Progetto "Se son rose"

Page 1

Progetto Se son rose


https://www.youtube.com/watch?v=VmQPh0z1gdo


Violenza di genere

Con l’espressione VIOLENZA DI GENERE (GBV) si intende designare “una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libert , sia nella vita pubblica, che nella vita privata”. (Convenzione di Istanbul 2011).

La violenza di genere colpisce sia gli uomini che le donne, ma soprattutto le donne e le giovani donne, che riflettono il loro status subordinato nella società. Anche diversi gruppi, di donne e uomini, come quelli appartenenti a minoranze sessuali, sono soggetti alla violenza di genere in modo sproporzionato.


SESSO VS GENERE

Il “Sesso” si riferisce alle caratteristiche biologiche con cui sono nati gli uomini e le donne. Sono caratteristiche universali, in genere permanenti, ad esempio gli uomini non potranno allattare al seno, le donne avranno le mestruazioni, ecc. Il termine “ Genere” si riferisce ai ruoli e alle responsabilità assegnate alle donne e agli uomini dalla società. Le ragazze e i ragazzi non sono nati sapendo come devono apparire, vestirsi, parlare, comportarsi o pensare. La loro socializzazione è influenzata dalle loro famiglie, colleghi, comunità e istituzioni, così come dai mezzi di comunicazione. I ruoli di genere sono creati dalla nostra cultura, non per natura e possono cambiare nel tempo.



• Violenza “domestica” da partner o ex

• Pornografia e prostituzione infantile

• Infanticidio delle bambine

Nel mondo più di 1 donna su 3 (35%) ha vissuto violenza fisica e/o sessuale nella vita.

• Matrimoni di bambine

Il 30% delle donne è vittima di violenza subita da partner o ex.

• Mutilazioni sessuali

(WHO, London School Of Hygiene And Tropical medicine and the South Africa medical research council, 2013)

• Molestie sessuali

• Stupro

• …


Violenza domestica


Violenza domestica—> violenza sui bambini

• • • •

Violenza diretta Violenza assistita Violenza in gravidanza Orfani di femminicidio

Apprendono modelli di relazione disfunzionale Instaurano relazione con le Fda disfunzionale


Violenza fisica Qualsiasi forma di intimidazione o azione in cui venga esercitato un danno fisico; è violenza non solo quel tipo di aggressione che richiede l’intervento medico, ma qualsiasi contatto fisico finalizzato a spaventare e a rendere la vittima soggetta al controllo dell’aggressore.

INDICATORI: le spinte, il tirare i capelli, pizzicare, schiaffeggiare, torcere gli arti, costringere nei movimenti, mettere le mani al collo, privare di cure mediche, privare del sonno…uccidere.


Violenza psicologica Ogni forma di abuso e mancanza di rispetto che lede l’identità e la stabilità psicologica della vittima. Violenza sottile ed invisibile che neppure la vittima si accorge di essere nella trappola del suo persecutore.

INDICATORI: continue insinuazioni rispetto all’incapacità della vittima di essere all’altezza della situazione relazionale di non essere bella, intelligente, di non essere una buona madre, l’isolamento dalla rete familiare o di amicizie, eccessi di gelosia.


Violenza sessuale Si manifesta attraverso la costrizione con atti, prevaricazioni o minacce a compiere o a subire atti sessuali contro la propria volontà.

Per atto sessuale si intende qualsiasi contatto tra due corpi che abbia come finalità il soddisfacimento della libido dell’aggressore.


Stalking Si tratta di una vera e propria forma di persecuzione protratta nel tempo che si manifesta attraverso una serie di comportamenti atti a far sentire la vittima continuamente sotto controllo e in costante pericolo.

INDICATORI: pedinamenti, appostamenti sotto casa, incursioni sul luogo di lavoro, telefonate, messaggi e persecuzione attraverso i social.


Violenza verbale Qualsiasi forma di violenza che si manifesta oltre che con insulti e minacce, con un linguaggio irrispettoso e denigratorio.

INDICATORI: insulti verbali, ridicolizzazioni, denigrazioni e umiliazioni pubbliche e private.


Violenza economica Qualsiasi forma di controllo o di privazione che mina l’indipendenza economica della vittima. La violenza economica riguarda tutto ciò che, direttamente o indirettamente, contribuisce a rendere il partner dipendente in quanto privo dei mezzi economici sufficienti a soddisfare i bisogni di sussistenza propri e dei figli.

INDICATORI: impedire di cercare o di mantenere un lavoro, non consentire alla vittima di utilizzare il suo stipendio o controllare ossessivamente come lo spende, controllare in ogni aspetto la gestione della vita quotidiana e/o non farsi carico degli impegni economici assunti con il matrimonio, oppure informalmente con la convivenza.



