Molinella a Confronto | Settembre 2020| n°27

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periodico d’informazione

settembre 2020

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N 27

CREDITS DIRETTORE RESPONSABILE Raffaele Donini // COMITATO DI REDAZIONE Dario Mantovani, Lorenzo Gualandi, Roberto Paltrinieri, Vincenzo Mione // REDAZIONE Via del Lavoro 25, Molinella (Bo) // PROGETTO GRAFICO Dario Mantovani, Riccardo Tullini // STAMPATO c/o Tipografia Cava, Castel S. Pietro Terme // AUTORIZZAZIONE del Tribunale Civile di Bologna n.7901 del 12 nov. 2008 // PROP. Partito Democratico Coord. Bologna // COMMITTENTE RESPONSABILE Valerio Gualandi

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(ri)Cominciamo Tutto ci saremmo aspettati da questo 2020, tranne ciò che è successo. Non avevamo ancora finito di festeggiare la vittoria di Bonaccini alle elezioni del 26 gennaio quando in febbraio il nostro circolo ha visto conferire al sottoscritto l’incarico di nuovo Segretario; dopodiché ci siamo fermati, tutti.

Ci siamo fermati vivendo in prima persona un’esperienza senza precedenti, drammatica e che ancora oggi non si può dire conclusa: il coronovirus, la pandemia di COVID 19 ed il lockdown. Mesi drammatici che, oltre a rappresentare un pericolo molto grande per la salute di ognuno di noi, ha messo, e sta mettendo, a dura prova praticamente tutto: tenuta economica, coesione sociale, relazioni umane, visione del futuro, inculcando, in noi, nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità, timori e paure che mai avremmo potuto concepire come attuali, privandoci al contempo di ogni certezza. Anzi no, una certezza questa crisi l’ha portata con sé:

nulla di ciò che era e che ci apparteneva potrà considerarsi esente dal dover essere ripensato, ci piaccia o no. Ma servirà tempo e, soprattutto, servirà poter dire di essersi messa definitivamente alle spalle la pandemia, cosa che ad oggi non si può dire, anzi. Occorrono, ed occorreranno, ancora cautela, spirito critico, consapevolezza e, soprattutto, capacità di essere comunità, a tutti i livelli ed in ogni circostanza. Mai come in questo periodo il valore di ciò che è bene comune deve assumere, nel nostro quotidiano, la giusta dimensione ed importanza al cospetto di ciò che è solo nostro, mai come in questo periodo il valore del dialogo e del confronto deve essere pensato come snodo delle nostre relazioni all’interno delle nostre

comunità e per le nostre comunità. Non mi piace la retorica, per nulla, ma corro volentieri il rischio di caderci ribadendo un concetto tanto letto e sentito in questi mesi, ovvero che nessuno si salva da solo. E lo faccio per un motivo semplice: ci credo fortemente. Tra le tante cose che ci siamo ritrovati, tutti, a vivere in maniera del tutto nuova rispetto al passato c’ è stato sicuramente il rapporto con le Istituzioni: tutte, dal Governo, di cui scriverò più oltre, già a scendere fino al nostro Comune ed al nostro Sindaco. Perché in questi mesi, scoprendoci tutti decisamente più fragili di quanto non fosse mai capitato prima, forte (anzi fortissimo) è stato il bisogno di avere un riferimento, un aiuto, un supporto.

Ne parliamo con...

La nostra attività in Consiglio Comunale

La paura fa 40

di Massimo Paderni

di Lorenzo Gualandi

di Roberto Paltrinieri

di Enrico Lazzari

c o n t i n u a a P. 2

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a r t i c o l o a P. 4


SETTEMBRE 2020 // EDITORIALE

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// ECONOMIA

(ri)Cominciamo

Tutto ci saremmo aspettati da questo 2020, tranne ciò che è successo.

