Qualcosa che non va

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“Qualcosa” che non va

il punto di vista di un normale cittadino: analisi, idee, proposte per cambiare a cura di Giuseppe Carpentieri http://peppecarpentieri.wordpress.com/

né destra e né sinistra, ma per il bene comune

Dedicato a tutti quei cittadini che lottano isolati e che riversano troppa fiducia a leader temporanei anziché riporla in se stessi e nell'opportunità di cambiare costruendo percorsi democratici dal basso. Il reale cambiamento inizia prima dentro di noi, e da come costruiamo il pensiero e gli schemi mentali.

prima edizione febbraio 2010 seconda edizione giugno 2013

terza edizione gennaio 2014


“Qualcosa” che non va, testo scritto e composto da Giuseppe Carpentieri Approccio multi-culturale per mostrare e descrivere la società com’è e come immagino dovrebbe essere. Analisi, proposte, documenti, inchieste, fatti, diritto, moneta, democrazia, psicologia, comunicazione, energia, territorio, permacultura, decrescita felice, consumo, stili di vita, felicità, democrazia diretta, architettura ed ingegneria. Consigliato per trarre ispirazione e usare i suggerimenti per cambiare lo status quo, per le scuole medie superiori ed agli studenti universitari. Ricco di schede tecniche che trattano temi e materie scolastiche ed universitarie col fine di integrare i programmi didattici ed avviare “nuovi” metodi di studio.

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«Nella realtà, i nostri diritti di apprendere sono già circoscritti» (Robert B. Laughlin, premio nobel per la fisica) «se uno si mette a trasmettere energia senza fili il contatore dove lo mette? E quella è l’energia adatta per una società che si fonda sul regalo e non sulla vendita..» (Emilio Del Giudice, fisico e ricercatore sulla fusione fredda) «la moneta è un bene immateriale di valore convenzionale, e allo stato attuale dei regimi monetari, gravata di debito. La moneta ha valore perché misura il valore dei beni. Poiché ogni unità di misura è convenzionalmente stabilita, la fonte dello strumento monetario è la convenzione.» (Giacinto Auriti) «Ma come potete comprare o vendere il cielo, il colore della terra? Questa idea è strana per noi. Noi non siamo proprietari della freschezza dell’aria o dello scintillio dell’acqua: come potete comprarli da noi?» (Capo dei Pellirossa Caprilo Zoppo, 1854, al Presidente degli Stati Uniti Franklin Pirce) «L’attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto» (Maurice Allais, premio nobel per l’economia) «il denaro non esce dal loro patrimonio esistente. La banca lo sta semplicemente inventando non mettendoci niente di proprio, eccetto che una solvibilità teorica, “sulla carta”» (dal film documentario “Zeitgeist addendum” di Peter Joseph, 2008) «Un giorno si dovrà fare il bilancio di quanto è costato alla comunità mondiale questo capitalismo finanziario che ha generato questa plutocrazia irresponsabile.» (Giorgio Ruffolo) «L’attuale forma di produzione della “ricchezza” sta conducendo la Terra verso la distruzione e questo pensiero sta avendo considerazioni anche fra chi ha strategie economico-politiche del sistema capitalistico» (Emanuele Severino) «il Parlamento non è più nella società industriale avanzata il centro del potere reale, essendo spesso soltanto una camera di registrazione di decisioni prese altrove» (Norberto Bobbio) «Senza regole morali siamo tutti potenziali mercenari del miglior offerente, ovvero servi obbedienti e compiacenti della cupola di banchieri che controlla sia l’informazione (in primis quella scientifica) che la ricchezza globale» (Marco Pizzuti) «Il più potente mezzo di dominio del Nord sul Sud è oggi il servizio del debito» (Jean Ziegler) “No, no la IBBC è una banca, il loro obiettivo , non è il controllo del conflitto, è il controllo del debito che il conflitto produce. Vedete il grande valore del conflitto, il vero valore sta nel debito che genera, se controlli il debito, controlli tutto quanto.“ (dal film “The International” di Tom Tykwer, 2009)


«lei è un vecchio che pensa in termini di nazioni e di popoli. Non vi sono nazioni, non vi sono popoli, non vi sono russi, non vi sono arabi, non vi sono terzi mondi, non c’è nessun Ovest; esiste soltanto un unico, un solo sistema di sistemi uno vasto ed immane, interdipendente, intrecciato, multivariato, multinazionale dominio dei dollari. Petroldollari, elettro-dollari, multi-dollari, frankmarc, sterline, rubli[…] E’il sistema internazionale valutario che determina la totalità della vita su questo pianeta. Questo è l’ordine naturale delle cose, oggi. Questa è l’atomica e subatomica.» (tratto dal film “Quinto potere” di Sidney Lumet, 1976) «non si può combattere il governo della città; tasse sicure come la morte; non si parla di politica o di religione; questo è l’equivalente della propaganda nemica scandita a voce alta dai picchetti: arrenditi soldato, arrenditi soldato! A questo ci ha abituati il XX secolo. Ma adesso nel XXI secolo, è ora di alzarsi e capire che non dobbiamo farci ammassare in questa trappola per topi, non dobbiamo sottometterci alla disumanizzazione. Non so voi ma a me preoccupa quello che sta succedendo nel mondo, mi preoccupa molto la struttura, mi preoccupano molto i sistemi di controllo, quelli che controllano la mia vita e quelli che vogliono controllarla ancora di più. Io voglio la libertà, questo voglio e, anche voi dovreste volerla! Ognuno di noi deve assolutamente sbarazzarsi dell’avidità, dell’odio, dell’invidia e anche dell’insicurezza perché è questo il modo in cui ci controllano, ci fanno sentire patetici, piccoli, in modo che spontaneamente cediamo la nostra sovranità, la nostra libertà, il nostro destino. Dobbiamo assolutamente capire che finora siamo stati condizionati a livello di massa e sfidare lo stato schiavo delle multinazionali.» (tratto dal film “Waking life” di Richard Linklater, 2001) «La parola ‘segretezza’ è in sé ripugnante in una società libera e aperta e noi come popolo ci opponiamo storicamente alle società segrete, ai giuramenti segreti, alle procedure segrete. […] Non c'è ragione di opporsi al pericolo di una società chiusa imitandone le stesse restrizioni. […] Stiamo correndo un gravissimo pericolo, che si preannuncia con le pressioni per aumentare a dismisura la sicurezza, posta nelle mani di chi è ansioso di espanderla sino al limite della censura ufficiale e dell’occultamento. Non lo consentirò, fin dove mi sarà possibile.[…]» (John Fitzgerald Kennedy, presso l’Hotel Waldorf-Astoria di New York, 27 Aprile del 1961) «Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL). Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani.» (Robert Kennedy, Università del Kansas,18 marzo 1968)


Indice Introduzione .........................................................................................................................................................................2 Chi comanda nell'UE? .......................................................................................................................................................11 Tasse e conti pubblici....................................................................................................................................................31 Proposta di politica economica ................................................................................................................................39 Paesi "emergenti" e ipercapitalismo. ........................................................................................................................42 Scheda tecnica, Moneta e moltiplicatore monetario .................................................................................................48 Scheda tecnica, Immaginare il cambiamento ...........................................................................................................51 Bolle e balle: finanza. ........................................................................................................................................................54 Indicatori di povertà secondo l'ISTAT .....................................................................................................................59 L'invenzione della finanza contro madre Natura e contro i popoli...........................................................................62 Benvenuta Prosperanza .................................................................................................................................................64 Dittatura SpA vs esseri umani ...........................................................................................................................................69 Scheda tecnica, filosofia del diritto e contraddizioni ...............................................................................................82 Scheda tecnica, a chi serve il Trattato di Lisbona?...................................................................................................84 Affari ed ambiente ........................................................................................................................................................85 Nel concreto: azioni che si possono fare............................................................................................................................89 Cittadini al potere, una priorità su tutto: la scuola politica. ..........................................................................................94 Uno strumento di accesso diretto alle informazioni. ................................................................................................97 Leggere atti, bilanci e valutare ......................................................................................................................................98 Scheda tecnica, amministrazione digitale...............................................................................................................100 Energia e tecnologie ....................................................................................................................................................101 Mobilità sostenibile (tecnologie della decrescita felice) ........................................................................................101 Opportunità .................................................................................................................................................................107 Consapevolezza è libertà .................................................................................................................................................112 La propaganda.............................................................................................................................................................119 Scheda tecnica, manipolazione attraverso i mass media ........................................................................................122 I temi della politica contemporanea: democrazia diretta, sovranità monetaria, salute, acqua ed energia. ..................132 Energia e salubrità in edilizia. .....................................................................................................................................139 Energia. .......................................................................................................................................................................147 Energia basta poco .................................................................................................................................................148 Dalla resilienza alla rigenerazione ...................................................................................................................................154 I costi della rigenerazione ......................................................................................................................................162 "Nuovi" valori in economia e beni comuni .................................................................................................................164 Scheda tecnica, pompe di calore ............................................................................................................................170 Scheda tecnica, rendimenti, consumi e costi energetici .........................................................................................172 Scheda tecnica, democrazia diretta ........................................................................................................................174 Scheda tecnica, acqua .............................................................................................................................................178 Scheda tecnica, Reagisci ai cambiamenti e usali in modo creativo ........................................................................179 Risveglio etico .................................................................................................................................................................180 Indice dei nomi ...........................................................................................................................................................194 Internetgrafia: .........................................................................................................................................................196

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Introduzione In questi ultimi due anni assisteremo ad una serie di cambiamenti, anche se continuasse la politica dell’austerità imposta dall’élite attuale. Oltre ai limiti dello sviluppo, siamo giunti ai limiti della pazienza ed ai limiti della sopravvivenza quotidiana. Il 28 agosto 2012 abbiamo superato il limite di risorse non rinnovabili che la Terra riesce a generare entro un anno (overshoot day), mentre nel 2013 l'overshoot è stato raggiunto il 20 agosto. In soli otto mesi abbiamo esaurito le scorte, e per i successivi quattro rubiamo risorse al futuro. 1 Questo testo cerca di raccontare quanto il "nostro" sistema (istruzione, istituzioni pubbliche e pensiero dominante) sia obsoleto, fuorviante e dannoso poiché costruito su un insieme di credenze inutili agli esseri umani. L'evidenza più clamorosa della stupidità umana è rappresentata dal confronto con le altre specie viventi. Tutte le altre specie sono interconnesse rispettando le leggi della fisica, come la fotosintesi clorofilliana, creando scambi virtuosi. Le società militarizzate degli esseri umani hanno inventato istituzioni e sistemi di scambio costruiti su credenze e dipendenze psicologiche, come la finanza, la moneta debito creata dal nulla, e le fonti energetiche fossili non rinnovabili: gli idrocarburi. Siamo a cavallo di un'epoca, è finito l'impero dell'era industriale. L'unica forza che tiene in piedi l'impero dell'immoralità è il condizionamento psicologico e l'ignoranza collettiva. La nostra obbedienza e la nostra ignoranza sono le infrastrutture dell'impero. Da diversi anni è in corso un'operazione politica molto complessa che coinvolge l'intero pianeta, nello specifico per i paesi cosiddetti occidentali, ed in Europa nell'area euro, si consolida il processo di ri-feudalizzazione della società. In Italia, tutte le organizzazioni politiche con l'aiuto del mainstream stanno distruggendo l'idea di democrazia come noi crediamo di conoscere, a favore di un sistema verticistico autoritario più forte di quello attuale. Per l'élite degenerata è importante che i cittadini continuino a credere di essere liberi, credere di poter scegliere, e credano di poter incidere sui temi rilevanti della politica (diritti, commercio e risorse). L'apatia e l'indignazione collettiva consentiranno di far crescere la sfiducia verso se stessi, ma soprattutto la sfiducia verso l'opportunità di cambiare radicalmente lo status quo. Nuovi modelli di partiti leaderistici, più "leggeri", consentiranno di selezionare parlamentari cooptati, inadeguati per tutelare la Costituzione, meglio addomesticati rispetto al passato, poiché totalmente privi di un'autonomia di pensiero, fintamente rivoluzionari, e privi di un'adeguata cultura politica, e col vantaggio di un minor costo. In Italia, organizzazioni politiche e media non pensano di promuovere una classe politica libera dai condizionamenti delle corporation, anzi se facciamo attenzione, le organizzazioni politiche e i consensi ruotano intorno a leader carismatici e capricciosi che non hanno interessi pubblici, ma sono la maschera dello status quo. Leader autoritari servono per teleguidare i propri galoppini ansiosi di partecipare al banchetto dell’avidità e perseguire interessi personali. Dal dopo guerra in poi manager, politici e banchieri si scambiano le poltrone fra SpA e istituzioni politiche al fine di perseguire gli interessi del proprio gruppo di riferimento. «La corruzione è più sottile e meno identificabile, i politici vengono ricompensati per il fatto di ricoprire determinate posizioni, il che li spinge a ricoprirle con più determinazione, finché non si convincono di non essere stati comprati» 2.E' già in corso d'opera l'adeguamento dei vecchi partiti, quelli che formavano la classe politica, partiti popolari scomparsi poiché trasformatisi in avidi gruppi di potere. Essi non hanno saputo e non hanno voluto stimolare la partecipazione, anzi l'hanno osteggiata, e pertanto saranno sostituiti da aziende leggere. Le idee costruite dai think tank finanziati dalle banche private, quelle che perseguono la religione neoliberista saranno sostenute da burattini meglio addomesticati. In questo modo l'élite italiana, copiando il sistema americano, potrà garantirsi demagoghi consapevoli e inconsapevoli ancora più efficaci rispetto al passato, e garantiranno gli interessi 1 2

http://www.footprintnetwork.org/it/index.php/GFN/page/world_footprint/ Paul Krugman, Fuori da questa crisi adesso, Garzanti, 2013, pag.104

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particolari delle multinazionali, che sapranno ricompensarli coi soliti sistemi elusivi dei paradisi fiscali tramite il supporto specializzato di "colletti bianchi" addomesticati nelle università. Mentre l'élite persegue i suoi interessi, cresce anche un dissenso consapevole, basti notare che in Italia il primo partito è quello del non voto. Questo periodo politico italiano è uno dei più degradanti della storia repubblicana, sotto ogni aspetto. Stiamo vivendo un periodo di involuzione umana da un lato e di risveglio dall'altro. Le istituzioni sono piene di persone inadeguate, incapaci, arroganti, ignoranti, e imbroglioni di ogni genere, e sono ampiamente descritte, commentate e criticate dai media, che in questo modo aumentano la visibilità e quindi gli introiti pubblicitari. Lo “sputtanamento” fa aumentare l’apatia politica fra la maggioranza degli italiani, che in buona parte commettono l’errore di criticare senza impegnarsi in prima persona, senza cambiare il proprio stile di vita. In un sistema democratico rappresentativo, seppur finto come il nostro, il “dissenso consapevole” del “partito del non voto” deve necessariamente organizzarsi e auto promuoversi; ahimé, è un passo obbligatorio se non vogliamo favorire l’involuzione umana che stiamo assistendo. Mai smettere di sognare un mondo migliore, e mai smettere di credere che noi possiamo cambiare la realtà, anche e soprattutto di fronte a questa realtà illusoria ed ingannevole, ove chi si mostra come un salvatore è incapace di agire per il bene comune. Analizzando bene i fatti in maniera razionale, possiamo affinare le nostre capacità di scegliere e valutare, e quindi di evolverci. Dobbiamo mettere fine alle nostre incapacità di scegliere perché la maggioranza degli italiani è fatta di persone oneste, e non ci meritiamo l’indegno spettacolo a cui dobbiamo assistere. Abbiamo la responsabilità di aver scelto sempre i peggiori, è ora di finirla! Secondo il Presidente dell'Uruguay, José Mujica, «il potere non cambia le persone, mostra come sono veramente», pertanto siamo noi a sbagliare i rappresentanti, soprattutto quando rieleggiamo personaggi notoriamente incapaci e compromessi. La scelta volontaria di vivere diversamente dagli schemi mentali imposti dal potere attuale si fa sempre più diffusa. Aumentano i cittadini sani, quelli che decidono di cambiare stile di vita ed optano ad un ritorno al buon senso. Aumenta la crisi di nervi dei cittadini non sani, quelli che rimangono nell’obsoleto paradigma culturale e che continuano a servire il sistema attuale. Fuori dalla crisi di nervi, accelerata dall’insicurezza economica, gli abitanti riscoprono le opportunità suggerite anche dalle proposte del Movimento per la Decrescita Felice (MDF) che ha la virtù di mettere insieme tutte quelle categorie di persone che ritengono prioritario il benessere delle persone, la felicità, l’uomo al centro della polis. Aumenta il numero di cittadini consapevoli del fatto che gli indicatori finanziari (debito/PIL, spread) divulgati dai media non misurano il benessere, ed MDF suggerisce di affidarsi ad indicatori e criteri qualitativi per misurare la crescita di una comunità che non dipende esclusivamente dal numero di merci vendute/acquistate, ma prioritariamente dall'accesso alla conoscenza e dall'utilità sociale delle scelte politiche: produrre, trasformare, muoversi, consumare e convivere in armonia con le leggi della natura. Si tratta di ridurre il consumo di merci che non sono beni perché non soddisfano bisogni reali, ma l'acquisto compulso indotto dalla pubblicità. Le tecnologie odierne consentono di auto produrre una parte di cibo (orti sinergici) e di energia (abitazioni auto sufficienti) che fanno ridurre il PIL, e aumentano la qualità della vita. In sostanza è possibile ridurre selettivamente il consumo di merci, e produrre autonomamente una parte di quei beni di cui necessitiamo. Cambiando i paradigmi culturali della società possiamo renderci conto che stiamo vivendo in una gabbia psicologica, illusi da idee malsane che ci fanno sprecare importanti energie mentali. L'obsoleto pensiero dominante ha progettato istituzioni secondo il criterio dell'avidità. Noi esistiamo grazie al Sole e alla fotosintesi clorofilliana, e possiamo costruire relazioni umane utili a scambiare conoscenze tecnologiche per vivere facendo meno e meglio. Le future coalizioni politiche ed i partiti che godono del maggiore consenso elettorale si rifiutano di cambiare rotta, tutti parlano di crescita, ma è dimostrato che questa strada politica si regge su di una mera credenza religiosa e distrugge risorse finite per le future generazioni. Secondo l'OCSE, nei 3


primi mesi del 2012, la disoccupazione giovanile in Spagna e in Grecia ha raggiunto il 51,1% ed il 51,2%, mentre in Italia ha raggiunto il 35,9%3. I partiti siedono tutti nel treno del liberismo e della dittatura europea, tutti. I binari conducono questo treno dei partiti nel burrone ed inevitabilmente danneggia la società ed il futuro delle famiglie. Il sistema non democratico dell’UE comincerà a mostrarsi meglio nel 2013, quando il fiscal compact ed il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) 4 avranno riscontro in una serie di provvedimenti che sostanzialmente sono la cancellazione dello Stato sociale, cioè la struttura portante della Costituzione italiana tradita dai parlamentari che hanno votato l’immorale Trattato di Lisbona. Quel crimine consumato nel luglio del 2008 va giudicato come un tradimento alla Repubblica, poiché l’Ue e le sue attuali politiche di austerità violano i diritti umani. Solo una volontà popolare, che ha la titolarità giuridica della sovranità, può ripristinare la Costituzione e promuovere una politica monetaria e industriale socialmente utile. La nostra Nazione ha l’opportunità di affrontare e risolvere il problema dell’occupazione, dell’istruzione e della ricerca. Le nostre risorse culturali e ambientali richiedono conoscenza, capacità e tecnologie adeguate per essere tutelate, e tali caratteristiche sono presenti nel nostro paese, ma osteggiate dal treno dei partiti che ovviamente include media e mainstream. L’intero territorio nazionale richiede risorse per prevenire dissesti e degrado. Il treno dei partiti ha deciso di non occuparsi della Nazione privilegiando il pensiero dell’élite che li retribuisce tramite i paradisi fiscali, l’elusione e la corruzione. Spetta ai cittadini risvegliarsi e smettere di sostenere un sistema palesemente contrario all’interesse pubblico. Spetta ai cittadini organizzare una proposta politica alternativa e seria, e raccogliere consenso intorno ad essa. Credo sia prioritario diffondere il cambio di paradigma culturale e indirizzare le attuali risorse verso tecnologie intelligenti che cancellano sprechi e migliorano la qualità della vita. Tutto ciò deve avere un’energia popolare. Priorità politiche: Cambiare i paradigmi dell’istruzione. Transitare dal modello ideato per addomesticare gli individui (censura di conoscenze) a un modello creativo consentendo il libero accesso a tutti livelli di conoscenza, e lo sviluppo di programmi educativi innovativi per la nascita di idee socialmente utili. Sostituire il modello d’istruzione industriale con l’istruzione creativa e dare spazio al "pensiero divergente”. Sconfiggere l’ignoranza di ritorno. Stimolare la lettura di saggi e divulgare le conoscenze scientifiche di base. Avviare un programma divulgativo per gli adulti al fine di consentire a tutti i cittadini di elaborare nuovi schemi mentali e valutazioni più mature sui temi legati alla tutela degli ecosistemi e del territorio. Restituire sovranità alla Repubblica. Nel luglio del 2008 il Parlamento ha tradito la Repubblica ed il popolo sovrano votando l’anti democratico Trattato di Lisbona che viola i principi 3

http://www.repubblica.it/economia/2012/05/15/news/ocse_disoccupazione_record-35180370/ Fonte Wikipedia: Il Meccanismo europeo di stabilità (MES) ha assunto la veste di vera e propria organizzazione intergovernativa (sul modello dell'FMI), a motivo della struttura fondata su un consiglio di governatori (formato da rappresentanti degli stati membri) e su un consiglio di amministrazione e del potere, attribuito dal trattato istitutivo, di imporre scelte di politica macroeconomica ai paesi aderenti al fondo-organizzazione. In Rivoluzione non autorizzata di Marco Pizzuti, pag. 125: "Dall'art. 32 del Trattato i beni, le sedi e i membri del MES godono di privilegi e immunità da ogni forma di giurisdizione. I locali del MES sono definiti "inviolabili". L'art. 35 conferisce l'immunità di giurisdizione del personale del MES per gli atti da loro compiuti nell'esercizio ufficiale delle loro funzioni e dell'inviolabilità per tutti gli atti scritti e i documenti ufficiali redatti." 44

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fondamentali della Costituzione italiana. La Repubblica ha l’obbligo di tutelare il credito, il risparmio e la sovranità monetaria. I dipendenti eletti hanno l’obbligo di adottare una politica monetaria nazionale e una politica industriale tutelando l’interesse pubblico consentendo ai cittadini di accedere alla proprietà delle infrastrutture strategiche (democrazia economica). Sostituire le SpA locali che gestiscono i servizi pubblici locali con società no-profit ad azionario diffuso popolare. Introdurre la democrazia. Sperimentare tutti i sistemi di partecipazione: diretta tramite gli strumenti referendari e assembleare tramite i processi partecipativi. La democrazia migliora la qualità della vita. Sperimentare processi decisionali creativi e partecipativi ove i cittadini possano accedere ai bilanci pubblici e possano pianificare la politica. Introdurre società ad azionariato diffuso popolare per la gestione dei servizi pubblici locali sottraendoli all’avidità delle SpA. Adottare nuovi indicatori. Adottare il Benessere Equo e Sostenibile (BES) come indicatore principale. Le “dimensioni” usate dal BES aggiungono informazioni importanti per valutare la società e la qualità della vita. Finanziare la prevenzione primaria. Spostare risorse su attività socialmente utili: l’agricoltura sinergica, il rischio sismico, la tutela del patrimonio storico e culturale, l’efficienza energetica, i parchi naturali e la biodiversità. Sufficienza energetica. La Repubblica con un piano nazionale di decrescita energetica può raggiungere l’auto sufficienza cancellando gli sprechi e l’adozione di un mix tecnologico con fonti alternative. Sovranità alimentare. La Repubblica deve tutelare la natura ed il paesaggio con la sostituzione dell’obsoleto modello agri-industria, sorto con la chimica-industriale, con il modello virtuoso agricoltura naturale sinergica e progettare una rete di comunità autosufficienti. Governo del territorio. La Repubblica ha l’obbligo di tutelare la sicurezza, la vita umana, e pertanto è necessario finanziare l’adeguamento e il miglioramento sismico degli edifici esistenti. Cambiare l’estimo introducendo l’analisi del ciclo vita, cambiare la rendita immobiliare ed arrestare i piani urbanistici in espansione per trasformarli in piani di rigenerazione urbana investendo sui suoli costruiti. Avviare piani per introdurre l’agricoltura naturale nelle città. Introdurre la class action efficace. Il legislatore deve modificare l’attuale legge denominata “class action” con una vera class action introducendo il danno punitivo. E’ necessario consentire a qualsiasi cittadino, tramite un legale, di “istruire” un’azione di classe e porre istanza al giudice. Ripensare il diritto societario. Il legislatore deve cancellare il sistema delle scatole cinesi e vietare gli accordi denominati patti di sindacato. Adeguare pene e reati ai comportamenti. Il legislatore deve modernizzare il codice penale cancellando reati socialmente poco pericolosi e dannosi, e introdurre reati nuovi o adeguando le pene attuali ai comportamenti sociali maggiormente dannosi, quelli compiuti dai colletti bianchi, ad esempio, l’evasione e elusione fiscale, il riciclaggio, i comportamenti legati alle società SpA ed ai danni ambientali. Una grande ricchezza non adeguatamente tutelata (Fonte: Istat e Cnel, BES 2013, pag. 186) Il patrimonio culturale del nostro Paese, frutto congiunto di una straordinaria stratificazione di civiltà e della ricchezza e diversità dei suoi quadri ambientali, rappresenta un valore inestimabile per la collettività. La lunga e complessa continuità storica dell’insediamento 5


umano su un territorio relativamente piccolo e fortemente eterogeneo del punto di vista climatico e geomorfologico ha prodotto, infatti, un’accumulazione di beni culturali e un mosaico di paesaggi umani unici al mondo per consistenza e rilevanza. Tuttavia, il patrimonio storico e artistico soffre, oltreché delle contenute risorse economiche destinate al settore, di un insufficiente rispetto delle norme e di una non puntuale azione di controllo da parte delle Amministrazioni: il paesaggio è minacciato da una continua e spesso incontrollata espansione edilizia, cui si aggiungono le conseguenze negative determinate dalle radicali trasformazioni dell’agricoltura, con l’abbandono di ampie porzioni del territorio rurale. Il disagio che ne deriva è avvertito da una quota non marginale della popolazione italiana, in termini di insoddisfazione per il paesaggio nel luogo di vita e, più generale, di preoccupazione per il depauperamento delle risorse paesaggistiche: un segnale allarmante per quello che per secoli è stato identificato come “il giardino d’Europa”. Le persone percepiscono che c’è qualcosa che non va, lo sentono e lo vedono nel quotidiano, sentono che i politici sono dei bugiardi, ma difficilmente si spingono verso la ricerca di una verità. Le persone sono continuamente minacciate e ricattate sul lavoro, non si fidano di nessuno e cresce l’apatia politica. Paure ed insicurezza vengono indotte sin dai tempi scolastici attraverso una diseducazione decisa dai Governi ed, i docenti si limitano ad applicare i programmi calati dall’alto. «Nella realtà, i nostri diritti di apprendere sono già circoscritti», afferma il premio nobel Robert B. Laughlin 5. Michel Foucault: «Sappiamo bene che l’università e in generale tutto il sistema scolastico, in apparenza fatto per distribuire il sapere, è fatto per mantenere al potere un certa classe sociale e per escludere dagli strumenti del potere tutte le altri classi.» 6

Può capitare di reagire e svegliare la propria coscienza quando siamo coinvolti in prima persona, e questo può avvenire se percepiamo un abuso di potere da parte di un’autorità o di un Ente. Alcuni esempi possono essere: una multa contestata, un furto subito, un’ingiustizia subita ad un concorso pubblico ed altri ancora. In questi casi sentiamo la nostra indignazione ancora più forte perché un nostro interesse personale è osteggiato da quello altrui. Non riusciamo a comprendere pienamente dove sia il collegamento fra un’amministrazione ingiusta ed i nostri disagi quotidiani circa il costo della vita, per cui spesso torniamo ad essere egoisti e cinici: domani è un altro giorno. La servitù moderna è una servitù volontaria, consentita dalla massa degli schiavi che strisciano sulla superficie terrestre. Comprano liberamente tutti i prodotti che li asservono ogni giorno di più. Si aggrappano spontaneamente ad un lavoro sempre più alienante, generosamente concesso soltanto se “fanno i bravi”. Scelgono loro stessi i padroni che dovranno servire. Perché questa assurda tragedia sia potuta accadere, prima di tutto è stato necessario sottrarre ai membri di questa classe ogni consapevolezza del proprio sfruttamento e della propria alienazione. Questa è la strana modernità della nostra epoca. Contrariamente agli schiavi dell’antichità, ai servi del Medioevo o agli operai delle prime rivoluzioni industriali, oggi siamo di fronte ad una classe totalmente asservita ma che non sa di esserlo, anzi, che non vuole saperlo. Ignorano quindi la ribellione, che dovrebbe essere l’unica reazione legittima degli oppressi. Accettano senza fiatare la vita pietosa che è stata decisa per loro. La rinuncia e la rassegnazione sono le cause della loro disgrazia. 7

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ROBERT B. LAUGHLIN, crimini della ragione, Bruno Mondatori, 2009 estratto dal video condiviso in youtube: Foucault - Chomsky: PARTE I - Potere e Società Futura (ita) http://www.youtube.com/watch?v=8dgtXCTmAoI 7 http://www.delaservitudemoderne.org/testo.html 6

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L'attuale società è governata da un insieme di consuetudini obsolete (democrazia rappresentativa), da credenze (neoliberismo) e regole immorali (economia del debito, PIL, petrolio, riserva frazionaria), i popoli non sono affatto consapevoli di ciò che ruota intorno a loro, e questa ignoranza collettiva è il cemento che salda una società profondamente sbagliata in ogni ambiente. L'insieme di queste credenze e consuetudini hanno costruito l'idea di società immorale che vediamo, e la grande apatia dei popoli, nei confronti della politica, ha consentito che un'élite degenerata potesse progettare istituzioni (WTO, UE, banche commerciali) che rubano risorse ed il futuro delle generazioni che verranno. Nonostante il processo deliberativo del Parlamento italiano sia condiviso interamente nella rete di internet ancora non esiste una massa critica che abbia la forza per cambiare la società odierna, ma si tratta di una questione di tempo. Cittadini informati sulle procedure possono cercare e trovare i responsabili dei provvedimenti incostituzionali, illegittimi e privi di etica. Alcuni giornalisti indipendenti fanno ampio uso della rete per cercare atti pubblici e commentarli col fine di spiegare gli emendamenti non corretti. Altri cittadini ben informati conoscono l’influenza politica di riunioni "segrete" circa gruppi sovranazionali e non rappresentativi degli interessi pubblici quali, il Gruppo Bilderberg, la Commissione Trilaterale 8, ed il Council on Foreign Relations (CFR). Giornalisti ed investigatori cercano di raccontare le decisioni prese in queste riunioni che determinano le linee politiche nel mondo, considerato che vi partecipano le più influenti corporazioni, SpA, ministri, banchieri, giornalisti e tanti politici. In questi incontri è stato deciso di imporre la religione neoliberista, volgarmente chiamata globalizzazione e, stiamo parlando di incontri i cui contenuti non vengono divulgati ufficialmente - Bilderberg - perché i promotori non vogliono far conoscere all’opinione pubblica quali interessi siano in gioco. Il semplice fatto che i popoli siano tenuti all’oscuro di tutto ciò è una chiara violazione dell’etica e della democrazia rappresentativa, soprattutto se pensiamo alle persone che ricoprono incarichi pubblici. Esistono altri gruppi internazionali che influenzano le scelte, alcuni sono ufficiali ed altri meno. Pochi cittadini sono informati sul fatto che esistono banche internazionali come la BIS, Banca dei regolamenti internazionali, che è al vertice della Banca Mondiale (BM) e del Fondo Monetario Internazionale (FMI) è tramite di tutte le Banche centrali 9. I membri esecutivi di queste banche partecipano ad incontri più o meno ufficiali e determinano ricchezza e povertà dei popoli. Queste persone non rispondono alla democrazia, ma ad interessi particolari di varie SpA multinazionali. Nel corso dell'ultimo discorso tenuto a Montreal per il Consiglio per le Relazioni Estere, Zbigniew Brzezinski, co-fondatore della Commissione Trilaterale e membro stabile del gruppo Bilderberg, ha ammesso che "un risveglio globale", unitamente ad alcune lotte intestine alla élite, minacciano di far deragliare il processo di instaurazione di un unico governo mondiale. «Il mondo intero sembra essere diventato consapevole - ha proseguito Brzezinski - delle ingiustizie globali, le disuguaglianze, la mancanza di rispetto, lo sfruttamento. Questo elemento, in combinazione con le fratture in seno alla élite rende la situazione molto complicata per ogni grande potenza, tra cui gli stessi Stati Uniti, prima potenza mondiale.» 10

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da wikipedia: La Trilateral Commission (Commissione Trilaterale) è un'organizzazione fondata il 23 giugno del 1973 per iniziativa di David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e di altri dirigenti del gruppo Bilderberg e del Council on Foreign Relations, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski. La Trilaterale conta come membri più di 300 influenti privati cittadini (uomini d'affari, politici, intellettuali) dall'Europa, dal Giappone e dal Nord America, con l'obiettivo dichiarato di promuovere una cooperazione più stretta tra queste tre aree. Ha sede sociale a New York. Come il gruppo Bilderberg, si tratta di un'organizzazione dall'ideologia mondialista, a cui alcuni attribuiscono l'orchestrazione della mondializzazione economica[senza fonte]. La ragione della sua creazione è stato il declino temporaneo dell'influenza del think tank americano Council on Foreign Relations a causa della sua politica sulla guerra del Vietnam che scontentò molti americani. 9 MARCO SABA, o la banca o la vita, Arianna editrice 2008 10 JOSEPH P. WATSON http://www.prisonplanet.com/brzezinski-decries-global-political-awakening-during-cfrspeech.html 19 maggio 2010; video sotto titolato in italiano http://www.youtube.com/watch?v=jm6ouAh646g

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Nella scena teatrale della democrazia rappresentativa i candidati si mostrano interessati e discutono a volte dei problemi dei popoli, ma nessun media nazionale italiano ha mai approfondito l’influenza delle società segrete e dei gruppi internazionali che ricattano i Governi. Mai nessun programma televisivo, in prima serata, e per lunghi periodi ha investigato sul ruolo e sulla funzione di persone non elette dai popoli, ma che determinano la vita dei cittadini. La privatizzazione del mondo è stata decisa da queste persone ed indicata ai Governi col fine di usurpare i beni demaniali dei popoli, ed ancora, le guerre per gli idrocarburi, i diritti di copyright ed i brevetti sulla ricerca scientifica. La privatizzazione della salute e la privatizzazione delle guerre sono tutte linee politiche non ideate dai Parlamenti, ma avviate da gruppi sovranazionali come il Bilderberg, la Trilaterale ed il CFR dove alcuni banchieri ed imprenditori si dividono le risorse del pianeta. Dove nacquero queste idee? Nei think tank 11, serbatoi di pensiero, che hanno influenzato e formato generazioni di economisti, giuristi, politici e giornalisti adepti alla religione neo-liberista. Ovviamente non tutti i think tank propongono soluzioni ispirate dal pensiero liberista di Friedrich Von Hayek e Ludwig von Mises. Ogni anno, sin dal 1971, l'ideologia capitalista trova lo sviluppo dei suoi interessi elitari nel World Economic Forum (WEF) e discutono sulla gestione delle risorse secondo i desideri del World Trade Organization (WTO). Ogni anno, dal 2001, nello stesso periodo si promuove il World Social Forum (WSF) in antitesi all'ideologia materialista del capitalismo contemporaneo: il liberismo. Il WSF promuove modelli economici alternativi al pensiero dominate (liberismo) col fine di gestire le risorse in maniera razionale secondo i diritti umani. La dittatura SpA finirà quando i cittadini smetteranno di lasciarsi dividere fra “destra” e “sinistra”, e quando adotteranno un approccio pragmatico dei problemi attraverso la "scienza della sostenibilità". Non dare più fiducia alla televisione, smettere di sostenere il sistema, cancellare l'invidia, l'avidità e l'insicurezza indotta dal potere invisibile può essere un buon inizio. Partecipare attivamente alla vita della propria comunità entrando nel merito delle questioni e documentarsi da fonti indipendenti è un modo corretto per orientarsi e farsi un’idea. Discutere, confrontarsi e cooperare per il bene comune può aiutare chiunque di noi ad ottimizzare i tempi in un percorso di conoscenza non condizionata dai dogmi del potere. Le organizzazioni sovranazionali hanno un’evidente influenza psicologica sugli stili di vita di tutti i cittadini eppure non rispondono di fronte alle legge circa le loro scelte, poiché i media più influenti hanno costruito una maschera nel corso degli anni, ed i Parlamenti hanno introdotto leggi che tutelano gli affari, e non l'ambiente, non la salute e la vita degli esseri umani. Un esempio è la mancata introduzione della vera class action 12, voluta solo da liberi cittadini ed osteggiata sia da Romano Prodi, noto manager banchiere ed amico dei massoni 13, e sia da Silvio Berlusconi noto

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Nel mondo sono 6.305 i think tank. Ben 428 operano in Cina, secondo paese sul pianeta per numero di istituzioni. Un think tank su tre ha sede nel Nord America (con 1.815 enti negli Usa), il 28% in Europa, il 19% in Asia, il 10% in Sud America. In vetta alla classifica mondiale la Brookings Institution di Washington. Di ispirazione liberal, concentra l'attività su welfare, sanità, sviluppo della democrazia. Delle 88 istituzioni che lavorano in Italia (il nostro paese è all'undicesimo posto per numero di fondazioni) ben quattro sono menzionate dalla classifica che nasce dal giudizio di tutti i presidenti degli enti considerati: al 36° posto in Europa si trova l'Istituto Bruno Leoni di Torino, al 33° della graduatoria dei centri non americani l'Istituto affari internazionali di Roma (Iai). Gli altri due think tank italiani considerati sono l'Aspen Institute e il Centre for Economic and International Studies (Ceis). Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Italia/2009/commenti-sole-24-ore/27-gennaio-2010/cina-thinktank.shtml?uuid=3eb24252-0b11-11df-8e59-6b66dae07f89&DocRulesView=Libero 12 Un'azione collettiva (negli Stati Uniti d'America conosciuta come class action), è un'azione legale condotta da uno o più soggetti che, membri della classe, chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti super partes per tutti i componenti presenti e futuri della classe. Gli altri soggetti della medesima possono chiedere di non avvantaggiarsi dell'azione altrui (esperendone una propria) esercitando l'opt-out right, oppure possono rimanere inerti avvantaggiandosi dell'attività processuale altrui che avviene sulla base del modello rappresentativo. 13 RITA PENNAROLA, Massoni? No problem, in La Voce delle Voci, gennaio 2008, pag. 3

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imprenditore legato alla massoneria e vicino all’Opus Dei 14. A novembre 2011, la nomina di Mario Monti, uomo della Commissione Trilaterale, come primo ministro è stato l'atto politico più chiaro dell'élite autoritaria per tutelare le SpA, e non i popoli. Inoltre, la maggioranza dei cittadini non è minimamente a conoscenza del reale concetto di ricchezza e di economia, non conosce il meccanismo di creazione della moneta e neanche i principi elementari della Costituzione. La nostra ignoranza è questo enorme muro di gomma che il potere ha saputo costruire nel tempo con programmi scolastici diseducativi. In questi anni di movimenti di civici (dal 2005 nei social network “meetup”-“incontrarsi” 15) ho potuto incontrare, conoscere, ascoltare e condividere numerose problematiche sociali con cittadini di tutta Italia, entusiasti, vogliosi di agire e fare qualcosa di concreto per cambiare la politica. Spesso ci mancava la competenza, la conoscenza e l’organizzazione. L’improvvisazione e l’inesperienza ed il deficit culturale non ci consentiva di avere una visione di insieme sui problemi e si guardava in una sola direzione. La determinazione e la voglia di cooperare, può far sorgere ragionevoli dubbi sul sistema attuale. Siamo completamente immersi in credenze obsolete e bisogna trasformare la crisi in opportunità e per farlo bisogna mutare alcune percezioni-mito sull'economia. Non importa se una stretta minoranza sia informata sui meccanismi criminali che tengono in schiavitù i popoli, ciò che conta per il potere è avere il controllo delle masse per mezzo di strumenti persuasivi 16 (scuola, televisione, cinema, internet) che incidono sugli stili di vita, e così in tutte le città vi sono piccoli vassalli, Sindaci e Presidenti, che sono parte di una casta auto-conservatrice che sfrutta la maggioranza dei propri concittadini, e che ogni tanto include nei club nuove forze per continuare a rubare a norma di legge. Diceva Giovanni Giolitti: «Il miglior sedativo per le smanie rivoluzionarie consiste in una poltrona ministeriale, che trasforma un insorto in un burocrate ..», cantava Rino Gaetano: «Partono tutti incendiari e fieri , ma quando arrivano sono tutti pompieri». E’ sufficiente comparare le organizzazioni (Statuti) degli Enti territoriali 17 di oggi con quelle medioevali per comprendere in che società viviamo. Assistiamo a una ri-feudalizzazione del mondo. E il nuovo potere feudale ha il volto delle società transnazionali private. Ricordiamolo: le cinquecento più grandi società capitaliste transcontinentali del mondo controllano oggi il 52% del prodotto interno lordo del pianeta. Il 58% di queste società è originario degli Stati Uniti. Insieme danno lavoro all’1,8% della manodopera mondiale. Queste cinquecento società controllano ricchezze superiori a tutti i beni dei centotrentatre paesi più poveri del mondo messi insieme. Essendo depositarie delle più avanzate conoscenze tecnologiche, elettroniche e scientifiche, e controllando i principali laboratori e centri di ricerca del mondo, le società transcontinentali indirizzano il processo di sviluppo materiali della condizione umana. E i vantaggi che offrono a coloro che possono assicurarsi i loro prodotti e servizi è indiscutibile. Ma il controllo privato che esercitano su prodotti e scoperte scientifiche per natura destinate al bene comune ha conseguenze disastrose, perché l’unico motore di questi nuovi feudatari è l’accumulo del massimo guadagno nel

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RITA PENNAROLA, vademecum dell’elettore, allegato de La Voce delle Voci, marzo 2008 Mi sono iscritto al forum meetup il 27 dicembre 2005, ma nei mesi precedenti iniziai a partecipare ad alcuni incontri nel gruppo denominato “Amici di Beppe Grillo di Salerno”. Nel giugno 2006 invitai a Salerno il ricercatore Stefano Montanari per acquisire conoscenze sui temi ambientali. In quell’ occasione insieme al forum promuovemmo "la scienza in piazza", ideata da Beppe Grillo, per raccogliere fondi a sostegno della libera ricerca. A Salerno, il 3 settembre 2006, ho promosso un’Assemblea popolare di Zona per condividere informazioni sull’inquinamento causato anche dalle vicine fonderie. A Salerno il 7 settembre 2007 tramite il comitato CAAL ho promosso un incontro sulla gestione dei rifiuti, all’inquinamento ed alla class action, invitando come relatori: Roberto Cavallo, Benedetto De Vivo e Lorenzo Carmassi. A Parma ho co-fondato l'Ass. ParmainMoVimento che ha vinto le elezioni amministrative nel maggio 2012 grazie al sostegno di Beppe Grillo. 16 MARCO DELLA LUNA e PAOLO CIONI, neuroschiavi, Macro edizioni 2008 17 MARCO CAMMELLI, la pubblica amministrazione, in farsi un’idea [104], il Mulino, 2004 15

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minor tempo possibile, la continua estensione del loro potere e l’eliminazione di qualsiasi ostacolo 18 sociale che si opponga alle loro decisioni. Il 10% della popolazione detiene il 44% della ricchezza. Anche se Gesualdi osserva come la povertà assoluta in altre parti del mondo assuma i caratteri di estrema drammaticità e si manifesta come “condizione di chi non riesce a soddisfare nemmeno i bisogni fondamentali: il cibo, l’acqua potabile, il vestiario, l’alloggio, l’istruzione di base. Le statistiche al riguardo sono impressionanti: 840 milioni di persone soffrono la fame e 25 mila muoiono ogni giorno per inedia. Più di un miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile. Due miliardi e mezzo non dispongono di servizi fognari. Due miliardi non usufruiscono di corrente elettrica. Circa un miliardo non sa né leggere né scrivere. Pensare che sarebbero sufficiente 40 miliardi di dollari per rendere accessibili a tutti i servizi sociali essenziali. Quest’anno se ne spenderanno, in Europa e negli USA, almeno 20 per alimentare cani e gatti: con appena il doppio si otterrebbe la somma necessaria per annullare una delle più gravi patologie a livello planetario. 19

Uno studio dello Swiss Federal Institute of Technology di Zurigo ha analizzato le relazioni tra 43 mila aziende e ha identificato un gruppo relativamente piccolo di 147 compagnie, in prevalenza banche, che formano una sorta di super-entità in grado di controllare il 40 per cento della ricchezza globale. 20 Il sistema di governo politico feudale ha una forma piramidale ed al suo vertice vi è un capo barbaro circondato da fedeli. I vassalli del signore portavano in dono i benefici del feudo, il vassallaggio è un rapporto di tipo personale. Il Parlamento italiano ha attuato una “riforma” amministrativa negli anni ’90 che ha introdotto l’uso del diritto privato in ambito pubblico ed applica pedissequamente tale sistema feudale. Presidenti e Sindaci sono il signore e le nomine discrezionali nelle SpA gestrici, tramite concessione, dei beni demaniali sono i vassalli, siamo tornati nel X secolo. Dunque se il potere è un’idea che ha sedotto le maggioranze tramite il nichilismo, oggi bisogna svegliare le coscienze addormentate cambiando paradigma culturale e mostrando la reale natura umana fatta di cooperazione, relazione, creatività, reciprocità, passioni, amore e saper fare. Stiamo vivendo la fine di un'epoca e l'inizio di una nuova. E' finita la rivoluzione industriale figlia della termodinamica mentre la finanza ha accelerato il processo di distruzione degli ecosistemi a danni dell'umanità intera. La rete di internet, accesso gratuito alle conoscenze, sta ribaltando la piramide di potere perché le comunità diventano consapevoli circa gli inganni dello status quo, grazie a nuove forme di condivisione delle esperienze e di partecipazione politica. La bioeconomia e le nuove tecnologie legate a trasformazioni energetiche non inquinanti rendono le comunità autonome. La riscoperta della democrazia diretta aiuta i popoli a prendere decisioni migliori delle finte democrazie rappresentative, poiché gli eletti spesso sono solo burattini di lobbies avide e senza scrupoli. «Oggi, abbiamo gli strumenti per riconoscere questi errori e per progredire verso una reale crescita passando per una fase storica chiamata “decrescita felice”, sviluppando la resilienza necessaria e approdare ad una società della “prosperanza”». 21

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JEAN ZIEGLER, l’impero della vergogna, Marco Tropea editore, 2005, pag. 177 GIAMPAOLO FABRIS, la società post-crescita, Egea 2010, pag. 49 20 Emanuela Di Pasqua, in Corriere della Sera on-line, 22 ottobre 2011, Individuato il network capitalista che fa «funzionare» il mondo, http://www.corriere.it/economia/11_ottobre_22/network-capitalista-banche-dipasqua_59331d88-fca3-11e0-92e3-d0ce15270601.shtml 21 http://peppecarpentieri.wordpress.com/2011/10/19/decrescita-e-architettura/ 19

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Chi comanda nell'UE? Il potere è sempre esistito o nella forma truculenta della tirannide o in quella legale dello Stato. In entrambi i casi si tratta di un potere visibile, a cui ci si può opporre oppure riconoscerlo. Oggi il potere è diventato più subdolo, più mascherato, più nascosto, ma proprio per questo più pervasivo, fino a permeare il nostro inconscio, al punto da farci apparire ovvia quella che in realtà è una sua imposizione. Per rendercene conto dobbiamo domandarci se a volte non abbiamo del potere un concetto troppo grossolano al punto da non riconoscerlo proprio là dove ci assedia. Il potere non si presenta mai come tale, ma indossa sempre i panni del prestigio, dell’ambizione, dell’ascendente, della reputazione, della persuasione, del carisma, della decisione, del veto, del controllo, e dietro queste maschere non è facile riconoscere le due leve sui ci fonda: il controllo assoluto delle nostra condizioni di vita e la massima efficienza delle prestazioni che ci sono richieste. 22 Ci accorgeremo subito che mentre l'Europa è un continente studiato in geografia, l'Unione Europa (UE) con l'euro zona è un progetto politico. Il piano politico ha radici culturali lontane, ambizioni, desideri e interessi contrastanti. I sogni di uguaglianza, pace e libertà rimangono molto lontani rispetto all'evidente influenza dell'avidità di lobbies che determinano le direttive politiche nell'UE attraverso le istituzioni non elettive facilmente manovrabili, controllabili e influenzabili dall'élite. Teniamo presente che l'UE non è un organizzazione democratica rappresentativa poiché il Parlamento europeo, unico organo elettivo, non ha il potere esclusivo di promulgare le direttive (leggi) che condivide con l'atra Camera, Consiglio d'Europa (bicameralismo imperfetto). L'UE promulga le direttive attraverso il principio di co-decisione fra Commissione, Parlamento e Consiglio. Facendo un confronto con l'Italia, basti ricordare che solo il Parlamento italiano promulga le leggi. Anche se, negli ultimi anni il vizietto costante di porre la fiducia 23 sulle proposte del Governo ha raggiunto livelli incostituzionali. Secondo un'analisi di Openpolis emerge «la riduzione dell'incidenza dei lavori del Parlamento e, sostanzialmente, la mortificazione dell'azione legislativa delle Camere», praticamente un Parlamento senza poteri e solo il 9% degli emendamenti sono accolti. 24 E da quando l'Italia ha aderito all'UE il Parlamento si limita a ratificare le direttive europee abdicando il potere legislativo a favore di organi non eletti dai popoli (Commissione e Consiglio) e condizionati dai mercati finanziari. In questo contesto parlamentari, Governi e partiti non esercitano più una politica monetaria e industriale nell'interesse dei cittadini elettori, ma si limitano a ratificare le indicazioni della Commissione, della BCE e del nuovo organo chiamato MES; indicazioni nate nei think tank e nei gruppi sovranazionali. Per l'èlite di banchieri, multinazionali e politici rappresentati nel famigerato club Bilderberg, nella Commissione Trilaterale, nel CFR, nel WTO, nel FMI è solo una questione di tempo affinché le proprie direttive diventino prima direttive dell'UE e poi leggi degli Stati membri. Ad esempio, la spinta lobbistica dei trattati transpacifici e transatlantici 25 sostiene gli interessi privati delle multinazionali desiderose di far circolare le proprie merci affinché i consumatori europei siano indotti a preferire i loro prodotti a "buon mercato". Fra i sostenitori 26 di questi accordi commerciali ci sono le più potenti SpA. La contraddizione di principi e valori sta nel fatto che mentre l'Unione Europea favorisce logiche di 22

UMBERTO GALIMBERTI, i miti del nostro tempo, Feltrinelli 2009 Quando il Governo chiede al Parlamento di votare a fiducia i propri provvedimenti, lo fa per togliere il potere ai parlamentari di porre emendamenti, modifiche, sui testi proposti dal potere esecutivo contraddicendo il principio democratico circa la separazione dei poteri. 24 http://www.fanpage.it/parlamento-senza-poteri-solo-il-9-degli-emendamenti-accolti/ 25 Transatlantic Trade Investment Partnership http://ec.europa.eu/trade/policy/in-focus/ttip/ 26 Lista di alcuni sostenitori del Transatlantic Policy Network: Allianz, Amgen, BASF, Boeing, CocaCola, Citigroup, Deutsche Bank, Dow Chemical, JP Morgan, IBM, Microsoft, Nestlé, Pfizer internazionale, Time Worner, UPS, http://www.tpnonline.org/organisation/business-members/ 23

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"libero" di mercato, le Costituzioni degli Stati membri, giustamente, privilegiano autoderminazione dei popoli, diritti dell'uomo, uguaglianza, trasparenza, tutela della salute e dell'ambiente, e patrimonio culturale compresa la sovranità alimentare. Oltre a questa evidente usurpazione dei diritti sanciti dalle nostre Costituzioni, c'è da registrare la prevalenza di direttive europee che hanno inquinato la contabilità pubblica degli Enti locali con criteri a dir poco stupidi e irrazionali. Il sito ufficiale della Banca Centrale Europea (BCE) ha condiviso un cartone animato e dei documenti 27 per spiegare a docenti ed allievi la propria funzione all’interno dell’Unione Europea. Il video propaganda della BCE dice che: per mantenere la stabilità dei prezzi a medio termine sotto il 2% gli amministratori della banca centrale seguono due fattori: 1) 2)

crescita economica (PIL 28) e prezzo del petrolio quantità di moneta circolante

E’ interessante questo discorso poiché la BCE ammette, in sostanza, che si punta ad una reale stabilità dei prezzi, ma si prova a conservarla sotto il 2% a medio termine. Prendiamo in considerazione i due fattori: 1) il PIL come indicatore economico non misura la qualità della vita, ma la produttività industriale. Esso fu criticato già quando fu ideato 29. Più malati di cancro ci sono e più sale il PIL, più armi si vendono e più sale il PIL. Le spese sanitarie partecipano positivamente al PIL, tanto più sono numerose e costose. Il PIL considera quindi come entrate ciò che tutte le contabilità d’impresa catalogano nelle uscite. Al contrario, elementi di ricchezza incontestabile come il volontariato, il lavoro domestico, la trasmissione di conoscenze o la nascita di un essere umano non saranno contabilizzate nel PIL 30. E’ evidente che la crescita del PIL è legata all’aumento dei consumi misurabili della vendita delle merci. I costi sociali occulti delle preferenze dei consumatori non vengono considerati né dalla coscienza dei consumatori (le auto col motore a combustione inquinano e producono danni sanitari) né negli indici statistici del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, e nemmeno – del resto – nelle relazioni dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) e del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Qui, il consumatore è radicalmente individuato piuttosto che socialmente integrato e, di conseguenza, meno libero, anziché il contrario. Può scegliere da un menu di opzioni offerte dal mondo, ma non alterare o migliorare né il menu né il mondo. In questo la dinamica del consumo rende l’individuo più vulnerabile al controllo anziché no, proprio come accade al bambino che, malgrado tutto il suo senso di potere, è di fatto inerme in un mondo dal quale non sa distinguersi. 31 Da tempo ormai studiosi e analisti sostengono che come misura del benessere, il PIL,è inesatto e persino fuorviante. Più recentemente alcuni leader di diversi paesi, soprattutto europei, e organizzazione internazionali come l’Ocse l’hanno messo apertamente in discussione. […] La commissione Stiglitz-Sen-Fotoussi (ma il nome ufficiale è commissione sulla misurazione della performance economica e del progresso sociale) ha più di venti componenti, e nel 2008 e nel 2009 si è riunita varie volte, in Europa e negli Stati Uniti. Nel settembre del 2009 la commissione ha 27

http://www.ecb.int/ecb/educational/pricestab/html/index.it.html fonte wikipedia: Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo (solitamente l'anno) e destinati ad usi finali (consumi finali, investimenti, esportazioni nette); non viene quindi conteggiata la produzione destinata ai consumi intermedi, che rappresentano il valore dei beni e servizi consumati e trasformati nel processo produttivo per ottenere nuovi beni e servizi. 29 Kansas 18/03/68, discorso di Robert Kennedy: «Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. […]Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.» 30 NICOLAS RIDOUX, la decrescita per tutti, Jaca book, 2008, pag. 32 31 BENJAMIN R. BARBER, consumati, da cittadini a clienti, Einaudi, 2010, pag. 55 28

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pubblicato un rapporto di quasi trecento pagine con un elenco di suggerimenti, alcuni metodologici e altri filosofici, per misurare i progressi nazionali del ventunesimo secolo. 32

Petrolio: nessuno al mondo può conoscere e comprendere il prezzo del petrolio perché, nessuno al mondo conosce il quantitativo di greggio nei giacimenti e dove siano i nuovi con esattezza. La teoria più affidabile, ma per l’appunto si chiama teoria, è il picco di Hubbert che si basa sulla domanda e sull’offerta di petrolio. Essa dice che se la richiesta (consumi) di greggio supera l’offerta (giacimenti, estrazione) allora ci troviamo in un punto di picco (di massimo), questo punto dovrebbe rappresentare un periodo di crisi economica. La curva di produzione. La teoria di Hubbert non si applica soltanto a qualcosa che accadrà, o potrebbe accadere, nel futuro. Piuttosto, è una descrizione di casi storici ben noti. Più di una volta è stato possibile osservare sperimentalmente che la produzione di una risorsa esauribile segue una “curva a campana”. Storicamente, forse il primo di questi è stata la produzione di olio di balena negli Stati Uniti nel secolo diciannovesimo. 33

Le aziende petrolifere non hanno interesse nel dichiarare con esattezza la reale capacità produttiva (giacimenti). Esistono solo stime (ipotesi) diffuse fra i media e nel mercato turbato periodicamente da queste dichiarazioni. Anzi, il prezzo degli idrocarburi (petrolio e gas) è strettamente legato ad interessi bellici 34 col fine di controllare e scoprire nuovi giacimenti. Non è un caso che l’11 settembre 2001 abbia portato enormi profitti alle SpA petrolifere. Ricordiamo che l’attentato di New York è la prova certa che i degenerati governano il mondo pronti a compiere crimini contro l’umanità pur di controllare una fonte energetica. Non è un caso che il prezzo dei barili di greggio salga e scenda continuamente con differenze anche di 100 dollari e che lo stesso coinvolge anche il prezzo del gas anche se non dovrebbe farlo poiché sono fonti energetiche diverse. Le ragioni sono politiche e non scientifiche. L’energia – le fonti energetiche (petrolio 35, gas, carbone…) è stata trattata per troppo tempo come un bene economico analogo agli altri. 36 32

JON GERTNER, The New York Times Magazine, USA, la ricchezza delle nazioni, in Internazionale N.850, 11 giugno 2010, pag. 36 33 ASPO Italia, di UGO BARDI http://www.aspoitalia.it/introduzione-alla-teoria-di-hubbert-mainmenu-32 34 Alessandro Marescotti, La guerra e il petrolio: le ragioni strutturali dell'aumento dei prezzi, 21 agosto 2004. Le guerre imperiali nell'antichità miravano alla conquista degli schiavi. Oggi, scrive Jeremy Rifkin, "l'americano medio dispone ogni giorno di una quantità di energia che potrebbe essere prodotta da 58 schiavi". Benito Li Vigni, nel suo libro "Le guerre del petrolio" (Editori Riuniti, 2004), ha svelato i retroscena di molte guerre, fra cui quella in Iraq del 2003. 35 Un’inchiesta “caccia al petrolio: 700 trivelle bucano l’Italia” di Luigi Carletti ha documentato il boom delle trivelle per l’estrazione degli idrocarburi in Italiacon tutti i rischi ambientali che si possono calcolare, altro che il paese del sole e del mare. Il Governo – Ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente - ha rilasciato 95 nuove trivellazioni di cui 71 a terra (25000 kmq, un’area grande come la Sicilia), 24 a mare (11000 kmq), 65 istanze per nuove ricerche 24 a terra (7000 kmq) e 41 a mare (23000 kmq). Le compagnie italiane e straniere (Shell, Audax, San Leon Energy, Bombora Energy Pty Lmt, Puma petroleum) si sono messe in fila, dalla pianura padana alla Sicilia, parchi e zone tutelate dall’Unesco. http://tv.repubblica.it/le-inchieste/caccia-al-petrolio-700-trivelle-bucano-l-italia/49154?video 36 ANTONIO ZECCA, CHRISTIAN ZUBERTI, cambiare la testa è possibile anzi inevitabile, in Limes N.6 2007

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La domanda e l’offerta di petrolio. Possiamo elencare cinque grossi problemi causati dalla dipendenza dal petrolio come fonte principale di energia e come materia prima fondamentale: 1. il petrolio è il prodotto di processi geologici che hanno avuto termine circa 86 milioni di anni fa, pertanto sul pianeta ne è presente un quantitativo finito; 2. è distribuito nel mondo in giacimenti sotterranei che variano in dimensione ed accessibilità, quindi pur se abbiamo delle stime abbastanza precise, non sappiamo veramente quanto petrolio ci sia in realtà fino a che questo non sarà stato estratto; 3. esiste un intervallo di tempo tra la scoperta di un giacimento petrolifero ed il momento in cui il petrolio in esso contenuto diviene disponibile sul mercato globale, tempo che generalmente è ben superiore a tre anni. Inoltre, più un giacimento è tecnologicamente difficile da sfruttare, maggiore è il tempo necessario per metterlo in produzione. Per i progetti più complessi, in particolare quelli offshore, oggi passano da 6 a 9 anni, dal momento della scoperta del pozzo, all’avvio della produzione.; 4. quasi il 50% della fornitura mondiale di petrolio viene da circa 120 giacimenti “giganti” (di cui almeno la metà sono già in esaurimento) sparsi in giro per il mondo, ognuno dei quali presenta una sua serie di fattori tecnologici, ambientali e politici che potrebbero causare l’interruzione delle forniture; 5. il prezzo del petrolio dipende dal flusso di greggio che raggiunge il mercato globale partendo dai giacimenti e dalle riserve. Questo flusso dipende a sua volta dalle strategie dell’OPEC come da eventi geopolitici e da altri fattori. Gli stati membri dell’OPEC, per evitare che le quotazioni petrolifere scendessero troppo, hanno per anni fissato un tetto alla propria produzione. Nel corso di buona parte del 2005 e del 2006, sembra che tutti i produttori dell’OPEC, forse con l’eccezione dell’Arabia Saudita, abbiano invece prodotto a piena capacità per evitare che il prezzo salisse eccessivamente. Questi cinque punti compongono assieme le basi del ragionamento che porta sempre più persone a preoccuparsi dell’incombenza del picco e del successivo declino della produzione mondiale di petrolio. Vediamo di addentrarci un po’ più profondamente nelle questioni economiche e geologiche che stanno alla 37 base di queste preoccupazioni.

2) Moneta circolante. Secondo le definizioni che vengono raccontate negli studi economici la moneta misura una certa quantità di beni e servizi che si possono acquistare, secondo la formula MV = PQ. M = quantità di moneta scambiata, V = velocità di circolazione della moneta, P = livello generale dei prezzi e Q = quantità delle merci scambiate. Come vedremo le banche controllano direttamente il circolante mentre il livello dei prezzi può essere manipolato 38 dalla inadeguatezza o la scarsità di dati considerati. La realtà dei fatti fa emergere diverse incongruenze rispetto alle formule idealizzate usate dagli economisti, dato che oggi chi accede al controllo della borsa telematica 39 può avere un quantitativo illimitato di moneta “creata dal nulla” e acquistare ogni tipo di merce, o ricattare i Governi senza produrre, volendo, iperinflazione (valore degli strumenti derivati) e comunque può tenere in schiavitù i popoli agendo direttamente sul potere d’acquisto degli stipendi medi e medio-bassi (inflazione, stagflazione, deflazione, recessione). E’ noto che la moneta dovrebbe conservare nel tempo la ricchezza (riserva di valore) che le famiglie e le imprese possono accumulare con i risparmi, ma non può accadere dato che l’inflazione

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DANIEL LERCH, post carbon cities, (a cura di Transition Italia), Post Carbon press, California USA, 2010, L’ISTAT, come ogni anno, ha aggiornato il paniere degli indici dei prezzi al consumo. Tra le differenze rispetto allo scorso anno, l’ingresso di nuove posizioni, Colf e l’intervento medico in regime privatistico, e di nuovi prodotti, gli smartphone e i nettop, mentre nella posizione relativa ai Viaggi aerei nazionali vengono introdotti i voli low-cost. Escono dal paniere la lampadina ad incandescenza, i fiammiferi, e la riparazione orologio. Ma il paniere Istat è davvero lo specchio della realtà? Al Centro Nord si può dire di sì, mentre copre solo il 60% del Sud e delle Isole. Il rilevamento Istat, infatti, viene fatto nei comuni capoluogo: Al Nord Ovest partecipano 23 capoluoghi su 24 (98,8%), al Nord Est tutti e 22 (100%), al Centro 17 su 21 (87,7%), al Sud 15 su 23 (69,5%, sotto il 50% in Puglia e Abruzzo, dove però è uscita L’Aquila per gli effetti del terremoto), nelle Isole solo 7 su 17 (64,6%). Insomma, il paniere copre l’86,1% dell’Italia, poco più di otto capoluoghi su dieci. 39 La Borsa valori italiana è un mercato organizzato dai pubblici poteri per disciplinare e controllare la compravendita dei valori mobiliari e dei cambi, la cui negoziazione rientra nella specifica competenza di qualificati operatori in possesso di precisi requisiti. Dal 1998 la gestione della Borsa è affidata alla Borsa italiana SpA autorizzata dalla CONSOB e la conduzione tecnica è affidata al CED Borsa. Gli unici soggetti autorizzati ad operare in borsa (brokers o intermediari finanziari sono: le Società d’Intermediazione Mobiliare (SIM), le banche della UE e le banche autorizzate dalla CONSOB, gli agenti di cambio iscritti all’albo. 38

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è sistemica, per questa ragione è morale cambiare paradigma culturale e tutti gli indicatori della crescita poiché non rispondono ai bisogni reali. In tutti i libri di economia si spiega la domanda e l’offerta di moneta 40 e la relativa formula (moltiplicatore monetario) 41 che regola l’espansione monetaria, essa non tiene minimamente conto dell’obiettivo della stabilità dei prezzi anzi, è formulata con l’obiettivo contrario per una banale ragione, le banche sono SpA e l’interesse degli azionisti è uno solo: prestare soldi e creare debito. Il sistema a riserva frazionaria – metodo del prestito – consente di creare moneta “infinite” volte col conseguente aumento generalizzato dei prezzi e la creazione certa di inflazione 42. In sostanza, impoverimento sicuro del salario di tutti i dipendenti pubblici. Ecco una semplificazione del funzionamento della riserva frazionaria: un signore A deposita 100 euro in banca, un signore B può chiedere in prestito 92 euro (riserva frazionaria all’8%, accordi Basilea II) 43. Ora nella banca risultano esserci 100 euro di A (lavoro) più 92 prestati a B, “creati dal nulla” e caricati di interessi. Se A tornasse indietro per ritirare 100 euro fisici (di carta) non li troverebbe. Cosa significa “creati dal nulla”? La moneta è stampata senza alcun equivalente controvalore, una volta era l’oro fino al 1971. 44 La banca commerciale (SpA) emette un prestito per mezzo di una riserva minima obbligatoria stabilita per legge, ma nel contratto di prestito non esiste l’equo scambio. Ad esempio, in un contratto di mutuo la banca non garantisce uno scambio, non mette qualcosa in conto mentre al mutuatario vengono chieste garanzie che egli potrebbe perdere: la casa (economia reale) che sta comprando col suo sudore; tali contratti si definiscono “impossibili”. Tu chiedi pezzi di carta caricati di interessi e rischi economia reale, la banca rischia aria fritta. Tali enormi anomalie sono consentite perché se la banca fallisce la copertura dovrebbe essere garantita dallo Stato. Ma ecco l’inflazione, tassa occulta: in termini quantitativi, la ripetizione di tale processo è stabilita dal “moltiplicatore monetario” e, non dalla ragionevolezza che potrebbe derivare dalla misura di un certa produzione o dai bisogni reali, è sufficiente ricordare la diffusione dei mutui subprime (2008) per capire le reali intenzioni dei banchieri: indebitare lo Stato con crisi finanziarie studiate a tavolino. Mentre nel gioco del monopoli non è possibile inflazionare la moneta poiché essa è stabile, è fissa, nel sistema inventato dalla FED la tassa occulta dell’inflazione è garantita.

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Olivier Blanchard, in Macroeconomia, http://www.scribd.com/doc/6429107/Olivier-Blanchard-Macro-Eco-No-Mia Fonte: wikipedia. Il moltiplicatore monetario è il rapporto tra l'offerta di moneta e la base monetaria esistenti in un determinato momento nel sistema economico. L'offerta di moneta, intesa come quantità di moneta esistente in un determinato momento nel sistema economico, è pari alla moneta legale in circolazione (il circolante), detenuta dal pubblico e dalle banche, più i depositi del pubblico presso le banche, mentre la base monetaria è pari al circolante più le riserve depositate dalle banche presso la banca centrale, obbligatoriamente a fronte dei depositi raccolti (riserve obbligatorie) o in eccedenza rispetto a tale obbligo (questi depositi in eccedenza costituiscono le riserve libere delle banche unitamente alla cosiddetta cassa contante, ossia al circolante da esse detenuto). In tutte le economie il moltiplicatore monetario ha un valore superiore a 1, il che vuol dire che l'offerta di moneta è maggiore della base monetaria o, in altri termini, che l'offerta moneta, oltre che dalla base monetaria, creata dalla banca centrale, è costituita dalla cosiddetta moneta bancaria, creata dalle banche raccogliendo depositi e concedendo prestiti o acquistando titoli (prestiti e titoli che, nel loro complesso, costituiscono il credito bancario). 42 Fonte; ISTAT: L'inflazione si misura attraverso la costruzione di un indice dei prezzi al consumo, uno strumento statistico che misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi, chiamato paniere, rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno. http://www.istat.it/prezzi/precon/aproposito/ 43 Successivamente viene siglato l'accordo Basilea III, http://www.bis.org/bcbs/basel3_it.htm 44 Nixon, sopprimendo la convertibilità aurea del dollaro, commise un atto gravissimo contro gli interessi del mondo bancario e fu, poco dopo, punito con lo scandalo Watergate che lo costrinse a dimettersi. Quella dichiarazione, ribadendo che il valore del denaro non è dato dalla copertura aurea, smascherava il segreto dei banchieri; faceva capire che non è la banca, ma il lavoro, a dare valore al denaro (o al credito) e che il costo di produzione delle risorse monetarie è pressoché nullo. Questa realtà delegittima, come mera frode o rapina sul lavoro, la pretesa della banche di farsi pagare interessi sulle risorse monetarie che esse creano praticamente dal nulla. (NINO GALLONI, MARCO DELLA LUNA, La moneta copernicana, Nexus, 2008, pag. 42) 41

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Possiamo concludere con estrema certezza e “confortati” dalla realtà che la BCE poggia le sue analisi e l’obiettivo della stabilità dei prezzi su dati contraddittori ed incerti, non misurabili scientificamente per tante ragioni. Ciò che essi comunicano nelle propria propaganda è l’esatto contrario di quello che accade da sempre. I prezzi aumentano sempre, l’inflazione aumenta sempre, i popoli si impoveriscono ed i banchieri si arricchiscono. Ma in generale vi è un aspetto politico che non viene mai dibattuto pubblicamente ed apertamente poiché considerato dall’élite “non importante” per l’opinione pubblica, e cioè la pretesa di voler governare milioni e milioni di persone con un unico strumento: l’Unione Europea, privandole della libertà di iniziativa e di agire in maniera autonoma. I paesi membri sono 28 con una popolazione di circa 500 milioni di abitanti. Negli USA la popolazione arriva a 314 milioni di abitanti. Le regole economiche: patto di stabilità, fiscal compact, MES e la BCE sono il centro di potere poiché condizionano i diritti dei popoli aderenti ai Trattati. All'interno dell'UE esiste l'euro zona, che raggruppa 17 Stati rispetto ai 28 membri dell'UE, e racchiude 329 milioni di cittadini. Il sogno di poter controllare milioni e milioni di persone è sempre stato l’immaginario di dittatori, delle monarchie e dell’élite. Perché si tratta di regime autoritario? Poiché l'UE non è un'organizzazione democratica rappresentativa per violazione del principio di separazione dei poteri (esecutivo e legislativo), e poiché le regole fiscali sono vincolanti nonostante le economie delle Nazioni presenti nell'UE siano diverse fra loro. Il progetto di politico dell'euro zona è un sistema monetario a cambio fisso, un mercato unico basato sul sulla crescita e la stabilità dei prezzi attraverso l'obbligo del pareggio di bilancio e la progressiva diminuzione del debito. Si tratta di criteri contabili che ignorano le singole realtà industriali, che ignorano le diversità e le caratteristiche dei Paesi aderenti al sistema euro. Criteri contabili che ignorano la bioeconomia. L'aspetto burocratico e contabile più stupido dei trattati europei e delle inadeguate istituzioni europee è che non sono previsti periodi di stagflazione, deflazione e recessione. Come in una religione si crede esista solo la crescita illimitata. Tale dittatura potrà terminare solo quando i sudditi divenuti cittadini saranno informati e consapevoli di quello che sta accadendo. Oggi esiste molta disinformazione televisiva ma non è vero che non ci sia la corretta informazione, in senso assoluto. La rete di internet non è accessibile a tutti e la maggioranza dei cittadini non sa usarla (digital divide), infine sono pochi i cittadini che abitualmente si recano presso biblioteche ed emeroteche pubbliche per attingere a tutti i livelli di informazione e soprattutto pochi fanno un approfondimento (lettura di libri) degli argomenti che riguardano tutti, educazione civica. Bisogna tener presente un aspetto quanto meno contraddittorio circa l’attuale sistema di misura del “benessere” e della crescita. Le cronache politiche, sociali ed economiche commentano e registrano il fenomeno della delocalizzazione produttiva 45 dell’industria. Il PIL nazionale come potrebbe avere un segno positivo se i Governi, le banche e le organizzazioni sovranazionali fanno di tutto per spostare la produzione in luoghi privi di regole (deregulation)? Un sistema sociale, che misura la ricchezza con una moneta, è giusto se e solo se questa convenzione misura il valore con regole etiche e controllate dal sovrano, cioè dal popolo. Un sistema che abbia come costante e che preveda sia l’inflazione che la deflazione 46 è immorale poiché sposta ricchezza dai molti, il popolo, verso i pochi. In un sistema monetario i limiti alla libertà sono posti da una domanda immorale: quanto costa? Tutto viene ridimensionato e condotto in termini di costi e quindi monetari, compresa la corruzione resa più facile ed a buon mercato con 45

fonte wikipedia: La delocalizzazione produttiva è un fenomeno legato al sistema produttivo moderno, sviluppatosi nell’ultimo ventennio dello scorso secolo e divenuto uno dei pilastri portanti della nostra economia. […]La motivazione che spinge i produttori verso la delocalizzazione produttiva è essenzialmente una massimizzazione dei profitti ed una minimizzazione dei costi che nello specifico si riferisce a manodopera a basso costo, materie prime a basso costo, sgravi fiscali, ecc. 46 La deflazione è, in macroeconomia, una diminuzione del livello generale dei prezzi, l'opposto dell'aumento generale dei prezzi che si definisce inflazione. La deflazione non dovrebbe essere confusa con la disinflazione, che descrive semplicemente un rallentamento del tasso di inflazione.

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l’invenzione della moneta. L’assenza di chiarezza, cioè di dialogo e corretta informazione ed il disinteresse, forse sono le ragioni principali che sostengono la criminosa condotta di banchieri e di dipendenti eletti (amministratori pubblici) circa il meccanismo moderno di creazione di moneta, oggi, generatore delle azioni politiche dell’élite. L’attuale crisi 47 non è un aspetto temporaneo, ma il risultato di un sistema immorale ben disegnato, preparato nel corso dei decenni affinché l’élite potesse rubare sovranità ai popoli. Thomas Sankara 48: «Noi pensiamo che il debito si analizza prima di tutto dalla sua origine. Le origini del debito risalgono alle origini del colonialismo. Quelli che ci hanno prestato danaro, sono gli stessi che ci avevano colonizzato. Sono gli stessi che gestivano i nostri stati e le nostre economie. Sono i colonizzatori che indebitavano l’Africa con i finanziatori internazionali che erano i loro fratelli e cugini. Noi non centravamo niente con questo debito.[…]»

Esiste una triade di poteri monetari che governa le operazioni monetarie globali: il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e la Banca dei Regolamenti Internazionali. 49 In una società dove regna la logica della truffa per mezzo di malsane idee economiche dove si impone un’idea di profitto data dal “produttivismo contabilmente artificioso” e senza tener conto dei limiti della natura (energia, leggi della fisica) non ci sarà mai democrazia e quindi libertà. Ecco cosa ci dice il Prof. Emilio Del Giudice circa le censure avvenute nel corso della storia: « [...] non solo la fusione fredda, molte scoperte già fatte, per esempio Tesla, ottanta anni fa scoprì un modo per trasmettere l’energia elettromagnetica senza fili e questo fu l’origine della sua disgrazia, per le banche che lo finanziavano in quel momento e lo avevano aiutato. Lui è stato il fondatore della Westinghouse, una grande compagnia, le banche gli tagliarono i fondi dalla sera alla mattina perché se uno si mette a trasmettere energia senza fili il contatore dove lo mette? E quella è l’energia adatta per una società che si fonda sul regalo e non sulla vendita...». 50 La censura avvenuta in Italia e documentata nell’inchiesta RAInews24 51 circa il famoso “Rapporto 41” dimostra che non c’è alcuna volontà politica di lasciare liberi i cittadini di autoprodursi l’energia necessaria. Per tanto la fusione nucleare fredda (zero scorie) viene portata avanti da alcune SpA 52 e non più dallo Stato. La fusione fredda è una fonte attiva e non può essere collegata al concetto di moneta poiché la natura non soggiace a convenzioni arbitrarie dei banchieri. In sostanza l’energia esiste in natura e la conoscenza ci consente di usarla come vogliamo e per tanto viene a decadere il concetto economico e schiavista della “produttività” e del “costo di produzione”. Le 47

Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia, il 6 marzo 2009 spiega al TG1 com’è nata la crisi mondiale: «la crisi c’è, in America inizia e speriamo finisca, negli anni ’90 inizia una moneta diversa da quella buona. Gli Stati spesso rinunciano alla sovranità monetaria consentono che a fianco della moneta buona, quella sovrana, nasca una moneta privata, commerciale parallela, fondata sul nulla, è quello che ha causato la crisi, è quello che si comincia a capire, la causa della crisi. Credo che abbia ragione il Presidente americano, più Stato, più decisamente» 48 Thomas Sankara è stato l’eroe della rivoluzione popolare che nel 1983 cambiò i destini del Burkina Faso, che da decenni vedeva accrescere una miseria devastante sotto l’alternarsi di colpi di Stato. In soli quattro anni di governo, riuscì a realizzare riforme sociali epocali cambiando il volto del Paese, lasciando un segnale indelebile nelle coscienze politiche di tutti i popoli africani. 49 Anche se i tre lavorano assieme appassionatamente, è necessario distinguere quale ruolo essi svolgano nel processo di globalizzazione. Il FMI e la BM interagiscono solamente con i governi, mentre la BIS interagisce solamente con le altre banche centrali. Il FMI presta soldi ai governi nazionali, e spesso questi Paesi sono in qualche crisi fiscale o monetaria. Il FMI, inoltre raccoglie fondi, ricevendo una quota di contribuzione dai suoi 184 Paesi membri. Anche se questi ultimi possono prendere soldi a prestito i soldi per ottemperare al pagamento della loro quota, si tratta sempre, in realtà, di soldi presi ai contribuenti, ovvero a quanti pagano le tasse. La Banca Mondiale presta soldi ai governi ed ha 184 Paesi membri. All’interno della BM ci sono due entità separata: la “Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo” (IBRD) e la “Associazione per lo Sviluppo Internazionale” (IDA). La IBRD si orienta verso i Paesi poveri di medio reddito e solvibili, mentre l’IDA si focalizza sui Paesi poverissimi. Fonte: MARCO SABA, o la banca o la vita, Arianna editrice 2008, pag. 36 50 Emilio Del Giudice, intervista tratta da youtube: http://www.youtube.com/watch?v=m1XX_CYDJfY 51 http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchieste/19102006_rapporto41.asp 52 http://www.progettomeg.it/ffstoria.htm

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piante vivono perché c’è il sole e non perché si scambiano una moneta, non esiste alcun costo. L’uomo vive perché si nutre del cibo offerto dalla natura e non perché un banchiere gli presti del denaro. Noi tutti siamo schiavi perché abbiamo lasciato che qualcuno ci programmasse per esserlo. Nel corso della storia ci sono stati tanti “scienziati” che hanno negato il problema dell’amianto, hanno negato che la Terra ruotasse intorno al Sole, hanno negato l’impatto sanitario degli inceneritori, hanno negato l’esistenza della fusione fredda etc. Le trasformazioni energetiche maggiormente usate per la produzione industriale sono figlie della fisica classica, usiamo ancora i motori figli della termodinamica per la mobilità privata, ma come tutti i fisici sanno bene, la meccanica quantistica completa le leggi dell’universo 53 e tenta di rispondere a fenomeni ancora “ignoti” 54. Nel secolo scorso Alexander Del Mar dimostrò quanto fossero fantasiose e maliziose certe teorie economiche, oggi tradotte e stampate anche in Italia, in Storia dei crimini monetari: «La pietra angolare di questa teoria secondo cui “il valore di ogni oggetto o servizio richiesto dipende dal costo di produzione o di approvvigionamento dello stesso» 55 (Londra, Camera di Commercio, estratto dalla replica dell’on. Del Mar al prof. Rogers, 1890). Nel caso del signoraggio 56 (profitto derivante dall’emissione di moneta) o demonetizzazione dei soldi si dimostrava quanto e come chi avesse il potere di emettere moneta rubava ricchezza attraverso la differenza fra il valore nominale ed il costo di creazione delle monete. Nel 2002 l'allora ministro dell'economia Giulio Tremonti propose di stampare banconote da 1 e 2 euro. Il 12 settembre l'allora presidente della BCE Wim Duisenberg in una conferenza stampa, in risposta a Tremonti, disse: «Non abbiamo progetti di introdurre banconote da 1 o 2 euro, ma ne abbiamo sentito parlare. Naturalmente, ne abbiamo discusso. Stiamo valutando le implicazioni di introdurre tali banconote. In linea di principio non abbiamo niente contro questo progetto, ma stiamo valutando le implicazioni e spero che Mr. Tremonti si renda conto che se tale banconota dovesse essere introdotta, egli perderebbe il diritto di signoraggio che si accompagna ad essa. Dunque se egli, come Ministro dell'economia, ne sarebbe contento non lo so. » 57 53

ROGER PENROSE, la strada che porta alla realtà, BUR 2005 http://www.eppursifonde.it/home-page.html Dalla fusione fredda alla reazioni piezonucleari. Centro congressi Milano 20 novembre 2009. Ricercatori italiani hanno scoperto come ottenere reazioni nucleari senza usare materiali radioattivi e senza generare scorie. Nascono nuove applicazioni, si possono inertizzare le scorie radioattive prodotte dalle centrali a fissione? Nasce un “nuovo nucleare” veramente pulito? Nasce un Nuovo Paradigma scientifico? Si dibatte nel mondo della fisica, il modello standard è messo in discussione. La questione Fusione Fredda si riapre completamente alla luce delle nuove scoperte. La stampa scientifica ufficiale pubblica le scoperte. Andiamo incontro ad una stagione italiana di ricerca e sviluppo ai vertici mondiali? Presentazione del portale www.eppursifonde.it. La comunicazione della scienza di frontiera dà valore alla ricerca italiana. Focus sulla necessità di operare scouting tecnologico tra i ricercatori istituzionali ed indipendenti per far emergere “vera innovazione” e “dare valore” alla creatività scientifica italiana sommersa. 55 ALEXANDER DEL MAR, storia dei crimini monetari, Excelsior 1881, 2009 56 (Fonte: wikipedia) è l'insieme dei redditi derivante dall'emissione di moneta. Gli economisti intendono per signoraggio i redditi che una banca centrale ed uno stato ottengono grazie alla possibilità di creare base monetaria in condizioni di monopolio. Negli stati moderni, solitamente, una banca centrale stampa le banconote mentre lo stato (ad esempio tramite una zecca) conia le monete, ed entrambi hanno un reddito da signoraggio. Signoraggio primario: Art. 32 del SEBC (Sistema Europeo della Bance Centrali). Distribuzione del reddito monetario delle Banche centrali nazionali. http://www.ecb.int/ecb/legal/pdf/it_statute_2.pdf 32.1. Il reddito ottenuto dalle banche centrali nazionali nell'esercizio delle funzioni di politica monetaria del SEBC (qui di seguito denominato reddito monetario) viene distribuito alla fine di ciascun esercizio in conformità delle disposizioni del presente articolo. 32.2. Fatto salvo l'articolo 32.3, l'importo del reddito monetario di ciascuna banca centrale nazionale è pari al reddito annuo che essa ottiene dagli attivi detenuti in contropartita delle banconote in circolazione e dei depositi costituiti dagli enti creditizi. Questi attivi sono accantonati dalle banche centrali nazionali in conformità degli indirizzi determinati dal consiglio direttivo. Signoraggio secondario: Il signoraggio secondario consiste nella moltiplicazione da parte delle banche dei depositi che loro detengono per mezzo del sistema della riserva frazionaria. 57 http://www.ecb.int/press/pressconf/2002/html/is020912.en.html 54

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Le dimostrazioni pubbliche di Del Mar non devono far indurre in errore il lettore circa la teoria del valore di Karl Marx secondo cui la fonte ultima del valore è il lavoro, ma ci dovrebbero far riflettere maggiormente quanto influisca sulle nostre vite spostare ed accentrare poteri (emissioni monetaria, prestito ed interessi). I cittadini maggiormente defraudati dal sistema monetario moderno sono proprio i lavoratori dipendi, pubblici e privati, perché la fonte della ricchezza, per le SpA, è creata dal nulla. Anzi, leggendo meglio le teorie di Marx sul capitale ci accorgiamo come egli sia stato un precursore della globalizzazione (mercato mondiale) oggi governata dagli algoritmi matematici finanziaria nelle borse telematiche, e certamente non dal costo di produzione. Secondo una definizione classica di economia - amministrazione della casa - essa studia la condotta umana come relazione tra fini determinati e mezzi scarsi applicabili a usi alternativi (Robbins, 1932). Come vedremo, oggi, l’economia non solo non viene più studiata seriamente, ma è stata sostituita da strumenti matematici – hedge fund 58, credit default swap 59 - non per pubblica utilità, ma per manipolare, nascondere, ingannare, truffare i popoli ed arricchire una ristretta élite. Il problema della scarsità delle risorse e del benessere emerse subito e Arthur Cacil Pigou (1877 – 1959) iniziò a distinguere tra benessere sociale, esprimibile con la qualità della vita, dal benessere economico, che è misurabile solo con la moneta. Secondo Frederick Soddy (1877 - 1956) la reale ricchezza dipende dai flussi di materia e di energia prodotti dalla natura, e pertanto il danaro non può comportarsi come una macchina perpetua poiché contraddice il principio termodinamico dell'entropia 60. Nicholas Georgescu-Roegen (1906 - 1994) ideò il concetto di bioeconomia, una pietra fondante della decrescita, il quale fece notare che l'economia deve tener conto della ineluttabilità delle leggi della fisica, ed in particolare del secondo principio della termodinamica. Storicamente il meccanismo di creazione della moneta è sempre stato truffaldino, e non ha mai tenuto conto delle leggi della natura. Con la nascita dell'informatica le banche hanno saputo affinare questa truffa, ed oggi la velocità di creazione delle moneta è incredibilmente sfuggente a qualsiasi cognizione logica e di buon senso. La nascita della bioeconomia mostra i limiti delle astrazioni economiche moderne e liberiste, poiché ignorano le leggi della natura, le uniche da rispettare. Nessun Governo politico vorrà produrre norme rispettando la biologia fino alla nascita recente di un metodo, oggi chiamato analisi del ciclo vita che misura gli impatti del consumo di risorse naturali. «Il danaro serve a misurare il valore con precisione, e deve essere definito chiaramente e in modo trasparente e soprattutto non deve essere sottoposto a manipolazioni da parte di terzi». Il tema del denaro, di come esso venga creato e di come ne debba essere regolamentata la quantità e la distribuzione è infatti attualissimo. E come ha scritto Luciano Gallino nel suo ultimo, documento saggio dedicato alla speculazione finanziaria, «al fine di porre rimedio ai fallimenti che l’affliggono, l’economia reale del mondo avrebbe bisogno di altri criteri, altre misure e forse altri soggetti della creazione di denaro, pubblicamente più responsabili». 61 58

Fonte Wikipedia: I fondi speculativi (in inglese hedge funds) detti anche in italiano fondi hedge, nascono negli Stati Uniti negli anni 50. La definizione di "finanza creativa" è spesso associata alle operazioni speculative che tali fondi possono consentire. Il primo fondo hedge fu fondato da Alfred Winslow Jones nel 1949. 59 Fonte Wikipedia: Il credit default swap (CDS) è uno swap che ha la funzione di trasferire l'esposizione creditizia di prodotti a reddito fisso tra le parti. È il derivato creditizio più usato. È un accordo tra un acquirente ed un venditore per mezzo del quale il compratore paga un premio periodico a fronte di un pagamento da parte del venditore in occasione di un evento relativo ad un credito (come ad esempio il fallimento del debitore) cui il contratto è riferito. Il CDS viene spesso utilizzato con la funzione di polizza assicurativa o copertura per il sottoscrittore di un'obbligazione. Tipicamente la durata di un CDS è di cinque anni e sebbene sia un derivato scambiato sul mercato over-the-counter (non regolamentato) è possibile stabilire qualsiasi durata. 60 Frederick Soddy, L'economia cartesiana, 1922 61 nota del traduttore Luca Gallesi in ALEXANDER DEL MAR, crimini monetari, in cerchi dell’acqua [4]. Excelsior 1881, 2009, pag. 31

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Nel merito della crisi finanziaria europea che si è evoluta nell’agosto 2011 Jean Claude Trichet è intervenuto pubblicamente, tramite una lettera 62, dettando la linea politica al Governo italiano e il docente di economia politica di Pavia, Andrea Fumagalli, commenta: «[…]Il raggiungimento del bilancio in pareggio dell’Italia o degli altri paesi europei non interessa. Ciò che a loro interessa [la BCE] è, in primo luogo, che lo spazio per la speculazione finanziaria rimanga sempre aperto e in secondo luogo che nuova liquidità venga continuamente e costantemente iniettata nel circuito dei mercati finanziari, al fine di accrescere la solvibilità delle transazioni. Infine, in terzo luogo, si vuole che venga garantito il pagamento delle tranches di interessi. La Bce mente sapendo di mentire.» 63 Il 12 settembre 2011, Fumagalli viene invitato, per le sue proposte politiche circa “il diritto al default”, in una trasmissione televisiva di La7, l’Infedele, condotta da Gad Lerner, il quale giudica illegale la famosa lettera di Trichet. Alcuni mesi dopo l'èlite europea getta via la maschera delle democrazie rappresentative, e nomina (Golpe bianco) ben due capi di Governo attraverso la manipolazione informatica finanziaria, spread 64 ed il terrorismo mediatico con la ripetizione ossessiva nei telegiornali di termini tecnici 62

http://www.corriere.it/economia/11_agosto_08/lettera-trichet_238bf868-c17e-11e0-9d6c-129de315fa51.shtml Andrea Fumagalli: « La favola dei mercati finanziari concorrenziali, imparziali e neutri. Il biopotere dei mercati finanziari si è grandemente accresciuto con la finanziarizzazione dell’economia. Se il Prodotto interno lordo del mondo intero nel 2010 è stato di 74 mila miliardi di dollari, la finanza lo surclassa: il mercato obbligazionario mondiale vale 95 mila miliardi di dollari, le borse di tutto il mondo 50 mila miliardi, i derivati 466 mila miliardi. Tutti insieme (al netto delle attività sul mercato delle valute e del credito), questi mercati muovono un ammontare di ricchezza otto volte più grande di quella prodotta in termini reali: industrie, agricoltura, servizi. Tutto ciò è noto, ma ciò che spesso si dimentica di rilevare è che tale processo, oltre a spostare il centro della valorizzazione e dell’accumulazione capitalistica dalla produzione materiale a quella immateriale e dello sfruttamento dal solo lavoro manuale anche a quello cognitivo, ha dato origine ad una nuova “accumulazione originaria”, che, come tutte le accumulazioni originarie, è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione. Per quanto riguarda il settore bancario, i dati della Federal Reserve ci dicono che dal 1980 al 2005 si sono verificate circa 11.500 fusioni, circa una media di 440 all’anno, riducendo in tal modo il numero delle banche a meno di 7.500. Al I° trimestre 2011, cinque Sim (Società di Intermediazione Mobiliare e divisioni bancarie: J.P Morgan, Bank of America, Citybank, Goldman Sachs, Hsbc Usa) e cinque banche (Deutsche Bank, Ubs, Credit Suisse, Citycorp-Merrill Linch, Bnp-Parisbas) hanno raggiunto il controllo di oltre il 90% del totale dei titoli derivati (fonte: http://www.occ.treas.gov/topics/capital-markets/financial-markets/trading/derivatives/dq111.pdf). Nel mercato azionario, le strategie di fusione e acquisizione hanno ridotto in modo consistente il numero delle società quotate. Ad oggi, le prime 10 società con maggiore capitalizzazione di borsa, pari allo 0,12% delle 7.800 società registrate, detengono il 41% del valore totale, il 47% del totale dei ricavi e il 55% delle plusvalenze registrate. In tale processo di concentrazione, il ruolo principale è detenuto dagli investitori istituzionali (termine con il quale si indicano tutti quegli operatori finanziari – da Sim, a banche, a assicurazioni,– che gestiscono per conto terzi gli investimenti finanziari: sono oggi coloro che negli anni ’30 Keynes definiva gli “speculatori di professione”) . Oggi, sempre secondo i dati della Federal Reserve, gli investitori istituzionali trattano titoli per un valore nominale pari a 39 miliardi, il 68,4% del totale, con un incremento di 20 volte rispetto a venti anni fa. Inoltre, tale quota è aumentata nell’ultimo anno, grazie alla diffusione dei titoli di debito sovrano (mai nome è più mistificatorio nell’epoca della crisi della sovranità nazionale!). Ad esempio, per quanto riguarda il debito pubblico, italiano, circa l’87% è detenuto da investitori istituzionali, per oltre il 60% all’estero (a differenza di quanto avviene in Giappone). Da questi dati, possiamo arguire che in realtà i mercati finanziari non sono qualcosa di imparziale e neutrale, ma sono espressione di una precisa gerarchia: lungi dall’essere concorrenziali, essi si confermano come fortemente concentrati: una piramide, che vede, al vertice, pochi operatori finanziari in grado di controllare oltre il 70% dei flussi finanziari globali e, alla base, una miriade di piccoli risparmiatori che svolgono una funzione meramente passiva. Tale struttura di mercato consente che poche società (in particolare le dieci, tra Sim e banche, citate in precedenza) siano in grado di indirizzare e condizionare le dinamiche di mercato. Le società di rating (spesso colluse con le stesse società finanziarie), inoltre, ratificano, in modo strumentale, le decisioni oligarchiche che di volta in volta vengono prese. Quando si leggono affermazioni del tipo “sono i mercati a chiederlo”, “è il giudizio dei mercati” e amenità del genere, dobbiamo renderci conti che tali cosiddetti mercati, presentati ideologicamente come entità metafisica, non sono altro che espressione di una precisa gerarchia e potere. E la Bce lo sa bene. » (pubblicato in Il Manifesto, 1 settembre 2011, http://mobile.ilmanifesto.it/archivi/forum-economia/andrea-fumagalli/ 64 Il termine spread può essere inteso anche come credit spread che denota il differenziale tra il tasso di rendimento di un'obbligazione e quello di un altro titolo preso a riferimento; in questo secondo caso, ad esempio, se un BTP con una certa scadenza ha un rendimento del 7% e la corrispettiva Bundesanleihe Tedesca con la stessa scadenza ha un rendimento del 3%, allora lo spread sarà di 7 − 3 = 4 punti percentuali ovvero di 400 punti base. 63

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incomprensibili per la maggioranza dei cittadini; in Italia, Silvio Berlusconi si dimette e Giorgio Napolitano nomina Presidente del Consiglio dei Ministri il referente europeo della Commissione Trilaterale, Mario Monti. In Grecia diventa premier un altro amico dei banchieri: Lucas Papademos, tutto ciò per "tranquillizzare" i famigerati "mercati", nella realtà, per attuare l'agenda politica delle SpA, ad esempio introdurre il fiscal compact 65e fare una riforma del lavoro iniqua, che contraddice la Costituzione italiana, e quindi si mira a far cedere altra sovranità dai popoli all'UE, controllata direttamente dall'élite, poiché il Parlamento non promulga leggi, le propone alla Commissione ed al Consiglio. In Italia il Governo Letta nomina commissario alla spending review Carlo Cottarelli 66, uomo del Fondo Monetario Internazionale sin dal 1998 occupandosi proprio di privatizzazioni. La religione liberista mette i suoi uomini dove meglio crede. A partire dai tempi più antichi e fino al XVII secolo, il diritto di battere moneta e di regolarne il valore attribuendole tagli diversi, e di limitarne o di aumentarne la quantità in circolazione, era prerogativa esclusiva dello Stato. “Crimine del 1666”, caso mixed moneys, la Compagnie delle Indie Orientali corrompe il Parlamento, nella dissolutezza di Carlo II e grazie all’influenza di Barbara Villiers ebbe come risultato la legislazione della zecca del 1666/67, che di fatto, consegnò, o cedette per quattro soldi, a una classe di usurai nelle cui mani è rimasta da allora, lo strumento più potente di cui lo Stato può disporre per influire sulla felicità dei cittadini, accanto al diritto di dichiarare guerra o pace. 67 Lo stesso crimine venne introdotto in America, nella zecca con la legge 1790/92. A quei tempi, circa il signoraggio, si trattava di quanto oro ed argento ci fosse realmente nelle monete circolanti in rapporto al valore nominale. Le Zecche stabilivano un rapporto ed il crimine era perfetto, pochi rappresentanti politici capivano come funzionava la truffa. Del Mar dimostrò in sedi pubbliche quanto tale crimine influenzasse l’economia del popolo americano poiché nessuno poteva stabilire con certezza il reale costo di estrazione (produzione) dell’oro e dell’argento, nessuno conosceva la quantità di materia prima che poteva essere estratta. Del Mar dimostrò che erano i banchieri attraverso trucchi contabili e col signoraggio a stabilire la Misura del Valore delle monete e non la malsana teoria economica del costo di produzione. Da allora fino ad oggi le analogie dei crimini monetari sono impressionanti poiché da quando (1971) la moneta si stampa senza alcun controvalore in oro, il nuovo riferimento è il petrolio. Ma oggi come allora nessuno può stabilire il reale costo di produzione, nessuno. Cambiano i riferimenti, ma i crimini continuano, con mezzi più efficaci (moltiplicatore monetario), internet (moneta elettronica) e, studi in economia. Oggi rubare a norma di legge è diventata persino un’aspirazione per taluni economisti ed avvocati. Nei secoli passati il banchiere era visto, giustamente, come un mestiere non nobile, egli è un usuraio, in Italia abbiamo avuto banchieri diventati Capi di Stato. Nel Regno d’Italia creare moneta dal nulla era un gravissimo reato penale, oggi, si insegna all’università. Lo scandalo della Banca Romana (1893) racconta di crimini monetari come stampare

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Il Fiscal compact, formalmente Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell'unione economica e monetaria, noto anche come Patto di bilancio, è il trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance dell'unione economica e monetaria che è stato firmato il 2 marzo 2012 da 25 Stati dell'Unione europea. 66 Il decreto legge 69/2013, convertito dalla legge 9 agosto 2013 n. 98, ha potenziato l’istituto del Commissario per la spending review. La durata dell’incarico è fissata in tre anni, configurando così una struttura stabile, dotata di poteri d’ispezione e ampia capacità di proposta e intervento nei confronti delle amministrazioni centrali e periferiche. L’attività del Commissario riguarderà le spese delle pubbliche amministrazioni, degli enti pubblici, nonché della società controllate direttamente o indirettamente da amministrazioni pubbliche che non emettono strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati. Potrà disporre ispezioni e verifiche a cura dell’Ispettorato per la funzione pubblica e del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, e potrà richiedere la collaborazione della Guardia di Finanza. 67 ALEXANDER DEL MAR, crimini monetari, in cerchi dell’acqua [4]. Excelsior 1881, 2009, pag. 39

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moneta dal nulla per speculazioni edilizie e da lì a poco nacque 68 la Banca d’Italia che coprì lo scandalo. Oggi, nel nostro sistema bancario, inventato dalla FED, il denaro è debito ed il debito è denaro. Maurice Allais 69 dice: «L’attuale creazione di denaro dal nulla operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. La sola differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto». Nel 1969 ci fu una causa nel tribunale del Minnesota che coinvolse un uomo, Jerome Daly, che fece opposizione al rifiuto della cancellazione dell’ipoteca sulla sua casa da parte della banca che gli aveva concesso il mutuo per comprarla. La sua difesa verteva sul fatto che il contratto di mutuo richiedeva da ambo le parti, cioè da lui e la banca, l’uso di proprietà legittime per lo scambio. Giuridicamente questa viene chiamata la ‘causale’ del contratto [CAUSALE: elemento fondamentale che si fonda sullo scambio di una prestazione di una parte in cambio di un corrispettivo dall’altra.] Il signor Daly, spiegò che il danaro non era in realtà di proprietà della banca, in quanto era stato creato dal nulla nel momento in cui il contratto venne sottoscritto. Ricordate cosa diceva “Il funzionamento moderno della moneta” sui prestiti? Quello che fanno quando concedono un prestito è di accettare della cambiali in cambio del credito concesso. Le riserve non vengono modificate direttamente dalle operazioni di prestito. Ma i prestiti che vengono depositati incrementano l’ammontare dei depositi bancari. In altre parole, il denaro non esce dal loro patrimonio esistente. La banca lo sta semplicemente inventando non mettendoci niente di proprio, eccetto che una solvibilità teorica, “sulla carta”. Nel prosieguo del processo il Presidente della banca, il sig. Morgan si presentò al banco dei testimoni e dalle memorie personali di un giudice egli ricordò che Plaintiff (un presidente della banca) ammise che, congiuntamente con la FED, aveva creato denaro e il credito dei suoi impieghi attraverso un’iscrizione contabile; cioè che il denaro e il credito iniziarono ad esistere nel momento in cui loro li avevano creati. Il sig. Morgan ammise che non esisteva alcuna legge o statuto degli Stati Uniti che gli dava il diritto di farlo. Per legge deve esistere una forma di corrispettivo legittima che viene offerta in pagamento a sostegno della banconota. La giuria ritenne che non c’era alcuna causale legittima, e sono d’accordo. Poeticamente ha anche aggiunto: “Solo Dio può creare qualcosa di valore dal nulla”. E sulla base di questa rivelazione, la Corte non riconobbe il diritto della Banca di rifiutare la cancellazione dell’ipoteca e il sig. Daly tenne la sua casa. Le implicazioni di questo caso giuridico sono immense, in quanto ogni volta che prendi denaro in prestito da una banca sia con mutuo o in altro modo, non solo il denaro che ti viene dato è fittizio, ma è anche una forma di controprestazione illegittima. E rende nullo il contratto che obbliga la sua restituzione, in quanto la banca non ha mai avuto la proprietà del denaro necessaria per poterlo stipulare. Sfortunatamente queste considerazioni sono tenute nascoste ed ignorate e continua il ciclo continuo del trasferimento di ricchezza e di debito. E questo ci conduce alla domanda finale: Perché? […] Quindi, a fine giornata, per chi stai lavorando veramente? Per le banche. Il denaro viene creato dalle banche e li deve finire. Loro sono i veri padroni, insieme alle multinazionali ed ai governi che le sostengono. Nella vecchia schiavitù era obbligatorio che le persone avessero una casa e del cibo. La schiavitù economica, invece, obbliga le persone a sfamarsi e ad aiutarsi da sole. E’ una delle truffe più ingegnose per la manipolazione sociale che si siano mai create. E intrinsecamente, è una guerra invisibile contro il popolo. Il debito è l’arma utilizzata per conquistare e rendere schiava la società, e l’interesse è il suo sparo. E mentre la maggioranza delle persone continua a vivere ignara di tutto questo, le banche, con la collusione dei governi e delle multinazionali, continuano a perfezionare ed espandere le loro tecniche di guerra economica, creano nuove basi, come la Banca

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SALVATORE TAMBURRO, tesi di laurea in Economia e Commercio, La Banca d'Italia, il Signoraggio e il Nuovo Ordine Mondiale, 29 luglio 2007: «La Banca d’Italia nacque con la legge 10 agosto 1893, n. 449, in cui venne sancita la fusione della Banca Nazionale del Regno d’Italia con le due banche di emissione toscane: la Banca Nazionale Toscana e la Banca Toscana di Credito per le industrie e il commercio d’Italia, al fine di costituire un istituto di emissione nuovo, in forma di società anonima (l’odierna società per azioni). Bisogna prima fare, però, un passo indietro nella storia e risalire al 1849, quando si costituiva in Piemonte la Banca Nazionale degli Stati Sardi, di proprietà privata. Il maggiore interessato, Cavour - che aveva interessi propri in quella banca - impose al Parlamento savoiardo di affidare a tale istituzione compiti di tesoreria dello Stato. Si ebbe così una banca privata che emetteva e gestiva denaro dello Stato. A quei tempi l'emissione di carta moneta veniva fatta solo dal Piemonte. Il Banco delle Due Sicilie emetteva invece monete d'oro e d'argento. La carta moneta del Piemonte aveva anch'essa una riserva d'oro - circa 20 milioni di lire - ma il rapporto era: tre lire di carta per una lira d'oro, dunque una sorta di "convertibilità in oro".» 69 Maurice Allais (Parigi, 31 maggio 1911) è un ingegnere, fisico ed economista francese, Premio Nobel per l'economia 1988 per i suoi contributi determinanti per la teoria dei mercati e l'utilizzo efficiente delle risorse.