Questione culturale

Il ruolo di genere cio la distinzione tra ruoli ritenuti “tipicamente” maschili e/o femminili, spesso influenzato da stereotipi cio da aspettative consolidate riguardo i ruoli che uomini e donne dovrebbero assumere, in qualità del loro essere biologicamente uomini o donne.


Questione culturale Gli stereotipi sono un insieme di caratteristiche associate ad una categoria o ad un gruppo di persone sulla base di una limitata o inadeguata informazione o conoscenza.

Le caratteristiche positive degli uomini prevalgono su quelle delle donne, alle quali generalmente vengono fatte corrispondere caratteristiche negative se paragonate a quelle dell’altro sesso.


Gli stereotipi di genere orientano e influenzano le scelte e i comportamenti delle bambine e dei bambini fin dai primissimi anni di vita, condizionando da subito la costruzione della propria identità; di conseguenza a scuola i bambini e le bambine arrivano con una conoscenza ed un adeguamento già consolidato a ciò che è maschile e a ciò che è femminile, Gli stereotipi sono strutture rigide di senso, che rafforzano le identità tradizionali e lasciano poco spazio alla libera costruzione della propria individualità, e una volta formati sono difficili da smontare.


Gli stereotipi di genere BAMBINA vs BAMBINO semplificazioni che non tengono conto dell’individualità del singolo e del contesto in cui è inserito. Qualità morali tra uomini (virilità, forza) e donne (romanticismo, dolcezza). Società patriarcale che vede donne e uomini come provenienti da due mondi diversi. https://www.youtube.com/watch?v=sLI70MkKVCI reazioni bambini.


Gli stereotipi di genere UOMINI razionali/analitici coraggiosi aggressivi capacit di autocontrollo competitivi sicuri di s attitudine al comando autorevoli pi adatti a procacciare reddito indipendenti pi portati al sapere scientifico e

tecnologico

DONNE deboli irrazionali/intuitive timide/paurose dolci/pacifiche emotive/ricettive collaborative insicure facilmente influenzabili pi adatte alla cura dipendenti pi portate al sapere letterario e artistico


Gli stereotipi di genere Non giocano ai videogiochi; Hanno una grande coscienza; Più mature rispetto ai maschi della loro età; Sono romantiche; Sono permalose; Sono quasi sempre disponibili a consolare gli altri; Sono pettegole Le donne dovrebbero guadagnare meno soldi rispetto agli uomini; Le donne devono avere “posti di lavoro puliti”, come segretarie, insegnanti e bibliotecarie; Le donne sono infermiere, non medici; Gli uomini sono più forti che le donne; Le migliori donne sono quelle che si occupano dei figli; Fanno meno sport; Le donne sono più silenziose rispetto agli uomini e non parlano molto; Le donne dovrebbero cucinare e fare i lavori domestici; Sono responsabili per l’educazione dei figli; Le femmine amano cantare e ballare

A tutti gli uomini piace lavorare sulle auto; Gli uomini non fanno gli infermieri, fanno i medici; Gli uomini fanno “lavori sporchi” come muratori e meccanici; non fanno i segretari, baby-sitter, o gli estetisti; Non fanno lavori di casa e non sono responsabili nel prendersi cura dei bambini; I maschi giocano ai video games; I maschi praticano sport; Amano le attività all’aria aperta come il campeggio, la pesca e le escursioni; Gli uomini sono pigri e / o disordinati. Sono amanti del rischio Amano molto la matematica e le scienze naturali I maschi lavorano meglio nel campo della scienza, ingegneria e altri settori tecnici; I maschi non sanno cucinare, cucire, o riassettare la casa; Sono orgogliosi; I maschi sono più pratici; Sono molto realistici.


“Come una ragazza”

https://www.youtube.com/watch?v=RYjO1n7WtFw


Stereotipi di genere sulla violenza

MITI

REALTÀ

• Le vittime di violenza, in genere, sono delle persone deboli. riescono a controllare la propria rabbia. La una momentanea perdita di

autocontrollo. • Le persone che non denunciano le violenze subite da parte degli altri, vogliono che la violenza continui. • Divertirsi e prendere in giro qualcuno/a tramite Facebook non

cos grave come farlo di

persona. • L’abuso di alcool e droghe

causa di violenza.

• La violenza nelle relazioni intime

pi comune

tra le persone povere e non istruite. • A volte le ragazze provocano la violenza sessuale a causa del modo di vestirsi o di

comportarsi.

grave quanto quella

psicologica.

