Bullismo e cyberbullismo: gli aspetti psicologici e comunicativi

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CORSO CON ESAME DI CERTIFICAZIONE

Identificare, prevenire e gestire fenomeni di BULLISMO e CYBERBULLISMO

Crediti ECM 16,8 Crediti CFU 2

2 intense giornate con i maggiori esperti per:  Comprendere come riconoscere tempestivamente i segnali di bullismo e cyberbullismo  Promuovere un uso corretto delle applicazioni di messaggistica istantanea e dei social network  Conoscere le responsabilità di cui rispondono genitori, educatori, docenti e dirigenza scolastica in caso di episodi di bullismo o cyberbullismo  Conoscere quali sono gli strumenti di prevenzione e supporto più efficaci

MILANO 7-8 febbraio 2020

 Analizzare case study e confrontarsi con professionisti e colleghi  Stimolare una responsabilizzazione attiva dei ragazzi DESTINATARI Tutte le professioni con obbligo ECM, educatori e insegnanti In collaborazione con MEDIATION A.R.R.C.A. S.R.L. Provider Nazionale ECM n. 2598


BULLISMO E CYBERBULLISMO

COME RICONOSCERLO: i primi campanelli d’allarme e attivare linee di intervento


Non è piÚ possibile rimanere ad occhi chiusi: è tempo di aprirli e di mettersi in gioco.


DEFINIZIONE ”Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero, è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni” (Olweus, 1993) “Il bullismo è una sottocategoria del comportamento aggressivo, ma di un tipo particolarmente crudele, poiché è diretto in modo ripetuto verso una vittima che spesso non è in grado di difendersi a causa del proprio isolamento, perché più piccola, più debole o semplicemente meno sicura di sé. Il ragazzo che agisce in modo prepotente può approfittare di questa opportunità per acquisire una gratificazione sociale, uno status di prestigio nel gruppo o in alcune occasioni dei guadagni materiali (Smith, Morita, Junger-Tas, Olweus, Catalano, Slee, 1999)”

Cyberbullying “danno ostinato e ripetuto inflitto per mezzo di mezzi elettronici” (Hinduja & Patching, 2006, 2009)

É un fenomeno che si espande e cresce rapidamente e suscita interesse sotto vari aspetti, per alcuni versi si sovrappone al bullismo tradizionale ma ha anche ripercussioni sulla salute mentale e sul benessere degli individui in quanto questi comportamenti causano stress e sofferenza emotiva


CARATTERISTICHE • INTENZIONALITÀ dell’azione • ASIMMETRIA della relazione

INTENZIONALITÀ

ASIMMETRIA DI POTERE: No fisica o sociale, ma ABILITA’e COMPETENZA con le nuove tecnologie (internet e cellulari)

• PERSISTENZA nel tempo • PRESENZA

DI

SPETTATORI •

avvengono frequentemente alla presenza di altri, che possono • assumere un ruolo di rinforzo del comportamento o semplicemente sostenerlo e legittimarlo

ANONIMATO: svincolo normative e sociali

da

restrizioni

FAMILIARITÀ TRA BULLO E VITTIMA: navigando su internet è possibile connettersi e comunicare con persone che non si conoscono quindi, parlando di cyberbullying questo criterio non è sempre presente

AUMENTA DISTACCO tra gesto e significato

EFFETTO ESPLOSIONE mediatica (LIKE)

PIÙ DOLOROSO E INTRUSIVO

MANCATA AUTODIFESA

PERSISTENZA nel tempo

IMPOSSIBILITÀ DI SOTTRARSI all’aggressione


STRUMENTI • contesto relazionale • parole • Aggressioni • comportamenti distruttivi

• telefoni cellulari • posta elettronica • siti web

• chatrooms,

blogs,

social

networks

(Facebook, Istagram, Twitter) • photoshopping • giochi online • mondi virtuali Myspace, Friendfeed