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Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, ed anche inventando un nuovo tipo di soldato: il “killer economico”. 70

In Italia il prof. Giacinto Auriti, ha saputo dimostrare anche nelle sedi giudiziarie che non è chiara la proprietà della moneta. Dopo la sua scomparsa, nel 2006, i giudici hanno ribadito 71 che la Repubblica ha il potere di emettere e controllare la moneta, come prescrive l’art. 47 della nostra Costituzione. Ma Auriti, come accennava anche Del Mar ha ristabilito un principio giuridico ed economico: «la moneta è un bene immateriale di valore convenzionale e, allo stato attuale dei regimi monetari, gravata di debito. La moneta ha valore perché misura il valore dei beni. Poiché ogni unità di misura è convenzionalmente stabilita, la fonte dello strumento monetario è la convenzione». La conferma della corretta interpretazione di Auriti è scritta nei Trattati internazionali, dal funzionamento del prestito monetario, dal funzionamento delle borse telematiche e dal ruolo delle agenzie di rating. L’insieme di queste norme e dei comportamenti reali delle SpA determinano l’usurpazione della sovranità popolare e la compiacenza o la stupidità degli amministratori pubblici che rappresentano il tradimento alla Repubblica italiana. L’inerzia politica dei dipendenti eletti è un’insopportabile immoralità che travolge soprattutto i milioni di italiani che non arrivano alla fine del mese. La crisi progettata da un'élite degenerata, controllata da politici e media, colpisce direttamente i redditi delle imprese e dei lavoratori aumentando le ineguaglianze. Nel 2010, secondo l’Istat i poveri “assoluti” sono circa 3 milioni a cui vanno aggiunti i poveri che sono circa 8 milioni e 272 mila e rappresentano il 13,8% del popolo italiano 72. Secondo l'Eurostat la disoccupazione nell'Unione è in aumento al 10,9% (marzo 2011), mentre l'ISTAT informa che un giovane su tre non ha un lavoro fisso (marzo 2012). Ad aggravare la situazione, maggiore impoverimento ed incertezza economica, si aggiunge l'aumento delle bollette energetiche, a gennaio 2011 c'è stato un rincaro del 23,7% 73 che si contrappone ad una riduzione dei consumi (7,4% metano) 74. L’ultima teoria economia sulle asimmetrie informative 75 di Stiglitz 76 è solo la ciliegina sulla torta dell’immoralità dei banchieri e delle SpA. A dar ragione allo scomparso Giacinto Auriti, dopo anni di ritardo, nel 2012, è persino il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, il quale in un convegno pubblico, rispondendo ad una domanda di Cristian Licata che ricorda un fatto: la proprietà dell'euro non è chiara, la BCE stampa euro e lo cede all'1% alle banche commerciali che decidono se acquistare Titoli di Stato, al tasso variabile dal 4% al 7%, e fa notare se questo sistema non sia una delle più grandi truffe delle consorterie bancarie e finanziarie a danno dei cittadini. Schulz risponde: «Sono d'accordo. Lo statuto della banca centrale europea è molto simile allo statuto della banca centrale tedesca sulla filosofia tedesca. Questa condizione è stata accettata. [...] La Germania non sarebbe d'accordo nel cambiare le regole. Comunque sono d'accordo [con la critica posta nella domanda]». Mentre destra e sinistra accettano l'usurpazione della sovranità monetaria accade che il sistema delle borse telematiche, alias i "mercati", penalizzi il potere d'acquisto dei salari pubblici con gli indicatori finanziari (spread, interessi sul debito) e tolga il potere d'acquisto alle Nazioni tramite il 70

PETER JOSEPH, Film documentario: Zeitgeist Addendum, 10 febbraio 2008, http://www.zeitgeistmovie.com/ - video doppiato in italiano: http://video.google.com/videoplay?docid=968243479249159958# 71 Suprema Corte di Cassazione SS.UU civili, sentenza 21 luglio 2006 con n. 16751: “[...] lo Stato esplica le proprie funzioni sovrane, tra le quali sono indiscutibilmente comprese quelle di politica monetaria [...]“; http://www.altalex.com/index.php?idnot=34581 72 http://www.corriere.it/cronache/11_luglio_15/istat-poverta-famiglie_e5dfcb62-aec1-11e0-82fd-68e04dbc5f96.shtml 73 Sergio Rizzo, 6 gennaio 2013, http://www.corriere.it/economia/13_gennaio_06/costi-occulti-bollette-gasaumento_01abaff0-57db-11e2-9a31-1eca72c52858.shtml 74 http://www.trend-online.com/risparmio/istat-consumi-080812/ 75 fonte Wikipedia: L' asimmetria informativa è una condizione in cui un'informazione non è condivisa integralmente fra gli individui facenti parte del processo economico, dunque una parte degli agenti interessati ha maggiori informazioni rispetto al resto dei partecipanti e può trarre un vantaggio da questa configurazione. 76 http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Stiglitz

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prestito di una moneta debito indebolita per l'assenza di una vera banca centrale (prestatore di ultima istanza), dalla manipolazione svolta proprio nelle borse telematiche a vantaggio delle SpA, indebolita dall'eccesso di finanza con gli strumenti derivati (scommesse) e dagli algoritmi matematici (manipolazione dei prezzi delle materie prime), sempre a vantaggio delle SpA. Da decenni destra e sinistra raccontano di voler tagliare la spesa pubblica per ridurre il debito pubblico. Destra e sinistra attraverso le tasse rastrellano danaro - potere, energia - creato dal lavoro, mentre le banche, le SpA, creano valore dal nulla senza lavorare. Il dibattito politico fra destra e sinistra si limita alla finta diatriba più o meno tasse. Con la sinistra che dice: "devono pagarle tutti", e con la destra che dice: "meno tasse alle imprese". Entrambe hanno ragione, ma nessuno intende restituire la sovranità monetaria allo Stato, la vera energia che darebbe sollievo allo Stato ed alle famiglie poiché l'intera società da fiducia ad uno strumento: la moneta, distribuita a corso forzoso. Notiamo a cosa serve parte delle tasse: «dal 2000 al 2011 l'Italia ha contribuito ai bilanci UE con 145,11 miliardi di euro. Di contro, ha beneficiato di fondi UE per 120,29 miliardi. Abbiamo regalato a questa Europa ben 25 miliardi di euro: 50mila miliardi di lire»77. Il primo ministro Mario Monti, il 27 novembre 2012, afferma: «Il nostro Sistema sanitario nazionale, di cui andiamo fieri, potrebbe non essere garantito se non si individuano nuove modalità di finanziamento»78. E' noto che gli sprechi del sistema sanitario siano dovuti agli scarsi controlli circa la congruità dei prezzi d'acquisto sulle forniture dei materiali, le attrezzature e sui servizi ove le imprese private speculano a danno dello Stato per l'assenza di prezzi standard fra le varie Regioni. Problema che può essere risolto confrontando i prezzi, operazione in corso d'opera, e stabilire prezzi standard nazionali a prezzo di mercato e non più a convenienza dei privati. Una drammatica relazione del Commissario Bortoletti per l'Azienda Sanitaria Locale di Salerno rappresenta un quadro criminale circa la gestione della res pubblica, nelle sue conclusioni cita Cassese: chi vuole lavora, chi no se ne astiene" 79. Sui problemi della pubblica amministrazione esistono due rapporti determinanti, il primo del 1979 redatto da Massimo Severo Giannini, ed il secondo del 1993 di Sabino Cassese. A seguito dei rapporti cominciò una riforma amministrativa per introdurre sistemi e processi diversi, per introdurre merito, trasparenza e partecipazione dei cittadini. I Governi sembrano essere deboli con le influenti imprese private nel settore sanitario ed il sistema fiscale sembra essere forte contro i deboli, i cittadini, ad esempio col cosiddetto redditometro che impone a tutti di dimostrare da dove provengono i risparmi. Siamo al paradosso, Governi e amministratori locali non dimostrano come spendono le nostre tasse ed il popolo deve dimostrare come fa sacrifici? Secondo la Corte dei Conti il business delle slot machine ruba allo Stato una cifra astronomica di ben 88 miliardi 80, mentre le banche evadono altri 5 miliardi 81, ed i cittadini dovrebbero fare il redditometro che presume, non accerta, ripeto presume un'eventuale evasione. Ancora una volta è sufficiente unire pezzi del puzzle per comprendere l'inganno di questa élite, ministri e media, insieme, comunicano al popolo che non ci sono soldi per i diritti: lo stato sociale, mentre con le tasse si finanzia un'organizzazione non democratica chiamata Unione Europea. Il fallimento del “sistema” basato sull’economia del debito credo sia sotto gli occhi di tutti. Ben sette premi nobel per l’economia - P.Krugman, M.Friedman, J.Stigliz, A.Sen, J.Mirrless, C.Pissarides, J.Tobin - criticano il funzionamento e le rigide regole dell’euro zona per i suoi effetti depressivi. Se è vero che l’euro zona non funziona bene, non bisogna dimenticarsi che è l’intero sistema capitalistico che sta crollando poiché cedono le sue fondamenta: economia del debito, sistema bancario, creazione della moneta dal nulla, picco del petrolio, e ideologia della crescita 77

http://www.byoblu.com/post/2012/11/22/Siamo-noi-che-li-salviamo-altro-che-balle.aspx http://www.repubblica.it/politica/2012/11/27/news/monti_servizio_sanitario-47544859/ 79 Maurizio Bortoletti, Commissario straordinario, "relazione sulle performance", 28 giugno 2012, (http://www.aslsalerno.it/images/DOC/TrasparenzaVM/relazione_2011/relazione%20performance%202011.pdf) 80 Ferruccio Sansa, 8 ottobre 2010, http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/08/slot-88-miliardi-in-nero/69963/ 81 http://www.investireoggi.it/attualita/il-tesoretto-delle-banche-tutti-i-guai-fiscali-di-unicredit-intesa-e-mps/ 78

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(PIL). Dal punto di vista culturale appare evidente che siamo a cavallo di un’epoca (fine dell’era industriale) e che le rappresentanze politiche, per una serie di ragioni, non hanno la capacità e la forza di cambiare radicalmente le fondamenta delle regole economiche, nonostante questa sia la priorità assoluta, poiché le istituzioni continuano a dare importanza ad indicatori obsoleti (PIL) e non valorizzano gli indicatori alternativi (BES) molto più precisi e seri. La ricchezza delle nazioni non è nel petrolio, non è nel PIL e non è nella moneta. Secondo l'economista Loretta Napoleoni 82 per l'Italia sarebbe meglio uscire dall'euro e stampare moneta della Repubblica, a suo avviso il costo dell'uscita sarebbe inferiore al costo sociale della sua permanenza. Il premio nobel dell'economia, Joseph Stiglitz, propone che sia la Germania ad uscire dall'euro 83 onde evitare politiche di austerità che danneggiano i paesi periferici (Grecia, Spagna, Italia, Portogallo ed Irlanda). Sull'efficacia di una moneta a cambi fissi controllata dai "mercati", l'euro zona, per economie e paesi diversi ci sono diverse critiche ponderate, sono di questo avviso gli economisti, Alberto Bagnai 84 e persino il premio nobel (2008) Paul Krugman. Questi economisti evidenziano il fatto l'euro zona è un sistema liberista che sostituisce gli interessi della democrazia rappresentativa con gli interessi delle SpA, quelle che giocano nelle borse telematiche. Per cercare liquidità le Nazioni svendono il proprio patrimonio, ma dovrebbero riprendersi la politica monetaria ed industriale al fine di restituire libertà allo Stato, unico soggetto portatore dell'interesse pubblico. Il sistema euro e le misure di austerity distruggono le imprese poco flessibili, possono essere grandi o medie imprese, tant'è che le imprese con costi prevalentemente fissi sperimentano ampie oscillazioni dei risultati economici con il variare del volume delle vendite. Conseguono redditi molto alti nei periodi di prosperità e devono invece affrontare gravi crisi economiche nei momenti congiuntura sfavorevole e di contrazione delle vendite. 85 L'austerità ha causato una riduzione della domanda interna e pertanto molte imprese chiudono e/o delocalizzano, oppure licenziano per diventare flessibili. Secondo Bagnai il problema dell'Italia non dipende dal debito, ma dal sistema euro che ruba ricchezza ai Paesi periferici per darla ai centrali (Germania), cioè la ricchezza della Germania è proporzionale alla povertà della Grecia, dell'Italia e della Spagna, tant'è che il differenziale del valore dei titoli obbligazionari degli Stati sui mercati si misura rapportandolo ai bund tedeschi, maggiore è lo spread e maggiore sono gli interessi che pagano i cittadini. Oltre a questo aspetto fra i paesi "centrali" e "periferici" c'è differenza fra stipendi pubblici, differenza di peso circa il cosiddetto "cuneo fiscale", differenza di prezzi al consumo, differenza fra sistema industriale-produttivo che genera la bilancia commerciale. L'Italia prima di aderire allo SME aveva una bilancia commerciale positiva, dopo lo SME comincia a perdere, mentre le imprese preferiscono delocalizzare. La Germania rinnova alcuni ambiti industriali e comincia a migliorare la propria bilancia commerciale. Si verifica una strana coincidenza e si ha quasi l'impressione che il progetto politico dell'euro zona sia servito a pagare la ricostruzione dei tedeschi. Secondo Salvatore Settis esiste «in tutto il mondo, un duro scontro fra i professionisti della politica, quasi sempre complici di chi devasta la Terra e i diritti, e chi combatte in difesa del bene comune. E' uno scontro che ha a che fare con l'essenza stessa della democrazia, con il diritto dei cittadini di prendere la parola, di proporre visioni alternative»86. Settis parla di «dispotismo antipolitico dei mercati». La politica dell'UE sta trasformando la Grecia in un paese distruggo da un conflitto bellico, e persino Amnesty Iternational denuncia la violazione dei diritti umani a causa di torture dopo gli arresti figli del caos sociale innescato dalla crisi 87. 82

LORETTA NAPOLEONI, Democrazia vendesi, Rizzoli, 2013 Alberto Bagnai, http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/17/ue-salva-solo-se-berlino-lascia-leuro-lidea-del-nobelstiglitz/624169/#.UjITVmaUdsc.facebook 84 ALBERTO BAGNAI, Il tramonto dell'euro, Imprimatur editore, 2012 85 R. H. Anthony, Analisi dei costi, 2Edizione, McGraw Hill, 2008, pag. 68 86 SALVATORE SETTIS, Azione popolare, Einaudi, 2012, pag. 205 87 http://www.amnesty.it/europa-non-picchi-manifestanti, comunicato stampa 25 ottobre 2012 83

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L'austerità voluta da tutti i Governi dell'UE è stata sostenuta da diversi studi di macro economia. Di recente è accaduto un fatto a dir poco imbarazzante, un giovane dottorando Thomas Herndon stava studiando un rapporto di Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff, “Growth in a Time of Debt” (2010). In quel testo vi era la “prova scientifica”, secondo gli autori, che se il debito pubblico di una nazione raggiunge la soglia del 90% del Pil, diventa un ostacolo insuperabile alla crescita. Quella cifra “magica” venne adottata come un dogma, istantaneamente ripresa da organizzazioni internazionali e governi: da Angela Merkel alla Commissione europea, fino al partito repubblicano negli Stati Uniti. Herndon scoprì due categorie di errori, grossolani e dalle conseguenze disastrose. La coppia di grandi economisti aveva banalmente commesso una svista di “allineamento” nelle colonne delle cifre da addizionare usando il software Excel della Microsoft. Sicché alcuni calcoli erano sbagliati. In più — questo forse è lo sbaglio più imperdonabile — Reinhart-Rogoff avevano omesso di includere tra le nazioni esaminate ben tre casi (Canada, Australia, Nuova Zelanda) in cui la crescita economica non è stata affatto penalizzata da un elevato debito pubblico. C'è un economista che aveva previsto l'instabilità del capitalismo, Hyman Minsky, uno dei pochi controcorrente che aveva spiegato come poteva crearsi la recessione che stiamo vivendo, iniziata nel 2008. Secondo Minsky elevati livelli di indebitamento rispetto al reddito possono creare instabilità del sistema capitalistico. Secondo Irving Fischer «i debitori non possono spendere e i creditori non vogliono spendere» (momento di Minsky) ed è ciò che sta succedendo nell'euro zona, e «più i debitori pagano e più saranno indebitati». E' noto che i sistemi capitalisti sono iniqui ed inefficienti dal punto di vista della democrazia e dei diritti civili, e l'aumento delle diseguaglianze (povertà e ricchezza) all'interno dell'euro zona fra i paesi periferici era un problema previsto sin dal momento in cui venne proposto un sistema a cambi fissi fra economie differenti (paesi centrali e paesi periferici). Gli effetti della religione liberista sono talmente chiari ed evidenti che la Corte dei Conte ha stimato un danno erariale di circa 120 miliardi di euro 88. E' piaciuta proprio tanto questa religione dato che gli amministratori locali hanno usato ed abusato del potere politico e del diritto privato in ambito pubblico, scommettendo con il patrimonio dello Stato. E le regole immorali dell'UE, patto di stabilità e fiscal compact, sono talmente stupide - minori investimenti per i servizi - che persino l'ANCI chiede una revisione delle stesse. Nella sostanza principi e regole contabili sono palesemente sbagliate che persino i politici locali, facenti parte dei partiti liberisti (PD, PDL e UDC), evidenziano le contraddizioni dell'euro zona. Ricordiamoci che l’economia e la moneta sono invenzioni 89. «Ma come potete comprare o vendere il cielo, il colore della terra? Questa idea è strana per noi. Noi non siamo proprietari della freschezza dell’aria o dello scintillio dell’acqua: come potete comprarli da noi?»90 “Ecuador: stop del governo alla restituzione del 'debito illegittimo'.” 91 Il Presidente dell'Ecuador, Rafael Correa ha ribadito ieri l’intenzione di non ripagare i 30,6 milioni di dollari di cedole sulle obbligazioni in scadenza oggi, lunedì, in quanto il debito estero del suo Paese è "illegittimo" e "immorale". Rafael Correa ha inoltre sottolineato che non intende assumersene la responsabilità poiché contratto prima che lui arrivasse alla Presidenza. Nei giorni scorsi, in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, i movimenti sociali dell’Ecuador (in primis Grupo Nacional de Deuda de Ecuador) hanno manifestato nel centro di Quito per “difendere e appoggiare l’azione di auditing integrale del debito dell’Ecuador e per non pagare il debito illegittimo”. Il Presidente della coalizione dei popoli indigeni 88

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-06-21/corte-conti-contro-agenzie231024.shtml?uuid=AbXqJGwF 89 SERGE LATOUCHE, l’invenzione dell’economia, Arianna editrice, 2002 90 Estratto dal discorso di Capo dei Pellirossa Capriolo Zoppo nel 1854 al Presidente degli Stati Uniti Franklin Pirce 91 Fonte: unimondo.org, 15 dicembre 2008, http://www.unimondo.org/Guide/Economia/Debito-estero/Ecuador-stop-delgoverno-alla-restituzione-del-debito-illegittimo

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Ecurunati, Humberto Cholango, ci ha dichiarato: “Appoggiamo la decisione del Governo Correa di non pagare il debito estero visto che è illegittimo e corrotto. Per questo da 20 anni i movimenti indigeni e sociali hanno sempre denunciato questa ingiustizia del sistema finanziario internazionale.

Durante la trasmissione televisiva “Annozero” del 26 novembre 2009, si confrontano Pier Luigi Bersani (PD) ed il Ministro dell’economia Giulio Tremonti e quest’ultimo si lascia scappare una considerazione, evidente a chi conosce l’usurpazione della sovranità monetaria, «ma che fai stampi moneta, fai debito […] dove trovi i soldi?» esclama Tremonti a Bersani, col chiaro intento di contraddirlo. Bersani, per un attimo guarda il conduttore Michele Santoro, e sorridendo risponde a Tremonti: «ma sei forte… ». Con gli immensi problemi economici dell’Italia di cui tutti dibattono, nessuno dei presenti ha voluto approfondire il significato giuridico e politico di quell’affermazione così forte: «ma che fai stampi moneta, fai debito». Tremonti non è nuovo ad affermazioni forti ed esoteriche, sempre ad Annozero 92 conversando con Fausto Bertinotti, Presidente della Camera, lanciò un’accusa molto forte (6 marzo 2008) contro il Governo del premier Romano Prodi, egli disse che stava arrivando una grande crisi e che «il superfluo (viaggi) costa meno del necessario (cibo), c’è una crisi della globalizzazione». Tremonti disse che un gruppo di Illuminati ha predicato il mito della globalizzazione, «tecnofinanza, il meccanismo è saltato». Ad “Annozero” affermò: «Solo dei pazzi illuminati, se vuole le dico anche i nomi italiani ma è meglio di no…» e, nessuno dei presenti ebbe la curiosità di chiedergli il significato di tali accuse. Tremonti parla di «pazzi illuminati, fanatici» anche nella trasmissione “Porta a Porta” (febbraio 2008) 93, cita una “terza via di Clinton”, e fra gli ospiti presenti c’è anche Massimo D’Alema (PD) ed il conduttore Bruno Vespa non chiede conto di tali affermazioni. Chi volesse approfondire il significato esoterico e politico di tali affermazioni può leggere il libro inchiesta, Fratelli d’Italia, BUR di Ferruccio Pinotti a cui dedica un intero capitolo: Illuminati della finanza. Clinton fu il Presidente che nel 1999 abolì la separazione fra banche d'investimento (speculazione) e banche del risparmio. E’ buffo leggere le opinioni dei teorici della “terza via” di Blair e Clinton (Policy Nertwork) e dell’Ulivo mondiale, quelli delle speculazioni finanziarie per intenderci (ad esempio, quelli vicini a Goldman Sachs o quelli del caso Mps in Italia), leggerli nel proporre maggiore “democrazia” nell’UE. Com’è buffo leggere che i socialisti francesi giudicano di “destra” la “terza via” inglese. I gruppi politici si muovono su parole d’ordine e slogan per semplificare la realtà, entrambi i gruppi politici si muovono nel piano ideologico della crescita: la “sinistra” intende tornare ad un capitalismo degli anni ’80, mentre la “destra” ignora gli effetti di una “globalizzazione finanziaria” e persegue sulla stessa strada. Nei dibattiti pubblici si possono vedere gli stessi uomini94 politici che hanno introdotto gli algoritmi matematici che hanno accelerato una crisi del sistema capitalistico e propugnano soluzioni per tutti, questi individui hanno lo stesso grembiulino di oltre oceano. La cosiddetta "terza via" è la proposta di creare un movimento politico che unisca liberali e socialisti, nacque negli anni '80, ed in Italia è stato creato appositamente il Partito Democratico. La "terza via" comprendeva come obiettivo le privatizzazioni, in Italia, avviate dai Governi Amato, D'Alema, Ciampi e Prodi, e come possiamo notare ha avuto un grande successo fra l'élite poiché l'idea di conciliare gli opposti è stato il cavallo di troia per il neoliberismo ed entrare nei partiti di sinistra. «Dimostreremo che non è vero che l’Italia e l’Europa sono state distrutte dal liberismo ma che al contrario il liberismo è un concetto di sinistra, e che le idee degli Zingales, degli Ichino e dei Blair non possono essere dei tratti marginali dell’identità del nostro partito, ma ne devono essere il

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http://www.youtube.com/watch?v=wepXuMd7Y-4 http://www.youtube.com/watch?v=ZcakY-gJpbA 94 Enrico Franceschini, in La Repubblica web, 16 novembre 2012: Bill Clinton e Tony Blair tornano in campo, mettendo a disposizione la loro esperienza per aiutare una nuova generazione di leader a lanciare una nuova "Terza Via", come fu chiamata la svolta riformatrice che portò al potere le forze progressiste negli Stati Uniti e nella maggior parte d'Europa negli anni '90. 93

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cuore», lo scrive Matteo Renzi su Il Foglio 95 poi eletto segretario nazionale del Partito Democratico l'8 dicembre 2013. Questa strana idea di conciliare gli opposti si trova soprattutto nei Trattati europei, tant'è che Trattato di Lisbona si legge: l’UE si adopera per “un’economia sociale di mercato fortemente competitiva“, ed è palesemente incompatibile con la nostra Costituzione poiché poggia su principi opposti, tant'è che articolo 41 della Costituzione recita: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana“. Il Trattato di Lisbona è come lo sviluppo sostenibile, è un ossimoro. L'11 gennaio 2013, durante la trasmissione televisiva "Servizio pubblico" in onda su La7, condotta da Michele Santoro, e con ospite Silvio Berlusconi, un'imprenditrice suggerisce la soluzione del debito pubblico: restituire la sovranità monetaria alla Nazione. E’ la storia maestra di vita che dovrebbe consigliarci di cancellare gli orrori del passato. Come avveniva nell’ambiente dell’Europa feudale e dell’Italia, pure feudale nel suo insieme, i capi di queste compagnie (Siena, Firenze, e di altre città evolute d’Italia, il cui sostentamento era rappresentato dai fondi monetari e dalle operazioni monetarie) e i loro membri dirigenti più ricchi, di regola parenti o rappresentanti di famiglie imparentate o amiche dei capi della compagnia, non erano certo i Rothschild del medioevo, ma per il proprio tempo ne svolgevano il ruolo 96. Un precursore dei mercati internazionali e dello scambio tramite le borse telematiche fu lo scozzese John Law (1671-1729) che ideò tecniche di regolazione della moneta atte creare fortune personali impensabili e scatenare guerre altrettanto inimmaginabili. L'invenzione della banca è senza dubbio italiana (i Banchi di Venezia e Genova), mentre il sistema dei pagherò convertibili nella moneta metallica consegnata alla banca come capitale o come deposito a risparmio, è di ispirazione americana. Questa carta poteva essere scambiata fra i cittadini mentre la banca faceva profitto tramite interessi sul prestito originario. L'idea di Law, che ebbe successo in Francia, era quella di creare una banca che rilasciasse banconote a chi chiedeva prestiti garantite dalle proprietà terriere nazionali. Un regio decreto del 2 maggio 1976 concesse a Law e suo fratello di fondare una banca ed avere il diritto di emettere moneta con valuta legale, e con lo Stato primo cliente. 97 C' è qualcuno (il cliente) che affida a qualche altro (la banca) i suoi risparmi. E invece di pagarlo per il disturbo, si fa pagare. C' è la banca che, invece di custodire gelosamente quella somma, se ne libera al più presto possibile prestandola ad altri, perché la investano in attività lucrose. E non si limita a prestare la somma ricevuta, ma l' aumenta emettendo banconote, come si faceva una volta, o assegni, o semplicemente registrando scritture contabili. La follia si spiega quando si consideri che lo scopo di quel traffico di denaro non è di conservarlo, ma di accrescerlo. Non è frutto della prudenza ma della scommessa. O almeno di un mix tra le due che assume, nell' antichità e nel medioevo, connotazioni religiose: come nella Mesopotamia e in Egitto, come nella Grecia antica, dove i templi fungevano da banche (trapezai) e i sacerdoti da banchieri; affiancati da trapezisti cambiavalute che garantivano i trasferimenti, firmando lettere di credito (assegni) che liberavano mercanti e sovrani dal rischio di portare con sé denaro contante, e prestandogli le somme necessarie alle loro spese militari e politiche e ai loro consumi cospicui. Furono gli italiani a sviluppare laicamente queste attività promuovendo una classe specializzata di mercanti banchieri, come i Salimbeni di Siena, come i Medici di Firenze. E in Italia fu fondata, nel 1406, a Genova, la prima banca del mondo, il "banco di San Giorgio". Banco era la parola che allora si usava e che alcuni attribuiscono all' uso di una tavoletta coperta da un drappo verde per effettuare le transazioni, mentre altri la ritengono sinonimo di "monte", le somme originariamente depositate da istituti di natura religiosa per tutelare i risparmi popolari. Queste attività erano alimentate dal versamento ai creditori di prezzi del denaro (tassi d'interesse) per lungo tempo drasticamente interdetti dalle autorità ecclesiastiche sulla base del 95

http://www.ilfoglio.it/soloqui/13721, 8 giugno 2012 RUGGERO ROMANO e UGO TUCCI (a cura di), Storia d’Italia Annali VI Economia naturale, economia monetaria. Monete e lotte sociali, Giulio Einaudi editore, Torino 1983, pag. 120 97 John Kenneth Galbraith, Soldi, conoscere le logiche del denaro per capire le grandi crisi, BUR Rizzoli, 2013 96

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principio di inammissibilità dell' usura (produzione di denaro a mezzo di denaro). Era proprio da quella scommessa e da quel rischio che nacque il finanziamento del capitalismo moderno. Senza di quello, come spiegò soprattutto Joseph Schumpeter, non si sarebbero potute realizzare quelle grandi innovazioni, senza le quali l'inventiva tecnica non poteva essere posta al servizio della produzione: ciò che aveva impedito lo sviluppo del capitalismo nell'antichità. Grazie alle banche, il sistema produttivo dispose, nella sua pienezza storica, di un formidabile fattore propulsivo che si sviluppò soprattutto nei secoli dal Seicento, con i genovesi alla testa, all'Ottocento, con le grandi dinastie finanziarie, i Rothschild, i Warburg. E creò al suo centro il suo comando supremo, la Banca Centrale, l'Antica Signora, la Banca d'Inghilterra, regolatrice della moneta, prestatore di ultima istanza, garanzia superiore del sistema. Ma l'Ordine bancario ha nella sua potenza il suo disordine: il rischio di valicare i limiti che ne fanno il sistema sanguigno del capitalismo, per diventare una causa fatale di pressione arteriosa. Il sistema bancario ha assunto una grave responsabilità nella crisi, che sta infuriando. 98

Questi ricordi ci mostrano dove risiede il reale potere in un sistema socio-politico governato dal monetarismo. George Orwell in 1984 diceva: «chi controlla il passato controlla il futuro, chi controlla il presente controlla il passato». Questa funzione la svolgono i Governi e per questa ragione che difficilmente troveremo la verità nei libri scolastici, gli stessi testi che servono al potere invisibile per psicoprogrammare giovani obbedienti. Un esempio? Le istituzioni scolastiche accolgono e promuovono concorsi europei denominati “conoscere la Borsa” all’interno degli Istituti Tecnici Commerciali. Dai siti della propaganda si legge: «“Conoscere la Borsa” coinvolge numerosissimi studenti delle superiori in un'entusiasmante competizione internazionale su temi borsistici e finanziari dando un importante contributo nell'ambito dell'educazione economico-finanziaria giovanile». 99 Le scuole, anziché, diffondere responsabilità, etica ed educazione civica obbediscono agli ordini del potere invisibile ed applicano programmi a sostegno dell’élite e del pensiero dominante. «E' un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina» (Henry Ford) […] è giunto il momento per i popoli di ribellarsi a una situazione che, se non fosse così drammatica, si potrebbe definire surreale. È, infatti, talmente assurdo che siano i banchieri a creare la moneta e a «prestarcela», che non c’è nessuna spiegazione logica, e tanto meno storica o economica, che possa giustificare una dipendenza del genere. La Costituzione italiana parla chiaro: la «sovranità» appartiene al popolo, ed è potere esclusivo del sovrano battere moneta. È ovvio, poi, che siamo noi a dare valore al denaro nel momento stesso in cui lo accettiamo e lo mettiamo in circolazione. Se fino ad oggi i politici si sono associati ai banchieri, delegando loro il potere di creare il denaro e di «prestarlo» allo Stato, riducendoci così tutti quanti a «debitori», è giunta l’ora di smetterla. È chiaro a tutti che la libertà, l’indipendenza di cui ci vantiamo e che i nostri politici esaltano ogni giorno come nostra massima conquista, sono e rimarranno sempre un’illusione fino a quando saranno i banchieri, i veri padroni degli Stati. 100 Chi ha la proprietà del danaro possiede tutto. Per cui la violazione della sovranità monetaria sancisce la morte della democrazia rappresentativa europea. In Italia, si è partiti nel 1981 col ministro del Tesoro Andreatta (docente di Romano Prodi), Governo Forlani, sancendo la separazione fra il Tesoro e la Banca d’Italia, l’obiettivo finale di privatizzare la Banca d’Italia è stato raggiunto negli anni successivi. Se oggi possiamo ancora rivendicare l’usurpazione della proprietà della moneta è grazie alla nostra Costituzione che afferma: “la sovranità appartiene al popolo” (compresa quella monetaria ovviamente) e “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito” (art. 47 Cost.). Tali principi sono palesemente 98

GIORGIO RUFFOLO, un sistema di scommesse, 27 gennaio 2009 tratto dal sito web de “La Repubblica” http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/27/un-sistema-di-scommesse.html 99 http://www.planspiel-boerse.com/toplevel/italienisch/spiel/kurzbeschreibung/index.htm 100 Redazionale, IL GIORNALE, la proposta liberiamoci dello strapotere dei banchieri, 10 maggio 2010, http://www.ilgiornale.it/interni/la_proposta_liberiamoci_strapotere_insostenibile_banchieri/10-05-2010/articoloid=444198-page=0-comments=1

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violati dall’articolo 105/A del Trattato di Maastricth “la BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote all’interno della Comunità” che di fatto usurpa i diritti dei popoli sovrani europei. Banca d’Italia e BCE sono di fatto società indipendenti e fuori dal controllo del popolo. E’ sufficiente leggere la natura ed il numero dei soci partecipanti dal sito di Bankitalia, e si percepisce che essa è stata privatizzata dove lo Stato è relegato con INPS ed INAIL a 42 voti contro 540 delle banche private SpA (2008). Ed è stata relegata ad un ruolo di secondo piano come si legge dall’articolo 1 del suo Statuto: “Quale banca centrale della Repubblica italiana, è parte integrante del Sistema europeo di banche centrali (SEBC). Svolge i compiti e le funzioni che in tale qualità le competono, nel rispetto dello statuto del SEBC“. 101

Il quadro politico che si presenta non è affatto incoraggiante e positivo dato che i dipendenti eletti rappresentano gli interessi particolari di alcune SpA. La soluzione all’attuale crisi risiede nella conoscenza e nella consapevolezza. Investire nella cultura e nello sviluppo delle reali capacità umane che possono emergere in un clima di reale libertà. Organizzare le comunità applicando metodi e strumenti di democrazia diretta è un modo ragionevole di attuare l’autoderminazione dei popoli e consente a tutti di poter crescere dal punto di vista umano e non materiale. I cittadini possiedono il potere supremo – sovranità popolare - e pertanto sono già legittimati nell’auto-gestirsi i territori applicando il buon senso e decidendo direttamente come e dove destinare i soldi delle proprie tasse. Questo sta già accadendo in almeno 500 città del mondo 102, ed avviene da molto più tempo in Svizzera. Le reti sociali presenti in internet sono i nuovi “laboratori” di pensiero, condivisione e conoscenza che stanno aiutando la crescita collettiva su argomenti tenuti nascosti alle masse dal potere invisibile. Questi sono alcuni aspetti che stanno costruendo una nuova partecipazione politica “dal basso”, libera dalle vecchie ed obsolete ideologie utili al divide et impera dei prezzolati partiti tradizionali. Ovviamente la rete di internet non è una vera socializzazione poiché priva di quegli elementi umani determinanti per avere una reale empatia, genuina, sincera, ma offre una “diversa” socializzazione, è solo uno strumento, una macchina virtuale, una “mente virtuale collettiva” che può essere percepita o usata per scopi socialmente utili oppure inutili. E’ già accaduto che social network abbiano stimolato nuove energie tradotte in azioni pratiche nel mondo reale. Un documentario di Aleks Krotoski e prodotto dalla BBC fa il punto della situazione di internet dopo 20 anni. E' interessante registrare l'opinione dell'inventore del world wide web, Tim BernersLee che nel 1980 quando era al CERN ha ideato il sistema per condividere i file. Secondo Tim, internet nata libera per avviare un processo di innovazione culturale, uno spazio creativo, ma potrebbe diventare un sistema di controllo globale poiché pochi soggetti si sono avvicinati al web per vendere, e per controllare il "traffico" influenzando e condizionando gli utenti. Berners-Lee a creò l'Uniform Resource Locator (Individuatore di risorsa uniforme, Url), cioè la struttura dell'indirizzo delle pagine web, il protocollo Hypertext Transfer Protocol (il protocollo di trasferimento dell'ipertesto) a cui fa riferimento quell'http che c'è davanti a tutti gli indirizzi, e i primi standard html (Hypertext Markup Language), il linguaggio di base nel quale sono scritte le pagine web. Venticinque anni dopo, l'infrastruttura della Rete è rimasta sostanzialmente la stessa. L'ideatore dei social network, Steward Brand, esprime un'analoga riflessione e preoccupazione circa il rischio di controllo globale e l'enorme influenza di google, facebook, youtube, amazon nei confronti dei cittadini. I pionieri del web cercavano un'alternativa al sistema di potere offrendo maggiori libertà di opinione e di condivisione senza censura, ed essi crearono il web affinché i cittadini potessero avere libero accesso alla conoscenza, non per dare potere ai pochi o per fare soldi attraverso internet, o creare monopoli, oligopoli come hanno fatto Bill Gates e Mark Zuckerberg. I pionieri del web non sono elitari milionari che controllano la rete, mentre altri attraverso l'imposizione del copyright hanno creato imperi per cercare di controllare e influenzare gli utenti 101 102

http://peppecarpentieri.wordpress.com/2008/10/08/la-vera-democrazia/ PAOLO MICHELOTTO, democrazia dei cittadini, Troll edizioni 2008

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della rete. Le informazioni gestite dai giganti del web sono usate per logiche mercantili ed a volte sono usate anche per scopi politici a servizio dei Governi. Wikipedia nata per condividere e costruire la conoscenza dagli utenti stessi, contributi anonimi, in seguito ha assunto una conduzione gerarchizzata. Steward Brand nel 1985 creò The Well il primo social network, il primo forum ove ognuno poteva dire quello che voleva e nessuno giudicava gli altri, introdusse l'idea che tutto era concesso e da li nacque una sorta di costituzione radicale grazie a John Perry Barlow, ex autore del gruppo musicale Greatful Dead. Sicuramente internet rimane una grande opportunità per i cittadini, ma non c'è dubbio che sia un ambiente controllato e chi lo gestisce ha l'opportunità di sfruttare per il proprio torna conto le informazioni che i cittadini condividono. Le preoccupazioni di Tim Berners-Lee, Steward Brand e John Perry Barlow, i pionieri di internet, sono ampiamente legittime dato che per manipolare gli ignari navigatori della rete è possibile comprare i "mi piace" su facebook ed i "followers" su twitter per millantare un gradimento inventato dal nulla 103, altre società assoldano prezzolati giovani gruppi di influencer travestiti da "fake" per manipolare le opinioni all'interno di forum e social network, con lo scopo di vendere merci ed orientare consensi politici. Da diversi anni le SpA che controllano internet hanno messo in atto diversi esperimenti atti a manipolare il mercato delle emozioni, e Yahoo, Microsoft e Twitter hanno ammesso di aver svolto studi sui propri utenti, Google conduce fino a 20 mila test all'anno sui risultati di ricerca, e così fanno Yahoo, Microsft e Twitter con l'obiettivo di modificare i comportamenti di chi naviga. Per Facebook gli studi avevano «il fine esplicito di aumentare il fatturato», dichiara lo psicologo Tal Yarkoni. Il risultato di questi esperimenti è che i social sono in grado di condizionare gli utenti e quindi aumentare il proprio fatturato. L'aspetto più inquietante della vicenda è la capacità dei social media di orientare le preferenze degli elettori durante le campagne elettorali 104.

Tasse e conti pubblici Negli ultimi anni sembra prevalere una strana idea, sembra sia consuetudine dell'immaginario collettivo credere che l'obiettivo di un bilancio pubblico sia quello di far pareggiare i conti, oggi si ritiene che sia una pratica virtuosa. Destra e sinistra ripetono il mantra: la crescita. Questo obiettivo aritmetico nasconde una triste realtà o una cinica perversione degli economisti ortodossi addomesticati, che hanno trasformato l'azione politica degli Enti locali facendole perdere l'obiettivo dei principi costituzionali: servire i cittadini con spirito di uguaglianza e tendere al benessere collettivo. Le direttive europee condizionano la pubblica amministrazione violando i principi costituzionali, e imponendo sciocche convinzioni come il Patto di stabilità e crescita, e l'immorale pareggio di bilancio, il fiscal compact, ed in fine l'invenzione di un ente autoritario e non democratico come il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), una vera mostruosità composta da soggetti che godono di immunità rispetto alle loro scelte politiche che toccano le tasche dei cittadini. Il MES e questi sciocchi criteri si traducono in tagli alla spesa pubblica, e quindi un danno economico concreto ai ceti meno abbienti, facendo aumentare la depressione in Italia. Nella letteratura politica quest'azione viene comunemente valutata come la distruzione dello Stato sociale, il pilastro della nostra Costituzione. Ogni pezzo dello Stato sociale viene trasformato in merce e venduto, un'aberrazione che viola i diritti universali dell'uomo sanciti nel 1948. La conclusione di questa convinzione mentale ragionieristica è solo il frutto di una lenta e ossessiva programmazione mentale che ignora la bioeconomia, ignora l'economia e le esigenze reali dell'umanità. Su questo pianeta le leggi per la sopravvivenza umana si leggono con la fisica, la chimica, la biologia, l'agronomia e la geologia, non con la finanza. Una risposta ragionevole alle regole immorali della finanza pubblica è l'introduzione del principio di "non equilibrio di bilancio" per la spesa sull'istruzione, per la cultura e il sociale; cioè fare l'esatto opposto delle politiche di austerità 103

Luca Salvioli, 16 maggio 2012, http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2012-05-16/ecco-come-comprare-50mila161429.shtml?uuid=AbQ44RdF 104 Fabio Chiusi, "Il mercato delle emozioni", in La Repubblica, martedì 8 luglio 2014, pag. 28.

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introdotte dai neoliberisti inseriti nei Governi nazionali tramite le organizzazioni sovranazionali. La ragione etica di questa scelta radicale è semplice, nel periodo storico che stiamo attraversando, la moneta va percepita come strumento, e non come valore di ricchezza. L'obiettivo è puntare all'evoluzione della società con lavori utili e cancellare le disuguaglianze attraverso scelte coraggiose per aiutare i popoli, e non per opprimerli con l'austerità. Nel 2010, l'ammontare dei residui passivi degli Enti locali è di circa 120 miliardi, si tratta di debiti della pubblica amministrazione verso imprese che hanno già lavorato e che potrebbero essere ripagate se i Governi decidessero di stampare moneta sovrana a credito 105. Da diversi anni il potere invisibile ha diffuso, con successo, il mantra privato meglio del pubblico, dando un forte contributo alla distruzione dello Stato sociale e spostando la sovranità dalle istituzioni alle banche SpA, dagli Stati all'UE. Un grande contributo a sostegno di questa credenza è venuto dai media, pubblicazione ossessiva di scandali, dall'aumento dell'apatia politica dei cittadini, e dal comportamento immorale sia dei dipendenti eletti che dei dirigenti pubblici, e dai sindacati che hanno impedito e rallentato il rinnovamento meritocratico di funzionari e dirigenti nel settore pubblico. Il dogma privato meglio del pubblico ha trovato il suo apice con l'introduzione del diritto privato in ambito pubblico, ed il risultato è stato che le maggioranze politiche vincenti negli Enti locali hanno rubato e rubano a norma di legge grazie all'uso delle SpA che gestiscono i servizi pubblici locali e le nomine discrezionali presso questi Enti. Non bisogna dimenticare che la classe politica dirigenziale corrotta fu defraudata, dal 1981 in poi (Governo Forlani), del potere politico di promuovere una politica monetaria (cessione sovranità monetaria e Trattati internazionali) ed industriale pertanto i politici si concentrarono sulla gestione dei servizi e sulle privatizzazioni. La corruzione è stata legalizzata e si sono moltiplicati gli sprechi frutto di ruberie, moltiplicazione delle "poltrone", e negligenze di persone incapaci in ruoli importanti per la gestione del bene comune. Nel settore delle forniture ospedaliere, secondo la Corte dei Conti il danno erariale è di 1648 milioni di euro. 106 Buona parte degli sprechi è costituita da scelte dirigenziali e politiche per sostenere con soldi pubblici gli interessi particolari delle SpA locali. Queste scelte politiche sono insindacabili e grazie all'assenza di trasparenza i cittadini non hanno informazioni per valutare e scegliere. La stesura del bilancio spetta al Governo mentre al Parlamento è attribuito il compito di approvarlo. Il bilancio dello Stato può essere preventivo o consuntivo (rendiconto generale). La differenza tra entrate e spese al termine di un esercizio concretizzerà un avanzo di bilancio, se il saldo è negativo, come avviene di solito, si avrà un disavanzo (o deficit) di bilancio. L’avanzo o disavanzo del settore pubblico si definisce come: Avanzo/disavanzo = G + TR - TA, dove G = spesa pubblica; TR trasferimento dallo Stato ai privati

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http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-02-18/prassi-danneggia-fornitori-stessa063809.shtml?uuid=AbrtDQVH 106 Gianluca De Feo, in L'Espresso, 14 febbraio 2013, pag.50

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(pensioni, sussidi alle imprese e alle famiglie e interessi sul debito pubblico); TA trasferimenti dai privati allo Stato (imposte dirette, indirette, contributi sociali) 107. Il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato fornisce i dati ufficiali 108. La cassa ci dice che nel 2011 entrano con le tasse 411 miliardi e si spendono 500 miliardi, si ricorre all'indebitamento verso i mercati per 310 miliardi. Nel 2012 entrano con le tasse 449 miliardi e si spendono 527 miliardi, si ricorre all'indebitamento verso i mercati per 324 miliardi. Per il 2013 si prevedono con le tasse 475 miliardi di entrate e si spenderanno 527 miliardi, mentre l'indebitamento dovrà essere di 246 miliardi. Leggiamo chi mantiene lo Stato: nel 2011 i lavoratori pagano 161 miliardi e le imprese 33 miliardi, mentre nel 2012 i primi versano 177 miliardi e le imprese versano 41 miliardi. Nel 2011 lo Stato paga 84 miliardi di interessi sul debito, e nel 2012 gli interessi sono 88 miliardi. Entriamo subito nel merito, c’è una voce immorale nel bilancio sopra sintetizzato: interessi sul debito pubblico. Nella consuetudine anticostituzionale figlia del Trattato di Lisbona accade che lo Stato, abdicando al ruolo di controllore del credito (art. 47 Cost.), chiede moneta debito in prestito dalla BCE e dal mercato delle borse telematiche ove SpA comprano i Titoli di Stato per riempire la differenza avanzo/disavanzo. I cittadini che pagano le tasse sono costretti a pagare anche gli interessi immorali di un sistema abbastanza sciocco, inutile e dannoso poiché è matematicamente impossibile un equilibrio, tant'è che debito e interessi sono inestinguibili. Nel sistema attuale l'indicatore principale è il rapporto debito/PIL, non il benessere dei cittadini. Il debito pubblico non potrebbe esser cancellato, perché l'Italia perse la seconda guerra e gli accordi di Bretton Woods stabilirono un nuovo ordine mondiale. Chi ha la curiosità di leggersi i Trattati internazionali potrà rendersi conto dell'invenzione del debito, problema giuridico e non economico. E' sufficiente riempire quella differenza - avanzo/disavanzo - con moneta sovrana per evitare debito pubblico ed interessi. Come hanno fatto altre Nazioni (Argentina, Ecuador, Islanda) è sufficiente riprendersi la sovranità monetaria per ridare respiro alle famiglie, "congelare" l'attuale "debito estero" e valutare le responsabilità civili e penali per l'uso di trucchi contabili e strumenti finanziari che hanno favorito illecitamente banchieri e gruppi di potere. I cittadini non sono colpevoli dei comportamenti di amministratori corrotti, ma oggi le tasse arricchiscono anche una parte di un'élite criminale. Parlamenti e Governi italiani hanno deciso di occuparsi prioritariamente di riduzione della spesa pubblica e fiscalità pubblica, lasciando all’UE l’opportunità di fare la politica con la “P” maiuscola. Il fatto che nei capitoli di spesa pubblica ci siano sprechi evitabili, è una realtà assodata. Sprechi che fanno lievitare il debito pubblico, ma è un problema politico che serve a giustificare la riduzione del potere politico dello Stato, e preferire la privatizzazione dei servizi. Sarebbe sufficiente adottare "prezzi standard" e un sistema punitivo efficace anziché la riduzione generalizzata della spesa pubblica che danneggia i ceti meno abbienti. I Ministri succedutisi sono ben consapevoli che bisogna controllare i contratti e le modalità di appalto per l’erogazione dei servizi pubblici. Da circa 15 anni Governi ed amministratori locali, fateci caso, non si comportano come politici ma come ragionieri, essi non dibattono circa la tutela dei nostri diritti, ma di fiscalità, essi non chiedono l’ampliamento dei diritti costituzionali, ma la riduzione, la sospensione o la soppressione: è accaduto per il lavoro, per l’istruzione ed accadrà per la salute. 109 Le Nazioni sono state private di una moneta della Repubblica, e sostituita da una moneta debito controllata dalla BCE e condizionata dalle SpA che scommettono nelle borse telematiche. Organi non elettivi sovranazionali usurpano l’articolo 1 e l’articolo 47 della Costituzione. Il credito è controllato da SpA commerciali e non più dallo Stato. Nel sistema odierno il potere di acquisto dei 107

STEFANO AMICABILE, Corso di economia ed estimo, Hoepli, 4 ediz. 2010, pag 159 http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Bilancio-s/Novembre2011/ 109 Tabella 3, Fonte: Ministro per i rapporti con il Parlamento delegato per il programma di Governo, Analisi di alcuni settori di spesa pubblica, Marzo 2013 108

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salari è condizionato dalle borse telematiche, dalle agenzie di rating e dallo spread, quindi i cittadini sono tassati dai Governi e ricattati dalle SpA, tutto ciò perché il Parlamento nel luglio del 2008 ha approvato l'antidemocratico Trattato di Lisbona accettando di sostituire lo Stato sociale costituzionale col "libero" mercato delle SpA. Il sistema finanziario e monetario è subordinato ai capricci di pochi banchieri che usano strumenti per scommettere sulla vita dei popoli. In questo sistema la ricchezza e la povertà non sono più in mano alle istituzioni democratiche rappresentative, ma in mano a individui inumani, tecno-cratici non eletti, che adottano consuetudini e comportamenti immorali dove l’avidità premia gli imbroglioni a scapito dei diritti umani. Il popolo italiano al pari degli altri popoli, contrariamente a quanto è sancito dalla Costituzione non è libero. L’intero sistema bancario è un’invenzione a servizio dell’élite e il sistema del prestito è un metodo immorale, ma legalizzato, per tenere i popoli in schiavitù. I cittadini italiani onesti sono doppiamente vessati poiché l'evasione e l'elusione fiscale sono contigue al sistema fiscale, e le regole europee sembrano costruite appositamente per rubare ricchezza ai paesi "periferici", denominati PIIGS, per sostenere l'economia dei paesi "centrali": Germania, Svezia, Olanda, Austria, e Gran Bretagna, quest'ultima socia della BCE, ma non usa l'euro. Multinazionali come Apple, Google, Amazon, E-bay, Facebook e le banche non pagano tasse, non versano l'IVA, oppure pagano una percentuale ridicola, si parla di cifre astronomiche grazie alle larghe maglie dell'elusione e dei paradisi fiscali. Eric Schimdt, amministratore delegato di Google, dichiara: «orgogliosi di non pagare le tasse» 110. Il fisco italiano contestò a Banca Intesa 1,65 miliardi di elusione (bilancio 2010) quando al vertice c'era l'ex Ministro Corrado Passera 111. Al sistema immorale si aggiungono consuetudini illegittime e le banche commerciali abitualmente applicano l'anatocismo, interessi sugli interessi, contro Enti pubblici e cittadini. Una parte dei debiti pubblici e privati è costituita dall'anatocismo che deve essere restituito. Dopo il controllo della moneta debito, l’obiettivo dell’élite è semplice, controllare con lo stesso metodo dei “mercati” le società che gestiscono i servizi pubblici locali usando l’arma dell’invenzione del debito pubblico. Sono già pronti piani per svendere le SpA locali; dopo aver rubato le infrastrutture nazionali (Banca d’Italia, autostrade, ferrovie e telecomunicazioni). I loro adepti ed emissari sono ampiamente diffusi in tutte le università e nei media, banali ripetitori di volontà decise nel famigerato club Bilderberg, nella Commissione Trilaterale e nel CFR. In maniera del tutto inequivocabile e non poteva essere altrimenti si evidenziano gli interessi sul debito pubblico frutto dell’usurpazione della sovranità monetaria decisa prima negli accordi di Bretton Woods 112, poi nel Trattato di Maastricht e poi ribadita nel Trattato di Lisbona, tutti accordi internazionali che violano gli art.1 e 47 della Costituzione italiana, articoli che ordinano ai dipendenti eletti di organizzare la Repubblica per emettere moneta, funzione determinante per la libertà del popolo e figlia della sovranità popolare attraverso il controllo del credito. Purtroppo essendoci accordi, trattati, internazionali illegittimi oggi vige un sistema europeo di banche con la BCE al suo vertice e questa è la ragione principale per cui il debito è inestinguibile, e dunque, “qualcuno” ha schiavizzato 17 popoli che usano l’euro stampato dal nulla ed illegittimamente prestato a corso forzoso. E’ sufficiente rispondere ad una domanda per capire l’incantesimo del monetarismo: se i soldi sono nostri perché ce li prestano? Per mezzo di questo incantesimo, inganno psicologico, frutto di un’immorale ed illecita consuetudine numerosi dipendenti eletti 110

http://www.repubblica.it/economia/finanza/2012/12/13/news/google_e_le_parole_di_schmidt_orgogliosi_di_non_pag are_le_tasse-48660952/ 111 http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-12-07/intesa-laccordo-contenzioso-fiscale064156.shtml?uuid=Aata85RE 112 da wikipedia: La conferenza di Bretton Woods, che si tenne dal 1° al 22 luglio 1944 nell'omonima cittadina appartenente alla giurisdizione della città di Carroll (New Hampshire, USA), stabilì regole per le relazioni commerciali e finanziarie tra i principali paesi industrializzati del mondo. Gli accordi di Bretton Woods furono il primo esempio nella storia del mondo di un ordine monetario totalmente concordato, pensato per governare i rapporti monetari fra stati nazionali indipendenti.

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corrotti col sistema dei trucchi finanziari, dei paradisi fiscali, da diversi decenni recitano il ruolo dei rappresentanti del popolo ma in realtà curano gli interessi di pochi banchieri. In una breve semplificazione l’inganno, la truffa, funziona così: Gli Stati per avere una moneta la chiedono in prestito affidandosi ai Governi che decidono di emettere Titoli di Stato poi acquistati nel mercato delle borse telematiche. La BCE scambia 500 miliardi di Titoli con 500 miliardi di euro, lo scambio è un prestito caricato da interessi. Chi compra le obbligazioni - i Titoli - copre il valore dell'euro, pertanto in questo sistema sono le SpA, e in piccolissima parte i cittadini a dare fiducia alla moneta debito. Nella semplificazione appena decritta, cioè dell'economia del debito, il reale interesse dei Governi non è restituire il debito, ma "valutarlo" rispetto un determinato rapporto debito/PIL. Si chiama economia del debito poiché la creazione della moneta è frutto di accordi politici e giuridici frutto della seconda guerra mondiale. Il debito pubblico è intrinsecamente inestinguibile poiché, in queste condizioni capestro, esso andrebbe ripagato con la medesima moneta, l'euro, presa in prestito, cioè si tratta di un inganno. In questo sistema truffaldino le Nazioni che usano l'euro creano debito, cioè se hanno bisogno di costruire un ospedale, una scuola o aiutare i ceti meno abbienti per cancellare disuguaglianze o per creare lavoro aumentano la spesa pubblica e si indebitano. L’elenco degli acquirenti dei Titoli di Stato è pubblico (dipartimento del Tesoro 113), ecco alcune SpA che nel 2009 hanno acquistato Titoli italiani: Banca IMI S.p.A. , Barclays Bank PLC, BNP Paribas, Calyon – Corp. Inv. Bank, Citigroup Global Markets Ltd. , Commerzbank A.G., Credit Suisse Securities (Europe) Ltd., Deutsche Bank A.G., Goldman Sachs Int. Bank, HSBC France, ING Bank N.V., JP Morgan Securities Ltd., Merrill Lynch Int., Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese S.p.A., Morgan Stanley & Co. Int. PLC, Nomura Int. PLC, Royal Bank of Scotland PLC, Société Générale Inv. Banking, UBS Ltd, UniCredit Bank A.G. Nel 22 gennaio 2010 il Dipartimento del Tesoro pubblica questa classifica 114: 1. Barclays Bank plc, 2. Société Générale Inv. Banking, 3- Calyon – Corp. Inv. Bank, 4. Deutsche Bank A.G., 5. BNP Paribas Tremonti, Ministro dell’Economia (25/10/09) 115: «tanto per dirvi un dato noi ci abbiamo ogni anno da emettere titoli pubblici per 500 miliardi di euro questo vuol dire che devi avere una domanda, una richiesta per cifre di questo tipo.» Il debito pubblico è pari al valore nominale di tutte le passività lorde consolidate delle amministrazioni pubbliche (amministrazioni centrali, enti locali e istituti previdenziali pubblici). Il debito è costituito da biglietti, monete e depositi, titoli diversi dalle azioni – esclusi gli strumenti finanziari derivati – e prestiti, secondo le definizioni del SEC 95. Al 31 dicembre 2009 i titoli di Stato rappresentano circa l'82% del debito pubblico 116 (totale: 1.760.765 milioni di €). Mentre il rapporto deficit/PIL è pari al 115,8%. 117

Stiamo iniziando a comprendere l’inganno? «Oggigiorno la differenza tra le entrate e le spese dello Stato viene coperta dall’emissione di titoli di Stato, e cioè dal debito. È così che si crea moneta nel sistema. Da quando il valore del denaro è stato sganciato dall’oro, si può aumentare la cartamoneta in circolazione solo grazie a un avanzo della bilancia commerciale, e cioè i guadagni delle esportazioni, o attraverso l’indebitamento e cioè l’emissione del debito pubblico. Assurdo? È quello che da tempo si chiedono molti economisti.»118 113

http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/elenco_specialisti/Elenco_Specialist i_in_titoli_di_Stato_21_dicembre_2009.pdf 114 http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/graduatoria_specialisti/Graduatoriia _Specialisti_in_Titoli_di_Stato_xgennaio_2010x.pdf 115 L’era del debito, di Stefania Rimini in Report del 29 ottobre 2009 116 Fonte: sito web del Dipartimento del Tesoro http://www.dt.tesoro.it/it/debito_pubblico/_link_rapidi/debito_pubblico.html 117 http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/risorse_correlate/Rapporto_Debito_ PIL_al_31-12-09.pdf 118 LORETTA NAPOLEONI, Democrazia vendesi, Rizzoli, 2013, pag. 66

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Non è lo Stato che controlla il credito, non è lo Stato che determina e tutela il valore dei salari, ed il risparmio dei cittadini, ma ci sono entità non elettive chiamate dai media: mercati, che usurpano diritti e violano ogni principio di cooperazione ed equo scambio. Ripetiamo: Il bilancio dello Stato può essere preventivo o consuntivo (rendiconto generale). La differenza tra entrate e spese al termine di un esercizio concretizzerà un avanzo di bilancio, se il saldo è negativo, come avviene di solito, si avrà un disavanzo (o deficit) di bilancio. Avanzo/disavanzo = G + TR - TA, dove G = spesa pubblica; TR trasferimento dallo Stato ai privati (pensioni, sussidi alle imprese e alle famiglie e interessi sul debito pubblico); TA trasferimenti dai privati allo Stato (imposte dirette, indirette, contributi sociali). In questa equazione c’è un problema evidente che è di natura giuridica e non economica. Se ogni anno dobbiamo pagare l’usurpazione della sovranità monetaria caricata di interessi e dovremmo pagarla sempre con la moneta euro (a debito) è ovvio anche ad un bambino che i conti non tornano. Paradossalmente anche se tutti pagassero le tasse esisterebbero sempre gli immorali interessi da pagare ai creditori che sono SpA private. A questa palese incongruenza, debito più interessi, dobbiamo aggiungere un altro recente debito: il finanziamento del MES attraverso le tasse, 125 miliardi è lo quota versata dall'Italia, per sostenere i debiti degli Stati già indebitati (Italia compresa), una follia; non è politica ma psichiatria. Una volta non era così, lo Stato stampava e controllava la moneta e non esisteva debito pubblico, ma solo deficit pubblico. Poiché lo Stato non è un’azienda e i soldi non sono ricchezza, ma solo la misura degli scambi, accadeva che lo Stato emetteva moneta a credito per realizzare servizi ed opere utili. Invece, oggi, il bilancio di uno Stato sovrano è condizionato dalla finanza privata e dai capricci dei mercati, spread (tassi di interesse), e da valutazioni di agenzie di rating in palese conflitto di interessi, adesso saremo vincolati al MES. Il fatto che il debito pubblico in un sistema economico sia un problema relativo è dimostrato dall'esempio di USA e Giappone, che pur avendo un debito pubblico maggiore dell'Italia, decidono autonomamente quando aumentare l'asticella del limite autodeterminato, e d'accordo con la banca centrale stampano moneta quando ritengono sia opportuno farlo. Su questo aspetto molto importante si dividono le visioni politiche fra UE (liberista) e USA (oggi meno liberista e più keynesiana). Nell'UE la BCE non è un prestatore di ultima istanza come la FED americana, e le regole - patto di stabilità, MES e fiscal compact - condizionano i Governi vietando le scelte politiche che possono compiere USA, Giappone e Cina. La cosiddetta austerità europea ha recato danni sociali facendo aumentare la disoccupazione, invece gli USA, senza le regole obsolete dell'UE, hanno potuto fare una politica espansiva, cioè aumento della spesa pubblica riducendo il danno recessivo che subiamo nell'euro zona. La storia ci insegna che la soluzione alla recessione del sistema non è la politica economica espansiva che ha determinato danni ambientali e sociali che stiamo ancora pagando, tanto meno la religione liberista o l'austerità. La soluzione non è di natura economica, ma politica e si tratta di uscire da questi piani ideologici per approdare ad un nuovo pensiero politico che tenga conto delle leggi della natura e dei diritti umani. Nell'UE il sistema è diverso e il valore dell'euro e la sua espansione sono condizionati dai capricci delle SpA che scommettono nelle borse telematiche recando ingenti danni ai cittadini che pagano le tasse, ma soprattutto ai salari medi poiché perdono potere d'acquisto, facendo impoverire le famiglie, che nel corso dei decenni da monoreddito sono passate a produrre due redditi, ma non riescono ad arrivare a fine mese. Nell'UE lo Stato è diventato il peggiore

Fonte: Paul Krugman, Fuori da questa crisi, Adesso!BUR, gen 2013

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pagatore, infatti gli Enti locali non riescono a pagare le imprese che lavorano, e se pagano lo fanno con ritardi talmente grandi che molte aziende falliscono a causa dei crediti. I motivi sono due: uno è il patto di stabilità, e l'altro è l'incapacità di riscuotere i crediti, e gli effetti negativi sono la riduzione delle spesa pubblica ed il fallimento delle imprese che lavorano con la pubblica amministrazione. E' sufficiente che gli Stati si riprendano la sovranità monetaria per saldare i debiti verso i privati. Col ripristino di un diritto costituzionale: moneta sovrana e controllo del credito bisogna aggiungere una nuova economia politica figlia della bioeconomia per evitare di ripetere gli errori del passato. Il dibattito politico sulla macro economia si divide fra liberisti e keynesiani, una facile semplificazione per etichettare e comunicare sinteticamente due visioni “opposte”. Invece, secondo un’opinione finora minoritaria di altri osservatori, il divide et impera sopra accennato rappresenta le due facce della stessa medaglia, oppure, come preferisco dire, che si tratta di pensieri appartenenti allo spesso piano ideologico, un piano sbagliato rispetto alle leggi che regolano la vita di questo pianeta. La soluzione si trova su un altro piano e bisogna compiere un salto per uscire dal pensiero dominante ed approdare ad un altro piano, completamente diverso, ordinato da leggi e regole diverse dal sistema eonomico-politico attuale. Le leggi del nuovo piano sono famose, notissime, ma per un errore ideologico non condizionano il sistema delle istituzioni. Un errore voluto perché fa comodo allo status quo. Non si contano più i casi in cui negli ultimi decenni, in nome della crescita, grandi gruppi di persone sono stati cacciati dalla loro comunità e dalla loro terra. Per esempio, impianti industriali, miniere, dighe, porti e grandi strade sono cruciali nelle strategie di crescita, con il risultato che spesso gli abitanti devono abbandonare il proprio territorio. 119 La risposta alla recessione innescata dalla crisi del capitalismo non può essere una nuova politica economica espansiva, ci siamo già passati negli anni '20 e '30 prima, e negli anni '50 e '60 dopo, e stiamo ancora pagando i danni ambientali e sanitari di quella politica economica. Adesso stiamo pagando l'austerità del periodo liberista. Il pensiero capitalista degli economisti ha distrutto democrazia ed ecosistemi, bisogna uscire dall'economia del debito capitalista ed approdare su un nuovo piano governato delle leggi della fisica, semplificando e razionalizzando la politica. L'evidente controllo del capitale sulle istituzioni politiche si misura quando le SpA stesse coprono il valore della moneta debito acquistando Titoli tramite le borse telematiche. Banche private, assicurazioni straniere che acquistano Titoli di Stato e le stesse finanziano campagne elettorali dei presidenti USA? In quale regime si consente un potere di ricatto così enorme e determinante? L’8 aprile 2008 il sito de “ilSole24ore” titola 120: “FMI: perdite di 1000 $ dalla crisi dei mutui” e poi nell’articolo: “I tecnici dell'Fmi hanno elaborato queste stime basandosi su dati diffusi da Goldaman Sachs, JPMorgan, Lehman Brothers, Merrill Lynch e Markit.com.” Dal sito opensecrets.org ecco l’elenco dei finanziatori della campagna elettorale di Obama 121: University of California $1,591,395; Goldman Sachs $994,795; Harvard University $854,747; Microsoft Corp $833,617; Google Inc $803,436; Citigroup Inc $701,290; JPMorgan Chase & Co $695,132; Time Warner $590,084; Sidley Austin LLP $588,598; Stanford University $586,557; National Amusements Inc $551,683; UBS AG $543,219; Wilmerhale Llp $542,618; Skadden, Arps et al $530,839; IBM Corp $528,822; Columbia University $528,302; Morgan Stanley $514,881; General Electric $499,130; US Government $494,820; Latham & Watkins $493,835. Le stesse banche che acquistano Titoli negli Stati sono le stesse che vendono strumenti finanziari acceleratori della crisi finanziaria mondiale e sono le stesse che forniscono i dati al FMI per analisi sulla finanza globale, sono le stesse che pagano i partiti politici e che consigliano ai politici cosa fare.

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Wuppert Institut, Futuro sostenibile, 2011, pag. 112 http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/04/crisi-mutui-fmiperdite.shtml?uuid=6977d470-056e-11dd-bdea-00000e251029&DocRulesView=Libero 121 http://www.opensecrets.org/pres08/contrib.php?cycle=2008&cid=N00009638 120

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Negli USA chi finanzia i partiti? Secondo Suketu Metha:« Nessun altro paese spende tanto per finanziare gruppi di pressione o sostenere le campagne elettorali. Quelle presidenziali e politiche del 2012 costeranno 5,8 miliardi di dollari. La maggior parte di queste sovvenzioni è costituita da denaro contante che le grandi aziende mettono a disposizione di candidati che si impegnano a rappresentare i loro interessi. [...] La corruzione negli Stati Uniti è tanto più pericolosa in quanto è legale. Qui, una grande impresa non ha bisogno di infrangere apertamente una legge. Basta pagare i politici affinché scrivano le leggi che desidera, come dimostrano quelle che regolano le banche, e che riguardano tutti noi.»122 Il mainstream 123 ci vuole convincere che il problema sia quello di far quadrare i conti, e noi dovremmo credere che non esistano persone capaci di fare somme e sottrazioni? Bhé, chiunque può comprendere che è impossibile far quadrare i conti dove esistono metodi legali per far scomparire e apparire ingenti capitali 124 in più parti del mondo senza che gli inquirenti possano capirne la provenienza. Se il problema del bilancio italiano fosse quello di far quadrare i conti allora chiunque potrebbe risolvere il problema delle risorse finanziarie. 125 122

Suketu Metha, E li chiamano contributi, in L'Espresso N.44 1 novembre 2012, pag. 52 Fonte Wikipedia: Mainstream (in italiano corrente principale) è un termine che significa "una corrente conosciuta dalle masse", di "tendenza". È usato in genere nelle arti, come la musica, nel cinema, nella letteratura e in molti altri campi culturali in contrapposizione alle culture minoritarie. 124 Dimenticavo, siete ancora nell’illusione che il salario produce denaro e che questo serva a pagare le tasse e mantenere lo Stato? Sveglia perché con la segretezza e l’informatica il crimine si è evoluto in un dittatura efficiente. State ancora pensando che la ricchezza si produca col lavoro? Sveglia: tra il dicembre 2007 e il giugno 2010, senza che nessuno sapesse niente, cioè segretamente, la Federal Reserve ha tolto dal brago banche, corporations, governi sotto diverse latitudini e longitudini, dalla Francia alla Scozia, e chissà fin dove è arrivata la sua “beneficenza”, con la non modica cifra di 16 mila miliardi di dollari, cioè sedici trilioni di dollari. Tutto questo ben di Dio sarebbe stato collocato sotto la vocina di bilancio di un “programma onnicomprensivo di prestiti”. Ma nessuno, nemmeno il Congresso americano ne è stato informato. Di quei 16 trilioni non un dollaro è ritornato indietro. Eppure sono stati prestati – pensate o lettori ignari – a tasso zero, cioè gratis et amore dei. Per avere un’idea della cifra, se ancora non avete avuto il capogiro, basti pensare che il prodotto interno lordo annuale degli USA si aggira attorno a 14,2 trilioni e che il debito complessivo degli Stati Uniti viaggia sui 14,5 trilioni. Avete letto bene. Nel “libero mercato”, i lavoratori precari muoiono per costruire infrastrutture e le SpA ricevono capitali gratuitamente. Una giovane coppia paga un mutuo per avere una casa e le SpA ricevono capitali gratuitamente per fare i comodi propri. Secondo uno studio congiunto di Censis e Unipol il 60% delle giovani coppie resta a secco alla fine del mese e un 5% finisce con l’indebitarsi. Causa: l’indebolimento economico dei lavoratori più giovani. Non solo: il 42,6% non ha nessun patrimonio immobiliare e vive in case in affitto da privati. Inoltre, dentro Montecitorio c’è uno sportello del Banco di Napoli, diventato famoso perché il consigliere Marco Milanese ha movimentato, su un conto dell’agenzia di Montecitorio, qualcosa come 1,8 milioni di euro in pochi anni. Non è il solo ad averlo aperto li, visto che gli onorevoli possono approfittare di tassi agevolati per mutui e prestiti. [...] Per un mutuo di 150 mila euro a 5 anni il tasso è appena del 2,99%, uno o due punti sotto quello di mercato. (Fonte Emiliano Fittipaldi, in L’Espresso, 28 luglio 2011) 125 Secondo le stime dell’Associazione Italiane Private Banking, sono 20mila gli italiani con un patrimonio finanziario netto fra i 5 e i 10 milioni di euro e 8 mila quelli con patrimonio finanziario netto superiore a 10 milioni di euro (Corriere Sera, 19 agosto 2011). Il 10% di 7,5 milioni dei 20mila produce 15 miliardi di euro. Il 15% di 10 milioni degli 8mila produce 12 miliardi di euro. Nella sostanza, tassando leggermente i ricchi si hanno 27 miliardi di euro, e raddoppiando le percentuali avvicinandole all’attuale pressione fiscale che varia dal 36% al 46% a seconda se si tratti di una srl o di una persona fisica, si potrebbe persino raddoppiare la percentuale di prelievo (20% – 30%) e il ricavo sarebbe di 54 miliardi di euro. Lo stile di vita dei ricchi non cambierebbe e lo Stato riuscirebbe a mantenere i servizi. Tutto ciò se il vero problema fosse quello di far quadrare i conti. Ragionevolmente, secondo voi non esiste una persona capace di far quadrare i conti? Smettiamo di credere alle favole e usiamo il buon senso. Inoltre è moralmente doveroso tassare i capitali “scudati” dal 40% al 50% per ricavare i miliardi per far quadrare i conti. Dopo lo scudo fiscale del 2009 con una tassa di appena il 5%, a metà febbraio 2010, secondo le stime governative, sono rientrati solo 80 miliardi di euro, di cui ben 60 miliardi dalla sola Svizzera. Con questi semplici provvedimenti lo Stato italiano potrebbe ricavare quei 120-180 miliardi di euro senza tassare i soliti dipendenti pubblici e i cittadini che dichiarano 60 mila euro l’anno. Almeno per un anno le tasse le pagano i ricchi e gli evasori. Una parte di questi soldi 123

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Come spiegato in precedenza il sistema di creazione della moneta a riserva frazionaria privo di un equivalente controvalore, con la domanda e l’offerta regolata dal moltiplicatore monetario consente ogni tipo di speculazione (derivati, mutui, tassi usurai..). Una volta tale sistema era illegale per impedire l’inflazione (tassa occulta). Nella realtà le cose sono peggiori di questa semplificazione perché ben il 97% della moneta circolante è elettronica e la rendita derivante dall’emissione di moneta finisce nelle tasche dei banchieri. Per accordi stabiliti solo la rendita delle monete metalliche ritorna allo Stato italiano. Nella sostanza i banchieri usano la moneta come un’esca per i pesci o una trappola per polli che ha consentito loro di rubare economia reale ai popoli e gestire indirettamente il reale potere. I polli, cioè i cittadini che usano una moneta di proprietà privata non sanno di custodire un titolo di debito, i polli credono di avere ricchezza mentre i banchieri sono ben contenti di dare loro più offerta, più moneta, rispetto alla domanda. E’ sufficiente informarsi per non essere più dipendenti da questo inganno psicologico e stamparsi una moneta pubblica per uscire dalla prigione che Governi corrotti e banchieri usurpatori hanno costruito. Per essere estremamente chiari con una moneta di proprietà pubblica non esisterebbero più i 70 miliardi di euro di interessi annui che gravano su tutti i cittadini ma soprattutto su quelli poveri e su tutti gli stipendi salariati, non esisterebbe più il debito pubblico, non esisterebbe più una violazione di sovranità “indiretta”, ricatto, da parte delle SpA straniere creditrici sui Titoli di Stato. L’informazione c’è ma bisogna cercarla bene: Roberto Reale conduce il programma televisivo “Scenari, inchieste dal web” in onda su Rainews24. 126 Reale, il primo agosto 2009, ha trasmesso l’inchiesta: “i padroni del denaro” , traendo inspirazione dal film documentario “Zeitgeist addendum” ed il 30 aprile 2010 torna sul tema con l’inchiesta “se la 127 banca ti truffa” . Maurizio Decollanz, ha ideato e condotto il programma “Rebus” andato in onda sulle televisioni locali. In due puntate ha trattato il tema del signoraggio bancario, invitando a discuterne alcuni autori di libri che trattano il tema e mandando in onda il documentario “Genius Seculi” versione italiana ispirata a “Zeitgeist addendum”.

Esiste persino un disegno di legge che mira a chiarire un vuoto giurisprudenziale: Disegno di Legge N.925 (XVI legislatura): “Proprietà popolare della moneta e istituzione del Fondo di cittadinanza”, d’iniziativa dei senatori Lannutti, Belisario, Astore, Bugnano, Caforio, Carlino, De Toni, Di Nardo, Giambrone, Li Gotti, Mascitelli, Pardi, Pedica e Russo, comunicato alla presidenza il 18 luglio 2008 128.

Proposta di politica economica La recessione innescata dall'industria finanziaria fuori controllo richiede un intervento radicale, poiché l'aumento della disoccupazione è il frutto di un sistema immorale, obsoleto ed inefficiente se deve essere investita in ricerca e innovazione per interventi strutturali socialmente utili (prevenzione primaria, energia, risparmio, tutela del territorio), e soprattutto in controlli fiscali seri ed efficaci che possano far emergere altra “economia nera”, stimata in 300 miliardi (Corriere della Sera, 20 settembre 2008). L’economia sommersa in Italia vale da un minimo di 255 ad un massimo di 275 miliardi di euro ed e’ dovuta per il 37% a lavoro non regolare (Rainews 24, 2 giugno 2011). Queste semplici considerazioni e i conti della serva dovrebbero indurre a riflessioni etiche che fanno intendere un aspetto banale sull’invenzione della crisi e sulla disputa chiamata riduzione del deficit e cancellazione del debito. Secondo voi perché in gergo si chiama economia del debito? Solo quando la moneta stampata riporterà la scritta Repubblica italiana, non più Banca d’Italia e non più Banca centrale europea, allora sapremo che i soldi tassati (120180 miliardi di lire italiane) serviranno a coprire le spese poiché saremo liberi dal debito e dagli interessi (usura). http://peppecarpentieri.wordpress.com/2011/08/20/malati-di-mente-banchieri-manager-e-politici/ 126

http://scenari.blog.rainews24.it/2009/08/01/i-padroni-del-denaro/ http://scenari.blog.rainews24.it/2010/04/30/se-la-banca-ti-truffa/ 128 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Ddlpres&leg=16&id=313236 127

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si intende perseguire l'interesse pubblico, invece è efficace se si intende perseguire l'avidità dei pochi. Gli Stati dovranno riprendersi il ruolo politico sottratto da Trattati internazionali frutto di un'ideologia sbagliata, una credenza diffusa tramite il controllo dell'istruzione, buona parte dei media e dei partiti. I debiti pubblici non potranno essere ripagati poiché il sistema capitalistico è imploso, molto preoccupante anche l'aumento dei debiti privati che creano i fallimenti delle imprese, mentre la crisi della domanda interna innescata dall'aumento della disoccupazione ed i salari bassi hanno bloccato l'economia reale. Secondo Minsky il sistema capitalistico in certe condizioni sarebbe diventato instabile 129 e quindi insostenibile 130. Pertanto si tratta di ripensare le regole ed i valori globali e locali ove la rappresentanza politica torna a decidere la gestione della res pubblica senza determinate regole e tecniche finanziarie palesemente truffaldine. Da tempo una parte del mondo accademico chiede l'uso della scienza della sostenibilità e della bioeconomia nelle valutazioni politiche dando priorità alla salute, l'ambiente e le relazioni sociali. Sono noti diversi indicatori alternativi al PIL, come il BES per esempio, bisogna valorizzarli. Una maggioranza politica intellettualmente onesta, ed a servizio del popolo può intraprendere la strada legale del debito odioso 131. L'Italia e gli altri "paesi periferici" possono valutare l'azione legale nei confronti di chi ha truffato e rubato ricchezza ai popoli sovrani e "congelare" il debito estero per negoziare la giusta somma da pagare. Nel corso della storia molti paesi hanno ristrutturato il proprio debito estero, fra questi c'è anche la Germania 132. L'euro zona è un progetto politico che ha spostato ricchezze dai paesi "periferici" a quelli "centrali". Prima dello SME la bilancia commerciale dell'Italia era molto più favorevole. Nell'ottocento per fermare la ricchezza del Regno delle due Sicilie la massoneria inglese e francese ideò la propaganda del Risorgimento, e comprò i graduati borbonici per compiere la guerra di annessione chiamata Unità d'Italia. Il Regno delle due Sicilie era la Germania di oggi 133. La storia insegna come unire economie diverse con un cambio fisso (stessa moneta) sfavorisca i paesi periferici, a meno che non si rubi la ricchezza altrui con una guerra. Processo analogo accadde per la guerra d'Indipendenza americana.

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Hyman Minsky, Keynes e l'instabilità del capitalismo, Bollati Boringhieri, 2009 Federico Fubini, 14 luglio 2013, in La Repubblica on-line. Da quando l'Italia fu ammessa nell'euro nel 1998 all'inizio di quest'anno, il debito privato in Italia è salito di oltre il 130% del Pil. A dicembre 2012 gli oneri finanziari totali nel Paese (pubblici e privati) erano arrivati al 400,95% del Pil, mentre all'inizio del '98 era al 264%. È su questa cifra che banche, imprese, Stato e famiglie devono pagare un interesse reale che sale in proporzione a quanto scende il Pil. Certo alcuni Paesi, la Spagna, la Grecia, il Portogallo, o anche l'Olanda, sono arrivati anche oltre. Ma l'Italia non era mai giunta a questo punto nella sua storia unitaria. Gli oneri finanziari che gravano su quest'economia in contrazione da due anni sono di circa 6.000 miliardi: l'equivalente di circa 100 mila euro per abitante, neonati, ultra-centenari e immigrati inclusi. Peraltro l'unico settore che dal '98 ha aumentato la sua esposizione solo di poco è quello del quale ci si preoccupa (comprensibilmente) di più: lo Stato. http://www.repubblica.it/economia/2013/07/14/news/addio_al_tesoro_dei_privati_con_banche_famiglie_e_imprese_il_ debito_totale_al_400_del_pil-62946619/ 131 Fonte wikipedia: Per debito odioso si intende quella teoria di diritto internazionale riguardante la successione tra Stati nel debito pubblico. Con esso ci si riferisce al debito nazionale assunto per perseguire interessi diversi da quelli nazionali nella piena consapevolezza dei creditori e nell’incoscienza dei cittadini. 132 http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_sovereign_defaults 133 La prima cosa che balza agli occhi è lo spread (anche allora!) tra i rendimenti dei diversi gruppi di bond prima e dopo l'Unità. Quelli del Regno delle Due Sicilie (che erano un quarto del totale) prima del 1861 pagavano i tassi più bassi: 4,3%, 140 punti base in meno delle emissioni papali e di quelle piemontesi (che rappresentavano rispettivamente il 29% e il 44% del debito unitario dopo la conversione) e 160 in meno rispetto a quelle Lombardo-Venete (che però erano solo il 2%). Insomma, a voler utilizzare le categorie di oggi, il Regno di Napoli economicamente era per l'Italia quello che oggi la Germania è per l'Eurozona. Giuseppe Chiellino, Ilsole24ore, 30 giugno 2012, http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-0630/eurobond-fecero-unita-italia-190357.shtml?uuid=AbDwao0F 130

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O cambiano i paradigmi culturali dell'euro zona o l'attuale guerra economica interna all'euro zona produrrà altra miseria com'è accaduto per i cittadini greci. La fase recessiva dell'Italia è una situazione di lenta agonia. Se guardiamo il Giappone ci rendiamo conto che inseguire l'ideologia della crescita è sbagliato. Il Giappone non è parte dell'euro zona ma non cresce più. Inoltre se osserviamo i flussi finanziari europei (pubblici e privati), la delocalizzazione industriale e la scarsa innovazione delle imprese, ci rendiamo conto che sembra esserci un disegno per distruggere l'industria italiana ove i protagonisti sembrano essere imprenditori, politici e banchieri. Per rimettere in moto l'economia reale cittadini ed imprese devono riprendersi il controllo dello Stato attraverso la sovranità monetaria, lo Stato può avviare una "contabilità parallela" a quella esistente per sostenere importanti capitoli di spesa pubblica (i diritti inviolabili) come: sussidi alle famiglie meno abbienti e alle imprese che sviluppano le energie rinnovabili o tutelano il territorio e il paesaggio. Attraverso una moneta sovrana a credito, Governo e Parlamento possono avviare un piano industriale per "aggiustare" le città italiane (rigenerazione urbana con la scienza della sostenibilità) e i piccoli centri: conservare e recuperare il patrimonio architettonico esistente e realizzare "reti intelligenti" per rendere le comunità energeticamente auto sufficienti. Tali investimenti possono essere misurati con moneta della Repubblica italiana, o in generale con moneta sovrana, tramite l'elementare principio denominato fiat money, quindi fuori dal bilancio attuale, e liberi dal debito poiché creata senza emettere obbligazioni. Questo principio, fiat money, può essere affiancato dalla misura dei flussi di energia e di materia, cioè i limiti della terra. E' sufficiente un software informatico per applicare questa proposta ed accreditare moneta ai ceti meno abbienti, alle imprese. Col medesimo sistema lo Stato, a credito e senza creare debito, può avviare programmi di prevenzione primaria per la salute pubblica. E' necessario avviare la domanda interna verso una politica industriale che attua comportamenti virtuosi: eco-efficienza e scienza della sostenibilità. Com'è già accaduto tramite l'approvazione del Benessere Equo e Sostenibile (BES), la Repubblica può attribuire ai nuovi paradigmi di maggiore valore rispetto all'obsoleto debito/PIL, e puntare alla felicità degli abitanti ristabilendo il fatto che la moneta non è ricchezza, ma un banale strumento di misura, neanche il più importante poiché contano maggiormente i flussi di energia e di materia. Si tratta, da un lato ripristinare l'economia reale e da un altro lato associare gli indicatori scientifici all'economia per gestire le risorse limitate. Economia alternative sono avviate in Sud America, in Asia, mentre in misura ridotta persino in Europa tramite le monete complementari non convertibili con l'euro è in corso una sperimentazione di economia solidale. La predominante forza dell'economia reale esisteva prima della rivoluzione industriale poi distrutta con la nascita delle società per azioni, poi con gli algoritmi finanziarie ed internet, le borse telematiche, e regole del WTO e della BIS tramite la divulgazione della finanza internazionale, e l'invenzione dei paradisi fiscali. Il sistema non dipende né dalla Banca Mondiale, né del FMI, né dalle borse telematiche, né dalle banche commerciali, né dalle banche centrali privatizzate, ma funziona unicamente dalla fonte primaria di misura del valore, cioè dalla condivisione di conoscenze socialmente utili (uso razionale dell'energia e beni comuni) che crea relazioni e fiducia nelle comunità e quindi scambi: economia reale. La scelta di ripristinare la sovranità monetaria, e quindi riavere una politica economica e industriale nazionale lascia intendere che sia implicito un ragionamento politico: L'Italia, per tutelare l'interesse pubblico ed i beni dei cittadini, dovrebbe rescindere il vincolo del Trattato di Lisbona. Altri Paesi dell'UE non usano l'euro (Gran Bretagna), com'è noto, e perseguono una politica nazionale. La Germania ha un'economia e un tessuto industriale profondamente diverso dal nostro e sfrutta il potere del cambio fisso: l'euro, per conservare la propria crescita. In questi anni di euro, rimanendo nei vincoli dell'UE, sta accadendo che la condizione economica degli italiani somiglia sempre più a

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quella dei paesi in "via di sviluppo", i danni maggiori si vedono per i ceti meno abbienti. Secondo l'Istat, nel 2011, 38 italiani su 100 non riescono ad affrontare una spesa imprevista di 800 euro. 134 Come abbiamo visto dai fatti, gli studi economici ortodossi proposti nelle accademie non sempre aiutano a comprendere seriamente ed eticamente la realtà circa i disagi attuali e la società odierna, anzi, possono rappresentare un ostacolo, o una maschera per nascondere comportamenti immorali, illeciti e reati. Possiamo asserire con una certa sicurezza che la soluzione della crisi non potrà esser proposta dagli economisti ortodossi dato che questi ultimi sono gli ideatori di modelli finanziari immorali sorti in alcuni think tank anglo-americani (Mont Pelerin Society 135). Oggi è molto influente il gruppo dei trenta 136. Saranno i cittadini consapevoli e responsabili a proporre soluzioni alternative, com’è successo in Islanda, grazie ad un artista ed alle manifestazioni, e come sembra esser proposto in Grecia solo dopo il default, e le manifestazioni contro le assurde proposte del FMI. Proposte di ristrutturazione del debito, per la Grecia, così assurde che sono state persino riviste, proprio dal FMI stesso. L’Argentina, invece, rappresenta un esempio di distruzione calata dall’alto – Fondo monetario e Banca mondiale – che ha fatto risvegliare le persone solo dopo il danno prodotto dai sicari dell’economia. Il risveglio è partito anche da alcuni Governi, come l'Ecuador di Correa uscito dal sistema bancario internazionale sfruttando il principio giuridico del "debito odioso". Il modelli alternativi all'economia del debito esistono e stanno dimostrando di essere sistemi migliori della religione neoliberista. Un esempio? Sarebbe sufficiente adottare la politica delle risorse, cioè un approccio razionale ed olistico al sistema del controllo delle risorse naturali e dei beni comuni affinché chiunque volesse farlo possa fruire correttamente di energia, acqua, cibo e internet (accesso alla conoscenza). Per fare questo è doveroso ribaltare il paradigma culturale, uscire dal monetarismo e formare una nuova consapevolezza scientifica.

Paesi "emergenti" e ipercapitalismo. Pensiamoci un attimo, sul fatto che noi europei siamo disinformati ed egoisti, per non pensare di essere anche un po’ sciocchi. Tutti i giorni, i media dedicano tempo a comunicare circa l’economia e la crescita di Cina ed India, questo accade tutti i giorni spesso con l’uso di termini tecnici finanziari a noi incomprensibili. Infatti l’obiettivo del potere è programmarci senza far capire cosa accade. Nonostante ciò, credo ed auspico che tutti abbiamo compreso una cosa: Cina, India ed est europeo, in piccola parte, producono merci per tutto il mondo, infatti, ormai potremmo azzardare che 9 imprese su 10, europee ed americane, abbiano trasferito la produzione in quei Paesi privi di diritti umani per i lavoratori nelle catene di produzione. In Cina, nella regione del Wandong si concentrano le multinazionali dello sfruttamento. Secondo Amnesty International esiste una migrazione di massa per cercare lavoro, questa manodopera viene chiamata "sottoclasse urbana" 137. Ad esempio un bambino di 14 anni guadagna 45 centesimi per un paio di Timerland vendute in Europa a circa €150. Anche la Apple che produce il popolare IPad è stata denunciata di violazione dei diritti umani, nella fabbrica di Zhengzhou 138. Rubare agli altri è la maniera capitalista per 134

http://www.repubblica.it/economia/2012/12/10/news/istat_quasi_tre_italiani_su_dieci_sono_a_rischio_povert48455617/ 135 La Mont Pelerin Society è un'organizzazione internazionale composta da economisti, intellettuali e uomini politici, riuniti per promuovere il libero mercato e la «società aperta». 136 http://www.group30.org/ E' un organismo internazionale di importanti finanzieri e accademici che si propone di approfondire la comprensione di questioni economiche e finanziarie e di esaminare le conseguenze delle decisioni prese nel settore pubblico e privato relativi a questi temi. Il gruppo è composto da 30 membri e comprende i capi delle grandi banche private e banche centrali, così come i membri del mondo accademico e delle istituzioni internazionali. Si tengono due riunioni plenarie all'anno e organizza anche seminari, simposi e gruppi di studio. Ha sede a Washington, DC. 137 http://www.amnesty.org/en/library/info/ASA17/008/2007 138 http://www.repubblica.it/economia/2012/03/29/news/foxcomm_cox-32434290/

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diventare ricchi, così le SpA e l'élite rappresentate dal WTO creano disuguaglianze violando i diritti umani ed anche l'UE partecipa a questa violenza senza mettere dazi a chi produce merci in maniera immorale 139. Quanti sanno che un Paese come la Cina adotta due sistemi economici allo stesso momento? L'ipercapitalismo e la sovranità monetaria. Tutti hanno compreso che la Cina sia un paese capitalista, ma quanti sanno che, contemporaneamente all’uso di una borsa telematica (scambi finanziari nel mondo), le più grandi infrastrutture energetiche vengono finanziate da fondi sovrani? Cosa significa? I cinesi non dipendono unicamente dal sistema schiavista della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale perché consapevoli dello stupido sistema basato sull’invenzione del costo di produzione hanno ben pensato di continuare ad usare “moneta locale” libera dal debito per costruire le infrastrutture necessarie alla vita del proprio popolo senza chiedere alcun prestito al sistema finanziario mondiale, ma per l’appunto applicando il principio di autoderminazione. I cinesi usano sia il sistema di scommesse (borse telematiche) per sostenere le SpA, (asiatiche, europee, americane) e sia moneta sovrana per sostenere la reale crescita del paese in investimenti più seri e concreti come la cultura (programma di alfabetizzazione del popolo), la sanità e l’energia. Ricordate, Tremonti disse a Bersani: «ma che fai stampi moneta, fai debito […] dove trovi i soldi?». Sull’elementare principio giuridico figlio della sovranità popolare i cinesi, essendo culturalmente indipendenti, liberi da tutti e soprattutto consapevoli, usano una moneta di proprietà cinese e si autofinanziano tutto quello che credono sia utile alla comunità. Oggi il sistema economico mondiale è fallito ed infatti banchieri e governi stanno pensando ad una nuova Bretton Woods (1944) o un nuovo ordine economico mondiale. Terminata la guerra gli USA fecero prevalere i loro interessi creando dal nulla la ricchezza. Il dollaro fu la moneta di riferimento per scambi internazionali, ricordate? Il petrol-dollaro! Unirono una fonte energetica con un pezzo di carta poi sganciato dall’oro (1971). Adesso questo potere è in discussione, e si dibatte di introdurre una nuova moneta di riferimento che potrebbe essere lo Yuan cinese, ¥. Nel frattempo gli USA hanno già pianificato un piano di riserva sostituendo il dollaro con l’AMERO (unione monetaria fra Canada, USA e Messico). La contrapposizione sul tema è forte poiché da un lato, molti sanno che gli indicatori (PIL) ed i riferimenti concettuali dell’attuale sistema sono immorali poiché fondati sull’inganno e sulla menzogna a scapito dei popoli che pagano le tasse. Altri si rendono conto che: se il petrolio, uno dei “metri di riferimento”, venisse sostituito dalle energie rinnovabili non sarà più possibile misurare o riusare la menzogna del costo di produzione. Mentre oggi la maggioranza degli addetti ai lavori ripete in maniera ossessiva le parole: crescita, produzione, PIL, costo ed in tanti credono ancora a questa religione, come faranno a far pagare un costo ai sudditi (cittadini disinformati) tramite l’uso del sole, del vento? Ricordiamoci che i concetti immorali: produzione, PIL, costo sono vincolati ai limiti fisici della terra, alle risorse naturali in esaurimento mentre il sole non è in esaurimento, meglio ancora, l’energia non è in esaurimento ma grazie alla conoscenza, alla cultura essa è ampiamente disponibile senza che qualche dittatore venga a raccontarci la sciocchezza del costo di produzione. Per intenderci ancora meglio, semplifichiamo e schematizziamo l’attuale sistema produzione lineare: 1. estrazione delle risorse – materia prima – 2. trasformazione e 3. vendita. Come suggerivano Soddy e Georgescu-Roegen, quando un sistema di produzione non tiene conto dell'entropia e la moneta viene artificialmente diffusa da regolamenti che ignorano la fisica è logico attendersi squilibri sociali, povertà e ricchezza. Questo sistema obsoleto e inefficiente, è imposto anche con l’uso della forza militare – accaparramento ed accumulo delle materie prime – e diffuso con l’aiuto di borse telematiche per produrre profitti artificiosi. Le multinazionali grazie alle maglie larghe dei sistemi fiscali non pagano tasse, o versano percentuali ridicole (globalizzazione). Gli Stati (scuole, ospedali, ambiente, beni culturali) sono mantenuti dalle tasse dei lavoratori dipendenti, molto meno dalle imprese, mentre le società transnazionali violando i diritti umani sprecano risorse finite distruggendo gli ecosistemi. Queste SpA scambiano ricchezze per trasferirle nei paradisi 139

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-16/stop-dazi-prodotti-tessili-153938.shtml?uuid=AasXprsE

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fiscali utili a pagare campagne elettorali, e sostenere le famiglie delle oligarchie partitiche (destra e sinistra = divide et impera). Questo sistema funziona anche con la programmazione neuro linguistica usata in tutti gli ambiti: scuola, formazione e media per scoraggiare la nascita di un pensiero diverso da quello dominante, e quindi assistiamo all’uso costante di “autorità universitarie”, “intellettuali politicamente corretti”, che impediscono la diffusione di strumenti, metodi, ed indicatori diversi da quelli odierni soprattutto questi “prezzolati pensatori” impediscono che l’etica entri a far parte della progettazione di una società normale. Una società fondata sull’etica non comprende l’uso della menzogna e di strumenti innaturali come le borse telematiche e/o sistemi a riserva frazionaria usati dalle attuali banche centrali, non prevede interessi sul prestito. La ricchezza è un bene non misurabile: amore, passione e cultura sono beni immateriali, essenziali per gli esseri umani e non quantificabili. Altri beni essenziali come l’acqua, il cibo, i vestiti e la casa non devono essere considerati merci e, soprattutto non possono essere oggetti di scambi-speculazioni finanziari internazionali poiché sono parte della sovranità popolare ed indispensabili per la dignità umana, quindi non quantificabili e non devono essere sottoposti a regimi monetari effimeri come quelli attuali. La natura adotta un sistema di produzione circolare dove gli scarti sono risorse per altre specie. Un sistema bioeconomico contempla i rischi degli scarti ed usa strumenti di misura analitici per quantificare i danni. Cibo, vestiti e case possono essere misurati con la bioeconomia, ad esempio l’analisi del ciclo vita ispirato al sistema circolare della natura tende ad evitare e sconsigliare l’uso di sistema produttivi nocivi e sostanze chimiche non biocompatibili. L’etica consiglia di adottare tali strategie mentre gli azionisti delle borse lo vietano per massimizzare i profitti effimeri figli del costo di produzione e della maggiore offerta rispetto alla domanda (consumi indotti dai media = circolo vizioso = crescita illimitata senza ragione alcuna). Bisogna uscire dall'invenzione finanziaria poiché è concretamente inefficiente, non riconosce le leggi della fisica e produce enormi sprechi, e vedasi la distruzione di risorse non rinnovabili. Per entrare nella politica delle risorse bisogna monitorare le risorse locali e globali, e ci sono gli strumenti per farlo. A questo fine Archibugi concentra l’attenzione sul peso e sul ruolo crescente di quella che definisce “l’economia associativa”. Economia che, in sostanza, è costituita da imprese senza scopo di lucro e da sempre più estese forme di volontariato…. ……Perciò se riuscissimo a diventare tutti più ragionevoli dovremmo puntare con maggiore impegno sull’economia solidale. Cioè sull’economia associativa di cui scrive Archibugi. Oltre tutto non dovrebbe essere così arduo capire che i “lavori socialmente utili” sono sempre preferibili alla produzione di “beni e consumi inutili”. 140 Linee guida per una nuova ricerca in materia di contabilità economica 141 Da molti anni la comunità scientifica degli economisti e degli studiosi sociali in generale, è sfidata dal problema di rendere più efficaci gli strumenti conoscitivi di contabilità economica a disposizione (in pratica il sistema di conti nazionali – SNA - ormai standardizzato a scala internazionale) allo scopo di tener conto anche di aspetti ed obiettivi “non economici” che vengono formulati nelle correnti scelte e decisioni di politica, a molti livelli decisionali (nazionali, internazionali, regionali e locali). In altri termini, la comunità scientifica è sfidata da molti anni dal problema di “estendere” il campo stesso della contabilità economica per tener conto simultaneamente anche di valori sociali ed ambientali che non vengono da essa valutati e perciò registrati e contabilizzati. Insieme a questo sforzo di allargamento, si è iniziato anche a mettere in discussione il significato stesso di alcuni aggregati della contabilità economica, soprattutto se posti in relazione a problemi di scelta e decisione politica. In altri termini si è constatato come gli aggregati stessi della contabilità nazionale, in quanto aggregati (investimenti, consumi, pil o pin, scambi con l’estero, risparmio, spesa pubblica 140

http://www.francoarchibugi.it/pdf/%5BI%5D%20Welfare-Giudizi.pdf FRANCO ARCHIBUGI, programmazione socio-economica e nuova contabilità, Centro di studi e piani economici, 2007 - http://www.francoarchibugi.it/pdf/2007_06_Progr_socioecn_nuova_contabilit%C3%A0.pdf

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complessiva, debito pubblico, etc., insomma tutte le voci classiche della contabilità, anche quella input-output, intersettoriale e interindustriale) avessero scarso significato operativo per la politica economica se non conosciuti attraverso le loro componenti qualitative; componenti qualitative tanto più percepibili e valutabili quanto più la contabilità fosse appropriatamente disaggregata. Si è fatta così largo la convinzione che la stessa costruzione statistica dell’aggregato, delle sue voci, dovesse rispondere agli obiettivi potenziali della politica sociale ed economica. E che perciò sia la contabilità economica tradizionale che quella di cui si cercava l’“allargamento”, dovessero trovare: • sia l’appropriata disaggregazione • che l’appropriato “allargamento” in funzione di un quadro programmatico di riferimento, in funzione cioè di obiettivi di politica, sia economici che sociali e ambientali visti in un insieme integrato, così come era domandato di fare sempre di più ai responsabili di decisioni politiche. […]L’intenzione ferma tuttavia dovrebbe essere quella già detta – e che qui ripetiamo - di studiare una opportuna configurazione di un "sistema di modelli" (cioè un insieme coordinato di modelli) che abbia la capacità di superare la dicotomia sopra menzionata fra modelli olistici e modelli parzialioperativi e realizzare l'auspicato "raccordo" fra essi.