• Le persone violente sono persone che non violenza

• La violenza fisica • La gelosia non

indice e misura del fatto che

qualcuno ti ama. • Le donne hanno pi probabilit di essere vittime di violenze sessuali da parte di qualcuno che conoscono che da un estraneo. • Costringere una ragazza a fare sesso, anche quando a farlo

il fidanzato,

sempre una

forma di abuso. • La violenza nelle relazioni intime

diffusa e

comune tanto tra gli adulti che tra i giovani. • Lo stupro pu avvenire tra due persone anche in una relazione stabile di coppia. • I pettegolezzi e le dicerie negative sono forme di violenza.


Genere e professione Questa divisione dà luogo a gerarchie di potere inique; tradizionalmente la società ha dato dei valori di dominanza, aggressività e competizione ai ‘ruoli di genere maschile “ e sottomissione, fragilità e nutrimento ai ruoli di genere” femminile”.

https://www.youtube.com/watch? v=qv8VZVP5csA

Casalinga/genitore: 70% F – 30% M

Politico/a, ministro/a: 8% F – 92% M

Sportivo/a: 3% F – 97% M

Manager/economista: 10% F – 90% M

Avvocato/a, giudice: 14% F- 86% M

Docente: 25% F – 75% M

Celebrit : 27% F – 73% M


SAPERE (violenza, rete, norme)

Cosa ci serve?

SAPER ESSERE (attività, progettazione, ricerca)

SAPER FARE (competenze trasversali)


Normativa CONVENZIONE DI ISTANBUL

• Art 12 obblighi generali • Art 13 sensibilizzazione • Art 14 educazione • Art 15 formazione delle figure professionali • Art 16 programmi di intervento di carattere preventivo e trattamenti • Art 17 partecipazione del settore privato e dei mass media


Normativa Legge 119/223 art 5 (Legge sul femminicidio): promuovere un'adeguata formazione del personale della scuola alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere […la sensibilizzazione, l'informazione e la formazione degli studenti al fine di prevenire la violenza nei confronti delle donne e la discriminazione di genere.

Legge n.193/2013) Riforma della scuola la Scuola chiamata a perseguire: a) prevenire il fenomeno della violenza contro le donne attraverso l'informazione e la sensibilizzazione della collettività, rafforzando la consapevolezza degli uomini e ragazzi nel processo di eliminazione della violenza contro le donne;

b) promuovere l'educazione alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere nell'ambito dei programmi scolastici delle scuole di ogni ordine e grado.


Normativa..in Italia 1981 abrogazione delle pratiche del “Delitto d’onore e del matrimonio riparatore. Prima di questa legge le norme legittimavano la violenza.

1996 Norme contro la violenza sessuale: da delitto contro la “Moralità pubblica e il buoncostume” a delitto contro la persona.

1998 Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori.

2001 Misure contro la violenza nelle relazioni familiari: allontanamento del familiare violento.


Normativa… in Italia

2012 Ratifica ed esecuzione della Convenzione del consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. Istanbul 11 maggio 2011

2013 Decreto legge sul femminicidio

2019 Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere


Normativa per i bambini Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo (CRCidem), che riconosce ai bambini e ai giovani dei diritti protetti giuridicamente, tra cui: • Il diritto alla protezione contro la discriminazione o sanzione in base al sesso, genere (Articolo 2) • Il diritto alla vita e alla possibilità massima di sopravvivenza e sviluppo (Articolo 6) • Il diritto di esprimersi liberamente, nel rispetto del diritto degli altri (Articolo 13) • Il diritto di essere protetto da abusi o negligenza da parte dei genitori o tutori (Articolo 19) • Il diritto all’educazione (Articolo 28) • Il diritto di essere protetto contro lo sfruttamento sessuale (Articolo 34)


Violenza Violenza NON è :

- un’emergenza di questi ultimi anni

- un problema che colpisce una singola donna vittima o un singolo uomo aggressore

- un fatto privato, un problema psicologico o relazionale.