TIPOLOGIE TESTUALI-VERBALI (chiamate, messaggi di testo, e-mails, messaggi istantanei, chats, blogs, social network e siti web) VISUALI (post, invio e/o condivisione di immagini e video compromettenti attraverso cellulare o internet) MOLESTIE-HARRASSMENT messaggi e pubblicazioni offensive o volgari, ripetuti nel tempo; spyware – controllare i movimenti on line della vittima -; telefonate mute ESCLUSIONE (“bannare”) (mancato inserimento o esclusione vera e propria da Sono presenti altre sottocategorie quali: gruppi online, organizzazioni, eventi…) • BULLISMO DIGITALE • IMPERSONIFICAZIONE (stealing) diffusione di informazioni personali, password, profili ed uso • BULLISMO OMOFOBICO conseguente di tali informazioni per diversi • BULLISMO RAZZIALE E/O RAZZISTA scopi, dalla diffamazione all’interpretazione di ruolo, è una forma considerata molto grave, • BULLISMO VERSO I DIVERSAMENTE ABILI legalmente perseguibile o comunque • BULLISMO A SFONDO SESSUALE fortemente dannosa per la vittima. • DIRETTO FISICO: il bullo agisce • prepotenze fisiche sulla vittima (pugni, calci, percosse…); • DIRETTO VERBALE: il bullo insulta, • minaccia, deride la vittima; • INDIRETTO: colpisce la dimensione relazionale della vittima, che è fatta • oggetto di isolamento sociale (esclusione dal gruppo dei pari); è una forma di bullismo perpetrata in modo particolarmente abile dalle femmine •


TIPOLOGIE CYBER • MANIPOLAZIONE DELLE INFORMAZIONI – OUTING AND TRICKERY (inganno) - Si intende con il termine “outing” una forma di cyberbullismo attraverso la quale, il cyberbullo, dopo aver “salvato” (registrazione dati) le confidenze spontanee (outing) di un coetaneo (SMS, Chat, etc), o immagini riservate ed intime, decide, in un secondo momento, di pubblicarle “il bullo” conosce segreti e possiede immagini della “vittima” (prima amica) che diffonde a sua insaputa o contro la sua volontà. Può costringere la “vittima” a pubblicare informazioni e/o immagini di altre persone • CYBERBASHING O HAPPY SLAPPING -(schiaffo allegro)- consiste nel videoposting, cioè la diffusione del video, dove la vittima è ripresa mentre subisce violenza psichica e fisica. • FILMARE – CYBERBASHING- videoriprendere un atto di bullismo e publicarlo su internet, chiedendo pareri e di votarlo. • FLAMING – invio on line di messaggi violenti e volgari • SEXTING - invio di testi o immagini sessualmente esplicite tramite Internet o telefono cellulare • RIVELAZIONE- pubblicazione di informazioni o immagini imbarazzanti su qualcuno


SEGNALI CYBERPERSECUZIONE: MOLESTIE E MINACCE RIPETUTE PER INCUTERE TIMORE O PAURA

•Paura o Rifiuto di andare a scuola •Sintomi di stress (mal di stomaco, mal di testa, incubi o attacchi d’ansia, inappetenza, tristezza, rassegnazione, solitudine, disagio psicologico-emotivo) •Insicurezza •Isolamento •Timore di parlarne con genitori o insegnanti per paura di non essere ascoltati o creduti •Calo rendimento scolastico •Autolesionismo •Vissuti depressivi •Pensieri suicidari


SEGNALI BULLISMO PER GENITORI/INSEGNANTI • Il bambino potrebbe non sempre parlare ... quindi osservare e ascoltare • Monitorare e vigilare la partecipazione agli eventi dei suoi amici • Osserva le loro interazioni con gli amici • Volontariato a scuola • Partecipa agli eventi scolastici • Prestare attenzione ai cambiamenti


SEGNALI CYBERBULLISMO PER GENITORI/INSEGNANTI • Si rifiuta di parlare di ciò che fa online

• Utilizza Internet fino a tarda notte • Fa un uso eccessivo di Internet • Calo nel rendimento scolastico • È turbato dopo aver utilizzato Internet • È particolarmente stressati ogni volta che si riceve un messaggio • Mostra scarsa autostima, depressione, disturbi alimentari o del sonno.


SOTTOSTIMA


TRAIETTORIE

CYBERBULLISMO


ESITI


IN PARTICOLARE… UN 2016 – “Protecting children from bullying. Report of the Secretary-General”:

“Il cyberbullismo, che spesso origina dalle interazioni a scuola, può causare danni profondi, perché colpisce la vittima in qualunque momento raggiungendo velocemente un pubblico ampio”

Vittime di bullismo: - bassa autostima (es. Caravita, 2007; Salmivalli et al., 1999) - sintomi di disadattamento psicologico (psicosomatici

– metanalisi Gini & Pozzoli, 2009, 2013: 11, 30 studi; depressivi – metanalisi Hawker, Boulton, 2000: 22 studi; di stress post-traumatico – Mynard et al., 2000; Caravita & Dama, 2008), anche a lungo termine

Vittime di Cyberbullismo: - uso di sostanze, ansia, stress e risposte emozionali negative, sintomi depressivi, problemi di salute (sintomi psicosomatici), ideazione sucidiaria e suicidi (Bauman, Toomey, & Walker, 2013; Fenaughty & Harrè, 2013; Schenk & Fremouw, 2012; Ybarra, 2004)


COSA FARE? ATTIVARE UN ASCOLTO EMPATICO

Bullismo

Cyberbullismo

+ Empatia

- Empatia


MODALITÀ DI “GIOCO” EDUCATIVO • Imparare a rispettarsi • L’altro è importante quanto me • Video • Discussione in guardiamoci in faccia!

cerchio:

• Nessuno è sbagliato o giusto

• Empatia: non nascondiamoci dietro uno schermo, le parole sono come pugni!