“La crescita è accusata di ingarbugliare le priorità nazionali, aggravare la distribuzione dei redditi e alterare in maniera irrimediabile l’ambiente”. Una prima direzione di ricerca sembra quindi necessaria, ovvero modificare il quadro contabile esistente in modo che esso assuma meglio al suo interno le evoluzione dell’economia e della società: prima di tutto le ineguaglianze, la sicurezza, i servizi pubblici (sanità, istruzione, ecc.). Inoltre un certo numero di fenomeni che determinano il benessere delle popolazioni non sono misurati dal nostro quadro statistico, soprattutto quelli relativi all’ambiente (qualità dell’aria, dell’acqua, ecc.). Una seconda direzione di ricerca consiste allora nel cercare di proporre misure accettabili. In fine, non disponiamo davvero di indicatori della qualità della vita, anche se diversi lavori si sono coraggiosamente dedicati a colmare la lacuna (felicità, “capacitazioni”, tempo libero, libertà, partecipazione alla vita della propria comunità ecc.). Bisogna sviluppare e affinare questi indicatori, vista l’importanza che riveste la misurazione del benessere al fine di formulare politiche efficaci. 142

L’amministrazione sprecona e virtuosa. Per avere una migliore organizzazione politica bisogna ripensare la gestione della cosa pubblica ed introdurre la misura di indicatori, criteri e dimensioni ideali per il benessere dei cittadini, come il BES (Benessere Equo e Sostenibile). Solo dopo aver acquisito determinate informazioni e con l'aiuto di metodi partecipativi possiamo cominciare a co-gestire la comunità. Oltre all'adozione di indicatori corretti bisogna sostituire le SpA (ex-municipalizzate/partecipate) che gestiscono i servizi locali con società senza profitto ad azionariato diffuso popolare. Ad esempio, oggi la contabilità pubblica non assegna valore ai beni comuni (acqua, energia, cibo, internet), bisogna mutare questo approccio. Lo Stato riconosce i beni privati e i pubblici ed il lavoro è lo "strumento intermedio" che si relaziona a tali beni. E' necessario individuare un altro ente, la comunità, e lo Stato deve riconoscere e tutelare i beni comuni attraverso il valore d'uso sociale, metro non monetario. La nuova amministrazione deve individuare un regolamento per riconoscere e tutelare i beni comuni, così la comunità potrà prendersi cura di questi beni e attraverso il lavoro renderli fruibili a tutti in maniera razionale e compatibile con la natura, liberi dal ricatto dei mercati e dall'avidità delle SpA. Un'amministrazione virtuosa misura le risorse naturali e sostiene la comunità nella tutela dei beni comuni con nuove forme di democrazia diretta e partecipativa. In questo modo le risorse naturali vengono co-gestite dai cittadini e si riducono gli sprechi causati da obsolete logiche mercantili.

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JEAN-PAUL FITOUSSI, ELOI LAURENT, la nuova ecologia politica, in campi del sapere, Feltrinelli, 2009 pag. 82

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In questa semplificazione potremmo intuire dove sia il problema: i dipendenti eletti non corrotti difficilmente destinano le risorse rispetto ai bisogni reali, perché i dipendenti non conoscono i bisogni reali e non potranno mai conoscerli poiché privi di strumenti di democrazia diretta e partecipativa. Nell’attuale consuetudine le corporazioni consigliano i Governi come distribuire le tasse ed il popolo intero non riesce ad organizzare le proprie idee poiché apatico, distratto e manipolato. Le cronache di buone pratiche amministrative hanno dimostrato che gli sprechi sono stati notevolmente ridotti o eliminati dove esistono strumenti efficaci di vera democrazia, circa 500 città nel mondo. Le caratteristiche fondamentali sono la trasparenza e la pianificazione. Trasparenza degli atti, come la pubblicazione di bilancio pubblico esplicato ed i documenti di spesa degli organi esecutivi (Piano Esecutivo di Gestione). La pianificazione intesa come partecipazione popolare ai documenti programmatici (piani pluriennali). Solo il popolo sovrano conosce le proprie esigenze e pertanto sono inutili gli interventi tradizionali di pianificazione che coinvolgono solamente le lobby delle associazioni di categoria. Con la partecipazione di massa si risolve anche il problema dell'accesso al credito, poiché banchieri, industriali, politici e giornalisti a servizio delle oligarchie, non avranno modo di orientare il prestito verso i soliti gruppi di potere, in quanto la volontà popolare ha un'energia di influenza maggiore, cioè la volontà popolare circa i singoli argomenti (servizi, infrastrutture, energia etc.) rappresenta un gruppo di potere più esteso. Un’organizzazione geniale ed efficace non risolve problemi, ma li previene. Le Regioni del Sud Brasile hanno realizzato una riforma amministrativa che consente di far emergere la reale domanda (bisogni dei cittadini) unita all’offerta (lavoro e produzione). Il popolo sceglie le “priorità” (servizi, costruzioni, infrastrutture …) con strumenti di democrazia e le amministrazioni applicano e controllano, insieme a portavoce dei cittadini, i lavori da eseguire. I referendum propositivi sono strumenti di volontà popolare che destinano risorse rispondenti ai reali bisogni. Ad esempio, un’amministrazione ingiusta e sprecona di danaro pubblico divide la torta delle tasse facendo cento diviso le dieci città anche se qualcuna di queste non ha reale bisogno di quella parte. Al contrario, un’amministrazione etica e giusta lascia che la torta sia auto-divisa rispetto ai reali bisogni conosciuti e pervenuti con strumenti di democrazia diretta così da eliminare l’assistenzialismo e gli sprechi, ma stimolando la reale partecipazione democratica del popolo alle decisioni collettive (responsabilità). Lo Stato deve solo controllare che la domanda di moneta sia corrispondente alla reale produzione di merci, beni e servizi così da evitare l’inflazione e tagliare la moneta in eccesso per lasciare i prezzi stabili. Lo stesso sistema di autocontrollo democratico fatto dai cittadini consente una maggiore consapevolezza della produzione e della spesa pubblica, e questo alimenta un circolo virtuoso di crescita, di maturità e responsabilità collettiva, come sta avvenendo ed accade nei territori dotati di strumenti di vera democrazia. Infatti dove esistono ambiti democratici, il singolo individuo può esprimere la propria opinione e condividere la conoscenza gratuitamente, chi ascolta cresce e può comparare le opinioni divergenti, può fare ricerche e comprendere errori, incomprensioni e cattiva fede. In assenza di tali metodi e strumenti, i cittadini sono oppressi da scelte sbagliate dei dipendenti eletti. Bisogna cambiare paradigma culturale e far amministrare gli Enti a esseri umani e quindi anche a fisici, matematici, filosofi e biologi perché oggi il male è rappresentato proprio dai manager che non hanno cultura umana essi “pensano” solo in termini di entrate ed uscite, e credono che l’efficienza sia intesa come maggiore profitto. Secondo la religione dei manager l’azienda che non funziona potrebbe funzionare meglio se il Consiglio d’amministrazione fosse stimolato coi premi, incentivi (soldi), l’economista non riconosce i diritti umani ma i soldi. Il problema è culturale, la cosa pubblica non può essere amministrata da persone che non hanno cultura ecologica, perché i manager sono stati psico-programmati per diffondere la disumanizzazione mentre agronomi, biologici,

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matematici, fisici e filosofi sono stati programmati per diffondere umanità. La società deve essere amministrata dagli esseri umani. L’agricoltore produce vita, l’economista mangia carta. Un amministratore dovrebbe tener conto di questo: “nei sistemi naturali sani e prosperi è chi si adatta a viver meglio. L’adattamento implica un rapporto di interdipendenza tra l’essere vivente, l’energia e i materiali del luogo in cui si trova a vivere” 143. Questo ragionamento di buon senso poggia sulla consapevolezza di chi siamo, esseri umani. Invece, il manager pensa prioritariamente in termini materialistici e monetari e tale pensiero oggi è parte integrante dell’amministrazione pubblica, come ci insegna Latouche 144, l’economia e la moneta sono invenzioni e pertanto possiamo cambiarle tornando anche a rileggere i consigli di Aristotele che parla di economia per autoconsumo. Maurizio Pallante, co-fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, : «una coppia di genitori che, invece di dedicare tutto il proprio tempo lavorativo alla produzione di merci per avere il denaro necessario a pagare degli estranei che si prendano cura dei propri figli, ne impegna una parte per seguirli in prima persona, contribuisce a far decrescere il pil riducendo la propria dipendenza dalla mercificazione e così facendo migliora la qualità della propria vita familiare: ha un reddito monetario inferiore ma risponde in modo più adeguato a un bisogno essenziale per la serenità dei figli e li mette in condizione di trasmettere nelle loro relazioni sociali l’empatia che hanno sperimentato in famiglia. Contribuisce a migliorare il loro benessere individuale e il benessere sociale. Il prodotto interno lordo non è un indicatore insufficiente, è un indicatore sbagliato per misurare il progresso sociale e il benessere. Ogni volta che applicando tecnologie più evolute si aumenta l’efficienza con cui si utilizzano le risorse, si riducono gli sprechi e si allunga la durata degli oggetti, i miglioramenti della qualità della vita che si ottengono comportano una decrescita del pil. Altri miglioramenti derivanti da una decrescita del pil si ottengono sostituendo l’acquisto di alcune merci con l’uso di beni autoprodotti per autoconsumo ogni volta che sia più vantaggioso in termini economici e ambientali. In termini generali, nei paesi industrializzati molti miglioramenti del benessere si possono ottenere esclusivamente con una decrescita selettiva del pil, mentre nei paesi poveri, impropriamente definiti sottosviluppati, molti miglioramenti del benessere si possono ottenere solo se si evita di far crescere il PIL mercificando la produzione agricola e si valorizza l’agricoltura di sussistenza. Una scelta di questo genere apporterebbe, del resto, miglioramenti alla qualità della vita anche nei paesi industrializzati. […] I sette bisogni irrinunciabili dei bambini individuati dai due pediatri sono: 1. Il bisogno di sviluppare costanti relazioni di accudimento; 2. Il bisogno di protezione fisica e sicurezza; 3. Il bisogno di esperienze modellate sulle differenze individuali; 4. Il bisogno di esperienze appropriate al grado di sviluppo; 5. Il bisogno di definire dei limiti, di fornire una struttura e delle aspettative; 6. Il bisogno di comunità stabili e di supporto, e di continuità culturale; 7. Salvaguardare il futuro (di tutti i bambini del mondo, cioè salvaguardare la loro possibilità di sopravvivere e dare alla luce nuove generazioni, ndr.). […] Se si ritiene che il benessere dei bambini dalla vita intrauterina ai 3 anni sia un buon indicatore di riferimento per valutare il benessere e il progresso sociale, se si ritiene che i sette bisogni irrinunciabili dei bambini indicati da Brazelton e Greenspan costituiscano validi indicatori del benessere dei bambini e si adottano adeguate misure legislative per consentire ai genitori di dedicare la maggior parte del loro tempo e delle loro energie a soddisfare quei bisogni, si riduce inevitabilmente il tempo che essi possono dedicare alla produzione di merci. Per migliorare il benessere dei bambini e dei genitori, per migliorare il benessere sociale derivante dal benessere delle famiglie, occorre ridurre il tempo che si dedica alla produzione di merci e aumentare il tempo che si dedica alle relazioni umane.

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WILLIAM MCDONOUGH, MICHAEL BRAUNGART, dalla culla alla culla, Blu edizioni 2003, pag. 116 SERGE LATOUCHE, l’invenzione dell’economia, Arianna editrice

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Scheda tecnica, Moneta e moltiplicatore monetario Corso di Economia Politica MACROECONOMIA - (lezione n. 10)

fonte: http://www.studiamo.it/dispense/economia_politica/introduzione_economia_politica/moltiplic atore.php

In questa lezione si vedranno le caratteristiche della Domanda e dell’Offerta di moneta, compreso l’importante meccanismo del “moltiplicatore monetario” in grado di amplificare gli interventi di Politica Monetaria (PM). Si studieranno pure, conseguentemente, le modalità con cui gli impulsi di PM si trasmettono a tutto il sistema economico. Definizione di moneta La moneta (M) ha molteplici funzioni: 1) Unità di conto, perché è il metro di misura del valore dei beni; 2) Riserva di valore, perché permette di conservare e trasferire nel tempo la ricchezza; 3) Mezzo di pagamento, perché è utilizzata come strumento di intermediazione negli scambi. Quest’ultima funzione è sicuramente la più importante e qualificante. Da un punto di vista economico la M svolge un compito fondamentale, perché essa, essendo utilizzata in tutti i mercati del sistema, permette il collegamento dell’intero circuito economico e di conseguenza ha l’imprescindibile ruolo di mezzo di trasmissione degli impulsi di Politica Monetaria (PM). Infatti, è attraverso l’offerta di M che la Banca Centrale (BC) attua le sue politiche monetarie espansive o restrittive. Un modello di circuito monetario, con il quale si trasmettono al sistema economico gli impulsi di PM, è il seguente: La moneta è così fondamentale in economia politica che alcune scuole di pensiero hanno incentrato la loro visione economica proprio sulla moneta, come i monetaristi Passiamo ora alla definizione (anzi, alle definizioni) di moneta. Un primo importante concetto è quello di base monetaria. Esso è essenziale per comprendere, nel successivo paragrafo, l’intervento della Banca Centrale nel sistema economico. La base monetaria (BM) è uguale alla somma della moneta in circolazione più la moneta utilizzata dalle banche come riserva, per far fronte ai prelevamenti dei depositanti. BM = circolante + riserve bancarie Ora passiamo alle definizioni statistiche dell’offerta di moneta in Italia. L’offerta di moneta, cioè lo stock di moneta in Italia, è misurabile mediante l’utilizzo di 3 grandezze: · M1 = circolante + C/C oltre alla moneta in circolazione, l’offerta di moneta M1 comprende tutti i C/C bancari e postali; · M2 = M1 + DR + CD essa identifica lo stock di moneta aggiungendo alla componente M1 i depositi a risparmio (DR) ed i certificati

·

di deposito (CD) bancari e postali; M3 = M2 + titoli pubblici a breve termine (p. es. BOT) la liquidità (M3) è definita (nel rispetto di un’armonizzazione comunitaria) aggiungendo a M2 i titoli pubblici a breve, come i BOT, che sono quindi anch’essi considerati mezzo di pagamento.

E’ da notare che qualsiasi aggregato si utilizzi per definire lo stock di moneta esistente, esso non può prescindere dall’esistenza del sistema bancario, per la presenza di C/C e DR. Il moltiplicatore monetario Abbiamo detto che la Banca Centrale influenza l’economia di un paese, attraverso l’attuazione della Politica Monetaria, la quale può essere espansiva (e quindi: + PIL, + occupazione, + consumi, ma anche + inflazione) o restrittiva (e quindi: PIL, - occupazione, - consumi, ma anche – inflazione). Vedremo adesso come si attua, in concreto, questa Politica Monetaria ed il ruolo fondamentale che svolge il sistema bancario per trasferire nel sistema gli impulsi monetari provenienti dalla Banca Centrale. In particolare, vedremo che il sistema bancario amplifica la portata della Politica Monetaria attuata, perché moltiplica la quantità di moneta emessa o eliminata dalla Banca Centrale. Innanzitutto diciamo che la Banca Centrale ad avere competenza in materia è attualmente quella europea (la BCE). Essa ha vari strumenti per aumentare o diminuire lo stock di moneta del sistema economico: · la manovra del TUR (Tasso Ufficiale di Riferimento, erede del vecchio saggio ufficiale di sconto utilizzato per il risconto di portafoglio alle banche); · le operazioni su iniziativa delle controparti;

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· ·

la variazione della riserva obbligatoria le operazioni di mercato aperto (cioè in Borsa).

Di questi strumenti, il primo (il TUR) ha un certo potere di “messaggio” agli operatori circa l’andamento dell’economia, il secondo (le operazioni su iniziativa delle controparti) non è di grande rilievo quantitativo ed il terzo (la variazione della riserva obbligatoria) non è più realizzato da molti anni ed esiste solo sui libri di economia. Sono solo le operazioni di mercato aperto a costituire il vero mezzo attraverso cui la Banca Centrale svolge il suo compito di soggetto decisionale di Politica Monetaria. Con le operazioni di mercato aperto la Banca Centrale acquista o vende titoli di Stato nel mercato aperto (cioè in Borsa), in modo da aumentare (quando acquista) lo stock di moneta o diminuire (quando vende) l’offerta di moneta. Ciò è evidente se si pensa che, acquistando titoli, la Banca Centrale immette moneta in circolazione (la moneta corrispondente al prezzo dei titoli acquistati), mentre, vendendo titoli, rastrella la moneta in circolazione (che è sostituita dai titoli comprati dagli operatori di Borsa). Questa iniziale variazione della Base Monetaria è già essa stessa una variazione di M2, ma non finisce qui, perché, alla fine del processo, M2 varia molto di più della variazione iniziale di Base Monetaria, conseguenza, quest’ultima, dell’operazione in Borsa della Banca Centrale. Infatti, ipotizzando un aumento di Base Monetaria, la nuova moneta in circolazione è in parte depositata in banca dagli operatori che l’hanno incassata, sotto forma di C/C o DR. Le banche che ricevono questi depositi non terranno immobilizzati tutti i soldi versati, ma li utilizzeranno per concedere prestiti e finanziamenti. A loro volta, i beneficiari dei finanziamenti faranno dei pagamenti con i fondi ottenuti in prestito e questi fondi saranno depositati, in parte, presso le banche di cui i prenditori delle somme sono clienti. Queste ultime banche utilizzeranno, di nuovo, le somme versate sui depositi dai loro clienti per fare altri prestiti e così via. Il processo appena descritto prende il nome di moltiplicatore monetario, perché, attraverso le banche, la quantità di moneta di un paese aumenta molto di più dell’iniziale aumento di Base Monetaria, operato dalla Banca Centrale. Lo stesso avviene in caso di diminuzione di Base Monetaria (vendita di titoli in Borsa): lo stock di M2 diminuisce molto di più dell’originaria diminuzione di Base Monetaria. Il moltiplicatore monetario è influenzato da 2 valori: · Moneta, che il pubblico detiene liquida e non versa in banca; · Riserve bancarie, cioè la moneta che la banca detiene per far fronte ai prelevamenti dei depositanti e che, quindi, non è data in prestito. Esse si distinguono in 2 componenti: o riserva obbligatoria – che le banche devono detenere per legge, in percentuale dei depositi; o riserva libera o facoltativa – che è l’ulteriore riserva che le banche preferiscono detenere per evitare spiacevoli sorprese, quali le richieste di rimborso dei depositi per importi ingenti. Se indichiamo con RB la % di riserva obbligatoria, con RL la % di riserva libera e con C (=circolante/depositi) la % di moneta detenuta dalla collettività in forma liquida rispetto alla moneta depositata, avremo la seguente formula del moltiplicatore monetario (MP): MP = (100 + C) / (RB + RL + C) Per cui: variazione stock di M = variazione Base Monetaria x MP Esempio: se C=20, RB=10, RL=5 Una diminuzione di BM di 100 milioni (vendita di titoli in Borsa da parte della BC) comporterebbe una restrizione della Moneta nel paese di circa 343 milioni = 100 milioni x 3,43 (moltiplicatore). L’amplificazione operata dal moltiplicatore monetario ci fa capire quanto sia importante l’attuazione di un’adeguata Politica Monetaria, in un senso o nell’altro. Prima di concludere, un’ultima considerazione. La politica della Banca Centrale, oltre ad essere decisiva per la Politica Monetaria di un paese, può avere riflessi anche sulla Politica Fiscale (PF) attuata dal governo centrale. Infatti, il disavanzo o deficit pubblico, che è dato dalla differenza positiva fra le Spese e le Entrate dello Stato, può essere finanziato in 2 modi: · attraverso l’emissione di titoli del debito pubblico (BOT), ma in questo modo aumenta il debito dello Stato verso i cittadini, misurato appunto dalla quantità di debito pubblico, cioè di titoli da rimborsare più gli interessi (il debito pubblico è generalmente misurato, non in assoluto, ma in percentuale sul PIL); · attraverso l’emissione di moneta, con la quale la Banca Centrale finanzia il disavanzo dello Stato. E’ chiaro che in quest’ultimo caso ci sono evidenti conseguenze sul sistema economico, in termini di trasmissione degli impulsi monetari, accentuati dal moltiplicatore. Mercato della Moneta e Investimenti Vedremo, nella prossima lezione, in quale modo la Politica Monetaria della Banca Centrale è utilizzata per indirizzare l’economia di un paese verso l’espansione o verso il contenimento (in quest’ultimo caso, generalmente, per problemi legati all’inflazione).

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Ma già adesso ci deve essere chiaro che il passaggio degli stimoli di politica economica, dal mercato monetario al mercato reale (produzione, prezzi, ecc...), avviene attraverso gli investimenti (cioè la domanda di beni destinati alla produzione, come le macchine). Vediamo perché. Prendiamo la figura seguente, raffigurante l’equilibrio nel mercato della moneta, con il valore d’equilibrio del tasso d’interesse i*, corrispondente al punto E. Nella figura l’offerta di M* è rigida (asse verticale) ed è stabilita dalla Banca d’Italia. Quest’ultima può variare la quantità di moneta offerta, modificando la Base Monetaria, p.es. con un’operazione di mercato aperto, instaurando cioè il processo visto nel paragrafo precedente. Il risultato di un aumento della BM, potrebbe essere, per ipotesi, la quantità offerta M, più grande della precedente, dove il nuovo stock di moneta è il risultato dell’azione del moltiplicatore monetario. Pertanto, la maggiore offerta di moneta determina una riduzione del tasso (da i* a i’, corrispondente al nuovo punto di equilibrio E’). Invece, la domanda di moneta proveniente dalla collettività richiede qualche spiegazione. Secondo la teoria economica la domanda di moneta di un individuo è la risultante di 3 motivazioni: · Domanda transazionale. E’ la domanda di moneta legata alla necessità di avere una certa liquidità per compiere le normali transazioni quotidiane, cioè gli acquisti desiderati. Essa è direttamente proporzionale al reddito, perché è plausibile ipotizzare che l’aumento del reddito disponibile comporti una maggiore spesa in beni di consumo. Per cui Dm = k(reddito), dove Dm è la domanda transazionale e k è una costante

· ·

positiva. Domanda precauzionale. E’ la domanda di moneta legata agli acquisti eccezionali, che potrebbero sorgere all’improvviso ed inaspettatamente. Anch’essa è legata in maniera diretta al reddito. Domanda speculativa. Questa è la domanda di moneta dovuta alla necessità di detenere sempre in portafoglio una certa somma, da utilizzare qualora diventi appetibile acquistare un titolo particolarmente fruttifero d’interessi. In altre parole, s’ipotizza che un individuo medio detenga una somma di denaro sempre pronta ad essere investita in speculazioni, nel caso in cui l’interesse di un titolo di credito diventi vantaggioso. In questo movente la domanda di moneta è in relazione inversa col tasso d’interesse (i), perché maggiore è il tasso d’interesse, maggiore sarà l’acquisto speculativo di titoli e, di conseguenza, minore sarà la liquidità tenuta in tasca (la domanda speculativa di moneta). In formula matematica: Ds = - k(i), cioè la domanda speculativa Ds è inversamente proporzionale al tasso d’interesse (i), che rappresenta per la persona un costo-opportunità.

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Scheda tecnica, immaginare il cambiamento 145 La mente è composta di due parti: la parte conscia e la mente inconscia. La prima analizza, critica e pensa in modo logico per tutto il giorno. Si trova là, dove va la nostra attenzione. La seconda controlla le funzioni biologiche, dal battito del cuore al respiro. E’ il luogo in cui sono immagazzinati i ricordi in cui risiedono saggezza, creatività e la capacità di risolvere i problemi in modo creativo. Quando dormi, la mente conscia si riposa, senza fare molto altro. L’inconscio, invece, lavora incessantemente, ti fa sognare e porta avanti il processo di elaborazione di ciò che ti è accaduto durante il giorno. Libertà individuale significa avere la libertà di controllare i propri pensieri e di far manifestare le sensazioni che si desiderano nella propria vita. Raggiungere la libertà individuale consiste nello sviluppare nuove abitudini e competenze e nell’abituarsi a far funzionare il cervello come noi desideriamo. Nella maggior parte dei casi, sono proprio le convinzioni a trasformare un problema in una prigione da cui non si riesce più a evadere. Per rendere possibile un qualsiasi cambiamento, è necessario cambiare le proprie convinzioni e costruirne di nuove: convinzioni che aiutino a mantenere il cambiamento nel futuro. Dobbiamo prima scoprire come le rappresentiamo nella nostra mente. (RICHARD BANDLER, vivi la vita che desideri vivere con la PNL, Alessio Roberti editore 2009) Fino ad oggi abbiamo subito una lenta e progressiva “invasione mentale” di non valori propagandati tutti giorni in ogni ambito della società: scuola, università, media, politica. Sono solo tre gli strumenti che hanno usato: misurare la ricchezza con indicatori fuorvianti: il PIL, la moneta debito e il petrolio, usare il linguaggio per psico-programmarci al nichilismo e la televisione come ordigno di distrazione e incentivo all’inutile consumismo compulsivo. La nostra società è ingabbiata da una serie di credenze (istituzioni monetarie, religiose e politiche) che ci obbligano a stare in un piano dove le persone sono oppresse da paure indotte e appunto false credenze.

Noi siamo i punti che sono all’interno di questo piano insieme alle nostre credenze e li rimarremo a meno ché non facciamo un salto.

Una migliore valutazione circa la qualità della vita tiene conto, innanzitutto, dei consumi reali e del reddito in vista di una sostenibilità economica e bisogna creare riserve di capitale fisico, naturale, umano e sociale attribuendo dei valori corretti. Dunque, al centro della valutazione ci sono le famiglie monitorando anche i servizi forniti dallo Stato, come l’assistenza sanitaria e i servizi educativi. Le informazioni sul reddito, sul consumo e sulla ricchezza dovrebbero essere collegate fra loro ottenendo un’idea sul livello di vita delle famiglie con riferimento alle diverse dimensioni degli standard materiali di vita: il reddito, il consumo e la ricchezza. Infatti, può accadere che un nucleo familiare dal reddito basso che possiede una ricchezza superiore alla media non ha necessariamente un livello di vita inferiore a quello di un nucleo familiare al 145

Giuseppe Carpentieri, http://peppecarpentieri.wordpress.com/2011/06/14/immaginare-il-cambiamento/ 14 giugno 2011

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reddito medio che non possiede alcuna ricchezza. In fine, i servizi che in passato venivano svolti da membri della famiglia oggi vengono acquistati sul mercato; i servizi autoprodotti non sono considerati nelle misurazioni ufficiali del reddito e della produzione. Ecco, invece, alcuni indicatori per misurare la qualità della vita: a) Salute, valutazione sulla mortalità e la morbilità e il rischio b) Istruzione, misurare le competenze e le abilità intese come capacità personali c) Attività personali: il modo in cui le persone impiegano il proprio tempo e la natura delle loro attività personali incidono sulla qualità della vita, indipendentemente dal guadagno generato. Inoltre misurare: il lavoro retribuito e la qualità del lavoro lavoro domestico non retribuito, fare acquisti e prendersi cura dei figli Attività personali prese in considerazione: camminare, fare l’amore, l’esercizio fisico, giocare, leggere (non per lavoro), mangiare, pregare, guardare la TV, riposarsi, cucinare, parlare (non per lavoro), prendersi cura del proprio corpo, altro, lavori domestici, dormire, altri viaggi/spostamenti, fare acquisti, usare il computer (non per lavoro), prendersi cura dei figli, compiere spostamenti da/verso il lavoro, lavorare d) Peso politico e governance: capacità di partecipare come cittadini a tutti gli effetti, di avere voce in capitolo nella definizione delle politiche e) Rapporti sociali: i rapporti sociali incidono positivamente sulla qualità della vita sotto vari aspetti. (associazionismo, network di persone, sicurezza, protezione, sviluppo di scambi, attività economiche) f) Condizioni ambientali g) Insicurezza economica Possiamo ribaltare il sistema di potere piramidale partendo dal cambio di paradigma culturale. Partiamo dai noi stessi e rispetto alle convinzioni che ci hanno indottrinato prendiamo bene la mira per progettare una società umana. Come preannunciato dai nuovi indicatori possiamo sviluppare maggiore autostima collettiva partendo dai rapporti sociali e dalla costruzione di nuove reti sociali che possono farci attingere a nuove conoscenze e nuovi stili di vita in armonia con la natura proponendo modelli virtuosi. Liberandoci dalla condizione psicologica della moneta debito figlia dell’usurpazione della sovranità monetaria e inventata per schiavizzare i popoli potremmo subito riappropriarci di una risorsa determinante: il tempo. Dobbiamo avere maggiore tempo libero da dedicare alle attività umane creative e ai rapporti sociali, determinanti per l’educazione civica e per stabilire nuovi affetti o conservare quelli presenti. Una società normale e tecnologicamente intelligente può usufruire delle comodità che la tecnica presenta: uso razionale dell’energia e investire il tempo recuperato in attività umane soddisfacenti in linea con l’etica e coi bisogni primari. Agendo direttamente in ambito locale possiamo progettare la comunità che desideriamo, numerosi gruppi sono riusciti a svincolarsi dal ricatto del lavoro e della moneta debito realizzando comunità efficienti partendo proprio dai valori umani e riconoscendo l’importanza di fare squadra, sviluppando la resilienza, uniti da esigenze comuni: vivere in armonia e serenità e non condizionati dalle SpA. Questi esempi sono sparsi in tutto il mondo e poco dibattuti dai media per evitare una contaminazione virtuosa che possa risvegliare l’autoderminazione dei popoli. La crisi finanziaria, invece, ha risvegliato molti popoli (Islanda, Irlanda, Grecia, Spagna – PIIGS) sul tema della moneta e sulla reale capacità delle banche private nel condurre l’economia degli Stati. Molte comunità stanno chiedendo agli Stati di applicare tutte le sovranità affinché i diritti non siamo più marginalizzati come, purtroppo sta accadendo in Italia e in tutto l’Occidente ed anche nel resto del mondo dove i diritti umani sono abitualmente violati per sostenere un’obsoleta produzione finalizzata alla crescita per la crescita per scopi puramente monetari, insomma nulla di etico e di intelligente. Ricordiamo: “Libertà individuale significa avere la libertà di controllare i propri pensieri e di far manifestare le sensazioni che si desiderano nella propria vita. Raggiungere la libertà individuale consiste nello sviluppare nuove abitudini e competenze e nell’abituarsi a far funzionare il cervello come noi desideriamo.“

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Questo è un breve elenco che mostra le “frequentazioni” dei Presidenti del Consiglio dei Ministri e dei Ministri che predispongono la legge finanziaria, cioè il Bilancio dello Stato poi approvato dal Parlamento. Frequentare le riunioni di questi gruppi non è certamente un illecito o un reato, ma è etico tenere la stampa fuori (club Bilderberg) da questi incontri? E’ democratico? La Costituzione italiana vieta le associazioni segrete, e come vanno giudicati i politici italiani che hanno frequentato il club Bilderberg? La domanda sorge spontanea: quanto incidono le organizzazioni sovranazionali sull’economia degli italiani? I parlamentari amministrano senza vincolo di mandato, e se le volontà dei frequentatori di tali incontri fossero vincolanti? Perché i media italiani non indagano su questi gruppi èlitari? Le intenzioni di questi gruppi, i temi discussi si tramutano in leggi, norme? E quali sono i loro effetti?

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Bolle e balle: finanza. “Questa crisi non è stata un incidente, è stata causata da un’industria fuori controllo. Fin dagli anni ’80 la crescita del settore finanziario statunitense ha portato a una serie di crisi [...] mentre l’industria si è arricchita sempre di più.” (dal film Inside job, di Charles Ferguson)

Nel 1998 un signore di nome Sandy Weill, sconosciuto ai cittadini italiani, riuscì a far cambiare una legge americana per introdurre il Gramm-Leach-Bliley Act del 1999 sostenuto prima da un senatore repubblicano, Gramm, che ricevette sostanziosi aiuti dal settore finanziario. La legge ebbe sostegni politici anche dal democratico Rubin, già co-chairman di Goldman Sachs. La norma consentì la nascita di Citigroup col fine di estendere le proprie attività finanziarie che precedentemente costituivano illeciti. Questa storia insegna come sia stato facile far nascere le regole che hanno fatto crescere l'industria finanziaria, quell'industria che ha distrutto migliaia di posti di lavoro per l'avidità di pochi individui. La deregolamentazione ha consentito la diffusione di strumenti come le auction rate securities che svolgono la stessa funzione del credito ordinario senza essere assoggettate alle regole tradizionali, sono gli strumenti usati anche dalla Lehman Brothers. La recessione che stiamo vivendo nasce, cresce e si sviluppa per l'effetto di questa deregolamentazione finanziaria che ha consentito di truffare risparmiatori e investitori per accentrare ricchezze nelle mani di pochi. Nel 2007 il "sistema bancario ombra" 146 diventa molto più grande e pesante del sistema tradizionale, e condiziona le scelte politiche globali e nazionali. Senza alcun precedente nella storia repubblicana accade un evento straordinario: il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, decide di dimettersi ed il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nomina primo ministro il referente europeo della Commissione Trilaterale, Mario Monti, il 16 novembre 2011. Questo evento politico, senza precedenti, accade perché un indicatore finanziario, lo spread, sembrerebbe dire che lo Stato italiano rischia una irreversibile crisi finanziaria (terrorismo mediatico). Un premier nominato da una maggioranza parlamentare viene sostituito da un indicatore finanziario?! Tali comportamenti violano palesemente i principi delle democrazie rappresentative e ricordano sempre più le regole dei feudi medioevali, ove i sovrani nominavano persone di propria fiducia rispetto alle esigenze particolari delle oligarchie. Successivamente le scelte politiche del Governo Monti 147 saranno in totale coerenza con la religione neoliberista dei think tank americani, e non poteva essere altrimenti visto che lo stesso Monti è stato psico programmato per questi obiettivi: meno Stato sociale, maggiori e migliori privatizzazioni a favore delle SpA e riduzione della democrazia a favore del progetto europeo (accentrare poteri e governo unico mondiale) 148. Il 6 dicembre 2012 il centro destra decide di togliere la fiducia politica

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http://en.wikipedia.org/wiki/Shadow_banking_system Il Governo Monti riceve la fiducia della maggioranza delle forze politiche parlamentari: da PD, PDL, Idv, FLI, Radicali italiani, Mpa, Fareitalia, SVP, Liberal democratici, Noi Sud, PSI, UV,PID, Forza del Sud 148 Ecco un altro esempio di come funzioni la truffa a danno di tutti i cittadini italiani, Il Governo emana il decreto 9 ottobre 2008 N.155 salva banche scambiando carta straccia con le ricchezze dello Stato. La pessima gestione del credito fatta dai privati di BankItalia, Mario Draghi in testa, per mezzo di strumenti finanziari viene premiata dai camerieri dei banchieri ed ecco la norma ad hoc per salvarli: Garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane 147

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al Governo Monti, e pertanto si prospettano elezioni politiche con un paio di mesi in anticipo (febbraio) rispetto alla naturale scadenza del mandato, prevista ad aprile 2013. Le scelte politiche degli italiani determinano un terremoto politico poiché il MoVimento 5 stelle diventa il primo partito alla Camera dei Deputati, e la coalizione di centro sinistra, data sempre in vantaggio, non raggiunge la maggioranza al Senato. Il voto dei cittadini mostra una instabilità di Governo. In pochi anni accade un altro evento straordinario, per la prima volta nella storia repubblicana il Parlamento rielegge lo stesso Presidente uscente, Giorgio Napolitano. Il partito Democratico insieme al partito di Silvio Berlusconi, PDL, e la lista, Scelta Civica, dell'ex premier Monti formano una nuova coalizione a sostegno del nuovo Governo presieduto da Enrico Letta. Nella sostanza a seguito del voto di febbraio la volontà degli elettori è stata tradita poiché la coalizione che ha ricevuto il premio di maggioranza non esiste più, i partiti che si sono dichiarati battaglia in campagna elettorale, PD e PDL, si sono uniti con Scelta Civica, mentre il primo partito alla Camera, il MoVimento 5 stelle, ha deciso di ricoprire il ruolo dell'opposizione politica con Sinistra Ecologia e Libertà, e Lega Nord. Il 27 novembre 2013 a seguito del terzo grado di giudizio che conferma la condanna, decade il senatore Silvio Berlusconi, giorni prima egli da nuovamente vista a Forza Italia, mentre altri parlamentari dell'ex PDL fanno nascere il Nuovo Centro Destra che sostiene il Governo Letta. In continuità col Governo Monti e per soddisfare l'élite liberista Letta nomina Carlo Cottarelli, uomo del FMI, nel ruolo di commissario alla spending review e tagliare la spesa pubblica. In questo clima di confusione politica condizionata dalla finanza ricordiamo che la Corte dei Conti stima che le tre agenzie di rating americane, Fitch, Moodys e S&P, nel dare valutazioni errate o forzate circa il debito italiano avrebbero prodotto un danno di circa 120 miliardi di euro. 149 Su questo aspetto indaga la Procura di Trani con l'accusa di manipolazione del mercato azionario e delle merci con giudizi falsati 150, Hans Magnus Enzensberger: «Da un bel po' di tempo in qua, i paesi europei non sono più governati da istituzioni legittimamente democratiche. Ma da tutta una serie di sigle che ne hanno preso il posto. Sono sigle come Efsf, Efsm, Bce, Eba o Fmi che ormai determinano qui in Europa il corso degli eventi. [...] L'espropriazione politica dei cittadini europei ha in tal modo oggi raggiunto il suo apice. Il processo di espropriazione è invero iniziato molto prima, al più tardi con l'introduzione dell'euro. Questa valuta comune è il risultato di un mercimonio politico che con la massima scioltezza, si è sbarazzato di tutti i criteri e presupposti economici. [...] Come ai tempi dei vecchi regimi coloniali, questi burocrati si chiamano Governatori e, allo stesso titolo dei Direttori delle banche centrali, non sono affatto obbligati a giustificare davanti alla pubblica opinione le loro decisioni. Al contrario, loro sono espressamente vincolati al segreto. Ciò che ricorda molto il principio dell'omertà, ossia quel codice d'onore a cui la mafia ubbidisce. I nostri "Padrini" europei sono quindi oggi politici sottratti ad ogni controllo giuridico e ad ogni istanza legale. Anzi, godono ormai di un privilegio che non spetta neanche a un boss della camorra: e cioè, l'assoluta immunità giuridica (così almeno è scritto negli articoli 32 bis 35 del Trattato-Esm)» (in L'Espresso, 30 agosto ( Nicoletta Cottone, L'abc del decreto salva banche, http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2008/10/abc-decreto-salvaliquidita.shtml?uuid=aebf39ee-99d2-11dd-8785-67fee42ff026&DocRulesView=Libero): il ministero dell'Economia viene autorizzato a concedere, fino al 31 dicembre 2009, la garanzia dello Stato, a condizioni di mercato, sulle passività delle banche italiane, con scadenza fino a 5 anni e di emissione successiva all'entrata in vigore del decreto legge 157/2008, avvenuta il 13 ottobre 2008. 149 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=16&id=00673508&part=doc_dcallegatob_ab&parse=no 150

http://www.repubblica.it/cronaca/2012/08/20/news/trani_tre_indagati_per_l_inchiesta_fitch_l_accusa_manipolazione_d ei_mercati-41241627/

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2012, pag.34). Norberto Bobbio spiegò 151 egregiamente come la concentrazione dei capitali potesse creare forme degenerate delle democrazia rappresentative: la videocrazia è conseguente alla crescente manipolazione a livello mondiale e nazionalizzazione dell’informazione, la plutocrazia è determinata dalla concentrazione del potere politico nelle mani di pochi detentori di smisurate ricchezze personali e la cleptocrazia è quando quelle ricchezze sono il frutto di attività illecite. Di recente Noam Chomsky dichiara 152 che «le nostre società stanno andando verso la plutocrazia. Questo è neo-liberismo» e «la democrazia in Italia è scomparsa quando è andato al governo Mario Monti, designato dai burocrati seduti a Bruxelles, non dagli elettori». La crisi trasformata in recessione è l’effetto di un sistema economico-finanziario obsoleto: economia del debito, moneta debito, ed è sufficiente stampare moneta credito in maniera proporzionale ai bisogni reali per ripristinare giustizia, equità e far ripartire il Paese. Nell’edilizia è sufficiente ristrutturare l’intero patrimonio edilizio esistente anziché costruire nuove case. La consuetudine storica del signoraggio dimostra come il concetto di ricchezza e di potere sia mutato negli strumenti (da moneta metallica a moneta elettronica) ma anche come sia immutata la tipologia di truffa che poggia anche sull’ignoranza, sull’indifferenza dei popoli circa questioni fondamentali che li riguardano direttamente. Un esempio virtuoso per la soluzione alla radice del problema economico: durante la guerra civile il presidente Lincoln rifiutò l’offerta di un prestito ad alto interesse da parte della banche europee, e decise di fare ciò che i padri fondatori rinunciarono di fare, cioè di creare una moneta indipendente e intrinsecamente libera dal debito. “La schiavitù non è nient’altro che la proprietà del lavoro che implica prendersi cura dei lavoratori, mentre il piano europeo è che il capitale deve controllare il lavoro, controllando i salari. Questo si può fare attraverso il controllo della moneta. Non lo si potrà fare consentendo l’ingresso della Greenback, in quanto non possiamo controllarla”. (The Hazard circular, 1962) 153. Qualsiasi persona correttamente informata comprende che siamo di fronte ad una enorme truffa. Ma il potere gioca bene le sue carte e pertanto non danno alcun fastidio alcuni cittadini informati e consapevoli. Il controllo è ben conservato attraverso i media e la loro persuasione. Obama e il team della Commissione Trilaterale. Nei primi dieci giorni dal suo insediamento il Presidente Barack Obama ha nominato 11 membri della Commissione Trilaterale a incarichi di massimo livello e di cruciale importanza nell’ambito della sua amministrazione, il che rappresenta una fonte assai precisa di leadership internazionale all’interno dell’amministrazione stessa. Obama è stato avviato alla presidenza da importanti membri della Commissione Trilaterale, fra cui spicca in particolare Zbigniew Brzezinski, co-fondatore della suddetta Commissione nel 1973 assieme a David Rockefeller, nonché principale consigliere di Obama per la politica estera. 154

La supremazia dell’alta finanza oggi si basa sul fatto che essa ricongiunge a un determinato luogo i fattori di produzione mobili – il capitale mobile, il lavoro flessibile basato sul sapere e altamente specializzato e la trasformazione mobile e standardizzata della natura – al fine di ottenere i prezzi più bassi possibile su scala globale, eliminando così il capitale locale. […] Secondo Aristotele, la distinzione fra la produzione del proprio fabbisogno (“economia”) e la produzione per il commercio e il guadagno (“crematistica”) contiene secondo Polanyi l’indicazione indubbiamente più profetica mai fornita nel campo delle scienza sociali. E’ la constatazione che l’approvvigionamento interno 151

Norberto Bobbio, in Imparare democrazia di Gustavo Zagrebelsky, Einaudi Ansa, "Chomsky, stiamo andando verso la plutocrazia", 24 gennaio 2014, http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cultura/2014/01/24/-Chomsky-stiamo-andando-verso-plutocrazia_9957888.html 153 Tratto dal film documentario gratuito, Zeitgeist addendum, 154 Project censured, le 25 notizie più importanti in Nexus New Times N.84, feb-mar 2010, pag.18 152

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non può essere subordinato alla produzione destinata all’export. “Aristotele insiste sul fatto che il senso dell’economia è la produzione per il proprio fabbisogno, non quella a fini di lucro. Ma una produzione destinata all’esportazione, secondo il filosofo, non mette in pericolo l’autosostentamento fintanto che i prodotti destinati alla vendita, per esempio il grano o il bestiame, vengono comunque coltivati nell’ambito di un’economia dell’autosussistenza; la vendita delle eccedenze pertanto non deve distruggere la base dell’economia nazionale”. 155 Le tecnologie di oggi consentono di progettare la "civiltà contadina modernizzata", cioè comunità libere perché autonome grazie alla sovranità alimentare ed energetica con fonti alternative e per mezzo dell'economia della sussistenza, la politica delle risorse in maniera razionale. Sembra che non ci sia alcuna differenza fra l’immediato dopoguerra, quando con “emendamenti temporanei” si decise di mettere da parte la legge urbanistica del 1942 con piani di ricostruzione. Ma questa prassi non è particolarità italiana, l’economia dello shock 156, è una strategia per assicurare appalti e favori in deroga alle regole che prevedono maggiore trasparenza. L’idea stessa di “commissariare” pezzi di amministrazione pubblica persegue lo scopo di eliminare la democrazia e questo avviene secondo uno schema preciso, elementare ed efficace: problema-reazionesoluzione. Questo schema è del tutto coincidente col modus operandi delle associazioni per delinquere (mafia, camorra, ‘ndrangheta). Il caso più evidente è stato l’11 settembre 2001 dove si è deciso di demolire tre edifici a New York, dare la colpa a dei fantasmi (terrorismo: problema) ed occupare l’Iraq (reazione) per rubargli il petrolio ed instillare un sistema con Banca centrale per produrre debito pubblico (esportare democrazia: soluzione). Negli USA giornalisti indipendenti hanno pubblicato ed indagato a fondo la vicenda ed è emerso il piano PNAC 157 dei neoconservatori amici di Bush. In Italia c’è stata la “crisi” rifiuti (problema), commissariamento (reazione), termovalorizzatore (soluzione). Le cronache giudiziarie hanno dimostrato che la crisi conveniva all’Impregilo SpA di Romiti e del gruppo Fiat e, che il caos ha favorito anche la nascita di discariche abusive volte ad occultare lo scarico di scorie radioattive nucleari proveniente dal Nord Italia. I media italiani hanno creato un enorme danno economico e di immagine contro i cittadini salernitani, avellinesi e beneventani, perché i giornalisti hanno fatto credere che Napoli e la sua politica coincidesse con la Campania intera, e quindi la criminale gestione governativa ha causato una crisi turistica senza precedenti danneggiando l’immagine di tantissimi piccoli paesi modello di accoglienza e qualità della vita perché i tour operator preoccupati hanno disdetto prenotazioni internazionali. Ancora una volta le SpA del Nord (Impregilo) sono causa di danni con l’aiuto dei politici nazionali e locali (Sindaci). Lo stesso schema si sta perseguendo a livello globale e soprattutto in Europa: crisi finanziaria (problema), crisi occupazionale (reazione), spostare poteri (soluzione): Trattato di Lisbona. Totalitarismo per gradi. Consideriamo la politica dello shock quanto influenzi la sfera emotiva delle persone – clima di incertezza - e quindi stili di vita, capacità di scegliere e di vivere una vita serena. L’elevazione della competitività e della ricerca incondizionata del massimo profitto al rango di criteri fondamentali (e persino monopolistici) di distinzione tra l’agire corretto e scorretto, giusto e sbagliato, è in ultima istanza il fattore responsabile della «paura ambientale» che permea l’esistenza della maggioranza degli uomini e delle donne della nostra epoca, del loro diffuso, forse universale, sentimento di insicurezza. La società non garantisce più, e nemmeno promette, una risposta collettiva alle disgrazie individuali. Agli individui è stata offerta (o, per meglio dire, assegnata) una libertà senza precedenti, ma al prezzo di un’insicurezza altrettanto senza precedenti. E quando c’è l’insicurezza, rimane poco per occuparsi di valori che si innalzino al di sopra del livello delle preoccupazioni quotidiane o, quanto a questo, di qualsiasi cosa che possa durare più di un attimo 155

WUPPERTAL INSTITUT, per un futuro equo, Feltrinelli, 2007 pag. 112 NAOMI KLEIN, shock economy, Rizzoli 2007 157 http://it.wikipedia.org/wiki/Progetto_per_un_nuovo_secolo_americano 156

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fuggente. La vita frammentata tende a essere vissuta episodicamente, come una serie di eventi non connessi. 158 Siamo a livelli di schiavismo e di feudalesimo avanzati poiché la pubblica amministrazione è vincolata ad un patto tramite indicatori economici che violano i diritti umani, ad esempio la crisi greca ha fatto introdurre l'uso di software per condizionare la spesa pubblica del Governo locale e impedire lo sviluppo umano. L'UE è condizionata da gruppi non elettivi e la BCE agisce prioritariamente sul tasso di interesse (debito e “contabilità creativa”). Addirittura la non cultura umana, quella degli economisti, obbliga Enti pubblici a rispettare un patto di stabilità pena il commissariamento. I Comuni che hanno contratti con le banche potenzialmente tossici sono 737, oltre a 40 Province e 13 Regioni. Il debito complessivo dei Comuni con i prodotti derivati è di 27,2 miliardi: 1.429 euro per ognuno dei 19 milioni 75.781 abitanti compresi in quei territori 159. La conseguente necessità di reperire nuove risorse finanziarie, i precisi vincoli di bilancio imposti dalle norme, e le continue limitazioni ai trasferimenti dalla finanza statale alla finanza locale, costituiscono l’insieme delle cause che hanno indotto molte amministrazioni locali a ricercare nuove soluzioni tanto innovative, quanto rischiose 160. Di fronte a questo trionfo degli sprechi anziché evitare altri debiti il Governo italiano di Monti ha deciso di prendere 125 miliardi dalla tasse per finanziare un organismo che gode di privilegi ed immunità, appena inventato dall'UE, si chiama MES, che presterà soldi agli Stati. Abbiamo capito bene, il MES nasce per prestare soldi agli Stati indebitati, con i miliardi prelevati dai contribuenti, è pura follia, ma è così, a debiti si sommano altri debiti creati dal nulla.

Inchiesta derivati (tecno-finananza)

Non era mai accaduto, per la prima volta il mondo dell’edilizia manifesta contro il Governo e chiedono, Paolo Buzzenti presidente ANCE: «è necessario inoltre un allentamento del patto di stabilità per i Comuni perché non si possono far fallire le imprese per non far fallire uno Stato, che non paga. Con questo immobilismo non si può andare avanti». 161 La crisi di sistema conduce persino i suoi sostenitori a ripensare e rivedere l’attuale modello di sviluppo. Anche i costruttori che hanno distrutto il territorio italiano chiedono aiuto. Il Giudice dell’Udienza Preliminare (GUP) di Milano Simone Luerti ha rinviato a giudizio quattro banche e tredici persone, imputati per truffa aggravata ai danni del Comune di Milano per la vicenda dei derivati. Le banche in questione sono Jp Morgan, Deutsche Bank, Ubs e la tedesca Depfa Bank, in riferimento a uno swap con scadenza trentennale emesso nel 2005. Secondo l'accusa, gli istituti di credito avrebbero guadagnato illecitamente dall'operazione circa 100 milioni di euro. Sono stati rinviati a giudizio anche 11 funzionari delle banche coinvolte per Ubs, Gaetano Bassolino, figlio del presidente uscente della Regione Campania, Matteo Stassano e Alessandro Foti; Tommaso Zibordi e Carlo Arosio di Deutsche Bank; Antonia Creanza, Fulvio Molvetti, Simone Rondelli e Francesco Rossi Ferrini di JP Morgan; Marco Santarcangelo e William Francis Marrone di Depfa Bank - e due del Comune, l’ex direttore generale Giorgio Porta e il consulente Mauro Mauri, esperto della ristrutturazione del debito comunale. L'inchiesta, che è la prima in Italia che riguarda una presunta truffa ai danni di enti pubblici commessa da banche, è stata condotta dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo. 162

In buona sostanza tutte queste norme, leggi e procedure di finanza pubblica vanno nella direzione opposta indicata dalla Costituzione e cioè obbligare gli Enti pubblici ad usare una moneta privata ed aumentarne la crescita nel suo utilizzo anche con mezzi tecnici finanziari incomprensibili ai più.

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ZYGMUNT BAUMAN, la società individualizzata, il Mulino pag. 202 SERGIO RIZZO, Derivati, Comuni in rosso Debiti per 27,2 miliardi, http://www.corriere.it/cronache/09_settembre_09/derivati_comuni_rosso_6242ec20-9d03-11de-9e0f00144f02aabc.shtml 160 Corte dei Conti, http://www.corteconti.it/Relazioni-1/Contributi/Intervento-italiano-marrakech1.doc_cvt.htm IX GLOBAL WORKING GROUP, Marrakech 2 -5 aprile 2008 161 http://www.edilportale.com/news/2010/12/lavori-pubblici/la-protesta-dei-costruttori-oggi-in-piazzamontecitorio_20766_11.html 162 http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_marzo_17/caso-derivati-banche-gup-rinvio-giudizio-comune1602671841146.shtml 18 marzo 2010 159

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Le contraddizioni dei dipendenti eletti, essi svolgono anche manifestazioni pubbliche contro il patto di stabilità ma non hanno il coraggio di deliberare monete pubbliche pur avendone diritto e potere: La Lega porta i sindaci in piazza. «Il patto di stabilità ci ostacola». Sì da 400 primi cittadini: al prefetto le fasce tricolore. Milano non c’è. I sindaci lombardi ci riprovano: stamattina alle 10 sono scesi in piazza, prima per un faccia a faccia con i cittadini, poi in corteo fino alla prefettura di Milano. Un breve corteo: pochi minuti a piedi separano piazza San Babila, luogo del concentramento, da Palazzo Diotti in corso Monforte, dove alle 11 vengono consegnate simbolicamente le fasce con il tricolore al prefetto Gian Valerio Lombardi. Le previsioni dicono che potrebbero essere presenti, stamattina, da trecento a quattrocento sindaci. Dei capoluoghi di provincia, quattro non saranno rappresentati: Milano, Como, Sondrio e Mantova. Milano è cosa nota. Mantova ha un alibi: è in attesa di scegliere il sindaco, domenica, al ballottaggio. Il comasco, invece, è teatro di un piccolo giallo: con il sindaco del capoluogo (Pdl) in vacanza alle Maldive e nessuno delegato a rappresentarlo, e assenti dal corteo anche i comuni lariani a guida Lega. Da Sondrio, invece, arriva la seconda defezione, dopo quella del sindaco Moratti, che fa discutere: a dichiarare il dietrofront è stato Alcide Molteni, sindaco in quota Pd, che ha bocciato come «tardiva e ipocrita» la manifestazione e ha attaccato il Carroccio: «La Lega è al governo e sta zitta quando si stanziano soldi per Roma, per Napoli, per Catania. Fa gli show per dire che il Nord è virtuoso. Cosa aspetta, dunque, a fare una leggina di due righe che premi i comuni virtuosi?». A lui come a Letizia Moratti risponde con semplicità il sindaco di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini (Pd): «Questa è un'occasione da non perdere per ogni sindaco che voglia scegliere se rappresentare i suoi cittadini o la militanza di partito. Noi siamo per la prima opzione». Presente oggi all'appello il sindaco di Bergamo, Franco Tentorio (Pdl): «Il trattamento che il governo riserva agli enti locali non è più accettabile. È vero che ci sono già tavoli aperti dal governo con l'Anci, come dice il sindaco di Milano. Ma i risultati? Ad oggi sono equivalenti a zero». (8 aprile 2010) La protesta è stata organizzata dalle Anci regionali di Toscana, Umbria, Emilia Romagna, Lazio, Marche e Abruzzo. "In questi anni, i comuni sono stati gli unici enti pubblici a ridurre la spesa è l'ora di dire basta" ha spiegato il sindaco di Livorno e presidente dell'Anci Toscana Alessandro Cosimi. "Siamo arrivati al punto di non essere più in grado di garantire i servizi e così si va ad incidere sulla carne viva dei diritti dei cittadini". Il vicesindaco di Firenze Nardella ha sottolineato come sia necessario "dare una maggiore flessibilità ai comuni nella gestione dei loro budget" invitando il governo "a non spalmare il debito pubblico solo in periferia". (20 maggio 2010) 163

Questi Sindaci “protestanti” e pessimi attori appartengono agli stessi partiti che all’unanimità hanno tradito la Repubblica italiana ed il popolo sovrano, essi hanno votato (luglio 2008) a favore del Trattato di Lisbona, quel documento che viola la democrazia rappresentativa e legalizza l’usurpazione di sovranità monetaria, azione che inventa il debito pubblico ed opprime i popoli a vantaggio della BCE e delle sue filiali, in Italia sono le banche commerciali SpA e, chi detiene i Titoli di Stato; possono essere anche le stesse SpA che hanno speculato con i famosi mutui subprime (nella sostanza moneta per tutti) e gli stessi che finanziano guerre e campagne elettorali negli USA, SpA che a loro volta sono collegate a società creditrici di Titoli in Cina. Tutto ciò non è più gestione della cosa pubblica, ma un delirio.

Indicatori di povertà secondo l'ISTAT Mentre partiti politici e media distraggono le masse sui problemi reali, le decisioni dei Governi deprimino i cittadini con l'introduzione della recessione economica al fine di alzare il livello di incertezza e instabilità per raggiungere l'obiettivo politico di accentrare poteri in organizzazioni non rappresentative dell'interesse dei popoli, ma dell'élite degenerata.

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Cento sindaci al tappeto La protesta in piazza, in La Repubblica web 20 maggio 2010, http://firenze.repubblica.it/cronaca/2010/05/20/news/cento_sindaci_al_tappeto_la_protesta_in_piazza4209444/?ref=HREC1-5

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Nel 2009 l’incidenza della povertà relativa è pari al 10,8%, mentre quella della povertà assoluta risulta del 4,7%. Tenuto conto dell’errore campionario, la povertà risulta stabile rispetto al 2008. Nel 2009, il Mezzogiorno conferma gli elevati livelli di incidenza della povertà raggiunti nel 2008 (22,7% per la relativa, 7,7% per l’assoluta) e mostra un aumento del valore dell’intensità della povertà assoluta (dal 17,3% al 18,8%), dovuto al fatto che il numero di famiglie assolutamente povere è rimasto pressoché identico, ma le loro condizioni medie sono peggiorate. 164 Nel 2011, l’11,1% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 8.173 mila persone) e il 5,2% lo è in termini assoluti (3.415 mila). La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 1.011,03 euro. 165 Secondo l’Istat il paniere di povertà assoluta viene misurato così: rappresenta l’insieme dei beni e servizi che, nel contesto italiano, vengono considerati essenziali per una determinata famiglia a conseguire uno standard di vita minimamente accettabile. Cosa significa questo? Che in un’area territoriale dove i servizi non esistono la povertà non può essere rilevata. Se siamo l’unico Paese in Europa in cui la frattura 166 (Nord-Sud) resta insanabile da un secolo e mezzo, è perché su quella si regge il sistema economico italiano: le banche, la cassa depositi e prestiti (oltre quaranta dei suoi cento miliardi sono risparmi dei meridionali) da sempre drenano soldi da Sud a Nord. E' noto che la guerra e gli eccidi del Nord contro il Sud chiamati Unità d'Italia furono ideati per rubare risorse, conoscenze e tecnologie spostandole al Nord e ripagare i debiti dei Savoia. Una recente ricerca economica 167 conferma e ricorda che il Regno di Napoli economicamente era per l'Italia quello che oggi la Germania è per l'Eurozona. «Come il Regno di Napoli prima dell'integrazione del debito sovrano, la Germania di oggi è l'economia più forte dell'eurozona e beneficia del costo del debito più basso in assoluto» scrive Collet.

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ISTAT: La povertà in Italia 2009, 15 luglio 2010

http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/povita/20100715_00/testointegrale20100715.pdf 165

ISTAT, La povertà in Italia 2011, 17 luglio 2012 Pino Aprile, Diventare meridionali, in Terroni, Piemme 2010. Io non sapevo che i piemontesi fecero al Sud quello che i nazisti fecero a Marzabotto. Ma tante volte, per anni. E cancellarono per sempre molti paesi, in operazioni “antiterrorismo”, come i marines in Iraq. Non sapevo che, nelle rappresaglie, si concessero libertà di stupro sulle donne meridionali, come nei Balcani, durante il conflitto etnico, o come i marocchini delle truppe francesi, in Ciociaria, nell’invasione, da Sud, per redimere l’Italia dal fascismo (ogni volte che viene liberato il Sud ci rimette qualcosa). Ignoravo che, in nome dell’Unità nazionale, i fratelli d’Italia ebbero pure diritto di saccheggio delle città meridionali, come i Lanzichenecchi a Roma. E che praticarono la tortura, come i marines ad Abu Ghraib, i francesi in Algeria, Pinochet in Cile. Non sapevo che il Parlamento, a Torino, un deputato ex garibaldino paragonò la ferocia e le stragi piemontesi al Sud a quelle di «Tamerlano, Gengis Khan e Attila». Un altro preferì tacere «rivelazioni di cui l’Europa potrebbe inorridire». 167 Stéphanie Collet, storica della finanza della Université Libre de Bruxelles, http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-emercati/2012-06-30/eurobond-fecero-unita-italia-190357.shtml?uuid=AbDwao0F 166

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Persino la statistica serve questo fine. Sentite come contano ora i disoccupati: «A partire dal 2004, l’Istat inizia a considerare occupati tutti coloro che abbiano svolto “almeno un’ora di lavoro retribuito (anche in natura) in una qualsiasi attività, o anche non retribuito nella ditta di un familiare”» spiega, nella Lectio Magistralis tenuta per la sua laurea honoris causa, l’ingegner Luca Matrone, fondatore della maggiore tv privata non nazionale. Così, se una volta al mese porti la spesa a una cliente di tua cugina salumiera, non sei disoccupato, se lei ti dà un panino o ti fa toccare le tette (è “in natura”, no?). E, sempre a partire dal 2004, l’Istat considera disoccupati coloro che abbiano effettuato, nei trenta giorni, un’azione attiva di ricerca di lavoro. Gli altri, no. Così, al Sud, dove la mancanza di lavoro è tale che chi non ne ha, dopo troppi tentativi a vuoto, manco lo cerca più, i disoccupati spariscono dalle tabelle Istat; e di dati ufficiali si dimezzano.168 L'Italia detiene il record negativo in Europa della disoccupazione giovanile. Sono 1.138.000 gli under 35 senza lavoro, è stato calcolato dall'Ufficio Studi dell'Associazione degli artigiani. A stare peggio sono i ragazzi fino a 24 anni: il tasso di disoccupazione in questa fascia d'età è del 29,6%: uno su 3 è senza lavoro, rispetto al 21% della media europea. Il primato negativo a livello nazionale è della Sicilia con una quota di disoccupati under 35 oltre il 28%. E se la media italiana si attesta al 15,9%, va molto peggio nel Mezzogiorno dove il tasso sale a 25,1%, pari a 538.000 giovani senza lavoro. Tra il 2008 e il 2011, anni della grande crisi gli occupati under 35 sono diminuiti di 926.000 unità. Nella classifica delle regioni seguono la Campania con il 27,6% di giovani senza lavoro, la Basilicata (26,7%), Sardegna (25,2%). Conviene invece andare in Trentino Alto Adige dove il tasso di disoccupazione tra 15 e 34 anni è contenuto al 5,7%, oppure in Valle d'Aosta con il 7,8%, Friuli Venezia Giulia con il 9,2%, la Lombardia con il 9,3%. Ma non sono solo i giovani le vittime della crisi del mercato del lavoro italiano. 169

Ed i Governi servono un’istruzione debole affinché non ci siano cittadini nel futuro ma sempre più sudditi addomesticabili. Le performance dei ragazzi italiani in matematica e lettura sono decisamente scarse. I nostri alunni rimediano una figuraccia anche rispetto ai loro coetanei irlandesi, neozelandesi e polacchi 170. Dirimere un’ambiguità lessicale è un problema per un laureato su cinque. A dir la verità, anche solo comprendere la frase che avete appena letto è un problema per un laureato su cinque 171. Delirio di onnipotenza 172: È il miglior posto per produrre denaro che il capitalismo globale sia mai riuscito a immaginare e, dicono molti, è una forza politica più potente di qualsiasi governo. La gente che lavora oltre le porte vetrate fa più soldi di molti stati. I beni ammontano complessivamente a 1 trilione di dollari, le entrate annuali sono dell'ordine di decine di miliardi, i profitti, vari miliardi, vengono generosamente ridistribuiti all'interno. In quest'anno di crisi lo stipendio medio di ciascuno dei 30.000 dipendenti dovrebbe raggiungere la cifra record di 700.000 dollari, con picchi di varie decine di milioni (centinaia di migliaia di volte più di un inserviente della stessa impresa). E quando avranno finito di diventare "schifosamente ricchi a 40 anni", i funzionari non si ritroverebbero in brache di tela nemmeno se l'attività dovesse andare a carte quarantotto; verrebbero paracadutati in uno dei prestigiosi posti politici negli USA o all'estero, facendo nascere il sospetto che "governino il mondo". Il numero 85 di Broad Street è la sede della Goldman Sachs.

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PINO APRILE, terroni, Piemme 2010, pag. 160 Paola Pica, Corriere della Sera 24 agosto 2011, http://www.corriere.it/economia/11_agosto_24/disoccupazionegiovani-italia-ue_65def2ec-ce30-11e0-8a66-993e65ed8a4d.shtml 170 SALVO INTRAVAIA, Tanti costi, pochi risultati l’OSCE boccia la scuola italiana, dal sito web de La Repubblica, 25 set 2006 171 MICHELE SMARGIASSI, nell’Italia dei laureati che non sanno scrivere, dal sito web de La Repubblica, 6 feb 2008 172 JOHN ARLIDGE in The Sunday Times, "STO FACENDO IL LAVORO DI DIO". INCONTRO CON LA GOLDMAN SACHS, http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6597 169

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[…] Allora, affari come sempre, senza preoccuparsi della rabbia della maggior parte della gente? Goldman Sachs, pilastro del libero mercato, creatore di supercittadini, oggetto d'invidia e timori, continuerà a diventare più ricca di Dio? Un rapido ghigno sulla faccia di Blankfein. definitelo una persona ricca e facoltosa che si burla della gente. definitelo un perfido. definitelo come volete. ma è solo, ci dice, un banchiere che "sta facendo il lavoro di Dio".

L'invenzione della finanza contro madre Natura e contro i popoli. Diversi economisti e premi nobel hanno evidenziato il fatto che certi strumenti finanziari furono introdotti appositamente per aumentare ricchezze nelle mani di alcuni banchieri che hanno lucrato sulla propria società a danno dei lavoratori dipendenti. Prima di tutto, attraverso la corruzione fu consentita la deregolamentazione e successivamente l'uso dei mutui subprime avviò la crisi che ha la recessione odierna. Le leggi delle fisica si insegnano al quarto anno del liceo e mostrano i limiti del nostro pianeta. Gli ecosistemi hanno capacità di autorigenerarsi con tempi diversi dal consumismo compulsivo degli individui psico programmati dalla pubblicità. Le risorse sono notoriamente finite e le fonti energetiche si definiscono rinnovabili o non rinnovabili. Soddy e Georgescu-Roegen ci hanno insegnato che solo un'economia consapevole dell'entropia (bioeconomia) può tendere ad un equilibrio che rispetti gli ecosistemi. Il capitalismo figlio delle rivoluzioni industriali ha inventato un'economia sviluppata sulle fonti fossili non rinnovabili. Negli anni '80 il sistema produttivo globale ha deciso di trasformare il capitalismo in industria finanziaria, sganciando la ricchezza prodotta dal consumo, finora limitato dalla scarsità di risorse. L'effetto è stato l'accelerazione della distruzione degli ecosistemi, l'aumento della disoccupazione in Europa, l'aumento delle diseguaglianze, la sostituzione della democrazia rappresentativa con il governo delle SpA, la miseria introdotta nel mondo occidentale e l'aumento della ricchezza virtuale posseduta dall'élite e custodita nei paradisi fiscali. La liberalizzazione dei mercati finanziari ha aumentato enormemente il potere di finanzieri e investitori di ottenere l'esternalizzazione dei costi ecologici e sociali dai bilanci aziendali. Nel 1999 il Congresso americano a maggioranza repubblicana presentò una legge che sostituiva la legge bancaria (Glass-Steagal 173) e fu il Presidente Bill Clinton a dare il via libera all'industria finanziaria. Le aziende, in particolare le società per azioni, dipendono dai mercati finanziari ancora più che dai mercati di vendita. E' possibile corrispondere agli azionisti rendimenti superiori al 20% non solo distribuendo le eccedenze derivanti dalla crescita, ma anche mettendo in moto un processo globale di redistribuzione enorme e spesso violenta del patrimonio delle aziende a favore degli azionisti. 174 Riassumiamo: In Islanda sono stati incriminati i banchieri con l’accusa di aver prodotto il crack del 2008, e il popolo tramite un referendum decide di nazionalizzare le banche più importanti evitando l’intervento del FMI che ha proposto di far pagare il debito e gli interessi ai cittadini, come per la crisi Greca. 175 Nel dicembre del 2008, Correa il Presidente dell’Ecuador dichiarò: il debito estero del suo Paese è “illegittimo” e “immorale”. Thomas Sankara leader del Burkina Faso, fece un discorso sul debito ampio ed analogo per liberare l’Africa dalla schiavitù della Banca mondiale del Fondo monetario internazionale, poi fu assassinato nel 1987; durante la presidenza del Consiglio di Aldo Moro (1974-1976), fu stampata una carta moneta, 500 lire, di proprietà della Repubblica italiana, Moro fu assassinato nel maggio del 1978; JF Kennedy decise di stampare moneta pubblica 173

da wikipedia: Prevedeva l'introduzione di una netta separazione tra attività bancaria tradizionale e attività bancaria di investimento. Le due attività non potevano essere esercitate dallo stesso intermediario, avendo così la separazione tra banche commerciali e banche di investimento. La ratio di tale provvedimento era quella di evitare che il fallimento dell'intermediario comportasse altresì il fallimento della banca tradizionale, impedendo di fatto che l'economia reale fosse direttamente esposta al pericolo di eventi negativi prettamente finanziari. 174 Wuppertal Institut, Futuro sostenibile, Edizioni Ambiente, 2011, pag. 254 175 Martina Strazzieri, http://vergognarsi.it/2011/08/14/islanda-arrestati-banchieri-della-crisi-del-2008/

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(ordine esecutivo 11110) e non più di proprietà della FED, fu assassinato nel 1963. Abramo Lincoln decise di chiudere la FED e sostituirla con la Greenback (1863) per stampare moneta pubblica libera dal debito e dagli interessi, anch’egli fu assassinato nel 1865. Dopo più di cento anni è stato tradotto in lingua italiana il testo di Alexander Del Mar, crimini monetari, il titolo dice molto, egli fu fra i primi a spiegare i trucchi contabili dei banchieri, ed il potere di emettere moneta per sottrarre ricchezza reale ai popoli. Report, il 30 maggio 2010, nelle Goodnwes ha usato parole “nuove”: moneta complementare trattando il caso della WIR bank attiva dal 1934, in un’inchiesta passata trattò l’esempio della JAK bank. Mediaset in Mistero, 1 giugno 2010, ha denunciato la truffa del signoraggio bancario, ma non c’è nulla di misterioso è sufficiente cliccare sul sito di BankItalia. Nell'agosto del 2012, la Presidente dell'Argentina Cristina Kirchner, dopo dieci anni, sconfigge la crisi prodotta dal dollaro americano e restituisce il debito negoziato al FMI. L'Argentina rinuncia alle politiche di austerità ideate dai neoliberisti ed esce dal sistema del debito internazionale governato appunto dalla Banca Mondiale e dal FMI. In sud-America esiste una proposta politica molto interessante, alternativa al sistema criminale (usura) della Banca Mondiale e del Fondo Monetario, si tratta dell’Alleanza Boliviana per le Americhe 176 (ALBA). ALBA è basata sulla creazione di meccanismi finalizzati alla creazione di vantaggi cooperativi fra le nazioni che permettano di compensare le asimmetrie (sociali, tecnologiche, economiche, sanitarie, etc.) esistenti tra i paesi dell'emisfero. Si basa sulla cooperazione tramite fondi di compensazione destinati alla correzione delle disparità che pongono in posizione di svantaggio i paesi deboli rispetto alle potenze economiche.

In queste Nazioni è cresciuto e maturato un dibattito politico vitale per la sopravvivenza dei popoli: i beni comuni. Da questi esempi virtuosi i popoli europei possono imparare e copiare modelli di diritto e di gestione dei beni vitali per nostre comunità e sottrarre l'acqua, l'energia, il cibo ed internet dalle logiche mercantili delle SpA che stanno distruggendo le risorse limitate del nostro pianeta. Anche in Italia c'è stato un tentativo, in tal senso, attraverso la Commissione Rodotà del 2007 177. Su questi obiettivi è determinante avere politici indipendenti dalle SpA. Ad esempio è noto che 5 multinazionali fanno cartello per controllare il prezzo del grano. Questo cartello costringe a tenere basso il prezzo del grano italiano danneggiando gli agricoltori, mentre alcune aziende di pasta importano grano dalla Grecia e dall'Ucraina; durante lo stesso periodo multinazionali comprano grano italiano per venderlo in Nord Africa, una parte viene stoccata e poi rivenduta nel mercato italiano facendolo credere grano estero 178. In questo periodo di crisi anche in Europa ci sono politici informati sull’usurpazione della sovranità monetaria e pertanto non vorrebbero cedere all’oppressione del Fondo Monetario Internazionale onde evitare agitazioni e caos come quelle presenti in Grecia. il Governo di Dublino non ha bisogno di aiuti finanziari e ha detto che i ministri delle Finanze «non devono cadere in attacchi di panico. Non esiste alcuna ragione per un'operazione di salvataggio da 179 parte dell'Ue o dal Fmi» 176

http://it.wikipedia.org/wiki/Alleanza_Bolivariana_per_le_Americhe http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_12_1.wp?previsiousPage=mg_1_12&contentId=SPS47617 178 Riccardo Iacona, Terra e cibo, in Presa diretta, 9/10/2011, http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9486082f-f08f-4608-a527a24986c19fb5.html?fb_comment_id=fbc_10150326223831299_21941089_10150705664561299#f28b68e0c8 179 VITTORIO CARLINI, http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-11-16/rompuy-eurozona-rischioalcuni-105419.shtml?uuid=AYpGu6jC 16 novembre 2010 177

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Qual è il termine corretto per definire un Governo che usa i servizi segreti, l’esercito, per sovvertire il controllo delle altre Nazioni? Governo terrorista? Almeno sei paesi della Ue, tra cui l’Italia, collaborano con gli Usa nella raccolta di dati personali in virtù di accordi internazionali di intelligence. Lo rivela il Guardian citando un ex luogotenente della Marina Usa che ha lavorato per la Nsa, Wayne Madsen. Madsen cita oltre alla Gran Bretagna (la cui collaborazione era già emersa) anche l’Italia, la Danimarca, l’Olanda, la Francia, la Germania e la Spagna. Questi sette paesi avrebbero accordi segreti con gli Stati Uniti per il passaggio di dati. 180 La Storia mostra come, nei decenni passati, gli USA tramite la CIA 181 ed il Regno Unito (ex colonie) abbiano usato la violenza per sovvertire i governi in sud america (Cile, Guatemala, Nicaragua, Cuba …), in medio oriente (Iran, Iraq, Libano) in Africa (Congo, Burkina Faso…) ed in Asia (Filippine 182, Indonesia 183) e lo stesso comportamento contro Paesi terzi possiamo verificarlo da parte della Russia e della Cina. Si tratta di Nazioni che fanno parte dell’ONU e della Corte internazionale contro i crimini umanitari ma gli stessi sembrano essere i protagonisti di questi crimini unicamente a sostegno di SpA che godono dei vantaggi contrattuali di dittature e guerre, spesso svolte con le armi prodotte proprio dalle SpA. Leggendo Confessioni di un sicario dell’economia ci si chiede: che differenza c’è tra i boss della camorra e la CIA? Il lavoro del sicario consiste quindi nel produrre proiezioni economiche a favore del finanziamento americano, per lo più utilizzando i dati del PIL, un valore facilmente manovrabile che non rispecchia mai le vere condizioni economiche del Paese. Anche oggi i governi ci danno in pasto dati incomprensibili di cui non possiamo verificare l’attendibilità, perché non possediamo gli strumenti 184 necessari per farlo.

Benvenuta Prosperanza L'ideologia scritta nei Trattati dell'Unione Europea è sbagliata e va sostituita. I Trattati stessi sono scritti in maniera complessa, esprimono poco chiarezza e contraddittorietà con la Costituzione e la democrazia rappresentativa, l’hanno capito tutti ormai, meno che il nostro Parlamento? Le regole contabili e fiscali hanno generato problemi per la Pubblica Amministrazione e le imprese che hanno contratti con gli Enti pubblici dai quali attendono pagamenti e i ritardi generano fallimenti per crediti. L'impianto ideologico dell'Ue è l'obsoleta crescita accelerata dal neoliberismo suggerito dalle SpA e dai serbatoi di pensiero – think tank – hanno indottrinato e diffuso con successo, un pensiero dominante obsoleto frutto dell’avidità. Il termine crescita è stato completamente edulcorato, manipolato ed è stato creato un mantra, un dogma ripetitivo ossessivo, dove i politici attuali hanno potuto perseverare nell’obiettivo dell’avidità, cancellando la democrazia rappresentativa e instillando un processo di rifeudalizzazione delle Nazioni sostituite dalla dittatura SpA messa al vertice dell’Unione Europea. Essa è un’organizzazione non democratica poiché l’organi tecnici come il MES, BCE e BEI insieme all'esecutivo hanno maggiori poteri del Parlamento europeo, unico organo eletto dai popoli. Nel corso dei decenni l'ideologia della crescita del PIL ha prodotto maggiore disoccupazione, maggiore precarizzazione, ha ridotto i diritti dei cittadini europei, ha suggerito la delocalizzazione industriale nei paesi privi di adeguate 180

http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2013/06/29/APQLyUrF-snowden_europa_spiata.shtml http://en.wikipedia.org/wiki/United_States_and_state_terrorism 182 http://en.wikipedia.org/wiki/Philippine%E2%80%93American_War 183 General Suharto took control, http://en.wikipedia.org/wiki/Communist_Party_of_Indonesia 184 LORETTA NAPOLEONI, in prefazione di JOHN PERKINS, Confessioni di un sicario dell’economia, Minimun fax, 2010 181

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rappresentanze sindacali ed ha aumentato le disuguaglianze sociali ed economiche nell'euro zona. La crescita ha reso le famiglie più povere e più insicure. Dopo quarant’anni di crescita i cittadini italiani stanno decisamente peggio. Dal dopo guerra ad oggi il continuo ricorso al sistema del debito, pubblico e privato, ha esaurito la spinta della crescita infinita ed il sistema divenuti insostenibile è imploso su stesso. Da un capitalismo figlio dell’economia reale – dagli anni ’50 agli anni ’70 – siamo entrati nell’era della finanza – anni ’80 e 2000 – che ha distrutto la democrazia rappresentativa. Governi e Parlamenti non prendono decisioni politiche autonome, ma assecondano i capricci del famigerato “mercato”, che non esiste nel senso proprio del termine, cioè non esiste un luogo dove gli individui gestiscono le risorse, ma ci sono macchine elettroniche ove i broker e le SpA perseguono i propri interessi con estrema avidità e basta. In Italia la soddisfazione della vita è aumentata continuamente negli anni settanta e ottanta insieme all'aumento del PIL; in seguito dal 1989 al 2003, la soddisfazione ha smesso di aumentare, oscillando intorno al livello del 1989, nonostante il PIL sia aumentato da 944 a 1.564 miliardi di dollari. In Europa l'economia è cresciuta del 75% negli ultimi 40 anni, ma la soddisfazione della vita non è aumentata significativamente, come ha rilevato l'Happy Planet Index. In altre parole: la crescita economica degli ultimi decenni ha contribuito poco alla qualità soggettiva della vita, ma è stata "acquistata" a prezzo di un enorme incremento dei carichi ambientali. 185 Nel 2013 le decisioni più importanti per la specie umana non sono prese con metodi razionali, scientifici, morali e democratici. La specie umana, quella che si ritiene migliore di tutte le altre, subisce le decisioni politiche inventate dai capricci di un “mercato” che non esiste, cioè il nulla governa la politica. Tutte le specie viventi di questo pianeta si godono la natura perché essa dona ogni giorno i propri flussi di materia e di energia, e nessuna specie spreca risorse, mentre una ristretta élite di quella umana ha bloccato l'evoluzione dei popoli, e sta gestendo la regressione delle comunità per condurla allo stato infantile per addomesticarla meglio secondo i dogmi della religione politica che adopera i propri mantra: crescita, PIL, competitività, avidità, obsolescenza pianificata etc. La cosa più assurda della nostra specie è che esistono tutte le conoscenze per cogliere le straordinarie opportunità delle tecnologie odierne, ma non riesce a vedere l’evoluzione poiché non ha occhi per vedere, non ha cervello per vedere. Speriamo che il tempo sia favorevole a questa generazione poiché è necessario transitare da un’epoca ad un’altra, altrimenti la nostra specie rischia l’estinzione mentre la Terra continuerà a vivere senza di noi. Questa transizione epocale deve avere i suoi "piloti", la sua classe dirigente capace di interpretare il momento politico e ci vuole formazione e cultura adeguata per farlo. La cittadinanza deve mobilitarsi per formare nuovi cittadini capaci di interpretare questo periodo denominato “decrescita felice” ed approdare alla “prosperanza“. Un politico serio e consapevole, cioè un politico italiano normale chiama i colleghi europei e dice una cosa scontata: «l’invenzione dell’economia del debito non può essere il sistema su cui creare un governo politico, le generazioni che stanno subendo questa scelta storica non hanno dichiarato guerra a nessuno, la seconda guerra mondiale è finita, noi non siamo la colonia di nessuno. E’ giunta l’ora di riconoscere politicamente ciò che tutti sanno: l’energia che da vita a noi tutti è gratuita. Italia, Spagna, Grecia, Irlanda e Portogallo non potranno mai ripagare il "debito pubblico estero", e questo lo sapete bene tutti voi che pensate di poterci tenere schiavi in un sistema immorale ed innaturale, poiché questo sistema non tiene conto delle leggi della fisica. Così come il sistema è frutto di una convenzione, di un’arbitrarietà, imposta dalla storia dagli eventi bellici, oggi possiamo riconoscere che quella scelta di colonizzare gli Stati fu sbagliata. Oggi possiamo stabilire una nuova

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Wuppertal Institut, Futuro sostenibile, Edizioni Ambiente, 2011, pag. 100

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convenzione su presupposti molto diversi e possiamo farlo partendo dalle leggi della natura, leggi che abbiamo sempre ignorato dalle valutazioni politiche». Col presupposto di ripensare i paradigmi del sistema politico economico le Nazioni potranno riavere uno strumento, una moneta sovrana e non più a debito, e potranno stabilire una propria politica industriale partendo dalle risorse reali e dai principi di bioeconomia per evitare i danni ambientali prodotti dal nichilismo e dalla miopia di politici inadeguati e corrotti dalle SpA tramite il sistema dei paradisi fiscali. Bisogna integrare gli indicatori obsoleti con il Benessere Equo e Sostenibile (BES) e far decrescere gli sprechi figli di indirizzi politici sbagliati: ridurre le spese militari, sostituire le SpA che gestiscono i servizi locali con società public company (azionariato popolare diffuso) senza scopo di lucro, cancellare gli sprechi dell’inefficienza energetica con un piano di decrescita energetica delle fonti fossili e progettare la diffusione di reti intelligenti (smart-grid) con fonti alternative, sostituire gli inceneritori con gli impianti di riciclo totale, finanziare la prevenzione primaria nell’ambito sismico e idrogeologico, sostituire l’agri-industria con l‘agricoltura naturale, ridurre il numero dei motori a combustione per eliminare l’inquinamento da nanopolveri e ripensare la mobilità privata, spostare i soldi di grande opere inutili verso la ricerca e l’innovazione. Introdurre la vera class action. Bisogna adeguare la scuola e l’università ai nuovi paradigmi dell’educazione che non può essere più di tipo militare-industriale, ma di sviluppo creativo lasciando libero il “pensiero divergente”. E’ tempo di democrazia diretta!» La ricchezza è la capacità creativa dell’uomo che progetta e trasforma le merci usando l’energia in maniera razionale, compatibilmente coi limiti della natura e delle leggi che determinano la vita su questo pianeta. La ricerca scientifica ci mostra quali tecnologie usare per evitare danni ambientali e biologici. Nella sostanza non sono i politici che risolvono i problemi, e tanto meno sono pagati per farlo, essi devono solo servire il popolo e fare in modo che cittadini, famiglie ed imprese abbiamo leggi e regole per realizzare la transizione tecnologica. Abbiamo un democrazia rappresentativa pagata col sudore dei lavoratori affinché i dipendenti in Parlamento diano risposte concrete ai problemi della Nazione, nulla di più e nulla di meno. I cittadini hanno il dovere di pensare nuove forme di partecipazione e riprendersi spazi decisionali per incidere direttamente poiché i partiti non hanno svolto il loro ruolo, i danni si vedono, inutile fare l’elenco. I cittadini stessi sono responsabili della crisi poiché l’apatia politica è servita ad alimentare feudi di potere che oggi vanno cancellati. Un’intera classe dirigente ha inseguito un paradigma obsoleto: l’avidità e la stupidità, il liberismo dell’Unione Europea e la sostituzione dello Stato con le SpA. Oggi bisogna studiare e applicare il nuovo paradigma culturale attraversando un periodo denominato “decrescita felice” per arrivare alla “prosperanza” per tutti. In questo percorso e nei progetti pratici della “decrescita felice” esistono tante opportunità di ricollocazione nella formazione e nel lavoro, nuovi impieghi utili saranno inventati per l’interesse pubblico. In diversi settori l’innovazione tecnologica consentirà la crescita di nuove professioni, nuove abilità per costruire la comunità, nuove abilità nell’artigianato e nella manifattura, e l’aumento dei salari consentirà una migliore distribuzione delle ore giornaliere da dedicare alla famiglia, ai figli ed alla costruzione di un futuro più bello, più sereno. La risposta alla crisi della democrazia rappresentativa non è la sua distruzione, ma nella sua evoluzione. Se una maggioranza parlamentare riuscisse ad approvare efficaci strumenti di democrazia diretta avremo un’opportunità straordinaria. E gli strumenti in se non sono la panacea di tutti i mali, sono solo lo strumento efficace per migliorare la società. Il reale cambiamento passa attraverso un cambio di mentalità e la sperimentazione concreta di stili di vita diversi da quelli imposti dal “sistema”. Il cambiamento nasce in un progetto politico popolare

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consapevole del fatto che bisogna riformare una nuova classe dirigente, libera e non condizionata dall’élite odierna. Dalla dissoluzione dei partiti che abbiamo assisto può nascere una maggioranza di cittadini che ha la legittimità di cambiare regole e forme di partecipazione al processo decisionale della politica. Aprendo spazi e luoghi di discussione, con un atteggiamento pragmatico ai problemi reali, ogni cittadino può avviare progetti creativi per migliorare la qualità della vita, questa è l’essenza della polis, politica. Istituzionalizzando questi processi le decisioni popolari avranno una legittimità politica ed un riscontro pratico tangibile.

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Per conoscere i nomi dei burattinai è sufficiente ricercare in internet o nelle biblioteche i nomi di chi partecipa agli incontri di questi gruppi e scoprire quello che i cittadini consapevoli già conoscono da tempo: viviamo in finte democrazie rappresentative. L’èlite ha già circoscritto i diritti ed i partiti politici sono solo ripetitori ossessivi di volontà decise in ristrette oligarchie. I politici ed i giornalisti sono pappagalli delle volontà di alcuni banchieri ed imprenditori per conservare il controllo sui sudditi. Smettendo di sostenere il sistema illusorio è possibile progettare una società per gli esseri umani. Le soluzioni sono semplici: la BCE accentra poteri? I popoli dovrebbero usare la democrazia diretta. La BCE presta moneta? Le Regioni dovrebbero stampare moneta pubblica a credito. Le SpA stimolano sprechi e consumi inutili? I cittadini dovrebbero consumare meno. I cittadini dipendono dall’energia venduta dalle SpA? I cittadini dovrebbero autoprodurre energia con fonti alternative. La Grande Distribuzione vende cibi non sicuri? I cittadini dovrebbero realizzare un Gruppo di Acquisto Solidale (GAS). Insomma, nella sintesi è sufficiente fare l’opposto di quello che il potere, o il sistema, propone ai sudditi. Sconnettiamo la mente dal sistema indotto dal potere invisibile e cominciamo a partecipare direttamente alla vita della nostra comunità cooperando fra noi, vivendo in armonia e reciprocità.

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Dittatura SpA vs esseri umani Nell'anno 2012 vi è stata una rapida accelerazione del processo di ri-feudalizzazione del mondo e l'informatica finanziaria rappresenta il migliore strumento di controllo adoperato dall'elite. Le crisi create ad hoc consentono l'introduzione di software negli uffici pubblici dei Governi e controllare in maniera centralizzata le scelte dei Governi per ricattarli meglio, è la fine della libertà, delle autonomie e delle sovranità nazionali, la fine della democrazia rappresentativa per un ritorno ai comportamenti delle oligarchie feudali. L’agenda prevede la sostituzione dei singoli Stati con un’entità superiore ed è necessario distruggere la Costituzione italiana, poiché risulta fastidiosa e pericolosa nei sui principi che parlano di priorità politiche come uguaglianza, merito, tutela dell’ambiente e della salute, diritti del lavoro e partecipazione politica. La Costituzione si contrappone all’ideologia liberista che governa l’Unione Europea (UE), perché quest’ultima privilegia il mercato delle SpA meno i diritti dei cittadini, e non prevede la democrazia, tanto meno la democrazia rappresentativa visto che il processo di deliberazione delle direttive è nelle mani di organi non elettivi (MES, BCE, Commissione e Consiglio). In un documento ufficiale della banca d'affari JP Morgan 186 si ritiene che bisogna eliminare le costituzioni antifasciste affinché l'UE possa garantire crescita al sistema attuale. Nel luglio del 2008 senza alcun dibattito pubblico, il Parlamento italiano approvò l’antidemocratico Trattato di Lisbona. Nell’UE, Commissione e Consiglio hanno maggiori poteri rispetto al Parlamento, unico organo eletto a suffragio universale e addirittura l’esecutivo promulga le leggi violando il principio di separazione dei poteri, uno dei principi cardine delle democrazie rappresentative. E' recente l'introduzione di organi come il MES che condizionano le regole fiscali e contabili dell'UE e suoi Stati membri. Al fine di far approvare il Trattato, i governi hanno deliberatamente disinformato i loro cittadini circa i contenuti e la necessità del Trattato di Lisbona 187. Nel Trattato si “legalizza” l’usurpazione della sovranità monetaria. Quando il potere esecutivo ed il potere legislativo coincidono non esiste alcuna democrazia rappresentativa e si parla di dittatura dell’oligarchia, di un regime totalitario, quali il fascismo o il comunismo sovieticocinese. Un’inchiesta che deve far riflettere: “lotta di poteri” di Michele Buono e Piero Riccardi, andata in onda su Report, RAITRE, il 22 novembre 2009. Buono: «il potere legislativo appartiene al Parlamento, il Governo può proporre le leggi, i decreti legge per esempio ma senza esagerare solamente in casi straordinari di necessità e urgenza, c’è scritto nella Costituzione. Il Presidente della Repubblica vigila, il Governo gli presenta un decreto e il Presidente prima di firmare controlla che si tratti di questioni veramente urgenti e circoscritte sennò sarebbe come se il Governo si sostituisse al Parlamento e sarebbe la fine della democrazia». Milena Gabanelli in studio: «secondo i principi universali della democrazia devono essere indipendenti, il potere del Governo si chiama esecutivo...» I cittadini italiani non possono scegliere i candidati al Parlamento (non esiste una legge che introduca le elezioni primarie vere) ed, i dipendenti eletti neanche discutono le proposte più importanti poiché con lo “strumento di fiducia al Governo” non possono essere apposte modifiche dai parlamentari cioè, l’esecutivo determina le leggi contraddicendo il principio classico della democrazia rappresentativa sulla separazione dei poteri. Questo abuso di potere dove l’esecutivo fa le leggi è contemplato nel Trattato di Lisbona approvato all’unanimità dal Parlamento italiano nel luglio 2008 188.

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/19/ricetta-jp-morgan-per-uneuropa-integrata-liberarsi-delle-costituzioniantifasciste/630787/ 187 Attac Europei sul Trattato di Lisbona e l’UE, 31/12/2008 http://www.attactorino.org/documenti/criticaAttac.doc 188 http://peppecarpentieri.wordpress.com/2009/11/24/la-democrazia-rappresentativa-che-non-ce/

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Il giornalista Piovesana sul sito di Peacereporter, il 20 novembre 2009 ha documentato chiaramente l’influenza delle organizzazioni sovranazionali: «La decisione di nominare presidente permanete della nuova Unione europea disegnata dal Trattato di Lisbona il premier belga Herman Van Rompuy – membro del partito dei Cristiani Democratici Fiamminghi e appassionato di poesia giapponese – è stata presa la sera del 12 novembre in una cena a porte chiuse nel Castello di Hertoginnedal, alle porte di Bruxelles. A organizzare la cena, cui ha partecipato lo stesso Van Rompuy, il famoso Bilderberg Club: il più potente, riservato e discusso organo decisionale privato del mondo che dal 1954 riunisce i vertici politici, finanziari, industriali, militari e mediatici dei paesi occidentali.» 189 Su tutti i media rimbalzano le indicazioni del presidente della BCE Jean Claude Trichet e dello stesso Herman Van Rompuy per cercare di contenere la crisi finanziaria mondiale ed il debito pubblico della Grecia per evitare che qualcuno possa pensare di stampare moneta pubblica e non della BCE. Ed anche in questo caso i truffatori sono sempre gli stessi. Ilsole24ore titola: “Wall Street aiutò la Grecia a nascondere debito, lo dice il New York Times” 190. Marcello Foa commenta così: Grazie al New York Times ora sappiamo che dietro la crisi greca, ci sono ancora una volta le grandi banche di Wall Street, secondo le stesse modalità che hanno provocato il terremoto dei subprime e il fallimento della Lehman: una truffa contabile realizzata con i derivati. E chi sono le banche coinvolte? La solita Goldman Sachs, vera regina di Wall Street, da cui ranghi sono usciti ben due segretari al Tesoro (Rubin e Paulson) e JP Morgan Chase, che come spiega Massimo Gaggi, è da sempre la banca più vicina al governo americano ed è, ricordiamolo, l’istituto del banchiere più potente della storia degli Usa, David Rockefeller, nonché cantore della globalizzazione finanziaria. 191 Continua Foa: dall’articolo del New York Times emerge che anche il nostro Paese nel 1996 è ricorso a trucchetti contabili simili a quelli greci. E chi era a Palazzo Chigi allora? Romano Prodi 192, ex consulente di Goldman Sachs. E chi era il direttore generale del Tesoro? Mario Draghi 193, che di Goldman Sachs è diventato consulente qualche anno dopo. E forse sarebbe il caso che lo stesso Prodi chiarisse finalmente i suoi rapporti con lo stesso Rockefeller, che oltre ad essere un banchiere, ha fondato il Club internazionale dei potenti, il Bilderberg. Prodi divenne a sorpresa presidente della Commissione Ue un anno dopo essere stato ammesso nel Bilderberg. Solo una coincidenza? Rubare a norma di legge: Crisi economica: la Grecia mette in vendita le sue isole 194. Cessione di alcune "perle", tra le quali anche parte di Mykonos e Rodi. Le più economiche a 2 milioni di euro. Il Guardian anticipa il piano di Atene per ripianare i debiti. Cessione di alcune "perle", tra le quali anche parte di Mykonos e Rodi. Le più economiche a 2 milioni di euro. ATENE - Come una nobildonna caduta in disgrazia ha deciso di recuperare il blasone perduto vendendo i suoi gioielli più preziosi. Secondo indiscrezioni apparse sul Guardian di Londra, la Grecia è pronta a mettere sul mercato alcune delle sue isole più belle del Mar Mediterraneo. Altre potrebbero essere affittate per lunghi periodi di tempo. Tutto per ripianare gli enormi debiti che il paese ha contratto negli ultimi mesi con l’Unione Europea e con il Fondo monetario internazionale per evitare il collasso economico. INVESTIMENTI PRIVATI - Il quotidiano britannico conferma che anche una grande area nella splendida Mykonos, la principale destinazione turistica ellenica, sarà messa in vendita. Questo territorio, di proprietà del governo, dovrebbe essere ceduto a un magnate straniero pronto a investire diversi milioni di euro per la costruzione di un resort turistico iper-lussuoso. Altri lotti di territorio in vendita si trovano sull'isola di Rodi e potrebbero essere comprati da acquirenti russi e cinesi. Anche Roman Abramovich, il ricco proprietario del Chelsea, sarebbe interessato all'acquisto

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http://it.peacereporter.net/articolo/19039/Mister+Bilderberg http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/02/grecia-new-york-times-wallstreet.shtml?uuid=d1d172ee-1997-11df-bf36-47a50d4abb32&DocRulesView=Libero 191 http://blog.ilgiornale.it/foa/2010/02/15/grecia-goldman-e-prodi-le-domande-che-nessuno-pone/ 192 Prodi partecipa al Bilderberg di Portogallo nel 1999 193 Draghi partecipa al Bilderberg nel 1997 194 Francesco Tortora, sito web del Corriere della Sera 25 giugno 2010, http://www.corriere.it/economia/10_giugno_25/grecia-vendita-itol_7676922a-805e-11df-85d3-00144f02aabe.shtml 190

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di una delle isole greche, anche se uno dei suoi portavoce - contattato dal quotidiano britannico - ha smentito l'affare.