MA È: un grave problema politico, sociale, culturale e di salute pubblica


Impatto della violenza


Approccio di salute pubblica • Definire il problema=fare ricerca

• Indagare le cause, i fattori di rischio e quelli protettivi

• Esplorare le modalità per prevenire il fenomeno

• Diffondere le info sui programmi efficaci= valutazione • Approccio ecologico (OMS, 2010)

• Focus sulla prevenzione primaria (OMS, 2020)

(Commissione europea, Hagemann-Whote et al., 2010; Heise, 2011)


Fattori di rischio Sessualizzazione delle donne nei media, assenza di leggi per tutelare le vittime e punire i colpevoli,

Adesione a norme

valorizzazione di un ideale

di genere

maschile dominante e

stereotipate,

aggressivo

visione “tossica” della mascolinità

Bassa resistenza alla pressione del gruppo dei pari in cui sono legittimati sessismo e violenza


Cosa funziona? Evidenze della ricerca Consiglio d’Europa 2014; OMS, 2010

• Intervenire su più livelli del modello ecologico (livelli di comunità e/o integrati) • Intervenire non solo sulla violenza ma anche su norme, consuetudini culturali, stereotipi e parità di genere • Interventi condotti da esperti sul tema • Interventi teoricamente fondati • Dosaggio sufficiente • Monitorare i programmi e valutare gli esiti • Realizzare interventi significativi, sostenibili e replicabili


Cosa funziona? Evidenze della ricerca Consiglio d’Europa 2014; OMS, 2010

• Interventi tarati sul contesto specifico. • Incentrati sull’interesse dei minori mettendo i diritti, la sicurezza e la protezione dei ragazzi al centro di ogni programma. • Adeguati all’età dei partecipanti. • Inclusivi garantendo a tutti gli studenti la possibilità di partecipare. • Sensibili al genere per promuovere la parità di genere e contrastare tutte le forme di violenza.


Cosa funziona con i maschi? Promundo, 2018

• Coinvolgere precocemente i ragazzi nella riflessione sul rispetto e sull’uguaglianza. • Raggiungere più ragazzi possibili. • Riflettere sulle norme di genere maschili. • Usare messaggi ed esempi di comportamento positivi. • Riconoscere che gli uomini non sono tutti uguali. • Coinvolgere delle figure maschili positive che possano fungere da buoni esempi. • Far vedere che gli uomini possono cambiare in senso positivo. • Attenzione che i ragazzi non si sentano colpevolizzati o etichettati come aggressori. • Sfatare la convinzione di non essere in grado di produrre un cambiamento positivo. • “Coaching boys into men”.


Risorse per le vittime Centri antiviolenza Numero nazionale antiviolenza e stalking 1522 Consultorio familiare Forze dell’ordine Associazione nazionale D.i.Re “Donne in Rete contro la violenza” Polizia di stato Pronto soccorso Servizi sociali


MEDIA E STEREOTIPI I media contribuiscono alla costruzione sociale della realtà in quanto veicolano valori, credenze, modelli di comportamento, stili di vita, ecc. = hanno il potere di legittimarne alcuni e di delegittimarne altri.

Influenzano fin dall’infanzia il processo di costruzione dell’identità di genere soggettiva RACCONTANDO GLI UOMINI E LE DONNE, LA REALTÀ SOCIALE.


MEDIA E RAPPRESENTAZIONE DELLA DONNA


Pubblicità tra donne e uomini Ricerca 2014 su 7000 campagne tv e stampa (Massimo Guastini): - UOMINI ritratti per il 95% dei casi al LAVORO, solo 4,3% uomini ritratti nel ruolo di padri; - DONNE 80% dei casi ritratte come CORPO nella loro fisicità, presenza decorativa .


Che modello di maschile e femminile viene veicolato?


“Posso aiutare?” è una frase che sembra innocua ma che in realtà nasconde un atteggiamento sbagliato che declina tutta la responsabilità dei lavori di casa sulle donne. Sono, infatti, nella maggior parte dei casi proprio loro a doversene occupare.


L’importanza del linguaggio • Potente strumento che contemporaneamente riflette e influenza gli atteggiamenti, i comportamenti e le percezioni.

• Sensibilità nel trattare le notizie sulla violenza contro le donne e il femminicidio (no al “delitto passionale” e all’immagine della “donna vittima”).

• Narrare la storia dal punto di vista di entrambi i generi (non privilegiare quello maschile offrendo giustificazioni anche involontariamente).


Linguaggio neutro • Uso di un linguaggio non sessista, inclusivo e rispettoso del genere.

• Un linguaggio neutro permette di evitare formulazione che possono essere discriminatorie o denigranti perché basate sul presupposto implicito che maschi e femmine siano destinati a ruoli sociali diversi.

• L’uso di un linguaggio neutro combatte gli stereotipi di genere, promuove il cambiamento sociale e contribuisce al raggiungimento dell’uguaglianza tra donne e uomini.


Stampa italiana e femminicidio • Storia narrata principalmente dal punto di vista maschile: “l’ha uccisa perch lei voleva la separazione” ( lei la colpevole, lui ha una giustificazione).

Manca il punto di vista femminile: troppo poco si racconta il perch della richiesta della separazione (ad esempio: lui era violento e lei temeva per

se stessa e anche per i figli).