di Roberto Paltrinieri

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(...) E per come il nostro Comune ha vissuto e condotto (e sta conducendo) questa crisi, solo una cosa mi sento di dire e di dirla a nome del nostro circolo e della Comunità che mi onoro di rappresentare: grazie. Grazie a tutti coloro che non si sono risparmiati nel fornire assistenza ai nostri cittadini, lavorando, rispondendo, consigliando, operando e donando. Grazie a chi ha lavorato per l’interesse ed il bene della nostra comunità, ai servizi pubblici che hanno continuato ad essere erogati, all’operosità ed all’intraprendenza dei nostri commercianti che, nei meandri di restrizioni normative e nell’enorme difficoltà dovuta all’interazione con una popolazione chiusa in casa, ha saputo reinventarsi, con fantasia, intraprendenza e coraggio, continuando, nei limiti del possibile, ad esserci. Perché nei momenti di grande difficoltà anche solo poter ricevere a casa un quotidiano e la colazione sono stati gesti di valore assoluto. La cerchia dei ringraziamenti è sicuramente molto più ampia di quanto sia riuscito a rappresentare, ma al contempo ci tengo a sottolineare il nostro grande ringraziamento al Consiglio comunale ed alla Giunta, con un pensiero particolare rivolto al nostro Sindaco Dario Mantovani ed all’Assessore ai Servizi Sociali, Giuliana Sabatini. Grazie, davvero. Abbiamo cercato, nei limiti di quanto le restrizioni normative ci consentissero, di lavorare nell’unico luogo ove ciò fosse possibile, ovvero in rete, sul nostro sito e sulle nostre pagine social. La nuova Segreteria, costituita da Sara Vestrucci (vice segretario), Massimo Paderni (tesoriere), Antonio Nallin, Arianna Borsetti, Enrico Lazzari, Lorenzo Gualandi, Sheila Molinari, Stefano Stegani, Vincenzo Mione, ai quali recentemente si è aggiunto Donatello Beltrami, è stata costantemente operativa, riunendosi di frequente (virtualmente s’intende) e dando corpo ad una parte della nostra attività politica scrivendo e condividendo le nostre idee su una pluralità di temi: dall’8 marzo al 25 Aprile, dal ruolo di Orban in Ungheria all’Europa, dai provvedimenti economici del Governo al tema del lavoro, riscontrando interesse e riuscendo nell’intento che probabilmente più ci sta a cuore, ovvero creare dibattito e confronto. E’ tutto nel nostro sito e sulla nostra pagina Facebook la quale ha visto aumentare sensibilmente il numero di persone che ha deciso di seguirci: da poco meno di 600 di inizio anno alle oltre 750 di oggi. E’ una misura molto parziale e per certi versi forse anche aleatoria, ne siamo consapevoli, ma se negassimo che la cosa ci fa piacere non saremmo onesti. Sono stati, questi mesi, anche il periodo durante il quale abbiamo approfondito l’analisi di quella che vogliamo sia la nostra attività politica nei mesi a venire, virus permettendo. Abbiamo intenzione di puntare molto su una rinnovata partecipazione dei nostri iscritti, elettori o semplici simpatizzanti, alla vita quotidiana del nostro circolo, incontrandoci e confrontandoci ogni qualvolta ne avremo la possibilità. Ci impegneremo per essere quanto più possibile presenti sul territorio, organizzando momenti di incontro e confronto, pensati ad hoc o vissuti come momenti di incontro all’interno di iniziative specifiche come ad esempio far incontrare, tanto nelle frazioni quanto nel capoluogo, i nostri Assessori con i cittadini per condividere il lavoro fatto ed il lavoro da farsi. Molta importanza assume per noi il rapporto con le