Mentre noi italiani affoghiamo nella nostra ignoranza circa i nostri diritti e doveri, in Europa ci sono persone che si battono anche per le nostre libertà: «Lei è un silenzioso killer che sta ammazzando la Democrazia in Europa». Con questa frase detta in direzione del Presidente del Consiglio Europeo Van Rumpoy, il parlamentare inglese Nigel Farage ha aperto la seduta parlamentare al Parlamento UE, come ben sappiamo Farage è un sostenitore della Libertà e Democrazia in Europa e quando parla dice in faccia la verità a chiunque... ma veniamo al dibattito 195. Nel regime in cui viviamo nessun media italiano ha voluto mostrare al popolo sovrano la rivolta svoltasi il 12 dicembre 2007 nel Parlamento di Strasburgo 196, e nessuna trasmissione televisiva ha mostrato pubblicamente l'accaduto e avviato un dibattito sul Trattato di Lisbona, e la relativa approvazione avvenuta nel "silenzio", e senza referendum popolare. Solo attraverso internet è possibile approfondire l’argomento col fine di crearsi una propria idea, libera ed indipendente. Questo episodio dimostra lo scarso interessi dei "giornalisti" e alimenta dubbi legittimi circa il loro ruolo nella società, sembra che siano servi del potere invisibile. Essi cercano da un lato sminuiscono e demonizzano internet, e dall'altro sfruttano internet a loro vantaggio. Cercano di non perdere la loro credibilità nata dai media tradizionali (televisione e quotidiani) e per questa ragione cercano di limitare il dissenso politico verso un sistema che funziona contro i diritti dei popoli. Per buona parte di banchieri, grandi imprese e partiti otto-novecenteschi conta la crescita del PIL, l’aumento dei consumi, e la competitività, concetti obsoleti che trovano ampio spazio all’università e in televisione. Eppure, già nel 1972 istituti di ricerca sostenuti anche dai banchieri ipotizzarono un rinnovamento coraggioso e profondo della società, attraverso trasformazioni ecologiche, culturali e istituzionali volte a impedire il fatto che l’impronta ecologica superasse la capacità di carico del pianeta Terra 197. Un giorno si dovrà fare il bilancio di quanto è costato alla comunità mondiale questo capitalismo finanziario che ha generato questa plutocrazia irresponsabile. 198 L’attuale forma di produzione della “ricchezza” sta conducendo la Terra verso la distruzione e questo pensiero sta avendo considerazioni anche fra chi ha strategie economico-politiche del sistema capitalistico 199. La tecnologia è capace del meglio (quando salva delle vite, per esempio), come del peggio (quando ne distrugge). Nell’un caso come nell’altro, non fa le cose a metà, per via della sua potenza e della rapidità del suo sviluppo. Il suo impatto è divenuto tale che la stima del rapporto costi/benefici delle nuove tecnologie non può essere lasciata unicamente al mercato. L’innovazione tecnologica deve essere inquadrata in un processo democratico in grado di consentire un ripensamento e di tener 195

Farage: signor Presidente, lei ha il Carisma di uno straccio umido e la presenza di un apprendista di Banca, io chiedo a lei facendogli una domanda a nome di tutti noi. Chi è lei? Io personalmente non ho mai sentito parlare di lei e nemmeno in tutta l’Europa, le chiedo, signor Presidente, chi ha eletto la sua persona? Con quale meccanismo? (nel momento in cui si alzavano le proteste) ..Farage ha risposto. Lo so ..da voi la Democrazia non è molto apprezzata, continuando a parlare in direzione del Presidente, con quale meccanismo noi Europei possiamo allontanare lei da questo Parlamento? E' questa la Democrazia Europea? Ritengo che lei sia competente ..astuto e pericoloso, non ho dubbi che lei sia stato eletto per disintegrare in silenzio la democrazia e gli Stati nazionali in Europa, a quanto sembra lei odia che in Europa ci siano più Stati Nazionali, probabilmente perché lei viene dal Belgio e come ben sappiamo il Belgio è uno Stato NULLO e senza Costituzione, da quando lei è stato eletto Presidente la Grecia è diventata un Protettorato..Sir..lei non ha nessuna Legittimità in questo lavoro e glielo posso garantire, io parlo per la maggioranza del Popolo Inglese, noi non conosciamo lei. Noi non vogliamo lei... e prima scompare da questa scena il più lontano possibile tanto meglio sarà per noi in Europa. http://www.youtube.com/watch?v=bypLwI5AQvY , 24 febbraio 2010 196 Rivolta al Parlamento Europeo: ciò che non abbiamo mai visto, http://www.youtube.com/watch?v=I0ldy6g8jEM 197 DONELLA MEADOWS, DENNIS MEADOWS, FORGEN RANDERS, i nuovi limiti dello sviluppo, Oscarmondadori 2006, pag. 6 198 GIORGIO RUFFOLO, élite da buttare, in L’Espresso N.42 anno LV, 27 novembre 2008, pag. 128 199 EMANUELE SEVERINO, tecnica e architettura, Raffaello Cortina editore, 2003

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conto del bene comune (della salute pubblica o, per esempio, della biodiversità) meglio di qualche attore privato. 200 Ad esempio, circa i consumi tanto auspicati da Mario Draghi, Presidente della BCE, bisogna considerare che nei paesi industrializzati, i supermercati sono la formula più utilizzata per la spesa quotidiana, ma gli stessi non sono stati studiati per migliorare la qualità della nostra vita, ma per consentire ai proprietari di avere rendimenti più elevati. Tutto è studiato per il massimo incasso col minimo di investimento. L’avvento dei supermercati ha fatto scomparire i piccoli dettaglianti ed i piccoli luoghi di incontro 201. I politici, come hanno spiegato Alexander Del Mar, Ezra Pound, Abramo Lincoln, JF Kennedy, Giacinto Auriti, Jean Ziegler, Thomas Sankara 202 sono i migliori camerieri dei banchieri ed essi hanno conservato un potere poiché la maniera per comprarsi le persone è ben nota a chiunque abbia l’umiltà, la passione e l’interesse di scoprire la verità del perché c’è “qualcosa” che non funziona nella globalizzazione. “In pressing su Unicredit”. Un documento rivela le deleghe del nuovo “country chairman” Piccini. Che non includono i crediti, come invece chiedeva la Lega. La nomina era stata salutata con giubilo dallo stato maggiore veneto della Lega Nord. Piccini, 54 anni, una vita passata in banca, nel nuovo incarico di presidente e responsabile per l’Italia del gruppo Unicredit era il segnale che «la mia fiducia era ben riposta», aveva dichiarato il neo-presidente regionale Luca Zaia, intervenuto a caldo lo scorso 13 aprile subito dopo la designazione ufficiale di Piccini. […] Nell’ambito di questo progetto, ora al vaglio di Banca d’Italia, uno degli obiettivi è spostare in periferia le decisioni su quali imprenditori sono meritevoli di ottenere un prestito e su quali tassi d’interesse applicare loro. 203

I paradisi fiscali e gli strumenti finanziari rappresentano il modo più efficace di far perdere le tracce e distribuire soldi per corrompere politici e, pagare la politica delle multinazionali SpA: guerre e controllo del debito. Intervista a Moisés Naìm, economista, direttore di Foreign Policy, già executive director della Banca Mondiale ed autore di Illicit:« Peccato anche che il numero dei territori che offrono servizi off shore cresca. Sì, arresteranno pure qualcuno, ma per ogni arresto “eccellente” ci sono mille nuovi canali illeciti che nascono, crescono e si riproducono alla velocità della luce. Non si tratta di catturare questa o quella persona, qui si tratta di un problema di sistema, “sistema mondo” intendo, che sta appunto minacciando l’equilibrio globale”» 204. L’alta finanza ha creato paradisi bancari come Euroclear 205 e Clearstream 206 dove vige il segreto assoluto, conti su cui è possibile far comparire e scomparire il denaro occultandone la fonte di provenienza. 207 L'organizzazione taxjustice.net ha creato un indice delle segretezza finanziaria, una ricchezza monetaria che sfugge alle regole fiscali nazionali, si tratta di un sistema globale che consente di non pagare tasse o pagarne poche grazie alle maglie larghe di leggi deboli e inefficaci. Secondo l'indice di taxjustice per il 2013 si è stimato che ci sono dai 21 ai 32 trilioni di dollari depositati nei paradisi fiscali, e si ipotizza che ogni anno circa 1-1,6 miliardi di dollari transitano illecitamente fra uno stato e l'altro. Si stima che, sin dal 1970, dall'Africa sono transitati senza pagare le tasse circa 1 trilione di dollari. Nella classifica mondiale della segretezza finanziaria nascosta al primo posto c'è la Svizzera con 2.000 miliardi di dollari confermandosi come il più grande centro off-shore al mondo con stime

200

NICOLAS RIDOUX, la decrescita per tutti, Jaca book, 2008, pag. 47 Centro Nuovo modello di Sviluppo, Guida al consumo critico, EMI 2008, pag. 193 202 Thomas Isidore Noël Sankara (Yako, Alto Volta, 21 dicembre 1949 – Ouagadougou, Burkina Faso, 15 ottobre 1987) è stato un politico burkinabè 203 Luca Piana, In pressing su Unicredit, in “L’Espresso”, N.19 anno LVI, 13 maggio 2010, pag. 130 204 FERRUCCIO PINOTTI e LUCA TESCAROLI, Colletti Sporchi, BUR 2008, pag. 354 205 www.euroclear.com 206 www.clearstream.com 207 MARCO PIZZUTI, Rilevazioni non autorizzate, Edizioni Il Punto d’Incontro, 2009 pag. 343 201

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che arrivano a 7.000 miliardi di dollari, poi seguono Lussemburgo, Honk Kong, isole Cayman, Singapore, USA, Libano, Germania, Jersey, Giappone, Panama, etc. L'Italia è al 54° posto. John Christensen:« [...] Secondo le ultime stime, il capitale di privato depositato offshore è pari a 11.500 miliardi di dollari. Che cosa significa una cifra del genere? Questo esempio può darci un’idea della sua enormità: se questo capitale generasse un profitto modesto diciamo del 7% e se questo reddito fosse tassato a un’aliquota molto bassa, ad esempio del 30%, i governi del mondo avrebbero ogni anno un surplus di reddito pari a 250 miliardi di dollari, che potrebbero spendere per alleviare la povertà e raggiungere gli obiettivi di sviluppo fissati dalle Nazioni Unite.»208

I am lost in paradise, cantava nostalgicamente Johanna Wang in una canzone divenuta famosa: mi sono smarrita in paradiso. Suggerirei ai governi di adottarla all'apertura del prossimo G20, quando si tratterà di affrontare il tormentato problema dei paradisi fiscali. Da quando il mondo è stato scosso dalla più violenta crisi economica degli ultimi ottant'anni si susseguono le lamentazioni e le indignazioni sul ruolo che nella crisi hanno svolto i circa 50 paradisi fiscali (anche il loro numero è controverso) esistenti nel mondo, i quali - cito da una recente risoluzione del Parlamento europeo "incitano a praticare l'evasione fiscale, la frode fiscale e la fuga dei capitali". Tanto vibrata la denuncia, quanto fiacca e irresoluta la risoluzione: l'Unione, afferma l'europarlamento, "condanna con forza (tipica espressione usata da chi è consapevole di mancare di forze, ndr.) il ruolo svolto dai paradisi fiscali". Che cosa propone il Parlamento europeo all'Unione? Assolutamente, niente: "L'Unione è invitata a rafforzare la sua azione e a prendere misure concrete e immediate, come, ad esempio, sanzioni contro i paradisi fiscali" (!). Immagino che i signori dei paradisi avranno tremato leggendo queste righe. In un altro progetto di risoluzione, presentato da Cohn Bendit e Rebecca Harms a nome del gruppo dei Verdi si leggono considerazioni più sensate. Si constata l'impotenza della denuncia e il vuoto della volontà. In particolare, si rileva la scandalosa assurdità delle conclusioni dell'Ocse che ha cancellato dalla sua "lista nera" la maggior parte dei paradisi contro la semplice promessa di aderire ai principi relativi agli scambi di informazione: come dire, scagionare i delinquenti mafiosi da ogni accusa in cambio della loro assicurazione di comportarsi bene. Il prodotto lordo mondiale (Plm) ammonta a 4 mila miliardi di dollari. Il Plc, il prodotto lordo criminale, a mille miliardi, un quinto del totale. Di che si tratta? Di tutto: droga, racket, rapimenti, gioco d'azzardo, sfruttamento della prostituzione, traffico di rifugiati, di oggetti d'arte, di specie protette, di organi umani... Il prodotto di questo enorme giro di affari bisogna, ovviamente, riciclarlo. E a questo si provvede grazie all'anonimato dei paradisi, che si sottraggono ad ogni seria informazione. Si calcola che il riciclaggio di denaro sporco ammonti a 600 miliardi di dollari all'anno. Il giro d'affari dei paradisi fiscali è di 1.800 miliardi di dollari. Le società off shore presenti in paradiso sono 680 mila. Le banche, attraverso le loro filiali sono, dichiaratamente, 10 mila. Ma esistono sistemi bancari paralleli che operano completamente al di fuori del sistema ufficiale, sfuggono anche agli obblighi formali e agli ordinari strumenti di vigilanza e controllo delle autorità competenti. Questi assumono denominazioni folkloristiche. In Cina si parla di sistema Chop Shop. In India di sistema Hundi, in America latina di Stash house. L'Inghilterra è senza dubbio la 208

in Report, Let's make money, di Erwin Wagenhofer, andato in onda su RAITRE, 2012

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madre di tutti i paradisi. La finanza britannica domina più di 20 paradisi dell'arcipelago off shore, dalle lontane isole Cayman alla vicinissima isola di Man. Ed è istruttivo constatare come alle denunce frementi di Blair del terrorismo, definito come la guerra del secolo, corrisponda il protettorato britannico dei 20 casinò che lo finanziano. La doppiezza politica in tema di criminalità internazionale non è però una prerogativa britannica. Non vi si sottrae certamente l'istituzione che più di ogni altra al mondo ha a che fare col paradiso: la Chiesa cattolica. Nel Vaticano opera una delle banche più misteriose del mondo, l'Istituto delle Opere di Religione, Ior. Le sue operazioni sono identificate solo attraverso un codice. Non si rilasciano ricevute, non esistono assegni intestati allo Ior. I suoi bilanci e i suoi investimenti sono noti solo al papa, al Collegio dei cardinali e, naturalmente, alla direzione e ai revisori dell'istituto. 209

I banchieri non hanno bisogno di soldi: li stampano dal nulla. Anche Norberto Bobbio, nel 1984 disse chiaramente che qualcosa non funzionava: «il Parlamento non è più nella società industriale avanzata il centro del potere reale, essendo spesso soltanto una camera di registrazione di decisioni prese altrove» 210. Fu Bobbio, in Italia, a parlare di videocrazia, plutocrazia, cleptocrazia 211 e di “potere invisibile”. Può darsi che io sia particolarmente influenzato da quel che accade in Italia, dove la presenza del potere invisibile (mafia, camorra, logge massoniche anomale, servizi segreti incontrollati e protettori dei sovversivi che dovrebbero controllare) è, permettetemi il bisticcio, visibilissima 212. Eppure è sufficiente un click del mouse per riscontrare in internet quanto Bobbio denunciava, nell’indifferenza totale di allora quanto nell’apatia odierna. Come difendere l’industria nazionale dalla speculazione e dalle svendite indiscriminate. Ampia rappresentanza delle forze politiche italiane alla conferenza del Movimento Solidarietà e dell'EIR del 28 giugno 1993 213. E’ lungo il titolo di un dibattito che chiedeva conto circa l’incontro “segreto” del panfilo Britannia ed il relativo rischio di un probabile comportamento eversivo di diversi partecipanti e non (decisioni prese altrove). Si citano Carlo Azeglio Ciampi, Mario Draghi, Romano Prodi, Giuliano Amato, Beniamino Andreatta che in quegli anni ricoprivano ruoli e funzioni strategiche per l’economia italiana ma soprattutto per la ricchezza degli italiani. Le illazioni di Movisol sono pesantissime e se ci fosse maggiore coscienza da parte delle Corti, Costituzionale e dei Conti, si potrebbe avviare un processo per tradimento alla Repubblica italiana ed atti eversivi dell’ordine democratico poiché leggendo l’ampio articolo il popolo sovrano sembra esser stato tradito, ingannato e privato di poteri di controllo sulla cosa pubblica per favorire interessi privati: SpA straniere e non solo. Un piccolo “stralcio” dell’articolo: Invece il comportamento di Andreatta è la prova che esiste un legame, come è stato detto nella introduzione, tra la strategia liberista, della "terapia d'urto" e delle privatizzazioni, e la geopolitica applicata nei Balcani per intrappolare l'Europa in uno scenario di conflitti.

Per Prodi, e Draghi si evidenziano le loro “relazioni collaborative” con Goldman Sachs, stessa relazione che deteneva Gianni Letta, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. La prima parte dell’articolo di Movisol evidenzia anche l’influenza, negli anni ’90, dell’agenzia americana di rating, Moody’s, in chiaro conflitto di interessi nel giudicare l’andamento del debito italiano. Agenzie di rating in oggettivo conflitto di interesse, responsabili di marketing che "aggiustano" i giudizi degli analisti per «far felice il cliente» ed evitare che si rivolgano alla concorrenza, analisti visti come «piantagrane» e quindi 209

GIORGIO RUFFOLO, una vergogna chiamata off-shore, in l’Espresso 8 novembre 2010 http://espresso.repubblica.it/dettaglio/una-vergogna-chiamata-off-shore/2137840 210 NORBERTO BOBBIO, l’età dei diritti, in ET Saggi [478], Einaudi Torino 1995 211 Videocrazia: conseguente alla crescente manipolazione a livello mondiale e nazionalizzazione dell’informazione; Plutocrazia: determinata dalla concentrazione del potere politico nelle mani di pochi detentori di smisurate ricchezze personali; Cleptocrazia: quando quelle ricchezze sono il frutto di attività illecite 212 NORBERTO BOBBIO, il futuro della democrazia (prima ediz. 1984), Einaudi, pag. 17 213 MOVISOL, http://www.movisol.org/draghi4.htm , Solidarietà, Anno I, Numero 2 (ottobre 1993)

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«minacciati» o licenziati se non si adeguano. Questo, in sintesi, tutto il marcio delle agenzie di rating svelato dall'ex vicepresidente di Moody's William J. Harrington, analista per 11 anni. 214

La procura di Trani ha avviato un'indagine 215 con l'accusa di aggiotaggio 216 e manipolazione del mercato pluriaggravata. Sembra esista un'élite che opera al di sopra del diritto internazionale e delle Costituzioni nazionali. Il 25 novembre 2013 il programma televisivo Report, in onda su Rai Tre, condotto da Milena Gabanelli mostra un'inchiesta di Paolo Mondani, L'ostaggio. Dall'inchiesta emerge un inquietante intreccio fra primi ministri, SpA del petrolio e servizi militari. Si parte dalla vicenda di Alma Shalabayeva e sua figlia Alua, e si scoprono i rapporti d'affari fra il dittatore kazaco Nursultan Nazarbayev e «l'ex cancelliere austriaco Alfred Gusenbauer, l'ex presidente polacco Aleksander Kwaniewski e Romano Prodi che sono ufficialmente membri dell'International Advisory Board di Nazarbayev. Ma ci sono altri buoni consiglieri del presidente kazako: oltre Silvio Berlusconi c'è l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, l'ex ministro dell'interno tedesco Otto Schily e naturalmente Tony Blair». Bakhytzhan Toregozhina – Fondazione “AR. RUKH. KHAK”: «qui il livello di corruzione è impressionante, ma non mi aspettavo che succedesse la stessa cosa in Europa. Quando vediamo che Nazarbayev, attraverso il suo ambasciatore riesce ad imporre al governo italiano la deportazione di una donna e di una bambina, capiamo che noi oppositori non possiamo più rifugiarci da nessuna parte. Neppure nella democratica Italia». 217 Ricordiamo cosa dice l’art. 416 (associazione per delinquere) del codice penale: I tratti caratteristici di questa fattispecie di reato sono: la stabilità dell’accordo, ossia l’esistenza di un vincolo associativo destinato a perdurare nel tempo anche dopo la commissione dei singoli reati specifici che attuano il programma dell’associazione. La stabilità del vincolo associativo dà al delitto in esame la tipica natura del reato permanente; l'esistenza di un programma di delinquenza volto alla commissione di una pluralità indeterminata di delitti. La commissione di un solo delitto non integra la fattispecie in esame. Parte della dottrina e della giurisprudenza richiede altresì l’esistenza di un terzo requisito, vale a dire il fatto che l’associazione sia dotata di una "organizzazione", anche minima, ma adeguata rispetto al fine da raggiungere. Per chi indaga sui reati finanziari è del tutto impossibile trovare le prove (soldi) del vantaggio acquisito dato che le leggi consentono l’uso di società off-shore e, le stesse spesso conducono a paradisi fiscali dove le leggi nazionali non hanno alcun valore e, quindi è totalmente inefficace il potere investigativo degli inquirenti. Invece, sono evidenti a chiunque i vantaggi acquisiti di alcune SpA dopo le cattive privatizzazioni avvenute in Italia. Sono numerose le testimonianze e gli articoli di giornali che raccontano atteggiamenti e comportamenti eversivi da parte di banchieri, funzionari pubblici e politici, che sembrano preoccuparsi ed occuparsi, principalmente, di arricchire le tasche di talune SpA per trarne vantaggi personali a scapito dei popoli sovrani. Le privatizzazioni italiane non hanno applicato il principio della democrazia economica, anzi lo stesso è stato eluso come spesso accade quando si vuole aggirare la Costituzione italiana. Le norme italiane consentono di acquistare quote azionarie delle ex-aziende di Stato, ma il controllo delle stesse anziché essere trasferito ai cittadini (azionariato diffuso) e garantito da una mano pubblica con un arbitro imparziale si è consentito ad alcune SpA di accentrare poteri e capitali (“scatole cinesi”) per passare da legittimi monopoli di Stato ad immorali monopoli privati (plutocrazia e cleptocrazia) contraddicendo la democrazia economica e rubare a norma di legge i beni dello Stato. 214

IlSole24ore, 23 agosto 2011, http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2011-08-23/vicepresidente-moodysagenzie-rating-174131.shtml?uuid=AaFluRyD 215 http://qn.quotidiano.net/cronaca/2012/07/13/743573-moodys-inchiesta-procura-trani-informazioni-distorte.shtml 216 L'aggiotaggio è un reato, disciplinato dal codice penale, che all'articolo 501, intitolato "Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio" 217 Paolo Mondani, L'ostaggio, http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-a86e8390-0d53-427e-bb6a1904dbbc1cfd.html

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In questo incontro del 1993 si legge ancora: Governi e banche centrali dell' Europa continentale hanno sin ora respinto le nuove tecniche speculative della finanza derivata. Alcuni banchieri svizzeri e tedeschi sono convinti che l'offensiva condotta dagli anglo-americani con la finanza derivata sia “più pericolosa di una guerra nucleare con la Russia”. Il 24 novembre, poco dopo la crisi dello SME, il direttore generale della Banca per i Regolamenti Internazionali di Basilea Alexander Lamfalussy ha dichiarato ad un gruppo di banchieri a Londra: "Volete sapere perché molti colleghi delle banche centrali nutrono le mie stesse preoccupazioni che queste attività possano rappresentare problemi di natura sistemica nel sistema finanziario internazionale?" Lamfalussy teme il ripetersi del fenomeno verificatosi col crac borsistico del 1987: "l'attività sui mercati derivati potrebbe avere notevoli ripercussioni nei sottostanti mercati pronti, al punto da accentuare proprio quella instabilità dei prezzi contro la quale si pensava di dare un'assicurazione con alcuni strumenti derivati". […]Anche un personaggio di spicco a Wall Street come Henry Kaufman, che è stato il primo economista della Salomon Brothers, si è detto preoccupato perché la speculazione "derivata" fa intravedere "una prossima catastrofe colossale per le banche americane". Altri così bollano queste novità nel sistema finanziario: "ventiseienni con il computer stanno costruendo la bomba all'idrogeno finanziaria." Tuttavia non fanno nulla per controllare la situazione. La primavera scorsa Lamberto Dini condusse uno studio per il Fondo Monetario Internazionale, ma il suo rapporto è stato praticamente censurato, la stampa non ha ottenuto delle copie. Ad una mia domanda nel corso di una conferenza a febbraio, Lamberto Dini ha risposto: "Le banche americane e londinesi svolgono il grosso delle attività in questo processo. Dobbiamo determinare innanzitutto cosa stia effettivamente accadendo.

Nella sostanza, questo ampio articolo mostra con chiarezza e lucidità quanti sapevano cosa stesse per accadere prima che i subprime fossero venduti, nel 2008, e soprattutto erano consapevoli del processo di privatizzazione del mondo con strumenti finanziari progettati appositamente per rubare a norma di legge. Si capisce bene quanto le istituzioni tradizionali, Parlamento, Governi, Presidenti siano servitori di volontà altrui e che queste non siano volontà etiche, anzi. In questo frangente si mostrano aspetti determinanti della società. La moneta, il capitale, sono mezzi che determinano la vita dei cittadini e le scelte delle istituzioni nazionali e soprattutto locali, Regioni, Province e Comuni poiché hanno la seria difficoltà di programmare e destinare i soldi utili a creare sviluppo e crescita per i cittadini. Come può esserci democrazia rappresentativa o democrazia diretta se i capitali possono apparire e sparire con un click di mouse? Come può esserci dignità umana quando chi determina la creazione di ricchezza con la moneta non è stato mai eletto? Quale cittadino ha eletto i membri della BCE, della Banca d’Italia, o i membri di un’agenzia di rating, e/o della Commissione e/o del Consiglio europeo? Il Comune della nostra città ha obblighi ben precisi dettati dal fiscal compact e dal patto di stabilità e crescita che limitano gli investimenti. Questi vincoli contabili e il modello di programmazione politica degli investimenti costringe gli Enti locali a chiedere prestiti bancari caricati da interessi, ma di chi è la banca? Come può un cittadino, partecipare alla vita politica del proprio Paese quando le principali infrastrutture, telecomunicazioni, autostrade, acqua sono gestite da manager che non hanno interessi pubblici, ma badano esclusivamente a massimizzare i profitti? Studiare la gestione del proprio Comune suggerisce il fatto che Enti locali sono condizionati da direttive europee e linee politiche provenienti da organizzazioni sovranazionali non rappresentative degli interessi pubblici. L'influenza delle SpA che acquistano i Titoli di Stato è evidente. Le vicende politiche hanno mostrato che i nostri amministratori si scambiano ruoli e funzioni coi banchieri e gli stessi siedono nelle SpA che fanno i milioni con i servizi pubblici locali in regime di monopolio, altro che libero mercato, sembra sia libero di rubare a norma di legge. Ma quanti hanno compreso l’enorme potere di ricatto dei “capitali mobili”? Nel mondo odierno la mobilità è divenuta il fattore di stratificazione più efficace e ambito, la materia con cui sono quotidianamente costruite e ricostruite nuove gerarchie sociali, politiche, economiche e culturali di portata sempre più mondiale. Attraverso la mobilità acquisita dai proprietari e gestori di capitali passa una nuova – e senza precedenti nella sua radicale categoria – emancipazione del potere dai suoi obblighi: nei confronti dei dipendenti ma anche nei confronti delle giovani e più deboli

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generazioni e di quelle future e nei confronti dell’autoriproduzione delle condizioni di vita di tutti; in breve, la libertà del dovere di contribuire alla vita quotidiana e alla perpetuazione della comunità. […] Non essere più responsabili delle conseguenze è il beneficio più ambito e apprezzato che la nuova mobilità conferisce al capitale fluttuante e svincolato dalla dimensione locale. I costi per la gestione delle conseguenze non devono essere più presi in considerazione nei calcoli sull’«efficacia» degli investimenti. La nuova libertà del capitale richiama alla mente i proprietari assenteisti di un tempo, famigerati per il modo in cui trascuravano, suscitando forti risentimenti, i bisogni delle popolazioni che li nutrivano. L’unico interesse che il proprietario assenteista aveva per la terra che possedeva consisteva nel «sovrappiù» che se ne poteva scremare. Ma nonostante le indubbie analogie, il paragone non rende pienamente giustizia al tipo di libertà dalle preoccupazioni e dalle responsabilità che il capitale mobile del tardo Novecento ha acquisito e che il proprietario assenteista 218 non poteva nemmeno sognarsi.

Un dato statistico, condiviso da Tullio De Mauro, indica che due italiani su tre non hanno capacità di intendere quello che stanno leggendo, questo potrebbe aiutarci a capire perché la maggioranza del popolo si limita a votare due coalizioni politiche, destra e sinistra, praticamente inutili allo sviluppo umano. Tullio De Mauro, principe dei linguisti italiani, torna alla carica con una nuova edizione del suo libro “La cultura degli Italiani”. I suoi dati dicono che il 70% degli italiani è pressoché analfabeta o analfabeta di ritorno: fatica a comprendere testi, non legge niente, nemmeno i giornali. Per il sapere un 70% di somari è una maggioranza deprimente; e per la politica costituisce un’asinocrazia travolgente e facile da travolgere. 219

Possiamo esser certi: i degenerati governano il mondo e l’Italia. Per porre rimedio alla degenerazione potremmo iniziare a leggere più libri (solo il 34% degli italiani legge poco più di un libro al mese) 220, studiare meglio la nostra lingua; vi sono due romanzi molto utili che descrivono la realtà illusoria: uno è 1984 di George Orwell e l’altro è fahrenheit 451 di Ray Bradbury entrambi hanno ispirato il film Matrix che racconta il mondo come una realtà illusoria e come tornare a vivere da esseri umani, bisogna sconnettersi da Matrix. Il film documentario Zeitgeist addendum, Il pianeta verde, La crisi, The Corporation, Inside Job 221, Diario del saccheggio 222 sono altre testimonianze cinematografiche socialmente utili. Globalizzazione tradotto in termini pratici ed etici, significa rubare i diritti umani per arricchire un'élite e controllare i popoli. L’UE è fondata anche su questi principi. Senza regole morali siamo tutti potenziali mercenari del miglior offerente, ovvero servi obbedienti e compiacenti della cupola di banchieri che controlla sia l’informazione (in primis quella scientifica) che la ricchezza globale 223. I Governi stanno facendo enormi passi avanti per impedire un libero sviluppo dei popoli e per questo cercano di controllare internet e i social media, affinché possano monitorare le persone che si scambiano conoscenze e opinioni politiche. I social media sono il Grande Fratello orwelliano. 218

ZYGMUNT BAUMAN, la società individualizzata, l’etica assediata, il Mulino pag. 237 Analfabeti di Ritorno Mauro e Sartori sugli Concittadini di oggi, 27 marzo 2010 http://a2e.de/phm/10/03/mauro/phm_pub_mauro1003.it.pdf 220 TULLIO DE MAURO, “Sete di informazione” e analfabetismo di ritorno, http://www.riviste.provincia.tn.it/ppw/Trentino.nsf/0/0049BFFD7FA8B958C1257325003A6C89/$FILE/14tullio.pdf?O penElement 221 Inside Job è un film del 2010 prodotto, scritto e diretto da Charles Ferguson, che indaga le cause della crisi economica del 2008-2010, vincitore dell'Oscar al miglior documentario nel 2011. L'autore ha spiegato che il film mette a nudo "la corruzione sistemica negli Stati Uniti attuata dall'industria dei servizi finanziari e le conseguenze di questa corruzione sistemica." 222 Un film di Fernando Ezequiel Solanas. Titolo originale Memoria del Saqueo. Documentario, durata 118 min. Argentina 223 MARCO PIZZUTI, rivelazioni non autorizzate, Ed. Il punto d’Incontro, 2009, pag. 370 219

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X secolo: Sistema feudale

Governi e media alimentano uno stato di tensione e paura poiché è utile al controllo delle messe ed è uno dei più grandi affari del mondo. Con l’uso delle parole ripetuto decine e decine di volte nei media si produce il consenso. E quindi come racconta G. Orwell nel suo famoso romanzo 1984 l’élite sta conducendo i popoli in una dittatura globale, un totalitarismo per gradi. Nella “dittatura SpA” 224 degli USA due senatori, John Rockefeller (partito democratico) ed Olympia Snowe (partito repubblicano), hanno proposto il Cyber Security Act 2009 che trasforma il Presidente Obama nel più grande dittatore del mondo di internet con poteri di spiare e censurare. Tutto in linea con quanto già accadeva in passato circa un trucco rivelato cioè il ritrovamento di una chiave segreta nel sistema OS (Operation System), che permetteva alla NSA (National Security Agency – organo spionistico del Governo americano) di decriptare tutti i documenti criptati in ogni computer del mondo. Microsoft aveva installato una porta di accesso alla NSA nel sistema Windows 225. Le decisioni dell’èlite in questi ultimi decenni hanno condotto i popoli in un recinto e chiuso il lucchetto. Meno democrazia e più controllo popolare. In ambito europeo hanno accentrato poteri decisionali nelle mani di persone (BCE, MES, BEI, Commissione e Consiglio) che non risponderanno mai di fronte alle legge ed in ambito locale hanno reintrodotto un modello di amministrazione medioevale per consentire assunzioni clientelari (voto di scambio) col fine di gestire il consenso politico 226. Intervista andata in onda su Report (19 nov 2006), MASSIMO VILLONE - Senatore DS: «Allora supponiamo che io sia uno eletto a funzione di governo, un sindaco, un presidente di provincia, un governatore, ho avuto una campagna elettorale complicata, difficile, costosa, ho avuto i miei ambienti di riferimento, amici, sostenitori, squadre di volontari, imprenditori vicini a me, adesso si aspettano che io dia delle risposte, niente di illecito, beninteso, ma c’è l’imprenditore che vuole il sostegno all’impresa, l’associazione di volontari che vuole l’affidamento del servizio sociale, tutta allora io che faccio, mi rivolgo al dirigente, dirigente messo là da una giunta precedente, persona per bene, rigorosa, onesta, pignolo, spacca il capello in quattro, osserva le virgole, dice che la Pubblica Amministrazione non deve fare nessun favoritismo, dirigente come tutti i cittadini vorrebbero naturalmente, però per me è un problema. Che cosa posso fare? Lascio lì il dirigente però riorganizzo l’amministrazione. Prendo pezzi degli uffici, li sposto, faccio un altro dipartimento, un’altra area. Le cose che mi interessano le metto da un’altra parte quindi il dirigente sta là ma non si occupa più delle cose mie. A capo di questa nuova struttura metto un nuovo dirigente, un esterno assunto a contratto, naturalmente un amico mio. Nei procedimenti che mi interessano, che producono gli atti che mi interessano metto un comitato di esperti. Naturalmente, nel comitato di esperti lì sono tutti amici miei. Posso fare ancora un’altra cosa: prendo un pezzo di attività che mi interessa, lo esternalizza per così dire. Lo metto in una società a partecipazione pubblico -privato, in una SpA nella quale io partecipo come ente. Mi nomino il presidente, mi nomino i consiglieri di amministrazione, in tutto o in parte, revisori, sindaci e quindi sempre amici miei, beninteso, gente di cui mi fido e poi come effetto collaterale se devono svolgere questa attività magari fanno un pò di assunzioni, faccio assumere quei 30/40 giovanotti che mi hanno dato una mano ad attaccare i manifesti in campagna elettorale. In tutto questo non c’è nessun illecito diciamo. Io non firmo una carta, non tocco nessuno, non ci sono tangenti, non ci sono mazzette, si orienta l’amministrazione verso un risultato che è quello della produzione del consenso.» Utilities, affari del potere locale. “Non si ferma la corsa delle SpA pubbliche”. Società e consorzi crescono del 5% rispetto al 2008, quasi 25mila poltrone nel consiglio di amministrazione. Una lista di attività poliedriche, che spesso servono a trovare una poltrona agli estromessi del giro della politica a chi nella politica c’è rimasto e non disdegna i doppi e tripli incarichi. 227

«[…] lei è un vecchio che pensa in termini di nazioni e di popoli. Non vi sono nazioni, non vi sono popoli, non vi sono russi, non vi sono arabi, non vi sono terzi mondi, non c’è nessun Ovest; esiste soltanto un unico, un solo sistema di sistemi uno vasto ed immane, interdipendente […] E’il sistema internazionale valutario che determina la totalità della vita su questo pianeta. Questo è l’ordine naturale delle cose, oggi. Questa è l’atomica e subatomica». 228 Non esiste un Nord e non esiste un Sud, non esistono “destra” e “sinistra”, non c’è alcuna differenza poiché la religione della crescita, liberista o keynesiana, ha costruito un sistema del governo delle SpA che è più ricco degli Stati, una ricchezza che si misura con la moneta creata dal nulla ed ha distorto il concetto di valore. Questo 224

Negli USA i candidati alla “Casa Bianca” percepiscono finanziamenti dalle stesse multinazionali SpA VITTORIO MARCHI, la scienza dell’uno, Macro edizioni, pag.227 226 intervista di Bernardo Iovine all’on. Massimo Villone, in onda su RAITRE 19 nov 2006, in Cara politica, Report. 227 Antonello Cerchi Gianni Trovati, Non si ferma la corsa delle SpA pubbliche, in “IlSole24ore” 15 maggio 2010 pag. 3 228 tratto dal film “Quinto potere” di Sidney Lumet, 1976 225

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sistema è imploso come preconizzò Minsky teorizzando il fallimento dell'economia del debito. La bioeconomia chiarì i limiti di teorie politiche economiche, liberismo e keynes poiché ignorano le leggi della fisica (economia reale). Solo la bioeconomia tiene conto dei danni ambientali sanitari, ma non viene insegnata all’università. I dipendenti eletti non rispondono ai bisogni o alla volontà popolare, e perseguono idee e strategie programmate da organizzazioni e gruppi che hanno obiettivi opposti ai principi costituzionali. Persino un’inchiesta di Riccardo Iacona mostra che a Milano l’Istituto Leone XIII, gestito dall’Ordine dei Gesuiti, per scelta della Regione Lombardia riceve maggiori risorse pubbliche procapite rispetto alla scuola pubblica, per formare l’élite 229. Walsh studioso dell’Opus Dei ed ex gesuita, scrive: «La Compagnia di Gesù e l’Opus Dei sono stati frequentemente comparati.» Secondo molti osservatori è oggi l’Opus Dei un network di cooperazione intellettuale e professionale, non dissimile dalla massoneria. 230 La giornalista, Francesca Barzini inviata da Riccardo Icona si avvale della ricerca effettuata da Tina d’Amicis del gruppo di Rifondazione comunista, che mostra a tutti come l’Assessore all’Istruzione Gianni Rossoni “giustifica” la scelta politica di destinare più fondi pubblici alle scuole private e come la tendenza, iniziata nel 2001, sia andata aumentando nel tempo fino ad arrivare nel 2009 a 50 milioni di euro per le scuole paritarie (private). Nell’anno scolastico 2008/’09 ci sono stati, in Lombardia, 965.755 studenti iscritti alle scuole statali che hanno ricevuto 24.589.000 euro, mentre ci sono stati 98.392 studenti per le scuole private che hanno ricevuto 51.460.000 euro. I dati mostrano come la popolazione studenti delle scuole pubbliche è circa 10 volte superiore rispetto a quella privata e riceve la metà dei soldi rispetto a quanto ricevono gli studenti delle scuole private. La Regione Lombardia destina €25,46 (pro-capite/studente) alla scuola pubblica e €523 ai privati (pro-capite/studente), insomma cifre 20 volte superiori agli studenti delle scuole private rispetto a chi frequenta la scuola pubblica. La contrapposizione è fra un modello totalitario e centralizzato (dittatura globale), UE e BCE, contro l’autoderminazione dei popoli (democrazia e libertà). Un mondo giusto è privo di Borse telematiche e di governi centrali, in un mondo giusto le persone sono libere di accedere a tutti i livelli di conoscenza col fine di perseguire scopi collettivi e non l’accumulo di ricchezze personali. In un mondo giusto si coopera non si compete. Costantemente cronache giudiziarie mostrano livelli di corruzione presenti nell’amministrazione pubblica. Eppure i protagonisti delle vicende dichiarano che la corruzione è un modus operandi per raggiungere obiettivi e questi sono ben visibili nel quotidiano: meno democrazia, meno libertà. Dal punto di vista dell’etica, la corruzione come l’ambizione personale sono il sintomo dell'avidità, dell'ego per soddisfare se stessi e i propri sodali, amici e parenti. Lo scambio di favori atto a violare norme, procedure, principi di equità o libera concorrenza, è un comportamento immorale che è sempre esistito e lo stesso viene favorito in ambiti non controllabili (assenza di trasparenza), ma è anch’esso sostenuto dall’esistenza della moneta. La trasparenza e soprattutto il controllo più efficace si ha con la partecipazione attiva dei cittadini, con più democrazia. Numerose comunità nel mondo hanno saputo eliminare debiti e corruzione introducendo strumenti di democrazia diretta e partecipativa negli statuti degli Enti locali. Gli italiani potranno diventare, se lo vorranno, un popolo civile e normale se, e solo se, avvieranno una scuola politica di educazione civica per sperimentare processi partecipativi, dinamiche di gruppo, e quindi essere più consapevoli nel deliberare scelte che riguardano il bene comune. In una democrazia, la selezione delle idee è più efficiente. La democrazia non è altro che l'elaborazione sociale delle idee individuali. Le nuove idee hanno origine sempre da individui, perché solo gli individui possono pensare. Ma le idee individuali devono essere considerate, soppesate le une con le altre e adattate alle condizioni della società. Si ha bisogno l'uno dell'altro per correggere le 229 230

RICCARDO IACONA, Presa diretta, la scuola fallita, in onda su RAITRE 14 feb 2010 FERRUCCIO PINOTTI, massoneria e Opus Dei in Fratelli d’Italia, BUR, 2007, pag. 658

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imperfezioni di ogni idea altrui. Il cuore della democrazia è in realtà questo processo di formazione delle idee sociali, in cui l'idea o la proposta di una singola persona, spesso già accettata da un gruppo più piccolo (un partito politico, un gruppo d'azione o un gruppo di pressione), viene valutata nei suoi pro e i suoi contro dall'intera società. Questo processo di formazione delle idee porta a una scelta. Ma la scelta deve sempre essere vista in un contesto storico; la minoranza di oggi può essere la maggioranza di domani. In rapporto al continuo sviluppo di idee le decisioni reali sono come battiti di timpano all'interno di un'intera sinfonia. 231

Fra le varie organizzazioni sovranazionali, gruppi di potere e di influenza politica, ne esiste un’altra che riporta un inquietante dibattito interno allo stesso fra Ivan Krastev & Mark Leonard circa i risultati di un sondaggio, datato 24 ottobre 2007: [...]The distinctive characteristic of the new world order seems to be that it will be determined not simply by the balance of ‘hard power' (the ability to use economic or military power to coerce or bribe countries to support you), but by the balance of what the American academic Joseph Nye has called "soft power"- the ability to get what you want through attraction rather than coercion and payment, arising from the appeal of your culture, political ideals, and policies. Paradoxically nothing seems to erode soft power as much as the possession of military power. [...] “Il Nuovo Ordine Mondiale non sarà determinato semplicemente dal dosaggio del “Potere Duro” (l’abilità di usare la potenza militare ed economica per costringere o comprare gli stati in modo che ti supportino), ma dal dosaggio di ciò che l’accademico americano Joseph Nye ha chiamato “Potere Soft” – l’abilità di ottenere ciò che vuoi attraverso l’attrazione piuttosto che la coercizione e il finanziamento, crescendo attraverso il richiamo della propria cultura, le idee politiche e le politiche”.

Questo è quanto si legge dal sito 232 dell’European Council on Foreign Relations (costola europea del Council on Foreign Relations) e fra i membri leggiamo gli italiani: Giuliano Amato, Emma Bonino, Massimo D’Alema, Marta D’Assù: consigliera personale di D’Alema sia come Ministro degli esteri che come Primo ministro, ex direttrice del Centro studi per la politica internazionale, direttrice generale per le attività internazionali del famigerato Aspen Institute, direttrice della rivista Astenia, Gianfranco dell’Alba: direttore delle delegazione di Confindustria presso l’Unione Europea a Bruxelles, Gianfranco Fini, Leoluca Orlando: ex democristiano, ex sindaco di Palermo, ex dirigente del movimento-partito La rete, ora portavoce nazionale del partito di Di Pietro (Italia dei Valori, ovvero "centro-sinistra"), Tommaso Padoa Schioppa. La domanda ingenua sorge spontanea, perché i media italiani non riportano le opinioni o non sono presenti nei dibattiti di questi gruppi? Una moneta unica mondiale. La vogliono le 420 banche più potenti (12 ottobre 2010) 233 L'idea è che per evitare una incombente guerra delle valute è necessaria una coordinazione a livello globale, gestita dal G20 e Fmi. Obiettivo: archiviare le tensioni che spingono i paesi a deprezzare la propria moneta. Un'unica valuta a livello globale. E' quanto chiedono 420 delle principali banche e istituzioni finanziarie di tutto il mondo riunite nella più potente lobby del settore, The Institute of International Finance, che ha sede a Washington. "Un insieme di banche, le principali in tutto il mondo, hanno bisogno di giungere a una visione comune", ha spiegato al Financial Times Charles Dallara, managing director dell'istituto. Insomma, l'idea e' che per evitare una incombente guerra delle valute e' necessaria una coordinazione valutaria a livello globale. "Le politiche uni e bilaterali impiegate negli ultimi mesi - incluse le proposte riguardanti il fronte commerciale, gli interventi sul mercato valutario e quelli di tipo monetario – hanno contribuito a 231

Appunti tratti da Jos Verhulst e Arjen Nijeboer, Democrazia Diretta: Fatti e Argomenti sull'Introduzione dell'Iniziativa e dei Referendum, traduzione: Emilio Piccoli, www.democracy-international.org, 2007 232 http://www.ecfr.eu/content/entry/commentary_gallup_poll_results/ 233 http://www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=1018624 , sito web Wall Street Italia, 12 ottobre 2010

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peggiorare uno sbilanciamento macroeconomico già esistente", ha scritto Dallara in una lettera datata 4 ottobre e indirizzata ai ministri delle finanze e ai governatori delle banche centrali che avrebbe poi incontrato nel corso del weekend successivo a Washington, durante il meeting annuale del Fmi (chiuso la scorsa settimana). L'analisi di Dallara continua: "tutto ciò ha portato anche ad un crescendo di azioni protezionistiche alla luce del fatto che i paesi stanno facendo di tutto per spingere sulle proprie esportazioni, considerate il vero motore della crescita economica". Dallara sembra volere premere affinché in futuro il G20 faccia in modo che il Fondo Monetario Internazionale sfrutti speciali poteri per creare un'unica moneta valida in tutto il mondo e che funga da alternativa al dollaro americano fino a diventare il nuovo standard per le riserve valutarie do ogni nazione. Queste indicazioni sembrano riecheggiare un report pubblicato lo scorso luglio dall'Onu in cui si invocava la sostituzione del biglietto verde con una divisa unica gestita dal Fondo Monetario Internationale. Il rapporto di 221 pagine, intitolato "United Nations World Economic and Social Survey 2010" e' reperibile online sul sito delle Nazioni Unite.

La politica delle banche centrali viene coordinata dalla Bank of International Settlements (BIS, la Banca dei Regolamenti Internazionali), fondata nel 1930, e dalla sua rete di associate. Lo statuto della banca venne redatto durante la Conferenza Internazionale dei Banchieri. La BIS ha la sua sede operativa in Svizzera, uno dei centri più importanti della rete finanziaria degli Illuminati, ed è per questo che la Svizzera non è mai bersaglio delle guerre orchestrare dagli Illuminati. La Banca dei Regolamenti Internazionali è collegata alla Banca Centrale Europea (fondata nel 1998 nella città rothschildiana di Francoforte), alla Banca Mondiale, al Fondo Monetario Internazionale, all’Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO) ed altre SpA ancora cui formano quella morsa di ferro che controlla la finanza e il commercio globali e, di conseguenza, le scelte e le opportunità di popoli e nazioni. I governi sono alla mercé del sistema finanziario e, a causa di ciò, i banchieri controllano i governi. Essi vogliono centralizzare il sistema ancora di più per mezzo di una banca centrale mondiale che controlli le banche centrali del superstato che, a loro volta, avrebbero il predominio sulle banche centrali nazionali. Come disse Mayer Rothschild: «Datemi il controllo della moneta di una nazione e me ne infischio di chi fa le leggi». 234

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DAVID ICKE, la guida di David Icke alla cospirazione globale, Macro edizioni, 2009, pag. 263

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Scheda tecnica, filosofia del diritto e contraddizioni Tre anni or sono, al Convegno promosso dall’Institut international de philosophie sul «fondamento dei diritti dell’uomo», avevo avuto occasione di dire in tono un po’ perentorio, alla fine della mia relazione, che rispetto ai diritti dell’uomo il problema grave del nostro tempo era non già quello di fondarli ma di proteggerli. (Norberto Bobbio, 1965, in L’età dei diritti, Einaudi) Il Patto sui diritti economici, sociali e culturali e il Patto sui diritti civili e politici, adottati entrambi dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 16 dicembre 1966 cominciano così: «tutti i popoli hanno il diritto di autoderminazione»; e proseguono: In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale.» L’art. 3 di entrambi i patti incalzando afferma che «gli stati… debbono promuovere l’attuazione del diritto di autoderminazione dei popoli» (Norberto Bobbio, L’età dei diritti, Einaudi pag. 31) Bobbio è stato profetico infatti il cosiddetto potere invisibile nel corso degli anni ha approvato leggi immorali che consente la gestione di beni demaniali alle SpA. E’ stata fatta un riforma amministrativa che ha introdotto l’uso del diritto privato in ambito pubblico (anni ’90) per arrivare a trarre profitti tramite il controllo diretto dello Stato ed i suoi beni. Sempre Bobbio scrisse che ormai “il Parlamento è una camera di registrazione di decisioni prese altrove”. L’influenza delle lobby e delle organizzazioni sovranazionali è ben tangibile: delocalizzazioni, privatizzazioni e deregolamentazione cioè: uccidere, rubare e truffare a norma di legge violando sovranità, libertà e diritti umani. Ricordiamoci che: In relazione alla loro funzione pubblica, i beni demaniali sono sottoposti ad un particolare regime giuridico, che li pone fuori commercio, essi sono inalienabili e imprescrittibili: non se ne può acquistare la proprietà a nessun titolo, nemmeno per usucapione. I beni demaniali sono infruttiferi: non procurano entrate, se non occasionalmente, quando siano dati per concessione.. Rispetto a quanto su citato dagli scritti di Bobbio deve apparire evidente che qualsiasi gruppo sovranazionale non rappresentativo dai popoli se compie azioni di lobby (occulta o non) sulle istituzioni pubbliche, perseguendo particolari interessi economici attenta alla sovranità dei popoli, sinonimo dell’autoderminazione. Ecco a cosa arriva il potere invisibile di BIS, BM, FMI, BCE, WTO, Aspen, Bilderberg, Trilaterale: (ANSA) – ROMA, 22 LUG – ”Quel che dice Tremonti e’ corretto: questo referendum non sta in piedi. L’acqua e’ e resta del popolo, ma i principi della gestione dell’acqua sono definiti da una direttiva europea, quindi sono applicazione di un trattato e sui trattati non ci puo’ essere referendum abrogativo.” Cosi’ AcquaLiberAtutti, il comitato contro il referendum sull’acqua, commenta le parole del Ministro dell’economia. ”Siamo lieti che anche il Ministro dell’economia si aggiunga alla lista di politici di entrambi gli schieramenti, Della Vedova, Chiamparino, Cazzola, D’Ubaldo, Formisano, Bassanini, Susta, Pirillo, Treu, Reggi, che aderiscono al ‘no’ al referendum lanciato da AcquaLiberAtutti.” ”In Italia dobbiamo imparare a confrontarci, anche in modo serrato, sulle cose concrete: i referendari devono spiegare dove prenderanno i 60 miliardi di euro necessari per rifare gli acquedotti, e come scaricheranno questi costi sulla collettivita’. Finora hanno cavalcato l’onda della paura, agitando lo spettro di multinazionali che compreranno sorgenti e di costi che aumenteranno a dismisura, ma se personaggi politici di appartenenze cosi’ diverse si espongono su un tema delicato come l’acqua, significa che i referendari hanno mentito e disinformato i cittadini. Questo e’ un boomerang che gli si ritorcera’ contro”. (ANSA). C’è un aspetto giuridico molto interessante:”Quel che dice Tremonti e’ corretto: questo referendum non sta in piedi. L’acqua e’ e resta del popolo, ma i principi della gestione dell’acqua sono definiti da una direttiva europea, quindi sono applicazione di un trattato e sui trattati non ci puo’ essere referendum abrogativo.” Se fosse vero quanto detto da Tremonti allora significherebbe che ci troviamo in un regime totalitario comunazi-fascista, cioè l’Unione europea, poiché la sovranità popolare sarebbe stata ceduta ad un’entità terza senza chiedere nulla al sovrano. Qualcuno si ricorda un referendum sul Trattato di Lisbona? Cioè Tremonti lascia intendere che il potere è stato spostato da Roma a Bruxelles (Strasburgo) e che il popolo non potrebbe intervenire sulle deliberazioni calate dall’alto, l’opposto di quello che dice la nostra Costituzione. La domanda sorge spontanea la nostra Costituzione è ancora in vigore? Se la risposta è SI, allora Tremonti dovrebbe dimettersi poiché egli ha giurato su quella carta che obbligatoriamente deve difendere e diffondere. Il popolo ha il potere di abrogare leggi o parti di esse: referendum abrogativo figlio della sovranità popolare e la raccolta firme abroga leggi italiane e non direttive europee. Tremonti lascia intendere un altro aspetto giuridico controverso: le direttive europee sono superiori alle leggi italiane. Questa contraddizione giuridica ci riporta al punto di prima: la Costituzione è stata abrogata? Si può abrogare la Costituzione senza che il popolo lo sappia? Un’altra domanda sorge spontanea: Tremonti fa gli interessi delle SpA o del popolo? Rai educational le parole della Costituzione, il risparmio e il credito: Armando Lamberti, docente di diritto costituzionale Università di Salerno: “[...] La Repubblica infatti deve incoraggiare e tutelare il risparmio in tutte le sue forme, e disciplinare e controllare con provvedimenti legislativi l’esercizio del

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credito, favorendo attraverso il risparmio l’accesso alla proprietà privata dell’abitazione, alla proprietà terriera da coltivare e all’acquisto delle azioni dei grandi complessi produttivi del Paese. Si tratta di una norma ispirata ai principi della cosiddetta “democrazia economica”. La Costituzione, si preoccupa, cioè di difendere i piccoli risparmiatori, in una società in cui il valore della moneta, l’andamento dei titoli in borsa ed il mercato mobiliare sono condizionati da fattori che loro non possono controllare.[...]“ Come può uno Stato sovrano tutelare il credito quando il potere di emettere moneta è stato abdicato – cessione di sovranità – a favore di un ente sovranazionale, la BCE, non controllato dal popolo sovrano? E come può uno Stato tutelare il credito quando chi agisce è una banca, BankItalia, controllata e di proprietà di banche commerciali SpA? Come può lo Stato tutelare il credito quando BankItalia è controllore e controllato (conflitto di interessi)? Perché la Corte Costituzionale, come la Corte tedesca ha fatto, non interviene contro il trattato di Lisbona? Una “curiosità” sull‘iter dell’antidemocratico trattato di Lisbona, a parte i ricatti contro gli irlandesi e le tre bocciature tramite referendum popolari (Francia, Olanda, Irlanda), gli unici parlamenti che hanno votato all’unanimità sono due: Malta ed Italia. Riflettiamo: la carta costituzionale sostiene l’acquisto delle azioni dei grandi complessi produttivi del Paese ma questo non è accaduto con l’introduzione di un azionariato diffuso con quote equamente distribuite e limiti di acquisto per impedire il sistema a “scatole cinesi” e cioè per applicare la “democrazia economica” a vantaggio dei cittadini ma al contrario le privatizzazioni hanno consentito che alcune SpA (oligarchia feudale) potessero controllare, ricattare e massimizzare profitti rubando al popolo sovrano: moneta, telecomunicazioni, autostrade, energia, acqua.

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Scheda tecnica, a chi serve il Trattato di Lisbona? Charles-Louis de Secondat, barone de La Brède et de Montesquieu, meglio noto unicamente come Montesquieu (La Brède, 18 gennaio 1689 – Parigi, 10 febbraio 1755), è stato un filosofo, giurista, storico e pensatore politico francese. È considerato il fondatore della teoria politica della separazione dei poteri. La repubblica è la forma di governo in cui il popolo è al tempo stesso monarca e suddito; il popolo fa le leggi e elegge i magistrati, detenendo sia la sovranità legislativa sia quella esecutiva. La tesi fondamentale - secondo Montesquieu - è che può dirsi libera solo quella costituzione in cui nessun governante possa abusare del potere a lui affidato. Per contrastare tale abuso bisogna far sì che "il potere arresti il potere", cioè che i tre poteri fondamentali siano affidati a mani diverse, in modo che ciascuno di essi possa impedire all'altro di esorbitare dai suoi limiti e degenerare in tirannia. La riunione di questi poteri nelle stesse mani, siano esse quelle del popolo o del despota, annullerebbe la libertà perché annullerebbe quella "bilancia dei poteri" che costituisce l'unica salvaguardia o "garanzia" costituzionale in cui risiede la libertà effettiva. "Una sovranità indivisibile e illimitata è sempre tirannica". Qui sotto sono riportati gli “estratti” di alcuni commenti, per la lettura integrale si consiglia di cliccare sulle note. Trattato di Lisbona: osservazioni critiche sulla procedura legislativa e sul ruolo del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali di Roberto Mastroianni 235 2. Il coinvolgimento dei parlamenti nazionali Nessuna novità di rilievo, dunque, nella direzione di uno snellimento del principale procedimento di adozione degli atti legislativi. Anzi, dalla lettura del testo del Trattato di Lisbona nonché dell’allegato Protocollo sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità emergono elementi (ripresi, in gran parte, dal Trattato costituzionale) che appaiono andare in direzione inversa. Preliminarmente, va ricordato che uno degli aspetti tradizionalmente soggetti a critica nel sistema istituzionale comunitario concerne il suo ridotto tasso di “democraticità”, posto che il potere legislativo è affidato (anche) ad istituzioni – il Consiglio dei ministri, la Commissione – la cui attività è solo parzialmente o indirettamente soggetta al controllo di organismi direttamente rappresentativi della volontà popolare. Il ruolo del Parlamento europeo, pur accresciuto nel corso degli anni a seguito dell'elezione diretta con suffragio universale, non è ancora paragonabile a quello dei Parlamenti nazionali, con la conseguenza che il trasferimento di competenze dalla sede nazionale a quella europea ha inevitabilmente comportato la compressione del principio democratico. Si è dunque fatta strada la proposta di aumentare le garanzie democratiche, mentre da altri ambienti – non necessariamente coincidenti con i primi, anzi a volte a questi ultimi del tutto estranei – si insisteva sugli eccessi di regolamentazione delle istituzioni europee, con sostanziale erosione della sovranità nazionale in materie non formalmente o non completamente devolute alla competenza dell’Unione. Breve commento al Trattato di Lisbona (13 dicembre 2007) alla luce della Costituzione italiana, della prof. Alessandra Algostino. 236 Il Trattato di Lisbona, che modifica il trattato sull’Unione europea (Maastricht, 1992) e il trattato che istituisce la Comunità europea (Roma, 1957), collide sotto più profili con la Costituzione italiana, come già in precedenza il Trattato che adotta una costituzione per l’Europa, di cui riprende in gran parte il contenuto. Il principio ordinatore è l’«economia sociale di mercato fortemente competitiva» (art. 2 TUE) e la formula sulla concorrenza scompare dagli obiettivi ma riappare, con identico valore giuridico, nei protocolli («il mercato interno…comprende un sistema che assicura che la concorrenza non sia falsata»). L’economia sociale di mercato non è un’economia di mercato con finalità sociali, ma, nella prospettiva dell’ordoliberismo, una società di mercato autosufficiente, dove l’eventuale benessere sociale discende dal funzionamento del mercato. È evidente la distanza da una Costituzione che assume come principio fondamentale l’eguaglianza sostanziale, ovvero una prospettiva nella quale la Repubblica ha il compito di «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese» (art. 3, c. 2, Cost. it.). Sono vari i punti di tensione fra Costituzione italiana e Trattato di Lisbona; fra i più significativi: il rispetto tout court della democrazia, la tutela dei diritti sociali e le limitazioni alle libertà economiche, il principio di ripudio della guerra. 235

http://www.astrid-online.it/rassegna/Rassegna-25/13-032008/Astrid_Mastroianni_Adozione_Attilegislativi_Rassegna.pdf 236 http://files.splinder.com/40caffae06b86ba9d13a6da175cc8e9d.pdf

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Democrazia. La cessione di competenze e sovranità all’Unione europea comporta l’attribuzione di una sfera di decisione ad un governo sottratto sostanzialmente al controllo dei governati, contravvenendo il principio di sovranità popolare e l’essenza della democrazia consistente nell’identità governanti governati (art. 1 Cost. it.). Il Parlamento europeo, organo rappresentativo dei cittadini, è estremamente debole. Il Trattato di Lisbona amplia le ipotesi di codecisione fra Parlamento e Consiglio, ma il potere legislativo, violando il classico principio liberale della separazione dei poteri, resta sempre, non solo condiviso con l’esecutivo, ma vede in posizione di preminenza l’esecutivo stesso, come è evidente solo che si consideri come titolare del potere di iniziativa legislativa sia la Commissione. Viene violato altresì un altro classico principio della democrazia liberale (borghese): no taxation whitout representation, visto la debolezza o l’esautoramento del Parlamento nel controllo sul bilancio e nelle scelte relative all’imposizione fiscale, a favore dell’esecutivo e di una Banca centrale politicamente irresponsabile e con l’obiettivo primario e imprescindibile del «mantenimento della stabilità dei prezzi». Essenziale poi per la garanzia delle libertà dei cittadini è l’indipendenza del potere giudiziario dall’esecutivo: nell’Unione i giudici sono nominati dai governi degli Stati membri. Non è solo la democrazia sociale che manca nell’Unione europea, ma quella liberale, ovvero l’Unione europea non è tout court democratica (come osserva il liberale Dahrendorf: «se l’UE facesse domanda di essere accolta nell’UE, questa domanda dovrebbe essere respinta per insufficienza di democrazia»). Commento di Valéry Giscard d’Estaing sul futuro Trattato di Lisbona 237 Gli esperti giuridici non hanno proposto innovazioni. Sono partiti dal trattato costituzionale, da cui hanno estratto gli elementi, uno per uno, inserendoli, come emendamenti, nei due trattati esistenti di Roma (1957) e di Maastricht (1992). Il trattato di Lisbona si presenta quindi come una serie di emendamenti ai trattati precedenti. E’ illeggibile per un normale cittadino, che deve costantemente avere sotto mano i testi dei trattati di Roma e di Maastricht ai quali applicare gli emendamenti. Questo per quanto riguarda la forma. Se si va ora al contenuto, il risultato è che le proposte istituzionali del Trattato costituzionale – le sole che contavano per i membri della Convenzione – le ritroviamo integralmente nel trattato di Lisbona, ma in un ordine differente e distribuite nei due trattati precedenti.

Affari ed ambiente Il pensiero inumano dei banchieri influenza e ordina tutto, persino l’ambiente. Annie Leonard, attivista americana, ha il grande pregio di spiegare le cose difficili con estrema semplicità. Annie è autrice del documentario “La storia delle cose” (History of stuff 238) che andrebbe trasmesso in tutte le scuole d’Italia. Il secondo documentario “La storia del taglia&scambia” (History of cap&trade”) sul mercato della CO2. Annie Leonard: […] Tanti gruppi ambientalisti che io rispetto. Sanno che non è una soluzione perfetta e non amano l'idea di affidare il futuro del nostro pianeta a questi tizi, ma pensano che sia un primo passo importante e che sia meglio di niente. Io non sono così sicura. E io non sono la sola. Un movimento crescente di scienziati, studenti, agricoltori, e lungimiranti imprenditori dicono "Aspetta un attimo!". In realtà anche gli economisti che hanno inventato il "Cap & Trade" per affrontare problemi più semplici come l'inquinamento da fertilizzanti e il biossido di zolfo, dicono che il "Cap & Trade" non potrà mai funzionare per i cambiamenti climatici. Ecco perché penso che abbiano ragione. Quando si tratta di qualsiasi tipo di truffa finanziaria, come mutui subprime o schema a piramide Madoff, il diavolo si nasconde sempre nei dettagli. E ci sono un sacco di diavoli nei dettagli della proposta cap & trade. Il Diavolo numero uno, ha il nome di Permessi Gratuiti, che è il motivo per cui alcune persone chiamano questo sistema "Cap e Giveaway" (taglia e butta via). In questo schema, gli inquinatori industriali otterranno la stragrande maggioranza di queste preziose autorizzazioni Gratis! Quanto più essi hanno inquinato, più otterranno. E' come se li stessimo ringraziando per averci messi nei guai. In Europa, dove hanno provato il sistema Cap & Giveaway, il valore dei permessi e' rimbalzato come pazzi, i costi energetici sono saliti per i consumatori, e indovinate un pò? Le emissioni di carbonio sono aumentate! L'unica parte che ha funzionato è stata che gli inquinatori hanno fatto miliardi di dollari di profitti extra. Il diavolo numero due è chiamato compensazione. I permessi di compensazione vengono creati quando una società apparentemente rimuove o riduce le emissioni. Ottengono un permesso, che può essere venduto ad un inquinatore che vuole emettere più 237 238

http://fermi.univr.it/europa/servizi/Giscard.pdf http://www.storyofstuff.com/

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CO2. In teoria, uno compensa l'attività degli altri. Il pericolo è che è molto difficile garantire che il vi sia una riduzione di emissioni reale per creare il permesso. Eppure tali permessi valgono soldi veri. Questo crea un incentivo molto pericoloso a creare false compensazioni - per barare. In alcuni casi, barare non è la fine del il mondo, ma in questo caso lo è. E ci sono già troppi imbrogli in giro. Ad esempio, in Indonesia, dove la Sinar Mas Corporation ha tagliato foreste indigene, causando grande distruzione ecologica e culturale. Poi, hanno preso il deserto che hanno creato e piantato palme d'olio. Indovinate che hanno ottenuto? Yup, permessi di compensazione. Carbonio in meno? No. Carbonio in più? Puoi scommetterci. Le aziende possono anche guadagnare compensazioni non facendo nulla. Ad esempio, gli operatori di una fabbrica inquinante possono dire che stavano progettando di espandere del 200%, ma ridotto i piani per espandere solo del 100%. Per tale domanda senza senso, ricevono permessi di compensazione, che possono vendere a qualcun'altro per inquinare! E' veramente stupido! L'elenco delle truffe va avanti e molte delle peggiori avviene nel cosiddetto Terzo Mondo, dove le grandi imprese fanno quello che vogliono, a chi vogliono. E con le norme permissive ed le regole in materia di compensazioni,possono ottenere permessi come niente fosse. Diavoli uno e due, Cap e Giveaway e Compensazione, rendono il sistema ingiusto e inefficace. Ma il diavolo ultimo, che io chiamo Distrazione, lo rende addirittura pericoloso. Ci sono soluzioni reali là fuori, ma il "cap & trade" con le sue lacune e le promesse di ricchezze ha fatto dimenticare a molte persone quali sono le reali soluzioni. Non abbiamo nemmeno trovato un accordo globale su un tetto di emissioni di carbonio, e dunque, questo è il cosa conviene il cap and trade. Ma invece di spingere per un accordo equo e forte, abbiamo deciso di mettere il carro davanti ai buoi e concentrarci su schemi di scambi e compensazioni. Con tutti i progetti fasulli di compensazione, omaggi a grandi inquinatori, e l'incapacità di affrontare le ingiustizie dei cambiamenti climatici come pensiamo che il Terzo Mondo possa salire a bordo con un tetto globale? Ne dubito. Se un cap & trade non ci farà ridurre le emissioni di carbonio, sarà una distrazione pericolosa. Non abbiamo bisogno che questi tizi progettino una soluzione Noi, con i nostri governi, possiamo fare le leggi e farlo da soli. Nel mio paese (USA), abbiamo già una legge, il Clean Air Act, che conferma che il CO2 è un inquinante che la nostra agenzia ambientale può tagliare. Cosa stiamo aspettando? Vai EPA, vai! Taglia le emissioni! Mentre, una proposta cap & trade statunitense del 2009 spazza via il Clean Air Act, lasciando al mercato il compito di risolvere il problema. Se il cap & trade indebolisce la nostra capacità di fare leggi forti, è una distrazione. 239

Chi inquina paga, sarà vero? L’Unione europea e l’Italia hanno adottato il principio giuridico: chi inquina paga. Un team di ricercatori ha esaminato gli effetti dell'inquinamento atmosferico 240 (progetto APHENA) sulla salute umana utilizzando le banche dati di precedenti studi provenienti da Europa, Stati Uniti e Canada ed ha concluso che il PM10 e l’ozono sono associati ad un aumento della mortalità e che diversi approcci di modellazione per analizzare i dati disponibili non influenzano significativamente i risultati. I risultati dei ricercatori sono stati molto simili a quelli ottenuti da studi precedenti. Hanno trovato una piccola, ma significativa, associazione tra gli effetti del PM10 e dell'ozono sulla mortalità e in misura minore sui ricoveri ospedalieri. Più specificatamente, un aumento del 10 μg/m3 del PM10 è stato associato a tutte le cause ed alla mortalità cardiovascolare in Canada, Europa e Stati Uniti. È interessante notare che gli impatti sulla salute dell'esposizione al PM10 e all’ozono sono stati stimati da due a tre volte superiori per il Canada che per l'Europa e gli Stati Uniti, confermando i risultati di studi precedenti. Lo studio non è stato in grado di spiegare questo risultato. Tuttavia, ha individuato alcuni fattori comuni, tra cui il tasso di occupazione, le concentrazioni delle sostanze inquinanti e la struttura per età della popolazione che potrebbero potenzialmente influenzare l'effetto dell'inquinamento sulla salute.

Che l’inquinamento sia causa di morte è intuibile per tutti, non c’era bisogno di una nuova indagine conoscitiva. Queste ricerche non prendono in considerazione neanche le particelle (presenti nei gas) più nocive e pericolose per la salute umana le nano-particelle e le ultra fini PM (1 – 0,1) infatti le più piccole sono state fotografate nel nucleo della cellula (Nanopatholgy 241 - progetto DIPNA 242) dove

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http://cambiamoci.blogspot.com/2009/12/il-meccanismo-cap-trade-nel-trattato.html http://www.arpat.toscana.it/arpatnews/2010/089-10-aphena/ 241 ANTONIETTA GATTI, http://ec.europa.eu/research/quality-of-life/ka4/pdf/report_nanopathology_en.pdf 242 http://www.dipna.net/ 240

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risiede il nostro DNA. La letteratura medica sa bene che le dimensioni di particelle 243 organiche e soprattutto inorganiche (non biocompatibili) sono molto più nocive delle polveri grossolane (PM10). Un satellite controllato dall’ESA 244 consente a tutti di potere leggere un livello di inquinamento atmosferico e dove esso si concentra. La pianura padana 245 è fra i siti più inquinati al mondo. Nonostante la scienza sia consapevole dei rischi, le leggi, anziché prevenire e proibire tecnologie obsolete consentono di emettere sostanze tossico-nocive ed addirittura, con l’attuale metodo di indagine e prelievo, non sono per nulla ricercate le più nocive perché lo strumento di controllo dell’inquinamento misura la massa ed il peso degli inquinanti (μg/m3) e non gli inquinanti stessi.246 I dipendenti eletti, anziché proibire consentono di inquinare ad un certo orario del giorno immettendo un determinato quantitativo di sostanze tossiche, essi dovrebbero dichiarare illegali le attuali tecnologie e sostituirle con quelle non inquinanti perché le sostanze più nocive sono contenute in quella masse di gas e fumi (μg/m3) immessi da inceneritori, cementifici, acciaierie, automobili, cioè tutte trasformazioni energetiche figlie dell’obsoleta termodinamica della combustione. Uno studio 247 di Ron Law indica che la prima causa di mortalità è data da problemi cardiovascolari (47%), cancro (22,11%), fumo (7,19%), medicinali autorizzati (5,18%), alcolismo (4,49%), errori medici (2,40%), etc. E’ sconvolgente, le principali cause di morte sono evitabili poiché seriamente connesse ad attività di produzione delle SpA sostenute dalla Banca Mondiale, dal FMI, dal gruppo Bilderberg, dalla Commissione Trilaterale e dai Governi. Se fosse applicato il principio chi inquina paga, non ci sarebbero dubbi, tutte le SpA che realizzano trasformazioni energetiche per produrre merci lo stanno facendo con tecnologie obsolete ed inquinanti e dovrebbero pagare miliardi e miliardi di euro per risarcire danni ambientali e biologici, esclusa la morte; la scomparsa di un caro estinto è un dolore umano non quantificabile. L’industria automobilistica, grande produttrice di polveri sottili che noi respiriamo tutti i giorni, dorme ancora sogni tranquilli nonostante tutto l’inquinamento immesso sia evitabile, infatti è 243

LUIGI AMBROSI, VITO FOA’, trattato di medicina del lavoro, UTET 2000, pag. 315. Tossicocinetica. Assorbimento. […] Nell’ambito lavorativo l’esposizione a particelle metalliche (polveri e fumi) è più frequente di quella a vapori propriamente detti, ad eccezione di alcune lavorazioni come quelle che espongono a mercurio in cui è l’inalazione di vapori a causare il maggior assorbimento. Come per le altre sostanze, deposizione, ritenzione e assorbimento dei metalli nell’apparato respiratorio dipendono dalle dimensioni delle particelle inalate e della loro solubilità. 244 http://www.esa.int/esaCP/SEMSLHZ990E_Italy_1.html 245 http://esamultimedia.esa.int/images/EarthObservation/pollution_europe_hires.jpg 246 I valori limite europei. La legislazione europea fissa due valori limite legalmente vincolanti per le concentrazioni totali di particolato. Un livello medio annuale di 40 microgrammi al metro cubo (μg/m3) e un massimo di 50 microgrammi per metro cubo per non più di 35 giorni all’anno. Una nuova direttiva sulla qualità dell’aria è stata adottata nell’aprile 2008. Per la prima volta si è stabilito un valore limite legalmente vincolante per quanto riguarda il PM2,5 ovvero il particolato molto fine da raggiungere entro il 2015. Riguardo le concentrazioni di ozono a bassa quota la legislazione europea fissa un valore che tuttavia non è legalmente vincolante: le concentrazioni medie in otto ore non devono superaree i 120 microgrammi per metro cubo per non più di 25 giorni all’anno. Oms: le linee guida sulla qualità dell’aria pubblicate nel 2005. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha introdotto nel 2005 nuove linee guida sulla qualità dell’aria indicando obiettivi uniformi a livello mondiale. Sono stati valutati gli effetti dell'inquinamento atmosferico sulla salute e raccomandati limiti di qualità dell’aria mirati a ridurre significativamente i rischi per la salute. Riguardo il particolato l’Oms stabilisce che, ai fini della prevenzioni di rischi alla salute, la media annuale non deve superare i 20 microgrammi al metro cubo. L’Oms ha inoltre ha inoltre ridotto i livelli massimi per l’agente inquinante ozono che è passato da 120 a 100 microgrammi al metro cubo nelle 8 ore. Altra riduzione dei limiti ha riguardato il biossido di zolfo: il limite Oms è passato da 125 a 20 microgrammi al metro cubo per la media giornaliera. L’Organizzazione in sede di approvazione delle nuove linee guida sulla qualità dell’aria ha osservato che il PM2,5, ovvero le polveri super sottili, possono essere più appropriate come indicatore di riferimento rispetto al PM10 anche in considerazione del fatto che la loro incidenza sulla salute umana è maggiore. http://www.lamiaaria.it/rubriche/cosa-si-fa-in-europa/qual-%C3%A8-la-qualit%C3%A0-dell%E2%80%99aria.aspx 247 http://www.laleva.cc/petizione/ron_law_tables/tabella_it.html

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sufficiente sostituire gli obsoleti motori a scoppio con motori elettrici. Il 13 novembre 2012 con una sola carica di batteria, modificata da Marco Loglio, un'auto, in Cina, ha percorso 800 km fra Shenzhen e Nanning 248. I Governi hanno ancora monopoli di tabacco, nonostante il fumo sia causa di morte e l’industria farmaceutica uccide per il 5,18%, secondo lo studio di Ron Law. Nella sostanza per ogni problema esiste una soluzione tecnica praticabile, ma non viene adottata poiché o non porta profitti desiderati o li sposta dalle tasche di qualcuno a quelle di qualcun altro e questo non piace né ai banchieri e né al WTO. Lo strumento giuridico migliore per applicare tale principio si chiama azione collettiva efficace (class action all’americana), accuratamente scartata dal Parlamento italiano. Erin Brockovich è stata di parola. L'ambientalista resa famosa dall'omonimo film che fruttò a Julia Roberts un Premio Oscar, aveva preannunciato all'inizio di maggio che si sarebbe impegnata in una nuova battaglia contro la Bp per la marea nera nel Golfo del Messico. E ora è sbarcata a Pensacola, in Florida, per arringare centinaia di residenti e operatori economici locali e incoraggiarli a fare causa alla compagnia petrolifera. «Affrontate la Bp e dite: 'non accettiamo più la vostra merdà», ha affermato la Brockovich, 50 anni, che nel 1991, con le sue rivelazioni, diede il via ad una battaglia legale in California contro la Pacific Gas and Electric per l'inquinamento di falde acquifere con Cromo 6. La compagnia fu condannata a pagare risarcimenti per 333 milioni di dollari e la Brockovich ci guadagnò un bonus di 2,5 milioni dallo studio legale per il quale lavorava. 249

Il famoso film è la descrizione di un’azione collettiva munita di danno punitivo, in Italia non esiste tale strumento giuridico che fa risparmiare soldi ai Tribunali, incentiva gli avvocati a tutelare il diritto e le SpA perdono per l’84% dei casi.

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http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2012-11-24/vanadio-multipla-elettrica-corre150921.shtml?uuid=AbOof55G 249 Fonte ANSA, 22 maggio 2010 http://www.corriere.it/esteri/10_maggio_22/marea-nera-brocovicz_49cc3886-65b711df-89b0-00144f02aabe.shtml

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Nel concreto: azioni che si possono fare. Consapevoli del sistema del credito i cittadini possono chiudere il conto corrente dall'agenzia/banca che commercia in armi ed è parte del sistema obsoleto. I cittadini possono spostare il proprio conto corrente nella banca che finanzia la rigenerazione del proprio edificio, quartiere, città, verso la banca che finanzia promuovere l'efficienza energetica e l'agricoltura naturale. Com'è noto una banca senza una riserva minima obbligatoria chiude, ma nella consuetudine dell'immoralità il sistema delle banche sfrutta i soldi dei cittadini facendo speculazioni, anziché gestire i risparmi dei lavoratori per il bene comune. Nell'anno 2011 le manifestazioni di protesta contro il pensiero dominate dell’élite bancaria hanno fatto la propria voce proponendo sistemi alternativi. Il 15 ottobre 2011 in circa 82 capitali i cittadini manifestano apertamente contro la Banca Mondiale, contro il Fondo Monetario Internazionale e contro l’élite dei banchieri che sfruttano i burattini addomesticati nei partiti politici. I cittadini chiedono maggiore democrazia diretta, più diritti per i lavoratori, chiedono una vera giustizia e l’uso di nuovi criteri per misurare la “ricchezza”. Queste rivoluzioni non sotto tutte uguali, basti ricordare l’aggressione della NATO contro la Libia per uccidere Gheddafi, messo li decenni prima proprio dagli USA, per rubare petrolio e controllare l’acqua. Alcuni giornalisti presenti hanno apertamente dichiarato di aver visto agire “agenti speciali occidentali” sia per mettere in scena la “ribellione dal basso”, e sia per addestrare gli avversari di Gheddafi con armi costruite ed in uso alle forze occidentali. Si tratta del sistema ampiamente descritto dal “sicario dell’economia” John Perkins, dove prima entrano in scena gli “esperti” economisti presentando studi manipolati per convincere i Governanti, poi si tenta con la corruzione, ed in fine si prova con l’omicidio del leader. Se falliscono tutti questi tentativi arrivano i militari. Questo schema è stato usato in Sud-America, in Afganistan e in Iraq, poi in Libia. In giugno 2013 scoppia lo scandalo datagate, un ex agente della National Agency Security, Edward Snowden, rileva che sette paesi del'UE in accordo con gli USA spiavano i propri paesi. Secondo il Guardian: "Spiate rappresentanze italiane sia a Washington che all'Onu". Secondo il giornale tedesco Der Spiegel: “Sotto controllo mezzo miliardo di comunicazioni”. Oltre a questi strumenti, per il controllo dell’Europa e per i Paesi ex-Urss, i think tank USA hanno elaborato la strategia delle “rivoluzioni colorate”, dove esperti di comunicazione, informatica e nuove tecnologie provano a psico-programmare giovani ingenui per avviare manifestazioni di protesta. I media addomesticati daranno risalto a questi ragazzi per giustificare l’ingresso delle SpA o un eventuale uso della violenza contro il “dittatore” di turno, se questi non si piegherà alla volontà dell’élite bancaria l’uso della violenza, come si è visto, è ampiamente sperimentato in vari contesti, il caso italiano più noto per orientare le scelte politiche è l’omicidio di Aldo Moro. Da un lato assistiamo a rivoluzioni palesemente pilotate e dall’altro sono proprio i cittadini americani che protestano contro i Governi, di destra o di sinistra, poiché, finalmente, esiste una discreta parte della popolazione che ha compreso l’inganno delle finte democrazie rappresentative. Da un lato l’élite si insinua fra cittadini psicologicamente deboli e li addomestica con le nuove tecnologie, li controlla meglio con facebook (evoluzione moderna della moneta elettronica); da un altro lato, cittadini consapevoli sfruttano le nuove tecnologie per condividere conoscenze tenute nascoste ed utili a risvegliare le coscienze addormentate per raggiungere una massa critica importante, per un’evoluzione antropologica, indispensabile, per progettare le nuove comunità veramente libere, poiché, nella realtà pratica, è già possibile arrivare all’autosufficienza in armonia con la natura, quindi liberi dalle SpA. Fra esseri umani civili si scambiano merci, beni e servizi su condizioni di sussistenza e reciprocità in equilibrio ecologico e non per profitto (politica delle risorse). La natura non conosce il profitto 89


(fotosintesi clorofilliana). La specie umana ha certamente bisogno di un riparo, cibo e vestiti. Queste attività e funzioni si sono sempre svolte senza l’invenzione delle Borse telematiche e senza SpA. Nella storia dell’umanità il maggior benessere si è avuto da altri esseri umani che hanno condiviso conoscenze socialmente utili. Ad esempio durante il secolo scorso, il boicottaggio dei brevetti di Tesla ha consentito lo sviluppo delle tecnologie inquinanti poiché sono legate a vettori energetici: gli idrocarburi, che devono essere ricercati, estratti, trasformati e trasportati (costo di produzione), mentre nella realtà fisica l’energia scoperta da Tesla, e di cui abbiamo bisogno è libera e gratuita senza nessun costo di estrazione e trasporto. Se da duecento anni usiamo ancora automobili a petrolio è perché in questo modo si creano consumi, cioè dipendenza. Se nelle nostre abitazioni si usa scaldare i cibi col gas, la motivazione è la stessa, si diffondono tecnologie che creano consumi e cioè dipendenza da qualcuno. Gli elettrodomestici sono progettati con regole di obsolescenza pianificata, poiché quando rotti creano maggiori consumi e quindi dipendenza, addirittura il costo di riparazione e prossimo al costo di un nuovo acquisto, aumento dei rifiuti. La specie umana, dopo le rivoluzioni industriali è l’unica specie che si è inventata la schiavitù fra simili, poiché non tutti gli individui, oggi, sono capaci di auto prodursi cibo e provvedere alla sopravvivenza. Nelle università gli allievi sono psico-programmati al concetto fuorviante e, bugiardo, che con l’aumento dei consumi si ha una maggiore crescita economia e questa porti ad un maggiore benessere. Chi trasmette questo pensiero criminoso o è psico-programmato a sua volta o, è in mala fede. La società è in crisi poiché si trasmettono dogmi figli di concezioni criminali che contemplano l’egoismo, l’accaparramento di ricchezze nelle mani di pochi, e la crescita infinita ignorando alcune leggi della natura, evitando deliberatamente di tutelare i diritti umani. Oggi la corruzione a livello universitario è legata al fatto di trattare gli studenti stessi non come discenti autonomi, bensì come liberi consumatori e acquirenti non ancora legati a marche particolari, insomma clienti di servizi didattici. Le corporation vedono un mercato del valore di duecento miliardi di dollari l’anno costituito da una fascia particolarmente interessante di giovani americani che cercano ancora le marche e sono in grado di controllare un reddito disponibile molto elevato, oltre ad influenzare le decisioni di acquisto dei loro genitori e di altri adulti. […] Le aziende non si limitano tuttavia a trasformare l’istruzione in merchandising; infatti, convertono il merchandising in istruzione, facendo di ogni momento della vita di un bambino un’occasione commerciale: pop-up su internet – luogo dove i ragazzi di oggi, abbandonate le ben più sane biblioteche, fanno i compiti; festività e ricorrenze originariamente di ispirazione religiosa trasformate in maratone dello shopping. 250

Che differenza c’è fra chi ti spara un colpo di pistola e chi deliberatamente sta inquinando per avere una maggiore produttività? Ecco un esempio concreto circa gli effetti del pensiero produttivo: Eternit, definito come il processo del secolo per il numero di parti civili coinvolte. Il miliardario svizzero Stephan Schmidhaeny e il barone belga Louis De Cartier De Marchienne sono accusati delle morti legate alla lavorazione dell’amianto nelle quattro sedi italiane di Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). Secondo l’INAIL “basta il conteggio delle vittime per dare la portata della tragedia: 1.378 a Casale Monferrato (più sedici di una ditta esterna), 118 a Cavagnolo, due a Rubiera e 384 a Bagnoli. A questi si aggiungono 697 operai gravemente malati e i privati cittadini: un deceduto a Cavagnolo, 252 a Casale Monferrato, quattro a Rubiera, tre a Bagnoli. Un vero “disastro”, come si legge nel capo d’accusa, generato dalla dispersione nell’aria delle fibre d’amianto. E non è dell’amianto che voglio scrivere perché la stampa ed i media faranno la loro parte. Voglio solo manifestare la mia delusione perché questo processo come tanti altri potevano esser già “vinti”, se così possiamo dire. Con lo strumento della VERA class action tutte le parti lese avrebbero potuto creare una classe di cittadini. Sarebbe bastata una sola squadra di avvocati con un semplice contratto fra lo studio di professionisti e l’intera classe. I professionisti si sarebbero preoccupati di tutto: fare ricerche, analisi con i migliori medici specializzati col fine di 250

BENJAMIN R. BARBER, consumati, da cittadini a clienti, Einaudi, 2010, pag. 24

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quantificare i danni biologici e morali ed i cittadini, i parenti delle vittime non avrebbe speso nulla, perché la class action è gratis. Gli avvocati della classe, in sede stragiudiziale, avrebbero chiesto il risarcimento del danno ipotizzato di 5 miliardi di euro. Insomma i Tribunali non sarebbero stati direttamente coinvolti ma solo nel caso in cui la società avrebbe rifiutato la richiesta correndo il rischio di pagare il doppio in caso di avvio di causa civile, cioè 10 miliardi di euro (danno punitivo). Questo è ciò che avviene in Paesi dove esiste tale strumento giuridico e funziona ed, è quello che sarebbe accaduto anche in Italia se negli anni passati il Governo Prodi prima e quello Berlusconi dopo non avessero ostacolato il coordinamento nazionale “Reset Class Action” che raggruppa quasi tutto il Terzo Settore, enti no-profit e comitati di cittadini. Gli italiani se non fossero così disinformati e manipolati non dovrebbero sostenere un sistema (banche-partiti-SpA) che di fatto li ha resi schiavi. Il dramma del nostro popolo è in queste cifre (elezioni politiche aprile 2008): PDL Berlusconi coalizione 17.064.506 voti (PDL 13.629.464, Lega Nord 3.024.543, Mpa 410.599) PD Veltroni coalizione 13.689.330 voti (PD 12.095.306, Idv 1.594.024). Tutti questi partiti hanno osteggiato l’introduzione della vera class action, su 945 parlamentari solo 7 hanno dialogo con noi, coordinamento 251. Purtroppo, in merito all’azione collettiva efficace gli aspetti corporativi degli Ordini professionali giocano un ruolo a svantaggio dei cittadini. Il retaggio culturale della maggioranza degli avvocati italiani è pesante. Essi ottengono profitti consistenti per mezzo di processi lunghi poiché la media delle loro parcelle è più bassa rispetto ai colleghi europei, per cui se ci fosse la vera class action, quella all’americana, essi si troverebbero nelle condizioni di dover tutelare realmente il diritto dei propri assistiti perché scatta un meccanismo di competizione. Essi dovrebbero imparare a fare gli avvocati ed avviare rapporti di consulenze affidabili, serie e precise per dimostrare la veridicità della parte assistita e se dovessero fallire, come ogni vero imprenditore, rischierebbero di tasca loro. E’ paradossale ma gli avvocati combattano contro i propri interessi, poiché con lo strumento della vera class action, quelli bravi, che sono la minoranza, avrebbero i loro compensi e quelli meno bravi dovrebbero cambiare mestiere e, siccome la loro obsoleta corporazione tutela gli interessi di tutti, essi sono contrari alla class action all’americana. Il principio ispiratore delle scelte politiche non è il buon senso, non sono le leggi della natura, poiché il cattivo rapporto col danaro non rispetta la vita umana. La maggioranza dei piani urbanistici sono strumenti che consumano suolo e non sono pensati per soddisfare interesse pubblico e bisogni reali. I Consigli comunali sono responsabili di disastri sanitari 252 ed ambientali. E’ necessaria una volontà politica popolare per introdurre l’etica nella politica e cambiare i paradigmi culturali della società. Alcune buone pratiche amministrative sono documentate e si ispirano al concetto di "territorialità", o a percorsi di "progettazione partecipata" dove i progettisti dialogano direttamente con i cittadini. Ecco alcuni commenti: “tra i sistemi di pianificazione operanti nel mondo occidentale quello italiano è forse uno dei più burocratizzati e più lontani dal mondo della vita (Giusti, 1995). Colmare il burrone tra burocrazia del piano e corpo vivo della città è un compito così grande che è meglio sperimentare e incominciare da tutte le parti. Accrescere il grado di

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Il coordinamento delle associazioni e dei comitati è stato promosso da Domenico Bacci (SITI) e curato da Lorenzo Carmassi con la collaborazione di gruppi denominati “meetup”, http://criminology.meetup.com/44/about/ 252 «Complessivamente l’inquinamento ambientale urbano è responsabile di effetti nocivi sull’apparato respiratorio e cardiovascolare, di effetti oncogeni e dell’aumento della mortalità generale. I principali studi condotti in Europa ed U.S.A. sulla correlazione fra inquinamento atmosferico e cancro al polmone sono concordi nel valutare che per ogni 10 µg/m3 di PM 2.5 si registra un incremento tra l'8% ed il 14% di neoplasie polmonari. Si ricorda che l'OMS ha stimato la quota di decessi attribuibili a valori di PM10 oltre 20µg/m3 in 13 città italiane con oltre 200.000 abitanti sulla base dei valori di PM10 registrati negli anni 2002-2004. La stima è di 8220 morti/anno di cui 742 morti/anno per cancro del polmone.» Fonte: estratto dal Documento ambiente FNOM CeO – ISDE Italia, http://www.isde.it/AMBIENTE/Documento_FNOMCeO_ISDE_Italia.doc

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concretezza, vicinanza alla gente, e capacità di ascolto dei sistemi di pianificazione è quindi un obiettivo che è possibile avvicinare in molti modi.” 253 Diego Caltana racconta di “35 anni di progettazione partecipata” a Vienna. “Un’esposizione dedicata al modello viennese per il rinnovamento urbano racconta gli investimenti seguiti all’entrata in vigore della legge per il risanamento urbano varata nel 1974. Per contrastare gli aspetti più radicali di questo provvedimento legislativo un gruppo di sociologi, architetti e artisti, ma anche tecnici comunali e politici locali, presentano un programma di dodici punti per indirizzare il risanamento evitando che si trasformasse nella demolizione di intere aree degradate con la conseguente dispersione dei loro abitanti. Questi vennero invece coinvolti nei processi decisionali, dando vita ad un’esperienza apripista per la progettazione partecipata.” 254 Un’inchiesta di Riccardo Iacona: “Terremoto” in “Presa Diretta” andata in onda il 13 settembre 2009 su RAITRE 255 ha mostrato un quadro a dir poco inquietante sui controlli, a monte, nelle procedure di progettazione sulla sicurezza degli edifici. Un ingegnere del Genio civile calabrese confessa a Domenico Iannacone, inviato da Iacona: «…un tecnico regionale non è tenuto ad entrare nel merito, l'importante è che formalmente la copertina di un elaborato prescrive relazione geologica, relazione geotecnica, calcolo sulle fondazioni... ma poi dentro ci può essere... un calcolo di un altro fabbricato, una relazione di un'altra struttura, questa è la verità... si una volta che avviene il deposito ormai è andata... si a costruire con quello che è stato il deposito lei va al Comune e le rilascia il permesso per costruire ed è chiuso il discorso»

In Italia, la prevenzione primaria del territorio è stata sempre trascurata, nonostante sia la pianificazione più importante poiché salva vite umane. 256 Lo schiaffo morale a questa malsana idea di derogare la democrazia viene proprio da quei Paesi che noi chiamiamo in via di sviluppo. A Porto Alegre (Brasile), nelle favelas, dal 1989 è stato introdotto il “bilancio partecipativo” 257, ciclo di assemblee popolari tematiche, dove i cittadini possono proporre come destinare parte del bilancio pubblico comunale. Questa procedura ufficializzata con

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GIANCARLO PABA, ALBERTO MAGNAGHI (a cura di), in il territorio degli abitanti, Dunod Milano 1998, pag. 98 in il giornale dell’Architettura, dicembre 2009 n.79, Umberto Alemanni & C, pag. 26 255 http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-1c15a01a-ff3c-4fbb-be7a-7500796b79ca.html?p=0 256 Il 31 marzo 2009 si riunì la Commissione Grandi Rischi. Ma non prese decisioni. Ignorati gli allarmi del ricercatore Giampaolo Giuliani e un dossier dell'Ingv. "La protezione civile sottovalutò gli allarmi". Dossier della Polizia accusa: omicidio colposo. Giuseppe Caporale, la protezione civile sottovalutò gli allarmi Ecco lo stralcio del racconto di Claudio Messora, alias Byoblu, dal suo blog: “L’Aquila. 6 aprile 2009. […] Un operatore Rai mi si fa incontro. Mi racconta di un servizio realizzato una settimana prima, nello scantinato di una scuola elementare che i bimbi avevano abbandonato in fretta, dopo che il tetto gli era caduto addosso. Là in fondo, nella polvere, spasmodicamente intento a controllare e ricontrollare numeri, grafici e quaderni di appunti c’era un uomo. Accanto a lui, attento e visibilmente preoccupato, il sindaco Massimo Cialente. Al telefono il commissariato di polizia, in trepida attesa di notizie. Quell’uomo era Giampaolo Giuliani, ricercatore controverso, scienziato folle, inventore geniale di una tecnica accreditata presso tutte le istituzioni locali. Quello era l’uomo che sapeva predire i terremoti. Non voleva essere intervistato: aveva ricevuto un avviso di garanzia per un allarme che egli sosteneva non avere mai dato. Qualcuno, diceva, voleva metterlo a tacere. Ma per chiunque glielo avesse chiesto in privato, ed erano veramente in tanti, lui scioglieva ogni riserbo. Così fece quel giorno, il 31 marzo 2009, quel maledetto 31 marzo in cui la Commissione Grandi Rischi dichiarava con certezza che nessuno poteva prevedere i terremoti e che quindi, veniva detto in un comunicato sciagurato, non c’era nessun pericolo. […] Per quell’uomo invece, quello in fondo allo scantinato, il pericolo c’era eccome. Lo andava dicendo a chiunque. Lo disse anche alla troupe della Rai, che registrava di nascosto. Disse loro che entro una settimana sarebbe avvenuto un sisma di intensità superiore a quello che aveva appena fatto piovere calcinacci sui banchi e sulle teste dei bambini. Ma poiché non c’era nessun pericolo, quella stessa scuola, la De Amicis, avrebbe potuto riaprire l’indomani stesso. Fu una fortuna che il terremoto, quando venne, perché venne, scelse le 3.32 del mattino. Quella scuola andò distrutta, lei e tutta la città che le era intorno.” Byoblu, http://www.byoblu.com/post/2009/10/07/7-giorni-La-videocassetta-che-uccide.aspx#continue 257 GIOVANNI ALLEGRETTI, l’insegnamento di Porto Alegre, Alinea 2003 254

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una riforma amministrativa ha dato luogo a trasformazioni urbane volte a cancellare anche le favelas. Ancora una volta la storia, maestra di vita, demolisce tutte le credenze indotte dal potere invisibile. Dove c’è più democrazia c’è maggiore efficienza, più controllo, più trasparenza e meno corruzione. Ma le prove sono un po’ ovunque, la Svizzera è la Confederazione democratica dove i cittadini per mezzo di efficaci strumenti di democrazia diretta deliberano senza alcun intermediario su tutti i temi che li riguardano 258. Nel sistema politico svizzero il popolo ha spesso l'ultima parola grazie alla possibilità di lanciare un referendum o un'iniziativa. 259 Il potere supremo appartiene al sovrano, cioè al popolo (art.1 Cost.). Partendo da questa consapevolezza in molte città, almeno 500 nel mondo, i dipendenti eletti usano strumenti partecipativi pratici col fine di pianificare ed organizzare il territorio seguendo le direttive – priorità – dei cittadini. Le pratiche partecipative vincolanti (e non consultive) stanno diventando ordinaria gestione degli Enti locali, soprattutto nel resto del mondo. In Italia, i partiti politici, ottimi camerieri del reale potere, fanno di tutto per scoraggiare la partecipazione attiva dei cittadini per evitare di perdere il controllo sui soldi pubblici. Persino il legislatore italiano (Parlamento) ha previsto l’introduzione degli strumenti di democrazia diretta e partecipativa ma i partiti si guardano bene dall’introdurli negli statuti onde evitare che cittadini informati possano mettere il naso negli affari del potere invisibile. I cittadini dovrebbero sapere che la democrazia non è delegare tutto ai dipendenti eletti, quella è la democrazia rappresentativa, una forma di potere oggi degenerata anche per mezzo dell’apatia politica dei popoli. Le persone socialmente più pericolose sono proprio quelle che non vogliono occuparsi di politica, ma che conservano il diritto di voto. La prima definizione di “politica” (dal greco πολιτικος, politikós) risale ad Aristotele ed è legata al termine “polis”, che in greco significa la città, la comunità dei cittadini. (da Wikipedia) «Un uomo che non si interessa dello Stato non lo consideriamo innocuo, ma inutile.» (Pericle, discorso alla città di Atene, V sec. a. C.) Per cui, occuparsi del bene comune è la più alta e nobile aspirazione che l’essere umano possa compiere, cioè la politica. Il degrado culturale del nostro Paese associa l’idea di politica ai partiti degenerati poiché i cittadini italiani non si sono mai occupati direttamente del bene comune nel corso dei decenni ed a causa di questa incivile consuetudine, nell’immaginario collettivo, si crede che la politica sia una cosa sporca. Credo che per risolvere il problema bisognerebbe riformare il pensiero collettivo per stimolare la partecipazione attiva di tutti col fine di tutelare la politica: il bene comune. Oltre al fatto che i cittadini dovrebbero smetterla di commiserarsi e lamentarsi ci sono altre buone notizie che vengono dalle buone pratiche amministrative. 258

THOMAS BENEDIKETR, democrazia diretta, Sonda 2008 Accanto al Parlamento, la popolazione può attivamente contribuire a modificare la Costituzione o le leggi grazie agli strumenti della democrazia diretta. Ogni anno, i cittadini svizzeri ricevono diverse buste da parte della Confederazione, dei cantoni e dai comuni. In questo modo vengono invitati ad esprimersi sulle questioni politiche più disparate. A differenza di ciò che accade nelle maggior parte delle democrazie rappresentative, il popolo non viene chiamato alle urne soltanto a ritmo biennale o quadriennale, bensì molto più regolarmente. I cittadini svizzeri possono esprimersi in qualità di ultima istanza politica anche su temi specifici e settoriali. In generale, ciò avviene attraverso delle schede di voto compilate segretamente ed immesse nelle classiche urne. In alcuni cantoni e comuni, le votazioni si svolgono invece pubblicamente durante delle assemblee popolari. Pure gli oggetti delle votazioni possono essere decisi dagli stessi cittadini. In seguito alla revisione costituzionale del 1874, i diritti politici e la legge sul referendum furono ampliati. Nel 1891 venne inoltre introdotto il diritto d'iniziativa http://www.swissinfo.ch/ita/politica/La_democrazia_diretta:_lultima_parola_al_popolo.html?cid=469550 259

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La notizia straordinaria è che l’istituzionalizzazione di queste pratiche è stata spinta dai movimenti civici e non dai partiti; i cittadini hanno realizzato questa rivoluzione democratica. Il popolo ha dimostrato che con più democrazia si affrontano e risolvono i problemi concreti e non al contrario com’è avvenuto in Italia. Nel concreto, attraverso liste civiche ben organizzate in senso democratico, i cittadini, fuori dal sistema di potere delle SpA e dei partiti tradizionali, possono concorrere ad elezioni amministrative e far introdurre tutti gli strumenti democrazia diretta, i più avanzati ed efficienti, per consentire a tutta la cittadinanza di poter approvare delibere in ambito comunale, provinciale e leggi in ambito ragionale senza l’intermediazione dei Consigli. In questo modo chiunque avrà il potere di amministrare direttamente fuori dai ricatti del “potere invisibile” (lobby, banche ed SpA), come avviene in Svizzera da più di un secolo, e come avviene in molti Stati del mondo (negli USA, Brasile…)

Cittadini al potere, una priorità su tutto: la scuola politica. Quando un gruppo genuino di cittadini liberi dai partiti e dai ricatti delle organizzazioni sovranazionali arriva al potere dovrà misurarsi con l'obsoleto diritto amministrativo, con dirigenti e funzionari figli del sistema. Dovrà misurarsi col governo della cosa pubblica, ma per fare cosa? La risposta giusta dovrebbe essere: restituire la democrazia al legittimo proprietario: il popolo. La più grande evoluzione culturale che bisogna realizzare in Italia è avviare una scuola politica pubblica. Bisognerebbe istituire corsi per sconfiggere l'ignoranza di ritorno dei cittadini, e istituire corsi per la classe dirigente: un anno di corso o due. In Italia ci sono circa 8092 comuni, di cui 5693 sono piccoli comuni, poi Province (in via di "chiusura") e Regioni. Credo sia necessario avvicinare la pubblica amministrazione ai cittadini attraverso corsi ad hoc, che spieghino il funzionamento della res pubblica, servono corsi apprendere abilità nuove e modelli organizzativi efficaci ed efficienti per valorizzare le risorse umane. I cittadini non conoscono la democrazia e tanto meno la gestione della cosa pubblica. E' necessario sviluppare la cultura organizzativa per apprendere abilità del management: creatività, sensibilità, visione, versatilità, focalizzazione e pazienza. Credo sia necessario sostituire tutti quei dirigenti che continuano, tutti i giorni, a portare avanti gli interessi particolari delle SpA di turno e distruggono il territorio italiano. Eleggere cittadini prestati alla politica privi di "competenze specifiche forti" e di "competenze trasversali" non risolverà il problema dei politici inadeguati, ma se cominciassimo a controllare direttamente gli atti della pubblica amministrazione, e a saperli interpretare, forse saremo anche capaci di scegliere, attraverso il merito, candidati più adeguati. Col trascorrere del tempo il legislatore ha approvato legge che direttamente e indirettamente hanno consegnato il reale potere politico a dirigenti e funzionari pubblici attraverso procedure e regole complicate ed incomprensibili, attraverso la creazione di un linguaggio e di una "forma burocretese" che appartiene ai dirigenti e non ai politici scelti dal popolo. Il cittadino prestato alla politica privo del linguaggio "burocratese" crederà di compiere scelte politiche autonome, ma in realtà sarà un inconsapevole burattino nelle mani di dirigenti e funzionari allevati dall'élite locale che persegue prioritariamente interessi privati. Edward Luttwak nel suo manuale Tecnica del colpo di stato spiegò egregiamente come usare le leve del potere - dirigenti e burocrazia - per orientare le decisioni politiche senza le cariche elettive 260, è stato sufficiente trasformare le istituzioni in una macchina e dare la patente a poche persone.

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1968. Colpo di Stato: manuale pratico di Edward Luttwak [...] “Il colpo di stato si attua traendo vantaggio da questo comportamento meccanico: durante il golpe, perché usa parti dell’apparato dello stato per appropriarsi il controllo delle leve; dopo, perché il valore delle leve dipende dal fatto che lo stato è una macchina“. Chi sono i congiurati migliori? Ecco come li descrive Luttwak (p. 35): ” Tutto il potere, tutta la partecipazione, è nelle mani di una piccola élite istruita, benestante e sicura, e quindi radicalmente differente dalla vasta maggioranza dei suoi concittadini,

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La scuola politica pubblica è necessaria per creare una risorsa umana competente capace di decodificare e consentire all'intera cittadinanza di selezionare nuova classe politica non controllata dall'élite degenerata. Il legislatore dovrebbe introdurre leggi, procedure e regolamenti che consentono a tutti i cittadini di poter promuovere liste autonome facilitandone la raccolta firme, candidature al di fuori del sistema partitico tradizionale, imitando un pò il sistema delle liste civiche locali, e favorire la promozione di liste analoghe anche per le Regioni, le politiche nazionali ed europee. Coltivando la formazione culturale e l'autonoma formazione di liste sarà possibile favorire un ricambio della classe dirigente politica estranea al sistema dei partiti otto-novecenteschi addomesticati dalle lobbies SpA. Negli ultimi anni si è sviluppato il dibattito politico sui beni comuni al fine di sottrarli alle logiche mercantili dell'economia ortodossa, e individuare un "ente" (la comunità) diverso dallo Stato e dal privato che possa gestire acqua, energia, cibo, internet per garantirne una fruizione alle future generazioni. La risposta è: maggiore democrazia, e le società ad azionariato diffuso popolare, con l'assenza del profitto, possono essere forme di governo locale sufficienti per tutelare l'interesse pubblico. Si tratta di favorire la nascita di cooperative ove l'azionariato è diviso fra Enti pubblici e cittadini per la gestione delle risorse idriche, la raccolta dei rifiuti, l'energia e dei trasporti. Ponendo nello statuto vincoli di sostenibilità ambientale e di ridistribuzione degli utili sul territorio forse è possibile ottenere servizi più efficienti. In questo modo i cittadini direttamente, ed in maniera eguale e progressiva al reddito, si prendono carico del processo decisionale, dei costi e della gestione dei servizi evitando le speculazione e l'inefficienza delle multiutilities SpA, che hanno priorità di fare profitti. Le attuali competenze dei dipendenti delle ex municipalizzate possono essere recuperate e valorizzate in nuove società ad azionariato popolare. Un primo passo concreto dei cittadini al potere dovrebbe essere quello di imparare a misurare le attività dei dirigenti pubblici e chiedere all'organo politico azioni di responsabilità per rimuovere persone corrotte e incapaci. Un altro passo importante è valutare, con l'aiuto di un esperto ed indipendente amministrativista, il contenuto giuridico e contrattuale del piano regolatore comunale (il nome dipende dalle legislazione regionale: piano urbanistico, piano strutturale, etc.), e l'aiuto di un urbanista il contenuto tecnico del piano stesso. Esiste un sistema dei controlli (nuclei di valutazione), e prima di concorrere per presentarsi al governo degli Enti locali i cittadini devono conoscere quali leve utilizzare per "aggiustare" la pubblica amministrazione che non funziona correttamente. I partiti, nel corso dei decenni, hanno posizionato all'interno degli Enti le persone di loro fiducia possono fare ostruzionismo e continuare a promuovere interventi che non corrispondono al mandato politico delle nuove maggioranze. E' altresì importante individuare e riconoscere le competenze presenti per valorizzarle, e questo obiettivo è raggiungibile solo con la conoscenza degli strumenti da usare. Non si tratta di diventare esperti in materia, ma di capire come ci si comporta nelle istituzioni e come programmare la propria attività politica. Ad esempio: il programma elettorale diventa "linee programmatiche di mandato" approvate dal Consiglio, comunale, provinciale o regionale e la Giunta traduce le linee in Piano Esecutivo di Gestione (PEG) per assegnare incarichi ai dirigenti tramite il Piano Dettagliato degli Obiettivi (PDO) e misurare la performance dei dirigenti. In tal senso non bisogna sottovalutare il potere e il ruolo dei dirigenti che le riforme amministrative degli anni '90 hanno attribuito, creando a volte scompensi non indifferenti fra il ruolo dell'organo politico e quello tecnico.

praticamente una razza a parte. Le masse riconoscono questa realtà e accettano il monopolio del potere dell’élite, salvo che qualche esazione insopportabile porti a una rivolta disperata [...]

