Anteprima 301: Marvel

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Anteprima » Panini Comics

MAKE MINE MARVEL! di Nicola Peruzzi

VERSO UNA NUOVA GUERRA CIVILE

SUPEREROI IN CONFLITTO:

SCEGLI DA CHE PARTE STARE Lo so, lo so. Non è ancora finito Standoff. Sembra ieri che ve lo annunciavo: “il primo grande evento della Nuovissima Marvel”. E sono altrettanto consapevole del fatto che è oltremodo prematuro, piuttosto e anzichenò, cominciare a parlare di un nuovo evento prima che l’altro sia giunto a termine. Ma che volete farci? Sono un inguaribile entusiasta. E quando ho visto comparire nei nostri albi il bollino VERSO CIVIL WAR II, non ho potuto fare a meno di pensare che questo mese avrei voluto parlarvi proprio di questo. Darvi un piccolo assaggio di futuro. Perché la prima Civil War per me ha rappresentato qualcosa che da tempo non ritrovavo nei fumetti americani. E perché so per certo che Civil War II rappresenterà lo stesso per qualche nuovo lettore là fuori, tra voi. È di nuovo guerra nella comunità dei supereroi. Le file sono schierate. Le motivazioni nette. E tu da che parte stai?

T

u da che parte stai? Era proprio questo lo slogan che dieci anni fa (il tempo vola quando ci si diverte) accompagnava il nuovo, grande evento Marvel, quello che prometteva di cambiare tutto. Era il 2006, ed era Civil War. Era l’evento che, in definitiva, avrebbe poi cambiato tutto, molto più di altri eventi simili. Quello che avrebbe portato a compimento la trasformazione di Tony Stark (iniziata nell’immortale Extremis di Warren Ellis) in uno spietato capitalista al soldo del governo. Ci sarebbero voluti Matt Fraction, Salvador Larroca e uno stupendo ciclo di 62 numeri di Iron Man per ripulire la figura di Tony. Nel frattempo infatti, grazie a un film dal successo senza pari, Iron Man era diventato per la prima volta nella sua storia il personaggio di punta della Casa delle Idee. Quello che avrebbe portato alla morte di Steve Rogers, che si sacrificava in un indimenticabile ciclo di Ed Brubaker, Michael Lark e Steve Epting per far sì che gli eroi ribelli potessero continuare la loro battaglia. Quello che avrebbe smascherato in diretta televisiva Peter Parker, trasformando anni di lotta per il mantenimento dell’identità segreta, con tutti i sacrifici che aveva comportato, in pezzi di un lontano passato. Poco tempo dopo, J.M. Straczynski e Joe Quesada avrebbero dovuto fare la magia per ripristinare l’identità del Tessiragnantele. Per quanto mi riguarda, nel 2006 ero da poco tornato dalla Scozia, dove avevo trascorso i precedenti mesi della mia vita vivendo tra Forbidden Planet e A1 Comics, nutrendomi di fumetti in lingua originale, fish and chips, Tennent’s, scotch whisky e ancora fumetti. Quando vidi Civil War #1, con quella copertina bianca e quello slogan che mi chiamava direttamente in causa, non capii più nulla. Era un crossover come non ne leggevo da tempo: potente, splendidamente disegnato dal grandissimo Steve McNiven, politico (mi piaceva questa svolta della Marvel, che riprendeva le tematiche sociali anticipate da Lee e Ditko con il loro Spidey negli anni 70), larger than life.

Aveva tutti gli ingredienti giusti. Seguiva i grandissimi crossover dell’era Bendis: Secret War e House of M, alzando se possibile ancora di un po’ l’asticella. Oggi, esattamente dieci anni dopo la lettura di quel numero 1, mi trovo a scrivere di Civil War II. Ed è proprio Brian Michael Bendis a gestire l’evento. Ogni tanto si sente o si legge in giro che “una volta era meglio”, che “non ci sono più le bandiere”, che “quello che hanno fatto Lee & Kirby ai FF o Claremont agli X-Men non è più possibile”. Chi dice questo, dimentica o ignora Bendis. Arrivato alla Marvel nel 2000, ha all’attivo migliaia di pagine fondamentali (e non uso questo termine a caso) per tutti gli eroi Marvel del secondo millennio. Da Spider-Man a Daredevil, da Nick Fury a Scarlet, da Luke Cage a Moon Knight, non esiste personaggio che non abbia subito il “trattamento Bendis”. Oggi, ci ritroviamo di fronte a un altro evento orchestrato dal demiurgo Marvel per eccellenza. Cosa vi aspetta in Civil War II? È presto per dirvelo. E poi, in verità, se ve lo raccontassi mi uccidereste. Diciamo solo, senza timore di far spoiler, che ancora una volta assisterete a uno scontro ideologico piuttosto che fisico. Dialoghi brillanti, situazioni la cui via d’uscita sembra impossibile. Una premessa fulminante. Tu cosa faresti se conoscessi il futuro? Lotteresti per proteggerlo o faresti tutto ciò che è in tuo potere per cambiarlo? Protagonista assoluto, anche stavolta, Tony Stark. Ed è proprio nella sua testata che comincia a dipanarsi l’evento. Non perdete quindi Invincibile Iron Man, che oltre a essere incredibilmente ben scritta (sempre dal nostro caro BMB) e splendidamente disegnata da David Marquez, da Mike Deodato e da Alex Maleev, è fondamentale per il futuro dell’Universo Marvel. Tony sa da che parte stare. E lo sa perfettamente anche Capitan Marvel, altro grande protagonista di questo incredibile crossover, che in Italia vedrete serializzato su Marvel Miniserie da dicembre. Con questo articolo, ho voluto regalare anche a voi un piccolo assaggio di futuro. Scegliete da che parte stare, Marvelliani. E non dite che non vi avevo avvertito.

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