ESEMPIO DILEMMA CYBER Tipologia: cyb

Fascia di età: 12-18 Livello: 2

Claudia e Giacomo si sono lasciati da qualche settimana perché a Claudia è incominciato a piacere un altro ragazzo che, a quanto dice, è molto più carino e le dedica molte più attenzioni. Giacomo da parte sua non è per nulla contento della cosa e cerca di capire chi è questo nuovo ragazzo che gli ha rubato la fidanzata. Chiedendo alle amiche di Claudia scopre il nome Matteo, un suo compagno di classe

Domanda 1: Giacomo, pensando a come vendicarsi, comincia a postare stati su facebook contro di lui, ma senza inserire il suo nome. a) Commento anche io, Matteo è stato scorretto a rubargli la ragazza b) Vedo i post e dico a Matteo a di smetterla, non dovrebbe postare certe assurdità c) Metto mi piace ai post, ne vedremo di belle


ESEMPIO DILEMMA CYBER Tipologia: cyb

Fascia di età: 12-18 Livello: 2

Domande: 2. Dopo un po’ di giorni, visto che Matteo non si accorgeva di niente, Giacomo comincia a taggarlo dentro i suoi stati e a scrivere cose totalmente inventate e falsi di lui. Tu, essendo in classe con loto, sai cosa sta succedendo e un pomeriggio sulla tau home trovi un post di Giacomo con insulti pesanti su Matteo e la sua famiglia. a)Metto mi piace, Giacomo ha proprio una bella fantasia b)Segnalo il post al sito, deve sparire è offensivo c)Continuo a sfogliare la mia home, non è affar mio.


ESEMPIO DILEMMA CYBER Tipologia: cyb

Fascia di etĂ : 12-18 Livello: 2

Domanda 3: Matteo, visti i post, il giorno dopo a scuola, aggredisce Giacomo tirandogli un pugno. a)Aiuto Giacomo a picchiarlo perchĂŠ ha esagerato con i post sulla sua famiglia o tiro un pugno a Giacomo, non si doveva permettere di mettere le mani addosso a Matteo. b)Divido i due che litigano, non deve farsi male nessuno anche se tutti e due hanno esagerato, per queste cose ci si deve parlare. c)Una rissa, sarĂ il caso di filmarla, sai quanti like ci guadagno.


ESEMPIO DILEMMA CYBER Tipologia: cyb

Fascia di etĂ : 12-18 Livello: 2

Domanda 4: Matteo dopo la rissa, va a parlare con Claudia raccontandole quello che era successo e arrabbiandosi molto per il comportamento di Giacomo. Claudia cosÏ per difendere Matteo posta foto private di Giacomo che le aveva mandato quando stavano insieme. a) Aiuto Matteo e Claudia a diffondere le foto b) Chiamo immediatamente Claudia e le dico di togliere le foto, intanto io le segnalo e dico ai miei amici di fare lo stesso per oscurarle c) Oh wow, questa non me l’aspettavo!


STORIE DI SOFFERENZA


IL PERICOLO IN RETE


PROTAGONISTI E ATTORI


STORIE DI CYBERBULLISMO: EPILOGO Amanda Todd, 15 anni, canadese di Vancouver, figlia di Norm e Carol, «visetto carino, sguardo vispo e una vita connessa in Rete come la maggior parte degli adolescenti di oggi». Mercoledì 10 ottobre 2012 si è uccisa mandando giù un flacone intero di candeggina. Da tre anni, per via di un cyberbullo la sua vita era diventata un

INFERNO


RICHIESTA DI AIUTO «Piangevo ogni notte, ho perso ogni amico e ogni tipo di rispetto» «Non ho nessuno. Ho bisogno di qualcuno» «Ogni giorno penso: perché sono ancora qua?»


LA STORIA Tutto comincia quando, a 12 anni, Amanda conosce in chat un uomo che la convince a farsi fotografare a seno nudo e poi Amanda, diventata lo zimbello della scuola, cade in depressione, inizia a bere, a drogarsi, ecc. In tre anni Amanda tenta d’ammazzarsi tre volte. La prima, sempre con la candeggina, dopo la scenata a scuola. Tra i commenti su facebook «Doveva usare un solvente differente» «Spero che la prossima volta muoia davvero e non sia così stupida».