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Tramite il PEG le idee politiche diventano atti operativi e tali documenti sono strumenti di indirizzo e di controllo degli uffici dirigenziali e dei funzionari stessi. E' importante padroneggiare certi strumenti per rendere concreta la rivoluzione culturale che mette al primo posto la partecipazione popolare al processo decisionale. Oggi la pubblica amministrazione, dirigenti e funzionari, non è pronta a questa rivoluzione e pertanto un soggetto politico maturo e responsabile che intende porre dei cambiamenti radicali deve necessariamente conoscere il funzionamento degli Enti locali. Uno dei principi fondamentali è la trasparenza degli atti in maniera tale che il controllo sia diffuso ed atto a comprendere e misurare con efficacia l'azione istituzionale grazie alle informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione in ossequio al buon andamento e all'imparzialità obbligataria negli Enti locali. Un altro aspetto politico e strategico molto importante è quello di adattare la pubblica amministrazione al cambio di paradigma culturale. Cosa significa? La preoccupazione principale dell'attuale classe dirigente non è quella di mettere in pratica il programma elettorale, ma quella di dare priorità gli indicatori economici: pareggio di bilancio, rapporto debito/PIL e patto di stabilità. Ogni anno gli amministratori politici hanno l'obbligo del pareggio di bilancio altrimenti concludono in anticipo il mandato elettorale attraverso un commissariamento, se non riescono a far quadrare i conto possono scegliere il dissesto. E' altrettanto noto che questi criteri sono obsoleti e fuorvianti, poiché una buona azione politica non si misura con gli indicatori di bilancio, ma con la qualità e quantità dei servizi erogati rispetto a progetti sostenibili. Il Benessere Equo e Sostenibile (BES) ci informa che gli Enti devono misurare dimensioni come la salute, l'ambiente, il benessere economico, il lavoro e la conciliazione coi tempi di vita, i rapporti sociali, il paesaggio e il patrimonio culturale. Tutte dimensioni importanti che arricchiscono di valori importanti le comunità in cui viviamo. L'ISTAT e il CNEL hanno individuato ben 134 indicatori raggruppati in 12 dimensioni (BES) che sono la sintesi della complessità sociale. Per capire bene di cosa parliamo citiamone alcuni: i "siti contaminati", la "qualità delle acque costiere marine", "l'energia da fonti rinnovabili", la "speranza di vita alla nascita", la "soddisfazione delle relazioni amicali", la "percentuale di persone di 14 anni e più che si dichiara molto soddisfatta per il tempo libero", la "preoccupazione per il deterioramento delle valenze paesaggistiche", la "soddisfazione per il lavoro svolto", il "livello di competenza numerica degli studenti", la "sedentarietà: persone di 14 anni e più che non praticano alcuna attività fisica", la "preoccupazione per la perdita di biodiversità" ed i "flussi di materia". La Corte Costituzionale ragionando sulla convergenza fra tutela del paesaggio (art. 9) e diritto alla salute (art. 32) ha stabilito che anche la tutela dell'ambiente è un «valore costituzionale primario e assoluto» in quanto espressione di interesse diffuso dei cittadini, che esige un identico livello di tutela in tutta Italia, come mostra nell'art.9 il cruciale termine Nazione. Ambiente, paesaggio, beni culturali formano un insieme unitario e inscindibile la cui estensione corrisponde al territorio nazionale; fanno tutt'uno con la cultura, l'arte, la scuola, l'università e la ricerca. Con esse concorrono in misura determinante al principio di uguaglianza di tutti i cittadini, alla loro «pari dignità sociale» (art .3), alla libertà e alla democrazia: perciò la loro funzione è costituzionalmente garantita. 261 Se pensiamo ai piccoli comuni, popolazione inferiore ai 5000 abitanti, che sono ben 5693 (70,3% delle amministrazioni) secondo una ricerca ANCI del 2009, e dove risiede il 17,2% della popolazione italiana (più di 10 milioni di abitanti), dovrebbe saltare alla nostra vista che è urgente porre come priorità il rinnovo delle classe dirigenti pubbliche in questi piccoli enti. Bisogna avviare 261

SALVATORE SETTIS, Azione popolare, Einaudi, pag. 130

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un ragionevole "piano di adeguamento" alle opportunità delle nuove conoscenze e tecnologie in tema di organizzazione del lavoro tramite internet e per mezzo delle moderne pianificazioni strategiche tramite l'approccio olistico. In questi piccoli enti è molto più semplice adottare il BES e pianificare le idee politiche di una decrescita felice verso una prosperanza di questi territori. Questi comuni possono essere un buon modello per quelli più grandi, pertanto è più semplice ed efficace iniziare in ambiti territoriali più ricchi di risorse importanti, la storia contadina e la natura, e più sensibili a raccoglie nuove risorse umane.

Uno strumento di accesso diretto alle informazioni. Il codice dell’amministrazione digitale (D.Lgs. 7-3-2005 n.82) finalizzato alla semplificazione e al riassetto della normativa in materia di informatica nelle pubbliche amministrazioni 262. Con l’applicazione del codice si possono effettuare seri controlli comodamente da casa, gli strumenti digitali sostituiscono le lettere inviate con raccomandate che hanno stesso valore legale. Sul diritto all’informazione: una sentenza della Corte dei Conti dell’87 così suonava: uno “degli strumenti di prevenzione (dell’ambiente) è proprio quello della responsabilizzante informazione dell’opinione pubblica sulle problematiche di tutela del bene ambiente“. Negli anni successivi si affermò una corrente dottrinale, nota col nome di “dottrina dei nuovi diritti civici” [...] Il diritto all’informazione ambientale è divenuto un “diritto pubblico soggettivo“ 263. Ora, presso gli uffici dell’ACI e dell’INPS è possibile chiedere gratuitamente il rilascio della posta elettronica certificata (PEC). Il cittadino con l’uso della PEC, senza sprecare tempo e danaro, può verificare se le amministrazioni applicano il principio di precauzione 264: criterio base per una corretta valutazione ambientale. Consigli pratici: se siete minacciati da rischi sanitari ed ambientali per mezzo di un’attività industriale ed avete dubbi circa la regolarità dei permessi siete autorizzati e moralmente coinvolti nel controllo del territorio poiché i primi ad agire devono essere i cittadini 265. A chi inviare richiesta di copia di atti e documenti? Al Sindaco, al direttore generale dell’azienda sanitaria ed all’ufficio igiene e prevenzione, ed all’ARPA 266. Cosa chiedere? Chiedete se l’azienda ha depositato regolare copia della Valutazione dell’Impatto Ambientale (VIA) e Autorizzazione Integrata (AIA), chiedete se sia stata effettuata anche una 262

http://peppecarpentieri.wordpress.com/2008/01/16/cittadini-svegliamoci/ SIMONA ZATI, diritto all’informazione e alla partecipazione in materia ambientale: il quadro giuridico e normativo di riferimento, in Valutazione Ambientale N.7, pag. 22 264 Comunicazione della Commissione europea: I responsabili debbono essere pienamente consapevoli del grado d'incertezza collegato ai risultati della valutazione delle informazioni scientifiche disponibili. Giudicare quale sia un livello di rischio "accettabile" per la società costituisce una responsabilità eminentemente politica. I responsabili, posti di fronte ad un rischio inaccettabile, all'incertezza scientifica e alle preoccupazioni della popolazione, hanno il dovere di trovare risposte. Tutti questi fattori devono quindi essere presi in considerazione. In alcuni casi la giusta risposta può essere l'inazione o quanto meno la decisione di non adottare misure giuridicamente vincolanti. Un'ampia gamma di iniziative è disponibile in caso di azione, da misure giuridicamente vincolanti a progetti di ricerca o a raccomandazioni. La procedura di decisione dovrebbe essere trasparente e dovrebbe coinvolgere tutte le parti interessate, quanto più precocemente e quanto più ampiamente possibile. http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2000:0001:FIN:IT:PDF 265 Estratto dal Documento ambiente di FNOM CeO – ISDE Italia: «La dimostrazione che molti processi patologici trovano una loro eziopatogenesi in cause ambientali, quali l'accumulo di inquinanti nell'aria, nell'acqua, nel suolo e nel cibo, e l'esistenza su scala mondiale di gravi e irreversibili dissesti ambientali, hanno sollecitato una crescente attenzione verso questi temi. Ambiente degradato, esposizioni occupazionali a sostanze nocive e modelli di vita scorretti sono responsabili del 75% delle patologie e delle cause di morte. Da decenni nei convegni medici si discute di salute, rischi da lavoro, ambiente e inquinamento e i ricercatori si impegnano per evidenziarne le correlazioni. Queste attività che non vanno certamente sottovalutate, non ci sono comunque sembrate espressione della intera potenzialità dei medici e degli altri professionisti della salute nei confronti della popolazione e dei politici. Agli specialisti che tutti i giorni verificano, per le loro specifiche competenze, i danni che l'ambiente inquinato determina nella popolazione devono affiancarsi i medici del territorio che possono rappresentare la reale congiunzione tra sistema sanitario, popolazione e mondo scientifico.» http://www.isde.it/AMBIENTE/Documento_FNOMCeO_ISDE_Italia.doc 266 Azienda Regionale per la Protezione Ambientale. 263

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Valutazione dell’Impatto Sanitario (VIS), chiedete dove siano le centraline per il controllo delle polveri sottili (PM10, PM2,5). Bisogna sapere che i Sindaci hanno responsabilità civili e penali sulla sicurezza e sulla salute pubblica per cui le prime richieste vanno inoltrate a loro, le successive vanno al Direttore generale dell’Azienda sanitaria poiché anch’egli ha responsabilità civili e penali, egli/ella è stato/a nominato/a dal Presidente della Regione. Inoltrate richieste al responsabile dell’ufficio di igiene e prevenzione dove potrebbero esserci delle indagini epidemiologiche e tossicologiche, svolte in passato, utili a conoscere lo stato di salute della popolazione nel corso degli anni. In fine per il monitoraggio ambientale chiedete informazioni all’Agenzia regionale ambientale (ARPA) o al Ministero dell’Ambiente. Fate leggere i documenti da specialisti, valutatori ambientali indipendenti, biologi, epidemiologi, tossicologi. Illeciti e reati potrebbero essere diversi, omissioni di ufficio 267 o falsi ideologici 268. Purtroppo non è difficile riscontrare documenti pubblici firmati da tecnici compiacenti, distratti o corrotti. Purtroppo, bisogna sapere in partenza che le attuali norme ambientali non tutelano efficacemente la salute poiché le polveri più pericolose, le nanopolveri 269 (PM1-PM0,1), prodotte dai processi di combustione non vengono monitorate. Nonostante questo sia ben conosciuto e studiato nella medicina del lavoro 270.

Leggere atti, bilanci e valutare La Costituzione parla del principio di trasparenza, ed in una democrazia vera è essenziale poter sapere come vengono spese le tasse dei cittadini. Solo da un paio di anni circa possiamo comparare i bilanci delle Regioni per renderci conto degli sprechi, ad esempio sui prezzi indicati nei contratti di fornitura nel settore ospedaliero. Ci rendiamo conto che questa informazione è determinante per fare comparazioni e valutare il giusto prezzo. Secondo gli articoli 53 e 54 del D. Lgs del 7 marzo 2005 n.82 denominato codice dell'Amministrazione digitale i siti pubblici devono essere accessibili da tutti, anche dai disabili, reperibili, facilmente usabili, chiari nel linguaggio, affidabili, semplici, omogenei tra loro. Per cominciare a fare politica con una certa consapevolezza esiste una strada molto semplice: accedere al bilancio pubblico del proprio Comune, e successivamente scaricare dal sito istituzionale il Piano Esecutivo di Gestione (PEG) poiché è lo strumento redatto dalla Giunta comunale rispetto alle linee programmatiche di mandato approvate dal Consiglio. Nel PEG sono indicati nomi dei dirigenti responsabili e le attività da svolgere, per aree tematiche, e si trova il Piano Dettagliato degli Obiettivi (PDO) per misurare la performance dei dirigenti pubblici tramite indicatori, temporali, qualitativi e quantitativi. Questi documenti: linee programmatiche di mandato, bilancio, PEG e PDO, sono pubblici e spesso si trovano on-line sul sito del proprio comune. In questo modo i cittadini possono sapere come e dove sono state destinate le risorse pubbliche. Il cittadino elettore, partendo dalle linee programmatiche può agilmente confrontarle con gli obiettivi indicati nel PEG e nel PDO e fare una verifica di coerenza, promesse elettorale e attività dei dirigenti, poiché ciò che non c'è scritto nel PEG non si farà. Studiare questi documenti è il modo più corretto per misurare 267

rifiuto od omissione di atti d'ufficio (art. 328 c.p.): Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. 268 Il falso ideologico è un reato dovuto alla presenza di menzogne in un documento. La giurisprudenza lo distingue, quindi, dal falso materiale, che consiste nella creazione di un documento da parte di qualcuno che non ne è l’autore o nell’alterazione di un documento originale. 269 STEFANO MONTANARI, il girone delle polveri sottili, Macro edizioni 2008 270 LUIGI AMBROSI, VITO FOA’, trattato di medicina del lavoro, UTET 2000, pagg. 175, 315. Rischi e patologie da metalli. […] Le attività estrattive, metallurgiche e lavorazione dei metalli hanno comportato anche una loro dispersione nell’ambiente di vita finendo per rappresentare un rischio anche per gruppi di popolazione generale. In alcuni casi tali fenomeni sono stati di intensità elevata causando rilevanti problemi per la salute pubblica […] Tossicocinetica. Assorbimento. […] Nell’ambito lavorativo l’esposizione a particelle metalliche (polveri e fumi) è più frequente di quella a vapori propriamente detti, ad eccezione di alcune lavorazioni come quelle che espongono a mercurio in cui è l’inalazione di vapori a causare il maggior assorbimento. Come per le altre sostanze, deposizione, ritenzione e assorbimento dei metalli nell’apparato respiratorio dipendono dalle dimensioni delle particelle inalate e della loro solubilità.

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correttamente e nel merito il mandato elettorale dei dipendenti eletti, e proporre una verifica politica utile a valutare politici e dirigenti pubblici. Un funzionario pubblico è in grado di aiutare i cittadini nella lettura di questi documenti ed è sufficiente studiarli una volta per condividere lo schema di lettura di questi atti, e avviare un processo virtuoso di comprensione dei metodi della pubblica amministrazione utili a far funzionare un comune. Questo processo libero ed incondizionato è determinante per qualsiasi società veramente democratica. Il comportamento sopra descritto rientra persino negli obiettivi indicati dalla riforma della pubblica amministrazione: trasparenza totale, valutazione e benchmarking attraverso una pluralità di strumenti. Si intende perseguire il miglioramento delle performance, il soddisfacimento dei destinatari dei servizi erogati dalle Pubbliche Amministrazioni (P.A.) e la partecipazione dei cittadini. Questi obiettivi devono essere perseguiti anche attraverso lo sviluppo di attività finalizzate alla trasparenza, che consente di far conoscere ai cittadini l'attività amministrativa e i dati delle performance della P.A. e quindi transitare da un ruolo passivo ad un ruolo di stimolo, di controllo e di confronto. 271 Un'altra innovazione importante del processo amministrativo è l'adozione di criteri di qualità per misurare le perfomance, e il coinvolgimento dei cittadini/utenti chiamati a valutare l'operato di politici, dirigenti e funzionari. Sono i cittadini che attraverso l'uso dei servizi pubblici hanno il diritto e l'opportunità di segnalare disservizi, e soprattutto giudicare l'intero operato dell'amministrazione leggendo bilanci e obiettivi prefissati dagli organi politici. Questo processo di valutazione dal basso fa parte del concetto di qualità insito nella pubblica amministrazione che prevede la "partecipazione attiva" secondo la qualità percepita (soddisfazione/insoddisfazione) dai cittadini/utenti. Secondo le norme attuali è persino previsto un servizio ove il cittadino possa segnalare (telefono, web, sportello) il proprio giudizio, che dovrebbe servire ai processi di autovalutazione dei dirigenti per migliorare il servizio stesso. Le norme prevedono che dirigenti e funzionari pubblici debbano attenersi al codice di comportamento 272 secondo principi di fedeltà alla Repubblica, imparzialità e buon andamento e secondo diligenza, obbedienza e fedeltà. Il principio di responsabilità del dipendente pubblico (art. 28 Costituzione) è associato sia a sanzioni che a criteri per valutare il licenziamento 273 e fra questi c'è l'insufficiente rendimento. Per avere buone performance è importante il giudizio di cittadini consapevoli, circa le norme e il buon funzionamento della PA, poiché segnalando comportamenti (qualità percepita) non adeguati essi contribuiscono a migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione. In questo modo chi valuta dirigenti e funzionari potrà avere un contributo dal basso e possedere maggiori informazioni che contribuiscono a formare un corretto riconoscimento del merito e corretta valutazione dell'operato del dipendente pubblico. Con questo tipo di supporto i cittadini potranno influenzare il controllo strategico 274 interno e dare un contributo circa l'adeguatezza e l'integrità delle scelte compiute in ambito di indirizzo politico, in termini di congruenza tra risultati conseguiti e obiettivi predefiniti. Dal punto di vista di una partecipazione popolare efficacie sarebbe molto importante apprendere i metodi di coinvolgimento e deliberazione derivanti dai bilanci partecipativi, e introdurre le priorità della cittadinanza attiva nei piani pluriennali pubblici. E' scontato, forse non tanto, ma per fare una buona politica è necessario conoscere prima di deliberare, ed oggi le istituzioni politiche sono piene di persone ignoranti, incapaci e corrotte. Un buon servizio allo Stato è quello di cambiare la classe dirigente politica e tecnica con persone capaci e preparate che adottino la Costituzione come programma politico e siano dotate di alto senso etico. La semplice sostituzione di una classe dirigente corrotta con una classe dirigente non corrotta, lascia 271

Raffaele Palangeri, Domenico Pellerano, Tecniche di perfomance di management per migliorare la PA. Un percorso di qualità per l'applicazione della riforma Brunetta, Franco Angeli editore, 2012, pag. 14. 272 D.M. 28/12/2000 e art.54 D.Lgs. 165/2001 273 art. 55quater T.U. 274 D. Lgs. 286/1999

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il problema dell'ignoranza e dell'incapacità e determina un danno economico allo Stato poiché l'immaturità e l'incapacità di governare rallentano e frenano le attività politiche - si ferma la pianificazione - e peggiora la qualità dei servizi da erogare. Nella sostanza il cittadino qualunque che non abbia svolto una scuola politica e di pubblica amministrazione non riesce a prendere decisioni importanti per tutelare l'interesse pubblico, anzi, egli è facilmente raggirabile da dirigenti esperti, ma corrotti. Se questo ragionamento appare persino banale, bisogna ricordarsi che in Italia non esistono più i partiti popolari di massa che formano le classi dirigenti, e tanto meno esiste una scuola politica pubblica. Il problema del rinnovo della degli amministratori del futuro è nodale per un Paese che intende riprendersi il ruolo politico che gli spetta. Una Nazione priva di politici preparati, capaci, responsabili ed eticamente corretti non ha futuro e pertanto la speranza di cambiamento deve avere come priorità la formazione culturale, la buona volontà non è sufficiente, bisogna sviluppare capacità di governo.

Scheda tecnica, amministrazione digitale Ecco alcuni strumenti per incidere sui potenti di turno. Il codice dell’amministrazione digitale (D.Lgs. 7-32005 n.82) finalizzato alla semplificazione e al riassetto della normativa in materia di informatica nelle pubbliche amministrazioni. Nuovi diritti dei cittadini: diritto all’uso delle tecnologie (art. 3) Non sarà più possibile quindi per un’amministrazione o per un gestore di pubblico servizio obbligare i cittadini a recarsi agli sportelli per presentare documenti cartacei diritto alla partecipazione al procedimento informativo e all’accesso (art. 4) In particolare i cittadini e le imprese hanno diritto di accedere a tutti gli atti che li riguardano e di partecipare a tutti i procedimenti in cui sono coinvolti tramite le moderne tecnologie informatiche diritto di effettuare qualsiasi pagamento in forma digitale (art. 5) diritto all’utilizzo della posta elettronica certificata (art. 6) diritto alla partecipazione (art. 9) Lo Stato favorisce ogni forma di uso delle nuove tecnologie per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini Diritto a trovare on line tutti i moduli e i formulari validi e aggiornati (art. 57) Gli strumenti della P.A. digitale Posta elettronica certificata (art. 6 e art. 48) Firma digitale (art. 24) Documenti informatici e il protocollo elettronico (artt. 30 ss., artt. 40 ss.) I siti internet delle P.A. (artt. 53-54) I siti pubblici devono essere accessibili da tutti, anche dai disabili, reperibili, facilmente usabili, chiari nel linguaggio, affidabili, semplici, omogenei tra loro Le carte elettroniche (art. 66) Con l’applicazione del codice si possono effettuare seri controlli comodamente da casa, gli strumenti digitali sostituiscono le lettere inviate con Raccomandate, hanno stesso valore legale: richiesta bilancio del proprio Comune richiesta di informazioni ed atti per la partecipazione in materia ambientale, ad esempio richieste alle Aziende Sanitarie, alle Agenzie Ambientali Regionali Richieste del genere – Valutazioni Ambientali, indagini epidemiologiche, tossicologiche – per tutelare l’ambiente e la salute sono utilissime. L’Ente o il dirigente che non risponde compie una condotta omissiva – un non fare – atti di omissione d’ufficio, in materia di salute ed ambiente gli Enti pubblici hanno l’obbligo della risposta. Far leggere questi documenti ad esperti ci aiuterebbero a capire se tecnici e consulenti pagati dagli Enti compiono un altro illecito: falso ideologico. Una sentenza della Corte dei Conti dell’87 così suonava: uno “degli strumenti di prevenzione (dell’ambiente) è proprio quello della responsabilizzante informazione dell’opinione pubblica sulle problematiche di tutela del bene ambiente“. Negli anni successivi si affermò una corrente dottrinale, nota col nome di “dottrina dei nuovi diritti civici” [...] Il diritto all’informazione ambientale è divenuto un “diritto pubblico soggettivo“.

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Energia e tecnologie La transizione che stiamo vivendo ci consente di fare una considerazione sul cambio di paradigma, poiché la crisi energetica figlia del "picco del petrolio" mostra l'opportunità di sviluppare tecnologie più eco-efficienti che consentono l'applicazione di una democrazia economica. Scaldare, raffrescare e spostarsi potrà essere meno costoso, e potrà essere fatto in maniera indipendente, più efficiente (solare, micro eolico, pompe di calore, smart-grid, bici pedelec, etc.). Con un piano industriale nazionale per lo sviluppo di queste tecnologie potrà aumentare l'occupazione verso impieghi socialmente più utili. La noia ossessiva del teatrino politico ci ripete: non c’è lavoro? Il problema è la crescita! La cronaca politica racconta un’altra realtà legata all’incapacità dei dipendenti eletti: “Il commissario Ue alle Politiche regionali lancia l’allarme sullo scarso impiego dei fondi comunitari. Il rischio di perdere ingenti finanziamenti per l’incapacità di spenderli riguarda in particolare la Campania.”275 I fatti dimostrano che anche di fronte ad opportunità e strategie deliberate, esiste una problema legato all’ignoranza dei dipendenti eletti che non informano adeguatamente i cittadini, e gli stessi non si organizzano per crescere culturalmente e affrontare direttamente i problemi del territorio per migliorare la qualità della propria vita. Quando il lavoro non c’è, si inventa, siamo esseri umani creativi. Numerosi addetti nascono dall’indotto della ricerca e del riciclo dei materiali. Altri impieghi sono necessari nella riduzione della domanda di energia e nella diagnosi energetica del patrimonio edilizio esistenze. I dati di Terna 276 confermano che l’Italia non ha bisogno di importare energia: “quasi stazionaria la domanda di energia elettrica in Italia: - 0,1% sul 2007” e, gli usi finali ci mostrano uno spreco enorme per l’inefficienza dei volumi costruiti e dei trasporti. E’ utile rivedere sul sito internet della RAI un’inchiesta di Michele Buono e Piero Riccardi, “a tutto gas”, andata in onda su RAITRE il 29 ottobre 2006, in Report, consentì a tutti di capire il “motivatore” della “produzione” energetica dell’ENI. Enzo Mangini, giornalista di “Carta”, rispondendo alle domande di Buono, disse:« Stando a questo master plan è probabile che in Italia si creerà una bolla di offerta di gas, cioè ci sarà più gas di quello che l’Italia sarà capace di consumare». L’azienda mostrava che il loro interesse era produrre più energia rispetto al reale fabbisogno: più offerta rispetto alla domanda, lo stesso modus operandi delle banche per mezzo del moltiplicatore monetario. Tutto ciò per soddisfare gli interesse di azionisti (SpA) e non un interesse pubblico. Inoltre è davvero interessante leggere un’inchiesta di Altreconomia 277 che documenta la presenza di società off shore in paradisi fiscali riconducibili ad ENI ed ENEL, lo stesso sistema di “scatole cinesi” adottato da Parmalat. Anche in questo caso è evidente che gli interessi privati degli azionisti siano opposti agli interessi pubblici.

Mobilità sostenibile (tecnologie della decrescita felice) Ci sono diverse soluzioni e opportunità che ci consentono di migliorare la qualità della nostra vita, a volte sono scelte di vita, cambi radicali, a volte sono scelte molto più semplici, alla portata di chiunque, si tratta solamente di informarsi meglio e capire come stiamo sprecando i nostri soldi. Una di queste scelte riguarda la mobilità individuale. E’ difficile che ognuno di noi ragioni in termini di ciclo vita, ma per lo meno sarebbe ragionevole porsi una domanda semplice: quanto ci costa possedere l’automobile? Se può essere utile avere un’indicazione, tempo fa ho svolto i miei calcoli per la mia ex utilitaria e sono eloquenti, €35mila euro in dieci anni. Ebbene, sembra assurdo, ma l’acquisto di una bicicletta a pedalata assistita (pedelec, federazione europea), di livello medioalto, si ripaga in uno o due anni al massimo. Il prezzo di una bici pedelec varia dai mille ai 2mila 275

Cristian Fruschetto, in “il denaro.it” 2 agosto 2011, http://denaro.it/blog/2011/08/02/53304/ Terna, comunicato stampa, Roma 16 luglio 2009, http://www.terna.it/linkclick.aspx?fileticket=kC6jCJsPHSw%3D&tabid=720 277 ANDREA BARANES e PIETRO RAITANO, un paradiso per tutti, in Altreconomia luglio-agosto 2008 276

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euro, ma ritengo che tale prezzo debba essere almeno dimezzato grazie all’esplosione del mercato, e grazie ad una normativa più intelligente – attualmente in discussione – che cancelli il limite della potenza (250W). La scelta di questa tecnologia che sostituisce l’automobile riduce o cancella sprechi e pertanto fa calare il PIL, ma produce una crescita della qualità della vita. Gli italiani che vivono in città con salite e discese potranno godersi l’uso della bicicletta grazie alla diffusione del “doping-meccanico”, stiamo parlando della bici elettrica? No, si tratta dell’aiuto di un motore che si attiva pedalando e fare meno fatica, soprattutto in salita; in pianura lo sforzo è nullo. Le tecnologie attuali consentono di dire addio all’uso quotidiano dell’auto e all’assicurazione, addio ai distributori di benzina. Una scelta banale può farci conservare più soldi in tasca, più salute, zero traffico e meno stress, zero parcheggi e un nuovo punto di osservazione delle nostre città, più gradevole e sereno. La famiglia media di quattro persone con quattro automobili, può dismetterne almeno due e usare l’auto familiare solo per necessità irrinunciabili e per i viaggi, com’era una volta, e potrà usare quattro biciclette quotidianamente con l’evidente vantaggio per il bilancio economico familiare e psicofisico, si torna alla mobilità ecologica degli anni ’50 col vantaggio delle tecnologie degli anni duemila. Città con l’aria salubre, meno automobili e maggiori spazi aperti per la convivialità. E’ altrettanto evidente che il minor numero di auto circolanti migliora il trasporto pubblico urbano. Ci sono diverse marche che producono e vendono tecnologie mature: Bionx, Stromer, e BH emotion. “L’anomalia” dov’è? Sono tutte aziende straniere nonostante le migliori biciclette al mondo siano italiane. Quale potrebbe essere il motivo? Le norme che limitano libertà e creatività, combinate con la scelta delle aziende italiane di produrre prioritariamente bici per le corse, e meno per i cittadini. E’ sufficiente cliccare sui loro siti – colnago, de rosa, pinarello, daccordi, bianchi, olmo – per rendersi dell’alta qualità, ma dell’assenza di offerta di bici pedelec analoghe alle potenze di Stromer. L’azienda Bosch, quella dei trapani, ha deciso di produrre motori per e-bike pedelec, adottati anche da marche di bici italiane. Fuori dall’UE non ci sono particolari limiti di potenza, e negli USA, in Canada ci sono e-bike pedelec persino con 1000W di potenza, mentre in Italia la potenza è limitata a 250W, o al massimo 350W con velocità ridotta, sembra che l’UE stia decidendo di aumentare la potenza. Già nel 2003, in Germania, si presentavano pedelec con potenze superiori ai 250W, ma si conservava il limite di velocità dei 25 km/h. Nella vicina Svizzera non ci sono limiti di potenza e velocità. Nell’Italia saccheggiata dalla religione delle SpA si vendono, da sempre, automobili che inquinano e riducono l’aspettativa di vita, si vendono e si incentivano ancora automobili con l’obsoleto motore a scoppio, che sfrecciano sopra i 200km/h, in questa Italia dove ci sono intere città che usano la bicicletta come mezzo prioritario di trasporto siamo costretti a importare e-bike pedelec. Pertanto le norme sono palesemente sbagliate, bisogna copiare le regole svizzere e incentivare le tecnologie del buon senso. E’ sufficiente cancellare il limite della potenza per consentire di produrre bici pedelec adatte a strade con pendenze del 25-30% e far crescere un’economia verde per migliorare la qualità della vita anche nelle città. Il mercato delle bici e-bike pedelec è senza dubbio un’opportunità virtuosa del presente-futuro.

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Transizione

Quali sfide dovranno affrontare le nostre città? Parlare di incertezza energetica significa riflettere sul fatto che non sappiamo prevedere quale sarà l’andamento futuro dei prezzi dell’energia, né che effetto queste fluttuazioni potranno avere, nel lungo periodo, sull’economia globale. Per i governi locali, responsabili della gestione dei servizi pubblici, della pianificazione urbana e dei trasporti, oltre che della tutela della salute economica e sociale delle proprie comunità, questa incertezza comporta un gran numero di rischi e criticità. L’approccio che gli amministratori dovrebbero prendere nei confronti del doppio problema dell’incertezza energetica e climatica seguirà idealmente quattro linee guida: • Identificare i cambiamenti e le criticità sul piano locale provocati sia dalla presente incertezza energetica, che da quella che potrà concretizzarsi in futuro; • Mitigare quelle che sono le vulnerabilità locali, contribuendo allo stesso tempo agli sforzi globali per affrontare il picco petrolifero ed il cambiamento climatico; • Prepararsi in vista di possibili scenari avversi nel breve periodo, con eventi meteorologici estremi o improvvisa scarsità di carburante; • Pianificare per tempo quelli che sono gli inevitabili cambiamenti sul lungo termine, riducendo al minimo i disagi ed approfittando delle opportunità che offrono. Ogni passaggio qui indicato presenta una serie di sfide, ma il primo, “identificare cambiamenti e criticità”, sembra particolarmente difficile da affrontare, poiché ci costringe ad analizzare quei sistemi complessi che reggono le nostre comunità dalle fondamenta. 278

Fisica tecnica ambientale 280

L’Italia deve ristrutturare l’esistente poiché progettato e costruito male. La maggioranza dei piccoli comuni ha bisogno di mantenere, recuperare e tutelare i propri territori, difenderli dagli speculatori e da opere costose ed inutili. Essi hanno bisogno di prevenzione primaria. Impiegare risorse umane in queste idee significa creare nuovi addetti in attività virtuose ed utili al bene comune. I soliti pessimisti e corrotti ci diranno: mancano i soldi. Bene, per la legge fondamentale della domanda e dell’offerta si stampa carta pubblica, libera dal debito e dagli interessi, in maniera proporzionata all’offerta di merci e servizi immateriali prodotti. La teoria del valore indotto (fine del Gold Standard e creazione della moneta dal nulla) dimostra il valore della moneta viene attribuito quando si riceve e non quando si crea. Nonostante gli interessi di cartello dei monopoli nazionali esiste un modo per avviare la rivoluzione energetica, si tratta “solo” di volerlo fare. Oggi le stesse SpA che inquinano hanno avviato società Esco 279 ma queste non funzioneranno mai. Cos’è una Esco? E’ un società che trae profitti attraverso la ristrutturazione e la gestione energetica di grandi volumi con una particolarità, non guadagna dai consumi ma dal risparmio, l’opposto di quello che fanno le attuali aziende monopoliste. Le Esco italiane non hanno avuto il giusto successo perché gli istituti di credito condizionano il mercato. Sono sempre le banche responsabili visto che emettono moneta Eliminare gli errori progettuali delle consuetudini sbagliate è un’opportunità positiva di cambiamento che consente di applicare buon senso e ragionevolezza, niente di complicato e di difficile. Anzi è sufficiente fare quello che bisogna fare applicando l’etica. Un edificio è un sistema termodinamico con superfici di delimitazione coincidente con la superficie esterna dell’involucro murario. Energia entrante – Energia uscente + Energia sorgente = Energia accumulata In questo caso il bilancio deve essere particolarizzato a seconda della stagione (invernale o estiva). Energia entrante = irradiazione solare Energia uscente = è l’energia che l’edificio disperde verso l’ambiente esterno Energia sorgente = è la somma degli apporti interni (affollamento, lampade, motori vari …) Energia accumulata = è l’energia accumulata nella massa dell’edificio solitamente nelle murature interne ed esterne

278

DANIEL LERCH, post carbon cities, 2010, capitolo 3 pag. 21 Le Energy Service Company (anche dette ESCO) sono società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l'efficienza energetica, assumendo su di se' il rischio dell'iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento. I risparmi economici ottenuti vengono condivisi fra la ESCO ed il Cliente finale con diverse tipologie di accordo commerciale. 280 GIULIANO CAMMARATA, fisica tecnica ambientale, McGraw-Hill 279

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. Il calore può essere trasmesso secondo tre modalità: conduzione, convezione, irraggiamento. L’irraggiamento è l’energia emessa dai corpi sotto forma di onde elettromagnetiche (o fotoni) come risultato delle modificazioni nelle configurazioni elettroniche degli atomi o delle molecole. La massima potenza termica radiativa che può essere emessa da una superficie alla temperatura assoluta Ts è data dalle legge di Stefan-Boltzmann e cioè:

Q irr ,max = σAs Ts4 ; dove σ = 5,67x10-8W/m2K4 è

la costante di Stefan-Boltzmann, A è la superficie. La radiazione si propaga nel vuoto o in un mezzo di trasmissione trasparente sotto forma di onde elettromagnetiche, la cui frequenza ν e la lunghezza d’onda λ sono legate dalla relazione λ = c/ ν, dove c è la velocità della luce nel mezzo. 281

La quantità di energia che arriva ogni secondo sulla Terra è uguale al prodotto della costante solare per l’area di un disco che ha raggio eguale a quello della Terra (6370 km = 6,37x106m): W 1350 2 π (6,37 x10 6 m) 2 ≅ 170 x10 9 MW . La potenza solare intercettata dalla Terra è 170 miliardi di m megawatt. 282Ergo? Non abbiamo bisogno di più energia, noi siamo energia, abbiamo bisogno di usarla meglio con tecnologie che non prevedano la combustione e l’esempio Maglev (treno a levitazione magnetica 283) dimostra a tutto il mondo che le intuizioni di Nikola Tesla non solo erano e sono valide, ma sono la concreta progettazione industriale da condividere in ogni luogo. Cittadini consapevoli possono decidere di spostare i propri risparmi ed aprirli in banche che finanziano il progetto tecnico della Esco con l’obiettivo di ristrutturare gratuitamente i propri condomini. Infatti i singoli condomini non devono spendere soldi per vedersi rivalutato l’intero immobile poiché le Esco guadagnano dalla gestione energetica. Facciamo un esempio concreto: il risultato di una diagnosi energetica svolta in un condominio di 4-5 piani composto da 8-16 famiglie ci consente di capire che si stanno sprecando tot kW annui che corrispondono a 20-25mila euro annui sprecati in consumi evitabili. Gli sprechi rappresentano il finanziamento della futura ristrutturazione ed il contratto di conto energia 284 consentirà di “produrre” e vendere i surplus energetici per 20 anni (profitto). La Esco gestisce l’intero processo senza coinvolgere il portafogli dei condomini. Per avere una reale convenienza la Esco dovrebbe ristrutturare più di un condominio poiché le condizioni non sono sempre favorevoli e, soprattutto le banche non sono ancora disposte a sostenere tale mercato perché spesso finanziano obiettivi politici opposti. In questo ambito entra in gioco la volontà popolare, com’è avvenuto in un caso famoso in Germania, dove i cittadini sono diventati proprietari della rete elettrica locale facendo pressione alla banca del paese, Schönau. Come abbiamo visto le banche vivono solo se hanno soldi in cassa. Fare massa critica e spostare i propri conti correnti in maniera massiccia è un ottimo incentivo per finanziare idee virtuose.

281

YUNUS ÇENGEL, termodinamica e trasmissione del calore, McGraw-Hill, pag. 499 UGO AMALDI, fisica: idee ed esperimenti, VOL.2 Zanichelli pag. 120 283 Fonte wikipedia: La levitazione magnetica, maglev o sospensione magnetica è un metodo con il quale un oggetto è sospeso su di un altro oggetto senza un supporto oltre ai campi magnetici. La forza elettromagnetica viene usata per contrastare gli effetti della forza gravitazionale. I superconduttori potrebbero essere considerati diamagneti perfetti (Χr = -1), che espellono completamente i campi magnetici a causa dell'effetto Meissner. La levitazione del magnete è stabilizzata dal blocco del flusso all'interno del superconduttore. Questo principio è sfruttato dalle sospensioni elettrodinamiche (EDS) dei treni a levitazione magnetica. 284 Conto energia è il nome comune assunto dal programma europeo di incentivazione in conto esercizio della produzione di elettricità da fonte solare mediante impianti fotovoltaici permanentemente connessi alla rete elettrica. Il meccanismo del conto energia prevede l’erogazione di un incentivo commisurato all’energia elettrica prodotta dagli impianti. Le risorse per l’erogazione delle tariffe incentivanti sono coperte tramite il gettito della componente tariffaria A3. Gli impianti devono avere una potenza minima di 1 kW, essere collegati alla rete elettrica ed entranti in esercizio dopo il 30/09/2005 a seguito di nuova costruzione, potenziamento o rifacimento totale. Le tariffe incentivanti sono costanti per 20 anni, si sommano ai ricavi derivanti dall’energia immessa in rete in caso di cessione oppure ai risparmi sulla bolletta in caso di autoconsumo (possibilità di aderire al regime di “scambio sul posto” per gli impianti fino a 200 kW) – tratto da “FV fotovoltaici”, N.2 anno VII, Artenergy publishing, Cormano (MI), mar-apr 2010, pag. 93. 282

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Esempi realizzati.

A Castelleone (CR) nasce "DOSSOenergia SRL": società ad azionariato diffuso, che tramite ben 64 soci finanziatori realizzerà e gestirà per 20 anni l'impianto fotovoltaico sul tetto della Palestra Comunale Dosso in Castelleone, per la produzione di circa 64.000 KWh/anno di energia "pulita", da fonte rinnovabile, prodotta in loco ed utilizzata per i servizi comunali. I 64 soci, per la maggior parte cittadini di Castelleone e iscritti ai GAS del territorio, partecipano al progetto acquistando quote unitarie minime di euro 1000, fino ad un massimo di 20 quote (equivalenti al valore di un impianto domestico) e godranno per 20 anni dei benefici economici degli incentivi previsti da Conto Energia. È il primo esempio di progetto di collaborazione tra pubblico/privato realizzato in Italia, su iniziativa di GASenergia (Gruppi di Acquisto Solidale), totalmente a finanziamento privato. 285 Più sistemi in sinergia per ottenere il massimo dei vantaggi 286. Edificio – condominio sette unità – che integra l’impiego di tecniche bioclimatiche in provincia di Verona. 22 moduli fotovoltaici connessi in rete 2,22 kWp che coprono il fabbisogno di due pompe di calore geotermiche da 7,20 kW ognuna (pozzo di prelievo 95m), sei collettori solari piani (18 m2) per la produzione di acqua calda sanitaria. Energia prodotta in un anno: 2500kWh circa. Tempi di ammortamento: 10 anni. Progettisti: arch.ti Massimiliano Vanella e Mauro Rossaro. Costi: impianto fotovoltaico 17.000 euro, centrale termica: 20.000 euro, impianto solare termico: 15.000 euro, impianto geotermico: 26.000 euro.

Le istituzioni hanno il dovere costituzionale e morale di adottare una moneta pubblica (a credito), convenzione, che misura il valore dei progetti virtuosi e finanziare a deficit queste opere. Ancora non ci siamo resi conto che questo modello può creare un indotto economico con almeno mezzo milione di nuovi posti di lavori e rendere i cittadini liberi di auto-prodursi energia eliminando la dipendenza (costi ed oppressione politica) da soggetti autoritari ed, i nemici politici che osteggiano questa strategia sono ben noti, si chiamano: ignoranza collettiva, ENI, ENEL e Governi compiacenti. Vi ricordate il microcogenaratore in Germania? Il motore che fa insieme calore ed elettricità e non fa sprecare niente? Se l’è inventato Mario Palazzetti, ingegnere, più di ottanta brevetti alle sue spalle; negli anni ’70 lavorava al centro ricerche Fiat. E’ in pensione adesso l’ingegnere e abita in Val di Susa. Il piccolo cogeneratore era un progetto Fiat, si chiamava Totem e fu presentato al Salone delle tecnica di Torino del 1975. «Io mi interessavo dei problemi di fondo – racconta Mario Palazzetti - : riciclo dei materiali, energia e mi era balzato all’occhio questo enorme mare di energia che veniva dispersa di fronte alla produzione di energia elettrica e così che avevo coniato slogan “deve c’è una fiamma deve esserci un motore”, ovvero la produzione di energia elettrica. 287

Capire quanto costa il gas che ci vedono ENEL e le monopoliste municipalizzate SpA è una missione quasi impossibile se non impossibile per il cittadino che non ha pratica di alcuni termini tecnici. Quanto costa un metro cubo (mc) del gas? La tariffa del gas dipende da troppe variabili per poter definire e calcolare il costo di un mc a livello nazionale: il costo del gas dipende dall’ambito di distribuzione dove si trova la vostra abitazione, dall’altitudine della vostra città e anche dal vostro consumo annuo in funzione dei diversi scaglioni di consumo. Prescindendo dagli scaglioni e individuato il proprio consumo annuo del gas, si potrà senza dubbio definire quanto costa un mc: a Roma un mc per un consumo di 1400 mc/anno costerà 0,45€/mc senta tasse ed iva mentre costerà 0,75€/mc incluse tasse ed iva. Esistono le tariffe regolate anche per il gas? Sì, come per l’energia elettrica anche per il gas l’Autorità per l’energia e il gas fissa trimestralmente le tariffe del gas. Chi non ha ancora cambiato fornitore del gas passando nel mercato libero, paga il gas al proprio distributore locale proprio al prezzo delle tariffe regolate. 288 La tariffa del gas è composta dalla componente di distribuzione, da una quota fissa annuale, da una quota vendita al dettaglio (QVD), dalla quota fissa della QVD, dalla componente CCI sulla quale i 285

http://www.dossoenergia.it/dossoenergia/index.php 26 aprile 2010 ENERGIA SOLARE & RINNOVABILI N.1, Tecniche nuove, novembre 2010, pag. 80 287 MICHELE BUONO e PIERO RICCARDI, il mondo alla rovescia, Edizioni per la Decrescita felice, 2009, pag. 94 288 http://www.qualetariffa.it/quanto-costa-un-mc-di-gas/ 286

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fornitori possono agire per proporre un’offerta sul mercato libero, la quota trasporto e la quota stoccaggio. Imposte ed Iva, del 10% e 20% a seconda dei consumi, sono infine da aggiungere.

A Parma, Enel gas, per l’anno 2010 ha venduto il gas al costo di €070/m3 (consumo annuo 1743 m3). Secondo l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, il servizio vendita 289 è il servizio che comprende tutte le attività poste in essere dal venditore per acquistare e rivendere l'energia elettrica al cliente finale (prezzo dell'energia). Il costo del servizio di vendita incide per circa il 64% della spesa totale lorda di un cliente domestico medio. Il contratto di fornitura comprenderà comunque anche: i costi per i servizi di rete (distribuzione, trasporto e misura) che contano in media per il 15% della spesa totale lorda per un cliente domestico. Questi costi sono coperti da tariffe stabilite dall'Autorità, che le imprese di vendita pagano a loro volta al distributore locale; gli oneri generali di sistema che contano in media per il 7% e sono dovuti per legge; le imposte che contano in media per il 14%, e sono dovute per legge.

Il prezzo dell’energia è funzione del suo potere calorifico effettivo, cioè la quantità di calore sviluppata dalla combustione (kJ/kg) da un m3 del gas e varia trimestralmente. quantità ⋅ di ⋅ calore ⋅ liberata ⋅ durante ⋅ la ⋅ combustione Q η combustione = = PC potere ⋅ calorifico ⋅ del ⋅ combustibile ⋅ bruciato ηcomplessivo = ηcombustioneηtermicoηgeneratore = Lnetto,el / PCI 290 x mnetto Consideriamo che il rendimento complessivo (ηcomplessivo) è pari a circa il 26%-30% per i motori per autotrazione a benzina, al 34%-40% per i motori diesel e fino al 60% per le grandi centrali termoelettriche. Il rendimento di un fornelletto elettrico è il rapporto fra l’energia elettrica fornita e l’energia termica trasferita dal fornelletto al cibo. Ad esempio 3kWh/5kWh = 0,60; (2kWh è l’energia dispersa). Ragionando col buon senso delle odierne possibilità tecnologiche quanto descritto dall’Autorità ci lascia intuire che il 36% del costo energetico è completamente evitabile (distribuzione, oneri, imposte). Il popolo sovrano anziché sostenere la dipendenza dagli idrocarburi (petrolio e gas) se fosse unito in una società ad azionariato popolare e decidesse di dotarsi di un sistema integrato di trasformazioni energetiche alternative (smart grid 291), con l’uso di motori magnetici permanenti, micro-eolico, micro-pico idraulico, pompe di calore (geotermia), solare termico, eliminando gli sprechi per mezzo di ristrutturazioni edilizie, il popolo potrebbe applicare un minimo di democrazia economica, libero dai ricatti del mercato delle SpA. I costi da contratto (distribuzione, oneri, imposte) sarebbero del tutto cancellati puntando all’indipendenza energetica con fonti alternative per ogni abitazione (utenza) senza ricordare che l’altro 64% (costo) che comprende anche la materia prima è inesistente nel caso del Sole, del vento, e della geotermia perché sono un dono della natura. La bolletta energetica (elettricità). Alberto Nerazzini, in un’inchiesta denominata “Girano le pale” andata in onda su RAITRE in Report del 28 novembre 2010 mostra con chiara evidenza il problema della trasparenza sulla bolletta energetica. 289

http://www.autorita.energia.it/it/costi_ele.htm PCI Potere Calorifico Inferiore (il PCI della benzina è 44000 kJ/kg) 291 Wikipedia: In ingegneria elettrica una smart grid è una rete cosiddetta "intelligente" per la distribuzione di energia elettrica ovvero un sistema fortemente ottimizzato per il trasporto e diffusione della stessa evitando sprechi energetici: gli eventuali surplus di energia di alcune zone vengono infatti redistribuiti, in modo dinamico ed in tempo reale, in altre aree. 290

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Poiché mancano alcune voci nelle bollette i cittadini non sempre possono informarsi e capire dove vanno i nostri soldi. Nell’inchiesta, Nerazzini chiede conto a Stefano Saglia (Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico) circa l’assenza di trasparenza perché non ci sono sempre tutte le componenti e le voci A2, A3, A4, A5, A6 e Saglia “scarica” la responsabilità all’Agenzia per l’energia che doveva intervenire. La compente A3 corrisponde a 3 miliardi e 200 milioni per le rinnovabili più il miliardo per le assimilate del leggendario Cip6, con cui aiutiamo di fatto energia da fonti non rinnovabili (residui petroliferi, oli, inceneritori). Poi c’è l’A2 che riguarda il nucleare (smantellamento) e sono 500 milioni di euro, poi c’è l’A4: altri 400 milioni circa per garantire una tariffa agevolata alle Ferrovie dello Stato. La compente A5 soldi con cui finanziamo la ricerca di sistema, solo 60 milioni. L’A6 (si tratta di un ‘rimborso' alle imprese per gli investimenti fatti in epoca di monopolio per far fronte a obblighi di servizio pubblico, e che non sono più recuperabili in condizioni di mercato 292 concorrenziale) non c’è più.

Dal sito dell’Autorità dell’energia è sufficiente cliccare sui costi del servizio elettrico per approfondire l’argomento. 293 Gli attuali costi del gas non comprendono i costi bellici e l’impatto ambientale e sanitario. Dal punto di vista del “mercato” il gas è venduto a un basso costo per mantenere l’attuale sistema di dipendenza energetica che produce un enorme potere politico e di condizionamento verso i popoli. Invece, le attuali conoscenze e tecnologie consentono di progettare reti intelligenti a “smart grid” con le fonti alternative e annullano il ricatto politico delle SpA compresi i costi ambientali e sanitari. Per produrre energia termica esistono le pompe di calore che trasferiscono energia dall’ambiente esterno all’ambiente interno, attraverso un ciclo inverso, con rendimenti molto più convenienti rispetto agli standard attuali. Interni quartieri possono tendere all’autosufficienza energetica annullando i costi della dipendenza energetica sia elettrica e sia degli idrocarburi. La libertà di pensiero ha consentito di far crescere in Giappone ed in Cina il treno a levitazione magnetica 294 molto più efficiente ed ecologico dei treni ad alta velocità progettati prima in Francia e poi diffusi in Spagna ed in Italia. Facciamo un confronto col treno a levitazione magnetica per capire: “[…] esaminiamo brevemente la nozione di tecnologia a “impulso”. L’esempio più noto è il sistema ferroviario Maglev, ampiamente utilizzato in Giappone e Cina, che sfrutta un sistema di propulsione a impulso magnetico: è talmente efficiente che consente ai treni non solo elevate velocità ma anche di scalare pendenze superiori al 10 per cento! I magnetici pulsanti inducono correnti elettriche inverse nelle piastre di alluminio che costituiscono il binario. Le correnti indotte creano i propri campi magnetici opposti a quelli del treno. Tramite l’ausilio di sensori ottici, i campi pulsano in fase “on” proprio quando il magnete passa il punto mediano delle piastre e, per repulsione, sospingono il treno avanti. La tecnologia Maglev opera con questa elettricità pulsata per far procedere il treno, riducendo al minimo la quantità di potenza richiesta.” 295

Opportunità Esiste una straordinaria opportunità di reale sviluppo per gli esseri umani. Un esempio: il territorio del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (SA), circa 181.000 ettari con una bassa densità di 84 ab/kmq, patrimonio dell'Unesco ed il più grande geoparco d'Europa. Il Cilento è luogo della dieta mediterranea, della scuola eleatica, ricco di riserve naturali con piccoli centri da conservare e rivalutare grazia al cambio di paradigma culturale. Questo territorio potrebbe essere un esempio di reale crescita avviando un progetto di reti di comunità e applicando la sovranità alimentare e l’indipendenza energetica con l’uso di fonti 292

ALBERTO NERAZZINI, girano le pale, http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-56b9b197-40cb-4d3790d6-58cdd84209a7.html?refresh_ce 293 http://www.autorita.energia.it/it/costi_ele.htm 294 http://it.wikipedia.org/wiki/Treno_a_levitazione_magnetica 295 J.J. HURTAK PhD e Desiree Hurtak PhD, propulsione ET e velivoli ad alta frequenza, in Nexus New Times N. 83, 2009 pag. 44

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alternative. E' possibile prevedere uno piccolo incremento di popolazione, circa 20-30 mila abitanti provenienti da ogni regione d’Italia e d’Europa per integrare la cultura contadina col know-how di nuovi modelli organizzativi, gestionali e comunicativi (biblioteche civiche comunali, nuove agorà, Esco, reti libere, autoproduzioni …). L’integrazione culturale può arrestare l’abbandono delle terre e di territori non considerati dalla cultura demolitrice della crescita infinita e dell’ossimoro sviluppo sostenibile. L’integrazione culturale può aiutare gli abitanti locali nel saper conservare e tutelare il territorio alimentando la speranza di comunità non più isolate, ma vive, genuine e più felici grazie alla prospettiva di un ritorno a casa di giovani emigrati abbagliati da un finto sviluppo e più felici per le nascite di nuovi esseri umani in famiglie unite nei reali valori (etica). In questo territorio è possibile far emergere il progetto beni comuni gestito da reti di comunità. La storia ci insegna che durante la dominazione longobarda (fine VI secolo), quando non si conosceva il possesso derivato dalla proprietà privata, l'economia cilentana divenne fiorente grazie alla presenza di monaci italo-greci prima, e benedettini poi, e grazie l'assenza di oneri, tasse, per chi volesse impegnarsi nell'agricoltura e nel dissodamento della terra. Fu in quel periodo che si sviluppò la reciprocità grazie ai gruppi che partecipavano all'uso dei beni comuni, questo modello divenuto consuetudine ricevette il riconoscimento giuridico negli Usi Civici. Fu allora che nacquero le prime comunità rurali dette Consortia per la gestione dei beni comuni. Si trattava di un'unione di carattere economico necessariamente vincolante per l'usufrutto della terra, ed ogni partecipante possedeva una sors (quota di terra) avendo in comune anche gli attrezzi agricoli e gli animali da lavoro. Anche oggi a distanza di secoli, il Governo per aiutare comunità in difficoltà costituisce zone freetax, cioè zone franche, ove le imprese non pagano tasse per consentire un periodo di crescita a sostegno dell'economica locale, il rischio di questa strategia sta nell'assenza di controlli etici sui progetti proposti dalle aziende private (conflitto di interessi). Nella sostanza è possibile valutare progetti virtuosi di rigenerazione urbana e farli finanziare da imprese che non inquinano. Tali imprese possono contribuire alla rigenerazione tramite il loro gettito fiscale sui progetti e/o la classica defiscalizzazione dei costi sul salario. Il Parco del Cilento potrebbe diventare un'entità fiscale autonoma, facendo rimanere le tasse sul territorio, razionalizzando comuni e comunità montane riducendo il numero dei comuni stessi, accorpando Sindaci e Consigli comunali. In questo modo lo Stato risparmia risorse e la riduzione degli Enti potrà consentire l'accorpamento gestionale dei servizi locali con un ulteriore risparmio ed efficienza dell'amministrazione stessa. Bisogna evidenziare che tale prospettiva ribalta totalmente la cultura dominante che scambia la crescita industriale, materialista, come progresso e disprezza la natura e la vita di campagna. Questa prospettiva indica lo sviluppo fra le piccole comunità, in armonia con la natura, ma tecnologicamente avanzate grazie all’uso di un mix-tecnologico e di reti di comunicazione avanzate per scambiarsi e donare le conoscenze socialmente utili. Comunità che vivono la polis e decidono direttamente. Comunità che si alimentano di cibi sicuri ed autoprodotti rispetto ai cittadinimetropolitani che possono essere intossicati da cibi industriali e meno controllabili. Nel 1891 (cioè dopo trent’anni di furti, tasse maggiorate al Sud, spesa statale solo al Nord) il reddito pro-capite della Campania è ancora superiore a quello nazionale. […] «Da quasi tredici secoli i Meridionali sono uniti, essi sono pacifici come i popoli veramente civili, il loro sistema economico mira più al benessere sociale che al profitto di pochi, l’amministrazione pubblica è oculata e ponderata, la pratica religiosa colora i loro caratteri» riassume Vincenzo Gulì (Il saccheggio del Sud). […] I prodotti pregiati dell’agricoltura meridionale, per dire, son troppo cari per il resto d’Italia. Solo 11,8% delle esportazioni e l’8,5% delle importazioni delle Due Sicilie è con gli altri stati preunitari, perché «l’economia meridionale apparteneva al circuito commerciale che la ricollegava saldamente ai paesi del Nord e del Centro Europa». Soltanto dopo l’occupazione, il saccheggio e l’inutile resistenza armata, i meridionali cominceranno a emigrare, a milioni. 296

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PINO APRILE, Terroni, Piemme 2010, pagg. 103, 106

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La prima cosa che balza agli occhi è lo spread (anche allora!) tra i rendimenti dei diversi gruppi di bond prima e dopo l'Unità. Quelli del Regno delle Due Sicilie (che erano un quarto del totale) prima del 1861 pagavano i tassi più bassi: 4,3%, 140 punti base in meno delle emissioni papali e di quelle piemontesi (che rappresentavano rispettivamente il 29% e il 44% del debito unitario dopo la conversione) e 160 in meno rispetto a quelle Lombardo-Venete (che però erano solo il 2%). Insomma, a voler utilizzare le categorie di oggi, il Regno di Napoli economicamente era per l'Italia quello che oggi la Germania è per l'Eurozona. «Come il Regno di Napoli prima dell'integrazione del debito sovrano, la Germania di oggi è l'economia più forte dell'eurozona e beneficia del costo del debito più basso in assoluto» scrive Collet. Considerazioni, queste, che faranno storcere il naso a molti, ma sicuramente non di parte. Del resto, come ricorda Collet, Napoli era di gran lunga la città più importante del neonato Regno d'Italia. E le regioni del Sud avevano una discreta struttura industriale, un'agricoltura fiorente sia pure basata sul latifondismo, e importanti porti commerciali. 297

Secondo i dati ISTAT nelle quote di occupati per settore di attività economica 298, in Italia, solo il 3,8% si occupa di agricoltura, il 29,2% è nell’industria e ben il 67% è occupato nei servizi. In Campania il dato è diviso così: 4,1% agricoltura, 23,5 industria e 72,4% servizi. I dati sono ancora più drammatici se andiamo a verificare le fasce di età. Esiste il serio rischio che fra 10 anni e poi fra 20 anni nessuno si occuperà della nostra alimentazione perché non sembra esserci un ricambio nel settore agricolo. Il dato è drammatico sia per l’evidente squilibrio nelle proporzioni degli impiegati nel mondo del lavoro e sia per la tipologia di attività a volte superflua, quella dei servizi. I dati dicono che i cittadini non curano la propria alimentazione, preferiscono il superfluo (servizi) e soprattutto non sanno prodursi il cibo. Questo dato inquietante può diventare la scommessa positiva del presente-futuro avviando un processo culturale che conduca le comunità locali ed i cittadini verso l’approccio permaculturale e trasformare i disagi in opportunità. Infatti è possibile creare società agricole ad azionariato diffuso dove i cittadini possono acquistare terreni con vecchie cascine per sperimentare orti sinergici 299 e scambiare le eccedenze in una “rete sociale rurale”. Il Parco è composto da 80 comuni e sarebbe saggio sviluppare un piano industriale con principi di recupero, tutela, prevenzione e valorizzazione. Ad esempio, è ragionevole progettare la conservazione dei centri abitati prevenendo il rischio sismico e quindi rendere gli abitati più sicuri, più vivibili e più fruibili. Studiare la mobilità sostenibile e immaginare un gestione sostenibile del patrimonio boschivo avviando un'industria del legno per impieghi nell'edilizia e nel design. Con le odierne tecnologie è concretamente possibile progettare intere comunità, partendo anche dai piccoli comuni abbandonati, indipendenti dal punto di vista energetico ed economico applicando anche la sovranità alimentare, si può partire dai bisogni primari: cibo, casa, energia, acqua, istruzione (diritti dell’uomo). Oggi esiste anche una Rete nazionale per lo sviluppo rurale 300 che potrebbe aiutare qualche cittadino seriamente intenzionato nell’innovare la propria azienda agricola. Inoltre, esiste una rete denominata wwoof 301: lo scopo di wwoof è di creare conoscenza e interesse verso uno stile di vita biologico e biodinamico. Oltre a ciò wwoof offre la possibilità di viaggiare in 297

Giuseppe Chiellino, Ilsole24ore, 30 giugno 2012, http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-0630/eurobond-fecero-unita-italia-190357.shtml?uuid=AbDwao0F 298 ISTAT, rivelazione sulle forze lavoro, media 2009, 28 aprile 2010 http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20100428_00/testointegrale20100428.pdf 299299 L’ Orto Sinergico è un metodo elaborato dall’ agricoltrice spagnola Emilia Hazelip, attiva soprattutto nel centro ”Las Encantadas”, sui monti Pirenei, in Francia. L’ idea di creare un orto sinergico si ricollega al filone della Permacoltura (coltura permanente, eterna, equilibrata ed inesauribile, non consumistica) ed alle ricerche relativamente recenti sull’ impoverimento del suolo a causa dell’abuso-uso agricolo meccanico-chimico da parte dell’ uomo (per esempio quelle dell’ agronomo giapponese Masanobu Fukuoka). Hazelip ha strutturato un metodo di coltivazione che promuove meccanismi di autofertilità del terreno, senza bisogno di arare oppure di concimare, ne di separare le piante (pur facendo attenzione a collegarle in modo compatibile e collaborativo tra loro). A differenza delle usuali coltivazioni agricole industriali, in un orto sinergico le piante perenni convivono con le piante stagionali, e la stessa verdura e’ presente contemporaneamente a diversi stadi (persino decomposta a nutrire uno stesso esemplare in fiore). 300 http://www.reteleader.it/portal/page?_pageid=35,333145&_dad=portal&_schema=PORTAL 301 http://www.wwoof.it/it/aboutit.html

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tutto il mondo in modo economico ed allo stesso tempo di dare un aiuto dove è richiesto e dove se ne presenta la necessità. In fine, per le comunità, intese come quartieri, piccoli centri abitati o intere città esistono i circoli del Movimento per la Decrescita Felice che propongono il cambiamento di paradigma culturale, riappropriarsi del territorio, trascorre più tempo con le persone che si amano, usare le tecnologie della decrescita (quelle che fanno calare il PIL ma migliorano la qualità della vita), vivere reciprocamente, riscoprire il saper fare, praticare la cultura della transizione energetica, cioè liberarsi dalla dipendenza degli idrocarburi e vivere in armonia con la natura, sempre con un approccio olistico e permaculturale. Maria Concetta Manfredi nella relazione introduttiva circa le fattorie didattiche come modello di economia sociale tra formazione e relazionalità 302, cita: il Consiglio dei Giovani Agricoltori, attraverso un’indagine, ha fornito dei dati inerenti la percezione da parte dei giovani riguardo l’agricoltura e i prodotti della terra: il 50% dei giovani non sa da dove viene lo zucchero, il 75% ignora l’origine del cotone, il 40% collega il pane al grano e alla farina. Nel caso dei ragazzi italiani, quest’ultima percentuale scende al 12%. Inoltre il lavoro dell’agricoltore viene considerato dal 75% dei ragazzi come un lavoro duro, sporco, anche se, di fatto, non sono mai stati in fattoria. Per cui lo scenario che emerge da questo quadro è che le nuove generazioni, nate e cresciute in ambiente urbano, ignorano quali siano le origini degli alimenti, quale sia il ruolo dell’agricoltore, non colgono il legame che unisce ambiente, agricoltura, alimentazione e salute e non hanno il senso fisico della conoscenza, ovvero quell’approccio sensoriale che consente di attuare esperienze concrete con la realtà che ci circonda.

302

RETE NAZIONALE PER LO SVILUPPO RURALE, l’altra agricoltura… verso un’economia rurale sostenibile e solidale, Quaderni, ATI INEA Agriconsulting, maggio 2009, pag. 97

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Ecco un esempio concreto progettuale per una comunitĂ dove giovani agronomi, architetti, giuristi, biologi e normali cittadini, con la sola volontĂ politica possono concretizzare un buon esempio di vita conviviale in armonia con la natura. Lo schema energetico integrato è un’applicazione per una fattoria, estratto dal testo di Luciano Paoli, energie rinnovabili impieghi su piccola scala.

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Consapevolezza è libertà L’uomo istruito è più libero. "fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

Attraverso una discreta conoscenza circa il funzionamento del nostro cervello e sui meccanismi che influenzano le idee possiamo comprendere come modificare i nostri schemi mentali seguendo la nostra coscienza piuttosto che l'ambiente (istituzioni, amicizie, media, relazioni) circostante che può non piacerci. La comunicazione che subiamo o riceviamo è fatta di segnali, noi possiamo spegnere quelli inutili per ricevere quelle utili e concentrare le energie mentali su aspetti più importanti seguendo l'etica. Libertà individuale significa avere la libertà di controllare i propri pensieri e di far manifestare le sensazioni che si desiderano nella propria vita. Raggiungere la libertà individuale consiste nello sviluppare nuove abitudini e competenze e nell’abituarsi a far funzionare il cervello come noi desideriamo. La società attuale è stata progettata assecondando l'avidità delle rivoluzioni industriali ed ogni attività è stata pensata secondo le logiche mercantili. Anche le forme di partecipazione politica, soprattutto i partiti, sono state concepite per dare una risposta al bisogno indotto di produrre denaro dimenticatosi della felicità degli esseri umani e ignorando le legge della fisica e della natura. Oggi siamo a cavallo di un'epoca, la fine dell'industria e l'inizio di un periodo di transizione. Conoscendo i nostri limiti e le debolezze della società possiamo riprenderci gli spazi necessari per dare vita e respiro alle comunità. Secondo il primo rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (BES) pubblicato dall'ISTAT 303: "L’Italia è infatti uno dei paesi Ocse con i più bassi livelli di fiducia verso gli altri, il che fa sì che le persone non si sentano sicure e tutelate al di fuori delle reti di relazioni familiari e amicali. Viviamo, dunque, in una società in cui la presenza di reti sociali, familiari e di volontariato non sono sufficienti a garantire un tessuto sociale forte a copertura dei bisogni primari della popolazione e specialmente delle fasce sociali più deboli. Nel Sud e nelle Isole, in particolare, tutte le forme di reti sociali appaiono più deboli rispetto al resto del Paese e la fiducia negli altri raggiunge il minimo. Peraltro, un Paese con un problema di scarsa fiducia tra i cittadini può incontrare maggiori difficoltà a creare le condizioni per una vita economica e sociale pienamente soddisfacente. " Questa insicurezza e diffidenza reciproca è il terreno fertile del potere invisibile (pubblicità, televisione etc.) che alimenta il nichilismo e l'individualismo per orientare i consumatori, i clienti. Ad esempio, in Europa siamo stati condizionati dagli industriali delle automobili e dalla loro propaganda sul modello di società da idioti con auto che consumano sempre di più e che causano la morte di migliaia di cittadini anche per mezzo dalle nanopolveri prodotte dalla combustione. Eppure è stato un oncologo italiano, Lorenzo Tomatis, a condizionare positivamente la ricerca e la scienza medica, infatti egli lavorò all’Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro dell’OMS (IARC) di Lione alla fine degli anni 60. Egli dirigeva l’Unità di Cancerogenesi e si pose subito il problema della socializzazione delle osservazioni scientifiche sui rischi di cancro ambientale, per lo più sepolte nelle biblioteche universitarie. Tomatis seppe introdurre due grosse novità: l’approccio multidisciplinare e la coesistenza del rigore con trasparenza e comunicazione ai non addetti ai lavori di certezze e incertezze scientifiche. La sua ricerca ha prodotto nuove conoscenze per la 303

ISTAT, Rapporto BES 2013, 11 marzo 2013

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prevenzione primaria dei tumori e per convertire le nozioni acquisite in intervento operativo 304. E’ stato anche Tomatis ad avviare la lotta contro i mostruosi inceneritori di rifiuti 305, cinicamente chiamati, in Italia, “termovalorizzatori”. Nel XVIII secolo il chimico, naturalista francese Antoine Lavoisier scoprì che in una reazione chimica la massa complessiva dei reagenti è uguale alla massa complessiva dei prodotti. Questa osservazione venne resa pubblica come Principio di Conservazione della Massa, comunemente conosciuta come Legge della Conservazione della Massa: la quantità di materia totale di un sistema chiuso rimane costante. Questo principio viene studiato al quarto anno delle scuole medie superiori, nei Licei. La Terra, il nostro pianeta, vive in un “sistema chiuso”, per cui qualsiasi combustione che l’uomo produce rimane nel “sistema chiuso“, Terra. A scuola lo sanno tutti! E già, lo sanno proprio tutti, tranne i nostri politici, o fanno finta di non saperlo per aiutare le lobby che li pagano, ed insistono a bruciare i rifiuti prodotti dall’uomo. Gli impianti di incenerimento rientrano fra le industrie insalubri di classe I in base all’articolo 216 del testo unico delle Leggi sanitarie (G.U. n. 220 del 20/09/1994 , s.o.n.129) e qualunque sia la tipologia adottata (a griglia, a letto fluido, a tamburo rotante) e qualunque sia il materiale destinato alla combustione (rifiuti urbani, tossici, ospedalieri, industriali, ecc) danno origine a diverse migliaia di sostanze inquinanti, di cui solo il 1020% è conosciuto. Le sostanze prodotte sono di diverso genere, quelle conosciute vengono classificate con delle sigle: Policlorodibenzodiossine PCDD e TCDD (Diossina), Policlorodibenzofurani PCDF, Policlorobifenili PCB, Policloroterfenili PCT, Policloronaftaleni PCN, Idrocarburi policiclici aromatici IPA, tutte sostanze cancerogene classificate dall’IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) e proibite dalla Convenzione di Stoccolma. Poi ci sono le sostanze inorganiche che si trasformano, diventano sempre più piccole a seconda della temperatura d’esercizio del forno e vanno a finire ovunque, nel ciclo dell’acqua, nei nostri polmoni e nel cibo che mangiamo, come ha dimostrato la ricerca dell’UE coordinata dalla dott.ssa Antonietta Gatti, dando il nome di nanopatologie l’effetto di queste sostanze, polveri ultra fini, non compatibili col nostro corpo. Incenerire i rifiuti, di ogni genere, è l’operazione più stupida che si possa fare, una volta bruciato tutto non si può recuperare più niente, e rimangono ceneri altamente tossiche, che diventano rifiuti speciali e vanno in discariche speciali, ed immissioni di gas nell’atmosfera non più gestibili che fanno lievitare la CO2. Tutto ciò in palese contraddizione col Protocollo di Kyoto ratificato anche dall’Italia. Inoltre, producono inquinanti dannosi come il particolato, famoso per la sua incidenza sulla salute, ma gli inceneritori sono famosi anche per produrre sostanze sempre nuove e sconosciute, poiché è inevitabile che quando butti di tutto in un forno escono sostanze tossiche sempre nuove, poco conosciute. Quindi bruciare i rifiuti non risolve niente, anzi produce discariche speciali e sostanze non gestibili che ci ritroviamo nei cibi, sulla nostra tavola. Stefano Montanari, Direttore scientifico della Nanodiagnostics s.r.l., dice: «non esiste alcun tipo di filtro industriale capace di bloccare il particolato da 2,5 micron o inferiore a questo, ma in base alle leggi vigenti, questo ha ben poca importanza: il “termovalorizzatore” produce pochissimo PM10 (la legge sugli inceneritori prescrive ancora la ricerca delle cosiddette polveri totali ed è, perciò, ancora più errata) e la quantità enorme di micro-particolato non rientra nelle valutazioni: per cui a norma di legge l’aria è pulita…» Quindi bisogna intervenire sulla legge e far rilevare anche le PM0,1, che sono quelle più pericolose. E raccogliere l’appello, del 31 ottobre 2005, di numerosi ricercatori europei per cambiare la direttiva europea sul particolato atmosferico 306.

Le leggi della natura non discutono di produttività esse esistono ed agiscono sempre. Gli scarti nocivi del sistema produttivo uccidono tutti i giorni. I politici italiani in certi casi si distinguono per la più grande forza criminale che si possa immaginare. L’Italia è l’unico Paese al mondo che sovvenziona le macchine più stupide ed inutili del mondo: gli inceneritori di rifiuti. E’ sufficiente la cultura di base del quarto anno, a 16-17 anni, del Liceo 307 per capire di cosa stiamo parlando. Di fronte a deliberazioni politiche deliranti che mettono in pericolo la vita umana sarebbe scattata la normale procedura di revoca del mandato elettorale. Purtroppo l’Italia è sprovvista di tali regole, 304

http://www.epidemiologiaeprevenzione.it/tomatis/page0.htm i rifiuti da avviare allo smaltimento devono essere il più possibile ridotti potenziando la prevenzione e le attività di riutilizzo, di riciclaggio e di recupero, in Scarichi industriali ed inquinamento di C. MICHELOTTI, FAG edizioni Milano 2002, pag. 73 306 http://peppecarpentieri.wordpress.com/2007/04/28/la-storia-contro-gli-inceneritori/ 307 Fisica classica: principio di conservazione di massa e principio di conservazione dell’energia, nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma. 305

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che possono essere comunque introdotte con la modifica degli Statuti degli Enti locali. Il sistema produttivo industriale prende risorse dalla Terra e le trasforma in merci da vendere (logica del profitto). La maggior parte degli scarti viene riciclata ma l’invenzione del marketing pubblicitario ha indicato di progettare sempre più imballaggi, dove mostrare il logo delle SpA, e materie che non sono il prodotto ma scatole che lo accompagnano. Negli ultimi 40 anni è sorto il problema delle discariche e dei rifiuti perché nessuno si è occupato dei principi chimici-fisici con cui si progettano le merci e di raccogliere in maniera differenziata l’umido dal secco, nonostante le leggi indicassero di farlo. Solo in Italia è stata manomessa una direttiva europea (il 7% dalle bollette energetiche), inizialmente sorta per far nascere il mercato delle energie rinnovabili, per finanziare anche impianti che bruciano rifiuti pur sapendo che sono riciclabili per il 90%. 308 Più di 40 miliardi di euro dal 1992 309 sono stati rubati all’indotto delle fonti energetiche rinnovabili. La cattiva gestione dei rifiuti è la più grande prova sotto gli occhi di tutti che il pensiero produttivo dello sviluppo sostenibile insito nell’élite sia la peggiore cultura che l’uomo abbia mai subito. Da decenni parole tossiche come progresso, progressisti, crescita, sviluppo, sono servite per mascherare l’egoismo dell’élite e per manipolare l’opinione pubblica. All’irrazionale condotta politica degli inceneritori di proprietà di potenti lobby si contrappongono piani di maggiore buon senso. Persino il Giornale dell’Architettura parla, nel suo Rapporto Infrastrutture del 2008310, di generazione distribuita ed il ruolo dei prosumer ampiamente anticipata ed auspicata dal Wuppertal Institut 311 e dal Movimento per la Decrescita Felice. I prosumer sono i cittadini produttori e consumatori di energia ed il passo successivo è certamente l’azionariato diffuso, un cittadino un’azione, per controllare e gestire direttamente i servizi pubblici locali senza l’intermediazione delle multinazionali. Generazione distribuita significa passare dalle grandi centrali elettriche a piccoli impianti di condominio o di quartiere che trasformano l’energia, la gestiscono e la distribuiscono alle utenze finali. In realtà esistono sia la conoscenza e sia le tecnologie, per una mobilità ecologica ma queste non creano dipendenza e non consumano petrolio, e pertanto le lobby automobilistiche, prima che arrivi il picco del petrolio, misurano i tempi per rubare tutte le risorse economiche possibili. In Giappone l’Axle corporation 312 ha presentato una motocicletta ibrida con motore magnetico, la Tesla motor 313 ha presentato un’auto roadster con tecnologia similare. Tutte tecnologie derivanti dai brevetti di Nikola Tesla, colui che inventò la radio, la televisione, e la free-energy 314. La Tesla motor condotta da Elon Musk nel gennaio del 2014 annuncia il completamento di una rete di distributori (supercharger) 315 per ricaricare le auto elettriche da costa a costa. In ambiti ristretti del mondo accademico c’è piena consapevolezza che sia possibile perseguire a breve termine la piena indipendenza energetica sul reale fabbisogno dei volumi costruiti con l’eliminazione degli sprechi e la produzione attiva con un mix-tecnologico da fonti rinnovabili, sole, geotermia, acqua, vento. Con ritardo sta per iniziare anche in Italia la micro-trigenarazione diffusa, cioè piccoli impianti per condomini e case che possono “produrre” sia calore e sia freddo. Alcune comunità, comuni e paesi, stanno elaborando piani politici sulla transizione energetica. 316 308

STEFANO MONTANARI (a cura di), rifiuto: riduco, riciclo, Arianna editrice 2008 http://ambientefuturo.org/wp-content/uploads/2008/11/ambientefuturo-ne30.pdf 310 http://www.scribd.com/doc/8256429/Rapporto-Infrastrutture-Ott-2008 311 Una produzione elettrica decentrata. La produzione elettrica diventa così un’attività economica regionale: i consumatori si trasformano sempre più in produttori di energia. Si instaura un sistema che porta frutti anche a livello sociale: piccole centrali elettriche, materie prime locali, reti di fornitura regionali richiedono la partecipazione della cittadinanza, rafforzano le competenze del luogo e, comunque sono sistemi più democratici delle strutture centralizzate. In WUPPERTAL INSTITUT, per un futuro equo, Feltrinelli, 2007 pag. 181 312 http://peswiki.com/index.php/Directory:Axel_Corporation%27s_Hybrid_Bike 313 http://www.teslamotors.com/ 314 MASSIMO TEODORANI, Tesla lampo di genio, Macro edizioni 315 http://gas2.org/2014/01/27/tesla-supercharger-network-now-cover-coast-coast-drive/ 316 ROB HOPKINS, manuale pratico della transizione, Arianna editrice, 2009 309

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Il Picco del Petrolio fu teorizzato per la prima volta da King Hubbert nel 1956. Il picco avviene nel momento in cui viene raggiunta la massima capacità di estrazione dai giacimenti disponibili nel mondo. Una volta raggiunto il picco la produzione entra in una fase di declino progressivo e definitivo. In termini pratici il raggiungimento del picco significa la fine della disponibilità di petrolio a basso prezzo (a volte viene confuso con la fine del petrolio in quanto risorsa). Nelle società industrializzate e fortemente dipendenti dal petrolio il raggiungimento del picco senza adeguata preparazione potrebbe portare a una crisi energetica globale e al crollo del sistema economico. 317

Questo obiettivo già ideato ed ipotizzato negli anni ‘90 non può essere raggiunto con l’attuale classe dirigente poiché significherebbe andare contro gli interessi dei grandi monopolisti che finanziano tutti i partiti. Si ricordi che la prima legge sul risparmio energetico fu del 1991, se nel 2010 è cambiato poco vuol dire che la volontà politica è conservare la dipendenza. Sigmund Freud e, soprattutto il nipote Edward Bernays fu fra i primi ad insegnare alle corporations SpA 318 come manipolare le menti attraverso la pubblicità e creare bisogni indotti per fare incetta di acquisti, ideò metodi per influenzare il subcosciente (l’inconscio) al fine di manipolare l’opinione pubblica, egli ideò le locuzioni “mente collettiva” e “fabbrica del consenso” come raccontato nel suo libro, Propaganda del 1928. Joseph Paul Goebbels, chiamato Herr Doktor, fu il “Ministro della propaganda” del Terzo Reich che consentì l’ascesa al potere del partito nazista nel 1933. La televisione ha un effetto ipnotico e condiziona i nostri stili di vita. La pubblicità, cioè le multinazionali SpA, “educano” i popoli; la televisione “consiglia” chi votare e non lo fa in maniera oppressiva ma usando la programmazione neuro linguistica (PNL) nel migliore dei modi, con il suono, il colore, il gesto, in maniera inconscia e subdola anche con messaggi subliminali. La pubblicità non ordina cosa fare, manipola e persuade le persone. Le SpA per ottimizzare i profitti assumono psichiatri, psicologi, esperti della comunicazione per condizionarci usando le nostre emozioni e la consapevolezza di come funzioni il nostro cervello. Un popolo che conosce la PNL, riconosce e distingue la propaganda dal messaggio utile. Il corpo e il cervello sono matrici di frequenze che esistono nelle forme che vediamo solo quando passano attraverso il medesimo sistema di decodificazione. I nostri 5 sensi: occhi, orecchie, naso, lingua, pelle non sono altro che l’espressione fisica (decodificata) di campi di energia. Le orecchie sono evidenti decodificatori di frequenze, poiché il timpano trasforma la vibrazione del suono in segnali elettrici che vengono poi inviati al cervello. Gli occhi trasformano la luce (energie, campi di frequenza) in segnali elettrici che poi il cervello interpreta attraverso la corteccia visiva in una realtà apparentemente tridimensionale. In effetti non è solo il cervello a essere coinvolto nella decodificazione della nostra realtà, ma anche l’intera rete del sistema informatico del DNA. 319 Il mondo fisico è una minuscola gamma di frequenze 320, o dimensione. Chi conosce le leggi che governano il nostro “programma” può “modificarci” e condizionarci a suo piacimento. Ogni molecola, cellula, corpo vivente e oggetto è costituito da energia che si manifesta in forma di materia fisica. Parte di tale energia è rilevabile come frequenze appartenenti a una o più bande di radiazione dello spettro elettromagnetico 321; tali frequenze corrispondono a processi biologici e biochimici dell’organismo. 322 317

http://scandianotransizione.wordpress.com/i-concetti-chiave/ Il secolo del se': macchine della felicità, http://www.youtube.com/watch?v=N3vAHoJk8H8 319 DAVID ICKE, guida alla cospirazione globale, Macro edizioni 2009, pag.51 320 Per approfondire tale argomento si consiglia la lettura di RICCARDO TRISTANO TUIS, 432 Hertz: La rivoluzione musicale, Nexus, 2010 321 http://it.wikipedia.org/wiki/Spettro_elettromagnetico Lo spettro elettromagnetico, anche abbreviato in spettro EM, è l'insieme di tutte le possibili frequenze delle radiazioni elettromagnetiche. Le radiazioni elettromagnetiche sono onde elettromagnetiche caratterizzate da una lunghezza d'onda e da una frequenza. Poiché la lunghezza d'onda e la frequenza di una radiazione sono inversamente proporzionali, tanto minore sarà la lunghezza d'onda, tanto maggiore sarà la frequenza e quindi l'energia. 322 NENAH SYLVER, guarire con l’elettromedicina e le terapie del suono, in NEXUS ago-set 2010 n. 87 318

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La filosofia moderna ha in comune con la tradizione filosofica anche il principio della “recettività”, o “passività” del soggetto (o dell’io) rispetto alla realtà esterna. Non solo la realtà vera e propria è esterna alla mente ma è anche attiva sull’apparato percettivo-sensitivo dell’uomo. Si è già visto che questo principio consente a Cartesio di dimostrare l’esistenza, nella realtà in sé, dei corpi. Già Aristotele aveva inteso la realtà sensibile come motore (causa agente) delle nostre sensazioni. Quando, ad esempio percepiamo un colore o un suono, o avvertiamo una resistenza, i nostri organi di senso sono passivi o recettivi rispetto a una attività esercitata su di essi dalla realtà esterna. Anche il modo in cui la scienza moderna (ad esempio nell’ottica o nell’acustica) spiega il prodursi di una sensazione, conferma questa passività del soggetto rispetto alla realtà esterna. In questa prospettiva, la passività è propria della sensibilità umana: noi non siamo liberi di sentire o di non sentire, o di sentire diversamente, un certo contenuto sensibile (ad esempio un suono); siamo invece liberi di pensare o di non pensare, o di pensare diversamente ciò che pensiamo. Il contenuto sensibile si impone all’uomo; e gli si impone proprio perché è l’effetto dell’azione della realtà esterna 323 sugli organi di senso.

Rileggiamo queste testimonianze (Pierpaolo Pasolini, Silvano Agosti e Paride Allegri): «Per mezzo della televisione, il Centro ha assimilato a sé l'intero paese che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un'opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè - come dicevo - i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un "uomo che consuma", ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo.» 324 «Uno degli aspetti più micidiali dell’attuale cultura è di far credere che sia l’unica cultura, invece è semplicemente la peggiore. Bhè, gli effetti sono nel cuore di ognuno, per esempio, il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni a settimana è la cosa più pezzente che si possa immaginare. Come si fa a rubare la vita agli esseri umani in cambio del cibo, del letto, e della macchinetta.» 325 «Ragionare con la propria testa e col proprio sentimento e non lasciarsi trascinare dalla propaganda consumista, liberi dal condizionamento delle cose inutili»; analogie fra il fascismo ed oggi, «è molto peggio adesso, sembra che ci sia la libertà. Ti ingannano, ti fanno credere di essere liberi ma siamo dominati completamente dalle multinazionali. Allora (periodo fascista) era più facile fare un ragionamento proprio perché c’era meno confusione». 326

Il dibattito politico di questo libro ispirato agli appunti del mio diario pubblico (blog) verte su come dovrebbe essere gestita la società. Noi siamo esseri umani, entità biologiche e rispondiamo alle leggi dell’universo. Credo che ormai non ci sia alcun dubbio riguardo al fatto che lo stile di vita della maggioranza degli italiani sia del tutto condizionato dal pensiero dominante e, non sia né uno stile umano e né saggio. La politica delle SpA agisce per impedire un’evoluzione del pensiero con una comunicazione martellante che propone comportamenti immaturi ed irresponsabili. Condizionare lo stile di vita di un bambino è semplice per le SpA, l’obiettivo è infantilizzare gli adulti e ci stanno riuscendo molto bene, dall’abbigliamento, ai comportamenti quotidiani fino alle scelte politiche immature. La vera importanza del divertimento è rivelata dalla redditività della sua versione commerciale, l’intrattenimento. I fornitori dell’intrattenimento talvolta fanno pagare un prezzo, ma la maggior parte delle volte il loro scopo è attirare la nostra attenzione su qualche annuncio pubblicitario. E’ la versione industriale della negoziazione commerciale personale che abbiamo evitato. Ma così non la evitiamo affatto! Il vero scopo del divertimento è dunque facilitare il lavoro della pubblicità. La situazione è effettivamente peggiorata dopo che l’industria pubblicitaria ha scoperto i media 323

EMANUELE SEVERINO, Razionalismo ed empirismo in La filosofia dai Greci al nostro tempo, BUR 2004, pag. 133 PIERPAOLO PASOLINI, "Corriere della Sera", 9 dicembre 1973 325 SILVANO AGOSTI, discorso tipico dello schiavo, http://www.youtube.com/watch?v=5YANjIKfNEo 9 marzo 2008 326 PARIDE ALLEGRI, comandante partigiano http://www.youtube.com/watch?v=PdUGmQoUqN4 , 18 aprile 2008 324

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elettronici – gli steroidi del mondo degli affari. L’eliminazione della conoscenza non è solo conveniente ma anche essenziale. Questa è un’affermazione controversa perché l’identificazione di una certa conoscenza come frivola è scortese. L’etichetta ci impone di pretendere che tutta l’informazione sia ugualmente importante, anche se tutti sanno che non lo è. Ma la controversia manca il bersaglio. Una volta che tale conoscenza sia stata trasmessa per scopi di negoziazione psicologica, ovviamente non può essere trasmessa una seconda volta per lo stesso scopo. Perciò diventa obsoleta nel momento in cui viene trasmessa e non fa nulla per essere ricordata. Molta utile conoscenza sociale consiste di informazioni che diventano istantaneamente ed evidentemente obsolete, come il meteo. Il principio di obsolescenza funziona anche nel commercio. Non si può trasformare la pura conoscenza in un prodotto di successo a meno che non sia usa e getta. La conoscenza imbarazza le persone, che le allarma e le induce a negare la sua esistenza è in realtà il solo tipo di conoscenza che abbia valore! Perché ciò accada è ben noto: se desideriamo far pagare qualcosa deve essere desiderabile e scarso. Scrittori, artisti e altre persone che creano i prodotti della conoscenza lavorano duramente per renderli desiderabili, ma la loro creazione chiaramente non può rimanere scarsa per sempre. 327 I concetti appena espressi da Laughlin dovrebbero essere uno stimolo ancora più forte per i cittadini verso la ricerca della verità e, cioè valutare, confrontare, approfondire e cogliere le tecniche di comunicazione delle SpA, in generale, ma anche dei “paladini dell’antisistema” SpA, cioè sedicenti personaggi pubblici che sembrano voler svegliare le coscienze addormentate, ma forse le intenzioni sono diverse e, più semplici da comprendere, come il semplice accumulo di moneta. Chiunque sia spinto da onestà intellettuale verifica banalmente i “paladini dell’antisistema” SpA poiché essi comunicano, intrattengono e non producono conoscenza. La scuola, l’università producono conoscenza, difficilmente può farlo un artista, come lascia intendere Laughlin, poiché essi svolgono ruoli e funzioni opposte, un’istituzione dovrebbe occuparsi dello studio mentre l’altro si occupa di affari. In questa epoca di manipolazione alcuni “artisti” intendono far credere che si occupano di cultura e di conoscenza e, le persone non sempre distinguono ruoli e funzioni, non sempre distinguono dove finisce l’artista e dove inizia l’uomo/la donna di cultura. Anche in questo caso non dovrebbe esser difficile cogliere le differenze per chi ha cultura e conoscenza delle tecniche di manipolazione e di comunicazione, a parte la conoscenza, determinante, dei temi affrontati da certi personaggi. Ci sono diverse parole chiave usate dai paladini dell’antisistema SpA come mafia, camorra, ‘ndrangheta poiché evocano e richiamano emozioni particolari nella mente collettiva. Mai nessuno politico si dirà favorevole alla mafia, giusto? Tutto ciò è funzionale al marketing politico e commerciale perché sarebbe sbagliato spiegare alle masse come funziona realmente il sistema e soprattutto sconveniente per i paladini stessi che dal sistema traggono profitto, popolarità e successo. Un esempio? Ci sono molti politici e paladini che per mezzo delle parole mafia, camorra, ‘ndrangheta hanno costruito la loro ragione di vita, chi dal lato puramente delinquenziale e chi dal lato puramente propagandistico (retorico), editoriale e politico. Difficilmente queste persone sveleranno ed ammetteranno che la vera anti-mafia è rappresentata da pochi cittadini, spesso tecnici che conoscendo il sistema prevengono le infiltrazioni mafiose negli appalti perché non scelgono le imprese “ambigue” e spesso questi civili cittadini, anonimi, vengono ignorati ed a volte uccisi. La legge quadro in materia di lavori pubblici ha creato il ruolo del Responsabile Unico del procedimento e questi ha responsabilità di vigilanza circa le fasi di progettazione, affidamento ed esecuzione di ogni singolo intervento. Quanti paladini dell’antisistema hanno spiegato alle masse che tale ruolo accentra tutte le responsabilità, civili e penali nelle mani di un "poveretto", possiamo dirlo, che è a rischio diretto di minacce perché grazie al suo ruolo è possibile prevenire atti illeciti e 327

ROBERT B. LAUGHLIN, crimini della ragione, strategie occulte di protezione della conoscenza, in presente storico, Bruno Mondatori, 2009, pag. 104

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reati com’è possibile commetterli se il Responsabile fosse corrotto o incapace. La figura del Responsabile Unico deresponsabilizza i politici eletti ed uccide dirigenti e tecnici perché abbandonati al facile assedio di banche e mafiosi. Questo, i paladini non lo dicono, perché conviene raccontare romanzi e produrre film sulla criminalità organizzata, magari con gli stessi soldi delle SpA che traggono proventi illeciti e si mettono a produrre fiction, programmi televisivi, ed altro ancora e magari pubblicano anche libri contro la mafia stessa. Capire la realtà è più difficile perché ci vuole uno sforzo di conoscenza e di coscienza e purtroppo siano stati psico-programmati a banalizzare gli eventi, abituati a credere che certe cose non ci coinvolgeranno mai, dimenticando di vivere in un sistema unico, comunque connesso. Sarebbe sconveniente raccontare alle masse che la vera anti-mafia è rappresentata da pochissimi tecnici, persone normali, che quando si accorgano di imprese non proprio trasparenti chiedono al Responsabile Unico di escluderle dagli appalti o consigliano di rifare il bando di gara. Sarebbe sconveniente al mondo dello spettacolo rappresentare la realtà, la vera anti-mafia non è fatta da scrittori e conduttori televisivi ma da normali cittadini che credono nei valori dell’onestà soprattutto intellettuale, tecnici che ogni giorno dicono no ad “imprese anomale” e che a volte ci rimettono la pelle perché hanno chiesto l’applicazione dell’etica e della legge stessa. Tutto questo fa parte del sistema ben progettato per rendere sconveniente la legalità e si poggia su una regola molto semplice: accentrare i ruoli di controllo nelle mani di una sola persona facilmente ricattabile. Oggi le norme italiane hanno messo in crisi il settore edile perché il sistema è stato progettato per farlo. Ritardi nei pagamenti, ribassi anomali ed eccessivi nei concorsi di progettazione e chiusura del credito hanno creato un paradosso: uno fallisce non per i debiti ma per i crediti è quanto afferma un architetto in un’inchiesta andata in onda l’1 dicembre 2010 su Rainew24. Piccole impresi edili, artigiani e progettisti denunciano l’insostenibilità del sistema concorsuale perché le norme non misurano la qualità ma applicano criteri non etici sul “ribasso” che si aggravano sul “costo del lavoro”, la conseguenza è che un tecnico progettista potrebbe anche guadagnare sette euro all’ora, denuncia un ingegnere nell’inchiesta di Rainews24, «la soluzione sarebbe cambiare mestiere o scappare all’estero». Secondo l'Osservatorio Oice/Informatel: sempre troppo alti i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate. In base ai dati raccolti fino a settembre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2011 è al 39%. Meno forti invece sono i ribassi relativi alle gare indette nel 2012 che si collocano su una media pari al 34,1%. 328 Questi sono gli effetti dell’attuale legge quadro sui lavori pubblici e della liberalizzazione selvaggia introdotta nel Codice dei contratti pubblici, situazione figlia della non cultura dei manager (contabilità prima dell’etica) o meglio del pensiero criminale del produttivismo per cui secondo questi “robot” è sufficiente avere un ribasso per risparmiare soldi (“efficienza”). Nella realtà la liberalizzazione selvaggia ha causato concorrenza sleale, scarsa qualità progettuale, e aumentato inefficienza e sprechi nella spesa pubblica. In queste prassi trovano spazio le imprese criminali poiché possono sub-appaltare le opere e quindi impiegare schiavi per la costruzione delle stesse perché i criminali traggono profitti in altre attività illecite e possono investire (riciclare) enormi liquidità anche nell’edilizia oltre che nel commercio. Questi rischi erano ampiamente noti prima che il Parlamento cancellasse l’etica dalle leggi, la teoria di queste regole ha un nome molto conosciuto si chiama: liberismo e/o neoliberismo.

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http://www.ingegneri.info/per-le-gare-di-ingegneria-e-architettura-e-il-peggior-risultato-dal1997_news_x_19881.html, 20 novembre 2013

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La propaganda Il fascismo creò l’Istituto Luce a servizio della propaganda con lo scopo di manipolare la percezione dell’opinione pubblica, oggi accade ugualmente ed un articolo di Vladimiro Polchi titola: “la TV italiana cancella la crisi anche se ora fa più paura del crimine” 329 La propaganda del regime si articola imbrigliando tutte le forme di comunicazione, dalle tradizionali come la stampa e la fotografia ma anche emergenti come la radio ed il cinema. In entrambi gli ambiti porta novità. Per la stampa nascono nuove testate dirette da fascisti. Per la radio si fonda l’EIAR, i cui programmi di intrattenimento sono sviluppati con la supervisione dell’Ufficio per la Stampa e Propaganda prima, dal Ministero della Cultura Popolare poi. Quelli di informazione supportati dalle notizie diramate dalla Agenzia fascistizzata Stefani, a cui d’ora in poi devono attenersi anche i giornali. Per il cinema si compie una operazione doppiamente innovativa. Si inventa il cinegiornale italiano e fascista, si crea una istituzione che lo produce: l’Istituto Luce, responsabile sia della immagine cinematografica che fotografica di Mussolini, che si raccomanda debba essere centrale in ogni circostanza della realtà. Anzi il Duce può essere fotografato solo in situazioni che lo rendono protagonista, gli danno risalto e lo immergano nel proverbiale bagno di folla. Gli ordini sono tassativi: evitare immagini poco significative o che addirittura lo vedano in situazioni tragiche, per esempio alluvioni, terremoti, morti, o in momenti in cui compie gesti violenti di rimprovero, tantomeno va ripreso accanto a monache e preti, essendo superstizioso. Tutte le immagini di cui è protagonista devono essere positive. Non solo controllo dell’informazione. Ma anche del cinema di evasione, commerciale, i cui contenuti non devono offendere il fascismo tantomeno alludere indirettamente al suo capo in modo indegno. Al contrario di quanto avviene per Stalin, la propaganda del regime ha la sottigliezza di non produrre alcun film in cui sia presente un attore che interpreta Mussolini. 330

Gli strumenti informatici di oggi consentono di misurare il livello di propaganda usata dell’èlite, sembrerebbe una contraddizione, ma non lo è, se pensiamo che la resistenza politica ed armata ai tempi del nazi-fascismo era mossa da una minoranza di cittadini. Oggi la resistenza all’oppressione si svolge anche con la cultura e la tecnologia, più o meno usando gli stessi strumenti dell’èlite. Chiamiamo l’indagine “dittatura test” :

risultati: “dittatura test”

Google è il più grande strumento digitiamo la parola chiave: “Bilderberg” in Corriere della Sera: 5 risultati di ricerca al mondo ed indicizza in La Repubblica: 4 risultati qualsiasi cosa sia informatizzata. in IlSole24ore: 8 risultati nel web in italiano: Circa 2.880.000 risultati (0,30 secondi) Cioè, se un cittadino vuol ricercare qualcosa scrive una parola chiave parola chiave: “signoraggio” in Corriere della Sera: 17 risultati e google la trova fornendo un dato: in La Repubblica: 16 risultati il numero delle volte che la parola in IlSole24ore: 42 risultati nel web italiano: Circa 188.000 risultati (0,12 secondi) viene ripetuta in un sito, una parola chiave: "commissione trilaterale" pagina, video, qualsiasi cosa. In in Corriere della Sera: 3 risultati questo modo sappiamo quante in La Repubblica: 6 risultati in IlSole24ore: 9 risultati volte è scritta la parola ricercata nel web italiano: Circa 42.600 risultati (0,21 secondi) oltre a sapere da chi (inteso come parola chiave: "decrescita felice" sito web, pagina web … ). Con in Corriere della Sera: 7 risultati questo semplice strumento un in La Repubblica: 2 risultati in IlSole24ore: 4 risultati cittadino può sapere se un nel web in italiano: Circa 90.400 risultati (0,23 secondi) quotidiano abbia usato quella parola e cercarla al proprio interno (sito web della testata), questo metodo è ottimo per sapere chi la usa. Ora ricordiamoci che la Storia insegna un aspetto determinante circa la manipolazione della 329

in La Repubblica 5 giugno 2010, pag. 9 LA GRANDE STORIA, Propaganda, di Enzo Antonio Cicchino in onda su RAITRE, http://www.lagrandestoria.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-07d81f56-20f9-4a6a-bcc0001654614023.html?refresh_ce 330

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percezione dell’opinione pubblica: se i media non parlano di un argomento, non esiste perché appunto la maggioranza degli italiani ha fiducia in quei media e da essi si informa. Verifichiamo l’esperimento (svolto il 15 giugno 2010), prendiamo in considerazione i siti web dei quotidiani più letti in Italia: Corriere della Sera, La Repubblica ed IlSole24ore. Aprendo i collegamenti internet dei risultati legati alla ricerca avanzata svolta con google si scopre che la parola chiave ricercata è stata scritta non da un’inchiesta giornalistica per informare, ma si tratta di un commento che un lettore ha lasciato sotto l’articolo economico, politico. L’evidente disparità fra i risultati ottenuti dai media ed i risultati ottenuti dal web (cittadini) parla chiaro: gli editori non vogliono che si parli di Bilderberg, signoraggio, commissione trilaterale e di decrescita felice mentre i cittadini di internet scrivono e parlano di questi argomenti. Qui sorge il problema e l’evidente, assenza di democrazia poiché il resto dei cittadini italiani, cioè la maggioranza non usa internet ed ha ancora fiducia verso i media tradizionali e da essi trae informazioni per compiere scelte nel momento del voto. La ripresa di un esperimento sociale misura quanto l’autorità, ed oggi quanto la televisione modifichi la percezione umana costringendo persone normali a compiere azioni stupide. Come nell'esperimento condotto dallo psicologo statunitense a Yale all'inizio degli anni 60, il concorrente che infligge le scariche elettriche ma non sa che tutto è finto: le scosse, il pubblico che aizza, la conduttrice e la morte del concorrente. L'esperimento di Milgram (1974) aveva come obiettivo quello di studiare il comportamento di soggetti a cui un'autorità ordina di eseguire delle azioni in contrasto con i valori etici e morali dei soggetti stessi. Lo studio dell'obbedienza da parte del ricercatore è nato dal tentativo di spiegare l'obbedienza agli ordini durante l'Olocausto. Milgram rilevò sorprendentemente che il 65% dei suoi soggetti erano disposti a dare scosse elettriche fino a 450-volt a un'impotente vittima che non aveva fatto nulla per meritare tale pena. Addirittura più incredibile è il risultato del Gioco della morte, in cui l'autorità era invece rappresentata da un pubblico televisivo: ben l'81% dei partecipanti ha azionato la scossa da 460 volt provocando virtualmente la morte del concorrente. La TV possiede un ruolo di diffusione, di amplificazione e di dilatazione nei riguardi di atteggiamenti, norme e valori ma, in questo caso, è divenuta un'autorità tale da legittimare la messa in atto di comportamenti dannosi per gli altri. Lo studio di Milgram ha dimostrato con brutale chiarezza che le persone comuni potrebbero essere indotte ad un agire distruttivo, anche in assenza di coercizione fisica, in una situazione in cui siano presenti potenti vincoli sociali, in cui il nostro senso morale potrebbe venir meno per la fiducia riposta in figure di autorità. La tendenza a obbedire agli ordini era già ben nota, ciò che non 331 sapevamo prima di Milgram era proprio quanto potente fosse questa tendenza (Blass, 2005).

