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Conclusioni

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Lo stesso fenomeno si riscontra anche per i farmaci convenzionali sistemici e per i topici. Nell’artrite reumatoide, invece, mentre i biologici sistemici diminuiscono in maniera importante, rimane alto l’utilizzo di farmaci sintomatici (cortisonici o antinfiammatori). Questo indica un bisogno di trattamento da parte di queste donne che viene in qualche modo soddisfatto con questo switch terapeutico.

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La panoramica offerta ci permette quindi di concludere che sicuramente ci sono differenze nell’uso dei farmaci in gravidanza che possono essere legate all’età, alla nazionalità, al titolo di studio/occupazione, alla Regione di residenza e anche all’indicazione dell’uso del farmaco, quindi alla storia clinica. La gravidanza influenza significativamente i pattern prescrittivi delle terapie croniche: è stato riscontrato un abbandono delle terapie farmacologiche per la maggior parte delle classi analizzate. Non vi sono evidenze chiare che possono supportare l’appropriatezza di questo abbandono terapeutico. Il rischio associato al trattamento inadeguato delle pazienti affette da malattie croniche o incidenti in gravidanza è raramente oggetto di ricerca e potrebbero essere utili dei metodi anche più sofisticati – come ad esempio il metodo delle traiettorie, che permette di identificare cluster di donne che presentano un’aderenza al trattamento simile nel corso della gravidanza7 – per mettere in relazione l’aderenza dei farmaci durante la gravidanza con possibili effetti avversi sia nella donna che nel bambino.

In conclusione, l’analisi delle prescrizioni prima, durante e dopo la gravidanza mette in evidenza problematiche che sarebbe necessario considerare nel momento della preparazione di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali e del-

la loro implementazione sul territorio. Allo stesso modo, il lavoro della rete di ricerca MoM-Net può rivelarsi prezioso per individuare aree critiche nei bisogni informativi del personale sanitario, sulle quali i decisori e gli amministratori delle istituzioni potrebbero decidere di potenziare le attività formative.

Bibliografia

1. Bonati M, Bortolus R, Marchetti F, Romero M, Tognoni G. Drug use in pregnancy: an overview of epidemiological (drug utilization) studies.

Eur J Clin Pharmacol 1990; 38(4):325-8. 2. Ventura M, Maraschini A, D’Aloja P, et al. Drug prescribing during pregnancy in a central region of Italy, 2008-2012. BMC Public Health 2018; 18(1):623. 3. Petersen I, McCrea RL, Lupattelli A, Nordeng H. Women’s perception of risks of adverse fetal pregnancy outcomes: a large-scale multinational survey. BMJ Open 2015; 5(6):e007390. 4. Belleudi V, Fortinguerra F, Poggi FR, et al. The Italian Network for

Monitoring Medication Use During Pregnancy (MoM-Net): experience and perspectives. Front Pharmacol 2021; 12:699062. 5. Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali. L’uso dei farmaci in gravidanza. Rapporto Nazionale. Roma: Agenzia Italiana del Farmaco, 2020. 6. Belleudi V, Poggi FR, Perna S, et al. Drug discontinuation in pregnant women with psoriasis: The PSO-MOTHER cohort study. Pharmacoepidemiol Drug Saf 2020; 29(8):904-12. 7. Hurault-Delarue C, Chouquet C, Savy N, et al. How to take into account exposure to drugs over time in pharmacoepidemiology studies of pregnant women? Pharmacoepidemiol Drug Saf 2016; 25(7):770-7.

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