ESITI Venerdì 7 settembre Amanda, posta su Youtube un video di dieci minuti in bianco e nero titolo: My Story. Struggling, bullying, suicide and self harm)nel quale racconta le violenze subite

La madre di Amanda ha chiesto a YouTube di non togliere il video dal web affinché diventi «uno strumento per combattere il “cyber-bullismo”» che, secondo il Canadian Medical Association Journal, è la seconda causa di morte tra i canadesi fra i 10 e i 19 anni.


UN’ALTRA STORIA Holly Grogan, 15 anni, si è gettata da un ponte, tornando da scuola Era caduta in depressione da settimane, e non è stato un gesto improvviso. A casa, indirizzata ai suoi genitori, aveva lasciato una lettera di addio. Sui suoi quindici anni pesavano come macigni le continue angherie sofferte nelle reti sociali.

Troppo per lei!!!!

VIDEO Carrolina


ESERCITAZIONE

Analisi di casi


ANALISI DI UN CASO Situazione E’ da qualche tempo che a scuola, nella classe di Federico, ci si diverte a fare riprese con il telefono cellulare. Non tutti però trovano la cosa divertente, in particolare, nel gruppo delle ragazze, Michela, la più timida e chiusa, viene presa in giro perché si rifiuta di partecipare al gioco facendosi riprendere o riprendendo altri. Ieri, finita l’ora di educazione fisica, Simona , aiutata da altre compagne, è riuscita a filmare Michela mentre si stava facendo la doccia. Dopo pochi minuti il filmato è stato inviato ai cellulari di tutti i compagni di classe compreso quello di Federico. Tutti ora ridono di Michela. Simona propone a Federico, che è un mago del computer, di aiutarla a diffondere il filmato in internet…


DOMANDE STIMOLO 1. 2. 3. 4.

Cosa deve fare Federico? Perché? Cambierebbe qualcosa se Simona fosse la ragazza che piace a Federico? Cambierebbe qualcosa se Michela fosse amica di Federico? Cambierebbe qualcosa se Michela il giorno prima si fosse rifiutata di aiutare Simona durante un compito in classe? Queste prime domande propongono una situazione di dilemma morale ,che si origina dal conflitto tra vantaggio personale e il rispetto dell’altro Inoltre viene introdotto il tema dell'amicizia _________________________________________________ 5. La diffusione in Internet di immagini “rubate” a scuola è un fenomeno di cui si parla molto: tu che ne pensi ?

6.

Cambierebbe qualcosa se la persona ripresa in un momento imbarazzante fosse un/una insegnante? 7. Cambierebbe qualcosa se l’insegnante in questione fosse simpatico o antipatico? Si introduce il ruolo dell’insegante La quinta e l’ottava domanda sono «facilitatorie» che consentono di lavorare sulla dimensione valoriale


DOMANDE STIMOLO 8.

9.

Secondo te, la diffusione di immagini imbarazzanti può essere paragonabile ad un’aggressione fisica? Spiega la tua risposta _________________________________________________ Se qualcuno diffondesse tue immagini imbarazzanti come ti sentiresti e che cosa faresti?

Si sposta il focus sul soggetto 10.

Chi è più responsabile, Simona, Federico, le compagne che hanno aiutato Simona a fare il filmato o il resto dei compagni di classe che hanno riso di Michela? 11. Se dopo la diffusione del filmato, Michela non volesse più tornare a scuola per la vergogna. come ti sentiresti se facessi parte di quella classe? Come si potrebbe rimediare all’accaduto? _________________________________________________ Si introduce un giudizio di valutazione del comportamento e un atteggiamento di attenzione alla vittima (dimensione empatica)


PERCORSO DI CONSAPEVOLEZZA GRATIFICAZIONE/VANTAGGIO PERSONALE

RISPETTO DELL’ALTRO

Norma sociale tra natura e cultura Ruolo della cognizione nella reciprocità Comparsa della ragione successiva all’empatia Risposta empatica alla sofferenza della vittima Il contrasto tra ciò che la vittima merita e il modo in cui è trattata trasforma la sofferenza empatica in un sentimento empatico di ingiustizia  Il sentimento empatico di ingiustizia può attivare i principi morali pertinenti e caricarli di affetto empatico     

I dilemmi morali suscitano empatia perché implicano vittime, visibili o invisibili, presenti o future, reali o potenziali. L’empatia a sua volta attiva principi morali e influenza il giudizio e il ragionamento morale.