forze politiche assieme alle quali sediamo in Consiglio Comunale come gruppo di maggioranza: tanto con il Gruppo di Moli quanto con il Gruppo di Molinella Cresce è in atto un percorso di dialogo e confronto che vogliamo sia costante ed all’interno del quale trovi spazio la condivisione di idee e la capacità di concentrare i nostri sforzi in iniziative comuni, che possano contare sulla summa delle competenze e capacità che ognuno potrà conferire alla causa comune. Perché l’alleanza tra Moli, Molinella Cresce e noi è un’alleanza politica cui riconosciamo grande importanza, valore e grandi potenzialità. Ribadendo, non ci stancheremo mai di farlo, l’importanza che per noi ricoprono il dialogo ed il confronto, auspichiamo che anche con l’Unione Socialdemocratica Molinellese possa prendere corpo questo tipo di percorso: la loro importanza e l’importanza della loro storia per Molinella ci inducono, senza indugi, a pensare che un confronto tra loro ed il nostro Partito non possa che essere un momento in grado di apportare un contributo di valore alla vita politica locale. Perché quando parliamo di dialogo non di altro parliamo se non di questo: un confronto incentrato su franchezza e rispetto e volto a porre al suo centro il bene della nostra comunità. E che non ci siano timori in questo senso: verso la Socialdemocrazia Molinellese il nostro rispetto e la nostra franchezza ci sono e ci saranno. Gli accadimenti di questi mesi ci hanno posto in un modo diverso rispetto al passato anche nei confronti della politica nazionale: mai prima d’ora c’era stata tanta attenzione ed impazienza nei confronti di un discorso del Presidente del Consiglio e dell’emanazione di un provvedimento del Governo. Perché ogni giorno la sensazione che in gioco ci fosse, e ci sia, il nostro presente ed il nostro futuro, era ed è molto forte. Credo che il Governo abbia adottato una linea, sul versante della gestione dell’emergenza, condivisibile, anzi apprezzabile per quanto mi concerne. La linea prudenziale in tema di chiusure e restrizioni è stata a mio avviso la linea più giusta tra le diverse potenzialmente adottabili (i modelli inglese, brasiliano e statunitense stanno lì a testimoniarlo). Ma la crisi ha prodotto grandi criticità anche ben oltre la sfera prettamente medico/clinica. E lì il mio personale giudizio tende a mutare, perché pur con tutte le attenuanti del caso (complessità generale di una situazione senza precedenti, una posizione economica di partenza, la nostra, estremamente fragile) la capacità del Governo di riuscire a fornire risposte di ampio respiro, lungimiranti e fondate su una visione progettuale (fatte salve tutte le difficoltà del caso, ribadisco) di breve, medio e lungo periodo l’ho trovata debole, in alcuni casi fin troppo. La gestione delle problematiche del mondo della scuola e la gestione, terribile, del caso dei lavoratori di Medicina ne sono un esempio chiaro. Un ruolo di primaria importanza ha avuto, innegabilmente, la Regione ed il suo Servizio Sanitario. Qui le analisi ed i giudizi virano, oggettivamente, decisamente sul molto positivo. Proprio nei giorni scorsi è stato ospite a Molinella l’Assessore Regionale alla Sanità Raffaele Donini, venuto a raccontarci ciò che è successo nei mesi scorsi e quale sia la situazione della Sanità Regionale ad oggi: tra capacità operative e gestionali che hanno consentito l’accesso alle cure a tutti, lungimiranza nella gestione degli investimenti (nessuna spesa in opere provvisorie, potenziamento delle strutture esistenti innalzando il numero dei posti in terapia intensiva a 645) e promesse agli operatori mantenute, il giudizio non può che essere molto positivo. Giudizio peraltro condiviso da tutti coloro che sono intervenuti all’iniziativa di cui sopra: alcuni operatori degli ospedali Maggiore e Bellaria di Bologna, il Dott. Ciotti, dirigente del Distratto sanitario bolognese fino al Consigliere Regionale Marco Mastacchi, esponente dell’opposizione. Di fatto, promossi a pieni voti. E su questa riflessione torno a ciò cui ho fatto cenno all’inizio, ovvero al 26 gennaio, quando Stefano Bonaccini è stato nuovamente eletto Presidente della nostra Regione. Lo possiamo dire con orgoglio, oggi più forte di allora: una vittoria non solo di una parte politica, ma di tutti e per tutti. Al lavoro ora, (ri)cominciamo a fare ciò cui teniamo di più: incontrarci e confrontarci. A presto.