Si può apprendere che cinismo, nichilismo e manipolazione della percezione della realtà sono aspetti psicologici e “caratteriali” determinanti. Non cogliere questi aspetti vuol significare rimanere inconsapevolmente schiavi di qualcuno, vuol dire non essere padroni di stessi. Continuamente i politici, grazie ad “elementi ambientali” (televisione, apatia politica dei cittadini) di distrazione, di dissimilazione, agiscono contro l’etica e contro i principi costituzionali (Trattato di Lisbona e leggi ad hoc). Emblematico l’esperimento realizzato in occasione delle presidenziali americane del 2004 dagli psicologi Drew Western, Stefan Hamman e Clint Kilts. Selezionarono due gruppi rappresentativi, uno di militanti democratici e l’altro di militanti repubblicani, li collegarono a una macchina capace di registrare le loro reazioni cerebrali e li misero di fronte a immagini in cui i due candidati (il democratico John Kerry e il repubblicano George W. Bush) cadevano in evidenti contraddizioni. Ebbene, le contraddizioni si rivelarono evidenti solo in teoria dal momento che il cervello degli 331

Obbedienza alla TV: da Milgram al “Gioco della morte”, http://psicheclick.altervista.org/index.php/attualita/94obbedienza-alla-tv-da-milgram-al-gioco-della-morte.html

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elettori democratici rifiutò di registrare quelle di Kerry mettendo perfettamente a fuoco quelle dell’avversario Bush. E viceversa. […] L’importante è suscitare emozioni forti perché «gli elettori decidono di votare sulla base di meccanismi irrazionali che spesso hanno nell’universo magico che attiene al linguaggio del corpo del leader un elemento decisivo. In una parola: empatia». 332 Gli studi e gli esempi sopra citati mostrano quanto e come lobbies, élite e potenti siano molto attenti nel controllare le masse per orientarle a seconda dei propri scopi. La delicatezza della questione e/o le "preoccupazioni" arrivano anche dalle neuroscienze, tant'è che secondo gli studi odierni di psichiatria è noto che il cervello, ossia le strutture biologiche, sia plasmabile dalla relazione con l'ambiente, la relazione fra l'individuo e gli altri, la società, il vissuto biografico. Secondo il neuropsichiatra Piero Coppo: «parlando di salute mentale, il nodo centrale è la relazione tra la nostra mente e l'ambiente in cui si sviluppa». 333

Indagare sui significati nascosti. 334 “Ascolto attivo” significa ascoltare in modo “empatico” così da condividere, per quanto sia possibile, l’esperienza dell’altra persona e ricevere la sua comunicazione esattamente nel modo in cui è intesa. Questa è una pratica estremamente utile. Ma qui c’è un problema potenziale, anche se riesci a ricevere il significato inteso dal parlante. Il problema è che le persone non sono sempre consapevoli di quello che intendono dire, quando fanno delle affermazioni. Al pari delle censure medioevali e dei periodo nazi-fascista i Governi italiani tentano di introdurre provvedimenti palesemente incostituzionali per opprimere meglio il popolo relegandolo nell’angolo dell’ignoranza. La cosiddetta “legge bavaglio” non è un’idea proposta dall’odierno Berlusconi ma dal Governo Prodi su iniziativa dell’allora ministro Clemente Mastella e firmato da Tommaso Padoa Schioppa con relatore in Senato Felice Casson (“Disposizioni in materia di intercettazioni telefoniche e ambientali e di pubblicità degli atti di indagine”, atto del Senato N. 1512 XV legislatura, 19 aprile 2007 335). L’intento è di vietare la pubblicazione di atti pubblici relativi alle inchieste giudiziarie penali e quindi evitare che il popolo sovrano venga a conoscenza in tempo reale degli illeciti e dei reati commessi da banchieri, politici ed imprenditori. Un disegno criminoso per manipolare la percezione dell’opinione pubblica. Berlusconi ha ripreso l’iniziativa per condurla al termine.

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FRANCESCO COSSIGA, ANDREA CANGINI, fotti il potere, Aliberti editore 2010, pag. 228 Paola Emilia Cicerone, Etnopsichiatria, nella mente degli altri, in Mente&Cervello, N.104 agosto 2013, pag. 60 334 JERRY RICHARDSON, introduzione alla PNL, Alessio Roberti editore, 2009, pag. 124 335 http://www.senato.it/leg/15/BGT/Schede/Ddliter/28127.htm 333

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Scheda tecnica, manipolazione attraverso i mass media Noam Chomsky ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media. Noam Chomsky - Tratto da www.vocidallastrada.com 1-La strategia della distrazione L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”). 2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni. Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici. (“problema- reazionesoluzione” è lo stesso schema che ha individuato il saggista David Icke) 3- La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta. (David Icke lo chiama totalitarismo per gradi) 4- La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento. 5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”). 6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione. Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti. 7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori". 8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ... 9- Rafforzare l’auto-colpevolezza. Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico,

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l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione! 10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso. (David Icke parla di matrice, come sistema, e di segnali e frequenze)

Una violenta dittatura è già in corso, ma la sentono solo i corpi dei cittadini picchiati dai manganelli. Poiché le legittime manifestazioni di dissenso non camminano nelle strade di tutti gli italiani la dittatura non è percepita da tutti. Spesso il racconto di queste vite viene condiviso su Youtube ma con la scusa del copyright le SpA intervengono chiudendo i canali aperti dai cittadini o cancellando il singolo video che racconta fatti di cronaca, si tratta di un modo più semplice ed efficace per prevenire il dissenso politico o la denuncia. A Genova per il G8 viene ucciso un ragazzo e numerosi scontri si verificano per tutta la città 336. A Roma i lavoratori sardi dell’Alcoa vengono picchiati dalla polizia337. A Catania, alcuni ragazzi manifestano contro lo sgombero di un centro sociale, interviene la polizia con la violenza. Caso rifiuti in Campania: a Chiaiano (NA) i cittadini manifestano per il diritto alla vita e la polizia interviene con la violenza 338, a Savignano Irpino (AV) accade lo stesso 339, così come a Serre (SA) 340. Durante le elezioni regionali del 2010 le coalizioni di centro sinistra e centro destra hanno palesemente abusato del proprio potere ed hanno violato i principi delle leggi elettorali per consentire ai propri candidati di candidarsi superando il limite loro consentito, due mandati consecutivi e nel Lazio addirittura sono sorte contestazioni anche per la presentazione delle liste poiché la coalizione di centro destra non ha rispettato i tempi di consegna presso i Tribunali. 341 A Palermo, addirittura la polizia di Stato entra in una libreria privata e sequestra cartelli che parlavano del papa e della Chiesa. 342 Dovrebbe esser chiaro che democrazia, governo del popolo, ed ecologia sono sinonimi e non sono compatibili col governo attuale (Unione europea, BCE, multinazionali). La Natura mostra chiaramente il modello del governo giusto, etico, tutti gli esseri viventi sono interconnessi e non condizionano la sopravvivenza di specie geograficamente distanti, proprio l’atteggiamento opposto della Banca mondiale e del Fondo Monetario Internazionale che interferiscono negativamente sui popoli violandone la sovranità. Secondo il critico conservatore Joseph Epstein, sono sempre più numerosi gli adulti «prigionieri di uno stato mentale assimilabile a quello dello studente di liceo, e questo li porta a mangiare cereali, guardare ore e ore di televisione e sperare in conquiste sessuali», in una sorta di adolescenza perpetua, svincolata da qualsiasi responsabilità, senza le vere pressioni da quel lavoro sporco che è la vita». Juliet Schor, da sinistra, concorda sul fatto che siamo diventati una nazione che non ha più la priorità di insegnare ai propri figli a crescere bene socialmente, intellettualmente e spiritualmente, ma come obiettivo principale l’educazione al consumo». Norma Pecora osserva che «con la consumerizzazione del bambino arriva la formazione ideologica dell’adulto». […] Ciò che viene condizionato dall’ethos infantilistico riguarda proprio le nostre aspettative su come debba andare la 343 vita. 336

http://www.youtube.com/watch?v=xfIW7uLqYq8 http://www.youtube.com/watch?v=RsVM3_gCIgg 338 http://www.youtube.com/watch?v=IdGTFR0wuZ4 339 http://www.youtube.com/watch?v=Og1LWPVvVFk 340 http://www.youtube.com/watch?v=YQ7MrVEAVEs 341 http://www.youtube.com/watch?v=RA5FVdvWY8E 342 http://www.youtube.com/watch?v=ibWY686m0Wc 343 BENJAMIN R. BARBER, consumati, da cittadini a clienti, Einaudi, 2010, pag. 26 337

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Secondo le leggi della biologia - la fisica - lo sviluppo si poggia su principi autarchici, di autodeterminazione e, su sistemi autopoietici 344 mentre l’attuale cultura dominante programma i cittadini alla disumanizzazione del produttivismo e dello sviluppo illimitato stimolato dall’inganno: maggiore offerta rispetto alla domanda. E’ questo l’inganno sul significato dei termini, mentre in Natura lo sviluppo significa crescita delle biodiversità ed è democratico, in finanza lo sviluppo è una truffa che sta distruggendo valori umani, condiziona le menti, distrugge gli ecosistemi, e crea forme di schiavitù. Inoltre la biologia stessa non è determinata unicamente dal dogma newtoniano, ma anche dalla meccanica quantistica, del resto come ogni forma vivente di questo Universo. La nostra reale natura non è competitiva, ma cooperativa e ciò che determina il nostro stile di vita, la nostra condizione, sono la capacità di adattarsi ai cambiamenti (resilienza) e la nostra percezione della realtà che può essere programmata. Se finora eravamo legati alla credenza che il DNA, cioè i geni determinassero la nostra vita oggi sappiamo che è la coscienza a darci l’energia necessaria per vivere, e noi possiamo scegliere di essere co-creatori del nostro ambiente, o rimanere soggetti passivi e condizionati dall’ambiente stesso. La scienza sa che è l’epigenetica 345 a progettare la vita. In natura gli scambi energetici sono essenziali per vita e sviluppo, questi scambi sono segnali, informazioni. In democrazia sono le informazioni - conoscenza - a consentire lo sviluppo fra esseri umani. Infatti l’attuale sistema politico-criminogeno cancella informazioni determinanti dai programmi scolastici e usa i media per distrarre i cittadini. Un’altra prova dell’inutile sovra-produzione circa l’attuale modello sbagliato è la nascita dei virtuosi last minute market 346 che recuperano cibo in scadenza che nessuno ha comprato dagli ipermercati. E’ straordinaria l’analogia biologica con le forme di democrazia diretta e partecipativa. Infatti i migliori sistemi di amministrazione sono quelli dell’autogoverno presenti nella Confederazione Svizzera per mezzo dell’iniziativa e del referendum presenti negli statuti dei Cantoni. Le buone pratiche amministrative coincidono con autonomia ed autogestione in ambiti territoriali di estensione provinciale (fateci caso molti intendono abolire le Province anziché le Regioni) poiché le persone possano essere più vicine ai propri palazzi e possano avere contatti diretti con i dipendenti eletti. Non è un caso che la forma di governo federativa sia quella più democratica poiché come per le leggi biologiche possano crescere più biodiversità (pluralismo), cioè maggiore creatività umana per la soluzione dei problemi, maggiore ed efficace gestione delle risorse. Non è un caso che la Province autonome, Trento e Bolzano siano quelle più sensibili ed efficienti in materia ambientale, non è un caso che il Brasile (forma federale e riforma amministrativa col

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Il termine autopoiesi è stato coniato nel 1972 da Humberto Maturana a partire dalla parola greca auto, ovvero se stesso, e poiesis, ovverosia creazione. In pratica un sistema autopoietico è un sistema che ridefinisce continuamente se stesso ed al proprio interno si sostiene e si riproduce. Un sistema autopoietico può quindi essere rappresentato come una rete di processi di creazione, trasformazione e distruzione di componenti che, interagendo fra loro, sostengono e rigenerano in continuazione lo stesso sistema. Inoltre il sistema si autodefinisce, di fatto, ovvero il dominio di esistenza di un sistema autopoietico coincide con il dominio topologico delle sue componenti. 345 La scienza epigenetica riconosce che è l’ambiente, e non il DNA racchiuso nel nucleo, a determinare le azione della cellula. Le informazione provenienti dall’ambiente sono tradotte in risposte biologiche attraverso l’azione della membrana cellulare, che funge da pelle nonché da cervello della cellula. Un’osservazione interessante è che la membrana è più precisamente un “cristallo semiconduttore con porte e canali”: queste stesse parole definiscono il chip di computer, il che ci ricorda che tanto i computer come le cellule sono programmabili. E in entrambi i casi il programmatore è sempre al di fuori del meccanismo! E così, chi o cosa è il programmatore biologico? (BRUCE LIPTON, STEVE BHAERMAN, evoluzione spontanea, Macro edizioni, 2010, pag. 188) 346 http://www.lastminutemarket.org/index.htm

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Permacultura

“bilancio partecipativo”) sia in crescita il civismo dei cittadini, non è un caso che in California ed altre comunità abbiamo deliberato la strategia Rifiuti Zero 347. Un terreno è fertile, forte e rigoglioso poiché vi sono collegamenti nutrizionali nel sottosuolo, vi è tanta biodiversità e questa è l’analogia con la rete di internet e con gli strumenti di democrazia diretta che consentono lo sviluppo della creatività umana e quindi maggiori e migliori soluzioni per la società umana. Oggi il potere nega i diritti referendari e quindi di partecipazione democratica per tagliare i collegamenti fra gli esseri umani. La rete di internet è già sottocontrollo da parte del potere e tenta in tutti i modi di impedire il dissenso politico ed osteggiare il cambiamento in senso democratico che viene proposto dal basso dai movimenti. Spiegare in poche parole cos'è la permacoltura non è semplice: diciamo che la permacoltura si orienta alla natura, ma più che di copiare dalla natura si tratta di comprendere le complesse relazioni ed interazioni all'interno di un sistema e di guidare intelligentemente le forze della natura in modo da rafforzare e sostenere quei processi produttivi che ci interessano. Conseguenza logica di questo pensiero è lo sviluppo progressivo (dell'orto/giardino come delle coltivazioni più vaste) verso il modello "foresta", perché tutti i metodi corretti di utilizzazione del suolo, di interazione/relazione fra le piante e l'adozione di un sistema multi-dimensionale portano infine sempre ad un modello simile a quello del bosco. Ciò non significa lasciar inselvatichire un ambiente ma ad esempio applicare la dimensione verticale tipica della foresta per incrementare la produttività dello spazio, scegliere piante in modo che in ogni stagione vegeti e fruttifichi qualcosa, sistemarle in modo da sfruttare al meglio tutte le situazioni (ombra, forte insolazione, freddo, caldo, ecc.) Il concetto di agricoltura eco-compatibile di Mollison propone ovviamente anche l'autosufficienza che è il presupposto per una maggiore decentralizzazione ed autonomia, che in generale dovrebbero portare ad un miglioramento complessivo della qualità della vita. […] Applicare il concetto di permacoltura nel proprio orto-giardino significa anche fare il primo passo nella limitazione dei propri consumi e gestire la propria vita in un modo semplice, più creativo e indipendente 348

Pochissimi fanno notare quanto l’accentramento dei poteri nella mani dei Presidenti di Regioni sia fonte di ingiustizia e diritti negati. Questi dipendenti eletti tutti giorni rubano, a norma di legge, la vita e le risorse di territori importanti. L’attuale forma amministrativa è concepita per usurpare, violentare ed uccidere gli esseri che invece sanno auto-governarsi e quindi la contrapposizione è sempre la stessa totalitarismo contro democrazia, accentramento dei poteri contro l’autoderminazione dei popoli e la sovranità popolare. La Storia maestra di vita ci insegna che la forma di governo più etica e più giusta è data anche da un equilibrio fra numero di abitanti e territorio e per “puro caso” il dibattito politico del pensiero dominante intende eliminare proprio la Provincia, l’ente che riesce meglio ad organizzare il territorio. Una giusta riforma amministrativa certamente andrebbe a razionalizzare le funzioni degli Enti eliminando le sovrapposizioni di competenze, oggi presenti ma, soprattutto applicherebbe la sovranità popolare consegnando agli Enti più vicini al popolo: Comune e Provincia, le più importanti funzioni: moneta e controllo del credito ed efficaci strumenti di democrazia diretta copiando l’esperienza Svizzera e brasiliana col chiaro intento di integrare la democrazia rappresentativa oggi degenerata. In fine, l’introduzione delle vere elezioni primarie per legge con diritto di autocandidatura ed etiche norme di pubblicità 347

“I rifiuti non sono un problema tecnologico ma un problema di progettazione industriale“ (prof. Paul Connett). La “natura” è un sistema in equilibrio, che si basa su di un modello a catena chiusa, detto anche di tipo circolare; quello che si presenta come uno scarto di una pianta o di un’animale diventa il cibo per una altro organismo vivente. La natura non conosce il concetto di rifiuto come noi umani lo consideriamo e prima delle rivoluzioni industriali neanche l’uomo produceva rifiuti, parliamo di circa 150 anni fà. Quello che a noi viene propagandato come sviluppo e crescita in realtà è un regresso, in quanto le attuali attività antropiche hanno creato un disequilibrio nell’ecosistema. Le merci che noi compriamo sono frutto di un processo industriale di tipo lineare. Alla base della filosofia industriale il rifiuto non è contemplato come voce di profitto e/o danno economico, lasciando ricadere gli effetti negativi sulle popolazioni e sui consumatori. Estrazione delle materie prime, trasformazione (assemblaggio e produzione), commercializzazione, utilizzo (consumo) ed infine “rifiuto”. Questo tipo di sistema ha creato uno stile di vita vizioso, non compatibile con la natura. Noi umani abbiamo dimenticato che siamo parte della natura stessa. Per poter continuare a soddisfare i nostri bisogni in questo modo abbiamo necessità di un altro pianeta Terra da cui approvvigionarsi delle materie prime. […]La strategia proposta prende il nome di rifiuti zero (Zero Waste). Questo obiettivo esprime la necessità di progettare un circuito chiuso per il sistema sociale/industriale. Con l’uso dei termini “rifiuti zero” si vuole esprimere anche “zero rifiuti solidi”, “zero rifiuti pericolosi”, “zero sostanze pericolose” e “zero emissioni”. http://peppecarpentieri.wordpress.com/2009/05/28/rifiuti-zero/ 348 http://www.permacultura.it/sarcletti.html tratto da "La casa sui campi", n.12-1997

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per tutti i candidati portano quasi a zero i costi della campagna politica. In questo modo qualsiasi cittadino potrà concretamente partecipare alla vita politica della nazione. L'esperienza di ParmainMoVimento 349, amministrative 2012, insegna tante cose per l'accesso alla democrazia rappresentativa. Un gruppo di cittadini prestati alla politica ha vinto la gara elettorale spendendo appena otto mila euro, avvalendosi di un lavoro civico iniziato sette anni prima, e grazie all'energia del noto satirico Beppe Grillo. I punti di partenza sono stati: i valori condivisi, l'autoderminazione con uno statuto e regole chiare, la sperimentazione di processi creativi, un programma scritto insieme ai cittadini e l'uso di internet per condividere le priorità e gli obiettivi programmatici. L'esperienza va inserita nel contesto ambientale e politico locale devastato da scandali, inchieste, arresti e commissariamento, provocando un'enorme sfiducia dei cittadini verso i partiti tradizionali e aprendo un vuoto di rappresentanza politica. Non c'è alcun dubbio che la grande capacità attrattiva di Grillo ha alimentato il desiderio di cambiamento dei cittadini poiché l'amministrazione precedente, di centro destra, si era dimessa lasciando il Comune di Parma in una grave crisi economica. Il Commissario di Governo, Ciclosi, ha dovuto consegnare presso il Tribunale di Parma tutti i bilanci della holding Stt controllata dal Comune di Parma. Stt comprendeva ben 35 società per gestire i servizi locali. Al ballottaggio i cittadini hanno preferito compiere «un salto nel vuoto» piuttosto che dare fiducia al Partito Democratico. Il disastro economico è scritto nella relazione del Commissario di Governo e nell'approvazione della prima manovra di salvaguardia del bilancio pubblico, settembre 2012, e nel bilancio preventivo del febbraio 2013, ove a causa di una politica "creativa" al limite della legalità sono stati prodotti debiti nei confronti di fornitori e banche, e non è stato possibile inserire investimenti per le politiche della nuova amministrazione. I vincoli imposti dai trattati internazionali quali il MES ed il fiscal compact hanno diminuito le autonomie locali poiché incidono persino sui bilanci degli Enti locali. Si tratta di una violazione della sovranità popolare che si ripercuote direttamente sullo Stato in maniera negativa circa la qualità della vita. I cittadini devono impegnarsi direttamente e devono uscire dalla cultura della delega, e prepararsi per cambiare la classe dirigente poiché i governi attuali non rappresentano gli interessi pubblici. Come scoprire il “segreto di pulcinella” e come verificare la PNL applicata per scopi politici. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) stila ogni anno una relazione 350 ed in questo documento possiamo leggere i contenuti dell’offerta televisiva e come questa si concentri. Ecco un esempio, nella tabella 2.10, in approfondimento, per RAIUNO si possono leggere ben 21 trasmissioni religiose andate in onda sul totale di 32. L’approfondimento, per intenderci, dovrebbe essere il giornalismo di inchiesta come viene fatto da Riccardo Iacona o da un dibattito obiettivo, libero ed indipendente, sui fatti di cronaca. In Italia, l’approfondimento del primo canale televisivo è occupato da argomenti religiosi. Un carrozzone, forse il più colossale dell’intera storia repubblicana, in cui si aggirano 297 persone fra 12mila metri quadri a Roma e 15mila e passa a Napoli: 9 piani a via Isonzo, nella capitale, e ben 349

ParmainMoVimento è l'associazione politica che ho co-fondato insieme agli altri cittadini per dare concretezza, valori e regole condivise al fine di praticare un cambiamento politico e sociale locale. In tale ambito abbiamo sperimentato "nuovi" comportamenti politici, partendo dai percorsi culturali fino alle pratiche sperimentali partecipative e creative come l'OST (Open Space). Per avere coerenza e integrità rispetto agli impegni presi è determinante la formazione culturale degli eletti al fine di sviluppare capacità di governo. Non è affatto scontato che cambiando le persone alla guida del governo locale si riesca nell'intento di avere amministratori migliori, il vero cambiamento è l'evoluzione culturale dei cittadini legittimata da una partecipazione popolare con l'uso degli strumenti di democrazia diretta. Per tanto, cambiare la guida politica senza un'adeguata formazione culturale si corre il rischio di bloccare la pianificazione politica e produrre un danno economico alla comunità. Maggiore è la partecipazione dei cittadini al processo di selezione e formazione degli eletti e minore è questo rischio. 350 Agcom, relazione annuale attività svolta e suoi programmi di lavoro, 2009, pag. 178 del file pdf condiviso in rete: http://www.agcom.it/Default.aspx?message=viewrelazioneannuale&idRelazione=17

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25, da 600 metri quadri ciascuno (esclusi parcheggi e seminterrati), al Centro direzionale partenopeo, nella Torre Francesco di proprietà dei Caltagirone. Lo scandalo delle conversazioni fra Ciancarlo Innoncenzi, uno dei Commissari Agcom, e il premier Silvio Berlusconi, porta oggi alla luce in maniera dirompente quelle verità da tempo sottaciute sul fiume di danaro pubblico versato ogni anno dagli italiani per mantenere l’Autorità che non riesce, di fatto, nemmeno a controllare fino in fondo se stessa. […] Elio Lannutti: «l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è un carrozzone costoso e pletorico, ideato per assecondare, già nella fase delle designazioni spartitorie con il “manuale Cancelli”, gli appetiti dei partiti e degli apparati. L’Agcom non ha mai tutelato diritti ed interessi dei cittadini nella delicata funzione delle difesa del pluralismo dell’informazione, né gli interessi dei consumatori contro truffe, abusi e frodi del settore telefonico, come dimostra l’indagine Fastweb, con milioni di famiglie truffate da telefonate satellitari mai effettuate». Ma l’autentica goccia che ha fatto traboccare il vaso è oggi: «l’indagine avviata dalla Procura di Trani sulle carte di credito revolving a tassi usurai.» Ed è stato proprio a partire da quelle indagini che la Procura Pugliese si è casualmente imbattuta nelle conversazioni telefoniche fra Innocenzi ed il premier finalizzate alla chiusura di 351 Annozero.

In Italia la televisione domina il panorama informativo. Secondo l’ISTAT nel 2005 solo il 58,1% della popolazione italiana dichiarava di leggere i quotidiani almeno una volta alla settimana. Di questi, solo il 43,9 % degli uomini e il 24,5% delle donne ha dichiarato di leggere quotidiani 5 o più volte a settimana. Al contrario, il 94,5% dichiarava di guardare la TV. […] Un punto importante da sottolineare: lo spartiacque fra l’informazione “seria” e il pettegolezzo è sempre più labile (in alcuni casi inesistente), anche nel caso della TV pubblica, e i programmi istituzionalmente destinati ad informare spesso dedicano tempo ed enfasi esagerate a notizie minori. Al contrario, sempre considerando la percentuale di tempo dedicato alle categorie tematiche, nei telegiornali italiani l’Economia ha uno spazio maggiore solo rispetto alle previsioni del tempo. 352 Ecco un esempio di comportamento criminoso della cultura dei consumi e della produttività vista come “benessere”. Pensiamo al periodo natalizio e l’invenzione del “Babbo di Natale”, nel mese di dicembre si verifica il massimo picco di consumi e crediamo che siano tutti voluti da noi e indispensabili? Le famiglie affogheranno i bisogni insoddisfatti nell’acquisto compulsivo di merce inutile, a volte tossica, per riempire un senso di vuoto che tornerà il giorno dopo la fine delle vacanze. I bambini diversamente dagli adulti non hanno ancora sviluppato la capacità di discernere il bene dal male, ciò che utile dall’inutile. E’ noto che le SpA pagano ingenti consulenze a psichiatri e psicologi per studiare metodi sempre più persuasivi col fine di “entrare nella testa” dei bambini che a loro volta “costringeranno” i loro genitori a comprare quel prodotto grazie a piccoli “traumi” indotti. Eppure il codice penale parla chiaro: Circonvenzione di persone incapaci : La circonvenzione di incapace è un delitto previsto e punito dall’art.643 del codice penale. Consiste nell’abusare dei bisogni, passioni o dell’inesperienza di persona minore o in stato d’infermità o deficienza psichica, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto. Molte frustrazioni e conflitti interiori possono insorgere fra la coscienza e ciò che noi crediamo. Il popolo italiano sembra essere molto stressato e nervoso quando si parla di politica, spesso ci si lascia dividere, forse anche perché non riesce a distinguere bene le bugie dalla verità. Questa incapacità di valutare è uno degli effetti dell’infantilizzazione degli adulti programmata dalle multinazionali per privare le persone della libertà di scegliere e distinguere. Noi crediamo che ci siano politici degni del nostro consenso e che questo basti a risolvere le questioni ma, forse, la nostra coscienza sa che la verità è altrove e che noi non facciamo abbastanza per il bene comune, forse la nostra coscienza sa che dovremmo cambiare atteggiamento ed essere più critici sulle nostre credenze e verificare i numerosi dubbi che ci inseguono. Il concetto di desiderio è sfuggente ed elusivo ma cruciale per comprendere le motivazioni e le scelte del consumo, le sue dinamiche e le sue patologie. […] Mi baserò principalmente, per chiarirne il senso, su due autori: lo psicologo Gianfranco Siri – uno dei più attenti sul fronte del consumo, che si 351 352

RITA PENNAROLA, la parentopoli, dentro clientele, sprechi e voragini dell’Agcom, in La Voce aprile 2010 pag. 4 Ambrosetti, il sistema (non) decisionale e il ruolo dei media, 2008

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è a lungo soffermato sul passaggio nella società attuale del mondo dei bisogni a quello dei desideri come driver al consumo – Zygmunt Bauman, un acuto critico e fustigatore della società dei consumi. Siri osserva come “il concetto di desiderio mi è parso da tempo uno dei più provocatori proprio a disgelare le incongruenze e le insufficienze della psicologia nei confronti della comprensione dei fenomeni di consumo: anche perché, di fatto, il termine viene usato sia dai sociologi e dai semiologi come parte del ‘senso comune’ per alludere a qualcosa di essenziale nell’ambito dei consumi… Ma, ahimé, questo uso abbastanza intenso del termine non ha fin qui portato (nell’ambito della psicologia, che pure dovrebbe occuparsi del desiderio!) ad alcun chiarimento. […] “il tempo dei bisogni orrendamente costrittivi in quanto principale spinta del consumo è finito, ma anche i desideri giunti a sostituirli non avrebbero abbastanza forza da tenere sempre in movimento le ruote della società dei consumi… Oggi tocca al desiderio essere messo da parte. Il desiderio ha esaurito la sua utilità una volta condotta la dipendenza del consumatore al suo stadio attuale, non riesce più a tenere il passo. Occorre uno stimolante più potente e soprattutto più versatile per mantenere l’accelerazione della domanda dei beni di consumi al passo con il crescente volume dell’offerta. E questo sostituito, oltremodo necessario, è il capriccio: esso completa la liberazione del principio del piacere, eliminando gli ultimi residui di impedimento del principio di realtà: la sostanza naturalmente gassosa è stata fatta uscire dal contenitore… Alla base del capriccio non c’è assolutamente niente. L’acquisto è casuale, imprevisto, compiuto di getto. Ha la fantastica qualità di esprimere ed esaudire un 353 capriccio e, come tutti i capricci, è insincero e infantile.

Le cattive intenzioni di partiti politici, banchieri ed SpA si manifestano tutti i giorni con strumenti tecnologici sempre più efficienti per l’inumana cultura della sovrapproduzione e della crescita infinita. Da sempre le carte di credito, gli assegni circolari ed i bancomat sono stati inventanti non per una comodità dell’utente ma per tracciare i comportamenti e gli stili di vita, queste informazioni finiscono in una banca dati e “vendute” alle SpA interessate per “consigliare acquisti”. Le banche usano informazioni personali dei correntisti per progettare speculazioni edilizie fino a promuovere piani di marketing di singole merci. Mentre da un lato le SpA educano docenti corrotti ed università facendoli parlare di sciocchezze come competitività e libero mercato, da un altro lato i banchieri, violando il diritto alla privacy dei cittadini, pianificano con i loro architetti addomesticati costruzioni di ogni genere, poiché sanno bene chi può comprare e permettersi un appartamento sull’area che essi immaginano e, conoscono sin dal principio la capacità produttiva e di spesa del cittadino-compratore, ecco come nascono i quartieri ghetto per poveri e per ricchi. L’obiettivo dichiarato di alcuni banchieri e multinazionali è quello di eliminare la moneta di carta per sostituirla con un microchip RFID sottocutaneo 354. Oggi la tecnologia RFID viene usata per tracciare le merci, è una modernizzazione del codice a barre 355, e per tracciare anche gli animali domestici. Le multinazionali hanno già realizzato delle simulazioni in alcuni centri commerciali dotati di videocamere e mostrano il funzionamento degli RFID: il segnale invia continuamente informazioni alla banca, in tempo reale, che studia il comportamento del cittadino quando si avvicina alla marce sapendo in anticipo se può comprarlo o meno. E’ lo stesso approccio analitico dei naturalisti con gli animali. Questa volta è una banca che analizza l’uomo-compratore.

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GIAMPAOLO FABRIS, la società post-crescita, Egea 2010, pag. 26 KATHERINE ALBRECHT LIZ MCINTYRE, spychips, Arianna editrice 2008 355 Fonte wikipedia: I codici a barre sono un insieme di elementi grafici a contrasto elevato disposti in modo da poter essere letti da un sensore a scansione e decodificati per restituire l'informazione contenuta. 354

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“In money we trust”. Destrasinistra: affari trasversali

Microchip sotto pelle per vivere 120 anni (ANSA) - VENEZIA, 15 GIU - Per sperare di vivere a lungo, anche 120 anni, si potrà andare in giro con un microchip che segnala la comparsa di qualsiasi anomalia. Anche l'anomalia di una sola cellula cancerogena. A quel punto, in qualsiasi parte del mondo si trovi, il paziente verrà avvertito e curato. Parola di don Luigi Verzé, al quale oggi il governatore Luca Zaia ha confermato l'impegno della Regione Veneto per la realizzazione a Lavagno (Verona) di 'Quo Vadis', il centro di ricerca nel campo della longevità. 356 […] E poi senza questa specie di sinistra rapace, traditrice, imbelle, inetta, arrogante, autoreferenziale e corrotta, il signor B. sarebbe da un bel pezzo in galera. Addirittura un premio ma non solo – il cedro d’oro – accomuna Berlusconi, Vendola e il reverendo Verzé. Urge un passo indietro – almeno due anni – nel paese degli smemorati. Narrano le cronache o meglio i lanci delle agenzie di stampa (Agi) dell’1 giugno 2008: «Taranto sarà la sede di un grande centro di eccellenza per la sanità. Sarà il San Raffaele del Mediterraneo e la prima pietra sarà posta prima di Natale». Lo ha annunciato don Luigi Maria Verzè, presidente dell’Istituto scientifico universitario San Raffaele, a margine della terza giornata nazionale del malato oncologico, celebrata oggi presso l’IRCCS di Milano. Circa due settimane fa, con Nichi Vendola, presidente della regione Puglia, don Verzè ha firmato un protocollo d’intesa per una joint venture, una fondazione no profit tra regione Puglia e il San Raffaele per realizzare il nuovo polo del ‘Mediterraneo’, come lo ha già battezzato don Verzè. 357

Un caso abbastanza clamoroso di disinformazione, e cattiva fede, programmata riguarda il racconto della nostra storia: periodo risorgimentale. A chi serve creare miti anche quando non sono giusti? In tutte le città italiane vi sono strade e piazze coi nomi di Garibaldi ed i Savoia. Tutti potremmo ricordare il titolo di un paragrafo: Garibaldi l’eroe dei due mondi, ripetuto in maniera ossessiva alle scuole elementari e medie (inf. e superiori). Perché far credere a giovani ragazzi che certi personaggi si mossero da un sedicente spirito patriottico quando la realtà storica fu molto diversa? Sono trascorsi ben 150 anni dall’unità d’Italia 358 perché continuare a tramandare mezze verità fra i banchi di scuola e nascondere ciò che la storiografia ben documenta nei testi universitari. Di solito chi muove guerra lo fa per rubare la ricchezza altrui e, non è un patriota. Questo è accaduto nell’ottocento così come accade, oggi, nella società contemporanea per rubare risorse energetiche altrui. I popoli non muovono mai guerre, sono l’èlite che lo fanno per ottenere propri vantaggi. I primi nemici della democrazia e della libertà si possono vedere tutti i giorni: nelle università, al lavoro, in famiglia e per strada. Non cambierà mai nulla, dicono. Sono persone avare, ipnotizzate, pessimiste che rubano il presente ed il futuro alle nuove generazioni. Avvocati, economisti, ingegneri, dottori ammaestrati dall’élite per l’élite pronti a calpestare i propri figli per mantenere il “prestigio” di una cattedra, di un ruolo amministrativo in una SpA, in un Consiglio, in Parlamento. Le nuove generazioni sono distratte e moralmente corrotte dalle luci dello spettacolo televisivo, addirittura ipnotizzate dallo sport, adorano il mondo del calcio ed i suoi divi milionari senza merito. Evasione fiscale per 60 milioni di euro contestata al campione di motociclismo Valentino Rossi. La contestazione, da parte dell’Agenzia delle entrate di Pesaro, sarebbe relativa agli anni 2000-2004. 359 356

http://it.notizie.yahoo.com/10/20100615/tod-microchip-sotto-pelle-per-vivere-120-5946e98.html GIANNI LANNES, Cedro d’oro a Berlusconi, Vendola, Don Verzè e Ligresti, in Terranostra, 7 set 2010, http://www.italiaterranostra.it/?p=6682 358 MARCO PIZZUTI, rivelazioni non autorizzate, edizioni Il Punto d’Incontro, Vicenza 2009, pag. 81. Ma la pagina più emblematica dell’epopea risorgimentale fu senz’altro la conquista del Sud, un regno rimasto libero e indipendente sin dal 1734, con un re italiano alla sua guida, un popolo prosperoso e una flotta seconda in Europa solo a quella inglese. Il regno del Sud insomma prima degli anni dell’unificazione era un paese florido, che contava ben 472 navi, un debito pubblico minimo e notevoli riserve auree a cui facevano da cornice grandi opere civili e le tasse più leggere d’Europa. La miseria toccò il Sud Italia solo dopo il processo di unificazione e comportò l’immigrazione disperata di 14 milioni di meridionali tra il 1876 e il 1914. Il Sud cercò quindi di resistere con ogni mezzo al nuovo ordine imposto dalla massoneria e dai libri di storia. E così tra il gennaio e l’ottobre del 1861, nell’ex Regno delle Due Sicilie si contavano ben 9860 fucilati, 10.604 feriti, 918 case incendiate, sei paesi rasi al suolo, dodici chiese predate, quaranta donne e sessanta fanciulli uccisi, 13.629 imprigionati, 1428 comuni insorti. Pertanto si trattò di un guerra di rappresaglia contro i ribelli civili del Sud che proseguì per anni, provocando un numero superiore di morti a quello raggiunto durante tutte le guerre risorgimentali messe insieme. Ma ciò che appare più paradossale in tutto ciò è che alcuni dei principali ideologi del liberalismo illuminato piemontese furono proprio dei massoni napoletani: Francesco De Sanctis, elevato nel 1859 al 18° di rito scozzese, grado di cavaliere di Rosacroce, Bertrando Spaventa, Pasquale Stanislao Mancini, Silvio Spaventa, Ruggero Bonghi, Camillo De Meis. 359 http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/motomondiale/200708articoli/9953girata.asp 357

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"Mi sento più leggero nell'animo e non solo...", disse ironico Luciano Pavarotti il 28 luglio 2000, dopo aver patteggiato col fisco il pagamento di 25 miliardi di lire a chiusura di un lungo duello con gli agenti delle tasse. 360

Un ricercatore percepisce circa 1200 euro al mese 361, un insegnante di scuola riceve circa 1700 euro al mese 362, un libero professionista, che rischia di suo, arriva a lavorare circa 65 ore alla settimana, mentre un semi analfabeta che rincorre un pallone è ricoperto di soldi e di attenzioni. Allarme Ocse sul calcio: «Rischi di riciclaggio e di infiltrazione criminale» 363. Il calcio andrebbe boicottato. La vita di un essere umano vale quanto una partita di calcio? Il calcio è ancora un gioco? Perché ha tanto seguito? Infortuni sul lavoro: un conto da più 40 miliardi di euro l’anno. Nel 2008, gli infortuni sul lavoro sono stati 874.940 (37 ogni 1.000 occupati). Considerando un costo per singolo infortunio di circa 50.000 euro, i costi economici e sociali hanno superato i 43,8 miliardi di euro, pari al 2,8% del Pil italiano dello stesso anno 364. Anche per gli infortuni mortali il bilancio 2008 risulta numericamente favorevole: 1.120 morti sul lavoro nel 2008 con una riduzione del 7,2% rispetto ai 1.207 dell’anno precedente. Pur nella drammaticità dei numeri, che rimangono comunque inaccettabili, va fatto rilevare come si sia conseguito un incoraggiante record storico: per la prima volta dal 1951 (primo anno per il quale si dispone di statistiche attendibili e strutturate) nel nostro Paese il numero dei morti per infortunio sul lavoro è sceso al di sotto della soglia dei 1.200 casi/anno 365.

Nel 2007, in Italia, 975 mila famiglie si trovano in condizioni di povertà assoluta (il 4,1% delle famiglie residenti). In queste famiglie vivono 2 milioni e 427 mila individui 366. Nel 2008 cresce, rispetto all’anno precedente, la quota di famiglie che dichiara di arrivare alla fine del mese con molta difficoltà (il 17,0 per cento, contro il 15,4 per cento del 2007); inoltre, aumentano le famiglie che non riescono a provvedere regolarmente al pagamento delle bollette (11,9 per cento, contro l’8,8 per cento del 2007) e all’acquisto di abiti necessari (18,2 per cento, contro il 16,9 per cento). 367 Nel 2011, in Italia, 1 milione e 297 mila famiglie (il 5,2% delle famiglie residenti) risultano in condizione di povertà assoluta, per un totale di 3 milioni e 415 mila individui (il 5,7% dell’intera popolazione). 368 Fra i popoli europei, gli italiani, forse, sono i più addomesticati, potremmo denotarlo anche dall’assenza di partecipazione per la scelta dei propri dipendenti, ottimi cani da compagnia del potere invisibile. I dipendenti italiani sono gli unici al mondo che non fanno stampare moneta pubblica, in tutti i sensi. Quando i cittadini chiedono servizi essenziali, essi rispondono con la solita canzone: non ci sono i soldi, siamo pieni di debiti. Potremmo anche immaginare che il Sindaco sia ignorante, rispetto al Ministro corrotto, ma la risposta lascia presagire una lettera di licenziamento

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http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/persone/pavarotti-ricoverato/pavarotti-fisco/pavarotti-fisco.html http://www.phys.uniroma1.it/DipWeb/PostDoc/Italia.html 362 http://www.scuolaelettrica.it/guida/stipendi/2009/stipendi.php 363 http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Sport/2009/07/ocse-calcio-riciclaggio.shtml?uuid=fcd1f598-664811de-ba89-a7e6967b40ec 364 EURISPES, rapporto Italia 2010, http://www.eurispes.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1095:rapporto-italia2010&catid=47:rapporto-italia&Itemid=222 365 INAIL, rapporto annuale analisi andamento infortunistico 2008, http://www.inail.it/repository/ContentManagement/information/N584700625/RappAnnuale2008%28mod%29.pdf 366 http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20090422_01/ 367 ISTAT, Condizioni di vita e distribuzione del reddito in Italia (Anno 2008), 29 dic 2009 368 ISTAT, La povertà in Italia anno 2011, in statistiche report, 17 luglio 2012 361

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(revoca del mandato e tradimento alla Repubblica 369) perché i suoi colleghi stranieri accendono le stampanti e tutelano interessi pubblici. In Islanda viene avviato un processo contro l’ex-premier 370 mentre in Italia il sistema di governo è piegato al volere bancario. La Banca d’Italia è il più grande conflitto di interessi che si possa immaginare e nessun soggetto politico immagina di farne una prioritaria battaglia etica e, nessuno si batte per la sovranità popolare. Numerose comunità, nel resto del mondo, ovviamente stanno emettendo monete complementari 371 per aiutare l’economia locale; di recente gli americani hanno iniziato ad usare il barter dollar: da quando è arrivata la recessione le cose sono cambiate e ora a farvi ricorso sono soprattutto aziende di piccola e media dimensione. 372 All’estero esiste una maggiore consapevolezza circa la truffa del signoraggio e per questa ragione onesti rappresentanti eletti hanno deliberato la stampa di monete complementari per liberare le comunità dal debito pubblico e dagli interessi (usura). Ecco alcuni esempi: Worgl (1932), il Wara (1929), l’isola di Guernsey, la WIR Bank (1934), Red Global de Tregue (1995), il SIMEC (2000), Regio in Germania (2003). A livello locale, invece, i municipi della provincia di Buenos Aires, di Chabacano, Quilmes e Avellaneda accettano i "credito" per il pagamento delle tasse. Dodici province, a loro volta, han già dovuto far ricorso all'emissione di segni monetari locali per far fronte al mantenimento dei residuali servizi sociali. Però la moneta di maggiore accettazione e circolazione é il "credito", perché ha la credibilità fornita da alcuni milioni di persone che ne fanno regolarmente, o saltuariamente, uso. Rispetto ai titoli emessi dalle province, sono più attrattivi perché presentano il gran vantaggio che 369

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Doveri inderogabili di solidarietà: posizioni giuridiche di obbligo a contenuto politico, economico e sociale alle quali nessuno può sottrarsi. Esempi sono: la difesa della Patria, l’obbligo di contribuzione alle spese pubbliche, la fedeltà alla Repubblica. L’adempimento di tali doveri trasforma l’individuo (volto al mero appagamento dei propri bisogni individuali) in membro effettivo e responsabile di una comunità. 370 ANTONIO MARAFOTI, L’Islanda chiede il conto all’ex-premier, in peace reporter 29 set 2010, http://it.peacereporter.net/articolo/24414/L%27Islanda+chiede+il+conto+all%27ex+premier - Geir Haarde, ex capo del governo di centro destra, è stato deferito dal parlamento a un tribunale speciale per "negligenza" nel crack delle banche nel 2008. E' la prima volta che un leader politico affronterà un processo simile. L'ex primo ministro islandese Geir Haarde è stato deferito a un tribunale speciale con l'accusa di "negligenza" nella prevenzione della crisi economica globale. È la prima volta nella storia che un ex capo di governo subirà un processo in base a questo capo d'accusa. Votazione. Dopo aver accolto all'unanimità le conclusioni del rapporto nero di 2,300 pagine, stilato da una commissione governativa e che raggruppa tutti gli errori politici legati al crack bancario del 2008, i 63 parlamentari islandesi si sono pronunciati sulla mozione di processabilità di Haarde. L'ex premier, a differenza di tre ministri del suo governo, ha subito una sconfitta per 33 voti favorevoli all'impeachment contro 30 contrari. "Voglio rispondere a tutte le accuse davanti al giudice e sarò vendicato" ha commentato a caldo l'ex leader del partito Indipendentista. Oltre alla sua imputabilità i membri della Althingi, il parlamento islandese, dovevano anche pronunciarsi su quella di Arni Mathiesen, Ingibjorg Gisladottir e Bjorgvin Sigurdsson, rispettivamente ex titolari dei dicasteri di Finanza, Affari Esteri e Commercio. Le loro responsabilità sarebbero, secondo i legislatori, inferiori rispetto a quelle del loro ex numero uno dimessosi lo scorso 25 gennaio all'indomani dello scoppio della crisi. La parola sulle sorti di Haarde, che nove mesi fa aveva annunciato anche di essere affetto da un tumore maligno alla gola, passerà alla magistratura a cui, per ora, spetta il compito di fissare la data della prima udienza del processo. Tribunale ad hoc. Oltre l'inedito capo d'imputazione il processo prevede anche un'altra novità: il tribunale giudicante. L'organo, chiamato a pronunciarsi sul caso, sarà composto da cinque giudici della Corte suprema, dal presidente di una corte distrettuale, da un professore di diritto costituzionale e otto persone selezionate dal parlamento. In caso di colpevolezza l'ex capo del governo di Reykjavík potrebbe essere condannato fino a due anni di reclusione. Pena che, secondo i rappresentanti del popolo, sarebbe appropriata per chi ha permesso che lo Stato isolano passasse da una situazione di crescita economica prodigiosa a un crack finanziario di proporzioni internazionali. Il fallimento di due delle tre più grandi banche nazionali, la Kaupthing e la Landsbanki, aveva infatti coinvolto direttamente l'economia della Gran Bretagna, dai patrimoni dei privati agli investimenti delle grosse società finanziarie. Solo i 300mila i risparmiatori privati inglesi che avevano aperto un conto on-line, attratti dalle promesse dei loro alti tassi d'interesse, hanno visto nel tempo sparire dalle casse delle loro banche di fiducia ben 4.5 miliardi di sterline. 371 MARGRIT KENNEDY, la moneta libera da inflazione e da interesse, Arianna editrice 2006 372 PAOLO PONTONIERE, natale in America: torna il baratto, in L'Espresso N47, 27 novembre 2008, pag. 158

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non implicano ulteriore emissione di debito, che a sua volta genera ulteriore accumulazione di interessi. 373

Anche Milena Gabanelli scopre la moneta complementare e documenta l’esperienza WIR in Svizzera nella rubrica, di Report, Goodnews, in onda il 30 maggio 2010. In un Paese normale, la moneta viene vista come strumento di scambio e non come ricchezza. In un Paese normale i cittadini dovrebbero auto-prodursi tutto ciò che è possibile. Ad esempio, le tecnologie ci aiutano ad autoprodurre energia necessaria e scambiarsi i surplus in una rete pubblica ma, questa semplice affermazione si oppone alle attuali logiche del potere perché è dominato dall’accentramento dei poteri nelle mani di pochi, oligarchia (UE) e, dall’usurpazione dei diritti umani (privatizzazione) e, tutto ciò sta accadendo per mezzo del controllo del debito pubblico, creato appositamente per ricattare i popoli e non i Governi, servitori del sistema. Persino i giudici italiani hanno ammesso la truffa che va avanti per bieca consuetudine, cioè si è fatto sempre così 374. «I partiti non fanno più politica», dice Enrico Berlinguer. «I partiti hanno degenerato e questa è l'origine dei malanni d'Italia». I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l'iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un "boss" e dei "sotto-boss". […] Molti italiani, secondo me, si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi (magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti) o sperano di riceverne, o temono di non riceverne più. Vuole una conferma di quanto dico? Confronti il voto che gli italiani hanno dato in occasione dei referendum e quello delle normali elezioni politiche e amministrative. Il voto ai referendum non comporta favori, non coinvolge rapporti clientelari, non mette in gioco e non mobilita candidati e interessi privati o di un gruppo o di parte. 375 La forza degli interessi economici costituiti è stata sempre in grado di condizionare i governi. In principio furono le grandi compagnie di navigazione e i potenti mercanti internazionali, poi i banchieri, poi gli industriali, poi le multinazionali, in fine e di nuovo i banchieri. I quali ricorda Cossiga, «hanno nel Council on Foreign Relations, nel gruppo Bilderberg e nella Trilaterale i loro centri di potere influenti». Del primo, nato nel ’19, tra gli altri fanno tradizionalmente parte anche i segretari di Stato americani. Il Bilderberg, costituito nel ’54, riunisce i migliori cervelli della politica, dell’accademia e della finanza di scuola liberal-liberista. La Trilaterale, fondata nel ’72 dal superpetroliere David Rockefeller e dall’influente ex consigliere per la sicurezza nazionale del presidente americano Carter, Zbigniew Brzezinski, accomuna i vertici del potere statunitense, europeo e giapponese ed è universalmente considerata il centro di prima elaborazione delle politiche che saranno poi seguite dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. I centri transnazionali del potere economico, dunque, esistono sul serio. 376

I temi della politica contemporanea: democrazia diretta, sovranità monetaria, salute, acqua ed energia. Il tempo è ricchezza. Riprendersi il tempo necessario per riflettere, leggere, dialogare è una priorità per la nostra sopravvivenza ed è determinante per riattivare le relazioni vitali con gli altri esseri 373

TITO PULSINELLI, il successo delle monete alternative in Argentina, 16/02/2005, in Nexus New Times, http://www.nexusedizioni.it/apri/Notizie-dal-mondo/Ultimi-articoli/IL-SUCCESSO-DELLE-MONETEALTERNATIVE-IN-ARGENTINA-di-Tito-Pulsinelli/ 374 GENIUS SECULI - Zeitgeist Addendum in Italiano ITA, http://video.google.it/videoplay?docid=6561068664203649137#docid=1395849087953543353 375 ENRICO BERLINGUER, la questione morale, intervista a La Repubblica 28 luglio 1981 376 FRANCESCO COSSIGA, ANDREA CANGINI, fotti il potere, Aliberti edizione 2010, pag. 52

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umani rispetto ai valori dell'esistenza e del saper fare. Il tempo è importante per riequilibrarsi con la natura e uscire dall'insensato consumismo compulsivo indotto dal sistema attuale. Se abbiamo l'opportunità di cambiare vita, uscendo dalla routine di un lavoro che non amiamo, facciamolo poiché possiamo auto produrre quasi ogni genere di prima necessità e possiamo farlo insieme agli altri. Autoderminazione dei popoli intesa come vera democrazia (diretta 377 e partecipativa), ripristino delle monete libere dal debito 378 e senza interessi (banche controllate dallo Stato e non più SpA private), diritto alla vita, tutela dell’acqua 379 ed autoproduzione energetica sono i temi che nessun partito politico tradizionale farà suo come priorità assoluta. Il raggiungimento di questi obiettivi passa attraverso la ricostruzione delle comunità locali intese come riorganizzazione degli spazi pubblici, agorà per il dibattito libero, aperto e democratico. Le persone devono poter condividere le idee e le esperienze per il bene comune. L’obiettivo è riscoprire i reali bisogni umani: cibo, riparo sicuro, cultura, sport, amore e passioni. E' necessario un cambio di paradigma culturale e transitare dall'inefficiente e immorale cultura degli "economisti" attuali per approdare alla politica delle risorse, la domanda non sarà più quanto costa, ma ci sono le risorse per farlo? La democrazia diretta migliora le persone e le capacità collettive di prendere decisioni migliori, più etiche e più sobrie rispetto a quelle imposte dall’élite degenerata. La felicità dei cittadini aumenta direttamente quando il popolo è parte del processo decisionale. La condivisione di idee, modelli e progetti rappresenta un ottimo punto di partenza per comparare, valutare e scegliere i progetti migliori e adattarli alle comunità locali. Il presente, futuro della polis è la co-gestione dei beni comuni dove i cittadini sono i primi attori, mentre i dipendenti eletti sono i normali esecutori della volontà popolare, questo processo in Svizzera è sorto nel 1860. Dal punto di vista della sostenibilità è sufficiente leggere i programmi di numerose comunità: Clean Cities 380 del Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti, Energy Cities nell’UE e Solar City sono tutti programmi che incentivano l’uso delle energie alternative rinnovabili e la riduzione dell’inquinamento urbano. In Città tra passato e futuro381, La rivoluzione sostenibile382, Ecocities 383 troviamo procedure, metodi, modelli teorici, ricerche applicate, buone pratiche ed esperienze progettuali mature, pronte all'uso per migliorare la qualità di vita degli abitanti. In ambito urbanistico, circa il governo del territorio, emerge l'idea di redigere piani di rigenerazione urbana 384 che guardano aspetti economici e alla fattibilità degli interventi. Questi piani dovrebbero adottare strategie generali e integrate in accordo coi principi della sostenibilità ambientale. I piani di rigenerazione dovrebbero usare meglio le risorse naturali, umane, economiche, incluse le caratteristiche del territorio e dell’ambiente costruito e cercare di assicurare la più ampia partecipazione e cooperazione degli utenti. 377

THOMAS BENEDIKTER, democrazia diretta, Sonda 2008 come accennato più volte la questione non è economica ma giuridica, il mezzo di scambio di beni e merci, la moneta deve essere di proprietà della Repubblica ed emessa da un ente pubblico come prevede la Costituzione. Applicando questo principio elementare figlio della sovranità popolare si cancella il debito pubblico poiché non ci sarà più nessuno che ti presta pezzi di carta stampati dal nulla caricati persino di interessi e ti ruba la vita, il presente ed il futuro dei tuoi figli. 379 http://www.gruppo183.org/acqua/legislazione/direttiva.pdf 380 http://www1.eere.energy.gov/cleancities/ 381 Claudio Saragosa, Città tra passato e futuro, un percorso critico sulla via di Biopoli, Donzelli editore, 2011 382 Matteo Clementi, Valentina Dessì, Monica Lavagna (a cura di), La rivoluzione sostenibile, Maggioli editore, 2009 383 Marco Maretto, Ecocities, il progetto urbano tra morfologia e sostenibilità, Franco Angeli, 2012 384 Il termine rigenerazione urbana appare nel lessico della pianificazione urbanistica inglese alla metà degli anni settanta. Nel 1993 fu istituita un’agenzia a livello nazionale, Urban Regeneration Agency (URA) con competenze nel tema della Rigenerazione Urbana. 378

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La reale efficacia di tutte queste proposte è data non tanto dalle buone intenzioni, ma dalla loro capacità di adottare strumenti scientifici per misurare l’azione e condividerla ai cittadini poiché essi possano valutare i risultati. E parallelamente l'avvio di un percorso culturale che mostri l'opportunità dei nuovi paradigmi liberi per uscire dal monetarismo e dall'avidità. Ancora oggi la maggioranza dei comuni italiani non adotta tali strategie poiché l’élite sa bene che il potere si conserva soprattutto evitando di misurare il proprio operato nascondendo dati che possono essere interpretati dal popolo. Ad esempio, i comuni non condividono sul proprio sito internet gli impatti sanitari e le emissioni gassose sia perché hanno un ridottissimo numero di centraline sul territorio e sia perché, nella realtà, non rilevano efficacemente l’inquinamento stesso, che può essere facilmente manipolato mettendo le centraline in luoghi poco significativi. Spesso i Sindaci scaricano la propria responsabilità ad Enti superiori come la Regione poiché è l'Ente che legifera su salute ed ambiente, ed è lo stesso che governa salute ed ambiente. L’obsoleto pensiero della crescita determina il consumo del territorio, risorsa preziosa e finita, e pertanto Sindaci, Consigli, progettisti, costruttori avari e desiderosi di profitto monetario distruggono le risorse di tutti: la natura. La maggioranza degli Enti locali non vuole dare risposte politiche di buon senso e si affida a logiche obsolete per non risolvere i problemi che si presentano. Eppure, vi sono esempi di gestione etica del territorio: “piani a crescita zero” dove i Comuni riutilizzano i volumi costruiti esistenti per concederli, con canoni agevolati, ai cittadini meno abbienti: studenti, precari, giovani coppie, anziani. Il Comune di Parigi è un ottimo esempio ed altri piccoli comuni italiani stanno rinunciando alla rendita monetaria derivante dagli oneri di urbanizzazione per optare sui profitti realizzati in altro modo. La cancellazione degli sprechi è "convertita" in profitto. Ad esempio, con la gestione diretta dei servizi pubblici locali tramite società ad azionariato diffuso popolare si può gestire il risparmiano energetico (Esco) con maggiore efficienza, il riciclo totale dei rifiuti è più conveniente, e l'offerta di nuove tecnologie sulla mobilità sostenibile introduce un servizio migliore. Ridurre i flussi di materia consente di prevenire gli sprechi e portare i costi quasi a zero. Ad esempio, introducendo l'agricoltura sinergica in città e produrre per il cibo per le mense delle scuole primarie consente di cancellare l'acquisto di cibo industriale. Possiamo immaginare di indirizzare i precedenti trasferimenti statali in investimenti per conservare i beni culturali. Le leggi prevedono prioritariamente la riduzione alla fonte dei rifiuti con la progettazione ecodesign in ambito industriale. Per interpretare correttamente il principio: chi inquina paga esiste un metodo corretto ed efficace, e cioè misurare correttamente gli stili di vita attraverso il peso (o il numero di svuotamento dei bidoncini) dei rifiuti indifferenziati conferiti dai cittadini, e stabilire il giusto prezzo da pagare per ogni singola utenza rispetto ai kg/pro-capite, e non erroneamente come avviene ancora in diversi comuni tramite i mq dell’abitazione e il numero dei componenti nucleo familiare (Tares-Tarsu-Tia). L’obiettivo indicato dalle leggi è la prevenzione del rifiuto incidendo sugli stili di vita, il dato da controllare è la produzione pro-capite dei rifiuti urbani (kg/ab/anno): Belluno conferisce 393 kg/ab/anno mentre Salerno 533 kg/ab/anno (dati su Legambiente 2008/09). Una corretta tariffa puntuale è applicata dal Consorzio Priula (Provincia di Treviso) dove i bidoncini delle differenziate hanno microchips che trasmettono i kg di rifiuti conferiti (o il numero di svuotamento). I cittadini dovrebbero sapere che le materie prime seconde differenziate (rifiuti) e consegnate alle società di raccolta rappresentano una merce di valore nel mercato del riciclo, e pertanto dovrebbero chiedere l’immediata pesatura dell’indifferenziato affinché vi sia una giusta ed equa misura degli stili di vita ed eliminare sprechi che possono insinuare truffe legalizzate a danno della maggioranza del popolo sovrano. Le statistiche hanno dimostrato 385 che nei territori dove le raccolte differenziate superano il 40% il costo medio della tariffa puntuale è più economico dell’iniqua Tarsu, cioè i cittadini virtuosi pagherebbero meno rispetto a quanto pagano oggi, in fine vi è un risparmio anche per il Comune che eroga il servizio di raccolta e che paga lo smaltimento. 385

ROBERTO CAVALLO, in Rifiuti: che fare? E carta geochimica ambientale, convegno Salerno 7 settembre 2007, http://caal.wordpress.com/2008/04/02/rifiuti-che-fare-e-carta-geochimica-ambientale/

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Sono le leggi dello Stato che chiariscono definitivamente ruoli, funzioni e soprattutto responsabilità: è il Comune a decidere sullo sconto: tra le ipotesi considerate le abitazioni per brevi periodi o i single. 386 Dopo esserci informati, se pensiamo che la raccolta dei rifiuti e la relativa tassa sia ingiusta è moralmente doveroso licenziare il Sindaco e nessun altro. Secondo i dati dell'Istat rielaborati dal Cresme in Italia fra il 1946 ed il 1981si è costruito ben il 65% del patrimonio abitativo 387, e questo ambiente costruito, come si dice in gergo tecnico, è giunto a fine ciclo vita, pertanto va valuto dal punto di vista statico (sismico), energetico ed urbanistico. Questo patrimonio rappresenta la crescita urbana e le periferie ed in questi ambienti esiste tutta una parte di edilizia pubblica di scarsa qualità. Questi edifici e quartieri possono essere studiati al fine di migliorare la qualità urbanistica delle città e quindi migliorare la qualità di vita degli abitanti. L’Italia, dal punto di vista dell’organizzazione territoriale e dal punto di vista della pianificazione urbanistica, forse è il Paese che più di altri ha sofferto e soffre l’inutile e farraginosa burocrazia legislativa con la sovrapposizione di leggi che trattano gli stessi argomenti o affini con l’effetto di aumentare gli errori e la corruzione. Si chiamano programmi complessi, e l’aggettivo già fa capire tanto, insieme di leggi che trattano la materia urbanistica. Ecco l’elenco nominativo di “leggi”-piani approvati dal Parlamento: programmi integrati di intervento(PII), interventi di recupero, programmi di recupero urbano (PRU), programmi di riqualificazione urbana (PRiU), contratti di quartiere (CdQ), programmi di recupero per la ricostruzione del territorio, programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio (PRUSST), programmi di iniziativa comunitaria (Urban 1 e 2), progetti pilota urbani II serie, programmi Interreg II, patti territoriali, contratti d’area, patti di pianificazione. I programmi complessi nascono nel corso degli anni ’80 nell’ambito delle politiche per la casa, in particolare all’interno delle linee di programmazione nazionale e regionali del CER (il Comitato per l’Edilizia Residenziale), riformato dalle legge 457/1978, avendo come riferimento alcune tipologie d’intervento nelle città che si erano diffuse negli anni ’70 nei contesti europei, soprattutto in Francia e Inghilterra, nonché alcune sperimentazioni italiane a livello regionale. 388

Ci si può confondere anche fra piani e programmi, poiché un programma non è ancora un piano. La riforma dell'art. 117 della Costituzione, del 18 ottobre 2001, ha conferito potere legislativo alle Regioni anche in materia urbanistica, governo del territorio, e da quel punto in poi abbiamo assistito a diverse leggi regionali con significative evoluzioni in termini tecnico-giuridici, ma le scelte politiche locali hanno determinato un crescente effetto consumo del suolo poiché la maggioranza dei piani è stata concepita nell'alveo culturale della crescita, del sovradimensionamento. Sin dagli anni '80 l'ideologia liberista seduce il "governo del territorio" dando vita alla deregolamentazione anche nell'urbanistica, con l'effetto di approvare piani comunali comunque sovradimensionati, come accadeva negli anni '60, '70, ma questa volta non per soddisfare bisogni reali, piuttosto per dare priorità e maggiore libertà d'azione ai bisogni particolari degli speculatori, e questa volta, attraverso l'innovazione tecnologica della finanza e di internet per riciclare danaro proveniente anche da attività illecite, anche attraverso le larghe maglie della finanza globale che impedisce di controllare la provenienza dei capitali mobili. Oggi le scommesse finanziarie delle borse telematiche producono una gigantesca concentrazione di capitali creata dal nulla, e con questi sistemi immorali si stanno costruendo città per soddisfare i capricci dell'élite. E' sufficiente cancellare questa immoralità, uscire dall'inganno psicologico della finanza, per tornare all'economia reale e restituire dignità agli esseri umani capaci di costruire, riusare, conservare per soddisfare bisogni reali e non più per i capricci di un'oligarchia elitaria degenerata. 386

in Casa, come risparmiare, N.3, ilSole24ore, inserto 18 maggio 2007, pag. 72 Laura Elisabetta Malighetti, Recupero edilizio e sostenibilità, ilsole24ore, 2004, pag. 96 388 SIMONE OMBUEN, MANUELA RICCI, ORNELLA SEGALINI, i programmi complessi, ilsole24ore, 2000, pag. 13 387

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Così titola un paragrafo del testo 50 anni di urbanista in Italia 1942-1992: “La ricostruzione post bellica al di fuori di una politica di piano generale”, solo il titolo lascia intendere in che modo si siano costruite le città italiane. I piani di ricostruzione si caratterizzavano per l’assoluta permissività urbanistico-edilizia e per la rapidità dei tempi di approvazione e di attuazione, garantiti anche da “concessioni” dei poteri di intervento dello Stato a operatori privati per la realizzazione delle opere di demolizione, ricostruzione e nuova costruzione 389. Com’è ben testimoniato dalla storia, il ricorso a procedure amministrative in deroga a quelle ordinarie è accaduto tutte le volte che si pensava di poter agire in fretta. Gli effetti disastrosi sono percorribili tutti i giorni, la maggior parte delle città italiane sono inospitali, irrazionali, spazi inadeguati, speculazioni edilizie, e tutto questo condiziona in maniera determinante, ed in peggio, la vita dei suoi abitanti. Le città moderne sono state progettate per le automobili e non per i cittadini. Ma in realtà, per avere una buona mobilità è efficace il principio cardine: prima cammina, poi vai in bici e poi in macchina. Un’indagine conferma il pessimo stile di vita degli italiani indotto dalla programmazione mentale della pubblicità e rivela che il 65% usa l’auto per spostarsi. 390 Moriremo tutti sepolti dalle macchine: di questo passo l'iperbole rischia di avvicinarsi alla realtà perché il nostro parco circolante auto continua a crescere senza fine: +4,92% negli ultimi cinque anni. Un record inaudito non tanto per l'incremento percentuale (che comunque non si può ignorare perché siamo passati dalle 34.636.594 auto del 2005 alle 36.339.405 del 2009...) ma perché in Italia siamo già ampiamente oltre la soglia di guardia con la più alta concentrazione di macchine in Europa grazie all'incredibile rapporto di 59 vetture ogni 100 abitanti. […] Tante tantissime e non solo in rapporto alle strade che sono le stesse dagli anni Sessanta ma anche rispetto alla superficie della nostra nazione le auto iniziano a diventare troppe: se saldassimo insieme tutte le carrozzerie delle macchine in Italia arriveremmo all'incredibile numero di 248 mila ettari, ossia 248 chilometri quadrati: come se Milano e Firenze fossero interamente ricoperte di lamiera. Il fenomeno, forse è questa la cosa più strana, sembra sfuggito ai più. 391

Ciò può avvenire con un miglioramento della sicurezza stradale a favore di soggetti più svantaggiati, con la costruzione di piste ciclabili e soprattutto una pianificazione urbanistica integrata che non trascuri il traffico non motorizzato, ma lo metta in primo piano 392. Gli italiani non hanno bisogno di nuove auto, ma di sostituire i motori a combustione con i motori elettrici, più efficienti ed a zero emissioni gassose. Riccardo Iacona, nell’inchiesta “case da pazzi” in “Presa Diretta”, andata in onda su RAITRE il 13 febbraio 2010, mostra come il Comune di Parigi faccia l’opposto dei comuni italiani e cioè l’Ente pubblico compra immobili, li ristruttura e li concede al popolo con tre modalità: un affitto sociale, 389

FEDERICO OLIVA, Le città e i piani, in 50 anni di urbanista in Italia 1942-1992, La Terza,, 1993, pag. 41 PINO FONDATI, il 65% degli italiani usa (solo) l’auto per spostarsi, 2 febbraio 2011, http://www.motori24.ilsole24ore.com/Mercato/2011/02/direct-line-studio-italiani-auto-uso.php […] sta di fatto che il 65% degli italiani usa l'auto sempre e comunque, per qualsiasi spostamento. Solo il 34% sceglie la macchina esclusivamente per il tempo libero. È quanto emerge dai dati rilevati su un campione di oltre un milione di automobilisti dal Centro Studi e Documentazione di Direct Line, la compagnia di assicurazioni online auto e moto. Una ricerca che non arriva da sola. Una indagine Aci/Censis 2010 conferma questo rapporto di forte dipendenza degli italiani nei confronti dell'auto: è il veicolo preferito dal 90,4%, seguito dai mezzi pubblici cittadini (34,3%), da moto e scooter (17,9%), da treno e bus per spostamenti extraurbani (13,4%), mentre le persone che si spostano frequentemente a piedi sono il 35,5%, e quelli che vanno in bici il 18,7%. La ricerca di Direct Line prende in considerazione anche le diverse regioni. Ebbene, il Veneto ha il più alto tasso di automobilisti "attivi" (71%), seguita dall'Emilia Romagna (70%, del resto è la terra dei motori…) e dalle Marche (69%). Le regioni in cui si utilizza l'auto solo nel tempo libero sono Campania (44%), Liguria (41%) e Lazio (40%). Un colpo al luogo comune del macho al volante viene assestato dalla distinzione in base al sesso: il 66% delle donne ritiene l'automobile il mezzo di trasporto indispensabile per qualsiasi tipo di spostamento, gli uomini le inseguono a distanza vicina con un 64%. Sperando che nel dato non ci siano sottese considerazioni relative alla incolumità personale, per cui nella propria auto ci si sente più tranquille. 391 Vincenzo Borgomeo, parco auto, crescita infinita siamo oltre i 36 milioni, 12 maggio 2010, http://www.repubblica.it/motori/ecoauto/2010/05/12/news/parco_auto_crescita_infinita_siamo_oltre_i_36_milioni3999787/ 392 WUPPERTAL INSTITUT, per un futuro equo, Feltrinelli, 2007, pag. 184 390

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uno agevolato ed uno calmierato a seconda dei redditi dichiarati per evitare che i cittadini, costretti dal libero mercato, debbano lasciare la città. Funziona proprio così, nuove case popolari nel centro di Parigi per garantire un giusto prezzo, il Comune deve soddisfare ben 115.000 domande per gli alloggi e l’Assessore competente dichiara di aver soddisfatto 30 mila nuovi alloggi lo scorso mandato mentre consegnerà altri 45 mila nel mandato in corso. L’ultimo anno hanno acquisto altri 12 mila appartamenti da ristrutturare e consegnare. I cassetti degli uffici tecnici comunali sono pieni di progetti sostenibili, di buon senso. L’architetto italiano Paolo Soleri è stato, nel periodo contemporaneo ed industriale, uno dei primi tecnici a progettare e realizzare una città sostenibile: Arcosanti, in Arizona (1970). Nel volume "Arcologia: la città ad immagine d'uomo", Soleri descrive le soluzioni per comprimere e compattare le strutture urbane verso il tridimensionalismo e combattere l'espansione urbana bidimensionale 393. Nel 1962 il Ministro Fiorentino Sullo propose una soluzione radicale sul problema della rendita e del regime dei suoli per evitare la speculazione edilizio, quella proposta fu scartata. In precedenza, Hans Bernoulli pubblicò Die Stadt und ihr Boden (La città e il suolo urbano) nel 1946 denunciando i guasti dovuti alla privatizzazione e all'eccessivo frazionamento dei suoli urbani, proponendo la gestione collettiva del suolo attraverso l'uso generalizzato del diritto di superficie. Il tema della città sostenibile torna di moda, ma la questione non è di natura tecnica, cioè il problema non è saper progettare spazi adeguati e rispettare l’ecologia, ma la questione è di natura politica ed economica. Anziché tutelare paesaggio ed ambiente attraverso la tradizione urbana rinascimentale, l'innovazione tecnologica, la rigenerazione urbana, lo studio della "scienza della sostenibilità", come ad esempio i modelli di Paolo Soleri, accade che i politici locali pianificano speculazioni edilizie firmate anche dalle “archi-star” (usare l’autorità mediatica dei personaggi per manipolare la percezione pubblica). Nel corso degli anni siamo passati dagli “standard minimi quantitativi” 394 a principi di "eco-densità", raramente applicati. Articolo 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Applicando l'articolo nove della nostra Costituzione possiamo risolvere buona parte dei problemi occupazionali del nostro Paese. Secondo le stime dell'Unesco l'Italia possiede fra il 60 e il 70% dei beni culturali mondiali (rapporto Eurispes 2006), mentre il paesaggio nostrano fu definito il giardino d'Europa395. Pertanto è del tutto ridicolo credere che una Nazione del genere possa ritenersi in crisi o che non ci siano opportunità di lavoro, perché la ricchezza reale circonda i cittadini italiani, forse incapaci di guardare e capire la bellezza che è intorno a loro. Tutti i Governi che si sono succeduti hanno provveduto a smantellare la ricerca per favorire istituti stranieri, e le SpA hanno potuto inquinare siti naturali recando danni biologici e morti per tumori e neoplasie. Per pianificare una politica nazionale sui temi della prevenzione primaria, riduzione del rischio sismico, il riuso, il recupero e la conservazione dei beni culturali è necessario riprendersi la politica monetaria e industriale. Pubbliche amministrazioni, ingegneri strutturisti, architetti, geologi, agronomi, biologi e contadini moderni sanno bene che è necessario tutelare il territorio, ma l'usurpazione della sovranità monetaria, l'invenzione dell'economia del debito ed il sistema di creazione della moneta, l'invenzione della spending review 396, l'artificio mentale dell'efficienza economica, lo spread, le borse telematiche sono maschere ben progettate e propagandate per distrarre i cittadini sui problemi reali della Nazione.

393

http://it.wikipedia.org/wiki/Arcologia D.M. 1444/68 395 JOHANN WOLFGANG GOETHE, Viaggio in Italia 396 revisione della spesa pubblica 394

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Anche l'urbanistica ha la necessità di cambiare paradigma culturale, già negli anni '60, durante la ricostruzione, emerse il problema del consumo del suolo, e la proposta efficace di Fiorentino Sullo per sottrarre potere agli speculatori fu appositamente scartata grazie alla pressione dei costruttori edili. E' necessario introdurre nella tradizionale zonizzazione 397, condizionata dalla logica mercantile, l'uso di strumenti che misurano i flussi di energia e di materia, e riproporre l'azzeramento dei regimi immobiliari e dei suoli dando priorità al riuso, ma consapevoli dell'entropia ed al valor d'uso sociale, criterio non monetario. Il capitalismo fece sviluppare e crescere le città sotto la spinta dell'avidità materialista tramite modelli industriali dipendenti da fonti non rinnovabili, oggi una nuova domanda può e deve nascere grazie alla condivisione di nuove tecnologie con fonti alternative, e sensibilità "nuove" che possano comunicare la reale crescita necessaria per le comunità, che dipendono dalla fotosintesi clorofilliana e non dagli obsoleti valori immobiliari. Nella consuetudine i piani e le trasformazioni urbanistiche misurano la convenienza economica facendo la differenza fra il valore di mercato dei fabbricati e il costo di costruzione, o una valutazione fra costi e benefici, tutti criteri monetari. Tradotto per le leggi della natura significa che il capitale ignora l'entropia, e spinge i progettisti a progettare ampi spazi e volumi poiché la convenienza si misura in mq/mc da vendere, o fittare, come le superfici abitabili, commerciali, industriali. Nell'ambito di questi principi l'urbanistica del novecento e degli inizi del nuovo secolo duemila, prima è stata soggetta all'interesse dello Stato e successivamente all'interesse del cosiddetto "libero mercato". In tutto questo periodo i decisori politici hanno sempre ignorato la bioeconomia e la partecipazione popolare al processo decisionale delle proprie comunità. Agli standard urbanistici quantitativi bisogna associare il Benessere Equo e Sostenibile (BES), e le amministrazioni devono essere liberate dall'immorale obbligo di pareggio di bilancio, poiché le costringe a mercificare il territorio, così come bisogna ripensare il "patto di stabilità" che oggi limita la capacità di stanziare investimenti per conservare i servizi indispensabili. L'urbanistica di oggi non ha bisogno di piani di espansione, ma di piani di conservazione e contenimento finanziati con moneta sovrana a credito e con indici di qualità non più di quantità. L'urbanistica di oggi dovrebbe tornare a servizio della Costituzione tutelando il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Può accadere se i cittadini comprendono di dover prendere parte ai processi di trasformazione delle città e ricordando che la natura pone dei limiti ben precisi (entropia). Questo processo civico oggi può avvalersi anche di criteri valutativi più significativi con l'approccio olistico e della "scienza della sostenibilità". Ad esempio, l'approccio metabolico al progetto, sia esso urbano, sia di edificio, porta a sviluppare il concetto di dematerializzazione, ossia la necessità di ridurre l'utilizzo di risorse nel ciclo di vita del processo progettazione-realizzazione-gestione-demolizione (Benevolo, 2009). 398 La realtà ci informa che l'invenzione della moneta è utile come mezzo di scambio al fine di ottenere un risultato: realizzare un bisogno primario, un interesse privato o un interesse pubblico. La realtà ci informa che gli individui hanno le risorse, culturali e tecniche, per "aggiustare" ciò che si sta consumando: gli edifici, i suoli etc. Destra e sinistra ci raccontano la storia che bisogna ridurre la spesa pubblica e cancellare gli sprechi altrimenti non si trovano le risorse per finanziare gli interventi utili. Gli sprechi nella pubblica amministrazione sono un problema noto, ma destra e sinistra anziché intervenire sul malcostume, la corruzione, i favoritismi ed il clientelismo, tagliano proprio i diritti inviolabili ed i servizi essenziali, e non propongono il ripristino della sovranità monetaria utile a creare danaro senza debito per i bisogni reali. Destra e sinistra per applicare l'agenda politica dell'élite usano l'apatia politica ed il malcostume per circoscrivere e ridurre i diritti costituzionali, per usurparli, al fine di raggiungere altre tappe che conducono al un nuovo ordine mondiale, quello orwelliano. Sono prove di queste tappe: le linee politiche di gruppi sovranazionali, il "golpe bianco" (Monti in Italia e Papademos in Grecia), la rielezione di Giorgio Napolitano e la 397

http://it.wikipedia.org/wiki/Zonizzazione Giuseppe Longhi in Sostenibilità urbana e territoriale, il Nuovo Manuale di Urbanistica, Leonardo Benevolo (direttore scientifico), Mancosu editore, 2010, Vol. II, pag. D26 398

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creazione di un "Governo del Presidente", e le odierne regole fiscali europee (fiscal compact e MES) che rappresentano le ultime armi esposte pubblicamente.

Energia e salubrità in edilizia. La progettazione e il mondo delle costruzioni rappresentano un settore, forse, il più avanzato e consapevole di come si sprecano risorse poiché le costruzioni hanno sempre avuto un impatto ambientale e in ragione di ciò, probabilmente, quest'ambito ha saputo proporre metodi per misurare gli effetti dell'impatto ambientale e cercare di prevenire danni per le future generazioni. Esistono ben 25 metodi per misurare l'impatto ambientale nell'edilizia fra questi, 5 sono italiani (ITACA, SB 100, Torino Olimpica, Ecocity UNI GL4, Eco Quartiere Mediterraneo), 2 internazionali (GB Tool, SB Method) e 3 europei (Lense, HQR2R, Indicatori ICE). Queste iniziative dimostrano le capacità dei tecnici progettisti che mettono a disposizione dei dipendenti eletti conoscenze per scrivere norme e leggi, che diventano procedure standard per migliorare la qualità della vita. Tali conoscenze andrebbero condivise direttamente nelle comunità al fine di avviare un processo virtuoso di autoderminazione locale, e consentire ai cittadini di decidere direttamente le linee politiche locali poiché gli amministratori, soprattutto italiani, non sono culturalmente preparati alle sfide politiche. Spesso accade che i dipendenti eletti fra corruzione, clientele, stupidità e alla loro inerzia causano danni economici 399 e culturali poiché non si adeguano ai cambiamenti culturali e tecnologici. Ad esempio, il Comune di Salerno ha impiegato ben 19 lunghissimi anni per approvare un Piano Energetico commissionato all’Università di Salerno al costo di centomila euro, nonostante la prima legge italiana sia del 1991. In 19 anni un Ente pubblico avrebbe dovuto sviluppare competenze interne tali sia da risparmiare centomila euro, e per presentare linee guida adeguatamente aggiornate alla cultura tecnologica contemporanea, come fanno altri Enti pubblici italiani e stranieri. Esiste un'enorme distanza fra le conoscenze scientifiche, gli strumenti tecnologici in uso, ed i dipendenti politici, questi ultimi spesso sono in ritardo rispetto alle opportunità che l'innovazione presenta per migliorare la qualità della vita dei cittadini, gli stessi che pagano le tasse e lo stipendio ai politici inadeguati. Per trovare l'innovazione nel campo della politica bisogna guardare nei piccoli centri. Il piccolo comune di Torraca (SA), nel Cilento, è stata la prima città al mondo, nel 2007, a sostituire l’illuminazione pubblica con la tecnologia LED 400 garantendo una riduzione del 65% dei consumi rispetto alle tecnologie tradizionali, un abbattimento dei costi di manutenzione del 50% e dell'inquinamento luminoso del 90%. Questi fatti dimostrano una cosa, il buon senso, la cultura politica e le buone pratiche non sono legate alle dimensione delle città o alla geografia. Già, nel 2006, una direttiva europea 401 prevedeva iniziative sull’uso razionale dell’energia: «Il settore pubblico dovrebbe pertanto essere incoraggiato a integrare le considerazioni relative al miglioramento dell'efficienza energetica nei suoi investimenti, ammortamenti fiscali e bilanci di funzionamento. Inoltre, il settore pubblico dovrebbe sforzarsi di applicare criteri di efficienza 399

Giuseppe Castiglione, Presidente Unione Province d’Italia: "Il Commissario europeo alle Politiche regionali ha ben esplicitato la grande verità sull’uso dei Fondi comunitari in Italia: le amministrazioni regionali, e statali non hanno difficoltà a scrivere i programmi e a individuare obiettivi plausibili. Non sanno invece realizzarli! Sono i dati che parlano: a dicembre 2010, su un totale di 59,4 miliardi di euro, tra Fondi Comunitari e cofinanziamento nazionale, la spesa è ferma al 12,2% (7,2 Miliardi di euro), mentre gli impegni sono al 22,7%(13,5 miliardi). Altrettanto grave la rilevazione per il Mezzogiorno, dove, tra POIN POR e PON, di 47 miliardi se ne è spesi appena il 10% (4,8 miliardi), mentre gli impegni in progetti operativi sono al 19% (8,9 miliardi di euro). 30 maggio 2011 http://www.upinet.it/3506/sviluppo_economico/fondi_comunitari_inutilizzati_lallarme_di_castiglione_in_un_intervento _su_il_sole_24_ore_del_30_maggio_2011/ 400 Wikipedia: In elettronica LED è l'acronimo di Light Emitting Diode (diodo ad emissione luminosa). Il primo LED è stato sviluppato nel 1962 da Nick Holonyak Jr.. Si tratta di un dispositivo optoelettronico che sfrutta le proprietà ottiche di alcuni materiali semiconduttori per produrre fotoni attraverso il fenomeno dell'emissione spontanea ovvero a partire dalla ricombinazione di coppie elettrone-lacuna. 401 DIRETTIVA 2006/32/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, del 5 aprile 2006, concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e recante abrogazione della direttiva 93/76/CEE del Consiglio

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energetica in ogni procedura di aggiudicazione degli appalti pubblici, pratica prevista dalla direttiva 2004/17/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, che coordina le procedure di appalto degli enti erogatori di acqua e di energia, degli enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali». Persino l’ultima direttiva europea (2012/27/UE) parla di un piano di decrescita energetica che intende ridurre la dipendenza dagli idrocarburi per aumentare l’impiego delle fonti alternative. «L’efficienza energetica costituisce un valido strumento per affrontare tali sfide. Essa migliora la sicurezza di approvvigionamento dell’Unione, riducendo il consumo di energia primaria e diminuendo le importazioni di energia». Questa norma prende consapevolezza del problema causato dal "picco del petrolio" ed invita le amministrazioni a promuovere la cancellazione degli sprechi energetici. I cittadini dovrebbero sapere che il tema della crisi energetica è vecchio, ed i politici sono in grave ritardo, spesso condizionati dalle SpA piuttosto che dare priorità all'interesse pubblico. Quando una comunità dimostra volontà e consapevolezza non attende le direttive europee per affrontare i problemi e li anticipa: l’esempio virtuoso della Provincia autonoma di Bolzano – CasaClima - dimostra come un sistema federale sia più efficiente. Il termine federale in Italia è stato manipolato, ma nella sostanza il federalismo è sinonimo di maggiore democrazia diretta, maggiore controllo e trasparenza dove i cittadini hanno strumenti efficaci per proporre idee (delibere, leggi) e per rimuovere i dipendenti corrotti (verifica del mandato elettorale). Nel 2010 una nuova direttiva europea 402 stimola gli Enti locali a promuovere l’efficienza energetica tramite strumenti finanziari ad hoc predisposti dalla Banca degli Investimenti europei e i fondi strutturali. BREAM (Building Research Estabilishment Assessment Method), LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), SBTool (Sustainable Building Toll), Protocollo ITACA, sono metodi di valutazione della sostenibilità edilizia. POE (Post Occupancy Evaluation) è un criterio valutativo che misura il comfort ambientale delle abitazioni. A livello normativo è la norma ISO 14020 a stabilire le linee guida e i principi per lo sviluppo e l’applicazione di etichette e dichiarazioni ambientali volontarie. Definisce tre tipi di etichette ambientali 403: • ISO 14024 Ecolabel 404 • ISO 14021 autodichiarazioni del produttore • ISO 14025 forniscono dati quantitativi sul profilo ambientale del prodotto valutate secondo LCA 405.

Uno standard italiano: il protocollo ITACA. 406 Sebbene alcuni protocolli internazionali si stiano affacciando sul mercato italiano, la tendenza da parte delle Regioni è quella di adottare, anche se con adattamento locale, il protocollo Itaca che nasce da un gruppo di lavoro interregionale per edilizia sostenibile dell’Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale. Descriviamo questo protocollo anche con l’obiettivo di far comprendere più nel dettaglio cosa sia una valutazione ambientale, quali elementi consideri e con quali logiche si costruisce quell’integrazione che poi porta a un valore unico di classificazione della qualità ambientale dell’edificio.

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DIRETTIVA 2010/31/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell’edilizia 403 SARA SCAPICCHIO*, valutazione di sostenibilità etichette ecologiche e risorsa acqua in edilizia, in “Il Progetto Sostenibile”, N. 24 ott-dic 2009, pag. 62; *Università degli Studi di Napoli Federico II 404 marchio europeo di qualità ecologica a prodotti che superino determinati esami relativi a diverse qualità ambientali 405 Analisi Ciclo Vita, ecobilancio 406 GIULIANO DALL’O’, ANNALISA GALANTE, abitare sostenibile, in farsi un’idea [182], il Mulino 2010, pag. 55

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Il protocollo Itaca è stato elaborato sulla base della metodologia, sviluppata in ambito internazionale, del Green building challenge (Gbc). L’evoluzione normativa, e in particolare la pubblicazione del d.lgs. 311/06 con le disposizioni sul rendimento energetico in edilizia, hanno determinato l’aggiornamento del protocollo sintetico. Tale aggiornamento è stato sviluppato da iiSBE Italia, Itc-Cnr ed Università Politecnica delle Marche e poi approvato l’11 aprile 2007. La valutazione della sostenibilità ambientale dell’edificio è basata su requisiti prestazionali a punteggio. L’edificio può acquisire, per ogni sotto-criterio un punteggio che va da -1 a +5 in funzione della prestazione. Lo zero rappresenta lo standard di paragone che si riferisce alla pratica costruttiva corrente e al rispetto delle norme vigenti. […] Nel protocollo Itaca 2009 la prestazione degli edifici è valutata rispetto a 49 criteri raggruppati in 18 categorie aggregati in 5 aree di valutazione: • qualità del sito; • consumo delle risorse; • cariche ambientali; • qualità dell’ambiente interno; • qualità del servizio. Criteri e metodi su elencati individuano pratiche e linee guida per la progettazione e la costruzione in termini qualitativi col fine di avviare una consuetudine virtuosa nel settore dell’edilizia per tutelare la salute umana e l’ambiente. Rimangono le differenze culturali opposte poiché ecologia è sinonimo di democrazia ed entrambi sono contrapposti alla massimizzazione del profitto. Nella sostanza, con quale criterio di merito si stabilisce il prezzo di un’immobile? Oggi non esiste alcun obbligo di adottare criteri di merito, è sufficiente che il cittadino sborsi la somma di danaro richiesta dal venditore. L’anomalia è che il cittadino italiano sembra essere il massimo esperto quando parla di calcio, di automobili ma non sa nulla circa la qualità delle civili abitazioni e la qualità del cibo. Italiani esperti del superfluo ed ignoranti sul necessario? Negli ultimi anni, dopo la disattesa legge 10/91 sul risparmio energetico e grazie alla spinta iniziale della Provincia autonoma di Bolzano con la certificazione “Casaclima” 407 sui consumi energetici è stata introdotta anche in Italia una norma che introduce le “classi di consumo” così come, già in precedenza, avveniva per gli elettrodomestici. Gli italiani potranno sapere quanta energia consuma la propria abitazione. Queste etichette sui consumi sono solo il primo passo che introduce un’efficace concetto di qualità architettonica, altri parametri devono essere valutati e come spesso accade i dipendenti eletti non sono capaci, sia per ignoranza e sia per corruzione, di introdurre ed applicare la qualità architettonica già descritta in ambito accademico sin dagli anni ‘80.

407

NORBERT LANTSCHNER, CasaClima, vivere nel più, Raetia, Bolzano 2006

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Obiettivo del POE è quello di porre in relazione la misurazione strumentale dei livelli prestazionali con le aspettative degli abitanti e il livello di gradimento da parte dell’utenza, accertabile con buona approssimazione mediante interviste; la documentazione raccolta costituisce un giudizio sui risultati positivi o negativi dell’edificio e, fornendo indicazioni sulle nuove costruzioni o per la riqualificazione delle esistenti, costituisce un contributo innovativo alla manualistica edilizia 408.

Ecco l’elenco di alcuni criteri considerati dal metodo POE: salubrità del sito, distanza dalle attività industriali, livello sonoro del sito, orientamento dell’edificio, strutture per servizi didattici e culturali, rapporti socio/culturali, disponibilità di attrezzature per il tempo libero, efficacia dei percorsi, eliminazione delle barriere architettoniche, ricambi d’aria, isolamento termico, efficacia dell’illuminamento naturale, presenza di inquinanti chimici, ed altro ancora. Materiale e prodotti edilizi, in condizioni di uso normale, sono cause potenziali di emissione delle seguenti classi di inquinanti: 1. inquinanti di natura fisica: radon e suoi di prodotti di decadimento; 2. composti organici volatili (VOC) e semivolatili: formaldeide e antiparassitari; 3. inquinanti biologici: batteri, funghi, muffe; 4. fibre minerali naturali e artificiali: amianto e fibre minerali artificiali (lana di vetro, di roccia). L’emissione di altre classi di inquinamento è legata a particolari condizioni o a fatti eccezionali quali l’incendio, per quanto riguarda i prodotti della combustione (fumi tossici) o al dispersione di fibre e polveri in caso di crolli dovuti a eventi sismi o altro. Per quanto riguarda gli inquinanti biologici, il loro sviluppo è dovuto alla presenza di condizioni particolari di temperature e di umidità e all’accumulo di sporco. Non sono quindi i materiali direttamente responsabili, ma il loro uso in condizioni non adeguate. I prodotti edilizi possono causare inquinamento dell’aria interna secondo tre principali modalità: - direttamente, emettendo o rilasciando composti organici volatili, particolato respirabile, fibre; - indirettamente, adsorbendo e rilasciando successivamente sostanze inquinanti provenienti da altre fonti; - favorendo lo sviluppo di inquinanti biologici. Le scelte tecniche sono in grado di migliorare la qualità dell’aria in edifici esistenti o di prevenire l’inquinamento nelle nuove costruzioni. L’intervento del progettista sul costruito può essere richiesto a seguito di lamentele da parte degli occupanti e/o a seguito di indagini diagnostiche sull’edificio. 409

La letteratura giuridico-urbanistica è ricca di taluni esempi che mostrano da un lato le intenzioni di tecnici capaci e preparati che hanno elaborato norme atte a prevenire problemi e dall’altro lato la triste realtà italiana che mostra un territorio troppo antropizzato, urbanizzato, troppo costruito che aggredisce l’ambiente e lo rende pericoloso in alcune aree notoriamente a rischio (terremoti e rischio idrogeologico). In Italia ci sono più di 42mila scuole pubbliche, tra scuole d’infanzia, primaria e secondaria. Di queste, la metà circa sono ad alto rischio da un punto di vista sismico perché si trovano nelle zone 1 e 2 della mappa della pericolosità dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). 410 Inoltre, esiste un'anagrafe dei siti inquinati da bonificare e sarebbero circa 57 sparsi in tutta Italia. Nell'ottobre 2011 Greenpeace presenta il rapporto SIN Italy 411 ove mostra la drammatica situazione dei Siti d’Interesse Nazionale (SIN), quelle aree in cui l’inquinamento di suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee è talmente esteso e grave da costituire un serio pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente naturale. I progettisti sono sollecitati a puntare l’attenzione sulla scelta di materiali e prodotti ad alta efficienza termica per la realizzazione dell’involucro edilizio e sulla scelta di impianti ad alto rendimento, 408

Quaderni del MANUALE DI PROGETTAZIONE EDILIZIA (serie diretta da ARIE GOTTFRIED), I criteri di progettazione e le verifiche, [Qualità & Manutenzione], HOEPLI, Milano 2006, pag. 104 409 MANUALE DI PROGETTAZIONE EDILIZIA, I criteri di progettazione e le verifiche, [Qualità & Manutenzione], HOEPLI, Milano 2006, pag. 48 410 Elisabetta Tola, in Corriere Sera on-line, http://www.corriere.it/inchieste/reportime/societa/scuole-nuove-tempocrisi/c812aaba-3d8f-11e2-b22e-27312368513d.shtml 411 http://www.greenme.it/informarsi/rifiuti-e-riciclaggio/5924-greepeace-rifiuti-sin

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possibilmente basati sullo sfruttamento di risorse rinnovabili (solare, fotovoltaico, geotermico, eolico). La corretta progettazione di forma e orientamento dell’edificio, abbinata a scelte tecnicocostruttive che mirano all’incremento dell’isolamento e all’ottimizzazione dell’inerzia termica, permettono di realizzare edifici con basso fabbisogno energetico. L’abbinamento, a questo punto, con impianti a elevata efficienza, basati sullo sfruttamento di energie rinnovabili, permette di delineare uno scenario futuro caratterizzato dall’autosufficienza energetica e dall’azzeramento delle emissioni di CO2 (Zero Emission Building). Almeno in fase d’uso. Occorre altresì osservare come la spinta verso la realizzazione di edifici a bassissimo consumo energetico in fase d’uso stia portando il mercato ad una rincorsa a livelli prestazionali che vanno ben oltre quelli indicati dagli apparati normativi: l’esibizione di elevate prestazioni energetiche è diventata un elemento di valorizzazione economica considerato importante nel mercato immobiliare. […] Un’analisi ambientale corretta e completa, relativamente ad una costruzione, dovrebbe basarsi, dunque, sul metodo LCA (Life Cycle Assessment), andando a considerare tutte le fasi del ciclo di vita (produzione-usodismissione) e tutte le sostanze/materiali coinvolte (e relativi impatti correlati). Ma la valutazione LCA è attività molto complessa e, soprattutto, risulta spesso difficile spiegare i risultati espressi secondo indicatori ambientali poco conosciuti. Per cominciare ad estendere lo sguardo oltre la sola valutazione energetica della fase d’uso, può essere pertanto utile fare riferimento agli indicatori utilizzati nelle procedure di certificazione energetica “correnti” (energia primaria PEI, espressa in MJ o kWh, ed emissioni di CO2), valutando i consumi e le emissioni anche delle fasi a monte dell’uso di un edificio. In tal senso, gli indicatori che possono essere presi in esame sono l’energia incorporata (embodied energy) e le emissioni di CO2 incorporate (embodied carbon) nei materiali, considerando l’estrazione delle risorse, il loro trasporto, la produzione e lavorazione di un prodotto. Nelle banche dati vengono, in genere, riportati i valori di energia incorporata assumendo come confini la “culla” e il “cancello” (dello stabilimento produttivo). A questi bisognerebbe, poi, sommare l’energia spesa dal “cancello al cantiere” (andando a comprendere anche il trasporto fino al luogo della messa in opera e la fase di messa in opera stessa). 412

Gli impegni non corrispondono ad una qualità architettonica ed urbanistica diffusa, anzi esistono troppi volumi costruiti e male, soprattutto dal punto di vista del risparmio energetico. Fino a quando la ricchezza verrà misurata in moneta debito coi suoli e con l’espansione urbana si avranno altri scempi da correggere. Eppure basterebbe fare un piano di monitoraggio dell’ambiente costruito finalizzato al recupero (riuso) per creare migliaia di posti di lavoro, ecco la vera sicurezza. L’Italia deve consolidare, dal punto di vista statico, tutti gli edifici che abbiano dai 40 anni di “età” in su. L’Italia deve ristrutturare l’intero patrimonio edilizio esistenze, altro che nuove case. E’ sufficiente mutare i valori monetari – convenzione arbitraria - dell’attuale consuetudine progettuale e costruttiva: un edificio di nuova costruzione dovrà valere meno di un edificio ristrutturato (sicurezza statica e salubrità: metodi POE, BREAM, Protocollo ITACA). Quindi, la misura del valore non sarà indicata dalla moneta, mezzo di scambio, ma dalla qualità e dal buon senso: volontà politica. Il risparmio energetico potrebbe essere una moneta di scambio, la ristrutturazione potrebbe essere una moneta di scambio, e così via; cioè è sufficiente una volontà popolare che indichi una nuova misura del valore figlia della qualità e non più della quantità (lo stupido PIL) per migliorare le condizioni di vita di tutti e soprattutto dei meno abbienti. Facciamo un esempio sulla rendita: per costruire un edificio ex-novo si spende 1 e si vende a 3. Quindi il rapporto è 1/3 con grande margine di guadagno. Ma se la rendita fosse la stessa per ristrutturare? Se si spendesse meno per ristrutturare (vantaggio per il costruttore) e si vendesse a un prezzo leggermente inferiore a quello di mercato? Riflettiamoci un attimo, i prezzi delle case ristrutturate non sono associati ad indicatori di qualità architettonica ma sono stabiliti da speculatori (immobiliaristi) senza scrupoli, i piani urbanistici realizzano soprattutto espansioni, crescita perché il maggiore profitto deriva dalla rendita urbana (nuove aree costruite e nuove case). Queste consuetudini progettuali esistono soprattutto perché il profitto maggiore deriva da una cultura obsoleta figlia della produzione e del costo di produzione allora ribaltiamo il paradigma: misuriamo il valore sul risparmio, riciclo ed il riuso, accadrà che 412

Andrea Campioli, Valeria Giurdanella, Monica Lavagna, Energia per costruire, energia per abitare, in “Costruire in Laterizio” N.134, maz-apr 2010, pag. 60

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progettisti e costruttori ignoreranno la rendita urbana, fondiaria e l’espansione urbana per concentrarsi sulle trasformazioni urbane all’interno di aree già edificate ma abbandonate e l’impegno si concentrerà sugli edifici costruiti dagli anni ’50 in poi per rivalutarli e riusarli eliminando gli sprechi energetici e consolidando i volumi costruiti (sicurezza statica). In parte sta già accadendo, trasformazioni urbane in ex aree industriali ma quasi tutti i piani urbani perseguono ancora l’obsoleta crescita con la perdita di importanti suoli agricoli. Nella sostanza se abbiamo compreso che la fonte del valore monetario è la convenzione e, se siamo consapevoli che l'attuale sistema sta distruggendo risorse ed il bene comune è quindi moralmente doveroso mutare convenzione. Essendo la moneta debito misura della ricchezza accade che le accademie si auto-promuovono come le corporations SpA secondo logiche di profitto e così il know how formato e pagato con le tasse degli italiani migra nei territori dove la moneta circola più velocemente, non si tratta di fuga dei cervelli ma di uso commerciale della presunta autorevolezza dell’ente Università, altro che libero mercato: Un accordo siglato alla fine del 2008, tra la Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Architettura italiane e la direzione delle costruzioni e dell’urbanistica del Guangdong, vede attualmente molti degli atenei italiani cimentarsi in consulenze e studi sul fronte delle risorse ambientali e culturali, nelle città di Guangzhou, Foshan, Zhongshan, Huizhou e Zhaoqing. 413

L’evidente concorrenza sleale: docente-professionista contro il singolo libero-professionista è sempre stata argomento di accesi dibattiti e divisioni, ma le corporazioni degli Ordini professionali ed i dipendenti eletti non hanno mai voluto abolire enti obsoleti e generatori del malcostume. In tal senso arriva una Sentenza del Consiglio di Stato. I giudici dicono stop alle università attive nel mercato dei servizi. Esultano Oice e gli Ordini di ingegneri e architetti: «Era concorrenza sleale». Il Consiglio di Stato boccia l'attività imprenditoriale di mercato a scopo di lucro, ammettendo solo quella «strettamente strumentale alle finalità istituzionali dell'Ente, che sono la ricerca e l'insegnamento, nel senso che giova al progresso della ricerca e dell'insegnamento, o procaccia risorse economiche da destinare a ricerca e insegnamento». Il contenzioso parte nel 2005, con quattro ricorsi complessivi, che solo ora approdano a una conclusione. «Il Consiglio di Stato ha definitivamente escluso le Università da qualsiasi attività che non sia istituzionale, di studio, ricerca e insegnamento - sottolinea Ceola -. Basta con le attività professionali e concorrenziali nei confronti di ingegneri e società». 414 Il fatto che la maggioranza degli architetti non abbia etica è tristemente noto, «sono disposto a lavorare per il diavolo in persona, se costruisce», scherzava Philip Johnson. Gli architetti hanno avuto un rapporto lungo e non privo di difficoltà con il potere. Lo apprezzano. Un po’ di dittatura aiuta sempre con i permessi urbanistici. Vi è un ampio articolo, gli oligarchitetti 415, che elenca gli ultimi progetti di alcune archistar: Norman Foster per Salva Chigirinsky [Isola di cristallo] e per Vladimir Putin [RMUM], Rem Koolhass per la sede della CCTV di Pechino, Zaha Hadid per Heydar Aliyev defunto dittatore dell’Azerbijan, Foster & Partners per Nursultan Nazarbaev in Kazakistan; insomma uomini politici o istituzioni che “non figurano bene” fra gli auguri natalizi di Amnesty International secondo il Magazine dell’Architettura. Il rapporto fra finanza, banchieri ed architetti è praticamente storico, non solo perché l’élite ha sempre usato i progettisti per rappresentare il proprio potere, praticamente da sempre, ma anche perché oggi il sistema delle fondazioni, che raccolgono almeno il 3% del signoraggio bancario, ha il

413

IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N.84 mag-giu 2010, pag. 16 http://www.architettiroma.it/archweb/notizie/13609.aspx 415 in il Magazine dell’architettura, N. 8, aprile 2008, pag. 4 414

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potere di promuovere l’architettura “sociale”. Un’inchiesta su “Piano casa e social housing”416 pubblicata su “Il Giornale dell’Architettura” ci informa quali siano i più grandi gruppi atti a promuovere la crescita urbana: Polaris Investment Sgr (a Parma con 850 alloggi, a Milano con 580 alloggi, a Roma con 1000 alloggi, in Toscana con 500 alloggi, a Bologna e Ravenna con 950 alloggi), EstCapital sgr, Investire Immobiliare Sgr, Focus Gestioni Sgr, Beni Stabili Gestioni Sgr. Dietro queste società oltre agli Enti pubblici ci sono: Fondazione Cariparma, Intesa San Paolo, Banca Popolare di Milano, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione di Venezia, Fondazioni Bancarie del Monte di Bologna e di Ravenna, Cassa di Risparmio di Modena, Associazione delle Fondazioni delle Casse di Risparmio piemontesi, Cassa di Risparmio di Rimini etc. Vediamo quanti siano i fondi privati e pubblici: circa 298 mln sono dello Stato, 273 mln fondi regionali, 165 mln altri fondi pubblici e ben 1.979 mln sono privati, con totale di circa 2. 717 mln Di questi interventi solo 3.009 rappresentano unità abitative da recuperare (ristrutturazioni) mentre ben 12.057 sono nuove costruzioni. Nella sola Campania si concentrano 6749 nuovi alloggi e solo 310 sono recupero, finanziati con circa 181 mln di soldi pubblici e 1366 con soldi privati (Fonte: Gazzetta Ufficiale n.215 del 15 settembre 2011). Questa è la “green economy” figlia dell’obsoleto sistema della rendita; consumo del suolo anziché intervenire sul patrimonio edilizio esistente.