Effetto framing Le notizie fanno anche leva sull’”effetto framing“, un fenomeno psicologico che indica che il modo in cui ci viene presentato un fatto o una scelta influenza il modo in cui pensiamo ad essi.

Nel 2016, due ricercatori dell’Università di Bournemouth presentarono le stesse notizie a un gruppo di persone, ma inquadrate in modo diverso, per valutare la loro percezione del livello di rischio di un paese. Scoprirono, ad esempio, che dire che un attacco terroristico era causato da “alQaeda e dai gruppi islamici radicali associati” generava maggiore preoccupazione piuttosto che riferirsi vagamente a un “gruppo separatista ribelle nazionale”, sebbene entrambi i titoli avessero lo stesso significato e le medesime conseguenze.


Effetti mediatici Dopo aver intervistato 4.675 adulti, videro che le persone che non avevano sperimentato l’esplosione sulla propria pelle, ma avevano assistito a 6 o più ore di notizie al giorno durante la settimana successiva, mostravano anch’esse segni di stress post-traumatico. Maratona Boston 2013

I ricercatori conclusero che “l’esposizione ripetuta ai media relativa ai bombardamenti era associata a uno stress acuto maggiore rispetto all’esposizione diretta. La copertura mediatica dopo un trauma collettivo può diffondere ampiamente lo stress acuto”.


Effetti mediatici L’uso della tecnologia soprattutto quella in televisione, provoca effetti negativi sul pubblico pi giovane, esaminando pi di tre decadi di ricerche, possiamo concludere che la violenza in televisione produce fondamentalmente tre tipi di effetti: 1) aumento dell’aggressivit attraverso un processo di apprendimento e imitazione; 2) aumento dell’insensibilit alla violenza in genere (effetto desensibilizzante); 3) aumento della paura di rimanere vittima di atti di violenza.

“Pregiudizio della negatività”. Riguarda la nostra tendenza a prestare maggiore attenzione alle cose negative che accadono intorno a noi. Questo pregiudizio è probabilmente dovuto al fatto che dobbiamo proteggerci dal pericolo, motivo per cui ci concentriamo maggiormente sulle notizie negative e respingiamo rapidamente quelle positive.


Hanno un impatto sulla salute

Determinano i nostri Comportamenti

Modellano le nostre opinioni

Notizie

Cambiano il nostro modo di vedere le cose

Influenzano i nostri atteggiamenti


Impatto sulla salute Un’indagine condotta presso l’ospedale Louis-H. Lafontaine di Montreal scoprì che la lettura di notizie negative per soli 10 minuti produce un aumento del cortisolo, l’ormone dello stress, nelle donne. Quella notizia viene anche ricordata più chiaramente, il che significa che il nostro cervello la percepisce come una minaccia. Un altro studio condotto presso l’Università del Missouri scoprì che le notizie negative aumentano la nostra frequenza cardiaca, il che potrebbe avere serie implicazioni a lungo termine per la nostra salute se ci esponiamo continuamente a una valanga di notizie negative giorno dopo giorno. Infatti, un’esposizione di almeno 4 ore alla copertura mediatica degli attacchi dell’11 settembre aumentò fino al 53% le probabilità di avere problemi cardiovascolari nei tre anni seguenti e altri problemi di salute.


Impatto sulla salute Un altro studio sviluppato presso l’Università del Texas scoprì che l’esposizione ai media era un fattore predittivo dei livelli d’ansia. Queste persone riportavano livelli più bassi di ottimismo e maggiore stress psicologico. In realtà, il problema non è la notizia stessa, ma la sua ripetizione. Il bombardamento. gli psicologi dell’Università Aperta dei Paesi Bassi scoprirono che le notizie influenzano il nostro umore, generando emozioni negative e cancellando quelle positive, indipendentemente dalle caratteristiche della nostra personalità.

Un altro studio sviluppato presso l’Università del Texas scoprì che l’esposizione ai media era un fattore predittivo dei livelli d’ansia. Queste persone riportavano livelli più bassi di ottimismo e maggiore stress psicologico. In realtà, il problema non è la notizia stessa, ma la sua ripetizione. Il bombardamento. gli psicologi dell’Università Aperta dei Paesi Bassi scoprirono che le notizie influenzano il nostro umore, generando emozioni negative e cancellando quelle positive, indipendentemente dalle caratteristiche della nostra personalità.