Ne parliamo con... Molinella è da sempre una zona dove l’artigianato e la PMI hanno un’ alta presenza di realtà imprenditoriali, le quali a causa della pandemia da Covid 19 sono state in questi ultimi mesi messe a dura prova sia da un punto di vista economico che organizzativo.

di Enrico Lazzari

Per avere un quadro più preciso della situazione abbiamo intervistato due imprenditori che ricoprono anche la carica di presidente in due delle associazioni di categoria più rappresentative del territorio: il Presidente di Confartigianato Molinella, Bruno Bernardi e il Referente di Zona di Cna, Daniele Piazzi. Il settore artigianale italiano conta 1,5 milioni di imprenditori per una forza lavoro complessiva di circa 3 milioni di occupati. Dalle prime battute delle interviste si percepisce immediatamente la capacità e la volontà delle attività locali di ripartire dopo il periodo di lockdown: quasi tutti gli imprenditori infatti hanno ricominciato, si sono reinventati, mentre i casi in cui le difficoltà hanno avuto il sopravvento e le serrande sono rimaste abbassate si contano sulle dita di una mano. La parola volontà e con essa la propensione al futuro contraddistinguono il carattere dell’imprenditore molinellese, tenace nell’affrontare le difficoltà economiche susseguitesi negli ultimi 20 anni e capace di sfruttare le opportunità che ogni crisi lascia alle spalle, riorganizzando il lavoro in modalità innovative rispetto al passato. Un esempio del cambiamento organizzativo del lavoro accaduto durante il lockdown, per le piccole realtà di bottega, è l’innovazione digitale e con esso l’ e-commerce. Sempre più acquisti avvengono su piattaforme on line dove in poco tempo si riescono a mettere in contatto acquirenti e venditori abbattendo il problema della distanza territoriale. In una crisi economica come questa dove abbiamo un blocco contemporaneo sia dal lato della domanda che dell’offerta di prodotti e servizi, il sistema imprenditoriale non riuscirebbe ad affrontare queste difficoltà senza aiuti e/o incentivi da parte dello Stato. In questa ottica Daniele Piazzi e Bruno Bernardi ci fanno percepire la difficoltà nel rispetto di tempi che lo stato ha nell’erogare le risorse stanziate nei decreti. E’ proprio vero che il male dell’Italia è l’eccesso di burocrazia. I provvedimenti in deficit fatti dal Governo sono sia numericamente che economicamente importanti, crediti d’imposta sulle locazioni (negozi/botteghe), bonus biciclette, bonus vacanze, bonus baby sitter e centri estivi, stanziamento di contributi a fondo perduto e a sostegno del reddito, cancellazione del saldo e I acconto IRAP,


03.

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MAC N°27 // DALLA PARTE DI MOLINELLA

La nostra attività in Consiglio comunale Nel 2014 volevamo cambiare Molinella e ce l’abbiamo fatta ma per completare un ciclo serve un altro mandato.

di Massimo Paderni quale capogruppo Gruppo Consiliare Dalla Parte di Molinella

La volontà e con essa la propensione al futuro contraddistinguono il carattere dell’imprenditore molinellese.

