazione di Zaupa. Suor Anna si chiede se una struttura simile non sia troppo grande sia per le necessità, sia per gli aspetti umani. Bevelacqua loda il progetto ma ricorda le frane delle colline della zona e si chiede se sia un bene per l’asilo una casa di riposo troppo grande. Federici chiede di nuovo quale sarà il ruolo della Fondazione nell’operazione; Piotti afferma che si collaborerà. L’architetto aggiunge che tra 95 anni la proprietà passerà alla Fondazione. Alla mia domanda su come si concilia la finalità non lucrativa della Fondazione secondo il lascito con un evidente business, Piotti ammette che è l’unico compromesso possibile per realizzare la RSA. Alle 20.40 la seduta è tolta: ma già eravamo rimasti in 6: Mazzucchelli, Federici, Battistella, Santinello, io e Mambrin