SOCIAL NETWORK


Social Network Lo sviluppo dei social network ha inevitabilmente portato delle conseguenze nel cambiamento delle interazioni sociali, sia positive che negative. Sono strumenti che danno l’impressione di uno spazio personale o di piccola comunit , mentre in realt le relazioni affettive sono qualcosa di intimo e personale. E i rischi sono in gran parte collegati alla sovraesposizione della propria vita privata, alla rivelazione e diffusione di informazioni strettamente personali. Social network > SI

Social network > NO

• Sono economici, comodi e sempre a portata di mano;

• Creano dipendenza e perdita del contatto con il mondo reale;

• Le comunicazioni avvengono in tempo reale;

• Esiste la possibilit di crearsi una falsa identità;

• Le informazioni sono globali;

• Perdita della privacy; • L’anonimato favorisce comportamenti trasgressivi e violenti.

interpersonali.

• Favoriscono i rapporti


Social Network • Flaming: consiste in messaggi online volgari, violenti ed offensivi, finalizzati a suscitare battaglie verbali sui social o nei forum; • Harassment (molestie): invio di messaggi dal contenuto offensivo finalizzati a ferire una persona cagionandone un evidente stato di disagio sia emotivo che psichico; • Doxing: diffusione di informazioni personali e private della vittima, tramite mezzi informatici; • Sexting: invio di messaggi foto o video, a sfondo sessuale che vengono divulgati nel web; • Outing: ottenere la fiducia della vittima con inganno al fine di diffonderne e pubblicare in rete le informazioni private imbarazzanti, violandone la riservatezza delle confidenze;


Social Network • Stalking online: minacce, molestie violenze e denigrazioni ripetute con lo scopo di incutere nella vittima terrore o paura per la propria incolumità; • Esclusione: consiste nell’esclusione, intenzionale, della vittima, da un gruppo costituito sui social, con l’obiettivo di provocargli un sentimento di emarginazione; • Furto d’identità: l’abusante si sostituisce alla vittima creandosi un profilo su internet con identità fittizia utilizzando informazioni personali foto o dati di accesso, al fine di spedire messaggi o pubblicare contenuti deplorevoli al fine di danneggiare l’immagine o la reputazione della vittima; • Denigrazione: insultare o diffamare la vittima online, con pettegolezzi, menzogne, commenti crudeli.


Conseguenze Social Network Conseguenze e responsabilità

Relativamente gli atti di cyberbullismo, il nostro ordinamento prevede, oltre ad una imputabilità penale, per l’autore del reato, al compimento del 14mo anno d’età, anche una responsabilità civile, nei confronti: • a) dei genitori, perché devono educare adeguatamente e vigilare in maniera il figlio, cercando di correggerne i comportamenti devianti (culpa in educando); • b) degli insegnanti e la scuola che hanno il dovere di vigilare sul minore, dovendone impedire comportamenti dannosi verso altri ragazzi (culpa in vigilando), in forza ed in ragione dell’art. 2048 cc (responsabilità dei precettori) e dell’art. 61 Legge 312/1980 n. 312 (responsabilità patrimoniale del personale direttivo docente educativo e non docente). Dall’accertata responsabilità civile, in capo ai genitori e/o insegnanti, ne consegue un loro obbligo risarcitorio.


Cosa chiederci?

Si è mai parlato di violenza?

Sai che social ha sul telefono?

Hai mai riscontrato atteggiamenti sessisti o discriminatori ?

Che persone seguono? Che pensieri hanno rispetto ad alcuni fatti di quotidianità ? Come reagiscono alle notizie?


Alcuni consigli • Osservare e prestare attenzione quotidianamente alle parole, gesti e alle attività dei vostri ragazzi e ragazze. • Parlare in casa del tema violenza di genere, prendendo spunti da casi concreti di cronaca o da fatti avvenuti ad altri. • Confrontarsi sul tema degli stereotipi di genere e mettersi in discussione in prima persona con il proprio vissuto, linguaggio e scelte di vita, non concentrarsi solo sul tema della violenza fisica. • Mantenere sempre un atteggiamento non giudicante ma rispettoso e aperto a vari punti di vista e di analisi. • Ascoltare in modo empatico, senza giudizio e cercare di mettersi nei panni dell’altro e dell’altra. • Lasciare parlare e sfogare, senza intervenire immediatamente e trattenere reazioni esagerate, di rabbia o di allarme e ispirare fiducia e sicurezza.