Lo schema sintetico sopra esposto mostra quanto interesse e potere bancario ci sia dietro il mondo delle costruzioni. E’ probabile che un certo numero di questi alloggi corrisponda anche al reale fabbisogno di nuove famiglie, ma la domanda sorge spontanea: avevamo bisogno di tutte queste nuove case? Molto probabilmente no, ma la rendita immobiliare è un pensante incentivo per distruggere il territorio. Esistono modi per prevenire il consumo ingiustificato? Certamente! Mentre l’Italia, negli anni ’90, tornava al sistema dei feudi introducendo l’uso del diritto privato in ambito pubblico, altri Paesi hanno preso la strada opposta: maggiore democrazia. Ormai, è cosa certa che una riforma amministrativa che introduca la democrazia diretta e partecipativa consente di prevenire la corruzione, ridurre i costi e non sprecare risorse, migliorare la qualità delle decisioni e aumentare la felicità dei cittadini.

416

Marina Dragotto, Umberto Visconti di Massimo, l’affitto social tra 200 e 580 euro, in Il Giornale dell’Architettura N.99 novembre 2011, pag.16-17

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Il “Piano casa” è l’ennesima prova che i Governi lasciano spazio agli interessi particolari dei costruttori; non è difficile scoprire che i consigli di amministrazione delle banche siano l’espressione degli imprenditori e non la volontà di filantropi per il bene comune. Si rinnova il “segreto di Pulcinella”, e dunque, ecco a cosa serve controllare una banca: concentrare i proventi attivi del signoraggio per autofinanziare gli amici, da notare che le banche concentrano i finanziamenti al Nord per un motivo banale, i banchieri e le banche sono nordiche, gestite da persone nate e che vivono al Nord. Gli interventi al Sud hanno, ugualmente, raccolto fondi privati ma in altro modo, per la maggior parte sono normali cooperative edilizie che rischiano il proprio capitale direttamente. L’articolo 41 della Costituzione lascia libertà all’iniziativa privata, ma non per distruggere il territorio che secondo l’articolo 9 deve essere conservato e tutelato. La concentrazione di questi capitali deve far riflettere sul fatto che l’attuale pensiero dominante pone la moneta al di sopra dei diritti e sembra inutile progettare spazi ideali poiché la rendita piega le buone idee a servizio dell’avidità. Tutti i progettisti sanno bene la sostenibilità urbana è il frutto di spazi ben armonizzati fra distanze, percorsi pedonali, servizi ben distribuiti e ambiente. Alcune norme hanno introdotto l’uso del Piano dei Servizi da inserire in una procedura chiamata pianificazione strategica, per considerare il territorio nel suo insieme al contrario di quello che accade sistematicamente quando si presentano società di trasformazioni che garantiscono ingenti capitali privati per realizzare interventi pubblici e privati. Il problema è che probabilmente questi capitali provengono dal sistema delle società offshore e dei paradisi fiscali impiegati nell’edilizia per riciclare proventi illeciti. Nella sostanza, col sistema dell’economia del debito lo Stato viene costretto a fare due passi indietro con la scusa: non ci sono soldi. Dove trovare risorse? Ecco i capitali insanguinati delle società finanziarie che non hanno limiti di azione, dalla droga alle armi, allo smaltimento di rifiuti pericolosi in Africa. Queste SpA grazie alla copertura dei servizi segreti e dei militari possono illecitamente raccogliere milioni e milioni di dollari da investire ovunque e quando questi non bastano, la FED è disposta a stampare moneta gratuitamente per le banche amiche. In Italia la criminalità organizzata, aiutata da servizi deviati ed SpA amiche del Governo di Washington nel riciclare i soldi prodotti con la droga, controlla, sistematicamente, la maggioranza degli appalti pubblici più importanti dal punto di visto economico e riesce ad infiltrare, col sistema lecito del subappalto, la maggioranza degli appalti di “media-dimensione”. La criminalità ignora solo gli appalti dei piccoli paesi poiché ritenuti irrilevanti. Sull’argomento servizi pubblici locali: acqua, energia, mobilità, le multinazionali coordinate nei gruppi sovranazionali: WTO, BCE, Bilderberg e Trilaterale, sono riuscite anche in Italia a far introdurre il diritto privato in ambito pubblico e privatizzare la gestioni di servizi essenziali (acqua, energia, rifiuti, trasporti e beni demaniali) per la vita dei cittadini. Per mezzo dell’economia del debito le SpA controllano tutto, a partire dalla scelta dei candidati politici fino al controllo del servizio stesso. Mentre la maggioranza dei popoli è incollata davanti un televisore gruppi “nascosti” sono riusciti a far passare l’immorale concetto: privato meglio del pubblico, per rubare ai cittadini. L’emergenza. “Black-out a singhiozzo, mezza giornata di panico e caos”. Tempestate di chiamate le stazioni di vigili del fuoco e polizia municipale, una donna incinta finisce in ospedale. Il primo improvviso black-out alle quattro di ieri pomeriggio, poi altri, a ripetizione fino a sera. In tilt l’intera città di Salerno, Pellezzano, molte zone di Cava dè Tirreni e dell’area dei Picentini, Tutti al buio, panico e disagi. 417 “Black-out, tre ore senza luce”. Salerno resta la buio per un guasto alla centrale di Rovella. Ieri pomeriggio Salerno è rimasta paralizzata da un black-out per quasi tre ore. 418 417

Luciana Mauro, in “Il Mattino” edizione Salerno, 28 aprile 2010, pag. 37

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Energia.

rendimento dispositivi

L’energia esiste in natura e l’uomo nel corso dei secoli ha scoperto come trasformarla per scaldare le case (Irradiazione solare – onde elettromagnetiche, energia termica), illuminare senza Sole (energia elettrica) e muoversi (energia cinetica e lavoro termodinamico). Gli editori italiani che producono testi per scuola ed università pubblicano solo teorie, esercizi dei cicli termodinamici (motori a combustione), gli editori censurano la letteratura ed i brevetti di motori alternativi figli del genio di Tesla. Solo da alcuni anni in letteratura si trovano applicazioni che riguardano tecnologie solari ma si continua a censurare il motore magnetico 419. Le migliori scoperte e tecnologie ecologiche sono state messe da parte per manipolare l’opinione pubblica dal punto di vista scientifico-culturale e diffondere tecnologie obsolete che creassero dipendenze dalle multinazionali degli idrocarburi (petrolio e gas) nonostante sia semplice “scoprire l’acqua calda” da un testo scolastico: valori indicativi del rendimento (η) di diversi dispositivi 420: macchine termiche • macchina a vapore di Watt (η) 0,01 • locomotiva a vapore 0,08 • motore a benzina 0,2 – 0,3 • centrale nucleare 0,3 -0,35 • centrale termoelettrica convenzionale 0,3 – 0,4 dispositivi elettrici • cella fotovoltaica (η) 0,10 – 0,15 • lampada a fluorescenza 0,2 • lampadina a incandescenza 0,05 • accumulatore elettrico 0,7 • pila elettrica 0,9 • trasformatore elettrico 0,95 – 0,98 • motore elettrico 0,5 - 0,9

Le macchine termiche, che inquinano e/o possono inquinare hanno rendimenti meno efficienti dei motori elettrici, è sufficiente comparare il rendimento (η) del motore a benzina (0,2 - 0,3) con quello elettrico (0,5 - 0,9). Secondo il Ministero dello Sviluppo Economico quasi il 90% del patrimonio edilizio italiano (più o meno 13,5 milioni di edifici) ha un fabbisogno energetico di circa 220-250 kWh/m² anno, ovvero consumi di 25 litri di gasolio per m². Una quantità pazzesca di energia dissipata; il vero “buco nero” del sistema energetico nazionale. Se si vuole incidere veramente sui consumi energetici bisogna quindi pensare di ridurre innanzitutto i consumi termici delle preesistenze architettoniche. Il problema non è certamente tecnico (come fare a risanarle?) anche se l’accademia italiana pochissimo

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B. Cangiano, in “La Città”, 28 aprile 2010, pag. 1 e 13 TOM BOSCO: «Decisamente c’è gran fermento nel settore della cosiddetta “Free Energy”, soprattutto quella basata sulla tecnologia dei magneti permanenti. Ultimamente si sono fatti avanti molti inventori e addirittura compagnie (come l’irlandese Steorn) con eclatanti dimostrazioni pubbliche e televisive, ma ritengo che quella proposta da Muammer Yildiz, un inventore turco che da tempo si cimenta nella ricerca (in particolare sui lavori e le scoperte di Nikola Tesla) e che ha costruito negli ultimi nove anni ben 34 prototipi funzionanti, segnerà un punto assai importante a favore di questo tipo di tecnologia. Si presume che quello presentato il 21 aprile 2010 dall’inventore di fronte a una platea di studiosi e professori dell’Università di Delft, in Olanda, sia il suo ultimo prototipo dotato di 140 magneti. Al momento non sono ancora disponibili i dati delle misurazioni. Come si può vedere, al termine della dimostrazione la macchina è stata smontata davanti a tutti ed è stato permesso di esaminarla liberamente, con grande soddisfazione di tutti i convenuti. Il fatto che una dimostrazione di questo genere abbia potuto avere luogo in ambito accademico fa ben sperare per il futuro, anche se dubito se ne sentirà parlare molto attraverso i canali di informazione “ufficiali”.» http://www.nexusedizioni.it/apri/Argomenti/Scienza-del-futuro/Free-energy-e-generatori-a-magneti-permanentifinalmente-ci-siamo---di-Tom-Bosco/ 420 UGO AMALDI, Fisica: idee ed esperimenti, Volume Secondo, Zanichelli 2005, pag. 173 419

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si occupa di queste cose, al contrario di quello che avviene oltralpe. Il problema è economico (come finanziare gli interventi?). 421 Un’altra improprietà di termine sta nel fatto che noi non utilizziamo quasi mai l’energia, a parte qualche caso eccezionale, ma utilizziamo sempre trasformazioni di energia. L’energia è quella che è, noi non possiamo mai modificarne la quantità in senso assoluto, ma utilizziamo dei passaggi di energia da uno stato a un altro, da un livello a un altro. A questo punto possiamo mettere a fuoco realmente il problema: non dobbiamo pensare a disponibilità di energia, perché come abbiamo detto tutto ciò che abbiamo attorno è energia, noi stessi siamo energia. Non è che manchi energia, energia ce n’è: tutto è energia. Il problema è un altro: reperire le fonti di energia nelle forme da noi utilizzabili, cioè quelle manifestazioni energetiche che noi siamo capaci di utilizzare, quelle da cui siamo capaci di trarre ciò che ci serve. 422

Nikola Tesla, l’inventore più importante della storia umana (radio, televisione e persino internet…), intuì come usare l’energia senza produrre inquinamento alcuno. Il motore magnetico è solo una delle tante applicazioni evolute dai brevetti di Tesla, una fonte attiva di energia priva della stupida combustione, senza carburante, molto economica e figlia dei principi dell’elettromagnetismo. Il treno maglev 423 è uno degli esempi concreti già commercializzati ed usati in Giappone e Cina, più efficiente e sicuro degli obsoleti “treni alta velocità” venduti in Francia, Spagna ed Italia. La fusione nucleare fredda, dimostrata in questi decenni, è un’altra fonte energetica attiva che non produce inquinamento, molto più economica della fissione e non crea dipendenze.

Energia basta poco Premessa: partendo da un ragionamento di pura sostenibilità col fine di evitare lo spreco di risorse non rinnovabili garantendo un futuro alle prossime generazioni, per un’analisi in chiave di “decrescita felice” bisogna tener presente i principi di eco-efficienza e di sufficienza energetica previa analisi del reale fabbisogno energetico. Allo stato attuale dei flussi energetici è importante ridurre la domanda di energia da fonte fossile (petrolio e gas) perché esistono sprechi evitabili con l’impiego di diversi “accorgimenti” e l’uso di nuove tecnologie. Risparmiare energia è così semplice che forse ci lascia davvero perplessi, a volte. Quando siamo andati a scuola il professore nelle ore di fisica parlava anche di trasmissione del calore e delle capacità termofisiche dei materiali, se non lo ricordiamo è sufficiente rileggere i testi, comprarne uno o usare internet cercando le parole giuste. Anche se in grande ritardo, oggi il risparmio energetico è argomento quotidiano, spesso amici e conoscenti mi pongono quesiti, legittimi, per capire come applicare il risparmio. Mi preme sottolineare che le cose sono molto più semplici e banali di quanto si possa immaginare. Prima di tutto non c’è alcun bisogno di inventarsi tecnici specializzati perché i progettisti sono pagati per risolvere problemi.

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Stefano Fattor, "Obiettivo 2018: risanare le preesistenze a costo zero", in CasaClima N.1, 2009, pag.20. G.A. BECCHI, Le energie rinnovabili e la politica energetica, in LUCIANO PAOLI, Energie rinnovabili impieghi a piccola scala, Editrice Il Rostro, Milano 2007, pag. 83 423 Fonte wikipedia: Le tecnologie che si possono usare per realizzare un maglev sono tre: Sospensione elettromagnetica (EMS): utilizza elettromagneti convenzionali montati sull’estremità di una coppia di strutture poste sotto il treno che avvolgono i fianchi e la parte inferiore della guidovia. I magneti, attirati verso i binari laminati in ferro, sorreggono il treno. Questo sistema però è instabile, perché bisogna controllare costantemente la distanza tra il treno e il binario, che deve essere sempre di 1 cm. Sospensione elettrodinamica (EDS): il treno ottiene la levitazione sfruttando le polarità opposte dei magneti del veicolo e gli avvolgimenti siti sul binario. Un esempio di treno basato su tale tecnologia è il Chuo Shinkansen.utilizzano magneti raffreddati fino alla superconduzione, montano a bordo refrigeratori e criostati. Magneti permanenti (Inductrack): è la tecnologia più economica e promettente, e si basa sull'effetto di repulsione di elementi magnetici permanenti posti sul veicolo. 422

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Dunque, consiglio banalmente di rispolverare la cultura di base che il liceo ci ha dato. I materiali hanno caratteristiche termofisiche e per farsi un’idea corretta è sufficiente comprendere queste misure. Vediamo se questo ragionamento può aiutare tutti: un edificio che disperde energia termica produce un costo/spreco e questo può rappresentare la base economica per finanziare la ristrutturazione edilizia. E’ il tipico ragionamento economico-finanziario delle ESCo (Energy Service Company) che realizzano profitti tramite progetti finalizzati all’efficienza energetica e l’uso degli incentivi delle fonti alternative. I cittadini potrebbero avviare una ESCo, tramite la banca locale, e finanziare la ristrutturazione edilizia dei volumi esistenti con l’obiettivo di realizzare una “smart grid“. In questo modo diventeranno produttori e consumatori (prosumer) di energia ma soprattutto liberi e indipendenti dalle SpA. Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno provveduto, tramite la Banca degli investimenti europei, a deliberare diverse direttive per incentivare l’efficienza energetica e ridurre l’uso degli idrocarburi (petrolio e gas). Più in generale, oggi i tecnici hanno l’opportunità di puntare all’auto sufficienza energetica, ma per realizzare questo importante obiettivo è determinante una volontà politica popolare, “dal basso”. Le nostre case devono raggiungere l’obiettivo del comfort, cioè percepire la sensazione soggettiva di non sentire freddo d’inverno e non sentire caldo d’estate: benessere. Il comfort è figlio della progettazione architettonica e dei materiali impiegati. Se la vostra casa è progettata male, senza dubbio, raggiungere il comfort ideale richiede, rispetto agli errori del passato, un consistente esborso economico. Invece, nella maggioranza dei casi è possibile intervenire sulla coibentazione (“cappotto termico” dell’edificio) e sugli infissi, tutti interventi detraibili, e poi se ancora non avete impianti tecnologici adeguati vi sono numerose soluzioni con l’uso di un mix da fonti alternative (solare termico, fotovoltaico, micro eolico, geotermico). Prima di tutto bisogna prendere familiarità con la conducibilità termica λ [W/mk] (capacità di un materiale a condurre calore) e questa caratteristica deve essere ben evidenziata. Più la conducibilità di un materiale è bassa e maggiore sarà il vostro risparmio. La resistenza termica s/λ [m2K/W] e in fine bisogna conoscere la trasmittanza termica U=1/RT [W/m2K]. Ad esempio, le case certificate come CasaClima Oro hanno U < 0,15 W/ m2K sia per la parete esterna, sia per il tetto e Uw ≤ 0,80 W/m2K per i serramenti. Solitamente, dopo una diagnosi energetica utile a rilevare dispersioni lungo i “ponti termici” (nodi strutturali, finestre …) i progettisti intervengono con materiale coibente e con infissi migliori per ridurre la domanda di energia termica (gas metano) e poi integrano la domanda di energia elettrica con l’impiego di un mix tecnologico rispetto alle risorse locali (sole, vento, acqua, geotermico). Un buon progettista, considerando attentamente le opportunità del luogo, riesce a far captare la luce solare invernale, utile fonte di calore e conservare un buon equilibrio termoigrometrico estivo evitando di consumare fonti attive di energia (termosifoni o condizionatori). Oggi, vi sono pompe di calore che riescono a scaldare e raffrescare (micro-trigenerazione) usando, l’aria esterna, la temperatura del sottosuolo, o la temperatura dell’acqua di falda. I committenti dovrebbero sapere che oggi si può vivere in ambienti interni più sani e salubri per mezzo di materiali naturali e controllo dell’aria aumentando la qualità della propria vita, ed essi possono rivalutare il valore del proprio immobile, anche con alcune agevolazioni fiscali o addirittura con l’opportunità di guadagno diventando prosumer: produttore e consumatore di energia. Ricordiamolo, a scuola si parlava di conduzione,convezione ed irraggiamento. Gli edifici sono sistemi termotecnici e quelli che non disperdono energia (bassa trasmittanza termica) facendoci stare bene anche d’estate sono i migliori. Oggi possiamo far certificare i consumi delle nostre case, come indicano anche le etichette degli elettrodomestici e sapere quanti soldi sprechiamo o risparmiamo.

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L’attuale consuetudine costruttiva sia per le civili abitazioni e sia per i mezzi trasporto adotta ancora pratiche progettuali obsolete, insalubri e figlie delle guerre per gli idrocarburi (petrolio e gas). Le nuove applicazioni energetiche stanno rimuovendo i retaggi culturali di progettisti insensibili mentre le nuove generazioni, più aggiornate, non riescono a liberare idee socialmente più utili osteggiati dalle lobby che finanziano le università italiane, atte a prevenire una competitività virtuosa e, sostenere indirettamente le ricerche avviate dalle multinazionali localizzate negli USA. La cosiddetta “fuga dei cervelli” non è un effetto casuale delle scelte dei Governi. La ricerca è determinante per sviluppare la resilienza e ridurre le dipendenze. Il grafico mostra i flussi di capitale per ricerca e sviluppo, da parte dell’industria privata, tra USA, Giappone ed Europa (fonte OECD, 2001, cifre spese in milioni di euro). In un sistema sociale dove la moneta ha più valore degli esseri umani, l’uso del copyright sulla ricerca è un efficace ed agile strumento per accentrare poteri ed orientare le economie di scala. In questo modo i dati dell’OECD mostrano una chiara volontà di far crescere una parte del mondo e schiavizzarne l’altra parte attraverso una “nuova” forma di dipendenza-dittatura: il sapere al “giusto” prezzo (brevetti e copyright). Nonostante questi abusi palesi ed immorali conoscenze importanti sono già condivise in internet e le comunità possono usare i brevetti scaduti per produrre energia libera dal condizionamento delle royalties. 424 Le giuste manifestazioni di massa degli studenti che chiedono maggiori fondi per la ricerca, proteste che si svolgono da circa 30 anni in Italia, sembrano del tutto inutili all’interno di questo sistema finanziario. Il sistema accademico che consegna titoli per accedere al mercato del lavoro è palesemente immaginato per asservire le SpA e non per formare cittadini impiegati in lavori socialmente utili, il dogma è la massimizzazione dei profitti. Bisognerebbe protestare contro le royalties perché è quella la radice dello spostamento dei capitali dall’Università pubblica verso le SpA multinazionali. Se la ricerca non fosse soggetta al profitto chiunque potrebbe svolgerla a casa propria e potrebbe aiutare veramente il prossimo. L’obiettivo dei Governi condizionati dalle SpA non è aiutare il prossimo, ma renderlo dipendente da farmaci ed merci di consumo che abbiano una breve durata, perché consumare significa acquistare e crea dipendenza. L'obsolescenza pianificata è palesemente insegnata all'Università, i dipartimenti universitari e le tecnologie acquistate con le tasse dei cittadini sono chiaramente impegnate nella creazione di brevetti utili alle SpA. Da qualche decennio per riempire il vuoto dei trasferimenti statali sono proprio le SpA che finanziano progetti di ricerca utili ai loro interessi monetari. Quando lo Stato abdica al suo ruolo politico il vuoto che lascia è riempito dall'avidità e non dall'interesse pubblico. Tornando nel mondo delle costruzioni, nei settori: case e trasporti, si parla di sistemi termodinamici che possono ridurre l’attuale domanda energetica con benefici immediati per tutti i popoli, è sufficiente volerlo fare, ci vuole una volontà politica popolare, consapevole di risparmiare soldi e vivere in maggiore equilibrio con la natura. I cittadini, con l’uso delle tecnologie odierne, possono diventare proprietari delle reti locali, produttori e consumatori di energia.

424

Con il termine royalty si indica il pagamento di un compenso al titolare di un brevetto o una proprietà intellettuale, con lo scopo di poter sfruttare quel bene per fini commerciali. Le royalty sono applicate in campo industriale per la remunerazione di diritti derivanti da brevetti che possono essere ceduti, dietro contratto, in licenza a terzi

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Si può definire un rendimento anche per gli apparecchi domestici di cottura perché essi convertono energia elettrica o energia chimica in calore impiegato per la cottura dei cibi. Il rendimento di un apparecchio di cottura è, per definizione, il rapporto tra l’energia utile trasferita al cibo e l’energia assorbita dall’apparecchio. I piani di cottura elettrici sono più efficienti (hanno un maggiore rendimento) rispetto ai piani di cottura a gas, ma costa molto meno cucinare con il gas naturale che con l’energia elettrica, in virtù del costo più basso costo unitario del gas naturale. 425

La nota su esposta tratta da un testo universitario di Fisica Tecnica insegna come le anomalie degli indirizzi politici ed economici, costo unitario del gas, influenzino gli stili di vita, creando dipendenze economico-politiche che non poggiano sul buon senso ma sui costi, sui soldi. La nota ingegneristica indica chiaramente quale sia la tecnologia migliore, più efficiente, per scaldare i cibi - piastre elettriche - e lascia intendere quale sia il motivo della sua scarsa diffusione. In fine, questa informazione va completata con gli impatti ambientali e sanitari, informazioni mediche e biologiche, costi non calcolati dall’economica classica. La combustione del gas è notoriamente nociva e dannosa alla salute umana, altro costo non calcolato dall’economica classica, invece l’uso delle piastre elettriche non crea impatti sanitari; l’estrazione ed il trasporto del gas comportano ingenti impatti ambientali e complicazioni belliche per la ricerca della fonte energetica stessa, altri costi non calcolati dall’economia classica. Al contrario, applicando il buon senso politico la potenza elettrica necessaria a far funzionare le piastre elettriche può essere prodotta da fonti energetiche rinnovabili: sole, vento, micro-idraulica, geotermia, tutte fonti gratuite che non creano dipendenze dalle multinazionali. In conclusione, l’opinione del costo minore del gas naturale è l’ennesimo inganno psicologico inventano dal “libero mercato” a danno dei popoli che al contrario potrebbero auto-prodursi l’energia di cui hanno bisogno senza recare danno a se stessi (impatti sanitari) e agli altri con l’uso di un mix-tecnologico di fonti rinnovabili.

Facciamo due conti. Le materie che si studiano a scuola, soprattutto nei Licei, dovrebbero avere uno scopo: stimolare la creatività umana per il bene comune. Invece i Governi con la consuetudine schiavista del produttivismo conserva ancora scuole medie superiori professionali per indirizzare nuovi schiavi verso l’industria e privare le persone della necessaria cultura di base che si crea studiando anche fisica, chimica, filosofia ed educazione civica. Consideriamo un aspetto, in Italia l’utenza normale di un appartamento chiede 3 kW di energia alla rete elettrica. In una località il vento soffia stabilmente a 10 m/s. Ecco l’energia meccanica per unità di massa dell’aria che si potrebbe generare con un turbina eolica con pale del diametro di 60 m. La densità ρ)( dell’aria pari a 1,25 kg/m3.

w 2 (10 m s ) kJ 1kJ kg = ec = = ⋅ = 0,050 ; energia meccanica = energia cinetica 2 2 kg 2 2 1000 m s

Esercizi fisica tecnica

2

425 426

emecc

kg m π (60m) 2 kg = 1,25 3 ⋅ 10 ⋅ = 35340 ; portata massica A m s 4 s = m emecc = 35340 ⋅ 0,050 = 1767 kW ; potenza generata

m = ρwA = ρw W max = E mecc

πD 2

La potenza generata dalla turbina eolica è proporzionale al cubo della velocità del vento e quindi la potenza generata varierà notevolmente in funzione delle condizioni di vento. 426 Un fiume che scorre con una portata d’acqua costante pari a 240 m3/s viene preso in considerazione per la produzione di energia idroelettrica. Si stabilisce che è possibile costruire una diga per raccogliere l’acqua sfruttando una differenza di quota di 50 m per produrre potenza. La densità dell’acqua ρ=1000 kg/m3.

YUNUS A. ÇENGEL, termodinamica e trasmissione del calore, McGraw-Hill 2009, pag. 84 YUNUS ÇENGEL, esercizio 3.3 in termodinamica e trasmissione del calore, McGraw-Hill, 2009, pag.99

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emecc = e p = gz = 9,81

1 kJ kg m kJ ⋅ 50m ⋅ = 0,4905 ; energia meccanica = 2 2 2 1000 m s s kg

energia potenziale

kg m3 kg ; portata massica = 240000 m = ρV = 1000 3 ⋅ 240 m s s W max = E mecc = m emecc = 240000 ⋅ 0,4905 = 117720kW ≅ 118MW Si osservi che la potenza in uscita da una turbina sarà inferiore a 118 MW a causa delle presenze di perdite e irreversibilità.

Solo da pochi anni iniziano a vedersi maggiormente strumenti come le pompe di calore 427 per scaldare e raffreddare le case nonostante tali piccoli impianti siano figli della elementare termodinamica (cicli di Carnot - 1824 428, cicli frigoriferi…) che si insegna al quarto anno dei Licei. Una pompa di calore può funzionare ad energia elettrica e questa può essere trasportata da fonti rinnovabili non inquinanti. Inoltre esistono pompe di calore geotermiche che sfruttano la differenza di temperatura fra quella del sottosuolo, costante, e quella esterna dell’ambiente (estate-inverno). Le ultime tecnologie consentono di integrare le trasformazioni energetiche non inquinanti e cioè è possibile avere pannelli solari ed un boiler a pompa di calore per ridurre al minimo la dipendenza dal gas come combustibile usato dalla caldaia a condensazione per avere acqua calda sanitaria. Questi impianti gestiti elettronicamente fanno entrare in funzione la caldaia solo se la domanda di calore non possa essere prodotta dal sole (giornata nuvolosa) e dalla pompa di calore (aria esterna eccessivamente fredda). Innanzitutto, eliminando gli attuali sprechi con un buon audit energetico 429 (il risparmio è la primaria fonte energetica), bisogna riconoscere che la potenza di 118 MW calcata nell’esercizio corrisponde al fabbisogno di 39.240 alloggi (una città di 196.200 abitanti) e può essere “captata” dalle risorse locali (geotermia, vento, sole, acqua) con l’uso di un mix-tecnologico da fonti rinnovabili a piccola scala (unità di quartiere e/o condominiale) evitando l’acquisto di idrocarburi dalle solite SpA. Entrando nel merito degli sprechi in Technology Review è stata pubblicata un’interessante mappa430 che mostra come si consuma e si disperde l’energia negli Stati Uniti e questo conferma quanto già si sapeva e cioè l’inutile e l’evitabile spreco dell’energia 431. Come si evince dal grafico di David Bussett le obsolete tecnologie della termodinamica classica non possono evitare la dispersione del calore. Matt Mahoney titola: “una mappa preoccupante dei flussi energetici” ma quello che dovrebbe preoccupare non è la normale dispersione e perdita dell’energia figlia delle leggi della fisica e figlia di obsolete tecnologie ma la reticenza del mondo politico e l’ostracismo immorale verso nuove tecnologie e, la mancanza di buon senso nella società. Facendo un semplice confronto fra le riviste di libera informazione si può leggere in Nexus New Times N86 a pag. 55 che la Bloom Energy lancia celle a combustibile all’avanguardia. Si legge: ciascun Bloom Energy Service fornisce 100 kW di energia con un ingombro approssimativo pari all’area di un parcheggio per 427

Un’apparecchiatura che trasferisce calore da un ambiente a bassa temperatura a uno ad alta temperatura è detta pompa di calore. Le macchine frigorifere e le pompe di calore lavorano secondo lo stesso ciclo termodinamico perseguendo obiettivi differenti. (YUNUS ÇENGEL, termodinamica e trasmissione del calore, McGraw-Hill, pag. 241) 428 http://it.wikipedia.org/wiki/Macchina_di_Carnot 429 http://it.wikipedia.org/wiki/Energy_audit Si basa sul raccogliere e analizzare tutti i dati provenienti dall'utilizzo energetico dei vari utilizzatori; tali dati (che successivamente verranno analizzati per studiare il consumo specifico) possono essere reperiti principalmente nelle fatture o nelle bollette. Le misurazioni sono effettuate basandosi su precisi criteri economici. Le migliori misurazioni effettuate, vanno successivamente a far parte del “Piano di Azione” (Action Plan), dal quale poi nascerà un report per l'Energy Audit che raccoglie tutte le misure e tutti i parametri necessari per prendere una decisione. 430 MATT MAHONEY, una mappa preoccupante dei flussi energetici, Technology Review N4 2010, http://www.scribd.com/doc/34370488/Matt-Mahoney-mappa-Flussi-Energetici-TRN4-2010 431 http://peppecarpentieri.wordpress.com/2010/01/25/proposta-energetica/

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automobile. Ciascun sistema genera energia sufficiente a soddisfare le necessità di circa un centinaio di abitazioni medie o di un piccolo edificio adibito a uffici. Gli esercizi svolti, nelle pagine precedenti, sono utili per formarsi un’idea di quanta energia pulita esista e che attualmente non viene usata per autoconsumo anziché rimanere dipendenti dalle multinazionali monopoliste degli idrocarburi. Un impianto di micro-eolico (piccole pale di circa 1,5 m di diametro) costa circa 7000-8000 euro (potrebbe costare di meno se fosse più diffuso) e può produrre circa 2 kW; l’impianto che si ripaga col conto energia di 15 anni, 0,30 centesimi per kWh prodotto (incentivi diversi dal fotovoltaico). L’atlante eolico 432 ci consente di capire come si distribuisce la forza del vento sul territorio nazionale (velocità media annua m/s). Analogamente si può ragionare per il micro (P<100kW) e pico (P<5kW)-idraulico ancora più economico (costo delle turbine) da sfruttare per i corsi d’acqua. Esiste uno studio realizzato da ERSE in cui viene classificato il territorio nazionale del potenziale idroelettrico suddiviso per aree geografiche e consultabile via web 433. Nonostante in Italia ci sia un lunga tradizione della geotermia, l’uso di tale risorsa non è ancora ben distribuita sul territorio, dove ci sono i “pozzi” geotermici (Campi Flegrei Deep-Drilling PROJECT 434). Mancano impianti geotermici in diverse regioni 435. In conclusione, si torna al punto di partenza, l’energia esiste, tutto è energia, ma non viene usata razionalmente, quindi da questo punto di vista c’è molto da fare poiché conoscenza e tecnologie ci sono manca la volontà politica.

432

http://www.ricercadisistema.it/pagine/notiziedoc/61/index.htm http://minihydro.erse-web.it/mappe/mappePotenzialeIdroelettricoSpecifico.asp 434 http://www2.ogs.trieste.it/gngts/gngts/convegniprecedenti/2007/riassunti/tema-1/1-sess-3/13-dena.pdf 435 http://www.sito.regione.campania.it/energia/energia_studi/20.%20Analisi%20relativa%20alla%20produzione%20%2 88%29.pdf 433

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Dalla resilienza alla rigenerazione L'intero sistema educativo è stato ideato secondo un modello sociale figlio della concezione l'illuministica e del mondo industriale, attraverso la diffusione del ragionamento deduttivo e lo studio dei classici. Scuola e università di basano su un modello cognitivo che sviluppa esclusivamente un'abilità di tipo accademica, e in questo modo il modello educativo esprime giudizi errati su individui brillanti (pensiero divergente) che si convincono di non essere intelligenti, perché giudicati da un modello obsoleto che distrugge la creatività anziché riconoscerla. Siamo a cavallo di un'epoca e il nostro modello educativo è obsoleto rispetto al processo di cambiamento che stiamo vivendo. Ad esempio, l'arte è penalizzata dall'odierno modello educativo poiché anestetizza i giovani che subiscono un'istruzione stile linea di fabbrica (crescita standardizzata e conformizzata), divisi per classi ed età. Questo approccio sbagliato è stato accettato da buona parte delle università per logiche di profitto (copyright, brevetti, royalties), e così un'obsoleta cultura industriale ha prodotto convenzioni economiche (estimo, creazione della moneta dal nulla, borse telematiche) prive di valenze scientifiche, biologiche e fisiche in maniera tale da condizionare le scelte politiche che governano il territorio e l'ambiente. La storia ci insegna che l'umanità ha saputo realizzare un ottimo equilibrio fra città, abitanti e ambiente, un equilibrio durato circa sei millenni fino alla prima rivoluzione industriale, cioè fino alle metà del XVIII secolo. Le innovazioni tecnologiche delle rivoluzioni industriali sono dipese dalle fonti energetiche fossili (petrolio e gas) determinando una dipendenza delle comunità dalle stesse. Queste innovazioni hanno stimolato l'aumento della popolazione nelle città e un aumento dell'inquinamento atmosferico, delle acque potabili e dei suoli prodotto dagli scarti di queste tecnologie, poiché non biocompatibili. I sistemi di comunicazione hanno trasformato i valori delle comunità attraverso la programmazione mentale (pubblicità e istruzione). Grazie alle innovazioni tecnologiche in poco meno di 200 anni le città sono transitate dalle fonti rinnovabili alle fonti fossili tramite le reti del gas. Carbone e carbonella furono sostituite dal gas, si diffuse la rete elettrica e le automobili sostituirono i cavalli, poi nacquero i sistemi di trasporto pubblici. All'inizio del secolo scorso si costruirono reti fognarie, reti idriche e sistemi di raccolta dei rifiuti urbani. Si stima che l'umanità abbia raggiunto il primo miliardo di abitanti intorno al 1830 impiegando due milioni di anni, il secondo miliardo è stato raggiunto nel 1930, mentre si è giunti a sei miliardi nel 1999. Un'altra teoria calcola che dodicimila anni fa, quando nacque l'era agricola, la popolazione mondiale era stimata in circa 10 milioni di abitanti, con l'avvento dell'era cristiana si arrivò a 250 milioni ed alla fine del XVIII secolo si sfiorava il miliardi di abitanti. Con l'accelerazione post industriale, dal 1950 al 2000, si passò da 2,5 a 6,1 miliardi di abitanti. All'esplosione demografica ha corrisposto un aumento dei consumi e la crescita illimitata di merci inutili. L'onnipotenza di tale sviluppo è prodotta dalla sinergia tra l'innovazione permanente della tecnoscienza, la globalizzazione mercatista e la pervasività mondiale della finanza, senza frontiera, anonima e on-line. Essa è giunta a un supersfruttamento biotech della terra al punto da distruggere un terzo dei prodotti annuali; e una sterminata produzione di merci che invade ogni angolo del globo 436. L'intero sistema culturale costruito in questi secoli ha sostituito i valori umani e le leggi della natura con un'ideologia dannosa e obsoleta. In biologia l’autopoiesi è la capacità di riprodurre sé stessi che caratterizza i sistemi viventi in quanto dotati di un particolare tipo di organizzazione, i cui elementi sono collegati tra loro mediante una rete di processi di produzione, atta a ricostruire gli elementi stessi e, soprattutto, a conservare invariata l’organizzazione del sistema (dizionario Treccani). Il termine resilienza viene usato in meccanica, in ingegneria per indicare la capacità dei materiali a 436

Manifesto UIA, "Dalla crisi di megacity e degli ecosistemi verso eco-metropoli e l'era post-comunista", in Per un'architettura come ecologia umana, (a cura di) Antonietta Iolanda Lima, Jaca Book, pag. 260, 2010

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resistere, mentre in psicologia indica la capacità umana ad adattarsi e di affrontare le avversità della vita. Mentre per rigenerazione si intende nel senso sociale, morale o religioso, rinascita, rinnovamento radicale, redenzione che si attua in una collettività: rigenerazione morale, civile, politica di un popolo, di una nazione, della società (dizionario Treccani). Il termine “rigenerazione urbana” appare nel lessico della pianificazione urbanistica inglese alla metà degli anni settanta. Nel 1993 fu istituita un’agenzia a livello nazionale, Urban Regeneration Agency (URA) con competenze nel tema della “rigenerazione urbana”. In ambito urbanistico è possibile individuare una periodizzazione del concetto di “rigenerazione urbana” che parte dal dopoguerra – piani di ricostruzione – fino agli anni novanta, cioè dalla ricostruzione dei centri storici ed urbani promossa dallo Stato fino alla nascita delle agenzie pubbliche-private degli anni ottanta. Prima della “rigenerazione”, l’urbanistica conobbe un concetto simile: il “rinnovamento urbano” (urban renewal) che nacque in Inghilterra come reazione alle cattive condizioni igieniche degli abitanti nel periodo della rivoluzione industriale del XIX secolo. In Italia venne approvata la legge 2359/1865 che riguardava l’espropriazione per pubblica utilità ed intervenire per risanare le città, poi la legge 2892/1885 per risanare Napoli. In quel secolo Ildelfons Cerdà nel 1854 pubblicò la teoria dell’urbanizzazione prima, e nel 1867 la teoria generale dell’urbanizzazione. Dello stesso secolo la pubblicazione di Camillo Sitte, Der Städtebau nach seinen künstlerischen Grundsätzen (1889), L’arte di costruire la città. Nel 1898 Ebenezer Howard pubblica Tomorrow, a peaceful path to real reform, poi ripubblicato col titolo Garden cities of tomorrow. Lo scopo di Howard era migliorare le condizioni abitative attraverso il controllo della densità, l'affollamento e trasferendo parti delle città grandi in piccole città più equilibrate. Il finanziamento di questa operazione si reggeva sulla rendita fondiaria mescolando cooperazione e competizione per trasferire i profitti alla comunità. Nel 1915 Patrick Geddes pubblica Cities in evolution una sorta di manuale per guardare e progettare le città cogliendone lo spirito e la bellezza, capace di alimentare l'interesse e la volontà collettiva, dove ogni problema trova la sua soluzione. Negli USA, nel 1958 venne approvato un programma per il rinnovamento urbano (Federal Urban Renewal programm) e favorire le trasformazioni urbanistiche per migliorare le condizioni ambientali nelle città. In Italia, ci furono i piani di ricostruzione – D.L. 145/1945 – per soddisfare il fabbisogno abitativo (dagli anni ’50 fino agli anni ’70), poi ci fu la L.457/1978 con le zone di recupero ed i piani per il recupero del patrimonio edilizio esistente, poi vennero i “programmi complessi” e la “programmazione regionale”, cioè “interventi di recupero” e “riqualificazione” urbana attraverso diversi strumenti tecnico-giuridici. Cittadini e istituzioni hanno la grande opportunità di rigenerare le città. Si potrebbe ri-adottare il metodo ideato da Saverio Muratori per i centri (Lettura dell’edilizia di base), e la "scienza della sostenibilità" per quelle parti di città ove sono stati costruiti edifici pubblici INA e PEEP. Nel 2000 Peter Roberts e Hugh Sykes pubblicano il “Manuale della rigenerazione urbana” (Urban regeneration, a handbook). Attualmente, in Inghilterra il legislatore promuove Agenzie di Rigenerazione Urbana (URCs) per fornire una rigenerazione sostenibile e stimolare gli investimenti nelle città, mentre negli USA il Metropolitan Istitute at Virginia Tech promuove ricerche e programmi concreti sulla “rigenerazione urbana”: Vacant Property Research Network Background (VPRN). Nella ricerca emerge il tema del giusto dimensionamento delle città abbandonate, o di parti di esse che sono diventate obsolete rispetto ai cambiamenti in corso: recessione e crisi energetica. Nel 2008 Path Murphy pubblica Plan C per chiunque sia interessato a vivere con un consumo energetico più basso, più sano ed uno stile di vita più sostenibile. Nel 2012 il Metropolitan Istitute Virginia Tech pubblica una guida per i pianificatori: Cities in Transition: a guide for practicing planners. Nel mondo professionale esiste una competenza, una strategia per uscire dalla recessione, e ci sono numerosi casi studio che mostrano buoni e cattivi esempi, buoni e cattivi modelli. La 155


sperimentazione e gli errori hanno consentito di migliorare le proposte progettuali, così come migliorare i modelli gestionali, amministrativi, economici e politici. Il patrimonio edilizio italiano che va dagli anni ’50 sino agli anni ’80, dimostra che non c’è tempo da perdere, e bisogna intervenire per prevenire danni (rischio sismico, idrogeologico) e sprechi evitabili (efficienza energetica), e ripensare l’ambiente costruito di quelle città e di quei quartieri ove la qualità di vita è ancora bassa (servizi, comfort, ambiente e mobilità sostenibile). Dal punto di vista della resilienza urbanisti, progettisti, sociologi, agronomi, geologi, biologi e fisici, possono informarci sul fatto che le città e le loro istituzioni non stanno governano luoghi e risorse in maniera responsabile ed equilibrata, poiché abitanti ed ambiente si trovano in condizioni di forte disarmonia dal punto vista ecologico, sociale ed economico. Dal punto di vista sanitario secondo l'OMS i fattori che determinano uno stato di benessere sono biologici, ambientali, sociali, culturali, economici; lo stato di salute è condizionato da un equilibrio psicofisico del soggetto in sé e nel suo rapporto con l'ambiente che lo accoglie 437. Secondo l'OSCE e l'TTI 438 uno degli aspetti che determina l'aumento delle patologie 439 (decessi, disturbi respiratori, disturbi cardiovascolari) nelle città è l'inerzia politica che fa aumentare la complessità del problema (congestione del traffico). Da questo punto di vista Amburgo e Copenaghen rappresentano esempi da seguire poiché puntano a ridurre drasticamente l'uso delle automobili per favore pedoni e biciclette 440. Si rende necessario pensare ed organizzare le istituzioni in maniera resiliente per affrontare correttamente i momenti di crisi, e attivare risorse utili a raggiungere l’equilibrio: ecologico, sociale, ed economico. Una progettazione resiliente, tramite l’approccio olistico, si occupa di stimolare l’organizzazione necessaria per realizzare città sostenibili e prosperose, non più dipendenti da minacce esterne o interne (crisi morale, d’identità, culturale, alimentare, energetica, ambientale ed economica). Dal punto di vista della decrescita, una progettazione resiliente è l’opposto dell’obsolescenza pianificata 441. Una città o una società progettata male spreca risorse e fa aumentare il PIL 442 quando non sarebbe affatto necessario, una città resiliente è una comunità del buon senso, una città “durevole” ed equilibrata, poco energivora 443 e riduce il PIL selettivamente poiché non prevede gli sprechi delle città progettate male. I piani di ricostruzione (anni '50) e le espansioni delle città progettate male durante le speculazioni edilizie, quelle del boom economico degli anni ’60 e le espansioni urbanistiche degli anni recenti dal 1996 al 2007, sono poco resilienti, fanno aumentare il PIL poiché sprecano risorse e peggiorano la qualità della vita. Così come sono state poco resilienti le costruzioni abusive "sanate" a partire dagli anni '80. Per nulla resiliente l'ideologia dell'ossimoro sviluppo sostenibile che sorregge l'impianto 437

Stefano Campolongo (a cura di), Qualità urbana, stili di vita, salute, Hoepli, 2009, pag. 3. Texas Transportation Institute 439 OMS, ANPA, ITARIA studio del 1998 su Torino, Genova, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Palermo, in Qualità urbana, stili di vita, salute, Hoepli, 2009, pag. 165. 440 Marta Albè, "Amburgo addio alle auto entro 20 anni. Sarà la prima città car-free d'Europa", <http://www.greenme.it/informarsi/citta/12213-amburgo-car-free> (ultimo accesso 10 gennaio 2014) 441 Fonte Wikipedia: L'obsolescenza programmata o pianificata (in inglese: planned obsoloscence o built-in obsolescence) in economia industriale è una politica volta a definire il ciclo vitale (la durata) di un prodotto in modo da renderne la vita utile limitata a un periodo prefissato. Il prodotto diventa così inservibile dopo un certo tempo, oppure semplicemente "fuori moda", in modo da giustificare l'entrata nel mercato di un modello nuovo. <http://it.wikipedia.org/wiki/Obsolescenza_programmata> (ultimo accesso 31/12/2013) 442 Secondo il Ministero dello Sviluppo Economico quasi il 90% del patrimonio edilizio italiano (più o meno 13,5 milioni di edifici) ha un fabbisogno energetico di circa 220-250 kWh/m² anno, ovvero consumi di 25 litri di gasolio per m². Una quantità pazzesca di energia dissipata; il vero “buco nero” del sistema energetico nazionale. Se si vuole incidere veramente sui consumi energetici bisogna quindi pensare di ridurre innanzitutto i consumi termici delle preesistenze architettoniche. Stefano Fattor, "Obiettivo 2018: risanare le preesistenze a costo zero", in CasaClima N.1, Agenzia CasaClima, 2009, pag.20. 443 Persino l’ultima direttiva europea (2012/27/UE) parla di un piano di decrescita energetica che intende ridurre la dipendenza dagli idrocarburi per aumentare l’impiego delle fonti alternative. «L’efficienza energetica costituisce un valido strumento per affrontare tali sfide. Essa migliora la sicurezza di approvvigionamento dell’Unione, riducendo il consumo di energia primaria e diminuendo le importazioni di energia». 438

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culturale delle prime direttive europee circa la valutazione ambientale 444. La tutela del paesaggio 445 se continua ad essere concepita nel piano ideologico della crescita difficilmente troverà un vera tutela, che può essere tradotta in azioni efficaci se il legislatore compie un salto culturale adottando principi di bioeconomia e nuovi paradigmi culturali, non più mercantili. Una parte della ricerca architettonica e urbanistica ritiene che bisogna "riprogettare" l'isolato 446 controllando la densità al fine di migliorare la qualità urbana, ed evitare di sprecare risorse. Attraverso la corretta comprensione dell'isolato si possono immaginare strategie di ri-costruzione per periferie, centri e parti di città. Ripensare quelle espansioni in maniera resiliente significa prevedere una riduzione del PIL nel luogo periodo e garantire una qualità della vita alle future generazioni, garantire subito nuova occupazione utile e creare prosperità. Una comunità è resiliente quando l’intero patrimonio culturale, storico, artistico, architettonico non subisce gravi danni dall’azione del sisma e dal rischio idrogeologico poiché la comunità ha saputo realizzare un adeguato piano di conservazione e riuso. Rigenerare pensando alla resilienza significa che i cittadini insieme alle istituzioni diventano produttori e consumatori di energia grazie alla “generazione distribuita” che sfrutta le fonti energetiche 447 alternative, significa che gli abitanti si spostano prevalentemente a piedi, con "bici pedelec" (a pedalata assistita) o con i mezzi pubblici, significa che una parte del cibo è auto prodotta, o proviene dall’ambito regionale grazie all’agricoltura sinergica, significa che le città hanno giacimenti di risorse regionali provenienti dalle demolizioni selettive 448 e che tutte le materie prime seconde (i rifiuti) sono riciclate e riutilizzate; significa che l’acqua è pubblica. Una comunità resiliente è equilibrata, e pertanto si cancellano le disuguaglianze dando un’opportunità a tutti gli abitanti. Ecco un esempio pratico di processo resiliente, creativo e razionale: scuole, università, cittadinanza ed istituzioni si concentrano a sviluppare “competenze specifiche forti” per gli individui circa il tema dell’eco-efficienza (scienza della sostenibilità), mentre istituzioni, imprese e associazioni sviluppano “competenze traversali” attraverso un’organizzazione e un metodo di lavoro per processi, sui progetti; il risultato sarà una facile rigenerazione territoriale. Tutte le energie mentali si concentrano sui progetti, e si attivano modalità di lavoro condivise per tendere all’obiettivo comune: prosperità attraverso la rigenerazione. Sarebbe saggio istituire una cabina di regia nazionale per garantire copertura finanziaria valutando la qualità dei progetti di rigenerazione urbana e rispettare i tempi prefissati. Alcuni casi studio circa interventi di “recupero edilizio e sostenibilità“: in Francia (Operation Programmée d’Amelioration de l’Habitat, fine anni settanta) con il quartiere Perseigne nel Comune di Alençon in Normandia con un intervento di recupero di un quartiere di edilizia sociale con le teorie della partecipazione, il quartiere Bethoncourt intervento di recupero con piccole demolizioni e ricostruzioni, il complesso residenziale Quai de Rohan a Lorient con un intervento di rimodellazione con aggiunta e sottrazione di volumi; in Germania (Istitut fur Erhaltung und Moderniieung von Bauwerken, primo progetto del 1991 su Berlino Est): edifici residenziali in Büchnerstrasse a Leinefelde in Thüringen; e in Danimarca (Urban Renewal Company, 1994): blocco residenziale Hedebaygade sito in Outer Vesterbro a Copenaghen, per quanto la città danese stessa rappresenta un modello di architettura sostenibile, tutela del paesaggio urbano e mobilità urbana ove la bicicletta è l'alternativa costante all'automobile. Questi casi studio rappresentano un miglioramento della qualità funzionale e spaziale con strategie di riqualificazione alla scala di quartiere, dell’edificio e 444

D.Lgs. 3 aprile 2006 n.152 art.10 Legge 6 settembre 2002 n. 137 e D.Lgs. 22 gennaio 2004 n.42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) 446 Luca Reale, La città compatta, Gangemi editore, 2012 447 Giuseppe Carpentieri, "energia basta poco", 28 marzo 2011, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com <http://peppecarpentieri.wordpress.com/2011/03/28/energia-basto-poco/> (ultimo accesso 31/12/2013) 448 Giuseppe Carpentieri, "società e lavoro", 26 settembre 2013, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com <http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/09/26/societa-e-lavoro/> (ultimo accesso 31/12/2013) 445

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dell’alloggio e l’impiego di tecnologie con sfruttamento dell’energia solare con sistemi passivi ed attivi. Esempi concreti sono presenti in diverse città europee 449. Le rivoluzioni industriali hanno trasformato le nostre città in ambienti per le automobili 450, adesso bisogna ridisegnare i luoghi urbani partendo dall’uomo 451 e quindi notiamo l’aumento delle aree pedonalizzate, e delle piste ciclabili. Quando i motori a combustione saranno sostituiti con i più efficienti motori elettrici avremo anche un’aria più pulita. Gli edifici hanno le forme che gli architetti preferiscono ma sembrano prevalere rapporti e forme “classiche”. Densità ragionevoli affinché si prevenga la sovrappopolazione. Uso del suolo, acqua, rifiuti, energia, biodiversità, mobilità, sociale e morfologia urbana sono i paradigmi di una città sostenibile. Citiamo alcuni esempi: Hammarby Sjöstad (Stoccolma): un quartiere per 25 mila abitanti che recupera un’area industriale e portuale, Hafen city (Amburgo): prevede anche la realizzazione di aree a tutela della biodiversità, Rieselfeld (Friburgo) l'area di 70 ettari con 4200 alloggi e 12.000 abitanti comprende anche il quartiere Vauban di 34 ettari ove, fra il 1998 e il 2006, si riqualifica un'area militare dismessa e si insediano 5000 abitanti con servizi pubblici, verde pubblico, attività commerciali, artigianali e industriali; GWL (Amsterdam): recupero di un’area urbana precedentemente occupata da un’azienda, Bo01 (Malmo), recupero di una vasta area portuale. A San Jose, California nel 1995 sorge un progetto di rivitalizzazione di un'area produttiva dismessa (30 ettari) e si interviene con alta densità e mixitè funzionale e sociale; in località Bremerton Dowtown, Washington si recuperano quartieri ("città della marina e centro culturale") con alta densità, mix di funzioni e spazi pubblici di qualità; a Parigi su un'area di 50 ettari nel quartiere Bercy (realizzazione 1988-1992) intervenendo con mixitè sociale, social housing e nuovi spazi pubblici; in Scozia a Glasgow nel quartiere Gorbals progettazione di funzioni miste (realizzazione: 2002): abitazioni, attività direzionali e commerciali, residenze per studenti, usi alberghieri, attività artigianali e verde pubblico. Un altro esempio paradigmatico è la rigenerazione del quartiere francese nella cittadina di Tübingen in Baden-Württemberg (Germania), un'area di 60 ettari riprogettata da cooperative edilizie puntando alla densità edilizia con mixitè funzionale, uso di energie rinnovabili e filiera corta. Ci sono state diverse esperienze e buone pratiche di recupero urbano, dal punto di vista energetico ed urbano, con l’obiettivo di migliorare la qualità tecnologica delle abitazioni e la qualità urbana degli spazi aperti. Anche in Italia, metà anni ’90 (“programmi complessi”), abbiamo avuto casi di recupero nei centri storici attraverso specifici piani e strumenti legislativi, e riqualificazione delle aree urbane degradate. I modelli più recenti e interessanti sono rappresentati da “progetti di comunità” e di “pianificazione partecipata“. La ricaduta positiva di questi interventi è il soddisfacimento del bisogno di casa, l’offerta di lavoro, e la realizzazione di spazi comfortevoli. Da un lato ci sono i metodi di ispirazione liberista ove i progetti sono sostenuti dal capitale privato che trasforma interi quartieri secondo logiche speculative, e da un altro lato ci sono i “progetti di comunità” tramite progetti che puntano alla sostenibilità, alla coesione sociale e alla tutela di tutti gli abitanti. Un’interessante visione è raccontata da Claudio Saragosa in Città tra passato e futuro, altri suggerimenti sono espressi nella collana Natura e artefatto di Donzelli editore; altrettanto 449

Giuseppe Carpentieri, "città sostenibile 2", 20 marzo 2013, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com <http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/03/20/citta-sostenibile2/> (ultimo accesso 31/12/2013) 450 Giuseppe Carpentieri, "possedere un'auto", 12 aprile 2011, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com <http://peppecarpentieri.wordpress.com/2011/04/12/possedere-un-auto/> (ultimo accesso 31/12/2013) 451 Giuseppe Carpentieri, "decrescita e architettura", 19 ottobre 2011, dal diario peppecarpenteiri.wordpress.com <http://peppecarpentieri.wordpress.com/2011/10/19/decrescita-e-architettura/> (ultimo accesso 31/12/2013)

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interessante la proposta di rileggere I classici dell’urbanistica moderna al fine di interpretare correttamente il cambiamento necessario che avvolge i temi del territorio, l’abitare e gli insediamenti umani. Verso la fine del 2010, Legacoop lancia una suggestione denominata “cooperative di comunità” per affrontare l’attuale recessione e tentare di soddisfare i bisogni dei cittadini. Lo scopo è mantenere vive e valorizzare comunità locali a rischio di deperimento, quando non di estinzione. Alcune per far fronte alla mancanza o al venir meno di servizi basilari per la comunità, come scuole, negozi, servizi socio-assistenziali. Altre da motivazioni ambientalistiche e di valorizzazione delle risorse del territorio. Altre ancora dalla necessità di rispondere a crisi occupazionali determinatesi nelle aree circostanti. Come abbiamo potuto leggere il mondo professionale ha soluzioni, mentre in questa fase del dibattito politico, sembra che l’approccio italiano 452 al tema sia alquanto immaturo ed anacronistico: “stop al consumo di suolo” (auspicio condivisibile, ma strano e tardivo), poiché il consumo indiscriminato del suolo c’è già stato, ed ha visto l’apice della battaglia negli anni ’60 con la sconfitta della proposta dell’allora Ministro, Fiorentino Sullo, che mirava a risolvere il problema della speculazione edilizia legata alla rendita e al “regime dei suoli”. Già nel 1946 Hans Bernoulli affrontò il tema pubblicando Die stadt und ihr Boden e denunciando i guasti provocati dalla privatizzazione dei suoli che determina l'impossibilità di una gestione collettiva della pianificazione urbana. E' altrettanto noto che lo Stato dispone ancora dello strumento giuridico dell'esproprio per pubblica utilità, sempre meno utilizzato per favorire logiche politiche ispirate dal liberismo per soddisfare interessi e capricci privati che spesso usurpano diritti, ambiente e territori. L'atteggiamento immaturo dei politici italiani circa il governo del territorio si riscontra anche nelle recenti proposte di legge che assecondano il desiderio delle lobbies, riproponendo gli strumenti della crescita che auspicano lo "stop al consumo del suolo" attraverso la spinta della rendita immobiliare, perché considerano corretto assegnare premi volumetrici al fine di realizzare progetti convenienti attraverso la rendita stessa. Tutt'oggi la convenienza economica dei progetti non si misura con l'etica, l'ecologia e la qualità urbana. L'economia ortodossa ed i criteri estimativi non conoscono la bioeconomia 453, e nella consuetudine politica si continua a confondere i concetti di valore e prezzo, ignorando cosa sia la reale ricchezza 454: capacità creativa, flussi di energia e materia, paesaggio e patrimonio. Una seconda fase di speculazione c'è stata fra il 1996 ed il 2007 attraverso un'espansione edilizia con un'enorme concentrazione delle risorse verso il mattone, operata da famiglie, imprese e settore pubblico. Fra il 2007 e il 2013 il valore delle costruzioni perde il 30% e il mercato crolla del 50%, gli occupati si riducono di 400mila unità. In Italia ci sono 250-300mila nuove abitazioni invendute e le imprese falliscono 455. Secondo l’Osservatorio Oice/Informatel le gare di ingegneria e architettura mai così male dal 1997 456, questo dato drammatico mostra la possibile distruzione di un ambito 452

Giuseppe Carpentieri, "sul governo del territorio", 13 luglio 2013, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com <http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/07/13/sul-governo-del-territorio/> (ultimo accesso 31/12/2013) 453 Nicholas Georgescu-Roegen (1906 - 1994) ideò il concetto di bioeconomia, una pietra fondante della decrescita, il quale fece notare che l'economia deve tener conto della ineluttabilità delle leggi della fisica, ed in particolare del secondo principio della termodinamica 454 Secondo Frederick Soddy (1877 - 1956) la reale ricchezza dipende dai flussi di materia e di energia prodotti dalla natura, e pertanto il danaro non può comportarsi come una macchina perpetua poiché contraddice il principio termodinamico dell'entropia 455 Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, in Il giornale dell'architettura N.116, inverno 2013 456 Olimpia Ogliari, "Osservatorio Oice gare di ingegneria e architettura mai così male dal 1997", (http://www.edilone.it/osservatorio-oice-gare-di-ingegneria-e-architettura-mai-cosi-male-dal1997_news_x_19880.html), 21 novembre 2013

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strategico: la progettazione. Il paradigma della crescita ha indirizzato i progettisti verso soluzioni insostenibili e creato questa eccessiva produzione edilizia in maniera analoga al boom della speculazione degli anni '60, creando il paradosso di una nuova domanda abitativa per i ceti meno abbienti. Se queste risorse fossero state finalizzate all'eco-efficienza attraverso la rigenerazione, oggi non avremmo alloggi invenduti, ma quartieri migliori, non avremmo disoccupati, ma imprese più qualificate attraverso l'innovazione richiesta dall'impiego delle nuove tecnologie necessarie per migliorare gli edifici esistenti. A questa inadeguatezza culturale rispetto alla transizione epocale che stiamo vivendo, si aggiunge il danno economico dell'incapacità amministrativa, tant'è che in ambito locale Regioni e Comuni non riescono a spendere i soldi pubblici dei Programmi Operativi Regionali e dei Programmi Operativi Nazionali, e così in Provincia di Salerno solo l’11% dei fondi disponibili è stato erogato 457, 129 milioni su 1,2 miliardi disponibili. Secondo l'Istat nell'ottobre 2013 il tasso di disoccupazione è giunto al 12,5% , quella giovanile è al 41,2% (15-24 anni), e l'inattività 36,4% (15-64 anni). Nonostante i dati allarmanti Parlamento e grandi imprese non sembrano capaci di stimolare la creazione di lavoro utile. L'espansione urbanistica è condizionata da un paradigma culturale obsoleto, la crescita, e dalla finanza locale snaturata dall'uso del diritto privato in ambito pubblico, dall'obbligo del pareggio bilancio e l'uso di oneri di urbanizzazione per la spesa corrente, con la conseguenza di distruggere ambiente e paesaggio, di fatto violando la Costituzione. Il legislatore ha indirizzato Regioni, Sindaci e Consigli comunali nel dare priorità alla ragioneria contabile attraverso la svendita della ricchezza e del valore unico dello Stato: acqua, cibo, paesaggio, patrimonio architettonico, storico ed ambientale. Il problema culturale degli amministratori è confondere il concetto di valore col concetto di prezzo e costo, così che la reale ricchezza viene distrutta. Oggi, gli stessi costruttori edili hanno dubbi circa l'espansione urbanistica per ovvie ragioni, nessuno comprerebbe le nuove case per la perdita di potere d'acquisto dei salari. Negli anni duemila, parlare di "stop al consumo di suolo" non serve, poiché la recessione ha fatto implodere il sistema delle costruzioni, e le città italiane presentano molti problemi: alcuni omogenei come la consuetudine a deliberare piani urbanistici sovradimensionati, e molti altri problemi eterogenei (cattiva progettazione degli spazi urbani, assenza e/o cattiva distribuzione di standard e servizi, alta densità, bassa densità, inquinamento atmosferico, degrado urbano, etc.), grazie a cattive decisioni politiche del passato, e all’obsoleta cultura della crescita per la crescita 458 fine a se stessa. La religione della finanza, non solo ha distrutto il capitalismo, ma anche la democrazia rappresentativa favorendo una recessione legata ad obsoleti paradigmi: PIL, petrolio ed espansione monetaria (rapporto debito/PIL e spread). E’ giunto il momento di distinguere il concetto di lavoro dal concetto di utilità. Per creare lavoro utile bisogna fare un'evoluzione culturale e ridurre gli sprechi, e questa idea di buon senso entra anche nel campo urbanistico ed edilizio. Si tratta di avere il giusto atteggiamento verso il danaro, strumento di misura, e finalizzare il lavoro in obiettivi precisi ed utili. Sul piano culturale i progettisti stanno sperimentando la "scienza della sostenibilità", ed il ruolo delle committenze pubbliche e private deve cogliere questa opportunità per realizzare soluzioni migliori. Finalizzando il lavoro sulla rigenerazione urbana attraverso la sostenibilità è possibile creare occupazione virtuosa avendo cura degli ambienti costruiti e garantendo un prolungamento di vita delle città, consentendo alle future generazioni di crescere in ambienti migliori dal punto di vista ecologico, culturale, sociale e occupazionale.

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Ansa, "Fondi UE speso solo l'11%, 1mld bloccato", (http://www.ansa.it/web/notizie/notiziari/oec/2013/11/04/FondiUe-speso-solo-11-1-mld-bloccato_9565943.html), 4 novembre 2013. 458 Giuseppe Carpentieri, "questa crescita è distruttiva", 8 maggio 2013, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com <http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/05/08/questa-crescita-e-distruttiva/> (ultimo accesso 31/12/2013)

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Dal punto di vista dell'urbanistica una direzione giusta, molto nota, è la discussione decennale intorno agli standard (quantitativi e qualitativi). La Legge Urbanistica Nazionale (LUN, L. 1150/1942) ed il noto D.M. 1444/68 introdussero le cosiddette dotazioni minime (attrezzature e servizi) da garantire agli abitanti delle città (18 mq/ab per i Comuni che hanno una previsione di abitanti superiore ai 10mila). Tutti i Comuni hanno l'obbligo di garantire questi spazi minimi, ma è altrettanto noto il fatto che gli standard non considerano le peculiarità locali: ad esempio i flussi turistici e il pendolarismo, ed in questo modo la valutazione fatta sugli abitanti residenti risulta sottodimensionata. Nel corso del tempo la cultura cambia, e mutano i bisogni della popolazione con un incremento della domanda di servizi legati alla cultura e al tempo libero. Il dibattito suggerisce di introdurre uno strumento denominato Piano integrativo dei Servizi Urbani (PSU), per assecondare sia le capacità creative progettuali, e sia i bisogni reali dei cittadini individuando le giuste misure (dimensionamento), le giuste densità e la corretta distruzione funzionale, morfologica, tipologica, ambientale ed ecologica degli standard considerando le caratteristiche dei luoghi. Mentre la prassi progettuale si occupa dei numeri (la quantità minima: 18 mq/ab), da diversi anni si parla di standard qualitativi. L'obiettivo è progettare piani urbanistici con servizi di qualità e non solo di quantità. Alcune Regioni si sono dotate della possibilità di un piano dei servizi, ma il PSU non è previsto dalla LUN, pertanto il legislatore dovrebbe introdurre il PSU al fine di garantire maggiore flessibilità ai piani mirando alla qualità dei servizi minimi necessari. Dal punto di vista culturale, la scelta politica di puntare sulla bellezza dell’Italia 459 è un insieme di strategie che vanno nella direzione di migliorare la qualità della vita, e per farlo bisogna agire parallelamente in tanti ambiti finora sottovalutati o ignorati. Esistono diverse linee politiche in ambito europeo: “Patto dei Sindaci”, “rete rurale nazionale”, “smart cities“, “european green capital” che possono essere adottate, queste vanno nella direzione giusta, ma l’UE è un blocco giuridico, poco democratico, e burocratico molto lento rispetto alle esigenze di cambiamento dei Paesi periferici che abbisognano di piani nazionali urgenti, con moneta sovrana libera dal debito immediatamente disponibile, come fanno USA e Giappone. Cittadini e progettisti devono produrre soluzioni credibili, suggerire modifiche sulla fiscalità e indirizzare il credito pubblico e privato verso la qualità ecologica della rigenerazione. Per fortuna nostra la Costituzione è ancora in vigore, inapplicata, ed obbliga legislatore e istituzioni nell'intervenire per soddisfare la domanda di abitazione e servizi per tutti i cittadini. L'esperienza dimostra che in passato lo Stato, attraverso i Comuni, ha soddisfatto il bisogno dell'alloggio (anni '60), ma non ha saputo tutelare l'ambiente; per evitare gli stessi errori bisogna finanziare l'idea culturale: la rigenerazione urbana, anziché l'alloggio. Bisogna stimolare i Comuni nel cambiare i propri piani regolatori prevedendo la qualità urbana, architettonica ed ecologica dei progetti attraverso la sostenibilità, così da un lato si evita il consumo del suolo e da un altro si prevede il sostegno alla qualità urbana rispettando il territorio e migliorando la qualità di vita degli abitanti, ove mancano ancora gli standard urbanistici e gli standard di qualità del BES 460. Il 15 giugno 2013 459

Giuseppe Carpentieri, "Bellezza e lavoro, rigenerare i piccoli centri", 7 maggio 2013, dal diario peppecarpentieri.wordpre.com, <http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/05/07/bellezza-e-lavoro-rigenerare-ipiccoli-centri/> (ultimo accesso 31/12/2013) 460 Istat e Cnel, BES 2013, pag. 186. "Una grande ricchezza non adeguatamente tutelata". Il patrimonio culturale del nostro Paese, frutto congiunto di una straordinaria stratificazione di civiltà e della ricchezza e diversità dei suoi quadri ambientali, rappresenta un valore inestimabile per la collettività. La lunga e complessa continuità storica dell’insediamento umano su un territorio relativamente piccolo e fortemente eterogeneo del punto di vista climatico e geomorfologico ha prodotto, infatti, un’accumulazione di beni culturali e un mosaico di paesaggi umani unici al mondo per consistenza e rilevanza. Tuttavia, il patrimonio storico e artistico soffre, oltreché delle contenute risorse economiche destinate al settore, di un insufficiente rispetto delle norme e di una non puntuale azione di controllo da parte delle Amministrazioni: il paesaggio è minacciato da una continua e spesso incontrollata espansione edilizia, cui si aggiungono le conseguenze negative determinate dalle radicali trasformazioni dell’agricoltura, con l’abbandono di ampie porzioni del territorio rurale. Il disagio che ne deriva è avvertito da una quota non marginale della popolazione italiana, in termini di insoddisfazione per il paesaggio nel luogo di vita e, più generale, di preoccupazione per il depauperamento delle risorse paesaggistiche: un segnale allarmante per quello che per secoli è stato identificato come “il giardino d’Europa”.

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ISTAT e CNEL pubblicano il primo rapporto UrBES 461, cioè il benessere equo e sostenibile nelle città. Se il 5% dei prossimi finanziamenti europei 2014-2020 andranno per un "piano città", bisogna cogliere l'opportunità di migliorare l'ambiente costruito e desiderare di progettare dentro i quartieri dell'edilizia pubblica degli anni '50, '60, '70 privi di qualità. E’ evidente che le città italiane presentano ancora diversi problemi che non sono stati risolti e possono avere una buona soluzione con un cambio di paradigma culturale, attraverso il ripristino della sovranità degli Stati. Inoltre sappiamo bene che non esistono solo le città, ma anche i piccoli centri urbani e pertanto abituati a credere che le città siano il centro dell’universo abbiamo commesso l’errore di trascurare i piccoli centri e la campagna 462. Se ci pensiamo bene negli ultimi quarant’anni abbiamo trascurato e danneggiato un immenso patrimonio culturale ed ambientale. Rafforzare la politica dei parchi e adottare il concetto rigenerativo per i piccoli centri rappresenta un'opportunità per le piccole comunità e transitare verso la "civiltà contadina modernizzata" con le tecnologie alternative e la sovranità alimentare. La crisi industriale innescata dai processi di globalizzazione e dall’assenza di piani e di politiche monetarie adeguate ai cambiamenti in corso, la disoccupazione creata dalle imprese che preferiscono delocalizzare per massimizzare i profitti (violando palesemente la Costituzione), la crisi della manifattura e dall’artigianato suggeriscono che bisogna ripartire dai piccoli centri e da piani città per riusare e recuperare quartieri e luoghi urbani aumentando il comfort e la qualità della vita. Un’adeguata politica agricola a sostegno delle tecniche naturali e della qualità dei prodotti, ed un riuso dei luoghi urbani abbandonati con l’inserimento di servizi culturali, e la qualità degli spazi urbani, potrebbero rappresentare una strategia efficace per nuova occupazione e migliorare le condizioni di vita per circa dieci milioni di italiani che vivono nei piccoli comuni.

I costi della rigenerazione La bioeconomia ci informa che bisogna tener conto di costi che l'economia classica ignora sempre: gli effetti collaterali di cattive progettazioni e trasformazioni che fanno aumentare l'entropia. Le città costruite stanno facendo pagare i danni ambientali, sanitari, e sociali a tutti i cittadini. Un esempio banale per capire di cosa parliamo è l'effetto di una pessima mobilità, cattiva distribuzione dei servizi che peggiora la nostra qualità di vita poiché trascorriamo ore nel traffico consumando idrocarburi inquinanti. Come misurare il danno economico per l'assenza di biblioteche civiche? Come misurare l'infelicità per l'assenza di teatri? L'assenza di piste ciclabili? Come misurare l'infelicità per l'assenza di parchi, spazi aperti e il mare pulito? Come non tener conto della felicità di coltivare un orto sinergico? Come ignorare l'opportunità di realizzare quartieri autosufficienti energeticamente? L'economia classica ignora questi costi mentre l'approccio multi-criteria considera anche questi aspetti che fanno comprendere l'importanza di rigenerare le città costruite male.

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Istat e Cnel, rapporto UrBES, giugno 2013, pag. 6. Il nucleo centrale del Rapporto è costituito dai 15 capitoli redatti dai Comuni, con i quali si è voluto fornire una prima descrizione delle tendenze e dei livelli di benessere nelle città italiane, applicando in termini omogenei i concetti e le metodologie del Bes. Ogni città è stata chiamata a leggere i dati che la riguardano, in modo da fornire una rappresentazione multidimensionale dello stato del benessere nella propria realtà locale e delle linee di evoluzione che si sono manifestate nel periodo dal 2004 al 2011-2012, in modo da includere la crisi economica iniziata nel 2008 che rappresenta un preciso momento di demarcazione. A differenza di altri approcci molto diffusi nella letteratura sulla qualità della vita, non si è voluto dare un rilievo specifico alle graduatorie tra territori; l’accento, invece, è stato posto prioritariamente sulle dinamiche di sviluppo in direzione di un crescente benessere nonché sulle criticità e i margini di miglioramento che ogni territorio presenta nei diversi ambiti del Bes. Ciò ha comportato una sfida impegnativa sul piano delle scelte concettuali e degli indicatori da utilizzare. Gli indicatori del Bes erano stati pensati in modo da essere disaggregabili a livello regionale e, quindi, è stata necessaria una riflessione attenta su quali informazioni potessero essere adottate per descrivere il benessere delle città. Pertanto, il Rapporto UrBes si basa su un sottoinsieme di indicatori Bes disponibili a livello comunale o almeno provinciale. 462 Giuseppe Carpentieri, "I luoghi della decrescita felice", 21novembre 2012, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com <http://peppecarpentieri.wordpress.com/2012/11/20/i-luoghi-della-decrescita-felice/> (ultimo accesso 31/12/2013)

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Le pubblicazioni di Kevin Lynch 463 e Gordon Cullen 464 ci insegnano che oltre alle analisi funzionali le città possono essere studiate attraverso le emozioni, le percezioni soggettive che ci consentono di aggiungere qualità all'idea di città. Si tratta di dare maggiore attenzione ai valori percettivi della forma urbana dando valore agli interessi locali e sociali. L'economia ortodossa e l'estimo non contemplano le interpretazioni suggerite da Lynch e Cullen, e questo aspetto suggerisce il fatto che ragionando in termini di costi non potremmo avere indicazioni utili e corrette. In generale si tratta di usare le tasse per un interesse pubblico: rigenerare. Lo Stato deve promuovere una politica economica espansiva associata alla bioeconomia, progetti di qualità compatibili con le risorse finite. Il legislatore può modificare il "patto di stabilità e crescita" interno e liberare investimenti, aumentando la spesa pubblica (il deficit) per l'obiettivo della rigenerazione. Governo e Parlamento possono coordinare una nuova politica economia insieme ai paesi "periferici" e far modificare/cancellare il "patto", e creare nuovi investimenti utili per creare nuova occupazione verso strategie virtuose. L'euro può diventare moneta sovrana a credito. Possiamo immaginare un finanziamento pubblico diretto tramite Cassa Depositi e Prestiti controllata dal Governo e quindi usata come banca pubblica, poiché la maggioranza delle quote azionarie di Banca d'Italia sono nelle mani dei privati. Possiamo usare la Banca Europea degli Investimenti (BEI) poiché ha strumenti finanziari ad hoc per politiche di efficienza energetica degli edifici. I Comuni potrebbero adottare una "tassa di scopo" (un referendum decide se finanziare l'intervento con una tassa ad hoc). Un'altra soluzione per finanziare la rigenerazione urbana è la costituzione di "aree libere da tasse" o "aree di federalismo fiscale" (le tasse di cittadini e imprese non vanno allo Stato centrale, ma finanziano il costo dell'intervento). La prima ipotesi, "aree libere da tesse" è regolarmente usata per attrarre imprese che possono proliferare pagando poche tasse, e niente IVA. Si tratta di uno scambio, e lo scopo è far costruire i servizi pubblici alle imprese. La seconda circa "aree di federalismo fiscale" è l'ipotesi di versare direttamente le tasse agli Enti locali, al Comune, per finanziare la rigenerazione. La prima ipotesi è di ispirazione liberista poiché le imprese private condizionano i progetti, la seconda è nel solco dello Stato sociale previsto dalla Costituzione. Già nel progetto "piani città" erano previste le "aree libere da tasse". Il legislatore può immaginare di aprire una finestra temporale per cambiare il regime fiscale in quelle città che hanno deliberato l'obiettivo: rigenerazione urbana. Lo Stato, attraverso Governo, Parlamento e Comuni, può avviare un processo virtuoso di responsabilizzazione delle comunità locali, poiché se la cittadinanza intende cogliere l'opportunità straordinaria di "aggiustare" la propria città, deve incentivare un comportamento civile ed equo affinché tutti, in maniera progressiva al reddito, paghino le tasse agganciate all'obiettivo della rigenerazione e questo può avvenire con l'uso di strumenti di democrazia partecipativa ampiamente usati in diversi paesi, ormai maturi in processi standardizzati. L'Italia è uno dei quei Paesi che li ha usati meno, ma alcuni Comuni hanno usato la "pianificazione partecipata" per migliorare l'organizzazione territoriale e pianificare interventi ad hoc di riqualificazione urbanistica. In Europa, fuori dall'Italia, Vienna ha un'esperienza di ben 35 anni di processi partecipativi per osteggiare il degrado urbano e riqualificare centro storico e città moderna 465. Inoltre per evitare processi speculativi sarebbe saggio che lo Stato imponesse la rigenerazione rispetto al costo di costruzione (progettazione, demolizioni, ricostruzione) senza l'utile, anziché ricorrere all'uso tradizionale della rendita attraverso la stima del prezzo di mercato. In questo modo si avrà un ingente risparmio rispetto alle operazioni effettuate tramite il "libero mercato". Rimarrà 463

Kevin Lynch, The image of the city, 1960 Gordon Cullen, Townscape, 1961; traduzione italiana di Roberto D'Agostino, Il paesaggio urbano. Morfologia e progettazione, Calderini, Bologna, 1976 465 Diego Caltana, "35 anni di progettazione partecipata", in Il giornale dell’Architettura, dicembre 2009 n.79, Umberto Alemanni & C, pag. 26 464

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solo la verifica circa la congruità dei prezzi per il costo di costruzione, controllo abbastanza semplice da svolgere. Una cabina di regia nazionale è in grado di misurare il gettito delle tasse rispetto all'area considerata, e distribuire le risorse conservando il costo dei servizi pubblici locali, coprendo il costo di costruzione della rigenerazione valutando le proposte progettuali dando vita all'equilibrio sociale, ecologico ed economico dell'intero percorso. Un insieme di operazioni potrà favorire il buon risultato: l'avvio di una comunicazione efficace circa la cultura del cambiamento, il coinvolgimento attivo della cittadinanza che potrà conoscere come migliorare la propria qualità di vita e partecipare al processo, l'avvio di nuova occupazione per raggiungere l'obiettivo, l'adeguamento dei piani regolatori e l'uso di strumenti giuridici veloci per l'acquisizione di aree, demolizioni e ricostruzioni di grande qualità, tutte queste operazioni favorite da un regime fiscale vantaggioso potranno essere svolte in tempi adeguati per restituire velocemente città migliori di prima ed abbattere definitivamente le diseguaglianze. L'odierno sistema capitalistico è imploso su stesso 466 poiché i suoi dogmi: moneta, petrolio e PIL sono crollati. Questo cambiamento comporta un passaggio epocale e implica anche un processo evolutivo di consapevolezza per migliorare la società secondo paradigmi nuovi, e in questa visione è auspicabile che i sogni, le aspirazioni, le ricerche e i suggerimenti di Sitte, Howard, Geddes, Bernoulli, Lynch e Cullen possano realizzarsi in questo secolo.

"Nuovi" valori in economia e beni comuni Secondo gli studi dell’economia classica circa la stima dei beni, ahimé, la biologia, la natura non sono la “misura” corretta per valutare i beni, e soprattutto l’estimo non contempla il concetto di bene comune. Gli economisti hanno previsto metodi di misura per i beni pubblici e privati, non per il "bene comune". Solo negli ultimi anni si è “affermata” la disciplina della valutazione dell’impatto ambientale, ma ancora non si usa in maniera prioritaria il concetto di valore d’uso (criterio non monetario) per definire il valore attribuito a un bene affinché si possa fruire con un approccio sostenibile. Com’è noto l’aspetto del valore dipende dal punto di osservazione. Nella stima tradizionale si calcolano il più probabile valore di mercato e il valore di costo (fondamentali), poi esistono altri quattro criteri. Nella consuetudine corrente il criterio di valutazione maggiormente usato è l'analisi costi benefici, un criterio monetario. Nella teoria per la gestione e la decisione dei processi amministrativi e privati esiste anche l'analisi multicriteria, usata raramente; si tratta di una procedura migliore che tiene conto anche di altri valori, non necessariamente misurati con la moneta. Le politiche neoliberiste sorte nei think tank anglo-americani 467 e condivise nei gruppi sovranazionali stanno proponendo, tramite l’Unione Europea, l’usurpazione dei beni pubblici. Anche in Italia esistono noti gruppi di pensiero che producono soluzioni politiche adottate da tutti i partiti, di destra e di sinistra. In Italia ci sono circa 95 think tank. Ci sono think tank personali come Freefondation dell'ex Ministro Brunetta, Italia Futura di Montezemolo, Fondazione Cristoforo Colombo dell'ex Ministro Scajola, I-Think Italia del senatore Ignazio Marino. Poi ci sono quelli definiti policy oriented come l'Istituto Bruno Leoni, Avanzi, Osservatorio Asia, Think Foundation, e poi ci sono i policy forum: Vedrò, Formiche, Progetto RENA. Attraverso il sito internet 466

Hyman Minsky, Keynes e l'instabilità del capitalismo, Bollati Boringhieri, 2009 La Mont Pelerin Society (1947) è un serbatoio di pensiero che ha raccolto fra i maggiori intellettuali aderenti alle idee di Friedrich Von Hayek (Vienna, 1899 - Friburgo, 1992) e Ludwig von Mises (Lemberg, 1881- New York, 1973). Von Hayek contrappone gli odierni modelli di ordinamento democratico, che egli reputa oggetto di una degenerazione, ad un ipotetico modello demarchico da lui prefigurato, analizzando quella che secondo lui è una diversità di prospettiva di fondo nell'approccio alla politica sottesa nel significato etimologico dei due termini. La sua proposta, chiamata appunto demarchia, è di carattere minarchico (dal greco potere minimo) in cui il potere dello stato è ridotto al minimo per evitare ingerenze lesive della libertà del cittadino e la costituzione di caste-gruppi oligarchici al potere. La proposta è descritta in opere quali Legge, legislazione e libertà e Libertà economica e governo rappresentativo. 467

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italiacamp.it è possibile leggere alcuni rapporti dei think tank italiani, per alcuni sapere chi li finanzia, e quindi conoscere in anticipo le proposte dei partiti italiani prima che approdino in Parlamento. Ricordiamo che il concetto di valore è diverso dal concetto di costo e di prezzo, esso è più sfumato e talvolta può comprenderli entrambi, infatti il valore non è legato necessariamente alla moneta, come, per l’appunto la stima dei beni pubblici. Nelle valutazioni ambientali l’obbiettivo è stabilire l’impatto: negativo o positivo, infatti lo scopo è razionalizzare l’uso delle risorse. Nonostante questi concetti siano alla base di teorie economiche, ampiamente studiate nelle scuole, le istituzioni propongono la cessione e la privatizzazione proprio dei beni pubblici e demaniali, violando concetti elementari attraverso l’attribuzione di un valore monetario e regalare la gestione di questi beni alle SpA, tramite il ricatto e l’invenzione dell’economia del debito. Un gioco di prestigio ben progettato e propagandato dai media, nelle università e dai burattini inseriti nei partiti tradizionali. Stimare, secondo i criteri standardizzati e tradizionali, significa dare un valore, dichiarato spesso in moneta, e che sia rispondente allo scopo della stima. L’operazione della stima è complessa perché non misura grandezze fisiche, ma esprime un giudizio fondato e credibile rispetto a dei riferimenti: a) azione volontaria dell’uomo: convenzione, lo scambio; b) l’oggetto di giudizio della stima rispetto alla quantità delle grandezze attribuibili al bene economico, ad esempio la quantità di danaro che può scambiarsi con quel bene (prezzo di mercato), la quantità di danaro necessario a produrlo (costo di produzione); c) sistema dei prezzi. In buona sostanza i metodi maggiormente usati – valore di costo e di mercato – nella nostra economia non contemplano la scienza ecologica e l’uso razionale delle risorse naturali. Non esiste criterio riconosciuto e diffuso che sia rispettoso della natura, al contrario, i sistemi di stima ampiamente diffusi e più in uso mirano alla monetizzazione dei beni per commerciali e/o trarne profitto. Appositamente si scarta il concetto del valore d’uso perché costringe gli interlocutori a scegliere fra valore monetario e utilità sociale. La scelta politica di boicottare il valore d’uso mostra gli effetti in tutto il mondo: depauperamento delle risorse, inquinamento, aumento delle malattie causate dai processi produttivi per l’uso di sostanze tossiche nei materiali, e nella diffusione delle merci. Impoverimento delle terre coltivabili e perdita della sovranità alimentare. La relazione che intercorre fra economia e metodi di stima sta nel fatto che mentre l’economia è nata per gestire la “casa comune”, i criteri estimativi sono il frutto di una credenza, una religione secondo cui ogni bene deve essere sfruttato, consumato, rubato, eroso, sottratto per un interesse privato, anziché limitarsi alla gestione condivisa delle “risorse comuni”. E fino ad oggi l’economia è cresciuta solamente con criteri estimativi quantitativi e non qualitativi. I risultati sono visibili al mondo intero, anziché perseguire il reale benessere degli individui si persegue l’avidità di pochi trasmettendo i non valori della competitività sia a scuola che nelle università. Nel campo dell’edilizia, finalmente, cresce la diffusione dell’analisi del ciclo vita (LCA) che mette in evidenza gli impatti ambientali causati dai flussi di materiali ed energia necessari alla produzioneuso-dismissione dell’edificio, ma trascura gli aspetti macro-ambientali di relazione tra edifico e contesto (comfort degli spazi aperti, accessibilità e rete infrastrutturali) e gli aspetti microambientali (comfort termico, luminoso, indoor air quality). Quando sarà completata la banca dati LCA dei materiali i progettisti avranno un’informazione importante per la scelta dei materiali. Per gli aspetti macro e micro ambientali vi sono altri metodi in uso e in sperimentazione che completano le informazioni a sostegno dei progettisti. Si passerà dall’obsoleta rendita alla politica delle risorse. La domanda non sarà più quanto costa, ma ci sono le risorse per farlo?

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Nel 1962 il Ministro Fiorentino Sullo propose una riforma urbanistica, mai approvata, che affrontava e risolveva il problema della rendita urbana speculativa che mangiava i suoli agricoli e distruggeva il territorio. I Comuni dovevano acquisire preventivamente le aree di espansione individuate nei piani urbanistici con un indennizzo commisurato al valore agricolo, e successivamente chi ne faceva richiesta aveva il "diritto di superficie" mediante asta pubblica e non la proprietà. Per usare il suolo si pagava al Comune un prezzo corrispondente alla spesa dei servizi necessari all'opera ("urbanizzazioni"). In questo modo si sottraeva al soggetto privato la possibilità di trarre profitto proveniente dalla vendita del suolo divenuto edificabile. Le lobbies edilizie e bancarie avviarono una campagna denigratoria contro Sullo ed attraverso i media deligittimarono la figura del Ministro stesso impedendo l'approvazione della riforma. Negli anni duemila è abbastanza agevole riconoscere la lungimiranza di quel provvedimento rispetto alla tutela dell'ambiente e dell'interesse pubblico. Dal dopo guerra fino al 1981 lo Stato ha avuto l'opportunità di controllare il credito e produrre politiche espansive pubbliche. Dal punto di vista dell'urbanistica i piani miravano a soddisfare il reale bisogno abitativo, spesso di dubbio valore tecnico poiché la rendita ha prevalso sulla qualità. Dagli anni '90 in poi spariscono le politiche abitative pubbliche ed iniziano le trasformazioni finanziate dai privati, mentre i Comuni iniziano a pensare come le SpA a danno dell'ambiente e del territorio, e l'offerta supera la domanda: alloggi vuoti. La storia ci insegna che un bene comune come il territorio è stato considerato alla stregua di una merce privata, cioè in funzione del prezzo di mercato. Ma il concetto di valore è diverso dai concetti di costo e di prezzo, strumenti che oggi misurano le merci. Stimare significa attribuire un valore ed è un esercizio arbitrario, dipende dalla cultura e dalle intenzioni di chi determina la stima. Se oggi il pensiero prioritario dei Consigli comunali e dei Sindaci è quello di far quadrare il bilancio, altrimenti terminano il proprio mandato, mi pare evidente che la sensibilità degli amministratori non sia quella di tutelare gli ecosistemi, ma di comportarsi come dei ragionieri. Andando affondo, se i criteri di stima dei suoli oggi in uso sono tutti monetari, mi pare altrettanto chiaro che il paradigma che condiziona il governo del territorio siano la moneta e l’avidità, meglio conosciuti coi termini: speculazione e rendita immobiliare e fondiaria. Pertanto, a mio modesto parere, è necessario introdurre un criterio contabile opposto: il “non equilibrio di bilancio” per un periodo transitorio mirato a raggiungere un obiettivo importante: consentire di variare il proprio piano urbanistico su progetti virtuosi come il riuso, la rigenerazione urbana, l’auto sufficienza energetica con fonti alternative, il riciclo totale delle materie prime seconde, la prevenzione del rischio sismico ed idrogeologico. Questi ultimi due obiettivi: prevenzione primaria del rischio sismico ed idrogeologico non sono raggiungibili con sistemi fiscali di incentivi o disincentivi, e neanche con un “conto energia”, ci vuole un pesante intervento dello Stato centrale, ma senza ricorrere all’indebitamento, ci vorrebbe una moneta sovrana a credito. Secondo una stima del Governo precedente, dell’ex Ministro Clini 468: «servono 40 miliardi per 15 anni per tutelare il territorio». Dove prendere questi soldi? Parlando ancora di soldi stanziati, il “piano città” approvava 28 progetti in 28 città diverse, che potevano usufruire di appena 318 milioni 469. In questi anni, oltre al consumo del suolo, è emerso un altro tragico problema: l'assenza di un intervento pubblico con alloggi a prezzi calmierati per le giovani coppie. Nel 1962 i Comuni potevano acquisire terreni per costruire alloggi popolari. Sappiamo benissimo che nelle città vi sono posizioni di rendite, alloggi sfitti, mentre la recessione attuale colpisce il diritto alla casa in quanto chi ha un stipendio salariato ha un basso potere di acquisto. Se negli anni '60 lo Stato aiutava i ceti meno abbienti, oggi sembra difficile garantire i diritti essenziali. Nella realtà Parlamento e Governi possono recuperare somme importanti dagli sprechi presenti nella pubblica amministrazione, dall'evasione fiscale e dal costo della corruzione, per investirli in politiche abitative ragionevoli. Attraverso l'informatica lo Stato può garantire l'acquisto della prima casa e sostenere concretamente le giovani famiglie in difficoltà. Comuni ed Agenzia delle entrate sono consapevoli delle difficoltà 468 469

http://www.lettera43.it/ambiente/nasce-il-fondo-per-tutelare-l-ambiente_4367575201.htm http://www.mit.gov.it/mit/site.php?p=cm&o=vd&id=2404

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economiche e possono garantire mutui agevolati, nuova edilizia, espropri, riuso degli alloggi esistenti. In definitiva è possibile unire bisogni reali con un'offerta compatibile alla capacità di acquisto dei salari bassi, la differenza viene ricoperta recuperando somme dall'enorme evasione fiscale e dalla cancellazione degli sprechi. Le contraddizioni fra monetarismo ed ecologia: uno dei principi oggetto della stima è la disponibilità monetaria oggi creata all’infinito (hedge fund, derivati). Nel 2006 i venticinque gestori hedge fund meglio pagati si sono messi in tasca 14 miliardi di dollari, ovvero tre volte gli stipendi di tutti gli 80 mila insegnanti di New York messi assieme 470. Invece, possiamo notare che i flussi di materia sono limitati e la capacità rigenerativa della natura ha tempi più lunghi rispetto alle scommesse delle borse telematiche che spostano e concentrano ingenti capitali per produrre merci inutili. Oggi, attraverso la matematica finanziaria gli azionisti possiedono un’enorme disponibilità di moneta creata dal nulla che viola i principi di uno scambio equo usurpando i diritti inviolabili dell’umanità. Per questo motivo è auspicabile una decrescita felice degli sprechi e una crescita occupazionale in attività socialmente utili. Si tratta di avviare un periodo transitorio per un riequilibrio del sistema fallito a causa di idee obsolete. L'economista Hyman Minsky spiegò le ragioni dell'instabilità del capitalismo 471 e che sarebbe imploso attraverso un circolo vizioso di indebitamenti creando la recessione che stiamo vivendo. Oggi il "sistema bancario ombra" 472 è molto più prevalente di quello tradizionale, e l'assenza di regole di questo sistema ha incentivato l'avidità di alcuni banchieri che hanno potuto speculare sulle proprie aziende col preciso obiettivo di aumentare i profitti personali. Nel 1999 su insistenza della Citibank venne abrogato il Glass-Steagall Act che consentì di sfruttare l'eccesso di fiducia facendo aumentare debiti e rischi tramite i subprime. Una soluzione per la gestione dei beni (cibo, acqua, internet, energia) è quella di definirli comuni e sottrarli al capitalismo dei mercati finanziari. Il cibo, l’acqua, internet e l’energia oggi sono fruibili tramite la moneta debito e attraverso le SpA locali (a cui paghiamo le bollette) gestite dal sistema finanziario che ricatta gli Stati. Le tecnologie odierne ci insegnano che le comunità possono autoprodurre cibo a sufficienza (agricoltura sinergica e fattorie autosufficienti), gestire le risorse idriche (l’acqua è vita), creare una rete internet (accesso alla conoscenza) e produrre l’energia necessaria con fonti alternative, insomma comunità libere dal condizionamento delle multinazionali e/o dei gruppi elitari sovranazionali. I beni comuni per definizione non sono beni privati o beni pubblici, ma beni che possono e devono essere gestiti direttamente dai cittadini tramite “nuove” forme di democrazia economica, che non hanno rilevanza di profitto monetario, ma puntano alla cogestione delle risorse per tenerle in equilibrio. La Costituzione italiana tutela questi beni, ma le istituzioni non hanno ancora introdotto regole e norme che sottraggono questi beni alle logiche mercantili delle SpA. Per la precisione l’art.47 invita le istituzioni a tutelare il credito affinché i cittadini possano gestire direttamente le infrastrutture di Stato, i cittadini non le SpA; l’art. 41 dichiara che l’iniziativa privata deve rispettare la salute e i diritti dei lavoratori e l’art. 3 impone l’uguaglianza fra tutti i cittadini a sostegno di una vera e piena partecipazione politica, e per concludere secondo l’art. 1 ci informa che la titolarità giuridica della sovranità è in mano al popolo. Tutti questi articoli sono ampiamente violati e/o non applicati.Riconoscendo l’importanza delle leggi della natura si rende necessario aggiornare l’estimo e completarlo con i criteri di analisi del ciclo vita e inserire nuovi principi per l’economia partecipata. Le tecnologie odierne consentono la catalogazione delle risorse e degli ecosistemi per una gestione razionale della biodiversità, fuori da malsane logiche mercantili, e lo Stato deve essere il garante di processi e controlli, non più le SpA, non più la moneta debito, non più le banche private e commerciali. Esistono persino ricerche e studi sull’urbanistica che suggeriscono l’abbandono della rendita e introducono l’ecologia come misura del governo. 470

http://www.nytimes.com/2007/04/24/business/24hedge.html?pagewanted=all&_r=0

471

Hyman Minsky, Keynes e l'instabilità del capitalismo, Bollati Boringhieri, 2009

472

http://en.wikipedia.org/wiki/Shadow_banking_system

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Il dibattito sul controllo sui beni comuni è stato avviato da tempo nei confini ristretti delle accademie, e senza dubbio possiamo tracciare un confine politico visibile fra i partiti che governano questo Paese, l’Europa e il mondo intero, fra chi sta attuando una dittatura globale a servizio delle SpA e fra chi chiede maggiore democrazia in Italia e in Europa. Ritengo sia giunto il momento che tale dibattito si trasferisca nei luoghi più opportuni e corretti, cioè nelle piazze e nelle scuole poiché è in gioco la libertà, la sopravvivenza e la sovranità dei popoli. Si tratta di transitare dall’attuale schiavitù SpA alle reti di comunità. I beni collettivi possono essere amministrati da comunità che vivono su principi cooperativi e di reciprocità, che implicano la capacità di valutare le ragioni di tutti gli individui coinvolti tramite rapporti di fiducia, e la consapevolezza della scarsità della risorsa. Queste comunità sono sempre esiste, ma sono state schiacciate dal modello istituzionale Occidentale, ormai giunto al declino per implosione del sistema stesso. Internet ci ha consentito di conoscere e riscoprire queste comunità. Solo per citare un esempio, durante il periodo longobardo-romanico nel Sud Italia, si sviluppò e crebbe un’economia reale efficiente perché i cittadini che ne facevano richiesta potevano gestire e lavorare la terra senza pagare né dazio e né l’acquisto della proprietà. Non esisteva il concetto di proprietà privata come noi lo conosciamo. I cittadini avevano l’opportunità di autogestire il territorio e destinavano una piccola parte del raccolto, come paga al sovrano, solo dopo anni di lavoro in proporzione alla produttività della terra. Ai sovrani non interessava accumulare ricchezza come noi la immaginiamo oggi, ma interessava avere persone di fiducia che curassero i terreni. Questo fu il modello economico e sociale che pose le basi per un territorio redditizio e avanzato che successivamente consentì la nascita del principato Citra Superiore. Senza il concetto di possesso, lo stesso modello economico era usato dagli indiani d’America poiché sfruttavano la terra solo per necessità e non per sovraprodurre. Gli indiani non conoscevano la proprietà privata e neanche il concetto di vendita o mercato come noi lo rappresentiamo. In sostanza alle comunità non interessava conoscere quanta merce veniva prodotta poiché si lavorava per necessità e non per avidità, ed i beni in eccesso si scambiavano nei mercati, le fiere, servivano per soddisfare bisogni reali e non per accumulare merci inutili. Com’è noto a scomporre l’equilibrio fra uomo e natura fu la nascita del sistema bancario e del prestito che consentì ai sovrani di accumulare ricchezze virtuali atte a costruire armi ed eserciti da inviare sui territori per cercare nuove risorse, poi l’avvento delle rivoluzioni industriali, la nascita delle televisione per far regredire i popoli con la manipolazione di massa e l'invenzione del sistema educativo sul modello industriale-militare per assecondare gli interessi privati delle corporazioni con l’occultamento delle tecnologie migliori, quelle ecoefficienti, Tesla docet. L’attuale sistema diseducativo ha cancellato dalla mente delle persone i valori di utilità sociale e di condivisione che hanno determinato la vita nei comuni italiani. Facendo a meno di sovrani e feudi che degenerano in oligarchie autoritarie, se ci pensiamo, gli Enti locali rappresentano bene queste degenerazioni. Se fossimo consapevoli potremmo decidere di tornare ai principi economici che fecero crescere nel benessere intere comunità col vantaggio delle conoscenze odierne e delle tecnologie eco-efficienti, e gli strumenti di democrazia diretta e partecipativa. Creso sia necessario cogliere queste opportunità per cominciare a vivere da esseri umani. Esistono diversi gruppi in tutto il mondo che stanno maturando l’attuazione di queste “nuove” forme “istituzionali” di co-gestione dei beni comuni, dal Sud America fino in Europa. E’ un movimento politico senza struttura che propone soluzioni concrete con idee radicali ed usa internet per condividere le conoscenze e far sviluppare le comunità partendo da valori condivisi: i diritti dell’uomo e la natura. Potremmo fare un elenco di obiettivi: 1. tutela della natura, agricoltura ecologica e turismo ecocompatibile 2. economia delle brevi distanze 3. sicurezza e approvvigionamento grazie alla proprietà pubblica e all'autoproduzione 4. cultura regionale

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Dal punto di vista del governo del territorio e dell'urbanistica è possibile sconfiggere la rendita parassitaria grazie all'uso di valori aderenti alla bioeconomia, e l'uso di una banca dati che rilevi le risorse del territorio. Oggi con un software è tutto più semplice ed è sufficiente ripensare i valori dando priorità agli ecosistemi, alla biodiversità, alla tutela dell'ambiente costruito. Si tratta di un processo culturale che rimodula la domanda e l'offerta. Abbiamo assistito ad un offerta indotta (crescita urbana), falsa, quando la reale domanda è curare il territorio, adeguare gli edifici al rischio sismico, etc. Lo Stato riprendendosi la sovranità monetaria può rilanciare un'economia con criteri di qualità e non più di quantità com'è accaduto, dagli anni del dopo guerra in poi. In questa fase storica possiamo ridurre selettivamente il PIL eliminando gli sprechi e, parallelamente, usare gli sprechi per finanziare interventi utili (conservazione, rigenerazione urbana, beni culturali, istruzione, etc.); ad esempio, è utile spendere 22 miliardi per digitalizzare l'esercito? 473 E' utile spendere 14 miliardi per l'acquisto di novanta F-35? 474 Ritengo che bisogna transitare dal fare a prescindere al saper fare, ed oggi bisogna fare meno e meglio indirizzando le politiche pubbliche negli ambiti virtuosi sopra citati che creano nuova occupazione in mestieri utili all’Italia.