sospensione dei licenziamenti fino a dopo l’estate, congedo parentale 50%, finanziamento della cassa integrazione e ampliamento di quella in deroga, garanzia 100% dello stato sui finanziamenti fino a 25000 euro…. Le risorse necessarie a finanziare questi interventi e quelli che verranno attuati in futuro necessitano un’importante disponibilità economica. In un paese come l’Italia che già da prima della pandemia era fortemente indebitato (a fine anno arriveremo al 160% debito/pil) farebbe fatica a rimanere sul mercato senza l’aiuto dell’Unione Europea. Ben vengano quindi le risorse stanziate dall’Europa per finanziare i vari programmi di sostegno economico ai vari Paesi Membri. Fondamentale inoltre il massiccio acquisto di titoli di stato da parte della BCE in modo da mantenere un basso spread e scoraggiare gli speculatori finanziari a lucrare sul nostro paese. Il mantenimento occupazionale è uno degli aspetti che maggiormente preoccupa l’artigiano locale essendo uno dei pilastri per riprogrammare la ripartenza. Il dipendente è un valore aggiunto all’interno dell’impresa in quanto è stato formato negli anni e con l’imprenditore ha instaurato un rapporto fiduciario che va nella maggior parte dei casi oltre al lavoro. Il quadro economia, in conclusione, non permette di fare previsioni certe sull’andamento del futuro, ma l’imprenditore italiano è sempre riuscito in tutte le difficoltà riscontrate nello svolgimento della propria attività a creare sviluppare e realizzare le proprie idee perché “oggi la dimensione dell’impresa non è rilevante per essere considerata UNA GRAN IMPRESA”.

Con queste parole l’anno scorso ci siamo presentati alle elezioni comunali e grazie alla fiducia delle tante persone che ci hanno votato, adesso abbiamo la possibilità di portare a termine questo lavoro. I progetti per Molinella sono tanti e la formula per realizzarli è contenuta nel programma di mandato che abbiamo presentato in campagna elettorale insieme ai nostri alleati Moli e Molinella Cresce. Perché questa formula produca risultati sono necessarie le persone: la giunta, i collaboratori, i partiti e soprattutto i consiglieri comunali. I consiglieri comunali con gli strumenti a loro disposizione hanno l’importante ruolo di indirizzare le scelte e controllare l’operato dell’Amministrazione comunale. Un esempio concreto di questo ragionamento è la mozione che abbiamo presentato nella seduta consiliare del 24 giugno con la quale i gruppi consiliari di maggioranza hanno chiesto all’Amministrazione di attuare un piano straordinario di manutenzione stradale per Molinella. La forza di una mozione e la credibilità delle persone che la presentano sta nel proporre interventi che siano realizzabili e sostenibili dal punto di vista economico. Condizioni non trascurabili per un comune con una situazione debitoria importante come il nostro. Il Consiglio comunale, nella seduta del 25 maggio, ha dato mandato all’Ente di rinegoziare i mutui con Cassa Depositi e Prestiti, una possibilità resa possibile dal recente Decreto “Cura Italia” finalizzata a liberare

risorse economiche, linfa vitale per gli enti locali usciti più indeboliti dal post Covid. Contestualmente a questo, i tecnici del Comune su mandato dell’Amministrazione elaborano ogni anno un piano di interventi di manutenzione che individua e classifica per gravità le infrastrutture comunali (strade, marciapiedi ed edifici) da sistemare. La nostra mozione ha riunito questi due aspetti indicando all’Amministrazione comunale dove trovare i soldi e su quali criticità spenderli. Grazie a questo lavoro preliminare probabilmente entro fine anno molte strade che percorriamo tutti i giorni saranno sistemate. Le proposte dei gruppi consiliari non si concludono qui, il lavoro da fare per realizzare il programma di mandato è tanto e i temi sono i più svariati. Nella seduta del Consiglio comunale del 29 luglio abbiamo sostenuto una nuova mozione fortemente voluta dai nostri alleati di Moli che chiede all’Amministrazione comunale di inserire nel piano straordinario di manutenzione stradale l’abbattimento delle barriere architettoniche, piccoli ostacoli che rendono prò complicati gli spostamenti delle persone più fragili. In queste settimane di ferie e riposo stiamo valutando alcune proposte per agevolare la mobilità elettrica, così da essere pronti a settembre con una nuova mozione. Il lavoro dei gruppi consiliari e dei partiti che li sostengono non si ferma mai e hanno come unica stella polare il bene della propria comunità.