L’AUTOLESIONISMO ONLINE: cosa s’intende, come si diffonde


GIOVANI NELLA RETE Nel 2019, 38 milioni 796 mila persone di 6 anni e oltre hanno navigato almeno una volta in Rete nell’arco di tre mesi, 812 mila in più rispetto all’anno precedente. Aumenta soprattutto la quota di internauti che si collegano a Internet quotidianamente (dal 51,3 al 53,5%). I giovani si confermano i più assidui utilizzatori della Rete (oltre il 90% dei 15- 24enni), ma la diffusione comincia a essere significativa anche tra i 65-74enni, tra i quali la quota di internauti raggiunge il 41,9%.

(dati ISTAT 2019)


UTILIZZO INTERNET PER FASCE D’ETÀ

(dati ISTAT 2019)


LIVELLO DI COMPETENZA DIGITALE PER FASCE D’ETÀ

(dati ISTAT 2019)


TIPO DI DISPOSITIVO E SERVIZI UTILIZZATI

(dati ISTAT 2019)


GIOVANI NELLA RETE In Italia, il 5,9% dei ragazzi denuncia di avere subĂŹto ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, e - mail, chat o su i social network.


GIOVANI NELLA RETE Save the children 2019– il cyberbullismo è una reale minaccia per i minori (1300 ragazzi 12-18 anni) Il 60% dei ragazzi in Italia è online tutti i giorni (o quasi) con una durata di connessione media di 2-3 ore al giorno. Di questi il 57% (età compresa tra i 9 e 16 anni) ha attivo un profilo di social networking, ma la conoscenza e l’’uso di accorgimenti tecnici per le impostazioni di sicurezza e privacy è relativamente basso: solo il 21% dei genitori predispone filtri e blocco ai siti e di questi solo il 15% tiene traccia della cronologia dei siti web visitati.


GIOVANI NELLA RETE: RISCHI I social network rappresentano la modalità d’attacco preferita dal cyber bullo (61%), che di solito colpisce la vittima attraverso la diffusione di foto e immagini denigratorie (59%) o tramite la creazione di gruppi “contro” (57%). C’è poi il fenomeno del “furto” di mail e messaggi privati resi poi pubblici (48%), l’invio di sms, mms e e-mail aggressivi e minacciosi (52% che sale al 61% nel caso di femmine preadolescenti) e la diffusione di notizie false sulla vittima (58%)..

Save the children 2019


CYBERBULLISMO: ESITI Secondo i ragazzi il cyber bullismo arriva a compromettere il rendimento scolastico (38%), mina la capacità di socializzazione della vittima (65%) e porta a conseguenze psicologiche come la depressione (57%, percentuale che sale al 63% nelle ragazze tra i 15 e i 17 anni). Senza considerare che i fenomeni di molestia on line sono considerati dalla maggior parte dei ragazzi (83%) molto più dolorosi di quelli reali perché non ci sarebbero limiti a quello che si può dire e fare (73%), potrebbe avvenire continuamente e in ogni momento della giornata (57%) e non finire mai (55%). Secondo lo stesso rapporto per “il 50% dei ragazzi la rete rende anonimi e quindi apparentemente non perseguibili. La pericolosità del web inoltre deriva dal fatto che chiunque può avere accesso (32%) e i contenuti o le affermazioni fatte da altri sono più facilmente strumentalizzabili (34%)”. Save the children 2019


PRINCIPALI HASHTAG AUTOLESIONISMO • • • • • • • • • •

#TRISTEZZA #PARANOIE #SOLA #VITADIMERDA #LAMETTA #AUTOLESIONISTA #AUTOLESIONISMO #SUICIDE #MORTE #DIETA

HASHTAG più popolari e di moda nel 2020 su Instagram e TikTok #SELFHARM #DEPRESSION #ANXIETY #MENTALHEALTH #SUICIDE #DEPRESSED


SEGNALI AUTOLESIONISMO 1. Parti del corpo più attaccate sono le braccia e le gambe 2. Tendenzialmente si usano lamette, taglierini, oggetti appuntiti o metallici che possono graffiare o in rete o postano messaggi denigratori 3. Attenzione ai cambiamenti e sbalzi d’umore 4. Assumono atteggiamenti furtivi e si nascondono più facilmente 5. Spesso stanno chiusi a lungo in bagno o chiusi i camera navigando in rete 6. Spesso usano un abbigliamento che spesso e volentieri serve per coprire le ferite. Si ricorre di frequente all’uso di maglie con le maniche lunghe o pantaloni lunghi anche nei mesi più caldi, evitando di scoprire determinate parti del corpo anche durante il periodo estivo 7. Uso numerosi braccialetti sulle braccia 8. Presenza di macchie di sangue nelle lenzuola o sugli asciugamani