Alcuni consigli 1. Provare a far capire che la reazione immediata a una violenza non è reagire alle provocazioni, ma prima di tutto difendersi e cercare supporto per trovare la strategia corretta. 2. Valutare la gravità della situazione e cercare un supporto adeguato: parlare con i docenti referenti o personale specializzato della scuola (Counsellor o psicologo/a), contattare le autorità interessate o i Centri antiviolenza sul territorio. 3. Se il caso in questione fosse un atto di violenza on-line, non cancellare subito le tracce in rete, ma contattare immediatamente la polizia postale. 4. Insegnare a recuperare e a non perdere la fiducia in sé stessi o a chiudersi nel proprio mondo. 5. Combattere insieme a lei o a lui la paura di uscire di casa, di andare a scuola o uscire con la compagnia di amici


Perché occuparci di prevenzione? • Prevenzione si propone di modificare atteggiamenti e comportamenti nel lungo periodo promuovendo un cambio di mentalità.

• Prevenzione come elemento centrale per una risposta coordinata e strategica alla violenza contro le donne; uno dei 4 pilastri della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotto contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul 2011).

• Come scrive Bandura sul coinvolgimento di ragazzi/e nella prevenzione “Immaginare un futuro desiderato li aiuta a organizzare la loro vita, dà un senso alle loro attività, li motiva e li rende capaci di tollerare le difficoltà del percorso”. (Bandura, 2012).


Perché prevenzione con i ragazzi?

• Perché adolescenza e la pre adolescenza è un’età in cui si può far leva sul senso critico per innescare potenti processi meta cognitivi • Possono essere già stati vittime o attori di violenza • Ci permettono di fare prevenzione primaria • Sono i più esposti alla violenza nei mass media


La violenza in adolescenza • Si possono verificare nelle prime relazioni di coppia

• Le ragazze riferiscono i primi episodi di molestie sessuali già all’inizio delle scuole medie (Pellegrini, 2001).

• In adolescenza prevenire può dare esiti incoraggianti e delineare traiettorie di sviluppo positivi

• Almeno il 10%-25% delle adolescenti è vittima di violenze fisiche/sessuali e le percentuali aumentano se si considerano le violenze psicologiche (Wekerle & Wolfe, 1999).

• Ragazze a rischio di violenza sessuale:12% delle donne europee ha subito una violenza sessuale prima dei 15 anni d’età (FRA, 2014).


Su cosa lavorare? La piramide della violenza come strumento di prevenzione primaria (Beltramini, 2020)


La scuola • La scuola è il luogo primario in cui si forma l’identità di genere e la personalità dei ragazzi ed è la ragione per cui i docenti dovrebbero proporre percorsi di educazione all’identità e alle relazioni di genere agli studenti a cominciare dai più piccoli.

• Educare al rispetto e alla valorizzazione delle differenze e della parità di genere in termini di linguaggio, espressioni, atteggiamenti.

• Privilegiare una visione delle differenze come ricchezza.

• La scuola può realizzare un’inclusione per valorizzare le individualità


Il mondo della scuola si configura invece come un ambito fondamentale per promuovere una cultura di genere orientata all’equità e al riconoscimento dell’altro, sviluppando una consapevolezza critica rispetto ai modelli dominanti nella società. È attraverso la scuola ed i contesti educativi, infatti, che è possibile educare i/le bambini/bambine al rispetto delle differenze, sfidare gli stereotipi e, così facendo, rendere l’istituzione educativa uno strumento efficace per aiutarli/le ad intraprendere un percorso di scoperta di sé, che consenta di valorizzare i propri desideri e le proprie risorse di genere e di instaurare relazioni con l’altro/a basate sul rispetto e l’ascolto reciproci.


Ruolo degli insegnanti • Mostrarsi disponibili • Interessarsi al loro mondo, compresi i social • Provare a non dare giudizi a priori • Cercare occasioni di dialogo • Educarli al rispetto • Educarli a sperimentare relazioni sane • Renderli capaci di riconoscere i campanelli d’allarme • Responsabilizzare i giovani e renderli agenti attivi di cambiamento nella prevenzione • Valorizzarli, trattarli con rispetto e invitarli a fare lo stesso con gli altri.


L’ insegnante come risorsa fondamentale • Creare un ambiente scolastico fisicamente ed emotivamente sicuro • Incoraggiare gli studenti a sostenersi a vicenda • Comunicare che se qualcuno ha bisogno può contare su di lui/lei • Siano formati e capaci di riconoscere la violenza senza banalizzare o minimizzare • Comprendano l’impatto della violenza sui ragazzi • Si assumano la responsabilità di segnalare situazioni di violenza • Concentrarsi sui bisogni • Condannare qualsiasi tipo di violenza inclusi discorsi sessisti • Non essere giudicante e mostrarsi interessati ai bisogni che l’altro ci sta comunicando


Su cosa lavorare con i ragazzi? • Analisi stereotipi, media, sessismo.