473 474

Gianluca De Feo, 2 maggio 2013, http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2206164 http://www.famigliacristiana.it/volontariato/news_3/articolo/f-35-l-italia-esca-dal-programma.aspx

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Scheda tecnica, pompe di calore “estratta” da YUNUS ÇENGEL, termodinamica e trasmissione del calore, McGraw-Hill, terza edizione 2009, Capitolo 9, pag. 397-405 Macchine frigorifere e pompe di calore. E’ noto che il calore si trasferisce nel verso in cui la temperatura diminuisce, cioè da zone a temperatura più elevata verso zone a temperatura minore. Questo processo di trasferimento del calore si verifica spontaneamente in natura, senza richiedere l’intervento di alcuna macchina. Il processo inverso, invece, cioè il trasferimento di calore a zone a temperatura più bassa verso a zone di temperatura maggiore non si verifica spontaneamente e richiede l’impiego di speciali macchine dette macchine frigorifere. Le macchine frigorifere sono sistemi che operano secondo un ciclo termodinamico inverso in cui il fluido evolvente prende il nome di refrigerante. Qi è la quantità di calore in modulo che viene sottratta a una sorgente a temperature inferiore Ti, Qs è la quantità di calore in modulo ceduta a un pozzo a temperatura superiore Ts e Ln,e è il lavoro netto fornito alla macchina frigorifera. Un’altra macchina capace di trasferire calore da una sorgete a più bassa temperatura a un pozzo a temperatura maggiore è la pompa di calore. Una macchina frigorifera e una pompa di calore sono fondamentalmente la stessa macchina poiché differiscono soltanto in ciò che viene considerato effetto utile. Lo scopo di una macchina frigorifera è mantenere l’ambiente refrigerato a una temperatura relativamente bassa sottraendogli calore, che viene, poi ceduto a un pozzo a temperatura maggiore. Lo scopo di una pompa di calore, invece, è mantenere un ambiente riscaldato a una temperatura relativamente elevata fornendogli il calore sottratto a una sorgente a temperatura inferiore, come l’acqua di bacini, fiumi, o l’aria atmosferica. La prestazione delle macchine frigorifere e delle pompe di calore è espressa dal coefficiente di prestazione (COP), definito come:

COPF = COPPdC =

Qi Ln , e Qs Ln , e

Queste relazioni possono essere espresse anche in termini di potenze sostituendo rispettivamente Qi, Qs e Ln,e con

Q i , Q s e L n ,e . Si osservi

che entrambi i coefficienti di prestazione COPF e COPPdC, possono essere maggiori di 1. Il ciclo inverso di Carnot Poiché il ciclo di Carnot è completamente reversibile, tutte e quattro le trasformazioni che lo costituiscono possono essere invertite con la conseguenza che anche gli scambi di calore e di lavoro avvengono nei versi opposti.

1 Ts Ti − 1 1 = 1 − Ti Ts

COPF ,Carnot =

COPPdC ,Carnot

La sorgente termica più comunemente utilizzata dalle pompe di calore è l’aria atmosferica (sistemi aria-aria), ma sono usati anche l’acqua di grandi bacini e il terreno. Il principale problema nei sistemi che utilizzano aria come sorgente termica è l’accumulo di brina sulla serpentina dell’evaporatore, che si verifica nei climi umidi quando la temperatura scende sotto i 2-5°C e determina una riduzione dell’efficienza poiché ostacola lo scambio termico. Tuttavia, la serpentina dell’evaporatore può essere facilmente sbrinata invertendo il ciclo della pompa di calore, cioè facendola funzionare da condizionatore d’aria. I sistemi che utilizzano acqua come

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sorgente termica di solito operano nel sottosuolo, in profondità fino a 80 m, con intervalli di temperatura di 5-18°C e non sono soggetti ai problemi di accumulo di brina. Tali sistemi hanno valori tipici del COP più elevati ma sono più complessi e richiedono un facile accesso a grandi corpi d’acqua come quelli presenti nel sottosuolo. I sistemi che utilizzano il terreno come sorgente termica sono anch’essi complessi poiché richiedono lunghe tubazioni posizionate in profondità nel terreno, dove la temperatura è relativamente costante. Il COP delle pompe di calore di solito varia tra 1,5 e 4 in base al particolare sistema utilizzato e dalla temperatura della sorgente. Recentemente è stato sviluppato un nuovo tipo di pompa di calore che utilizza motori elettrici a velocità variabile e ha un’efficienza almeno doppia rispetto ai tipi precedenti. Esempio 7.7, YUNUS ÇENGEL, termodinamica e trasmissione del calore, pag. 262 Si intende usare una pompa di calore durante l’inverno per riscaldare una casa. Se per mantenere la temperatura della casa a 20°C, con una temperatura esterna di -5°C occorre fornire una potenza termica di 37,5 kW, si determini la minima potenza meccanica richiesta dalla pompa di calore per soddisfare questo fabbisogno di energia termica.

COPPdC ,rev =

1 1 = = 11,3 1 − Ti Ts 1 − (268 294)

La potenza meccanica della pompa di calore reversibile, ⋅.

L n ,e

Q s 37,5 = = = 3,32kW COPPdC 11,3

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Scheda tecnica, rendimenti, consumi e costi energetici Rendimento = (risultato ottenuto)/(spesa per ottenere il risultato) Il rendimento è una quantità adimensionata essendo data dal rapporto di due grandezze fisiche omogenee, misurate con la stessa unità. La maggior parte dei combustibili contiene idrogeno, che forma acqua quando essi vengono bruciati, e il potere calorifico di un combustibile differirà a seconda che l’acqua nei prodotti di combustione sia sotto forma di liquido o di vapore. Si distinguono un potere calorifico inferiore PCI, quando l’acqua esce sotto forma di vapore, e un potere calorifico superiore PCS, quando l’acqua presente nei gas di combustione è completamente condensata e quindi viene recuperato anche il calore di vaporizzazione. Per esempio, il potere calorifico inferiore e il potere calorifico superiore della benzina sono 44.000 kJ/kg e 47.300 kJ/kg, rispettivamente. 475

η combustione =

Q quantità ⋅ di ⋅ calore ⋅ liberata ⋅ durante ⋅ la ⋅ combustione = PC potere ⋅ calorifico ⋅ del ⋅ combustibile ⋅ bruciato

Esempio 3.7 476 I risparmi di costi associati ai motori elettrici ad alto rendimento Un motore elettrico di 60kW che ha un rendimento dell’89,9% si è usurato e deve essere sostituito con un motore elettrico ad alto rendimento che ha un rendimento del 93,2%. Il motore funziona 2500 h/a (ore all’anno) a pieno carico. Supponendo che il costo unitario dell’energia sia 0,08 €/kWh (euro al kilowattora), si determinino la quantità di energia e il denaro risparmiato grazie all’installazione di un motore elettrico ad alto rendimento al posto di un motore elettrico ordinario. Si determini in oltre il tempo di recupero del capitale investito (PBP, payback period) se il prezzo di acquisto del motore elettrico ordinario e quello del motore elettrico ad alto rendimento sono 4520€ e 5160€.

E ( potenza ⋅ no min ale)( fattore ⋅ di ⋅ carico) L el ⋅entrenate,ordinario = mecc =

η ord

η ord

E ( potenza ⋅ no min ale)( fattore ⋅ di ⋅ carico) L el ⋅entrenate ,efficiente = mecc =

η eff

475 476

η eff

YUNUS A.ÇENGEL, termodinamica e trasmissione del calore, McGraw-Hill, pag. 82 YUNUS A.ÇENGEL, termodinamica e trasmissione del calore, McGraw-Hill, pag. 90

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Risparmio di potenza =

L el ⋅entrante ,ordinario − L el ⋅entrenate,efficiente = (potenza nominale)(Fattore di carico)(

1 η ord − 1 η eff ), dove ηord è il rendimento del motore elettrico ordinario ed ηeff è il rendimento del motore elettrico confrontabile ad alto rendimento. Risparmio energetico = (risparmio di potenza) (tempo di funzionamento) = ( potenza nominale) (tempo di funzionamento) (fattore di carico) ( 1 η ord − 1 η eff )= 60 x 3500 x 1 x ( 1

0,890 − 1 0,932 ) = 10.634 kWh/a

risparmio di costi = (risparmio di energia) (costo unitario dell’energia) = 10.634 x 0,08 = 850,7 €/a costo iniziale in eccesso = differenziale di prezzo acquisto = 5160 – 4520 = 640€ PBP =

Costo ⋅ inziale ⋅ in ⋅ eccesso 640 = 0,75a risparmio ⋅ di ⋅ cos ti ⋅ annuale 850,7

Si noti che il motore elettrico ad alto rendimento ripaga il suo differenziale di prezzo in 9 mesi (0,75a) Esempio, riscaldamento di un edificio Valutare il costo energetico di diverse soluzioni: A) riscaldamento elettrico B) pompa di calore reversibile Ambiente esterno te = -5°C ed ambiente interno ti = 20°C

 al A) L’impianto di riscaldamento deve fornire una potenza Q d fine di mantenere ti = 20°C costante. Il costo energetico del caso A è

L el = Q d . Se Q d = 1kW anche

L el = 1kW per ogni kW disperso A è il costo energetico massimo B)

L el viene impiegata per far funzionare una pompa di calore

che opera tra ti e te . Coefficiente economico della pompa εp

εp =

ti Q d 293k ; εp = = = 11,72 t i − t e 293k − 268k L el

Q 1 L el = d = ≅ 0,085 ε p 11,7 C) pompa di calore accoppiata a sonda geotermica, il serbatoio freddo è il terreno (14°C)

ti 293 = = 48,83 t i − t terreno 293 − 287 Q 1 L el = d = ≅ 0,02 ε p 48,83

εp =

il costo energetico si è ridotto

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Scheda tecnica, democrazia diretta Bozza di una proposta per la modifica degli artt. 70-75 della Costituzione sull’istituzione dell’iniziativa popolare, “estratto” da Thomas Benedikter, democrazia diretta, più potere ai cittadini Sonda 2008 pag. 247 Art. 73 Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi, mediante la proposta da parte di un numero minimo di cittadini, da determinare con la legge dello Stato, aventi diritto al voto, di un progetto redatto in articoli, da presentare nell’arco di tempo di 18 mesi, e tenendo conto che la proposta deve essere formulata secondo il principio dell’unità della materia. Il disegno di legge ad iniziativa popolare viene presentato ad una Camera e segue l’iter legislativo previsto dall’art.72. Qualora questo iter in Parlamento di un disegno di legge ad iniziativa popolare non si concluda entro un congruo periodo di tempo da stabilire per legge, o qualora il disegno di legge ad iniziativa popolare sia respinto in sede parlamentare, la proposta è sottoposta alla volontà popolare deliberativa. Qualora il Parlamento approvi una propria proposta di legge in materia, il comitato promotore dell’iniziativa popolare, composto da almeno nove cittadini aventi diritto al voto, decide a maggioranza se ritirare il disegno di legge ad iniziativa popolare o far valere il diritto alla votazione popolare deliberativa. Hanno diritto di partecipare alla votazione popolare deliberativo tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati. Se il parlamento sottopone alla consultazione deliberativa una propria proposta di legge in materia, le domande al cittadino sono tre: se preferisce le proposta al diritto vigente; se preferisce la controproposta del Parlamento al diritto vigente; quale proposta deve entrare in vigore se i cittadini preferiscono entrambe le proposte al diritto vigente. […] Lezioni dalla democrazia diretta nella pratica 477 Gli strumenti In Svizzera, a livello federale, con circa 4,8 milioni di persone abilitate al voto, i seguenti tre strumenti di democrazia diretta sono i più importanti. Tutti i referendum svizzeri sono obbligatori ad ogni livello. Il referendum obbligatorio venne introdotto nel 1848. Per ogni emendamento alla Costituzione il governo è obbligato a indire un referendum, come anche per l’adesione della Svizzera alle organizzazioni internazionali e leggi urgenti per le quali il referendum facoltativo non è valido. Il referendum facoltativo risale al 1874. Se 50.000 cittadini danno la loro firma entro cento giorni dopo la pubblicazione ufficiale di una legge parlamentare, essi possono imporre un 477 Jos Verhulst & Arjen Nijeboer, democrazia diretta http://www.democracyinternational.org/index.php?eID=tx_nawsecuredl&u=0&file=fileadmin/pdfarchiv/di/democrazia_diretta_it.pdf&t=1287 780336&hash=e37951b6c5f3df117000fb40d4a6c210

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referendum sulla legge. Inizialmente questo non si applicava alle leggi che il Parlamento aveva dichiarato urgenti. Ma quando il Parlamento iniziò ad abusare di tale facilitazione e cominciò col dichiarare urgenti tutti i tipi di leggi, un referendum stabilì che le leggi urgenti potessero essere immediatamente vigenti, ma dovevano sempre essere sottomesse in seguito a un referendum obbligatorio. L’iniziativa popolare costituzionale (in breve iniziativa popolare) introdotta nel 1891, dà ai cittadini la possibilità di ottenere un referendum sulle loro proprie proposte scritte, se essi raccolgono 100.000 firme entro 18 mesi. Tale proposta può essere formulata generalmente, e deve essere poi convertita in legislazione da una commissione parlamentare, oppure in forma di paragrafi di legge precisamente definiti a cui il Parlamento non può più apportare nessun emendamento. Se adottata, la proposta diviene parte della Costituzione. In pratica, però, i cittadini possono anche utilizzare questo strumento per temi che vengono di solito regolati dalla legislazione ordinaria. Per questo motivo la Costituzione svizzera risulta un notevole miscuglio di principi nazionali e di politica «ordinaria». Gli Svizzeri stanno sormontando il problema con l’introduzione dell’iniziativa popolare generale. Questa fu approvata nel referendum del febbraio 2003, ma fu resa vigente solo dal 2006. Essa autorizza i cittadini, dopo la raccolta di 100.000 firme a favore, a presentare una proposta generale al Parlamento, il quale ha in seguito la libertà di decidere se farne un disegno di legge od un emendamento costituzionale. Questo poi è soggetto a un referendum. L’iniziativa popolare consente agli Svizzeri di indire un referendum virtualmente su qualsiasi tema. Le sole eccezioni sostanziali sono alcune disposizioni vincolanti di diritto internazionale, il divieto di genocidio e schiavitù. Inoltre l’iniziativa popolare deve soddisfare requisiti d’unità di forma e di contenuto (ad esempio un’iniziativa popolare non può racchiudere due temi). Infine la legge consuetudinaria fa sì che proposte inattuabili in pratica possano venire rifiutate; una volta un’iniziativa popolare fu dichiarata non valida, perché proponeva di ridurre le spese per anni che sarebbero già trascorsi prima che si fosse tenuto il referendum. Il Parlamento riesamina tutte queste questioni. Ma le iniziative popolari, ad esempio su tasse, spese statali, questioni militari e anche sulla forma di governo sono fatti normali in Svizzera. L’iniziativa popolare è dunque la pietra angolare della democrazia diretta. Dopotutto, nel referendum facoltativo, i cittadini non fanno che rispondere ai provvedimenti del Parlamento che sono ancora in fase di discussione. Tuttavia con l’iniziativa popolare essi determinano attivamente l’agenda politica. In Svizzera non esistono referendum che siano stati formulati dal Parlamento o dal governo – noti anche come plebisciti. I referendum o vengono prescritti dalla Costituzione, o sono indetti dai cittadini, utilizzando il metodo della raccolta di firme. Con il sempre crescente numero di referendum che si terranno in Europa, la forma internazionalmente più comune rimane purtroppo ancora quella del plebiscito. Questi sono in genere referendum facoltativi, che vengono elaborati da uomini politici al potere, per conferire alla loro politica una legittimità straordinaria, oppure perché coalizioni o partiti hanno un disaccordo interno. Le regole del gioco vengono frequentemente adattate ad ogni caso, nel modo che sembra migliore ai politici del momento. Questo ha veramente poco a che fare con la vera democrazia diretta.

Democrazia diretta 478. Anche in Italia cominciano a vedersi i primi esempi di vera democrazia “dal basso” e com’è ovvio che sia non sono i partiti tradizionali a diffondere metodi e strumenti democratici ma singoli cittadini e gruppi genuini che danno vita a vere liste civiche, cioè non maschere dei partiti. Da diversi anni esistono associazioni culturali che diffondono tali metodi: i Democratici diretti ed il Movimento partecipazione di Genova, a questi si aggiungono PartecipAzione cittadini Rovereto. In Europa l’associazione democracy international controlla l’andamento politico e democratico degli Stati chiedendo l’introduzione di strumenti di democrazia diretta anche nell’Unione europea poca incline all’autoderminazione dei popoli. La partecipazione e suoi strumenti sono di due tipi: la democrazia diretta pura e senza filtri e la democrazia partecipativa applicabile in ambito locale col bilancio partecipativo inventato a Porto Alegre dai movimenti cittadini ed istituzionalizzato con una riforma amministrativa. Due libri raccontano molto bene le esperienze di partecipazione nel mondo: Paolo Michelotto, democrazia dei cittadini, Troll e Thomas Benedikter, democrazia diretta, Sonda. In questo periodo abbiamo assistito a due sperimentazioni molto interessanti, la Rete dei cittadini nel Lazio che imita il progetto di Lista Partecipata ed ora il progetto di lista civica a Rovereto. Inoltre, da diversi anni l’Associazione Rete Nuovo Municipio diffonde la conoscenza di strumenti partecipativi agli Enti locali, soprattutto Comuni attraverso tecniche di pianificazione partecipata, sempre derivanti dalle procedure deliberative del bilancio partecipativo. Sintetizzando ecco gli strumenti del potere supremo, della sovranità popolare irrinunciabile ed indispensabile per parlare di democrazia, governo del popolo, in assenza di tali strumenti si parla giustamente di regime totalitario e di dittature. 478

http://peppecarpentieri.wordpress.com/2010/04/19/la-vera-democrazia-“dal-basso”/

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Gli strumenti: iniziativa popolare referendum abrogativo bilancio partecipativo deliberativo Per poter esser efficaci e non una presa in giro questi strumenti non devono avere i limiti presenti nelle norme italiane. L’iniziativa popolare deve essere vincolante per i dipendenti eletti, cioè essi devono avere l’obbligo di valutarla in un tempo ragionevole e se non fossero d’accordo la decisione torna al popolo sovrano con referendum confermativo senza quorum di validità. Il referendum abrogativo non deve avere quorum di validità. Il bilancio partecipativo deliberativo è quello strumento che consente ai cittadini di proporre e decidere come spendere una parte o tutto il bilancio del proprio comune, le proprie tasse. Esso non deve essere consultivo. E’ determinante comprendere il concetto del quorum poiché è alla base dell’elementare principio democratico: chi partecipa decide e mai il contrario. Si tratta delle regole elementari del metodo democratico che poggia su criteri aritmetici: maggioranza, minoranza; e poi dialogo, informazione e partecipazione al processo decisionale. In Italia, con l’inganno, i cittadini usano strumenti di democrazia diretta inefficaci: l’iniziativa ed il referendum mentre in Svizzera gli stessi strumenti sono alla base della vita politica condivisa. Solo in Italia esiste un quorum di validità del 50%+1 degli aventi diritto al voto e, solo in Italia numerose iniziative popolari giacciono nei cassetti senza esser valutate dal Parlamento. Solo in Italia gli strumenti di partecipazione previsti per gli Enti locali non fanno parte degli Statuti ma solo le ridicole Consulte, istituto giuridico scritto per distruggere la partecipazione dei cittadini e far aumentare l’apatia politica che aiuta i partiti tradizionali prezzolati dalle banche. In Svizzera accade il contrario per mezzo di strumenti efficaci, infatti i dipendenti eletti contano molto meno dato che il popolo sovrano possiede strumenti decisionali e di controllo realmente efficaci. Negli USA esiste persino la revoca del mandato, utilissimo strumento di controllo sugli eletti per mezzo del bilancio a metà mandato elettorale. Tale metodo di controllo sarebbe l’ideale in tutti gli Enti territoriali e cioè la verifica a metà mandato elettorale sulle promesse fatte dai candidati tramite il programma elettorale e la verifica delle stesse sul bilancio economico locale. Di solito è la Corte dei Conti l’organo di controllo sulle casse locali e nazionali ma la lentezza della macchina non consente un’efficace controllo se non ad errori già fatti. I cittadini sovrani hanno il diritto e dovere morale di controllare i bilanci degli Enti locali e per tanto il bilancio di mandato sarebbe un utilissimo strumento preventivo sulla corruzione. Per mezzo di un referendum popolare si potrà revocare il mandato al Sindaco od al Presidente per truffa a danni dello Stato, per reale negligenza sul programma elettorale ed associazione per delinquere prima che un giudice si possa pronunciare. La vera democrazia è fortemente osteggiata dal potere invisibile (organizzazioni sovranazionali, logge massoniche deviate, servizi segreti deviati, SpA e banche) per ovvie ragioni dato che attraverso questa forma governativa le lobby perderebbero controllo sulle masse e quindi potere. Gli strumenti servono ad integrare la democrazia rappresentativa e non vanno a sostituirla. La democrazia rappresentativa non c’è più. La Costituzione italiana nonostante affermi che il potere supremo appartenga al popolo, ha previsto troppi poteri per i dipendenti eletti e strumenti inefficaci per il sovrano e; queste regole antidemocratiche, col tempo, hanno creato e stabilito una casta, un’oligarchia autoritaria che opprime il popolo sovrano. Bisogna democratizzare sia la Costituzione e sia tutti gli Statuti degli Enti territoriali inserendo i più avanzati strumenti di democrazia diretta per integrare l’obsoleta democrazia rappresentativa. I fatti dimostrano che i partiti tradizionali, corrotti ed immorali, non rappresentano la volontà popolare ma quella delle multinazionali.

Acqua 479. Il ruolo di avanguardia nello sviluppo di sistemi e tecnologie per il controllo degli squilibri idrologici tipici degli ambienti urbanizzati (nel campo del controllo dell’inquinamento da fonti diffuse prima e degli squilibri del bilancio ideologico successivamente) è vantato dalla ricerca nord americana con la sperimentazione e la codifica di tecnologie a basso impatto ambientale (canali inerbiti, fasce filtro vegetate, pavimentazioni permeabili, bacini di sedimentazione e biofitodepazione). Ma è in Australia, con lo sviluppo di metodi innovativi di integrazione fra ciclo delle acque ed ambiente costruito (Water Sensitive Urban Design) e in Europa con la realizzazione 479

FRANCESCA PERRICONE, Uni Roma “La Sapienza” Dip. ITACA, la gestione della complessità nel progetto sostenibile del ciclo delle acque meteoriche urbane: tecnologie, strumenti e metodi, in “Il progetto sostenibile” N.24, ott-dic 2009, pag. 24

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di progetti pilota che, negli ultimi anni con l’utilizzo di questi stessi sistemi tecnici, si è arricchito di nuove interpretazioni metodologiche ed applicative, arrivando a mettere in luce enormi potenzialità della risorsa idrica. In Germania, ad esempio, oltre alle indicazioni contenute in un’ampia e dettagliata normativa, sono di grande interesse le realizzazioni di quartieri ed edifici nelle quali il rapporto tra acqua e città viene impostato non soltanto in funzione della tutela e del controllo della risorsa, ma in relazione all’impatto dei sistemi utilizzati nei confronti del microclima, della funzionalità, dell’estetica e della dimensione sociale dell’ambiente urbano (LID – Low Impact Development). Da qualche decennio, dopo l’introduzione dell’uso del diritto privato in ambito pubblico (L.241/90. L.29/93, L.474/94, L. 104/96, L.104/97), L.448/98) e la modifica degli Statuti degli Enti territoriali verso una maggiore feudalizzazione della società si assiste all’usurpazione dei beni demaniali (L. 36/94 Galli) per una più efficace massimizzazione dei profitti a sostegno delle SpA di controllo privato e bancario. La Costituzione non consente di trarre profitto monetario dalla gestione dei beni demaniali, lo consente solo occasionalmente come accade ogni anno per le spiagge italiane in cambio di una corretta manutenzione ed un affitto, a volte irrisorio e ridicolo. Comunque, in quel caso si tratta di profitto occasionale per la durata della stagione estiva e gli Enti devono tener presente a chi concedono annualmente l’usufrutto di tali beni onde evitare clientele e favoritismi non previsti dai principi costituzionali. In relazione alla loro funzione pubblica, i beni demaniali sono sottoposti ad un particolare regime giuridico, che li pone fuori commercio, essi sono inalienabili e imprescrittibili: non se ne può acquistare la proprietà a nessun titolo, nemmeno per usucapione. I beni demaniali sono infruttiferi: non procurano entrate, se non occasionalmente, quando siano dati per concessione.

Da diversi decenni le Regioni concedono eccessivi permessi ad alcune SpA, in regime di monopolio, che imbottigliano l’acqua recando seri danni agli ecosistemi 480. Da diversi decenni i Comuni consentono ad SpA locali di gestire gli acquedotti costruiti con le tasse degli italiani e lasciare il profitto ad alcuni soggetti privati. Presidenti, Sindaci e Consigli stanno palesemente violando la costituzione italiana e stanno usurpando i diritti di tutti. L’approfondimento e lo sviluppo di questi temi politici, sovranità monetaria, democrazia diretta, salute, acqua ed energia, avvia il pensiero dell’autosufficienza e ci conduce verso una società naturale. Nell’attuale periodo di crisi, di coscienze, e crisi economica è moralmente doveroso riappropriarsi dei diritti naturali per ri-progettare la società in maniera ecologica e sinceramente democratica, governo del popolo. Il potere supremo è nelle mani dei cittadini, oggi sudditi poiché chiusi nel nichilismo, nel cinismo e nell’ignoranza collettiva. Per sciogliere l’attuale conflitto interiore, crisi delle coscienze, è sufficiente studiare, leggere e scoprire la naturale connessione uomo-natura-universo per iniziarne a prendere in considerazione sia i limiti delle risorse e sia le potenzialità umane pronte a cambiare paradigma culturale. Utilizzando i metodi usati dalla natura per creare e conservare energia, possiamo ricostituire il capitale naturale dei territori a gestione permaculturale, in modo che possano fornire servizi ambientali necessari e soddisfare i bisogni umani nel futuro. Le strategie permaculturali per catturare e conservare energia possono essere raggruppate in quattro categorie principali: acqua, suolo vivente, 481 alberi e semi .

480 481

GIUSEPPE ALTAMORE, Qualcuno vuol darcela a bere, Fratelli Frilli editore, 2003 DAVID HOLMGREN, Permacoltura, Arianna editrice, 2010, pag. 61

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I semi e le sequenze di DNA isolate sono diventati soggetti a brevetto industriale. La protezione delle varietà vegetali secondo il sistema mondiale Upov (protezione delle nuove varietà vegetali) è anche stato allargato in modo da comprendere i costi per ripiantare i semi e incorporare i diritti di brevetti industriale sugli OGM. L’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), nell’ambito dell’accordo per i diritti di proprietà intellettuali (DPI) inerenti al commercio obbliga gli stati 482 membri ad introdurre generici sistemi di DPI sulle piante.

Scheda tecnica, acqua Dati estratti da Giuseppe Altamore, Qualcuno vuol darcela a bere, Fratelli Frilli editore, 2005 (pagg. 40, 182) “L’Italia è l’unico Paese fra quelli economicamente avanzati a non disporre assolutamente di un inventario esauriente, sia livello centrale sia locale, sulla qualità e sulle caratteristiche merceologiche delle risorse idriche esistenti” , sottolinea il prof. Dall’Aglio. Oltre ai problemi riguardanti la scarsissima conoscenza sulla qualità delle acque naturali, mancano dati aggiornati e completi sugli aspetti quantitativi delle risorse idriche potenziali. Le acque sotterranee, insieme ai grandi laghi, sono una risorsa strategica, parzialmente rinnovabile con processi molto lunghi nel tempo, di cui abbiamo conoscenze insufficienti sia in termini di dimensioni e distribuzione della risorsa sia in termini di qualità.

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Commissione Internazionale per il Futuro dell’Alimentazione e dell’Agricoltura, manifesto sul futuro dei semi, Firenze, 2006

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Scheda tecnica, Reagisci ai cambiamenti e usali in modo creativo, Principio 12 Permacultura, “estratto” da DAVID HOLMGREN, permacultura, Arianna editrice, 2010 pag. 245 a) progettare facendo uso del cambiamento in modo deliberato e cooperativo b) reagire o adattarsi ai cambiamenti su larga scala che sono al di là del nostro controllo o la nostra possibilità di intervento. L’accelerazione della successione ecologica all’interno dei sistemi coltivati è l’espressione più comune del principio 12 in permacultura, sia nei testi teorici che nella pratica effettiva. Tali concetti sono stati applicati anche per capire come incoraggiare in modo creativo cambiamenti di tipo sociale e organizzativo. Oltre all’utilizzo di una più vasta gamma di modelli ecologici per dimostrare come potremmo fare buon uso della successione, oggi io vedo questo argomento in un più vasto contesto di risposta o uso dei cambiamenti. In Permaculture One, la stabilità era da noi considerata un aspetto importante della permacultura; nel contempo però, anche il cambiamento evolutivo veniva dichiarato indispensabile. La permacultura ha a che fare con la stabilità e con la durata dei sistemi naturali viventi e della cultura umana, ma questa stabilità nel tempo, paradossalmente, dipende in larga misura dalla flessibilità e dal cambiamento. Esistono molte storie tradizioni che hanno come tema il seguente concetto: la maggiore stabilità è quella contiene i semi del cambiamento. La scienza ha dimostrato che ciò che ci sembra apparentemente solido e permanente è in realtà – a livello cellulare o atomico – una massa brulicante di energia in trasformazione, in modo analogo a quanto traspare in alcune descrizioni di varie tradizioni spirituali. La progettazione in permacultura come cambiamento top-down L’approccio permaculturale a questi temi comincia col trattare gli aspetti più concreti e materiali della nostra esistenza fisica, attraverso un processo di revisione della propria realtà e delle proprie azioni (già descritto nel principio 4). Attuando piccoli cambiamenti, aumentiamo la nostra fiducia nel saper affrontare cambiamenti ancora maggiori e più difficili. Non deve sorprendere se, da un processo di semplice revisione delle proprie abitudini e dei bisogni personali, si passa poi a trattare le più astratte questioni legate a motivazione, valori e significati dell’esistenza. Il processo di progettazione permaculturale può essere pensato come un processo di mutamento gestionale top-down. Potrebbe avere inizio concentrandosi su fattori esterni di natura fisica e biologica ma viene costantemente collegato al processo di cambiamento a livello personale. Sia a livello di consulenza che nei corsi di progettazione di permacultura da me diretti, ho avuto modo di capire che quando si inizia a pensare in modo sistemico alla propria casa ed al proprio orto, entrano inevitabilmente in gioco le componenti legate allo stile di vita. Come risultato di questo approccio più olistico, il cambiamento personale si dimostra spesso un processo di miglioramento più felice e veloce, mentre il contrario avviene per i cambiamenti riguardanti l’ambiente esterno (che avevano inizialmente motivato le richiesta di cambiamento). Molto spesso, la massima “Per cambiare il mondo dobbiamo cambiare noi stessi” si dimostra vera. La resilienza ai cambiamenti imposti dall’alto A volte, ci troviamo a reagire a cambiamenti che arrivano dall’alto, mossi da forze al di là del nostro controllo e della nostra comprensione. Gaia, la terra vivente, crea i mutamenti in varie forme: tramite forze tettoniche come terremoti e vulcani, gli eventi atmosferici e ci cambiamenti climatici, le invasioni di specie infestanti e le malattie. Governi e multinazionali prendono decisioni che non riusciamo a modificare in modo significativo. Come e quanto queste forze superiori condizionano la nostra vita e i nostri ecosistemi, dipende dalla nostra indipendenza e dalla resilienza e adattabilità a cambiamenti specifici o generali. […] La resilienza negli ecosistemi è la continuità delle funzioni basilari e degli elementi cruciali del sistema, a prescindere da fluttuazioni nelle condizioni ambientali o dall’equilibrio interno tra le popolazioni di varie specie.

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Risveglio etico L’etica 483 è l’atteggiamento giusto che misura la qualità della nostra vita, e se vale la pena o meno di viverla. La democrazia è - l’agorà - quel metodo condiviso per deliberare scelte collettive dove il singolo individuo può esprimersi liberamente, e in eguaglianza con gli altri. Le scelte sono condizionate dall'etica, dal livello di coscienza, dalla cultura individuale e dal tempo dedicato alla riflessione. In questi frangenti sappiamo se siamo liberi di comprendere e di scegliere per noi e per gli altri, e questo aspetto è direttamente legato all’accesso della conoscenza. Chi controlla la conoscenza e l’informazione determina il livello di democrazia di una comunità ed oggi esiste una forte contraddizione data dal fatto che ognuno può accedere alla conoscenza senza “filtro” (internet e biblioteche), ma pochi lo fanno. In sostanza, la cultura è anche “fondazione” di etica legata alla coscienza umana, alla consapevolezza. E’ altrettanto nota la ragione secondo cui la maggior parte degli individui ripone ancora fiducia nelle istituzioni. E’ stato ripetuto l’esperimento Milgram circa il comportamento degli individui sottoposti ad una pressione dell’autorità. L’esperimento dimostra come funziona l’obbedienza, e quanto sia “difficile” ribellarsi di fronte a comandi che recano danni agli altri individui; l’esperimento mostra uno sconcertante aumento del cinismo. Se uniamo il problema dell’ignoranza di ritorno coi risultati dell’esperimento Milgram possiamo renderci conto del perché sia difficile realizzare un cambiamento in Italia, ma non impossibile. Consci di questa situazione possiamo pianificare un’efficace rinascita delle coscienze addormentate, e pertanto sappiamo bene quanto sia importante svelare le credenze (PIL, monetarismo, crescita, petrolio) di una società immorale, e che l’evoluzione si realizza attraverso l’educazione e l’applicazione di modelli sostenibili utili a mostrare un confronto (felicità, bioeconomia, fotosintesi clorofilliana, scienza della sostenibilità). Il modello realizzato stimola curiosità, attenzione e riflessioni. Se definiamo “lettori deboli” coloro che hanno letto al massimo 3 libri nei 12 mesi precedenti l’intervista e “lettori forti” coloro che hanno letto 12 o più libri nello stesso arco temporale, i lettori di libri si confermano fondamentalmente deboli: il 44,9% ha infatti dichiarato di aver letto fino a 3 libri nell’ultimo anno, mentre solo il 15,2% ne ha letti 12 o più. I lettori deboli sono soprattutto maschi (48,1%), bambini e ragazzi fino a 14 anni (più del 48%), persone con 75 anni e più (49,5%), persone con la licenza media o titolo inferiore (più del 50%), operai (55,3%), persone in cerca di prima occupazione e casalinghe (oltre il 51%), residenti nelle regioni meridionali (57,6%). Le quote maggiori di lettori forti si riscontrano, invece, tra le persone di 65-74 anni (19,8%), tra le donne (16%), con un picco tra quelle di 65-74 anni (22,1%), tra i laureati (24,4%) e tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (19,8%) e i ritirati dal lavoro (18,7%). A livello geografico le quote più alte di lettori forti si riscontrano nel Nord-ovest (19,5%) e nel Nord-est (18,3%). Nel 2009 l’89,2% delle famiglie dichiara di possedere libri in casa: il 62,5% ne possiede al massimo 100 (il 28,9% fino a 25 libri, il 33,6% da 26 a 100 libri), poco più di un quarto dichiara di possederne più di 100 (26,7%), mentre il 10,3% (pari a 2 milioni e 474 mila famiglie) dichiara di non possederne affatto. 484 Solo il 20 per cento degli adulti italiani sa veramente leggere, scrivere e contare. Cinque italiani su cento tra i 14 e i 65 anni non sanno distinguere una lettera da un'altra, una cifra dall'altra. Trentotto lo sanno fare, ma riescono solo a leggere con difficoltà una scritta e a decifrare qualche cifra. Trentatré superano questa condizione ma qui si fermano: un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità di lettura e scrittura, un grafico con qualche percentuale è un'icona incomprensibile. Secondo specialisti dal dizionario Treccani su internet: s. f. [dal lat. ethĭca, gr. ἠϑικά, neutro pl. dell’agg. ἠϑικός: v. etico1]. – Nel linguaggio filos., ogni dottrina o riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo, soprattutto in quanto intenda indicare quale sia il vero bene e quali i mezzi atti a conseguirlo, quali siano i doveri morali verso sé stessi e verso gli altri, e quali i criterî per giudicare sulla moralità delle azioni umane. 484 ISTAT, famiglia e società, la lettura di libri in Italia, anno 2009, 12 maggio 2010 http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20100512_00/testointegrale20100512.pdf 483

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internazionali, soltanto il 20 per cento della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea. Questi dati risultano da due diverse indagini comparative svolte nel 1999-2000 e nel 2004-2005 in diversi paesi. Ad accurati campioni di popolazione in età lavorativa è stato chiesto di rispondere a questionari: uno, elementarissimo, di accesso, e cinque di difficoltà crescente. Si sono così potute osservare le effettive capacità di lettura, comprensione e calcolo degli intervistati, e nella seconda indagine anche le capacità di problem solving. I risultati sono interessanti per molti aspetti. Sacche di popolazione a rischio di analfabetismo (persone ferme ai questionari uno e due) si trovano anche in società progredite. Ma non nelle dimensioni italiane (circa l'80 per cento in entrambe le prove). Tra i paesi partecipanti all'indagine l'Italia batte quasi tutti. Solo lo stato del Nuevo Léon, in Messico, ha risultati peggiori. I dati sono stati resi pubblici in Italia nel 2001 e nel 2006. Ma senza reazioni apprezzabili da parte dei mezzi di informazione e dei leader politici. 485

L’attuale società sembra essere poco inclina alla cultura, all’etica ed alla coscienza, figuriamoci alla democrazia. Secondo uno studio pubblicato in Francia da Pascal Guibert e Christophe Michaud, dell'Università di Nantes, la tendenza ad imbrogliare a scuola culmina con l'università. Una inchiesta retrospettiva condotta presso alcuni studenti ha indicato che quasi il 5% di essi diceva di aver imbrogliato alla scuola primaria, ma all'università questa cifra raggiungeva il 50%. Un terzo delle persone interrogate aveva imbrogliato al ginnasio e un pò di più del 10% al liceo. Tuttavia un altro studio condotto in 42 università di 21 paesi, che includeva 7213 studenti in economia e commercio, ha fornito proporzioni superiori circa l'imbroglio dopo il diploma: il 62% dichiarava di aver imbrogliato all'università. Ci sono però forti variazioni fra le varie nazioni: hanno imbrogliato l'88% degli studenti dell'Europa orientale, il 50% degli africani e meno del 5% nei paesi nordici. Lo stesso studio ha indicato che il livello di disonestà degli studenti è proporzionale agli indicatori di corruzione del paese, riportati da analisti finanziari e imprenditori. 486 I dati sulla cultura degli italiani e l'imbroglio circa il profitto scolastico dimostrano la regressione culturale della società, e la scarsa capacità di scegliere e valutare i propri dipendenti politici che agevolmente manipolano gli elettori. Nonostante questa crisi di coscienza, tante comunità nel mondo dimostrano una qualità civica collettiva per mezzo di strumenti efficaci di partecipazione attiva. I cittadini hanno l’opportunità di alzare il livello culturale ed etico delle proprie scelte grazie alla loro capacità di ascolto in democrazia diretta. Il virtuosismo della condivisione di opinioni (pluralismo delle idee) in un contesto ordinato e di uguaglianza aiuta la libera circolazione delle idee e stimola nuove ed importanti energie mentali e creative. Conoscenze mai rilevate possono essere lette e discusse a tutti e fra tutti. I libri ed internet sono strumenti di accesso alla conoscenza e come tali non devono essere censurati, regolati o circoscritti, accadesse il contrario vivremmo in una dittatura che lede i diritti universali dell’uomo. La scuola, l’università ed i media sono quegli strumenti, controllati dai Governi e dalle SpA, che formano il pensiero delle masse, ed il livello di credibilità che i popoli nutrono verso i Governi influenza le nostre scelte finali. La fiducia riposta nelle istituzioni condiziona la qualità della vita. Anche per queste ragioni il potere circoscrive e censura la conoscenza manipolata che diffonde attraverso la scuola e l’università. Il dogma religioso della moneta e la massimizzazione dei profitti orientano le leggi col fine di censurare il pluralismo delle idee e la conoscenza, per questo motivo esistono brevetti, copyright e diritto d’autore. Una volta, la dittatura usava anche la violenza fisica per vietare la libera conoscenza, oggi è sufficiente mettere un prezzo sopra un brevetto. Quando la conoscenza viene secretata col copyright solo chi possiede ingenti capitali può farne uso. 485

TULLIO DE MAURO, ANALFABETI D'ITALIA, Internazionale 734, 6 marzo 2008 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&thold=1&mode=flat&order=0&sid=4403 486 Laurent Bègue, Piccoli inganni quotidiani, in Mente&Cervello, N.104 agosto 2013, pag. 26

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Queste considerazioni dovrebbero farci riflettere e comprendere che oggi non c’è libertà per tutti e nessuna giustizia, e né una sorta di democrazia rappresentativa. Se tutti i cittadini non avranno libero accesso al pluralismo delle idee essi non potranno scegliere ma solo, essere psicoprogrammati da dogmi imposti dal potere. Cooperazione, reciprocità e senso civico della comunità sono stimoli positivi che possono aiutarci in un percorso di conoscenza libero e non condizionato. Anche internet, con i social-network, può essere utile. Una curiosità collettiva può aiutarci ad essere critici e costruttivi cogliendo utili informazioni sui nostri consumi e comprendere i fattori che condizionano il nostro stile di vita. Riassumendo e prendendo bene la mira, possiamo conoscere chi siano i burattinai ed i burattini. I Governi scambiano Titoli di Stato, pezzi di carta, con la moneta della BCE. Le banche che acquistano il debito pubblico italiano sono le SpA burattinaie 487 e chi controlla queste quote azionarie determina le scelte dei popoli non i Parlamenti. Queste informazioni sono pubbliche, non ci sono complotti, le persone operano alla luce del Sole, compreso il potere invisibile. Sono tanti i giornalisti free-lance che hanno previsto la crisi finanziaria globale, ma la loro comunicazione non passa tra i media ufficiali controllati dai Governi e dalle stesse multinazionali SpA amiche dei banchieri. Persino la scena di un film spiega il sistema: dal film “The International”: [...] Agente dell’Interpol (Clive Owen): “si ma miliardi di dollari investiti solo per fare il broker? Non ci può essere tanto guadagno per loro.” Finanziere-politico (Luca Barbareschi): “No figuriamoci se mirano a guadagnare dalla vendita di armi. Mirano al controllo.” Vice procuratore distrettuale (Naomi Watts): “Controllo del flusso di armi, controllo del conflitto“. Finanziere-politico: “No, no la IBBC è una banca, il loro obiettivo , non è il controllo del conflitto, è il controllo del debito che il conflitto produce. Vedete il grande valore del conflitto, il vero valore sta nel debito che genera, se controlli il debito, controlli tutto quanto.“ In un sistema immorale dove alcune SpA private approvano bilanci con profitti monetari almeno 100 volte maggiori degli Stati USA e dell’UE lo capisce anche un bambino che c’è qualcosa che non funziona, perché gli italiani non lo capiscono? Craxi, in sede di tribunale – Milano, processo Enimont, 1993 - era sorpreso di fronte alle domande “ingenue” del Pm Antonio Di Pietro: «perché imprenditori, società, enti e cooperative sentivano il bisogno di pagare i partiti?» Bettino Craxi: «ci sono gruppi industriali che in Italia sono una potenza, che sono più potenti dei partiti, potevano spaventare e non essere spaventati, proprietari di giornali, di banche[…] loro incutevano timore […] ma si può immaginare che un gruppo come la Fiat non abbia mai dato contributi elettorali a partiti, a candidati […] si può credere seriamente che un gruppo come la Fiat possa essere stato concusso, spaventato?» In questi anni la pressione delle multinazionali è ben visibile nei media e nelle università, nel luoghi di dibattito politico, c’è un continuo martellamento nel proporre privatizzazioni in tutti gli ambiti, lo scontro è su questi aspetti. Si vuole persuadere l’opinione pubblica sul fatto che “privato sia meglio di pubblico” ed il potere invisibile lavora a questo, anche in Italia, dal dopo guerra in poi ed ha raggiunto questi obiettivi con l’indottrinamento 488 di un pensiero nelle scuole e nelle università. Quasi nessuno fa notare che l’introduzione dell’uso del diritto privato in ambito pubblico è avvenuto con la riforma amministrativa degli anni ’90 e questo non destò fastidio, se oggi vi sono soggetti che rubano a norma di legge la colpa è del Parlamento che aggirò la Costituzione italiana ed, oggi la Corte Costituzionale è tragicamente silente mentre alcuni soggetti privati ricavano milioni con l’acqua. Il 12 e 13 giugno 2011 c’è stato un risultato politico storico, straordinario, da 16 anni non veniva raggiunto l’antidemocratico quorum di validità per i referendum abrogativi 489. Ebbene, il 95% dei 487

http://peppecarpentieri.wordpress.com/2010/01/14/ipocrisia-spa/ LEWIS F. POWELL, The Powell Memo, Powell Manifesto, 23 ago 1971, http://reclaimdemocracy.org/corporate_accountability/powell_memo_lewis.html 489 http://referendum.interno.it/refe110612/RFT0001.htm 488

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votanti, 25.216.418 di italiani, ha detto che l’acqua tramite la gestione degli acquedotti non deve recare profitto per i privati, che non bisogna usare la fissione nucleare per “produrre” energia e che il legittimo impedimento è immorale (norma ad hoc per salvare Silvio Berlusconi). Il 15 ottobre 2011 in tutto il mondo, circa 82 capitali, ci sono state manifestazioni contro il FMI, la Banca Mondiale, contro la finanza e contro l’attuale sistema organizzato e promosso dall’élite. A Roma, una banda di teppisti denominati black bloc, e palesemente inviati dall’élite, ha impedito il naturale svolgimento della manifestazione affinché gli altri italiani assenti non ascoltassero le proposte di cambiamento. Il pensiero dominante criminale del produttivismo e dello sviluppo sostenibile sono persino parte integrante del processo deliberativo dell’amministrazione pubblica, una conferenza di servizi 490 di fronte a scelte economiche fa pendere l’ago della bilancia su questioni di “efficienza” (profitto) e non su questioni etiche (tutela della vita umana) e di buon senso. Queste persone non ragionano in termini umani ma in termini di bilancio messo al di sopra del diritto alla vita. Quante volte avete sentito dire che il lavoro viene prima di tutto? Credo tante, è il classico ricatto che si pone come ostacolo insormontabile nel caso dell’industria metallurgica e chimica, poiché spesso i datori di lavoro per massimizzare i profitti riducono i costi nella tutela della salute, essi ragionano in termini di costi. Allora, chiariamo un aspetto fondamentale del diritto: la libertà di iniziativa economica privata non è assoluta, ma incontra limiti oggettivi nel fatto che non deve porsi in contrasto con l’utilità sociale e non deve recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. 491 Il pensiero criminale fa parte dei criteri valutativi, ad esempio, gli stessi amministratori stanno concedendo tramite le banche la gestione dei beni demaniali 492 poiché essi misurano i consumi legati al profitto, per cui i cittadini secondo loro devono pagare un costo. Essi non pensano in termini di tutela dei beni comuni ma in termini di consumi e costi, persino sull’acqua, un diritto alla vita considerato una merce di consumo come se qualche SpA l’avesse inventata, creata e prodotta. I decisori politici usano spesso l'analisi costi benefici, un criterio monetario. Invece, l'analisi multi criteri può contemplare altri valori non monetari. Si tratta di indicare all'interno delle analisi valutative quanto "pesano" i dati inseriti, e spesso, in maniera del tutto convenzionale i dati si misurano con la moneta, in costi. E' sufficiente cambiare convenzione per orientare analisi e decisioni nella giusta direzione, verso l'etica, la tutela della salute e dall'ambiente, ed il rispetto dei cicli naturali governati dalle leggi della fisica, della biologia e della geologia, e non dai costi. A tutti dovrebbe essere chiara la distinzione fra ciò che è lecito, in termini legislativi e ciò che è illecito in termini etici, morali e di filosofia del diritto. Oggi, facendo una valutazione etica, vi sono tante leggi approvate che andrebbero cancellate immediatamente, poi vi sono altre leggi che aggirano i principi etici costituzionali e, poi vi sono altre norme incostituzionali ancora non denunciate o non prese in considerazione dalla Corte. Le opportunità per cambiare ci sono, vanno intraviste, studiate e condivise per progettare comunità sostenibili. I buoni esempi esistono anche nel meridione, anzi ci sono eccellenze tenute nascoste e 490

La Conferenza di Servizi è un istituto della legislazione italiana di semplificazione amministrativa dell'attività della pubblica amministrazione, volta ad acquisire autorizzazioni, atti, licenze, permessi e nulla-osta comunque denominati mediante convocazione di apposite riunioni collegiali, i cui termini sono espressamente disposti dalla normativa vigente (Legge 241/90 e s.m.i.). Le determinazioni della Conferenza di Servizi si sostituiscono alle autorizzazioni finali ed hanno lo scopo di velocizzare la conclusione di un procedimento amministrativo, ad esclusione di concessioni edilizie, permessi di costruire e DIA. 491 GIANGIULIO AMBROSINI, la Costituzione spiegata a mia figlia, Einaudi, in ET Saggi [1306], Torino 2004, pag.50 492 “In relazione alla loro funzione pubblica, i beni demaniali sono sottoposti ad un particolare regime giuridico, che li pone fuori commercio, essi sono inalienabili e imprescrittibili: non se ne può acquistare la proprietà a nessun titolo, nemmeno per usucapione. I beni demaniali sono infruttiferi: non procurano entrate, se non occasionalmente, quando siano dati per concessione. Il demanio necessario include quei beni che essendo idonei a soddisfare un interesse di cui è esclusiva titolarità la collettività nazionale, non possono appartenere ad altri che allo Stato e di conseguenza sono sempre demaniali” http://www.scribd.com/doc/22721251/diritto-acqua

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Caratteristiche di una comunità sostenibile 493

poco valorizzate dai meridionali stessi. Torraca (SA) la prima "city led" al mondo è in provincia di Salerno. Il luogo della dieta mediterranea è sempre nel Cilento, a Pioppi, Pollica (SA). Le città medie meridionali per dimensione e territorio hanno maggiori opportunità rispetto a luoghi svantaggiati da un clima più duro. Il cambio di paradigma culturale mostra la visione per redigere piani d’azione proposti dai cittadini. Uno studio consapevole sul picco del petrolio consente di valutare le risorse locali e scoprire le conoscenze del saper fare partendo dagli esseri umani. Studiare la transizione significa sviluppare capacità creative verso l’autosufficienza e questo aspetto moralmente intrinseco insegna ai cittadini come vivere in armonia con la natura e non dipendere dai ricatti alimentari ed energetici dell’attuale sistema finanziario mondiale che viola i diritti umani. • • • •

Strutture politiche ed economiche locali e bioregionali Fertilizzazione incrociata di tipo biogenetico, razziale, culturale intellettuale Accessibilità Accessibilità e scarsa dipendenza da costose tecnologie centralizzate Possibilità di sviluppo in fasi graduali tramite feed-back e autocorrezioni

Scatole cinesi e altri giochi di società. Ma come si fa a controllare un’azienda pur possedendo effettivamente una minima parte del capitale? Il diritto e la prassi societaria italiana offrono diversi strumenti che, più di trentenni fa, permettevano a Enrico Cuccia di dire che «le azioni si pesano e non si contano». Il più noto di questi strumenti sono le scatole cinesi espedienti societari che consentono il controllo di un impresa a chi vi ha investito una quantità minima di capitale. Le scatole cinesi borsistiche funzionano così. La società che chiameremo Alfa è controllata al 51% da Gamma, che a sua volta è posseduta al 51% da Omega, a sua volta controllata al 51% da Delta, a sua volta al 51% da Zenit. La scatolina più piccola Zenit si trova così a poter decidere i destini di Alfa pur avendo in mano il 51% del 51% del 51% del 51% del capitale. Basta un rapido calcolo per capire che così con il 6,7% del capitale si ha in mano il 100% dell’azienda. Ancora oggi, tanto per fare l’esempio più grande e illustre, il controllo della Fiat è in mano agli Agnelli grazie a un meccanismo di questo tipo. Secondo strumento, i «patti di sindacato», vietati in molti Paesi del mondo. Si tratta di accordi tra azionisti che hanno piccole quote e si coalizzano fra loro come fossero un unico grande azionista. Al terzo posto, sono le «azioni di risparmio», titoli di proprietà di una società che garanti sono un dividendo superiore, ma non danno diritto di votare alle assemblee nelle quali si decide il destino dell’azienda. Le azioni di risparmio sono vendute a piccoli azionisti e a investitori istituzionali (fondi, banche) che, in cambio di un dividendo più alto, non interferiscono nelle gestione, lasciata in mano agli azionisti «di riferimento». Per fare un esempio la famiglia Pesenti controlla l’Italcementi (maggior produttore italiano di cemento, uno dei primi al mondo) pur possedendo una parte minima del suo capitale. 494 L’immoralità degli strumenti giuridici e finanziari su esposti è chiara a qualunque individuo dotato di buon senso, ma tutto ciò è la pressi italiana. Tele prassi viola sia il principio di uguaglianza che la democrazia economica. I dipendenti presenti in Parlamento potrebbero cancellare tali metodi con una legge di due righe ma non pensano minimante di farlo perché dipendono dall’immoralità. Pound, dai suoi scritti economici, ci concede un contributo documentato di come iniziò un certo pensiero. C. H. Douglas, Arthur Kitson, Montagu Webb raccontano particolari. Gli Stati Uniti furono venduti ai Rothschild nel 1863. Gli Americani ci hanno messo ottant’anni per scoprire fatti 493 494

DAVID HOLMGREN, permacultura, Arianna editrice 2010, pag. 187 FILIPPO ASTONE, il partito dei padroni, Longanesi 2010, pag. 321

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che sono ancora ignorati dal pubblico europeo. Il padre di Lindberg ne rivelò alcuni al Congresso americano, che furono più tardi raccolti dall'Overholser nella sua «History of Money in the U.S.». Una lettera dei Rothschild alla ditta Ikleheiner in data del 26 giugno 1863 contiene le parole di fuoco: «Pochi comprenderanno questo sistema, coloro che lo comprendono saranno occupati nello sfruttarlo, e il pubblico forse non capirà mai che il sistema è contrario ai suoi interessi». 495 La soluzione è sotto gli occhi di tutti. I soldi non sono ricchezza ma un mezzo. Lo Stato deve autogovernarsi, lo afferma la Costituzione: la sovranità appartiene al popolo e, pure se non lo dicesse dovrebbe intervenire l’etica insita nella ragione per creare un mondo equo, giusto, dignitoso per tutti. Compreso il ruolo determinante di chi emette moneta, i rappresentanti eletti hanno l’obbligo di applicare i principi costituzionali, cioè tutelare gli interessi pubblici del popolo sovrano e, non possono continuare a recitare la parte degli ignoranti scaricando responsabilità sui banchieri appoggiandosi sul fatto che una legge dello Stato – sul Trattato di Lisbona - ceda la sovranità monetaria alla BCE perché il Parlamento con un’altra legge reintroduce la moneta pubblica libera dal debito e dagli interessi. Una delle pagine più tristi della società contemporanea è il nichilismo imperante. Le nuove generazioni, come le vecchie credono nel nulla. Le nuove famiglie si fondano sulla moneta e non sull’amore. L’egoismo ed il materialismo sono i non valori che “uniscono” le coppie di “innamorati” e trasmettono i non valori ai loro figli. I giovani sono programmati dai genitori e dalla società (televisione, amicizie) per scegliere presunti percorsi produttivi e non secondo le proprie capacità creative. I genitori non sono più un modello per i propri figli ma sono sostituiti dalla televisione e, soprattutto dal pensiero dominante della competitività presente a scuola, nel tempo libero ed nel lavoro. In maniera persuasiva i bambini e gli adolescenti non hanno modelli diversi intorno a loro e, soprattutto i non valori (competizione) sono imposti con una violenza psicologica. La maggioranza dei ragazzi non può scegliere o valutare poiché o, i genitori o, l’ambiente (televisione, amicizie) non mostrano loro pensieri diversi e comportamenti diversi, “nuovi”. Ad esempio, quando si presenta una nuova tecnologia per produrre qualcosa gli addetti ai lavori possono compiere una valutazione poiché hanno due modi diversi di produrre. Questo semplice esempio suggerisce come sia possibile un’evoluzione, un cambiamento perché qualcuno può scegliere fra due modelli differenti. Oggi, sui comportamenti e sugli stili di vita la maggioranza dei giovani non può evolversi poiché non ha modelli diversi da scegliere. E quindi, sui percorsi di studio è sufficiente verificare il grande numero di iscritti a corsi socialmente inutili come economia e giurisprudenza rispetto a quelli più rilevanti come fisica e matematica. Tale affermazione non intende svilire gli studi economici e di diritto, ma prende atto del fatto che da diversi decenni l’offerta didattica di questi corsi è volta a creare perfetti servitori delle multinazionali e non esseri umani liberi. Gli studi economici si stanno trasformando in operatori di finanza e gli studi giurisprudenziali in avvocati a tutela dei criminali. Solo per citare un esempio, gli avvocati hanno studiato il diritto così com’è e non come dovrebbe essere. Oggi, per la piega che ha preso la professione sembra esser sufficiente avere un “software data base” sui codici e sulle sentenze per “risolvere il caso” dei clienti, non c’è nulla di creativo e di umano in questo aspetto. Anche le altre libere professioni si sono disumanizzate e rese servili alle multinazionali, un triste aspetto riguarda l’aggiornamento culturale dei medici proveniente soprattutto dall’industria farmaceutica 496. Nel mondo della progettazione e delle costruzioni la professione del progettista, l’architetto, è stata completamente svuotata del suo valore umanista per mezzo di riforme amministrative e di spostamenti di competenze ad altri soggetti senza prevedere un’adeguata formazione. Non è raro vedere Sindaci che si permettono il lusso di entrare nel merito di scelte tecniche. In generale tutte le 495

EZRA POUND, scritti economici, http://www.scribd.com/doc/9072115/Scritti-Economici-Ezra-Pound MAURO DI LEO, malati di farmaci, Edizioni per la Decrescita Felice, 2010 http://www.librigei.com/product_info.php?products_id=401&osCsid=83210e6e94ef8635519d57e9908e6b5e 496

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professioni sono state coinvolte da logiche devastanti di profitto ed i comportamenti etici sono rimasti come baluardo fra la minoranza di alcuni cittadini sensibili. La degenerazione è così grande che la società intera giudica le persone non per quello che sono realmente ma per i titoli che hanno conseguito, la società vede medici, ingegneri e non persone. Sono i genitori, ipnotizzati a loro volta dalla società, che ordinano ai figli quali titoli conseguire secondo presunte logiche di profitto. Ci troviamo di fronte ad un regresso diffuso poiché abbiamo confuso il reale sviluppo con l’avarizia. I cittadini stanno subendo, da circa 15 anni, una lenta, persuasiva e martellante violenza psicologica che rappresenta la prostituzione come un normale strumento di scambio per raggiungere incarichi di prestigio in tutti i livelli della società, dalle libere professioni fino alle massime cariche istituzionali. Non è raro incontrare ed ascoltare bambine e giovani donne convinte che sia giusto soddisfare i bisogni biologici di un uomo per avere in cambio dei favori, siano questi, voti positivi a scuola, all’università o ruoli di responsabilità al lavoro. Siamo passati dal sesso di scambio alla materializzazione dello stesso, come contorno per gli uomini di potere e, per questa ragione la bellezza della donna si è trasformata da musa ispiratrice di poesie romantiche a immagine commerciale e di pura rappresentanza. Purtroppo, sono state proprio alcune donne ad accettare il ruolo di prostitute di compagnia riportando le conquiste sociali avute da altre al periodo medioevale. La responsabilità politica e penale di questa violenza psicologica va attribuita agli editori, proprietari dei media ed ai partiti privi di meritocrazia interna. Come dimenticare anni di TV spazzatura con bambine danzanti nel primo pomeriggio? Ancora oggi, la persuasione per le masse continua a mostrare una bellezza plastificata (artificiale) come valore e non l’uso del cervello. E’ evidente a tutte le persone ragionevoli la distinzione fra uso personale del proprio corpo e violazione del principio di uguaglianza. Apprendiamo come avvengono alcune branche della dominazione (psicologica), la televisione esercita un effetto tranquillante sulle tensioni sociali, e la sua diffusione è effettivamente un mezzo di controllo sociale non solo nei paesi sviluppati, ma anche in quelli arretrati. Nel mondo in cui viviamo l’uso di queste tecniche è pervasivo, pressoché continuo nel tempo e onnipresente nello spazio, multimediale, massmediatico, veicolato dai prodotti per l’intrattenimento, nonché ovviamente dalla scuola popolare; ma si fa inteso, concentrato, tangibile ed esplicito solo in casi specifici; e ancor più raramente si fa violento. Ciò vale soprattutto per la manipolazione mentale, la quale viene condotta perlopiù con mezzi soft, culturali e informativi, massmediatici, influenzanti la cognizione, la rappresentazione del mondo, delle propria identità, oltreché la sfera emotiva e motivazionale. L’efficacia si raggiunge con la pervasività e la protrazione o ripetizione dell’azione nel tempo, per anni e decenni, iniziando a lavorare la persona nell’infanzia, prima che questa abbia sviluppato capacità logico-critiche e autonomia di giudizio 497. Nel romanzo 1984 è la neolingua che programma le persone, oggi accade la stessa cosa. Il Partito usa slogan come questi: La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza. In 1984 esiste il Ministero della Verità, che si occupa dell’informazione, dei divertimenti, dell’istruzione e delle belle arti; il Ministero dell’Amore, che mantiene la legge e l’ordine pubblico, il Ministero dell’Abbondanza, responsabile degli affari economici. La neolingua è un mezzo espressivo che sostituisce la vecchia visione del mondo e le vecchie abitudini mentali per rendere impossibile ogni altra forma di pensiero se non quella del Partito. Questo accade grazie alla cancellazione di parole e l’introduzione di altre, più brevi, aggregate per impedire un corretto funzionamento della razionalità. Nel romanzo Fahrenheit 451 il vigili del fuoco anziché spegnere incendi vanno in giro a bruciare libri affinché le persone non possano crescere culturalmente. In un contesto sociale in cui le necessità vitali di ogni persona si possono soddisfare solo producendo merci per avere un reddito monetario con cui acquistare merci, i rapporti interpersonali si fondano 497

MARCO DELLA LUNA e PAOLO CIONI, neuroschiavi, Macro edizioni, 2009 pag. 67

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essenzialmente sulla compravendita che, a sua volta, si fonda sulla diffidenza reciproca e sulla competizione. […] Se invece di rapporti sociali basati esclusivamente sulla mercificazione, le persone che vivono in città instaurassero legami di collaborazione, si donassero reciprocamente tempo, attenzione, solidarietà, mettessero gratuitamente a disposizione degli altri le proprie competenze professionali, si ridurrebbe la loro necessità di acquistare e vendere per soddisfare tutte le esigenze vitali. Farebbero decrescere il PIL, ma non si priverebbero di nulla. Al contrario, migliorerebbe la qualità delle loro relazioni interpersonali e il loro benessere psicofisico 498. Le corporation e gli esperti merchandising inseguono consapevolmente una fascia di consumatori con il portafoglio pieno a tal punto da costruire un mercato molto interessante, ma al tempo stesso immaturi quanto basta nei gusti per poter essere manipolati a dovere attraverso la pubblicità, il marketing e il branding. Allo stesso tempo, questi avatar del capitalismo consumistico cercano di incoraggiare la regressione degli adulti, sperando di riabituarli ai gusti e alle consuetudini dei bambini e di riuscire a vendere loro quell’inutile miriade di giochi, gadget e beni di consumo di cui nessuno ha realmente bisogno, ma che tutti acquistano per obbedire all’imperativo categorico del capitalismo: vendere, vendere, vendere. Come sottolinea la psichiatra infantile Susan Linn nel suo studio critico di quella che definisce «l’acquisizione ostile dell’infanzia», le aziende sono in gara tra loro «in modo sempre più aggressivo, per conquistare il favore del consumatori più giovani», mentre la cultura popolare «è sempre più soffocato dal cultura commerciale propinata senza sosta ai bambini, che vengono tenuti in considerazioni solo in quanto consumatori». 499

La reale crescita in un individuo è quella culturale, come idealizzata nell'uomo vitruviano, un equilibrio fra arte e scienza. Invece, attribuiamo valore ai nostri laureati specializzati quando essi conoscono solo una piccola parte del mondo, a causa di una programmata formazione finalizzata alla massimizzazione dei profitti di qualcuno, che non coincide con l’utilità sociale. L'intero sistema educativo e formativo è stato immaginato per una società dell'avidità, della competitività, per l'industria e non per la felicità degli esseri umani. Quest'epoca è terminata, arrivata al collasso, implosa su se stessa. Si rende necessario cambiare i paradigmi dell'educazione, per una società della cooperazione e della reciprocità. Un esempio? L’arroganza di certi ingegneri si misura dai danni sanitari causati dai loro progetti, sottaciuti da medici corrotti 500 poiché finanziati dalle stesse multinazionali. Gli esempi più clamorosi sono le opinioni di alcuni economisti per imbrogliare intere Nazioni. I soldi ricevuti per mezzo dei paradisi fiscali o da strumenti finanziari-informatici creati ad hoc senza lasciare traccia, trasformano Sindaci, Assessori e dirigenti pubblici in attori da premi oscar. In Italia abbiamo ascoltato sconcezze di ogni genere, poi verificate con semplici domande ben documentate. Attraverso gli strumenti informatici le aziende private pagano il prezzo della corruzione a dirigenti e funzionari pubblici senza che gli inquirenti possano trovarne le prove. L'élite degenerata controlla la pubblica amministrazione anche senza il controllo dell'organo politico, grazie alla riforma amministrativa degli anni '90, che concede enormi poteri al personale tecnico che può influenzare le scelte politiche. L’ignoranza diffusa sulle conoscenze scientifiche dimostra l’incapacità di valutare di fronte ad evidenze sconcertanti come il caso dei rifiuti. E la maggioranza del popolo non è in grado di valutare neanche le scelte energetiche. Valutare è uno sforzo di riflessione orientato a riconoscere il valore di oggetti e azioni: valori propri, in sé, e valori relazionati a contesti e processi. In questo sforzo un ruolo importante è svolto dalla comparazione. Comparare significa esercitare il giudizio personale, seguire convenzioni, applicare norme, testare ipotesi in modo libero o vincolato. 501

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MAURIZIO PALLANTE, la felicità sostenibile, Rizzoli 2009, pag. 81 BENJAMIN R. BARBER, consumati, da cittadini a clienti, Einaudi, 2010, pag. 11 500 RENZO TOMATIS, il fuoriuscito, Sironi editore 2005 501 DOMENICO PATASSINI, in Valutazione dell’impatto ambientale, a cura di VIRGINIO BETTINI, UTET 2002, pag. 22 499

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Per questa ragione è doveroso un percorso di conoscenza condivisa affinché si possano riprendere le elementari basi civili dettate dalla Costituzione e da un cultura figlia di un approccio olistico 502, libero e non condizionato dal potere invisibile. Vi sono strumenti efficaci come l’open space technology 503 per raggiungere obiettivi che hanno permesso di avviare progetti creativi con ampia partecipazione. La scienza dell’organizzazione sembra essere il tallone di Achille dei popoli ma internet è lo strumento che può aiutare le comunità per condividere esperienze e conoscenze altrui. La rete di internet è più di un semplice specchio della società, è una realtà virtuale che può dare una visione futura del mondo poi, saranno i cittadini a scegliere in che società vivere, continuare con l’attuale: immorale e nichilista, o una diversa poggiata sullo scambio, sul dono, sulla cooperazione e sulla reciprocità? E’ doveroso un cambio di paradigma culturale e questo può avvenire con una diffusa presa di coscienza sulle reali capacità e potenzialità umane. Ciò che per decenni è stato chiamato “sviluppo, crescita, progresso, produttività, sviluppo sostenibile” in realtà era una maschera per nascondere obiettivi tesi per cancellare la democrazia ed accentrare ricchezze artificiali nelle mani di pochi. Ormai il re è nudo. Conoscenza e coscienza useranno risorse e tecnica nella giusta misura per il benessere collettivo. L’intelligenza umana, nel corso degli anni, è dinamica. Il potenziale intellettivo dei giovani, spesso, è più alto dei docenti ed è difficile capire se contino di più i geni o l’ambiente. Possiamo intuire che l’ambiente aiuti i talenti. La mente funziona secondo schemi che si ripetono (imitazione) e la consuetudine errata può cambiare; questo dipende da diversi fattori: umiltà, coraggio, sperimentazione, ricerca, studio, sacrificio, conoscenza, valutare, scegliere. La mente, in realtà, è dotata di capacità: flessibilità, adattabilità e neuroplasticità che ci consente di riformulare e rimodellare le nostre connessioni neurali per produrre le forme di comportamento che desideriamo. Possiamo alterare comportamento, personalità e la nostra realtà. Possiamo modificare il nostro cervello in modo da non ricadere più in quelle reazioni ripetitive, abituali e insane che non sono il risultato della nostra eredità genetica e delle nostre esperienze passate. 504 Il successo nella vita (e dunque della razionalità) di uomini e donne post-moderni dipende dalla velocità con cui riescono a sbarazzarsi di vecchie abitudini piuttosto che da quella con cui ne acquisiscono di nuove. La cosa migliore è non preoccuparsi di costruire modelli; il tipo di abitudine acquisito con l’apprendimento terziario 505 consiste nel fare a meno delle abitudini. 506 Estratto dal film La belle verte, scena iniziale (dialogo nell'assemblea del pianeta), «Chi vuole andare sulla Terra?» racconto di Osam circa il pianeta Terra: «è stato tanto tempo fa [...] sono tornati indietro degli anni con dei capi, con dei presidenti […] la legge del più forte, donne sottomesse, 502

La posizione filosofica dell'Olismo (dal greco "holon", cioè tutto) è basata sull'idea che le proprietà di un sistema non possano essere spiegate esclusivamente tramite le sue componenti. Relativamente a ciò che può essere chiamato olistico, per definizione, la sommatoria funzionale delle parti è sempre maggiore/differente della somma delle prestazioni delle parti prese singolarmente. Un tipico esempio di struttura olistica è l'organismo biologico, perché un essere vivente dato, in quanto tale, va considerato sempre come un'unità-totalità non esprimibile con l'insieme delle parti che lo costituiscono. 503 L’Open Space Technology è una metodologia che permette, all’interno di qualsiasi tipo di organizzazione, di creare workshop e meeting particolarmente ispirati e produttivi. È stato sperimentato negli ultimi vent’anni in differenti paesi del mondo, impiegato nella gestione di gruppi composti da un minimo di 5 a un massimo di 2000 persone, in conferenze della durata di una, due o anche tre giornate. 504 JOE DISPENZA, evolvi il tuo cervello, Macro edizioni 2008, pag. 20 505 L’apprendimento terziario costituisce un processo di cambiamento del «deuteroapprendimento»: le premesse di quest’ultimo divengono soggette ad esame e modifica. In altre parole, l’individuo impara a cambiare le proprie credenze/abitudini pervenendo nello stesso tempo ad una «maggiore flessibilità nelle premesse acquisite mediante il processo dell’apprendimento, a una liberazione della loro tirannia». Così le nuove credenze/abitudini sarebbero prive della rigidità e della normatività di quelle sostituite: sarebbero più consapevoli, più flessibili, meno cogenti. (in A. DE SIMONE, F. D’ANDREA (a cura di) La vita che c’è vol. 2, Modalità del cambiamento del senso comune pedagogico, Franco Angeli, pag. 133) 506 ZYGMUNT BAUMAN, la società individualizzata, in biblioteca paperbacks [20] il Mulino, 2010, pag. 160

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violenza, massacri, sentivamo che ci avrebbero messo dei secoli ad uscirne, avevano persino ancora il sistema della moneta, prima di partire nascondemmo dell’oro per ogni eventualità.» «Che cos’è la moneta?» Chiede un cittadino del pianeta verde. «Per esempio se tu vuoi qualcosa non lo puoi avere se non hai una moneta.» «Nemmeno da mangiare?» Chiede un altro cittadino. «Soprattutto», risponde Osam. Interviene un giovane: «Mangiare è una necessita, si muore se non si mangia». Osam risponde: «Se ne infischiavano, se non avevi moneta niente». Domanda: «E credi che ce l’abbiamo ancora la moneta?» Osam: «O no, penso di no, ma quando siamo venuti via era l’inizio dell’era industriale.» «E che cos’è?» Chiede un altro giovane. «Sembra che ci siamo passati anche noi circa tremila anni fa. E’ la competizione, la contabilità, la produzione in massa di oggetti inutili, le guerre, il nucleare, la distruzione della natura, le malattie senza rimedio, la preistoria insomma...» «[...] La gerarchia sulla Terra è in qualunque cosa, tutti sono capi, tutti si credono superiori a qualche cosa [...] le più degenerate si sono credute superiori ed è stato un massacro, adesso sono i degenerati che comandano [...]», «loro non sanno comunicare [...] forse non sanno usare i loro cervelli» 507

E’ necessario ripartire dalle comunità a piccola scala, riallacciare rapporti e relazioni nel quartiere su interessi condivisi, coinvolgere la scuola e le attività di base: autoproduzione del cibo, gruppi di acquisto e ricostruzione dei mercati con prodotti locali, autoproduzione energetica. Le comunità con un percorso di conoscenza e condivisione empatica possono sviluppare la resilienza necessaria per i periodi di crisi come quella attuale. La resilienza è la capacità di reagire a momenti difficili, alle avversità della vita, è la capacità di resistere o la capacità di ripararsi da un danno.

Comunicazio ne: editore

Le persone percepiscono che c’è qualcosa che non va, lo sentono ma dovrebbero porsi domande semplici: se i soldi sono nostri perché ce li prestano? Ed andare fino in fondo nella ricerca delle risposte ai mali che ci affliggono tutti i giorni. Ricordiamoci che la questione monetaria non è un problema di natura economica ma di natura giuridica e l’inganno della moneta debito è una consuetudine psicologica, mentale, un’abitudine legata ai tempi odierni. Le persone sono state programmate nel pensare che il lavoro (produttività) nobilita l’uomo e la moneta (salario) sia ricchezza, questo è il passaggio-sistema mentale che realizza l’attuale schiavitù. Robot-schiavitù che non sanno più immaginarsi un mondo migliore, cioè un mondo dove ci sia libertà e creatività umana. La soluzione è semplice: autoderminazione (sinonimo di sovranità popolare e quindi libertà), moneta credito (reddito di cittadinanza) su principi etici di sussistenza, autoconsumo, autoproduzione e reciprocità. Le persone percepiscono che c’è qualcosa che non va, lo sentono e per questa ragione dovrebbero riappropriarsi della vita e rifiutare di essere schiavizzati in stupidi mestieri pre-confezionati dalle SpA ma riscoprire il piacere di vivere realmente, riscoprire chi siamo e dove stiamo. Noi abbiamo bisogno di alimentarci con cibi sani e quindi dovremmo tutelare i nostri territori ed i nostri luoghi partecipando direttamente 508, dovremmo sapere che la Terra ha limiti fisici ben definiti. Siamo il Paese del Sole e del mare e non sappiamo curare tali risorse poiché abbiamo delegato tutto ai nostri amministratori impegnati a servire contratti ad un banchiere o per un costruttore. La Natura è già interconnessa; banchieri, finanzieri ed amministratori non sono connessi con la Natura ma solo con l’avarizia e da troppo tempo sfruttano l’umanità. Oggi, la reale contrapposizione politica non è fra “destra” e “sinistra” ma, fra totalitarismo e democrazia e, libertà. Vi è un’élite che governa e controlla i popoli e vi sono alcuni cittadini che tentano di condividere informazioni vitali per la sopravvivenza e la libertà di tutti.

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Forse pochi lo pensano, ma esiste la più grande opportunità per risvegliare le coscienze addormentate degli italiani: RAI ad azionariato diffuso. Gli abbonati RAI che pagano il canone dovranno essere gli azionisti, proprietari, della RAI e potranno eleggere a mezzo internet, con l’uso della PEC il Presidente ed il consiglio di amministrazione valutando curricula meritocratici. L’intera propaganda per l’elezione del cda potrà svilupparsi, a costo zero, a mezzo internet con i video dei candidati e testi scritti, si potrà prevedere il diritto di autocandidatura ed un mandato a termine e non rinnovabile. Una riforma a costo zero che libera la più grande azienda di Stato di comunicazione pubblica dalle

COLINE SERREAU, il pianeta verde, (film) La belle verte Francia, 1996 PAOLO MICHELOTTO, democrazia dei cittadini, Troll edizioni 2008

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mani dei Governi per consegnarla al legittimo proprietario, il popolo sovrano. Tutte le forme di governo, dalle dittature alle democrazie rappresentative, sanno bene che la comunicazione è la base indispensabile e determinante per gestire il consenso e manipolare l’opinione pubblica. I paganti del canone, proprietari della RAI, potranno indicare ai dipendenti eletti la linea editoriale da seguire a mezzo internet con strumenti di democrazia partecipativa, potranno consigliare inchieste da svolgere ed indirizzare gli argomenti e gli approfondimenti circa i programmi televisivi da promuovere.

Impieghiamo diversamente le nostre energie mentali ed il nostro tempo: la curiosità nel vivere da esseri umani è determinante. Uno dei perni centrali per massimizzare la manipolazione emotiva dei membri è che devono essere sempre tenuti occupati a fare qualcosa, senza avere abbastanza tempo per organizzarsi diversamente. Quindi, se vogliamo un certo livello di libertà, dobbiamo impegnarci a favorire degli stili di vita in cui viene garantito un sufficiente spazio a qualsiasi attività non pianificata, anche quelle non produttive. Nel mondo moderno si vive di corsa nella paura di perdere il modello di vita imposto dalla propaganda. 509 Ascoltiamo la nostra coscienza e cerchiamo le risposte alle nostre domande anche riusando un semplice dizionario della lingua italiana e passando poi a dizionari tecnici di economia, linguistica ed altro ancora utili ad approfondire e spiegare le informazioni che riceviamo, potremmo anche comprare i libri del vecchio liceo. Possiamo comprendere meglio i vari punti di vista leggendo libri (saggistica) sugli argomenti che ci interessano. Una volta ben informati sarà più difficile farci prendere in giro dai media. Dopo questo piccolo passo, culturale, sorgerà spontanea l’esigenza di confrontarsi e proporre soluzioni creative che sempre sognavamo ma non sapevamo a chi proporre e come proporle. In questo frangente, sia i social network, che associazioni, comitati possono rappresentare quella piccola comunità dove poter condividere i nostri sogni e le nostre aspettative. In queste comunità possiamo apprendere altri punti di vista ed esperienze crescendo ed arricchendo il nostro modo di percepire la realtà. Cambiare l’attuale società per democratizzarla ed umanizzarla è un progetto politico di ampio respiro e, senza dubbio può avvenire se e solo se esiste un soggetto politico creato e progettato dai cittadini per i cittadini su valori etici e veramente democratici. L’immaginazione e l’intuizione sono peculiarità essenziali affinché tale progetto possa nascere, crescere e trovare riscontro nella realtà. Molte piccole comunità nel mondo hanno già avviato tale progetto – transizione energetica e politica - in modalità creative e vincenti, ed è bastato che alcuni cittadini iniziassero a coinvolgere altri cittadini su obiettivi semplici, e condivisibili a tutela del bene comune. Nella realtà non esistono obiettivi impossibili, difficili o facili. Tutto è possibile ma per trasformare i bei sogni in realtà è importante comunicare e capire come gli altri percepiscono la realtà. Questo libro ha mostrato, in maniera documentale, come e perché la società sia iniqua ed immorale. Umilmente ho provato ad esporre alcune idee e fare proposte per cambiarla su principi etici partendo da noi stessi, dalla nostra cultura e dalla capacità di decodificare la comunicazione che subiamo, scomporla e distinguere menzogne da verità e mezze verità. Il popolo deve evolvere le proprie capacità intellettive, di discernimento, e potrà realizzare qualsiasi sogno per il bene comune. Possiamo iniziare da fatti incontrovertibili: gli attuali dipendenti eletti non risolveranno mai i problemi della società, non hanno capacità e volontà. Il PIL ha i giorni contati: gli economisti e i governi sono in cerca di nuovi indicatori per valutare lo stato di salute di Paesi. 510 Non bisogna attendere le autorità per cambiare modo di pensare, cambiare stile di vita e ri-progettare comuni, province e regioni, il popolo sovrano è l’autorità. Ogni azione politica deve nascere da un paradigma culturale figlio delle leggi della fisica, cioè della natura biologica e quindi deve tener conto delle conseguenze di scelte sbagliate prima che le stesse siano deliberate (principio di 509

MARCO CANESTRARI, http://eccocosavedo.blogspot.com/2009/10/avere-tempo.html 28 ott 2009 JON GERTNER, The New York Times Magazine, USA, la ricchezza delle nazioni, in Internazionale N.850, 11 giugno 2010, pag. 36 510

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Chi siamo? Secondo Sitchin …

precauzione). La natura non può fallire perché non conosce la moneta e l’economia ma solo scambi energetici utili a far crescere e/o modificare le specie viventi. La vita umana esiste perché noi siamo energia e la felicità è una complessità che non ha nulla a che vedere con la schiavitù delle borse telematiche, del lavoro e della moneta. La felicità probabilmente risiede nella consapevolezza di chi siamo e questo percorso non è possibile nell’attuale società di schiavitù che alimenta nichilismo, invidia e odio “nascosti” dallo squallido teatro di finte democrazie rappresentative prezzolate dall’immorale ed ingannevole sistema bancario, che genera e trasmette la competitività contro qualcuno sin dalle scuole elementari (avarizia, lussuria). Un essere umano consapevole non si lascia ingannare dai segnali mediatici e vive in armonia con la natura, in comunità veramente libere di agire in qualsiasi modo per sviluppare le creatività umane utili a sostenere i propri simili. La storia degli dèi, degli Anunnaki (“Coloro che dal cielo scesero sulla Terra”), come li chiamavano i Sumeri, inizia con la loro venuta sulla Terra dal pianeta Nibiru in cerca di oro. La storia del loro pianeta è stata narrata nell’antichità nell’Epica della creazione, un lungo testo redatto su sette tavolette, è opinione comune che si tratti di un mito allegorico, il prodotto di menti primitive che parlavano di pianeti come se fossero stati dèi viventi in lotta l’uno contro l’altro. Ma, come ho dimostrato nel mio libro Il pianeta degli dèi, questo antico testo è, in realtà, una sofisticata cosmogonia che narra di come un pianeta vagante, transitando nel nostro sistema solare, entrò in collisione con un pianeta chiamato Tiamat, dando vita alla Terra e alla sua Luna, alla Fascia degli asteroidi e alle comete, e alla cattura dello stesso invasore in una grande orbita ellittica, orbita che 511 ha durata di circa 3600 anni terrestri.

E’ stato ampiamente dimostrato e verificato che l’invenzione del concetto competitività, soprattutto in ambito lavorativo e fra le aziende, non raggiunge l’obiettivo prefigurato della maggiore e/o migliore produttività, anzi è accaduto il contrario. All’interno di un’azienda, i reparti messi in competizione fra loro hanno iniziato a non comunicare più e diffidare dei colleghi perché l’obiettivo non era più far crescere l’azienda ma prendersi il premio remunerativo, spesso monetario, e questo anziché produrre un utile all’azienda ha causato l’indebolimento della motivazione (caso Ericsson). Al contrario, chi ha adottato la cooperazione ha visto crescere la motivazione dei singoli e quindi migliorato la produzione (caso Nokia). 512

Una facile soluzione economica: applicare la Costituzione. Ricordiamoci che: Armando Lamberti, docente di diritto costituzionale Università di Salerno: “[...] La Repubblica infatti deve incoraggiare e tutelare il risparmio in tutte le sue forme, e disciplinare e controllare con provvedimenti legislativi l’esercizio del credito, favorendo attraverso il risparmio l’accesso alla proprietà privata dell’abitazione, alla proprietà terriera da coltivare e all’acquisto delle azioni dei grandi complessi produttivi del Paese. Si tratta di una norma ispirata ai principi della cosiddetta “democrazia economica”. La Costituzione, si preoccupa, cioè di difendere i piccoli risparmiatori, in una società in cui il valore della moneta, l’andamento dei titoli in borsa ed il mercato mobiliare sono condizionati da fattori che loro non possono controllare.[...]“ Ed anche che: “[...] lo Stato esplica le proprie funzioni sovrane, tra le quali sono indiscutibilmente comprese quelle di politica monetaria [...]“ (Suprema Corte di Cassazione SS.UU civili, sentenza 21 luglio 2006 con n. 16751) Domani mattina il Governo e Regioni, possono “stampare” moneta pubblica libera dal debito e dagli interessi di proprietà della Repubblica per consentire alle famiglie povere indicate dall’ISTAT di poter usufruire dei diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione: casa, cibo, vestiti, istruzione, sanità. Si tratta di garantire ai ceti meno abbienti un reddito minimo proporzionale al costo della vita, esattamente come prevede la Costituzione affinché chiunque possa avere la libertà di esprimere se stesso e vivere dignitosamente.

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ZECHARIA SITCHIN, Il giorno degli dèi, Piemme, 2009, pag. 10 RICHARD SENNETT, l’uomo artigiano, quinta edizione, Feltrinelli 2010, pag. 39

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Più in generale, Governo e Parlamento hanno il diritto dovere di legiferare l’uso di uno strumento di misura e di scambio che consenta al popolo sovrano di accedere ai servizi essenziali senza sottostare all’inganno del debito, e quindi chi governa e amministra ha l’obbligo di stampare moneta a deficit, perché questo non è un problema, il debito è un "problema". Tutti i paesi, cosiddetti "periferici" dell'area euro, hanno il diritto di "ristrutturare" il proprio debito estero e possono proporre ai "paesi centrali" di transitare da un paradigma obsoleto (rapporto debito/PIL, crescita) a nuovi paradigmi che tendono alla felicità dei popoli, si tratta di uscire dall'economia del debito e dalla religione monetarista e liberista, per uscire da un obsoleto piano ideologico e saltare ad un nuovo piano chiamato: politica delle risorse, economia reale e comunità democratica. Gli Stati ed i dipendenti eletti ed i popoli hanno il dovere di costruire istituzioni democratiche, più semplici e maggiormente rispondenti alla realtà, ai bisogni degli esseri umani. Immediatamente bisogna aiutare le famiglie povere sostituendo le regole del mercato con i diritti universali. Bisogna riscrivere le regole di creazione della moneta ed il sistema del prestito bancario e l'accesso al credito, poiché l'industria finanziaria ha demolito la democrazia rappresentativa. Se abbiamo capito che la moneta esiste grazie ad una mera convenzione, un'invenzione nostra, possiamo ripensare come dare valore alla moneta, possiamo associare alla moneta sovrana comportamenti virtuosi e che tengano conto della bioeconomia, al fine di rispettare le leggi della natura e la nostra stessa sopravvivenza e delle future generazioni. Una moneta credito può essere lo strumento di un’economica dell’autosufficienza e dell’autoconsumo a sostegno dell’economia locale. I consumi del cibo, per la maggior auto-prodotto in Italia, possono essere scambiati con moneta credito. Da un lato, il debito pubblico può esser ridotto unicamente non usando più l’euro. Da un altro, il debito pubblico può essere "discusso" poiché non è giusto che i popoli paghino per la cattiva fede del "sistema" ed una volontà politica e popolare può legittimamente chiedere di riscrivere i Trattati internazionali e modificare il ruolo della BCE e della BEI, e dell'euro stesso, che da moneta debito può diventare moneta sovrana. E' evidente che la soluzione economica ha una radice politica e non si tratta di tecnica finanziaria. In una vera comunità economica e di popoli solidali, una comunità giusta ed equa, dovrebbe criticare aspramente l’attuale invenzione dell'economia del debito, e porre sotto giudizio gli ideatori di un sistema finanziario palesemente immorale che cancella i diritti fondamentali dell'umanità e non prevede la democrazia. Solo la consapevolezza collettiva circa il valore, e di cosa misuri la moneta potrebbe far diffondere la giusta convenzione, e quindi ogni transazione potrebbe attuarsi al momento, come accadeva nelle fiere medioevali in cui barattavano merci e beni ed il valore dello scambio veniva momentaneamente stabilito per convenzione fra i due attori (produttori ed utilizzatori). Dalle fiere nacque la nota di banco, banconota, che registrava gli scambi, poi furono introdotte, forzatamente, le monete che sostituirono le banconote. I banchieri impiegarono circa mille anni per convincere le persone ad usare le monete perché la ricchezza non era rappresentata dai soldi, ma dall’economia reale, cioè la capacità di produrre cibo, costruire case, oggetti e saperli manutenere. La ricchezza era ed è rappresentata dai boschi, dal verde, dalla natura e dalla capacità umana di saperla gestire e condividere. Se fosse letta attentamente la storia monetaria, in maniera del tutto inequivocabile si potrebbe vedere come nel corso dei secoli prima e dopo una guerra, il controllo delle banche sia aumentato. E’ accaduto per la storia degli USA, ed in tutta la storia degli stati europei. Singolare la nascita della Banca d’Italia per coprire gli scandali della corruzione sostenuta con moneta creata dal nulla, prima era un reato, oggi la creazione della moneta dal nulla è il criterio che regge il capitalismo. Per “puro caso” l’èlite propone la creazione di un’unica moneta mondiale a corso forzoso (dittatura globale) così che i popoli non potranno esser più liberi di autoderminarsi. Il WTO e le SpA sono libere di adottare qualsiasi mezzo di scambio, ma non è tollerabile che questi strumenti siano mezzi di oppressione della dignità umana, non è più tollerabile che i Governi si rifiutino di stampare moneta credito. Tali comportamenti andrebbero regolati in sedi giudiziarie e chiedere la condanna di banchieri, politici ed imprenditori per gravi crimini contro l’umanità. Ricordiamoci che 192


l’obiettivo non è tanto avere una moneta, l’èlite sa bene che la moneta non è ricchezza, ma quanto essa sia un’efficace strumento di controllo degli stili di vita, prevenzione del dissenso politico (ricatto del lavoro). Se avessimo ben compreso la diffusione della povertà, allora dovremmo immediatamente usare un mezzo (moneta credito) che consenta a tutti di poter avere garantiti i diritti umani: istruzione, prevenzione dalle malattie e corretta alimentazione (sovranità alimentare), perché non esiste alcun problema stampando moneta pubblica, della Repubblica (libera dal debito), per pagare il lavoro di insegnanti, medici, progettisti e, tutti coloro i quali sono impegnati in lavori utili all'interesse generale. Il debito è un inganno psicologico e giuridico perché si usa una moneta privata imposta a corso forzoso conveniente solo a chi mercifica ogni cosa per pura avidità, ma la reale ricchezza come abbiamo capito non è quantificabile, come possiamo misurare l’amore, il dono e la passione? Eppure, esistono le “banche del tempo” dove persone donano il proprio tempo a qualcosa di utile, è sufficiente avere una convenzione che dia una misura alla qualità. I cittadini, tramite internet, possono creare reti sociali dove la fiducia, l’accordo reciproco e la condivisione di valori sono la misura del valore, quindi una nuova moneta che si adatta ai comportamenti virtuosi. Le istituzioni possono farlo domani mattina e dare valore a chi risparmia energia, auto produce cibo, condivide conoscenza. Quindi la soluzione è nel salto antropologico dell’umanità e le recenti manifestazioni dimostrano una seria presa di coscienza dei popoli pronti a co-progettare la società, pronti a diventare co-gestori dei beni comuni togliendoli dalle mani dell’élite degenerata. Gli Enti pubblici, l'Europa, possono creare moneta sovrana a credito per circuiti virtuosi come la creazione di reti ecologiche verdi e per la mobilità (Maglev, bike sharing), la creazione di orti sinergici, la ristrutturazione degli edifici e la messa in sicurezza del territorio (rischio sismico ed idrogeologico). Invece la finanza misura soprattutto ciò che è inutile allo sviluppo umano. Oggi, la politica monetaria condiziona i diritti umani, negandoli. E intrinsecamente, è una guerra invisibile contro il popolo. Il debito è l’arma utilizzata per conquistare e rendere schiava la società, e l’interesse è il suo sparo. Immanuel Kant (1797) diceva che «il diritto non deve mai essere adeguato alla politica, ma la politica che deve essere sempre adeguata al diritto».

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Indice dei nomi Abramo Lincoln; 63 Agcom; 126 Alberto Bagnai; 25 Alcide Molteni; 59 Aldo Moro; 62 Aleks Krotoski; 30 Alessandra Algostino; 84 Alessandro Cosimi; 59 Alessandro Foti; 58 Alexander Del Mar; 18; 63 Alexander Lamfalussy; 76 Alfredo Robledo; 58 Amartya Sen; 12 AMERO; 42 Andrea Fumagalli; 20 Andreatta; 29 Annie Leonard; 85 Antonia Creanza; 58 Antonietta Gatti; 113 Antonio Di Pietro; 182 Aristotele; 56; 116 Armando Lamberti; 82; 191 Arni Mathiesen; 131 Arthur Cacil Pigou; 19 Aspen Institute; 8; 80 autopoiesi; 154 Azione collettiva; 8 Banca dei regolamenti internazionali; 7 Banca Romana; 21 Barack Obama; 37; 56; 78 Barbara Villiers; 21 barter dollar; 131 beni comuni; 45 Beniamino Andreatta; 74 Benito Li Vigni; 13 Beppe Grillo; 9 Bertrando Spaventa; 129 Bettino Craxi; 182 Bill Clinton; 27; 62 Bill Gates; 30 bioeconomia; 10; 19; 31; 43; 78; 159; 169 Blankfein; 62 BREAM; 140 Bretton Woods; 42 Brookings Institution; 8 Bruno Vespa; 27 Camillo De Meis; 129 Camillo Sitte; 155 Carlo Arosio; 58 Carlo Azzeglio Ciampi; 74 Carlo II; 21 Cavour; 22 Cesare Romiti; 57 Charles Dallara; 80 chi inquina paga; 134 Christophe Michaud; 181 Ciancarlo Innoncenzi; 127 civiltà contadina modernizzata; 57 Claudio Messora; 92 Claudio Saragosa; 158 Clearstream; 72 Clemente Mastella; 121 Commissione Trilaterale; 7; 56 consumo del suolo; 138 Corrado Passera; 33 Council on Foreign Relations; 7; 80 credit default swap; 19 David Bussett; 152 David Holmgren; 179 David Icke; 122 David Rockefeller; 7; 56; 70 debito odioso; 39 decrescita. Vedi; Vedi delocalizzazione produttiva; 16 dematerializzazione; 138 Diego Caltana; 92 Domenico Iannacone; 92 don Luigi Verzé; 129 Ebenezer Howard; 155 Edward Bernays; 115

Edward Luttwak; 94 Elio Lannutti; 39; 127 Emilia Hazelip; 109 Emilio Del Giudice; 17 Emma Bonino; 80 Enrico Berlinguer; 132 Enrico Cuccia; 184 Enzo Mangini; 101 Erin Brockovich; 88 Euroclear; 72 Ezra Pound; 72 Fausto Bertinotti; 26 Felice Casson; 121 Ferruccio Pinotti; 27 Fiorentino Sullo; 138; 159; 166 fiscal compact; 16; 21; 31 Forlani; 29 Francesca Barzini; 79 Francesco De Sanctis; 129 Francesco Rossi Ferrini; 58 Franco Archibugi; 43 Franco Bassanini; 82 Franco Tentorio; 59 Frederick Soddy; 19; 43; 159 Friedrich Von Hayek; 8 Gad Lerner; 20 Gaetano Bassolino; 58 Geir Haarde; 131 George Orwell; 28; 77 Gesualdi; 10 Giacinto Auriti; 23; 72 Giampaolo Giuliani; 92 Gian Valerio Lombardi; 59 Gianfranco dell’Alba; 80 Gianfranco Fini; 80 Gianfranco Siri; 127 Gianni Letta; 74 Gianni Rossoni; 79 Giorgio Napolitano; 21; 54 Giuliano Amato; 74; 80 Giulio Tremonti; 17; 18; 26; 42; 82 Giuseppe Altamore; 178 Glass-Steagal; 62 Glass-Steagall Act; 167 Goldman Sachs; 37; 61; 70; 74 Gruppo Bilderberg; 7; 82 Hans Bernoulli; 137 Hans Magnus Enzensberger; 55 hedge fund; 19 Henry Ford; 29 Henry Kaufman; 76 Henry Kissinger; 7 Herman Van Rompuy; 70 Hubbert Marion King; 13 Hugh Sykes; 155 Humberto Maturana; 124 Hyman Minsky; 25; 167 Ildelfons Cerdà; 155 Illuminati; 26 Immanuel Kant; 193 Irving Fischer; 25 Istituto Bruno Leoni; 8 Ivan Krastev; 80 Jean Claude Trichet; 20; 70 Jean Ziegler; 72 Jean-Paul Fotoussi; 12 Jeremy Rifkin; 13 Jerome Daly; 22 John Fitzgerald Kennedy; 62 John Perry Barlow; 30 John Rockefeller; 78 Joseph Epstein; 123 Joseph Nye; 80 Joseph Paul Goebbels; 115 Joseph Schumpeter; 28 Joseph Stiglitz; 23 JP Morgan; 22 Juliet Schor; 123 Karl Marx; 19 Lamberto Dini; 76

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LEED; 140 Leoluca Orlando; 80 Lorenzo Tomatis; 112 Loretta Napoleoni; 24 Louis De Cartier De Marchienne; 90 Luca Matrone; 61 Luca Zaia; 72; 129 Lucas Papademos; 21 Luciano Gallino; 19 Luciano Paoli; 111 Luciano Pavarotti; 130 Ludwig von Mises; 8 Luigi Carletti; 13 Maglev; 107 mainstream; 37 Marcello Foa; 70 Marco Santarcangelo; 58 Maria Concetta Manfredi; 110 Mario Draghi; 54; 70; 72; 74 Mario Monti; 21; 24 Mario Palazzetti; 105 Mark Leonard; 80 Mark Zuckerberg; 30 Marta D’Assù; 80 Martin Schulz; 23 Masanobu Fukuoka; 109 Massimo Cialente; 92 Massimo D’Alema; 27; 80 Massimo Gaggi; 70 Massimo Villone; 78 Matt Mahoney; 152 Matteo Renzi; 27 Matteo Stassano; 58 Maurice Allais; 22 Maurizio Decollanz; 39 Maurizio Pallante; 46 Mauro Mauri; 58 Mayer Rothschild; 81 Michel Foucault; 6 Michele Buono; 69; 101 Michele Santoro; 26 Milena Gabanelli; 132 Misura del Valore; 21 Moisés Naìm; 72 Mollison; 125 moltiplicatore monetario; 38 moneta debito; 33 Montesquieu; 84 Movimento per la Decrescita Felice; 114 Movisol; 74 Muammer Yildiz; 147 National Security Agency; 78 network capitalista; 10 Nicholas Georgescu-Roegen; 19; 159 Nicola Vendola; 129 Nigel Farage; 71 Niki Vendola; 129 Nikola Tesla; 17; 114; 147; 148 Noam Chomsky; 56; 122 Norberto Bobbio; 56; 74; 82 Norma Pecora; 123 Olympia Snowe; 78 Opus Dei; 9; 79; 129 Paolo Buzzenti; 58 Paolo Michelotto; 175 Paolo Soleri; 137 Paride Allegri; 116 Pascal Guibert; 181 Pasquale Stanislao Mancini; 129 Path Murphy; 155 Patrick Geddes; 155 patto di stabilità; 16 Patto di stabilità; 31 Paul Connett; 125 Paul Krugman; 25

Paulson; 70 Pericle; 93 Peter Roberts; 155 Piccini; 72 Picco di Hubbert; 13 Pier Luigi Bersani; 26 Pierluigi Bersani; 42 Piero Coppo; 121 Piero Riccardi; 69; 101 Pierpaolo Pasolini; 116 Plaintiff; 22 Polanyi; 56 politica dello shock; 57 programmi complessi; 135 Protocollo ITACA; 140 Rafael Correa; 26 Rapporto 41; 17 Ray Bradbury; 77 referendum propositivi; 45 rendiconto generale; 32; 35 reti sociali; 30 Riccardo Iacona; 79; 92; 126; 136 Richard Nixon; 15 Rifiuti Zero; 125 rigenerazione urbana; 133; 155 rinnovamento urbano; 155 Rino Gaetano; 9 Robert B. Laughlin; 6; 117 Roberto Mastroianni; 84 Roberto Reale; 39 Romano Prodi; 8; 26; 29; 74; 121 Ron Law; 87 Rothschild; 27; 185 Ruggero Bonghi; 129 Salimbeni; 28 Salvatore Settis; 25 Sandy Weill; 54 Saverio Muratori; 155 SBTool; 140 Serge Latouche; 46 Sergio Chiamparino; 82 Sigmund Freud; 115 Silvano Agosti; 116 Silvio Berlusconi; 8; 54; 121; 127 Simone Rondelli; 58 sistema circolare; 43 social network; 30 sovranità popolare; 29 Stanley Milgram; 120 Stefano Montanari; 9; 113 Stefano Rodotà; 63 Steward Brand; 30 Suketu Metha; 37 Susan Linn; 187 Thomas Benedikter; 174; 175 Thomas Sankara; 17; 62; 72 Tim Berners-Lee; 30 Tommaso Padoa Schioppa; 80; 121 Tommaso Zibordi; 58 Trattato di Lisbona; 69 Trattato di Maastricth; 29 Tremonti; 35 Tullio De Mauro; 77 urbanistica; 57; 135; 136; 138; 143; 166; 169 Valentino Rossi; 129 Valéry Giscard d’Estaing; 85 Vladimiro Polchi; 119 Walsh; 79 Warburg; 28 Westinghouse; 17 William Francis Marrone; 58 Wim Duisenberg; 18 Wuppertal Institut; 114 Zbigniew Brzezinski; 7; 56 Zygmunt Bauman; 128

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