AUTOLESIONISMO DIGITALE: IL SELF-CYBERBULLYING Autolesionismo digitale o self-trolling: consiste nel cercare di umiliarsi infliggendosi intenzionalmente gravi insulti, offese e mortificazioni verbali sul Web, che hanno lo stesso effetto delle lamette sulla pelle. Trascorrono il tempo a creare diversi profili online, da utilizzare poi per attaccare ed insultare se stessi Formspring e Ask.fm sono stati identificati come luoghi d’eccellenza


AUTOLESIONISMO DIGITALE: DIFFUSIONE Ăˆ un fenomeno estremamente diffuso nel nostro Paese, sono oltre 2 adolescenti su 10, che a partire dagli 11-12 anni di etĂ si tagliano, si graffiano, si bruciano, danno pugni al muro, si creano contusioni e scarificazioni. Il corpo diventa per loro un mezzo su cui scaricare tutte le emozioni negative, che non si riescono a gestire in altro modo. Il 50% degli adolescenti autolesionisti è anche vittima di cyberbullismo e il 32% di bullismo. Sono ragazzi presi sistematicamente di mira dai compagni, si sentono incompresi, vengono denigrati, provano la sensazione di esplodere e decidono di farsi del male.


AUTOLESIONISMO DIGITALE: DATI DALLA RICERCA Un

recente

studio (Patchin, Hinduja, 2017) interviste a più di 5500 ragazzi, dai 12 ai 17 anni è emerso che più di 1 ragazzo su 20, per lo più maschi, ha ammesso di aver postato online in modo anonimo commenti negativi e offensivi verso se stesso; il 35% lo ha fatto poche volte mentre il 13% lo ha fatto spesso. Di coloro che hanno agito autolesionismo digitale, quasi 4 su 10 sono state anche vittime di bullismo a scuola e quasi 2 su 10 hanno subito prevaricazioni online.


AUTOLESIONISMO DIGITALE: MOTIVAZIONI Spesso i ragazzi mettono in atto queste condotte per: •odio per se stessi (32%) •ricerca di reazione da parte di amici e genitori (24%) •sintomi depressivi e pensieri suicidari (15%) •ricerca di attenzione (13%)

Spesso rappresenta una richiesta di aiuto o una strategia per affrontare una realtà dolorosa e difficile: i ragazzi si impegnano in esso per distrarre la mente dal dolore e dalla disperazione che sperimentano in altre aree della loro vita.


CYBERBULLISMO: NUOVE FORME SELF-TROLLING: farsi bombardare di abusi e minacce sui siti di social networking SOCIAL CHALLENGE: si viene nominati o chiamati a partecipare da altri attraverso un tag a una sfida rischiosa SELFIE KILLER: uso scorretto delle tecnologie, della rete, dei social network come una 'trappola' con conseguenze gravi

HATE SPEECH: violenza verbale attraverso commenti condivisori

dei

SEXTING: invio di testi e immagini a sfondo sessuale con l’obiettivo di denigrare


SELF-TROLLING

Invio attraverso falsi account di messaggi violenti, malignità e prepotenze, ponendosi agli occhi di chi li segue sui social come vittime e, pertanto, bisognosi d’aiuto e di difesa. “Mi aveva colpito il caso di Anna Smith, una ragazzina inglese che si è suicidata nel 2013 a 14 anni dopo aver ricevuto abusi verbali su Ask.fm. Solo dopo si è scoperto che era stata proprio Anna a inviarseli” (Hinduja, 2014)


SOCIAL CHALLENGE Bambini e adolescenti sempre più attratti dalle Social Challenge Scopo è postare un video o un’immagine richiesta, per poi nominare altre persone a fare altrettanto, diffondendosi a macchia d’olio nel Web, anche nell’arco di poche ore. Gli adolescenti, più di altri, vengono attirati da questo tipo di sfide, recentemente il fenomeno del «Blue Whale» che attraverso processi suggestivi, di pressione dei pari e rinforzi, condurrebbe gli adolescenti che vi partecipano ad atti di autolesionismo e tentativi suicidari.


KILFIE Postare dei Selfie di situazioni pericolose a cui ci si espone, pur di ottenere visibilità, like e condivisioni I dati del fenomeno sono preoccupanti

8% degli adolescenti è stato sfidato a fare un selfie estremo e 1 adolescente su 10 ha fatto un selfie mettendo a rischio la propria incolumità, per dimostrare il proprio coraggio. La percentuale sale nei più piccoli, dagli 11 ai 13 anni, raggiungendo il 12%.