SETTEMBRE 2020

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// LOREM IPSUM

La paura fa 40 La linea 30 oggi passa ancora dalla stazione dei treni di Bologna, fa ancora quel percorso. In verità, chiunque passi dalla stazione, fa ancora quel percorso.

di Lorenzo Gualandi

Quello che attraversa i racconti e le testimonianze sulla strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980, le cui bombe uccisero 85 persone e ne ferirono più di 200, sono le nuove implicazioni emotive che si affastellano su un passato mai davvero gestito dal nostro cuore appesantito. E’ un po’ così come lo raccontano i ragazzi de Lo Stato Sociale, la volontà di cantare un sentimento indiretto, un periodo storico vissuto solo tramite libri e documentari, video e stampe spiegazzate negli archivi dei nostri nonni e genitori. La memoria e le testimonianze, ben più forti della retorica, hanno l’onere e il dovere di crescere la nostra generazione, che ogni anno assiste a polemiche e reazioni dei soggetti in gioco. I punti fermi di questa storia li abbiamo eccome: i morti, la paura, il contesto storico, i soccorsi, la rete di solidarietà, e più di tutti le condanne su esecutori e depistatori. Un abisso (perchè apice lo userei in altre accezioni) criminale della Prima Repubblica, l’opera massima del terrorismo nero, decenni di suggestioni e teorie alternative che in quarant’anni non hanno fatto altro che alimentare le

domande: chi sono i mandanti? Con che forza va avanti l’associazione delle vittime, con Bolognesi in prima linea? Quanto sono pretestuose le contro-teorie? Potrei andare avanti, ma sinceramente non posso: non ho gli elementi, così come lascio volentieri ad altri proseguire seriamente nelle ricerche delle risposte alle domande di prima. Quello che posso, e soprattutto voglio, fare è di ragionare su cosa significhi oggi questa strage. Perchè cosa è stato lo sappiamo tutti, ma non cosa sarà. Toccherà a noi combattere le battaglie dei nostri genitori, e arriverà il momento in cui – oltre al debito, alla precarietà, ma anche alle opportunità di un mondo nuovo e moderno – erediteremo le storie inconcluse, i dolori di un’epoca, la tenacia di chi non soccombe all’omertà. Abituarsi all’ingiustizia è atteggiamento da perdenti, mentre raccoglierne le voci, dare futuro agli strati del tempo è un’opera necessaria per mantenere vivi i temi, fuori dalla retorica immobile di chi (anche in buona fede) prende queste date come semplici segni rossi sul calendario. E’ un po’ una sfida, la mia: riconsiderare la nostra storia,

l’imponente fardello di questioni irrisolte, alla luce di un mondo che, inevitabilmente, va avanti senza voltarsi indietro. Questo, invece, spetta a noi: tenere il dibattito sul punto, senza cedere alle estremizzazioni (che oggi nascono in un tweet), tanto più in una storia che di estremo ha già avuto abbastanza quando è (letteralmente) deflagrata. La giustizia è il nastro d’arrivo, noi siamo le gambe che portano in fondo la staffetta, quando chi ha corso sotto il caldo, senza fiato perchè impegnato a gridare, sarà stremato e incapace di continuare. Il 2 agosto è la nostra eredità storica, politica e sociale. Un’eredità pesante, da mantenere con rispetto e non lasciar invecchiare sperando che migliori da sola; è la giustizia gridata da Piazza Medaglie d’Oro (che proprio quest’anno sarà intitolata alle vittime della strage), è la fierezza dei famigliari a fronte della pavidità della politica, che spesso balbetta nel porsi chiaramente su quel palco, ogni anno incandescente. Ma si può essere netti senza essere ciechi, idealisti senza essere ingenui: le testimonianze di chi ha la pelle bruciata dal male non devono più essere l’arrivo, ma la partenza, perchè la politica dell’odio si fermi di fronte a quella della vita: della partecipazione, della condivisione di un dolore, della pressione verso chi vorrebbe smettere di farsi le domande. Cosa posso fare perchè gli effetti del 2 agosto 1980 non svaniscano nel tempo? Ecco da dove inizia, la ricostruzione di una coscienza collettiva. Ecco da dove riparte l’appropriazione di quello spazio pubblico, che nemmeno le bombe potranno distruggere.

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