• Lavoro su emozioni, empatia e rispetto.

• Favorire una maggiore consapevolezza sui meccanismi della violenza.

• Discutere sui comportamenti di dominazione e controllo.

• Attenzione sulla comunicazione sui media.

• Dare indicazioni sui servizi a cui poter chiedere aiuto.


Parità non significa essere uguali ma essere diversi con lo stesso peso


Obiettivi del lavoro a scuola • Aumentare CONOSCENZE • Aumentare CONSAPEVOLEZZA • Sviluppare un SENSO CRITICO • Creare MESSAGGI POSITIVI • Incrementare SENSO DI AUTO EFFICACIA • Contrasto stereotipi e pregiudizi • PROMOZIONE di interventi di orientamento mirato prioritariamente alla formazione scientifica e tecnologica e ai relativi approcci al mondo del lavoro • SOSTEGNO al riequilibrio della collocazione dei giovani e delle giovani nei diversi settori economici • INTEGRAZIONE di istruzione, formazione e ricerca sulle tematiche della parità di genere


Obiettivi del lavoro a scuola Scuola come “osservatorio privilegiato” che offre la possibilità di riconoscere segnali di disagio e di sofferenza che è sempre importante approfondire.

“Approfondire” è dunque una parola chiave: significa prestare attenzione e porsi delle domande sia come docenti, sia come genitori.

Il lavoro necessario è proprio un lavoro di rete, perché insegnanti, pediatri, medici e operatori/ operatrici sappiano a chi rivolgersi per condividere valutazioni e responsabilità.


Obiettivi del lavoro a scuola Il MIUR e il Dipartimento delle Pari Opportunità nel 2009 stipulano un Patto, sulla spinta di nuove problematiche ed emergenze su cui intervenire.

Esso istituisce, infatti, per la prima volta la “Settimana contro la violenza” nelle scuole di ogni ordine e grado con l’intento di sensibilizzare, informare e formare studenti, genitori e docenti sulla prevenzione della violenza fisica e psicologica. Le Parti invitano inoltre le istituzioni scolastiche a non circoscrivere tali attività al periodo strettamente indicato ma a inserirle nell’ambito della propria ofFerta formativa curricolare.

Legge n.169 afferma che le scuole sono invitate a predisporre percorsi educativi-didattici volti a sviluppare i temi “della legalità e della coesione sociale, dei diritti umani, delle pari opportunità, del pluralismo, del rispetto delle diversità, dell’etica della responsabilità individuale e sociale”.


Metodologie e strumenti didattici • Partire dalla realtà: analizzare un caso di studio che stimoli la riflessione sul tema

• Ricerca di gruppo: stimolare il senso critico e la capacità di lettura del reale di ragazzi e ragazze nonché stimolare il confronto mettendo in gioco ruoli di genere all'interno del gruppo classe.

• Visualizzazione: utilizzo di immagini o film

• Connettere alcuni argomenti disciplinari alle esperienze personali e familiari per radicare nozioni e competenze

• Peer education proposta educativa (che si basa sulla partecipazione paritaria di gruppo) in cui alcuni studenti vengono formati per svolgere il ruolo di educatori e tutor per il gruppo di pari.


Metodologie e strumenti didattici Glossario del Genere

Discussione di gruppo: la discussione di gruppo è finalizzata a far emergere riflessioni, opinioni, risposte su un particolare argomento o problema e fornisce molti momenti per migliorare la conoscenza o correggere la disinformazione o ancora le fake news.

Brainstorming: Il brainstorming è un metodo per invitare tutti a partecipare a una discussione. Un brainstorming è un'esplorazione di idee ed è un ottimo modo per aprire un confronto su un argomento. Durante il brainstorming è necessario esplicitare la regola per cui nessuno dovrebbe giudicare o attribuire un valore a una risposta che qualcun altro dà. Ogni risposta è semplicemente registrata su una lavagna o su un altro supporto per essere vista da tutto il gruppo. Questa attività incoraggia gli studenti a espandere il loro pensiero su un'idea e a guardare un argomento da diverse angolazioni e prospettive. Può essere utilizzata anche con le famiglie e le comunità.

Giochi di ruolo


Modelli positivi

Discorso Emma Watson alle Nazioni Unite 2014 https://www.youtube.com/watch?v=kk7Rmz32OQM



“La violenza è una mancanza di vocabolario”. (Gilles Vigneault)


I nostri contatti

Iscrivetevi alla nostra newsletter per rimanere informati!

www.pepita.it

@pepitaonlus

info@pepita.it

Pepita onlus

pepita_onlus

Pepita onlus


Grazie!


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.