HATE SPEECH “Incitamento all’odio”, è un modo di utilizzo di messaggi nella rete con

parole o discorsi che esprimono odio e intolleranza nei

confronti di altre persone. Molto spesso gli insulti nei casi online sono di tipo discriminatorio: orientamento sessuale, razza o etnia, appartenenza religiosa, disabilità o genere.


SEXTING Fenomeno in crescita soprattutto tra i più giovani i dati mostrano che un adolescente su 4 lo ha praticato in un’età compresa tra gli 11 e i 12 anni. Secondo i dati relativi al 2017 dell’Osservatorio nazionale adolescenza

su

un

campione

di

oltre

7.000

adolescenti

provenienti dalle diverse regioni d’Italia, il 4% dichiara di aver fatto sesso inviando foto e video su WhatsApp, sui social network oppure telefonicamente; il 6,5% ha fatto sexting e il 2% invece ha fatto sesso davanti ad una webcam. Il 10% degli adolescenti ha fatto selfie intimi o senza vestiti.


FATTORI PROTETTIVI STRATEGIE DI COPING (capacità di affrontare situazioni in modo efficace): • Riferire l’evento a qualcuno • Avere un amico • Nonchalance. Amicizia (capacità di instaurare amicizie) E’ importante la QUALITA’ (più che la quantità)!

AMICI VITTIME: rischiano di esasperare rischio di vittimizzazione IMPORTANZA RUOLO DEI PARI 56


IL DIRITTO DI CRESCERE


CONTESTI DI CRESCITA


AIUTARE A CRESCERE

Fondamentale creare contesti di sviluppo sani, in cui l’azione educativa deve fondarsi sulla dimensione e valoriale dove la finalità non è uguaglianza ma EQUITÀ.

RESPONSABILITÀ CONDIVISA


CHE FARE??? Sensibilizzare i contesti socio-educativi Sviluppare un’efficace politica scolastica •

accertarsi che gli insegnanti abbiano una adeguata conoscenza e consapevolezza del fenomeno per poter intervenire adeguatamente

includere nei curricula lezioni/interventi in cui si innalzi la consapevolezza del fenomeno e si aiutino i ragazzi nella valutazione delle conseguenze

sostenere i genitori nei loro compiti educativi

promuovere nella scuola/territorio momenti informativi e di discussione sul fenomeno.

creare sinergie con il territorio, in particolare con le strutture che devono garantire il rispetto della legalità, poiché questi comportamenti di aggressione sia nel contesto reale che virtuale potrebbero favorire occasioni di devianza o criminalità


RUOLO EDUCAZIONE Per riuscire nei suoi compiti l’educazione «deve offrire simultaneamente le mappe di un mondo complesso in perenne agitazione e la bussola che consenta agli individui di trovarvi la propria rotta», organizzandosi attorno a quattro tipi fondamentali di apprendimento che sono i pilastri della conoscenza: • imparare a vivere insieme • imparare a conoscere • imparare a fare • imparare a essere Rapporto Delors, Unesco, 1995


CHE FARE??? Fattori di rischio/protezione valori educativi della scuola

enfasi sulla cooperazione vs. competizione ridurre grado di aggressività/conflittualità del gruppo dei pari contrastare livello di anomia dell’ambiente scolastico e/o sociale proporre modelli positivi di socializzazione a cui si è esposti

modelli) influenza dei media aumento immigrazione (modelli culturali diversi)

(ruolo dei


PROMUOVERE UGUALI DIRITTI = EDUCARE CITTADINI Educare ai diritti umani è un processo indirizzato a formare in ogni individuo la coscienza di “cittadino del mondo”. Gli educatori devono dunque promuovere lo sviluppo nei giovani della consapevolezza di essere parte integrante di un’umanità dove l“altro” è portatore degli stessi bisogni e diritti fondamentali che ognuno avverte come propri, e di favorire la concreta traduzione in comportamenti dei valori appresi.


PRENDERSI CURA Contribuire a una progressiva assunzione di responsabilità, con l’obiettivo di aiutare a conoscersi e possedere strumenti (benessere psicologico, capacità empatiche, fiducia di base, regole morali) per agire nel mondo da protagonisti, attivi e positivi Diritto ad esserci nel mondo NON da protagonisti mediatici MA perché ci si riconosce nei valori che ci sono trasmessi, prima dal contesto, e che poi vengono riconosciuti come fondanti per il Sé individuale, valori che non forniscono un modello funzionale e competitivo oltre che ma che riconoscano nell’ESSERE DI CIASCUNO IL DIRITTO A CRESCERE !!!!


PROMUOVERE REL-AZIONI La relazione tra l’individuo e l’ambiente = un sistema integrato e dinamico, di cui sia l’individuo che l’ambiente sono elementi inseparabili e che si influenzano reciprocamente. Il principio dell’interazione dinamica è caratteristico sia dei processi che si realizzano all’interno delle strutture mentali, biologiche e comportamentali dell’individuo, sia dei processi che avvengono all’interno dell’ambiente, sia, infine dei processi che si realizzano nella relazione fra i fattori individuali e quelli ambientali

Promuovere azioni educative volte alla promozione e alla costruzione dello STAR BENE e vivere IN – RELAZIONE


UNO SGUARDO AMPIO • Individuare e sostenere le potenzialità individuali • Focalizzare attenzione sulla qualità dei sistemi educativi (eccellenza e formazione LifeLong Learning)

• Contrastare povertà educativa • Rafforzare life skills • Promuovere la partecipazione dei giovani alla società • Promuovere una dimensione etica dei contesti di vita • Creare rete tra i diversi educative

soggetti che hanno responsabilità


Supporto genitori • Essere empatici con il bambino/ragazzo. Aiutali a capire che il bullismo è sbagliato e non è colpa loro. • Documentare episodi di bullismo. • Stampare copie di e-mail inappropriate, post di Facebook, comunicazioni online. • Essere un modello. • Incoraggiare il bambino a costruire una rete di amicizie positive. • Aiutare il bambino a sviluppare strategie e abilità per gestire il bullismo. • Mantenersi in contatto con gli insegnanti • Contattare il referente e/o lo psicologo della scuola per ulteriore supporto e suggerimenti se la situazione permane


Supporto genitori • Non ignorare la situazione: chiedere all'insegnante /referente della scuola riguardo ai comportamenti osservati • Chiedere al bambino/ragazzo di raccontarti la sua giornata scolastica e come desierebbe che fosse • Rinforza l'autostima del bambino/ragazzo • Non enfatizzare le sue fragilità • Incoraggiare l’assertività e imparare a chiedere aiuto

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Uno strumento Rivolta alla prevenzione del fenomeno e non alla repressione; in questa finalità risiede la modernità e la forza di questo impianto normativo, volto

a responsabilizzare e non ad inasprire le conseguenze penali del fenomeno Destinatari i minori Tutela della dignità del minore, permette di comprendere i pilastri su cui poggia questo schema normativo Novità e modernità consiste nell’obbligo, per le scuole, di un impianto preventivo, la cui modalità di attuazione è demandata alle stesse, responsabilizzando, così, i singoli istituti scolastici e l’intero corpo docente; ciò è stimolato a livello nazionale anche attraverso l’istituzione di un Tavolo tecnico, che ha il precipuo compito di raccogliere dati per monitorare il fenomeno e redigere un piano di azione integrato, collaborando con diversi soggetti sul territorio che hanno competenza sui minori, tra cui la Polizia postale


Non spettatori • Per sensibilizzare ed educare studenti e insegnanti riguardo la responsabilità e consapevolezza individuale nei confronti del proprio modo di agire • Per favorire uno sviluppo morale di ciascuno che permetta di vivere in contesti etici • Per responsabilizzare ciascuno alle conseguenze dolorose che i propri comportamenti possono avere sugli altri • Per avere uno sguardo relazione che attiva coscienza morale MA SOPRATTUTTO METTERE IN CAMPO AZIONI DI PREVENZIONE ANZICHÉ CONTRASTO


CONCLUDENDO‌. Bullismo e cyberbullismo sono fenomeni da non sottovalutare o derubricare (ragazzata)

FENOMENI MULTIDIMESIONALE frutto di caratteristiche individuali di rischio problematiche familiari dinamiche nel gruppo dei pari Problematiche del gruppo classe clima scolastico conflittuale valori e modelli negativi nella comunitĂ


HELP Siti Utili: S.O.S. BULLISMO: http://ww1.bullismo.com/ SMONTA IL BULLO: http://www.smontailbullo.it/ https://www.generazioniconnesse.it/site/it/cyb erbullismo/ PERICOLI SUL WEB: http://www.azzurro.it/it/cosa-facciamo/casodi-emergenza/clicca-e-segnala http://www.fondazionecarolina.org/

Numeri utili: Telefono azzurro: 114 Carabinieri: 112 Polizia: 113 CO.NA.CY-Coordinamento Nazionale Cyberubillsmo: 0266980931


GRAZIE PER L’ATTENZIONE! Il mondo ha ‘sete’ di relazioni e intrecci significativi che danno

senso alla vita e al nostro stare insieme.

Occorre

prendersi

cura e coltivare i legami e i

rapporti come bene prezioso per la comunità.

I RAGAZZI SONO IL

NOSTRO FUTURO


bullOFF Ăˆ ora di spegnere i bulli zanetti@unipv.it


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